San Gusmè: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Funzionalità collegamenti suggeriti: 2 collegamenti inseriti. Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata Attività per i nuovi utenti Suggerito: aggiungi collegamenti |
||
| (50 versioni intermedie di 31 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
|
|Nome ufficiale=
|Panorama=San Gusmè piazza castello.jpg
|
|Stemma=
|Stato=ITA
|nomeDelComune = Castelnuovo Berardenga ▼
|Grado amministrativo=4
|Divisione amm grado 1=Toscana
|linkStemma = Castelnuovo Berardenga-Stemma.png▼
|Divisione amm grado 2=Siena
|Abitanti=239
|Aggiornamento abitanti=2011
|Codice postale=
|Codice catastale=
|Nome abitanti=sangusmeino, sangusmeini<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 494.</ref>
▲|abitanti = 250
|Festivo=
▲|patrono = [[Cosma e Damiano|Santi Cosma e Damiano]]
}}
'''San Gusmè''' è una [[Frazione (geografia)|frazione]] del [[comune italiano]] di [[Castelnuovo Berardenga]]
Situata a nord rispetto al capoluogo, si trova all'inizio della [[strada provinciale]] che collega l'[[Strada statale 484 del Castello di Brolio|ex statale 484]] al [[Valdarno]], sul crinale di una [[collina]].
Si tratta di un piccolo agglomerato ancora conservato dalle sue mura circolari ancora quasi totalmente integre. All'interno delle mura stesse trovano posto la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Cosma e Damiano, e la ''chiesa della Compagnia'', intitolata alla Santissima Annunziata, che ospita una tela attribuita a [[Pietro Sorri]] ed adornata dal tipico campanile.▼
▲Si tratta di un piccolo agglomerato ancora conservato dalle sue mura circolari
Appena fuori dal paese sono ubicate le sorgenti del fiume [[Ombrone]].▼
▲Appena fuori
== Storia ==
{|align=right
|[[File:
San Gusmè viene citato per la prima volta in un atto di vendita del [[febbraio]] [[867]] in cui il conte senese Winigi di Ranieri dona al [[Monastero di San Salvatore (Badia Monastero)|Monastero di San Salvatore della Berardenga]] tutti i suoi beni compresi nei dintorni della chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Nel [[XII secolo]] il paese era un feudo della famiglia [[Ricasoli (famiglia)|Ricasoli]]; feudo confermato dall' [[Arrigo VI|imperatore Arrigo VI]] nel [[1187]].▼
|}
Nel [[1478]] le truppe di [[Alfonso II di Napoli|re Alfonso di Aragona]] occuparono il castello. Durante la [[Repubblica_di_Siena#La_guerra_di_Siena|guerra di Siena]] il [[25 febbraio]] [[1554]] si tenne uno scontro militare tra gli Imperiali e i Senesi mentre il [[13 maggio]] [[1554]] l'esercito imperiale saccheggiò e bruciò il paese.▼
▲San Gusmè viene citato per la prima volta in un atto di vendita del
San Gusmè fu anche la sede di una comunità autonoma che venne riunita al comune di Castelnuovo Berardenga il [[2 giugno]] [[1777]].▼
▲Nel [[1478]] le truppe di [[Alfonso II di Napoli|re Alfonso di Aragona]] occuparono il castello. Durante la [[
▲San Gusmè fu anche la sede di una [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] che venne riunita al comune di Castelnuovo Berardenga il
== Economia ==
Le campagne circostanti sono caratterizzate da colture intensive di vigneti ed uliveti, mentre il centro abitato è raccolto in parte all'interno delle mura per le quali si hanno le prime testimonianze certe intorno al [[XII secolo]], ed in parte nell'immediato intorno, di più recente epoca.
▲== Luoghi di interesse ==
*[[Pieve dei Santi Cosma e Damiano]]
== ''Folclore'' ==
{|align=right
|[[File:luca cava.jpg|thumb|left
Una tradizione locale è la '''Festa del Luca Cava''', una iniziativa intitolata a una statuetta fatta costruire nel [[1888]] da un contadino della zona, rappresentava un ometto nella tipica posizione del bisogno corporale e serviva ad indicare che era ben accetto farla lì, così da poter usare il refluo come fertilizzante per gli orti. La statua fu distrutta intorno agli anni '40 proprio dai sangusmeini, stanchi delle prese in giro della gente dei paesi vicini, ma quando [[Silvio Gigli]] conobbe la storia, fece realizzare una nuova statua su disegno di [[Emilio Giannelli]], noto vignettista, e realizzazione in terracotta del maestro Neri delle ceramiche Santa Caterina di Siena. Da quell'anno ebbe inizio la Festa in onore di Luca Cava, che grazie all'interessamento di Gigli, ogni anno poteva annoverare tra gli ospiti nomi di spicco del panorama musicale italiano.▼
|}
▲Una tradizione locale è la
La festa ha avuto 10 anni di interruzione tra il [[1988]] ed il [[1998]], per proseguire da allora fino ai giorni nostri, tutti i primi due fine settimana di settembre, ed ha il suo clou nel premio giornalistico intitolato a Silvio Gigli ed assegnato ogni anno ad un personaggio di spicco del mondo televisivo nazionale.
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==▼
▲==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome=Brachetti Montorselli|nome=Giovanni|coautori= Italo Moretti, Renato Stopani | titolo=Le strade del Chianti Classico Gallo Nero | anno=1984 | editore=Bonechi | città=Firenze|cid=Brachetti Montorselli}}
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Controllo di autorità}}
▲{{Portale|Toscana|Valle dell'Ombrone}}[[Categoria:Frazioni di Castelnuovo Berardenga]]
| |||