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<!--{{Album
|titolo = Hunky Dory
|titoloalfa = Hunky Dory
|artista = David Bowie
|featuring =
|tipo album = Studio
|giornomese = 17 dicembre
|anno = 1971
|postdata =
|etichetta = [[RCA Records|RCA]]
|produttore = [[Ken Scott]], David Bowie
|durata = 39 min : 04 s
|formati = [[Long playing|LP]], [[Compact disc|CD]], [[SHM|SHM CD]]
|genere = Rock
|genere2 = Pop Rock
|genere3 = Folk Rock
|genere4 =
|registrato = Trident Studios, [[Londra]], [[primavera]]/[[estate]] [[1971]]
|arrangiamenti = [[Mick Ronson]], David Bowie
|numero di dischi = 1
|numero di tracce = 11
|note = <small></small>
|numero dischi d'oro = 1
|numero dischi di platino = 1
|numero dischi di diamante =
|precedente = [[The Man Who Sold the World]]<br />([[:Categoria:Album del 1970|1970]])
|successivo = [[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars]]<br />([[:Categoria:Album del 1972|1972]])
|prima discografia = David Bowie
|precedente2 =
|successivo2 =
}}-->
 
{{quote|Ho iniziato a sentirmi a mio agio come cantautore con ''Hunky Dory''. Sentivo davvero che avevo capito come scrivere canzoni a quel punto. C'erano un paio di cose per le quali ho tentato una specie di trapianto del cervello di una canzone da cabaret su un pezzo rock. Una era ''[[Life on Mars?]]'' e l'altra era ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]''.|David Bowie<ref name="wonderworld">{{Cita web|http://www.teenagewildlife.com/info/faq/57.html|David Bowie|editore=teenagewildlife.com|accesso=08-05-2010}}</ref> }}
 
{{quote|La considero tuttora la migliore collezione di canzoni raccolte in un solo disco.|Rick Wakeman<ref name="wonderworld">{{Cita web|http://www.teenagewildlife.com/info/faq/57.html|David Bowie|editore=teenagewildlife.com|accesso=08-05-2010}}</ref> }}
 
 
'''''Hunky Dory''''' è il quarto album in studio dell'artista [[Inghilterra|inglese]] [[David Bowie]], pubblicato nel [[dicembre]] [[1971]] dalla [[RCA]]. La prima edizione su [[compact disc]], sempre della RCA, è del [[1984]] (anno in cui è uscito anche in versione [[picture disc]]), mentre nel [[1990]] è uscita l'edizione rimasterizzata della Rykodisc contenente quattro tracce bonus. Le ristampe successive comprendono quelle in [[vinile]] del [[1997]] e del [[2001]] e in CD del [[1999]], tutte pubblicate dalla [[EMI]], un mini LP del [[2007]] e un [[SHM|SHM CD]] del [[2009]], entrambe uscite in [[Giappone]].<ref name="illustrated">{{Cita web|url=http://www.illustrated-db-discography.nl/Album.htm#Hunky|titolo=Ristampe|editore=illustrated-db-discography.nl|accesso=19-07-2010}}</ref>
 
Inserito cronologicamente tra l'[[hard rock]] [[occultismo|occultista]] di ''[[The Man Who Sold the World]]'' e la [[fantascienza]] [[glam rock|glam]] di ''[[Ziggy Stardust]]'', ''Hunky Dory'' presenta tutti gli elementi chiave della musica di Bowie in una veste "[[pop art|pop]]" (in senso [[Andy Warhol|warholiano]]) elegante ed efficace, ed è considerato il suo primo autentico "album classico", come lo ha definito Stephen Thomas Erlewine di ''AMG'' «un assortimento caleidoscopico di stili pop uniti insieme dal senso visionario di Bowie, un vasto melange cinematografico di arte alta e bassa, sessualità ambigua, kitsch e classe».<ref name="amg">{{Cita web|url=http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:3ifixqq5ld0e|titolo=Stephen Thomas Erlewine|editore=allmusic.com|accesso=19-07-2010}}</ref> L'album mette in luce soprattutto l'abilità acquisita dall'[[artista]] [[inglese]] nel riscrivere il vocabolario del [[rock]] utilizzando forme già note ma inconfondibilmente marchiate dalla sua impronta. Titoli di canzoni che nominano [[Andy Warhol]] e [[Bob Dylan]] sono un buon indizio della piega musicale dell'album, molto più vicino al pop sognante di ''[[Space Oddity]]'' che agli stilemi [[proto-metal]] esibiti nell'album uscito l'anno prima. L'atmosfera è giocosa almeno fino all'ultima traccia, ''The Bewlay Brothers'', nelle parole di Roy Carr e Charles Shaar Murray «la canzone più densa e impenetrabile di Bowie».
 
L'influenza di ''Hunky Dory'' nella storia della [[musica pop]] continua a farsi sentire nell'opera di artisti come gli [[Eurythmics]]. «''Hunky Dory'', mi piace come suona», ha confermato [[Dave Stewart]] nel [[1999]], «lo uso tuttora come una specie di parametro di riferimento». Dougie Payne dei [[Travis]] ha detto nel [[2002]], «Quando ero piccolo mia sorella Jill ascoltava ''Hunky Dory''. ''The Bewlay Brothers'' mi spaventò; tutte quelle voci stridule. Anche ''Kooks'' e ''Oh! You Pretty Things'' sono incredibili».<ref name="xoomer2">{{Cita web|url=http://www.xoomer.virgilio.it/life_on_mars/glialtri|titolo=Dougie Payne|editore=xoomer.virgilio.it|accesso=10-07-2010}}</ref>
 
Come riporta Nicholas Pegg in ''The Complete David Bowie'', il titolo ''Hunky Dory'' (traducibile come "ottimo", "eccellente") era stato rivelato nel corso della [[Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessione BBC]] registrata il [[3 giugno]] [[1971]] ed era stato suggerito da Bob Grace, [[general manager]] della [[Chrysalis Records|Chrysalis]], che raccontava di un ex [[ufficiale]] della [[Royal Air Force|RAF]], proprietario di un [[pub]] ad [[Esher]], il cui vocabolario «era infarcito di espressioni gergali come "prang" e "whizzo". Un'altra era "è tutto hunky-dory". Lo dissi a David e gli piacque moltissimo».
 
Nel [[1998]], il libro ''The Guinness Top 10 of Everything'' ha indicato ''Hunky Dory'' come il secondo successo commerciale di Bowie nel [[Regno Unito]], dietro ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars]]'' e davanti a molti altri best sellers come ''[[Let's Dance (album David Bowie)|Let's Dance]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.teenagewildlife.com/info/faq/57.html|titolo=The Guinness Top 10 of Everything|editore=teenagewildlife.com|accesso=13-10-2010}}</ref>
 
== Tracce ==
<small>Le tracce, tranne dove indicato, sono scritte da David Bowie.</small>
# ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' - 3:37
# ''Oh! You Pretty Things'' - 3:12
# ''Eight Line Poem'' - 2:55
# ''[[Life on Mars?]]'' - 3:53
# ''Kooks'' - 2:53
# ''[[Rock 'n' Roll Suicide#Il lato B|Quicksand]]'' - 5:08
# ''Fill Your Heart'' ([[Biff Rose|Rose]]/[[Paul Williams|Williams]]) - 3:07
# ''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]'' - 3:56
# ''Song for Bob Dylan'' - 4:12
# ''[[Rebel Rebel#Il lato B|Queen Bitch]]'' - 3:18
# ''The Bewlay Brothers'' - 5:22
 
=== Tracce bonus della riedizione 1990 ===
#''Bombers'' - 2:38
#''[[The Man Who Sold the World#Le altre tracce|The Supermen]]'' (versione alternativa registrata durante le sessioni di ''Hunky Dory'') - 2:41
#''Quicksand'' ([[demo]] [[unplugged|acustico]] registrato nel [[1971]]) - 4:43
#''The Bewlay Brothers'' (versione mixata in maniera differente da quella dell'album) - 5:19
 
La riedizione di Hunky Dory distribita dalla Rykodisc nel 1990 contiene quattro tracce bonus tra cui l'inedita ''Bombers''. La prima versione di questo brano, che parla di un esperimento [[nucleare]] che accidentalmente provoca una [[guerra]] di dimensioni planetarie, era un [[demo]] del [[1971]], poi apparso nel [[bootleg]] ''The Axeman Cometh'', in cui Bowie cantava accompagnandosi al [[pianoforte]]. Successivamente furono effettuate due registrazioni. La prima, prodotta da Ken Scott ed eseguita con gli stessi componenti che avrebbero partecipato alla registrazione di ''Hunky Dory'', venne pubblicata come [[singolo]] promozionale negli [[Stati Uniti]] con una versione remixata di ''Eight Line Poem'' come lato B.<ref>{{cita web|url=http://www.teenagewildlife.com/Singles/B1971/Title.html|titolo=Bombers|editore=teenagewildlife.com|accesso=12-05-2010}}</ref> La seconda (la ''bonus track'') venne completata subito dopo, durante le sessioni di registrazione dell'album, con l'intenzione di inserirla come brano d'apertura della seconda facciata al posto di ''Fill Your Heart''. Anche se venne registrata nello stesso periodo di alcuni dei suoi capolavori riconosciuti, questa frenetica [[satira]] [[hippy]], definita dallo stesso Bowie «una specie di [[parodia]] di [[Neil Young]]», non era certamente in linea con lo standard di altri brani a struttura più complessa dell'album e venne scartata all'ultimo momento.<ref>{{cita web|url=http://b7c.tripod.com/|titolo=Tracce bonus|editore=b7c.tripod.com|accesso=12-05-2010}}</ref> Questa versione, un mix piuttosto metallico privo di [[basso (musica)|bassi]], è rintracciabile nel bootleg ''ChangesThreeDavidRobertJones'' ed era presente nell'album ''BOWPROMO 1A-1/1B-1'' stampato in 500 copie nell'[[agosto]] [[1971]], dove sfumava fino a sovrapporsi con l'inizio di una versione alternativa di ''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.illustrated-db-discography.nl/bowpromo.htm|titolo=BOWPROMO|editore=illustrated-db-discography.nl|accesso=12-05-2010}}</ref> Esistono anche acetati di ''Hunky Dory'' con ''Bombers'' al posto di ''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]''. Seppure esclusa da ''Hunky Dory'', ''Bombers'' fu tenuta in considerazione per un eventuale uso futuro ma non fu inserita nel materiale per ''[[Ziggy Stardust]]''. Venne eseguita dal vivo durante la [[Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessione BBC]] trasmessa il [[20 giugno]] [[1971]] e nel [[2000]] è stata inserita in ''[[Bowie at the Beeb]]'', unica raccolta ufficiale in cui si può trovare.
Le altre tracce bonus sono il [[demo]] [[unplugged|acustico]] di ''Quicksand'' del [[1971]], una registrazione mixata in maniera differente di ''The Bewlay Brothers'' e una versione alternativa di ''[[The Man Who Sold the World#Le altre tracce|The Supermen]]'', incisa ai Trident Studios nel [[1971]] durante le sessioni di ''Hunky Dory'' e riarrangiata con strofe acustiche alternate ai ritornelli di [[Mick Ronson]]. Questa versione venne inclusa nel [[1972]] nella raccolta ''Revelations - A Musical Anthology for Glastonbury Fayre''.<ref>{{cita web|url=http://b7c.tripod.com/|titolo=Tracce bonus|editore=b7c.tripod.com|accesso=12-05-2010}}</ref>
 
== Formazione ==
* [[David Bowie]] - [[Cantante|voce]], [[chitarra]], [[sassofono alto|sax alto]], [[sassofono tenore|sax tenore]], [[pianoforte]]
* [[Mick Ronson]] - chitarra, [[mellotron]]
* [[Trevor Bolder]] - [[basso elettrico|basso]], [[tromba]]
* [[Mick Woodmansey|Mick "Woody" Woodmansey]] - [[Batteria (musica)|batteria]]
* [[Rick Wakeman]] - pianoforte
 
== Registrazione ==
 
Alla fine del [[1970]], dopo che ''[[The Man Who Sold the World]]'' era stato pubblicato negli [[USA]], David Bowie stava già pensando all'album successivo. Bob Grace, [[general manager]] e co-fondatore della [[Chrysalis Records|Chrysalis]], affittò gli studi [[Londra|londinesi]] di Radio Luxembourg dove il [[cantante]] iniziò a incidere alcuni [[demo]] e a provare molto del materiale che avrebbe convogliato su ''Hunky Dory'', tra cui ''Oh! You Pretty Things''. Lo stesso Bob Grace ha dichiarato: «Improvvisamente tutte queste grandi canzoni cominciarono ad apparire. Usavamo fare tutti i demo allo studio Radio Luxembourg perchè era molto economico. Ricordo che potevamo mettere non più di pochi pollici di metallo sulle chitarre, altrimenti funzionava da antenna e ricevevamo la stazione radio locale ed una vicina stazione di taxi...».<ref name="xoomer">{{Cita web|url=http://www.xoomer.virgilio.it/life_on_mars/hunkydory|titolo=Bob Grace|editore=xoomer.virgilio.it|accesso=10-07-2010}}</ref>
 
Dopo una breve parentesi rappresentata dal tour promozionale in [[America]] del [[febbraio]] [[1971]], il cantante tornò in studio e riprese a sfornare nuovo materiale per l'album (tra cui ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' e ''[[Life on Mars?]]''). Tra gli [[musicista|strumentisti]] che vennero presi in considerazione ce n'erano alcuni con i quali aveva collaborato nei mesi precedenti tra cui il batterista di ''[[Space Oddity]]'' [[Terry Cox]] e Tony Hill, che con Bowie aveva fatto parte dei Turquoise, ma arrivò alla conclusione che c’era una persona di cui non poteva fare a meno: telefonò a [[Mick Ronson]]. Il [[chitarrista]] collaborava con Bowie sin dai tempi di ''[[Space Oddity]]'' e aveva fatto parte degli Hype, il gruppo che accompagnava l’artista [[inglese]] all’inizio del [[1970]] e che aveva poi continuato (senza Bowie) sotto il nome Ronno. La band si era presto avviata verso lo scioglimento, Ronson era tornato a [[Kingston upon Hull|Hull]] e adesso Bowie gli chiedeva di tornare a [[Londra]] per partecipare alle registrazioni di ''Hunky Dory'', e di portare con se un [[batterista]] e un [[bassista]]. Le prime scelte di Ronson per la nuova [[sezione ritmica]] furono i suoi precedenti colleghi Rick Kemp (che si unirà invece agli [[Steeleye Span]]) e Ritchie Dharma, coi quali aveva suonato in ''Fully Qualified Survivor'' di [[Michael Chapman (musicista)|Michael Chapman]], ma il proposito non durò a lungo.<ref name="ronson">{{Cita web|http://www.mickronson.com/mrhype.shtml|Mick Ronson|editore=mickronson.com|accesso=29-05-2010}}</ref> La scelta finale cadde su [[Mick Woodmansey|Mick "Woody" Woodmansey]], ex batterista degli Hype, e sul bassista dei Ronno, [[Trevor Bolder]]. Cominciava a delinearsi la band che sarebbe stata conosciuta l'anno successivo col nome di [[Spiders from Mars]]. I tre musicisti si trasferirono nella residenza [[Edoardo VII del Regno Unito|edoardiana]] di Bowie ad Haddon Hall per provare le nuove composizioni e il cantante decise di sfruttare l’imminente [[Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessione BBC]] del [[3 giugno]] come vetrina per la sua crescente cerchia di [[musicisti]] e per un pugno di nuove canzoni tra cui ''Kooks'', composta per commemorare la nascita del figlio [[Duncan Jones (regista)|Zowie]] avvenuta il [[30 maggio]]. Pochi giorni dopo l’apparizione al [[Glastonbury Festival#Anni 70|Glastonbury Fayre]] del [[23 giugno]], il gruppo si trasferì ai Trident Studios e le registrazioni continuarono per tutta l'[[estate]], terminando con l'incisione di ''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]''.
 
Le registrazioni agli studi Trident in realtà erano iniziate con un serio intoppo, quando era venunto fuori che certi membri del gruppo non avevano imparato le canzoni. Come ricordava Wakeman nel documentario radiofonico ''Golden Years'', David fu costretto a chiedere uno stop: «Disse, "avete avuto buona sistemazione per le prove, siete stati pagati, questa è un’ottima opportunità, e non le avete imparate. Adesso prendete la vostra roba e andate a provarle da un’altra parte, torneremo in studio quando avrete imparato le canzoni... se volete tornare ad essere un piccolo complesso a [[Kingston upon Hull|Hull]] o chissà dove, fate pure"». «Quando ripresero le registrazioni, una o due settimane più tardi», ricordava ancora Wakeman, «il gruppo era caldissimo! Erano tutti bravissimi e i pezzi fluivano a meraviglia».
 
A [[luglio]], il nuovo manager Tony Defries (subentrato a Kenneth Pitt alcuni mesi prima) organizzò la stampa di 500 copie promozionali di un vinile chiamato ''BOWPROMO 1A1/1B1'' (con canzoni di Dana Gillespie da un lato e qualche canzone di Bowie dall'altro) da usare come esca per le [[case discografiche]]. Defries volò a [[New York]] con il promo che comprendeva alcune delle nuove registrazioni, tra cui ''Oh! You Pretty Things'', ''Bombers'', ''Andy Warhol'' e ''[[Rebel Rebel#Il lato B|Queen Bitch]]'' e le versioni iniziali di ''Kooks'' e ''Eight Line Poem''. In pochi giorni si assicurò un contratto con la [[RCA]], il cui capo della sezione [[A&R]] Dennis Katz rimane sbalordito dal materiale: «Era teatrale, musicale, le canzoni erano eccellenti, c'era poesia vera, sembrava avere tutto», disse ai Gillman. Defries accettò l'offerta di Katz di 37.000 [[dollari]] a disco, un grosso miglioramento per il patrimonio di Bowie anche se una somma irrisoria secondo i parametri della [[RCA]].
 
Un nuovo inserimento nella formazione in studio fu quella del [[pianista]] [[Rick Wakeman]] il quale, dopo aver collaborato a ''[[Space Oddity]]'', aveva acquisito una certa notorietà come il musicista che aveva trasformato gli [[Strawbs]] in un progetto da alta classifica (e che avrebbe rappresentato un elemento fondamentale degli [[Yes]]). «Mi invitò nella sua casa di [[Beckenham]]», raccontò in seguito lo stesso Wakeman, «Mi disse di suonare tutte le note che volevo. Le canzoni erano incredibili, ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'', ''[[Life on Mars?]]'', una dopo l’altra. Disse che voleva arrivare all’album partendo da una diversa angolazione, che le voleva basate sul [[pianoforte]]. Così mi disse di suonarle come avrei eseguito un pezzo di pianoforte e che lui avrebbe adattato tutto il resto attorno. E andò proprio così, andammo in studio ed io ebbi la totale libertà di fare ciò che volevo nell’album. Ognuno suonava attorno a quello che suonavo io». Oltretutto il [[pianoforte]] suonato da Wakeman su ''Hunky Dory'' (e più tardi da [[Mick Ronson]] su ''[[Ziggy Stardust]]'') era di per sé una celebrità: era infatti lo stesso strumento che era stato usato per ''[[Hey Jude]]'' dei [[Beatles]] e per molti dei primi dischi di [[Elton John]] e [[Harry Nilsson]]. Sotto la tutela di Wakeman, Bowie e Ronson trasformarono la natura pianistica delle composizioni in una serie di arrangiamenti [[musica acustica|acustici]], con le uniche eccezioni costituite dal tributo a [[Lou Reed]] e ai [[Velvet Underground]] di ''[[Rebel Rebel#Il lato B|Queen Bitch]]'' e il fragoroso assolo di [[chitarra]] in ''Song for Bob Dylan''. Ma il talento di Mick Ronson non venne affatto soppresso. Al posto dei pesanti interventi di [[chitarra]] di ''[[The Man Who Sold the World]]'' ora rivelava la tempra della sua educazione classica con sontuose orchestrazioni d’[[archi (musica)|archi]] in brani come ''Fill Your Heart'', ''[[Life on Mars?]]'' e ''[[Rock 'n' Roll Suicide#Il lato B|Quicksand]]''.
 
In assenza di [[Tony Visconti]], andato a sostenere il luccicante astro nascente Marc Bolan, David reclutò Ken Scott, [[Ingegneria acustica|ingengnere del suono]] dei suoi dischi [[Mercury Records|Mercury]], per [[mixare]] le registrazioni e [[Produttore discografico|co-produrre]] l'album. Da notare che le note di copertina riportano "Prodotto da Ken Scott (assistito dall'attore)". L'attore è Bowie stesso, il cui "capriccio prediletto", nelle parole dei critici del ''[[New Musical Express]]'' Roy Carr e Charles Shaar Murray, era «pensare a se stesso come a un attore». Scott, altra figura chiave del successivo periodo [[Ziggy Stardust]], aveva da poco finito di lavorare con [[George Harrison]] per ''All Things Must Pass'', la cui tessitura acustica non sarebbe stata distante dal suono di ''Hunky Dory''. Il ruolo di [[arrangiatore]] fu rilevato da Bowie e Mick Ronson che, insieme a Bob Grace, selezionarono i brani una notte proprio a casa di Ken Scott. Fra quelli scartati vi erano ''How Lucky You Are'' e ''Right On Mother'' (quest’ultima incisa da Peter Noone lo stesso anno) mentre altri come ''[[Tracce bonus della riedizioni 1990|Bombers]]'' e ''[[Ziggy Stardust#Le tracce|It Ain’t Easy]]'' sarebbero stati incisi ai Trident ma esclusi dalla ''track list'' definitiva dell’album. Come riportato in ''The Complete David Bowie'', Ken Scott era scioccato dal talento istintivo di Ronson proprio come [[arrangiatore]]: «non sapeva realmente cosa ci si aspettasse da lui, così era molto più libero». Dal canto suo Bowie suona la chitarra, il sax e, come ironicamente riportato nelle note di copertina, le parti meno complicate di pianoforte.
 
Molti elementi nella preparazione di ''Hunky Dory'', compreso il fatto che la maggior parte delle canzoni venne scritta e registrata in forma di [[demo]] prima che cominciassero le sessioni vere e proprie, era in contrasto non solo con il precedente album di Bowie ma anche con la tendenza all'improvvisazione spontanea in studio che avrebbe dominato la sua carriera. ''Hunky Dory'' era l'accurato e coerente lavoro di un autore di canzoni, una collezione di canzoni insolitamente prolissa rispetto ai suoi standard abituali con una straordinaria fluidità dei passaggi armonici di Bowie del tutto nuova. Fondamentale anche il fatto che abbia optato per una impostazione di voce finalmente personale, un peculiare baritono-alto che scivolava impercettibilmente dentro e fuori il falsetto, le inflessioni [[cockney]] da rivista e gli innaturali americanismi di precedenti registrazioni. Gli arrangiamenti orchestrali di Mick Ronson e il virtuosismo del pianoforte di Rick Wakeman dettero il tocco finale. Tony Visconti, grande estimatore dell'album, disse in seguito che «nulla faceva supporre che avesse in mente tutto questo quando ci separammo dopo ''The Man Who Sold the World''».
 
== Temi e significati dell'album ==
 
Già dal titolo del brano di apertura di ''Hunky Dory'' (''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'') si può intuire l'aria di mutamento che pervade l'album rispetto al precedente ''[[The Man Who Sold the World]]''. I cambiamenti hanno investito ogni aspetto della genesi dell'album, a partire dal nuovo [[manager]] Tony Defries che, subentrato a Kenneth Pitt, ha procurato a Bowie un contratto con la [[RCA]] per la quale l'artista pubblicherà i successivi album fino a ''[[Scary Monsters (and Super Creeps)|Scary Monsters]]''. ''Hunky Dory'' si trova anche al primo grande crocevia della carriera di Bowie. É il suo ultimo album (almeno fino a ''[[Low (Davis Bowie)|Low]]''), ad essere presentato puramente come prodotto sonoro anziché come veicolo per gli elementi visivi teatrali, ed è forse anche l'ultimo disco in cui il cantante non reciti una parte, in modo più o meno marcato.
 
Da questo punto di vista vanno sottolineate le nuove frequentazioni di Bowie, che nel corso del [[1971]] gli permettono di conoscere il mondo [[newyorchese]] e di apprezzare realtà musicali ed estetiche diverse. Venire a contatto con la bizzarria di [[Andy Warhol]] durante le rappresentazioni di ''Pork'' alla [[Roundhouse]] desta in Bowie una particolare attenzione per l'eccentricità e l'ambiguità sessuale. Da questo momento, e dall'incontro vero e proprio con Warhol a [[New York]] del settembre [[1971]], nasce in lui il gusto della fusione tra musica e messa in scena: Bowie inizia a personalizzare il look e a capire l'importanza dei media, sfruttandoli per creare di sé l'immagine di una star. «Questo album è pieno dei miei cambiamenti e di quelli di alcuni dei miei amici», annuncia a una conferenza stampa e certamente ''Hunky Dory'' risulta, insieme all'album precedente, il più intimo e rivelatore fra i suoi dischi. «È un album che mi ha aiutato a tirare fuori molti aspetti del mio modo di sentire, un sacco di schizofrenia», ammetterà in seguito. Non c'è dubbio che si tratta di un disco irto di significati criptici e vibrante di immaginazione provocante. Nel [[gennaio]] [[1972]], Bowie dichiara a Michael Watts di ''[[Melody Maker]]'' che le sue canzoni «possono essere paragonate al parlare con lo psicanalista. La rappresentazione è il mio divano».
 
Ma i cambiamenti si riflettono anche sul processo di elaborazione lungo e complesso di testi e musica. Bowie, che in studio si era spesso avvalso dell'improvvisazione (tecnica che sfrutterà molto anche in seguito), ha deciso per questo album di cambiare approccio e, abbandonato l'[[hard rock]] dell'album precedente, compone le canzoni al [[pianoforte]] anziché alla [[chitarra]]. La [[chitarra elettrica|chitarra]] di [[Mick Ronson]] è resa meno aggressiva e passa leggermente in secondo piano a favore dei virtuosismi di [[Rick Wakeman]] ma al suo grande talento viene anche affidata l'orchestrazione degli [[archi (musica)|archi]].
 
In ''Hunky Dory'' si avverte, inoltre, una personalizzazione dello stile verso un pop orecchiabile ma decisamente non banale: Bowie ha dedicato all'album tutto il tempo necessario e la sua piena creatività (probabilmente in risposta al fatto di aver trascurato gli sviluppi di ''[[The Man Who Sold the World]]''). La sua impronta è fortissima, le armonie dei brani sono eccezionali, e la voce sta iniziando ad assumere sfumature sempre più originali.
 
All'interno del paesaggio lirico di ''Hunky Dory'' si possono rintracciare una serie di temi ed ossessioni ricorrenti. La ricerca dello zibaldone musicale, già elemento cardine dei lavori precedenti di Bowie, viene consolidata in una serie sistematica di citazioni incrociate, una massa di riferimenti e allusioni a canzoni rock, famose o sconosciute. In modo ancora più evidente, la seconda facciata inizia con una cover, seguita da una serie di omaggi a [[Andy Warhol]], [[Bob Dylan]] e [[Lou Reed]], gli eroi [[americani]] di Bowie. «L'intero album ''Hunky Dory'' rifletteva il mio recente entusiasmo per questo nuovo continente che mi si era spalancato davanti», dirà nel [[1999]], spiegando che «accadde perché ero stato negli USA... fu la prima volta che una situazione esterna mi influenzò al 100%, tanto che modificò il mio modo di scrivere e cambiò totalmente il mio modo di guardare le cose».
 
Dal punto di vista dei testi, ''Hunky Dory'' è anche il disco più apertamente "[[omosessuale]]" di David Bowie. Che reciti o meno, la nuova sensibilità gay di David è direttamente espressa in brani come ''Queen Bitch'' e, secondo alcune interpretazioni, in ''The Bewlay Brothers'' e ''Oh! You Pretty Things''. É comunque probabile che questo atteggiamento sia semplicemente parte di un più ampio concetto di teatralità che David sta rapidamente spingendo alla sua logica conclusione. Non va dimenticato che nell'[[agosto]] [[1970]] i [[Kinks]] avevano raggiunto il secondo posto in classifica con la loro hit sovversiva transessuale ''[[Lola]]'', annunciando il revival del corteggiamento del pop verso una frangia della società che aveva sempre affascinato Bowie fin dai giorni dei [[Biografia di David Bowie, 1962-1966#The Manish Boys|Manish Boys]]. La [[primavera]] del [[1971]], durante la quale scrisse molti dei brani di ''Hunky Dory'', fu un periodo che lo vide abbracciare la sottocultura gay di [[Londra]] con regolari visite al Sombrero e assidue frequentazioni dell'esotica combriccola di [[David Bowie#1970/1971: Dal folk acustico all'hard rock e ritorno|Freddi Burretti]]. Secondo Angela, «la gente del Sombrero cominciò quasi subito a fornirci il carburante. Il materiale su Hunky Dory... veniva direttamente dalle loro vite e dai loro atteggiamenti». Il 24 aprile, spinto dalla circolazione di ''The Man Who Sold the World'' con il travestimento in copertina, il ''Daily Mirror'' fotografò David nel suo famoso vestito sul prato di Haddon Hall. Precorrendo di nove mesi la famosa intervista in cui avrebbe dichiarato «Io sono gay», raccontò allegramente al Daily Mirror di essere «ambiguo e tutto il resto», aggiungendo che «non riesco a respirare in un'atmosfera convenzionale... trovo la libertà solo nell'ambito della mia stessa eccentricità».
 
Ci sono altri temi, forse meno superficiali, che percorrono come giunzioni i testi di ''Hunky Dory''. Un nuovo genere di esistenza fantastica è molto evidente, forse stimolata dal viaggio di David in [[America]] del 1971: ''Life on Mars?'' e ''Andy Warhol'' fanno entrambe riferimento al grande schermo che introduce una parata di icone cinematografiche, da [[Greta Garbo]] a [[Mickey Mouse]]. C'è una continuazione dell'atteggiamento ambiguo dell'album precedente nei confronti di guide, icone e profeti autoproclamati, alcuni dei quali più inquietanti di altri: [[Bob Dylan|Dylan]], [[John Lennon|Lennon]], [[Friedrich Himmler|Himmler]], [[Winston Churchill|Churchill]] e [[Aleyster Crowley]], il poeta occultista, già membro dell'Ordine Ermetico della Golden Dawn e flagello della morale comune edoardiana, che aveva e avrebbe esercitato ancora un'influenza tangibile sull'opera di Bowie. Tali figure danno corpo nel disco alla preoccupata consapevolezza della debole padronanza dell'uomo su relazioni e moralità, gli unici elementi che lo innalzano dalla barbarie.
 
Bowie ha confermato che il testo più impenetrabile di tutti,'' The Bewlay Brothers'', riguarda la sua relazione col fratellastro. Le idee [[Friedrich Nietzsche|nietzschiane]] di ''The Man Who Sold the World'' vi si ritrovano in abbondanza e una ulteriore specie di ''Ubermenschen'' viene introdotta in ''Oh! You Pretty Things'' con i suoi oscuri riferimenti a ''The Coming Race'' di [[Bulwer-Lytton]] celati sotto una veste musicale disimpegnata. Sopra e al di là dei personaggi mortali, riappaiono i "superuomini" e i "diavoli" che avevano affollato ''The Man Who Sold the World'', parte della miscela di immaginario religioso, filosofia nietzschiana e apocalittica di Bowie, che si andava rapidamente raffinando ma rimaneva oscura. I pavimenti di cattedrale, gli schianti nei cieli e il "ciarpame religioso" di ''Hunky Dory'' costituiscono un ponte tematico tra il disco precedente e il successivo.
 
Ma se ''Hunky Dory'' ha un tema principale è quello del timore [[Oscar Wilde|Wildeano]] dell'impermanenza, la consapevolezza che gioventù e passione verranno consumate dall'inevitabilità del cambiamento e della decadenza quando Bowie si batte in "un milione di strade senza uscita" e comincia a temere di "non avere più la forza", di diventare un "re dell'oblìo" mentre una nuova generazione di "stranieri" e "cose graziose" eredita la [[Terra]]. Bowie descrisse in seguito ''Hunky Dory'' come un album molto "preoccupato" ed una persistente minaccia sembra venire dal timore che la sorgente creativa si prosciughi, che in assenza di ispirazione egli uccida con l'intelletto un talento che ha sempre considerato istintivo: «affondando nelle sabbie mobili del mio pensiero» («sinking in the quicksand of my thought»), quando dovrebbe seguire il consiglio dell'unica cover dell'album: «dimentica la tua mente e sarai libero». Il procedimento della scrittura e la sua perdita permeano l'album. In ''The Bewlay Brothers'', «il grosso libro che abbiamo scritto, oggi non si trova più»; in Oh! You Pretty Things «alcuni libri si trovano» in «un mondo a venire»; in Song for Bob Dylan il "vecchio taccuino" si rinnova all'arrivo della «solita vecchia signora dipinta che scaturisce dalla fronte del super-cervello», presumibilmente Pallade Atena, la dea delle arti creative che emerge dalla fronte di Zeus. E su tutto incombe la minaccia che "molto presto diventerai vecchio".
 
Naturalmente ''Hunky Dory'' non si limita a trattare l'argomento dell'angoscia creativa di Bowie, non dobbiamo trascurare l'elemento ottimistico introdotto da ''Kooks'', il cui soggetto attribuisce un senso più positivo a ''Oh! You Pretty Things'' e ''Changes''. Nel [[luglio]] [[1972]] Ron Ross scriveva su ''Words & Music'': «Si tratta di canzoni di padri e figli. ''Oh! You Pretty Things'', ad esempio, si rivolge agli adolescenti ma la voce sembra essere quella di un vecchio outsider che osserva i cambiamenti che stanno attraversando. D'altra parte ''Kooks'' è una canzoncina intonata sullo stile di ''[[Your Mother Should Know]]'' che tenta di sedurre un bambino a rimanere con i suoi irrimediabilmente eccentrici genitori, vale a dire Bowie e sua moglie Angie». Ancora, «''Quicksand'' descrive lo stato d'animo di un giovane catturato nei cambiamenti cosmici tra due modi di vita. La sua decadenza è chiaramente insoddisfacente, anche se astutamente romantica».(wonder)
 
Scriveva il ''[[New York Times]]'': «Una voce che si trasforma con scintillanti metamorfosi da una canzone all'altra, una capacità compositiva che conquista e una teatralità che farà rosicchiare ai più abili attori drammatici i loro [[eyeliner]] per l'invidia». Ancora: «Una band sorprendentemente affiatata, guidata dalla figura carismatica del chitarrista Mick Ronson, che riesce a farti girare la testa con la sua intensità e a placarti il cuore con la sua delicatezza. Il nuovo album combina brani melodici irresistibili con testi che agiscono su più livelli, come una semplice narrazione o o come filosofia e allegoria, a seconda del vostro desiderio di scandagliare le profondità degli abissi».
 
Così ''Oh! You Pretty Things'' può esser letta come espressione dei sentimenti di chi sta per diventare padre ma, a un livello più profondo, riguarda le convinzioni di Bowie riguardo ad una razza di superuomini ("homo superior") alla quale fa riferimento in modo diretto.
 
== I singoli ==
Sono ben cinque le tracce di ''Hunky Dory'' uscite su [[45 giri]] anche se solo '''''[[Changes (David Bowie)|Changes]]''''' e '''''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]''''' vennero pubblicate (come lato A e lato B, rispettivamente) nel periodo in cui uscì l'album, il [[7 gennaio]] [[1972]]. '''''[[Life on Mars?]]''''' venne pubblicata il [[22 giugno]] [[1973]] (con ''[[Life on Mars?#Il lato B|The Man Who Sold the World]]'' come lato B), mentre '''''[[Rebel Rebel#Il lato B|Queen Bitch]]''''' e '''''[[Rock 'n' Roll Suicide#Il lato B|Quicksand]]''''' uscirono entrambe come lato B (rispettivamente di ''[[Rebel Rebel]]'' e ''[[Rock 'n' Roll Suicide]]''), il [[15 febbraio]] e l'[[11 aprile]] del [[1974]].
Sempre nell'[[aprile]] [[1974]] ''Queen Bitch'' venne ripubblicata negli [[Stati Uniti]] come lato B, stavolta di ''[[1984 (David Bowie)|1984]]'',<ref>{{cita web|url=http://www.teenagewildlife.com/Singles/19841974/Title.html|titolo=1984|editore=teenagewildlife.com|accesso=26-10-2009}}</ref> mentre ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' uscì nuovamente nel [[1975]] in un maxi singolo che conteneva ''[[Space Oddity (singolo)|Space Oddity]]'' e ''Velvet Goldmine''.
 
=== Le altre tracce ===
* '''''Oh! You Pretty Things'''''
 
{{quote|Penso che in un certo senso abbiamo creato un nuovo genere di persone. Abbiamo creato un bambino che sarà talmente esposto al bombardamento dei media da estraniarsi dall'ambito familiare prima di aver compiuto dodici anni.|David Bowie, prima intervista per ''[[Melody Maker]]'', [[gennaio]] [[1972]]<ref name="bible">{{Cita web|http://www.5years.com/oypt2.htm|Melody Maker 1972|editore=5years.com|accesso=01-05-2010}}</ref> }}
 
{{quote|''Oh! You Pretty Things'' suggerisce che "l'homo superior", la razza del superuomo, sta per emergere in modo implicito nella forma di un mini-Bowie.|John Mendelsohn, ''[[Rolling Stone]]'', [[6 gennaio]] [[1972]]}}
 
{{quote|Date un'occhiata ai vostri figli<br /> guardate i loro visi raggianti,<br /> non illudetevi che appartengano a voi<br /> sono l'inizio di una nuova razza||Look out at your children<br /> see their faces in golden rays,<br /> don't kid yourself they belong to you<br /> they're the start of a coming race.|lingua=en}}
 
Scritta con l'idea iniziale di farla registrare al [[cantautore]] [[USA|statunitense]] [[Leon Russell]],<ref name="5years 2">{{Cita web|http://www.5years.com/encyo.htm|Leon Russell|editore=5years.com|accesso=01-05-2010}}</ref> ''Oh! You Pretty Things'' fu probabilmente la prima traccia di ''Hunky Dory'' ad essere composta, dal momento che ne fu realizzato un [[demo]] negli studi di Radio Luxembourg non più tardi del [[dicembre]] [[1970]]. «Non riuscivo a dormire», disse in seguito Bowie, «erano circa le quattro del mattino. Mi ero svegliato con questa canzone che mi ronzava in testa. Ho dovuto alzarmi dal letto e suonarla, per liberarmene e tornare a dormire».
 
Lo stesso Bob Grace ha dichiarato: «Eravamo lì per un'intervista di Kid Jensen e mentre stavamo aspettando David stava giochicchiando al piano. Quando gli chiesi cosa stava facendo mi disse che non era riuscito a dormire la notte precedente a causa di questa canzone che gli girava nella testa. Si era dovuto alzare per suonarla. Così gli feci fare il demo...Si trattava di ''Oh! You Pretty Things''»".(xoomer)
 
Prima che la canzone fosse registrata per l'album ne era stata realizzata una [[cover]] interpretata da Peter Noone, l'ex [[cantante]] degli [[Herman's Hermits]], che venne pubblicata il [[30 aprile]] del [[1971]] e che raggiunse il dodicesimo posto in classifica ad [[ottobre]], diventando di fatto il brano di Bowie di maggior successo dopo ''[[Space Oddity (singolo)|Space Oddity]]''. Curiosamente, la versione di Noone risultò anche la prima canzone di David Bowie ad entrare nelle classifiche [[Australia|australiane]], prima ancora di Bowie stesso.<ref name="downunder">{{Cita web|http://www.bowiedownunder.com/charts/charts1970s.html#2|cover Peter Noone|editore=bowiedownunder.com|accesso=01-05-2010}}</ref> Bowie suonava il [[pianoforte|piano]] e appariva come voce di accompagnamento nel [[singolo]] di Noone, il quale si mise al sicuro da eventuali [[censura|censure]] [[radio|radiofoniche]] cambiando il verso «the Earth is a bitch» («la Terra è una puttana») in «the Earth is a beast» («la Terra è una bestia»).<ref name="5years 2">{{Cita web|http://www.5years.com/encyo.htm|cover Peter Noone|editore=bowiedownunder.com|accesso=01-05-2010}}</ref> Lo stesso Bowie, che accompagnò Noone al piano in una performance per ''[[Top of the Pops]]'', commentò: «Non so se Peter si rende conto del vero significato della canzone. Riguarda il concetto di Homo Superior». In effetti, il brano smentisce il suo brioso [[arrangiamento]] di [[pianoforte]] scivolando sul sinistro versante [[Friedrich Nietzsche|nietzschiano]] frequentato da gran parte dei brani di ''Hunky Dory''. Il testo si può interpretare come il seguito ideale di ''[[The Man Who Sold the World#Le altre tracce|The Supermen]]'', dell'album precedente, nel quale Bowie immaginava l'avvento imminente di una razza di uomini superiori con spiccati riferimento alla filosofia di [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]]. Da questo punto di vista la versione di Bowie di ''Oh! You Pretty Things'' viaggia su toni più cupi dell'accattivante incisione effettuata (con l'occhio rivolto alle classifiche) da Peter Noone.
 
{{quote|Oh voi cose graziose,<br /> non sapete che state facendo impazzire<br /> le vostre mamme e i vostri papà,<br /> fatemi essere più chiaro<br /> dovete trovare la strada<br />
per l'Homo Superior.||Oh you pretty things,<br /> don't you know you're driving<br />
your mamas and papas insane,<br /> let me make it plain<br /> you gotta make way<br /> for the Homo Superior.|lingua=en}}
 
C'è un elemento sinistro negli "Homo Superior", così come riferimenti agli scritti [[occultismo|occulti]] di [[Aleister Crowley]] e a ''The Coming Race'', uno dei primi racconti di [[fantascienza]] scritto nel [[1871]] da [[Edward Bulwer-Lytton]], nel quale viene descritta una specie molto progredita di quasi-umani che vivono nelle profondità della [[Terra]] e la cui civiltà superiore ha bandito le [[guerre]], il [[crimine]] e le disuguaglianze. Durante la sua prima famosa intervista per ''[[Melody Maker]]'', rilasciata a Michael Watts nel [[gennaio]] [[1972]], Bowie insisteva nel dire che l'imminente razza di superuomini doveva essere guardata con ottimismo: «Saranno in grado di realizzare tutte le cose che noi non riusciamo a fare». Tenendo presente la sua irresistibile passione per la [[fantascienza]] di serie B, è divertente notare come "The Homo Superior" in seguito divenne il nome della generazione di giovani [[telepatia|telepatici]] protagonisti della [[serie televisiva]] ''The Tomorrow People'', trasmessa dal [[1973]] al [[1979]] dal network [[ITV plc|ITV]].
 
Anche la recente [[paternità]] di Bowie deve aver giocato un ruolo nella stesura della canzone, come rivelò il cantante durante la campagna promozionale per ''Hunky Dory'': «La mia reazione all'annuncio che mia moglie era incinta rientrava negli archetipi del comportamento "da papà". Oh, diventerà un altro [[Elvis Presley|Elvis]]. La canzone contiene tutto questo più una spruzzata di fantascienza». Nel [[1976]], nel corso di un'intervista meno coerente ma a tratti rivelatrice, accennò all'aspetto più oscuro della canzone: «Moltissime canzoni in realtà hanno a che fare con qualche forma di [[schizofrenia]], o con problemi di [[Es (psicologia)|Id]] intermittente, e "''Pretty''" era una di esse», spiegava, «secondo [[Carl Jung|Jung]], vedere fessure nel cielo non è propriamente normale...».
 
{{quote|Guardo fuori dalla finestra e cosa vedo,<br /> uno squarcio nel cielo
e una mano che scende verso me.||Look out my window and what do I see,<br /> a crack in the sky
and a hand reaching down to me.|lingua=en}}
 
''Oh! You Pretty Things'' fu registrata in occasione di tre [[Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessioni radiofoniche BBC]], il [[3 giugno]] [[1971]] (anche se poi non venne trasmessa), il [[21 settembre]] dello stesso anno e il [[22 maggio]] [[1972]]. Venne eseguita successivamente durante l'apparizione televisiva a ''The Old Grey Whistle Test'' di [[BBC Two]], l'[[8 febbraio]] [[1972]]. Durante la performance, presente nel [[DVD]] ''[[The Best of David Bowie]]'' del [[2003]], Bowie cantò in [[playback]] accompagnandosi al [[pianoforte]]. La canzone non ha mai rappresentato un classico dal vivo e venne eseguita solo in alcune serate dello [[Ziggy Stardust Tour]] a partire dal [[maggio]] [[1973]], inserita in un [[medley]] comprendente ''[[Space Oddity (singolo)#Il lato B|Wild Eyed Boy from Freecloud]]'' e ''[[All the Young Dudes]]''.<ref name="5years 2">{{Cita web|http://www.5years.com/encyo.htm|Ziggy Stardust Tour|editore=5years.com|accesso=01-05-2010}}</ref> Una registrazione della performance televisiva del [[1972]] fu riesumata nel [[1999]] in occasione della ''John Peel Night'' trasmessa da [[BBC Two]].
 
* '''''Eight Line Poem'''''
 
«''Eight Line Poem'' vanta il distico finale in stile haiku: "But the key to the city/is in the sun that pins the branches to the sky"».(John Mendelsohn, 6 gennaio 1972, da rollingstone)
 
Nel brano più snobbato di ''Hunky Dory'', Bowie offre una performance vocale da virtuoso, accompagnato dagli scarni accordi del [[pianoforte]] di [[Rick Wakeman]] e da una linea di [[chitarra elettrica|chitarra]] che ricorda un lamento [[Country|country & western]] suonata da [[Mick Ronson]]. Quando fu pubblicato l'album, a chi gli chiedeva notizie sulla canzone Bowie rispose con una notazione piuttosto criptica: «La città è una sorta di escrescenza di lusso sul deretano della prateria». Il testo è un'istantanea impressionistica scattata in una camera di città, nella quale un [[gatto]] ha appena sbattuto contro un telaio rotante mentre un [[cactus]] siede enigmaticamente alla finestra. Sommerso tra i brani di più ambiziosa produzione che lo circondano, ''Eight Line Poem'' è tranquillo, misterioso e possiede una strana magnificenza. [[William Burroughs]], futuro amico di Bowie, riteneva che il testo ricordasse ''[[La terra desolata|The Waste Land]]'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. Ne apparve una seconda versione sul lato B del raro promo americano ''Bombers'' e anche nel sampler di ''Hunky Dory'' contenente sette brani stampato lo stesso anno da Tony Defries. La canzone fu eseguita dal vivo una sola volta, durante una [[Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessione alla BBC]] registrata il [[21 settembre]] [[1971]].
 
* '''''Kooks'''''
 
«''Kooks'' trova Dave che incoraggia il fanciullo a restare con i suoi, per quanto deviati e spudorati possano essere, con versi come: "Don't pick fights with the bullies or the cads/'Cause I'm not much cop at punching other people's Dads"».(John Mendelsohn, 6 gennaio 1972, da rollingstone)
 
[[Duncan Jones (regista)|Duncan Zowie Haywood Jones]] nacque il [[30 maggio]] [[1971]] e, secondo la leggenda, David scrisse ''Kooks'' proprio quel giorno. Se si dà credito a questa tesi dev'essere stato straordinariamente veloce, dal momento che la canzone fu eseguita per la prima volta nella Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessione BBC]] del [[3 giugno]], appena quattro giorni dopo. «Avevo appena ascoltato un album di [[Neil Young]] quando mi telefonarono per dirmi che mia moglie aveva dato alla luce un bambino la domenica mattina e allora decisi di dedicargli questo brano», annunciò David al pubblico presente in studio, precisando che il testo non era ancora definitivo. Questa e la successiva sessione del [[21 settembre]] sarebbero state le uniche occasioni per sentirla dal vivo.
Un [[demo]] realizzato in studio, nel quale Bowie si accompagna con la [[chitarra acustica]] e che contiene alcune piccole variazioni di testo, è apparsa su alcuni [[bootleg]].(teenage) La versione di ''Hunky Dory'', notevolmente rafforzata dall'[[arrangiamento]] per [[archi (musica)|archi]] di [[Mick Ronson]] e dalla [[tromba]] di [[Trevor Bolder]], fu incisa ai Trident Studios verso [[luglio]] del [[1971]] mentre un [[mixaggio]] leggermente differente appariva sull'album promozionale in edizione limitata stampato in [[agosto]].
''Kooks'', che nelle note di copertina è dedicato al "Piccolo Z", è una sorta di affettuoso messaggio augurale di chi è appena diventato padre, un motivetto orecchiabile guidato da un piano vaudeville e sottolineato da elementari interventi di tromba di Trevor Bolder. Come suggerisce la stessa notazione di David, presenta alcune somiglianze con la produzione più leggera di [[Neil Young]]. «Il bambino era nato», dichiarò David all'epoca dell'uscita dell'album, «e somigliava a me e a Angela. La canzone nacque un po' come una cosa tipo "se rimani con noi ne vedrai delle belle"».(wonder) Pur risultando spudoratamente leggero in mezzo a tracce come ''Quicksand'' e ''[[Life on Mars?]]'', ''Kooks'' reca comunque tracce dell'ossessione, diffusa in ''Hunky Dory'', di essere costretti a crearsi una vita immaginaria. Bowie invita infatti il figlio a «far parte della nostra storia di innamorati».
Zowie fra l'altro veniva pronunciato come il nome femminile [[Zoe]] ed era inteso come una versione maschile della parola greca che significa vita (inoltre fa rima con l'esatta pronuncia di Bowie). «Gli piace», dichiarò Bowie nel [[1999]], «ha una passione per quel brano, sa bene che è stato scritto per lui».
 
* '''''Fill Your Heart'''''
 
«Una deliziosa e opportunamente bonaria interpretazione della vivace ''Fill Your Heart'' di Biff Rose apre il lato B, con un'abile incursione nel falsetto da parte delle corde vocali Bowie e un assaggio del sassofono provocatorio di Bowie».(John Mendelsohn, 6 gennaio 1972, da rollingstone)
 
L'unica composizione che non porta la firma di Bowie è opera del [[cantautore]] [[USA|americano]] Biff Rose (descritto da Bowie come «un [[Randy Newman]] da [[flower power]]») e dal suo collaboratore [[Paul Williams (compositore)|Paul Williams]]. La versione originale del brano è contenuta nell'album ''The Thorn in Mrs. Rose's Side'', inciso da Rose nel [[1968]], anche se ''Fill Your Heart'' era già stata pubblicata dal musicista [[Tiny Tim]] come lato B del singolo ''Tiptoe Through the Tulips''.(teenage) In seguito Bowie asserì che ''Hunky Dory'' nell'insieme «è pesantemente influenzato dal modo di scrivere canzoni di Biff Rose».
Il brano, che rimpiazzò ''Bombers'' come brano di apertura della seconda facciata dell'album nelle ultime fasi di lavorazione, si colloca abbastanza felicemente accanto alla stravaganza post-[[hippy]] della precedente ''Kooks''. Con il suo inno al pensiero positivo e con la suggestiva evocazione di [[drago|draghi]], richiama alla mente le prime composizioni di Bowie. Pur mancando della profondità letteraria e musicale che contraddistingue i brani migliori dell’album, fornisce un convincente contrappunto all’angoscia di ''Quicksand'' e ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' coi suoi avvertimenti ammonitori: «don’t play the game of time» («non scherzare col tempo») e «forget your mind and you’ll be free» («dimentica la tua mente e sarai libero»). Il brano verrà probabilmente ricordato, comunque, soprattutto per il gradevole stacco di [[sax]] suonato da David e per lo spettacolare virtuosismo esibito da [[Rick Wakeman]] nel suo assolo di [[pianoforte]].
''Fill Your Heart'' occupava uno spazio preminente nella [[colonna sonora]] del [[serial]] trasmesso dalla [[BBC]] nel [[1993]], ''The Buddha of Suburbia'', accanto a musiche appositamente composte da Bowie.
''Fill Your Heart'', uno dei brani più veloci di ''Hunky Dory'', faceva parte del repertorio dal vivo di Bowie fin dal [[1970]], anche se il brioso [[arrangiamento]] col [[pianoforte]] in evidenza che appare nell'album è considerevolmente più sofisticato dell'accompagnamento di [[chitarra acustica]] che caratterizzava le prime esecuzioni live, comprese le [[Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessioni BBC]] del [[5 febbraio]] [[1970]] e del [[21 settembre]] [[1971]].
 
* '''''Song for Bob Dylan'''''
 
«Ecco come alcuni vedono Bob Dylan», fu il commento di Bowie a questo brano folk non molto considerato all'epoca dell'uscita di ''Hunky Dory''. Il titolo è una parodia di ''[[Song to Woody]]'', un omaggio dedicato nel [[1962]] da [[Bob Dylan]] al suo idolo [[Woody Guthrie]], ma l'omaggio di Bowie diventa un'arringa piuttosto che un elogio.
Il testo, indirizzato direttamente a [[Robert Allen Zimmerman|Robert Zimmerman]] (mettendo in luce la crescente preoccupazione di David per i livelli di identità), lascia intendere che sia il [[folk rock|folk rocker]] radicale di un tempo a implorare il suo "buon amico Dylan" a tornare alle radici del suo modo di comporre canzoni e a venire in soccorso di coloro che hanno perso la fede:
 
{{quote|Chiedi al tuo caro amico Dylan<br /> se rimarrebbe a fissare un po' la vecchia strada||Ask your good friend Dylan<br /> if he'd gaze a while down the old street|lingua=en}}
 
{{quote|Digli che abbiamo perso le sue poesie<br /> così ora le scrivono sui muri||Tell him we've lost his poems<br /> so they're writing on the walls|lingua=en}}
 
In un certo senso sembra anche che Bowie rivendichi il proprio diritto sul territorio di Dylan: nel [[1976]] dichiarò infatti a ''[[Melody Maker]]'' che la canzone «spiegava quello che volevo fare col [[rock]]. Era in quel periodo che dissi "Ok, se non vuoi farlo tu, lo faccio io". Intravedevo un vuoto di leadership». Nella sua evocazione della dea [[Atena]], Bowie rinnova la supplica, già presente in altri brani di ''Hunky Dory'', dell'artista che invoca il beneficio dell'ispirazione. In fin dei conti, ''Song for Bob Dylan'' sembra essere allo stesso tempo sia un tributo che una reprimenda e ci ricorda, in mezzo alle criptiche formulazioni amorali dell'album, che due anni dopo i brani di protesta contenuti in ''[[Space Oddity]]'', Bowie continua a ritenersi quantomeno in linea con una scuola di autori più polemica.
''Song for Bob Dylan'' fu eseguita per la prima volta durante la [[Sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessione BBC]] registrata il [[3 giugno]] [[1971]], con la voce solista di George Underwood, ex compagno di scuola di Bowie e un tempo membro dei [[Biografia di David Bowie, 1962-1966#The King Bees|King Bees]] (Bowie ha detto di averla scritta proprio per Underwood, che era un patito di Bob Dylan (5years)). Come la sconnessa introduzione di David non contribuisce certamente a chiarire, in quella fase la canzone era intitolata ''Song for Bob Dylan - Here She Comes''. Il brano fu eseguito spesso nei primi concerti dello [[Ziggy Stardust Tour]], prima di scomparire del tutto a metà del [[1972]].
 
* '''''The Bewlay Brothers'''''
 
''The Bewlay Brothers'', probabilmente la più criptica, misteriosa, insondabile e inquietante incisione esistente di Bowie, ha sfidato ogni tentativo di interpretazione per quasi tre decenni. Dal punto di vista vocale ci mostra un Bowie che spinge alle estreme conseguenze l'affettazione alla Dylan di Hunky Dory, ricavandone un apprezzabile incrocio tra il suo immediatamente riconoscibile "marchio di fabbrica" vocale e il caratteristico tono rauco "sand and glue" di Dylan. Sotto l'aspetto strumentale, l'intersezione di diversi elementi acustici che costituisce la prima pietra su cui sono fonadte molte grandi composizioni di Bowie viene qui incrementata dalla costruzione di un muro di sinistri effetti sonori e voci di demoni, che ricordano le voci sovrapposte e gli esperimenti al synth di The Man Who Sold the World.
 
Gran parte dell'impatto della canzone risiede nella grazia con cui combina i migliori elementi dei due album, unendo la semplicità e la potenza melodica di Quicksand con la tremante minaccia di All the Madmen fino ad ottenre un risultato ancora più impressionante.
 
É interessante notare come il produttore Ken Scott ricordi che, a differenza degli altri brani di Hunky Dory, The Bewlay Brothers fu inserito nell'album all'ultimo momento, senza incidere una traccia di prova prima della registrazione finale: «Gli arrangiamenti furono elaborati in studio, ma non scritti».
 
I versi ostinatamente oscuri, che Bowie una volta dichiarò di avere scritto pensando ad ascoltatori americani, in modo che potessero «leggerci tutto quello che volevano loro», hanno provocato innumerevoli, intriganti e spesso disperatamente vacillanti interpretazioni. Molti hanno creduto di rintracciare nella canzone una sorta di manifesto gay, in particolare Tom Robinson, il quale una volta fece notare che «fino ad allora tutta la musica pop non parlava d'altro che di rapporti tra i due sessi. Improvvisamente ascoltavi The Bewlay Brothers e pensavi "sono io!"». Altri l'hanno interpretata come un resoconto dei rapporti tra David e il suo schizofrenico fratellastro Terry Burns, sostenendo che la canzone affronterebbe la paura della pazzia congenita alla famiglia che, come Bowie aveva ammesso, era stata un fattore determinante nelle sue prime opere. Nessuno dei due argomenti è particolarmente inusuale nelle sue incisioni dei primi anni settanta e, in un raro momento di franchezza, David confermò nel 1977 che la canzone era «in gran parte basata su me stesso e mio fratello».
 
Nel 2000, intervenendo al documentario di BBC Radio 2 ''Golden Years'', la descriveva come «un altro pezzo vagamente aneddotico sulle mie sensazioni riguardo ai rapporti tra me e mio fratello, o il mio altro doppelgänger. Non ho mai avuto una visione chiara di quale posizione abbia realmente occupato Terry nella mia vita, se fosse una persona reale o se io facessi riferimento a un'altra parte di me. Penso che ''The Bewlay Brothers'' riguardasse proprio questo».
 
Con pochi dati certi ad ostacolare il libero fluire dell'immaginazione, vari commentatori si sono presi la briga di fornire ingegnose ma azzardate spiegazioni di ''The Bewlay Brothers''. George Tremlett postula una teoria fantasticamente inconsistente secondo la quale la canzone sarebbe il resoconto del disastroso esito di una séance sostenuta da David e Terry «ai tempi in cui l'incipiente malattia mentale di Terry cominciava a manifestarsi chiaramente». Altri cronisti sono andati così in là da sovrapporre le disgrazie di Terry alla chiave di lettura gay, suggerendo che il brano possa essere il risultato di una fantasia riguardante un atto sessuale tra David e il fratellastro.
 
Non è certamente arduo rintracciare un sottotesto gay nei versi della canzone, che impiega lo slang codificato del ghetto omosessuale del Greenwich Village come del resto un altro brano dello stesso album, Queen Bitch.
Sotto questa angolazione, l'enfasi è posta su "real cool traders" ("prostituti veramente fichi") che stanno appostati "in the crutch-hungry dark" ("nel buoi avido di spinelli"), costretti a mandare avanti un'esistenza clandestina giorno dopo giorno ("they wore the clothes, they said the things to make it seem improbable, the whale of a lie...", "indossavano i vestiti e pronunciavano le parole che potessero apparire più improbabili, una colossale bugia..."), appendendo i loro abiti mentre il trucco è "woven on the edging of my pillow" ("impresso sul bordo del mio cuscino"). Da questo punto di vista, l'indimenticabile immagine del fratello senza vita, altrimenti interpretata come come una visione di Terry privo di sensi dopo un attacco epilettico, potrebbe facilmente apparire post-coitale. É altresì innegabile che la strofa "I was stone and he was wax, so he could scream and still relax" ("io ero di pietra e lui di cera, così poteva urlare e allo stesso tempo rilassarsi") potrebbe essere, come i Gillman hanno sostenuto per primi nel loro libro, «il resoconto preciso di un soddisfacente rapporto omosessuale» ma anche una descrizione obliqua comunicata attraverso immagini mutuate dal noto gioco infantile di pietra, forbici e carta.
 
Eppure, come si verifica per tutte le migliori canzoni di Bowie, più si tenta di afferrare il testo e più questo si rivela sfuggente. Nonostante tutti i seducenti indizi che si possono produrre a suo favore, la pura e semplice lettura gay appare comunque tanto oscura e inconsistente da far pensare ad una falsa pista. Ci sono almeno altrettante immagini sul versante allucinatorio da suggerire un sottotesto orientato sull'argomento-droga ("dust would flow through our veins... shooting up pies in the sky... we were so turned on in the Mind-Warp Pavillion", "polvere che scorre nelle nostre vene... lanciando in aria promesse illusorie... così veniamo condotti nel Padiglione della Mente Alterata"). Altre immagini ricorrono in altri brani di Hunky Dory: l'osservazione che "the solid book we wrote cannot find today" ("il fantastico libro che abbiamo scritto oggi non si riesce a trovare") richiama i poemi perduti di Song for Bob Dylan e i "books... found by the golden ones" ("libri... trovati accanto a quelli preziosi") di Oh! You Pretty Things, mentre la strofa che accenna ai "falsari" ci riporta a Changes, all'inizio dell'album. É stato notato, con argomenti abbastanza persuasivi, che l'immagine del corpo senza vita, come un manichino ridotto allo stato di "chameleon, comedian, Corinthian and caricature" ("camaleonte, attore comico, libertino e caricatura") coincide con la decisione di Bowie alla fine di Hunky Dory di cancellare la sua personalità artistica e di sostituirla con la tabula rasa sulla quale verrà impresso il volto di Ziggy Stardust. Se questa interpretazione è plausibileè divertente notare che Bowie si era autodefinito un "camaleonte" molto tempo prima che i giornalisti rock adottassero il termine servendosene per definire il cliché definitivo da applicare alla sua personalità artistica.
 
Anche il titolo della canzone è stato a lungo oggetto di dibattito. Charles Shaar Murray e Roy Carr suggeriscono che l'ermetico Bewlay Brothers possa essere un riferimento alle divinità della mitologia classica, mentre altri hanno avanzato la congettura che "Bewlay" possa essere un'alterazione di Beulah, o addirittura di Newley, da Anthony. La realtà è più prosaica, non sono molti a sapere che "Bewlay Bros." era il nome di un negozio di tabacchi che si trovava in Brixton High Street, al tempo delle registrazioni di Hunky Dory.
 
Bowie non è mai entrato nei dettagli discutendo della canzone e quando si è riferito ad essa non ha fatto altro che confondere ancora di più le idee. «Non riesco a immaginare cosa avesse in mente in quel momento la persona che ha scritto quella canzone», fece notare una volta. Nel 1971 definì il brano «un'altra della serie di confessioni di David Bowie, Star Trek in giacca di cuoio», qualunque cosa ciò possa significare. Ken Scott riferisce che durante le registrazioni Bowie gli confidò che «i versi non significano assolutamente nulla». Eppure la canzone rappresentava sicuramente abbastanza per lui da fornirgli, dopo diversi anni, il nome per la sua compagnia di edizioni musicali, la Bewlay Bros. Music. Forse anche questa era una mossa studiata per incrementare la mistica della canzone. Forse è questo il motivo per cui il brano non è mai stato eseguito dal vivo e forse ciò spiega anche l'apparizione di un quasi identico "Alternate Mix" nella riedizione del 1990 di Hunky Dory.
 
Ma, in fin dei conti, tentare di svelare l'enigma equivale a mancare completamente il bersaglio. La stessa proliferazione di differenti letture dovrebbe evidenziare il fatto che la canzone non deve avere necessariamente un "argomento" omosessualità o schizofrenia, droga o religione, ma può abbracciare tutte queste influenze in un ventaglio di possibilità. Ascoltando Bowie che al massimo delle sue facoltà lancia oscuri lamenti riguardanti "i benpensanti di domani", "la crosta solare", "denti lampeggianti di ottone" e "il cupo volto sul pavimento della cattedrale" è difficile non azzardare una propria interpretazione.
 
La lenta dissolvenza di sinistre voci da cartoni animati che ridacchiano "please come away..." ("per favore allontanatevi...") rappresenta uno dei finali di album più belli e sconvolgenti della storia del rock.
 
Una ballata trascinante, data dal ritmo coinvolgente e lento sostenuto dalle chitarre acustiche. Pochi accordi per un'interpretazione profondamente sentita e malinconica.
 
I crediti di produzione riportati sulla copertina dell'album ''[[Lust for Life]]'' di [[Iggy Pop]] sono attribuiti a "Bewlay Bros.", inteso in questo caso come un'aggregazione di Bowie, Iggy e il [[produttore]]-[[ingegnere del suono]] [[Colin Thurston]].
 
Descritta come "probably Bowie's densest and most impenetrable song".(enwiki)
 
The composer himself supposedly told producer Ken Scott that it was a track for the American market, because "the Americans always like to read things into things", even though the lyrics "make absolutely no sense".(enwiki)
 
Reflecting on the song in 2008, Bowie wrote "I wouldn't know how to interpret the lyric of this song other than suggesting that there are layers of ghosts within it. It's a palimpsest, then".(enwiki)
 
Bowie ha usato Bewlay Bros come pseudonimo per se stesso, Iggy Pop e Colin Thurston come produttori dell'album di Iggy Pop del 1977 ''Lust for Life''.(enwiki)
 
Eseguita dal vivo per la prima volta per ''Live and Exclusive'', programma di BBC Radio 2, il 18 settembre 2002.(enwiki)
 
''Les Inrockuptibles'', intervista di JD Beauvallet, estate 1993: «Avevo scritto per lui una canzone su ''Hunky Dory'', ''The Bewlay Brothers''». (velvet, parla del fratellastro)
 
Bowie ha chiamato la sua publishing company "Bewlay Bros. Music".(5years)
 
Secondo quanto sostenuto da Ken Scott, Bowie si è ispirato al nome di una tabaccheria vicina ai Trident Studios.(5years)
 
Tom Robinson ha interpretato il brano come una "gay agenda".(enwiki)
 
La voce accelerata di Bowie nel finale è stata paragonata dai critici Roy Carr e Charles Shaar Murray del ''New Musical Express'' all'effetto di ''The Laughing Gnome'', ma "in una forma molto più sinistra".(enwiki)
 
da ''Iselect'': «L’unica pipa che ho mai fumato è stata un’economica Bewlay. Era un oggetto comune verso la fine degli anni ’60 e per questo brano ho voluto utilizzare il cognome Bewlay al posto del mio. Questa non era solo una canzone sulla fratellanza, non volevo snaturarla utilizzando il mio vero nome. Detto questo, non saprei come interpretare il testo della canzone se non suggerendo che in essa vi sono diversi strati di fantasmi. Una sorta di palinsesto. Le circostanze che portarono alla registrazione di questo brano mi vengono a malapena in mente. Era tardi, ricordo. Stavo da solo con il mio produttore Ken Scott e gli altri musicisti se ne erano già andati via. A differenza del resto dell’album ''Hunky Dory'', del quale avevo già scritto tutto ancora prima che lo studio fosse prenotato, questa canzone era un pezzo ancora non concretizzatosi, che sentivo di dover registrare il più immediatamente e velocemente possibile. Per tutta la giornata avevo scritto una miriade di parole. Mi ero sentito distaccato e instabile per tutta la serata, come se qualcosa si stesse articolando nella mia mente. È probabile che possa aver fumato qualcosa nella mia pipa Bewlay. Ricordo chiaramente una sensazione di espansione emotiva. Credo che terminammo tutto il lavoro quella notte. Ed è possibile che sia finito a bere al Sombredo di Kensington High Street o probabilmente che sia andato a sconvolgermi al Club La Chasse di Wardour Street».
 
11.12.2000 - Life on Mars è un lavoro teatrale concepito da David Hollywood, Liam Judson e Aidan Roberts. Si tratta di un pezzo di teatro urbano concettuale basato sulla musica e sulle liriche di Bowie. Presentando i temi della vita suburbana, dell'alienazione, della fama e dell'autodistruzione, lo show narra la storia di due fratelli (i fratelli Bewlay, dalla canzone Bewlay Brothers, LP Hunky Dory, Rca, 1971) dalla fanciullezza attraverso una dura adolescenza, fino alla giovane età adulta. Ispirato dal potenziale teatrale della musica, conterrà canzoni da Space Oddity, Hunky Dory, Ziggy Stardust, Aladdin Sane e Diamond Dogs. Lo show debutterà alla Wentworth Falls School of Arts in Australia nel marzo del 2001.(xoomer)
 
«''The Bewlay Brothers'' suona come qualcosa lasciato fuori da ''The Man Who Sold the World'' solo perché non era abbastanza "rumorosa". Musicalmente è tranquilla, arida e sinistra, il testo è praticamente impenetrabile, un flusso di coscienza di immagini strane e (apparentemente)indipendenti, e si chiude con varie ripetizioni di un coro agghiacciante cantato con un chiaro accento cockney al quale David ricorre di solito quando sta tentando di comunicare qualcosa circa l'impossibilità di trascendere completamente dalle circostanze mondane della propria nascita».(John Mendelsohn, 6 gennaio 1972, da rollingstone)
 
''Melody Maker'', [[22 gennaio]] [[1972]], di Michael Watts: «In ''The Bewley Brothers'' ricorre ad un accento cockney molto spiccato. Dice di averlo preso da Tony Newley».
 
''The Bewlay Brothers'', sinistro folk psichedelico dalla struttura circolare e claustrofobica, memore di Syd Barrett e degli incubi acustici del precedente ''The Man Who Sold the World''. Il testo, forte di liriche criptiche, è incentrato sul particolare rapporto tra Bowie e il fratellastro Terry, malato di schizofrenia e già da allora soggetto a cure psichiatriche (morirà suicida a metà anni 80, a lui sarà dedicata ''Jump They Say'' del 1993).
 
=== Altre uscite ===
 
Molte delle tracce dell'album si trovano in ''[[Bowie at the Beeb]]'', nelle versioni eseguite in occasione di alcune [[sessioni radiofoniche di David Bowie alla BBC|sessioni BBC]]: ''Kooks'' ([[20 giugno]] [[1971]]), ''Eight Line Poem'' ([[4 ottobre]] [[1971]]), ''[[Queen Bitch]]'' ([[7 febbraio]] [[1972]]), ''Oh! You Pretty Things'', ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' (entrambre dalla sessione registrata il [[22 maggio]] [[1972]], in cui la seconda non venne mandata in onda) e ''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]'' ([[19 giugno]] [[1972]]). Dal momento che la maggior parte delle sessioni BBC si tenne tra il 1970 e il 1972, non sorprende che le tracce di ''Hunky Dory'' siano state eseguite molto spesso nelle varie occasioni. Oltre a quelle citate, da ricordare le versioni di ''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]'' e ''Song for Bob Dylan'' eseguite nella sessione trasmessa il 20 giugno 1971 nelle versioni cantate, rispettivamente, da Dana Gillespie e George Underwood. ''[[Changes (David Bowie)#Il lato B|Andy Warhol]]'' e ''Quicksand'' vennero proposte anche nello special ChangesNowBowie trasmesso l'8 gennaio 1997.
 
''Oh! You Pretty Things'' si trova nella riedizione del [[2005]] di ''[[Ziggy Stardust - The Motion Picture]]'' (versione registrata all'Hammersmith Odeon di [[Londra]] il [[3 luglio]] [[1973]]) e nelle raccolte ''[[ChangesTwoBowie]]'' ([[1981]]), ''[[The Singles Collection (David Bowie)|The Singles Collection]]'' ([[1993]]) e ''[[The Best of David Bowie 1969/1974]]'' ([[1997]]). Nel [[novembre]] [[1971]], ''Eight Line Poem'' è stata il lato B di Bombers, singolo promozionale uscito negli Stati Uniti.(teenage) ''The Bewlay Brothers'' si trova in ''[[Sound+Vision]]'' ([[1989]]) e ''iSelect'' ([[2008]]).
 
Nel bootleg ''Under the Table'' è contenuto il medley ''Oh! You Pretty Things''/''Eight Line Poem'' e ''Kooks'', registate allo Smith's Old Bar di [[Atlanta]] l'[[8 aprile]] [[1997]] in occasione dello show per il terzo anniversario della stazione americana ''99X Radio''.
 
Versioni particolari di ''Oh! You Pretty Things'' si trovano in altri due bootleg: ''Ziggy TV'' (da Old Grey Whistle Test, 8 febbraio 1972) e ''Aylesbury Friars Club 1971'' (da 25/9/1971, Aylesbury Friars Club)
 
''Song for Bob Dylan'' non è stata mai inserita in alcuna raccolta ufficiale ma alcune versioni live si trovano in bootleg come ''Aylesbury Friars Club 1971'' (concerto del [[25 settembre]] [[1971]] al Friars Club di [[Aylesbury]]) e ''A Crash Course for the Ravers'' (esibizione al Russell Harty Show del 17 gennaio 1973). È stata inoltre pubblicata come picture disc all'interno della serie della RCA ''Life Time''.
 
=== Cover ===
 
Se si esclude ''Fill Your Heart'', che è di per sé una [[cover]], solo ''Eight Line Poem'' e ''Song for Bob Dylan'' non sono mai state eseguite da altri artisti. Le canzoni più "reinterpretate" sono quelle pubblicate anche su [[45 giri]] vale a dire ''[[Life on Mars?]]'' ([[Barbra Streisand]], [[Anni-Frid Lyngstad|Frida]], [[Anggun]]), ''[[Andy Warhol]]'' ([[Stone Temple Pilots]], [[Generation X (gruppo musicale)|Generation X]]), ''[[Queen Bitch]]'' ([[Eater]], [[Green River (gruppo musicale)|Green River]]), ''[[Rock_%27n%27_Roll_Suicide#Il_lato_B|Quicksand]]'' ([[Dinosaur Jr.]], [[Seal]]) e ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' ([[Lindsay Lohan]]).
 
Anche le tre rimanenti tracce sono state oggetto di cover nel corso degli anni:
 
*'''''Oh! You Pretty Things''''':
- Peter Noone, come [[singolo]] nell'[[ottobre]] [[1971]]<br />
- i Jun Jun Clinic, in ''Sound and Vision: The Electronic Tribute to David Bowie'' del [[2002]]<br />
- [[Seu Jorge]], nella [[colonna sonora]] di ''[[Le avventure acquatiche di Steve Zissou]]'' del [[2004]]<br />
- [[Carl Barât]] (ex [[Libertines]]), in ''Under the Influence'' del [[2005]]<br />
- gli [[Harvey Danger]], dal vivo nell'[[EP]] ''Little Round Mirrors'' del [[2006]]<br />
- Dylan Roth, in ''Hero: The Main Man Records Tribute to David Bowie'' del [[2007]]<br />
- le [[Au Revoir Simone]], in ''Life Beyond Mars: Bowie Covered'' del [[2008]]<br />
- Kelley Dolan, in ''Molly Ozone'' del 2008<br />
 
*'''''Kooks'''''
- i [[Tindersticks]], come [[singolo]] nel [[1993]]<br />
- i [[Danny Wilson (band)|Danny Wilson]], in ''David Bowie Songbook'' del [[1997]]<br />
- [[Robbie Williams]], come bonus track del [[CD]] [[singolo]] ''[[Old Before I Die]]'' del 1997<br />
- i Jan, in ''Weight of Loneliness'' del [[2002]]<br />
- Andrea Perry, in ''Spiders From Venus'' del [[2003]]<br />
- i [[Motor Ace]], in ''Garage Days'' del 2003<br />
 
*'''''The Bewlay Brothers'''''
- i Replicants, in ''Replicants'' del [[1995]]<br />
- Des de Moor e Russell Churney, in ''Darkness and Disgrace'' del [[2003]]<br />
- John Howard, come [[singolo]] nel [[2007]]<br />
 
== Uscita e accoglienza ==
 
{{nota
|allineamento = destra
|larghezza = 500px
|titolo = <div style="text-align:center;">La stampa su Hunky Dory</div>
|contenuto =
*'''''Rock Magazine''''': «''Hunky Dory'' è meglio di una settimana dallo strizzacervelli».<ref name="bowienet">{{Cita web|url=http://www.davidbowie.com/news/newsContent.php?id=20011217|titolo=Rock Magazine|editore=davidbowie.com|accesso=11-07-2010}}</ref>
*'''''Village Voice''''': «Un cantente-compositore con cervello, immaginazione ed una buona idea di come usare una consolle di registrazione».<ref name="bowienet">{{Cita web|url=http://www.davidbowie.com/news/newsContent.php?id=20011217|titolo=Village Voice|editore=davidbowie.com|accesso=11-07-2010}}</ref>
*'''''Changes Magazine''''': «Una percezione particolarmente sensibile, elevata, precisa e veramente scintillante».<ref name="bowienet">{{Cita web|url=http://www.davidbowie.com/news/newsContent.php?id=20011217|titolo=Changes Magazine|editore=davidbowie.com|accesso=11-07-2010}}</ref>
*'''''[[Billboard]]''''': «Un album di debutto notevole per la RCA, fornito del tipo di fascino da Top 40 ed FM che dovrebbe portarlo nelle classifiche».<ref name="xoomer">{{Cita web|url=xoomer.virgilio.it/life_on_mars/hunkyrec.html|titolo=Billboard|editore=xoomer.virgilio.it|accesso=11-07-2010}}</ref>
*'''''Milwaukee Journal''''': «Uno dei più grandi, e stranamente non riconosciuti, talenti in giro».<ref name="bowienet">{{Cita web|url=http://www.davidbowie.com/news/newsContent.php?id=20011217|titolo=Milwaukee Journal|editore=davidbowie.com|accesso=11-07-2010}}</ref>
*'''''[[Rolling Stone]]''''': «''Hunky Dory'' è la sua opera più facilmente accessibile, quindi più facilmente piacevole, dai tempi di ''Man Of Words/Man of Music'' del 1969».<ref name="xoomer">{{Cita web|url=xoomer.virgilio.it/life_on_mars/hunkyrec.html|titolo=Billboard|editore=xoomer.virgilio.it|accesso=11-07-2010}}</ref>
*'''''[[Melody Maker]]''''': «Il più inventivo pezzo di composizione apparso su disco da parecchio tempo».
}}
 
''Hunky Dory'' fu pubblicato dalla [[RCA]] il [[17 dicembre]] [[1971]], quando Bowie era già a metà strada nella registrazione dell'album successivo e stava già programmando un ulteriore cambio sia d'immagine che di stile. Ciò mise in difficoltà l'ufficio [[marketing]] della [[casa discografica]] che non sapeva come promuovere l'album. Oltretutto vi furono disaccordi sulla somma di denaro già spesa per un artista da molti ritenuto un fenomeno da un brano solo e la campagna promozionale che ne risultò fu un fiasco. Ciò nonostante ''Hunky Dory'' trovò rapidamente estimatori sia in patria sia oltreoceano.
Il ''[[New Musical Express]]'' definì Bowie «al meglio delle sue brillanti possibilità» e ''Hunky Dory'' «un capolavoro di una grande mente»,<ref name="bowienet">{{Cita web|url=http://www.davidbowie.com/news/newsContent.php?id=20011217|titolo=Rock Magazine|editore=davidbowie.com|accesso=11-07-2010}}</ref> mentre ''[[Melody Maker]]'' considerava il cantante inglese «l'erede di [[Mick Jagger]]». I critici americani si mostrarono altrettanto colpiti. Il ''[[New York Times]]'' accolse ''Hunky Dory'' come la prova che Bowie era «l'uomo intellettualmente più brillante ad aver scelto il disco a [[33 giri]] come mezzo di espressione» e riconosceva all'artista inglese la capacità di riuscire a «fondere soffuse melodie pop, semplici ma efficaci, con parole e arrangiamenti pieni di mistero e oscure allusioni».<ref name="bowienet">{{Cita web|url=http://www.davidbowie.com/news/newsContent.php?id=20011217|titolo=New York Times|editore=davidbowie.com|accesso=11-07-2010}}</ref> La rivista ''Rock'' lo considerava «l'artista più singolarmente dotato che faccia musica oggi. Ha il genio per essere negli [[anni settanta]] ciò che [[John Lennon|Lennon]], [[Paul McCartney|McCartney]], [[Mick Jagger|Jagger]] e [[Bob Dylan|Dylan]] sono stati nei [[anni sessanta|sessanta]]».<ref name="bowienet">{{Cita web|url=http://www.davidbowie.com/news/newsContent.php?id=20011217|titolo=Rock|editore=davidbowie.com|accesso=11-07-2010}}</ref>
 
Nonostante recensioni tanto brilllanti, e nonostante il supportato dato dal [[singolo]] ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'', le vendite erano scarse e ''Hunky Dory'' fu ascoltato più diffusamente solo dopo l'impatto del disco seguente, quando, entrato timidamente nelle classifiche [[Regno Unito|britanniche]] nel [[settembre]] [[1972]], l'album giunse persino due posizioni più in alto di ''[[Ziggy Stardust]]''. «''Hunky Dory'' mise in movimento una fantastica onda lunga», ricordava Bowie nel [[1999]]. «Credo che mi abbia assicurato, per la prima volta in vita mia, un vero pubblico. Voglio dire, la gente veniva da me e mi diceva "Buon disco, belle canzoni". Una cosa del genere non mi era mai successa prima». Negli [[Stati Uniti]] ''Hunky Dory'' riucì a fare il suo ingresso solo nella [[Billboard 200]], raggiungendo appena la posizione n. 93 e rimanendo in classifica per 16 settimane.<ref name="teenage">{{Cita web|http://www.teenagewildlife.com/Albums/HD/Title.html|Hunky Dory in classifica|editore=teenagewildlife.com|accesso=25-01-2010}}</ref>
 
Fu solo verso la fine del [[1972]], con il boom di ''Ziggy Stardust'', che ''Hunky Dory'' divenne una hit anche nel [[Regno Unito]] balzando al 3<sup>o</sup> posto nelle classifiche inglesi.<ref name="charts">{{Cita web|http://www.chartstats.com/albuminfo.php?id=3119|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> Nel frattempo, il [[20 marzo]] dello stesso anno, l'album era entrato nelle classifiche [[Australia|australiane]] nelle quali sarebbe rimasto per 5 settimane toccando il 39<sup>o</sup> posto.<ref name="aussie">{{Cita web|http://www.bowiedownunder.com/charts/charts1970s.html#2|Hunky Dory in classifica (Australia)|editore=bowiedownunder.com|accesso=25-01-2010}}</ref> Questo episodio rimane degno di nota per il fatto che si trattò del primo ingresso in assoluto di un album di Bowie in una classifica, cosa che fino a quel momento non era successa in nessun altro Paese, [[Stati Uniti]] e [[Regno Unito]] compresi.<ref name="aussie">{{Cita web|http://www.bowiedownunder.com/charts/charts1970s.html#2|Hunky Dory in classifica (Australia)|editore=bowiedownunder.com|accesso=25-01-2010}}</ref>
 
Nel corso degli anni l'album ha fatto nuovamente ingresso nelle charts [[Inghilterra|inglesi]] diverse volte, soprattutto in occasione delle varie riedizioni in [[CD]], collezionando ben 127 settimane di permanenza complessive.<ref name="charts3">{{Cita web|http://www.chartstats.com/artistinfo.php?id=348|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> Di seguito sono indicati tutti gli ingressi che l'album ha fatto nelle classifiche britanniche nel corso degli anni.
 
 
{| class="wikitable"
!width="160"|<div style="text-align:center;">Ingresso in classifica</div>
!width="160"|<div style="text-align:center;">Uscita dalla classifica</div>
!width="120"|<div style="text-align:center;">Massima posizione</div>
!width="130"|<div style="text-align:center;">Numero di settimane</div>
!width="40"|<div style="text-align:center;">Note</div>
|-
| <div style="text-align:center;">[[23 settembre]] [[1972]]</div>
| <div style="text-align:center;">[[1 marzo]] [[1975]]</div>
| <div style="text-align:center;">3<sup>a</sup></div>
| <div style="text-align:center;">70</div>
| <div style="text-align:center;"><ref name="charts">{{Cita web|http://www.chartstats.com/albuminfo.php?id=3119|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> </div>
|-
| <div style="text-align:center;">[[17 gennaio]] [[1981]]</div>
| <div style="text-align:center;">[[15 settembre]] [[1984]]</div>
| <div style="text-align:center;">32<sup>a</sup></div>
| <div style="text-align:center;">51</div>
| <div style="text-align:center;"><ref name="charts">{{Cita web|http://www.chartstats.com/albuminfo.php?id=3119|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> </div>
|-
| <div style="text-align:center;">[[14 aprile]] [[1990]]</div>
| <div style="text-align:center;">[[28 aprile]] [[1990]]</div>
| <div style="text-align:center;">39<sup>a</sup></div>
| <div style="text-align:center;">2</div>
| <div style="text-align:center;"><ref name="charts2">{{Cita web|http://www.chartstats.com/albuminfo.php?id=8740|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> </div>
|-
| <div style="text-align:center;">[[11 ottobre]] [[1997]]</div>
| <div style="text-align:center;">[[18 ottobre]] [[1997]]</div>
| <div style="text-align:center;">74<sup>a</sup></div>
| <div style="text-align:center;">1</div>
| <div style="text-align:center;"><ref name="charts">{{Cita web|http://www.chartstats.com/albuminfo.php?id=3119|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> </div>
|-
| <div style="text-align:center;">[[24 agosto]] [[2002]]</div>
| <div style="text-align:center;">[[14 settembre]] [[2002]]</div>
| <div style="text-align:center;">39<sup>a</sup></div>
| <div style="text-align:center;">3</div>
| <div style="text-align:center;"><ref name="charts">{{Cita web|http://www.chartstats.com/albuminfo.php?id=3119|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> </div>
|-
|}
 
 
''Hunky Dory'' trova posto anche in classifiche "alternative" a quelle ufficiali, ovvero quelle stilate da riviste specializzate, network televisivi e/o radiofonici e siti internet.<ref name="charts">{{Cita web|http://www.chartstats.com/albuminfo.php?id=3119|Hunky Dory in classifica|editore=chartstats.com|accesso=25-01-2010}}</ref> Curiosamente, il sito Musicimprint.com ha inserito ''Hunky Dory'' al sesto posto nella classifica dei migliori album del [[1972]], nonostante l'album sia uscito l'anno precedente. La nota rivista ''[[Time (magazine)|TIME]]'' ha incluso ''Hunky Dory'' tra i 100 migliori album di tutti i tempi.<ref name="time">{{Cita web|http://www.time.com/time/2006/100albums/index.html|Time Magazine|editore=time.com|accesso=25-01-2010}}</ref>
 
 
{| class="wikitable sortable"
! Rivista/Network/Sito Internet !! Classifica !! Posizione
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| ''Mojo'' || The 100 Greatest Albums Ever Made || <div style="text-align:center;">25<sup>a</sup></div>
|-
| ''[[Rolling Stone]]''<sup><span id="ref_A" />[[#endnote_A|'''[A]''']]</sup> || Top 100 Albums || <div style="text-align:center;">25<sup>a</sup></div>
|-
| ''Q Magazine'' || Migliori album di tutti i tempi || <div style="text-align:center;">43<sup>a</sup></div>
|-
| ''Q Magazine'' || 100 migliori album britannici di tutti i tempi || <div style="text-align:center;">16<sup>a</sup></div>
|-
| [[VH1]] || All Time Album Top 100 || <div style="text-align:center;">47<sup>a</sup></div>
|-
| ''[[Rolling Stone]]'' || [[Lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone|500 migliori album di tutti i tempi]] || <div style="text-align:center;">107<sup>a</sup></div>
|-
| [[Virgin Records]] || All-Time Top 1000 Albums || <div style="text-align:center;">16<sup>a</sup></div>
|-
| Pitchfork Media || Top 100 Albums dei '70 || <div style="text-align:center;">80<sup>a</sup></div>
|-
| WTMD's Radio || 897 Greatest Albums of All Time || <div style="text-align:center;">104<sup>a</sup></div>
|-
| Acclaimedmusic.com || All Time Top 3000 || <div style="text-align:center;">44<sup>a</sup></div>
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| Rateyourmusic.com || Top Albums of All Time || <div style="text-align:center;">59<sup>a</sup></div>
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| Digitaldreamdoor.com || 100 Greatest Alternative Albums || <div style="text-align:center;">58<sup>a</sup></div>
|-
| Digitaldreamdoor.com || 100 Greatest Rock Albums of the 70s || <div style="text-align:center;">68<sup>a</sup></div>
|-
| Vinylsurrender.com || All-Time Top 100 Music Albums || <div style="text-align:center;">38<sup>a</sup></div>
|-
| Vinylsurrender.com || 1971 Top 100 Albums || <div style="text-align:center;">2<sup>a</sup></div>
|-
| Musicimprint.com || Top Albums of 1972 || <div style="text-align:center;">6<sup>a</sup></div>
|-
| Musicimprint.com || Top Albums of the 1970s || <div style="text-align:center;">30<sup>a</sup></div>
|-
| Musicimprint.com || Top Albums of All Time || <div style="text-align:center;">96<sup>a</sup></div>
|}
 
<div class="references-small">
;Note
*A <span id="endnote_A" />[[#ref_A|'''^''']] Edizione tedesca del magazine ''Rolling Stone''.
</div>
 
 
L'album ha ottenuto il [[disco d'oro]], d'[[disco d'argento|argento]] e di [[disco di platino|platino]] dalla [[BPI]] il [[25 gennaio]] [[1982]].(bpi)
 
== Copertina ==
David Bowie si rivolse al [[fotografo]] Brian Ward per l'immagine da utilizzare per la copertina di ''Hunky Dory''. «Feci molti esperimenti sulle immagini con Brian in quel periodo», ricordò in seguito il cantante. Fra le soluzioni vagliate ce n'era una in stile "[[faraone]] [[egizi|egizio]]", un'idea che Bowie aveva già espresso ad [[aprile]] nella sua intervista a ''[[Rolling Stone]]'' («Ha in mente di apparire sul palco agghindato un po' come [[Cleopatra]]», aveva scritto John Mendelsohn).<ref name="regdafish">{{Cita web|url=http://regdafishthinktank.com/index.php?component=content&topicid=4991&postdays=0&postorder=asc&start=240|titolo=John Mendelsohn|editore=teenagewildlife.com|accesso=11-07-2010}}</ref> Era oltretutto un'idea d'attualità dato che alla fine del [[1971]], per alcune settimane la [[Gran Bretagna]] fu affetta da "Egittomania" per l'imminente mostra su [[Tutankhamon]] al [[British Museum]].<ref name="british">{{Cita web|url=http://www.britishmuseum.org/the_museum/museum_in_london/london_exhibition_archive/archive_tutankhamun.aspx|titolo=British Museum|editore=britishmuseum.org|accesso=13-10-2010}}</ref> Nessuna delle foto, nelle quali il cantante aveva posato sia come [[sfinge]] sia nella [[Padmasana|posizione del loto]], apparve in copertina. «Non ci convinceva più», commentò in seguito lo stesso Bowie, «probabilmente fu una buona idea». Una di esse appare nella confezione della ristampa di ''[[Space Oddity]]'' del [[1990]].<ref name="teenagewildlife">{{Cita web|url=http://www.teenagewildlife.com/Albums/SO/Artwork.html|titolo=Copertina|editore=teenagewildlife.com|accesso=11-07-2010}}</ref>
 
La scelta cadde infine su un'immagine più semplice che rispecchiava i riferimenti al [[cinema|grande schermo]] contenuti in abbondanza nell'album: un primo piano di Bowie con lo sguardo sognante e malinconico perso nel vuoto e i lunghi capelli biondi raccolti tra le mani. La fotografia fu ricolorata dal suo vecchio amico George Underwood, per suggerire l'idea di un [[manifesto (stampato)|manifesto]] dipinto a mano dei tempi del [[cinema muto|muto]] e, allo stesso tempo, il famoso ''Marilyn Diptych'' di [[Andy Warhol]]. In un periodo in cui molte copertine di album collocavano gli artisti come figure minuscole su uno sfondo post-psichedelico, David Bowie scelse apertamente (e con una certa ironia) di enfatizzare la sua icona di star.
 
Tra le edizioni dell'album uscite nei vari Paesi esistono differenze riguardanti il carattere e il colore del titolo, ad esempio, giallo in [[Australia]], nero in [[Canada]] e bianco in [[Germania]]. In [[Spagna]], dove ''Hunky Dory'' venne pubblicato con il sottotitolo ''A Pedir de Boca'', la copertina riportava immagini diverse sul retro, di colore blu e con i titoli dei brani stampati con [[caratteri tipografici]] anziché scritti a mano.<ref name="collection">{{Cita web|url=http://www.bowie-collection.de/70_74.htm|titolo=Copertina|editore=bowie-collection.de|accesso=13-10-2010}}</ref> In [[Nuova Zelanda]], la [[RCA]] non riuscì a inviare in tempo il materiale per il "fronte" di copertina, così la divisione neozelandese della [[casa discografica]] decise semplicemente di usare il retro su entrambi i lati.<ref name="collection">{{Cita web|url=http://www.bowie-collection.de/70_74.htm|titolo=Copertina|editore=bowie-collection.de|accesso=13-10-2010}}</ref>
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* Nicholas Pegg - ''David Bowie - L'Enciclopedia''. Arcana, Roma, 2002.
* Thomas J. Seabrook - ''La trilogia berlinese''. Arcana, Roma, 2009.
* Laura Gerevasi - ''Le canzoni di David Bowie''. Editori Riuniti, Roma, 2005.
* Roy Carr e Charles Shaar Murray - ''Bowie: An Illustrated Record''. Eel Publishing, 1981.
* George Tremlett - ''David Bowie: Living on the Brink''. Carroll & Graf, 1997.
* Peter e Leni Gillman - ''David Robert Jones Alias David Bowie''. Sperling & Kupfer, 1989.
 
== Voci correlate ==
* [[Rick Wakeman]]
* [[Mick Ronson]]
* [[Andy Warhol]]
* [[Velvet Underground]]
* [[Spiders from Mars]]
* [[Lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.velvetgoldmine.it/testi/HunkyDory.html Testi e traduzioni] su velvetgoldmine.it
* {{en}} [http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:3ifixqq5ld0e Scheda dell'album] su AllMusicGuide
* Cerca ''[http://www.lastfm.it/music/David+Bowie/Hunky+Dory Hunky Dory]'' su Last.fm
* {{en}} [http://www.teenagewildlife.com/Albums/HD/Title.html Informazioni] su teenagewildlife.com
 
 
{{David Bowie}}
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