Micheline Calmy-Rey: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
{{politica Svizzera}}
[[Immagine:Calmy-Rey_Langnau.JPG|thumb|left|'''nome = Micheline Calmy-Rey''', a [[Langnau]]]]
|immagine = Micheline Calmy-Rey 2011.jpg
'''Micheline Calmy-Rey''' (nata l'[[8 luglio]] [[1945]] a [[Sion]], [[Canton Vallese]]) è una donna [[politica]] [[svizzera]]. È membro del [[Consiglio federale]] svizzero dal [[2003]].
|carica = [[Presidente della Confederazione Elvetica|Presidente della Confederazione Svizzera]]
|mandatoinizio = 1º gennaio [[2011]]
|mandatofine = 31 dicembre [[2011]]
|predecessore = [[Doris Leuthard]]
|successore = [[Eveline Widmer-Schlumpf]]
|mandatoinizio2 = 1º gennaio [[2007]]
|mandatofine2 = 31 dicembre [[2007]]
|predecessore2 = [[Moritz Leuenberger]]
|successore2 = [[Pascal Couchepin]]
|carica3 = Vicepresidente della Confederazione svizzera
|mandatoinizio3 = 1º novembre [[2010]]
|mandatofine3 = 31 dicembre [[2010]]
|predecessore3 = [[Moritz Leuenberger]]
|successore3 = [[Eveline Widmer-Schlumpf]]
|mandatoinizio4 = 1º gennaio [[2006]]
|mandatofine4 = 31 dicembre [[2006]]
|predecessore4 = [[Moritz Leuenberger]]
|successore4 = [[Moritz Leuenberger]]
|carica5 = [[Dipartimento federale degli affari esteri#Consiglieri federali a capo del dipartimento|Capo del Dipartimento federale degli affari esteri]]
|mandatoinizio5 = 1º gennaio [[2003]]
|mandatofine5 = 31 dicembre [[2011]]
|predecessore5 = [[Joseph Deiss]]
|successore5 = [[Didier Burkhalter]]
|carica6 = [[Consiglio federale (Svizzera)|Consigliera federale]]
|mandatoinizio6 = 4 dicembre 2002
|mandatofine6 = 31 dicembre [[2011]]
|predecessore6 = [[Ruth Dreifuss]]
|successore6 = [[Alain Berset]]
|partito = [[Partito Socialista Svizzero]]
}}
{{F|politici svizzeri|settembre 2009}}
{{Bio
|Nome = Micheline
|Cognome = Calmy-Rey
|Sesso = F
|LuogoNascita = Sion
|LuogoNascitaLink = Sion (Svizzera)
|GiornoMeseNascita = 8 luglio
|AnnoNascita = 1945
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = politica
|Nazionalità = svizzera
|PostNazionalità = , membro del [[Consiglio federale (Svizzera)|Consiglio federale svizzero]] dal [[2003]] al [[2011]]
}}
 
Membro del [[Partito Socialista Svizzero]], è stata capo del [[Dipartimento federale degli affari esteri]] dal [[2003]] al [[2011]]<ref>{{fr}} Dictionnaire historique de la Suisse.</ref> e [[Presidente della Confederazione svizzera]] nel [[2007]] e nel [[2011]].
 
== Carriera ==
=== Studi ===
Studia alla Scuola di commercio di [[Saint-Maurice (Svizzera)|Saint-Maurice]] e consegue la maturità commerciale a [[Sion (Svizzera)|Sion]]. Si diploma in [[Scienze politiche]] all'[[Istituto di alti studi internazionali]] dell'[[Università di Ginevra]]. Dirige un'impresa di diffusione di libri fino al [[1997]].
 
Si diploma in [[Scienze politiche]] all'[[Istituto di alti studi internazionali]] dell'[[Università di Ginevra]].
Dirige un'impresa di diffusione di libri fino al [[1997]].
=== Politica ===
È iscritta al [[Partito Socialista Svizzero|Partito Socialista]].
* [[1981]]-[[1997]]: [[Gran Consiglio (Svizzera)|Gran consigliera]] del [[Canton Ginevra]];
* [[1986]]-[[1990]]: Presidente della sezione [[Canton Ginevra|ginevrina]] del [[Partito Socialista Svizzero|PSS]];
* [[1992]]-[[1993]]: Presidente del Gran Consiglio ginevrino;
* [[1993]]-[[1997]]: Presidente della sezione ginevrina del PSS;
* novembre [[1997]]: eletta nel [[Consiglio di Stato (Svizzera)|Consiglio di Stato]] del [[Canton Ginevra]];
*[[ 4 dicembre]] [[2002]]: eletta in [[Consiglio federale (Svizzera)|Consiglio federale]];
* 13 dicembre [[2006]]: eletta [[Presidente della Confederazione Elvetica]].
* 8 dicembre [[2010]]: eletta [[Presidente della Confederazione Elvetica]] per la seconda volta.
 
==== Consigliera di Stato ====
Per tutta la sua presenza nel [[Consiglio di Stato (Svizzera)|Consiglio di Stato]] ginevrino ricopre la carica di ministroministra delle finanze. Presiede il collegio dal [[2001]] al [[2002]].
Per parecchio tempo, il suo bilancio nel Consiglio di Stato ginevrino è stato considerato positivo. Ma, poco dopo la sua elezione nel [[Consiglio federale (Svizzera)|Consiglio federale]], questa tesi è stata confutata in quanto il suo ultimo rapporto delle finanze cantonali parlava di un attivo di 87 milioni di [[franco svizzero|franchi]], quando invece - per un "errore di stima" - era di più di 500 milioni di disavanzo.
Presiede il collegio dal [[2001]] al [[2002]].
Per parecchio tempo, il suo bilancio nel Consiglio di Stato ginevrino è stato considerato positivo. Ma, poco dopo la sua elezione nel [[Consiglio federale]], questa tesi è stata confutata in quanto il suo ultimo rapporto delle finanze cantonali parlava di un attivo di 87 milioni di [[franco svizzero|franchi]], quando invece - per un "errore di stima" - era di più di 500 milioni di disavanzo.
 
==== Consigliera federale ====
Il [[4 dicembre]] [[2002]], dopo essere stata scelta dal suo partito insieme con la [[Canton Friburgo|friborghese]] [[Ruth Lüthi]], è stata eletta al sesto turno di scrutinio per 131 voti a 68. Viene subito preposta a dirigere il [[Dipartimento federale degli affari esteri]] concludendo gli [[Accordi bilaterali tra Svizzera e Unione europea|accordi bilaterali ''bis'']] con l'[[Unione europea]].
Dirige da subito il [[Dipartimento federale degli affari esteri]] e, tra le altre cose, ha concluso gli [[accordi bilaterali tra Svizzera e UE|accordi bilaterali ''bis'']] con l'[[Unione europea]].
Dopo l'uscita di [[Ruth Metzler-Arnold]] dal collegio nel dicembre 2003 è stata la sola donna all'interno del governo elvetico fino al 14 giugno 2006, data dell'elezione in Consiglio Federale della democristiana Doris Leuthard. Nel [[2006]] è vice-[[presidente della Confederazione]].
 
Dopo l'uscita di [[Ruth Metzler-Arnold]] dal collegio nel dicembre [[2003]] è stata la sola donna all'interno del governo elvetico fino al 14 giugno [[2006]], data dell'elezione in [[Consiglio federale (Svizzera)|Consiglio federale]] della democristiana [[Doris Leuthard]]. Nel 2006 è vice[[presidente della Confederazione]]. Nel [[2010]] è eletta vicepresidente della Confederazione, subentrando dal 1º novembre 2010 al 31 dicembre [[2010]] al collega, dimissionario, [[Moritz Leuenberger]].
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.admin.ch/ch/i/cf/br/111.html Informazioni e fotografia]
 
==== Presidente della Confederazione svizzera ====
{{ConsigliereFederaleSvizzero|precedente=Ruth Dreifuss|anno_i=2003}}
[[File:Micheline Calmy-Rey - World Economic Forum Annual Meeting Davos 2007.jpg|thumb|Calmy-Rey al [[Forum economico mondiale]] (WEF) di [[Davos]], [[2007]]]]
Il 13 dicembre 2006 viene eletta [[Presidente della Confederazione Elvetica]] per il [[2007]] con il risultato non eccezionale di 147 voti (su 192 schede valide). Bisogna risalire al [[1939]] per trovare un risultato altrettanto basso (elezione di [[Marcel Pilet-Golaz]]). Sono mancati i consensi dell'[[Unione Democratica di Centro]], partito politico tendenzialmente sfavorevole alla sua politica estera considerata troppo intraprendente per un paese di tradizione neutrale come la [[Svizzera]]. Micheline Calmy-Rey è la seconda donna, dopo [[Ruth Dreifuss]], a rivestire questa carica. Nello stesso giorno è stato eletto Vicepresidente [[Pascal Couchepin]], responsabile del [[dipartimento federale dell'interno]].
 
L'8 dicembre 2010 Calmy-Rey viene eletta per la seconda volta alla [[Presidente della Confederazione Elvetica|presidenza]] per il [[2011]] con il risultato di 106 voti (su 189 schede valide), si è trattato del peggior risultato di tutti i tempi nell'elezione di un Presidente della Confederazione. Il 7 settembre 2011 decide di non ricandidarsi quale consigliera federale alle elezioni di dicembre. Al suo posto, il 14 dicembre, venne eletto il collega di partito [[Alain Berset]].
 
== Posizioni politiche ==
Micheline Calmy-Rey è un'[[Europeismo|europeista]]. Nel febbraio [[2014]], ha detto che la Svizzera deve aderire all'UE per entrare nel gioco decisionale continentale.<ref>{{fr}} [https://www.rts.ch/info/suisse/5578155-micheline-calmy-rey-explique-pourquoi-la-suisse-devrait-integrer-l-ue.html Micheline Calmy-Rey explique pourquoi la Suisse devrait intégrer l'UE], ''www.rts.ch'', 2 febbraio 2014, accesso al 13 agosto 2017)</ref> Nel [[2016]], deplora l'impatto della [[Brexit]] sulla sovranità europea, ma raccomanda tuttavia alla Svizzera di aprire a Londra perché i due paesi si trovano ora in una configurazione simile rispetto al potere europeo.<ref>{{fr}} Laure Lugon, [https://www.letemps.ch/suisse/2016/06/24/micheline-calmy-rey-suisse-ne-courir-bruxelles Micheline Calmy-Rey: «La Suisse ne doit pas courir à Bruxelles!»] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170813223913/https://www.letemps.ch/suisse/2016/06/24/micheline-calmy-rey-suisse-ne-courir-bruxelles |date=13 agosto 2017 }}. ''www.letemps.ch'', 24 giugno 2016, accesso al 13 agosto 2017</ref>
 
== Critica ==
[[File:Barack Obama meets with foreign ministers in Istanbul 4-6-09.JPG|thumb|Calmy-Rey mentre parla con il presidente americano [[Barack Obama]], insieme ai ministri degli esteri turchi e armeni]]
Per la sua interpretazione del principio di neutralità e per le sue ripetute critiche pubbliche a [[Israele]] e agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], è criticata dalla destra politica, in particolare dall'[[Unione Democratica di Centro|UDC.]]<ref name="Tagesanzeiger 2008">{{de}} [[Res Strehle]]: ''Gesucht: Eine Aussenpolitik.'' Tages-Anzeiger (Zürich), 28 marzo 2008</ref>
 
La sua presenza personale a [[Priština]] fu in parte interpretata in Svizzera come la "prima convalida diplomatica" del governo [[Hashim Thaçi|Thaçi]], che si preoccupa solo timidamente della gestione dei crimini di guerra nelle sue file. In generale, la diplomazia di viaggio di Micheline Calmy-Rey ha sollevato interrogativi sulla futura politica estera svizzera, sia da parte dei partiti borghesi in Svizzera che all'estero.<ref name="Tagesanzeiger 2008" /><ref>{{Cita web| lingua=de| url=https://www.tagesanzeiger.ch/dyn/news/schweiz/867493.html|titolo=Fast niemand mehr mag Calmy-Rey loben| editore=Tages-Anzeiger| data=5 maggio 2008| accesso=10 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080508163412/http://www.tagesanzeiger.ch/dyn/news/schweiz/867493.html|dataarchivio=8 maggio 2008| autore=Bettina Mutter}}</ref>
 
La conclusione del contratto di fornitura di gas naturale con l'Iran è stata criticata da [[Ronald Lauder]], presidente del [[Congresso ebraico mondiale]]. Ha detto che il denaro permetterebbe a Teheran di costruire missili e uccidere cittadini israeliani. Sebbene la conclusione del contratto possa sembrare discutibile dal punto di vista dei [[diritti umani]], da un punto di vista giuridico non lo è, perché le sanzioni [[ONU]] contro l'Iran non riguardano esplicitamente i [[prodotti petroliferi]]. Neanche questo era un trattato internazionale.<ref>{{de}} [http://www.humanrights.ch/de/Schweiz/Aussenpolitik/Aussenwirtschaftspolitik/Diverses/idart_5870-content.html?zur=79 ''Gaslieferungsvertrag mit Iran - und die Menschenrechte?''] auf: ''humanrights.ch'', 15 aprile 2008.</ref> Tuttavia, è stata accusata di aver legittimato la loro fraternità per aver firmato il contratto in modo diplomatico.
 
Calmy-Rey è stata altresì criticata per essere stata troppo compiacente nei confronti di organizzazioni islamiche radicali come [[Hamas]].<ref>{{Cita web|lingua=de|url=http://www.weltwoche.ch/ausgaben/2008-21/artikel-2008-21-die-terroristenf.html|accesso=22 maggio 2008|titolo=Die Terroristenflüsterin|editore=[[Die Weltwoche]]|data=22 maggio 2008}}</ref>
 
== Vita privata ==
Micheline Calmy-Rey è figlia di Charles e Adeline Rey; suo padre era un insegnante e un capo plotone. Ha due sorelle di nome Marie-José ed Eliane. Eliane Rey (* 1953) è membro del [[PLR.I Liberali Radicali|PLR]] e dal [[2002]] al [[2006]] è membro del governo della città di [[Losanna]].
 
Micheline Calmy-Rey era sposata dal [[1966]] con André Calmy,<ref>{{de}} Luzi Bernet: [https://www.nzz.ch/articleDGIOZ-1.1958 ''Auf der Suche nach den Wurzeln'']; [[Neue Zürcher Zeitung]] vom 8. Januar 2006.</ref> che morì nell'agosto [[2015]], poco prima del suo 75º compleanno.<ref>{{de}} https://www.blick.ch/news/schweiz/er-war-immer-da-fuer-mich-micheline-calmy-rey-trauert-um-ihren-mann-id4066532.html</ref> I due hanno avuto due figli, Raphaël e Alexandra, oltre a tre nipoti.<ref>{{de}} http://www.hommages.ch/Defunt/94121/Calmy_Andre {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201027053321/http://www.hommages.ch/Defunt/94121/Calmy_Andre |date=27 ottobre 2020 }}</ref> Calmy-Rey vive a Ginevra.
 
== Distinzioni ==
[[2011]]: Premio Diaspora per il suo ruolo nel riconoscimento dello stato del Kosovo
 
[[2012]]: Medaglia d'Onore della Repubblica di Armenia<ref>{{Cita web|lingua=fr|titolo=Micheline Calmy-Rey honorée par l'Arménie|url=https://www.tdg.ch/geneve/actu-genevoise/micheline-calmyrey-honoree-armenie/story/11332027|sito=Tribune de Genève|data=23 giugno 2012|accesso=14 settembre 2017}}</ref>
 
[[2012]]: Doctor Honoris Causa dell'Università Internazionale di Ginevra<ref>{{Cita web|lingua=fr|titolo=Micheline Calmy-Rey - Global Studies Institute - UNIGE|url=https://www.unige.ch/gsi/fr/presentation/enseignants/professeurs/micheline-calmy-rey/|accesso=15 settembre 2017}}</ref>
 
[[2014]]: Ordine dell'amicizia della Federazione Russa in riconoscimento del suo contributo per rafforzare l'amicizia e la cooperazione tra Russia e Svizzera
 
[[2017]]: cittadino onorario di Viti, Kosovo
 
Una targa in onore di Micheline Calmy-Rey è stata collocata nell'agosto 2017 a [[Vitina]], in [[Kosovo]], in memoria del ruolo svolto dall'ex consigliera federale (responsabile del [[Dipartimento federale degli affari esteri]] nel 2003-2011) per l'indipendenza del paese acquisita nel [[2008]].
 
== Pubblicazioni ==
* « The Art and Science of Negociations : “De–Politicizing and Technicizing Negotiations”, in ''WTO Accessions - The Upper Floors of the Trading System'', WTO & Cambridge University Press (in Druck).
* « Doktrin in globalen Kontext », in Konrad Hummler et Franz Jaeger, ''Kleinstaat Schweiz – Auslauf- oder Erfolgsmodell?'', Zürich, NZZ Libro, 2017
* ''Die Schweiz, die ich uns wünsche.'' Übersetzt aus dem Französischen von Irma Wehrli, mit einem Vorwort von Charles Lewinsky. Nagel & Kimche, Zürich 2014, {{ISBN|978-3-312-00610-6}}.
* ''La Suisse que je souhaite''. Lausanne, Éditions Favre, 2014
* « The Swiss Model », ''Horizons'', Autumn 2014
* « Justice sociale et liberté politique selon Calvin : clarification et perspectives », ''La Vie Protestante'', Genève 2010
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://www.eda.admin.ch/eda/it/home/dfa/head.html|Informazioni e fotografia}}
* {{Cita web |url = https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/consiglio-federale/membri-del-consiglio-federale/micheline-calmy-rey.html |titolo = Consigliera federale Micheline Calmy-Rey |sito = admin.ch |editore = [[Consiglio federale (Svizzera)|Consiglio federale]]}}
 
{{Box successione
[[Categoria:Biografie|Calmy-Rey, Micheline]]
|tipologia = incarico politico
[[Categoria:Membri del Consiglio federale svizzero|Calmy-Rey, Micheline]]
|carica = [[Presidente della Confederazione Elvetica|Presidente della Confederazione svizzera]]
|immagine = Coat of Arms of Switzerland (Pantone).svg
|periodo = 1º gennaio [[2007]] - 31 dicembre [[2007]]
|precedente = [[Moritz Leuenberger]]
|successivo = [[Pascal Couchepin]]
|periodo2 = 1º gennaio [[2011]] - 31 dicembre [[2011]]
|precedente2 = [[Doris Leuthard]]
|successivo2 = [[Eveline Widmer-Schlumpf]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico politico
|carica = Vicepresidente della Confederazione svizzera
|immagine = Coat of Arms of Switzerland (Pantone).svg
|periodo = 1º gennaio [[2006]] - 31 dicembre [[2006]]
|precedente = [[Moritz Leuenberger]]
|successivo = [[Moritz Leuenberger]]
|periodo2 = 1º novembre [[2010]] - 31 dicembre [[2010]]
|precedente2 = [[Moritz Leuenberger]]
|successivo2 = [[Eveline Widmer-Schlumpf]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Dipartimento federale degli affari esteri#Consiglieri federali a capo del dipartimento|Capo del Dipartimento federale degli affari esteri]]
|immagine = Logo der Schweizerischen Eidgenossenschaft.svg
|periodo = 1º gennaio [[2003]] - 31 dicembre [[2011]]
|precedente = [[Joseph Deiss]]
|successivo = [[Didier Burkhalter]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Consiglio federale (Svizzera)|Consigliera federale]]
|immagine = Logo der Schweizerischen Eidgenossenschaft.svg
|periodo = [[2003]] - [[2011]]
|precedente = [[Ruth Dreifuss]]
|successivo = [[Alain Berset]]
}}
{{Presidenti della Confederazione svizzera}}
{{Politica Svizzera}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica|socialismo}}
 
[[Categoria:Membri del Consiglio federale svizzero]]
[[de:Micheline Calmy-Rey]]
[[Categoria:Presidenti della Confederazione svizzera]]
[[en:Micheline Calmy-Rey]]
[[Categoria:Studenti del Graduate Institute of International and Development Studies]]
[[es:Micheline Calmy-Rey]]
[[fr:Micheline Calmy-Rey]]
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[[sv:Micheline Calmy-Rey]]