Converbo: differenze tra le versioni
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Nella [[linguistica teorica]], un '''converbo''' è una forma [[modo indefinito|verbale indefinita]] che serve a esprimere [[subordinata|subordinazione]] [[avverbio|avverbiale]]
▲Nella [[linguistica teorica]], un '''converbo''' è una forma [[modo indefinito|verbale indefinita]] che serve a esprimere [[subordinata|subordinazione]] [[avverbio|avverbiale]] , cioè nozioni come "quando", "perché", "dopo", "mentre".
I converbi si differenziano dai [[coverbo|coverbi]], poiché questi ultimi hanno [[verbo composto|predicati complessi]] nelle lingue che hanno una [[costruzione verbale seriale|costruzione del verbo seriale]].
Il termine ''converbo'' venne coniato per il [[lingua mongola|mongolo]] da Ramstedt (1903) e fino ad ora veniva in massima parte usato dagli specialisti delle lingue [[lingua mongola|mongola]] e [[lingua turca|turca]] per descrivere i verbi indefiniti che potrebbero essere utilizzati per la [[Proposizione coordinata|coordinazione]] o subordinazione. Nedjalkov & Nedjalkov (1987) adottarono per la prima volta il termine per l'uso [[tipologia linguistica|tipologico]] generale, seguiti da Haspelmath & König (1995).
Un converbo dipende sintatticamente da un'altra forma verbale, ma non è il suo [[argomento (linguistica)|argomento]]. Può essere un [[complemento circostanziale|elemento aggiuntivo]], cioè un [[complemento avverbiale|avverbiale]], ma non può essere né l'unico [[predicato]] di una frase semplice né l'argomento proposizionale (cioè non può dipendere da predicati come "ordinare" ecc.) (Nedjalkov 1995: 97).
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:“Non appena un essere umano incomincia a ridere, all'inizio il suo cuore batte forte e lentamente il ritmo del battito assume un'unica forma (continua).”
In questa frase, il converbo ''-megc'' denota che non appena la prima azione è stata incominciata/completata, incomincia la seconda azione. Così, la frase subordinata si può intendere come un avverbiale temporale. Non c'è alcun contesto in cui la struttura dell'argomento di un altro verbo o costruzione richiederebbe
:''Bi … hümüüs-ijn tatgalza-h-yg tevči-ž čada-h-güj gež '''aj-ž''' zar-ž ehel-sen.''
:
:“Io ho iniziato i miei affari, proprio all'inizio temendo che … non sarei stato capace di sopportare l'esitazione della gente.”
Tale “polifunzionalità” è tutt'altro che rara, il giapponese e il coreano potrebbero fornire esempi simili, e la definizione della subordinazione pone ulteriori problemi. Ci sono, perciò, linguisti che suggeriscono che una limitazione del dominio del termine converbo agli avverbiali non sia adatta alla realtà della lingua (ad es. Slater 2003: 229).
== Bibliografia ==
*{{En}} Haspelmath, Martin & König, Ekkehard (ed.) 1995. ''Converbi nella prospettiva linguistica incrociata''. Berlino: Mouton de Gruyter.
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*{{En}} Slater, Keith (2003): ''Una Grammatica di Mangghuer''. Londra: RoutledgeCurzon.
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|linguistica}}
[[Categoria:Parti del discorso]]
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