Corbetta: differenze tra le versioni

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{{protettanota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
{{D}}
|Nome = Corbetta
{{nota disambigua|altro luogo|[[Corbetta (disambigua)]]}}
|Panorama = CorbettaPanorama.jpg
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|Didascalia =
|nomeComune = Corbetta
|Voce bandiera =
|panorama = Laghetto-Corbetta.JPG
|Voce stemma =
|didascalia = Il laghetto di Villa Frisiani-Olivares-Ferrario, uno dei simboli più importanti della città di Corbetta
|Stato = ITA
|linkBandiera = Corbetta-Gonfalone.png
|Grado amministrativo = 3
|linkStemma = Stemma.corbetta.gif
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|siglaRegione = LOM
|Divisione amm grado 2 = Milano
|siglaProvincia = MI
|Amministratore locale = Marco Ballarini
|latitudineGradi = 45
|Partito = [[lista civica]] Viviamo Corbetta
|latitudineMinuti = 28
|Data elezione = 19-6-2016
|latitudineSecondi = 0
|Data istituzione =
|longitudineGradi = 8
|Altitudine =
|longitudineMinuti = 55
|Sottodivisioni = [[Cerello|Battuello]], [[Castellazzo de' Stampi]], [[Cerello]], [[Soriano (Corbetta)|Soriano]]
|longitudineSecondi = 0
Località: [[Isola Bellaria]], [[Pobbia]], [[Preloreto]], [[Quartiere Malpaga|Malpaga]]
|altitudine = 140
|Divisioni confinanti = [[Albairate]], [[Arluno]], [[Cassinetta di Lugagnano]], [[Cisliano]], [[Magenta (Italia)|Magenta]], [[Robecco sul Naviglio]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]]
|superficie = 18
|Zona sismica = 4
|abitanti = 16.323
|Gradi giorno = 2563
|anno = 31-05-08 <ref>dati [http://demo.istat.it/bilmens2008gen/index.html Istat]</ref>
|Nome abitanti = corbettesi<ref>Gli abitanti di Corbetta sono talvolta detti impropriamente corbettini (vedi ad esempio in ''[[Note azzurre]]'' di [[Carlo Dossi]]).</ref>
|densita = 760
|Patrono = [[Vittore il Moro|san Vittore]]
|frazioni = [[Cerello|Battuello]], [[Castellazzo de' Stampi]], [[Cerello]], [[Soriano (Corbetta)|Soriano]]
|Festivo = 8 maggio
Località: [[Isola Bellaria]], [[Pobbia]], [[Preloreto]]
|PIL =
|comuniLimitrofi = [[Albairate]], [[Arluno]], [[Cassinetta di Lugagnano]], [[Cisliano]], [[Magenta (Italia)|Magenta]], [[Robecco sul Naviglio]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]]
|PIL procapite =
|cap = 20011
|Mappa = Map of comune of Corbetta (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|prefisso = [[02 (prefisso)|02]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Corbetta nella città metropolitana di Milano
|istat = 015085
|Data rielezione = 4-10-2021
|fiscale = C986
|zonaSismica = 4
|gradiGiorno = 2404
|nomeAbitanti = corbettesi<ref>Gli abitanti di Corbetta sono talvolta detti impropriamente corbettini (vedi ad esempio [[Carlo Dossi]]).</ref>
|patrono = [[san Vittore]]
|festivo = [[8 maggio]]
|sito = http://www.comune.corbetta.mi.it
|gemellaggi = [[Corbas]]-[[Francia]] e [[Tărgovište]]-[[Romania]]
}}
'''Corbetta''' (''Corbéta'' in [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]]) è un [[comune italiano|comune]] di 16.323 abitanti della [[provincia di Milano]].
 
'''Corbetta''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/korˈbetta/}}<ref>{{Cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/ricerca?lemma=Corbetta|titolo=Dizionario di pronuncia italiana online - Corbetta|accesso=15 gennaio 2019|urlmorto=no}}</ref>; ''Corbetta'' in [[dialetto milanese]]<ref>{{cita libro|nome=Dante|cognome=Olivieri|wkautore=Dante Olivieri|titolo=Dizionario di toponomastica lombarda|anno=2001|editore=Lampi di stampa|annooriginale=1931|p=209|url=https://books.google.it/books?id=YPzTAgAAQBAJ}}</ref><ref>[[Ortografia classica]]</ref> <small>AFI</small>: {{IPA|/kurˈbɛta/}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]]. È il secondo comune del territorio del [[Magentino (territorio)|magentino]] per numero di abitanti.
==Geografia fisica==
===Territorio===
Il territorio comunale ha forma di quadrilatero e confina ad ovest e a sud-ovest rispettivamente con [[Magenta (Italia)|Magenta]] e [[Robecco sul Naviglio]], a sud con [[Cassinetta di Lugagnano]] e [[Albairate]], a sud-est con [[Cisliano]], a est nord-est con [[Vittuone]] e infine a nord con [[Santo Stefano Ticino]] e [[Arluno]]. Tutti i comuni confinanti distano dal centro di Corbetta non più di 5&nbsp;km.
 
Le origini dell'abitato sono riconducibili già all'epoca celtica tra il [[VII secolo a.C.|VII]] ed il [[VI secolo a.C.]], periodo al quale risalgono i più antichi reperti trovati nel territorio del comune.
All'interno dei suoi confini si trovano diverse località e quattro frazioni: [[Soriano (Corbetta)|Soriano]], [[Castellazzo de' Stampi]] (la quale anticamente era un comune a sé stante), [[Cerello]] e [[Battuello]]; queste ultime due a volte sono indicate come un'unica frazione che prende il nome di Cerello con Battuello o Cerello-Battuello (probabilmente l'abbinamento nasce dal fatto che sono due aree contigue).
 
Grazie al suo ruolo di [[capopieve]], per secoli ha rappresentato un punto di forza religioso fondamentale per lo sviluppo del cristianesimo nell'area, proseguito in epoca moderna dal [[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta|locale santuario]], divenuto uno dei maggiori centri di fede mariana del [[magenta (Italia)|magentino]] e dell'[[Abbiategrasso|abbiatense]].
[[Milano]], il capoluogo, dista una ventina di chilometri; per importanza e disponibilità di servizi il centro più significativo può essere considerato la confinante [[Magenta (Italia)|Magenta]].
 
== Geografia fisica ==
===Geologia e morfologia===
=== Territorio ===
Morfologicamente, il territorio è caratterizzato dall'ambiente pianeggiante tipico della [[pianura padana]], prevalentemente adatto a boschi o coltivazioni, che occupano quasi i 3/4 del territorio comunale, molto compatto per la sua forma richiamante un quadrilatero. L'aspetto orografico del luogo non è molto rilevante dato che nel suo punto più basso l'altitudine raggiunge 127 metri mentre in quello più alto i 147.
[[Image:Fontanileneve.jpg|thumb|250px|Il [[Castellazzo de' Stampi#Il fontanile Borra|Fontanile Borra]] nel 2008, dopo una nevicata|alt=|sinistra]]
Morfologicamente, il territorio di Corbetta (pari a 18,69 km²) è caratterizzato dall'ambiente pianeggiante tipico della [[pianura padana]], prevalentemente adatto a boschi o coltivazioni tipiche delle colture asciutte, i quali insieme occupano quasi i 3/4 del territorio comunale. L'altitudine varia tra 127 [[metro|metri]] e i 147 [[Livello del mare|m s.m.l.]]<ref>{{Cita web |url=http://www.comuni-italiani.it/015/085/clima.html |titolo=www.comuni-italiani.it |accesso=10 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222173011/http://www.comuni-italiani.it/015/085/clima.html |urlmorto=no }}</ref> con una pendenza media del 3%.<ref name="ReferenceA">A. Asti, L. Redaelli, E. Turchi, F. Vallone, ''Antiche villeggiature a Corbetta: una ipotesi di recupero dei giardini storici, nel quadro della valorizzazione ambientale del territorio'', Politecnico di Milano, 1985.</ref>
 
Le formazioni boschive del territorio presentano una vegetazione sub-mediterranea, costituita da alberi d'alto fusto, cedui e cespugliati. La pianta più diffusa è indubbiamente la robinia, affiancata dalla quercia, nelle varietà del [[Quercus cerris|cerro]] e della [[farnia]], oltre ad ontani, olmi, carpini, aceri e salici; il cespugliato ospita salici, pruni selvatici, biancospini e soprattutto sambuchi.
===Idrografia===
Uno degli aspetti più significativi dell'idrografia di Corbetta è la gran quantità di fontanili e risorgive, che un tempo avevano ampia rilevanza economica per l'agricoltura e oggi costituiscono una delle attrazioni principali del [[Parco Agricolo Sud Milano]]. Alcuni di questi fontanili, attualmente, vessano in cattive condizioni o sono asciutti, mentre altri come il fondanile di [[Castellazzo de' Stampi]] o quello di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]] sono stati recentemente restaurati.
 
=== Geologia e idrografia ===
Corbetta fa inoltre parte, per la sua vicinanza al [[Naviglio Grande]], del Polo dei Navigli istituito dalla [[Provincia di Milano]].
[[Image:IrrigazionePreloreto.JPG|thumb|right|200px|Tratto della campagna corbettese in località [[Preloreto]].]]
Geologicamente, Corbetta si trova all'interno di una pianura terrazzata formatasi di origine [[Fiume|fluvio]]-[[Glaciazione|glaciale]], con un territorio denominato scientificamente ''Diluvium recente'', costituito da depositi alluvionali post-glaciali con le formazioni più diffuse costituite essenzialmente da alluvioni antiche che hanno sedimentato ghiaia o sabbia e che costituiscono il sistema di terrazzi [[Carbonato di calcio|carbonatici]] sottostanti il livello medio della pianura. Gli strati alluvionali più recenti hanno invece sedimentato ghiaia, sabbia e limi con la conseguenza di apparire dunque argillosi per un metro di spessore e di presentarsi di colore brunastro. Da un punto di vista agronomico, i terreni definiti argillosi e limosi sul territorio si presentano come poveri di scheletro, poco profondi, di difficile lavorazione ed a bassa fertilità naturale e pertanto solo la costante azione dell'uomo nei secoli attraverso bonifiche idrauliche e abbondanti concimazioni organiche hanno permesso di migliorare le capacità agronomiche di questi terreni. Generalmente i terreni del comune presentano caratteristiche omogenee nelle loro componenti.<ref name="Pontevecchio">F. Sgarella, ''Pontevecchio e l'impronta dei monaci celestini nel magentino'', Zeisciu, Magenta, 2006</ref>
 
Aspetto caratteristico dell'idrografia di Corbetta sono le [[risorgiva|risorgive]], che un tempo avevano ampia rilevanza economica per l'agricoltura e oggi costituiscono una delle attrazioni principali del [[Parco agricolo Sud Milano]]. Alcuni di questi fontanili, attualmente, versano in cattive condizioni o sono asciutti, mentre altri come il fontanile di [[Castellazzo de' Stampi]] o quello di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]] sono stati recentemente restaurati. Il comune è inoltre interessato, a sud-est, dalla presenza del manufatto artificiale del Canale scolmatore di Nord-Ovest (scolmatore dell'[[Olona]]) realizzato nel [[1959]], che tocca il comune per una lunghezza di circa 320 metri a sud della cascina Impero, al confine col comune di [[Cisliano]].<ref name="ReferenceA"/>
===Sismologia===
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] Corbetta presenta un [[Classificazione sismica|rischio]] molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4<ref>[http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it].</ref> (bassa sismicità) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale.
 
Corbetta fa inoltre parte, per la sua vicinanza al [[Naviglio Grande]], del Polo dei Navigli istituito dalla [[Provincia di Milano]].
===Clima===
Il clima è quello caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene alla [[zona climatica]] E.
 
=== Sismologia ===
{| {{Prettytable|align=center|text-align=center|font-size=80%}}
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] Corbetta presenta un [[Classificazione sismica dell'Italia|rischio]] molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4<ref>{{Cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf |titolo=Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf}}.</ref> (bassa sismicità) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale. Nella sua storia l'abitato ha percepito o ha risentito di tre terremoti di entità superiore a 5,5 M<sub>L</sub>: quello del [[1117]] (6,5 M<sub>L</sub>), quello del [[1222]] (6 M<sub>L</sub>) e quello del [[1887]] (6,3 M<sub>L</sub>)<ref>{{Cita web |url=http://www.6aprile.it/conoscere-i-terremoti/2012/06/27/i-terremoti-piu-forti-della-storia-ditalia.html |titolo=vedi qui |accesso=29 maggio 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220524093837/http://www.6aprile.it/conoscere-i-terremoti/2012/06/27/i-terremoti-piu-forti-della-storia-ditalia.html |dataarchivio=24 maggio 2022 |urlmorto=sì }}</ref>.
|- style="background: #99CCCC; color:#000080;"
! Mese
! Gen
! Feb
! Mar
! Apr
! Mag
! Giu
! Lug
! Ago
! Set
! Ott
! Nov
! Dic
! Anno
|- style="color:#000080;"
! style="background: #99CCCC;" | Temperatura max. media (°C)
| style="background: #FFFF99;" | 5.4
| style="background: #FFFF99;" | 8.1
| style="background: #FFCC66;" | 13.0
| style="background: #FFCC00;" | 17.6
| style="background: #FFCC00;" | 21.8
| style="background: #FF9900;" | 26.3
| style="background: #FF9900;" | 29.2
| style="background: #FF9900;" | 27.6
| style="background: #FF9900;" | 23.9
| style="background: #FFCC00;" | 17.4
| style="background: #FFCC66;" | 10.6
| style="background: #FFFF99;" | 6.4
| style="background: #FFCC00;" | 17.3
|-style="color:black;"
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" height="16;" | Temperatura min. media (°C)
| style="background: #FFFFCC;" | 0.8
| style="background: #FFFFCC;" | 2.7
| style="background: #FFFFCC;" | 6.1
| style="background: #FFFF99;" | 9.6
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| style="background: #FFCC66;" | 17.1
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| style="background: #FFCC66;" | 19.0
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| style="background: #FFFFCC;" | 6.0
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| style="background: #FFFF99;" | 10.3
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Piogge (mm)
| style="background: #44AADD;" | 79
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| style="background: #44AADD;" | 34
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| style="background: #66CCFF;" | 7
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| style="background: #44AADD;" | 83
| style="background: #2288BB;" | 127
| style="background: #2288BB;" | 109
| style="background: #66CCFF;" | 64
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Umidità relativa (%)
| 86
| 78
| 71
| 75
| 72
| 71
| 71
| 72
| 74
| 81
| 85
| 86
| 66,5
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | [[Eliofania]] assoluta (ore)
| 2.9
| 3.7
| 4.6
| 5.6
| 6.9
| 7.1
| 8.1
| 7.3
| 5.2
| 4.1
| 2.4
| 2.3
| 5
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Venti (dir.-nodi)
| NW 2.3
| SE 2.4
| SE 2.6
| SE 2.8
| SW 2.7
| SW 2.6
| SW 2.5
| SE 2.4
| E 2.3
| E 2.3
| SE 2.3
| NW 2.2
| 2.4
|}
 
==Storia= Clima ===
Il clima di Corbetta è quello [[Clima continentale|continentale]], tipico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi con diverse giornate di gelo<ref name="clima">{{cita web|url=http://www.centrometeoitaliano.it/clima-lombardia/|titolo=Il clima della Lombardia|editore=centrometeoitaliano.it|accesso=20 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141129031607/http://www.centrometeoitaliano.it/clima-lombardia/|urlmorto=sì}}</ref>, col fenomeno della [[nebbia]], ed estati e che risentono di elevate [[Temperatura|temperature]] che possono superare i 30&nbsp;°C e con l'umidità che può raggiungere l'80% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato "[[Afa (meteorologia)|afa]]"<ref name="clima"/>. L'[[umidità]] non è comunque presente solo d'estate, ma è molto elevata tutto l'anno<ref name="clima"/>. I dati provenienti dalla vicina [[stazione meteorologica di Milano Malpensa]], ad ogni modo, indicano, in base alla media trentennale di riferimento (1961-1990) per l'[[Organizzazione meteorologica mondiale|Organizzazione Mondiale della Meteorologia]], che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno a -4&nbsp;°C; quella del mese più caldo, luglio, è appena sopra i +28&nbsp;°C.
===Le epoche pre-romana e romana===
[[Image:012 Claudius.jpg|thumb|left|170 px|Moneta romana raffigurante l'Imperatore Claudio, ritrovata nel 1971 durante gli scavi nella pavimentazione della chiesa prepositurale di San Vittore]]
I ritrovamenti di vasellame vitreo nei vecchi pozzi del castello attestano il popolamento dell'area nel VII-VI secolo a.C. ad opera di tribù celto-liguri. Nel [[IV secolo a.C.]] vi stanziava un insediamento (''pagus'') gallo-celtico (Insubri) e, probabilmente dopo le battaglie di [[Battaglia di Talamone|Talamone]] (225 a.C.) e [[Casteggio]] (222 a.C.), o comunque attorno al [[II secolo a.C.]], una colonia romana con l'evidente scopo di proteggere Milano ed i territori ad est del Ticino dalle razzie dei galli [[burgundi]].
 
Il comune appartiene alla [[zona climatica]] E, 2563 GR/G<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA%202.htm|titolo=Classificazione climatica Lombardia, dati Confedilizia|accesso=9 maggio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150125012837/http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA%202.htm}}</ref>. Corbetta, come del resto gran parte dei comuni della Pianura Padana, soffre di scarsa ventilazione<ref>{{cita pubblicazione|autore=Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Fisica|titolo=Atlante Eolico dell'Italia|rivista=Ricerca di sistema per il settore elettrico - Progetto ENERIN|data=novembre 2002|accesso=9 maggio 2014|formato=PDF|url=http://www.ricercadisistema.it/pagine/notiziedoc/61/index.htm|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080315101043/http://www.ricercadisistema.it/pagine/notiziedoc/61/index.htm}}</ref>.
La configurazione delle mura che circondano per un terzo il castello, e il corso d'acqua, ora in parte coperto, che va ad inserirsi nelle stesse mura formando un perimetro ogivale, delineano le caratteristiche difensive di base del campo trincerato romano. A testimonianza dell'impronta romana rimangono resti di are votive dedicate a [[Giove (divinità)|Giove]], agli dei [[Mani (religione romana)|Mani]] ed alle sacre matrone (già venerate dai Celti), divinità tutelari della famiglia (reperti inglobati nelle fiancate esterne della Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire), e svariate monete con l'effigie di Giulio Cesare, Claudio e Traiano.
 
La piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera con un minimo relativo invernale e con una media annua superiore ai 1000&nbsp;mm, con un minimo relativo invernale<ref>{{cita web|url=http://www.wunderground.com/global/IY.html|titolo=Medie climatiche 1961-1990|accesso=9 maggio 2014|dataarchivio=21 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080321055721/http://www.wunderground.com/global/IY.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.eurometeo.com/italian/climate|titolo=Dati climatologici medi|accesso=9 maggio 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.meteoam.it|titolo=Tabelle e grafici climatici|accesso=9 maggio 2014}}</ref>.
La vicinanza di [[Milano]], divenuta poi sede imperiale, e l'ubicazione su vie romane (come la vetustissima strada, battuta già da Celti ed Etruschi, che da Corbetta porta a [[Castellazzo de' Stampi]] e di lì al capoluogo) non potevano certo non favorire lo sviluppo civile di Curia Picta, nella quale risiedeva forse anche un pubblico magistrato (''curia'' = senato).<ref>L'ipotesi viene confermata anche da [[Carlo Dossi]] nelle sue ''Note azzurre'', nella n. 5756</ref>
 
{{ClimaAnnuale|nome=MILANO LINATE<br /><small>([[1971]]-[[2000]])</small>|tempmax01=5.9|tempmax02=9.0|tempmax03=14.3|tempmax04=17.4|tempmax05=22.3|tempmax06=26.2|tempmax07=29.2|tempmax08=28.5|tempmax09=24.4|tempmax10=17.8|tempmax11=10.7|tempmax12=6.4|tempmin01=-0.9|tempmin02=0.3|tempmin03=3.8|tempmin04=7.0|tempmin05=11.6|tempmin06=15.4|tempmin07=18.0|tempmin08=17.6|tempmin09=14.0|tempmin10=9.0|tempmin11=3.7|tempmin12=0.1|tempassmax01=21.7|annotempassmax01=1982|tempassmax02=23.8|annotempassmax02=1990|tempassmax03=27.3|annotempassmax03=1997|tempassmax04=26.8|annotempassmax04=1997|tempassmax05=32.0|annotempassmax05=1997|tempassmax06=35.4|annotempassmax06=1996|tempassmax07=37.2|annotempassmax07=1983|tempassmax08=37.1|annotempassmax08=1998|tempassmax09=33.0|annotempassmax09=1983|tempassmax10=30.4|annotempassmax10=1997|tempassmax11=21.4|annotempassmax11=1998|tempassmax12=18.1|annotempassmax12=1991|tempassmin01=-14.4|annotempassmin01=1985|tempassmin02=-12.8|annotempassmin02=1991|tempassmin03=-7.4|annotempassmin03=1971|tempassmin04=-2.4|annotempassmin04=1973|tempassmin05=1.2|annotempassmin05=1991|tempassmin06=8.0|annotempassmin06=1991|tempassmin07=10.1|annotempassmin07=1974|tempassmin08=8.4|annotempassmin08=1972|tempassmin09=3.0|annotempassmin09=1972|tempassmin10=-2.3|annotempassmin10=1973-1997|tempassmin11=-6.0|annotempassmin11=1983|tempassmin12=-9.9|annotempassmin12=1981|pioggia01=58.7|pioggia02=49.2|pioggia03=65.0|pioggia04=75.5|pioggia05=95.5|pioggia06=66.7|pioggia07=66.8|pioggia08=88.8|pioggia09=93.1|pioggia10=122.4|pioggia11=76.7|pioggia12=61.7|giornipioggia01=7|giornipioggia02=5|giornipioggia03=7|giornipioggia04=8|giornipioggia05=9|giornipioggia06=8|giornipioggia07=5|giornipioggia08=7|giornipioggia09=6|giornipioggia10=8|giornipioggia11=6|giornipioggia12=6|warm01=0|warm02=0|warm03=0|warm04=0|warm05=0|warm06=4|warm07=14|warm08=12|warm09=1|warm10=0|warm11=0|warm12=0|giornigelo01=18|giornigelo02=13|giornigelo03=4|giornigelo04=1|giornigelo05=0|giornigelo06=0|giornigelo07=0|giornigelo08=0|giornigelo09=0|giornigelo10=0|giornigelo11=5|giornigelo12=16|giorninebbia01=21|giorninebbia02=12|giorninebbia03=5|giorninebbia04=2|giorninebbia05=1|giorninebbia06=1|giorninebbia07=1|giorninebbia08=1|giorninebbia09=4|giorninebbia10=12|giorninebbia11=16|giorninebbia12=17|umido01=83|umido02=75|umido03=70|umido04=72|umido05=72|umido06=71|umido07=70|umido08=72|umido09=74|umido10=80|umido11=83|umido12=84}}
===Il Medioevo===
[[Image:Reperticorbetta.JPG|thumb|right|400px|Alcuni reperti dell'antica collegiata visibili oggi lungo le mura esterne della chiesa di San Vittore]]
A seguito del [[crollo dell'impero romano]] e l'[[Storia di Milano#Milano altomedioevale|assedio di Milano]] ad opera di [[Uraia]], nipote di [[Vitige]], capo dei Goti, nel [[539]] d.C., la città si popolò maggiormente, accogliendo gli esuli provenienti dal capoluogo.
 
==Origini del nome==
È di questo periodo la diffusione nel nord [[Italia]] del [[Cristianesimo]] che raggiunge anche Corbetta, com'è dimostrato dal ritrovamento nel [[1971]] della [[basilica]] paleocristiana sotto il pavimento della chiesa di San Vittore.<br>
[[Image:Altare di s. ambrogio, 824-859 ca., retro di vuolvino, storie di sant'ambrogio 07 partenza di ambrogio per la liguria.jpg|thumb|left|200px|La fuga di Sant'Ambrogio raffigurata da [[Vuolvino]] (IX secolo) nell'[[altare di Sant'Ambrogio|altare del santo]] nella [[Basilica di Sant'Ambrogio|basilica milanese]]. Si noti la licenza raffigurativa che assegnò a sant'Ambrogio una cavalcatura giudicata più onorevole della mula della tradizione.]]
Nel [[569]] d.C. l'arrivo dei [[Longobardi]] fu segnato da una migliore legislazione e dalla comparsa delle prime testimonianze che citano espressamente la presenza del borgo.<ref>Muratori, ''Antichità italiane''.</ref>
Le tradizioni più antiche che mirano a spiegare l'origine del nome della città di Corbetta ci consegnano il toponimo ''Curia picta'' che potrebbe appunto significare "corte dipinta" o più semplicemente sede di un'antica ''[[Corte (storia)|curtis]]'' con l'aggiunta dell'aggettivo ''picta'' a identificarne lo splendore dettato dalla presenza di pitture. Nel medioevo, invece, il borgo di Corbetta è chiamato ''Curbitum'' dallo storico [[Wippone]],<ref>Wippone, ''Gesta Chuonradi II imperatoris'', Capitulum XXXVI, ''De miraculo, quod accidit in die pentecostes''.</ref> Corio-Picta dallo storico Landolfo il Vecchio<ref>Landolfo "Seniore"</ref>, altrove invece, ancora in epoca medievale, prevaleva il latinismo ''Curia-picta'' (o ''Curia pincta'')<ref>Giorgio Giulini, ''Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano né secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini'', Milano, 1760, Libro XX, pag. 322</ref> ''Sancti Ambrosii'' e ''Castrum Sancti Ambrosii''. Un'ipotesi relativamente recente propende a spiegare il nome della città con i due termini celto-liguri di ''cur'' (anello) e ''betda'' (casa di legno): un gruppo di case fortificate circondate da un fossato difensivo<ref>Pierangelo Valenti, ''Il Castello del Crociato a Corbetta'', 1969.</ref>.
 
Secondo la tradizione popolare, invece, il nome di Corbetta risalirebbe ad un fatto leggendario e curioso. Quando [[Sant'Ambrogio]] fu proclamato vescovo per acclamazione dai milanesi, si spaventò a tal punto per le enormi responsabilità che gli sarebbero spettate che decise di fuggire da Milano, intraprendendo il cammino lungo la [[Strade consolari|strada consolare Vercellina]]<ref>''Vita di sant'Ambrogio: La prima biografia del patrono di Milano di [[Paolino di Milano]]'', a cura di Marco Maria Navoni, Edizioni San Paolo, 1996. ISBN 978-88-215-3306-8, pp. 7-10.</ref><ref name="ReferenceSanPietroFossatiBalzarotti"/> con la sua mula di nome Betta: l'animale, dopo aver percorso alcuni chilometri nel contado milanese, giunse a Corbetta (la tradizione vuole nei pressi dell'attuale [[Isola Bellaria#La chiesa di Sant'Ambrogio|chiesa di Sant'Ambrogio]] dove per l'appunto venne poi costruito un oratorio), s'impuntò e non volle più proseguire. Il Santo, incalzato dalla folla dei milanesi, cercò di smuoverla esortandola in dialetto "''Cur Betta! Cur Betta!''", da cui deriverebbe il nome del paese. Raggiunto dalla popolazione che lo acclamava vescovo, Ambrogio dovette cedere e tornò trionfalmente a Milano dove, poco dopo, venne consacrato alla cattedra episcopale.<ref>Maria Grazia Tolfo, ''Ambrogio, il personaggio leggendario'' in Storia di Milano, 2008</ref><ref>[http://www.schule.suedtirol.it/ms-st.christina/klassen/leggende/leggita/legglombardia03.htm www.schule.suedtirol.it "Betta, la mula"]</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=Ei-R1aA0kmY |titolo="Sant'Ambrogio e la leggenda di Corbetta" di Andrea Balzarotti su MilanoPaviaTV}}</ref> A ricordo dell'evento, nel 2020 su una rotatoria stradale cittadina è stata eretta una scultura in ''[[ars topiaria]]'' raffigurante appunto la mula Betta.<ref>{{Cita web |url=https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/la-mula-di-ambrogio-diventa-un-monumento-1.5470946 |titolo=www.ilgiorno.it |accesso=26 marzo 2022 |urlmorto=no }}</ref>
Nel [[IX secolo]] la borgata ed il castello di Corbetta passarono sotto la signoria dell'arcivescovo di Milano.
Nel [[1037]] iniziano le ostilità tra l'arcivescovo [[Ariberto d'Intimiano]] e l'imperatore [[Corrado II del Sacro Romano Impero|Corrado II il Salico]] che, vedendo inutile l'assedio di [[Milano]] per la moltitudine dei difensori, il [[28 maggio]] si dirige verso Corbetta e ne occupa il castello con le proprie truppe. Diverse fonti<ref>Ne riferiscono il Cronografo Sassone, Landolfo il Vecchio, Wippone, Sigeberto, Arnolfo e Vincenzo Bellovacense. Si vedano anche le epigrafi presso il castello.</ref> raccontano che l'improvviso scoppiare di fulmini a ciel sereno gettò nello scompiglio l'esercito di Corrado, mentre all'esterno dell'area tali fenomeni non si manifestarono. Secondo la cronaca di Landolfo il Vecchio sant'Ambrogio apparve all'imperatore in atto di minaccia.
 
== Storia ==
Corbetta rimane nel tempo fedele ai Milanesi contro gli imperatori e nel [[1100]] la borgata assume nuova importanza come luogo principale della [[Burgaria]], uno dei quattro contadi del milanese, la quale si dice divisa in due parti con capoluogo rispettivamente [[Rosate]] e Corbetta.
=== Le epoche pre-romana e romana ===
[[Immagine:FriedrichBarbarossa.jpg|thumb|left|350 px|Enrico il Leone si sottomette a [[Federico Barbarossa]], [[1181]].]]
[[File:Celtic_Burials_in_Priamar_5th_century_BCE_(Savona_-_Italy).jpg|thumb|Tombe "alla cappuccina" simili a quelle ritrovate a Corbetta da [[Carlo Dossi]].|alt=]]
Nel [[1154]], l'imperatore [[Federico Barbarossa]] mise a ferro e fuoco la borgata durante il conflitto con la coalizione dei comuni lombardi.
Corbetta risulta essere un centro abitato sin da epoche molto antiche. I primi ritrovamenti in loco, operati grazie a scavi scientifici condotti dallo scrittore [[scapigliatura|scapigliato]] ed archeologo [[Carlo Dossi]], attestano il popolamento dell'area al [[VII secolo a.C.|VII]]-[[VI secolo a.C.]] ad opera di tribù celto-liguri, di cui sono state ritrovate delle tombe "alla cappuccina", oltre a [[Umbone (arma)|umboni]] e armi d'epoca<ref>Tali reperti sono oggi in esposizione nel locale [[Museo archeologico Villa Pisani Dossi]]. A. Bresciani ''et al.'', ''Il Museo Pisani Dossi a Corbetta'', Milano 1998.</ref>. Sono stati ritrovati inoltre vasellame (in particolare un gruppo di [[anfora|anfore da vino]] ritrovate dal Dossi presso la chiesa di Sant'Ambrogio nel quartiere [[Isola Bellaria]]<ref name="ReferenceBresciani">A. Bresciani ''et al.'', ''Il Museo Pisani Dossi a Corbetta'', Milano 1998.</ref>), fittili e materiale vitreo sia nei vecchi pozzi del castello locale che in varie tombe ad inumazione sparse nella campagna attorno al paese.<ref>M. De Donno, ''Una necropoli romana a Corbetta (Milano) - La provenienza dei materiali'', in ''Archeologia uomo territorio'', 1995, vol. 14, pp. 101-109.</ref> Nel [[IV secolo a.C.]] vi era un insediamento (''[[pagus]]'') gallo-celtico ([[Insubri]]) e, probabilmente dopo le battaglie di [[Battaglia di Talamone|Talamone]] (225 a.C.) e [[Casteggio]] (222 a.C.), o comunque attorno al [[II secolo a.C.]], una colonia romana con l'evidente scopo di proteggere Milano ed i territori ad est del Ticino dalle razzie dei galli [[burgundi]].<ref>AA.VV., ''I Celti'', Bompiani, Milano, 1991, ISBN 9788845217531.</ref>
 
La configurazione delle mura, che circondavano per un terzo il castello, e il corso d'acqua attiguo delineano le caratteristiche difensive di base del campo trincerato romano. A testimonianza dell'impronta romana rimangono resti di are votive dedicate a [[Giove (divinità)|Giove]], agli dei [[Mani (religione romana)|Mani]] ed alle [[Dea Matrona|sacre matrone]]<ref>A. Quadrellaro, ''Carlo Pisani Dossi archeologo'', in ''Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945, Amministrazione Comunale di Corbetta'', Sant'Angelo Lodigiano, 2003.</ref> (già venerate dai Celti), divinità tutelari della famiglia (reperti inglobati nelle fiancate esterne della [[chiesa prepositurale di San Vittore Martire]]), e svariate monete con l'effigie di [[Giulio Cesare]], [[Claudio]] e [[Traiano]].<ref name="ReferenceBresciani"/>
In un documento del [[1162]] - ''actum in loco Corbetta, Frederico imperatore'' ''regnante'' - col quale un tale Passavino detto Burro professava di vivere secondo la legge, Curia Picta viene per la prima volta ufficialmente indicata con il nome di Corbetta, anche se in una bolla del medesimo anno, con la quale [[papa Alessandro III]] conferma all'arcivescovo [[Umberto I da Pirovano]] ed alla sua chiesa tutti i diritti e possessi, non si fa menzione del luogo e del castello, che si suppone fossero già stati perduti a favore dell'Impero. Nei secoli precedenti, invece, Corbetta è chiamata Curbitum dallo storico [[Wippone]],<ref>Wippone, ''Gesta Chuonradi II imperatoris'', Capitulum XXXVI, ''De miraculo, quod accidit in die pentecostes''.</ref> Corio-Picta dallo storico Landolfo il Vecchio<ref>Landolfo "Seniore"</ref>, altrove Curia-picta (o Curia pincta) Sancti Ambrosii e Castrum Sancti Ambrosii.
 
La vicinanza di [[Milano]], divenuta poi sede imperiale, e l'ubicazione su vie romane (come la vetustissima strada, battuta già da Celti ed Etruschi, che da Corbetta porta a [[Castellazzo de' Stampi]] e di lì al capoluogo lombardo<ref name=autogenerato1 />) non potevano certo non favorire lo sviluppo civile di Curia Picta, nella quale risiedeva forse anche un pubblico magistrato di [[Curia (storia romana)|curia]].<ref>L'ipotesi viene confermata anche da [[Carlo Dossi]] nelle sue ''Note azzurre'', nella n. 5756</ref> Da Corbetta, [[Civiltà romana|epoca romana]], passava la [[via delle Gallie]], [[strade romane|strada romana]] [[Strade consolari|consolare]] fatta costruire da [[Augusto]] per collegare la [[Pianura Padana]] con la [[Gallia]].<ref name="ReferenceSanPietroFossatiBalzarotti">p. Giuseppe Fossati [[Chierici regolari di Somasca|c.r.s.]] e Andrea Balzarotti, ''Sancti Petri ad Ulmum, Sampeder Alulma'', San Pietro all'Olmo, pro manoscripto, San Pietro all'Olmo, 2000.</ref>
Un'ipotesi relativamente recente, affascinante e non priva di fondamento storico, propende a spiegare il nome della città con i due termini celto-liguri di ''cur'' (anello) e ''betda'' (casa di legno): una fortificazione circondata da un fossato.<ref>Pierangelo Valenti, ''Il Castello del Crociato a Corbetta'', 1969.</ref>
 
=== Il Medioevo ===
I Corbettesi combattono nelle file dell'esercito milanese nel [[1239]] contro [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] che, sconfitto a [[Rosate]], si riversa nuovamente con le sue truppe su Corbetta, oltrepassando poi il [[Po]] e raggiungendo in seguito la [[Toscana]].
[[File:Reperticorbetta.JPG|thumb|Alcuni reperti dell'antica collegiata visibili oggi lungo le mura esterne della chiesa di San Vittore]]
 
A seguito della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e l'[[Storia di Milano#Milano altomedioevale|assedio di Milano]] nel [[539]] d.C., la città si popolò maggiormente, accogliendo gli esuli provenienti dal capoluogo.
===L'epoca viscontea===
[[Immagine:Galeazzo I Visconti.jpg|thumb|right|200 px|Galeazzo Visconti]]
Seguendo le sorti di [[Milano]], Corbetta nel [[1270]] passò sotto la dominazione viscontea, che fu un ritorno quasi alla signoria arcivescovile, perché [[Ottone Visconti]] eletto arcivescovo nel [[1262]], con la battaglia di [[Desio]] nel [[1277]], diventò effettivamente arbitro di [[Milano]], sebbene fossero mantenute le prerogative comunali.
 
È di questo periodo la diffusione nell'[[Italia settentrionale]] del [[Cristianesimo]] che raggiunge anche Corbetta, com'è dimostrato dal ritrovamento nel [[1971]] della [[basilica paleocristiana]] sotto il pavimento della chiesa di San Vittore.<br />Nel [[569]] d.C. l'arrivo dei [[Longobardi]] fu segnato da una migliore legislazione e dalla comparsa delle prime testimonianze che citano espressamente la presenza del borgo.<ref>[[Ludovico Antonio Muratori]], ''Antiquitates italicae medii aevi'', Mediolani, ex Typographia Societatis Palatinae in Regia Curia, 1738-1742.</ref>
Scarsino (o Scarsio o Squarcino) di Lanfranco dei [[Borri]], capitano generale dei nobili esuli milanesi, per i servigi resi ad Ottone e a [[Matteo Visconti]] (appoggiò infatti i Visconti contro i Torriani), ottiene nel [[1275]] a ricompensa molti feudi nel borgo di Corbetta, così che i Borri, originari di Santo Stefano Ticino, ne diventano i principali proprietari. Nel luglio [[1289]] a Corbetta convengono i rappresentanti della Repubblica Milanese e il Marchese [[Guglielmo VII del Monferrato]] al fine di concludere un'alleanza in funzione anti-viscontea. Nel [[1292]], ripreso il potere a [[Milano]], [[Matteo Visconti]], morto Guglielmo di Monferrato e trovandosi il figlio quindicenne alla corte di [[Carlo II d'Angiò|Carlo II]] di Napoli, facendosi precedere dal Podestà di Milano a [[Bernate Ticino]], raccolse a Corbetta il grosso dell'esercito per poi dirigersi a [[Novara]] al fine di conquistarla. Con il successo dell'impresa il figlio del [[Visconti]], Galeazzo, venne costituito dal padre podestà o vicario a [[Novara]]. Qui nel [[1299]] si ordì la congiura dei sostenitori del Monferrato che conquistano la città: Galeazzo Visconti ha appena il tempo di fuggire e di rifugiarsi presso il castello di Corbetta.
 
Nel [[IX secolo]] la borgata ed il [[Castelletto (Corbetta)|castello di Corbetta]] passarono sotto la signoria dell'arcivescovo di Milano.
Sul finire del secolo XIII si distinse il pittore [[Simone da Corbetta]], delicato esponente della scuola lombarda: ci rimangono alcuni affreschi da lui eseguiti nella chiesa e nel chiostro di Santa Maria dei Servi a Milano ed ora conservati nella Pinacoteca di Brera. Il [[4 gennaio]] [[1363]] [[Magenta (Italia)|Magenta]] e Corbetta vennero conquistate da una compagnia di Inglesi al soldo del Marchese del Monferrato ma solo al fine di compiere delle razzie: per questo motivo, [[Gian Galeazzo Visconti]], Conte di Virtù, è mandato dal padre Galeazzo II nel [[1376]] contro l'esercito del Monferrato in una sfortunata campagna che costringe il Visconti a ritirarsi come il proprio avo a Corbetta ove sostiene un fiero assedio. Gian Galeazzo, divenuto primo Duca di [[Milano]] nel [[1385]] tolse il paese dalla giurisdizione della [[Burgaria]], ponendolo sotto quella del Podestà di Milano assieme a [[Cisliano]], [[Sedriano]], [[Bareggio]], San Vito, Bestazzo e San Pietro di Bestazzo.
Nel [[1037]] iniziano le ostilità tra l'arcivescovo [[Ariberto da Intimiano]] e l'imperatore [[Corrado II il Salico]] che, vedendo inutile porre l'[[assedio]] a Milano per la moltitudine dei difensori, il 28 maggio si dirige verso Corbetta e ne occupa il castello con le proprie truppe. Diverse fonti<ref>Ne riferiscono il Cronografo Sassone, Landolfo il Vecchio, Wippone, [[Sigebert di Gembloux]], [[Annalista Saxo]], Arnolfo e [[Vincenzo Bellovacense]]. Si vedano anche le epigrafi presso il castello.</ref> raccontano che l'improvviso scoppiare di fulmini a ciel sereno gettò nello scompiglio l'esercito di Corrado, mentre all'esterno dell'area tali fenomeni non si manifestarono. Secondo la cronaca di [[Landolfo Seniore|Landolfo il Vecchio]], sant'Ambrogio apparve all'imperatore in atto di minaccia.
[[Image:Federico Barbarossa.png|thumb|left|200px|[[Federico Barbarossa]] mise a ferro e fuoco l'abitato di Corbetta nel 1154]]
Corbetta rimane nel tempo fedele ai milanesi contro gli imperatori e nel [[1100]] la borgata assume nuova importanza come luogo principale della [[Burgaria]], uno dei quattro contadi del milanese, la quale si dice divisa in due parti con capoluogo rispettivamente [[Rosate]] e Corbetta.<ref name=autogeneratoVismara>p. Guido Vismara, ''Corbetta - Cenni illustrativi'', Corbetta, 1926.</ref>
 
Nel [[1154]], l'imperatore [[Federico Barbarossa]] mise a ferro e fuoco la borgata durante il conflitto con la coalizione dei comuni lombardi.<ref name=autogeneratoVismara />
L'edificio politico costruito da Gian Galeazzo minacciò di crollare invece sotto il rovinoso governo del figlio Giovanni Maria che finì ucciso da congiurati sulla soglia della chiesa di San Gottardo a [[Milano]], il [[16 maggio]] [[1412]]; egli aveva assoldato nel [[1407]] alcuni avventurieri spagnoli per la difesa del [[Ticino]] e li aveva stanziati nel castello di Corbetta. Nel [[XIV secolo]] di 4 contadi se ne erano formati due soli a nome abbinato: Seprio-Burgaria e Martesana-Barzana, divenendo poi (sotto il governo di [[Carlo V]]) semplicemente Seprio e Martesana.
 
In un documento del [[1162]] - ''actum in loco Corbetta, Frederico imperatore regnante'' - col quale un tale Passavino detto Burro professava di vivere secondo la legge, ''Curia Picta'' viene per la prima volta ufficialmente indicata con il nome di Corbetta, anche se in una bolla del medesimo anno, con la quale [[papa Alessandro III]] conferma all'arcivescovo [[Umberto I da Pirovano]] ed alla sua chiesa tutti i diritti e possessi, non si fa menzione del luogo e del castello, che si suppone fossero già stati perduti a favore dell'Impero.<ref name=autogenerato1891-1991>L. Prada, D. Rimonta, F. Prina, ''La Collegiata di San Vittore in Corbetta nel centenario della consacrazione 1891 - 1991'', parrocchia prepositurale di San Vittore Martire in Corbetta, 1992.</ref>
===Il governo degli Sforza===
[[Immagine:Ludovico-Sforza-1495.jpg|thumb|left|160 px|Ludovico il Moro]]
Con la salita al potere di [[Francesco Sforza]], Corbetta cambiò la signoria e fu fedele anche ai nuovi principi. La politica estera di [[Ludovico il Moro]] non fu felice quanto quella interna: nel [[1499]] le truppe francesi di [[Luigi XII]] invasero il territorio milanese ed il territorio di Corbetta, trovando debole difesa nei mercenari svizzeri assoldati dal Moro per la difesa del ducato. Per questo lo [[Sforza]] si rifugiò dapprima in [[Germania]] da dove, un anno dopo nel febbraio [[1500]], con l'aiuto degli imperiali, riuscì a riprendere il governo del ducato tenendolo però per soli due mesi: quando i Francesi sconfissero le truppe milanesi a [[Novara]] lo mandarono prigioniero in [[Francia]] dove morì. [[Luigi XII]] tornò padrone di [[Milano]] ma per breve tempo.
 
I Corbettesi combattono nelle file dell'esercito milanese nel [[1239]] contro [[Federico II di Svevia|Federico II]] che, sconfitto a [[Rosate]], si riversa nuovamente con le sue truppe su Corbetta, oltrepassando poi il [[Po]] e raggiungendo in seguito la [[Toscana]].<ref name=autogeneratoVismara />
Nel [[1513]] il comandante delle truppe svizzere [[Matteo Schiner]], vescovo di [[Sion (Svizzera)|Sion]] e cardinale, assoldato da [[Massimiliano Sforza]], primo figlio di [[Ludovico il Moro]], riconquistò il ducato e lo cedette agli Sforzeschi. Due anni dopo, [[Francesco I di Francia]] riprendeva [[Milano]], passando il governo da [[Carlo III di Borbone-Montpensier]] a [[Odet de Foix]], Conte di Lautrec. Per l'ultima volta [[Milano]] viene restituita per opera di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] e di [[papa Leone X]] a un altro figlio del Moro, [[Francesco II Sforza|Francesco II]], alla morte del quale, il [[19 novembre]] [[1535]], i territori del ducato milanese passarono definitivamente sotto il dominio imperiale.
 
===Il dominioL'epoca viscontea spagnolo===
[[File:Sim.dacorbetta.jpg|thumb|upright=1.4|La ''Madonna col Bambino, santa Caterina, sant'Orsola, san Giorgio ed il devoto Teodorico da Coira'' dipinta nel 1382 da [[Simone da Corbetta]], uno degli artisti più rappresentativi della Corbetta tardo-medievale ([[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]).|alt=]]
[[Image:Intercession of Charles Borromeo supported by the Virgin Mary - Detail Rottmayr Fresco - Karlskirche - Vienna.JPG|thumb|right|350 px|San Carlo Borromeo in gloria]]
Seguendo le sorti di [[Milano]], Corbetta nel [[1270]] passò sotto la dominazione viscontea, che fu un ritorno quasi alla signoria arcivescovile, perché [[Ottone Visconti]] eletto arcivescovo nel [[1262]], con la battaglia di [[Desio]] nel [[1277]], diventò effettivamente arbitro di [[Milano]], sebbene fossero mantenute le prerogative comunali.<ref name=autogeneratoVismara />
[[Carlo V]] annetté il milanese ai domini spagnoli inaugurando uno dei periodi più nefasti della città di [[Milano]]. Sebbene gli Spagnoli fossero cattivi governanti e pessimi amministratori, ad arginare l'influenza deleteria dei nuovi dominatori diedero il maggior impulso due grandi arcivescovi, [[Carlo Borromeo|Carlo]] e [[Federico Borromeo]]. Al [[17 aprile]] [[1555]] risale il famoso evento del primo miracolo (cfr. Il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli). Il [[22 novembre]] [[1577]] [[Carlo Borromeo]], in occasione di una sua visita, consacrò solennemente la nuova campana maggiore della chiesa ed amministrò la cresima sul sagrato. Quattro anni dopo, nel [[1581]], il [[17 giugno]], si ricorda un'altra visita del [[cardinale]]. Nel [[1582]] la popolazione corbettese si rivoltò al dominio degli Spagnoli assalendoli nei loro quartieri e saccheggiando anche la chiesa che fu riconsacrata il [[29 luglio]] dello stesso anno.
 
Scarsino (o Scarsio o Squarcino) di Lanfranco dei Borri, capitano generale dei nobili esuli milanesi, per i servigi resi ad Ottone e a [[Matteo I Visconti]] (appoggiò infatti i Visconti contro i Torriani), ottiene nel [[1275]] a ricompensa molti feudi nel borgo di Corbetta, così che i Borri, originari di Santo Stefano Ticino, ne diventano i principali proprietari. Nel luglio [[1289]] a Corbetta convengono i rappresentanti della Repubblica Milanese e il Marchese [[Guglielmo VII del Monferrato]] al fine di concludere un'alleanza in funzione anti-viscontea. Nel [[1292]], ripreso il potere a [[Milano]], Matteo Visconti, trovandosi il figlio alla corte di [[Carlo II d'Angiò|Carlo II]] di Napoli, facendosi precedere dal Podestà di Milano a [[Bernate Ticino]], raccolse a Corbetta il grosso dell'esercito per poi dirigersi a [[Novara]] al fine di conquistarla. Con il successo dell'impresa il figlio del [[Visconti]], Galeazzo, venne costituito dal padre podestà o vicario a [[Novara]]. Qui nel [[1299]] si ordì la congiura dei sostenitori del Monferrato che conquistano la città: Galeazzo Visconti ha appena il tempo di fuggire e di rifugiarsi presso il castello di Corbetta.<ref name=autogeneratoVismara />
Dopo la peste del [[1630]], nel [[1631]] le milizie tedesche, di ritorno dall'assedio di [[Mantova]], sfogarono la propria ingordigia col saccheggio del paese e nel [[1650]] il castello, già in parte rovinato dagli assalti sostenuti, venne quasi interamente smantellato e i pochi avanzi adibiti ad abitazione signorile. A questo periodo risale la costruzione di alcuni edifici storici dell'attuale corso Garibaldi, definiti "Quartiere Spagnolo" o "degli Umiliati" in quanto risultavano di proprietà della compagnia dei frati Umiliati di Brera.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>
 
Sul finire del secolo XIII si distinse il pittore [[Simone da Corbetta]], esponente della scuola lombarda: ci rimangono alcuni affreschi da lui eseguiti nella chiesa e nel chiostro di [[Chiesa di Santa Maria dei Servi (Milano)|Santa Maria dei Servi a Milano]] ed ora conservati nella prima sala della [[Pinacoteca di Brera]]. Sempre sul finire del medesimo secolo, [[Goffredo da Bussero]], autore del ''Liber notitiae sanctorum Mediolani'', fornisce dei dati interessanti sulla [[pieve di Corbetta|pieve]] istituita localmente: essa dispone di 68 chiese e 86 altari ed è la seconda più grande dell'intera [[arcidiocesi di Milano]]; Corbetta ne è il capoluogo e chiesa battesimale.<ref name="ReferenceBussero">[[Goffredo da Bussero]], ''Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani'', a cura di M. Magistretti e Ugo Monneret de Villard, Tipografia: U. Allegretti, 1917, Milano.</ref>
All'inizio del Settecento si dovette assistere anche a Corbetta alla crisi del [[Regno di Spagna]] ed essa, già a partire dal [[1706]], venne occupata assieme a tutto il milanese ad opera di [[Eugenio di Savoia]], il quale attualizzò il passaggio di dominio agli austriaci, formalizzando la [[Pace di Rastadt]] del [[1714]].
[[Image:Gian Galeazzo Visconti.jpg|thumb|left|200px|Nel 1376 l'allora duca ereditario [[Gian Galeazzo Visconti]] venne assediato al castello di Corbetta dalle armate del Monferrato]]
Il 4 gennaio [[1363]] [[Magenta (Italia)|Magenta]] e Corbetta vennero conquistate da una compagnia di inglesi al soldo del marchese del Monferrato ma solo al fine di compiere delle razzie: per questo motivo, [[Gian Galeazzo Visconti]], conte di Virtù, è mandato dal padre Galeazzo II nel [[1376]] contro l'esercito del Monferrato in una campagna che costringe il Visconti a ritirarsi a Corbetta dove viene assediato. Gian Galeazzo, divenuto primo duca di [[Milano]] nel [[1385]] tolse il paese dalla giurisdizione della [[Burgaria]], ponendolo sotto quella del podestà di Milano assieme a [[Cisliano]], [[Sedriano]], [[Bareggio]], [[Bestazzo]], [[San Pietro Bestazzo|San Pietro di Bestazzo]] e [[San Vito (Gaggiano)|San Vito]].
 
L'edificio politico costruito da Gian Galeazzo minacciò di crollare invece sotto il rovinoso governo del figlio Giovanni Maria che finì ucciso da congiurati sulla soglia della chiesa di San Gottardo a [[Milano]], il 16 maggio [[1412]]; egli aveva assoldato nel [[1407]] alcuni avventurieri spagnoli per la difesa del [[Canton Ticino|Ticino]] e li aveva stanziati nel castello di Corbetta. Nel [[XIV secolo]] di quattro contadi se ne erano formati due: Seprio-Burgaria e Martesana-Barzana, divenendo poi (sotto il governo di [[Carlo V d'Asburgo]]) semplicemente Seprio e Martesana.<ref name=autogeneratoVismara />
===Dal periodo austriaco alla conquista napoleonica===
[[Immagine:Maria theresia van Oostenrijk II.jpg|thumb|left|200 px|Maria Teresa d'Asburgo]]
Il primo periodo della dominazione austriaca sotto [[Giuseppe I del Sacro Romano Impero|Giuseppe I]] ([[1711]]) e [[Carlo VI del Sacro Romano Impero|Carlo VI]] non fu molto più felice del precedente e nemmeno più pacifico. Per le mire espansionistiche di [[Filippo V di Spagna]] e dell'alleato [[Carlo Emanuele III di Savoia]], il ducato di [[Milano]] venne occupato nuovamente dagli Spagnoli ma, con la pace di [[Vienna]] ([[1736]]), lo stato di [[Milano]] tornava all'[[Austria]] di [[Maria Teresa d'Asburgo]]. È questo inoltre il periodo in cui il territorio corbettese viene per la prima volta ufficialmente mappato con l'opera monumentale del [[Catasto Teresiano]].
 
=== Il governo degli Sforza ===
In questo periodo Corbetta si abbellisce delle sue più sontuose ville gentilizie e ritrova il perduto splendore grazie alla mano di abili architetti del calibro di [[Francesco Richini]] o [[Francesco Croce]] che attuano importanti ammodernamenti sulle strutture già esistenti, creando anche nuove residenze per gli aristocratici milanesi, ville e palazzi che oggi costituiscono per il paese una perla nel circolo delle ''Ville di Delizia'' del [[Naviglio Grande]].
[[File:Madonnacorbetta.jpg|thumb|''La [[Madonna di Corbetta]]'', opera di [[Zavattari|Gregorio de Zavattari]], venne dipinta al culmine del dominio sforzesco a Corbetta.]]
Con la salita al potere di [[Francesco Sforza]], Corbetta cambiò nuovamente signoria ritrovandosi ora sottoposta al governo degli [[Sforza]] di Milano. Nel [[1475]], [[Zavattari|Gregorio de Zavattari]] dipinge una [[Madonna di Corbetta|Madonna con Bambino]] sulla facciata dell'allora [[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli|chiesa di San Nicolao]] a Corbetta, la quale meno di un secolo dopo diverrà famosa per i miracoli ad essa associati.
 
Nel [[1499]] le truppe francesi di [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]] invasero il territorio milanese ed il territorio di Corbetta, trovando debole difesa nei mercenari svizzeri assoldati da [[Ludovico il Moro]] per la difesa del ducato. Per questo lo Sforza si rifugiò dapprima in [[Germania]] da dove, nel febbraio [[1500]], con l'aiuto degli imperiali, riuscì a riprendere il governo del ducato per due mesi: quando i Francesi sconfissero le truppe milanesi a [[Novara]] lo imprigionarono in [[Francia]] dove morì. Luigi XII tornò padrone di [[Milano]] ma per breve tempo.
Nel [[15 maggio]] [[1796]], però, il Generale [[Napoleone Bonaparte]] entrò a [[Milano]], vincitore degli Austriaci, succedendosi al governo della I^ e della II^ Repubblica Cisalpina, della Repubblica Italiana e infine del Regno d'Italia con il quale [[Milano]] ha un nuovo periodo di preminenza politica e civile. A Corbetta viene soppresso il Capitolo e viene eretta l'attuale chiesa parrocchiale.<ref>Archivio Collegiata San Vittore Martire di Corbetta, ordinazioni capitolari 1767-1799 cart. IV fasc. 1º.</ref>
 
Nel [[1513]] il comandante delle truppe svizzere [[Matteo Schiner]], [[diocesi di Sion|vescovo di Sion]] e cardinale, assoldato da [[Massimiliano Sforza]], primo figlio di Ludovico il Moro, riconquistò il ducato e lo cedette agli Sforzeschi. nel [[1515]], [[Francesco I di Francia]] riprendeva Milano, passando il governo da [[Carlo III di Borbone-Montpensier]] a [[Odet de Foix]], conte di [[Lautrec (Francia)|Lautrec]]. Per l'ultima volta Milano viene restituita per opera di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] e di [[papa Leone X]] a un altro figlio del Moro, [[Francesco II Sforza|Francesco II]], alla morte del quale, il 19 novembre [[1535]], i territori del ducato milanese passarono definitivamente sotto il dominio imperiale.
===Dalla battaglia di Magenta all'Unità d'Italia===
[[Image:Manf.Fanti.jpg|thumb|right|200px|Ritratto del Generale [[Manfredo Fanti]], i cui bersaglieri giunsero a Corbetta alle 19.30 del 4 giugno 1859]]
Il [[3 giugno]] [[1859]], alla vigilia della [[Battaglia di Magenta]], la Villa Massari a Corbetta divenne uno dei quartieri generali del [[Feldmaresciallo]] austriaco [[Ferencz Gyulaj]], arretrato poi ad [[Abbiategrasso]] il [[5 giugno]] dopo che i soldati francesi (46.883 uomini) con uno sparuto gruppo di bersaglieri piemontesi (634 uomini) avevano sconfitto la seconda armata austriaca (55.792 uomini) permettendo a [[Vittorio Emanuele II]] ed a [[Napoleone III]] di entrare trionfanti a [[Milano]] l'[[8 giugno]] dello stesso anno.<ref>Ambrogio Viviani, Magenta, 4 giugno 1859 - Dalle ricerche la prima storia vera, Milano, 1997.</ref>
 
Gli [[Aliprandi]], antica famiglia patrizia originaria di [[Milano]], furono tra le famiglie aristocratiche di maggior peso a Corbetta tra il Cinquecento e il Settecento assieme alle famiglie Borri e Frisiani.<ref>Gli Aliprandi possedevano beni immobili nel paese di [[Santo Stefano Ticino]]. Vedi {{Cita web|url=http://servizi.ct2.it/ssl/wiki/index.php?title=Aliprandi |titolo=qui|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160604100535/http://servizi.ct2.it/ssl/wiki/index.php?title=Aliprandi }}</ref>. Queste famiglie ebbero tutte un ruolo attivo nella gestione amministrativa del [[Santuario di Corbetta|santuario locale]] di cui patrocinarono la costruzione e l'arricchimento degli interni con pregevoli opere d'arte.<ref>M. L. Gatti-Perer, ''Il Santuario di Corbetta'', Istituto per la Storia, Milano, 1995, ISBN 88-85153-01-1, p. 20.</ref>
La 2ª divisione di cavalleria austro-ungarica del 7º corpo d'armata al comando del Feldmaresciallo Luogotenente von Lilia, comprendente le brigate von Weigl e von Dondorf, era acquartierata nei giardini e nelle scuderie del Castello, mentre nella frazione di Cerello sostava il reggimento di cavalleria di riserva agli ordini del conte [[Alexander von Mensdorff]] ed a [[Castellazzo de' Stampi]] la brigata conte Palffy: tutte queste forze non vennero impegnate in maniera diretta nelle operazioni militari.
 
=== Il dominio spagnolo ===
La memoria popolare narra che all'imbrunire, sul finire della battaglia di Magenta, numerosi fanti austro-ungarici sbandati in rotta verso Corbetta vennero raggiunti da ''"zuav frances cont la faccia da demòni"'' (in realtà si trattava del 9º Battaglione Bersaglieri e di alcuni reparti di Cacciatori della Guardia) all'altezza dell'attuale Piazza del Popolo ed ivi passati per le armi o fatti prigionieri.
[[Image:Carlo Borromeo.jpg|thumb|left|200px|[[San Carlo Borromeo]], cardinale e arcivescovo di Milano, fu sicuramente una delle personalità più decisive nella storia di Corbetta durante il periodo del dominio spagnolo. Visitò il paese in diverse occasioni e si interessò per la promozione del culto del [[santuario di Corbetta|santuario mariano locale]].]]
[[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] annetté il milanese ai domini spagnoli inaugurando uno dei periodi più nefasti della città di [[Milano]]. Di questo periodo sono [[Carlo Borromeo|Carlo]] e [[Federico Borromeo]]. Al 17 aprile [[1555]] risale l'evento del [[Santuario di Corbetta|primo miracolo di Corbetta]], i cui risvolti sociali e religiosi mutarono pesantemente l'assetto del paese. Dell'evento si occupò da subito l'arcivescovo di Milano, il cardinale [[Carlo Borromeo]], il quale fece ottenere a Corbetta nel [[1562]] la "Bolla del Perdono" per la concessione annuale della remissione dei peccati in fora di giubileo, grazie alla sua personale influenza sullo zio [[Pio IV]], pontefice regnante. Il 22 novembre [[1577]] lo stesso cardinale Borromeo, in occasione di una sua visita pastorale, consacrò solennemente la nuova campana maggiore della chiesa ed amministrò la cresima sul sagrato; riproporrà una sua visita a Corbetta l'anno successivo, nel viaggio di pellegrinaggio verso [[Torino]] per visitare la [[Sacra Sindone]]. Nel [[1581]], il 17 giugno, si ricorda un'altra visita del [[cardinale]]. Nel [[1582]] la popolazione corbettese si rivoltò al dominio degli Spagnoli assalendoli nei loro quartieri e saccheggiando anche la chiesa che fu riconsacrata il 29 luglio dello stesso anno.<ref name=autogeneratoVismara />
 
Dopo la peste del [[1630]] che colpì Milano e la campagna circostante, tra cui Corbetta, nel [[1631]] le milizie tedesche, di ritorno dall'[[assedio di Mantova (1630)|assedio di Mantova]], saccheggiarono il paese e nel [[1650]] il castello, già in parte rovinato dagli assalti sostenuti, venne quasi interamente smantellato (rimase in piedi solo la torre attualmente visibile) e i pochi resti rimasti vennero adibiti ad abitazione privata. Il materiale di recupero del demolito castello venne utilizzato per costruire alcune delle ville gentilizie ad esso ancora oggi adiacenti. A questo periodo risale la costruzione di alcuni edifici storici dell'attuale corso Garibaldi, definiti "Quartiere Spagnolo" o "degli Umiliati" in quanto risultavano di proprietà della compagnia dei frati Umiliati di Brera.<ref name=autogenerato1>Andrea Balzarotti, ''Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura'', Tipolitografia Crespi, Corbetta 2008.</ref>
===Dalla fine del XIX secolo ad oggi===
[[Image:Monumentocaduti-Corbetta.JPG|thumb|left|300px|Il monumento ai caduti, realizzato nel [[1922]] in piazza Canonica.]]
Nel [[1866]], con la nascita della Guardia Nazionale, anche Corbetta ebbe un suo distaccamento con sede nel castello: era composto di centocinquanta uomini divisi in quattro squadre.
 
A partire dal [[1706]], in seguito alla crisi del [[Regno di Spagna]] avvenne l'occupazione di tutto il territorio milanese ad opera di [[Eugenio di Savoia]], che passò il dominio agli austriaci, formalizzando la [[Pace di Rastatt]] del [[1714]].
Tra il [[1885]] ed il [[1889]] in diversi paesi del milanese si registrarono numerosissimi scioperi agrari. I contadini, ridotti alla fame dai ''"pendizzi"'' (debiti ma anche vergognose "appendici" nei contratti d'affitto) e da paghe miserevoli, oltre che esasperati a causa di annate sfortunate ed improvvise morie di ''"cavaler"'' (bachi da seta), spesso l'unica fonte di sostentamento per le famiglie degli ''"obbligàa"'' (salariati), scesero in piazza contro i padroni. In particolare nel 1889, dopo [[Casorezzo]], si mossero i braccianti di [[Ossona]], [[Arluno]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]], [[Sedriano]], [[Bareggio]] ecc. Domenica 19 maggio, davanti al Municipio di Corbetta (allora sito in Via Cavour e corrispondente all'attuale numero civico 5), una trentina tra reali [[carabinieri]] e agenti di pubblica sicurezza sparò sulla folla uccidendo il diciottenne Enrico Lovati, ferendo in maniera grave almeno sette persone ed arrestando ventuno manifestanti.
 
=== Dal periodo austriaco alla conquista napoleonica ===
Nel [[1891]] venne inaugurata la nuova chiesa, ma il rovinoso crollo del campanile ([[2 giugno]] [[1902]]), dovuto all'altezza di 81 metri e al peso delle nove campane, ne ritardò il completamento sino al [[1908]].
[[Image:RichiniVillaFrisianiCorbetta.jpg|thumb|right|I numerosi interventi architettonici di [[Francesco Maria Richini]] (qui raffigurato in un affresco di [[Villa Frisiani Mereghetti]] a Corbetta da [[Giovanni Stefano Danedi]] detto "il Montalto") consacrarono Corbetta a luogo di delizia per le [[nobiltà milanese|famiglie aristocratiche milanesi]].]]
Il primo periodo della dominazione austriaca sotto [[Giuseppe I d'Asburgo|Giuseppe I]] ([[1711]]) e [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]] non fu molto più felice del precedente e nemmeno più pacifico. Per le mire espansionistiche di [[Filippo V di Spagna]] e dell'alleato [[Carlo Emanuele III di Savoia]], il [[ducato di Milano]] venne occupato nuovamente dagli spagnoli ma, con la pace di [[Vienna]] ([[1736]]), lo stato milanese tornava all'[[Austria]] di [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa d'Asburgo]]. È questo inoltre il periodo in cui il territorio viene per la prima volta ufficialmente mappato nell'opera del [[Catasto Teresiano]].<ref name="ReferenceA"/>
Durante la Grande Guerra Corbetta ebbe 158 caduti.
 
In questo periodo Corbetta si abbellisce delle sue più sontuose ville gentilizie e ritrova il perduto splendore grazie alla mano di abili architetti del calibro di [[Francesco Maria Richini]] e [[Francesco Croce]] che attuano importanti ammodernamenti sulle strutture già esistenti, creando anche nuove residenze per gli aristocratici milanesi, ville e palazzi che oggi costituiscono per il paese una perla nel circolo delle ''Ville di Delizia'' del [[Naviglio Grande]].<ref name="ReferenceA"/> Sul fronte religioso, ad ogni modo, la [[pieve di Corbetta]] perde sempre più la propria secolare importanza, vedendosi stralciata nel 1743 la parrocchia di [[Magenta (Italia)|Magenta]] che ha acquisito negli anni maggiore preminenza rispetto alla prepositurale corbettese.<ref name=autogenerato1891-1991/> nel 1786 il comune di Corbetta fu inserito nella [[Provincia di Pavia (Lombardia austriaca)|provincia di Pavia]] e poi, dal 1797, nel [[dipartimento del Ticino]].
Nel [[1921]] il comune ha 7.689 abitanti e in quel periodo la struttura urbanistica del paese subisce radicali cambiamenti. La forza lavoro è principalmente occupata nelle industrie sparse sul territorio ma una buona parte di lavoratori rimane comunque dedita all'agricoltura.
 
Il 15 maggio [[1796]], però, il generale [[Napoleone Bonaparte]] entrò a [[Milano]], vincitore degli austriaci, succedendosi alla guida della prima e poi della seconda [[Repubblica Cisalpina]], della [[Repubblica Italiana]] e infine del [[Regno napoleonico d'Italia]] con il quale [[Milano]] conobbe un nuovo periodo di preminenza politica e civile. A Corbetta venne in quegli stessi anni soppresso il [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] [[Pieve di Corbetta|plebano]], mantenendone unicamente l'entità parrocchiale ancora oggi esistente.<ref>Archivio Collegiata San Vittore Martire di Corbetta, ordinazioni capitolari 1767-1799 cart. IV fasc. 1º.</ref> L'antica pieve venne sostituita dal governo francese con il [[Distretto di Corbetta]] (n.3) del nuovo [[Dipartimento del Ticino]] che, creato nel 1797, venne abolito appena un anno dopo a causa dei nuovi rivolgimenti politici ed a favore di entità governative territoriali più estese.
Ad Abbiategrasso nell'agosto del [[1944]] furono arrestati, per ordine del capitano tedesco [[Theodor Saevecke]], responsabile della [[Strage di Piazzale Loreto]] a [[Milano]], otto civili tra cui il partigiano corbettese [[Pierino Beretta]], poi torturato e trucidato presso Torriano di Pavia perché ritenuto responsabile assieme ai compagni di due attacchi a truppe tedesche.<ref>Il comune di Corbetta ha oggi dedicato una piazza del centro ed un monumento a Pierino Beretta.</ref>
 
=== Dalla battaglia di Magenta all'Unità d'Italia ===
Il [[5 febbraio]] [[1988]] a Corbetta viene conferito il titolo di [[città]] dal presidente della repubblica italiana [[Francesco Cossiga]]. Oggi Corbetta si sta consolidando sempre più come polo culturale e naturalistico, e per rendere ancora più realistiche queste prerogative nel [[2007]] ha preso il via il progetto "ecosostenibilità", che si propone lo scopo di rendere il comune ecosostenibile a basso impatto ambientale.
[[Image:Gyulay Ferenc.jpg|thumb|left|200px|Alla vigilia della [[battaglia di Magenta]], il 3 giugno 1859, il [[feldmaresciallo]] ungherese [[Ferencz Gyulai]] pose a Corbetta uno dei propri quartieri generali]]
Il 3 giugno [[1859]], alla vigilia della [[Battaglia di Magenta]], a Corbetta venne stabilito uno dei quartieri generali del comandante delle truppe austriache impegnate poi nello scontro, il [[feldmaresciallo]] ungherese [[Ferencz Gyulai]] (posto presso Villa Massari, nel centro abitato), accampamento che venne in seguito arretrato ad [[Abbiategrasso]] il 5 giugno dopo che i soldati francesi (46.883 uomini), con uno sparuto gruppo di bersaglieri piemontesi (634 uomini), avevano sconfitto la seconda armata austriaca (55.792 uomini) permettendo a [[Vittorio Emanuele II d'Italia]] ed a [[Napoleone III di Francia]] di entrare trionfanti a [[Milano]] l'8 giugno dello stesso anno.
La 2ª divisione di cavalleria austro-ungarica del 7º Corpo d'armata al comando del feldmaresciallo luogotenente [[Karl Clemens Lilia von Westegg|von Lilia]], comprendente le brigate [[Leopold von Weigl|von Weigl]] e [[Ferdinand Anton von Dondorf|von Dondorf]], era acquartierata nei giardini e nelle scuderie del castello di Corbetta, mentre nella frazione di [[Cerello]] sostava il reggimento di cavalleria di riserva agli ordini del conte [[Alessandro di Mensdorff]] ed a [[Castellazzo de' Stampi]] la brigata conte [[Alajos Pálffy]]: tutte queste forze non vennero impegnate in maniera diretta nelle operazioni militari.<ref name=autogenerato1 /><ref name="ReferenceViviani">[[Ambrogio Viviani|A. Viviani]], ''4 giugno 1859 - Dalle ricerche la prima storia vera'', Zeisciu Editore, 1997 rist. 2009</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=fzL-JMYlCQI |titolo="Il ruolo di Corbetta nella battaglia di Magenta" di Andrea Balzarotti su radio RCM-104}}</ref>
 
La memoria popolare narra che all'imbrunire, sul finire della battaglia di Magenta, numerosi fanti austro-ungarici sbandati in rotta verso Corbetta vennero raggiunti da ''"zuav frances cont la faccia da demòni"'' ("zuavi francesi con la faccia da demoni", in realtà si trattava del 9º Battaglione Bersaglieri al comando del generale [[Filiberto Mollard]] e di alcuni reparti di Cacciatori della Guardia Imperiale) all'altezza dell'attuale [[Piazza del Popolo (Corbetta)|Piazza del Popolo]] ed ivi passati per le armi o fatti prigionieri. Con l'unità d'Italia il comune di Corbetta tornò dalla [[Provincia di Pavia (Lombardo-Veneto)|provincia di Pavia]] a quella di [[Provincia di Milano|Milano]].
===Simboli===
[[Immagine:Stemma.corbetta.gif|left|90px]]
La descrizione araldica dello stemma è la seguente:<ref>[http://www.araldicacivica.it/comuni/indexc.php?extrac=s&id_comune=93 www.AraldicaCivica.it]</ref><br>
{{quote|''Partito: al primo fasciato d'argento e d'azzurro'';<br>
''al secondo palato d'azzurro e d'argento.''<br>
''Capo d'oro carico di un'aquila di nero.''}}<br>
{{citazione necessaria|Sulla base di un antico documento è stato accertato che l'attuale stemma del comune veniva già utilizzato sin dal [[15 gennaio]] [[1892]]. La sua più attendibile origine, secondo autorevoli studiosi locali,}} parrebbe riferirsi in particolare a considerazioni di carattere storico e descrittivo del territorio. Infatti l'aquila di nero, sul capo d'oro, sembra possa fare riferimento al periodo in cui la città era soggetta al dominio dell'Impero austriaco; il fasciato d'argento e d'azzurro ed il palato d'azzurro e d'argento alluderebbero invece ai trentatré fontanili che si intersecano sul territorio comunale. Notevoli somiglianze sono anche state ravvisate con lo stemma della famiglia Frisiani, residente a Corbetta già dal [[XVI secolo]].
 
=== Dalla fine del XIX secolo ad oggi ===
==Monumenti e luoghi di interesse==
[[File:Monumentocaduti-Corbetta.JPG|thumb|Il monumento ai caduti, realizzato su progetto dello scultore [[Vincenzo Gemito]] ed inaugurato nel 1922 in piazza Canonica.|alt=]]
===Architetture religiose===
Nel [[1866]], con la nascita della Guardia Nazionale, anche Corbetta ebbe un suo distaccamento con sede nel castello: era composto di centocinquanta uomini divisi in quattro squadre.<ref name="ReferenceComincini">Mario Comincini (a cura di), ''Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Sant'Angelo Lodigiano, 2003</ref>
====Chiesa prepositurale di San Vittore Martire====
{{vedi anche|Chiesa prepositurale di San Vittore Martire}}
{{vedi anche|Pieve di Corbetta}}
[[Immagine:Chiesacolonnato-Corbetta.JPG|thumb|300 px|right|La neoclassica facciata della chiesa prepositurale di San Vittore]]
La chiesa prepositurale di San Vittore martire è il luogo di culto cristiano più antico presente in Corbetta traendo le proprie origini attorno al III secolo. Venne ricostruita in stile romanico nel [[1037]], giungendo poi attraverso diversi lavori di rifacimento nel XVI e XVIII secolo ed approdando nel [[1792]] alla edificazione dell'attuale tempio neoclassico ad opera dell'architetto Taglioretti e l'apporto della facciata completata tra il [[1845]] ed il [[1848]] su disegno di Luigi Cerasoli.
I lavori ripresero nel [[1898]] quando si alzò a 81 metri il campanile, crollato il [[2 giugno]] [[1902]] e ricostruito a 71 metri nel [[1908]].
La chiesa nei suoi oltre mille anni di storia ha conosciuto il passaggio di molti personaggi di rilievo, data la posizione particolare della città e la prerogativa di essere sede della [[Pieve di Corbetta]] che radunava le parrocchie di buona parte dell'ovest milanese, ed a cui capo sta oggi come un tempo un [[prevosto]], il che la rende sede religiosa privilegiata.
Attualmente la chiesa ha il ruolo di parrocchia unicamente per la città di [[Corbetta]], dopo la soppressione delle pievi nel [[1972]], ma continua a mantenere alcune prerogative specifiche di antico retaggio.
 
Tra il [[1885]] ed il [[1889]] in diversi paesi del milanese si registrarono numerosissimi scioperi agrari. I contadini, ridotti alla fame dai ''"pendizzi"'' (debiti ma anche vergognose "appendici" nei contratti d'affitto) e da paghe miserevoli, oltre che esasperati a causa di annate sfortunate ed improvvise morie di ''"cavaler"'' (bachi da seta), spesso l'unica fonte di sostentamento per le famiglie degli ''"obbligàa"'' (salariati), scesero in piazza contro i padroni. In particolare nel 1889, dopo [[Casorezzo]], si mossero i braccianti di [[Ossona]], [[Arluno]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]], [[Sedriano]], [[Bareggio]] ecc. Domenica 19 maggio, davanti al Municipio di Corbetta (allora sito in Via Cavour e corrispondente all'attuale numero civico 5), una trentina tra Regi [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] e agenti di pubblica sicurezza sparò sulla folla uccidendo il diciottenne Enrico Lovati, ferendo in maniera grave almeno sette persone ed arrestando ventuno manifestanti.<ref>{{Cita web|url=https://soundcloud.com/user-872374259/puntata-84-le-rivolte-di-corbetta-nel-1889-04giu2024mp3?in=user-872374259/sets/pillole-di-storia&si=12d2c850cb0d4ffe8b1d00746d45c923&utm_source=clipboard&utm_medium=text&utm_campaign=social_sharing |titolo="Le rivolte sociali a Corbetta nel 1889" su RCM104 con Andrea Balzarotti, storico}}</ref><ref name="ReferenceCittà1989"/>
====Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli====
[[Immagine:SantuarioCorbettaFacciata.JPG|thumb|right|250px|La facciata eclettica del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]
{{vedi anche|Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli (Corbetta)}}
L'edificio sacro più notevole dell'arte rinascimentale e barocca corbettese è senza dubbio il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli; una volta alla periferia della città, costruito su un'area ove sorgeva una precedente chiesa dedicata a San Nicola, si trova oggi in pieno centro storico.
Grazie ad un evento miracoloso avvenuto nel [[1555]], la chiesa divenne il più grandioso altare mariano della città, cambiando la propria architettura in un santuario suddiviso su due livelli: quello inferiore tuttora dedicato a San Nicola e quello superiore (con l'immagine miracolosa ad affresco) consacrato alla Madonna.
Nel corso dei secoli grandi artisti del calibro di [[Francesco Croce]], [[Fabio Mangone]], [[Vincenzo Seregni]], [[Francesco Pessina]], [[Carlo Francesco Nuvolone]], [[Giulio Cesare Procaccini]], [[Giovan Battista Discepoli]], [[Mosè Bianchi]] e [[Luigi Pellegrini Scaramuccia]] detto ''il Perugino'' hanno contribuito con le loro opere ad aumentarne lo splendore, ed è stato visitato da personalità eminenti tra cui [[San Carlo Borromeo]] che durante il suo episcopato si fece promotore presso la Santa Sede del culto mariano in questo santuario, riuscendo ad ottenere per Corbetta la concessione dell'indulgenza annua in forma giubilare, tradizione che ancora oggi, tramite la [[Confraternite di Corbetta|Confraternita del Santo Rosario]], rimane viva grazie ad una serie di celebrazioni definite "Perdono di Corbetta".
 
Nel [[1891]] venne inaugurata la nuova chiesa, ma il rovinoso crollo del campanile (2 giugno [[1902]]), dovuto all'altezza di 81 metri e al peso delle nove campane, ne ritardò il completamento sino al [[1908]].<ref name=autogenerato1891-1991/><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=q81F02lojfA&ab_channel=MilanoPaviaTV-Canale78 |titolo="1902 - 2022: i 120 anni del crollo del campanile di Corbetta" su MilanoPaviaTV con Andrea Balzarotti, storico}}</ref>
====Chiesa di Sant'Ambrogio====
{{vedi anche|Isola Bellaria}}
L'oratorio della Beata Vergine di Sant'Ambrogio è parte di un consistente numero di edifici religiosi edificati nel [[XVII secolo]] nella Pieve di Corbetta. L'attuale costruzione fu eretta su un’area già occupata nella seconda metà del cinquecento da un piccolo e fatiscente edificio religioso. Una [[visita pastorale]] lo descrive come segue "...non vi era il pavimento, il tetto era rotto, l’altare distrutto e di conseguenza non vi si celebrava la messa..." <ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta, Visite pastorali 1550-1620</ref>. L'’edificio venne completamente ricostruito a partire dal [[1667]] e venne inaugurato nel [[1680]] dal prevosto di allora, Pietro Antonio Vigorè. Nel [[1732]] i deputati di questo oratorio decisero di erigere il campanile che venne poi distrutto nel [[1938]] perché pericolante.
 
Durante la Grande Guerra Corbetta ebbe 193 caduti<ref name="Corbettainprimalinea">Balzarotti Andrea, Redaelli Luciano ''Corbetta in prima linea - storie e memorie del nostro paese nella prima guerra mondiale'', Ass. Naz. Alpini di Magenta, Abbiategrasso, 2022.</ref><ref>{{Cita web |url=https://settegiorni.it/attualita/grande-guerra-le-onorificenze-agli-eredi-dei-caduti-le-foto-e-il-video/ |titolo=Grande Guerra: le onorificenze agli eredi dei caduti, le foto e il video |accesso=28 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181129012831/https://settegiorni.it/attualita/grande-guerra-le-onorificenze-agli-eredi-dei-caduti-le-foto-e-il-video/ |urlmorto=no }}</ref>, commemorati nel 1922 da un monumento presso la piazza principale del paese, realizzato su progetto di [[Vincenzo Gemito]]<ref name=Corbettainprimalinea /> ed inaugurato da mons. [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di Sutri e Nepi e originario di Corbetta.<ref>Bruno Pegoraro, Andrea Balzarotti, Luciano Redaelli, ''Profumo di santità - S. E. Mons. Luigi Maria Olivares, vescovo di Sutri e Nepi'', ed. Parrocchia di Corbetta, Corbetta, 2020, p. 119-120</ref>
====Chiesa di San Sebastiano====
[[Image:SanSebastiano-Corbetta.JPG|thumb|left|250px|La chiesa di San Sebastiano]]
Si possono far risalire le origini della chiesa di San Sebastiano al [[1609]], quando il Conte Carlo Borri e Giovanni Battista Lampugnano posarono rispettivamente la prima e la seconda pietra dell'oratorio. <ref>Archivio Borri-Manzoli, Cat. III fogl. 40 - Proprietà e terreni</ref> Notevoli donazioni provengono al capitolo dal testamento del prevosto Orsino Spadense da Urbino deceduto il [[28 marzo]] [[1620]]. Nel [[1635]] l'edificio è una chiesa sussidiaria e come tale non dispone di alcun prete; rimane in questo stato sino al [[1787]] quando viene definitivamente profanata. Nel [[1880]] la chiesetta viene abbellita e ristrutturata negli interni, per poi essere venduta al capitolo della parrocchia nel [[1921]], inaugurandone un nuovo altare nel [[1927]].
 
Nel [[1921]] il comune ha 7.689 abitanti e in quel periodo la struttura urbanistica del paese subisce radicali cambiamenti. La forza lavoro è principalmente occupata nelle industrie sparse sul territorio ma una buona parte di lavoratori rimane comunque dedita all'agricoltura.<ref name=autogeneratoVismara />
L'esterno, costituito da una struttura estremamente semplice, è preceduto da un piccolo cortile con cancello, mentre la facciata della chiesetta è realizzata con la classica struttura terminante a timpano, sovrastato da una croce in pietra.
Uniche decorazioni presenti, oltre alle alte lesene, sono due statue poste in due nicchie nella parte superiore della facciata, rappresentanti [[San Rocco]] e [[San Fermo]].
 
Ad Abbiategrasso nell'agosto del [[1944]] furono arrestati, per ordine del capitano tedesco [[Theodor Saevecke]], responsabile della [[Strage di Piazzale Loreto]] a [[Milano]], otto civili tra cui il partigiano corbettese [[Pierino Beretta]], poi torturato e trucidato presso Torriano di Pavia perché ritenuto responsabile assieme ai compagni di due attacchi a truppe tedesche.<ref name="ReferenceComincini"/><ref>Il comune di Corbetta ha oggi dedicato una piazza del centro ed un monumento a [[Pierino Beretta]].</ref> A questo tragico fatto fece seguito l'esecuzione di quattro ex rappresentanti del fascio locale presso il [[Naviglio Grande]].<ref>Tra questi vi era anche Enrico Resta, padre del futuro senatore [[Giuseppe Resta]]. Cfr. Andrea Balzarotti, ''Quattro padri di famiglia'', Tipolitografia Crespi, Corbetta, 2015</ref>
L'interno, strutturato su una sola navata che conduce sino al presbiterio, è interamente decorato ad affreschi: sul soffitto della chiesa sono rappresentati quattro scene della vita di San Sebastiano. Sulla controfacciata si trovano due grandi affreschi: il primo, sovrastante la porta d'ingresso, rappresenta San Pietro e sopra di lui, in gloria, spicca l'immagine di San Fermo (ai lati si trovano due targhe commemorative dei restauri subiti in precedenza).
Le pareti accolgono anche due cappelle devozionali decorate a finte strutture in gusto barocco, una dedicata alla Madonna e l'altra a San Giuseppe.
Il presbiterio è distinto dalla navata da una stupenda balaustra in marmo rosa e da un arco trasversale decorato a vista con piccoli medaglioni rappresentanti [[San Carlo Borromeo]] (a sinistra), [[Sant'Attilio]] (in centro) e [[Sant'Ambrogio]] (a destra). Più in basso, ai lati di questo arco introduttivo, due nicchie accolgono le statue di [[San Sebastiano]] (a sinsitra) e [[Sant'Antonio da Padova]] (a destra).
L'area dell'altare è decorata sulla volta a crociera del soffitto con quattro grandi affreschi rappresentanti i quattro evangelisti, mentre le pareti laterali sono completate da due quadroni rappresentanti i momenti culminanti della vita di San Sebastiano, "San Sebastiano si reca dall'Imperatore [[Diocleziano]]" e "Il martirio di San Sebastiano", realizzati dal pittore corbettese Natale Penati tra il [[1948]] ed il [[1949]].
L'altare, di forme sobrie, è integralmente ligneo e dipinto a simulare il marmo.
 
Il 5 febbraio [[1988]] a Corbetta viene conferito il titolo di [[città]] dal presidente della repubblica italiana [[Francesco Cossiga]].<ref name="ReferenceCittà1989"/> Oggi Corbetta si sta consolidando sempre più come polo culturale e naturalistico, e per rendere ancora più realistiche queste prerogative nel [[2007]] ha preso il via il progetto "ecosostenibilità", che si propone lo scopo di rendere il comune ecosostenibile a basso impatto ambientale.
====Chiesa di San Vincenzo a Cerello====
{{vedi anche|Cerello}}
La chiesa di San Vincenzo, posta nella frazione di Cerello, fu edificata ai primi dell'[[XIX Secolo|Ottocento]] quale cappella di famiglia dei nobili Casnati. Solo successivamente viene aperta al culto degli abitanti di Cerello e della confinante Battuello. Nel [[1939]] la struttura venne ampliata con la costruzione della sacrestia e del campanile.
 
=== Simboli ===
Per sopperire alle esigenze religiose degli abitanti della frazione, nel [[1953]] nella chiesa venne istituita la vicaria curata e il [[15 ottobre]] [[1956]] l'arcivescovo di Milano [[Giovanni Battista Montini]] istituì la parrocchia di Cerello e Battuello. <ref> Ulteriori informazioni e foto della chiesa si possono trovare a [http://www.sikkens.it/NR/rdonlyres/B5D3E056-9D0E-4C9D-BD64-99FE825A8C67/0/SikkensMagazine_n7_72dpi.pdf quest'indirizzo]</ref>
[[File:Corbetta-Stemma.svg|left|90px]]
; Stemma
{{citazione|Partito: al primo [[fasciato]] d'argento e d'azzurro; al secondo [[palato]] d'azzurro e d'argento. [[Capo (araldica)|Capo]] d'oro, carico di un'[[Aquila (araldica)|aquila]] di nero. Ornamenti esteriori da città.<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/corbetta/|titolo=Corbetta}}</ref>}}
 
Sulla base di un antico documento è stato accertato che l'attuale stemma del comune, riconosciuto con il DPCM del 29 gennaio 1952<ref name="ACS">{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1496 |titolo= Corbetta |sito= Archivio Centrale dello Stato |posizione= Fascicoli comunali, busta 026, fascicolo 4572 }}</ref>,veniva già utilizzato sin dal 15 gennaio [[1892]]. La sua più attendibile origine parrebbe riferirsi in particolare a considerazioni di carattere storico e descrittivo del territorio. Infatti l'aquila di nero, sul capo d'oro, sembra possa fare riferimento al periodo in cui la città era soggetta al dominio dell'Impero austriaco o un riferimento alla famiglia nobile dei Frisiani, residente in loco già dal XVI secolo; il fasciato d'argento e d'azzurro ed il palato d'azzurro e d'argento alluderebbero invece ai trentatré fontanili che si intersecano sul territorio comunale.<ref name="ReferenceCittà1989">Prada Luciano, ''Città di Corbetta - 1989'', Tipolitografia Crespi, Vittuone, 1989.</ref>[[File:DecretoCorbettaCittà.jpg|thumb|Il documento di concessione del titolo di città a Corbetta firmato dal presidente [[Cossiga]].]]
Esternamente si presenta in forme moderne e semplici, con un portico e il campanile che riprende le forme della torre campanaria di Corbetta. Nel [[2006]] la chiesa è stata completamente ristrutturata; in quella occasione le [[Poste Italiane]] hanno emesso un annullo su cui è raffigurato [[San Vincenzo|San Vincenzo Martire]].
; Gonfalone
[[File:Corbetta-Gonfalone.svg|sinistra|senza_cornice|155x155px]]
Il gonfalone è stato concesso con DPR del 12 febbraio 1962.<ref name="ACS"/>
{{Citazione|Drappo partito di bianco e d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma con la iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in oro, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni sono dorati. L'asta verticale è ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.}}
; Bandiera
{{citazione|Rettangolare, suddivisa verticalmente in due parti, una bianca ed una azzurra, reca al centro lo stemma cittadino.}}
 
=== Onorificenze ===
====Oratorio di San Bernardo a Soriano====
{{Onorificenze
{{vedi anche|Soriano (Corbetta)}}
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
L'Oratorio di San Bernardo è l'unico edificio di culto presente nella frazione di Soriano (un tempo Cassina Soriana). Di origini molto antiche esso era probabilmente un oratorio campestre quando venne completamente ricostruito nel Seicento sulla base di un progetto che è stato attribuito al [[Francesco Maria Richini|Richini]] <ref>Secondo recenti studi (Christian Citterio, ''Villa Frisiani Mereghetti a Corbetta'', Parco Agricolo Sud, Milano 2007 - 728.8 CIT-SL) l'attribuzione non sembrerebbe infondata dal momento che il Richini, proprio in quegli anni, si trovava ad operare a Corbetta</ref>.
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione =
|luogo = D.P.R. del 5 febbraio [[1988]]
}}
 
=== Altri riconoscimenti ===
L'edificio, di forma semicircolare nel presbiterio, è dedicato a San Bernardo e si trova lungo la via principale della frazione, Via Fogazzaro. L'esterno, di forme molto semplici, è configurato da una facciata terminante in un timpano decorato da un cornicione che segue il perimetro del tetto.
Per quattro anni consecutivi (2009, 2010, 2011 e 2012) il comune di Corbetta ha ricevuto il premio "Comune fiorito" dell'Associazione regionale dei produttori florovivaistici in riconoscimento della propria attività a promozione del verde e dei fiori, meritandosi simbolicamente tre fiori su quattro sul cartello appositamente creato per essere posto all'ingresso della città.<ref>{{Cita web |url=http://www.cittaoggiweb.it/eventi-e-cultura/30-09-2010/Il-comune-fiorito-promuove-la-festa-nel-verde_31290.html |titolo=www.cittaoggiweb.it "Il comune fiorito promuove la festa nel verde" |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181129225215/http://www.cittaoggiweb.it/eventi-e-cultura/30-09-2010/Il-comune-fiorito-promuove-la-festa-nel-verde_31290.html |urlmorto=no }}</ref>
 
Per il [[2018]] la città di Corbetta è stata riconosciuta città europea dello sport da ACES.<ref>{{Cita web |url=http://www.corrierealtomilanese.com/2017/12/30/corbetta-citta-dello-sport-2018-ballarini-a-bruxelles-ritira-da-aces-europe-la-nomina/ |titolo=www.corrierealtomilanese.com "Corbetta città europea dello sport 2018" |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171230022827/http://www.corrierealtomilanese.com/2017/12/30/corbetta-citta-dello-sport-2018-ballarini-a-bruxelles-ritira-da-aces-europe-la-nomina/ |urlmorto=no }}</ref>
L'interno è decorato con alcuni affreschi di autori sconosciuti, oggi in gran parte danneggiati dall'usura del tempo.
Nel 2024 la città di Corbetta è stata ufficialmente nominata capitale europea della diversità e dell'inclusione
Quasi completamente intatto è invece rimasto l'affresco della facciata, inserito in una nicchia barocca protetta oggi da un vetro e raffigurante il Santo patrono dell'oratorio dipinto negli anni '80 dal prevosto corbettese Edoardo Sacchi.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
====Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi====
{{vedi anche|Castellazzo de' Stampi}}
[[Image:ChiesaCastellazzoCorbetta.jpg|thumb|right|250px|La chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi]]
Per soddisfare le esigenze di culto della frazione di Castellazzo de' Stampi, che nell'ultima metà del secolo si è espansa notevolmente, tra il [[1955]] ed il [[1957]] è stata edificata la chiesetta dei Santi Giuseppe e Alfonso (detta semplicemente ''di San Giuseppe'').
 
=== Architetture religiose ===
La visita del cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli|Pozzobonelli]] nel XVIII secolo testimonia l'antichità del culto di [[San Giuseppe]] nella frazione, che già ospitava un'immagine votiva dedicata al santo nella cascina principale della frazione, detta ''Curta Granda''.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>
[[File:Chiesacolonnato-Corbetta.JPG|thumb|La facciata della chiesa prepositurale di San Vittore]]
 
[[File:SantuarioCorbettaFacciata.JPG|thumb|La facciata del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]
Al semplice esterno della chiesa, con struttura a capanna, si accompagna l'interno a navata unica sormontata da una [[volta a botte]]: lungo la [[navata]], sulle cui pareti sono dipinte finte elementi architettonici portanti in [[malachite]] si trovano le statue di san Giuseppe e di sant'Antonio.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>. Una balaustra in marmo rosa e un arco a tutto sesto separano il [[presbiterio]] sopraelevato, al centro del quale sorge l'altare postconciliare, in marmo nero. Addossato alla parete è invece l'altare originario, sovrastato da un grande quadro d'epoca raffigurante "San Giuseppe che tiene per mano Gesù bambino" affiancato da sei ampie monofore a vetrate azzurre che danno luce all'interno della cappella.
 
[[File:SanSebastiano-Corbetta.JPG|thumb|La chiesa di San Sebastiano]]
====Cappella oratorio di San Luigi Gonzaga====
 
[[File:Corbetta (MI) - frazione Cerello - chiesa di San Vincenzo.jpg|thumb|La chiesa di San Vincenzo a Cerello]]
L'Oratorio di San Luigi Gonzaga è una cappella costruita nel complesso dell'Oratorio parrocchiale.
L'attuale struttura, ricavata in seguito alle ristrutturazioni realizzate a partire dal [[1993]], è andata a sostituire una precedente grande cappella con una caratteristica forma "a botte" che un tempo si trovava dove ora è il cortile asfaltato e che era stata costruita negli anni '70 del XX secolo.
La struttura attuale, a pianta quadrangolare, è costituita da un unico altare decorato con semplici affreschi sfumati a rappresentare l'ultima cena di Cristo e sormontato da un controsoffitto a lunetta.
Dalla vecchia chiesa è stata tratta la statua votiva in gesso dedicata al santo patrono dell'attività oratoriana, [[San Luigi Gonzaga]].
 
[[File:ChiesaCastellazzoCorbetta.jpg|thumb|220px|La chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi]]
====Cappella di Sant'Agnese====
La Cappella, eretta negli anni '40, apparteneva un tempo all'oratorio parrocchiale femminile ed è attualmente utilizzata dalla comunità di suore benedettine, che ivi risiedono, per le funzioni religiose dell'asilo parrocchiale con sede nell'ex oratorio.
 
[[File:Chiesa.Soriano-Corbetta(MI).JPG|thumb|La chiesa di San Bernardo a Soriano]]
====Cappella della Risurrezione====
 
;[[Chiesa prepositurale di San Vittore Martire]]
La Cappella della Risurrezione è una costruzione ad uso religioso presente all'interno del vasto complesso del cimitero di Corbetta.
:La chiesa prepositurale di San Vittore martire è il luogo di culto cristiano più antico ancora oggi presente in Corbetta, facendo risalire le proprie origini al III secolo. Il tempio sacro venne ricostruito in stile romanico nel [[1037]], giungendo poi attraverso diversi lavori di rifacimento tra XVI e XVIII secolo, conclusisi nel [[1792]], all'edificazione dell'attuale monumento neoclassico ad opera dell'architetto ticinese [[Pietro Taglioretti]]. La facciata venne completata tra il [[1845]] ed il [[1848]] su disegno dell'architetto Luigi Cerasoli. I lavori ripresero nel [[1898]] quando si alzò a 81 metri il campanile, crollato il 2 giugno [[1902]] e ricostruito a 71 metri nel [[1908]]. La chiesa, nei suoi oltre mille anni di storia, ha assistito al passaggio di molti personaggi di rilievo, data anche la posizione particolare non solo della città di Corbetta ma anche la prerogativa di essere [[Pieve di Corbetta|sede plebana]]: la chiesa corbettese fu per secoli capoluogo di riferimento religioso per buona parte delle parrocchie dell'ovest milanese e del [[magentino (territorio)|magentino]], a cui capo sta oggi come un tempo la figura di un [[prevosto]], come spetta appunto alle sedi religiose privilegiate. Attualmente la chiesa ha il ruolo di parrocchia unicamente per la città di Corbetta, dopo la soppressione delle pievi nel [[1972]], ma continua a mantenere alcune prerogative specifiche di antico retaggio.
Il cimitero del paese venne costruito nella posizione attuale probabilmente già a partire dal [[1804]], cioè quando l'[[Editto di Saint-Claude]], emanato da [[Napoleone Bonaparte]], aveva previsto le sepolture fuori dai centri abitati per evitare l'insorgere di malattie ed infezioni.
Stranamente però, per quasi due secoli, tale luogo è rimasto sprovvisto di una cappella ove fosse possibile officiare in prevalenza i riti funebri. La costruzione attuale infatti è stata eretta nel [[2004]] nell'ambito dei lavori di ampliamento del cimitero stesso ed ha ripreso per stile e decorazioni interne ed esterne il lungo colonnato che circonda tutto il camposanto.
La struttura della cappella è semicircolare, con un tetto interno in legno esternamente rivestito in rame, preceduta da un porticato stondato ad archi e visibile anche al suo interno attraverso una serie di ampie vetrate che danno luce al complesso.
 
;[[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli (Corbetta)|Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli]]
====Cappella di Santa Maria Mediatrice a Palazzo Brentano====
:Edificio sacro della massima importanza nell'architettura rinascimentale e barocca del [[Magentino (territorio)|magentino]], il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli si presenta come uno dei principali luoghi di culto del paese e delle zone limitrofe; un tempo posto alla periferia della città, costruito su un'area ove sorgeva una precedente chiesa dedicata a San Nicola, il santuario si trova oggi in pieno centro storico. Grazie a un evento miracoloso che sarebbe avvenuto nel [[1555]]<ref name=autogeneratoVismara /><ref>Rino Cammilleri, ''Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni'', Edizioni Ares, 2020, p.164 (formato Kindle).</ref>, la chiesa divenne il punto di riferimento del culto mariano in città, mutando radicalmente la propria struttura per costruire un santuario suddiviso (cosa unica nel suo genere) articolato su due livelli: il piano inferiore tuttora dedicato a San Nicola, e quello superiore (che ospita l'immagine [[Madonna di Corbetta|miracolosa ad affresco]]) consacrato al culto della Madonna.<ref name="ReferenceGatti">M. L. Gatti-Perer, ''Il Santuario di Corbetta'', Istituto per la Storia, Milano, 1995, ISBN 88-85153-01-1</ref> Nel corso dei secoli grandi artisti come [[Francesco Croce]], [[Fabio Mangone]], [[Vincenzo Seregni]], [[Francesco Pessina]], [[Carlo Francesco Nuvolone]], [[Giulio Cesare Procaccini]], [[Giovan Battista Discepoli]], [[Mosè Bianchi (1836-1892)|Mosè Bianchi da Mairago]] e [[Luigi Pellegrini Scaramuccia]] detto ''il Perugino'' hanno contribuito con le loro opere ad aumentarne lo splendore; è altresì stato visitato da personalità eminenti come [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]] che durante il suo episcopato si fece promotore presso la Santa Sede del culto mariano presente in questo santuario, riuscendo ad ottenere per Corbetta la concessione dell'indulgenza annua in forma giubilare, tradizione che ancora oggi, tramite la Confraternita del Santo Rosario, rimane viva grazie ad una serie di celebrazioni definite "[[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli#Il "Perdono di Corbetta"|il "Perdono di Corbetta"]]". Nel Novecento, diversi arcivescovi milanesi hanno visitato il santuario in pellegrinaggio, tra i quali il beato [[Alfredo Ildefonso Schuster]] e [[Giovanni Battista Montini]] (poi papa [[Paolo VI]] e santo).
La Cappella di Santa Maria Mediatrice è inserita all'interno del complesso di Palazzo Brentano, oggi sede dell'Istituto "San Girolamo Emiliani", gestito dai padri somaschi.
La struttura della chiesa è stata singolarmente ricavata dalle antiche scuderie del palazzo, che costituivano all'epoca della sua realizzazione un'area non più utilizzata.
Il progetto della chiesa venne abbozzato nel [[1900]], ma venne posto in essere ufficialmente solo a partire dal [[1937]], quando i somaschi presero possesso dell'istituto adibendolo a seminario.
L'interno è contraddistinto da una semplice struttura a volte a crocera, su tre navate, sostenute da colonne di granito di [[Baveno]].
L'altare è in marmo, di forme barocche, realizzato nel medesimo stile di tutto quanto il palazzo, ed accoglie una celebre opera raffigurante "La Madonna del Rosario col Bambino e San Girolamo Emiliani" di un pittore sconosciuto. Qui ha celebrato la messa anche l'allora arcivescovo milanese [[Giovanni Battista Montini]] in occasione della sua visita a Corbetta nel [[1955]] in occasione del IV centenario del primo miracolo del Santuario.
La chiesa è accessibile dal complesso del palazzo, ma anche da una porta antistante la vicina via San Sebastiano. La struttura accoglie settimanalmente la messa domenicale.
 
;[[Quartiere San Sebastiano|Chiesa di San Sebastiano]]
====Cappella privata a Palazzo Brentano====
:Le origini della chiesa di San Sebastiano si fanno risalire al [[1609]], quando il conte Carlo Borri e Giovanni Battista Lampugnano posarono rispettivamente la prima e la seconda pietra dell'oratorio.<ref>Archivio Borri-Manzoli, Cat. III fogl. 40 - Proprietà e terreni</ref> Notevoli donazioni provengono al capitolo dal testamento del prevosto Orsino Spadense da Urbino deceduto il 28 marzo [[1620]], fatto che accelerò la costruzione del piccolo tempio nel centro cittadino. Nel [[1635]] la chiesa ormai completata venne inclusa in quelle sussidiarie della parrocchia e come tale non disponeva di alcun prete; rimase in tale stato sino al [[1787]] quando venne definitivamente profanata. Nel [[1880]] la chiesetta viene abbellita e ristrutturata negli interni, per poi essere venduta al capitolo della parrocchia nel [[1921]], inaugurandone un nuovo altare nel [[1927]].<ref name="ReferenceSanSebastiano">AA.VV., ''San Sebastiano in Corbetta'', Tipolitografia Crespi, Vittuone, 1994</ref> L'esterno, costituito da una struttura estremamente semplice, è preceduto da un piccolo cortile con cancello, mentre la facciata della chiesetta è realizzata con la classica struttura terminante a timpano, sovrastato da una croce in pietra. Uniche decorazioni presenti, oltre alle alte lesene, sono due statue poste in due nicchie nella parte superiore della facciata, rappresentanti [[Rocco di Montpellier|San Rocco]] e [[Fermo e Rustico|San Fermo]]. L'interno, strutturato su una sola navata che conduce sino al presbiterio, è interamente decorato ad affreschi: sul soffitto della chiesa sono rappresentati quattro scene della vita di San Sebastiano. Sulla controfacciata si trovano due grandi affreschi: il primo, sovrastante la porta d'ingresso, rappresenta San Pietro e sopra di lui, in gloria, spicca l'immagine di San Fermo (ai lati si trovano due targhe commemorative dei restauri subiti in precedenza). Le pareti accolgono anche due cappelle devozionali decorate a finte strutture in gusto barocco, una dedicata alla Madonna e l'altra a San Giuseppe. Il presbiterio è distinto dalla navata da una stupenda balaustra in marmo rosa e da un arco trasversale decorato a vista con piccoli medaglioni rappresentanti [[san Carlo Borromeo]] (a sinistra), [[sant'Attilio]] (in centro) e [[sant'Ambrogio]] (a destra). Più in basso, ai lati di questo arco introduttivo, due nicchie accolgono le statue di [[san Sebastiano]] (a sinistra) e [[sant'Antonio di Padova]] (a destra). L'area dell'altare è decorata sulla volta a crociera del soffitto con quattro grandi affreschi rappresentanti i quattro evangelisti, mentre le pareti laterali sono completate da due quadroni rappresentanti i momenti culminanti della vita di San Sebastiano, "San Sebastiano si reca dall'Imperatore [[Diocleziano]]" e "Il martirio di San Sebastiano", realizzati dal pittore milanese Natale Penati tra il [[1948]] ed il [[1949]].<ref name="ReferenceSanSebastiano" /> L'altare, di forme sobrie, è integralmente ligneo e dipinto a simulare il marmo.
La Cappella Brentano era l'antica cappella privata utilizzata dai conti Brentano all'epoca della loro residenza a palazzo.
La struttura è stata ricavata da una sala al piano terreno, in prossimità dello scalone d'onore che conduce al piano nobile.
La stanza, a pianta rettangolare, dispone di un piccolo ingresso diviso da porte settecentesche e da un tendaggio di raso rosso frangiato d'oro che introduce al complesso della cappella, la quale è costituita da un'unica navata divisa nel centro da un percorso marmoreo intarsiato che mette in comunicazione la sala con il vicino salone da pranzo.
Il soffitto è costituito da un tripudio di stucchi di stile rococò bianchi ed oro, che vanno a formare una grande croce greca nel mezzo.
L'altare è di forme barocche, in marmo nero, sopraelevato, ed accoglie un'opera raffigurante "Le anime dei giusti e degli empi con Pio XII" aggiunta negli anni Cinquanta con un prezioso sistema ad incastro di legno intagliato nell'altare originale.
Alle pareti laterali sono presenti due quadroni raffiguranti San Carlo Borromeo (di autore ignoto del XVII secolo) e San Giuseppe col Bambino (del pittore genovese [[Mattia Traverso]]), accompagnati da due candelabri pendenti in ferro battuto settecenteschi.
La sala è illuminata da due grandi finestroni che consentono tra l'altro una stupenda veduta del boschetto del parco posto sul retro del palazzo.
La cappella dispone anche di una piccola sacrestia ricavata nel sottoscala dello Scalone d'Onore.
Attualmente la chiesetta è utilizzata unicamente dall'Istituto dei Padri Somaschi e come tale non è aperta al pubblico culto, ma viene mantenuta viva con l'officiatura dei ritiri spirituali e delle messe per le classi dell'istituto.
 
;[[Isola Bellaria#La chiesa di Sant'Ambrogio|Chiesa di Sant'Ambrogio]]
====Cappella di San Giuseppe a Palazzo Brentano====
:L'oratorio della Beata Vergine di Sant'Ambrogio è parte di un consistente numero di edifici religiosi edificati nel [[XVII secolo]] nella Pieve di Corbetta, anche se la sua edificazione viene tradizionalmente fatta risalire all'episodio che vede la sosta di [[Sant'Ambrogio]] nel territorio corbettese durante la sua fuga dai milanesi che volevano proclamarlo loro vescovo per acclamazione.<ref>Maria Grazia Tolfo, ''Ambrogio, il personaggio leggendario'' in ''Storia di Milano'', Milano 2008</ref> L'attuale costruzione fu eretta su un'area già occupata nella seconda metà del Cinquecento da un piccolo e fatiscente edificio religioso, una [[visita pastorale]] lo descrive come segue: «[...] non vi era il pavimento, il tetto era rotto, l'altare distrutto e di conseguenza non si celebrava la messa [...]»<ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta, Visite pastorali 1550-1620</ref>. L'edificio venne completamente ricostruito a partire dal [[1667]] e venne inaugurato nel [[1680]] dal prevosto corbettese di allora, Pietro Antonio Vigorè. Nel [[1732]] i deputati di questo oratorio decisero di erigere il campanile che venne poi distrutto nel [[1938]] perché pericolante.
La Cappella di San Giuseppe è una delle tre chiese che rientrano nel complesso dell'Istituto "San Girolamo Emiliani". La storia della sua realizzazione è legata ad un voto solenne. Durante il [[Seconda guerra mondiale|Secondo conflitto mondiale]] i padri somaschi di Corbetta promisero di erigere una cappella dedicata a San Giuseppe qualora il palazzo fosse uscito indenne dalle vicende belliche.
Il complesso rimase integro e nel [[1947]] si iniziò la costruzione che venne addossata al muro di cinta dell'immenso parco e ricavata da un ampio spazio un tempo adibito a cancello di cui ancora si possono notare i pilastri decorati in stile barocco.
La cappella riprende la struttura delle torrette belvedere di Palazzo Brentano e venne completata nel giro di un anno.
Internamente si presenta in modo molto semplice: un solo altare di granito di [[Baveno]], sottostante una copia del grande quadro raffigurante "San Giuseppe col Bambino", dipinto dal pittore genovese [[Mattia Traverso]] (1885-1956), il cui originale si trova all'interno della cappella del palazzo.
La costruzione venne in seguito sempre meno utilizzata, data anche la sua posizione decentrata rispetto al resto dell'istituto, sì da cadere pressoché in disuso; nel [[1987]] si decise di restaurarla col rifacimento del pavimento e l'imbiancatura delle pareti.
Attualmente la chiesa non è aperta al pubblico, ma il suo culto è riservato agli alunni dell'istituto. <ref name="ReferenceA">Lucio Zavattin, "Il Viridario dei Somaschi a Corbetta", Ed. Ticino Comunicazione, Corbetta, 2005 </ref>
 
;[[Cerello#Chiesa parrocchiale di San Vincenzo|Chiesa di San Vincenzo a Cerello]]
====Cappella della Madonnina====
:La chiesa di San Vincenzo, posta nella frazione di Cerello, fu edificata ai primi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] quale cappella di famiglia dei nobili Casnati. Solo successivamente venne aperta al culto degli abitanti di Cerello e della confinante frazione Battuello. Nel [[1939]] la struttura venne ampliata con la costruzione della sacrestia e del campanile. Per sopperire alle esigenze religiose degli abitanti della frazione, nel [[1953]] nella chiesa venne istituita la vicaria curata e il 15 ottobre [[1956]] l'arcivescovo di Milano [[Papa Paolo VI|Giovanni Battista Montini]] istituì la parrocchia di Cerello e Battuello. Esternamente l'edificio si presenta in forme moderne e semplici, con un portico e il campanile che riprende le forme della torre campanaria di Corbetta. Nel [[2006]] la chiesa è stata completamente ristrutturata; in quella occasione le [[Poste italiane]] hanno emesso un annullo su cui è raffigurato [[Vincenzo di Saragozza|San Vincenzo Martire]].
Detta anche dialettalmente ''Madunìna'', la piccola cappella votiva (ubicata in prossimità dell'attuale via Monte Bianco) venne costruita con tutta probabilità nel XVII secolo.
La struttura è di ridotte dimensioni, con tetto a capanna, decorata con cornici a stucco nella parte esterna e ad affresco nella parte interna, protetta da un cancello in ferro battuto settecentesco.
L'esterno della cappella è corredato da un piccolo spiazzo piastrellato in serizzo con tre panchine del medesimo materiale, anch'esse risalenti al Seicento.
Durante il mese mariano la cappella, assieme al santuario cittadino, è una delle mete principali dei pellegrinaggi dei devoti corbettesi. <ref> Balzarotti Andrea, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Corbetta, 2008 </ref>
 
;[[Castellazzo de' Stampi#Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso|Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi]]
====Edicole sacre====
:Per soddisfare le esigenze di culto della frazione di Castellazzo de' Stampi, che nell'ultima metà del secolo si è espansa notevolmente, tra il [[1955]] ed il [[1957]] è stata edificata la chiesetta dei Santi Giuseppe e Alfonso (detta semplicemente ''di San Giuseppe'') grazie alla donazione del terreno necessario da parte del possidente locale, Alfonso Marmonti. Già la visita del cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli|Pozzobonelli]] nel XVIII secolo, ad ogni modo, aveva testimoniato l'antichità del culto di [[San Giuseppe]] nella frazione, ove già era venerata un'immagine votiva dedicata al santo nella cascina principale della frazione, detta ''Curta Granda''.<ref name="autogenerato1" /> Al semplice esterno della chiesa, con struttura a capanna e decorato di una croce marmorea dipinta sul fronte sopra il portale, si accompagna l'interno a navata unica sormontata da una [[volta a botte]]: lungo la [[navata]], sulle cui pareti sono dipinti riquadri architettonici e dove sono presenti lesene scanalate di stile [[corinzio]] di colore bianco e oro, si trovano le statue di san Giuseppe e della Madonna.<ref name="autogenerato1" />. Una balaustra in marmo rosa e un arco a tutto sesto separano il [[presbiterio]] sopraelevato, al centro del quale sorge l'altare postconciliare, in marmo nero. Addossato alla parete è invece l'altare preconciliare, sovrastato da un grande quadro d'epoca raffigurante "San Giuseppe che tiene per mano Gesù bambino", di ispirazione [[Bartolomé Esteban Murillo|murilliana]], affiancato da sei ampie monofore a vetrate azzurre che danno luce all'interno della cappella. La cappella è stata completamente restaurata nel [[2015]] grazie al contributo della popolazione locale e del comitato di frazione.
A Corbetta si trovano tre edicole sacre (o ''santelle'') di autori ignoti e databili tra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XVIII secolo]]:<ref> Balzarotti Andrea, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Corbetta, 2008 </ref>
* la santella di Sant'Antonio da Padova, in corso Garibaldi, raffigurante una Madonna in trono col Bambino e [[Sant'Antonio da Padova]] in preghiera con un'altra santa forse riconducibile a [[Maria Maddalena]].
* la santella della Pietà, anch'essa di autore ignoto, rappresenta il compianto di Maria sul corpo del Cristo morto. L'affresco, sito in via IV Novembre, è racchiuso in una cornice in cotto di gusto barocco raffigurante un intreccio di frutti e fiori.
* la santella della Deposizione, in via Crocifisso, raffigura in primo piano Maria nell'atto di compiangere il Figlio deposto dalla croce e una santa, identificabile con [[Maria Maddalena]], che bacia la mano del Cristo in segno di venerazione.
 
;[[Soriano (Corbetta)#Oratorio di San Bernardo|Oratorio di San Bernardo a Soriano]]
===Architetture civili===
:L'Oratorio di San Bernardo è l'unico edificio di culto presente nella frazione di Soriano. Di origini molto antiche esso era probabilmente un semplice oratorio campestre quando venne completamente ricostruito nel Seicento sulla base di un progetto che è stato attribuito al [[Francesco Maria Richini|Richini]]<ref>Secondo recenti studi (Christian Citterio, ''Villa Frisiani Mereghetti a Corbetta'', Parco Agricolo Sud, Milano 2007) l'attribuzione non sembrerebbe infondata dal momento che il Richini, proprio in quegli anni, si trovava ad operare a Corbetta</ref>. L'edificio, ad aula quadrangolare con forma semicircolare nel presbiterio, è dedicato a San Bernardo e si trova lungo la via principale della frazione. L'esterno, di forme molto semplici, è configurato da una facciata terminante in un timpano decorato da un cornicione che segue il perimetro del tetto. L'interno è decorato con alcuni affreschi di autori sconosciuti, oggi in gran parte danneggiati dall'usura del tempo. Quasi completamente intatto è invece rimasto l'affresco della facciata, inserito in una nicchia barocca protetta oggi da un vetro e raffigurante il Santo patrono dell'oratorio dipinto negli anni '80 del Novecento dal prevosto corbettese Edoardo Sacchi.<ref name="ReferencePegoraro">Pegoraro don Bruno, ''La collegiata prepositurale di Corbetta - guida storico artistica'', Omniserver, Boffalora sopra Ticino, 2014</ref>
====Torre medioevale====
Situata nei pressi di Villa Archinto Pisani Dossi, questa costruzione è ciò che resta delle antiche mura perimetrali della città di Corbetta. La torre, risalente al [[XIII secolo]], è caratterizzata da una pianta quadrangolare, chiusa alla sommità da un tetto in tegole e decorata con un fascione di mattoni sporgenti a losanga. Nella parte immediatamente sottostante sono
ancora ravvisabili tracce di una fascia rossa affrescata che si stagliava lungo tutto il perimetro dell'edificio e nella struttura tracce di finestre ad arco acuto in cotto risalenti probabilmente al [[XVI secolo]]. La torre, utilizzata per anni come magazzino rurale, è stata acquistata dall'amministrazione comunale nel [[1998]] ed è stata oggetto di restauri che hanno consentito una riqualificazione dell'edificio e del vicino largo Cellere.
 
;Cappella dell'oratorio di San Luigi Gonzaga
====Castelletto====
:L'Oratorio di San Luigi Gonzaga è una cappella costruita all'interno del complesso dell'oratorio maschile parrocchiale. L'attuale struttura, ricavata in seguito alle ristrutturazioni realizzate a partire dal [[1993]], è andata a sostituire una precedente grande cappella con una caratteristica forma "a botte" che un tempo si trovava dove ora è il cortile asfaltato e che era stata costruita negli anni Settanta del XX secolo dal noto scrittore ed architetto corbettese Luciano Prada. La struttura attuale, a pianta quadrangolare, è costituita da un unico altare decorato con semplici affreschi sfumati a rappresentare l'ultima cena di Cristo e sormontato da un controsoffitto a lunetta. Dalla vecchia chiesa è stata tratta la statua votiva in gesso dedicata al santo patrono dell'attività oratoriana, [[Luigi Gonzaga|San Luigi Gonzaga]].<ref name="ReferencePegoraro" />
[[Image:Castelletto-Corbetta.JPG|thumb|right|250px|Il Castelletto]]
Il Castello di Sant'Ambrogio - o Castello del Crociato - rappresenta l'ultimo frammento murario di una costruzione risalente al [[IX secolo]].<ref>Lo troviamo riportato espressamente anche nell'opera citata di Wippone</ref>. Il complesso odierno, situato in piazza Corbas, presenta solo alcune parti originarie ed è il frutto di un'intelligente opera di restauro dell'architetto Piero Portaluppi negli anni [[1941]]-[[1942]], alla quale si è aggiunta un'ulteriore serie di ampliamenti negli anni dal [[1959]] al [[1963]]. Il colonnato interno al giardino e l'abside di una porta (lato est), provenienti da un monastero degli Stigmativi di Verona e risalenti al Cinquecento, sono stati donati dalle Cartiere di [[Fabriano]]. Il parco conserva ancora le vestigia delle antiche mura perimetrali del castrum romano di Curia Picta, nonché altri reperti dell'epoca (tra cui la tomba di un centurione) e di epoche successive (per esempio un angelo, oggetto di leggende, collocato un tempo sulla torre campanaria).
 
;Cappella di Sant'Agnese
====Lazzaretto====
:La cappella, eretta negli anni Sessanta del Novecento, apparteneva un tempo all'oratorio parrocchiale femminile ed è attualmente utilizzata dalla comunità di [[Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo]], che ivi risiedono, per le funzioni religiose dell'asilo parrocchiale con sede nell'ex oratorio. Internamente la struttura si presenta quadrangolare, di forme semplici, con il tabernacolo incastonato direttamente nel muro ed un semplice altare ligneo.<ref name="ReferencePegoraro" />
Il [[lazzaretto]], luogo di antiche sofferenze, si trova a Corbetta situato in prossimità delle cascine Fiandrina e Cantona, contraddistinto da una radura boschiva in cui è collocata una semplice colonna in pietra e una croce soprastante di ferro. Qui vennero sepolti gli appestati del comune tra gli anni [[1576]] e [[1577]]. Durante l'epidemia era venuto a Corbetta il cardinale [[Carlo Borromeo]] ([[22 novembre]] [[1577]])<ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta - Opuscolo sulla visita del Card. Borromeo (22 novembre 1577)</ref>; la leggenda vuole che, visitando il lazzaretto, da sotto i suoi piedi sgorgasse il vicino fontanile che ancora oggi porta il suo nome in ricordo del fatto miracoloso. Qui riposano anche le vittime della terza pestilenza, quella del [[1630]], descritta da [[Alessandro Manzoni]]. La prima condotta medica era già stata istituita a Corbetta ([[1612]]), ma i malati, raccolti nelle sale del palazzo Frisiani, venivano curati con terapie improvvisate a base d'incenso e di aceto. Nel [[1685]], per volere del cardinale [[Federico Visconti]], i Corbettesi issarono la [[colonna votiva]] sulla piana del lazzaretto.
 
;Cappella di San Francesco d'Assisi
====Villa Frisiani Mereghetti====
:La cappella di San Francesco d'Assisi è posta presso l'asilo Mussi ed è dedicata al santo patrono del fondatore, il comm. Francesco Mussi. La prima sede dell'asilo infantile (eretto nel 1891) non disponeva di una propria cappella, bensì di una semplice edicola per la devozione dei bambini. Con lo spostamento della sede della scuola dell'infanzia negli anni '70 nell'attuale collocazione, venne prevista la realizzazione di una vera e propria cappella per le funzioni religiose interne alla struttura.
[[Image:VillaMaggi-Corbetta.JPG|thumb|right|300px|Villa Frisiani Mereghetti]]
Collocata tra il Castelletto e la villa Borri Manzoli presso l'attuale Piazza del Popolo, la villa Frisiani Mereghetti è la dimora più antica di Corbetta: alcune parti della costruzione risalgono infatti al '300. Anticamente la villa era annessa al Castello di Sant'Ambrogio; venne poi adibita ad abitazione privata, decorata nel [[Cinquecento]] con vari dipinti e successivamente ristrutturata nel '600 ad opera dell'architetto [[Francesco Maria Richini]], assumendo l'aspetto attuale. La dimora venne allora accorpata ad un edificio esistente, risalente al [[Quattrocento]], le cui pareti erano state allora affrescate.
 
;[[Stravascia#Cappella della Risurrezione (cimitero)|Cappella della Risurrezione]]
Gli interni, ben conservati, sono decorati con soffitti a cassettoni lignei ed eleganti porte. Nella volta sopra lo scalone monumentale a doppie rampe è possibile ammirare alcuni dipinti del [[XVII secolo|Seicento]] di [[Carlo Francesco Nuvolone]] e [[Giovanni Stefano Danedi]] detto "il Montalto" (recenti studi hanno dimostrato essere errato il paragone che si sollevava da tempo con opere di [[Giovan Battista Tiepolo]]). Celebre è anche lo studiolo al piano terreno, con la raffigurazione delle allegorie delle quattro stagioni ove è presente uno dei rari ritratti del Richini, inserito all'interno di un complesso di affreschi dallo stesso Montalto. Notevoli sono anche le preziose ed antiche cantine settecentesche sottostanti la casa. Il parco all'inglese si svolge in due blocchi fondamentali, l'uno posto nella parte anteriore della villa, ed uno nella parte posteriore dove è attraversato da un fontanile.
:La Cappella della Risurrezione è una costruzione ad uso religioso presente all'interno del vasto complesso del cimitero di Corbetta. Il cimitero del paese venne costruito nella posizione attuale probabilmente già a partire dal [[1804]], cioè quando l'[[Editto di Saint Cloud]], emanato da [[Napoleone Bonaparte]], aveva previsto le sepolture fuori dai centri abitati per evitare l'insorgere di malattie ed infezioni. Stranamente però, per quasi due secoli, tale luogo è rimasto sprovvisto di una cappella ove fosse possibile officiare in prevalenza i riti funebri. La costruzione attuale infatti è stata eretta nel [[2004]] nell'ambito dei lavori di ampliamento del cimitero stesso ed ha ripreso per stile e decorazioni interne ed esterne il lungo colonnato che circonda tutto il camposanto. La struttura della cappella è semicircolare, con un tetto interno in legno esternamente rivestito in rame, preceduta da un porticato stondato ad archi e visibile anche al suo interno attraverso una serie di ampie vetrate che danno luce al complesso.<ref name="ReferencePegoraro" />
 
;[[Palazzo Brentano#Cappella di Santa Maria Mediatrice (già cappella privata della famiglia Brentano)|Cappella di Santa Maria Mediatrice]]
Il recente restauro dell'ala quattrocentesca ha permesso di riscoprire anche alcune tracce di dipinti originari.
 
;[[Palazzo Brentano#Ex cappella di San Girolamo|Ex cappella di San Girolamo]]
====Villa Pisani Dossi====
[[Image:VillaDossi-Corbetta.JPG|thumb|right|250px|Villa Pisani-Dossi]]
La villa, situata in via Mussi (un tempo Contrada del Luogo Pio), fu costruita verso la metà del Quattrocento dal conte Ambrogio Varese da [[Rosate]]. La dimora venne alienata dai suoi discendenti nel [[1811]] e fu di proprietà delle famiglie pMussi e Borsani prima di diventare proprietà, nel [[1892]], del conte [[Carlo Dossi|Carlo Alberto Pisani Dossi]], che affiancò all'attività di diplomatico l'adesione al movimento culturale milanese della [[Scapigliatura]]. Nel [[1898]], con la scoperta dei resti della dimora quattrocentesca, Carlo Dossi provvide a sue spese al restauro dell'edificio: riaprì le finestre originarie, ricostruì il portone borchiato e il camino con la canna fumaria sporgente dal fronte e affrescò la facciata impiegando per quanto possibile i motivi ornamentali originali rinvenuti sotto gli intonaci.
 
;[[Palazzo Brentano#Cappella di San Giuseppe|Cappella di San Giuseppe]]
Gli interni, eleganti e raffinati, ospitano oggi un [[Museo Privato "villa Pisani Dossi" di Corbetta|museo privato]] con reperti archeologici di notevole valore (alcuni rinvenuti dallo stesso conte attraverso scavi nel territorio di Corbetta, [[Albairate]], [[Cisliano]] e [[Santo Stefano Ticino]]) e la biblioteca costituita da volumi e da documenti di varie epoche, raccolte storiche curate dallo stesso Pisani Dossi.
 
;[[Quartiere Repubblica#Cappella della Madonnina|Cappella della Madonnina]]
====Villa Borri Manzoli====
Nota dialettalmente con l'appellativo di ''Madunìna'', la piccola cappella votiva (ubicata in prossimità dell'attuale via Monte Bianco) venne costruita negli anni '20 del Novecento da un agricoltore locale originario di [[Albairate]] come segno di riconoscenza alla Madonna per una grazia ricevuta. La cappella è stata donata dagli eredi nel [[2010]] alla parrocchia di Corbetta che a partire dal [[2014]] ne ha curato i restauri.<ref name="ReferencePegoraro" /> La struttura è di ridotte dimensioni, con tetto a capanna, decorata con cornici a stucco nella parte esterna è protetta dall'esterno tramite un cancello in ferro battuto. All'interno è presente un altare a muro con un affresco rappresentante la "Madonna del grano". L'esterno della cappella è corredato da un piccolo spiazzo piastrellato in serizzo con tre panchine del medesimo materiale. Durante il mese mariano la cappella, assieme al santuario cittadino, è una delle mete principali dei pellegrinaggi dei devoti corbettesi.<ref>Federico Palazzi, ''Diario di bordo'', Tipolitografia Crespi, Corbetta 2022</ref><ref name="ReferenceB">Andrea Balzarotti, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Corbetta, 2008</ref>
[[Image:VillaManzoliCorbetta.jpg|thumb|left|300px|Villa Borri-Manzoli]]
La nobile famiglia Borri assunse, sin dalla seconda metà del Duecento, un ruolo di primo piano tra i possidenti gentilizi di Corbetta, vantando personalità di spicco come [[Bonacossa Borri]], moglie di [[Matteo I Visconti]]. I Borri fecero costruire la loro villa durante il [[XVIII secolo]], per poi completare ed ampliare nell'Ottocento la dimora, che presenta quindi due stili architettonici ed artistici differenti; la facciata verso Piazza del Popolo è infatti in stile barocchetto ed è caratterizzata da un doppio porticato centrale mentre quella rivolta verso il parco è invece di gusto neoclassico, più sobria ed ornata da un piccolo pronao retto da due colonne che protegge l'ingresso al giardino.
 
=== Architetture civili ===
Il materiale in parte utilizzato per la costruzione della villa proviene dalla demolizione, avvenuta nel [[1650]], del vicino Castello di S. Ambrogio. Gli interni, riccamente decorati ed arredati, presentano ampi saloni, quasi tutti in stile neoclassico, con volte, affreschi, stucchi e bassorilievi mentre il parco della villa, molto vasto, arriva sino alla via 2 giugno ed è attraversato da un fontanile. Situata in Piazza del Popolo, la villa è attualmente di proprietà privata.
[[File:PalBrentano-corbetta.JPG|miniatura|La facciata di Palazzo Brentano vista dal cortile d'onore]]
 
====[[File:VillaMaggi-Corbetta.JPG|thumb|Villa Frisiani Olivares Ferrario====Mereghetti]]
[[Image:VillaFerrario-Corbetta.JPG|thumb|right|300px|Villa Frisiani Olivares Ferrario]]
La villa, situata in via Cattaneo ed attuale sede municipale, risale al [[XVIII secolo]]. La dimora venne eretta dai conti Frisiani e nel [[1721]] già appare nelle piantine del [[Catasto Teresiano]] anche se la struttura architettonica la distingue rispetto alle dimore gentilizie del medesimo periodo. La tradizionale pianta a U presenta infatti ali laterali molto distanziate e di altezza eguale a quella del corpo centrale, mentre la facciata è ripartita su due piani, terreno e loggiato, con due ordini di porticati, ciascuno dotato di sette archi a tutto sesto, retti da colonne di granito alte e sottili. Numerosi elementi dell'edificio farebbero supporre che esso sia stato edificato sopra un convento degli Umiliati del '500. Attraverso il portico si accede al parco "all'inglese" voluto da Alessandro Olivares, la cui casata divenne proprietaria della villa nell'Ottocento. Dopo essere passato nel dopoguerra alla famiglia Ferrario, il palazzo ospita dagli anni Ottanta gli uffici comunali ed il parco è adibito a spazio pubblico.
[[Image:Laghetto-Corbetta.JPG|thumb|left|250px|Il laghetto del parco di Villa Frisiani Olivares Ferrario]]
Il parco della villa ospita numerose varietà di essenze arboree ed è abbellito da un romantico laghetto realizzato negli anni '20 del Novecento ed alimentato dal Fontanile Madonna, al cui centro si erge una finta grotta retta da colonne per il ricovero delle barche. Al centro del bacino è situata una splendida statua in pietra di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] (forse di origine settecentesca) con tridente in ferro, poggiante su un basamento barocco. Gran parte delle statue che adornavano il complesso naturale del parco sono oggi in stato di degrado o andate distrutte: presso l'isoletta dell'imbarcadero si possono ancora notare i basamenti in pietra di due putti che facevano corona alla discesa decorati con motivi floreali e frutti. Di gusto romantico è anche il piccolo ponticello in mattoni che conduce all'isola costeggiando una delle due grandi colline in terriccio realizzate durante lo scavo del laghetto. Presso la villa, nella scala che conduce al lavatoio del fontanile, si trova una statua di [[Atlante (mitologia)|Atlante]] che sorregge la scalinata. Il fontanile Madonna scorre parallelamente al laghetto e vi si innesta con delle chiuse.
 
[[File:VillaDossi-Corbetta.JPG|thumb|Villa Pisani-Dossi]]
====Palazzo Brentano====
[[Immagine:PalBrentano-corbetta.JPG|thumb|left|350px|La maestosa facciata di Palazzo Brentano vista dal cortile d'onore]]
 
[[File:VillaFerrario-Corbetta.JPG|thumb|Villa Frisiani Olivares Ferrario]]
Il conte Carlo Giuseppe Brentano, tesoriere generale del ducato di Milano, acquistò il terreno nel [[1730]] dal marchese Ferrante Villani Novati e affidò il progetto di edificazione di una villa di campagna a [[Francesco Croce]], architetto del [[Duomo di Milano]], il quale curò la costruzione tra il [[1732]] ed il [[1737]], realizzando così la dimora gentilizia più importante di Corbetta, situata nell'attuale via San Sebastiano.
 
[[File:Imbarcadero Villa Ferrario.jpg|miniatura|231x231px|L'antico imbarcadero utilizzato per navigare sul laghetto di Villa Ferrario in un'immagine di fine Ottocento]]
L'ampio cortile d'onore, a cui si accede dopo aver oltrepassato un grandioso cancello a pilastri, apre alla vista la facciata dell'elegante palazzo, completata da una gradinata di granito rosa;l'imponente impianto prospettico è completato da due torrette belvedere. Attraversando il portico ed il salone centrale si giunge al giardino, come documenta [[Marc'Antonio Dal Re]] nel suo "Ville di delizia" datato [[1740]].
 
[[File:VillaManzoli-Corbetta.JPG|thumb|Villa Massari]]
Gli ampi saloni interni sono riccamente decorati con stucchi ed affreschi settecenteschi di [[Giovanni Antonio Cucchi]], [[Giovanni Angelo Borroni]], [[Mattia Bortoloni]], [[Giuseppe Pellegrini]], [[Ferdinando Porta]] e [[Giovan Battista Sassi]]. La famiglia [[Brentano]] ne fu proprietaria sino al [[1837]] quando l'erede, [[Pompeo Litta Biumi]] la vendette ai Carones; dopo essere passata al Italo Tonta, venne acquistata dal Enrico Pagani che la cedette alla congregazione dei [[Padri Somaschi]] i quali la adibirono a seminario con indirizzo filosofico-teologico. Dal [[1972]] è sede dell'istituto di scuola media dedicato a [[San Girolamo Emiliani]], fondatore dell'ordine dei Padri Somaschi.
 
[[File:VillaArchinto-corbetta.JPG|thumb|Villa Archinto-Pisani Dossi]]
[[Image:Poncirus trifoliata RJB.jpg|thumb|right|300 px|Un esemplare di ''Poncirus'' o "arancio amaro giapponese" che orna ad arco l'ingresso del viale principale del giardino di Palazzo Brentano]]
Il giardino di Palazzo Brentano si estende per una lunghezza prospettica di quasi 600 metri ed è in gran parte adibito oggi a semplice prato con campi sportivi: un tempo doveva comunque essere decorato con numerose aiuole e sentieri fioriti.
 
[[File:VillaMereghetti-Corbetta.JPG|thumb|Villa Olivares Zari Mereghetti]]
Dell'originario progetto, venne però solo compiuto il piccolo boschetto all'inglese presso la facciata retrostante il palazzo, dove sono oggi conservate moltissime specie di piante rare ed esotiche, alcune delle quali addirittura plurisecolari. Tra queste si ricordano [[bagolaro|bagolari]], [[magnolia (botanica)|magnolie]] e cedri (nelle varietà ''[[Cedrus Libani|Libani]]'', ''[[Cedrus deodara|deodara]]'' e ''[[Cedrus atlantica|atlantica]]'') che raggiungono i 30 metri di altezza oltre ad abeti (nelle varietà ''[[Abete rosso|rosso]]'', ''[[pinus nigra|nero]]'' e ''[[pino strobo|strobo]]''), [[Taxus|tassi]], [[quercia|querce]], [[ippocastano|ippocastani]], [[tiglio|tigli]] e [[cipresso|cipressi]].
 
[[File:VillaPaganiCorbetta2.jpg|thumb|Villa Pagani-Della Torre immersa nel verde del suo parco]]
A queste piante si assomma un considerevole numero di arbusti e piccole piante quali l'[[albero di Giuda]], [[Livistona chinensis|palme cinesi]], [[palma nana|palme nane]], aceri (nelle varietà ''[[acero americano|americano]]'' e ''[[acero platanoide|platanoide]]''), faggi, [[Thuja occidentalis]], [[araucaria araucana]], [[robinia|robinie]], [[agrifoglio|agrifogli]], [[alloro]], [[lauroceraso]], [[pungitopo]], [[Aucuba|aucube]] (nelle varietà "verde" e "striata"), [[forsizia]], [[lilla]], [[maonia]], [[kerria]], [[calicanto]], [[bosso]], [[oleandro]], [[ibisco]], [[bambù]], [[melograno]], [[lagestroemia]], [[ligustro]], [[berberis]], etc.<ref name="ReferenceA"/>
 
;[[Palazzo Brentano]]
All'interno si trovano anche statue d'epoca come un "[[Pasquino]]" settecentesco ed altre di aggiunte successive, il tutto sviluppato su una superficie non piana che consente la creazione di sentieri attraverso la natura con cordoli in cemento e ghiaia.
:Il palazzo fu edificato tra il [[1732]] e il [[1737]] come residenza di campagna per il conte Carlo Giuseppe Brentano, tesoriere generale del Ducato di Milano, e fu progettato da [[Francesco Croce]], architetto del [[duomo di Milano]]. Presenta interni con [[Stucco|stucchi]] e [[Affresco|affreschi]] della metà del [[XVIII secolo|Settecento]] realizzati dai pennelli di [[Giovanni Angelo Borroni]], [[Mattia Bortoloni]], [[Giuseppe Pellegrini (pittore)|Giuseppe Pellegrini]], [[Ferdinando Porta]] e [[Giovanni Battista Sassi]], oltre a un [[giardino]] con alcune statue in pietra molera d'epoca ed un boschetto [[Giardino all'inglese|all'inglese]] avente all'interno numerose specie rare ed esotiche, secondo il gusto dell'epoca. Passato alla famiglia Carones nel [[1837]], il palazzo venne nuovamente rivenduto all'inizio del Novecento per poi essere ceduto dalla famiglia corbettese dei Pagani alla congregazione dei [[Chierici regolari di Somasca|padri somaschi]] che lo adibirono a seminario e studentato teologico dal [[1937]] e dal [[1972]] è divenuto sede di una scuola secondaria di primo grado parificata a cui successivamente si è aggiunta una scuola primaria dedicata a [[Santa Gianna Beretta Molla]].
 
;[[Villa Frisiani Mereghetti]]
====Villa Massari====
:La villa venne costruita nel [[1653]] dall'architetto [[Francesco Maria Richini]] su commissione della ricca famiglia dei nobili milanesi Frisiani su una loro proprietà, una villa da caccia risalente al XV secolo. La villa è rimasta pressoché immutata sino all'Ottocento quando venne in parte rimaneggiata con l'aggiunta di due balconi sulle facciate nord e sud. Sempre dell'Ottocento sono l'impianto e la struttura del parco posteriore, attraversato dal "fontanile della Madonna". L'antichità dell'edificio (soprattutto nell'ala di ponente), il prestigio della famiglia, le relazioni ufficiali, il censo, le origini cittadine, le ambizioni, la "qualità" del quotidiano hanno fatto in modo che non si interrompesse il passaggio di artisti e decoratori: al luogo si legano presenze forti lungo tre secoli, dal XIV a XVII. Villa Frisiani è, in questo senso, un museo: soffitti a cassettoni, pavimenti lignei, pitture allegoriche, mitologie, cornici, lunette, volte, scenografie, fasce, medaglioni e gli affreschi di [[Giovanni Stefano Danedi]] (detto il "Montalto").
[[Image:VillaManzoli-Corbetta.JPG|thumb|left|250px|Villa Massari]]
La villa, il cui ingresso principale si trova in via Madonna, fu edificata nel [[1730]] su progetto di [[Francesco Croce]]. La dimora, articolata sul classico schema a U, presenta due ali laterali con varie decorazioni, mentre il corpo centrale offre la vista di un porticato a colonne binate. Presso il portico ed all'interno della villa si possono ammirare splendidi stemmi araldici affrescati appartenuti al [[Feldmaresciallo]] [[Ferencz Gyulaj]] che la abitò dal [[1857]] al [[1859]] sino ai giorni della [[Battaglia di Magenta]], stabilendovi il quartier generale austriaco. Nel medesimo periodo l'abitazione fu anche luogo di soggiorno dell'Arciduca [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], fratello dell'Imperatore [[Francesco Giuseppe d'Asburgo|Francesco Giuseppe]]. Il retro con il parco di gusto romantico si affaccia sulla piazza I Maggio. <ref>Nel parco della villa, sotto una collinetta, esiste una delle ultime ghiacciaie cittadine conservate a Corbetta.</ref>
 
;[[Museo archeologico Villa Pisani Dossi|Villa Pisani Dossi]]
La villa a lungo di proprietà della famiglia Carones, fu venduta nel [[1839]] in seguito all'acquisto da parte dei Carones del più grande Palazzo Brentano.
:La villa, situata in via Mussi (un tempo Contrada del Luogo Pio), fu costruita verso la metà del Quattrocento dal conte [[Ambrogio Varese da Rosate]]. La dimora venne alienata dai suoi discendenti nel [[1811]] e passò alle famiglie Mussi e Borsani prima di diventare proprietà, nel [[1892]], del nobile [[Carlo Dossi|Carlo Alberto Pisani Dossi]], che affiancò all'attività di diplomatico l'adesione al movimento culturale milanese della [[Scapigliatura]]. Nel [[1898]], con la scoperta dei resti della dimora quattrocentesca, Carlo Dossi provvide a sue spese al restauro dell'edificio: riaprì le finestre originarie, ricostruì il portone borchiato e il camino con la canna fumaria sporgente dal fronte e affrescò la facciata impiegando per quanto possibile i motivi ornamentali originali rinvenuti sotto gli intonaci. Gli interni, eleganti e raffinati, ospitano oggi un [[Museo archeologico Villa Pisani Dossi|museo privato]] con reperti archeologici di notevole valore (alcuni rinvenuti dallo stesso conte attraverso scavi nel territorio di Corbetta, [[Albairate]], [[Cisliano]] e [[Santo Stefano Ticino]]) e la biblioteca costituita da volumi e da documenti di varie epoche, raccolte storiche curate dallo stesso Pisani Dossi.
 
;[[Villa Borri Manzoli]]
====Villa Archinto Pisani Dossi====
:La nobile famiglia Borri assunse, sin dalla seconda metà del Duecento, un ruolo di primo piano tra i possidenti gentilizi di Corbetta, vantando nel proprio albero genealogico personalità di spicco come [[Bonacossa Borri]], moglie di [[Matteo I Visconti]], signore di Milano. I nobili però si stabilirono definitivamente in provincia solo nel Settecento e difatti la villa corbettese sorse proprio nel XVIII secolo per poi ampliarsi ancora nel corso dell'Ottocento grazie all'utilizzo di materiali provenienti dalla demolizione del vicino [[Castelletto (Corbetta)|Castelletto]]. La struttura, proprio per la sua natura a cavallo di due secoli, è una commistione di stili che si alterna tra barocco (facciata fronte piazza) e primo neoclassicismo (facciata fronte giardino e alcuni interni), soprattutto nelle parti esterne, e presente il classico schema a U dando direttamente sulla piazza principale della città. La struttura, dopo l'estinzione della linea principale dei Borri nel [[1814]], passò alla famiglia Manzoli.
[[Image:VillaArchinto-corbetta.JPG|thumb|right|250px|Villa Archinto-Pisani Dossi]]
Adiacente alla villa Pisani Dossi, risale al Settecento. L'aspetto attuale è dovuto anche al fatto che [[Carlo Archinto]], Conte di Tainate, che la fece edificare, non terminò mai il progetto per mancanza di fondi e la struttura rimase incompleta di alcune sue parti <ref>Uguale sorte toccò anche al Palazzo Archinto, detto "il Castello", a [[Robecco sul Naviglio]].</ref>. Sulla facciata si possono ammirare ancora il porticato ed alcune finestre a cornicione.
 
;Villa Frisiani Olivares Ferrario
La villa, di proprietà privata, giace oggi in stato di semiabbandono.
:La villa, situata in via Cattaneo ed attuale sede municipale, risale al [[XVIII secolo]]. La dimora venne eretta dai conti Frisiani e nel [[1721]] già appare nelle piantine del [[Catasto Teresiano]] anche se la struttura architettonica la distingue rispetto alle dimore gentilizie del medesimo periodo. La tradizionale pianta a U presenta infatti ali laterali molto distanziate e di altezza eguale a quella del corpo centrale, mentre la facciata è ripartita su due piani, terreno e loggiato, con due ordini di porticati, ciascuno dotato di sette archi a tutto sesto, retti da colonne di granito alte e sottili. Numerosi elementi dell'edificio farebbero supporre che esso sia stato edificato sopra un convento degli Umiliati del Cinquecento. Attraverso il portico si accede al parco "all'inglese" voluto da Alessandro Olivares, la cui casata divenne proprietaria della villa nell'Ottocento. Dopo essere passato nel dopoguerra alla famiglia Ferrario, il palazzo ospita dagli anni ottanta gli uffici comunali ed il parco è adibito a spazio pubblico.<ref name="ReferenceA" /> Il parco della villa ospita numerose varietà di essenze arboree ed è abbellito da un laghetto realizzato all'epoca del notaio Olivares ed alimentato dal Fontanile Madonna, al cui centro si erge una finta grotta retta da colonne per il ricovero delle barche. Al centro del bacino è situata una statua in pietra di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] (forse di origine settecentesca) con tridente in ferro, poggiante su un basamento barocco. Gran parte delle statue che adornavano il complesso naturale del parco sono in stato di degrado o andate distrutte: presso l'isoletta dell'imbarcadero si possono notare i basamenti in pietra di due putti che facevano corona alla discesa verso l'acqua, decorati con motivi floreali e frutti. Di gusto romantico è anche il piccolo ponticello in mattoni che conduce all'isola costeggiando una delle due grandi colline in terriccio createsi nel corso dello scavo del laghetto. Presso la villa, montata nella scala che conduce all'antico lavatoio presso il fontanile, si trova una statua di [[Atlante (mitologia)|Atlante]] che sorregge la scalinata stessa. Il fontanile Madonna scorre parallelamente al laghetto e vi si innesta con delle chiuse.<ref name="ReferenceA" />
 
;Villa Massari
====Villa Olivares Zari Mereghetti====
:La villa, il cui ingresso principale si trova in via Madonna, proprio dietro il [[Santuario di Corbetta|santuario locale]], venne edificata nel [[1730]] su progetto di [[Francesco Croce]]. La dimora, articolata sul classico schema a U, tipico del XVIII secolo, presenta due ali laterali con varie decorazioni, mentre il corpo centrale offre la vista di un porticato tripartito a colonne binate. Presso il portico ed all'interno della villa si possono ammirare splendidi stemmi araldici affrescati riscoperti durante i restauri effettuati nella seconda metà del XX secolo. Nei giorni della [[battaglia di Magenta]] nel 1859, la villa venne abitata dal [[feldmaresciallo]] austriaco [[Ferencz Gyulai]] che qui stabilì il proprio quartier generale per la coordinazione delle operazioni sul campo di battaglia. Nel medesimo periodo l'abitazione fu anche luogo di soggiorno dell'arciduca [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], fratello dell'Imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]], impegnato nel medesimo conflitto. Il retro della villa, con il parco di gusto romantico, si affaccia sulla piazza I Maggio. Nel parco della villa, sotto una collinetta artificiale, esiste una delle ultime ghiacciaie cittadine conservate a Corbetta, risalente al XVIII secolo.<ref name="ReferenceA" /> La villa, a lungo di proprietà della famiglia Carones, fu venduta alla famiglia dei conti Radice nel [[1839]], in seguito all'acquisto da parte dei Carones del più grande [[Palazzo Brentano]], sempre a Corbetta. Successivamente passò ai nobili Massari, attuali proprietari del complesso.<ref name="ReferenceA" />
[[Image:VillaMereghetti-Corbetta.JPG|thumb|left|200px|Villa Olivares Zari Mereghetti]]
La dimora settecentesca, situata nell'attuale via Cattaneo, era originariamente adibita a foresteria dell'adiacente villa Frisiani Olivares Ferrario per l'alloggio degli ospiti. La facciata è ancora oggi decorata con affreschi riproducenti nicchie e statue, mentre l'interno è prevalentemente neoclassico. Di rilevanza artistica è anche il prezioso cancello in ferro battuto risalente ancora al XVIII secolo e che probabilmente doveva ricalcare lo stile di quello della vicina Villa Frisiani Olivares Ferrario. Il piccolo giardino sul retro, si affaccia con una curiosa veduta artistica sul fontanile Madonna che alimenta il laghetto di Villa Frisiani Olivares Ferrario.
 
;Villa Archinto Pisani Dossi
====Palazzo della casa di riposo "Don Felice Cozzi"====
:Adiacente alla villa Pisani Dossi si trova Villa Archinto, risale con tutta probabilità al 1708.<ref name="ReferenceCittà1989" /> L'aspetto attuale è dovuto anche al fatto che [[Carlo Archinto]], conte di Tainate, che la fece edificare, non terminò mai il progetto per mancanza di fondi e la struttura rimase incompleta di alcune sue parti<ref>Uguale sorte toccò anche al Palazzo Archinto, detto "il Castello", a [[Robecco sul Naviglio]], voluto dal medesimo committente.</ref>. Il progetto doveva essere originariamente quello di una villa a corte chiusa di forma quadrata e sulla facciata si possono infatti ammirare ancora il porticato ed alcune finestre a cornicione, mentre le ali laterali e frontale che dovevano andare a realizzare lo schema chiuso non vennero completate se non in una minima parte poi abbattuta. La villa venne inglobata nella proprietà Pisani Dossi a fine Ottocento e, nel corso della sua storia, ha subito notevoli danni per il frazionamento degli spazi interni per la realizzazione di alcune unità abitative poi affittate.<ref name="ReferenceA" /> La villa, di proprietà privata, giace oggi in stato di semiabbandono.
Il palazzo, risalente al Settecento, consiste in una struttura a corte chiusa con la tipica forma a "U" del palazzo padronale.
L'ingresso, gittante su via Brera, presenta un portale a stucco sormontato da una torretta che aveva un tempo funzione di piccionaia; da qui, attraverso un portone ligneo, si accede al cortile interno costituito da un giardino che conduce all'entrata dell'edificio, attorniato da aree rurali e dagli alloggiamenti dei gastaldi. L'ingresso al palazzo è distinto da un colonnato tripartito con colonne di granito e da un portico voltato a crociera.
 
;Villa Olivares Zari Mereghetti
====Villa Favorita====
:La dimora settecentesca, situata nell'attuale via Cattaneo, era originariamente adibita a foresteria dell'adiacente villa Frisiani Olivares Ferrario per l'alloggio degli ospiti. La facciata è ancora oggi decorata con affreschi del XVIII secolo riproducenti nicchie e statue a ''[[trompe-l'œil]]'', mentre l'interno è prevalentemente di stile neoclassico. Di rilevanza artistica è anche il prezioso cancello in ferro battuto risalente al XVIII secolo e che probabilmente doveva ricalcare lo stile di quello della vicina Villa Frisiani Olivares Ferrario.<ref>Quest'ultimo è invece andato perduto nel secondo dopoguerra e sostituito da uno di forme più semplici.</ref> Il piccolo giardino sul retro, si affaccia con una curiosa veduta artistica sul fontanile Madonna che alimenta il laghetto di Villa Frisiani Olivares Ferrario. La villa rimase di proprietà della famiglia dei conti Frisiani sino agli inizi del Novecento quando venne smembrata dal resto del complesso della villa padronale e venduta alla famiglia Mereghetti.<ref name="ReferenceA" />
Villa Favorita, ricavata ristrutturando alcuni fabbricati rurali preesistenti (un tempo parte delle proprietà Brentano), presenta una disposizione architettonica articolata con vari corpi edificati, ampi porticati e colonne, delimitanti i cortili interni. Attualmente la dimora ospita la scuola elementare omonima e la biblioteca comunale. Curioso è il vicino Vicolo del Ghiaccio, dove un tempo si trovava una ghiacciaia in cui venivano portati enormi lastroni di ghiaccio, formatisi nei laghetti dei giardini della zona, per conservare i cibi durante l'estate.
 
;Villa Favorita
====Villa Pagani Della Torre====
:Villa Favorita, ricavata ristrutturando alcuni fabbricati rurali preesistenti (un tempo parte delle proprietà Brentano), presenta una disposizione architettonica articolata con vari corpi edificati, ampi porticati e colonne, delimitanti i cortili interni. Attualmente la dimora ospita la scuola elementare omonima. Curioso è il vicino Vicolo del Ghiaccio, dove un tempo si trovava una ghiacciaia in cui venivano portati enormi lastroni di ghiaccio, formatisi nei laghetti dei giardini della zona, per conservare i cibi durante l'estate.<ref name="ReferenceA" />
[[Immagine:VillaPagani-Corbetta.jpg|thumb|right|250px|Villa Pagani-Della Torre immersa nel verde del suo parco]]
La villa, situata in Piazza XXV Aprile, risale ai primi anni del Novecento. La costruzione presenta all'esterno decorazioni ad affresco ed incisioni che si riallacciano ai motivi tipici del villino borghese, seguendo la moda liberty dell'epoca. La casa sorge su quanto rimane del giardino dell'antica Ca' Erba che si estendeva dall'attuale via Verdi a via Battisti. Iniziata la costruzione nel [[1925]], dal [[1929]] al [[1934]] divenne la residenza del podestà Enrico Pagani. Nel [[1971]] venne acquistata dal comune ed intitolata ad Angelo Della Torre, il bambino miracolato dalla Madonna del santuario. Da allora fu sede prima dell'ufficio tecnico, poi del magazzino comunale; attualmente ospita la [[Pro Loco]]. Il portico d'ingresso, retto da colonne binate in cemento decorativo, è ornato da due grandi graffiti a tratto nero su sfondo ocra, che riproducono un duello fra cavalieri e una figura in armatura con valletti, inquadrati in una prospettiva architettonica.
 
====;[[Villa Pagani==== Della Torre]]
Situata sull'asse di via Volta, al fianco sinistro di villa Zari, Villa Pagani venne eretta per volere di Enrico Pagani, podestà negli anni Venti e, come la maggior parte delle abitazioni dell'area, appartiene all'espansione residenziale del quartiere [[Isola Bellaria]]. In essa è conservata l'antica fontana un tempo presente in Piazza del Popolo e rimossa recentemente per far spazio ad una nuova fontana inserita nel contesto del sagrato della chiesa.
 
:La villa, situata in Piazza XXV Aprile, risale ai primi anni del Novecento. La casa sorge su quanto rimane del giardino dell'antica Ca' Erba che si estendeva dall'attuale via Verdi a via Battisti. Iniziata la costruzione nel [[1925]], dal [[1929]] al [[1934]] divenne la residenza del podestà Enrico Pagani. Nel [[1971]] venne acquistata dal comune ed intitolata ad Angelo Della Torre, il bambino miracolato dalla Madonna del santuario. Da allora fu sede prima dell'ufficio tecnico, poi del magazzino comunale; attualmente ospita la sede della [[Pro loco]] e di altre associazioni culturali corbettesi. Il portico d'ingresso, retto da colonne binate in cemento decorativo, è ornato da due grandi graffiti a tratto nero su sfondo ocra, che riproducono un duello fra cavalieri e una figura in armatura con valletti, inquadrati in una prospettiva architettonica. La costruzione presenta all'esterno decorazioni ad affresco ed incisioni che si riallacciano ai motivi tipici del villino borghese, seguendo la moda liberty dell'epoca.
====Villa Meroni====
Di stile tardo liberty, Villa Meroni si trova ai confini col quartiere [[Isola Bellaria]], ed è contradistinta da una struttura con orientamento diagonale, imponente, impreziosita da verante e ingresso in ferro battuto con decorazioni floreali tipiche dell'epoca. Interessanti possono essere considerate le arnie per la produzione del miele che ancora vengono conservate nell'abitazione. La struttura venne realizzata per conto di Giuseppe Meroni, sindaco di Corbetta dal [[1911]] al [[1920]].
 
;Palazzo Calzolari
====Villino Serati Galeazzi De Vecchi====
:Il palazzo, risalente al Settecento, consiste in una struttura a corte chiusa con la tipica forma a "U" del palazzo padronale. L'ingresso, gittante su via Brera, presenta un portale a stucco sormontato da una torretta che aveva un tempo funzione di piccionaia; da qui, attraverso un portone ligneo, si accede al cortile interno costituito da un giardino che conduce all'entrata dell'edificio, attorniato da aree rurali e dagli alloggiamenti dei [[Gastaldato|gastaldi]]. L'ingresso al palazzo è distinto da un colonnato tripartito con colonne di granito e da un portico voltato a crociera.<ref name="ReferenceA" /> Per anni la struttura ha ospitato dapprima la casa di riposo "Don Felice Cozzi" e poi i suoi uffici amministrativi. Attualmente è utilizzata come sede da parte di alcune associazioni corbettesi.
Il villino venne fatto costruire da Carlo Serati, che poi lo vendette al maestro elementare Galeazzi. L'anno d'inizio della costruzione è datato in facciata "[[1909]]", anche se si ha ragione di credere che la struttura sia stata ultimata solo nel [[1911]].<br>
La villa si presenta oggi in stile eclettico con una gustosa torretta belvedere, mentre le pareti esterne sono decorate a graffito con motivi neorinascimentali, con medaglioni raffiguranti i volti di personaggi famosi o con decorazioni floreali. Di rilievo è anche il giardino a boschetto con grandi abeti e la presenza di alcune piante particolari ed esotiche quali [[palma|palme]] e [[camelia|camelie]].
 
;[[Soriano (Corbetta)#Lazzaretto|Lazzaretto]]
====Edificio liberty ex "O.N.M.I."====
:Il [[lazzaretto]] si trova a Corbetta nella frazione di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]], situato in prossimità delle cascine Fiandrina e Cantona, contraddistinto da una radura boschiva in cui è collocata una semplice colonna in pietra e una croce soprastante di ferro. Qui vennero sepolti gli appestati del comune tra gli anni [[1576]] e [[1577]]. Durante l'epidemia era venuto a Corbetta il cardinale [[Carlo Borromeo]] (22 novembre [[1577]])<ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta - Opuscolo sulla visita del Card. Borromeo (22 novembre 1577)</ref>; la leggenda vuole che, visitando il lazzaretto, da sotto i suoi piedi sgorgasse il vicino fontanile che ancora oggi porta il suo nome in ricordo del presunto fatto miracoloso. Qui riposano anche le vittime della terza pestilenza, quella del [[1630]], descritta da [[Alessandro Manzoni]]. La prima condotta medica era già stata istituita a Corbetta ([[1612]]), ma i malati, raccolti nelle sale del palazzo Frisiani, venivano curati con terapie improvvisate a base d'incenso e di aceto. Nel [[1685]], per volere del cardinale [[Federico Visconti]], i Corbettesi issarono la [[colonna votiva]] sulla piana del lazzaretto.<ref name="ReferenceCittà1989" />
La struttura che oggi accoglie gli uffici catastali del comune è uno dei pochi esempi di puro [[stile liberty]] presenti ancora in città. La palazzina, di ridotte dimensioni, venne fatta costruire dall'ingegner Carlo Zari che la progettò nel [[1910]] e la fece decorare con temi a carattere naturalistico: intrecci di limoni e grappoli d'uva che inquadrano le campiture in finti mattoni. La villa passò successivamente alla famiglia Corbellini che la donò nel [[1938]] al comune nelle persone di Guido, Giannino e Giampiero Corbellini, affinché diventasse un asilo nido a memoria della madre, Maria Falciola.
In seguito la gestione della struttura venne affidata all'ONMI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) per tornare di competenza comunale alla fine del Secondo conflitto mondiale.
Dopo essere stato sede di alcune associazioni, oggi lo stabile è divenuto il distaccamento corbettese del catasto comunale.
 
====Villa CastiglioniCascine ====
Sul territorio sono presenti numerose [[Cascina a corte|cascine]] che costituiscono il principale patrimonio dell'architettura rurale del paese, rimasto prevalentemente agricolo sino alla fine dell'Ottocento. La maggior parte di esse è già compresa nel catasto teresiano [[1760]], ma la loro edificazione risale ad un periodo di poco precedente. Le principali cascine del territorio sono: Americana, Brambilla, Buscaglia, Cantalupa, Chiappana, Cucca, Leone Santi, Magentola, Malpaga, Malpiazza, Nuova, Pobbietta, Preloreto, Sacra Famiglia, Soncera e Morlacca.
Edificata nei primi decenni del Novecento, Villa Castiglioni è una grande dimora quasi dirimpetto alla chiesa di Sant'Ambrogio, nel quartiere [[Isola Bellaria]], composta da una vasta proprietà con giardino privato cintato e con un grande prato esterno che occupa tutta l'area sinistra del fabbricato. Riprendendo lo stile neorinascimentale, le pareti esterne della villa sono decorate a graffito e con medaglioni a motivi floreali. Di rilievo è anche la presenza di una particolare voliera in ferro battuto presente nel giardino della villa.
 
=== Architetture militari ===
====Villa Zari====
[[File:CastellettoCorbettaGiardino.JPG|miniatura|Il Castelletto visto dai giardini interni]]
Risalente al periodo fascista, Villa Zari si trova in via Volta, incastonata tra Villa Pagani e Villa Capsoni. Contraddistinta da un cancello in ferro battuto bianco finemente lavorato, essa venne costruita per volere dell'Ing. Carlo Zari.
 
;[[Torre medievale di Corbetta|Torre medievale]]
====Villa Capsoni====
:Risalente al [[XIII secolo]], la torre fa parte dell'antico complesso difensivo delle mura della città. Dal [[1997]] è divenuta proprietà del comune di Corbetta che ne ha curato il restauro e la riqualificazione.
Anch'essa risalente agli anni venti, Villa Capsoni venne costruita per volere di Tomaso Capsoni, sindaco durante il periodo regio e repubblicano, grande amante d'arte e studioso di architettura. La villa, dall'aspetto oggi tetro e cadente, era un tempo uno dei più ferventi centri culturali della ''belle epoque'' corbettese. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] l'abitazione divenne sede del locale comando delle truppe occupanti tedesche.
 
;[[Castelletto (Corbetta)|Castelletto]]
==Aree naturali==
:Il Castelletto di Corbetta (o Castello di Sant'Ambrogio o Castello del Crociato) è la principale fortificazione presente nel centro storico di Corbetta. Esso risale nella sua fondazione originaria al [[IX secolo]] ma ha subito ampi rimaneggiamenti tra XIII e XV secolo per poi giungere alle forme attuali dopo ulteriori restauri negli anni '40 del Novecento. Oltre a conservare nel suo parco le antiche vestigia delle mura romane dell'abitato, il castello è stato luogo di un famoso assedio ad opera di [[Corrado II il Salico|Corrado il Salico]] avvenuto nel [[1037]].
L'ambiente corbettese è caratterizzato da una flora tipica dell'area lombarda. Il comune, parte del Parco Agricolo Sud di Milano, possiede numerose aree verdi situate nelle zone periferiche con fitti boschi caratterizzati dalla presenza della [[robinia]], dell'[[ontano]], della [[betulla]] e dell'[[acero]]. Notevole, anche se in netta diminuzione, la diffusione del [[gelso]], retaggio delle antiche coltivazioni per l'allevamento del [[baco da seta]].
 
=== Aree naturali ===
Numerose e caratteristiche sono le cascine, pregevoli anche dal punto di vista architettonico. La grande attrazione del territorio sono le risorgive, ricchi di acqua limpida e vegetazione lussureggiante. Sparsi nella campagna troviamo lazzaretti e piccole cappelle come quella della "Madonnina" situata in via Montebianco o il lazzaretto presso la cascina Cantona visitato da san [[Carlo Borromeo]] durante la peste del [[1630]].
[[File:Laghetto-Corbetta.JPG|thumb|Il laghetto del parco di Villa Frisiani Olivares Ferrario]]Il comune, parte del [[Parco agricolo Sud Milano|Parco Agricolo Sud Milano]], possiede numerose aree verdi situate nelle zone periferiche con fitti boschi caratterizzati dalla presenza della [[robinia pseudoacacia|robinia]], dell'[[Alnus|ontano]], della [[betula|betulla]] e dell'[[acer (botanica)|acero]]. Notevole, anche se in netta diminuzione, la diffusione del [[Morus (botanica)|gelso]], retaggio delle antiche coltivazioni per l'allevamento del [[bombyx mori|baco da seta]]. Sparsi nella campagna troviamo lazzaretti e piccole cappelle come quella della "Madonnina" situata in via Montebianco. Rilevante è anche la presenza di frutteti e di grandi appezzamenti boschivi come quello presso la cascina Cantalupa e quello denominato "Eremo Locatelli", al limitare del quartiere [[Stravascia]].
 
Rilevante è anche la presenza di frutteti e boschi come quello presso la cascina Cantalupa e quello denominato "Eremo Locatelli". Nel cuore della città fioriscono numerose aree verdi oltre al parco di villa Ferrario e quello, aperto al pubblico in occasione di manifestazioni culturali e ricreative, di villa Pagani. DiNel recente1998 realizzazioneè anchestato uninaugurato boscoil urbanoBosco compostoUrbano che si sviluppa su di 4 ettari di terreno e dacontiene oltre 13002200 essenzespecie arboreevegetali autoctone e dotato di piste ciclopedonali.<ref>{{Cita web |url=https://www.fondoambiente.it/luoghi/bosco-urbano |titolo=www.fondoambiente.it |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181130071626/https://www.fondoambiente.it/luoghi/bosco-urbano |urlmorto=no }}</ref>
 
== Società ==
Nel [[2009]] il comune di Corbetta, in riconoscimento della propria attività a promozione del verde e dei fiori, ha ricevuto il premio "Comune fiorito" dell'Associazione regionale dei produttori florovivaistici, meritandosi simbolicamente tre fiori su quattro sul cartello appositamente creato per essere posto all'ingresso della città.
=== Evoluzione demografica ===
*1500 nel [[1751]]
*2009 nel [[1771]]
*2265 nel [[1805]]
*2417 nel [[1809]] inclusa l’annessa [[Cassina Pobbia]]
*3969 nel [[1853]]
*4262 nel [[1859]]
*4550 nel [[1861]]
*4750 nel [[1871]]
*{{Demografia/Corbetta}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
===Le cascine===
Al 1º gennaio 2021 risiedevano a Corbetta {{formatnum:1642}} cittadini stranieri pari a circa l'8,8% della popolazione totale. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente sono:<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/lombardia/97-corbetta/statistiche/cittadini-stranieri-2021/|titolo=ISTAT - Cittadini stranieri Corbetta 2021|accesso=24 gennaio 2023}}</ref>
{{vedi anche|Cascina a corte}}
Sul territorio sono presenti numerose [[Cascina a corte|cascine]] che costituiscono il principale patrimonio dell'architettura rurale del paese, rimasto prevalentemente agricolo sino alla fine dell'Ottocento. La maggior parte di esse è già compresa nel catasto teresiano [[1760]], ma la loro edificazione risale ad un periodo di poco precedente. Le principali cascine del territorio sono: Americana, Brambilla, Buscaglia, Cantalupa, Chiappana, Cucca, Leone Santi, Magentola, Malpaga, Malpiazza, Nuova, Pobbietta, Preloreto, Sacra Famiglia e Morlacca.
 
{{div col}}
==Società==
# [[Romania]], 268
===Evoluzione demografica===
# [[Albania]], 222
Durante l'ultimo censimento del [[2001]] Corbetta aveva 13.735 abitanti suddivisi in 6.664 maschi e 7.071 femmine.
# [[Pakistan]], 153
# [[Ucraina]], 113
# [[Cina]], 103
# [[Kosovo]], 91
# [[Egitto]], 84
# [[Perù]], 65
# [[Ecuador]], 63
# [[Bulgaria]], 55
{{div col end}}
 
Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari. Secondo i dati dell'ultimo censimento (2021) la popolazione straniera di Corbetta è aumentata dell'1% rispetto al censimento precedente.
Nella sua storia la città ha sempre avuto un'evoluzione demografica mediamente in crescita: un picco iniziale, dal [[1881]] al [[1911]], per via dell'industrializzazione locale che portò nuovi cittadini e nuovi posti di lavoro, un periodo di stasi durante le due guerre mondiali, una consistente ripresa grazie anche al boom economico (dal [[1951]] al [[1971]]), anni in cui la popolazione sale di quasi tremila unità.
Gli ultimi due censimenti hanno registrato un lieve aumento di 500 residenti circa, mentre dal 2001 ad oggi gli abitanti sono diventati ben 16.500, dato giustificato anche dalla costruzione di nuovi complessi residenziali in città e nelle frazioni.
 
A Corbetta si sta affacciando il fenomeno dei quartieri ad alto indice straniero, in particolare relativo alla [[Arabi|comunità araba]], insediata da decenni nell'area fra via Oberdan e via Battisti (a ridosso del [[Quartiere Villa Pagani]]).
{{Demografia/Corbetta}}
 
===Etnie Lingue e dialetti ===
Nel comune è relativamente diffuso il [[dialetto milanese]], mentre è molto presente il dialetto corbettese che differisce dal primo in più punti. Come tutti i [[Dialetto lombardo occidentale|dialetti lombardi occidentali]], anche il corbettese è sostanzialmente una [[lingue romanze|lingua romanza]] derivata dal [[lingua latina|latino]]. Alcuni studiosi vi hanno scorto tracce delle lingue dei popoli anteriori alla latinizzazione della regione, in particolare l'antico [[lingua ligure|ligure]] e il gallico parlato dai [[Celti]]. Lo scrittore [[Cletto Arrighi]] così parlava del dialetto corbettese nel suo romanzo ''[[La Scapigliatura e il 6 febbraio]]'': "La parlata di Corbetta è sostanzialmente quella milanese, che è uno dei principali dialetti gallo-italici, e quell'allungamento di pronuncia che le è proprio, quello strascico vocalico, che costituisce una delle sue peculiarità fonetiche, pare rilevare l'indole mite degli abitanti e includere una nota di ingenita delicatezza".<ref name=autogeneratoAina>Livio Aina, Fiorenzo Barbaglia, ''Curbéta, trumbéta'', Magenta, 2009, pp. 21-23.</ref>
Risiedono a Corbetta 878 cittadini stranieri.<ref>dati [http://demo.istat.it/str2007/index.html Istat]</ref> Le comunità maggiormente rappresentate sono:
* {{Bandiera|Albania}} [[Albania]] - 188
* {{Bandiera|Serbia e Montenegro}} [[Serbia e Montenegro]] - 119
* {{Bandiera|Romania}} [[Romania]] - 95
* {{Bandiera|Pakistan}} [[Pakistan]] - 53
* {{Bandiera|Cina}} [[Cina]] - 46
* {{Bandiera|Ecuador}} [[Ecuador]] - 40
* {{Bandiera|Egitto}} [[Egitto]] - 34
* {{Bandiera|Bulgaria}} [[Bulgaria]] - 32
* {{Bandiera|Marocco}} [[Marocco]] - 30
* {{Bandiera|Perù}} [[Perù]] - 26
* {{Bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]] - 24
La presenza della comunità rumena è stata tra le cause del gemellaggio con la città di [[Tărgovište]].
 
Come ha ricordato il linguista [[Sergio Gilardino]] a proposito del dialetto corbettese, "lo strascico vocalico riportato dall'Arrighi nella sua opera, si accentua maggiormente nella periferia del paese, nelle cascine e nelle frazioni, dove sopravvivono in distribuzione apofonica delle varianti lessicali e fonetiche più pristine. L'ambiente villico offre arcaismi preservanti nella cerchia conclusa dei clan familiari e pertanto assai meno soggetta a sollecitazioni e ad influenze esterne.<ref name=autogeneratoAina />
==Cultura==
===Istruzione===
Corbetta è da tempo sede di istituzioni scolastiche. La prima scuola pubblica fu aperta nel [[1795]],<ref>Situata in località Cassina Pobbia, attiva sino agli anni '60 del XX secolo</ref>
ma l'opera più significativa fu senz'altro la fondazione dell'Asilo Comm. Francesco Mussi ([[1891]]), tuttora presente ed attivo, affidato sino agli anni sessanta alle [[Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo]] e gestito poi dagli eredi del Mussi. Sul territorio comunale sono attualmente presenti le seguenti tre scuole elementari e due scuole medie, l'Istituto Superiore di Odontotecnica "Mainardi" e una sede dell'Ente Nazionale ACLI di Istruzione Professionale.
 
===Musei Religione ===
[[Image:L.Olivares.jpg|thumb|right|200px|Il corbettese [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di Sutri e Nepi, dichiarato venerabile da [[papa Giovanni Paolo II]] nel 2004]]
Il santo patrono di Corbetta è San [[Vittore il Moro]] martire, la cui ricorrenza è festeggiata l'8 maggio; compatrona dal 1955 è la [[Madonna di Corbetta|Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]], festeggiata ogni anno il 17 aprile. La maggioranza della popolazione è [[chiesa cattolica|cattolica]]. L'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari ha portato all'insediamento di minoranze di [[Islam|musulmani]], [[Chiesa ortodossa|ortodossi]] ed [[Chiesa evangelica|evangelici]].<ref>{{Cita web |url=https://www.tuttitalia.it/lombardia/97-corbetta/statistiche/cittadini-stranieri-2016/ |titolo=Dati ISTAT |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181129184355/https://www.tuttitalia.it/lombardia/97-corbetta/statistiche/cittadini-stranieri-2016/ |urlmorto=no }}</ref>
 
Nel comune sono presenti due [[Parrocchia|parrocchie]] [[Chiesa cattolica|cattoliche]] (Corbetta e [[Cerello]]) appartenenti all'[[arcidiocesi di Milano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=61971|titolo= Dal sito dell'Arcidiocesi di Milano|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081201145241/http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=61971}}</ref>. La chiesa più antica è indubbiamente la [[chiesa prepositurale di San Vittore Martire]], mentre molto presente nel territorio è la devozione mariana, praticata nella venerazione della [[Madonna di Corbetta]] presente nel [[santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli]].
 
Presso la frazione di [[Cerello]] è presente una sede della [[Chiesa evangelica]].
 
Corbetta è stato luogo di nascita e prima formazione spirituale di mons. [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di [[Sutri]] e [[Nepi]], dichiarato [[venerabile]] da papa [[Giovanni Paolo II]] nel 2004.<ref>Bruno Pegoraro, Andrea Balzarotti, Luciano Redaelli, ''Profumo di santità - S. E. Mons. Luigi Maria Olivares, vescovo di Sutri e Nepi'', ed. Parrocchia di Corbetta, Corbetta, 2020, p. 85 e 135</ref>
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|titolo=Religioni a Corbetta (2020)
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===Tradizioni e folclore===
====La festa del Perdono e del Primo Miracolo (primo giovedì dopo Pasqua e 17 aprile)====
[[Image:Portrait Pope Pius IV.PNG|thumb|[[Pio IV]] istituì la Bolla del Perdono di Corbetta, alla base dell'omonima festa]]
{{citazione|Corbetta. Festa del Perdono. 21 aprile. Quì [sic] operai e contadini si sprezzano reciprocamente e non vogliono aver contatto fra loro. Alla mattina della festa, i contadini si mettono in gala e vanno in chiesa a confessarsi e comunicarsi, mentre gli operai, nei peggiori abiti possibili, si allontanano dalla festa. Dopo mezzodì tutto cambia. Gli operai si mettono i migliori abiti e i contadini tornano ai loro stracci. E la festa si chiama del perdono!<ref>Carlo Dossi, Note Azzurre (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
|[[Carlo Dossi]] descrive la "Festa del Perdono" di Corbetta, ''[[Note azzurre]]'', nota 5655}}
 
La tradizione vuole che il giorno in cui accadde il miracolo che fece iniziare la costruzione del nuovo santuario mariano a Corbetta, fosse il primo giovedì dopo Pasqua e questa data rimase legata alla celebrazione della festività della Madonna di Corbetta.
 
Fu [[papa Pio IV]] che, su intercessione del nipote arcivescovo di Milano, [[San Carlo Borromeo]], con la bolla ''Unigeniti Filii Dei'' del 31 agosto [[1562]] concesse l'indulgenza plenaria straordinaria in forma giubilare a tutti quei fedeli che, ben disposti spiritualmente, si fossero legati a visitare l'immagine sacra conservata a Corbetta. Questo privilegio esclusivo, ovviamente, non fece altro che aumentare il numero di fedeli che accorrevano verso il tempio, catalizzando la popolazione del milanese e del novarese. Sarà poi lo stesso Carlo Borromeo a rinnovare la sua devozione alla Madonna corbettese, fermandosi qui in preghiera durante il suo pellegrinaggio a [[Torino]] in visita alla [[Sindone]] e in altre visite pastorali che egli fece alla [[pieve di Corbetta]].<ref name="ReferenceGatti"/>
 
La festa ha assunto un carattere locale particolarmente sentito nei secoli, arrivando ad interessare buona parte dei comuni dell'[[Abbiategrasso|abbiatense]] e del [[Magentino (territorio)|magentino]], in particolare dopo l'incoronazione della Madonna di Corbetta come patrona di zona ad opera dell'allora arcivescovo di Milano, [[Giovanni Battista Montini]] (poi papa Paolo VI). Ogni anno le due feste richiamano nel paese oltre 20.000 visitatori dai paesi limitrofi e la città di Corbetta per due settimane organizza festeggiamenti, luna park all'aperto e nei giorni delle due feste una fiera per le vie principali dell'abitato. In occasione della festività del Perdono di Corbetta, dove viene concessa l'indulgenza plenaria in forma giubilare, viene anche conferito il premio "Suor Michelina" ai cittadini benemeriti nel campo della solidarietà e dell'impegno sociale.<ref>{{Cita web|url=http://www.santuariodicorbetta.it/premio-suor-michelina-2/|titolo="Premio Suor Michelina"|accesso=10 aprile 2022|urlmorto=}}</ref> In concomitanza con la festa si è svolta per diversi anni la "Fiera per lo sviluppo ecosostenibile del territorio".
 
====Passeggiata tra le ville storiche (prima domenica di maggio)====
In concomitanza con la festa patronale del paese (san Vittore, prima domenica di maggio), annualmente Corbetta ospita la "Passeggiata tra le ville storiche", un'occasione nella quale i visitatori e gli abitanti hanno la possibilità di visitare le numerose ville storiche, le chiese ed i musei della città. La manifestazione, nata nel 1994 ad opera della Pro Loco locale, ha lo scopo di far conoscere questo patrimonio storico, facendo ammirare architetture, affreschi, decori ed ameni giardini difficilmente accessibili alle persone durante il resto dell'anno.<ref>{{Cita web |url=http://www.event.altervista.org/visitacorbetta/corbetta/itinerario.htm |titolo=www.visitacorbetta.it |accesso=28 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181128211043/http://www.event.altervista.org/visitacorbetta/corbetta/itinerario.htm |urlmorto=no }}</ref>
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
==== Strutture sanitarie ====
La città di Corbetta dispone di una propria Residenza Sanitaria Assistita per anziani e disabili, nonché di un ambulatorio medico per analisi.
 
==== Associazioni ====
Il comune di Corbetta conta in tutto 54 associazioni iscritte all'albo delle associazioni culturali comunali.
 
=== Qualità della vita ===
Grazie all'efficienza della [[raccolta differenziata]] dei rifiuti, la città di Corbetta è stata inclusa nel 2021 nel dossier "Comuni Ricicloni Lombardia 2021" di Legambiente come uno dei dodici comuni dell'ovest milanese più virtuosi.<ref>{{cita web|url=https://www.logosnews.it/node/78512|titolo=Rifiuti oggi - Comuni ricicloni 2011|accesso=15 marzo 2022|editore=logosnews.it}}</ref>.
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
Corbetta è da tempo sede di istituzioni scolastiche. La prima scuola pubblica fu aperta nel [[1795]],<ref>Situata in località [[Cascina Pobbia]], attiva sino agli anni sessanta del XX secolo</ref> ma l'opera più significativa fu senz'altro la fondazione dell'Asilo "Comm. Francesco Mussi" ([[1891]]), tuttora presente ed attivo, affidato sino agli anni Sessanta del Novecento alle [[Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo]] e gestito poi dagli eredi del Mussi.
 
Sul territorio comunale sono attualmente presenti due scuole dell'infanzia, tre scuole primarie e due scuole secondarie di primo grado (di cui un istituto privato paritario gestito dai [[padri somaschi]]), oltre all'Istituto Superiore di Odontotecnica "Mainardi".
 
Al censimento del 2021, Corbetta risultava avere 57 analfabeti.<ref name="ISTAT" />
 
===Arte===
[[File:MadonnaRosario-Procaccini.jpg|miniatura|left|''[[Madonna del Rosario (Giulio Cesare Procaccini)|Madonna del Rosario]]'' di [[Giulio Cesare Procaccini]], una delle opere più importanti conservate presso il [[Museo del santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta|museo del santuario di Corbetta]].]]
Corbetta si è distinta nel corso dei secoli per uno spiccato sentimento artistico che ha accompagnato lo sviluppo del paese e l'affermazione dei diversi stili anche nella [[provincia di Milano]].
 
Della cittadina era originario il pittore [[Simone da Corbetta]] (fl. XIV secolo), allievo di [[Simone Martini]], e durante il periodo tardogotico vi lavorò [[Zavattari|Gregorio de' Zavattari]] che lasciò proprio a Corbetta una delle sue opere più significative, la [[Madonna di Corbetta]] venerata presso l'[[santuario di Corbetta|omonimo santuario]].
 
Grazie al patrocinio spesso di aristocratici milanesi che a Corbetta avevano le proprie ville di delizia, la cittadina è stata nei secoli dal [[manierismo]] al [[rococò]] luogo di lavoro di importanti artisti sul territorio: qui operarono gli architetti [[Francesco Maria Richini]], [[Fabio Mangone]], [[Vincenzo Seregni]] e [[Francesco Croce]], i pittori [[Aurelio Luini]] (scuola), [[Giovanni Stefano Danedi]] detto "il Montalto", [[Melchiorre Gherardini]] detto "il Ceranino", [[Giulio Cesare Procaccini]], [[Carlo Francesco Nuvolone]], [[Giovan Battista Discepoli]], [[Luigi Pellegrini Scaramuccia]], [[Giovanni Angelo Borroni]], [[Mattia Bortoloni]], [[Giuseppe Pellegrini (pittore)|Giuseppe Pellegrini]], [[Ferdinando Porta]], [[Giovanni Antonio Cucchi]] e [[Giovanni Battista Sassi]] e scultori come [[Giovanni Giacomo Tencalla]].
 
Nell'Ottocento lavorarono per commissioni legate alla chiesa locale il pittore lodigiano [[Mosè Bianchi (1836-1892)|Mosè Bianchi da Mairago]], l'arlunese [[Rodolfo Gambini]] e [[Francesco Mensi]].
 
Il Novecento è il secolo che vede l'affermazione di nuove correnti artistiche ed a Corbetta si annoverano esempi che vanno dallo [[stile liberty]] al [[stile littorio|littorio]]. Qui vissero ed operarono tra gli altri l'architetto e scrittore Luciano Prada ed il fotografo [[Giuliano Grittini]], collaboratore di [[Alda Merini]]; questi, in particolare tra gli anni '70 e '80 organizzarono a Corbetta diversi simposi artistici ai quali presero parte artisti del calibro di [[Federica Galli]] e [[Aligi Sassu]].
 
==== Musei ====
[[File:Bibliocorbetta.jpg|thumb|La biblioteca di Corbetta, ex municipio cittadino]]
Le bellezze artistiche sono presenti su tutto il territorio comunale e si articolano su numerosi fronti. Oltre ai resti della basilica longobarda murati sulle fiancate laterali della canonica ed i resti del castello medioevale, Corbetta è divenuta famosa anche per le splendide ville gentilizie.
La città vanta i seguenti musei e raccolte:
 
* [[Museo del Santuariosantuario Arcivescovilearcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]; via Mazzini, 2
* [[Museo del Legnolegno "Luigi Magugliani" di Corbetta]]; via Caldara
* [[Museo Privatoarcheologico "villaVilla Pisani Dossi" di Corbetta]]; via Mussi
* [[Archivio fotografico "Gianni Saracchi"]]; via Cattaneo (Municipio)
 
Presso la ''Sala delle Colonne'', l'antica scuderia del palazzo comunale, e l'ex tesoreria comunale vengono spesso organizzate delle mostre di pittura di artisti contemporanei o di fotografia ispirati alla storia della città.
 
===Musica Letteratura ===
Lo scrittore [[scapigliatura|scapigliato]] [[Carlo Dossi]] (che visse a Corbetta dal suo matrimonio nel 1892 sino alla sua morte) ha consegnato alla letteratura diversi aneddoti sulla città di Corbetta all'interno della sua opera principale, le ''[[Note azzurre]]'' ed in paese ha composto diverse sue opere.
In città sono presenti numerosi enti per la promozione e la diffusione della musica tra cui è bene segnalare il ''Corpo Filarmonico Gaetano Donizetti'' (organizzato nel [[1946]] dopo l'ampliamento della precedente fanfara ''Giuseppe Verdi'' nata nel [[1905]]). Numerosi concerti si tengono in occasione delle feste del paese e numerosi scambi culturali sono stati realizzati, a partire dal [[1997]], con la città austriaca di [[Salisburgo]], patria natale del musicista [[Mozart]]. Notevole è anche l'attenzione riservata alla musica sacra come parte integrante delle celebrazioni liturgiche: si segnalano il ''Gruppo Animazione Corale'' e gli organisti Ottaviano Augusto (in Santuario) e Andrea Balzarotti (in Chiesa Prepositurale). Le principali associazioni musicali del paese sono:
 
[[Corrado Govoni]] intitolò "Nel cimitero di Corbetta" una sua poesia pubblicata nel [[1918]], composta mentre era ospite di Franco Pisani Dossi (figlio di Carlo) nella sua residenza in città.<ref>Corrado Govoni, ''Poesie scelte'', Edizioni A. Taddei & Figli, Ferrara, 1918.</ref>
*Corpo Filarmonico "Gaetano Donizetti"
*Accademia Musicale San Girolamo Emiliani
*Associazione ''Amici della Musica''
*Gruppo Animazione Corale Parrocchia San Vittore Martire
*Gruppo Animazione Corale Santuario Beata Vergine dei Miracoli
*Civico Coro Polifonico ''Curia Picta''
Per quanto riguarda il teatro, Corbetta beneficiava un tempo di una struttura teatrale, edificata alla fine dell'Ottocento presso l'attuale via Verdi, che cadde però in disuso dal dopoguerra.
 
===Gastronomia Musica ===
In città sono presenti numerosi enti per la promozione e la diffusione della musica tra le quali:
La gastronomia corbettese è essenzialmente parte di quella meneghina, e con essa si completa in maniera singolare con una serie di piatti tipici. <ref>I piatti elencati sono descritti accuratamente nel volume "'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane" di Livio Aina, Ed. Zeisciu, Corbetta, 2004. ISBN 88-87405-09-3</ref>
 
* Corpo Filarmonico "Gaetano Donizetti"
'''Antipasti'''<br>
* Accademia Musicale San Girolamo Emiliani
*Insalata di nervetti
* Associazione ''Amici della Musica''
*Pesce in carpione (soprattutto nella variante della ''butìna'' o [[arborella]])
* Schola Cantorum San Vittore Martire
[[Image:Frikadeller.jpg|thumb|right|250 px|I ''Mundighili'']]
* Gruppo Animazione Corale Santuario Beata Vergine dei Miracoli
'''Primi piatti'''<br>
* Civico Coro Polifonico ''Curia Picta''
*Turtìn da fasoeu (tortino di fagioli, soprattutto per bambini in tenera età)
* Civico Coro di voci bianche "Piccoli Cantori di Corbetta"
*Minestrone alla corbettese (caratteristico per la presenza di erbette, fagiolini, verza e porri)
*Ris e làcc (riso e latte)
*Pancòtt (pancotto)
*Làcc e vin (latte e vino)
*Riso in pasta di salame
*Riso "in cagnone" (con aglio, salvia e formaggio grattuggiato)
 
Corbetta è stata tra Ottocento e Novecento sede di un ramo della celebre famiglia di organari italiani [[Prestinari]] che qui aveva un proprio laboratorio di produzione.<ref>C. Balzarotti, ''Tra Corbetta, Magenta e Abbiategrasso: ricerca sulla musica'', tesi di laurea dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, 1987</ref><ref>Balzarotti Andrea, ''Tesori nascosti del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta'', Corbetta, 2011</ref>
'''Secondi piatti'''<br>
*Pulpètt cont i vers (polpette con le verze)
*Mundighili (polpette di carne)
*Rustìva (con coppa e verza)
*Busèca (trippa)
*Bruscitt o Bruscitti (carne trita)
 
Per quanto riguarda il teatro, Corbetta beneficiava un tempo di una struttura teatrale, edificata alla fine dell'Ottocento presso l'attuale via Verdi; dopo essere divenuta sala da ballo durante il ventennio, cadde in disuso dal dopoguerra ed attualmente ospita un supermercato.
'''Contorni'''<br>
*Frittata "cont i luartiis" (frittata con cime di asparago selvatico)
*Insalata e ciapp (insalata e uova sode; si noti la parola ''ciapp'' che in dialetto indica appunto i glutei, come riferimento ironico alla provenienza delle uova...)
*Oeuv strapasaa cont i tumatis (uova strapazzate con pomodori)
*Gabiroeu o ciuireou con salsiccia (funghi chiodini e salsiccia)
 
Corbetta è inoltre il luogo di fondazione della band di [[rock demenziale]] ''[[Teste Sciroppate]]''. Sempre ha Corbetta, hanno dimorato per buona parte della loro vita il compositore [[Aldo Salvi]] (il quale ha insegnato musica presso le scuole medie locali e ne è stato anche primo cittadino) ed il musicista [[Gil Ventura]].
'''Dolci'''<br>
*Pan da mej (pane dolce realizzato con miglio o farina di mais)
*Bruséla (pane farcito di frutta o verdura nella variante salata)
*Michelàcc (pane e latte)
*Rusumaa (zabaione)
*Cafè cont l'oeuv sbattuu (caffè con l'uovo sbattuto)
*Cagiàa (panna)
 
===Personalità legateCucina a Corbetta===
[[File:Frikadeller.jpg|thumb|I ''Mundighili'']]
[[Image:Sim.dacorbetta.jpg|thumb|right|300px|Madonna col Bambino, santa Caterina, sant'Orsola, san Giorgio ed il devoto Teodorico da Coira di Simone da Corbetta]]
La gastronomia corbettese è essenzialmente parte di quella meneghina, e con essa si completa in maniera singolare con una serie di piatti tipici.<ref>I piatti elencati sono descritti accuratamente nel volume '' 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane'' di Livio Aina, Ed. Zeisciu, Magenta, 2004. ISBN 88-87405-09-3</ref> Tra gli antipasti bisogna ricordare la presenza del pesce in [[carpione (cucina)|carpione]] (soprattutto nella variante della ''butìna'' o [[alburnus arborella|arborella]]), mentre per i primi spicca il ''turtìn da fasoeu'' (tortino di fagioli), il ''turtìn da patata e scigula'' (patate e cipolle), il minestrone alla corbettese (caratteristico per la presenza di erbette, fagiolini, verza e porri), il ''ris e làcc'' ([[Riso al latte|riso e latte]]), il ''pancòtt'' (pancotto) ed il riso "in cagnone" (con aglio, salvia e formaggio grattugiato).
Sono nati a Corbetta:
Mutuate dalla cucina milanese vi sono sicuramente i ''mundighili'' (polpette di carne), oltre alle ''pulpètt cont i vers'' (polpette con le verze), la ''rustìva'' (con coppa e verza), la [[Frittata di luppolo selvatico|frittata]] ''cont i luartiis'' (frittata con getti apicali di [[Humulus lupulus|luppolo selvatico]]), i ''oeuv strapasaa cont i tumatis'' (uova strapazzate con pomodori) e la caratteristica ''insalata e ciapp'' (insalata e uova sode; si noti la parola ''ciapp'' che in dialetto indica i glutei, per l'evidente somiglianza con le mezze uovo). Diffusissimo nell'area del corbettese è il ''[[Pan meino|pan de mej]]'' (pane dolce realizzato con miglio o farina di mais), ma tipica di Corbetta è la ''bruséla'' (pane farcito di frutta o verdura nella variante salata).
* [[San Mona]], Arcivescovo di Milano (III secolo d.C.)
* Venerabile [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di [[Sutri]] e [[Nepi]]
* [[Simone da Corbetta]], pittore ([[XIII secolo]])
* Gualtiero da Corbetta, cancelliere ducale ed incaricato della pubblica beneficenza alla corte di Ludovico il Moro
* [[Giuseppe Carlo Rossi]], primo professore universitario di [[lingua portoghese|portoghese]] in Italia
* Monfredo da Corbetta, prevosto di [[Rosate]] ([[XIV secolo]])
* Francesco da Corbetta, pittore ([[XV secolo]])
* [[Pierino Beretta]], partigiano
 
===Media===
Pur non avendo avuto i natali nel comune, sono legati a Corbetta anche:
Corbetta è stata utilizzata come set cinematografico anche per alcune sequenze della serie televisiva di [[Netflix]], ''[[Zero (serie televisiva)|Zero]]'' ideata dal fumettista [[Menotti (fumettista)|Menotti]] nel 2021.<ref>{{Cita web |url=https://www.logosnews.it/node/59557 |titolo="Corbetta '___location' di Netflix" |accesso=26 marzo 2022 |urlmorto=no }}</ref>
 
====Radio====
* [[Carlo Dossi]] (Carlo Alberto Pisani Dossi), scrittore, letterato, poeta, archeologo e diplomatico
A Corbetta, nella frazione di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]], nacque nel maggio [[1977]], una delle più famose emittenti locali della provincia nord-ovest di Milano, [[Delta Radio Corbetta]], la quale, trasferitasi in seguito in Via Giotto nel centro di Corbetta, rimase operativa sul territorio sino al [[1988]]. Vi collaborò tra gli altri il doppiatore [[Marco Balzarotti]].
* [[Pompeo Litta Biumi]], genealogista
* [[Carlo Archinto]], nobile e mecenate milanese
* [[Ferencz Gyulaj]], Feldmaresciallo dell'Impero austro-ungarico
* [[Alexander von Mensdorff]], Feldmaresciallo Luogotenente, Ministro degli Esteri e poi Primo Ministro dell'Impero Austro-Ungarico
* [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], arciduca d'Austria e imperatore del Messico
* [[Corrado Govoni]], poeta e letterato italiano, amico di Dossi
 
Nel [[Quartiere Malpaga]] ha sede la radio-web RCM104, sorta nel 2015 con la collaborazione di Gianluca ''Elvis'' Paolucci, [[Alessandro Canino]] e di Fabrice Quagliotti, tastierista del gruppo francese dei [[Rockets]].<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=y9dK906gfB0 vedi qui]</ref>
===Eventi===
* [[17 gennaio]]: Falò di Sant'Antonio in diversi punti della città.
* [[19 marzo]]: Festa di san Giuseppe a Castellazzo de' Stampi.
* [[17 aprile]]: Festa del Primo Miracolo.
* Primo giovedì dopo Pasqua: Festa del Perdono ed indulgenza plenaria in forma giubilare in occasione della quale viene conferito il premio "Suor Michelina" ai cittadini benemeriti. In concomitanza con la festa si svolge la "Fiera per lo sviluppo ecosostenibile del territorio".
* Prima settimana dopo Pasqua (da giovedì a domenica): Fiera del Perdono.
* Prima domenica di maggio: passeggiata tra le ville storiche. Unica occasione all'anno in cui la proloco locale apre tutte quante le ville storiche del paese e consente di visitarle ai turisti in gruppi o singolarmente.
* [[1º maggio]]: Festa delle Associazioni.
* [[8 maggio]]: Festa patronale di san Vittore.
* Seconda domenica di settembre: Festa della Madonna Addolorata - rione Isola.
 
== Geografia antropica ==
{{quote|Corbetta. Festa del Perdono. 21 aprile. Quì (sic) operai e contadini si sprezzano reciprocamente e non vogliono aver contatto fra loro. Alla mattina della festa, i contadini si mettono in gala e vanno in chiesa a confessarsi e comunicarsi, mentre gli operai, nei peggiori abiti possibili, si allontanano dalla festa. Dopo mezzodì tutto cambia. Gli operai si mettono i migliori abiti e i contadini tornano ai loro stracci. E la festa si chiama del perdono!<ref>Carlo Dossi, Note Azzurre (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
[[File:Mappaquartiericorbetta.jpg|thumb|
|[[Carlo Dossi]] descrive la "Festa del Perdono" di Corbetta, nota 5655}}
{{Legenda|#FF0000|Centro storico}}
{{Legenda|#228b22|San Sebastiano}}
{{Legenda|#FFBF00|Repubblica}}
{{Legenda|#0000FF|Villa Pagani}}
{{Legenda|#986960|Malpaga}}
{{Legenda|#007BA7|Isola Bellaria}}
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{{Legenda|#ADFF2F|Castellazzo de' Stampi}}
{{Legenda|#FF4D00|Stravascia}}
{{Legenda|#96DED1|Soriano}}
{{Legenda|#FFC0CB|Cerello e Battuello}}
{{Legenda|#5F5F5F|Preloreto}}
]]Il territorio comunale ha forma di quadrilatero e confina ad ovest e a sud-ovest rispettivamente con [[Magenta (Italia)|Magenta]] e [[Robecco sul Naviglio]], a sud con [[Cassinetta di Lugagnano]] e [[Albairate]], a sud-est con [[Cisliano]], a est nord-est con [[Vittuone]] e infine a nord con [[Santo Stefano Ticino]]. [[Milano]], il capoluogo, dista una ventina di chilometri.
 
=== Urbanistica ===
==Geografia antropica==
L'antica conformazione del centro storico corbettese si riflette nell'assetto prettamente medievale della città, modificata di poco nel corso dei secoli sino ad ottenere l'attuale aspetto, rimasto perlopiù immutato dagli ultimi interventi del Settecento.
==== Conformazione del centro storico ====
La conformazione del centro storico di Corbetta ha un aspetto generalmente ortogonale a causa della [[centuriazione romana]]. Il primo nucleo difensivo, denominato ''castrum sancti ambrosii'' sorgeva presso le attuali piazza Corbas e piazza del Popolo ed era circondato da un [[Fossato (architettura)|fossato]], il cui ingresso era posto in corrispondenza dell'attuale piazza del Santuario. In seguito esso è stato circondato da un secondo ordine di [[Mura (architettura)|mura]] che sorgeva tra le attuali via Cavour, via San Sebastiano, via 2 giugno, via Diaz, via Brera e via Cattaneo.
 
=== Frazioni ===
Vi erano inoltre delle torri difensive di cui una si è conservata quasi intatta in largo Cellere, mentre altre in più punti sono state inglobate nelle successive strutture. Le vie del centro storico hanno mantenuto la fisionomia medioevale ed è proprio per questa ragione che non sono mai completamente dritte, ma leggermente incurvate al fine di disorientare i nemici. Ciò diventa più difficile con la costruzione del campanile che consente di giungere sino alla piazza principale prendendolo come riferimento.
All'interno dei confini comunali si trovano tre frazioni:
 
*[[Castellazzo de' Stampi]] (anticamente un comune a sé stante)
===Suddivisioni amministrative===
*[[Cerello|Cerello e Battuello]]
Il territorio comunale di Corbetta è suddiviso oggi in 12 aree, dette quartieri, frazioni e zone. Non necessariamente i quartieri corrispondono ad aree definite e, nel caso delle frazioni, coincidono solo in parte col territorio effettivo della frazione, tendendo ad essere di norma più ampi.
*[[Soriano (Corbetta)|Soriano]]
*'''Centro Storico''', costituito dalle aree del centro storico della città, con fulcro nel santuario della Madonna dei Miracoli e nella chiesa prepositurale di San Vittore.
*'''[[Quartiere San Sebastiano (Corbetta)|San Sebastiano]]''', costituito dall'area della chiesa di San Sebastiano e di Palazzo Brentano.
*'''[[Quartiere Repubblica (Corbetta)|Repubblica]]''', costituito dall'area sviluppatasi lungo via Repubblica.
*'''[[Quartiere Villa Pagani|Villa Pagani]]''', costituito dall'area sviluppatasi attorno a Villa Pagani Della Torre.
*'''[[Quartiere Malpaga|Malpaga]]''', costituito dall'area sorta accanto allo stabilimento Magneti Marelli ed alla storica Cascina Malpaga.
*'''[[Isola Bellaria]]''', costituito dall'area del quartiere Isola Bellaria e aree contigue, con anche parte dell'area del centro storico.
*'''[[Pobbia]]''', costituito dall'area del quartiere Pobbia.
*'''[[Castellazzo de' Stampi]]''', costituito dall'area della frazione di Castellazzo de' Stampi.
*'''[[Stravascia]]''', costituito dall'area della cosiddetta "Stravascia" (via Parini).
*'''[[Soriano (Corbetta)|Soriano]]''', costituito dall'area della frazione di Soriano.
*'''[[Cerello|Cerello e Battuello]]''', costituito dall'area delle frazioni di Cerello e Battuello.
*'''[[Preloreto]]''', costituito dall'area della località Preloreto.
 
===Gli= antichiAltre comunilocalità del territorio====
Il territorio comunale di Corbetta è suddiviso oggi altre nove località. Non necessariamente i quartieri corrispondono ad aree definite, la cartina riporta contornati i contorni dei quartier che corrispondono nella colorazione ai quadrati presenti nella legenda:
====Comune di Cassina Pobbia====
{{vedi anche|Pobbia}}
L'attuale località della Pobbia (Cassina Pobbia) era anticamente un comune indipendente da Corbetta che contava poco più di ottocento abitanti e che venne inglobato al territorio comunale nel [[1880]]. Nei registri comunali, ancora oggi conservati, venivano accuratamente segnalati di anno in anno i residenti, i deceduti, gli emigrati e gli immigrati.
 
*[[Centro storico di Corbetta|Centro storico]], costituito dalle aree del centro storico della città, con fulcro nel santuario della Madonna dei Miracoli e nella chiesa prepositurale di San Vittore.
====Comune di Castellazzo de' Stampi====
*[[Quartiere San Sebastiano|San Sebastiano]], costituito dall'area della chiesa di San Sebastiano e di Palazzo Brentano.
{{vedi anche|Castellazzo de' Stampi}}
*[[Quartiere Repubblica|Repubblica]], costituito dall'area sviluppatasi lungo via Repubblica.
Nei registri di censimento del Ducato di [[Milano]], nel [[1558]] (il cosiddetto "Catasto Carlo V") Castellazzo de' Stampi risulta compreso nella pieve di Corbetta ed era un piccolo comune prevalentemente agricolo. Nel [[1751]] già emerge che il comune contava una popolazione di 45 individui nel territorio, a cui venivano aggiunti gli abitanti della frazione di Cascina Pobbia, unita sotto l'aspetto fiscale.<br>
*[[Quartiere Villa Pagani|Villa Pagani]], costituito dall'area sviluppatasi attorno a Villa Pagani Della Torre.
Il comune era fisicamente retto da un console comunale con le funzioni di regolare l'ordine pubblico e la gestione degli affari della comunità, aiutato in questo da un incaricato del Ducato che si preoccupava di registrare le spese annuali e procedere poi alla riscossione delle tasse (era chiamato "ragionatto milanese"). In questo periodo il comune ricadeva sotto la giurisdizione del vicario del governatore generale che si trovava nella regione del Seprio con sede a [[Gallarate]] ed ovviamente ricadeva anche sotto la giurisdizione del Podestà di Milano, presso il quale il console, ogni anno, doveva fare giuramento. Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del [[1751]], Castellazzo de' Stampi era indicato come un comune autonomo ed indipendente, mentre nell' "Indice delle Pievi e Comunità dello Stato di Milano" del [[1753]] si trovava compreso nei territori di un certo comune di Bugo di cui però tutt'oggi non si hanno tracce.<br>
*[[Quartiere Malpaga|Malpaga]], costituito dall'area sorta accanto allo stabilimento Magneti Marelli ed alla storica Cascina Malpaga.
Nel [[1757]], grazie al Catasto Teresiano del territorio di Milano, Castellazzo de' Stampi venne aggregato definitivamente al comune di Cascina Pobbia, a sua volta compreso nel territorio della Pieve di Corbetta ([[10 giugno]] [[1757]]).<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit </ref>
*[[Isola Bellaria]], costituito dall'area del quartiere Isola Bellaria e aree contigue, con anche parte dell'area del centro storico.
*[[Pobbia]], costituito dall'area del quartiere Pobbia (anticamente un comune a sé stante).
*[[Stravascia]], costituito dall'area della cosiddetta "Stravascia" (via Parini).
*[[Preloreto]], costituito dall'area della località Preloreto.
 
=== ComuniEconomia confinanti ===
A Corbetta nel 2021 risultava occupato il 93.5% dei residenti in età lavorativa.<ref name=ISTAT>[https://italia.indettaglio.it/ita/lombardia/corbetta.html Dati ISTAT]</ref>
Corbetta confina con 8 comuni:<br />
* [[Santo Stefano Ticino]], [[Magenta (Italia)|Magenta]], [[Vittuone]], [[Robecco sul Naviglio]], [[Cassinetta di Lugagnano]], [[Arluno]], [[Albairate]], [[Cisliano]].
 
{| class="wikitable sortable" border="0" cellpadding="5" cellspacing="0" align="center" style="margin:0.5em" width="60%"
{{Città vicine
|+ Impieghi e distribuzione della popolazione lavorativa al [[2001]]<br />(i lavoratori sono 5.310 individui, pari al 38,66% della popolazione residente)
|NORDOVEST=[[Magenta (Italia)|Magenta]]
|-
|DISTANZA_NO=3,1
! '''Tipologia''' || '''Numero di addetti''' || '''% sulla popolazione lavoratrice''' || '''Numero di aziende'''
|NORD=[[Santo Stefano Ticino]], [[Arluno]]
|-
|DISTANZA_N=2,5
| align=left |Industrie e agricoltura|| 2.960 || 55,74% || 439
|NORDEST=[[Vittuone]]
|-
|DISTANZA_NE=3,7
| align=left |Servizi|| 966 || 18,19% || 431
|OVEST=[[Magenta (Italia)|Magenta]]
|-
|DISTANZA_O=3,1
| align=left |Amministrazione|| 375 || 7,06% || 35
|IMMAGINEOTESTO=[[File:Brosen windrose-fr.svg|80px]]
|-
|EST=[[Vittuone]]
| align=left |Altro|| 1.009 || 19,00% || 506
|DISTANZA_E=3,7
|-
|SUDOVEST=[[Robecco sul Naviglio]], [[Cassinetta di Lugagnano]]
|}
|DISTANZA_SO=4,2
|SUD=[[Albairate]]
|DISTANZA_S=5,3
|SUDEST=[[Cisliano]]
|DISTANZA_SE=6,0
}}
 
=== EconomiaAgricoltura ===
[[Image:Cocoon - Bombyx mori - Kolkata 2013-06-04 8548.JPG|right|200px|thumb|Bozzoli di bachi da seta da cui si ricavava il filato che per secoli rappresentò una delle ricchezze di Corbetta]]
[[Immagine:Magneti marelli.gif|thumb|right|150px|Il logo della Magneti Marelli, la cui sede principale è a Corbetta]]
Il suolo di Corbetta si è sempre presentato particolarmente fertile ed adatto alle coltivazioni agricole, settore che rimase quello predominante sino a tutti il XVIII secolo.<ref name="ReferenceA" /> I raccolti più importanti erano quelli di cereali ([[Triticum|frumento]] e [[Zea mays|mais]]) e vite da vino.<ref name="ReferenceA" /> Fiorente era anche l'allevamento, in particolare di bovini e suini.<ref name="ReferenceA" />
La città gode di un certo [[industria|apparato industriale]], in particolare nella zona ovest dove, tra il finire dell'Ottocento ed i primi del Novecento trovarono sede molte aziende quali la ditta Castiglioni (fiori di celluloide), Magugliani (lavorazione del legname), Sacconaghi (lavorazione della tolla), Capsoni-Francioli (tessitura), Messa (fabbrica pile), Cozzi-Pagani (lavorazione della tolla).Nel corso del Novecento sorgono importanti industrie tra le quali la trafileria Ceruti (trafilati) e la Indutex (indumenti di protezione NBC).
Altre ditte, molto spesso con caratteristiche artigiane, si occupavano della produzione del legno da ardere, di salumi, di bibite gassate, oltre che di vino, un tempo molto rinomato.
 
Corbetta si distingueva in particolare per l'allevamento del [[bombyx mori|baco da seta]] (praticato abbondantemente in tutto l'[[Altomilanese]] sin dal Rinascimento) che rimase un'importante fonte economica per il paese sino all'avvento sul mercato delle prime fibre artificiali negli anni Trenta del Novecento (fatto che portò al crollo del prezzo della [[seta]] sul mercato). A Corbetta si contava la presenza di numerose filande a carattere artigianale tra cui le più importanti erano la filatura Manzoli<ref name="Gepi">G. Baroni, ''Una città nel cuore'', ed. Zeisciu, 2017, ISBN 9788887405460</ref>, la tessitura Baroni<ref name="Gepi" /> e la filiale della torcitura Vollert e Strazza<ref name="Gepi" /> che vantavano importanti contratti con le principali tessiture di [[Busto Arsizio]] (il centro nevralgico della tessitura dell'[[Altomilanese]]) come la Tosi o la fabbrica di damaschi Tornaghi di [[Monza]].<ref name="Gepi" /> Proprio a supporto della bachicoltura, a Corbetta, nei cortili delle case e nei divisori dei campi, veniva coltivato il [[gelso]] (''muròn''), indispensabile nutrimento dei bachi da seta.
Numerose furono anche le filiali di aziende milanesi tra cui la più famosa è sicuramente la [[Magneti Marelli]], la cui sede è stata recentemente impiantata a Corbetta.<ref>La sede locale è ancora oggi attiva in prossimità della vicina città di [[Santo Stefano Ticino]] </ref>
 
Corbetta è oggi uno dei comuni convenzionati con il [[Parco agricolo Sud Milano]] e con il Consorzio dei Navigli ed è sede storica del [[consorzio agrario]] della zona, oggi trasferito in località [[Cerello]].
Le principali attività economiche sono:
 
* Agricoltura: [[frumento]] e [[mais]]
===Artigianato===
Già nell'Ottocento, Corbetta era nota per la presenza di aziende artigianali che si occupavano della produzione del legno da ardere, di salumi, di bibite gassate, oltre che di vino, un tempo molto rinomato.<ref name="Caldarina" />
 
===Industria===
[[File:MagnetiMarelliCorbetta.jpg|thumb|250px|La sede della Magneti Marelli di Corbetta]]
La città gode di un certo [[industria|apparato industriale]], in particolare nella zona ovest dove, tra il finire dell'Ottocento ed i primi del Novecento trovarono sede molte aziende quali la ditta Castiglioni (fiori di celluloide), Magugliani (lavorazione del legname), Sacconaghi (lavorazione della tolla), Capsoni-Francioli (tessitura), Messa (fabbrica pile), Cozzi-Pagani (lavorazione della tolla). Nel corso del Novecento sorgono importanti industrie tra le quali la trafileria Ceruti (trafilati) e la Indutex (indumenti di protezione NBC).
Attualmente hanno sede a Corbetta realtà industriali di rilievo come l'azienda fratelli Magistroni Abbigliamento (abbigliamento) e la [[Sabiana]] (prodotti di riscaldamento e condizionamento).
 
Numerose furono anche le filiali di aziende milanesi tra cui la più famosa è sicuramente la [[Magneti Marelli]], la cui sede locale è ancora oggi attiva in prossimità della vicina città di [[Santo Stefano Ticino]], nel [[Quartiere Malpaga]].
 
Le principali attività industriali sono:
* Industria [[metallurgia|metallurgica]]
* Industria tessile, sartoria e confezioni
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* Industria elettromeccanica ed elettronica
 
===Turismo===
Corbetta è uno dei comuni convenzionati con il [[Parco Agricolo Sud Milano]] e con il Consorzio dei Navigli ed è sede storica del [[consorzio agrario]] della zona, oggi trasferito in località [[Cerello]].
Corbetta ha sviluppato a partire dalla seconda metà del Novecento una forte vocazione turistica anche se già da oltre quattro secoli si presenta un importante centro per il turismo religioso, data la presenza del [[Santuario di Corbetta|locale santuario]] e del [[Museo del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta|museo]] che ogni anno raduna quasi 20.000 pellegrini.<ref>Dati raccolti dal [[Museo del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]</ref>
 
Le principali attrattive turistiche sul territorio sono costituite dalle ville storiche presenti in città, pubbliche e private, che possono essere visitate nell'ambito della "Passeggiata tra le ville" che si svolge durante la prima domenica di maggio di ogni anno. Un altro tipo di turismo, quello naturalistico, si è sviluppato sempre negli ultimi anni, puntando in particolare sulla ciclomobilità.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Corbetta è lambita dalla ex [[strada statale 11 Padana Superiore]], che collega [[Milano]] a [[Torino]], ed è punto di origine di numerose [[Stradastrada provinciale (Italia)|strade provinciali]] di interesse locale, dirette ai centri vicini.
 
Il paese è collegato alla rete autostradale nazionale tramite l'autostrada Torino-Milano (A4) alla quale si accede dal vicino casello di [[Arluno]], raggiungibile tramite la strada provinciale n. 147 (Corbetta-Villa Pia).
=== Ferrovie ===
Corbetta è servita dalla [[fermata ferroviaria]] di [[Stazione di Corbetta-Santo Stefano Ticino|''Corbetta-Santo Stefano Ticino'']], che si trova nel territorio comunale di [[Santo Stefano Ticino]], circa 2 chilometri a nord del centro urbano. La fermata, posta sulla linea [[Ferrovia Torino-Milano|Torino–Milano]], è servita dai treni della [[Linea S6 (sistema ferroviario suburbano di Milano)|linea '''S6''']] ([[Novara]]–[[Treviglio]]) del [[servizio ferroviario suburbano di Milano]].
 
=== Ferrovie e tranvie ===
Dal [[1879]] al [[1957]] Corbetta fu servita dalla [[Tram interurbano|tranvia interurbana a vapore]] [[Tranvia Milano-Magenta/Castano Primo|Milano–Magenta]], nota colloquialmente come "''[[Gamba de Legn]]''".
La [[Stazione ferroviaria|fermata ferroviaria]] [[Stazione di Corbetta-Santo Stefano Ticino|Corbetta-Santo Stefano Ticino]] si trova nel territorio comunale di [[Santo Stefano Ticino]] ed è stata inaugurata nel 1936; posta sulla linea [[Ferrovia Torino-Milano|Torino–Milano]], è servita dai treni della linea S6 ([[Novara]]–[[Treviglio]]) del [[servizio ferroviario suburbano di Milano]] operata da [[Trenord]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]].
 
Dal [[1879]] al [[1957]] Corbetta fu servita dalla [[Tram interurbano|tranvia interurbana a vapore]] [[Tranvia Milano-Magenta/Castano Primo|Milano–Magenta]], nota come "''[[Gamba de legn]]''".
==Amministrazione==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Ugo Parini <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|DataElezione=30/05/2006 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|partito=Uniti per Corbetta
|EmailComune=servizio.urp@comune.corbetta.mi.it <!--E-MAIL del comune-->
}}
 
=== Mobilità urbana ===
===Amministrazioni precedenti===
La località è servita dagli autoservizi interurbani gestiti da [[Movibus]] e [[STAV]].
Di seguito viene riportata la serie cronologica dei sindaci del Comune di Corbetta dall'[[Unità d'Italia]] ad oggi.
 
== Amministrazione ==
====Sindaci durante il [[Regno d'Italia]] [[Immagine:Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|30px]]====
=== Elenco dei sindaci di Corbetta ===
{| border="0" cellpadding="2" cellspacing="2"
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
|- bgcolor="#6397D0"
{{ComuniAmminPrec
!nome
|1860
!carica
|1864
!dal
|Giuseppe Carones
!al
|[[Destra storica]]
!partito
|sindaco
!anno e luogo di nascita
|<ref name="A">Nobile</ref>
|- bgcolor="#ccccff"
}}
|Giuseppe Carones
{{ComuniAmminPrec
| sindaco
|1864
|[[1860]]
|1868
|[[1864]]
| [[DestraGiuseppe storicaMussi]]
|[[Partito Radicale Italiano]]
|sindaco
|<ref>In seguito Vicepresidente della Camera dei Deputati italiana e sindaco di Milano</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1868
|1879
|Francesco Bruni
|Destra storica
|sindaco
|
}}
|- bgcolor="#FFC0CB"
{{ComuniAmminPrec
|[[Giuseppe Mussi]]
|1879
| sindaco
|1886
|[[1864]]
|[[1868]]
| [[Sinistra storica]]
|Milano, 02/01/1836
|- bgcolor="#ccccff"
|Francesco Bruni
| sindaco
|[[1868]]
|[[1879]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#FFC0CB"
|[[Giuseppe Mussi]]
|Partito Radicale Italiano
| sindaco (in seguito [[Sindaci di Milano|sindaco di Milano]])
|sindaco
|[[1879]]
|
|[[1886]]
}}
| [[Sinistra storica]]
{{ComuniAmminPrec
|Milano, 02/01/1836
|1886
|- bgcolor="#ccccff"
|1889
|Giovanni Olivares
|Destra storica
| sindaco
|sindaco
|[[1886]]
|[[1889]]
| [[Destra storica]]
|
}}
<tr>
{{ComuniAmminPrec
<td align="center" colspan="6" bgcolor="#ffffcc">'''''A seguito dei moti insurrezionali agrari del 1889 il comune viene amministrato da un prefetto nominato da Milano sino al 1896''''' <tr>
|1889
|- bgcolor="#ccccff"
|1896
|Giuseppe Bianchi
| sindaco
|[[1896]]
|[[1902]]
| [[Destra storica]]
|
|- bgcolor="#ccccff"
|Giovanni Carones
| sindaco
|[[1902]]
|[[1908]]
| [[Destra storica]]
|
|{{cn|commissario prefettizio}}
|- bgcolor="#ccccff"
|{{cn|<ref>Nominato seguito dei moti insurrezionali agrari</ref>}}
|Luigi Ranzani
}}
| sindaco
{{ComuniAmminPrec
|[[1908]]
|1896
|[[1910]]
|1902
| [[Destra storica]]
|Giuseppe Bianchi
|Destra storica
|sindaco
|
}}
|- bgcolor="#ccccff"
{{ComuniAmminPrec
|Carlo Zari
|1902
| sindaco
|1908
|[[1910]]
|Giovanni Carones
|[[1911]]
| [[Destra storica]]
|sindaco
|<ref name="A" />
}}
{{ComuniAmminPrec
|1908
|24 agosto 1910
|Luigi Ranzani
|Destra storica
|sindaco
|
}}
|- bgcolor="#ccccff"
{{ComuniAmminPrec
|24 agosto 1910
|8 gennaio 1911
|Carlo Zari
|Destra storica
|sindaco
|<ref>Commissario prefettizio dal 15 ottobre 1910</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 gennaio 1911
|1920
|Giuseppe Meroni
|[[Partito Socialista Italiano]]
| sindaco
|sindaco
|[[1911]]
|[[1920]]
| [[Destra storica]]
|
}}
|- bgcolor="#ccccff"
{{ComuniAmminPrec
|1920
|29 novembre 1922
|Mario Miceli
|Partito Socialista Italiano
| sindaco
|sindaco
|[[1920]]
|[[1922]]
| [[Destra storica]]
|
}}
|- bgcolor="#ccccff"
{{ComuniAmminPrec
|Tomaso Capsoni
|30 novembre 1922
| sindaco
|[[1923]]
|Luigi Natali
|[[1928]]
| [[Destra storica]]
|
|commissario prefettizio
|- bgcolor="#dddddd"
|Enrico Pagani
|[[commissario prefettizio]]<br>e successivamente [[podestà]]
|[[1929]]
|[[1934]]
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|
}}
|- bgcolor="#dddddd"
{{ComuniAmminPrec
|Ambrogio Chiavolini
|1923
|[[podestà]]
|21 aprile 1927
|[[1934]]
|Tomaso Capsoni
|[[1938]]
|Destra storica
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|sindaco
|
}}
|- bgcolor="#dddddd"
{{ComuniAmminPrec
|[[Franco Pisani Dossi]]
|21 aprile 1927
|[[podestà]]
|1928
|[[1938]]
|Tomaso Capsoni
|[[1942]]
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|Corbetta, 1894
|- bgcolor="#dddddd"
|Guido Corbellini
|[[podestà]]
|[[1942]]
|[[1945]]
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|podestà
|<ref>[[Ordine della Corona d'Italia|Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1928
|1934
|Enrico Pagani
|Partito Nazionale Fascista
|[[Podestà (fascismo)|podestà]]
|<ref>Fino al 1929 è stato commissario prefettizio. [[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]] poi [[Ordine di San Silvestro papa|Commendatore dell'Ordine di San Silvestro papa]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1934
|1938
|Ambrogio Chiavolini
|Partito Nazionale Fascista
|podestà
|<ref>[[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1938
|1942
|Franco Pisani Dossi
|Partito Nazionale Fascista
|podestà
|<ref>Nobile, figlio dello scrittore, diplomatico ed archeologo italiano [[Carlo Dossi|Carlo Alberto Pisani Dossi]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1942
|1945
|Guido Corbellini
|Partito Nazionale Fascista poi [[Partito Fascista Repubblicano]]
|podestà
|
|}}
{{ComuniAmminPrec
 
|1945
====Sindaci durante la [[Repubblica Italiana]] [[Immagine:flag of Italy.svg|30px]]====
|1946
{| border="0" cellpadding="2" cellspacing="2"
|Tomaso Capsoni
|- bgcolor="#6397D0"
|[[Indipendente]]
!nome
|sindaco
!carica
|
!dal
}}
!al
{{ComuniAmminPrec
!partito
|1946
!anno e luogo di nascita
|1950
|- bgcolor="#ccccff"
|Giuseppe Scazzosi
|[[Democrazia Cristiana]]
| sindaco
|sindaco
|[[1945]]
|
|[[1950]]
}}
| [[Democrazia Cristiana]]
{{ComuniAmminPrec
| Corbetta
|1950
|- bgcolor="#ccccff"
|1953
|Tomaso Capsoni
|Tomaso Capsoni
| sindaco
|Democrazia Cristiana
|[[1950]]
|sindaco
|[[1953]]
|
| Democrazia Cristiana
}}
| Corbetta
{{ComuniAmminPrec
|- bgcolor="#FF8C69"
|1953
|Francesco Caimi
|1957
| sindaco
|Francesco Caimi
|[[1953]]
|[[Partito Comunista Italiano]] (indipendente)
|[[1957]]
|sindaco
| [[Partito Comunista Italiano]] (indipendente)
|
| Corbetta
}}
|- bgcolor="#ccccff"
{{ComuniAmminPrec
|Mario Olivares
|1957
| sindaco
|1973
|[[1957]]
|Giovanni Mario Olivares
|[[1973]]
| [[Democrazia Cristiana]]
|sindaco
| Corbetta
|<ref>Dimesso. [[Ordine al Merito della Repubblica Italiana|Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana]]
|- bgcolor="#FFC0CB"
[[Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Commendatore dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme]]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.royalmonaco.net/2015/02/vecchio-sara-lei-giovanni-olivares-un-giovane-104enne-a-monaco.html|titolo=Articolo su www.royalmonaco.net|accesso=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222194329/http://www.royalmonaco.net/2015/02/vecchio-sara-lei-giovanni-olivares-un-giovane-104enne-a-monaco.html|urlmorto=no}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1973
|1978
|Giuseppe Grassi
|Partito Socialista Italiano
| sindaco
|sindaco
|[[1973]]
|
|[[1977]]
}}
| [[Partito Socialista Italiano]]
{{ComuniAmminPrec
| Corbetta
|1978
|- bgcolor="#FADADD"
|1983
|[[Aldo Salvi]]
|[[Partito Socialista Democratico Italiano]]
|sindaco
|<ref>Musicista, scrittore e autore di colonne sonore cinematografiche</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.cinobii.it/persone/scheda_persona/189874/Aldo-Salvi |titolo=Aldo Salvi |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304111416/http://www.cinobii.it/persone/scheda_persona/189874/Aldo-Salvi}} e {{Cita web|url=https://interactapv.wordpress.com/2011/12/14/il-crocifisso-maledetto-serata-dedicata-ad-aldo-salvi/ |titolo=Il crocifisso maledetto: serata dedicata ad Aldo Salvi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120203010014/http://interactapv.wordpress.com/2011/12/14/il-crocifisso-maledetto-serata-dedicata-ad-aldo-salvi/}}; compose anche per artisti di rilievo come [[Adriano Celentano]], [[Teddy Reno]], [[Tony Renis]], [[Peppino Di Capri]] e [[Caterina Valente]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|luglio 1983
|novembre 1983
|Antonio Sesia
|Partito Socialista Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1983
|1984
|Emilio Ceriani
|Partito Socialista Democratico Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1984
|1988
|Aldo Salvi
|Partito Socialista Democratico Italiano
| sindaco
|sindaco
|[[1977]], [[1981]]
|
|[[1981]], [[1985]]
}}
| [[Partito Socialista Democratico Italiano]]
{{ComuniAmminPrec
| prov. di Salerno, 1933
|1988
|- bgcolor="#FFC0CB"
|1993
|Antonio Faoro
|Antonio Faoro
| sindaco
|Partito Socialista Italiano
|[[1985]], [[1989]]
|sindaco
|[[1989]], [[1993]]
|<ref>Nipote del sindaco Giuseppe Grassi, PSI</ref>
| Partito Socialista Italiano
}}
| Corbetta, 1943
{{ComuniAmminPrec
|- bgcolor="#98FF98"
|1993
|1997
|Ermanno Ceconi
|[[Lega Nord]]
| sindaco
|sindaco
|[[1993]]
|
|[[1997]]
}}
| [[Lega Nord]]
{{ComuniAmminPrec
| Corbetta, 26-10-1921
|1997
|- bgcolor="#FADADD"
|2005
|Francesco Prina
|[[Francesco Prina]]
| sindaco
|Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
|[[1997]], [[2001]]
|sindaco
|[[2001]], [[2006]]
|<ref>poi Consigliere regionale in Lombardia e deputato al parlamento italiano</ref>
| Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
}}
| Corbetta, 20-04-1955
{{ComuniAmminPrec
|- bgcolor="#FADADD"
|2005
|1º febbraio 2011
|Ugo Parini
|Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
| sindaco
|sindaco
|[[2006]]
|<ref>Vicesindaco reggente fino al 2006</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1º febbraio 2011
|16 maggio 2011
|Luciano Oldani
|Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
|vicesindaco reggente
|
| Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
|Corbetta, 02-07-1933
|}
 
===Gemellaggi===
La città di Corbetta è gemellata con:
 
{{Gemellaggio|Francia|Corbas|1981}}
 
{{Gemellaggio|Romania|Târgovişte|2002}}
 
==Sport==
{{Football kit box
|leftarm=0000ff
|pattern_la=
|body=FFFFFF
|pattern_b= _bluestripes
|rightarm=0000ff
|pattern_ra=
|shorts=FFFFFF
|pattern_sh=
|socks=FFFFFF
|pattern_so=
|title=divisa da casa del Corbetta F.C.
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 maggio 2011
|28 maggio 2016
|Antonio Balzarotti
|Federalismo e libertà ([[Il Popolo della Libertà]]-Lega Nord)
|sindaco
|<ref>[[Stella al merito del lavoro]], 22-04-2011</ref><ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=316898 Dettagli decorato]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 maggio 2016
|19 giugno 2016
|Andrea Fragnito
|Viviamo Corbetta (Centrodestra)
|vicesindaco reggente
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 giugno 2016
|4 ottobre 2021
|Marco Ballarini
|Viviamo Corbetta (Centrodestra)
|sindaco
|<ref>[[Ordine al Merito della Repubblica Italiana|Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana]]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/ELEMENTI/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=340105|titolo=www.quirinale.it|accesso=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222193735/http://www.quirinale.it/ELEMENTI/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=340105|urlmorto=no}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 ottobre 2021
|''in carica''
|Marco Ballarini
|Viviamo Corbetta (Centrodestra)
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
[[Image:FasciaSindacoCorbetta.JPG|thumb|right|200px|Fascia cerimoniale del sindaco di Corbetta (in uso sino al 1989)]]
*{{Gemellaggio|FRA|Corbas}}, dal 1982<ref name="gemellaggi">{{cita web|url=https://aiccrelombardia.files.wordpress.com/2010/09/lista_aiccre_lombardia.pdf|titolo=Gemellaggi della Regione Lombardia|editore=AICCRE|data=settembre 2010|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
*{{Gemellaggio|Romania|Târgoviște}}, dal 2003<ref name="gemellaggi" />
 
== Sport ==
[[Image:Band.Corbetta.JPG|thumb|right|250px|La bandiera ufficiale del "Corbetta F.C.". Essa è identica alla bandiera adottata dall'amministrazione comunale come insegna ufficiale.]]
Nella città sono numerose le sedi di associazioni sportive tra cui:
 
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Corbetta F.C.|A.S.D. Corbetta F.C.]]
* A.S.D. Equipe Corbettese<ref>{{cita web | url = http://www.equipecorbettese.com/ | titolo = A.S.D. Equipe Corbettese | accesso = 23 luglio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130530170404/http://equipecorbettese.com/ | urlmorto = sì }}</ref>
* A.S. Equipe Ciclistica Corbettese
* Corbetta Basket Club
* A.C. Isola Corbetta
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* Piscina Ondaverde
 
Relativamente al Corbetta F.C. è bene ricordare che ha potuto vantare tra i propri presidenti anche l'attore comico [[Ezio Greggio]] che è rimasto alla carica dirigenziale dal [[1990]] al [[1992]].<ref>Cfr.''Nascita e morte di un fans club'', in "''La voce di Corbetta"'', periodico locale, Annoanno X n. 1,.</ref> "NascitaA eCorbetta mortesono dilegati unil fansrallista club"</ref>[[Bobo Mainini]] e l'atleta [[Alessio Rimoldi]].
 
=== Impianti sportivi ===
A Corbetta l'impianto piùsportivo importantedi maggior rilievo è lo stadio comunale indi via Verdi, il quale venne costruito negli anni '30Trenta del Novecento per accogliereaccogliervi la locale sezione dell'[[Opera nazionale Balilla]] e la sede del Corbetta F.C. che ancora oggi viqui hasi sederitrova.<ref name="Caldarina">L. Prada, ''Caldarina e Pan Giàld'', Centro Studi Politici/Sociali "J.F. Kennedy", Magenta, 1983.</ref>
Esiste anche un campo da gioco senza gradinate in località [[Castellazzo de' Stampi]] che però è utilizzato per lo più da ragazzi e adolescenti.
Recentemente quest'ultimo si è arricchito di un pregevole campo da bocce professionale, vero e proprio punto d'incontro per gli appassionati.
 
Sul territorio comunale è anche un campo da gioco senza gradinate nel [[quartiere Repubblica]] ed uno in località [[Castellazzo de' Stampi]] che però è utilizzato per lo più come campo di allenamento. Recentemente quest'ultimo si è arricchito di un pregevole campo da bocce professionale, vero e proprio punto d'incontro per gli appassionati.
==Curiosità e aneddoti==
===La leggenda di Sant'Ambrogio===
L'etimologia del nome della città, come vuole la tradizione popolare, è da riferirsi ad un episodio riguardante la vita di [[Sant'Ambrogio]]: egli, fuggendo da [[Milano]] rincorso dalla popolazione che voleva proclamarlo vescovo, sostò in questo luogo. Braccato dalla folla incalzante, spronò la propria mula al grido dialettale di “Cor Betta! Cor Betta!” (pronuncia "Cur Beta"). A memoria del leggendario accaduto, in località Isola, si erge oggi la Chiesa di Sant'Ambrogio.<ref>Maria Grazia Tolfo, ''Ambrogio, il personaggio leggendario'' in Storia di Milano, 2008</ref>
 
La città di Corbetta dispone della palestra bronzo CONI "Antonio Balzarotti" per attività sportive indoor e un'area dotata di attrezzature sportive liberamente utilizzabili all'aperto presso il campo da calcio di via Repubblica.
===Il crollo del campanile e l'angelo===
[[Immagine:Corbetta-campanilegiorno.jpg|thumb|left|250 px|Il campanile ripreso da Piazza del Popolo]]
Il crollo del campanile della collegiata nel [[1902]] fu, secondo la tradizione popolare, guidato dalla Madonna dei Miracoli, che con il proprio manto, avrebbe fatto in modo che il campanile cadesse su se stesso senza danneggiare le case circostanti. Si narra anche che, al momento della catastrofe, uno degli angeli presenti sulla torre campanaria si sia staccato dalla sua sede e sia volato nel vicino parco del Castello dove ancora oggi si può vedere.<ref>cfr. Comincini Mario (a cura di), ''Per grazia della Vergine - Miracoli e miracolismo nell'antica pieve di Corbetta''</ref>
 
== Note ==
Scrive Carlo Dossi<ref>Carlo Dossi, "Note Azzurre", n.5755 (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>:
{{Note strette}}
{{quote|Nella notte dall'1 al 2 giugno 1902, dopo che l'orologio del campanile di Corbetta aveva sonato le 3 e 1/4 il campanile (stato recentemente sopralzato a straordinaria altezza) si sfasciò alla altezza della parte vecchia, cedendo, sedendo su sè stesso. Fece come un canocchiale che si ritira dentro sè. Fu un rumore come di cento carri rovesciati, al quale ne successe un altro quasi eguale, per una parte della chiesa che parimenti si sfasciò. Nessuna disgrazia di persone. Notte limpida e chiaro di luna (I° quarto). Alla mattina del 2 giunsero i costruttori, architetto Perrone e capomastro Gadola. Nel momento stesso in cui il campanile cadeva, Perrone a Milano in casa e nel letto suo si svegliò di soprasalto, mentalmente pensando «cadde il campanile di Corbetta», poi riaddormentossi, e quando la mattina appresso fu svegliato, perché [lacuna] era venuto da Corbetta per annunciargli il fatto, disse a questo prima che parlasse, so che cosa veniste per dirmi. Caso di telepatia. - L'idea che il campanile stesse per cadere, era pur fissa in me, e coricandomi la sera dell'1, aspettavo, non so perché, il fragore della rovina}}.
 
===Le lancette del campanile===
Un altro particolare che accompagnò la tragica storia del campanile risale al periodo della [[Seconda guerra mondiale]] quando una lancetta dell'orologio si staccò in pieno giorno e precipitò sul capo di un passante, Enrico Trezzi.
 
===Il tesoro===
Carlo Dossi: « In molte località di origine antica, dura la tradizione di tesori nascosti. Anche in Corbetta (Cellae concannianae e poi Curia picta) un tesoro si troverebbe presso il Pozzo vecchio ‹o pozzo bianco› (dove?) e Giuseppe Mussi, già deputato e senatore, sindaco di Milano, uomo che possedeva molti libri e aveva letto molti frontispizi, "bottega de pattee", come lo chiamava il cugino suo Francesco, citava il seguente passo latino, tolto secondo il Mussi
dal cronista Prato: ''thesaurum apud Puteum blancum seu campanam argenteam, auro repletam''. Si noti però che il Prato è scritto in italiano e non in latino e che non vi si trova cenno neppure lontano di tesoro in Corbetta ».<ref>Carlo Dossi, "Note Azzurre", n.5756 (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
 
Secondo una leggenda popolare, per conoscere esattamente il posto dove è sepolto il tesoro (tre campane d'argento ricolme d'oro) occorre interpretare le indicazioni contenute nelle tre stele murate sulla facciata esterna, rivolta a mezzogiorno, della Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire.
 
===Il vino=Bibliografia ==
*{{Cita libro|titolo = Nel centenario di fondazione del corpo filarmonico "Gaetano Donizetti" di Corbetta : 1893-1993|autore = AA.VV.|wkautore =|curatore =|illustratore =|url =|editore = Tipolitografia Crespi|città = Vittuone|anno = 1994|volume =|opera =|edizione =|capitolo =|p =|pp =|posizione =|ISBN =|citazione =}}
Un tempo il territorio corbettese era rinomato soprattutto per la produzione di vino, di ottima qualità. Famosissimo era il "Bianco di [[Cerello]]", prodotto nel Seicento nell'omonima località del comune. Tracce di una cantina per il deposito del vino sono state trovate anche nel cortile della Chiesa di Sant'Ambrogio in località Isola. Le prime coltivazioni sembrano risalire all'epoca romana.<ref>Ampia argomentazione del fatto ci viene fornita da Carlo Dossi nelle sue "Note azzurre" (op. cit) dal momento che in seguito i ritrovamenti furono da lui personalmente studiati, catalogati ed aggiunti alla sua collezione di arte antica a Corbetta</ref>
*{{Cita libro|titolo = 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane|autore = Livio Aina|wkautore =|curatore =|illustratore =|url =|editore = Zeisciu|città = Magenta|anno = 2004|volume =|opera =|edizione =|capitolo =|p =|pp =|posizione =|ISBN = 88-87405-09-3|citazione =}}
 
*{{Cita libro
===Le osterie, i letterati e gli artisti===
|titolo = Curbèta trumbèta
[[Immagine:Carlo dossi.jpg|thumb|right|220px|Il diplomatico e scrittore scapigliato [[Carlo Dossi]] (che abitò a Corbetta, nell'omonima villa storica, dal 1892 alla propria morte nel 1910), era uno dei più accaniti ed estroversi avventori delle osterie corbettesi del buon vino]]
|autore = Livio Aina
A Corbetta è attiva a tutt'oggi una delle più antiche osterie del paese, detta ''Croce di Malta'' (fondata nel [[1853]]), dove [[Alessandro Manzoni]] era solito trovarsi con altri letterati del tempo come il [[Tommaso Grossi|Grossi]], il Pestalozzi e il Rossari; li accomunava una personale amicizia col prevosto Nazaro Vitali che nel ''Liber Chronicus'' parrocchiale ci ha lasciato traccia di questi incontri.
|autore2 = Fiorenzo Barbaglia
Non ultimo, lo stesso [[Carlo Dossi]] era solito ritrovarsi con i propri amici in questa osteria del centro.
|wkautore =
Corbetta era all'epoca molto famosa per il numero e la qualità delle osterie, alcune delle quali non hanno mai chiuso i battenti.<ref>L'elenco e le descrizioni sono riportate nel volume "'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane" di Livio Aina, Ed. Zeisciu, Corbetta, 2004. ISBN 88-87405-09-3</ref>
|curatore =
 
|illustratore =
===Corbetta nella letteratura ===
|url =
[[Corrado Govoni]] intitolò "Nel cimitero di Corbetta" una sua poesia pubblicata nel [[1918]].<ref> Corrado Govoni, ''Poesie scelte'', Edizioni A. Taddei & Figli, Ferrara, 1918.</ref>
|editore = Zeisciu
 
|città = Corbetta
==Onorificenze==
|anno = 2009
{{Onorificenze
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|immagine = Corona di città.svg
|opera =
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|edizione =
|collegamento_onorificenza = Titolo di città
|motivazionecapitolo =
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|luogo = D.P.R. del [[5 febbraio]] [[1988]]
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|ISBN = 978-88-87405-30-9
|citazione =
}}
*{{Cita libro|titolo = Antiche villeggiature a Corbetta: una ipotesi di recupero dei giardini storici, nel quadro della valorizzazione ambientale del territorio|autore = A. Asti, L. Redaelli, E. Turchi, F. Vallone|wkautore =|curatore =|illustratore =|url =|editore = Politecnico di Milano|città = Milano|anno = 1985|volume =|opera =|edizione =|capitolo =|p =|pp =|posizione =|ISBN =|citazione =}}
*{{Cita libro
|titolo = Castellazzo de' Stampi - Volti di un borgo tra storia e natura
|autore = Andrea Balzarotti
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Corbetta
|anno = 2008
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*{{Cita libro
|titolo = Le antiche delizie di Corbetta - storia, curiosità ed aneddoti sulle ville di Corbetta
|autore = Andrea Balzarotti
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|città = Corbetta
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Quattro padri di famiglia
|autore = Andrea Balzarotti
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Corbetta
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*{{Cita libro
|titolo = Una città nel cuore
|autore = Gepi Baroni
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|editore = Zeisciu
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|ISBN = 9788887405460
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani
|autore = Goffredo da Bussero
|wkautore = Goffredo da Bussero
|curatore = M. Magistretti e Ugo Monneret de Villard
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|editore = Tipografia U. Allegretti
|città = Milano
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Gallorum Insubrum antiquae sedes
|autore = Bonaventura Castiglioni
|wkautore = Bonaventura Castiglioni
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|editore =
|città = Milano
|anno = 1541
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Archivio Plebano di Corbetta
|autore = Eugenio Cazzani
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|editore = Edizione Olona
|città = Saronno
|anno = 1976
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945
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|wkautore =
|curatore = Mario Comincini
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|editore = Comune di Corbetta
|città = Sant'Angelo Lodigiano
|anno = 2003
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Il Santuario di Corbetta
|autore = Maria Luisa Gatti-Perer
|wkautore = Maria Luisa Gatti Perer
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|editore = Istituto per la Storia
|città = Milano
|anno = 1995
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|ISBN = 88-85153-01-1
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini
|autore = Giorgio Giulini
|wkautore = Giorgio Giulini
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|editore = Regia Stamperia
|città = Milano
|anno = 1760-1765
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|opera =
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|capitolo =
|p =
|pp =
|posizione =
|ISBN =
|citazione =
}}
*Santino Langé, ''Corbetta - Cenni illustrativi'', Corbetta, [[1926]]
*{{Cita libro
|titolo = L'Oratorio di Nostra Signora (L'Addolorata) di Sant'Ambrogio in Corbetta
|autore = Paola Legnani
|autore2 = Anna Vaghi
|wkautore =
|curatore =
|illustratore =
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Vittuone
|anno = 1997
|volume =
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|edizione =
|capitolo =
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|posizione =
|ISBN =
|citazione =
}}
*{{Cita libro|titolo=La collegiata prepositurale di Corbetta - guida storico artistica|autore=Bruno Pegoraro|wkautore=|curatore=|illustratore=|url=|editore=Omniserver|città=Boffalora sopra Ticino|anno=2014|volume=|opera=|edizione=|capitolo=|p=|pp=|posizione=|ISBN=|citazione=}}
*Bruno Pegoraro, Andrea Balzarotti, Luciano Redaelli, ''Profumo di santità - S. E. Mons. Luigi Maria Olivares, vescovo di Sutri e Nepi'', ed. Parrocchia di Corbetta, Corbetta, 2020
*{{Cita libro
|titolo = Caldarina e Pan Giàld
|autore = Luciano Prada
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|editore = Centro Studi Politici/Sociali "J.F. Kennedy"
|città = Magenta
|anno = 1983
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|citazione =
}}
*{{Cita libro
|titolo = Città di Corbetta - 1989
|autore = Luciano Prada
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Vittuone
|anno = 1989
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}}
*{{Cita libro
|titolo = La Collegiata di San Vittore in Corbetta nel centenario della consacrazione 1891 - 1991
|autore = Luciano Prada
|autore2 = Daniela Rimonta
|autore3 = Francesco Prina
|wkautore3 = Francesco Prina
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|editore = Tipolitografia Crespi
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}}
*{{Cita libro|titolo=Il Castello del Crociato a Corbetta|autore=Pierangelo Valenti|wkautore=|curatore=|illustratore=|url=|editore=Inedito|città=Corbetta|anno=1969|volume=|opera=|edizione=|capitolo=|p=|pp=|posizione=|ISBN=|citazione=}}
*{{Cita libro|titolo=Il Viridario dei Somaschi a Corbetta|autore=Lucio Zavattin|wkautore=|curatore=|illustratore=|url=|editore=Ticino Comunicazione|città=Corbetta|anno=2005|volume=|opera=|edizione=|capitolo=|p=|pp=|posizione=|ISBN=|citazione=}}
 
== NoteVoci correlate ==
{{references|3}}
 
==Bibliografia==
* Castiglioni Bonaventura, ''Gallorum Insubrum antiquae sedes'', Milano, [[1541]]
* Giulini Giorgio, ''Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini'', Milano, [[1760]]-[[1765]]
* Langé Santino, ''Corbetta - Cenni illustrativi'', Corbetta, [[1926]]
* Pedrazzini Carlo, ''Magenta'', Istituto Editoriale Cisalpino, Varese, [[1935]]
* Valenti Pierangelo, ''Il Castello del Crociato a Corbetta'', (inedito), [[1969]]
* Cazzani Eugenio, ''Archivio Plebano di Corbetta'', Edizione "Olona", Saronno, [[1976]]
* Caronni Giancarlo e Rimonta Daniela, ''Il Santuario di Corbetta'', Amilcare Pizzi ed., Cinisello Balsamo, [[1995]]. ISBN 88-85153-01-1
* Legnani Paola e Vaghi Anna (a cura di), ''L'Oratorio di Nostra Signora (L'Addolorata) di Sant'Ambrogio in Corbetta'', Tipolitografia Crespi, Vittuone, [[1997]]
* Comincini Mario (a cura di), ''Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Sant'Angelo Lodigiano, [[2003]]
* Aina Livio, '' 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane'', Ed. Zeisciu, Corbetta, [[2004]]. ISBN 88-87405-09-3
* Zavattin Lucio, ''Il Viridario dei Somaschi a Corbetta'', Ed. Ticino Comunicazione, Corbetta, [[2005]]
* Comincini Mario (a cura di), ''Per grazia della Vergine - Miracoli e miracolismo nell'antica pieve di Corbetta'', Ed. Biessezeta, Mazzo di Rho, [[2006]]
* Balzarotti Andrea, ''Castellazzo de' Stampi - Volti di un borgo tra storia e natura'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Tipolitografia Crespi, Corbetta, [[2008]]
* Balzarotti Andrea, ''Boffalora sopra Ticino - Arte e cultura lungo il Naviglio Grande'', Amministrazione Comunale di Boffalora sopra Ticino, O.L.C.A. Grafiche, Magenta, [[2008]] [http://www.boffaloranet.it/Documenti/BOFFALORA_LIBRO_1208.pdf (disponibile anche sul web)]
* Balzarotti Andrea, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Tipolitografia Crespi, Corbetta, [[2008]]
*Aina Livio e Barbaglia Fiorenzo, ''Curbèta trumbèta'', Ed. Zeisciu, Corbetta, [[2009]]. ISBN 978-88-87405-30-9
 
==Voci correlate==
* [[Burgaria]]
* [[Pievi milanesi]]
* [[Pieve di Corbetta]]
* [[Le Confraternite di Corbetta]]
* [[Carlo Dossi]]
* [[Stazione di Corbetta-S.Santo Stefano Ticino]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Corbetta}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.comune.corbetta.mi.it/ |Comune di Corbetta]}}
* [{{cita web | url = http://proloco.visitacorbetta.com/ | titolo = Pro Loco Corbetta] | accesso = 3 agosto 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100715144450/http://proloco.visitacorbetta.com/ | urlmorto = sì }}
* [http://www.meteocorbetta.altervista.org/ MeteoCorbetta]
 
{{Corbetta}}
{{ProvinciaComuni della città metropolitana di Milano}}
{{Comuni del consorzio del Naviglio Grande}}
{{Comuni del Parco Agricolo Sud Milano}}
{{Pievi milanesi}}
{{Pieve di Corbetta}}
 
[[Categoria:{{Pieve di Corbetta]]}}
{{Via delle Gallie}}
[[Categoria:Comuni della provincia di Milano]]
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Milano}}
 
[[deCategoria:Corbetta| (Lombardei)]]
[[en:Corbetta, Italy]]
[[eo:Corbetta]]
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