Francesco Maria Piave: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 5 marzo
|AnnoMorte = 1876
|Epoca = 1800
|Attività = librettista
|Attività2 = traduttore
|Attività3 = critico d'arte
|AttivitàAltre = e [[impresario teatrale]]
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Mariapiaveweb.jpg
}}
== Biografia ==
Figlio di [[Giuseppe Piave]] e di [[Elisabetta Casarini]], nacque nel [[1810]] in una famiglia benestante, legata all'[[industria]] del [[vetro]]. Dal [[1808]] il padre era [[podestà (medioevo)|podestà]] del comune di [[Murano]] durante il [[Età napoleonica|periodo napoleonico]], e ricoprì questo incarico fino al [[1816]]<ref name="Enc_Italiana" />.
Cominciati per volere del padre gli studi ecclesiastici presso il [[Seminario Patriarcale di Venezia]], il giovane Piave li interruppe nel [[1827]]<ref name="Enc_Italiana" /><ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.verdi.san.beniculturali.it/verdi/?verdi-e-il-suo-tempo=francesco-maria-piave|titolo=Piave Francesco Maria {{!}} Portale Verdi|lingua=it-IT|accesso=2017-07-10}}</ref>.
In seguito Piave studiò materie letterarie a [[Roma]], dove si era trasferito con la famiglia. Nella capitale [[Stato Pontificio|pontificia]] divenne socio dell'[[Accademia tiberina]], ove conobbe il letterato [[Jacopo Ferretti]] (con cui strinse un'[[amicizia]] sfociata in una corrispondenza epistolare che tuttora aiuta a ricostruire la sua vita) e il [[poeta]] [[Dialetto romanesco|romanesco]] [[Giuseppe Gioachino Belli]], che gli dedicò un [[Sonetti romaneschi|sonetto]]; divenne anche socio dell'[[Accademia dell'Arcadia]]<ref name="Enc_Italiana" /><ref name=":0" /><ref name="Unificazione">Fonte: ''L'Unificazione'', riferimenti e link in Bibliografia.</ref><ref>''Verdi e il suo tempo'', Collegamenti esterni.</ref><ref>''Li casotti novi'', datato 19 dicembre 1844: «Fatt'è cche mmartedí, '''ssor Checco Piave''', / a la porta dell'urtimo casotto / (che, nnun zò ddí pperché, ffra ttutt'e otto / era rimasto sfitto e cchius'a cchiave) // attaccato de sott'all'architrave / sce fu ttrovo 'na spesce de strammotto / da pagasse coll'ojjo der cazzotto, / e ddisceva accusí: ''Vvero Concrave''. // [...]» in G.G. Belli, ''I sonetti'', IV volume, p. 2127, [[Universale Economica Feltrinelli]], 1980.</ref>.
Nell'estate del [[1838]] morì il padre e Piave decise di ritornare a [[Venezia]], dove giunse il 6 settembre, ricongiungendosi alla famiglia già rientrata. Trovò lavoro come revisore-[[Correttore di bozze|correttore]] presso il tipografo Giuseppe Antonelli, probabilmente già conosciuto in giovanissima età; Antonelli venne presto considerato, come Piave scrisse in una lettera al Ferretti, «piucche padre»<ref name="Enc_Italiana" />.
Presso Antonelli iniziò l'attività di [[traduttore]]. Ben presto si avvicinò al [[giornalismo]], entrando alla ''[[Gazzetta di Venezia|Gazzetta Privilegiata di Venezia]]''; per la testata scrisse numerosi [[Articolo (giornalismo)|articoli]], soprattutto di [[Critica artistica|critica d'arte]]<ref name="Enc_Italiana" />.
L'11 settembre [[1841]] comunicò al Ferretti di star lavorando, «con tutta la modestia di un ''Debutante''» ([[sic]]), al suo primo [[Libretto|libretto d'opera]], tratto da ''[[La bottega del caffè (Goldoni)|La bottega del caffè]]'' di [[Carlo Goldoni]]; il risultato, il ''Don Marzio'' per il [[compositore]] [[Samuel Levi]], rimase inedito e mai rappresentato<ref name="Enc_Italiana" />.
Il suo primo libretto rappresentato fu il secondo suo lavoro, una revisione delle parole di [[Giovanni Peruzzini (librettista)|Giovanni Peruzzini]] per ''Il Duca d'Alba'' di [[Giovanni Pacini]], rappresentato al [[Gran Teatro La Fenice|Teatro La Fenice]] di Venezia nel [[1842]]<ref name="Enc_Italiana" /><ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.mam-e.it/dizionari/dizionario-opera/duca-dalba-il/|titolo=Duca d'Alba, Il - MAM-E|pubblicazione=MAM-E|data=2015-10-29|accesso=2017-07-10|dataarchivio=8 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180208210104/http://www.mam-e.it/dizionari/dizionario-opera/duca-dalba-il/|urlmorto=sì}}</ref>.
Nello stesso 1842 divenne direttore degli spettacoli del Teatro La Fenice, e iniziò anche una collaborazione con il [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]]. Nel [[1844]], con il libretto di ''[[Ernani]]'', iniziò la sua collaborazione con [[Giuseppe Verdi]], che entrerà nella [[storia della musica]] mondiale; ''Ernani'' ebbe la sua prima al Teatro La Fenice il 9 marzo. Nel [[1848]] Piave venne nominato poeta ufficiale dello stesso teatro<ref>{{Cita web|url=http://www.giuseppeverdi.it/it/works/librettists/francesco-maria-piave/|titolo=VERDI 200|accesso=2017-07-10|urlmorto=sì|dataarchivio=1 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201001161048/http://giuseppeverdi.it/it/works/librettists/francesco-maria-piave/}}</ref>.
Il 15 gennaio [[1855]] nella [[Chiesa di Santo Stefano (Venezia)|chiesa di Santo Stefano]] (a Venezia) sposò la cantante lirica Elisa Gasparini ([[Gorizia]] [[1825]] - Milano [[1906]]), che gli era stata presentata per un'[[audizione]] dal [[tenore]] [[Antonio De Val]]; dal [[matrimonio]] nascerà una figlia, Adelina Piave, futura cantante<ref name="Enc_Italiana" />.
A inizio marzo [[1859]] lasciò Venezia e La Fenice e si trasferì a Milano con la famiglia, appoggiandosi alla [[Mecenatismo|mecenate]] [[Clara Maffei]], a Verdi e al nuovo governatore [[Massimo d'Azeglio]]. Il 30 giugno [[1860]] firmò un [[contratto]] con il Teatro alla Scala; per lui venne creata una figura nuova: era poeta teatrale ma anche [[direttore di scena]], aveva cioè il compito di occuparsi della parte visiva delle [[Opera|opere]], di fare le ordinazioni per [[Scenografia|scene]] e [[Costumi teatrali|costumi]], e non solo per La Scala, ma anche per il [[Teatro Carignano]] e il [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di [[Torino]]; il tutto per un mensile di sole 130 [[Lira italiana|lire]], di gran lunga inferiore a quello dei cantanti di livello e del suo [[salario]] per ogni libretto<ref name="Enc_Italiana">Fonte: ''[[Enciclopedia italiana|Enciclopedia Italiana]]'', riferimenti e link in Bibliografia.</ref><ref>{{Cita libro|nome=Andrea|cognome=Franco|titolo=Andiamo all'Opera: La Traviata|url=https://books.google.it/books?id=t4D_CQAAQBAJ&pg=PT28&lpg=PT28&dq=francesco+piave+poeta&source=bl&ots=2Iv1wLqoK_&sig=nzvgbCxSP4kILgoSAcRNwhSd9_g&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjt9sf6w_7UAhUPJVAKHZ7-AXUQ6AEIXDAN#v=onepage&q=francesco%20piave%20poeta&f=false|accesso=2017-07-10|data=2015-06-30|editore=Delos Digital srl|lingua=it|ISBN=9788867758333}}</ref>.
Piave scrisse circa sessanta libretti per opere di vari compositori, quali Giovanni Pacini, [[Saverio Mercadante]] e [[Antonio Cagnoni]]<ref name="Enc_Italiana" />, ma la produzione più significativa si ebbe con Giuseppe Verdi, per il quale scrisse ben dieci libretti.
Nel [[1865]], seppur sconsigliato da Verdi, che ne prevedeva il respingimento, presentò la domanda per ottenere l'insegnamento di [[letteratura drammatica]] e declamazione al [[Conservatorio Giuseppe Verdi (Milano)|Conservatorio di Milano]]; la domanda fu respinta<ref name="Enc_Italiana" />.
Deluso ed [[Esaurimento nervoso|esaurito]], il 5 dicembre del [[1867]] venne colpito da un [[attacco apoplettico]] che lo lasciò [[Paralisi|paralizzato]] e incapace di parlare e lavorare; furono alcuni compositori, in particolar modo Verdi, a soccorrerlo finanziariamente e a garantire un'[[educazione]] e un sicuro avvenire alla figlia<ref name=:0 />.
Nel [[1868]] [[Casa Ricordi|Ricordi]] pubblicò un ''Album per Canto di Auber-Cagnoni-Mercadante-Ricci-Thomas-Verdi a benefizio del poeta F.M.Piave'': vi presero parte, come da titolo, i compositori [[Daniel Auber]], Antonio Cagnoni, Saverio Mercadante, [[Federico Ricci (compositore)|Federico Ricci]], [[Ambroise Thomas]] e Giuseppe Verdi; l'incasso delle vendite andò a sostegno di Piave e famiglia<ref name="Enc_Italiana" /><ref>{{Cita web|url=https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/e6/8d/b4/e68db4c81df045f8416ec07328358cc1.jpg|titolo=Album per Canto di Auber-Cagnoni-Mercadante-Ricci-Thomas-Verdi a benefizio del poeta F.M.Piave}}</ref>.
Piave morì qualche anno dopo, il 5 marzo [[1876]] a Milano. Verdi provvedette perfino alle spese di funerale e sepoltura al [[Cimitero Monumentale di Milano|Cimitero Monumentale]] della città<ref name="Enc_Italiana" />. In seguito i suoi resti sono stati trasferiti in un'ampia celletta nella Cripta del [[Famedio]] dello stesso Monumentale<ref>{{Find a Grave}}</ref><ref>{{Sepolture Milano}}</ref>.
== I libretti ==
[[File:Portrait-Verdi Giuseppe.jpg|thumb|upright=0.5|[[Giuseppe Verdi]]]]
[[File:Giovanni Pacini by Kriehuber.jpg|thumb|upright=0.5|[[Giovanni Pacini]]]]
[[File:Saverio Mercadante - 02.jpg|thumb|upright=0.5|[[Saverio Mercadante]]]]
=== Per Giuseppe Verdi ===
* ''[[Ernani]]'' ([[1844]])
* ''[[I due Foscari]]'' (1844)
* ''[[Macbeth (opera)|Macbeth]]'' ([[1847]]), modificato da [[Andrea Maffei (poeta)|Andrea Maffei]]
* ''[[Il corsaro (Verdi)|Il corsaro]]'' ([[1848]])
* ''[[Stiffelio]]'' ([[1850]])
* ''[[Rigoletto]]'' ([[1851]])
* ''[[La traviata]]'' ([[1853]])
* ''[[Simon Boccanegra]]'' ([[1857]]), modificato da [[Giuseppe Montanelli]] e successivamente da [[Arrigo Boito]]
* ''[[Aroldo (opera)|Aroldo]]'' (1857), rifacimento di ''Stiffelio''
* ''[[La forza del destino]]'' ([[1862]])
=== Per Giovanni Pacini ===
* ''Adolfo di Warbel'', coautore Giovanni Peruzzini ([[1842]]), prima rappresentazione, col titolo ''Il duca d'Alba'', al [[Teatro La Fenice]] di [[Venezia]]
* ''Lorenzino de' Medici'' ([[1845]])
* ''Allan Cameron'' (1851)
* ''Berta di Varnol'' ([[1867]])
=== Per Saverio Mercadante ===
* ''[[La schiava saracena]]'' ([[1848]])
=== Per Antonio Cagnoni ===
* ''La tombola'' ([[1868]])
=== Per Luigi e Federico Ricci ===
* ''[[Crispino e la comare (opera)|Crispino e la comare]]'' (1850), prima rappresentazione al [[Teatro San Benedetto]] di Venezia
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* «[http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-maria-piave_(Enciclopedia-Italiana)/ PIAVE, Francesco Maria]» la voce nella ''Enciclopedia Italiana'', Volume 27, [[Roma]], [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]], 1935.
* «[http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-maria-piave_(L'Unificazione)/ PIAVE, Francesco Maria]» la voce in ''L'Unificazione'', Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
* Emanuele d'Angelo, ''Invita Minerva. Francesco Maria Piave librettista con Verdi'', [[Foggia]], Claudio Grenzi Editore, 2016.
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
* {{collegamenti esterni}}
* [http://www.verdi.san.beniculturali.it/verdi/?verdi-e-il-suo-tempo=francesco-maria-piave Biografia] in ''Verdi e il suo tempo'', sito "beniculturali.it". <small>URL consultato il 25 settembre 2014.</small>
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura|teatro}}
[[Categoria:Poeti in lingua veneta]]
[[Categoria:Sepolti nel Cimitero Monumentale di Milano]]
[[Categoria:Impresari teatrali italiani]]
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