Torrone: differenze tra le versioni

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{{C|Un miscuglio di testi promozionali sul torrone in questa o quella regione italiana. La pagina va riscritta completamente.|cucina|agosto 2017}}
{{F|cucina|aprile 2008}}
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{{tmp|Infobox piatto|s}}
{{Gastronomia
{{Agroalimentare
|IPA =
|nomeprodotto = Torrone
|paese = Italia
|categoria= dolci
|paese2 = Spagna
|zonaproduzione= [[Pattada]], [[Tonara]], [[Sinnai]], [[Guardiagrele]], [[L'Aquila]], [[Sulmona]], [[Provincia di Reggio Calabria]], [[Roccagloriosa]], [[San Marco dei Cavoti]], [[Benevento]], [[Ospedaletto d'Alpinolo]], [[Cremona]], [[Torino]], [[Marche|Regione Marche]], [[Molise|Regione Molise]], [[Cologna Veneta]], [[San Giovanni Lupatoto]], [[Dentecane]], [[Taurianova]]
|immagine = Torrone di mandorle.jpg
 
|nome = Torrone
|regione= Abruzzo
|categoria = dolce
|settore = paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
|riconoscimento = PAT
|zona = [[Aritzo]], [[Bagnara Calabra]], [[Benevento]], [[Caltanissetta]], [[Cologna Veneta]], [[Cremona]], [[Dentecane]], [[Giba]], [[Grottaminarda]], [[Guardiagrele]], [[L'Aquila]], [[Ospedaletto d'Alpinolo]], [[Pattada]], [[Reggio di Calabria]], [[Roccagloriosa]], [[San Bartolomeo in Galdo]], [[San Giovanni Lupatoto]], [[San Marco dei Cavoti]], [[Sestri Levante]], [[Sinnai]], [[Soriano Calabro]], [[Sulmona]], [[Taurianova]], [[Tonara]], [[Torino]], [[Triei]], [[Tuili]]
|regione = Abruzzo
|regione2 = Calabria
|regione3 = Campania
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|regione8 = VenetoSardegna
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|}}
|regione12 = Puglia
[[File:Torrone_Classico_06_(RaBoe).jpg|thumb|Torrone Classico o di [[Cremona]]]]
}}
[[File:Torrone_Classico_08_(RaBoe).jpg|thumb|Torrone Classico o di [[Cremona]]]]
Il '''torrone''' è un [[Dolce (cucina)|dolce]] tipico [[Italia|italo]]-[[Spagna|spagnolo]], diffuso principalmente nel periodo [[Natale|natalizio]].
Il '''torrone''' è un dolce originario [[Cremona|cremonese]], principalmente natalizio, diffusosi poi in molte zone d'[[Italia]], composto da un impasto di albume d'uovo, [[miele]] e [[zucchero]], farcito con [[mandorle]] [[noci]] [[arachidi]] o [[nocciole]], spesso ricoperto da due [[ostia|ostie]].
== Etimologia ==
Il suo nome deriva probabilmente dal verbo [[Lingua latina|latino]] ''torrēre'' che significa ''abbrustolire'' con riferimento alla [[tostatura]] della frutta secca che lo compone.
Il torrone è conosciuto con nomi simili in diverse lingue; in [[lingua spagnola|spagnolo]] ''turrón'', in [[lingua catalana|catalano]] ''torró'', in [[lingua portoghese|portoghese]], ''torrão'' mentre in portoghese brasiliano ''torrone'', in [[tagalog]], ''turon''.
 
È composto da [[Albume|albume d'uovo]], [[miele]] e [[zucchero]] e [[mandorle]] che ne costituiscono la base comune a tutti i tipi con l'aggiunta eventuale di [[Noce (frutto)|noci]], di [[arachis hypogaea|arachidi]], di [[nocciole]] tostate e [[pistacchi]]; spesso è ricoperto da due strati d'[[Pane azzimo|ostia]].
== La storia ==
Secondo la tradizione, il primo torrone a [[Cremona]] sarebbe stato servito il [[25 ottobre]] [[1441]] al banchetto che si tenne alle nozze, celebrate a [[Cremona]], fra [[Francesco Sforza]] e [[Bianca Maria Visconti]]. Quel nuovo dolce, sempre secondo la tradizione, era stato modellato riproducendo la forma del [[Torrazzo di Cremona|Torrazzo]], la torre campanaria della città, da cui la radizione vuole che prenda il nome anche il dolce.
La prima notizia certa riguardo al torrone a [[Cremona]] risale al [[1543]], anno in cui il [[Comune di Cremona]] acquistò del torrone per farne dono ad alcune autorità, soprattutto [[Milano|milanesi]]. Questo episodio ci mostra come già all'epoca il torrone fosse radicato negli usi delle popolazioni lombarde.
 
Non va confuso con la [[Cupeta|cubaita]] dall'[[lingua araba|arabo]] ''ǧulǧulān/ǧulǧalān'' ([https://en.wiktionary.org/wiki/%D8%AC%D9%84%D8%AC%D9%84%D8%A7%D9%86 جلجلان]) che è fatta di sole mandorle e zucchero; oppure con la [[Giurgiulena|giuggiulena]] a base di semi di [[sesamo]].
 
== Storia ==
A [[Benevento]], la tradizione del torrone risale all'epoca sannita: apprezzato e consumato dalle classi agiate, come da quelle più povere, il torrone era conosciuto già al tempo dei Romani come dimostrano alcuni scritti di Tito Livio. Anche il poeta latino [[Marco Valerio Marziale]] ci racconta che la cupedia era una delle specialità gastronomiche del [[Sannio]] e non a caso i venditori ambulanti di torrone vengono chiamati “cupetari”. Il termine “torrone” invece deriverebbe dal latino torreo, verbo che significa “abbrustolire”, con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle.[http://www.sito.regione.campania.it/AGRICOLTURA/tipici/tradizionali/torrone-benevento.htm][http://www.eptbenevento.it/schedaItinerario.php?codice=40][http://www.corrieredea.com/?p=830][http://www.pubblicitaitalia.com/cocoon/pubit/riviste/articolo.html?idArticolo=6210&Testata=2].
[[File:Torrone Classico 08 (RaBoe).jpg|thumb|Torrone classico, o di [[Cremona]].]]
[[File:Torte di torrone.jpg|thumb|Torte di torrone esposte in vetrina a [[Venezia]].]]
[[File:Shades of torrone.jpg|thumb|Sfumature di torrone in un negozio di [[Catania]].]]
{{citazione|Il torrone è un'antica delizia che è arrivata fino ai nostri giorni invariata. [...] Il torrone è un'invenzione araba arrivata in Sicilia dopo una deviazione in Spagna, dove è stato ideato un nuovo modo di legare le mandorle tostate.|Tarantino, Maria, and Sabina Terziani.<ref>Tarantino, M., & Terziani, S. (2010). A Journey into the Imaginary of Sicilian Pastry. Gastronomica, 10(3), 45-51. doi:10.1525/gfc.2010.10.3.45</ref>|Torrone is an ancient treat that has come down to our time unchanged. [...] Torrone is an Arabic invention that arrived in Sicily after a detour in Spain, where a new way of binding toasted almonds was devised.|lingua=en}}
 
Il torrone è un dolce molto antico e viene considerato tipico di molte regioni, non solo italiane<ref>[http://www.gustosamente.com/article/la-controversa-storia-del-torrone La controversa storia del torrone] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120120084105/http://www.gustosamente.com/article/la-controversa-storia-del-torrone |data=20 gennaio 2012 }}</ref>.
Una produzione simile era in uso nell'antica Roma; questi alimenti, altamente energetici, erano spesso usati dagli atleti prima delle gare in Grecia o dai soldati romani durante le loro imprese militari.<ref name="frquesada.com 2018">{{cita web|url=https://www.frquesada.com/el-origen-del-turron/|titolo=El origen del turrón|sito=frquesada.com|data=3 gennaio 2018|lingua=es|accesso=6 aprile 2021}}</ref>
 
Il turrón o torró spagnolo è conosciuto almeno dal [[XV secolo]] nella città di [[Jijona]]/Xixona (ex Sexona), a nord di [[Alicante]]; esso oggi è comunemente consumato nella maggior parte della Spagna, in alcuni paesi dell'America Latina e nella regione del [[Rossiglione (regione)|Rossiglione in Francia]].
Alcune correnti di studiosi attribuiscono al torrone anche origini [[Cucina araba|arabe]]; a supporto di questa tesi vi sarebbe, fra l'altro, il ''De medicinis et cibis semplicibus'', trattato dell'[[XI secolo]] scritto da un medico arabo, in cui è citato il ''turun''.
 
In Italia un torrone simile a quello spagnolo è quello tipico di [[Cremona]] e [[Benevento]] ed anche in [[Sicilia]] a [[Caltanissetta]] dove si usa anche il pistacchio come ingrediente caratterizzante. Vi sono produzioni simili prodotte nelle [[Filippine]].
Gli [[Arabi]] portarono questo dolce lungo le coste del [[Mediterraneo]], in particolare in [[Spagna]] e in [[Italia]]. La versione spagnola del torrone ha origine nella città di [[Alicante]] in particolare a Gigona e le sue prime attestazioni certe risalgono al XVI secolo.
 
Altre varianti si trovano in diverse regioni del Mediterraneo settentrionale.
Col tempo questo dolce venne legandosi sempre più alla tradizione natalizia. A [[Forlì]], però, è soprattutto il dolce di [[Santa Lucia]], dato che la tradizione vuole che, in occasione della fiera dedicata alla Santa, lo si regali in primo luogo alle ragazze.
 
===Evoluzione===
La prima testimonianza scritta del torrone in Catalogna è del 1221<ref>{{cita pubblicazione |nome=Virgínia |cognome=Costafreda Puigpinós |url=https://www.raco.cat/index.php/Urtx/article/download/199699/327198 |titolo=La tradició dels torrons a Catalunya durant l'Edat Mitjana |editore=Urtx |formato=PDF}}. Appare nel ''Costumario'' del [[monastero di Sant Cugat]] (presso Barcellona), quando parla del pranzo di Natale: "et ad ultimum de ciceribus solent ministrare terrones", corrispondente al termine catalano antico ''terrons'', oggi ''torrons''.</ref>; lo si trova anche in ricettari e documenti del XIV secolo. Era prodotto in Catalogna e nel [[Regno di Valencia]]: la città è oggi il maggiore produttore della Spagna (in particolare a Jijona dove se ne fa risalire la presenza a partire dal XV secolo). In seguito, il torrone si è diffuso nella [[Corona di Castiglia]]: la prima documentazione scritta in spagnolo della sua presenza si trova ne "La generosa paliza" di Lope de Rueda, dell'anno [[1570]].
 
Nella versione della tradizione cremonese, il primo torrone sarebbe stato servito il 25 ottobre [[1441]] al banchetto per le nozze, celebrate a [[Cremona]], fra [[Francesco Sforza]] e [[Bianca Maria Visconti]].<ref name="parzen 2004 pp. 25–33">{{cita pubblicazione|cognome=parzen |nome=jeremy |titolo=Please Play with Your Food: An Incomplete Survey of Culinary Wonders in Italian Renaissance Cookery |rivista=Gastronomica |editore=University of California Press | volume=4 |numero=4 |anno=2004 | issn=1529-3262 | doi=10.1525/gfc.2004.4.4.25 |pp=25-33}}</ref> Il dolce, sempre secondo la tradizione, venne modellato riproducendo la forma del [[Torrazzo di Cremona|Torrazzo]], la torre campanaria della città, da cui avrebbe preso il nome. Questo episodio viene rievocato ogni anno con una ''Festa del Torrone''<ref>{{cita web|url=http://www.festadeltorronecremona.it/?page_id=32|titolo=Festa del Torrone |lingua= |data= |accesso= }}</ref>.
Tuttavia, la prima notizia certa riguardo al torrone a Cremona risale al [[1543]], anno in cui il comune acquistò del torrone per farne dono ad alcune autorità, soprattutto [[Milano|milanesi]].
 
===Etimologia===
Il termine "torrone" è d'etimologia discussa. Per alcuni, deriverebbe dalla voce verbale latina ''torrēre'', presente attivo infinito di "torreo"<ref>{{Cita web|autore = |url = https://en.wiktionary.org/wiki/torreo#Latin|titolo = Torreo|accesso = |data = }}</ref> (presente attivo ''torreō'', presente infinito ''torrēre'', perfetto attivo ''torruī'', supino ''tostum''), col significato di "tostare", "abbrustolire", con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle<ref>[http://www.sito.regione.campania.it/AGRICOLTURA/tipici/tradizionali/torrone-benevento.htm Torrone Di Benevento<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160303233309/http://www.sito.regione.campania.it/AGRICOLTURA/tipici/tradizionali/torrone-benevento.htm |data=3 marzo 2016 }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.eptbenevento.it/schedaItinerario.php?codice=40 |titolo=Itinerari provincia di Benevento con i percorsi consigliati dall'Ente Provinciale del Turismo<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=11 aprile 2010 |dataarchivio=9 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209124147/http://www.eptbenevento.it/schedaItinerario.php?codice=40 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.corrieredea.com/?p=830] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.pubblicitaitalia.com/cocoon/pubit/riviste/articolo.html?idArticolo=6210&Testata=2 Edizioni Pubblicità Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110715130813/http://www.pubblicitaitalia.com/cocoon/pubit/riviste/articolo.html?idArticolo=6210&Testata=2 |data=15 luglio 2011 }}</ref>. Il termine è quasi sicuramente di radice proto-indo-europea, è infatti riscontrabile nel moderno inglese ''thirst'', nel greco τέρσομαι (''térsomai''), nel sanscrito तृष्यति (''tṛṣyati'').
 
Joan Corominas<ref>[''Diccionari etimològic i complementari de la llengua catalana''. Barcelona, 1980-1991.]</ref> crede che il termine derivi dal latino "terra" perché simile a un grumo di terra. <!-- Il Pianigiani è un dizionario vecchio e non attendibile [[Ottorino Pianigiani]] pensa che l'italiano ''torrone'' deriva dal latino ''turùnda'', una specie di pagnotta e anche "cataplasma"; ''turùnda'' deriva di "tèrere", che significa "mescolare".-->
 
Infine, alcuni gruppi di studiosi attribuiscono al torrone origini [[Cucina araba|arabe]]; a supporto di questa tesi vi sarebbe, fra l'altro, il ''De medicinis et cibis semplicibus'', trattato dell'[[XI secolo]] scritto da un medico arabo, in cui è citato il ''turun''.<ref name="frquesada.com 2018" />
 
== Varietà di torrone ==
Le principali varietà di torrone sono quello duro e quello morbido: la differenza fra le due è dovuta a diversi fattori. Innanzitutto il diverso grado di [[cottura]] dell'impasto: difatti nel torrone duro (anche chiamato "friabile") la cottura è solitamente prolungata nel tempo fino a raggiungere (in alcuni prodotti tipici) le 12 ore. Altrettanto importante è la composizione della ricetta ed il rapporto tra il miele e gli zuccheri (tra cui [[saccarosio]], [[sciroppo]] di [[glucosio]], sciroppo di [[zucchero invertito]]).
 
[[File:Torrone aquilano.jpg|thumb|Torrone tenero al cioccolato, tipico dell'[[L'Aquila|aquilano]].]]
Innanzitutto il diverso grado di [[cottura]] dell'impasto: difatti nel torrone duro (anche chiamato "friabile") la cottura è solitamente prolungata nel tempo fino a giungere (in alcuni prodotti tipici) le 12 ore.
Il torrone tenero, invece, ha una cottura che solitamente non supera le 2 ore; ciò permette di avere un'[[umidità]] dell'impasto più alta; questo fattore in combinazione alla ricetta diversa produce un impasto più tenero. Come già detto i torroni si distinguono poi fra [[mandorlato|mandorlati]] e [[nocciola]]ti. La variante [[L'Aquila|aquilana]], prodotta industrialmente già nel [[XIX secolo]], prevede un impasto contenente [[cacao]].
Altrettanto importante è la composizione della ricetta ed il rapporto tra il miele e gli zuccheri (tra cui [[saccarosio]], [[sciroppo]] di [[glucosio]], sciroppo di [[zucchero invertito]]).
 
Varianti più moderne comprendono il torrone classico ricoperto di [[cioccolato]]. Un'ulteriore tipologia, con [[pasta reale]] ([[pasta di mandorle]] ricoperta di cioccolato pregiato o di [[glassa]] di zucchero fondente) non è da considerarsi propriamente un "torrone".
Il torrone tenero, invece, ha una cottura che solitamente non supera le 2 ore; ciò permette di avere un'[[umidità]] dell'impasto più alta; questo fattore in combinazione alla ricetta diversa produce un impasto più tenero.
 
=== Torrone valenciano ===
Come già detto i torroni si distinguono poi fra [[mandorlato (dolce)|mandorlati]] e [[nocciola|nocciolati]].
Il torrone spagnolo tradizionale può essere classificato come:<ref name="Carbonell-Barrachina pp. 71–76">{{cita pubblicazione|nome=Ángel A.|cognome=Carbonell-Barrachina|titolo=APPLICATION OF SENSORY EVALUATION OF FOOD TO QUALITY CONTROL IN THE SPANISH FOOD INDUSTRY|rivista=Polish Journal of Food and Nutrition Sciences|volume=57|numero=4A|pp=71-76|accesso=6 aprile 2021|url=https://journal.pan.olsztyn.pl/APPLICATION-OF-SENSORY-EVALUATION-OF-FOOD-TO-QUALITY-CONTROL-IN-THE-SPANISH-FOOD,98787,0,2.html|issn=1230-0322}}</ref>
*Duro (la varietà Alacant): un blocco compatto di mandorle intere in una massa fragile di uova, miele e zucchero con il 60% di mandorle.
*Morbido (la varietà Xixona): Le mandorle sono ridotte a una pasta. L'aggiunta di olio rende la matrice più gommosa e appiccicosa con il 64% di mandorle.
 
Questa variazione negli ingredienti e la conseguente secchezza riflette un continuum che esiste anche nei biscotti all'amaretto (al gusto di mandorle), da una meringa ad un amaretto.
Varianti più moderne comprendono il torrone classico ricoperto di [[cioccolato]] e, ma qui ci allontaniamo di più dalla ricetta originale, il torrone nel cui impasto è presente anche il [[cacao]].
 
Altre varietà includono Torró d'Agramunt prodotto vicino a [[Lleida]], Torró de Xerta prodotto vicino a [[Tortosa]] e torró de Casinos.
C'è, poi, una terza tipologia di torrone, quello di [[pasta reale]], delicata [[pasta di mandorle]] ricoperta di cioccolato pregiato o di [[glassa]] di zucchero fondente, ma non è considerata propriamente un "torrone".
 
Modernamente il nome turrón ha ampliato il suo significato per includere molte altre preparazioni dolci che hanno in comune con il torrone tradizionale venduto in barre di circa 20 x 10 x {{M|3|u=cm}}. Queste barrette possono contenere cioccolato, marzapane, cocco, caramello, frutta candita, ecc.
== Il torrone oggi ==
Oggi il torrone è uno dei dolci natalizi più diffusi in [[Italia]] e sempre più spesso è possibile trovarlo anche all'estero.
 
=== Torrone italiano ===
I principali centri di produzione sono [[Cremona]], dove operano le due principali industrie del settore, [[Benevento]] dove opera, tra le altre, l'azienda Alberti, con il marchio Strega, e varie altre zone d'Italia, però, hanno consolidato un'ottima tradizione nella produzione di questo dolce nelle diverse varianti: fra queste citiamo [[Bagnara Calabra]], [[Taurianova]] (località dove questo dolce è prodotto artigianalmente), [[Cologna Veneta]] (meglio noto come "[[Mandorlato (dolce)|mandorlato]] di Cologna"), [[San Marco dei Cavoti]], [[Ospedaletto d'Alpinolo]], [[Dentecane]] e [[Grottaminarda]] (dove riprende il nome latino-sannita di "cupeta"), [[Camerino]], [[L'Aquila]], vari comuni del beneventano e delle terre del [[Sannio]].
Le forme di torrone più antiche di cui si abbia traccia letteraria in Italia sono quelle fornite dal gastronomo romano [[Marco Gavio Apicio]], vissuto tra il I secolo a.C e il I secolo d.C. e che in una postuma collezione di ricette del suo De Re Coquinaria indicava come ''Nucatum''; e quelle antecedenti, chiamate ''Cupedia'' dallo scrittore latino [[Marco Terenzio Varrone]], vissuto tra il II e I secolo a.C., leccornie note sin dal tempo delle [[guerre sannitiche]].
 
A [[Benevento]], la tradizione del torrone era già affermata nell'Ottocento, quando erano attive quattro fabbriche.<ref>{{cita libro|Giuseppe|Nocca|Il divin torrone|2022|Ali Ribelli Edizioni|p=108|isbn=9788833469751}}</ref>
Piuttosto caratteristico per la sua rusticità è il torrone del [[Campidano]] di [[Logudoro]] e [[Barbagia]], con centri di produzione soprattutto a [[Pattada]], [[Ozieri]], [[Orgosolo]] e [[Tonara]] in [[Sardegna]], il cui aroma più intenso è dovuto al fatto che la sua componente dolce deriva esclusivamente dal miele di [[macchia mediterranea]], senza zuccheri aggiunti. La caratteristica del torrone [[sardo]] campidanese è la sua morbidezza e soprattutto il color [[avorio]]. Difatti non è [[bianco]] come gli altri torroni poiché la ricetta non impiega lo [[zucchero]] o ne usa minime quantità, preferendo a questo l'aggiunta di [[miele]]. Esistono molteplici ricette in Sardegna che vedono l'uso di scorze di [[arancia]] o di [[limone]], ostie, pinoli, [[vaniglia]], etc. Le ricette artigianali possono variare da paese a paese e secondo la [[tradizione]].
 
{{Senza fonte|A [[Dentecane]], in [[provincia di Avellino]], stazione di dazio, gli spagnoli insegnarono l'arte del Torrone. Le prime testimonianze scritte di produzione risalgono al 1720. Nei primi anni del XX secolo vi erano 11 fabbriche di torrone, in un paesino da 1000 abitanti.}}
 
A [[Siena]] il torrone locale è venduto in dischi, denominati "copate" o [[panforte]].
Nel cuore della [[Sicilia]], a [[Caltanissetta]], i maestri pasticceri continuano la tradizione nissena con la produzione della Cubaita, il classico torrone siciliano.
Unendo il verde del pistacchio, il giallo del miele e il bianco delle mandorle, offerti naturalmente dalle campagne nissene, i cosiddetti "turrunari" del luogo, creano un dolce artigianale talmente buono che racchiude in se i profumi e i sapori tipici di questa terra, mescolati ai colori caldi e vivaci che caratterizzano la sua personalità.
Una tradizione che si è rinnovata negli ultimi anni grazie ad importanti innovazioni di prodotto e di processo che hanno permesso la creazione di nuovi torroni (al cioccolato e ad altri aromi tipici isolani).
 
{{Senza fonte|A [[Caltanissetta]] dove nel [[XIX secolo]] esisteva un'importante produzione di [[torrone di Caltanissetta|torrone tipico]] fatto con miele, [[mandorle]] e [[pistacchi]].}}
==Voci correlate==
*[[Cremona|Classico di Cremona]]
*[[Mandorlato]]
*[[Halva]]
*[[Nougat]]
 
Il torrone tradizionale di Cremona è nato nel 1441 per festeggiare il matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Per omaggiare gli sposi, è stato inventato un dolce che ricordasse il torrazzo che costeggia il Duomo di Cremona (la torre campanaria in muratura più alta d’Europa).<ref>{{Cita web|url=https://www.flamigni.it/news/la-storia-del-torrone/|titolo=La storia del torrone}}</ref>
==Riconoscimenti==
[[Immagine:Mandorlato di Cologna Veneta.jpg|right|thumb|230px|Mandorlato morbido di Cologna Veneta]]
 
==== Torrone Sardo ====
Il torrone è riconosciuto come uno dei [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani]] su proposta delle seguenti regioni:
L'archivio di Stato di [[Cagliari]] conserva un contratto per la fornitura di torrone da parte di due torronai sassaresi a un bottegaio cagliaritano, che certifica che la produzione del torrone risale almeno al 1614<ref>Archivio di stato di Cagliari, Tappa di Cagliari Not. Tocco Giovanni, [https://www.pruneddu.com/wp-content/uploads/2014/05/catalano.pdf Atti sciolti 1207, carta 878], 7 dicembre 1614, accesso 7 gennaio 2017.</ref>. {{Senza fonte|Sembra inoltre che sul condaghes di Santa Maria di Bonarcado, secondo lo storico Raimondo Carta Raspi, il miele dell'attività apistica veniva utilizzato in prevalenza per fare torrone}}.
 
Testimonianze storiche riportano che ad [[Aritzo]] il torrone si produceva già a metà ‘800. Un registro dei primi del ‘900 annota ben 89 licenze di venditori ambulanti; su gran parte di esse compare la voce ''torrone''. I torronai facevano parte della categoria dei "Biajantes", meglio definiti col nome di "Carrattoneris", perché per il trasporto delle mercanzie si servivano di carri trainati da buoi o cavalli. Essi vendevano, ma per lo più barattavano ogni genere di prodotto che la montagna offriva; difficilmente la vendita di un solo prodotto infatti, avrebbe garantito il sostentamento.
La produzione del torrone in [[Barbagia]] è dovuta all'esigenza di valorizzare e sfruttare i prodotti originali della natura: il miele della montagna, le noci e le nocciole delle vallate. I centri di produzione più rinomati erano Aritzo e [[Tonara]], ma vi erano anche altri paesi minori.
 
Gli aritzesi portavano i loro prodotti nel [[Campidano]], mentre i tonaresi, che da sempre si contendono con gli aritzesi il primato della produzione del torrone in Sardegna, si occupavano del commercio nel [[Sassarese (subregione)|Sassarese]]. Questo scambio commerciale permise uno scambio culturale umano che consentì ad Aritzo un'apertura tale all'innovazione per quei tempi che era proprio impensabile per altri paesi della Barbagia.
Ne derivò il trasferimento di numerose famiglie aritzesi a [[Cagliari]], [[Quartu]], [[Pirri]], [[Villasor]], [[Monastir (Italia)|Monastir]], [[Tuili]], ecc. con i loro laboratori per produrre il torrone direttamente nel mercato di sbocco, il Campidano.
 
Nei documenti dei primi del ‘900 Tonara è sede di un laboratorio artigianale, che soddisfa le richieste degli ambulanti. La famiglia Carta aveva adibito a laboratorio un locale all'interno della propria abitazione. Vi erano due caldaie a mano e il fuoco era alimentato a lenta combustione. L'attività produttiva iniziava a metà marzo per terminare a settembre. {{Senza fonte|La nascita della produzione industriale del torrone è legata alla famiglia Pruneddu che nel 1963 acquista le prime caldaie elettriche, e diventerà alla fine degli anni '70 l'azienda leader per la produzione del torrone per gli ambulanti, promuovendo il marchio “torrone di Tonara”. Sempre a Tonara, un'altra azienda che merita di essere menzionata è l'azienda Pili, questa ha introdotto il torrone nella grande distribuzione e da tre generazioni produce torrone.}}
 
Ad Aritzo nei primi del ‘900 esistevano parecchi laboratori di produzione del torrone, tra cui quelli delle famiglie Meloni, Calledda, Muggironi ed in particolare la famiglia Atzori, che con le sue caldaie riusciva a produrre un quantitativo notevole di torrone per venderlo nelle sagre paesane; successivamente cominciarono la produzione le famiglie Maxia, Pranteddu, Manca e Fois.
 
Il torrone veniva lavorato con una grossa pala in legno che fungeva da miscelatore, questo comportava un lavoro faticosissimo che durava anche 5-6 ore poiché non bisognava mai smettere di mescolare o si sarebbe compromesso tutto il lavoro fatto. Quando il miele era ben caldo, si aggiungeva l'albume d'uovo montato a neve che fungeva da lievitante; si proseguiva poi con la lavorazione sino a che il torrone non raggiungeva la giusta consistenza e il tipico colore candido. Infine si versavano le mandorle, nocciole o noci e lo si travasava nelle apposite cassette il legno.
 
{{Senza fonte|Ad Aritzo la “produzione industriale” inizia nel 1962 quando Sebastiano rientrato dall'America fondò assieme a Francesco Pranteddu la società Fratelli Pranteddu acquistando la prima macchina elettrica dalla società Carle&Montanari di Milano.}}
 
=== Torrone cubano ===
A [[Cuba]], il ''turrón de maní'' (torrone di [[Arachide (seme)|arachidi]]) è un dolce tradizionale. Barrette di dimensioni ridotte vengono solitamente distribuite alle fermate degli autobus e tra le folle, sebbene siano disponibili anche nella tradizionale forma a pagnotta. Vi sono due varianti: blando, arachidi macinate pressate in barrette con [[zucchero di canna]]; e arachidi tostate dure e tritate grossolanamente legate insieme a zucchero caramellato e miele.
 
=== Torrone filippino ===
Cashew turrón (spagnolo filippino: ''turrones de casúy''; spagnolo: ''turrones de anacardo'') è un prodotto nella provincia di [[Pampanga]]. È una barretta di [[marzapane]] fatta con [[anacardi]] e avvolta in una cialda bianca. A differenza del resto dell'area ispanica, questo dolce non è associato alle festività natalizie. Un altro derivato è il ''turrones de pili'', realizzato utilizzando il nativo [[pili nut]].
 
Un dolce filippino simile è il ''masareal di Mandaue'', che è fatto con arachidi bollite finemente tritate, zucchero o sciroppo (latik) e acqua. Tuttavia, in genere non è secco come il torrone.<ref>{{cita web|url=https://www.atbp.ph/2016/08/16/masareal/|titolo=Masareal|sito=Atbp.ph|accesso=8 aprile 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.everythingcebu.com/food-and-dining/cebu%E2%80%99s-sweets-masareal/|titolo=Cebu’s Sweets: Masareal|sito=Everything Cebu|accesso=8 aprile 2019|dataarchivio=5 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180805210725/http://www.everythingcebu.com/food-and-dining/cebu%E2%80%99s-sweets-masareal/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=https://cebudailynews.inquirer.net/169208/mooning-over-masareal|titolo=Mooning over masareal|sito=Cebu Daily News|accesso=8 aprile 2019|cognome1=Villavelez|nome1=Ronald P.}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.peanutbrowas.com/blog/the-masareal-a-sweet-nutty-treat-from-mandaue|titolo=The Masareal – A Sweet, Nutty Treat From Mandaue|sito=Lola Pureza's|accesso=8 aprile 2019|dataarchivio=8 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190408172824/http://www.peanutbrowas.com/blog/the-masareal-a-sweet-nutty-treat-from-mandaue|urlmorto=sì}}</ref>
 
Uno street food derivato, ma molto diverso, è il turón che è una versione dolce della [[lumpia filippina]]. Il più comune è il [[turón na saging]], che è fatto con banana o piantaggine a fette immerse nello zucchero di canna, avvolte in involucri di involtini primavera e fritte. Tuttavia, ci sono numerosi altri ripieni di Turón, tra cui ube, patate dolci, e anche le arachidi, come il ''turón de mani''.<ref>{{cita web|url=https://panlasangpinoy.com/turon/|titolo=Turon Recipe (Banana Lumpia with Caramel)|sito=Panlasang Pinoy|accesso=6 gennaio 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://lifestyle.inquirer.net/181280/valencia-triangulo-sacred-cookies-and-leche-flan-cheesecake-more-reasons-to-celebrate-the-season/|titolo=Valencia ‘triangulo,’ sacred cookies and ‘leche flan’ cheesecake–more reasons to celebrate the season|sito=Philippine Daily Inquirer|accesso=10 aprile 2019|cognome1=Aspiras|nome1=Reggie}}</ref><ref name="Palomar">{{cita libro|titolo=Peanut in the Philippine Food System: A Macro Study|url=http://crsps.net/wp-content/downloads/Peanut/Inventoried%208.8/7-1998-7-1684.pdf|data=1998|editore=Visayas State College of Agriculture, University of Georgia|curatore1=Manuel K. Palomar|trasmissione=Peanut in Local and Global Food Systems Series}}</ref>
 
=== Torrone peruviano ===
Nella cucina peruviana il torrone è generalmente morbido e può essere aromatizzato con [[anice]]. La ricetta spagnola originale, che conteneva ingredienti rari o costosi in [[Perù]] (come mandorle, acqua di rose, acqua di fiori d'arancio, miele), è stata modificata in vari modi. Una varietà comune trovata a [[Lima (Perù)|Lima]] è il [[Turrón de Doña Pepa]], un torrone all'anice e al miele che viene tradizionalmente preparato per la processione religiosa del Señor de los Milagros (o Signore dei Miracoli), nel mese di ottobre.
 
=== Torrone portoricano ===
A [[Porto Rico]], il turrón si chiama ''Turrón de Ajónjolí'' (turrón di sesamo). Il torrone portoricano è fatto con semi di sesamo bianco e nero tostati, [[cannella]] in polvere, succo di limone, legati insieme da zucchero di canna caramellato e miele. Altre varietà includono mandorle, scorza di [[lime]], semi di [[girasole]] con semi di [[Linum usitatissimum|lino]], scorza d'arancia e scaglie di cocco tostate.
 
== Produzione contemporanea ==
Oggi il torrone è uno dei dolci natalizi più diffusi in [[Italia]] e sempre più spesso è possibile trovarlo anche all'estero. I principali centri di produzione sono [[Cremona]], dove operano le due principali industrie del settore ([[Sperlari]] e Vergani), Ospedaletto d'Alpinolo e Dentecane in provincia di Avellino dove è presente uno dei più antichi torronifici, aperto fin dal 1750, [[Benevento]] dove opera, tra le altre, l'azienda Alberti, con il marchio [[Liquore Strega|Strega]], e [[San Marco dei Cavoti]], pure in provincia di Benevento, ove la tradizione è radicata dal 1891 e dove si svolge annualmente la Festa del Torrone. In Piemonte opera [[Sebaste (azienda)|Sebaste]], azienda fondata a [[Grinzane Cavour]] ([[Provincia di Cuneo|CN]]) nel [[1885]] e specializzata nella produzione di torrone con nocciole e tartufi dolci<ref>{{Cita pubblicazione|autore=A. Mor.|data=14 settembre 2011|titolo=Sebaste sfida i giganti del torrone|rivista=Il Sole 24 Ore NordOvest|numero=33|p=13}}</ref>.
 
Varie altre zone d'Italia, hanno altresì consolidato un'ottima tradizione nella produzione di questo dolce nelle diverse varianti: fra queste citiamo [[Bagnara Calabra]] (dove il torrone è anche [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|Indicazione geografica protetta]]), [[Taurianova]] (località dove questo dolce è prodotto artigianalmente ed annualmente si tiene il ''Festival del Torrone''<ref>{{Cita web |url=https://www.torroneartigianale.it/ |titolo=Festival del Torrone |accesso=26 febbraio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180227042727/https://www.torroneartigianale.it/ |dataarchivio=27 febbraio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>), Gallo d'Alba (CN), [[Cologna Veneta]] (meglio noto come "[[mandorlato]] di Cologna"), San Martino di Lupari (Pd), [[Alvito (Italia)|Alvito]], [[Ospedaletto d'Alpinolo]], [[Dentecane]] e [[Grottaminarda]] (dove è chiamato [[cupeta]] in [[dialetto irpino]]), [[Camerino]], [[L'Aquila]], vari comuni del beneventano (inclusa la stessa città di [[Benevento]]). In provincia di Venezia, a Dolo, si produce il mandorlato Scaldaferro, tipico mandorlato veneziano, inserito nell'albo dei prodotti agroalimentari tipici della Regione Veneto, e premiato per due volte consecutive come migliore torrone d'Italia dalla rivista enogastronomica "il Gambero Rosso".
 
Piuttosto caratteristico per la sua rusticità è il torrone della [[Sardegna]] (''su turrone sardu''), con rinomati centri di produzione ad [[Aritzo]], [[Tonara]] e a [[Pattada]], il cui aroma più intenso è dovuto al fatto che la sua componente dolce deriva esclusivamente, senza zuccheri aggiunti, dal miele di [[macchia mediterranea]]. La caratteristica del torrone sardo è la sua morbidezza e, soprattutto, il suo color [[avorio]]. Difatti, esso non è [[bianco]] come gli altri torroni, poiché la ricetta sarda non impiega lo [[zucchero]] o ne usa minime quantità, preferendo a questo l'utilizzo di [[miele]]. Esistono molteplici rivisitazioni della ricetta classica che vedono l'uso di scorze di [[arancia]] o di [[limone]], ostie, pinoli, [[vaniglia]], ecc. Le ricette artigianali possono variare a seconda della [[tradizione]] locale.
 
In [[Sicilia]], e più anticamente a [[Caltanissetta]],<ref name="Dolce Sicily 2019">{{cita web|titolo=Il torrone di Caltanissetta e le sue eccellenze |sito=Dolce Sicily |data=26 novembre 2019 | url=https://www.dolcesicily.it/il-torrone-di-caltanissetta-e-le-sue-eccellenze/ |accesso=6 aprile 2021}}</ref> i pasticceri e/o torronai continuano la tradizione nissena con la produzione della [[Cubaita]] insieme al classico torrone nisseno che si caratterizza per il verde del [[pistacchio]] locale, il giallo del [[miele]] di [[sulla]] e per il bianco delle mandorle; tutti ingredienti tipici delle campagne nissene.<ref name="Dolci Siciliani 2017">{{cita web|titolo=Ricetta del torrone di Caltanissetta |sito=Dolci Siciliani |data=15 giugno 2017 | url=https://www.dolcisiciliani.net/ricette/torrone-di-caltanissetta/ |accesso=6 aprile 2021}}</ref> I ''turrunari'' (torronai) del luogo, che si tramandano in famiglia da più generazioni questa artigianalità, creano per le feste annuali questo tipico dolce artigianale; dolce che mettono in vendita nelle tipiche bancarelle allestite per le feste cittadine.<ref name="il Fatto Nisseno – Caltanissetta notizie, cronaca, attualità 2021">{{cita web|titolo=La “Zi Giannina” ci lascia, Caltanissetta perde un pilastro del torrone nisseno |sito=il Fatto Nisseno – Caltanissetta notizie, cronaca, attualità |data=4 aprile 2021 | url=https://www.ilfattonisseno.it/2021/04/la-zi-giannina-ci-lascia-caltanissetta-perde-un-pilastro-del-torrone-nisseno/ |accesso=6 aprile 2021}}</ref> È in corso la procedura per il riconoscimento [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]] del torrone di Caltanissetta.<ref name="Radio CL1 2018">{{cita web|titolo=“Sua Eccellenza il Torrone di Caltanissetta”. Il primo opuscolo informativo che racconta la storia della specialità nissena |sito=Radio CL1 |data=15 dicembre 2018 | url=https://www.radiocl1.it/sua-eccellenza-il-torrone-di-caltanissetta-il-primo-opuscolo-informativo-che-racconta-la-storia-della-specialita-nissena/ |accesso=6 aprile 2021}}</ref>
 
==Riconoscimenti==
Il torrone è riconosciuto come uno dei [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani]] su proposta delle seguenti regioni:
 
;Regione [[Abruzzo]]
*[[Torrone di Guardiagrele]]
*[[Torrone tenero al cioccolato aquilano]]
*[[Torrone tenero al cioccolato di Sulmona]]
 
;
;Regione [[Calabria]]
*torrone di [[Bagnara Calabra]] (IGP)
*torroncino
*torrone artigianale di [[Taurianova]]
*torrone a poglia con mandorle, turruni
*torroncino
*torrone di arachidi con zucchero
*torrone a poglia con mandorle, turruni
*torrone di arachidi con zucchero
*[[torrone gelato]], ''turruni gelatu''
*torrone [[Cupeta]] di [[Montepaone]]
 
[[File:Torroncino Strega.jpg|miniatura|Torroncini al [[liquore Strega]], un prodotto tipico di [[Benevento]]]]
;Regione [[Campania]]
*torroncino di [[Roccagloriosa ]]
*torrone croccantino di [[San Marco dei Cavoti ]]
*torrone di [[Benevento]]
*torrone di castagna
*torrone di [[Grottaminarda]]
*torrone di Grottaminarda: ''"Spantorrone di Grotta"'' rinominato anche ''"Irpino"'' da [http://www.facebook.com/dolciterre Dolciterre - Sapori Italiani]
*torrone di [[Ospedaletto d'Alpinolo]]
*torrone di [[Dentecane : "Pantorrone" di Pantorrone Garofalo.]]
*torrone di Dentecane : "Pannardone","Pannardini","Le Gioie" di Industria Dolciaria Nardone.
 
;Regione [[Lazio]]
*torroncino di [[Alvito (Italia)|Alvito]]
 
;Regione [[Lombardia]]
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;Regione [[Marche]]
[[File:Torrone di Camerino.jpg|miniatura|Torrone mandorlato di [[Camerino]] rivestito di cioccolato fondente]]
*torrone di Camerino
*torrone di [[Camerino]]
*crostata di torrone
*torrone di fichi - panetto di fichi di [[Monsampolo del Tronto]]
 
;Regione [[Molise]]
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;Regione [[Piemonte]]
*torrone di nocciole
*torrone di [[Visone (Italia)|Visone]]
 
;Regione [[Sardegna]]
*torrone di [[Pattada]]
*torrone di [[Tonara]]
*torrone di [[Sinnai]]
*torrone di [[Tuili]]
*torrone di [[Giba]]
*Torrone di [[Aritzo]]
 
;[[Regione Siciliana[[Sicilia]]
*[[torrone di Caltanissetta]]
 
;Regione [[Veneto]]
*[[Mandorlato (dolce)|mandorlato]] di [[Cologna Veneta]]
*[[torrone di San Giovanni Lupatoto]]
*[[mandorlato]] Veneziano Scaldaferro
*[https://www.venetoagricoltura.org/upload/pubblicazioni/E455%20Atlante%20tradizionali/Torrone%20di%20San%20Martino%20di%20Lupari.pdf torrone di San Martino di Lupari Dolcital]
 
== Marchi di tutela attribuiti dall'Unione europea ==
* ''[[Torrone di Jijona|Turrón de Jijona]]'' ([[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]])<ref name=autogenerato1>[https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:31996R1107&from=IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 21 giugno 1996]</ref>
*''Turrón de Agramunt / Torró d'Agramunt'' (IGP)<ref name=autogenerato1 />
* ''Turrón de Alicante'' (IGP)<ref>[https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:31996R1107&from=IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 10 luglio 2002]</ref>
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
file:Turron de doña Pepa 28.06.2009.JPG|Turrón de Doña Pepa del [[Perù]]
file:Chumbeque, dulce piurano..JPG|Chumbeque [[piura]]no
file:Chumbeque chileno.jpg| Chumbeque [[cile]]no
file:Nougats-Prague.jpg|''[[Mandorlato]]'' [[Praga|praghese]].
file:Torrone Classico 09 (RaBoe).jpg|''Torrone'' classico d'[[Italia]]
file:Tahin Helva 01.jpg|''[[Halva|Tahin helva]]'' della [[Turchia]]
file:Jerusalem's Old City (4159548791).jpg|[[Halva]] in [[Israele]]
file:Gaz_Candy_From_Iran.jpg|[[Gaz (dolce)|Gaz]] persiano
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Tarantino, Maria, and Sabina Terziani. “A Journey into the Imaginary of Sicilian Pastry.” Gastronomica, vol. 10, no. 3, 2010, pp.&nbsp;45–51. [https://www.jstor.org/stable/10.1525/gfc.2010.10.3.45?seq=1|JSTOR, www.jstor.org/stable/10.1525/gfc.2010.10.3.45. Accessed 6 Apr. 2021].
 
== Voci correlate ==
* [[Dolci natalizi]]
* [[Gaz (dolce)]]
* [[Giurgiulena]]
* [[Mandorlato]]
* [[Nougat]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonswikt=Category:Turróntorrone}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Portale|cucina}}
* {{Cita web|autore = mangiare bene|url = http://www.mangiarebene.com/accademia/golosita-italiane/cremona---torrone_IDa_2095.htm|titolo = Torrone di Cremona|accesso = |data = |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141218115145/http://www.mangiarebene.com/accademia/golosita-italiane/cremona---torrone_IDa_2095.htm|dataarchivio = 18 dicembre 2014|urlmorto = sì}}
 
{{natale}}
[[Categoria:Dolci natalizi]]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|cucina|Italia|Spagna}}
 
[[Categoria:Dolci natalizi]]
[[ca:Torró]]
[[Categoria:Dolci a base di noci e semi oleaginosi]]
[[cs:Turecký med]]
[[Categoria:Dolci a base di miele]]
[[de:Turrón]]
[[en:Turrón]]
[[es:Turrón]]
[[fi:Turrón]]
[[fr:Touron]]
[[no:Turrón]]
[[pt:Torrão de Alicante]]
[[sc:Turrone]]
[[tl:Turon (lutuing Kastila)]]
[[uk:Турро]]