Lidia Menapace: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Lidia
|immagine = Lidia Menapace il 23 ottobre 2019 a Bolzano - Lidia Menapace on October 23, 2019.jpg
|didascalia = Lidia Menapace nel 2019
|carica = [[Senato della Repubblica|Senatrice della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio = 28 aprile 2006
|mandatofine = 28 aprile 2008
|legislatura = [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV]]
|gruppo parlamentare = Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio =
|incarichi = *Componente della 4ª Commissione permanente (Difesa) dal 6 giugno 2006 al 6 giugno 2006 e dal 17 aprile 2007 al 28 aprile 2008
*Segretario della 4ª Commissione permanente (Difesa) dal 7 giugno 2006 al 16 aprile 2007
*Componente della Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito dal 18 novembre 2006 al 5 febbraio 2007
*Presidente della Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito dal 6 febbraio 2007 al 28 aprile 2008
|sito = http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Attsen/00022719.htm
|partito = [[Democrazia Cristiana|DC]] <small>(fino al 1968)</small><br/>[[Manifesto (partito politico)|Manifesto]] <small>(1972-1974)</small><br/>[[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|PdUP per il Comunismo]] <small>(1974-1984)</small><br/>Movimento Politico per l'Alternativa <small>(1984-?)</small><br/>[[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] <small>(2008-2020)</small>
|titolo di studio = Laurea in lettere
|alma mater = [[Università Cattolica del Sacro Cuore]]
|professione = Saggista
}}
{{Bio
|Nome = Lidia
|Cognome = Menapace
|PostCognomeVirgola =
|Sesso = F
|LuogoNascita = Novara
|GiornoMeseNascita = 3 aprile
|AnnoNascita = 1924
|LuogoMorte = Bolzano
|GiornoMeseMorte = 7 dicembre
|AnnoMorte = 2020
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = partigiana
|Attività2 = politica
|Attività3 = saggista
|Nazionalità = italiana
}}
== Biografia ==
=== Anni Quaranta e Cinquanta: inizi come partigiana e impegno sociale nei cattolici ===
Ancora giovanissima prese parte alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] come [[staffetta partigiana]] e nel dopoguerra si impegnò nei [[Movimentismo#Movimentismo cattolico|movimenti cattolici]], in particolare con la [[Federazione universitaria cattolica italiana|FUCI - Federazione Universitaria Cattolica Italiana]].<ref name=autogenerato1>{{cita news|url=http://www.communion-liberation.org/articoli/ita/rassegna_gius/23_02%20Liberaz%20menapace.pdf|autore=Lidia Menapace|titolo= Morto Giussani l'uomo dell'obbedienza. Fondatore di Comunione e Liberazione, fede intrepida, capace di misurarsi. Ma fino a un certo punto|pubblicazione=[[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]]|data=23 febbraio 2005|p= 5|accesso= 16 gennaio 2018|urlmorto= sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118134055/http://www.communion-liberation.org/articoli/ita/rassegna_gius/23_02%20Liberaz%20menapace.pdf|dataarchivio=18 gennaio 2012}}</ref> Nel 1952 Menapace si trasferì in [[Alto Adige]] e nel 1964 fu, quale candidata della [[Democrazia Cristiana]], la prima donna eletta nel [[Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano|consiglio provinciale di Bolzano]], insieme a [[Waltraud Gebert Deeg]]. In quella stessa legislatura fu anche la prima donna ad entrare nella [[giunta provinciale]], come [[assessora]] effettiva per gli Affari Sociali e la Sanità.<ref>
{{cita web|url=http://www.mclink.it/com/itnet/pdonna/pdonna142/politica.htm|titolo = Donne e Politica|accesso = 24 gennaio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20051119034856/http://www.mclink.it/com/itnet/pdonna/pdonna142/politica.htm|dataarchivio = 19 novembre 2005}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/addio-lidia-che-la-terra-ti-sia-lieve|titolo=Lidia Menapace non ce l’ha fatta. Siamo ancora più poveri|sito=[[il manifesto]]|accesso=6 giugno 2025|urlmorto=no}}</ref>
=== Anni Sessanta e Settanta: continuo dell'impegno culturale e attivistico nei comunisti ai tempi del 1968 ===
[[File:Lidia Menapace 60.jpg|thumb|sinistra|Lidia Menapace negli anni sessanta]]
All'inizio degli anni sessanta Menapace prese servizio presso l'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] con l'incarico di [[Lettorato (università)|lettore]] di Lingua italiana e metodologia degli studi letterari<ref name=autogenerato1 />, ma nel 1968 questo non le fu rinnovato a seguito della sua pubblicazione di un documento intitolato ''Per una scelta marxista''. Dopo essere uscita dalla Democrazia Cristiana nel 1968, simpatizzò per il [[Partito Comunista Italiano]] che la candidò alle [[Elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 1968|elezioni regionali del 1968]], ma nel 1969 venne chiamata dai fondatori del primo nucleo de ''[[il manifesto]]''.
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1972|elezioni politiche del 1972]] è candidata nelle liste del [[Manifesto (partito politico)|Manifesto]], che però non ottiene seggi.<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=07/05/1972&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&levsut1=1&es0=S&es1=S&ms=S&ne1=1&lev1=1|titolo=Camera 07/05/1972 Area ITALIA Circoscrizione TORINO-NOVARA-VERCELLI|accesso=1º agosto 2025}}</ref>
Nel 1973 la Menapace fu tra le promotrici del movimento [[Cristiani per il Socialismo]] ed entrò a far parte del [[Comitato per i diritti civili delle prostitute]] come membro laico.<ref>{{cita web|url = http://bottegapartigiana.org/lidia-menapace-discorso-di-una-partigiana-della-cultura-2/|sito = Bottega Partigiana|data = 8 maggio 2017|autore = Lidia Menapace|titolo = Discorso di una partigiana della cultura}} Il breve curriculum editoriale ne dice, tra altre cose: «Trasferitasi in Alto Adige nel 1952, fu – assieme a Waltraud Gebert Deeg – la prima donna eletta nel consiglio della Provincia autonoma di Bolzano nel 1964 e, in quella stessa legislatura, anche la prima donna a entrare nella Giunta provinciale. Considerata una delle voci più importanti del femminismo italiano, nel 1969 partecipa alla fondazione de “il manifesto”. Nel 1973 è tra le promotrici del movimento “Cristiani per il socialismo” ed entra a far parte del “Comitato per i diritti civili delle prostitute” come membro laico».</ref><ref>{{cita web|url = http://www.consiglio-bz.org/download/V-leg_it.pdf|titolo = Gli organi. V legislatura in Provincia di Bolzano|autore = Provincia di Bolzano|editore = Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige|anno = 2011|pp = 303, 307, 311, 314|accesso = 26 giugno 2017|dataarchivio = 8 marzo 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160308190123/http://www.consiglio-bz.org/download/V-leg_it.pdf|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{cita web|url = http://www.consiglio.regione.taa.it/downloads/DEF_gli_organi_legislativi_ita_web_colore.pdf|autore = Regione autonoma Trentino-Alto Agide e Province autonome di Trento e Bolzano|titolo = Gli organi legislativi e di governo dalla I alla XIV legislatura|editore = Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige|anno = 2011|p = 314}}</ref> Nel 1974, a seguito della fusione tra il Manifesto e il [[Partito di Unità Proletaria]], aderì al [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]]. Nel 1984 si oppose alla confluenza di quest'ultimo nel PCI e fondò il Movimento Politico per l'Alternativa.
Lidia Menapace rappresentò inoltre una delle voci più importanti del [[Femminismo in Italia|femminismo italiano]]<ref>{{cita news|url = http://www.noidonne.org/articoli/lidia-menapace-85-anni-di-lotta-e-non-sentirlia-00010.php|titolo = Lidia Menapace: 85 anni di lotta e non sentirli… "Una delle voci più importanti del femminismo italiano, simbolo di libertà ed impegno per tante donne"|rivista = [[Noi donne]]|data = 9 aprile 2009|accesso = 16 gennaio 2018}}</ref>.
=== Anni duemila e duemiladieci ===
[[File:Antifascist rallye in BZ 2014 with L Menapace & H Obermair.jpg|thumb|Lidia Menapace a una manifestazione antifascista del 2014 a [[Bolzano]] (assieme a [[Hannes Obermair]])]]
Nel maggio 2005 Lidia Menapace fu eletta nel Comitato Etico di [[Banca Popolare Etica]]<ref>{{cita web|url = https://www.bancaetica.it/blog/archivio/assemblea-dei-soci-della-banca-popolare-etica-27-maggio-2006|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bancaetica.it/app/uploads/2022/11/AssSOCI2006_RapportoAnnuale2005.pdf|titolo=Assemblea dei soci|sito=Banca Etica|data=27 maggio 2006|formato=pdf|accesso=6 giugno 2025|urlmorto= no}}</ref> in cui rimase per un anno, dopodiché divenne senatrice della Repubblica italiana.
Nell'aprile 2011 entrò nel Comitato Nazionale dell'[[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia]].<ref>{{cita web|url = http://www.anpi.it/organismi-dirigenti-nazionali-2011/|titolo = Organi dirigenti nazionali. 19 aprile 2011 - aggiornato il 15 maggio 2016. Comitato Nazionale ANPI|sito = Associazione Nazionale Partigiani d'Italia|data = 15 maggio 2016|accesso = 16 gennaio 2018|dataarchivio = 15 aprile 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130415120301/http://www.anpi.it/organismi-dirigenti-nazionali-2011/|urlmorto = sì}}</ref>
Prese parte anche al [[Docufilm|docu-film]] ''[[Lunàdigas]]'', uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2016, con una sua testimonianza sulla scelta di non avere figli.
=== Percorso contemporaneo in Rifondazione Comunista ===
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]] venne eletta al [[Senato della Repubblica|Senato]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]]:<ref>{{Cita web|url=https://www.senato.it/legislature/15/composizione/senatori/elenco-alfabetico/scheda-attivita?did=22719|titolo=Lidia Brisca Menapace|sito=XV Legislatura 2006 – 2008 Senato della Repubblica|accesso=6 giugno 2025|urlmorto=no}}</ref> la sua candidatura fu resa possibile in sostituzione di [[Marco Ferrando]], della minoranza del PRC, che venne rimosso dalle liste del partito per alcune sue affermazioni sulla [[Attentati di Nāṣiriya|strage di Nassirya]]<ref>{{cita news|url = https://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/politica/versoelezioni25/ferraespu/ferraespu.html|titolo = Rifondazione esclude Ferrando, "È fuori dalle nostre liste"|autore = |pubblicazione = La Repubblica|data = 17 febbraio 2006}}</ref>. Pochi mesi più tardi la Menapace ricevette alcuni voti in occasione dello scrutinio segreto per l'[[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2006]].
Poco dopo la nascita del [[governo Prodi II|Secondo Governo Prodi]] fu proposta alla presidenza della [[Commissione parlamentare#Commissioni permanenti|Commissione Difesa al Senato]], una proposta contestata da alcuni elementi della [[Casa delle Libertà]] visto il suo [[antimilitarismo]]. A scatenare le polemiche, una sua intervista a Francesco Battistini del ''[[Corriere della Sera]]'', nella quale descrisse le [[Frecce Tricolori]] come inutilmente costose e inquinanti.<ref>{{cita news|url = http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/slider.html#!menapace-Francesco-Battistini-/NobwRAdghgtgpmAXGA1nAngdwPYCcAmYANGAC5wAepSY80ADlAMZwAEAYrlBCwM5PZWAISilSAS14SI41qzABfALpA|titolo = Le Frecce tricolori? Uno spreco. E la Nato oggi non ha più senso|autore = Francesco Battistini|pubblicazione = [[Corriere della Sera]]|data = 7 giugno 2006|p = 6}}</ref> La mattina stessa della pubblicazione dell'intervista, al posto della Menapace fu imprevedibilmente eletto il senatore [[Sergio De Gregorio]] ([[Italia dei Valori]]), sostenuto dall'opposizione. Successivamente venne criticata da alcuni settori del [[movimento pacifista]] per la sua scelta di votare il rifinanziamento della [[International Security Assistance Force|Missione NATO in Afghanistan]]. Dal 6 febbraio 2007 al 28 aprile 2008 ricoprì la carica di presidente della [[Commissione parlamentare d'inchiesta]] sull'[[uranio impoverito]].
Nel 2008 s'iscrisse a Rifondazione Comunista, entrò negli organismi dirigenti e accettò di dirigere la rivista [[Su la testa (periodico)|''Su la testa'']].
Nel 2009 si candidò alle [[elezioni europee del 2009 in Italia|elezioni europee]] nella [[Lista Anticapitalista]] "PRC-[[Partito dei Comunisti Italiani|PdCI]]" nella [[Circoscrizione Italia nord-orientale|circoscrizione Nord-Est]], senza però essere eletta a causa del mancato raggiungimento della [[soglia di sbarramento]] prevista dalla [[Legge elettorale italiana per il Parlamento europeo|legge elettorale]].<ref>{{cita web|url = http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/5691/430/|titolo = Liste dei candidati alle Europee 2009. Circoscrizione Nord-Est 13|data = 28 aprile 2009|accesso = 16 gennaio 2018|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091219122752/http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/5691/430/|dataarchivio = 19 dicembre 2009}}</ref>
Nel [[Elezioni politiche in Italia del 2018|2018]] accettò di candidarsi al Senato con [[Potere al Popolo!]]. La lista non raggiunse però la soglia di sbarramento del 3% e dunque non venne eletta.<ref>{{cita news|url = https://www.salto.bz/it/article/15012018/inesauribile-menapace|titolo = Inesauribile Lidia. La storica femminista e partigiana Menapace si candida con Potere al popolo. "È la lista che meglio interpreta ciò che spero". Acerbo (PRC): "Una bellissima notizia"|autore = Sarah Franzosini|pubblicazione = Salto•bz. Il portale d’informazione e social network altoatesino|data = 15 gennaio 2018|accesso = 16 gennaio 2018}}</ref>
=== Morte ===
Lidia Menapace morì a [[Bolzano]] novantaseienne il 7 dicembre 2020, per complicazioni da [[COVID-19]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2020/12/07/news/menapace_partigiana-276675702/|titolo=È morta Lidia Menapace, pacifista, staffetta partigiana e testimone della Resistenza|sito=la Repubblica|data=7 dicembre 2020|accesso=7 dicembre 2020}}</ref>.
== Riconoscimenti ==
Nel 2018, ''[[Politika (associazione)|Politika - Società di Scienza Politica dell'Alto Adige]]'' ha conferito a Lidia Menapace il pubblico riconoscimento di "PPA - Personalità politica dell'anno".<ref>[http://www.politika.bz.it/ppj2018_it.html Politika - Società di Scienza Politica dell'Alto Adige: ''PPA 2018'']</ref>
== Opere ==
*''I gruppi linguistici in un ente intermedio territoriale'', con Giuseppe Farias, in ''Il convegno di San Pellegrino. Atti del convegno nazionale di studio della Democrazia Cristiana, S. Pellegrino Terme, 13-16 settembre 1961'', Roma, Edizioni 5 Lune, 1962.
*''Cultura di massa e partiti'', in ''La società italiana. Atti del secondo convegno nazionale di studio della democrazia cristiana. S. Pellegrino Terme, 29 settembre-2 ottobre 1962'', Roma, Edizioni 5 Lune, 1963.
*''Società, associazioni e partiti, Stato'', in ''Partiti e democrazia. Atti del terzo convegno nazionale di studio della Democrazia Cristiana, S. Pellegrino Terme, 13-16 settembre 1963'', Roma, Edizioni 5 Lune, 1964.
*''Storia e vita della società italiana in alcuni narratori italiani nel secondo dopoguerra. Riassunto'', in ''Il volto della cultura italiana e tedesca del secondo dopoguerra nel quadro dell'unità culturale europea. Riassunto bilingue delle relazioni principali del III Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano 27/4-3/5 1962'', Bolzano, Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige, 1966.
*''La D.C. nella presente situazione politica. Prospettive e proposte'', Padova, Borghero, 1966.
*''Futurismo. Ideologia e linguaggio'', a cura di Franco Laera, Milano, CELUC, 1968.
*''Lettera di dimissione dalla DC'', in ''Lettera politica. II. Un movimento di sinistra nella DC'', Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1968.
*''Per un movimento politico di liberazione della donna. Saggi e documenti'', Verona, Bertani, 1972.
*''La Democrazia Cristiana. Natura, struttura e organizzazione'', Milano, Mazzotta, 1974.
*''Movimento operaio e "questione cattolica". Da Togliatti al '68'', in ''Da Togliatti alla nuova sinistra'', Roma, Alfani, 1976.
*''Le cause strutturali del nuovo femminismo'', in "Problemi del Socialismo", n. 4, 1976.
*''Pluralismo e servizi sociali'', con Luigi Sartori e Achille Ardigo, Padova, Fondazione Emanuela Zancan, 1977.
*''Economia politica della differenza sessuale'', Roma, Felina libri, 1987. ISBN 88-85844-07-3.
*''Conferenze-dibattito sulla storia dell'UDI e del movimento delle donne'', con [[Marisa Rodano]] e Anita Pasquali, Modena, Unione donne italiane-Centro Documentazione Donna, 1988.
*''Né indifesa né in divisa. Pacifismo, sicurezza, ambiente, nonviolenza, forze armate. Una discussione fra donne'', a cura di e con [[Chiara Ingrao]], Roma, Gruppo misto Sinistra indipendente Regione Lazio, 1988.
*''Le donne invisibili'', in "Democrazia e diritto", n. 3, 1989.
*''La poesia di Marilisa Marchiorello'', Valstagna, Istituto di pedagogia acquariana, 2000. ISBN 88-86663-07-2.
*''Il papa chiede perdono. Le donne glielo accorderanno?'', Milano, Il dito e la luna, 2000. ISBN 88-86633-13-0.
*''Resisté. Racconti e riflessioni di una donna che ancora resiste'', Milano, Il dito e la luna, 2001. ISBN 88-86633-20-3.
*''Mondare il riso'', in Monica Lanfranco e Maria G. di Rienzo (a cura di), ''Donne disarmanti. Storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi'', Napoli, Intra moenia, 2003. ISBN 88-7421-034-5.
*''Nonviolenza. Le ragioni del pacifismo'', con [[Fausto Bertinotti]] e [[Marco Revelli]], Roma, Fazi, 2004. ISBN 88-8112-588-9.
*''Lettere dal Palazzo. Reportage semiserio di un anno da senatrice di Lidia Menapace'', Genova, Erga, 2007.
*''Una piattaforma per la pace preventiva'', in ''La nonviolenza attiva in marcia'', Firenze-Pisa, Libreria Editrice Fiorentina-Centro Gandhi Edizioni, 2007. ISBN 978-88-89264-99-7.
*''Un anno al senato. Lucido diario di fine legislatura'', a cura di Luciano Martocchia, Pescara, Tracce, 2009.
*''A furor di popolo'', Genova, Marea, 2012.
*''Io, partigiana. La mia resistenza'', San Cesario di Lecce, Manni, 2014. ISBN 978-88-6266-541-4.
*''Canta il merlo sul frumento. Il romanzo della mia vita'', San Cesario di Lecce, Manni, 2015. ISBN 978-88-6266-660-2<ref>Dedicato a [[Carlo Smuraglia]], come ricorda lui stesso in Carlo Smuraglia, ''Una partigiana vera in lotta per tutta la vita'', [[Il manifesto]], 8 dicembre 2020, pag. 18.</ref>.
*''Chefarepunto'', con Elisa Forcato, Pierpaolo Dalla Vecchia, Roberta Corradini, Thomas Vaglietti, Trento, lit. Effe Erre, 2019.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
*[[Cristiani per il Socialismo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|url = http://www.tracce.org/Menapace.html|autore = Monica Lanfranco e Rosangela Pesenti|titolo = Lidia Menapace. Novara 1924 - vivente|sito = Enciclopedia delle donne|accesso = 16 gennaio 2018}}
*{{cita web|url = http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=5740|autore = Monica Lanfranco e Pietro Orsatti|titolo = Ci dichiariamo nipoti politici|anno = 2006|accesso = 16 gennaio 2018}} Film-intervista di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti.
*{{cita web|url = http://www.rifondazione.org/spip.php?article1195|titolo = Lettere dal palazzo - Erga Edizioni, a cura di Monica Lanfranco e Luciano Martocchia. Tutte le riflessioni dal Parlamento da quando Lidia Menapace è stata eletta | accesso = 29 novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130415181647/http://www.rifondazione.org/spip.php?article1195 | dataarchivio = 15 aprile 2013 }}
*{{cita web|url = http://www.tracce.org/Menapace.html|autore = Lidia Menapace|titolo = Un anno al senato. Lucido diario di fine legislatura|sito = Editrice Tracce|città = Pescara|curatore = Luciano Martocchia|anno = 2008}} Una cronaca impietosa sulla fine legislatura del Governo Prodi. Scheda editoriale.
*''Non si può vivere senza una giacchetta lilla'', documentario prodotto da Decima Rosa nell'aprile 2016 per la regia (in ordine alfabetico) di Novella Benedetti, Chiara Orempuller, Valentina Lovato: https://www.youtube.com/watch?v=fvYNXMIv_YU
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