Francesco Maria Pratilli: differenze tra le versioni

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{{W|biografie|giugno 2008}}
{{E|Prego specificare in modo esplicito e fin dalla sezione iniziale il motivo d'enciclopedicità|biografie|agosto 2009 }}
{{tmp|Vescovo della Chiesa Cattolica}}
{{Bio
|Nome = Francesco Maria
|Cognome = Pratilli
|Sesso = M
|LuogoNascita = Santa Maria Capua Vetere
|GiornoMeseNascita = 10 ottobre
|AnnoNascita = 1689
|NoteNascita = <ref name="MinieriRiccio">[http://books.google.com/books?id=8tgPAAAAQAAJ&hl=it&pg=PA284&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false Francesco Maria Pratilli], in [[Camillo Minieri Riccio]], ''Memorie storiche degli scrittori nati nel [[regno di Napoli]]'', 1844</ref>
|LuogoMorte = CapuaNapoli
|GiornoMeseMorte = 30 novembre
|AnnoMorte = 1763
|NoteMorte = <ref name="MinieriRiccio"/>
|Attività = vescovo cattolico
|Attività2 = falsario
|AttivitàAltre={{sp}}ed [[erudito]]
|Epoca = 1700
|Attività = vescovo cattolicoprete
|Attività2 = falsarioarcheologo
|Attività3 = antiquario
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , membro dell'[[Accademia Ercolanese]], noto per il suo lavoro di realizzazione di [[falso storico|falsi documentali]] e [[fonti primarie]] [[apocrifo|apocrife]]
|PostNazionalità=, la cui distorta attività culturale ha causato notevoli aberrazioni nell'intera storiografia della ''[[Langobardia Minor]]''
}}
 
==Biografia==
Laureato in scienze sacre e profane all'[[Università Federico II di Napoli|Università di Napoli]], divennefu [[canonico]] della [[cattedrale di Capua]]<ref name="Bloch222"/> e seppe abilmente condurre in porto le missioni che l'arcivescovo di quella città, il cardinale Nicolò[[Niccolò Caracciolo]] (1703-1728), [[arcivescovo di Capua|arcivescovo di quella città]], gli affidò presso i [[viceré eddi Napoli|viceré]] e i [[nunzio apostolico|nunzi apostolici]] a [[Regno di Napoli|Napoli]] nonché presso il cardinale [[Vincenzo Maria Orsini]] a [[Arcidiocesi di Benevento|Benevento]] anche quando quest'ultimo fu eletto pontefice ([[Vincenzo Maria Orsini|Benedetto XIII]], 1724-1730). Morto il cardinal Caracciolo, rinunziòsuo [[mentore]], Pratilli rinunciò al canonicato di Capua e vissesi stabilì a [[Napoli]], dove sivisse dedicòdedicandosi completamenteinteramente agli studi di [[storia edmedievale|storia]] e [[archeologia]], con i quali si conquistò una solida fama di studioso. La sua opera in campo archeologico si concentrò soprattutto sullo studio delle [[Strade romane|vie romane]] e della [[numismatica]]; mentre in campo più schiettamente storico si occupò sia della città di Capua, sia di redigere una biografia di [[Tommaso d'Aquino]] e della [[D'Aquino (famiglia)|sua famiglia]]. In riconoscimento delle sue qualità, [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] lo nominò socio dell'[[Accademia ercolanenseErcolanense]], dove ebbe come colleghi alcuni dei più eminenti [[filologia|filologi]] del tempo.
===Attività di falsario===
Benché gli siano stati riconosciuti indubbi meriti per la sua attività di erudito, tuttavia il Pratilli ricorse spesso a falsificazioni ed alla pubblicazione di fonti medievali apocrife sapientemente mescolate a quelle autentiche. A volte si limitò a plagiare gli stessi cronisti medievali o ad inventare di sana pianta avvenimenti sostenendo di averli appresi da fonti che sarebbero andate disperse dopo che lui ne aveva preso visione.
 
==Critiche postume==
Un esempio di questa attività falsificatrice è quello messo della ''Cronaca dell'Ubaldo, messo in piedi nel 1751 e smascherato solo nel 1855 dall'[[esegesi]] di [[Bartolommeo Capasso]]<ref>[[Bartolommeo Capasso]], ''La Cronaca Napoletana di Ubaldo edita dal Pratilli nel 1751 ora stampata nuovamente e dimostrata una impostura del secolo scorso'', Napoli, 1855</ref><ref name=Pontieri35>[[Ernesto Pontieri]], ''Tra i [[Normanni]] nell'Italia Meridionale'', [[Morano editore]], 1948, p. 35</ref><ref>Nicola Cilento, ''Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: Francesco Maria Pratilli (1689-1763)'' in ''Italia meridionale longobarda'', [[Riccardo Ricciardi]] editore, Milano-Napoli, 1971, 2<sup>a</sup> ed., pp. 35-51</ref>.
[[File:Theodor Mommsen by Ludwig Knaus (1881).jpg|thumb|[[Theodor Mommsen]], spietatamente critico nei confronti del Pratilli [[epigrafia latina|epigrafista]]]]
Sebbene i contemporanei e diverse fonti postume gli abbiano riconosciuto meriti e celebrità per le sue attività [[erudizione|erudite]]<ref>Francesco Maria Pratilli, in Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844</ref>, studi successivi hanno dimostrato come alcune delle fonti da lui riportate fossero in realtà dei falsi.
 
BenchéTra glile sianoaccuse statidi riconosciuticui indubbiè meritistato per la sua attivitàoggetto, di erudito,particolare tuttaviarilievo ilè Pratilliquella ricorsedi spessoavere apubblicato falsificazionifalse edfonti allaepigrafiche pubblicazione die [[fonti primarie]] [[storia medievale|medievali]] completamente [[apocrifo|apocrife]], sapientemente mescolate a quelle autentiche. APratilli volteè sistato limitòdel apari plagiareaccusato glidi stessiaver plagiato i [[Cronaca (genere letterario)|cronisti]] medievali o addi aver inventareinventato di sana pianta degli avvenimenti, sostenendo di averli appresi da fonti che sarebbero andate disperse dopo che lui ne aveva preso visione.
Sembra che la causa di queste sue aberrazioni sia da ricercare nell'ambizione di fama, ma la sua mancanza di onestà scientifica pare da ricondurre soprattutto al desiderio di acquistare a tutti i costi la benemerenza della sua patria.
 
===Chronicon Cavense===
Un esempio di documento [[apocrifo]] è il cosiddetto ''[[Chronicon Cavense]],'' o ''Annalista Salernitanus'', (da non confondere con gli autentici ''[[Annales Cavenses]]''<ref>Gli ''[[Annales Cavenses]]'', opera genuina della [[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|Badia di Cava de' Tirreni]], che riguardano il periodo 569–1315. Sono pubblicati, ad esempio, in ''[[Monumenta Germaniae Historica]]'', nel 1839, da [[Georg Heinrich Pertz]].</ref>). Pratilli lo aggiunse al IV volume della nuova edizione che egli volle dare all'opera ''Historia principum Langobardorum'' (Napoli, [[1643]]), mescolandolo in questa raccolta di cronache genuine dell'[[Italia meridionale]] realizzata nel [[XVII secolo|Seicento]] da [[Camillo Pellegrino (storico)|Camillo Pellegrino]]<ref name="Bloch222"/>. Il ''Chronicon Cavense'', a lungo considerato autentico e degno di nota, nel [[1847]] è stato definitivamente relegato dalla filologia nel novero delle opere spurie<ref>In molti lavori, l'anno di pubblicazione dell'articolo Pertz e Köpke è erroneamente indicato come 1828, in evidente contraddizione con la data di nascita di Rudolf Köpke (n. 1813 – m. 1870). Nell'articolo di [[Nicola Cilento]], la data è indicata correttamente in 1847</ref>, grazie all'accurata [[esegesi]] di [[Georg Heinrich Pertz]] e [[Rudolf Köpke]]<ref name="Bloch222">[[Herbert Bloch]], ''Monte Cassino in the Middle Ages'', Vol. 1, [[Harvard University Press]] ISBN 978-0-674-58655-0 (p. 222)</ref><ref>[[Georg Heinrich Pertz]] e [[Rudolf Köpke]], ''Über das Chronicon Cavense und andere von Pratillo herausgegebene Quellenschriften'', in "Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde", IX (1847), [[Hannover]], pp. 1-239</ref><ref name=Pontieri35>[[Ernesto Pontieri]], ''Tra i [[Normanni]] nell'Italia Meridionale'', [[Morano editore]], 1948, p. 35</ref><ref name="Nicola Cilento 1763 pp. 35-51">Nicola Cilento, ''Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: Francesco Maria Pratilli (1689-1763)'' in ''Italia meridionale longobarda'', [[Riccardo Ricciardi editore]], Milano-Napoli, 1971, 2ª ed., pp. 35-51</ref>. La fabbricazione del ''Chronicon Cavense'' è stata definita da [[Herbert Bloch]] come «la più audace falsificazione tra quelle compiute nel XVIII secolo»<ref name="Bloch222"/>.
 
===Cronaca d'Ubaldo===
Un altro esempio notevole in tal senso è la cosiddetta ''Cronaca napoletana di Ubaldo'' ([[1751]]), smascherata solo nel [[1855]] dall'[[esegesi]] di [[Bartolommeo Capasso]]<ref name="Pontieri35"/><ref name="Nicola Cilento 1763 pp. 35-51"/><ref>[[Bartolommeo Capasso]], ''[http://books.google.it/books?id=-385AAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false La Cronaca Napoletana di Ubaldo edita dal Pratilli nel 1751 ora stampata nuovamente e dimostrata una impostura del secolo scorso]'', Napoli, 1855</ref><ref name="Acocella14">[[Nicola Acocella (storico)|Nicola Acocella]], ''La traslazione di san Matteo. Documenti e testimonianze'', Salerno, 1954, p. 14</ref>.
 
Le opere e i documenti apocrifi di Pratilli hanno avuto una notevole influenza sulla storiografia medievale successiva, con effetti negativi che studiosi come [[Nicola Acocella (storico)|Nicola Acocella]]<ref name="Acocella15">[[Nicola Acocella (storico)|Nicola Acocella]], ''La traslazione di san Matteo. Documenti e testimonianze'', Salerno, 1954, p. 15</ref>, [[Nicola Cilento]]<ref name="Cilento35-37">Nicola Cilento, ''Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: Francesco Maria Pratilli (1689-1763)'' in ''Italia meridionale longobarda'', [[Riccardo Ricciardi editore]], Milano-Napoli, 1971, 2ª ed., pp. 35-37</ref> e [[Herbert Bloch]]<ref name="Bloch223">[[Herbert Bloch]], ''Monte Cassino in the Middle Ages'', Vol. 1, [[Harvard University Press]] ISBN 978-0-674-58655-0 (p. 223)</ref> giudicano perduranti per tutto il periodo tra l'[[XIX secolo|Ottocento]] e il [[XX secolo|Novecento]]. La gravità delle accuse nei confronti di Pratilli ha portato i citati Cilento e Bloch<ref name="Bloch223"/> ad affermare che la figura di Pratilli è quella «di un morto che non è morto abbastanza»<ref name="Cilento47">Nicola Cilento, ''Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: Francesco Maria Pratilli (1689-1763)'' in ''Italia meridionale longobarda'', [[Riccardo Ricciardi editore]], Milano-Napoli, 1971, 2ª ed., p. 47</ref>.
 
===Attività diin falsariocampo epigrafico===
In campo epigrafico, la sua attività falsificatrice incontrò tra i critici più feroci il famoso storico e archeologo [[Theodor Mommsen]], il quale, nel ''[[Corpus Inscriptionum Latinarum]]''<ref>''[[Corpus Inscriptionum Latinarum]]'', vol. X, p. 373</ref>, si espresse sul Pratilli con un giudizio tranchant: "''Sequitur qui infestavit et maculavit cum universam regni Neapolitani epigraphiam tum maxime litteratorum lapidum thesaurum Campanum Franciscus Maria Pratillius canonicus Capuanus''"<ref>Segue colui che infestò e macchiò tutta l'epigrafia del [[Regno di Napoli]] e in particolare il tesoro letterario delle lapidi Campane, Francesco Maria Pratilli, canonico di Capua</ref><ref>[http://www.mommsenlettere.org/Person/Details/182 Le lettere di Mommsen agli italiani]</ref>.
 
Stante il giudizio negativo del Mommsen, nel Novecento sono state riconosciute come autentiche alcune [[epigrafia latina|iscrizioni epigrafiche latine]] riportate dal canonico capuano<ref>Raffaele Palmieri, ''Su alcune iscrizioni pratilliane'', in Misc. Greca e Romana, 8 (1982) (Stud. Ist. It. Stor. Ant., 33), pp. 417-431 e [[Heikki Solin]], ''Corpus inscriptionum Latinarum'', vol. X, nota 120 a pag. 93</ref>.
 
==Opere==
* ''Della Via Appia riconosciuta e descritta da Roma a Brindisi, libri IV'', Napoli 1745.
* ''Lettera ... indirizzata al sig. Antonio Chiariti in Napoli sull'interpretazione di una moneta di Re Guglielmo II per soprannome il Buon Monarca delle Due Sicilie''.
* ''Di una nuova moneta del tiranno Giovanni lettera ... al signor Giannantonio Sergio'', 1747.
* ''Di una moneta singolare del tiranno Giovanni'', Napoli 1748.
* ''Vita di Camillo Pellegrino De monasterio Theanensi'' (nel vol. I della ''Historia principum Longobardorum'' di [[Camillo Pellegrino (storico)|Camillo Pellegrino]], Napoli 1749).
* ''Cronaca di Ubaldo'' (nel vol. III della ''Historia principum Langobardorum'', Napoli 1751).
* ''[[Chronicon Cavense]]'' (nel vol. IV della ''Historia principum Langobardorum'', Napoli 1753).
*''De' consolari della provincia della Campania: dissertazione ... indiritta al signor Teofilo Mauri avvocato napoletano'', Napoli 1757.
*''Della origine della metropolia ecclesiastica della chiesa di Capoa, dissertazione ...'', Napoli 1758.
<!-- *''Relazione della concessione de' pontificati fatta da Benedetto XIII al capitolo di Capua'', Napoli, 1725.
*''Lettera sopra un antico marino in cui si fa parola di Giove Ortense,'' volumen 28 della raccolta del Calogera.
*''Lettera su l'antico equatutico''.
*''Lettera su la colonia in Bauli''.
*''De familia et patria Divi Thomae de Aquino''.
*''De Ludovico Imperator Augusti captivate-De Liburia. -->
 
==Note==
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== Bibliografia ==
*[[Nicola Cilento]], ''Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: Francesco Maria Pratilli (1689-1763)'' in ''Italia meridionale longobarda'', [[Riccardo Ricciardi]] editore]], 2<sup>a</sup>ª edizione, Milano-Napoli, 1971
*A.Antonio Soria, ''Memorie storico-critiche degli storici napoletani'', Napoli 1781-1782, vol. II, pag. 502;
*G.[[Girolamo Tiraboschi]], ''[[Storia della letteratura italiana (Tiraboschi)|Storia della letteratura italiana]]'', Modena 1793, VIII, pag. 386.
*[[Ernesto Pontieri]], ''Tra i [[Normanni]] nell'Italia Meridionale'', [[Morano editore]], 1948
*[[Bartolommeo Capasso]], ''[http://books.google.it/books?id=-385AAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false La Cronaca Napoletana di Ubaldo edita dal Pratilli nel 1751 ora stampata nuovamente e dimostrata una impostura del secolo scorso]'', Stabilimento dell'antologia legale, Napoli, 1855
*[[Nicola Acocella (storico)|Nicola Acocella]], ''La [[Traslazione delle reliquie di san Matteo|traslazione di san Matteo]]. Documenti e testimonianze'', Salerno, 1954
*[[Herbert Bloch]], ''Monte Cassino in the Middle Ages'', Vol. 1, [[Harvard University Press]], 1986 ISBN 978-0-674-58655-0
*[http://books.google.com/books?id=8tgPAAAAQAAJ&hl=it&pg=PA284&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false Francesco Maria Pratilli], in [[Camillo Minieri Riccio]], ''Memorie storiche degli scrittori nati nel [[regno di Napoli]]'', 1844
* [[Theodor Mommsen]], ''[http://www.mommsenlettere.org/Letter/Details/1325 Lettera del 10 settembre 1850] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160314105025/http://mommsenlettere.org/letter/details/1325 |date=14 marzo 2016 }}'' a [[Giovanni Battista de Rossi]], da "''Le Lettere di Theodor Mommsen agli Italiani''"
 
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