Ignazio Perricci: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Ignazio
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Monopoli
|LuogoNascitaLink = Monopoli (Italia)
|GiornoMeseNascita = 18 dicembre
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 4 maggio
|AnnoMorte = 1907
|Attività = artista▼
|Attività2 = decoratore▼
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
▲|Attività = artista
▲|Attività2 = decoratore
|Attività3 = scultore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = <ref name="Treccani">{{Treccani|ignazio-perricci|Perricci, Ignazio|accesso=18 febbraio 2016}}</ref>
}}
== Biografia ==
Frequentò l'[[Accademia di belle arti di Napoli|Istituto di belle arti]] e studiò [[pittura]] ed [[architettura]], bene inserendosi nell'ambiente artistico partenopeo.
Fecondo pittore, scultore, decoratore, architetto, insegnò pittura ornamentale e decorativa dal [[1869]] fino al [[1907]], anno della sua morte e divenne, a pieno titolo caposcuola della Scuola Decorativa Partenopea.
Fu fondatore con [[Gaetano Filangieri, principe di Satriano|Gaetano Filangieri iunior]], [[Filippo Palizzi]] e [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] del [[Museo artistico industriale Filippo Palizzi|Museo Artistico Industriale]], dove anche insegnò per alcuni anni. Fu membro del [[Reale Istituto d'Incoraggiamento di Napoli|Real Istituto d'Incoraggiamento]].<ref>vedi le note su Ignazio Perricci di {{cita|Sebastiano Lillo in ''Monopoli sintesi storico geografica'', Grafiche Colucci, Monopoli, 1976||S. Lillo}}.</ref>
Ammirava ed amava
Nel [[1868]] nacque la sua unica figlia Rosa, che poi sposerà un certo Lo Savio e andrà a vivere a [[Roma]]. <!-- se è "un certo", tale info è enciclopedica? -->▼
▲Nel [[1868]] nacque la sua unica figlia Rosa, che poi
Perricci morirà in solitudine a Napoli in via [[Riviera di Chiaia]] numero 14. I concittadini monopolitani riconobbero con un certo ritardo le sue qualità di grande e fecondo artista.
== Opere ==
Nel [[1856]] insieme al collega tranese [[Biagio Molinaro]] vinse il concorso per la decorazione della gran sala destinata alla [[Corte suprema|Corte Suprema di Giustizia]] Nel [[1865]] [[Giuseppe Fiorelli]] e [[Michele Ruggiero]] gli affidarono le decorazioni di alcune sale del [[Museo archeologico nazionale di Napoli]]<ref name="Treccani" />. Nel [[1869]], insieme a Morelli, Alvino, Bobbio e Francesconi, progettò la culla per [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]], Principe di Napoli.
[[File:Franz Liszt di Perricci.jpg.jpg|thumb|''Ritratto di [[Franz Liszt]]'' ad opera di Ignazio Perricci.]]
Nel [[1871]], per ordine del cardinale [[Sisto Riario Sforza]], provvide a decorare l'abside del [[Cattedrale di Napoli|Duomo di Napoli]]. A Napoli si dedicò alla decorazione di vari edifici nobiliari, tra i quali: il [[Palazzo Guevara di Bovino]], il [[Palazzo Vonwiller]], il [[Palazzo Caravita di Sirignano]], la [[Villa Cilento]], il [[Palazzo dei duchi di Cantalupo]], la [[Villa Giulia (Napoli)|Villa Giulia]] e il [[Palazzo Ruffo di Castelcicala]]. Nell'esposizione Nazionale del 1877, ottenne il premio per il più fantasioso e ricco progetto per la sala dell'Ercole nella reggia partenopea.
A [[Monza]] decorò il [[Palazzo Reale (Monza)|Palazzo Reale]], avvalendosi della collaborazione di [[Salvatore Postiglione]] e del discepolo [[Mario Borgoni]].
A Roma tra il [[1873]] e il [[1879]] affrescò, con il suo allievo Rocco Ferrari di Montalto Uffugo, il meraviglioso Salone da Ballo, la Sala degli Specchi e altre stanze del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]]<ref name="Treccani" /> e alcune stanze di [[Palazzo Montecitorio]]. I bozzetti degli affreschi della sala degli specchi e tutta la corrispondenza tra Perricci e Ferrari, sono conservati nella collezione privata della famiglia Ferrari a Bari.
A [[Torino]] lavorò al [[Musei di Torino|Museo Civico]] e partecipò all'[[Esposizione Nazionale]] del [[1880]] con due dipinti: ''Faone tra le allieve di Saffo'' e ''La primavera'', quest'ultimo conservato nel Municipio di Monopoli nella stanza del Sindaco.
Nel [[1881]], insieme a Morelli, Dalbono e
Tra i suoi ritratti più interessanti si distingue un vigoroso e ben riuscito ''Franz Liszt''.
== Riconoscimenti ==
* La città di Monopoli gli dedica una strada.
* Gli viene intitolata la sala consiliare del Comune di Monopoli.
* Sulla sua casa natale, sita in via Barbacana, al civico 19, nel centro storico di Monopoli, è murata una lapide commemorativa.
== Note ==
▲La sala consiliare di Monopoli è intitolata ad Ignazio Perricci. Il Perricci istituì a Napoli una Scuola per Decoratori ed esordì come pittore da cavalletto alla Prima Mostra della Promotrice Napoletana, esponendo nel [[1862]] un’opera ad olio: ''Savonarola al letto di Lorenzo dei Medici''. Il dipinto fu acquistato dal Comune di Napoli e collocato nelle Sale del [[Palazzo San Giacomo]]. Nel [[1865]] [[Giuseppe Fiorelli]] e [[Michele Ruggiero]] gli affidarono le decorazioni di alcune sale del [[Museo Nazionale di Napoli]].
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = Sebastiano Lillo |titolo = Monopoli. Sintesi storico geografica |città = Monopoli |anno = 1976 |editore = Officine Grafiche Colucci |sbn = SBL0019783 |cid = S. Lillo}}
* {{Cita libro |autore = Stefano Carbonara |titolo = Monopoli. Viaggio tra cronaca e storia |città = Monopoli |anno = 2012 |editore = ArtStampa |sbn = BA10077804}}
* {{Treccani|ignazio-perricci}}
* {{DBI|ignazio-perricci}}
== Collegamenti esterni ==
▲A [[Monza]] decorò il [[Palazzo Reale (Monza)|Palazzo Reale]], avvalendosi della collaborazione di [[Salvatore Postiglione]]. Al [[Castello Ducale]] di [[Corigliano Calabro]], nella Sala del Trono, venne realizzato da Ignazio Perricci il Salone degli Specchi, capolavoro questo dell'arte decorativa barocco napoletana. Il soffitto è affrescato con effetto [[trompe l'oeil]], ossia con una prospettiva aperta su un cielo stellato denominato il "palcoscenico della vita". A Roma tra il [[1873]] e il [[1879]] affrescò il meraviglioso Salone da Ballo, la Sala degli Specchi e altre stanze del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] e alcune stanze di [[Montecitorio]]. A [[Torino]] lavorò al Museo Civico e partecipò all’Esposizione Nazionale del [[1880]] con due dipinti: ''Faone tra le allieve di Saffo'' e ''La primavera'', quest’ultimo conservato nel Municipio di Monopoli.
* {{Collegamenti esterni}}
▲Nel [[1881]], insieme a Morelli, Dalbono e all’Arch. Raimondi, eseguì un progetto architettonico, presentato al Municipio di Napoli, per un [[Casinò]] artistico da realizzarsi nella Villa Comunale.
{{Controllo di autorità}}
▲Ammirava ed amava l’arte antica. Per questo motivo si recava spesso a Roma presso la [[Basilica di San Pietro]] per ammirare tutte quelle bellezze classiche. Il Perricci nelle sue opere si rifà all’arte classica che però interpreta in modo originale e con dovizia di particolari, con tecniche acquisite nella sua lunga e feconda esperienza di pittore, di scultore, di architetto e di decoratore, cercando sempre una completa e armoniosa sintesi e fusione dei suoi diversi modi espressivi.
[[Categoria:Studenti dell'Accademia di belle arti di Napoli]]
▲{{Portale|biografie|Monopoli}}
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