Ignazio Perricci: differenze tra le versioni

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{{F|biografie|febbraio 2008}}
{{Bio
|Nome = Ignazio
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Monopoli
|LuogoNascitaLink = Monopoli (Italia)
|GiornoMeseNascita = 18 dicembre
|AnnoNascita = 18371834
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 4 maggio
|AnnoMorte = 1907
|Attività = artista
|Attività2 = decoratore
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = artista
|Attività2 = decoratore
|Attività3 = scultore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = <ref name="Treccani">{{Treccani|ignazio-perricci|Perricci, Ignazio|accesso=18 febbraio 2016}}</ref>
}}
 
== Biografia ==
VisseNacque e visse la sua infanzia a [[Monopoli. (Italia)|Monopoli]] e dopoDopo aver compiuto gli studi della scuola dell’obbligodell'obbligo, divenne allievo del decoratore [[Antonio Conti]], [[<!--(Cos'è un "pittore]] a [[marmo]]"?) dellapittore provinciaa dimarmo--> [[Como]]originario del comasco, che all’epocaall'epoca operava anella Monopolisua città e da lui apprese i primi rudimenti dell’attivitàdell'attività artistica. ForseL'esperienza fu lo stessocon Conti, conoscendolo {{citazione necessaria|la versatilitàentusiasmò e lelo innate doti ancora inespresse}} del suo allievo, ad incoraggiarloincoraggiò a trasferirsi a [[Napoli]]<!--(Troppo pretenzioso questo passaggio!), maggiore centro culturale, politico, economico, artistico, musicale, sociale e religioso del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], dove, a contatto con quella società viva e progressista, avrebbe potuto esprimere tutte le sue capacità, frequentando l’[[Istituto di Belle Arti]]. Così fece e studiò [[pittura]] ed [[architettura]], diventando ben presto {{citazione necessaria|un interprete della svolta culturale e artistica che la Napoli del tempo fortemente si stava dando}}-->.
Frequentò l'[[Accademia di belle arti di Napoli|Istituto di belle arti]] e studiò [[pittura]] ed [[architettura]], bene inserendosi nell'ambiente artistico partenopeo.
Fecondo pittore, scultore, decoratore, architetto, insegnò pittura ornamentale e decorativa dal [[1869]] fino al [[1907]], anno della sua morte e divenne, a pieno titolo caposcuola della Scuola Decorativa Partenopea.
Fu fondatore con [[Gaetano Filangieri, principe di Satriano|Gaetano Filangieri iunior]], [[Filippo Palizzi]] e [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] del [[Museo artistico industriale Filippo Palizzi|Museo Artistico Industriale]], dove anche insegnò per alcuni anni. Fu membro del [[Reale Istituto d'Incoraggiamento di Napoli|Real Istituto d'Incoraggiamento]].<ref>vedi le note su Ignazio Perricci di {{cita|Sebastiano Lillo in ''Monopoli sintesi storico geografica'', Grafiche Colucci, Monopoli, 1976||S. Lillo}}.</ref>
 
Ammirava ed amava l’artel'arte antica. Per questo motivo siclassica, recavarecandosi spesso a Roma presso la [[Basilica di San PietroRoma]] perche ammirareconsiderava tuttefonte quelledi bellezzeperenne classicheispirazione. Il Perricci nelle sue opere si rifà all’artead classica cheun peròclassicismo interpretainterpretato in modo originale e, con dovizia di particolari, cone tecniche acquisite nella sua lunga e feconda esperienza di pittore, di scultore, di architetto e di decoratore, cercando sempre una completa e armoniosa sintesi e fusione dei suoi diversi modi espressivi.
Nel [[1868]] nacque la sua unica figlia Rosa, che poi sposerà un certo Lo Savio e andrà a vivere a [[Roma]]. <!-- se è "un certo", tale info è enciclopedica? -->
 
Nel [[1868]] nacque la sua unica figlia Rosa, che poi sposerà un certo Lo Savio e andrà a vivere a [[Roma]]. <!-- se è "un certo", tale info è enciclopedica? -->
Perricci morirà in solitudine a Napoli in via [[Riviera di Chiaia]] numero 14. I concittadini monopolitani riconobbero con un certo ritardo le sue qualità di grande e fecondo artista.
 
== Opere ==
All’etàNel di1854, 20all'età di vent'anni decorò con alcune pittureparti ladella [[Reggia di Portici|Villa Reale La Favorita]] di [[Portici]]<ref name="Treccani" /> sotto la direzione di [[Michele Gagliani]] e si impegnò nel restauro decorativo della [[Chiesa di Santa Brigida]] (Napoli)|Chiesa di Santa Brigida di Napoli]].

Nel [[1856]] insieme al collega tranese [[Biagio Molinaro]] vinse il concorso per la decorazione della gran sala destinata alla [[Corte suprema|Corte Suprema di Giustizia]] dia [[Castel Capuano]]. Sempre con Biagio Molinaro decorò la Cattedrale di [[Troia (Italia)|Troia]] e in seguito decorò il Teatro Comunale di [[Trani]].<ref name="Treccani" />.
 
La sala consiliare di Monopoli è intitolata ad Ignazio Perricci. Il Perricci istituì a Napoli una Scuola per Decoratori ed esordìEsordì come pittore da cavalletto alla Prima Mostra della Promotrice Napoletana, esponendo nel [[1862]] un’operaun'opera ad olio: ''Savonarola al letto di Lorenzo dei Medici''. Il dipinto fu acquistato dal Comune di Napoli e collocato nelle Sale del [[Palazzo San Giacomo]]. Nel [[1865]] [[Giuseppe Fiorelli]] e [[Michele Ruggiero]] gli affidarono le decorazioni di alcune sale del [[Museo Nazionale di Napoli]].
Nel [[1865]] [[Giuseppe Fiorelli]] e [[Michele Ruggiero]] gli affidarono le decorazioni di alcune sale del [[Museo archeologico nazionale di Napoli]]<ref name="Treccani" />. Nel [[1869]], insieme a Morelli, Alvino, Bobbio e Francesconi, progettò la culla per [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]], Principe di Napoli.
[[File:Franz Liszt di Perricci.jpg.jpg|thumb|''Ritratto di [[Franz Liszt]]'' ad opera di Ignazio Perricci.]]
Nel [[1871]], per ordine del cardinale [[Sisto Riario Sforza]], provvide a decorare l'abside del [[Cattedrale di Napoli|Duomo di Napoli]]. A Napoli si dedicò alla decorazione di vari edifici nobiliari, tra i quali: il [[Palazzo Guevara di Bovino]], il [[Palazzo Vonwiller]], il [[Palazzo Caravita di Sirignano]], la [[Villa Cilento]], il [[Palazzo dei duchi di Cantalupo]], la [[Villa Giulia (Napoli)|Villa Giulia]] e il [[Palazzo Ruffo di Castelcicala]]. Nell'esposizione Nazionale del 1877, ottenne il premio per il più fantasioso e ricco progetto per la sala dell'Ercole nella reggia partenopea.
 
A [[Monza]] decorò il [[Palazzo Reale (Monza)|Palazzo Reale]], avvalendosi della collaborazione di [[Salvatore Postiglione]] e del discepolo [[Mario Borgoni]]. AlFra il [[1870]] e il [[1872]] eseguì numerosi lavori al [[Castello di Corigliano Calabro|Castello Ducale]] di [[Corigliano Calabro]],: nella Sala del Trono, venne realizzato da Ignazio Perricci il Salone degli Specchi, capolavoro questo dell'arte decorativa barocco napoletana. Il soffitto è affrescato con effetto [[trompe -l'oeilœil]], ossia con una prospettiva aperta su un cielo stellato, denominatol'opera è denominata il "palcoscenico della vita". A Roma tra il [[1873]] e il [[1879]] affrescò il meraviglioso Salone da Ballo, la Sala degli Specchi e altre stanze del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] e alcune stanze di [[Montecitorio]]. A [[Torino]] lavorò al Museo Civico e partecipò all’Esposizione Nazionale del [[1880]] con due dipinti: ''Faone tra le allieve di Saffo'' e ''La primavera'', quest’ultimo conservato nel Municipio di Monopoli.
 
A Roma tra il [[1873]] e il [[1879]] affrescò, con il suo allievo Rocco Ferrari di Montalto Uffugo, il meraviglioso Salone da Ballo, la Sala degli Specchi e altre stanze del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]]<ref name="Treccani" /> e alcune stanze di [[Palazzo Montecitorio]]. I bozzetti degli affreschi della sala degli specchi e tutta la corrispondenza tra Perricci e Ferrari, sono conservati nella collezione privata della famiglia Ferrari a Bari.
 
A [[Torino]] lavorò al [[Musei di Torino|Museo Civico]] e partecipò all'[[Esposizione Nazionale]] del [[1880]] con due dipinti: ''Faone tra le allieve di Saffo'' e ''La primavera'', quest'ultimo conservato nel Municipio di Monopoli nella stanza del Sindaco.
 
Nel [[1881]], insieme a Morelli, Dalbono e all’Arch.all'architetto Raimondi, eseguì un progetto architettonico, presentato al Municipio di Napoli, per un [[Casa da gioco|Casinò]] artistico da realizzarsi nella Villa Comunale.
 
Tra i suoi ritratti più interessanti si distingue un vigoroso e ben riuscito ''Franz Liszt''.
 
== Riconoscimenti ==
* La città di Monopoli gli dedica una strada.
* Gli viene intitolata la sala consiliare del Comune di Monopoli.
* Sulla sua casa natale, sita in via Barbacana, al civico 19, nel centro storico di Monopoli, è murata una lapide commemorativa.
 
== Note ==
La sala consiliare di Monopoli è intitolata ad Ignazio Perricci. Il Perricci istituì a Napoli una Scuola per Decoratori ed esordì come pittore da cavalletto alla Prima Mostra della Promotrice Napoletana, esponendo nel [[1862]] un’opera ad olio: ''Savonarola al letto di Lorenzo dei Medici''. Il dipinto fu acquistato dal Comune di Napoli e collocato nelle Sale del [[Palazzo San Giacomo]]. Nel [[1865]] [[Giuseppe Fiorelli]] e [[Michele Ruggiero]] gli affidarono le decorazioni di alcune sale del [[Museo Nazionale di Napoli]].
<references/>
 
== Bibliografia ==
Nel [[1869]], insieme a Morelli, Alvino, Bobbio e Francesconi, progettò la culla per [[Vittorio Emanuele III]], Principe di Napoli. Nello stesso anno divenne Professore presso l’Istituto di Belle Arti a Napoli. Insegnò Pittura Ornamentale e Decorativa fino al [[1907]] e divenne, a pieno titolo, Caposcuola della Scuola Decorativa Partenopea. Nel [[1871]], per ordine del cardinale [[Riario Sforza]], provvide a decorare l’abside del [[Duomo di Napoli]]. Fra il [[1870]] e il [[1872]] eseguì numerosi lavori al castello di [[Corigliano]].
* {{Cita libro |autore = Sebastiano Lillo |titolo = Monopoli. Sintesi storico geografica |città = Monopoli |anno = 1976 |editore = Officine Grafiche Colucci |sbn = SBL0019783 |cid = S. Lillo}}
Fu fondatore con [[Gaetano Filangeri]], [[Filippo Palazzi]] e [[Domenico Morelli]] del [[Museo Artistico Industriale]], dove anche insegnò per alcuni anni. Fu Membro del [[Reale Istituto d'Incoraggiamento di Napoli|Real Istituto d'Incoraggiamento]]. A Napoli decorò, fra l’altro, le Sale del [[Consiglio Provinciale]], il Palazzo Bovino, le Sale del Palazzo Vonwiller, la Sala da Ballo del Palazzo Compagna, la Sala per la Società Storica Napoletana, il Teatro Nuovo.
* {{Cita libro |autore = Stefano Carbonara |titolo = Monopoli. Viaggio tra cronaca e storia |città = Monopoli |anno = 2012 |editore = ArtStampa |sbn = BA10077804}}
* {{Treccani|ignazio-perricci}}
* {{DBI|ignazio-perricci}}
 
== Collegamenti esterni ==
A [[Monza]] decorò il [[Palazzo Reale (Monza)|Palazzo Reale]], avvalendosi della collaborazione di [[Salvatore Postiglione]]. Al [[Castello Ducale]] di [[Corigliano Calabro]], nella Sala del Trono, venne realizzato da Ignazio Perricci il Salone degli Specchi, capolavoro questo dell'arte decorativa barocco napoletana. Il soffitto è affrescato con effetto [[trompe l'oeil]], ossia con una prospettiva aperta su un cielo stellato denominato il "palcoscenico della vita". A Roma tra il [[1873]] e il [[1879]] affrescò il meraviglioso Salone da Ballo, la Sala degli Specchi e altre stanze del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] e alcune stanze di [[Montecitorio]]. A [[Torino]] lavorò al Museo Civico e partecipò all’Esposizione Nazionale del [[1880]] con due dipinti: ''Faone tra le allieve di Saffo'' e ''La primavera'', quest’ultimo conservato nel Municipio di Monopoli.
* {{Collegamenti esterni}}
Nel [[1881]], insieme a Morelli, Dalbono e all’Arch. Raimondi, eseguì un progetto architettonico, presentato al Municipio di Napoli, per un [[Casinò]] artistico da realizzarsi nella Villa Comunale.
 
{{Controllo di autorità}}
Ammirava ed amava l’arte antica. Per questo motivo si recava spesso a Roma presso la [[Basilica di San Pietro]] per ammirare tutte quelle bellezze classiche. Il Perricci nelle sue opere si rifà all’arte classica che però interpreta in modo originale e con dovizia di particolari, con tecniche acquisite nella sua lunga e feconda esperienza di pittore, di scultore, di architetto e di decoratore, cercando sempre una completa e armoniosa sintesi e fusione dei suoi diversi modi espressivi.
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[[Categoria:Studenti dell'Accademia di belle arti di Napoli]]
{{Portale|biografie|Monopoli}}