Odino: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Georg von Rosen - Oden som vandringsman, 1886 (Odin, the Wanderer).jpg|thumb|Odino]]
{{NN|mitologia|dicembre 2011|Le necessarie contestualizzazioni di fonti e attribuzioni di giudizi interpretativi si concentrano nelle sezioni iniziali, dopodiché si aprono vaste lacune}}
'''Odino''' (in [[antico nordico]] '''Óðinn''', '''Wotan''' in [[lingue germaniche|germanico]], più raramente '''Ygg''') è la principale divinità del pantheon [[Mitologia nordica|norreno]].
[[File:Odhin thron.jpg|thumb|upright=1.3|Il dio Odino in trono con in mano la lancia [[Gungnir]] insieme ai lupi [[Geri e Freki]] e i corvi [[Huginn e Muninn]]. Illustrazione del libro "Walhall" di [[Felix Dahn|Felix]] e Therese Dahn, 1888.]]
'''Odino''' ({{Norreno|Óðinn}}, in [[Lingua proto-germanica|proto-germanico]]: ''*[[Wōdanaz|Wōðanaz]]'') è la divinità principale, personificazione del [[sacro]] o "[[Totalmente Altro|totalmente altro]]", a un tempo il principio dell'universo e la sua modalità di attuazione, della [[religione]] e della [[mitologia germanica]] e [[Mitologia norrena|norrena]]. Le fonti principali che permettono di delineare la figura di Odino e i miti relativi provengono principalmente dai [[mitologia scandinava|miti scandinavi]], compilati in [[lingua norrena]] (l'antenato delle [[lingue scandinave]] odierne) nell{{'}}''[[Edda]]'', il ramo meglio conservato nonché più recente dei miti germanici.
 
Nella mitologia eddica Odino è il principale rappresentante della classe di divinità dette [[Asi (mitologia)|Asi]], ed è associato alla sapienza (visione del sacro), all'ispirazione poetica, alla profezia, alla guerra e alla vittoria. Brandisce [[Gungnir]], la sua [[lancia (arma)|lancia]], e cavalca [[Sleipnir]], il suo [[cavalcature degli Æsir|destriero]] a otto zampe, altre allegorie mitologiche dell'[[Irminsul]] o [[Yggdrasill|Yggdrasill (letteralmente "destriero del Terribile")]], l'albero cosmico.
[[Image:Odin_Vendel_helmet.jpg|left|thumb|Particolare di un elmo con un rilievo raffigurante Odino, ritrovato a Uppland in [[Svezia]].]]
 
Figlio di [[Borr]] e della [[Jötunn|gigantessa]] [[Bestla]], fratello di [[Víli]] e [[Vé]],<ref name="fratelli">Nel racconto della [[cosmogonia]] nell'[[Edda in prosa]], i tre figli di Borr sono Odino, [[Víli]] e [[Vé]] ([[Gylfaginning]] VI) e [[Snorri Sturluson]] attribuisce a loro la creazione della prima coppia umana ([[Gylfaginning]] IX); la [[Vǫluspá]] è d'accordo sul fatto che la creazione del mondo fu opera dei tre figli di Borr, dei quali non fornisce i nomi ([[Vǫluspá]] IX), ma poi attribuisce la creazione della prima coppia a Odino, [[Hœnir]] e [[Lóðurr]] ([[Vǫluspá]] XVII-XVIII). Su questa base è stata proposta l'identificazione di Víli e Vé con Hœnir e Lóðurr, anche se nessuna delle due fonti lo ammette di per sé. Inoltre, Snorri accenna ad una triade formata da Óðinn, Hœnir e [[Loki (mitologia)|Loki]] ([[Skáldskaparmál]] I), che corrisponde ovviamente alla triade della Vǫluspá (con confusione tra Loki e Lóðurr), anche se Snorri la tiene ben distinta dalla triade formata da Odino, [[Víli]] e [[Vé]].</ref> sposo di [[Frigg]] e padre di molti degli [[Æsir|dèi]], tra cui [[Thor]] (il Tuono ordinatore), e [[Baldr]]. Spesso viene inoltre definito "Padre degli Dèi" o ''Allfǫðr'', ''Allvater'', ''Allfather'' ("Padre del Tutto").
Capo degli [[Æsir]], gli dei norreni, dio della saggezza e della guerra. Figlio di Bor e della [[gigante (mitologia nordica)|gigantessa]] Bestla e fratello di Vili e Ve (detti anche Hoenir Lodur), marito di [[Frigga]] e padre di [[Thor]]. Il mito tramanda come abbia donato un occhio al gigante [[Mimir]] in cambio della saggezza.
Nella mitologia norrena Odino guiderà gli dei e gli uomini contro i giganti nella battaglia finale quando giungerà il [[Ragnarök]], la fine del mondo. In battaglia Odino brandisce [[Gungnir]], la sua lancia e cavalca [[Sleipnir]], un cavallo ad otto zampe. Come dio guerriero raduna i morti in battaglia nel [[Valhalla]], gli [[einherjar]], ove presiede il banchetto di questi. Un importante tempio di Odino sorgeva ad [[Uppsala]] in [[Svezia]]. Nella leggenda popolare Odino è alla testa della [[caccia selvaggia]] , un corteo notturno che terrorizza coloro che malauguratamente lo incontrano.
Tipica religione indoeuropea, rappresenta in sé la forza ed il vigore di popoli che non desiderano altro che non la forza in sé stessi e nella stirpe da cui traggono l'intima fonte del loro agire, sino a trattare gli Dei da pari a pari; di contro alle religioni semite che vedono nella sottomissione dell'uomo a Dio, e nella sua schiavitù assoluta la fonte della loro religiosità.
Odino rappresenta una religiosità nordica inconciliabile con le più moderne credenze religiose di [[religioni abramitiche|ceppo abramitico]] che rappresentano uno iato spirituale fra l'antico mondo classico e quello moderno, anche se, lentamente, come riconosciuto dal Vaticano stesso, il paganesimo sta facendo lentamente ritorno in Europa.
 
Secondo l'[[escatologia]] eddica Odino guiderà gli dèi e gli uomini contro le forze del caos nell'ultima battaglia, quando giungerà il [[Ragnarǫk]], la [[fine del mondo]], nel quale il dio sarà ucciso, inghiottito dal temibile [[canis lupus|lupo]] [[Fenrir]], per essere immediatamente vendicato da [[Víðarr]] che ne lacererà le fauci dopo avergli piantato un piede nella gola. Un importante tempio dedicato alla triade divina di Odino sorgeva ad [[Uppsala]], in [[Svezia]].
Odino infatti è anche la massima divinità dell'[[Odinismo]], un moderno culto [[Neopaganesimo|neopagano]].
 
== Etimologia e significato ==
== Curiosità ==
{{vedi anche|Wōdanaz}}
* Ad Odino è stata intitolata la regione pianeggiante di [[Odin Planitia]], situata sulla [[superficie di Mercurio|superficie]] di [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]].
Il nome del dio in tutte le lingue germaniche deriva dalla comune radice [[lingua proto-germanica|proto-germanica]] ''[[Wōdanaz|*Wōđanaz]]'' oppure ''*Wōđinaz'': [[lingua norrena|norreno]] e [[lingua islandese|islandese]] ''Óðinn'', [[lingua faroese|faroese]] ''Óðin'', [[lingua danese|danese]] e [[lingua norvegese|norvegese]] ''Odin'', [[lingua svedese|svedese]] ''Oden'', [[lingua anglosassone|inglese antico]] ''[[Woden|Wōden]]'', [[antico sassone|sassone antico]] ''Uuoden'', [[lingua basso-tedesca|sassone odierno]] ''Wode'', [[lingua frisone|frisone]] ''Weda'', [[lingua tedesca|tedesco]] ''Wotan'', [[alto tedesco antico]] ''Wuotan'', [[lingua alemanna|alemannico antico]] ''Woatan'', [[lingua bavarese|bavarese]] e [[Lingua francone orientale|francone]] ''Wodan'', [[lingua olandese|olandese]] ''Woen'', [[lingua longobarda|longobardo]] ''Godan'' o ''Guodan''.
 
L'etimologia lo connette alla radice proto-germanica ''*wōþuz'' (norreno ''óðr'', inglese antico ''wōþ'', gotico ''wôds'', tedesco ''Wut''), che significa "furore", "furia", "veemenza", "eccitazione", "ispirazione", ma anche "poesia", "mente" e "spirito". La radice imparentata nel proto-celtico è ''*wātus'' ("poesia mantica"). Radice comune hanno anche il [[lingua latina|latino]] ''vātes'' ("veggente", "cantore") e il [[sanscrito]] ''api-vāt-'' ("eccitare", "risvegliare", riferito ad Agni, il Fuoco) o ''vāt-'' ("soffiare", "in-spirare", "in-ventare"). Tutti questi termini hanno radice comune nell'[[lingua protoindoeuropea|indo-europeo]] ''*wāt-'' ("in-sufflare", "in-fiammare", "inspirare"). Il campo semantico del termine riconduce quindi alla [[Sapienza (filosofia)|sapienza]] e alla "vista" circa l'origine della realtà e all'ispirazione poietica, creativa che ne consegue.
{{Mitologia nordica}}
 
[[Georges Dumézil]] similmente spiega ''Wut'' come sostantivo che significa "ebbrezza", "eccitazione", e "genio poetico", ma anche come il movimento terribile del mare, del fuoco e del temporale, come aggettivo che significa "violento", "furioso" e "rapido".<ref>Georges Dumézil. ''Gli dèi dei germani''. Adelphi, 1974. p. 71</ref>
[[Categoria:Mitologia nordica]]
 
W. S. W. Anson nel suo studio del 1880 ''Asgard and the Gods'' congettura che "Wuotan" era originariamente concepito come una forza cosmica puramente astratta, il cui nome originariamente faceva riferimento non tanto alla "furia" quanto primariamente a "ciò che pervade", con il secondo elemento, "-an", istituente il concetto come singolo principio permeante. Per Anson, "wuot-" significa ''" …to force one's way through anything, to conquer all opposition…"'' ("forzare il percorso dell'individuo attraverso ogni cosa, per conquistare tutte le opposizioni") e Wuotan significa quindi ''"…the all-penetrating, all-conquering Spirit of Nature…"'' ("lo Spirito della Natura che tutto penetra e tutto conquista"). Nella sua interpretazione il nome "Wuotan" è collegato anche alla parola germanica "water" (acqua), e all'idea che esprime. Il suffisso "-an" personifica, ma non antropomorfizza, l'elemento del prefisso "wuot-" come la fonte di tutto ciò che in natura somigli al concetto che esprime.<ref>pg. 71 of Asgard and the Gods: The Takes and Traditions of our Northern Ancestors Adaptions from the work of Dr. W. Wägner & M. W. MacDowall edited by W. S. W. Anson (London, 1880).</ref>
[[als:Wotan]]
 
[[ang:Wōden]]
Stefan Schaffer<ref>Schaffner, Stefan. Die Götternamen des Zweiten Merseburger Zauberspruchs. In: Heiner Eichner, Robert Nedoma: „insprinc haptbandun“. Referate des Kolloquiums zu den Merseburger Zaubersprüchen auf der XI. Fachtagung der Indogermanischen Gesellschaft in Halle/Saale (17.-23. September 2000) Teil 1. In: Die Sprache – Zeitschrift für Sprachwissenschaft. 41, Heft 2 (1999; erschienen 2002), Wiener Sprachgesellschaft. Harrassowitz Verlag, Wiesbaden 1999, ISSN 0376-401X, 153–205.</ref> ricostruisce la radice come ''*Wōđunaz'', costituita dal suddetto concetto ''*wōþuz'' con il suffisso ''*-na-'' ("Signore").
[[bg:Один]]
 
[[ca:Odin]]
== La saggezza di Odino ==
[[cs:Ódin]]
Essendo il più antico degli dei, personificazione della sorgente stessa del tutto (il "[[totalmente Altro]]"), Odino è il signore della sapienza, conoscitore delle essenze più antiche e profonde. Egli conosce per primo tutte le arti e in seguito gli [[homo sapiens sapiens|uomini]] le hanno da lui apprese. Tra i molti epiteti di Odino, parecchi si riferiscono alla sua immensa sapienza: ''Fjǫlnsviðr'' ("assai sapiente"), ''Fjǫlnir'' ("assai"), ''Sanngetall'' ("che intuisce il vero"), ''Saðr'' o ''Sannr'' ("che dice il vero"), ''Forni'' ("antico") e ''Fornǫlvir'' ("antico sacerdote"), cioè conoscitore di tutte le cose dal principio.
[[da:Odin]]
 
[[de:Odin]]
La sapienza di Odino è conoscenza, magia e poesia al tempo stesso.
[[el:Οντίν]]
 
[[en:Odin]]
 
[[eo:Odino]]
Odino ama disputare con creature antiche e sapienti. Sotto le mentite spoglie di ''Gágnraðr'' ("stanco del cammino") si giocò la vita sfidando a una gara di sapienza il possente [[Jötunn|gigante]] ''Vafþrúðnir'', la cui erudizione era rinomata in tutti i Nove Mondi, e dopo una serie di domande sul passato, il presente e il futuro del mondo, a cui il gigante rispose prontamente, ''Gágnraðr'' domandò allora che cosa avesse sussurrato il dio Odino a [[Baldr]] prima che questi fosse posto sulla pira. Vafþrúðnir a questo punto lo riconobbe, ma aveva ormai perso la gara.
[[es:Odín]]
 
[[et:Odin]]
Un'altra volta, dicendo di chiamarsi ''Gestumblindi'' ("l'ospite cieco"), il dio sfidò un re di nome ''Heiðrekr'' ad una gara di indovinelli. Dopo una serie di quesiti a cui il re rispose senza difficoltà, Odino gli pose la medesima domanda che già aveva posto a ''Vafþrúðnir''. A quella domanda il re cercò di ucciderlo, ma il dio gli sfuggì trasformandosi in [[falco]].
[[fi:Odin]]
 
[[fr:Odin]]
[[File:Oden vid Mims lik.jpg|thumb|upright=1.3|Odino osserva il corpo decapitato di [[Mímir]]. Illustrazione per il carme [[Sigrdrífomál]] nell'edizione svedese dell'Edda poetica curata da Fredrik Sander.]]
[[he:אודין]]
 
[[hr:Odin]]
Odino tiene accanto a sé la testa recisa<ref name="mimir">Recisa dai [[Vanir]] che avevano preso in ostaggio Mímir durante la guerra con gli [[Æsir]]. Un'altra variante della morte di Mímir, interpretata dai frammenti ''[[Grímnismál]] 50'' e ''[[Sigrdrífomál]] 12-13'', e collegata al tema dell'idromele della saggezza sviluppato in ''[[Vǫluspá]] 28'', vede invece lo stesso Odino decapitare il [[Jötunn|gigante]] [[Sökkmímir]] (''Mímir del profondo'') con la migliore delle spade appartenute a [[Surtr]] al fine di poter attingere alla fonte dell'idromele (vedi ''Gli dei del nord'', op. cit. pp. 239-241).</ref> di [[Mímir]], fonte inesauribile di conoscenza che gli rivela molte notizie dagli altri mondi (''Vǫluspá 45''). In un'altra versione (''Vǫluspá 28'') dello stesso motivo mitologico, Odino si cava il suo occhio destro e lo offre in pegno a Mímir per attingere un sorso di idromele da ''[[Mímisbrunnr]]'', la fonte della saggezza che il gigante custodisce. L'occhio di Odino rimane, quindi, nella fontana dalla quale lo stesso Mímir ne beve ogni giorno l'idromele.<ref>In ''Vǫluspá 28'' viene detto infatti che ''«Mímir beve idromele ogni mattino dal pegno pagato da Valföðr»'' e ''Valföðr'' è un epiteto di Odino col significato di ''padre dei prescelti [caduti, combattenti]''. Secondo Branston l'occhio da cui Mímir beve l'idromele è una [[ipostasi]] del [[Sole]] (come suggerito anche dall'epiteto ''Báleygr'') da cui il gigante trae la saggezza e si tratterebbe di un riferimento residuo, nella figura di Odino, della divinità cosmogonica proto-indoeuropea ''*deywos'' (vedi anche [[Týr]]).</ref> Da quella mutilazione derivano gli epiteti di ''Bileygr'' ("guercio") e ''Báleygr'' ("occhio fiammeggiante").
[[hu:Odin]]
 
[[is:Óðinn]]
Così nella [[Vǫluspá]]:
[[ja:オーディン]]
 
[[ka:ოდინი]]
{{Citazione| Sola sedeva di fuori<br />
[[la:Othinus]]
quando il vecchio giunse<br />
[[lb:Odin]]
Yggiungr (Odino) degli Æsir<br />
[[lt:Odinas]]
e la fissò negli occhi.<br />
[[lv:Odins]]
- Che cosa mi chiedete?<br />
[[nl:Odin]]
Perché mi mettete alla prova?<br />
[[nn:Odin]]
Tutto io so, Odino,<br />
[[no:Odin]]
dove tu nascondesti l'occhio<br />
[[pl:Odyn]]
nella famosa<br />
[[pt:Odin]]
Mímisbrunnr! -<br />
[[ro:Odin]]
Mímir beve idromele<br />
[[ru:Один]]
ogni mattino<br />
[[simple:Odin]]
dal pegno pagato da Valfǫðr.<br />
[[sl:Odin]]
Che altro tu sai?|[[Edda poetica]] - [http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-1.Voluspa.html#28 Vǫluspá - Profezia della Veggente] XXVII<ref name=holger>Traduzione di Dario Giansanti.</ref>| Ein sat hon úti,<br />
[[sr:Один]]
þás enn aldni kom<br />
[[sv:Oden]]
Yggiungr ása<br />
[[tr:Odin]]
ok í augu leit.<br />
[[uk:Одін]]
- Hvers fregnið mik?<br />
[[zh:奥丁]]
hví freistið mín?<br />
Alt veitk, Óðinn,<br />
hvar auga falt<br />
í enum mæra<br />
Mímis brunni -;<br />
drekkr miǫð Mímir<br />
morgin hverian<br />
af veði Valfǫðrs.<br />
Vituð ég enn eða hvat?|lingua=non}}
 
== L'albero cosmico e le rune ==
Odino conosce i segreti delle [[alfabeto runico|rune]], le lettere che, incise sul legno, sulla pietra, sulle lame delle spade, sulla lingua dei poeti, sugli zoccoli dei cavalli, sono l'origine stessa di ogni conoscenza e di ogni potere. Odino ottenne questa sapienza, diventando il primo [[maestro runico]], immolando sé stesso in sacrificio a sé stesso.
 
Infatti per apprendere l'arte delle rune e della [[divinazione]] rimase appeso a un albero per nove giorni e nove notti (quindi ''si identifica'' nell'albero cosmico [[Yggdrasill]]). Nell{{'}}''[[Hávamál]]'' non viene citato il nome dell'albero ma si presume che sia il frassino [[Yggdrasill]], nome che significa nientemeno che "destriero di ''Yggr''", dove ''Yggr'' "Terribile" è epiteto di Odino, e "destriero" è una [[kenning]], una sorta di metafora, usata frequentemente per indicare la forca, oppure indica [[Sleipnir]], identificando a sua volta l'albero col cavallo odinico.
 
Così nell'[[Hávamál]], 139:
 
[[File:Ed0030.jpg|thumb|upright=1.3|Odino porta il corpo di [[Sinfjötli]] nel [[Valhalla]]. Illustrazione per il carme eddico ''[[Frá dauða Sinfjötla]]'' (''La morte di Sinfjǫtli'') nell'edizione svedese del 1893.]]
 
{{Citazione| Lo so io, fui appeso<br />
al tronco sferzato dal vento<br />
per nove intere notti,<br />
ferito di lancia<br />
e consegnato a Odino,<br />
io stesso a me stesso,<br />
su quell'albero<br />
che nessuno sa<br />
dove dalle radici s'innalzi.|''[[Edda poetica]]'' - [http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-2.Havamal.html#138 Hávamál - Il Discorso di Hár] CXXXVIII<ref name="holger" />|Veit ek, at ek hekk<br />
vindgameiði á<br />
nætr allar níu,<br />
geiri undaðr<br />
ok gefinn Óðni,<br />
sialfur sialfum mér,<br />
á þeim meiði<br />
er manngi veit<br />
hvers af rótum renn.|lingua=non}}
 
Al canto 142 invece si trova questa dissertazione:
 
{{Citazione| Rune tu troverai<br />
lettere chiare,<br />
lettere grandi,<br />
lettere possenti,<br />
che dipinse il terribile vate,<br />
che crearono i supremi numi,<br />
che incise Hroftr degli dèi.|''[[Edda poetica]]'' - [http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-2.Havamal.html#142 Hávamál - Il discorso di Hár] CXLII<ref name="holger" />| Rúnar munt þú finna<br />
ok ráðna stafi,<br />
miǫk stóra stafi,<br />
miǫk stinna stafi,<br />
er fáði fimbulþulr<br />
ok gerðu ginnregin<br />
ok reist Hroftr rögna.|lingua=non}}
 
== Odino, dio della guerra ==
Fra le tante figure di divinità guerriere della mitologia norrena, Odino si distingue per essere ''Sigrfǫðr'' ("padre della vittoria"), perché decide nelle battaglie a chi debba andare la vittoria, e ''Valfǫðr'', ("padre dei caduti"), perché sono suoi figli adottivi tutti coloro che cadono in battaglia. Con questi due nomi egli distribuisce in battaglia la vittoria e la morte: entrambi doni graditi ai guerrieri.
 
Odino è anche il guerriero per eccellenza, che combatte con le sue [[magia|arti magiche]]. Molti dei suoi epiteti ricordano questo suo aspetto bellicoso: egli è detto ''Gunnarr'' ("signore della battaglia"), ''Gǫllnir'' ("[colui che] è nel frastuono"), ''Þróttr'' ("forte"), ''Atriðr'' ("[colui che] cavalca in battaglia"), ''Fráríðr'' ("[colui che] avanza cavalcando").
 
L'infallibile [[lancia (arma)|lancia]] che egli regge in pugno, che gli è stata donata dai [[nano (mitologia)|nani]] "figli di [[ĺvaldi]]", si chiama [[Gungnir]]. Con quella lancia egli iniziò la prima guerra nel mondo, il conflitto tra [[Æsir]] e [[Vanir]]. Da allora, alla vigilia delle battaglie la rivolge verso la schiera alla quale ha decretato la sconfitta. Egli è detto perciò ''Dǫrruðr'' ("[colui che] combatte di lancia"), ''Dresvarpr'' ("[colui che] scaglia la lancia"), ''Geirloðnir'' ("[colui che] invita con la lancia"), ''Biflindi'' ("[colui che] scuote la lancia"). Odino possiede anche un elmo d'[[oro]], per cui è detto ''Hjálmberi'' ("[colui che] porta l'elmo").
 
Odino appare tremendo ai nemici, poiché è esperto nell'arte della trasformazione. Ha in guerra il potere di accecare, assordare o atterrire i nemici, di scatenare il terrore nelle schiere, di rendere le armi inette a ferire come semplici ramoscelli. Nessuno può scagliare così forte una lancia nella mischia senza che lui riesca a fermarla con un solo sguardo. Le sue capacità guerriere hanno una base magica, in quanto dipendono dalla sua conoscenza delle rune e degli incantesimi. Il dio stesso lo ammette nell'[[Hávamál]] 148:
 
{{Citazione|Questo conosco per terzo:<br />
se ho grande urgenza<br />
di incatenare i miei nemici,<br />
io spunto le lame<br />
dei miei avversari:<br />
non mordono più armi né bastoni.|[[Edda poetica]] - [http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-2.Havamal.html#148 Hávamál - Il discorso di Hár] CXLVIII<ref name="holger" />|Það kann ek þriðia:<br />
ef mér verðr þörf mikil<br />
hafts við mína heiftmögu,<br />
eggiar ek deyfi<br />
minna andskota,<br />
bítat þeim vápn né velir.|lingua=non}}
 
Lui stesso sceglie chi proteggere nella mischia, infatti nella [[Saga degli Ynglingar]] 2 si dice che Odino era solito imporre le mani sul capo dando la benedizione (''bjának''), e i suoi devoti guerrieri erano certi di ottenere la vittoria. Mediante questa pratica venivano infusi di energie divine, che garantivano l'invulnerabilità e la certezza di uscire sano e salvo dalla battaglia.
 
[[File:Faroe stamp 436 The Death of Odin.jpg|thumb|L'uccisione di Odino da parte di [[Fenrir]] in un francobollo [[Isole Fær Øer|faroese]].]]
 
{{Citazione| Questo conosco per undicesimo:<br />
se io devo in battaglia<br />
condurre vecchi amici.<br />
sotto gli scudi io canto<br />
ed essi vanno vittoriosi<br />
salvi alla mischia,<br />
salvi dalla mischia:<br />
dovunque salvi giungono.|[[Edda poetica]] - [http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-2.Havamal.html#156 Hávamál - Il discorso di Hár] CLVI<ref name="holger" />|Þat kann ek it ellifta:<br />
ef ek skal til orrustu<br />
leiða langvini,<br />
und randir ek gel,<br />
en þeir með ríki fara<br />
heilir hildar til,<br />
heilir hildi frá,<br />
koma þeir heilir hvaðan.|lingua=non}}
 
Quelli a lui devoti confidano in lui e lo invocano come ''Sigfǫðr'' ("padre di vittoria"), ''Sighǫfundr'' ("giudice di vittoria"), ''Sigtýr'' ("dio di vittoria"), ''Sigþrór'' ("proficuo nella vittoria"), ''Sigrunnr'' ("albero di vittoria") e via dicendo. La tradizione riporta molti esempi di guerrieri che innalzarono sacrifici e invocazioni a Odino per ottenere il successo in battaglia.
 
Ma per gli eletti del dio ottenere la vittoria o morire gloriosamente sono due cose ugualmente desiderabili. I caduti sono a tutti gli effetti i "prescelti" del dio. Odino li accoglie come suoi figli adottivi nel [[Valhalla]], dove essi parteciperanno all'eterno banchetto da lui presieduto. Óðinn è dunque parimenti invocato come ''Valfǫðr'' ("padre dei prescelti"), ''Valtýr'' ("dio dei prescelti"), ''Valkjósandi'' ("[colui che] sceglie i prescelti"), ''Valþǫgnir'' ("[colui che] accoglie i prescelti") e via dicendo. Ad una veggente risvegliata dal [[helheimr|regno dei morti]], Odino si presenta come figlio di ''Valtamr'' ("aduso [alla scelta] dei prescelti"), e anche questo in verità è un suo appellativo.
 
È appunto in questo modo, stabilendo a chi tocchi la morte sui campi di battaglia del mondo, che il dio sceglie i suoi campioni, i quali formeranno la schiera degli [[Einherjar]], i guerrieri destinati a formare la sua schiera e lottare al suo fianco nel giorno di [[Ragnarǫk]]. Essi formano l'esercito infernale di anime guidato dallo stesso Odino, che in questa guisa è detto ''Herfǫðr'' ed ''Herjafǫðr'' ("padre della schiera"), ''Hertýr'' ("dio della schiera"), ''Herjann'' ("[signore della] schiera") ed ''Herteitr'' ("lieto della schiera").
 
Legati al culto di Odino erano le congregazioni dei guerrieri estatici, gli [[úlfheðinn|úlfheðnar]] e i [[berserkr]], (letteralmente "[[lupo mannaro|lupi mannari]]" e i "vestiti d'[[ursidae|orso]]"), i quali, prima della battaglia, entravano in uno stato di furia, detto ''[[berserksgangr]]'', nel quale cominciavano a ringhiare, sbavare e a mordere l'orlo degli [[scudo (difesa)|scudi]]. Successivamente si gettavano in battaglia urlando, mulinando spade e scuri, facendo il vuoto tutto intorno, insensibili al dolore e alla fatica, per poi crollare esausti.
 
Odino era anche conosciuto come "signore degli impiccati". Fonti primarie<ref>La consuetudine dei sacrifici umani viene sostenuta da Snorri nel capitolo 18 di ''Ynglinga saga'' (''[[Heimskringla]]'') e da [[Saxo Grammaticus]] in ''[[Gesta Danorum]]'' III.2.13.</ref> affermano che ogni nove anni al [[tempio di Uppsala]] si svolgeva un solenne [[blót]] (un sacrificio pubblico) nel quale venivano sacrificati al dio schiavi, criminali ed esemplari [[maschio|maschi]] di [[animale|animali]]. Il sacrificio avveniva appendendo o impiccando le vittime a degli [[albero|alberi]], rievocando il sacrificio che il dio compì per ottenere le rune.
 
Nella leggenda popolare Odino è alla testa della [[caccia selvaggia]], un corteo [[notte|notturno]] che terrorizza coloro che malauguratamente lo incontrano.
 
== Odino, dio della poesia ==
Il furore spirituale, di cui Odino è il dio, non si manifesta solo nella battaglia, ma anche nelle composizioni letterarie. Per questo Odino è anche il dio dei poeti.
 
Si narra che parlasse sempre in versi e anche che fu lui a dare inizio nel nord dell'[[Europa]] all'arte della poesia, che è potere soprannaturale non lontano dalla stessa magia, perché tra le qualità di poeta, vate, profeta e mago non vi è sostanziale differenza.
 
Odino rubò ai [[Jötunn|giganti]] il sacro [[idromele]] che oltre a donargli la conoscenza delle rune, gli donò anche l'arte poetica. Si dice che versò parte di quell'idromele sulla [[Terra]], elargendo agli [[Homo sapiens sapiens|esseri umani]] il dono inestimabile del [[canto]].
 
== Odino, dio della magia ==
In quanto patrono della magia, Odino pratica spesso il [[seiðr]], una pratica [[estasi|estatica]] e di [[divinazione]] che può implicare anche comportamenti giudicati ambigui o vergognosi.<ref>Snorri Sturluson. ''Ynglinga saga'' IV; Saxo Grammaticus. ''Gesta Danorum'' III-IV, 11.</ref> Il [[fratello|fratellastro]] [[Loki (mitologia)|Loki]], nella [[Lokasenna]], lo accusa per questo di avere "modi effeminati".
 
== Odino, il dio viandante ==
[[File:Odin riding Sleipnir.jpg|upright=1.3|thumb|Odino in sella a [[Sleipnir]]. Illustrazione di Ólafur Brynjúlfsson dal [[manoscritto]] [[islanda|islandese]] del [[XVIII secolo]] ''Sæmundar og Snorra Edda''.<ref>Siglato come '''NKS 1867 4°''' e custodito nella [[Biblioteca reale (Danimarca)|Biblioteca Reale]] di [[Copenaghen]], il manoscritto [[Sæmundar og Snorra Edda]] (''Edda di Snorri e di Sæmundr'') risale al [[1760]], contiene una trascrizione completa sia dell'[[Edda in prosa]] (''Edda di Snorri'') che dell'[[Edda poetica]] (''Edda di Sæmundr'') ed è corredato da sedici illustrazioni di Ólafur Brynjúlfsson.<br />L'attribuzione all'erudito islandese [[Sæmundr Sigfússon]] ([[1056]]-[[1133]]) risale all'epoca e alle circostanze del ritrovamento del manoscritto originale dell'Edda poetica noto come [[Codex Regius (manoscritto)#Codex Regius dell'Edda poetica|Codex Regius]] alla cui voce si rimanda per un approfondimento.</ref>.]]
 
Con un cappellaccio in testa e un mantello sulle spalle, a volte reggendosi alla sua lancia come ad un bastone, Odino viene dipinto come un dio viandante, che cammina per le vie del mondo. Onde per cui egli è detto anche ''Vegtamr'' ("viandante"), ''Gagnráðr'' ("[colui che] conosce la via"), ''Kjalarr'' ("[colui che va in] slitta").
 
Egli si muove lungo le strade come un pellegrino, dissimulando il suo aspetto e la sua reale natura. Perciò egli è detto ''Grímnir'' ("mascherato"). Ma anche ''Hǫttr'' e ''Síðhǫttr'' ("lungo cappuccio"), ''Lóðungr'' ("[colui che porta] il mantello"), ''Hrani'' ("trasandato"). Appare in genere come un uomo maturo, o anziano, con una lunga barba, per cui è detto ''Hárbarðr'' ("barba grigia"), ''Langbarðr'' ("barba lunga"), ''Síðgrani'' e ''Síðskeggr'' ("barba cadente"), ''Hengikjǫptr'' ("gota rugosa").
 
Odino pertanto è il dio dei viaggiatori e di tutti coloro che si muovono lungo le strade del mondo. Nel corso dei suoi viaggi capita che egli chieda ospitalità per la notte tanto nelle regge dei sovrani quanto nelle case delle persone umili. Egli è anche detto ''Gestr'' ("ospite") e infatti in passato ogni straniero veniva accolto in casa in quanto poteva celarsi lo stesso dio sotto mentite spoglie.
 
Sotto il nome di ''Grímnir'', Odino giunse come ospite presso il re ''[[Geirrøðr]]'', il quale, sospettoso, lo torturò crudelmente tenendolo incatenato tra due [[fuoco|fuochi]] divampanti. Dopo avergli rivelato i segreti del mondo divino e parte dei suoi numerosi epiteti, Odino gli rivelò infine la sua vera identità: re ''Geirrøðr'' corse a liberarlo ma inciampò sulla sua [[spada]] e cadde trafitto.
 
Così egli assunse il nome di ''Jálkr'' quando fu ospite presso le genti di ''Ásmundr''; ''Sviðurr'' e ''Sviðrir'' presso il gigante ''[[Søkkmímir]]''; ''Bǫlverkr'' presso il gigante ''[[Suttungr (mitologia)|Suttungr]]''; ''Gǫndlir'' e ''Hárbarðr'' quando si presentò in incognito al cospetto degli stessi dèi.
 
Le apparizioni di Odino sono un tema caro alla tradizione nordica. Nella "''Saga di Hákon Guttormr e di Ingi''" è riferito che, quattro giorni prima della [[battaglia di Lena]] ([[1208]]), un [[fabbro]] ricevette la visita del dio che voleva far ferrare il suo [[cavallo]]. Rendendosi conto di avere a che fare con un personaggio soprannaturale, il fabbro gli rivolse molte domande ma il dio, comprendendo di essere stato scoperto, saltò in sella e il suo cavallo balzò oltre un recinto altissimo. Nella "''Saga di Bárðr''" si racconta che egli comparve all'equipaggio di una [[nave]], nell'aspetto di un uomo guercio, con un mantellaccio azzurro, il quale disse di chiamarsi ''Rauðgrani''. Costui cominciò a insegnare agli uomini il [[paganesimo|credo pagano]] e li esortò a fare sacrifici agli dèi. Alla fine un prete [[cristianesimo|cristiano]] si infuriò e lo percosse con un [[crocifisso]]: l'uomo cadde fuori bordo e non tornò più.
 
Si narra che, col nome di ''Gestr'', Odino abbia visitato persino [[Óláfr Tryggvason]], [[re di Norvegia]] ([[995]]-[[1000]]). Il dio si presentò nelle spoglie di un vecchio guercio e incappucciato, il quale, dotato di grande saggezza, poteva raccontare storie di tutti i paesi del mondo. Ebbe un lungo colloquio col re, poi, al momento di coricarsi, se ne andò. Il mattino dopo, il sovrano lo fece cercare, ma il vecchio era scomparso. Tuttavia aveva lasciato una gran quantità di carne per il banchetto del re. Ma re Óláfr, che era cristiano, vietò di mangiare quella carne, perché aveva riconosciuto Odino sotto le spoglie dell'ospite misterioso. Con il medesimo nome di ''Gestr'', Odino comparve ancora, alcuni anni dopo, al cospetto di un successore di Óláfr Tryggvason, re [[Óláfr II Haraldsson]] il Santo ([[1015]]-[[1028]]). Egli giunse alla corte del re sotto l'aspetto di un uomo borioso e scortese. Indossava un cappello a larghe falde che gli nascondeva il volto, e aveva una lunga barba. Nel corso di un colloquio, ''Gestr'' descrisse ad Óláfr la figura di un sovrano dei tempi passati, il quale era così sapiente che il parlare in poesia era altrettanto facile che per gli altri uomini il normale parlare; costui otteneva la vittoria in ogni battaglia e poteva concedere agli altri la vittoria così come a sé stesso, a patto che venisse invocato. Da queste parole, re Óláfr riconobbe Odino, e lo cacciò.
 
== Genealogia ==
=== Progenitori ===
I genitori e i fratelli di Odino, come riportati da Snorri Sturluson nel [[Gylfaginning]], sono:
 
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{{Albero genealogico | | | | | | |BURI| | | | | |BOLTHORN| |BURI=[[Búri]] | BOLTHORN=[[Bölþorn]]}}
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=== Discendenza ===
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<br />
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{{Albero genealogico | | | |GRID|~|y|~|ODIN|~|y|~|RINDR| | | | |ODIN|~|y|~|GUNNLOD|GRID=[[Gríðr]]|ODIN='''Odino'''|RINDR=[[Rindr]]|GUNNLOD=[[Gunnlöð]]}}
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{{clear}}
 
== Gli animali di Odino ==
Proprio all'[[era di Vendel]] sembrano essersi ispirati sia Snorri nella ''[[Ynglinga saga]]'' (parte della ''[[Heimskringla]]'') che il poema ''[[Beowulf]]'' quando descrivono, con i toni del mito, l'epopea e l'origine divina (discendendo direttamente da [[Freyr]] e [[Gerðr]]) del clan degli "Skilfingar" ([[Ynglingar]]), la semi-leggendaria stirpe reale svedese da cui avrebbero avuto origine i [[Elenco di monarchi svedesi|primi monarchi storici svedesi]].
 
Odino ha al suo seguito diversi animali. Innanzitutto i due [[corvus|corvi]] [[Huginn e Muninn]] (i nomi significano ''pensiero'' e ''memoria''), che spedisce ogni giorno in giro per il mondo perché, quando essi ritornano al tramonto, gli sussurrino ciò che hanno visto; e quindi due [[canis lupus|lupi]], [[Geri e Freki]], ai quali getta il suo cibo nelle cene del Valhalla visto che egli si nutre esclusivamente di [[idromele]] e di vino.
 
Così si racconta nel poema [[Edda poetica|eddico]] ''[[Grímnismál]]'':
 
{{Citazione|Geri e Freki<br />
nutre, avvezzo alla guerra,<br />
Heriafǫðr glorioso.<br />
Ma soltanto col vino<br />
fiero nell'armatura,<br />
Odino vive per sempre.|[[Edda poetica]] - [http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-4.Grimnismal.html#19 Grímnismál - Il discorso di Grímnir] XIX<ref name="holger" />|Gera ok Freka<br />
seðr gunntamiðr,<br />
hróðigr Heriafǫðr;<br />
en við vín eitt<br />
vápngǫfugr<br />
Óðinn æ lifir.|lingua=non}}
 
Il legame di Odino con i corvi può riferirsi al suo essere sia una divinità della guerra, sia della morte: i corvi sono gli uccelli che, solitamente, banchettano coi cadaveri dei campi di battaglia. Lo stesso dicasi dei lupi. Nelle ''kenningar'', le metafore poetiche tipiche della poesia scaldica, la battaglia è sovente chiamata "festino dei corvi" o "dei lupi".
 
La cavalcatura di Odino è [[Sleipnir]], un veloce cavallo a otto zampe in grado di viaggiare tra i [[Nove mondi]].<ref>Norse Mythology: A Guide to Gods, Heroes, Rituals, and Beliefs. John Lindow. p. 274.</ref><ref>Miti e leggende nordiche, Salvatore Tufano. p. 160.</ref> Figlio di [[Loki (mitologia)|Loki]] e dello stallone [[Svaðilfœri]], l'animale è attestato in molteplici fonti della mitologia norrena che descrivono la sua nascita, il legame con Odino e le sue impareggiabili qualità di corridore: ''[[Edda poetica]]'' (nei poemi ''[[Grímnismál]], [[Sigrdrífumál]], [[Baldrs draumar]] e [[Hyndluljóð]]''), ''[[Edda in prosa]]'' (in particolare, ''[[Gylfaginning]]'' c. 15, 42 e 49), ''[[Saga di Hervör]]'' (c. 36), ''[[Völsunga saga]]'' (c. 13), ''[[Gesta Danorum]]'' (c. 1).<ref>Per i riferimenti a Sleipnir nell'<nowiki/>''Edda poetica'', vedi: Larrington, Carolyne (trad.) (1999). ''The Poetic Edda''. Oxford World's Classics. ISBN 0-19-283946-2; per l'''Edda in prosa'': Faulkes, Anthony (trad.) (1995). ''Edda''. Everyman. ISBN 0-460-87616-3; per la saga di Hervör: Hollander, Lee Milton (1936). ''Old Norse Poems: The Most Important Nonskaldic Verse Not Included in the Poetic Edda''. Columbia University Press; per ''Völsunga saga'': Byock, Jesse (trad.) (1990). ''The Saga of the Volsungs: The Norse Epic of Sigurd the Dragon Slayer.'' University of California Press. ISBN 0-520-23285-2; Per ''Gesta Danorum'': Lindow, John (2001). ''Norse Mythology: A Guide to the Gods, Heroes, Rituals, and Beliefs''. Oxford University Press. ISBN 0-19-515382-0.</ref>
 
== I nomi di Odino ==
{{Vedi anche|Nomi di Odino}}
Odino è una delle divinità norrene dotate del maggior numero di nomi. Spesso non è semplice distinguere tra i nomi veri e proprî e gli epiteti. Di molti, inoltre, si ignora l'[[etimologia]]. Nell{{'}}''[[Edda in prosa]]'', nel XIX canto, c'è una disquisizione notevole dei suoi nomi tratta dal poema [[Edda poetica|eddico]] ''[[Grímnismál]]''. Questa dissertazione è opera del misterioso ospite ''Grímnir'', che il re [[Geirrøðr]] sta torturando crudelmente tra due fuochi divampanti; il viandante declama dinanzi all'attonito sovrano i misteri del regno degli dèi e dei [[Cosmologia della mitologia norrena|Nove Mondi]]. Alla fine del poema, il prigioniero elenca - in una sequela di cinque fittissime strofe a cui se ne aggiunge una sesta in coda - la lunga lista degli ''heiti'', gli epiteti, con i quali è conosciuto, e solo all'ultima strofa rivela la sua terribile identità:
 
{{Citazione| Mi chiamo '''Grímr''',<br />
mi chiamo '''Gangleri''',<br />
'''Herian''' e '''Hiálmberi''',<br />
'''Þekkr''' e '''Þriði''',<br />
'''Þuðr''' e '''Uðr''',<br />
'''Helblindi''' e '''Hár''';<br />
<br />
'''Saðr''' e '''Svipall'''<br />
e '''Sanngetall''',<br />
'''Herteitr''' e '''Hnikarr''',<br />
'''Bileygr''', '''Báleygr'''<br />
'''Bölverkr''', '''Fiǫlnir''',<br />
'''Grímr''' e '''Grímnir''',<br />
'''Glapsviðr''' e '''Fiǫlsviðr''';<br />
<br />
'''Síðhǫttr''', '''Síðskeggr''',<br />
'''Sigfǫðr''', '''Hnikuðr''',<br />
'''Allfǫðr''', '''Valfǫðr''',<br />
'''Atríðr''' e '''Farmatýr''';<br />
con un nome soltanto<br />
non mi chiamo mai<br />
quando io tra le genti viaggio.
 
'''Grímnir''' son chiamato<br />
presso le genti di Geirrøðr,<br />
e '''Iálkr''' presso le genti di Ásmundr,<br />
e poi '''Kialarr''',<br />
perché tirai una slitta,<br />
'''Þrór''' nelle assemblee<br />
'''Viðurr''' nelle battaglie,<br />
'''Óski''' e '''Ómi''',<br />
'''Iafnhár''' e '''Biflindi''',<br />
'''Gǫndlir''' e '''Hárbarðr''' tra gli dèi;<br />
<br />
'''Sviðurr''' e '''Sviðrir'''<br />
sono chiamato presso Søkkmímir,<br />
e ingannai quell'antico gigante<br />
quando io stesso divenni<br />
del prode figlio di Miðviðnir<br />
il solo uccisore.<br />
<br />
'''Óðinn''' ora io chiamo,<br />
'''Yggr''' un tempo avevo nome;<br />
chiamato '''Þundr''' ancor prima,<br />
'''Vakr''' e '''Skilfingr''',<br />
'''Váfuðr''' e '''Hroptatýr''',<br />
'''Gautr''' e '''Iálkr''' tra gli dèi,<br />
'''Ofnir''' e '''Svafnir''',<br />
i cui pensieri vengono<br />
tutti da me soltanto! | [[Edda poetica]] - [[Grímnismál]] - [http://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-4.Grimnismal.html#46 XLVI-XLIX,LIV]<ref name="holger" />|46. Hétomk Grímr,<br />
hétomk Gangleri,<br />
Herian ok Hiálmberi,<br />
Þekkr ok Þriði,<br />
Þuðr ok Uðr,<br />
Helblindi ok Hár;<br />
<br />
47. Saðr ok Svipall<br />
ok Sanngetall,<br />
Herteitr ok Hnikarr,<br />
Bileygr, Báleygr<br />
Bǫlverkr, Fiǫlnir,<br />
Grímr ok Grímnir,<br />
Glapsviðr ok Fiǫlsviðr;<br />
<br />
48. Síðhǫttr, Síðskeggr,<br />
Sigfǫðr, Hnikuðr,<br />
Alfǫðr, Valfǫðr,<br />
Atríðr ok Farmatýr;<br />
eino nafni<br />
hétomk aldregi,<br />
síz ek með fólkom fór.<br />
<br />
49. Grímne mik héto<br />
at Geirrøðrar,<br />
en Iálk at Ásmundar,<br />
enn þá Kialar,<br />
er ek kiálka dró;<br />
Þrór þingom at,<br />
Viðurr at vígom,<br />
Óski ok Ómi,<br />
Iafnhár ok Biflindi,<br />
Göndlir ok Hárbarðr með goðom;<br />
<br />
50. Sviðurr ok Sviðrir<br />
er ek hét at Søkkmímis,<br />
ok dulða ek þann inn alda iötun,<br />
þá er ek Miðviðnis vark<br />
ins mæra burar<br />
orðinn einbani.<br />
<br />
54. Óðinn ek nú heiti,<br />
Yggr ek áðan hét,<br />
hétomk Þundr fyrir þat,<br />
Vakr ok Skilfingr,<br />
Váfuðr ok Hroptatýr,<br />
Gautr ok Iálkr með goðom,<br />
Ofnir ok Svafnir,<br />
er ek hygg at orðnir sé<br />
allir af einom mér.|lingua=non}}
 
Non appena Geirrøðr si accorge dell'errore che ha commesso, balza in piedi per liberare il dio, ma inciampa e cade trafitto sulla propria [[spada]].
 
== Culto di Odino ==
=== L'origine del culto di Odino ===
[[File:Odin and Sleipnir - John Bauer.jpg|upright=1.3|thumb|Odino in sella a [[Sleipnir]], il cavallo con otto zampe. Illustrazione di John Bauer del [[1911]] per ''Fädernas gudasaga'' (''Le saghe degli Dèi dei nostri padri'') di [[Viktor Rydberg]].]]
 
Secondo il racconto della [[Saga degli Ynglingar]], [[Ásgarðr]] era luogo di sacrifici solenni cui presiedevano dodici sacerdoti (detti ''díar'' o ''drótnar'') che erano al contempo i capi preminenti cui spettavano le decisioni e i giudizi. Essi sarebbero poi stati divinizzati dai loro sudditi. Nel caso di Odino si dice che, sentendosi prossimo a morire, lasciò la [[Svezia]] affermando che sarebbe tornato nella sua antica patria, chiamata ''Goðheimr'' ("paese degli dèi"), e i suoi seguaci credettero che allora egli fosse tornato ad Ásgarðr per vivere in eterno.
 
=== Nell'antichità ===
Nonostante nell'immaginario comune Odino sia spesso considerato la divinità principale del pantheon norreno, la sua preminenza è databile solo nei secoli più tardi del politeismo del [[Europa settentrionale|Nord Europa]], dove comunque non risulta largamente diffusa. Si ipotizza che il culto di Odino provenga dalla [[Danimarca]], da dove, intorno al [[IV secolo]], si sia diffuso nella [[penisola scandinava]], più in [[Svezia]] che in [[Norvegia]]. Assenti sono invece tracce del culto di Odino in [[Islanda]] dove pare (anche tramite lo studio dei [[toponimo|toponimi]]) che fosse di gran lunga prevalente il culto di [[Thor]]. Si suppone che gli emigrati scandinavi che colonizzarono l'Islanda fossero specialmente devoti, oltre che a Thor, anche a divinità agricole come [[Freia]] e [[Njörðr]], e che abbandonarono la penisola per contrasti con il re [[Haraldr Hárfagri]] (Harald Bellachioma), fervente cultore di Odino.
 
In generale, essendo Odino un dio della guerra e della magia, era particolarmente caro ai guerrieri e agli individui più marginali della società, dove invece gli agricoltori e i proprietari di fattorie preferivano divinità dell'ordine come Thor o della fertilità come Freia o [[Freyr]]. Odino fu dunque particolarmente venerato durante l'[[epoca vichinga]], dai giovani che compivano le spedizioni di saccheggio lungo le coste dell'[[Europa settentrionale]].
 
==== Sacrifici umani ====
Raramente, prima o dopo dei combattimenti, si usava sacrificare prigionieri a Odino. È possibile che l'[[Mummia di Tollund|uomo di Tollund]], ritrovato nello [[Jutland]] nudo e impiccato insieme ad altri sia uno di questi casi.
Nel caso specifico dei sacrifici umani a Odino, erano usate tecniche come l'impiccagione o la messa al [[morte sul rogo|rogo]]. La [[saga degli uomini delle Orcadi]] cita un ulteriore (e inconsueto) rituale, la cosiddetta [[aquila di sangue]] consistente nella separazione e successiva apertura delle [[costola|costole]] dalla [[colonna vertebrale]] per estrarre i polmoni della vittima per poterli appoggiare sulle spalle, in parodia di un paio di ali ripiegate.
 
==== Proscrizione da parte del Cristianesimo ====
Nel corso della cristianizzazione la venerazione nei confronti delle divinità norrene e con esse di Odino non fu completamente estinta. Continuarono ad esistere come icone [[satana|diaboliche]] o maligne; un'altra strategia consistette nella progressiva sostituzione delle divinità pagane con figure cristiane.
 
Un'ulteriore traccia del proseguimento della tradizione della mitologia norrena sono gli [[incantesimi di Merseburgo]] nei quali viene citato ''Woutan''.
 
=== In tempi recenti ===
{{Vedi anche|Etenismo}}
[[File:Один.2008г.смеш.техн.20,5х29.jpg|thumb|left|upright=1.4|M. Presnyakov. Odino. 2008.]]
[[File:Ynglingesaga 2 Gerhard Munthe.jpg|thumb|upright=1.3|Odino che siede sul trono ''Hliðskjálf''. Illustrazione di Gerhard Munthe per l'edizione norvegese del [[1899]] della [[Saga degli Ynglingar]] di [[Snorri Sturluson]].]]
A partire dal [[XX secolo]] si sono sviluppati un insieme di [[nuovo movimento religioso|nuovi movimenti religiosi]] di ritorno alle religioni dei [[Germani]] pre-cristiani,<ref>Horrell 2012, p. 1.</ref> annoverabili tra i fenomeni di [[neopaganesimo]].<ref>Blain 2005, pp. 183–184; Strmiska & Sigurvinsson 2005, p. 138; Horrell 2012, p. 1; Pizza 2014, p. 48; Snook 2015, p. 9.</ref>, annoverati sotto il termine [[Etenismo]]. Tra i vari movimenti religiosi, l'Odinismo è particolarmente incentrato sulla figura di Odino.
 
Le origini dell'Odinismo sono da ricercarsi nell'opera dell'[[australia]]no [[Alexander Rud Mills]] il quale, negli [[anni 1930|anni trenta]] fondò una prima [[Chiesa odinista]]. Oggi è religione riconosciuta ufficialmente in [[Islanda]], [[Norvegia]] e [[Danimarca]], ma il culto è presente in modo organizzato anche in [[Gran Bretagna]], [[Francia]], [[Belgio]], [[Paesi Bassi]], [[Germania]], [[Nord America]] e altri. Esistono gruppi di credenti anche in [[Italia]] supportati dalla [[Comunità Odinista]]; i suoi membri si rifanno alla religione ancestrale dei [[Longobardi]] praticando l'Odinismo e promuovendo la difesa delle risorse naturali.
 
=== Somiglianze fra Odino e Gesù ===
{{F|religione|settembre 2017}}
Il resoconto eddico del [[XIII secolo]] contiene elementi per una possibile somiglianza fra il dio e la figura cardine del [[Cristianesimo]]. Alcuni studiosi hanno pensato che il passo nel quale Odino è appeso al frassino [[Yggdrasill]] possa essere comparato con la [[crocifissione]] di [[Gesù|Cristo]], un altro elemento che ha reso possibile questo confronto è la [[lancia (arma)|lancia]] che il dio ha conficcata nel ventre, da identificarsi con la [[lancia del Destino|lancia di Longino]]; tuttavia prove [[archeologia|archeologiche]] hanno dimostrato che questa era una pratica in uso prima del tempo di Gesù e che pertanto questo aspetto si sia sviluppato indipendentemente.
 
Altre differenze, come l'essere appeso con le corde del dio norreno, mentre Gesù era inchiodato alla croce, fanno ulteriormente pensare che il mito germanico si sia sviluppato in maniera autonoma dal racconto della crocifissione, è tuttavia probabile che le prime comunità cristiane [[scandinavia|scandinave]] e [[germania|germaniche]] abbiano connesso le due narrazioni, forgiando l'immagine di Gesù su quella di Odino, un fatto suggerito dal poema anglosassone ''[[Il sogno della Croce]]'' di [[Cynewulf]], che ritrae Cristo come un re-guerriero [[germani]]co.
 
Il racconto del sacrificio di Odino riportato nell'[[Hávamál]] lo avvicina a quel "[[Dio Padre]]" dei [[cristianesimo|cristiani]], che soffre e sconfigge la morte, descritto dai Vangeli e da [[Paolo di Tarso]] e che presenterebbe, secondo la cosiddetta teoria mitica di Gesù, parallelismi anche con i miti legati al dio [[Osiride]] e quindi legami con la [[religione egizia]].
 
Quando le popolazioni del Nord Europa furono cristianizzate, la figura di Odino venne regolarmente avvicinata a quella di Gesù. Raffigurazioni di Odino si trovano ancora oggi in chiese cristiane come la [[Akureyrarkirkja|parrocchiale di Akureyri]], in Islanda.
 
== Toponimi con il nome di Odino ==
Al di là della persecuzione da parte della Chiesa, il ricordo di Odino si continuò a tramandare nel folklore popolare e ancor oggi nel [[Nord Europa]] si rinvengono numerosi [[toponimo|toponimi]] <small>(tra parentesi, nella lista seguente, il nome antico)</small> che rimandano alla divinità norrena:
* Lungo la costa della [[Francia]] settentrionale, in passato occupata da [[Storia romana|romani]], [[sassoni]], [[danesi]], [[fiamminghi]] ed [[inglesi]] attorno a [[Audresselles]] (''Oderzell'') nel [[cantone di Marquise]]:
** [[Audinghen]] (''Odingham'')
** [[Audembert]] (''Odinberg'')
** Raventhun (''Raventown'')<ref>Raventhun è una frazione del comune di [[Ambleteuse]]. Il suo nome potrebbe essere un riferimento a [[Huginn e Muninn]], infatti "raven" in [[lingua inglese|inglese]] significa "[[corvus|corvo]]".</ref>
* In [[Germania]]:
** ''Wodenesberg''
** ''Wuodenesberg''
** [[Bad Godesberg]] (''Godesburg'')
** ''[[Gudensberg]]''
** ''[[Odisheim]]''
** ''Wodensbolt''
** ''[[Odenwald]]''
** La vallata di ''Odinsthal'' nella municipalità locale di ''[[Wachenheim an der Weinstraße]]''.
* In [[Danimarca]]:
** [[Odense]] (''Odins Vi'', "Santuario di Odino")
* In [[Norvegia]]:
** [[Onsøy]] (in [[Lingua norrena|norreno]] ''Óðinsøy'' - Isola di Odino), il nome di una penisola nella contea di [[Østfold]].
* [[Islanda]]:
** [[Óðinstorg]], Reykjavik
** [[Óðinsgata]], Reykjavik
* [[Italia]]:
** [[Udine]] (una delle ipotesi sull'origine del toponimo)
 
== Influenza culturale ==
Il dio Odino - Wotan ha dato il nome al [[mercoledì]] in [[lingua inglese]]: ''Wednesday''.
 
Con il nome germanico Wotan è uno dei principali protagonisti della tetralogia ''[[L'anello del Nibelungo]]'' del compositore [[Richard Wagner]].
 
== Odino nella cultura di massa ==
=== Cinema ===
* Nel film ''[[The Mask 2]]'' del [[2005]], Odino è interpretato dall'attore [[Bob Hoskins]].
* Nel film ''Almighty Thor'' del [[2011]], prodotto dalla [[direct-to-video]], il Padre degli Dèi [[Ásgarðr|norreni]] è interpretato da [[Kevin Nash]].
* Nei [[film del Marvel Cinematic Universe]] Odino è interpretato da [[Anthony Hopkins]].
 
=== Videogiochi ===
* Odino viene menzionato spesso in [[God of War (videogioco 2018)|God of War]] da Mimir nei dialoghi con Kratos e Atreus. Sebbene non appaia mai, Mimir fornisce una spiegazione molto dettagliata del suo carattere descrivendolo come una persona estremamente paranoica e legata al suo trono. Compare nel suo seguito [[God of War Ragnarök]] dove è l'antagonista principale. È interpretato da [[Richard Schiff]] e doppiato da [[Antonio Palumbo (doppiatore)|Antonio Palumbo]].
*Odino appare in [[Assassin's Creed: Valhalla|Assassin's Creed Valhalla]] dove è una guida per la protagonista Eivor e quest'ultima è anche la sua reincarnazione. Inoltre è protagonista egli stesso degli archi narrativi di Asgard e Jotunheim e dei DLC "L'alba del Ragnarök" e "La Saga dimenticata". È doppiato da [[Magnus Bruun]] in lingua originale e da [[Federico Viola]] in italiano.
*Odino appare in più episodi del videogioco [[Final Fantasy]] dove è una evocazione in grado di uccidere il nemico con un solo fendente.
* [[Brawl Stars]]: Nel videogioco è presente una skin del personaggio Cordelius, denominata Cordelius Odino.
 
=== Televisione ===
* Odino compare in diverse occasioni nel franchise de ''[[I Cavalieri dello Zodiaco]]'': nel film ''[[L'ardente scontro degli dei]]'', nella saga filler di Asgard (presente nell'anime classico) e nella serie spin-off ''[[Soul of Gold]]''.
* Il personaggio di Odino appare nel [[1998]] in due episodi della 5ª serie di ''[[Hercules (serie televisiva)|Hercules]]'', interpretato da [[Peter McCauley]] e doppiato da [[Ennio Coltorti]].
* Viene citato molte volte nella serie TV ''[[Vikings]]'' e appare fisicamente nell'ultima stagione, interpretato da [[Barry Gordon]] e doppiato da [[Gianni Quillico]].
* Il personaggio di Odino appare nella serie ''[[American Gods (serie televisiva)|American Gods]]'', sotto vari pseudonimi tra cui Mr. Wednesday. È interpretato da [[Ian McShane]] e doppiato da [[Angelo Nicotra]].
 
=== Letteratura ===
* Odino è uno dei protagonisti del romanzo ''[[American Gods]]'', e dell'[[American Gods (serie televisiva)|omonima serie televisiva]], dello scrittore britannico [[Neil Gaiman]].
* Odino compare anche nel romanzo ''[[Odd e il gigante di ghiaccio]]'' dello stesso autore.
* È uno dei protagonisti del romanzo ''[[L'isola di Odino]]'' della scrittrice danese [[Janne Teller]].
*Nel manga di ''[[Record of Ragnarok]]'', Odino è uno degli dèi che combatte al torneo del [[Ragnarǫk|Ragnarok]].
*Odino è citato nel manga ''[[I Cavalieri dello zodiaco - Episode G: Assassin]]'', dove viene spiegato che ha fatto dono all'eroe mitologico [[Sigurd]] della lancia [[Gungnir]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Anonimo |curatore=Piergiuseppe Scardigli |traduttore=Marcello Meli |titolo=Il canzoniere eddico |editore=Garzanti |città=Milano |annooriginale=1982 |anno=2004}}
* {{Cita libro |autore=Brian Branston |titolo=Gli Dei del Nord |serie=Oscar Saggi Mondadori |città=Milano |anno=1991 |ISBN=88-04-34288-9}}
* {{Cita libro |autore=Gianna Chiesa Isnardi |titolo=I miti nordici |città=Milano |editore=Longanesi |anno=1991 |ISBN=88-304-1031-4}}
* {{Cita libro |autore=Anthony S. Mercatante |titolo=Dizionario universale dei miti e delle leggende |editore=Newton & Compton |città=Roma |anno=2001 |ISBN=88-8289-491-6}}
* {{Cita libro |autore=[[Mario Polia]] |titolo=[[Vǫluspá]]. I detti di colei che vede |editore=Il Cerchio |città=Rimini |anno=1983}}
* {{Cita libro |autore=Mario Polia |titolo=Le rune e gli dèi del nord |editore=Il Cerchio |città=Rimini |anno=1994}}
* {{Cita libro |autore=Snorri Sturluson |curatore=Giorgio Dolfini |titolo=Edda |editore=Adelphi |anno=1975 |ISBN=88-459-0095-9}}
* {{Cita libro |autore=Snorri Sturluson |curatore=Gianna Chiesa Isnardi |titolo=Edda di Snorri |annooriginale=Rusconi, 1975 |editore=Tea |anno=2003}}
* {{Cita libro |autore=Dario Giansanti |url=http://www.bifrost.it/GERMANI/3.Glideidelnord/02-Odhinn.html |editore="Progetto Bifröst" |titolo=Odino - La sapienza e il furore}} Saggio monografico su Odino.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=Odino}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{lingue|non|it}} [https://bifrost.it/GERMANI/Schedario/Odhinn.html Odino] - ''Progetto Bifröst'', a cura di Stefano Mazza.
* {{lingue|non|en}} [http://www.germanicmythology.com/index.html Mitologia germanica] - Raccolta con traduzioni in inglese.
 
{{box successione
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|precedente = [[Gylfi]]
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