Amlaíb Cuarán: differenze tra le versioni

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{{Monarca
|nome = Amlaíb Cuarán
|immagine = Penny (Triqueta and Raven Banner) of Amlaib Cuaran.png
|legenda = Moneta coniata a [[York]] poco dopo il 940 raffigurante ''Amlaíb/Óláfr''
|titolo = [[re del Northumbria]]
|inizio regno = [[941]]/[[944]]
|fine regno = [[949]]/[[952]]
|predecessore = [[Amlaíb mac Gofraid|Olaf Guthfrithson]] (I)<br>[[Erik I di Norvegia]] (II)
|successore = [[Edmondo I d'Inghilterra|Edmondo I]] (I)<br>[[Erik I di Norvegia]]
|titolo2 = [[re di Dublino]]
|inizio regno2 = [[945]]/[[947]]
|fine regno2 = [[952]]/[[980]]
|predecessore2 = Blácaire mac Gofrith (I)<br>Gofraid mac Sitriuc
|successore2 = Blácaire mac Gofrith (I)<br>Glúniairn
|data di morte = [[980]]
|luogo di morte = [[Iona]]
|sepoltura = [[abbazia di Iona]]
|consorte = Dúnlaith<br>Gormflaith
|figli = Glúniairn<br>[[Sigtrygg Barba di Seta]]<br>Gytha<br>Máel Muire<br>Harald
|dinastia = [[Uí Ímair]]
|padre = [[Sitric Cáech]]
|madre = ?
}}
{{Bio
|Nome = Amlaíb mac Sitric I
|Titolo =
|Nome = Amlaíb mac Sitric
|Cognome =
|PostCognome = ([[lingua norrena]]: '''Óláfr Sigtryggsson'''), comunemente chiamato '''Amlaíb Cuarán''' (lingua norrena: '''Óláfr kváran''')
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|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = ca. [[926]] circa
|LuogoMorte =
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 981
|AttivitàEpoca = 900
|NazionalitàAttività = re
|Nazionalità = norrena
|PostNazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un [[Vichingo-gaelici|vichingo-gaelico]] del [[X secolo]] che ricoprì i ruoli di [[Rere di NorthumbriaDublino]] e [[Rere di DublinoNorthumbria]], oltre che la carica di [[regnante di Bamburgh]]
|Immagine = Penny (Triqueta and Raven Banner) of Amlaib Cuaran.png
|Didascalia = Moneta coniata a [[York]] poco dopo il 940 raffigurante ''Amlaíb/Óláfr''
}}
 
Il suo [[epiteto]], ''cuarán'', viene solitamente tradotto in "sandalo". Il suo nome appare in numerose forme, tra cui ''Olaf Cuaran'' e ''Olaf Sihtricson'', in particolar modo legato al suo breve regno su [[York]].<ref>In [[antico inglese]] era ''Anlaf''. Per coloro che parlavano irlandese poteva essere stato ''Amlaíb mac ua Ímair'' o ''Amlaíb ua Ímair''. Allo stesso modo il soprannome norreno, "Olaf il Rosso", fu usato per molti governanti norreni in Irlanda e nelle Isole.</ref> Fu l'ultimo degli [[Uí Ímair]] a giocare un ruolo fondamentale nella politica di [[Gran Bretagna]] ed [[Irlanda]].
 
Amlaíb fu per due volte, forse tre, re di [[Regno di Northumbria|Northumbria]], e due volte [[re di [[Dublino]]. Il suo regno su questi territori durò per 40 anni. Fu un rinomato guerriero e spietato saccheggiatore di chiese, ma passò gli ultimi suoi giorni presso l'[[abbazia di Iona]]. Nacque quando gli Uí Ímair governavano grandi zone di Britannia ed Irlanda, e morì quando il regno di Dublino era quasi insignificante all'interno della politica irlandese. Nello sessostesso periodo Dublino divenne uno dei principali centri di commercio dell'Europa atlantica.
 
Amlaíb fu un mecenate della poesia irlandese e degli [[scaldo|scaldi]] scandinavi che scrissero versi su di lui. Amlaíb si sposò almeno due volte, ed ebbe numerosi figli che fece sposare con le famiglie reali irlandesi e scandinave. I suoi discendenti furono re dell'[[isola di Man]] e delle [[isole Ebridi]] fino al [[XIII secolo]].
 
Amlaíb Cuarán (Olaf Kvaran) viene citato almeno due volte nelle [[saghe degli Islandesi]], la prima nella [[Njáls saga]], e la seconda nella [[Gunnlaugs saga ormstungu]].<ref>''GunnlaugsSaga Ormstungu/The Story of Gunnlaug Serpent-Tongue'', Note di P.G. Foote tradotto da R. Quirk, Thomas Nelson and Sons Ltd. Londra, 1957, p. 18</ref>
==Contesto storico==
 
== Cuarán ==
Le prime registrazioni di attacchi portati dai [[Vichinghi]] in Britannia ed Irlanda risalgono alla fine dell'[[VIII secolo]]. Il monastero di [[Lindisfarne]], nel [[regno di Northumbria]], fu saccheggiato l'[[8 giugno]] [[793]], e quello di [[Iona]] nel regno dei [[Pitti (popolo)|Pitti]] fu attaccato nel [[795]] e nell'[[802]]. In Irlanda l'isola di [[Rathlin]], al largo della costa nord-orientale, fu presa di mira nel 795, mentre l'isola di [[St Patrick (isola)|St Patrick]] sulla costa orientale nel 798. [[Isle of Portland|Portland]], nel [[Regno del Wessex]] in Britannia sud-occidentale, fu attaccata durante il regno di re [[Beorhtric del Wessex]] (dal 786 all'802).<ref>Keynes, "Vikings in England", pp. 50–51.</ref><ref>Ó Corráin, "Ireland, Wales, Man, and the Hebrides", pp. 83–85.</ref>
Il soprannome di Amlaíb, ''cuarán'', viene solitamente tradotto con "sandalo" o "scarpa". Deriva dall'antica parola irlandese ''cúar'' che significa piegato o storto. Gli fu per la prima volta assegnato nel racconto della battaglia di Slane del 947 negli ''Annali dell'Ulster''. La ricorrente traduzione potrebbe essere fuorviante. L'epiteto fa probabilmente riferimento ad un tipo di calzatura. [[Benjamin Hudson]] sottolinea la descrizione di un ''cuarán'' fatta in una satira del XII secolo, dove si dice che fosse fatta di cuoio legato sette volte e con la punta acuta. Nel ''Aislinge Meic Con Glinne'' e nel ''Scél Baili Binnbérlaig'', il ''cuarán'' è impermeabile. Nel primo racconto Mac Con Glinne pulisce i suoi immergendoli nel suo bagno; nel secondo un ''cuarán'' serve come recipiente da cui bere. Che il ''cuarán'' fosse tipico di Dublino viene suggerito da frasi in altre storie, secondo cui in città c'erano calzolai che pagavano in ''cuarán'' le tasse.<ref>Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 36–37.</ref>
 
== Biografia ==
Queste spedizioni proseguirono in modo sporadico per tutto il primo quarto del [[IX secolo]]. Poi, prima della metà del secolo, la frequenza e la portata aumentarono, e si assistette alla nascita dei primi insediamenti vichinghi (chiamati [[longphort]] in Irlanda).<ref>Keynes, "Vikings in England", pp. 51–52</ref><ref>Ó Corráin, "Ireland, Wales, Man, and the Hebrides", pp. 84–89.</ref>
===Origini===
Amlaíb Cuarán era probabilmente un pronipote di [[Ímar]], capostipite degli [[Uí Ímair]]. Non esistono prove contemporanee che dimostrino la discendenza tra Ímar ed i suoi nipoti, ma può darsi che i nipoti di Ímar registrati tra l'896 e il 934 (il padre di Amlaíb Cuarán, [[Sitriuc ua Ímair|Sitriuc]] (m. 927), [[Ragnall ua Ímair|Ragnall]] († 921), [[Gofraid ua Ímair|Gofraid]] († 934), Ímar († 904) e Amlaíb († 896)) fossero fratelli piuttosto che cugini.<ref>Thus Downham, ''Viking Kings'', p. 29, figura 6. I contributi di Cyril Hart alla ''Oxford Dictionary of National Biography'' citano Ragnall, Sitriuc e Gofraid come fratelli; proprio come Hudson, ''Viking Pirates'', p. 31, figura 1, che li definisce figli di [[Guthred]].</ref> Il padre di Amlaíb, Sitriuc, appare la prima volta in una registrazione del 917, quando assedia Dublino, un insediamento probabilmente sotto il controllo del re irlandese dopo l'espulsione dei precedenti regnanti vichinghi nel 902.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 27–35.</ref>
 
Sitriuc governò la [[Northumbria]] fino alla sua morte, nel 927. La ''[[Cronaca anglosassone]]'' cita il suo matrimonio con la sorella di re [[Atelstano d'Inghilterra]] a [[Tamworth (Regno Unito)|Tamworth]] il 30 gennaio [[926]]. Secondo fonti successive, come il cronico [[Giovanni di Wallingford]], Amlaíb era figlio di Sitriuc e di questa principessa sassone.<ref>Secondo [[Guglielmo di Malmesbury]], che diceva di non conoscere il nome della principessa, si trattava della sorella di Atelstano, figlia di [[Edoardo il Vecchio]] e della sua prima moglie [[Ecgwynn]]. Giovanni di Wallingford la chiama ''Orgiue'', forse Eadgifu; Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 28–29.</ref> Tra gli altri figli di Sitriuc c'erano [[Gofraid mac Sitriuc|Gofraid]] († 951), re di Dublino, Aralt († 940), re di [[Limerick]], e, meno sicuri, Sichfrith e Auisle, elencati tra coloro che morirono nella [[battaglia di Brunanburh]] del 937 all'interno degli [[Annali di Clonmacnoise]].<ref>Hudson, ''Viking Pirates'', p. 31, figura 1, mostra solo Gofraid; Downham, ''Viking Kings'', p. 29, figura 6 & pp. 245, 247, 254 & 269; ''Annals of Clonmacnoise'', s.a. 931.</ref> Una figlia di Sitriuc di nome Gytha viene citata nella ''[[Heimskringla]]'', secondo cui avrebbe sposato il re pirata [[norvegesi|norvegese]] [[Olaf I di Norvegia|Olaf Tryggvason]], ma si trattava probabilmente di una figlia di Amlaíb Cuarán.<ref>Hart, "Sihtric Cáech"; "Saga of Olaf Tryggvason", cap. 32, ''Heimskringla'', pp. 171–173; Hudson, ''Viking Pirates'', p. 31, figura 1 & p. 84.</ref>
==Origini==
 
Ímar, da cui discendevano gli Uí Ímair, viene solitamente fatto coincidere con quell'Ímar la cui morte viene citata negli ''[[Annali dell'Ulster]]'' relativamente all'[[873]]. Se questo Ímar fosse lo stesso [[Ívarr Ragnarsson]], capo della [[Grande armata danese]], è in dubbio.<ref>Ó Cróinín, ''Early Medieval Ireland'', pp. 250–254, discute la carriera di Ímar ed i vari argomenti.</ref><ref>Woolf, ''Pictland to Alba'', cap. 2.</ref><ref>Downham, ''Viking Kings'', cap. 1–3, soprattutto pp. 17–23 e 64 –67.</ref><ref>Ó Corráin, "Vikings in Scotland and Ireland", ''passim'', parla della coincidenza tra i due.</ref>
 
Amlaíb Cuarán era probabilmente un pronipote di Ímar. Non esistono prove contemporanee che dimostrino la discendenza tra Ímar ed i suoi nipoti, ma può darsi che i nipoti di Ímar registrati tra l'896 e il 934 (il padre di Amlaíb Cuarán, [[Sitriuc ua Ímair|Sitriuc]] (m. 927), [[Ragnall ua Ímair|Ragnall]] (m. 921), [[Gofraid ua Ímair|Gofraid]] (m. 934), Ímar (m. 904) e Amlaíb (m. 896)) fossero fratelli piuttosto che cugini.<ref>Thus Downham, ''Viking Kings'', p. 29, figura 6. I contributi di Cyril Hart alla ''Oxford Dictionary of National Biography'' citano Ragnall, Sitriuc e Gofraid come fratelli; proprio come Hudson, ''Viking Pirates'', p. 31, figura 1, che li definisce figli di [[Guthred]].</ref> Il padre di Amlaíb, Sitriuc, appare la prima volta in una registrazione del 917, quando assedia Dublino, un insediamento probabilmente sotto il controllo del re irlandese dopo l'espulsione dei precedenti regnanti vichinghi nel 902.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 27–35.</ref>
 
Sitriuc governò la [[Northumbria]] fino alla sua morte, nel 927. La ''[[Cronaca anglosassone]]'' cita il suo matrimonio con la sorella di re [[Atelstano d'Inghilterra]] a [[Tamworth]] il [[30 gennaio]] [[926]]. Secondo fonti successive, come il cronico [[Giovanni di Wallingford]], Amlaíb era figlio di Sitriuc e di questa principessa sassone.<ref>Secondo [[Guglielmo di Malmesbury]], che diceva di non conoscere il nome della principessa, si trattava della sorella di Atelstano, figlia di [[Edoardo il Vecchio]] e della sua prima moglie Ecgwynn. Giovanni di Wallingford la chiama ''Orgiue'', forse Eadgifu; Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 28–29.</ref> Tra gli altri figli di Sitriuc c'erano [[Gofraid mac Sitriuc|Gofraid]] (m. 951), re di Dublino, Aralt (m. 940), re di [[Limerick]], e, meno sicuri, Sichfrith e Auisle, elencati tra coloro che morirono nella [[battaglia di Brunanburh]] del 937 all'interno degli ''[[Annali di Clonmacnoise]]''.<ref>Hudson, ''Viking Pirates'', p. 31, figura 1, mostra solo Gofraid; Downham, ''Viking Kings'', p. 29, figura 6 & pp. 245, 247, 254 & 269; ''Annals of Clonmacnoise'', s.a. 931.</ref> Una figlia di Sitriuc di nome Gytha viene citata nella ''[[Heimskringla]]'', secondo cui avrebbe sposato il re pirata [[norvegesi|norvegese]] [[Olaf I di Norvegia|Olaf Tryggvason]], ma si trattava probabilmente di una figlia di Amlaíb Cuarán.<ref>Hart, "Sihtric Cáech"; "Saga of Olaf Tryggvason", cap. 32, ''Heimskringla'', pp. 171–173; Hudson, ''Viking Pirates'', p. 31, figura 1 & p. 84.</ref>
 
Dopo la morte di Sitriuc, Amlaíb potrebbe essere diventato re di York per breve tempo,<ref>Thus Keynes, "Rulers of the English", p. 505.</ref> ma se lo fece perse il trono quando Atelstano conquistò il regno di Northumbria sconfiggendo il fratello di Sitriuc, Gofraid. Secondo [[Guglielmo di Malmesbury]], Amlaíb fuggì in Irlanda mentre lo zio Gofraid fece un secondo fallimentare tentativo di riconquistare York.<ref>Downham, ''Viking Kings'', p. 100; Hudson, ''Viking Pirates'', p. 29; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 151. Hudson, "Óláf Sihtricson", ipotizza che Amlaíb sia nato a York.</ref> Nel 937 un attacco al regno di Atelstano portato dal figlio di Gofraid (Amlaíb), da [[Costantino II di Scozia|Constantín mac Áeda]], [[Sovrani di Scozia|re di Alba]], e da [[Eógan I di Strathclyde|Eógan]], [[Sovrani di Strathclyde|re di Strathclyde]], finì con la sconfitta della [[battaglia di Brunanburh]].<ref>Woolf, ''Pictland to Alba'', pp. 168–173; Downham, ''Viking Kings'', pp. 103–105; Hudson, ''Viking Pirates''.</ref> Guglielmo di Malmesbury scrisse che Amlaíb era presente a Brunanburh, e che spiò il campo inglese la notte prima della battaglia, travestito da [[scaldo]].<ref>Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 30–31; Hudson dice: "Se c'è qualche base storica per questo evento, Olaf Cuaran è sicuramente stato confuso col cugino...".</ref>
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Re Atelstano morì nel [[939]] ed il suo successore, il fratellastro [[Edmondo I d'Inghilterra|Edmondo]], non fu in grado di prendere il controllo di York. Amlaíb mac Gofrith, che comandava Dublino, si recò in Britannia dove fu acclamato come re di Northumbria. Morì nel 941, poco dopo il saccheggio della chiesa di San Baldred di [[Tyninghame]], colpito a morte dalla potenza del santo secondo la ''[[Historia de Sancto Cuthberto]]''.<ref>Hudson, "Óláf Guthfrithson"; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 174.</ref>
 
===Re di York===
[[File:Penny (Raven and Cross) of Amlaib Cuaran.png|thumb|Secondo tipo di moneta proveniente da York, dei tempi di Amlaíb.]]
 
La carriera di Amlaíb Cuarán iniziò nel 941, in seguito alla morte del cugino Amlaíb mac Gofrith, quando divenne co-reggente di York assieme al cugino Ragnall, figlio di Gofraid. Secondo gli ''[[Annali di Clonmacnoise]]'', Amlaíb era in Britannia dal 940, avendo lasciato un altro figlio di Gofraid, [[Blácaire mac Gofrith|Blácaire]], a capo di Dublino.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 43, 241 & 248; Costambeys, "Ragnall Guthfrithson"; Hudson, "Óláf Sihtricson"; Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 33–34; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 181; ''Annals of Clonmacnoise'', s.a. 933.</ref>
 
Amlaíb e Ragnall governarono York fino al [[944]]. La datazione degli eventi nel periodo compreso tra la morte di Atelstano e l'espulsione di Amlaíb e Ragnall è dubbia, dato che varie versioni della [[Cronacacronaca anglosassone]] si contraddicono a vicenda. Sembra che dopo la morte di Atelstano, non solo Edmondo perse il controllo della Northumbria, ma anche che i [[Cinque Burgh]] del [[Danelaw]] [[Regno di Mercia|merciano]] furono occupati da Amlaíb mac Gofrith.<ref>Higham, "Five Boroughs"; Higham, ''Kingdom of Northumbria'', p. 193; Miller, "Edmund"; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 174; ma il fatto che Amlaíb controllasse il Danelaw merciano è messo in dubbio da Downham, ''Viking Kings'', pp. 108–109.</ref> Uno degli Amlaíb saccheggiò [[Tamworth (Regno Unito)|Tamworth]] secondo la Cronaca anglosassone.<ref>Swanton, ''Anglo-Saxon Chronicle'', p. 111, Ms. D, s.a. 943.</ref> Non è chiaro in che momento compreso tra 940 e 943 avvennero questi eventi, per cui gli storici sono in disaccordo su quanto sia da legare a Amlaíb mac Gofrith e quanto a Amlaíb Cuarán.<ref>Gli eventi vengono associati ad Amlaíb mac Gofrith da Higham, ''Kingdom of Northumbria'', p. 193; Miller, "Edmund"; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 174. Altri, come Swanton, ''Anglo-Saxon Chronicle'', p. 111, note 11; Downham, ''Viking Kings'', p. 110; Hudson, "Óláf Sihtricson", li legano a Amlaíb Cuarán.</ref>
 
Edmondo riconquistò i Cinque Burghs nel [[942]], evento celebrato in versi nella Cronaca anglosassone. Secondo la Cronaca ci fu il [[battesimo]] di Amlaíb, con re Edmondo nel ruolo di [[Padrino e madrina|padrino]].<ref>Swanton, ''Anglo-Saxon Chronicle'', pp. 110–111, Ms. A, s.a. 942, Ms. D, s.a. 942 & 943.</ref> Questo non significa che Amlaíb non fosse già cristiano in precedenza, né che il battesimo l'abbia convertito per sempre al Cristianesimocristianesimo, dato che il battesimo era un semplice atto politico. [[Alfredo il Grande]], ad esempio, sostenne il battesimo del re cristiano [[galles]]e [[Anarawd ap Rhodri]].<ref>Thus Hudson, ''Viking Pirates'', p. 34. Riguardo al battesimo, Hudson lo dscrivedescrive come "...&nbsp;un atto motivato politicamente ... un modo per stringere alleanze con un individuo dominante ...". Ragnall fu battezzato poco dopo secondo la Cronaca anglosassone.</ref> Amlaíb fu espulso dalregno di York nel [[944]]. La Cronacacronaca anglosassone dice che "Re Edmondo conquistò tutta la Northumbria obbligando a fuggire i due re [o "uomini di stirpe reale"], Olaf e Rægnald".<ref>Swanton, ''Anglo-Saxon Chronicle'', pp. 110–111, Ms. A, s.a. 944, Ms. E., s.a. 944.</ref> È possibile che la rivalità tra Amlaíb e Ragnall abbia contribuito alla loro caduta.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 46 & 111–112; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 182.</ref> I racconti di [[Athelward (storico)|Athelward]] dicono che Amlaíb fu deposto da un colpo di stato guidato da Wulfstan, [[Arcivescovoarcivescovo di York]], e da un ignoto [[ealdorman]] di Mercia.<ref>Hudson, ''Viking Pirates'', p. 35; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 182, ipotizza che questo ignoto merciano fosse [[Atelstano Mezzo Re]].</ref>
 
=== Congalach e Ruaidrí ===
Dopo essere stato cacciato dalla Northumbria, Amlaíb tornò in Irlanda, mentre Ragnall potrebbe essere stato ucciso a York.<ref>Costambeys, "Ragnall"; Downham, ''Viking Kings'', p. 46; l'uccisione di Ragnall viene citata negli ''Annali di Clonmacnoise'', s.a. 937.</ref> Anche gli Uí Ímair d'Irlanda soffrirono nel [[944]], quando Dublino fu saccheggiata dall'[[Alto Re di Irlanda]] [[Congalach Cnogba]], la cui base era a Brega, a nord di Dublino sul corso basso del fiume [[Boyne]]. L'anno seguente, forse a causa del sacco di Dublino, il cugino di Amlaíb, Blácaire, fu cacciato e Amlaíb lo sostituì come re di Dublino. Amlaíb si alleò con Congalach e potrebbe aver guadagnato potere da questa unione.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 46, 241 & 248; Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 35–36.</ref>
 
Congalach e Amlaíb combatterono contro [[Ruaidrí ua Canannáin]], un rivale per la carica di Alto Re che apparteneva a [[Cenél Conaill]], residente nel [[Donegal]]. Nel [[945]] i due sconfissero parte dell'esercito di Ruaidrí a [[Conaille Muirtheimne]] (oggi [[contea di Louth|Louth]]) e l'anno seguente Amlaíb razziò [[Kilcullen]] nella provincia di [[Leinster]]. Nel [[947]] Ruaidrí spinse Congalach e Amlaíb a [[Slane]]. Le forze di Dublino subirono forti perdite, con molti che annegarono durante la fuga dalla battaglia. Sembra che in questa sconfitta Amlaíb perse la sua nave ammiraglia, dato che secondo gli annali fu Blácaire, e non Amlaíb, a guidare l'esercito di Dublino l'anno seguente. Blácaire fu ucciso nel [[948]] da Congalach, e fu rimpiazzato dal fratello di Amlaíb, [[Gofraid mac Sitriuc|Gofraid]].<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 46–47 & 241; Hudson, ''Viking Pirates'', pp 36–37; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 186.</ref>
[[File:Viking Ireland.png|thumb|Insediamenti scandinavi nell'Irlanda del X secolo]]
 
Dopo essere stato cacciato dalla Northumbria, Amlaíb tornò in Irlanda, mentre Ragnall potrebbe essere stato ucciso a York.<ref>Costambeys, "Ragnall"; Downham, ''Viking Kings'', p. 46; l'uccisione di Ragnall viene citata negli ''Annali di Clonmacnoise'', s.a. 937.</ref> Anche gli Uí Ímair d'Irlanda soffrirono nel [[944]], quando Dublino fu saccheggiata dall'[[Alto Re di Irlanda]] [[Congalach Cnogba]], la cui base era a Brega, a nord di Dublino sul corso basso del fiume [[Boyne]]. L'anno seguente, forse a causa del sacco di Dublino, il cugino di Amlaíb, Blácaire, fu cacciato e Amlaíb lo sostituì come re di Dubliono. Amlaíb si alleò con Congalach e potrebbe aver guadagnato potere da questa unione.<ref>Downham, ''Viking Kings, pp. 46, 241 & 248; Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 35–36.</ref>
 
Congalach e Amlaíb combatterono contro [[Ruaidrí ua Canannáin]], un rivale per la carica di Alto Re che apparteneva a [[Cenél Conaill]], residente nel [[Donegal]]. Nel [[945]] i due sconfissero parte dell'esercito di Ruaidrí a [[Conaille Muirtheimne]] (oggi [[Louth (contea)|Louth]]) e l'anno seguente Amlaíb razziò [[Kilcullen]] nella provincia di [[Leinster]]. Nel [[947]] Ruaidrí spinse Congalach e Amlaíb a [[Slane]]. Le forze di Dublino subirono forti perdite, con molti che annegarono durante la fuga dalla battaglia. Sembra che in questa sconfitta Amlaíb perse la sua nave ammiraglia, dato che secondo gli annali fu Blácaire, e non Amlaíb, a guidare l'esercito di Dublino l'anno seguente. Blácaire fu ucciso nel [[948]] da Congalach, e fu rimpiazzato dal fratello di Amlaíb, [[Gofraid mac Sitriuc|Gofraid]].<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 46–47 & 241; Hudson, ''Viking Pirates'', pp 36–37; Woolf, ''Pictland to Alba'', p. 186.</ref>
 
==Ancora York ==
 
[[File:Penny (Raven and Cross) of Amlaib Cuaran.png|thumb|left|Secondo tipo di moneta proveniente da York, dei tempi di Amlaíb]]
 
=== Ancora York ===
Non si conosce esattamente cosa successe in Northumbria mentre Amlaíb si trovava in Irlanda. Mentre Edmondo controllava sicuramente la Northumbria, potrebbe aver subito perso le terre del nord a favore di un re [[scandinavia|scandinavo]] di nome Eiríkr, solitamente identificato con [[Erik I di Norvegia]].<ref>Per un'identificazione alternativa si veda Downham, ''Viking Kings'', pp. 115–120 e Woolf, ''Pictland to Alba'', pp. 187–188.</ref> Se Erik governò la Northumbria prima della morte di Edmondo, fu solo per breve tempo. Edmondo fu ucciso nel [[946]], e succeduto dal fratello [[Edredo d'Inghilterra|Edredo]]. La Cronaca anglosassone dice che Edredo "conquistò tutte le terre della Northumbria; e gli Scoti gli prestarono giuramento".<ref>Swanton, ''Anglo-Saxon Chronicle'', pp. 112–113, Mss A & D, s.a. 946, Ms. E, s.a. 948.</ref> La sottomissione della Northumbria ad Edredo portò all'incontro con i nobili di York guidati dall'arcivescovo Wulfstan nel 947, ma l'anno seguente re Erik stava di nuovo governando la Northumbria ed Edredo invase la parte meridionale del regno ([[Ripon]] viene citato come obbiettivo) per obbligare i Northumbri ad espellere Erik, come poi fecero.<ref>Swanton, ''Anglo-Saxon Chronicle'', pp. 112–113, Ms D, s.a. 947 & 948.</ref>
 
L'anno seguente, [[949]], quando Blacáire era morto ed il fratello di Amlaíb governava Dublino, i Northumbri invitarono Amlaíb a prendere il controllo di York.<ref>Swanton, ''Anglo-Saxon Chronicle'', pp. 112–113, Ms E, s.a. 949.</ref> Il suo ritorno in Inghilterra potrebbe essere avvenuto con il benestare di Edredo.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 114–115.</ref> Quell'anno [[Malcolm I di Scozia|Máel Coluim mac Domnaill]], [[re di Alba]], saccheggiò la Northumbria verso sud spingendosi fino al fiume [[Tees]], catturando molti schiavi e bottino. Non si sa se questa invasione fosse diretta contro Amlaíb, o se lo si voleva supportare saccheggiando solo la Northumbria settentrionale, fuori dalla sua zona. Una seconda invasione da nord nel [[952]], questa volta in alleanza con gli Scotiscoti di Máel Coluim e cocon i Britannicibritannici e Sassonisassoni, fu rspintarespinta. Di nuovo, non si sa se l'obbiettivo fosse Amlaíb, deposto nel 952 e sostituito da Erik, o contro lo stesso re Erik in favore di Amlaíb. Il regno di Erik fu corto, ed il regno vichingo di York fu definitivamente incorporato nel regno inglese al momento della sua morte, nel 954. Amlaíb tornò in Irlanda, ma non prese più il comando di York.<ref>Woolf, ''Pictland to Alba'', pp. 178–190; Hudson, ''Viking pirates'', pp. 37–38; Downham, ''Viking Kings'', pp. 153–155.</ref>
 
=== Da Dublino a Iona ===
[[File:Viking Ireland.png|miniatura|upright=1.1|Insediamenti scandinavi nell'[[Irlanda]] del [[X secolo]]]]
 
Nel [[951]], quando Amlaíb era in Britannia, il fratello Gofraid morì di malattia a Dublino.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 47 & 254; Hudson, "Óláf Sihtricson".</ref> Anche il rivale di Congalach, Ruaidrí, morì, lasciando senza guida l'ex alleato di Amlaíb, che diventava quindi una minaccia per Dublino e per il regno irlandese sud-orientale di [[Leinster]]. Questa minaccia fu forse il motivo per cui Congalach fu ucciso in un'imboscata a [[Dún Ailinne]] (oggi [[KildareContea (contea)di Kildare|Kildare]]) o a Tech Guigenn nella regione del fiume [[Liffey]], mentre raccoglieva tributi a Leinster nel 956.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 48 & 241; Hudson, "Óláf Sihtricson".</ref> Il principale beneficiario fu il fratello della nuova moglie di Amlaíb (Dúnflaith), ovvero [[Domnall ua Néill]], il quale divenne il successivo Alto Re d'Irlanda. Il matrimonio legava Amlaíb non solo ai parenti Uí Néill settentrionali di [[Albero genealogico della famiglia dei Cenel nEogain|Cenél nEógain]], ma anche al meridionale clan [[Cholmáin]], dato che ora era patrigno del giovane figlio di Dúnflaith, [[Máel Sechnaill mac Domnaill]].<ref>Hudson, "Domnall ua Néill"; Hudson, ''Viking Pirates''.</ref>
 
Poco dopo il 960 Amlaíb Cuarán dovette probabilmente affrontare una sfida dei figli del cugino Amlaíb mac Gofrith. Nel 960 gli ''Annaliannali dell'Ulster'' dicono che [[Cammán mac Amlaíb|Cammán]], figlio di Amlaíb mac Gofrith, fu sconfitto in un posto non identificato di nome ''Dub''. Due anni dopo un [[Sitriuc Cam]] (Cam significa storto o ritorto, e Cammán è semplicemente la forma [[Ipocoristico|ipocoristica]] del suo epiteto, sicché Sitriuc Cam e Cammán sono presumibilmente la stessa persona) viene sconfitto dai Dublinesidublinesi guidati da Amlaíb Cuarán e dagli abitanti del Leinster, mentre stava razziando la terra di questi ultimi. Amlaíb Cuarán fu ferito in battaglia ma Sitriuc fuggì con le proprie navi. Sembra che in seguito Sitriuc ed il fratello abbiano razziato Munster, ma scompare dalle registrazioni poco dopo e non sembra aver fatto ritorno in Irlanda.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 48–49, 184–185, 242, 249, 263 & 269; check Hudson, ''Viking Pirates''.</ref>
 
Le attività di Amlaíb all'inizio delladel decadedecennio del 960 sembrano essersi limitate ad occasionali raid in Leinster. Attaccò [[Kildare]] nel 964, e fu riattaccato nel 967 quando Muiredach mac Faeláin, abate di Kildare, membro della famiglia di [[Uí Dúnlainge]] che governava Leinster, fu ucciso da Amlaíb e Cerball mac Lorcáin, parente di Muiredach. Una nuova razzia a sud nel 964 terminò con una dura sconfitta per Amlaíb nei pressi di Inistogue (oggi contea di Kildare) per mano di [[Osraige]].<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 50 & 242; Hudson, "Domnall ua Néill".</ref>
 
Fino alla fine delladel decadedecennio Domnall ua Néill, successore di Congalach come pretendente alla carica di Alto Re, fu occupato con alcuni nemici alle porte di casa, ed in [[Connacht]] ed a [[Munster (Irlanda)|Munster]], e non partecipò alle vicende di Leinster e Dublino. Avendoli sconfitti, nel [[968]] marciò a sud saccheggiando Leinster, uccidendo molti nobili ed assediando Dublino per due mesi. Anche se Domnall non conquistò il porto, si prese un gran numero di bestiame. Amlaíb, alleato al re di Leinster [[Murchad mac Finn]], si vendicò attaccando l'[[abbazia di Kells]] nel [[969]]. Un gruppo di seguaci di ua Néill fu sconfitto presso Ardmulchan ([[Meath]]).<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 50 & 242; Hudson, "Óláf Sihtricson"; Hudson, "Domnall ua Néill".</ref>
 
Nel [[970]] Domnall ua Néill ed i suoi alleati attaccarono il nuovo alleato di Amlaíb, Domnall figlio di Congalach, [[re di Brega]]. Domnall mac Congalaig si sposò con una figlia di Amlaíb, forse in questo periodo. Le chiese di Brega, comprese [[Monasterboice]] e [[Dunleer]], presidiate dai soldati di Amlaíb, erano un obbiettivo particolarmente sensibile per gli attacchi. Domnall di Brega e Amlaíb combatterono contro l'esercito settentrionale di Domnall ua Néill a Kilmona, nell'attuale [[Westmeath]]. L'esercito di Domnall, che comprendeva alleati da [[Ulaid]], fu sconfitto, e Ardgal mac Matudáin, re di Ulaid, e Cináed mac Crongilla, re di [[Conaille Muirtheimne]], rimasero uccisi. La battaglia di Kilmona non pose fine alla guerra, nelle midlands. Monasterboice e Dunleer furono incendiati dopo che la battaglia si allargò alle terre del clan [[Cholmáin]] l'anno seguente, quando i nemici di Domnall ua Néill lo cacciarono. Ritornò con un esercito e saccheggiò Mide e le terre attorno a Dublino prima di marciare a sud ed attaccare Leinster. Questa campagna sembra aver consacrato Domnall ua Néill come signore delle midlands e di Leinster per alcuni anni.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 50–51 & 242; Hudson, "Óláf Sihtricson"; Hudson, "Domnall ua Néill". Vedi anche ''Viking Pirates''.</ref>
 
Nel [[977]], in circostanze sconosciute, i figli di Domnall ua Néill (Congalach e Muirchertach) furono uccisi, e il merito negli annali fu dato ad Amlaíb. Domnall non tentò di vendicarne la morte, ritirandosi presso il monastero di [[Armagh]] dove morì nel [[980]]. Gli abitanti di Dublino attaccarono Leinster alla fine delladel decadedecennio del 970. Il re di Leinster, [[Úgaire mac Túathail]], fu catturato nel [[976]]. Per lui fu pagato un riscatto o fu rilasciato dato che fu ucciso, con Muiredach mac Riain di [[Uí Cheinnselaig]] di sud Leinster, combattendo gli abitanti di Dublino nel [[978]] a Belan (Kildare). Il successore di Úgaire, [[Domnall Claen]], fu poco più fortunato, venendo catturato dai dublinesi l'anno seguente.<ref>Downham, ''Viking Kings'', p. 51; Hudson, "Óláf Sihtricson"; ''Annals of Tigernach'', AT 976.3, 977.1, 978.2 & 979.2; Hudson, "Óláf Sihtricson"; ''Annals of Ulster'', AU 972.2.</ref>
 
Dopo la morte dell'Alto Re Domnall ua Néill, il figliastro di Amlaíb (Máel Sechnaill mac Domnaill) ne reclamò il titolo. L'ex alleato di Amlaíb, Domnall figlio di Congalach, era morto nel 976, e lo stesso Amlaíb aveva ucciso gli altri due pretendenti. Máel Sechnaill divenne re del regno di Mide e capo del clan Cholmáin nel [[975]], inaugurando il proprio regno con un assalto al patrigno quando bruciò "Thor's Wood" fuori Dublino. Nel [[980]] Máel Sechnaill ebbe il supporto di Leinster quando fronteggiò i figli di Amlaíb (Amlaíb era ormai vecchio) vicino alla [[collina di Tara]]. Anche Dublino aveva alleati, dato che gli annali ricordano la presenza di guerrieri provenienti dall'[[isola di Man]] o dalle [[isole Ebridi]]. Il figlio di Amlaíb, Ragnall (Rögnvaldr), fu tra i morti della battaglia che seguì, ed anche se molti re che sostenevano Máel Sechnaill morirono, il risultato fu una sconfitta clamorosa per Dublino. Máel Sechnaill occupò la città imponendo un pesante tributo ai cittadini.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 51–52 & 190; Hudson, "Óláf Sihtricson"; Hudson, "Máel Sechnaill"; Hudson, ''Viking Pirates''</ref>
 
In seguito alla battaglia Amlaíb abdicò, o fu rimosso dalla carica. Fu rimpiazzato da un figlio di nome [[Glúniairn]] (Járnkné), figlio di Dúnlaith e quindi fratellastro di Máel Sechnaill. Amlaíb si ritirò presso l'[[abbazia di Iona]] dove morì poco dopo.<ref>Downham, ''Viking Kings'', pp. 51–53; Hudson, "Óláf Sihtricson"; Hudson, ''Viking Pirates''.</ref>
 
== Matrimoni e discendenza ==
Gli successe il figlio [[Glúniairn]] (''Járnkné'', letteralmente "Ginocchio di Ferro"), figlio avuto con la moglie Dúnlaith, figlia di [[Muirchertach mac Néill]]. Tra le sue mogli si trovava [[Gormflaith]], figlia di [[Murchad mac Finn]], [[Sovrani del Leinster|re di Leinster]], e futura sposa di [[Brian Boru]]. Il figlio di Gormflaith, [[Sigtrygg Barba di Seta]], fu re di Dublino dopo la morte di Glúniairn. Tra gli altri figli di Amlaíb ci furono Gytha, che sposò [[Olaf I di Norvegia|Olaf Tryggvason]], Máel Muire, che sposò [[Máel Sechnaill mac Domnaill]], e Harald, forse nonno di [[Godred Crovan]].<ref>Downham, ''Viking Kings'', p. 29, figura 6; Hudson, ''Viking Pirates'', p. 49, figura 2 e p. 83, figura 3; Etchingam, "Gwynedd and Ireland", p. 167, fig. 7.1.</ref>
 
== Note ==
Gli successe il figlio [[Glúniairn]] (''Járnkné'', letteralmente "Ginocchio di Ferro"), figlio avuto con la moglie Dúnlaith, figlia di [[Muirchertach mac Néill]]. Tra le sue moglie si trovava [[Gormflaith]], figlia di [[Murchad mac Finn]], [[Sovrani del Leinster|re di Leinster]], e futura sposa di [[Brian Boru]]. Il figlio di Gormflaith, [[Sitric Silkbeard]], fu re di Dublino dopo la morte di Glúniairn. Tra gli altri figli di Amlaíb ci furono Gytha, che sposò [[Olaf I di Norvegia|Olaf Tryggvason]], Máel Muire, che sposò [[Máel Sechnaill mac Domnaill]], e Harald, forse nonno di [[Godred Crovan]].<ref>Downham, ''Viking Kings'', p. 29, figura 6; Hudson, ''Viking Pirates'', p. 49, figura 2 e p. 83, figura 3; Etchingam, "Gwynedd and Ireland", p. 167, fig. 7.1.</ref>
<references/>
 
==Cuarán Bibliografia ==
* {{Cita pubblicazione |cognome=Costambeys |nome=Marios |url=http://www.oxforddnb.com/view/article/23314 |contributo=Ragnall Guthfrithson (floruit 943–944) |titolo=Oxford Dictionary of National Biography |anno=2004 |accesso=25 ottobre 2007| id=doi 10.1093/ref:odnb/23314 |cognome2=Harrison |nome2=B. }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Downham |nome=Clare |titolo=Viking Kings of Britain and Ireland: The Dynasty of Ívarr to A.D. 1014 |città=Edimburgo |editore=Dunedin |anno=2007 |isbn=978-1-903765-89-0 |id=, OCLC 163618313}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Etchingham |nome=Colman |contributo=Viking age Gwynedd and Ireland: political relations |curatore=Jankulak |curatore-nome=Karen |curatore-cognome2=Wooding |curatore-nome2=Jonathan M. |titolo=Ireland and Wales in the Middle Ages |città=Dublino |editore=Four Courts Press |anno=2007 |isbn=978-1-85182-748-0 |id=, OCLC 52919358|pp=149-167 }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Hall |nome=R. A. |contributo=A kingdom too far: York in the early tenth century |titolo=Edward the Elder 899–924 |curatore=Higham |curatore-nome=N. J. |curatore-cognome2=Hill |curatore-nome2=D. H. |editore=Routledge |città=Londra |isbn=0-415-21497-1 |id=, OCLC 45313225 |pp=188-199 |anno=2001}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Hall |nome=R. A. |contributo=York |curatore=Lapidge |curatore-nome=Michael |titolo=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|anno=1999|città=Oxford|editore=Blackwell Publishing|isbn=0-631-22492-0|id=, OCLC 185380798 |pp=497-499}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Higham |nome=N. J. |contributo=Five Boroughs |curatore=Lapidge |curatore-nome=Michael |titolo=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|anno=1999|città=Oxford|editore=Blackwell Publishing|isbn=0-631-22492-0|id=, OCLC 185380798 |p=186}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Higham |nome=N. J. |anno=1993 |titolo=The Kingdom of Northumbria AD 350–1100 |città=Stroud |editore=Sutton |ISBN= |id=, OCLC 25551623 }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Hudson |nome=Benjamin T. |linkautore=Benjamin Hudson |url=http://www.oxforddnb.com/view/article/20670 |contributo=Óláf Guthfrithson (d. 941) |titolo=Oxford Dictionary of National Biography |anno=2004 |id= doi 10.1093/ref:odnb/20670 |cognome2=Harrison |nome2=B.}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Hudson |nome=Benjamin T. |url=http://www.oxforddnb.com/view/article/20671 |contributo=Óláf Sihtricson (''c''.926–981) |titolo=Oxford Dictionary of National Biography |anno=2004 |id= doi 10.1093/ref:odnb/25544 |cognome2=Harrison |nome2=B. }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Hudson |nome=Benjamin T. |titolo=Viking Pirates and Christian Princes: Dynasty, Religion and Empire in the North Atlantic |città=Oxford |editore=Oxford University Press |url=http://books.google.com/?id=fH0mL0m95fsC&printsec=frontcover&q= |isbn=0-19-516237-4 |id=, OCLC 55286670 |anno=2005}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Keynes |nome=Simon |contributo=Rulers of the English, ''c''.450–1066 |curatore=Lapidge |curatore-nome=Michael |titolo=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|anno=1999|città=Oxford|editore=Blackwell Publishing|isbn=0-631-22492-0|id=, OCLC 185380798 |pp=500-516}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Keynes |nome=Simon |contributo=The Vikings in England, ''c''.790–1016 |curatore=Sawyer |curatore-nome=Peter |titolo=The Oxford Illustrated History of the Vikings |anno=1997 |città=Oxford |editore=Oxford University Press |isbn=0-19-285434-8 |id=, OCLC 45338877 |pp=48-82 }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Keynes |nome=Simon |contributo=Wulfstan I |curatore=Lapidge |curatore-nome=Michael |titolo=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|anno=1999|città=Oxford|editore=Blackwell Publishing|isbn=0-631-22492-0|id=, OCLC 185380798 |pp=492-493}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Miller |nome=Sean |contributo=Edmund |curatore=Lapidge |curatore-nome=Michael |titolo=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|anno=1999|città=Oxford|editore=Blackwell Publishing|isbn=0-631-22492-0|id=, OCLC 185380798 |pp=159-160}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Ó Corráin |nome=Donnchadh |contributo=Ireland, Wales, Man, and the Hebrides |curatore=Sawyer |curatore-nome=Peter |titolo=The Oxford Illustrated History of the Vikings |anno=1997 |città=Oxford |editore=Oxford University Press |isbn=0-19-285434-8 |id=, OCLC 45338877 |pp=83-109 }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Ó Corráin |nome=Donnchadh |titolo=The Vikings in Scotland and Ireland in the Ninth Century |rivista=Peritia |volume=12 |pp=296-339 |url=http://www.ucc.ie/celt/Vikings%20in%20Scotland%20and%20Ireland.pdf |formato=PDF|anno=1998 }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Ó Cróinín |nome=Dáibhí |titolo=Early Medieval Ireland 400–1200 |anno=1996 |serie=Longman History of Ireland |editore=Longman |città=Londra |isbn=0-582-01565-0 |id=, OCLC 185365556 }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Stenton |nome=Frank M.|linkautore=Frank Stenton |anno=1971 |titolo=Anglo-Saxon England|edizione=3rd |città=Oxford |editore=Oxford University Press |isbn=0-19-280139-2|id=, OCLC, 185499725}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Sturluson |nome=Snorri |linkautore=Snorri Sturluson |titolo=Heimskringla: History of the Kings of Norway |url=https://archive.org/details/heimskringla00snor |curatore=Hollander |curatore-nome=Lee M. |editore=University of Texas Press |città=Austin |isbn=0-292-73061-6 |id=, OCLC 123332200 |anno=1964}}
* {{Cita pubblicazione |cognome= Swanton|nome= Michael|titolo= The Anglo-Saxon Chronicle|anno= 1996| città=New York|editore= Routledge|isbn=0-415-92129-5|id=, OCLC 214956905 }}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Woolf |nome=Alex |linkautore=Alex Woolf |titolo=From Pictland to Alba, 789–1070 |anno=2007 |serie=The New Edinburgh History of Scotland |editore=Edinburgh University Press |città=Edimburgo |isbn=978-0-7486-1234-5 |id=, OCLC 123113911 }}
 
== Altri progetti ==
Il soprannome di Amlaíb, ''cuarán'', viene solitamente tradotto con "sandalo" o "scarpa". Deriva dall'antica parola irlandese ''cúar'' che significa piegato o storto. Gli fu per la prima volta assegnato nel racconto della battaglia di Slane del 947 negli ''Annali dell'Ulster''. La ricorrente traduzione potrebbe essere fuorviante. L'epiteto fa probabilmente riferimento ad un tipo di calzatura. [[Benjamin Hudson]] sottolinea la descrizione di un ''cuarán'' fatta in una satira del XII secolo, dove si dice che fosse fatta di cuoio legato sette volte e con la punta acuta. Nel ''Aislinge Meic Con Glinne'' e nel ''Scél Baili Binnbérlaig'', il ''cuarán'' è impermeabile. Nel primo racconto Mac Con Glinne pulisce i suoi immergendoli nel suo bagno; nel secondo un ''cuarán'' serve come recipiente da cui bere. Che il ''cuarán'' fosse tipico di Dublino viene suggerito da frasi in altre storie, secondo cui in città c'erano calzolai che pagavano in ''cuarán'' le tasse.<ref>Hudson, ''Viking Pirates'', pp. 36–37.</ref>
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
==Saghe degli Islandesi==
* {{Collegamenti esterni}}
 
Amlaíb Cuarán (Olaf Kvaran) viene citato almeno due volte nelle [[Saghe degli Islandesi]], la prima nella [[Njáls saga]], e la seconda nella [[Gunnlaugs saga ormstungu]].<ref>''GunnlaugsSaga Ormstungu/The Story of Gunnlaug Serpent-Tongue'', Note di P.G. Foote tradotto da R. Quirk, Thomas Nelson and Sons Ltd. Londra, 1957, p. 18</ref>
 
==Note==
 
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
 
* {{citation |last=Costambeys |first=Marios |url=http://www.oxforddnb.com/view/article/23314 |contribution=Ragnall Guthfrithson ([[floruit|fl.]] 943–944) |title=Oxford Dictionary of National Biography |year=2004 |accessdate=25-10-2007| id=doi 10.1093/ref:odnb/23314 |last2=Harrison |first2=B. }}
* {{citation |last=Downham |first=Clare |title=Viking Kings of Britain and Ireland: The Dynasty of Ívarr to A.D. 1014 |___location=Edimburgo |publisher=Dunedin |year=2007 |id=ISBN 1-903765-89-0 , OCLC 163618313}}
* {{citation |last=Etchingham |first=Colman |contribution=Viking age Gwynedd and Ireland: political relations |editor-last=Jankulak |editor-first=Karen |editor2-last=Wooding |editor2-first=Jonathan M. |title=Ireland and Wales in the Middle Ages |___location=Dublino |publisher=Four Courts Press |year=2007 |id=ISBN 1-85182-748-0 , OCLC 52919358|pages=149–167 }}
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* {{citation |last=Hall |first=R. A. |contribution=York |editor-last=Lapidge |editor-first=Michael |title=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|year=1999|___location=Oxford|publisher=Blackwell Publishing|id=ISBN 0-631-22492-0 , OCLC 185380798 |pages=497–499}}
* {{citation |last=Higham |first=N. J. |contribution=Five Boroughs |editor-last=Lapidge |editor-first=Michael |title=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|year=1999|___location=Oxford|publisher=Blackwell Publishing|id=ISBN 0-631-22492-0 , OCLC 185380798 |pages=186}}
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* {{citation |last=Hudson |first=Benjamin T. |authorlink=Benjamin Hudson |url=http://www.oxforddnb.com/view/article/20670 |contribution=Óláf Guthfrithson (d. 941) |title=Oxford Dictionary of National Biography |year=2004 |accessdate= |id= doi 10.1093/ref:odnb/20670 |last2=Harrison |first2=B.}}
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* {{citation |last=Keynes |first=Simon |contribution=Wulfstan I |editor-last=Lapidge |editor-first=Michael |title=The Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England|year=1999|___location=Oxford|publisher=Blackwell Publishing|id=ISBN 0-631-22492-0 , OCLC 185380798 |pages=492–493}}
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* {{citation |last=Stenton |first=Frank M.|authorlink=Frank Stenton |year=1971 |title=Anglo-Saxon England|edition=3rd |___location=Oxford |publisher=Oxford University Press |id=ISBN 0-19-280139-2 , OCLC, 185499725}}
* {{citation |last=Sturluson |first=Snorri |authorlink=Snorri Sturluson |title=Heimskringla: History of the Kings of Norway |editor-last=Hollander |editor-first=Lee M. |publisher=University of Texas Press |___location=Austin |id=ISBN 0-292-73061-6 , OCLC 123332200 |year=1964}}
* {{citation |last= Swanton|first= Michael|title= The Anglo-Saxon Chronicle|year= 1996| ___location=New York|publisher= Routledge|id=ISBN 0-415-92129-5 , OCLC 214956905 }}
* {{citation |last=Woolf |first=Alex |author-link=Alex Woolf |title=From Pictland to Alba, 789–1070 |year=2007 |series=The New Edinburgh History of Scotland |publisher=Edinburgh University Press |___location=Edimburgo |id=ISBN 0-7486-1234-5 , OCLC 123113911 }}
 
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