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{{quoteCitazione|I neuroni specchio saranno per la [[psicologia]] quello che il dna[[DNA]] è stato per la [[biologia]].|[[Vilayanur S. Ramachandran]]<ref>{{Cita|Rizzolati e Sinigaglia.||Soquel}}</ref>}}
I '''neuroni specchio''' sono una specifica classe di [[neurone|neuroni]] scoperti nelle scimmie, l'identificazione nell'uomo è anch'essa assodata.
 
[[ImageFile:Makak neonatal imitation.png|thumb|450px|rightupright=1.6|Un cucciolo di [[macaco]] imita le espressioni facciali umane.]]
Attraverso studi di [[risonanza magnetica|RM]], si è potuto constatare che i medesimi neuroni attivati dall'esecutore durante l'azione, vengono attivati anche nell'osservatore della medesima azione. Ulteriori indagini estese agli esseri umani non solo hanno confermato le attività neuronali sulla base di studi di [[Neuroimaging funzionale|neuroimmagine]], ma hanno anche condotto a concludere che tali neuroni vengono attivati anche nei portatori di amputazioni o plegie degli arti, nel caso di movimenti degli arti, nonché in soggetti ipovedenti o ciechi: per esempio basta il rumore dell'acqua versata da una brocca in un bicchiere per l'attivazione, nell'individuo cieco, dei medesimi neuroni che sono attivati in chi esegue l'azione del versare l'acqua nel bicchiere.
 
I '''neuroni specchio''' sono una classe di [[Motoneurone|neuroni motori]] che si attiva involontariamente sia quando un individuo esegue un'azione finalizzata, sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione finalizzata compiuta da un altro soggetto<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/salute/11_settembre_12/video-neuroni-specchio_83dbefb4-da35-11e0-89f9-582afdf2c611.shtml|titolo=A che cosa servono i «neuroni specchio»|sito=corriere.it|editore=RCS Mediagroup|data=29 settembre 2011|accesso=21 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111001141651/https://www.corriere.it/salute/11_settembre_12/video-neuroni-specchio_83dbefb4-da35-11e0-89f9-582afdf2c611.shtml|urlmorto=no}}</ref>. Sono stati osservati direttamente negli [[esseri umani]]<ref name=" Mukamel">{{cita pubblicazione |cognome1= Mukamel |nome1= Roy |cognome2= Fadiga |nome2= Arne D |cognome3= Iacoboni |nome3= Marco|cognome4= Fried |nome4= Itzhak |anno=2010 |titolo= Single-neuron responses in humans during execution and observation of actions |rivista=Current Biology |volume=20 |numero= 8|pp=750-756|doi= 10.1016/j.cub.2010.02.045 |pmid= 20381353 |pmc= 2904852 |url=}}</ref> e nei [[primati]]<ref name="architalbiol.org">{{cita pubblicazione |cognome1=Rizzolatti |nome1=Giacomo |cognome2=Fadiga |nome2=Luciano |anno=1999 |titolo=Resonance Behaviors and Mirror Neurons |pubblicazione=Italiennes de Biologie |volume=137 |numero= 2–3|pp=85-100 |pmid=10349488 |url=http://www.architalbiol.org/aib/article/view/575/532}}</ref>. Il nome attribuitogli deriva dal fatto che tali neuroni "rispecchiano" la stessa azione, eseguita da sé stessi o da altri individui.
Questa classe di neuroni è stata individuata nei [[primati]], in alcuni [[uccelli]] e nell'[[uomo]]. Nell'uomo, oltre ad essere localizzati in aree motorie e premotorie, si trovano anche nell'[[area di Broca]] e nella corteccia parietale inferiore. Alcuni scienziati considerano la scoperta dei neuroni specchio una delle più importanti degli ultimi dieci anni nell'ambito delle [[neuroscienze]]. Per esempio [[Vilayanur S. Ramachandran|Ramachandran]] ha scritto un saggio<ref>V.S. Ramachandran, ''[http://www.edge.org/3rd_culture/ramachandran/ramachandran_p1.html MIRROR NEURONS and imitation learning as the driving force behind "the great leap forward" in human evolution]''</ref> sulla loro importanza potenziale nello studio dell'imitazione e del linguaggio. Nonostante non vi siano dubbi sull'esistenza dei neuroni specchio nella scimmia, la grande diffusione di questa scoperta anche in ambito non accademico o para accademico ha fatto sì che in alcuni casi si siano sollevate interpretazioni non suffragate da evidenze sperimentali<ref>Rizzolatti G., Sinigaglia C., (2010), The functionmal role of the parieto-frontal mirror circuit: interporetations and misinterpretations. Nature reviews neuroscience, 11(4) 264-274 doi:10.1038/nrn2805</ref>. I neuroni specchio nella scimmia e l'analogo sistema specchio dimostrato nell'uomo non solo con tecniche di neuroimmagine ma anche elettrofisiologiche (EEG)<ref>Oberman L.M., Pineda J.A., Ramachandran W.S., (2007), The human mirror neuron system: A link between action observation and social skills, Soc Cogn Affect Neurosci (2007) 2(1):62-66. doi: 10.1093/scan/nsl022 </ref> sono un'osservazione neurofisiologica che va tenuta distinta nella sua validità da opinioni interpretative sul loro possibile ruolo.
 
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Scoperti tra gli anni ottanta e novanta del XX secolo da un gruppo di ricercatori dell'[[Università di Parma]], i neuroni specchio hanno destato grande interesse nella [[comunità scientifica]], e il cosiddetto "sistema specchio" è stato chiamato in causa per spiegare funzioni cognitive complesse come l'[[acquisizione del linguaggio]]<ref>{{cita pubblicazione |cognome1=Théoret |nome1=Hugo |cognome2=Pascual-Leone |nome2=Alvaro |titolo=Language Acquisition: Do as You Hear |pubblicazione=Current Biology |volume=12 |numero=21 |pp=R736–7 |anno=2002 |pmid=12419204 |doi=10.1016/S0960-9822(02)01251-4}}</ref>, la [[teoria della mente]]<ref name="pmid21227300">{{cita pubblicazione | autore = Gallese V, Goldman A | titolo = Mirror neurons and the simulation theory of mind-reading | pubblicazione = Trends in Cognitive Sciences | volume = 2 | numero = 12 | pp = 493-501 | data= dicembre 1998 | pmid = 21227300 | doi = 10.1016/s1364-6613(98)01262-5}}</ref><ref>{{cita web|nome1=Christian |cognome1=Keysers |nome2=Valeria |cognome2=Gazzola |titolo=Progress in Brain Research |anno=2006 |url=http://www.bcn-nic.nl/txt/people/publications/keysersgazzolapbr.pdf |editore=Bcn-nic.nl |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070630021020/http://www.bcn-nic.nl/txt/people/publications/keysersgazzolapbr.pdf }}</ref><ref>Michael Arbib, ''[http://www.interdisciplines.org/coevolution/papers/11 The Mirror System Hypothesis. Linking Language to Theory of Mind]'', 2005, consultato il 17 febbraio 2006. {{webarchive |url=https://web.archive.org/web/20090329093003/http://www.interdisciplines.org/coevolution/papers/11}}</ref> o l'[[empatia]]<ref>{{cita pubblicazione |cognome1=Preston |nome1=S. D. |cognome2=de Waal |nome2=F.B.M. |anno=2002 |titolo=Empathy: Its ultimate and proximate bases |url=https://archive.org/details/sim_behavioral-and-brain-sciences_2002-02_25_1/page/1 |pubblicazione=[[Behavioral and Brain Sciences]] |volume=25 |numero= 1|pp=1-72 |doi=10.1017/s0140525x02000018|pmid=12625087 }}</ref><ref>Decety, J. (2002). Naturaliser l'empathie [Empathy naturalized]. L'Encéphale, 28, 9-20.</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore= Decety J, Jackson PL |anno=2004 |titolo=The functional architecture of human empathy |pubblicazione=Behavioral and Cognitive Neuroscience Reviews |volume=3 |numero=2 |pp=71-100 |pmid=15537986 |doi=10.1177/1534582304267187}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore = Gallese V |anno=2001 |titolo=The "Shared Manifold" hypothesis: from mirror neurons to empathy |url=http://www.ingentaconnect.com/content/imp/jcs/2001/00000008/F0030005/1208 |pubblicazione=Journal of Consciousness Studies |volume=8 |pp=33-50}}</ref><ref name="EmpathicBrain">{{cita libro |cognome=Keysers |nome=Christian |titolo=The Empathic Brain |url=http://www.facebook.com/theempathicbrain |data=23 giugno 2011 |editore=Kindle}}</ref>. Ad oggi, tuttavia, non sono stati proposti modelli neurali o computazionali ampiamente accettati per descrivere come l'attività dei neuroni specchio supporti le funzioni cognitive superiori<ref name="Dinstein">{{cita pubblicazione|autore=Dinstein I, Thomas C, Behrmann M, Heeger DJ|anno=2008|titolo=A mirror up to nature|pubblicazione=Curr Biol|volume=18|numero=1|pp=R13–8|doi=10.1016/j.cub.2007.11.004|pmc=2517574|pmid=18177704}}</ref><ref name="Hickok">{{cita pubblicazione |pubblicazione=J Cogn Neurosci |anno=2009 |volume=21 |numero=7 |pp=1229-1243 |titolo=Eight problems for the mirror neuron theory of action understanding in monkeys and humans |url=https://archive.org/details/sim_journal-of-cognitive-neuroscience_2009-07_21_7/page/1229 |autore=Hickok G |pmid=19199415 |doi=10.1162/jocn.2009.21189 |pmc=2773693}}</ref><ref name="else.econ.ucl.ac.uk">{{cita web|url=http://else.econ.ucl.ac.uk/papers/uploaded/362.pdf|titolo=Where do mirror neurons come from?|cognome=Heyes|nome=Cecilia|anno=2009|pubblicazione=Neuroscience and Biobehavioral Reviews|accesso=20 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120426062918/http://else.econ.ucl.ac.uk/papers/uploaded/362.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, e il tema continua a suscitare discussioni tra gli scienziati.<ref>{{cita pubblicazione|doi=10.1038/nature06492|titolo=Precise auditory–vocal mirroring in neurons for learned vocal communication|anno=2008|cognome1=Prather|nome1=J. F.|cognome2=Peters|nome2=S.|cognome3=Nowicki|nome3=S.|cognome4=Mooney|nome4=R.|pubblicazione=Nature|volume=451|numero=7176|pp=305-310|pmid=18202651|bibcode=2008Natur.451..305P}}</ref>
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[[Image:Makak neonatal imitation.png|thumb|450px|right|Un cucciolo di macaco imita le espressioni facciali umane]]
 
== Introduzione ==
Nella [[scimmia]] i neuroni specchio sono stati localizzati nella [[circonvoluzione frontale inferiore]] e nel lobulolobo parietale inferiore. Questi neuroni sono attivi quando le scimmie compiono certe azioni, ma si attivano anche quando esse vedono compiere da altri le lastesse stessa specifica azioneazioni. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale ([[risonanza magnetica funzionale|fMRI]]), la stimolazione magnetica transcranica ([[stimolazione magnetica transcranica|TMS]]) e l'elettroencefalografia ([[Elettroencefalografia|EEG]]), isi ricercatori hannoè dimostrato che nel cervello umano esiste un sistema analogo (esiste, cioè una sincronia fra azione e osservazione). Attraverso studi di [[risonanza magnetica funzionale|risonanza magnetica]] si è visto che i neuroni attivati dall'esecutore durante l'azione sono attivati anche nell'osservatore della medesima azione. Ulteriori indagini sugli esseri umani non solo hanno confermato le attività neuronali sulla base di studi di [[Neuroimaging funzionale|neuroimmagine]], ma hanno anche portato a concludere che tali neuroni sono attivati anche nei portatori di amputazioni o plegie degli arti, nel caso di movimenti degli arti, nonché in soggetti ipovedenti o ciechi: per esempio basta il rumore dell'acqua versata da una brocca in un bicchiere per l'attivazione, nell'individuo cieco, dei medesimi neuroni attivati in chi esegue l'azione del versare l'acqua nel bicchiere.
 
Questa classe di neuroni è stata individuata nei [[primates|primati]], in alcuni [[uccelli]] e nell'[[uomo]]. Nell'uomo, oltre ad essere localizzati in aree motorie e premotorie, si trovano anche nell'[[area di Broca]] e nella corteccia parietale inferiore. Alcuni scienziatineuroscienziati considerano la scoperta dei neuroni specchio una delle più importanti degli ultimi dieci anni nell'ambito delle [[neuroscienze]]. Per esempio [[Vilayanur S. Ramachandran|Ramachandran]] ha scritto un saggio<ref>V.S. Ramachandran, ''[httphttps://www.edge.org/3rd_culture/ramachandran/ramachandran_p1.html MIRROR NEURONS and imitation learning as the driving force behind "the great leap forward" in human evolution]''</ref> sulla loro importanza potenziale nello studio dell'[[imitazione]] e del [[linguaggio]]. Nonostante non vi siano dubbi sull'esistenza dei neuroni specchio nella scimmia, la grande diffusione di questa scoperta anche in ambito non accademico o para accademico ha fatto sì che in alcuni casi si siano sollevate interpretazioni non suffragate da evidenze sperimentali<ref>Rizzolatti G., Sinigaglia C., (2010), The functionmal role of the parieto-frontal mirror circuit: interporetations and misinterpretations. Nature reviews neuroscience, 11(4) 264-274 doi:10.1038/nrn2805</ref>. I neuroni specchio nella scimmia e l'analogo sistema specchio dimostrato nell'uomo non solo con tecniche di neuroimmagine ma anche elettrofisiologiche (EEG)<ref>Oberman L.M., Pineda J.A., Ramachandran W.S., (2007), The human mirror neuron system: A link between action observation and social skills, Soc Cogn Affect Neurosci (2007) 2(1):62-66. doi: 10.1093/scan/nsl022 </ref> sono un'osservazione neurofisiologica che va tenuta distinta nella sua validità da opinioni interpretative sul loro possibile ruolo.
 
I dubbi sollevati sulla presenza e le proprietà dei neuroni specchio nell'uomo, soprattutto da parte di alcuni studiosi che l'hanno definita "la scoperta più sopravvalutata dalla psicologia"<ref>{{Cita web|url=http://lostingalapagos.corriere.it/2014/06/19/neuroni-specchio-la-scoperta-piu-sopravvalutata-della-psicologia/?refresh_ce-cp|titolo=Neuroni specchio. La scoperta più sopravvalutata della psicologia?}}</ref>, sono stati definitivamente dipanati grazie agli studi effettuati da un'equipe di ricercatori della [[Università della California a Los Angeles|UCLA]] alla fine degli anni Duemila. Infatti, prima di allora, era stato possibile studiare i neuroni specchio nell'uomo unicamente per mezzo di tecniche di [[Neuroimaging funzionale|neuroimmagine]] ed [[Elettroencefalografia|elettrofisiologiche]] (EEG)<ref>Oberman L.M., Pineda J.A., Ramachandran W.S., (2007), The human mirror neuron system: A link between action observation and social skills, Soc Cogn Affect Neurosci (2007) 2(1):62-66. doi: 10.1093/scan/nsl022</ref>, mentre Marco Iacoboni e colleghi della UCLA sono riusciti a verificare e analizzare le loro proprietà e funzioni tramite aghi di profondità inseriti nel cervello umano come era stato fatto con le scimmie<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Mukamel R., Ekstrom A.D., Kaplan J., Iacoboni M., Fried I.|titolo=Single-Neuron Responses in Humans during Execution and Observation of Actions|rivista=Current Biology|volume=20|numero=8}}</ref><ref>{{Cita|Blanco|p. 5}}.</ref>.
 
La funzione del sistema specchio è soggetto di molte ipotesi teoriche. Questi neuroni possono essere importanti per la comprensione delle azioni di altre persone e quindi per lnell'apprendimento attraverso l'imitazione. Alcuni ricercatori ritengono che il sistema specchio possa simulare le azioni osservate e perciò contribuire a una [[teoria della conoscenza]] o, come qualcuno la chiama, [[teoria della mente]].<ref>{{cita web|autore=Michael Arbib, ''[|url=http://www.interdisciplines.org/coevolution/papers/11 |titolo=The Mirror System Hypothesis. Linking Language to Theory of Mind]'',|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090329093003/http://www.interdisciplines.org/coevolution/papers/11 2005, retrieved 2006-02-17|sito=interdisciplines.org|editore=Interdisciplines|lingua=en}}</ref>. Altri pongono i neuroni specchio in relazione con le caratteristiche del [[linguaggio]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=Hugo Théoret, |autore2=Alvaro Pascual-Leone, ''|titolo=Language Acquisition: Do As You Hear'', |lingua=en|rivista=Current Biology, Vol. |volume=15, No. |numero=3, |pp.= 84-85,|data=29 ottobre 2002-|doi=10.1016/S0960-299822(02)01251-4}}</ref>. È stato anche proposto il collegamento tra il sistema specchio con le patologie della conoscenza e della comunicazione, in particolare l'[[autismo]].<ref>Oberman LM, Hubbard EM, McCleery JP, Altschuler EL, Ramachandran VS, Pineda JA., ''EEG evidence for mirror neuron dysfunction in autism spectrum disorders'', Brain Res Cogn Brain Res.; 24(2):190-8, 2005-06</ref><ref>Mirella Dapretto, ''Understanding emotions in others: mirror neuron dysfunction in children with autism spectrum disorders'', Nature Neuroscience, Vol. 9, No. 1, pp. 28-30, 2006-01</ref>. Ma, nonostante un decennio di ricerche su questo legame con l'autismo, vi è poca evidenza che lo supporti<ref>Ilan Dinstein, Cibu Thomas, Marlene Behrmann e David J. Heeger ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2517574/ A mirror up to nature]'', Current Biology, Volume 18, Issue 1, pR13–R18, 8 January 2008, Elsevier Inc.</ref>.
Sono in corso ricerche su varie possibilità in molte direzioni.
 
==La scoperta==
NegliTra gli anni '80 e '90 ildel secolo scorso un gruppo di ricercatori dell'[[Università degli Studi di Parma|Università di Parma]] (coordinato da [[Giacomo Rizzolatti]] e composto da [[Luciano Fadiga]], [[Leonardo Fogassi]], [[Vittorio Gallese]] e [[Giuseppe diDi Pellegrino]]) siiniziò stavaa dedicandodedicarsi allo studio della corteccia premotoria. Avevano collocato degli elettrodi nella corteccia frontale inferiore di un [[macaco]] per studiare i [[neuroni]] specializzati nel controllo dei movimenti della mano, come il raccogliere o il maneggiare oggetti. Durante ogni esperimento era registrato il comportamento dei singoli neuroni nel cervello della scimmia mentre le si permetteva di accedere a frammenti di cibo, in modo da misurare la risposta neuronale a specifici movimenti.<ref>di Pellegrino G, Fadiga L, Fogassi L, Gallese V, Rizzolatti G. ''Understanding motor events: a neurophysiological study'', Exp. Brain Res., Vol. 91, pp. 176-180, 1992</ref><ref>Giacomo Rizzolatti et al. (1996). [http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6SYV-44P89H1-B&_user=2459739&_coverDate=03%2F31%2F1996&_alid=1452566869&_rdoc=2&_fmt=high&_orig=search&_origin=search&_zone=rslt_list_item&_cdi=4844&_sort=r&_st=13&_docanchor=&view=c&_ct=2&_acct=C000057318&_version=1&_urlVersion=0&_userid=2459739&md5=0cb86af363c371254b0d3ae316e17189&searchtype=a Premotor cortex and the recognition of motor actions], Cognitive Brain Research, Vol.3 n.2, pag.131-141</ref>
Come molte altre notevoli scoperte, quella dei neuroni specchio fu dovuta al caso (o per [[serendipità]]). L'aneddotica racconta che, mentre uno sperimentatore prendeva una banana in un cesto di frutta preparato per degli esperimenti, alcuni neuroni della scimmia che osservava la scena avevano reagito. Come poteva essere accaduto questo, se la scimmia non si era mossa? Se fino ad allora si pensava che quei neuroni si attivassero soltanto per funzioni motorie? In un primo momento gli sperimentatori pensarono si trattasse di un difetto nelle misure o un guasto nella strumentazione, ma tutto risultò a posto e le reazioni si ripeterono non appena fu ripetuta l'azione di afferrare.
 
Come molte altre notevoli scoperte storiche, anche quella dei neuroni specchio fu dovuta al caso (o per [[serendipità]]). L'aneddotica racconta che,: mentre uno sperimentatore prendeva una banana in un cesto di frutta preparato per degli esperimenti, alcuni neuroni della scimmia che osservava la scena avevano reagitoreagirono. Come poteva essere accaduto questo, se la scimmia non si era mossa? Se finoFino ad allora si pensava che quei neuroni si attivassero soltantosolo per funzioni motorie?. In un primo momento gli sperimentatori pensaronocredettero erroneamente che si trattasse di un difetto nelle misure o un guasto nella strumentazione, ma tutto risultò a posto e le reazioni si ripeterono non appena fu ripetutareiterata l'azione diche aveva innescato l'attività afferrareneuronale.
Da allora questo lavoro è stato pubblicato, con l'aggiornamento sulla scoperta di neuroni specchio localizzati in entrambe la regioni parietali frontali inferiori del cervello<ref>Gallese et al, ''Action recognition in the premotor cortex'', Brain, 1996</ref> e confermato.<ref>Fogassi et al, ''Parietal Lobe: From Action Organization to Intention Understanding'', Science, 2005</ref>
 
Da allora questo lavoro è stato pubblicato, con l'aggiornamento sulla scoperta di neuroni specchio localizzati in entrambe lale regioni parietali frontali inferiori del cervello<ref>Gallese et al, ''Action recognition in the premotor cortex'', Brain, 1996</ref> e confermato.<ref>Fogassi et al, ''Parietal Lobe: From Action Organization to Intention Understanding'', Science, 2005</ref>
Nel 1995, Luciano Fadiga, Leonardo Fogassi, Giovanni Pavesi e Giacomo Rizzolatti dimostrano per la prima volta l'esistenza nell'uomo di un sistema simile a quello trovato nella scimmia. Utilizzando la stimolazione magnetica transcranica trovano infatti che la corteccia motoria dell'uomo viene facilitata dall'osservazione di azioni e movimenti altrui. Più recentemente, altre prove ottenute tramite fMRI, TMS, EEG e test comportamentali hanno confermato che nel cervello umano esistono sistemi simili e molto sviluppati. Sono state identificate con precisione le regioni che rispondono all'azione/osservazione. Data l'analogia genetica fra primati (compreso l'uomo), non è affatto sorprendente che queste regioni cerebrali siano strettamente analoghe in essi.<ref name="rizzolatti">Rizzolatti G., Craighero L., ''[https://www.annualreviews.org/doi/full/10.1146/annurev.neuro.27.070203.144230?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%3dncbi.nlm.nih.gov& The mirror-neuron system]'', Annual Review of Neuroscience. 2004;27:169-92</ref>
 
Nel [[1995]], Luciano Fadiga, Leonardo Fogassi, Giovanni Pavesi e Giacomo Rizzolatti dimostrano per la prima voltadimostrarono l'esistenza nell'uomo di un sistema simile a quello trovato nella scimmia. Utilizzando la stimolazione magnetica transcranica trovanotrovarono infatti che lanell'uomo l’attività della [[corteccia motoria]] dell'uomo vieneè facilitata dall'osservazione di azioni e movimenti altrui. Più recentemente, altre prove ottenute tramite fMRI, TMS, EEG e test comportamentali hanno confermato che nel cervello umano esistono sistemi simili e molto sviluppati. Sono state identificate con precisione le regioni che rispondono all'azione/osservazione. Data l'analogia genetica fra primati (compreso l'uomo), non è affatto sorprendente che in essi queste regioni cerebrali siano strettamente analoghe in essi.<ref name="rizzolatti">Rizzolatti G., Craighero L., ''[https://www.annualreviews.org/doi/full/10.1146/annurev.neuro.27.070203.144230?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%3dncbi.nlm.nih.gov& The mirror-neuron system]'', Annual Review of Neuroscience. 2004;27:169-92</ref> In realtà vi sono importanti evidenze di comuni origini evolutive per ipotizzare che tali somiglianze siano riconducibili, in termini biologici, ad una vera e propria "[[Omologia (biologia)|omologia]]". Tuttavia da una ricerca svedese<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anders|cognome=Eklund|data=12 luglio 2016|titolo=Cluster failure: Why fMRI inferences for spatial extent have inflated false-positive rates|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=113|numero=28|pp=7900-7905|lingua=en|accesso=14 luglio 2016|doi=10.1073/pnas.1602413113|url=http://www.pnas.org/content/113/28/7900|nome2=Thomas E.|cognome2=Nichols|nome3=Hans|cognome3=Knutsson}}</ref> emerge che i software delle fRMI sovrastimano la rappresentazione di attività cerebrale; pertanto l'eventuale conferma che nel cervello umano esistano sistemi simili andrebbe presa con cautela.
 
===Neuroni specchio nelle scimmie===
Il primo animale in cui i neuroni specchio sono statifurono individuati e specificamente studiati è il macaco. In questa scimmia i neuroni specchio sono stativennero localizzati nella circonvoluzione frontale inferiore (chiamata regione F5) e nel lobo parietale inferiore.<ref name="rizzolatti" />
Gli esperimenti hanno provato che i neuroni specchio fanno da mediatori per la comprensione del comportamento altrui. Ad esempio, un neurone specchio che si attiva quando la scimmia strappa un pezzo di carta, si attiva anche quando la stessa scimmia ne vede un'altra (o un altro primate) fare lo stesso gesto o anche se solo sente soltanto il rumore della carta strappata, senza informazione visuale. Queste proprietà hanno indotto i ricercatori a pensare che i neuroni specchio codifichino concetti astratti per azioni del tipo suddetto ("strappare carta") sia quando l'azione è compiuta direttamente, ''sia quando giunge l'informazione che l'azione è compiuta da altri''.<ref name="rizzolatti" />
 
La funzione dei neuroni specchio nei macachi non è ben compresa, dato che gli individui adulti non sembrano in grado di imparare per imitazione. Esperimenti recenti mostrano che cuccioli di macaco possono imitare i movimenti facciali degli umani solo quando sono neonati e solo durante una finestra temporale limitata ([[Imprinting (etologia)|imprinting]]).<ref>Ferrari PF, Visalberghi E, Paukner A, Fogassi L, Ruggiero A, et al. (2006) Neonatal Imitation in Rhesus Macaques. PLoS Biol 4(9): e302</ref> Comunque, nonNon si sa ancora se i neuroni specchio sonosiano collegati a tipi di comportamento "fine" come questo. Si sa per certo però, che nelle scimmie adulte i neuroni specchio permettono loro di capire ciò che un'altra scimmia sta facendo, di riconoscerne l'azione specifica.<ref>Giacomo Rizzolatti and Michael A. Arbib, ''Language within our grasp'', Trends in neurosciences, Vol. 21, No. 5, 1998</ref>
 
Il tentativo di estendere l'ipotesi che l'imitazione dei neonati di macaco sia presente fin dalla nascita anche negli uomini in quanto sarebbe presente questo sistema specchio anche negli uomini è dimostrato dagli studi pionieristici di Meltzoff e Moore, e da numerosi scienziati. Tuttavia uno studio recente ha criticato queste conclusioni<ref>{{Cita web|url=http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822(16)30257-3?_returnURL=http%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS0960982216302573%3Fshowall%3Dtrue|titolo=Comprehensive Longitudinal Study Challenges the Existence of Neonatal Imitation in Humans|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>, nel maggio 2016, da Janine Oostenbroek<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/profile/Janine_Oostenbroek/publications|titolo=Janine Oostenbroek - Publications|accesso=14 luglio 2016}}</ref> e collaboratori, rilevando che in uno studio fatto su 106 neonati, in 4 tempi diversi: 1, 3, 6, 9, settimane di vita, l'imitazione di alcune espressioni del volto umano da parte dei neonati risulta essere casuale, sebbene l'imitazione della lingua sembra essere effettivamente presente, come una reanalisi dello stesso lavoro da parte di Meltzoff e collaboratori ha dimostrato successivamente<ref>{{Cita web|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/desc.12609}}</ref>.
 
===IlI neuroni ''sistema specchio'' nell'uomonegli esseri umani===
L'osservazione ''diretta'' dei neuroni specchio è più difficilearticolata nell'uomo che non nelle scimmie. Mentre in queste ultime si possono osservare i singoli neuroni, nell'uomo si possono osservare le attivazioni solo attraverso variazioni nel flusso sanguigno dovute ad esse. I primi esperimenti con esseri umani, condotti con immagini di azioni (afferrare, ecc.) prodotte graficamente al computer, diedero risultati deludenti. La ripetizione degli stessi esperimenti con azioni eseguite e osservate fra persone in carne e ossa diede invece risultati più concreti. Affinando le tecniche di indagine (fMRI) e di [[Neuroimaging|brain imaging]] (fMRI) è stata eseguita una localizzazione precisa dei neuroni specchio umani. Le aree contemporaneamente attive durante l'osservazione degli atti altrui sono risultate:
#la porzione rostrale anteriore del lobo parietale inferiore;
#il settore inferiore del giro pre-centrale;
#il settore posteriore del giro frontale inferiore;
#in alcuni esperimenti si osservano attività anche in un'area anteriore del giro frontale inferiore;
#nel solco temporale superiore;
#nella corteccia pre-motoria dorsale. Questo per quanto riguarda l'azione e l'osservazione di movimenti fondamentali, ancora slegati da comportamenti emotivi.
 
Esperimenti condotti da Giovanni Buccino e altri nel 2001<ref> Buccino Giovanni et al, ''Action observation activates premotor and parietal areas in a somatotopic manner: an fMRI study''. In ''European Journal of Neurosciences'', 13, pp. 400-404</ref> dimostrano che nell'uomo l'attivazione dell'[[area di Broca]] e di altre aree in presenza di azioni complesse (afferrare per mangiare, dare un calcio a un pallone, prendere oggetti per ordinareordinarli) è senz'altro collegata al linguaggio in un sistema di "risonanza" più complesso che nondi quello della scimmia. La differenza sostanziale è che il sistema umano dei neuroni specchio codifica atti motori transitivi e intransitivi, è cioè capace di codificare sia il tipo di azione che la sequenza dei movimenti di cui essa è composta. Nell'uomo, infatti, non è necessaria una effettiva interazione con gli oggetti: i suoi neuroni-specchio si attivano anche quando l'azione è semplicemente mimata. Anche se il loro ruolo primario rimane quello di ''comprendere le azioni altrui'', il contesto umano è evidentemente più complesso.
Recenti evidenze<ref>Mukamel R., Ekstrom A.D., Kaplan J., Iacoboni M., Fried I, (2010) Single-Neuron Responses in Humans during Execution and Observation of Actions, Current biology 20(8): 750-756, doi:10.1016/j.cub.2010.02.045</ref> elettrofisiologiche dirette (registrazioni delle scariche neuronali tramite microelettrodi) hanno mostrato la presenza del sistema specchio nell'uomo, in sede parietale e frontale. Nello stesso studio, è stata anche trovata la presenza di neuroni spechiospecchio in aree non motorie quali l'ippocampo e la corteccia temporale.
 
== Interpretazioni ==
== Il significato profondo di "sistema specchio" ==
Il grande fisico, matematico ed [[Epistemologia|epistemologo]] [[Henri Poincaré]] sostenevanel (1913) sosteneva che le [[coordinate spaziali]] intorno al nostro corpo e quindi il nostro rapporto con gli oggetti e le persone che ci circondano coinvolgevano le parti fondamentali del nostro sistema nervoso, per cui il coordinamento con il nostro "esterno" non sarebbe una conquista dell'individuo ma della specie.<ref>Poincaré Henri, ''Pensieri ultimi'', in ''Opere epistemologiche'', a cura di G. Boniolo, Piovan, 1989, pag. 88</ref>
 
Da quando i neuroni specchio sono stati scoperti, un grande e giustificato clamore s'è fattolevato sulla loro importanza (cfr. i citati Ramachandran e Rizzolatti). In particolare vi sono state molte ricerche sulla loro evoluzione e sui loro rapporti con l'''evoluzione del linguaggio'', proprio perché nell'uomo i neuroni specchio sono stati localizzati vicino all'[[area di Broca]]. Ciò ha comportatoportato laalla convinzione (per alcuni la prova) che il linguaggio umano si sia evoluto tramite l'informazione trasmessa con le prestazioni gestuali e che infine il sistema specchio sia stato capace di comprendere e codificare/decodificare. Ormai è certo che tale sistema ha tutto il potenziale necessario per fornire un meccanismo di comprensione delle azioni e per l'apprendimento attraverso l'imitazione e la simulazione del comportamento altrui. In questo senso è opportuno ribadire che il riconoscimento non avviene soltantosolo a livello motorio ma con il riconoscimento vero e proprio dell'azione, intesa come evento biofisico.<ref>Skoyles, John R., ''Gesture, Language Origins, and Right Handedness'', Psycoloquy: 11,#24, 2000</ref>
 
Come per molte teorie sull'evoluzione del linguaggio, anche in questo caso vi è ancora una discussione aperta per carenza di dimostrazioni evidenti. Le ricerche collegano i neuroni specchio anche alla comprensione dei comportamenti che manifestano un'intenzione non ancora manifestata ma tesa a risultati futuri (previsione di un comportamento immediatamente a venire). Fogassi e altri<ref>Fogassi, Leonardo, Pier Francesco Ferrari, Benno Gesierich, Stefano Rozzi, Fabian Chersi, Giacomo Rizzolatti. 2005. Parietal lobe: from action organization to intention understanding. ''Science'' 308: 662-667.</ref> hanno registrato l'attività di 41 neuroni specchio nel lobo parietale inferiore (IPL) di due [[Macaco Rhesus|macachi rhesus]] (l'IPL è riconosciuto come parte della corteccia dedicata all'associazione e all'integrazione delle informazioni sensorie). Le scimmie guardarono uno sperimentatore sia afferrare una mela e portarla alla bocca, sia prendere un oggetto e introdurlo in una tazza; 15 neuroni specchio si attivarono vigorosamente nell'osservare l'azione "afferrare per mangiare", mentre non si registrò nessuna attività neuronale nell'osservare l'azione "prendi e introduci". Per quattro altri neuroni specchio l'inverso si dimostrò "vero": si attivarono in risposta all'azione dello sperimentatore che inseriva la mela nella tazza senza mangiarla. In questo caso l'attività dei neuroni specchio era determinata solo dal tipo d'azione e non dall'aspetto motorio del maneggiare oggetti in un modello comportamentale. Significativamente, i neuroni si "scaricarono" prima che la scimmia osservasse il modello umano mentre iniziava la seconda parte dell'atto motorio: portare l'oggetto alla bocca o inserirlo nella tazza. Perciò i neuroni IPL ''"codificano lo stesso atto (afferrare) in modo diverso a seconda dello scopo finale dell'azione nella quale l'atto è contestuale"''. In altri termini essi possono fornire una base neurale per predire, in un altro individuo, le azioni susseguenti ad un comportamento dato e l'intenzione che ne sta all'origine.
 
Per quattro altri neuroni specchio l'inverso si dimostrò "vero": si attivarono in risposta all'azione dello sperimentatore che inseriva la mela nella tazza senza mangiarla. In questo caso l'attività dei neuroni specchio era determinata solo dal tipo d'azione e non dall'aspetto motorio del maneggiare oggetti in un modello comportamentale. Significativamente, i neuroni "scaricarono" prima che la scimmia osservasse il modello umano mentre iniziava la seconda parte dell'atto motorio: portare l'oggetto alla bocca o inserirlo nella tazza. Perciò i neuroni IPL ''"codificano lo stesso atto (afferrare) in modo diverso a seconda dello scopo finale dell'azione nella quale l'atto è contestuale"''. In altri termini essi possono fornire una base neurale per predire, in un altro individuo, le azioni susseguenti ad un comportamento dato e l'intenzione che ne sta all'origine.
L'osservazione sulla scimmia e sull'uomo comporta anche evidenti studi sulla possibile evoluzione dei rispettivi sistemi specchio. Nell'uomo, ad esempio, è presente un complesso ''sistema di espressione delle emozioni'' che in tutte le altre specie è assente, per cui la ricerca si allarga anche al campo della conoscenza dei meccanismi sociali, con la prova che il concetto di "individuo" è assai relativo.
 
L'osservazione sulla scimmia e sull'uomo comporta anche evidenti studi sulla possibile evoluzione dei rispettivi sistemi specchio. Nell'uomo, ad esempio, è presente un complesso ''sistema di espressione delle emozioni'' chepiù incomplesso tutteche lenelle altre specie è assente, per cui la ricerca si allarga anche al campo della conoscenza dei meccanismi sociali, con la prova che il concetto di "individuo" è assai relativo.
===Le prospettive della ricerca===
 
==Prospettive di ricerca==
Il meccanismo della comprensione di azioni compiute dagli altri è stato estremamente utile per ampliare il campo di indagine. Gli stessi scopritori dei neuroni specchio hanno dichiarato che proprio la comprensione delle loro caratteristiche di attivazione diretta e pre-riflessiva determina intorno agli individui l'esistenza di uno spazio d'azione condiviso da altri individui, per cui si originano forme di interazione sempre più elaborate. In campo evolutivo evidentemente la formazione di questa capacità di interazione è avvenuta contemporaneamente all'interno dell'organismo biologico come al suo esterno, e questo ci aiuterebbe a capire dove indirizzare le ricerche future, dato che proprio le interazioni si basano su sistemi di neuroni specchio sempre più complessi, articolati e differenziati man mano che li si studia.
La capacità di parti del cervello umano di attivarsi alla percezione delle emozioni altrui, espresse con moti del volto, gesti e suoni; la capacità di codificare istantaneamente questa percezione in termini "viscero-motori", rende ogni individuo in grado di agire in base a un meccanismo neurale per ottenere quella che gli scopritori chiamano "partecipazione empatica". Dunque un comportamento bio-sociale, ad un livello che precede la comunicazione linguistica, il quale caratterizza e soprattutto orienta le relazioni inter-individuali, che sono poi alla base dell'intero comportamento sociale.
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Per la verità sembra che questo sia l'indirizzo preminente della "scuola" italiana degli scopritori, mentre la ricerca anglosassone - a parte alcuni esempi in nota - si dà prospettive più variegate e, in genere, tecniche.
 
Comunque sia, gli ultimi esperimenti hanno confermato che di fronte al comportamento dei soggetti, i neuroni specchio hanno manifestato la loro presenza in aree del cervello più ampie di quelle intraviste all'inizio. Di volta in volta hanno presentato un'architettura e un'organizzazione cellulare diverse, semplice o sofisticata a seconda dei fenomeni emotivi che provocavano la reazione neurale. Perciò, se lo studio precedente del sistema motorio aveva portato la ricerca aad plafonarsiappiattirsi nellsull'analisi neurofisiologica dei movimenti più che dei comportamenti, individuando "semplicemente" i circuiti neurali preposti al nostro ''rapporto con le cose'', la scoperta dei neuroni specchio e lo studio della loro natura profonda ci permette di fare un salto nella conoscenza del cervello, di gettare le basi unitarie per indagare suii processi neurali responsabili dei ''rapporti fra le persone''. In pratica si sta scoprendo il complesso meccanismo biologico alla base del nostro comportamento sociale degli uomini.
 
LaÈ [[cinematerapia]]stato haanche approfondito lo studio di come, in ambito cinematografico, sia possibile che in presenza di alcune scene che coinvolgono in maniera globale i neuroni specchio, questi si attivino come se fossimo noi stessi a vivere quelle scene tramite l'effetto chiamato ''simulazione incarnata''.<ref>Cfr. per esempio,{{cita pubblicazione|autore=Eric Jaffe, [http|url=https://www.psychologicalscience.org/observer/getArticle.cfm?id=2143 "|titolo=Reel to Real: Psychology Goes to the Movies"], |rivista=''Observer'', Association for Psychological Science, Vol. |volume=20,|numero=3|mese=marzo|anno=2007|accesso=5 n.marzo 3,2010|dataarchivio=17 marzo 2007|urlarchivio=https://web. archive.org/web/20070317061744/http://www.psychologicalscience.org/observer/getArticle.cfm?id=2143|urlmorto=sì}}<small/ref><ref>URLVittorio consultatoGallese, ilMichele 5-3-2010</small>Guerra, ''Lo schermo empatico: cinema e neuroscienze'',2015,Raffaello Cortina editore, ISBN 9788860307767</ref>
L'intensità della scarica dei neuroni specchio è ''significativamente diversa'' durante l'esecuzione dell'atto rispetto all'osservazione dell'atto<ref>Rochat MJ, Caruana F, Jezzini A, Escola L, Intskirveli I, Grammont F, Gallese V, Rizzolatti G, Umiltà MA. 2010 Responses of mirror neurons in area F5 to hand and tool grasping observation. Exp. Brain Res. 204, 605–616. (doi:10.1007/s00221-010-2329-9)</ref>. Perciò i neuroni specchio sono in grado di distinguere fra agente ed osservatore<ref>''The intensity of mirror neurons' discharge is significantly stronger during action execution than during action observation [11]. Thus, the MM is not opaque to the issue of agency, that is, it implicitly discriminates between who is the agent and who is the observer.''..V. Gallese, ''Bodily selves in relation: embodied simulation as second-person perspective on intersubjectivity'',Published 28 April 2014.DOI: 10.1098/rstb.2013.0177</ref>.
 
==Note==
A tal proposito è utile citare una famosa frase:
{{<references|2}}/>
 
{{quote|I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il dna è stato per la biologia.|[[Vilayanur S. Ramachandran]]}}
 
==Bibliografia==
* Lucia{{cita Pizzolibro|autore=Matteo Russo,Rizzato|coautori=Davide (2009),Donelli|anno=2011|titolo=Io ''Sosono quelil chetuo sentispecchio. Neuroni specchio, arte ed empatia'', |città=Torino|editore=Edizioni ETS Amrita|ISBN 8846724403=978-88-89382-96-7|cid=Rizzato}}
* Rizzolatti{{cita libro|autore=G., Sinigaglia Rizzolatti|autore2=C., (Sinigaglia|anno=2006), ''|titolo=So quel che fai, Il cervello che agisce e i neuroni specchio'', |editore=Raffaello Cortina Editore. |ISBN =88-6030-002-9|città=Milano|cid=Soquel}}
 
* Iacoboni{{cita libro|autore=Marco, (Iacoboni|anno=2008), ''|titolo=I neuroni a specchio. Come capiamo ciò che fanno gli altri'',|traduttore=Giuliana Olivero|città=Torino|editore=Bollati Boringhieri. |ISBN =88-339-1870-X}}
* Rizzolatti G., Sinigaglia C., (2006), ''So quel che fai, Il cervello che agisce e i neuroni specchio'', Raffaello Cortina Editore. ISBN 88-6030-002-9
* Zaboura{{cita libro|autore=Nadia, (2008), ''Zaboura|anno=2009|titolo=Das empathische Gehirn. Spiegelneurone als Grundlage menschlicher Kommunikation.'' |città=Wiesbaden: |editore=VS Verlag. |ISBN =3-531-16390-6 (in tedesco)|lingua=de}}
 
* {{cita pubblicazione|autore=P. Pascolo, |autore2=R. Budai, (|anno=2008) |titolo=Neuroni Specchio Mirror Neurons in monkey cortical area 5: was there experimental evidence? And in humans? |rivista=Rivista Medica, Year XIV, Number |volume=14|numero=60 - ISNN |issn=1127-6339)}}
* Iacoboni Marco, (2008), ''I neuroni a specchio. Come capiamo ciò che fanno gli altri'', Bollati Boringhieri. ISBN 88-339-1870-X
* {{cita libro|autore=Laila Craighero|anno=2010|titolo=Neuroni specchio|opera=Farsi un'idea|editore=Il Mulino|città=Bologna|ISBN= 978-88-15-13698-5}}
 
*{{cita libro|autore=Massimo Blanco|anno=2016|titolo=Fondamenti di Neurosociologia|editore=Primiceri Editore|città=Padova |ISBN=978-88-99747-51-0|oclc=983305222|cid=Blanco}}
* Zaboura Nadia, (2008), ''Das empathische Gehirn. Spiegelneurone als Grundlage menschlicher Kommunikation.'' Wiesbaden: VS Verlag. ISBN 3-531-16390-6 (in tedesco)
* {{cita libro|autore=Paola Dei|titolo=Ritorni. Cinema comunicazione neuroni specchio|editore=Altravista|opera=Amigdala|anno=2014|città=Lungavilla|ISBN=978-88-95-458-75-5}}
 
* P. Pascolo, R. Budai, (2008) Neuroni Specchio Mirror Neurons in monkey cortical area 5: was there experimental evidence? And in humans? Rivista Medica, Year XIV, Number 60 - ISNN 1127-6339)
 
==Note==
{{references|2}}
 
== Voci correlate ==
*[[René Girard]]
*[[Empatia]]
*[[Neurosociologia]]
* [[Filosofia del corpo|Cognizione incarnata]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sui}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}}cita [web|url=http://www.in-mind.org/issue-4/on-mirror-neurons-or-why-it-is-okay-to-be-a-couch-potato-4.html |titolo=On Mirror Neurons or Why It Is Okay to be a Couch Potato]|lingua=en|accesso=29 ottobre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080807181643/http://www.in-mind.org/issue-4/on-mirror-neurons-or-why-it-is-okay-to-be-a-couch-potato-4.html|urlmorto=sì}}
* {{en}} [http://www.pbs.org/wgbh/nova/sciencenow/3204/01.html NOVA scienceNOW: Mirror Neurons] (including a 14 minute broadcast segment)
* {{it}}cita web | url = [http://www.cafepsicologico.it/i-neuroni-specchio/ | titolo = I neuroni specchio (Video in italiano 9 minuti)] | accesso = 5 novembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100122225707/http://www.cafepsicologico.it/i-neuroni-specchio/ | urlmorto = sì }}
* {{en}}cita [httpweb|url=https://www.elsevier.com/locate/neubiorev |titolo=Neuroscience And Bio Behavioural Reviews.]|lingua=en}}
* {{en}}cita [web|url=http://www.livescience.com/humanbiology/050427_mind_readers.html |titolo=LiveScience article on mirror neurons in mind reading]|lingua=en}}
* {{en}} [httphttps://wwwweb.archive.org/web/20071017185904/http://cognition.ens.fr/~alphapsy/blog/?2006/09/29/62%2F09%2F29%2F62-mirror-neurons-a-primer A primer on mirror-neurons] and a critical view on their role in imitation
* {{it}}cita web | url = [http://www.mauxa.com/content/view/36/1/ | titolo = Luigi Giannachi - I neuroni specchio e l'arte del cinema] | urlmorto = sì }}
* {{it}}cita [web|url=http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/Neuroni_specchio.shtml |titolo=Neuroni Specchio (Audio intervista ad uno degli scopritori, Giacomo Rizzolatti)]|accesso=13 febbraio 2008|dataarchivio=16 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090116125830/http://moebiusonline.eu/fuorionda/Neuroni_specchio.shtml|urlmorto=sì}}
* {{it}}cita [web|url=http://www.associazioneasia.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=481&sid=98 |titolo=Neuroni Specchio (Video intervista ad uno degli scopritori, Vittorio Gallese)]|urlmorto=sì}}
* {{it}}cita [web|url=http://www.brainfactor.it/ |titolo=Neuroni Specchio intervista a Vittorio Gallese e altri)]}}
* http://www.corriere.it/salute/11_settembre_12/video-neuroni-specchio_83dbefb4-da35-11e0-89f9-582afdf2c611.shtml
* {{cita web|url=https://www.ted.com/talks/lang/ita/vs_ramachandran_the_neurons_that_shaped_civilization.html|titolo=Ramachandran presenta i neuroni specchio - video|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=21 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100721220154/http://www.ted.com/talks/lang/ita/vs_ramachandran_the_neurons_that_shaped_civilization.html|urlmorto=sì}}
 
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