Gaetano Salvemini: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|descrizione=il
{{Carica pubblica
|nome = Gaetano Salvemini
|immagine = Gaetano Salvemini official.jpg
|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio = 1º dicembre 1919
|mandatofine = 7 aprile 1921
|legislatura = {{NumLegRegno|D|XXV}}
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio =
|tipo nomina =
|incarichi =
|sito = {{Deputati Regno}}
|partito = [[Partito Socialista Italiano]]
|titolo di studio = [[Laurea]] in Lettere
|alma mater =
|professione = [[Insegnante]], [[giornalista]] [[pubblicista]]
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Gaetano
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|GiornoMeseNascita = 8 settembre
|AnnoNascita = 1873
|NoteNascita = <ref>{{cita web|url=http://www.istitutosalvemini.it/gaetano-salvemini.html|titolo=Biografia di Gaetano Salvemini|pubblicazione=Istituto di studi storici Gaetano Salvemini}}</ref>
|LuogoMorte = Sorrento
|GiornoMeseMorte = 6 settembre
|AnnoMorte = 1957
|Epoca =
|Epoca2 = 1900
|Attività = storico
|Attività2 = politico
|Attività3 = antifascista
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
{{Citazione|Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere.|Gaetano Salvemini, ''Prefazione'' a ''Mussolini diplomatico'', Éditions Contemporaines, Paris 1932; nuova edizione Laterza, Bari 1952}}
=== Laurea e insegnamento ===
Laureatosi in lettere a [[Firenze]] nel 1895, inizialmente si dedicò alla [[storia medioevale]], sotto la guida dello storico [[Pasquale Villari]], dimostrandosi uno dei migliori giovani storici della sua epoca. Dopo aver insegnato latino dall'ottobre 1895 in una scuola media di [[Palermo]], fu professore di Storia e Geografia dal 1896 nel [[Liceo ginnasio statale Evangelista Torricelli|Liceo Torricelli]] di [[Faenza]]<ref>{{cita web|url=http://www.liceotorricelli.it/ce_Salve.html|titolo=Insegnanti celebri: Gaetano Salvemini|accesso=18 dicembre 2009|autore=Stefano Drei}}</ref> e dal 1898 nel [[Liceo classico Pietro Verri|liceo classico "Pietro Verri"]] di [[Lodi]]<ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.liceogandini.gov.it/home/?page_id=1034&aid=1725&sa=1|titolo =Giovanni Gandini in un lavoro di Luigi Maisano|accesso =|data =|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20151222143601/http://www.liceogandini.gov.it/home/?page_id=1034&aid=1725&sa=1|dataarchivio =22 dicembre 2015}}</ref>.
A ventotto anni ottenne la cattedra di Storia moderna a [[Messina]] (1901). Qui nel 1908, a causa del [[Terremoto di Messina del 1908|catastrofico terremoto]], perse la moglie, i cinque figli e la sorella, rimanendo l'unico sopravvissuto di tutta la sua famiglia; aveva 35 anni. Dal 1910 insegnò storia all'[[Università di Pisa]] e infine dal 1916 a quella di [[Firenze]]. Tra i suoi allievi vi furono [[Carlo Rosselli]], [[Federico Chabod]], [[Ernesto Rossi]] e [[Camillo Berneri]].
Fu membro dell'[[Accademia Peloritana dei Pericolanti]]<ref>{{Cita web|url=http://www.accademiapeloritana.it/storia.html#accademia-due-guerre|titolo=1918-1945: L’Accademia Peloritana dei Pericolanti fra le due guerre|autore=Enza Pelleriti|editore=Accademia Peloritana dei Pericolanti|accesso=2020-10-22}}</ref>.
=== Socialista federalista ===
Aderì al [[Partito Socialista Italiano]] e alla corrente [[meridionalismo|meridionalista]], collaborando, dal
Lauria Pierpaolo, ''Le prime battaglie di Gaetano Salvemini : Socialismo, meridionalismo, interventismo, scuola e laicità'', Roma: Drengo, Rivista di Storia e Cultura del Mediterraneo : 2, 1 2, 2013.</ref>.
Salvemini denunciò il malcostume politico e le gravi responsabilità di [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] (dissesto della [[Banca Romana]]) con il libro: "''[[Il ministro della mala vita]]''" (1910). Esponente della corrente meridionalista del PSI, si scontrò sui temi sopra citati con la corrente maggioritaria di [[Filippo Turati]], alimentando il dibattito interno al partito. In seguito però a una mancata manifestazione del partito contro lo scoppio della [[guerra italo-turca]] (1911),<ref>Alla guerra si disse decisamente ostile anche [[Leone Caetani]] che, anche per l'amicizia con Salvemini e per sederglisi vicino in Parlamento, ebbe dai suoi detrattori il soprannome di "''Principe rosso''".</ref> uscì dal partito socialista.
Assiduo collaboratore della rivista fiorentina «[[La Voce (periodico)|La Voce]]», nell'autunno del 1911 il periodico sceglie di appoggiare la [[Campagna di Libia]]. In predicato di assumerne la direzione, Salvemini abbandona La Voce per fondare, il 16 dicembre 1911, il settimanale «[[L'Unità (rivista)|L'Unità]]»<ref>Francesco Giubilei, ''Strapaese'', Odoya, 2021, pp. 47-48.</ref>. Il programma della rivista rispecchia le idee del fondatore: la vera unità italiana deve essere realizzata con l'[[Autonomismo|autonomia]] e il [[federalismo]]<ref name="Roma-Bari 1994"/>. Salvemini diresse ''L'Unità'' fino al 1920; nello stesso periodo lavorò al progetto di fondare un nuovo partito, meridionalista, socialista nei fini di giustizia e [[Liberalismo|liberale]] nel metodo, contro ogni [[privilegio]]: la [[Piero Gobetti#La Lega democratica|Lega Democratica per il rinnovamento della politica nazionale]].
[[Mussolini]] nel 1914 lo invitò a rientrare nel Partito Socialista.
=== Interventista ===
Nel 1914 passò su posizioni [[interventismo|interventiste]], dichiarandosi convinto del carattere "anacronistico" degli [[Impero austro-ungarico|imperi austro-ungarico]] e [[Impero tedesco|tedesco]] e auspicandone la distruzione, nell'interesse dell'Italia. Nell'ottobre 1914 si complimentò con lo stesso Mussolini quando abbandonò le posizioni neutraliste. Salvemini fu uno dei capofila del cosiddetto ''interventismo democratico'', che giustificava la guerra da posizioni "di sinistra": in nome cioè dell'ostilità all'antico ordine e in funzione dell'autoaffermazione dei popoli. Un'impostazione, questa, in linea con quella del presidente degli Stati Uniti [[Thomas Woodrow Wilson|Woodrow Wilson]], fautore dell'entrata in guerra degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a fianco delle potenze dell'Intesa.
Con l'ingresso dell'Italia nella [[prima guerra mondiale]], si arruolò [[volontario di guerra|volontario]] ma fu congedato per malattia nel dicembre del 1915.
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = Le seconde nozze
|contenuto = Nel 1916 Salvemini si sposò con Fernande Dauriac, figlia del filosofo e storico [[Lionel Dauriac]]. Economista ed editrice presso le edizioni Stock, Fernande era la ex moglie di [[Julien Luchaire]] (il fondatore dell'[[Institut français de Florence|Istituto francese di Firenze]]), madre di Jean Luchaire ([[Siena]], 21 luglio 1901 – Fort de Châtillon, [[Parigi]], 22 febbraio 1946) e di Marguerite Luchaire che, nata il 25 dicembre 1904, nel 1933 avrebbe sposato lo psicanalista Théodore Fraenkel, cofondatore del [[dadaismo]] a Parigi<ref>{{Cita web|url=http://publications.univ-provence.fr/ddb/document.php?id=83|titolo=Julien Luchaire, itinéraire d’un Français faussement «moyen» pendant la tourmente|cognome=Broche|nome=Laurent|editore=Bibliothèque de l'Alcazar, Université de Provence|data=3-4 giugno 2005|accesso=10 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303173640/http://publications.univ-provence.fr/ddb/document.php?id=83|dataarchivio=3 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
}}
Sul finire della [[guerra]] Salvemini espresse però la propria delusione per la mancata realizzazione delle speranze in un superamento delle rivalità antipopolari tra gli Stati e in una [[Democrazia|partecipazione democratica]] dei popoli alle decisioni dei governi.
===
Eletto deputato nel 1919 in una lista combattentistica, lo rimase fino all'aprile 1921, quando non si ricandidò, invitando a votare PSI.
Apprese a Parigi della [[marcia su Roma]], nell'ottobre 1922, e con l'avvento del [[fascismo]], si schierò contro [[Benito Mussolini|Mussolini]], aderendo al [[Partito Socialista Unitario (1922)|PSU]] di Turati. Tuttavia, Salvemini, come altri intellettuali del tempo, sottovalutò inizialmente il fascismo, ritenendolo una «disgustosa tragedia brigantesca e carnevalesca» che non sarebbe durata a lungo dopo il [[delitto Matteotti]], ucciso nel giugno 1924<ref>Cosimo Ceccuti, ''Mussolini nel giudizio dei primi antifascisti (1921-1925)'', Mondadori, 1983, p.67</ref>. Strinse dal 1923 un profondo sodalizio ideale e politico con i fratelli [[Carlo Rosselli]] e [[Nello Rosselli]] e con [[Ernesto Rossi]], che videro in lui un comune maestro.
Nel 1925 fu tra i firmatari del [[Manifesto degli intellettuali antifascisti]] di [[Benedetto Croce]], mentre nello stesso anno Salvemini, i due [[Fratelli Rosselli|Fratelli Rosselli, Ernesto Rossi,]] [[Nello Traquandi]] e Dino Vannucci fondarono a [[Firenze]] un giornale antifascista clandestino, il ''[[Non Mollare]]''.
Arrestato a [[Roma]] dalla polizia fascista l'8 giugno del 1925, dopo esser stato processato insieme con [[Ernesto Rossi]], poté godere di un'amnistia in luglio.
=== L'esilio ===
Nell'agosto 1925 si rifugiò in [[terza Repubblica francese|Francia]] e in novembre si dimise dall'università di Firenze.
Raccolse elementi<ref>Per alcuni appunti manoscritti tratti dalla sua lettura degli atti processuali, v. [https://fondazionefeltrinelli.it/wp-content/uploads/2024/05/Appunti-di-Gaetano-Salvemini-sul-caso-Matteotti.pdf ''Manoscritti di Salvemini'' contenuti nel patrimonio archivistico della fondazione Giangiacomo Feltrinelli], pp. 2-3.</ref> sulle accuse mosse da [[Giuseppe Donati (giornalista)|Giuseppe Donati]] contro il direttore generale della pubblica sicurezza generale [[Emilio De Bono|De Bono]], in ordine al delitto Matteotti, nonché la copia dell’istruttoria del [[Delitto_Matteotti#I_processi_farsa_durante_il_regime|processo Matteotti]] svolta inizialmente da [[Mauro Del Giudice]], presidente della Sezione d'accusa della Corte d’Appello di Roma; li utilizzò per la pubblicazione, nel 1927 a New York, e Londra nel 1928, di '' The Fascist Dictatorship in Italy'':
{{Quote|[[Giuseppe Emanuele Modigliani|G. E. Modigliani]], avvocato della parte civile nel processo, e [[Umberto Zanotti Bianco|U. Zanotti Bianco]] riuscirono a farmene pervenire le copie in [[Inghilterra]] nel 1926. Per conto mio, già nell’agosto del 1925, avevo trafugato fuori d’Italia una copia della requisitoria del [[Giovanni Santoro|pubblico ministero Santoro]] nell’inchiesta senatoriale sulle accuse mosse da Giuseppe Donati contro il direttore generale della pubblica sicurezza, generale De Bono. Dopo averli utilizzati, affidai quei documenti alla biblioteca della [[London School of Economics|School of Economics di Londra]], nel dicembre 1926|G. Salvemini, ''Nuova luce sull'affare Matteotti'', «Il Ponte», XI (1955), 3, p. 305}}
A [[Parigi]] fu poi raggiunto dai [[fratelli Rosselli]] e nel novembre del 1929 fu tra i fondatori del movimento [[Giustizia e Libertà]] (GL), nato per iniziativa dei fratelli Rosselli e di altri intellettuali democratici tra cui [[Emilio Lussu]], [[Alberto Tarchiani]], [[Francesco Fausto Nitti]] e [[Alberto Cianca]]. Gruppi di GL si formarono in Italia soprattutto tra studenti universitari. Molti degli aderenti di GL (tra cui [[Ernesto Rossi]], [[Ferruccio Parri]], [[Leone Ginzburg]]) furono arrestati e condannati a lunghe pene detentive.
Salvemini si trasferì poi in [[Gran Bretagna]], dove fu protagonista di una dura polemica con [[George Bernard Shaw]]<ref>Gaetano Salvemini. ''Fascism At Home'', Economist, [London, England], 11 July 1931: 72+. The Economist Historical Archive, 1843-2012.</ref>.
=== Professore
[[Arthur Schlesinger Sr.|Arthur Meier Schlesinger Sr.]], presidente del dipartimento di [[storia]] dell'[[Università di Harvard]] degli Stati Uniti d'America, nel 1929 invitò Gaetano Salvemini a insegnare a Harvard e Salvemini dal 1933 fu membro a pieno titolo del dipartimento, ottenendo una cattedra di storia della civiltà italiana e prendendo anche alla fine del 1940, la cittadinanza statunitense.
A partire dal 1943 pubblicò ''[[Le lezioni di Harvard]]'' sulle ''Origini del fascismo in Italia''. Destinate a suoi studenti americani, esse chiarificavano e rendevano più comprensibili situazioni e fenomeni della storia italiana, con un'esposizione di straordinaria nitidezza, facendo di quest'opera uno strumento prezioso per coloro che non conobbero il fascismo. Le lezioni hanno un tono più meditato e meno polemico rispetto ad altri scritti precedenti sul fascismo; quest'opera costituisce quindi il pensiero salveminiano più maturo intorno al fascismo, riconfermando l'idea di Salvemini che l'insegnamento della storia sia il più valido strumento di libera educazione civile.
Salvemini fu inoltre una figura familiare negli anni della gioventù di [[Arthur M. Schlesinger Jr.|Arthur Schlesinger Jr.]], redattore dei ''discorsi elettorali'' detti allora ''della [[Nuova Frontiera]]'' per [[John Fitzgerald Kennedy|John F. Kennedy]]<ref>[http://www.librinlinea.it/titolo/strategia-di-pace-i-discorsi-della-n/RAV0109954 ''Strategia di pace'']. I discorsi della Nuova Frontiera. John F. Kennedy. Mondadori. 1965. ASIN B00A30WRXU</ref><ref>[http://www.donzelli.it/libro/2091/la-nuova-frontiera ''La nuova frontiera'']. John Fitzgerald Kennedy. Scritti e discorsi (1958-1963). Donzelli Editore. 2009, pp. 160. ISBN 8860363837.</ref>.
Profonda, pur con molti dissensi, l'amicizia che lo legò in questi anni a un altro grande esule antifascista: don [[Luigi Sturzo]], fondatore del Ppi, testimoniata da un fitto carteggio. Fu inoltre in rapporti di reciproca stima con [[Arturo Toscanini]].
==== Docente itinerante ====
[[File:Bundesarchiv Bild 183-S49455, Fei, Hubertus Prinz zu Löwenstein, Salvemini.jpg|thumb|upright=1.3|Gaetano Salvemini (a sinistra) con [[Uberto di Löwenstein-Wertheim-Freudenberg]] (al centro) e [[Mario Pei|Mario A. Pei]] (1935)]]
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Salvemini tenne negli [[Stati Uniti d'America]], nel [[Regno Unito]] e in [[Francia]], conferenze e lezioni universitarie, si batté per una politica contro [[fascismo]], [[bolscevismo]], [[clericalismo]] e [[monarchia]] italiana. Nel 1939 fondò la ''[[Mazzini Society]]'', insieme con un gruppo di aderenti a [[Giustizia e Libertà|GL]], di repubblicani e antifascisti democratici, tra cui [[Lionello Venturi]], [[Giuseppe Antonio Borgese]], [[Randolfo Pacciardi]], [[Michele Cantarella]], [[Aldo Garosci]], [[Carlo Sforza]], [[Alberto Tarchiani]] e [[Max Ascoli]]. La loro posizione era contraria alla monarchia e all'accordo stipulato a [[Tolosa]] fra [[Comunismo|comunisti]], [[Socialismo|socialisti]] e altri aderenti a GL.
In questo periodo di esilio Salvemini pubblicò vari volumi in lingua inglese, tra i quali ''The Fascist Dictatorship in Italy'' (1928), ''Under the Axe of Fascism'' (1936) e ''Prelude to World War II''.
=== Rientro in Italia ===
Dopo un breve viaggio nel 1947, tornò definitivamente in Italia nel 1949 e riprese l'insegnamento all'[[Università degli Studi di Firenze|Università di Firenze]] per un biennio. In occasione della lezione inaugurale, esordì con la frase: "Come stavamo dicendo l'ultima volta..."<ref name= "A. Barbero 1.02.06">{{cita web | url = https://barberopodcast.it/episode/004-salvemini-la-responsabilita-dello-storico-barbero-riserva-festival-della-mente-2015-i7b7 | titolo = #004 Salvemini – La responsabilità dello storico (a 1:02:06) | nome = Alessandro | cognome = Barbero | wkautore = Alessandro Barbero | editore = [[Festival della Mente]] | anno = 2015 | accesso = 1º gennaio 2024 | dataarchivio = 1 gennaio 2024 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20240101225715/https://barberopodcast.it/episode/004-salvemini-la-responsabilita-dello-storico-barbero-riserva-festival-della-mente-2015-i7b7 | urlmorto = sì }}</ref>, riprendendo un espediente retorico codificato in una storica [[parole d'autore|frase d'autore]] [[lingua latina|latina]], "[[dicebamus externa die]]".
Continuò a vari livelli la sua lotta politica, ispirata a una [[laicismo|visione laica]] della vita, all'avversione contro [[dogmatismo|dogmatismi]] e fumosità ideologiche, contro la [[burocrazia]], il [[clericalismo]] e lo [[statalismo]], quale fautore di un [[riformismo]] democratico, in comunità d'intenti con [[Ernesto Rossi]]<ref>Da ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' di [[Mario Pannunzio]]: "si schiera incondizionatamente a favore della [[Legge truffa]]. La frase: “Turatevi il naso e votate i laici alleati con la Dc” è di Gaetano Salvemini, che la dice in quell’occasione"; v. [http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/24/stefano-rodota-lautobiografia-in-unintervista-formazione-diritti-giornali-impegno-civile-e-politica/3659966/4/ S. Truzzi, ''Stefano Rodotà, l’autobiografia in un’intervista: formazione, diritti, giornali, impegno civile e politica'', Il Fatto quotidiano, 24 giugno 2017].</ref>.
Si oppose al governo [[Democrazia Cristiana|democristiano]] e al [[Fronte Democratico Popolare]], sostenendo la necessità di abrogare il [[Concordato]] e i [[Patti Lateranensi]] e difendendo la scuola pubblica contro le riforme, da lui giudicate reazionarie, dei governi. Nel 1954 rinunciò alla cittadinanza statunitense per motivi politici.
Nel 1955 ottenne dall'[[Accademia Nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]] il [[Premio Feltrinelli|premio internazionale Feltrinelli]] per la storia<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019}}</ref> e la laurea ''[[Laurea honoris causa|honoris causa]]'' dall'[[Università di Oxford]].
=== Morte ed eredità ===
[[File:Cimitero di trespiano, tomba di gaetano salvemini.jpg|thumb|La tomba a Trespiano]]
Morì a [[Sorrento]], dove oggi si trova un liceo scientifico a lui dedicato, il 6 settembre 1957, due giorni prima di compiere 84 anni. È sepolto a [[Firenze]], nel prato d'onore del [[cimitero di Trespiano]]<ref>''Carteggio (1925-1961)'' a cura di Giovanni Busino e Stefania Martinotti Dorigo, Luigi Einaudi, Ernesto Rossi, 1988 p.556</ref>. Nello stesso anno ottenne postumo il [[premio Crotone]]<ref>{{cita web|url=https://www.rivistastudio.com/storia-premio-crotone/|titolo=Storia dimenticata di un premio letterario nel sud Italia degli anni Cinquanta|sito=[[Rivista Studio|rivistastudio.com]]|autore=[[Maurizio Fiorino]]|data=09/12/2021|accesso=2 novembre 2024}}</ref> per ''Scritti sulla Questione meridionale''.
Dal 1998 i documenti digitalizzati dell'archivio Salvemini sono stati resi disponibili in rete a cura dello storico [[Roberto Vivarelli]] e dell'archivista Stefano Vitali<ref>{{cita web|url=http://www.istoresistenzatoscana.it/wp-content/uploads/Salvemini-Gaetano_Manoscritti-e-materiali-di-lavoro.pdf|titolo=Archivio Gaetano Salvemini - Manoscritti e materiali di lavoro|sito=istoresistenzatoscana.it|editore=Ministero per i beni culturali e ambientali|curatore=Stefano Vitali|formato=pdf|accesso=8 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200608121328/http://www.istoresistenzatoscana.it/wp-content/uploads/Salvemini-Gaetano_Manoscritti-e-materiali-di-lavoro.pdf|dataarchivio=8 giugno 2020|urlmorto=sì|curatore2=Roberto Vivarelli (pref.)|pagine=836|anno=1998|via=[https://archive.is/20200608121326/http://www.istoresistenzatoscana.it/wp-content/uploads/Salvemini-Gaetano_Manoscritti-e-materiali-di-lavoro.pdf archive.is]|isbn=ISBN 88-7125-1 33-4}}</ref>.
== Pensiero ==
=== Sulla politica ===
Membro non allineato del Partito Socialista, Salvemini rimase sempre indipendente nelle proprie opinioni rispetto a quelle della maggioranza: la sua concezione politica era originale, e a un convinto [[socialismo]] di tendenza [[federalismo|federalista]] e [[meridionalismo|meridionalista]] che affondava le proprie radici nel [[radicalismo]] [[repubblica]]no risorgimentale, egli affiancava un deciso [[liberismo]] economico, in polemica con il protezionismo e lo statalismo. Il suo fu perciò un singolare caso di [[socialismo liberale]], che anticipò le idee dei [[fratelli Rosselli]]. Il suo [[anticlericalismo]], motivato oltre che dalla difesa dello Stato laico anche da una profonda avversione per la religione cattolica in generale (nonostante la vicinanza a eminenti personaggi del mondo cattolico come [[Luigi Sturzo|don Sturzo]], o [[Arturo Carlo Jemolo]]), era accompagnato da un parallelo [[anticomunismo]], che lo portò a opporsi alla scelta del PSI, che era stato il suo partito, di allearsi con il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] in vista delle [[Elezioni politiche in Italia del 1948|elezioni del 1948]], oltre che da un [[antifascismo]] che non vacillò nemmeno negli anni del massimo consenso del regime mussoliniano. Nonostante la propria profonda avversione per il clericalismo e il [[Democrazia Cristiana|partito cattolico]], proprio per quest'ultimo Salvemini invitò a votare in un momento difficile della vita politica nazionale: a lui si sarebbe rifatto anni dopo il giornalista [[Indro Montanelli]] con la sua celeberrima frase "''Turatevi il naso, ma votate [[Democrazia Cristiana|DC]]!''".
=== Sulla pubblica istruzione ===
{{Citazione|La politica scolastica del partito clericale non può essere in Italia che una sola: deprimere la scuola pubblica, non far nulla per migliorarla e più largamente dotarla; favorire le scuole private confessionali con sussidi pubblici, e con sedi d'esami, con pareggiamenti; rafforzata a poco a poco la scuola privata confessionale e disorganizzata la scuola pubblica, sopprimere al momento opportuno questa e presentare come unica salvatrice della gioventù quella. Programma terribilmente pericoloso perché non richiede nessuno sforzo di lotta attenta ed attiva ma solo di una tranquilla e costante inerzia, troppo comoda per i nostri burocrati e per i nostri politicanti, troppo facile per l'oligarchia opportunista che ci sgoverna.|Gaetano Salvemini, ''Che cosa è la laicità'' (1907), in ''Scritti sulla scuola'', in ''Opere'', Vol. V, a cura di L. Borghi e B. Finocchiaro, Milano, Feltrinelli, 1969, cit., p. 891}}
=== Sulla storiografia ===
«Storici risorgimentalisti si nasce o si diventa? Ovviamente, con un [[Risorgimento]] non del tutto concluso, si diventa. Emblematico il caso di Gaetano Salvemini che, prima di occuparsi da par suo delle vicende dell'unificazione italiana, si è imposto come capofila del rinnovamento della storiografia medievale italiana. In quel 1899 in cui esce il suo capolavoro ''Magnati e popolani a Firenze dal 1280 al 1285'' Salvemini fa uscire anche ''I partiti politici italiani nel secolo XIX''. È il primo lavoro di una serrata serie di saggi che, dopo il ''Mazzini'' (1905) e ''La Triplice Alleanza'' (1916-17), culminò nel 1925 con ''L'Italia politica del XIX secolo''. La stessa acribia con cui ha lavorato sulle fonti medievali la riversa su vicende assai più vicine e che coinvolgono il suo impegno politico, senza tuttavia derogare mai da un rigore storiografico ammirevole. "L'imparzialità - ammonisce - è un sogno. La probità un dovere"»<ref>BOATTI GIORGIO, ''ITALIA 150 Un susseguirsi di interpretazioni "in progress", una questione aperta e vitale. Tutti gli storici che hanno fatto il Risorgimento'', La Stampa, 7 maggio 2011.</ref>.
Poiché gli studi di [[Diplomazia#Storia|storia diplomatica]] erano "monopolio di esponenti politici e giornalisti" e i tentativi di "vere storie ufficiali della politica estera furono criticati negli ambienti accademici, che lamentavano l'indisponibilità delle [[Fonte (storiografia)|fonti]]", è rimarchevole la posizione di Salvemini<ref>Il quale nel corso dei suoi studi era riuscito a ricostruirsi qualche articolo del trattato della [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]], ma non tutti della stessa versione, visto che il testo del "trattato è rimasto segretissimo fino al [[1919]]": v. [https://books.google.it/books?id=XwF9_VyWRMIC&pg=PA183&lpg=PA183&dq=salvemini+come+fu+scoperta+la+triplice+alleanza&source=bl&ots=mk6ArzTyQy&sig=LzBkY4fsrJZbhIi36qC5dZpahdE&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi8jPiNmZ3ZAhVR2KQKHVgTDkQQ6AEITjAG#v=onepage&q=salvemini%20come%20fu%20scoperta%20la%20triplice%20alleanza&f=false Fernando García Sanz, ''Españoles e italianos en el mundo contemporaneo: I Coloquio Hispano-Italiano de Historiografía Contemporanea'', Editorial CSIC - CSIC Press, 1990, p. 183]. Sul ritrovamento salveminiano del trattato della Triplice del 1882 e del testo del 1887 nelle carte di [[Carlo Felice Nicolis, conte di Robilant|Robilant]] cfr. la lettera di Salvemini a [[Luigi Albertini]] del 14 settembre 1915 in G. Salvemini, ''Carteggio 1914-1920'', a cura di E. Tagliacozzo, Roma-Bari, Laterza, 1984, pp. 192-194.</ref>: "pur riconoscendo l'interesse dello Stato alla tutela del segreto diplomatico, sosteneva, e non si poteva dargli torto, che una cautela di questo genere era giusta finché valeva per tutti gli studiosi"<ref>[https://www.esteri.it/mae/ministero/servizi/archiviostorico/serie_d.pdf Ministero degli Affari Esteri - Archivio Storico Diplomatico, Indici, IX, ''Inventario della serie D'', 1988, pp. X-XI].</ref>.
== Opere ==
{{div col}}
* [https://bibliotecapolitica.yolasite.com/ ''Per il giornale quotidiano''] (1896)
* [https://bibliotecapolitica.yolasite.com/ ''Come riorganizzare la lotta politica''] (1897-98)
* ''I partiti politici milanesi nel XIX secolo'' (1899); Presentazione di [[Arturo Colombo]], Milano, Mursia, 2011, ISBN 978-88-425-4842-3.
* ''Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295'' (1899); Collana Biblioteca di cultura storica, Einaudi, Torino, 1960
* ''La Rivoluzione francese (1788-1792)'', I ed. 1905; VII definitiva ed., Laterza, Bari, 1954; a cura di [[Franco Venturi]], Feltrinelli, Milano, 1962
* ''Il pensiero e l'azione di Giuseppe Mazzini'' (1905)
* ''La riforma della scuola media. Notizie, osservazioni, proposte'', con [[Alfredo Galletti]], prefazione di [[Girolamo Vitelli]], ''[[Edizioni Remo Sandron|Remo Sandron Editore]]'', (1908)
* ''La formazione del pensiero mazziniano'' (1910)
* {{Cita libro|titolo=[[Il ministro della mala vita]]. Notizie e documenti sulle elezioni giolittiane nell'Italia meridionale|editore=Edizioni della Voce|città=Firenze|anno=1910}}
* {{Cita libro|titolo=Problemi educativi e sociali dell'Italia d'oggi|editore=F. Battiato|città=Catania|anno=1914}}
* {{Cita libro|titolo=Mazzini|editore=F. Battiato|città=Catania|anno=1915}}
* ''Tendenze vecchie e necessità nuove del movimento operaio italiano'' (1922)
* {{Cita libro|titolo=Dal Patto di Londra alla Pace di Roma|editore=Piero Gobetti Editore|città=Torino|anno=1925}} - Collana Edizioni Gobettiane, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2016, ISBN 978-88-637-2966-5.
* ''The Fascist Dictatorship in Italy'' (1928)
* {{Cita libro|titolo=Mussolini diplomatico (Mussolini Diplomate, 1932)|editore=De Luigi|città=Roma|anno=1945}} - Laterza, 1952; A cura di Mirko Grasso, Roma, Donzelli, 2017
* ''Under the Axe of Fascism'' (1936)
* ''Italian Fascist Activities in the U.S.'' (1940)
* ''La politica estera dell'Italia (1871-1914)'' (1944)
* {{Cita libro|autore=G. Salvemini-Giorgio La Piana|titolo=La sorte dell'Italia|editore=Edizioni U|anno=1945}}
* ''Prelude to World War II'' (1953)
* {{Cita libro|titolo=Scritti sulla Questione meridionale (1896-1955)|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1955}}
* {{Cita libro|titolo=Clericali e laici. Cattolicismo e democrazia|editore=Parenti|città=Firenze|anno=1957}}
* {{Cita libro|titolo=Italia scombinata|edizione=Collana [[Saggi (Einaudi)|Saggi]]|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1959}}
* {{Cita libro|titolo=Memorie di un fuoruscito|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1960}}
* {{Cita libro|titolo=Scritti sul Risorgimento|altri=a cura di [[Piero Pieri]] e Carlo Pischedda|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1961}}
* {{Cita libro|titolo=Scritti sul fascismo, 3 voll. (I. a cura di [[Roberto Vivarelli]]; II. a cura di Nino Valeri a Alberto Merola; III. a cura di R. Vivarelli)|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1961}}
* {{Cita libro|titolo=Movimento socialista e questione meridionale|altri=a cura di [[Gaetano Arfé]]|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1961}}
* {{Cita libro|titolo=Dalla guerra mondiale alla dittatura (1916-1925)|altri=a cura di Carlo Pischedda|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1964}}
* {{Cita libro|titolo=Le origini del fascismo in Italia. Lezioni di Harvard|altri=a cura di Roberto Vivarelli|edizione=Collana Universale Economica|editore=Feltrinelli|città=Milano|mese=aprile|anno=1966}}
* {{Cita libro|titolo=Lettere dall'America 1947-1959|altri=a cura di Alberto Merola|editore=Laterza|città=Bari|anno=1967}}
* {{Cita libro|titolo=Preludio alla seconda guerra mondiale|altri=a cura di Augusto Torre|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1967}}
* {{Cita libro|titolo=L'Italia vista dall'America, 2 voll.|altri=a cura di Enzo Tagliacozzo|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1969}}
* {{Cita libro|titolo=Stato e Chiesa in Italia|altri=a cura di Elio Conti|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1969}}
* {{Cita libro|titolo=La politica estera italiana dal 1871 al 1915|altri=a cura di Augusto Torre|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1970}}
* {{Cita libro|titolo=Come siamo andati in Libia e altri scritti dal 1900 al 1915|altri=a cura di Augusto Torre|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1971}}
* {{Cita libro|titolo=Scritti vari (1900-1957)|altri=a cura di Giorgio Agosti e [[Alessandro Galante Garrone]]|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1978}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1903-1906|editore=Laterza|città=Bari|anno=1984}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1912-1914|altri=a cura di E. Tagliacozzo|editore=Laterza|città=Bari|anno=1984|isbn=978-88-420-2457-6}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1914-1920|altri=a cura di E. Tagliacozzo|editore=Laterza|città=Bari|anno=1984|isbn=978-88-420-2527-6}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1921-1926|altri=a cura di E. Tagliacozzo|editore=Laterza|città=Bari|anno=1985|isbn=978-88-420-2627-3}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1894-1902|url=https://archive.org/details/carteggio18941900000salv|altri=a cura di [[Sergio Bucchi]]|editore=Laterza|città=Bari|anno=1988|isbn=978-88-420-3210-6}}
* {{Cita libro|titolo=Socialismo, riformismo, democrazia. Antologia di scritti politici|altri=a cura di E. Tagliacozzo e S. Bucchi|editore=Laterza|città=Bari|anno=1990|isbn=978-88-420-3503-9}}
* {{Cita libro|titolo=Medioevo. Risorgimento. Fascismo. Antologia di scritti storici|altri=a cura di E. Tagliacozzo e S. Bucchi|editore=Laterza|città=Roma-Bari|anno=1992|isbn=978-88-420-3938-9}}
* {{Cita libro|autore=G. Salvemini-[[Angelo Tasca]]|titolo=Il dovere di testimoniare. Carteggio|altri=a cura di E. Signori|editore=Bibliopolis|città=|anno=1996|isbn=978-88-708-8337-4}}
* {{Cita libro|titolo=Dizionario delle idee|altri=a cura di Sergio Bucchi|editore=Editori Riuniti|città=Roma|anno=1997}}
* {{Cita libro|autore=G. Salvemini-[[George Bernard Shaw]]|titolo=Polemica sul fascismo|altri=Presentazione di [[Gaetano Quagliariello]]|edizione=Collana Lettere scarlatte|editore=Ideazione|città=Roma|anno=1997|isbn=978-88-868-1222-1}}
* [https://dgagaeta.cultura.gov.it/public/uploads/documents/Strumenti/Strumenti_CXXXII.pdf ''Manoscritti e materiali di lavoro''], {{pdf}} Archivio Gaetano Salvemini, Inventario a cura di Stefano Vitali, Roma (1998)
* {{Cita libro|titolo=Per la riforma elettorale|altri=a cura di P. Varvaro|edizione=Collana L'isola di Prospero|editore=Guida|anno=2000|isbn=978-88-718-8434-9}}
* {{Cita libro|titolo=Memorie e soliloqui. Diario 1922-1923|altri=a cura di R. Pertici|edizione=Collana Storia/Memoria|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=2001|isbn=978-88-150-7821-6}}
* {{Cita libro|titolo=Dai ricordi di un fuoruscito 1922-1933|altri=a cura di Mimmo Franzinelli|edizione=Collana Gli archi|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|anno=2002|isbn=978-88-339-1391-9}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1910|editore=Lacaita|anno=2003|isbn=978-88-885-4683-4}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1911|editore=Lacaita|anno=2004|isbn=978-88-885-4634-6}}
* {{Cita libro|autore=[[Ernesto Rossi]]-G. Salvemini|titolo=Dall'esilio alla Repubblica. Lettere 1944-1957|altri=a cura di [[Mimmo Franzinelli]]|edizione=Collana Nuova Cultura|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|anno=2004|isbn=978-88-339-1534-0}}
* {{Cita libro|titolo=Democrazia Laicità Giustizia (Antologia degli scritti)|altri=a cura di G. Pecora|editore=Mephite|anno=2005|isbn=978-88-886-5562-8}}
* {{Cita libro|titolo=Cronologia dei primi scritti mazziniani (1831-1834)|altri=a cura di G. Paolini|editore=Polistampa|anno=2006|isbn=978-88-596-0027-5}}
* {{Cita libro|titolo=Sulla democrazia|altri=a cura di Sergio Bucchi|edizione=Collana Temi|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|anno=2007|isbn=978-88-339-1809-9}}
* {{Cita libro|autore=G. Salvemini-[[Walter Toscanini]]|titolo=Carteggio (1943-1948)|altri=a cura di M. Affinito|editore=Lacaita|anno=2007|isbn=978-88-895-0644-8}}
* {{Cita libro|autore=[[Luigi Sturzo]]-G. Salvemini|titolo=Carteggio (1925-1957)|altri=a cura di G. Grasso|editore=Rubbettino|città=Soveria Mannelli|anno=2009|isbn=978-88-498-2481-0}}
* {{Cita libro|titolo=Carteggio 1907-1909|altri=a cura di S. Bucchi|editore=Lacaita|anno=2010|isbn=978-88-872-8093-7}}
* {{Cita libro|titolo=Il nostro Salvemini. Scritti di Gaetano Salvemini su «Il Ponte» (1945-1957)|altri=a cura di M. Rossi|editore=Il Ponte Editore|città=|anno=2012|isbn=978-88-888-6139-5}}
* {{Cita libro|titolo=Lettere americane 1927-1949|altri=a cura di Renato Camurri, Presentazione di Paolo Marzotto|edizione=Collana Saggi|editore=Donzelli|città=Roma|anno=2015|isbn=978-88-684-3075-7}}
* {{Cita libro|titolo=La rivoluzione del ricco|altri=a cura di Francesco Torchiani|edizione=Collana Temi|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|anno=2020|isbn=978-88-339-3418-1}}, saggio del 1952, apparso in 3 puntate su [[Il Ponte (rivista)|Il Ponte]]
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== Note ==
== Bibliografia ==
*
* [[Norberto Bobbio]], "La non-filosofia di Salvemini", in: ''Maestri e compagni'', Firenze, Passigli Editore, 1984.
* [[
* Antonio Carrannante, "Gaetano Salvemini nella storia della scuola italiana", in: ''I Problemi della Pedagogia'', A. 2000, nn. 1-3, pp. 53–88.
* [[Gaspare De Caro]], ''Gaetano Salvemini'', Utet, Torino, 1970.
* {{en}} Paul J. Devendittis, "Gaetano Salvemini." In: ''The Italian American Experience: An Encyclopedia'', ed. S.J. LaGumina, et al. (New York: Garland, 2000), p. 569.
* [[Giovanni Grasso (giornalista)|Giovanni Grasso]], ''Carteggio Luigi Sturzo - Gaetano Salvemini (1925-1957)'', Rubbettino, Soveria Mannelli, 2009.
* Gaetano Salvemini, ''Dizionario delle idee'', a cura di Sergio Bucchi, Editori Riuniti, 1997.
*Alessandra Baldini-[[Paolo Palma]], ''Gli antifascisti italiani in America (1942-1944). La «Legione» nel carteggio di Pacciardi con Borgese, Salvemini, Sforza e Sturzo,'' Le Monnier, Firenze 1990. Prefazione di Renzo De Felice.
* Gaetano Salvemini, ''Sulla democrazia'', a cura di Sergio Bucchi, Torino: Bollati Boringhieri, 2007, ISBN 9788833918099
* Salvemini Gaetano, ''Democrazia, Laicità, Giustizia. (Antologia degli scritti)'', a cura di Gaetano Pecora, Avellino, Mephite editore, 2007
* Mirella Serri, ''I profeti disarmati. 1945-1948. La guerra fra le due sinistre'', Corbaccio, 2008
* [[Gaetano Pecora]], ''Socialismo come libertà. La storia lunga di Gaetano Salvemini'', Roma, Donzelli, 2012.
* ''[http://www.fondazionerossisalvemini.eu/gaetano-salvemini/gaetano-salvemini-le-carte/ Le Carte: Gaetano Salvemini]''. L'Archivio Salvemini. Fondazione Ernesto Rossi Gaetano Salvemini.
* ''[http://www.fondazionerossisalvemini.eu/wp-content/uploads/2016/02/GS-Le-opere.pdf Le opere: Gaetano Salvemini]''. {{pdf}}. Fondazione Ernesto Rossi Gaetano Salvemini.
* [http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Archivio%20Storico%20Pugliese/1957/Archivio%20Storico%20pugliese%20A.10%201957%20fasc.1-4%20articoli%20PDF/Necrologi.pdf ''Necrologio'']. <!-- Link non funzionante -->{{pdf}}. redatto da Tommaso Pedio. 2009. Estratto da
* [http://www.storiadifirenze.org/pdf_ex_eprints/15-il_medioevo_di_gaetano_salvemini.pdf ''Il medioevo di Gaetano Salvemini'']. {{pdf}}. Raccolta bibliografica a cura di Giampaolo Francesconi e Stefano Vitali.
* Sergio Bucchi, ''La filosofia di un non filosofo'', Bollati Boringhieri, 2023.
== Voci correlate ==
* ''[[L'Unità (rivista)|L'Unità]]''
* ''[[Il ministro della mala vita]]''
* [[Socialismo liberale]]
* [[Camillo Berneri]]
* [[Armando Borghi]]
* [[Iris Origo]]
* [[Ruth Draper]]
* [[Severino Salvemini]]
* [[Storia politica]]
==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita libro|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gaetano-salvemini_(altro)/|capitolo=Salvemini, Gaetano|titolo=Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica|anno=2013|editore=Istituto Treccani|autore=Fulvio Conti}}
* {{cita web |1=http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html |2=Biografia di Gaetano Salvemini |accesso=10 maggio 2004 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513105631/http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html |dataarchivio=13 maggio 2008 |urlmorto=sì }}
* [https://www.bibliotecaginobianco.it/?r=39&s=164&p=390&t=opere%2Ddi%2Dgaetano%2Dsalvemini ''Opere di Gaetano Salvemini'', 18 volumi pubblicati tra il 1961 e il 1978]
* ''Salvemini professor Gaetano, sovversivo'', [https://www.youtube.com/watch?v=T4SUSYRbnSc Documentario sulla vita di Gaetano Salvemini. Scritto da Niccolò Bruna e prodotto da Carlo Boccazzi Varotto](2008)
* [http://www.liceotorricelli.it/ce_Salve.html Gaetano Salvemini (1873-1957)], da ''Insegnanti celebri'' del [[Liceo Torricelli-Ballardini|Liceo ginnasio statale Evangelista Torricelli]]
* [http://archivio.camera.it/resources/pu01/allegati/Carteggio_Pannunzio-Salvemini.0005.pdf Carteggio] con [[Mario Pannunzio]], dall'Archivio storico della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]]
* {{cita web | url = https://barberopodcast.it/episode/004-salvemini-la-responsabilita-dello-storico-barbero-riserva-festival-della-mente-2015-i7b7 | titolo = #004 Salvemini – La responsabilità dello storico | nome = Alessandro | cognome = Barbero | wkautore = Alessandro Barbero | editore = [[Festival della Mente]] | anno = 2015 | accesso = 1º gennaio 2024 | dataarchivio = 1 gennaio 2024 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20240101225715/https://barberopodcast.it/episode/004-salvemini-la-responsabilita-dello-storico-barbero-riserva-festival-della-mente-2015-i7b7 | urlmorto = sì }}
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[[Categoria:Vincitori del Premio Feltrinelli]]
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