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L<nowiki>'</nowiki>'''incendio del Narodni dom''' (''Casa del popolo'' o ''Casa nazionale'' in [[lingua slovena|sloveno]]) del 13 luglio 1920 distrusse la sede delle organizzazioni [[Slovenia|slovene]] di [[Trieste]]. Nell'edificio trovavano sede un teatro, una cassa di risparmio, un caffè e l'hotel Balkan, nome col quale era anche noto all'epoca il palazzo. Le vicende che portarono al rogo vanno inquadrate all'interno della pluridecennale lotta per il predominio sull'[[Mare Adriatico|Adriatico]] orientale fra popolazioni [[Slavi|slave]] (prevalentemente [[Croati|croate]] e [[Sloveni|slovene]]) e [[Italiani|italiane]], iniziata ancora nell'ambito dell'[[Impero austro-ungarico]]. Lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], l'entrata in guerra dell'Italia, il disfacimento dell'Impero, le trattative di pace e le successive fortissime frizioni fra l'Italia e il [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]] furono gli eventi più recenti, precedenti e contemporanei al rogo del Narodni dom. La vicenda è anche considerata la prima grande azione di piazza del nascente [[squadrismo]] [[fascismo|fascista]], nell'ambito di quello che successivamente venne definito ''fascismo di confine''<ref>{{cita|Kacin Wohinz 2010}}</ref>.
Il '''Liber Viridis''' (libro verde) è stato il terzo libro statutario della [[Repubblica di Ragusa]], comprendente atti legislativi del periodo 1358-1460.
 
==Inquadramento storico==
==Storia e contenuto==
{{vedi anche|Stato da Mar|Istria|Dalmazia|Incidenti di Spalato}}
Il ''Liber Viridis'' fu preceduto cronologicamente dalle seguenti collazioni:
Alla caduta della [[Repubblica di Venezia]], l'[[Impero austriaco]] - dopo un breve intervallo francese (1806-1814) - aveva inglobato tutti i possedimenti della ''Serenissima'': il [[Dogado]] (costituito dalla città di [[Venezia]] e dalle zone ad essa più vicine), lo [[Domini di Terraferma|Stato da Tera]] (territori dell'entroterra padano-veneto) e lo [[Stato da Mar]] (i domini marittimi). Le zone dell'[[Istria]] e della [[Dalmazia]] presentavano una peculiarità: a differenza degli altri possedimenti dello Stato da Mar avevano mantenuto nei secoli fra la propria popolazione una componente autoctona [[lingue romanze orientali|neoromanza]], che nel tempo aveva adottato in maggioranza il [[dialetto veneziano|veneziano]] come propria lingua, a fianco o in sostituzione del [[lingua dalmatica|dalmatico]], dell'[[lingua istriota|istrioto]] o dell'[[istrorumeno]]. A fianco di queste popolazioni, a partire dal VII secolo l'Istria e la Dalmazia avevano conosciuto l'immigrazione di popolazioni di ceppo slavo, che nei secoli s'identificarono via via come [[Croazia|croati]], [[Slovenia|sloveni]] e [[Serbia|serbi]].
* ''[[Liber statutorum civitatis Ragusii]]''. E' lo Statuto raguseo promulgato nel 1272, al tempo della dominazione [[Repubblica di Venezia|veneziana]], composto da alcune norme scritte e consuetudinarie precedenti, nonché da innovazioni legislative. Molte norme sono di derivazione o di ispirazione veneziana.
* ''Liber omnium reformationum'' (1300 ca. - 1358 ca.)
Venne poi seguito dall'ultimo libro statutario della Repubblica:
* ''[[Liber Croceus|Liber croceus]]'' (1460-1803)
 
La coesistenza di queste popolazioni sulla costa orientale dell'Adriatico non aveva mai causato delle particolari frizioni: da un lato Venezia non era interessata ad alcuna politica di dominio o di assimilazione su base etnica, dall'altra le varie pulsioni di carattere nazionale iniziarono a presentarsi solo a cavallo della metà del XIX secolo.
Esso contiene - in serie cronologica - i principali atti del Maggior Consiglio (''Consilium majus''), il massimo organo costituzionale legislativo della Repubblica. Per un breve periodo iniziale, tali atti vennero inseriti alternativamente nel ''Liber omnium reformationum'' e nel ''Liber viridis'', creando di fatto due serie parallele. Il primo atto contenuto nel ''Liber viridis'' è datato 28 febbraio 1358, mentre l'ultimo è datato 27 novembre 1460.
 
All'inizio del breve dominio francese, sia in Istria che in Dalmazia si posero le basi per il futuro sistema scolastico pubblico: il veneziano Vincenzo Dandolo, provveditore generale per la Dalmazia, alla fine del 1806 nel suo rapporto annuale a Napoleone consigliò la soppressione degli insegnamenti in lingua ''illirica'' nei seminari di Zara, Spalato e Priko, nei dintorni di Almissa, a favore dell'insegnamento in lingua italiana. D'altro canto, non solo l'italiano era già utilizzato nelle scuole seminariali di tutta la costa istriana e nei seminari dalmati, ma sia il croato che lo sloveno non avevano ancora codificato il proprio sistema grammaticale e la propria scrittura, e quindi parve naturale favorire una lingua come quella italiana, di grande tradizione e ritenuta consona alle classi dominanti. A lungo termine, ciò favorì l'italianizzazione anche di masse di studenti slavi, abituati a ritenere l'italiano come propria lingua d'élite.
Tutti gli atti sono in [[lingua italiana|italiano]] e in [[lingua latina|latino]]. A partire da una deliberazione del Senato raguseo (''Consiglio dei Pregati'') del febbraio e novembre 1472, si stabilì anche ufficialmente il divieto dell'utilizzo della lingua slava di Ragusa nelle arringhe all'interno dei consessi pubblici, introducendo l'obbligo di utilizzo del [[lingua dalmatica|dalmatico]] e del volgare italiano: da quel momento in poi il numero degli atti in lingua italiana divenne prevalente anche nelle collazioni statutarie.
 
Lo scoppio delle rivolte che coinvolsero gran parte del territorio europeo fra il 1848 e il 1849 catalizzò le scelte delle popolazioni locali: sloveni, croati e italiani iniziarono ad autodefinirsi anche nazionalmente.
==Edizioni==
 
L'unica edizione completa ed annotata del ''Liber Viridis'' è quella curata dagli studiosi [[Serbia|serbi]] Branislav M. Nedeljković e Radovan Samardžić nel 1984, per quanto presenti qualche errore.
== Note ==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|Milica|Kacin Wohinz|Alle origini del fascismo di confine: gli Sloveni della Venezia Giulia sotto l'occupazione italiana 1918-1921|2010|Sklad Dorče Sardoč|Gorizia|ISBN=978-88-903422-8-8|cid= Kacin Wohinz 2010}}
* [[Francesco Maria Appendini]], ''Notizie istorico-critiche sulle antichità storia e letteratura de' Ragusei'', Dalle stampe di Antonio Martecchini, Ragusa 1803
* Cristiano Caracci, ''Note di legislazione ragusea in periodo ungherese'', in ''Quaderni Vergeriani'', anno II, n. 2, Duino-Budapest, 2006, pp. 27 ss.
* Diego Dotto, ''Tradizioni scrittorie venezianeggianti a Ragusa nel XIV secolo: edizione e commento di testi volgari dell’Archivio di Stato di Dubrovnik'', Tesi di dottorato presso il Dipartimento di Romanistica dell'[[Università degli studi di Padova]], Padova 2008
* Robin Harris, ''Storia e vita di Ragusa - Dubrovnik, la piccola Repubblica adriatica'', Santi Quaranta, Treviso 2008
* Konstantin Jireček, ''L’eredità di Roma nelle città della Dalmazia durante il medioevo'', 3 voll., AMSD, Roma 1984-1986
* Branislav M. Nedeljković, Radovan Samardžić (cur.), ''Liber Viridis'', Srpska akademija nauka i umetnosti, Beograd 1984
* Nikša Stipcevic, ''Liber Viridis e Liber Croceus della repubblica di Ragusa'', in ''Quaderni Giuliani di Storia'', XX/I, 1999
 
* [https://www.legal-tools.org/doc/ab46a4/pdf/]
==Voci correlate==
* [https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/21244/1/QS_2_2016.pdf Dimenticare il Balkan]
* [[Dalmazia]]
* [[Liber statutorum civitatis Ragusii]]
* [[Liber Croceus]]
* [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]]
* [[Repubblica di Ragusa]]
{{Portale|Croazia|Venezia Giulia e Dalmazia}}