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{{Libro
|titolo = Epodi
|titoloorig = Epodi
|immagine = Horace Epodes III (Harley MS 3534 f.39v British Library).jpg
|didascalia = L'opera in un manoscritto medievale.
|autore = [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]]
|annoorig = 30 a.C. circa
|forza_cat_anno = no
|genere = [[poesia]]
|lingua = latino
}}
Gli '''''Epòdi''''' sono [[Antologia|una raccolta]] di diciassette poesie composta dal [[poeta latino]] [[Orazio]]. Furono scritti dopo il 42-41 a.C. e pubblicati intorno al 30. Sono perciò compresi cronologicamente fra [[battaglia di Filippi]] e la definitiva affermazione di [[Augusto]] con la [[battaglia di Azio]].
== Il titolo ==
Il libro degli ''Epòdi'', dedicato a Mecenate, doveva probabilmente intitolarsi ''Iambi'' ([[giambo|giambi]]), un termine che, oltre al significato metrico, denotava un genere caratterizzato da toni aspri, realistici e a volte violentemente polemici che ha origine dai poeti greci [[Archiloco]] e [[Ipponatte]]. Mentre la ricerca formale, il cosiddetto "labor limae" che caratterizzano gli Epodi, è da ricondurre al poeta classico greco [[Callimaco]].
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Considerati dallo stesso Orazio come "composizioni giovanili", gli Epòdi sono inoltre strettamente collegati alla dura situazione economica che il poeta dovette sopportare dopo la sconfitta di [[Battaglia di Filippi|Filippi]]; a questa condizione di vita si lega il linguaggio aspro e i toni duri e polemici, tipici dell'opera.
Gli epodi sono diciassette componimenti, definiti come composizioni giovanili. Orazio allude ad Archìloco e Ipponatte come ai propri modelli. Aspetto essenziale è il metro. Orazio fu il primo a Roma a impiegare l'epodo, un sistema metrico in cui a un primo verso più lungo se ne aggiunge uno più breve.
== Contenuto ==
[[Categoria:Opere letterarie latine]]▼
I contenuti sono vari: si ha una poesia d'apertura in forma di "propemptikòn" (carme di accompagnamento), dove Orazio dichiara di voler sposare la causa augustea e di voler quindi seguire Ottaviano; poi si alternano poesie erotiche, politiche, "scherzi" autobiografici. Alla varietà dei temi corrisponde la varietà dei toni (secondo l'esempio del poeta ellenistico [[Callimaco]]).
Gli epòdi più antichi presentano una visione assai cupa di Roma dilaniata dalle guerre civili, mentre l'epodo IX celebra la vittoria di Ottaviano come promessa di pace e salvezza. Nella raccolta si possono distinguere alcuni filoni, come per esempio: magia, poesia civile, invettiva, amore e un elogio della campagna. Il filone dell'invettiva si esprime negli epodi 4, 6 e 10. Soltanto il decimo è diretto contro una persona, Mevio, cui viene augurato di morire in un naufragio; in realtà, si pensa che Orazio, utilizzi l'identità fittizia del poetastro Mevio per attaccare diversi tipi umani (in questo caso i poeti di basso livello) e non persone ben precise. Ai modi dell'invettiva si possono ricondurre anche gli epodi 8 e 12, rivolti contro una vecchia, e sollecita da lui prestazioni sessuali. In questo caso rivela una tendenza espressionistica. L'espressionismo infatti è uno dei tanti aspetti più rivelanti degli epodi (designa una rappresentazione o uno stile che tende a una deformazione dei dati del reale per aumentarne l'impatto emotivo). Il filone della magia: è un atteggiamento affine che caratterizza i componimenti dedicati alla magia (epodi 5 e 17); il tema viene trattato con un accentuato realismo, orientato verso l'eccessivo, l'orrendo e il repellente.
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Raccolte poetiche di Quinto Orazio Flacco]]
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