Velletri: differenze tra le versioni
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| m →Geografia fisica:  wl fx a Ponza | |||
| Riga 1: {{NN|Lazio|giugno 2014|molte aree o sezioni sono parzialmente o totalmente prive di fonti, per esempio le sezioni "Monumenti e luoghi d'interesse" e "Sport"; sono inoltre da rimuovere o riformulare i recentismi e togliere i wikilink agli anni}} {{Divisione amministrativa | | | |Bandiera = Flag of Velletri.png |Voce bandiera =  |Stemma =  |Voce stemma =  |Stato = ITA |Grado amministrativo = 3 |Divisione amm grado 1 = Lazio |Divisione amm grado 2 = Roma |Amministratore locale = Ascanio Cascella |Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fdl]] |Data elezione = 30-6-2023 |Data istituzione =  |Altitudine = 332<ref name="altitudine">{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/058/111/clima.html|titolo=Velletri|sito=Comuni italiani|accesso=27 dicembre 2018}}</ref><ref name="quota">{{cita web|url=https://www.comune-italia.it/comune-velletri.html|accesso=10 ottobre 2018}}</ref><ref name=statit>{{cita web|url=https://www.statisticheitalia.it/lazio/roma/velletri/altitudine.html|titolo=Velletri|sito=Statistiche Italia|accesso=28 dicembre 2018}}</ref> |Superficie = 118.23 |Note superficie = {{cita web|url=https://www.istat.it/it/archivio/156224|titolo=Principali statistiche demografiche dei comuni|sito=Istat|accesso=28 dicembre 2018}} |Sottodivisioni = Malatesta, Sole Luna, Cinque Archi, Cigliolo, Paganico, Tevola, Marcaccio, Peschio. |Divisioni confinanti = [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] ([[provincia di Latina|LT]]), [[Artena]], [[Cisterna di Latina]] (LT), [[Genzano di Roma]], [[Lanuvio]], [[Lariano]], [[Nemi]], [[Rocca di Papa]] |Targa =  |Zona sismica = 2B |Gradi giorno = 1544 |Nome abitanti = veliterni (o velletrani)<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/lazio/29-velletri/|titolo=Velletri|sito=Tuttitalia|accesso=4 novembre 2020}}</ref> |Patrono = [[Papa Clemente I|san Clemente]] e sante Annia e Gerontide vergini e martiri |Festivo = 23 novembre |PIL =  |PIL procapite =  |Mappa = Map of comune of Velletri (province of Rome, region Lazio, Italy).svg |Didascalia mappa = Posizione del comune di Velletri nella città metropolitana di Roma Capitale }} '''Velletri''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/velˈletri/|it}}<ref>{{DOP|id=1094828}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Roma Capitale]] nel [[Lazio]]. Il centro storico sorge sulle propaggini meridionali dei [[Colli Albani]], a {{m|332|u=mslm}}<ref name="altitudine"/><ref name="quota"/><ref name=statit/>. Incluso{{Ln}} ma solo da alcuni<ref>Armando Ravaglioli, ''I Castelli Romani'', in Armando Ravaglioli, ''Alla scoperta del Lazio'', Newton Compton Editori 1995.</ref>{{Ln}}nell'area dei [[Castelli Romani]] nonostante la sua lunga tradizione di [[Comune medievale|libero comune]]. Antichissima città dei [[Volsci]] (''Velester'', e ''Velitrae'' in [[lingua latina|latino]]) e già autorevole al tempo di [[Anco Marzio]], lo storico [[Dionigi d'Alicarnasso]] la definisce {{lang|grc|ἐπιφανής}} (''epiphanés''), ''"illustre"''<ref>[[Dionigi d'Alicarnasso]], ''{{lang|grc|Ῥομαική Ἀρχαιολογία}}'', lib. VI v. 42.</ref>. [[Sede suburbicaria di Velletri-Segni]], è stato teatro di due storiche battaglie: nel [[1744]]<ref name="Vedi 1744">Vedi [[Battaglia di Velletri (1744)]].</ref> e nel [[1849]]<ref>Vedi [[Battaglia di Velletri (1848)]].</ref>.{{TOClimit|3}} ==Geografia fisica== {{ ===Territorio=== [[ {{Vedi anche|Colli Albani}} Il territorio di Velletri si estende a cavallo tra due zone ben distinte: la parte settentrionale è posta sulle propaggini meridionali del sistema dei [[Colli Albani]], formatosi geologicamente circa 150.000 anni fa, dopo il collasso della [[caldera]] del [[Vulcano Laziale]]; la parte meridionale è invece ai margini dell'[[Agro Pontino]], la cui [[Bonifica idraulica|bonifica]], iniziata già al tempo di [[papa Secondo la classificazione data dal Servizio Geologico d'Italia<ref>''Carta Geologica d'Italia'', foglio 150 ''([[Roma]])'', edizione [[1967]].</ref>, buona parte del territorio veliterno verso valle è composto da terreno di tipo ''lps'', ovvero da paleosuoli<ref>{{ * [[Classificazione sismica]]: ====Idrografia==== Il territorio di Velletri raccoglie solo gli scoli di numerose vene d'acqua che originano più a monte * ''Fosso Minella'', ai margini del territorio comunale verso [[Genzano di Roma]], in prossimità della località di Sant'Eurosia. Questo fosso si origina dal Monte Spina (731 {{m s.l.m.}}), in territorio di [[Nemi]], con il nome di ''fosso dell'Acqua Lucia''. Assume quindi la denominazione di fosso Minella dopo il ponte della Strada Statale 7 Via Appia a 405 {{m s.l.m.}}, ai piedi di Colle degli Olmi. Parallelo al fosso Minella scorre anche il ''fosso delle Tre Armi'', che poi si unisce ad esso; * ''Fosso di Sant'Eurosia'', originato da Colle degli Olmi e attraversante la località omonima, posta a 238 {{m s.l.m.}}; * ''Fosso Paganica'', parallelo agli altri due fossi sopra descritti, orientato in direzione NE-OS, questo corso d'acqua nasce da vene d'acqua presenti su Colle Caldaro (467 {{m s.l.m.}}), in prossimità del chilometro 37 della Strada Statale 7 Via Appia, e su Colle Tondo (596 {{m s.l.m.}}); * ''Fosso di Ponte Veloce'', che nasce da vene d'acqua presenti su Colle Tondo, sul Maschio dell'Artemisio (812 {{m s.l.m.}}) e nella selva di Faccialone (615 {{m s.l.m.}}). Questo corso d'acqua in prossimità di villa Borgia, superato il centro storico di Velletri, cambia nome in ''fosso Farina'', e subduce al ponte in ferro della [[ferrovia Roma-Velletri]]; * ''Fosso di Anatolia'', originato da Colle Bello (600 {{m s.l.m.}}), scorre ai piedi dell'altura su cui sorge il centro storico, fino a confluire nel sunnominato fosso Farina già di Ponte Veloce; * ''Fosso del Peschio'', originato dall{{'}}''Acqua del Peschio'' (600 {{m s.l.m.}}) sottostante Monte Peschio, scorre verso valle fino al chilometro 0 di via Ariana, da dove poi si disperde nel ''Vallone la Regina'', che scorre tangenziale al centro storico. Altre sorgenti importanti sono l{{'}}''Acqua de' Ferrari'', a quota 650 {{m s.l.m.}}, sottostante Monte de' Ferrari (886 {{m s.l.m.}}) presso il territorio di [[Rocca di Papa]], da cui parte l'acquedotto comunale; le sorgenti ''Marcaccio'', ''Tevola'' e ''Bocca d'Orto'' (602 {{m s.l.m.}}); l{{'}}''Acqua Palomba'', che denomina un'intera zona ai confini con [[Lariano]]; l{{'}}''Acqua Vivula'', a 227 {{m s.l.m.}} al chilometro 41 della strada statale 7 Via Appia verso [[Cisterna di Latina]]. ====Orografia==== Nel territorio veliterno le quote più elevate sono nella parte settentrionale e in quella orientale, nel sistema dei [[Colli Albani]]: si tratta, rispettivamente, del [[Monte Artemisio]] (939 {{m s.l.m.}}) e del [[Maschio dell'Ariano|Maschio di Lariano]] (891 {{m s.l.m.}}). Il centro storico ha un'altitudine sostanzialmente uniforme: a parte i 380 {{m s.l.m.}} di Via Castello e del colle dei Cappuccini, l'altitudine di piazza Cairoli è 358 {{m s.l.m.}}, quella di piazza Giuseppe Garibaldi 340 {{m s.l.m.}}, quella di porta Napoletana 322 {{m s.l.m.}}. La stazione ferroviaria sorge a 292 {{m s.l.m.}}. La zona occidentale della città murata è un po' più alta: a San Lorenzo l'altitudine raggiunge i 378 {{m s.l.m.}} Per il resto, il territorio a mezzogiorno e occidente è situato a quote generalmente inferiori ai 300 {{m s.l.m.}}. ===Clima=== Secondo la [[classificazione dei climi di Köppen]], Velletri rientra nella fascia del “Clima temperato caldo mediterraneo a siccità estiva” (Csa). Dal punto di vista termico le temperature della città differiscono di poco comparate alla sottostante [[Pianura Pontina]] rispetto a cui si registrano, generalmente, 1° o 2 °C in meno. In condizioni di alta pressione entrano poi in gioco le innumerevoli inversioni termiche, tipica prerogativa del Lazio. A 25 km dalla costa, Velletri risente ancora dell'influenza mitigatrice del Mar Tirreno. Essa si manifesta attraverso un caratteristico delicato zéfiro, popolarmente chiamato [[Ponentino]] dai vicini romani, ossia una [[brezza]] che spira in estate e nelle stagioni intermedie mantenendo le temperature dei pomeriggi estivi su valori accettabili. Nell'ultimo decennio, tuttavia, si nota una maggiore frequenza d'anticiclone africano con temperature massime pari o leggermente superiori a 35 °C in più di un'occasione. Le stagioni intermedie sono le più gradevoli, con l'autunno più caldo della primavera e temperature costantemente miti. Non sono rari, in primavera, refoli d'inverno con improvvise diminuzioni di temperatura associate ad episodi di maltempo. Al pari, in autunno, giornate fresche possono alternarsi a giornate più calde fino a ottobre inoltrato. L'inverno è costituito da periodi tendenzialmente miti, interrotti da rapidi e intensi picchi di freddo senza che si raggiungano, tuttavia, temperature eccessivamente basse. Nelle notti più rigide la temperatura può raggiungere o scendere, in talune occasioni, lievemente sotto lo 0 °C. Generalmente la sensazione di freddo è fortemente acuita dai burrascosi venti da nord-est che accompagnano sovente le irruzioni di aria fredda. Per quanto riguarda i fenomeni meteorologici Velletri presenta un andamento pluviometrico a cadenza fortemente irregolare. Si alternano periodi siccitosi discretamente lunghi a periodi caratterizzati, al contrario, da precipitazioni frequenti. Quest'ultime si manifestano in ogni stagione e quasi sempre sotto forma di nubifragi, temporali e scariche di grandine. La causa è da attribuire all'orografia. Le correnti perturbate provenienti da sud-ovest, foriere d'umidità, impattano sulla catena dei [[Colli Albani]] che abbraccia da nord la città, dando luogo al cosiddetto fenomeno dello stau e originando le classiche piogge orografiche. La siccità estiva, inoltre, può essere interrotta dai temporali di calore estivi pomeridiani benché, negli ultimi anni, sia evidente una notevole diminuzione della frequenza degli stessi. La media annua precipitativa di Velletri va dai 1000 mm della zona al confine con i comuni di [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] e [[Cisterna di Latina]], ai 1400 mm del centro abitato, fino ai 1600 mm dell'area dei [[Pratoni del Vivaro]], al confine con il comune di [[Rocca di Papa]].  La nevosità dell'area, invece, segue il classico andamento del versante tirrenico italiano, con accumuli nulli o scarsi in pianura (media annuale di 0–5 cm dai 56 ai 400 metri di quota), lievi in collina (5–10 cm dai 400 ai 600 metri di quota), moderati in montagna (10–20 cm dai 600 ai 939 metri di quota). Le nevicate abbondanti al di sotto dei 400 metri di quota sono affidate all'azione di masse d'aria molto fredda e instabile provenienti da nord-ovest (Valle del Rodano). Accumuli superiori ai 10 cm, in tal caso, sono possibili anche in città e in pianura dove però, normalmente, la neve non perdura al suolo a lungo. Il limite massimo per l'accensione degli impianti di riscaldamento è fissato a dodici ore giornaliere dal 1º novembre al 15 aprile, a meno che situazioni climatiche particolari non ne giustifichino l'uso in altri periodi dell'anno<ref>Ad ogni modo, fuori dai periodi fissati non è consentito usare per più di sei ore giornaliere gli impianti di riscaldamento.</ref>. {{ClimaAnnuale |nome = [[Stazione meteorologica di Velletri|Velletri Centro]]<ref>{{cita web|http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Velletri|I dati della tabella si riferiscono al periodo trentennale 1973-2014|23 settembre 2014}}</ref> |tempmax01=10.6 |tempmax02=11.3 |tempmax03=13.9 |tempmax04=17.8 |tempmax05=22.8 |tempmax06=27.9 | |tempmax08=31.3 |tempmax09=26.5 |tempmax10=20.8 |tempmax11=15.2 |tempmax12=12.1 |tempmin01=3.8 |tempmin02=4.0 |tempmin03=5.7 |tempmin04=8.4 |tempmin05=11.7 |tempmin06=15.3 |tempmin07=17.9 |tempmin08=17.9 | |tempmin10=11.8 |tempmin11=8.2 |tempmin12=5.4 |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  |  }} * [[Classificazione climatica]]: zona D, 1544 GR/G * [[Diffusività atmosferica]]: media ==Origini del nome== L'etimologia del toponimo "Velletri" è controversa: si discute se abbia origine italica (volsca) o etrusca.<ref>{{cita web |url=http://www.belitristory.it/ |titolo=Belitry... |accesso=20 ottobre 2018}}</ref> Secondo i sostenitori dell'origine italica, il toponimo deriva da un antico termine volsco affine al [[lingua latina|latino]] ''"velia"'' (''"[[palude]]"'') e corrispondente anche al greco ''"ουελια"'' ("uelia"). Da qui ''Velestrom'', quindi luogo paludoso o prossimo ad una palude, nome usato probabilmente dai [[Volsci]] per chiamare l'antica Velletri.<ref>Così appare denominata la città nella ''lamina veliterna'', fibula bronzea rinvenuta nel 1784 a Velletri.</ref> Secondo i sostenitori dell'origine etrusca, la sillaba ''Vel-'' ("luogo") corrisponde alla prima sillaba di altri toponimi di area etrusca: Volterra (etrusco ''Velathri''), Volturno (''Velthurne''), Vulci (''VelXe'') ecc.<ref>{{cita web |url=http://www.centrostudilaruna.it/toponimi-italiani-di-origine-etrusca.html |titolo=Toponimi italiani di origine etrusca |autore=M.E.Migliori |data=2009 |sito=Centro Studi La Runa| accesso=20 ottobre 2018}}</ref> I [[Civiltà romana|Romani]] in seguito denominarono la stessa città ''Velitrae'', da cui il [[greco antico|greco]] ''Ουελιτραι'' ("Ouelitrai"), ''Ουελιτρα'' ("Ouelitra") o ''Βελιτρα'' ("Belitra")<ref>[[Antonio Nibby]], ''Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma'' - ''Velletri'', vol. III pp. 439-440, Roma, [[1829]].</ref>. Nel Medioevo, vengono attestate almeno sei varianti nel nome di Velletri riscontrate da vari atti ufficiali fino all'[[XI secolo]]<ref>Luigi Cardinali, ''Dissertazione su un antico sigillo capitolare veliterno'', da ''Atti dell'Accademia Romana di Archeologia'', tomo II.</ref>: appaiono infatti ''Velletrum'', ''Veletrum'', ''Veletra'', ''Velitrum, ''Bellitro, ''Villitria''. In seguito, fino al [[XVIII secolo]], accanto al toponimo corretto ''Velletri'' sopravvissero forme parallele come ''Blitri''<ref>George Hoefnagle in una veduta di Velletri stampata a [[Colonia (Germania)|Colonia]] nel [[1599]] scrisse come titolo dell'immagine ''"Velitrae vulgo Blitri"''.</ref> e ''Belitri''. {{CN|La voce ''vel'' significa acqua, acque, corso d'acqua, fiume.}} ==Storia== {{Vedi anche|Storia di Velletri}} === {{ Infatti proprio all'epoca del leggendario [[Anco Marzio]],  Quando, circa nel [[510 a.C.]], cadde la [[Età regia di Roma|monarchia di Roma]], la [[Lega Latina]] assieme agli [[Etruschi]] di [[Porsenna]] si allearono per rimettere [[Tarquinio il Superbo]] sul trono. Anche i [[Volsci]] di ''Velitrae'' parteciparono a questa alleanza<ref> Forse è proprio a questa battaglia a cui fa riferimento  {{ Questo ''ponte Menello'', anche denominato ''Minelli'' o ''Miniello'' in [[Dialetti dei Castelli Romani|dialetto velletrano]] avrebbe dunque servito egregiamente per circa duemilacinquecento anni i velletrani, prima di venire recentemente sostituito da un nuovo viadotto. Nel [[443 a.C.]] però i coloni romani di ''Velitrae'' si schierarono insieme ai Volsci contro Roma, attirandosi contro l'ostilità romana sotto forma prima dei tribuni Lucio e Spurio Papirio che, nel [[381 a.C.]], sconfissero veliterni e prenestini in una battaglia campale ai piedi delle mura cittadine<ref> {{ Con la perdita della libertà politica, ''Velitrae'' iniziò a decadere: priva di mura e isolata dalla grandi vie di comunicazione - la [[via Appia]] allora passava per [[Lanuvio]] - venne colonizzata ai sensi della ''Lex Sempronia'' di [[Caio Sempronio Gracco]]. [[Ottaviano Augusto]], nato Caio Ottavio Turino, primo [[imperatore romano|imperatore {{ === {{ La prima informazione su Velletri nel  Nel [[X secolo]] Velletri cadde verosimilmente sotto la signoria dei [[Conti di Tuscolo]]: infatti risulta menzionato, nel [[981]], un tale Stefano ''dux'' di [[Ariccia]], Velletri e [[Tuscolo (città)|Tuscolo]]<ref>Emanuele Lucidi, ''Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia, e delle sue colonie di Genzano e Nemi'', Roma, Tipografia Salomoni, [[1786]].</ref>. Del resto, l'intera area dei Colli Albani e dei Monti Prenestini era dominata dai Conti di Tuscolo, inclusa la rocca di [[Lariano]] prossima a Velletri. Nel [[1084]] [[Roberto il Guiscardo]] marciò contro Roma e, transitando per Velletri, incontrò la resistenza degli abitanti, che furono ricompensati per questo dal Papa, nel [[1101]], con un [[Breve apostolico|Breve]] che assegnò amplissimi confini alla Comunità veliterna. Nel [[XIII secolo]] Velletri era amministrata in forma di [[repubblica]]: ci erano il ''Consiglio Maggiore'', formato dai ''consules'', poi rimpiazzati da una consulta di ''novemviri''; un ''Sindaco'', con compito di vigilanza; i ''Connestabili'', con funzioni di guide militari; e un ''Podestà'' per i compiti giudiziari<ref> [[Papa Alessandro IV]] ([[1254]] - [[1261]]), già vescovo di Velletri, ordinò durante il suo pontificato di portare in Velletri le reliquie dei santi martiri Ponziano ed Eleuterio, conservate da allora nella cripta sottostante la [[Cattedrale di San Clemente (Velletri)|Cattedrale]]. Nel [[1268]] venne confermata la concordia tra la Comunità di Velletri e la castellania di [[Lariano]], soggetta alla [[Camera Apostolica]], ai sensi della quale<!--Ai sensi della concordi... dovettero riconquistare..? Non è chiaro il senso--> i velletrani dovettero riconquistare il castello occupato in quel periodo da Riccardo Annibaldi. Nel [[1298]] [[papa Bonifacio VIII]], che prima di divenire  Nel [[1328]] l'esercito di [[Ludovico il Bavaro]] si accampò a Velletri, prima di entrarvi; ma in seguito alla distruzione di [[Cisterna di Latina|Cisterna]], i velletrani si rifiutarono di far entrare di nuovo l'imperatore in città. Nel [[1342]], Nicola Caetani, signore di [[Fondi]], assediò Velletri per impadronirsene: la città tuttavia resistette valorosamente fino all'arrivo di rinforzi da  Nel [[1353]] venne inaugurata la Torre del Trivio, simbolo della città di Velletri e del suo prestigio: era il  Nel [[1408]] [[Ladislao I di Napoli]], durante il suo tentativo di conquistare lo [[Stato Pontificio]], occupò Velletri che gli aveva resistito. Tuttavia confermò magnanimamente gli ''Statuti'' cittadini e l'indipendenza. [[Ladislao I di Napoli|Ladislao]] tornò una seconda volta a Velletri nel [[1413]]. Riga 226 ⟶ 203: Nel [[1434]], durante la lotta contro i [[Colonna (famiglia)|Colonna]] ed i [[Savelli (famiglia)|Savelli]], [[Papa Eugenio IV]] rase al suolo il castello di [[Lariano]] con l'aiuto di 800 soldati velletrani, ragion per cui il territorio della castellania venne concesso alla Comunità di Velletri, rimanendo accorpato a Velletri fino al [[1967]]. Il  === {{ Nel [[1512]] è attestato che Velletri è ancora libera, e che il governo della città è tenuto dai ''Priori'', sostituti dei ''novemviri'', in numero di nove, eletti ogni sei mesi; da un ''Sindaco'', eletto ogni anno, e da altre figure come i ''Grascieri'', i ''Maestri di Strada'', il ''Procuratore dei Poveri'', ed altre. Da questi anni si inizia ad avere notizia concreta di Famiglie D'Alta Nobiltà (Tintisona, Mammucari,Etc.) sebbene gli storici siano certi che esse abitassero in loco già da moltissimo tempo. Nel  [[File:Velletri comune.jpg|upright=1.5|thumb|Il Palazzo comunale e il Tempietto di Santa Maria del Sangue in una foto del 1935]] Dopo questo episodio, si può considerare cessato il periodo dell'indipendenza politica di Velletri: {{Senza fonte|nel [[1559]] infatti il  Nel [[1589]] [[papa Sisto V]] sciolse il governo civile da quello temporale del vescovo, restituendo libertà al Comune: ma [[papa Gregorio XIV]] nel [[1591]] ordinò la riunificazione dei due poteri, sigillando così la fine definitiva del libero comune. Nel [[1744]] a Velletri si combatté una battaglia della [[guerra di successione austriaca]] tra le truppe austriache del principe Cristiano di Lobkowitz e quelle ispano-napoletane del re [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]]. La vittoria arrise a questi ultimi. Nel territorio veliterno rimasero i segni della guerra, oltre che nelle strade scavate dal genio militare napoletano sul [[monte Artemisio]], anche in vari edifici bombardati. {{vedi anche|Battaglia di Velletri (1744)}} Il  Il  Nel [[1848]], durante la [[Repubblica Romana (Risorgimento)|Repubblica Romana]], [[Giuseppe Garibaldi]] affrontò [[Ferdinando II di Borbone]] in una battaglia campale presso Velletri, ottenendo una clamorosa vittoria (Vedi [[Battaglia di Velletri (1849)]]). In seguito [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], rimasto affezionato a Velletri, scriverà alcune parole dedicate alla battaglia ora scolpite su una parete del cascinale su via Ariana che ospitò il quartier generale garibaldino: {{ Per quanto riguarda la comunicazioni, nel [[1856]] arrivò a Velletri il [[telegrafo]] e nel [[ Questo giovò non poco alla crescita della cittadina, anche dopo il passaggio al [[Regno d'Italia]] nel  ===Il  Alle 8:36 del 26 agosto [[1806]] un terremoto di [[magnitudo (geologia)|magnitudo]] 5,8 della [[scala Richter]] (VIII-IX [[scala Mercalli]]) colpì i [[Colli Albani]]. Si ebbero i massimi effetti nella città di Velletri, epicentro della scossa, dove vi fu una situazione di disastro territoriale con chiese, abitazioni e conventi rasi al suolo. Si tramanda che non si ebbero vittime, come ricordato anche in una lapide esposta nel 2006 nel Palazzo Comunale in occasione del bicentenario dell'evento. Il periodo sismico fu molto breve. Alla scossa principale seguirono alcune repliche il giorno stesso e il giorno 28 agosto. Fu il più violento terremoto prodotto dall'edificio vulcanico dei Colli Albani. Alcuni danni si verificarono anche a [[Roma]]. La scossa venne avvertita in tutto il centro-sud fino a [[Napoli]], [[Grosseto]], [[Terni]] e [[Pescara]]. Gli abitanti di Roma e dei Colli Albani spaventati, organizzarono messe solenni. Nacque in questo modo a Velletri la Festa della Madonna delle Grazie. ===Il XX secolo=== Nel [[1913]] arrivarono a Velletri le [[Tramvie dei Castelli Romani]], che collegavano la cittadina direttamente a Roma e agli altri Castelli Romani e che rimasero in funzione su questa tratta fino al [[1953]]. Nel [[1927]] l'OND ([[Opera Nazionale Dopolavoro]]), per volere del  ==== Seconda guerra mondiale ==== {{Vedi anche|I Castelli Romani durante la seconda guerra mondiale}} Durante la [[seconda guerra mondiale]], dopo lo [[Operazione Shingle|sbarco anglo-americano ad Anzio]] (22 gennaio [[1944]]), Velletri fu al centro del conflitto: negli ultimi giorni del maggio 1944, mentre cadevano sia la [[linea Gustav]] a [[Cassino]] che la [[linea Hitler]] a [[Pontecorvo]], i tedeschi crearono una terza linea fortificata, chiamata [[linea Caesar]], che si estendeva fra [[Torvaianica]], [[Lanuvio]], Velletri, [[Artena]] e [[Valmontone]]. A Velletri era di stanza la I divisione paracadutisti della ''[[Wehrmacht]]'', Il generale statunitense [[Mark Wayne Clark]] ordinò il 25 maggio un'offensiva contro la ''linea Caesar'', che tuttavia resistette duramente; sennonché la 36ª divisione di fanteria americana comandata dal general Walker individuò una falla nello schieramento tedesco sul [[Monte Artemisio]], tra Velletri e Valmontone: così tra il 30 ed il 31 maggio 1944 il 142º ed il 143º reggimento penetravano attraverso lo schieramento tedesco da Monte Artemisio, mentre il 141º attaccava Velletri per copertura; l'operazione riuscì con successo, e il 1º giugno Velletri cadde, seguita il giorno dopo da Valmontone ed il 3 giugno da [[Lanuvio]] e dagli altri Castelli Romani<ref>Raimondo Del Nero, ''La Valle Latina - Storia di un ambiente'', Albano Laziale, 1990; [[Zaccaria Negroni]], ''[[Marino sotto le bombe]]'', Marino, 1948.</ref>. Il 18 febbraio 1944 tredici cittadini vennero [[Eccidio martiri di Pratolungo|trucidati in contrada Pratolungo]] dai soldati tedeschi, durante una rappresaglia che non risparmiò nemmeno una donna incinta, Artemisia Mammucari. Nel 1994 fu posta una stele a memoria delle vittime a poca distanza dal luogo dell'eccidio, in via di Vecchia Napoli. Velletri uscì dalla guerra praticamente distrutta: erano stati danneggiati i suoi monumenti più importanti, dalla Torre del Trivio al Palazzo Comunale e a Palazzo Ginnetti, quest'ultimo distrutto e mai più ricostruito; numerose erano state anche le vittime umane, nonostante lo sfollamento ordinato dalle autorità militari tedesche. La rinascita recente di Velletri è stata tuttavia rapida ed evidente; nonostante lo smembramento nel [[1967]] sia a livello amministrativo, con la concessione di indipendenza al comune di Lariano, sia a livello religioso, con lo scorporo della [[Diocesi di Latina]] e la successiva creazione della [[Sede suburbicaria di Velletri-Segni]], la città si è ripresa ottimamente, con il sorgere di scuole superiori e di centri culturali, della nuova sede del Tribunale e del Battaglione Allievi Sottufficiali dei [[Carabinieri]], poi [[Scuola allievi marescialli e brigadieri carabinieri|I Reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri]] e del carcere. ===Dal 2000 in poi=== Nel [[2000]] è stata inaugurata la nuova sede della Biblioteca Comunale "Augusto Tersenghi"; nel frattempo, è in corso tutta un'opera di rinascita culturale con l'apertura del Teatro di Terra ([[1995]]) e la riapertura del Teatro "[[Ugo Tognazzi]]", il ripristino del Museo civico archeologico e del Museo diocesano. Nel 2013 è stato riaperto anche il Teatro Artemisio. Il 14 giugno [[2001]] è stata presentata dall'onorevole [[Mario Pepe (politico 1951)|Mario Pepe]] alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] una proposta di legge sull'istituzione di una ''provincia dei Castelli Romani'' con capoluogo proprio Velletri<ref>{{cita web|url=http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/sk1000/articola/0853.htm|titolo=Proposta di legge n° 853 XIV Legislatura|editore=Camera dei Deputati|accesso=17 marzo 2011}}</ref>. {{Citazione|I Castelli Romani rappresentano dunque un'area-sistema assolutamente peculiare, di cui fanno parte città notevolmente popolate legate tra loro da millenari legami storici e culturali nonché da un elevato indice di complementarità economica, con particolare riferimento al settore turistico [...] Appare pertanto ormai anacronistica la eccessiva dipendenza dei Castelli Romani [...]|[http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/sk1000/articola/0853.htm Camera dei Deputati - proposta di legge n° 853 XIV Legislatura], pp. 2-3.}} Nella proposta dell'onorevole Pepe, i comuni che sarebbero dovuti entrare nella ''provincia dei Castelli Romani'' erano [[Albano Laziale]], [[Anzio]], [[Ardea]], Ariccia, [[Artena]], [[Carpineto Romano]], [[Castel Gandolfo]], [[Cave (Italia)|Cave]], [[Colleferro]], [[Colonna (Italia)|Colonna]], [[Gavignano (Italia)|Gavignano]], [[Genazzano]], Genzano di Roma, [[Grottaferrata]], Lanuvio, Lariano, Marino, [[Monte Compatri]], [[Montelanico]], [[Monte Porzio Catone]], [[Nemi]], [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], [[Olevano Romano]], [[Palestrina]], [[Pomezia]], Rocca di Papa, [[Rocca Priora]], [[San Cesareo]], [[San Vito Romano]], [[Segni (Italia)|Segni]], Valmontone, Velletri e [[Zagarolo]]<ref>{{cita web|url=http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0001710.pdf|formato=pdf|editore=Camera dei deputati|titolo=Proposta di legge n° 853 XIV Legislatura, art. 1|pagina=5|accesso=17 marzo 2011|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304080938/http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0001710.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Il capoluogo della provincia istituenda sarebbe stato Velletri, sia a ragione della posizione baricentrica che "del ruolo e dell'importanza strategica di Velletri"<ref>{{cita web|url=http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0001710.pdf|formato=pdf|editore=Camera dei deputati|titolo=Proposta di legge n° 853 XIV Legislatura|pagina=2|accesso=17 marzo 2011|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304080938/http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0001710.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Le risorse finanziarie assegnate alla provincia, una volta costituita, erano state preventivate in 4.600 milioni di lire<ref>{{cita web|url=http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0001710.pdf|formato=pdf|editore=Camera dei deputati|titolo=Proposta di legge n° 853 XIV Legislatura, art. 4|pagina=6|accesso=17 marzo 2011|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304080938/http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0001710.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. ===Simboli=== [[ [[File:Velletri-Gonfalone.png|thumb|right|100px|Il gonfalone]] Stemma, gonfalone e bandiera attuali sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 luglio 2002.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?14152 |titolo= Velletri |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 1º maggio 2023 }}</ref> Lo stemma veliterno, di antichissima origine, è così descritto ufficialmente: {{Citazione|[[Troncato]]: il primo, di rosso, al [[Castello (araldica)|castello]] d'oro, murato di nero, [[Attributi araldici di forma geometrica#Merlato alla ghibellina|merlato alla ghibellina]], munito di tre torri, merlate di quattro, la torre centrale più alta e più larga, finestrata con grande finestra di nero, le torri laterali finestrate dello stesso, il fastigio merlato di nove, esso castello chiuso con tre porte di nero, la centrale più alta e più larga, fondato sulla linea di partizione; il secondo, di argento, ai tre alberi di alloro, sradicati, la chioma di verde, il tronco e le radici al naturale, i tronchi intrecciati alla corda di rosso; il tutto con la [[Bordura|bordatura]] di verde, caricata in capo dalle lettere puntate maiuscole, di nero, SPQV; sui fianchi e in punta, dalla scritta, in lettere maiuscole di nero, coricate e con la sommità esterna, EST MIHI LIBERTAS PAPALIS ET IMPERIALIS, in senso orario e con l'inizio a sinistra in alto. Lo scudo è accollato alla [[aquila bicipite]], di nero, allumata di rosso, rostrata e armata d’oro, con il volo abbassato, sormontata dalla corona regia, con cinque vette visibili, ornate di perle, sostenenti il [[Mondo (araldica)|mondo]] e la crocetta d'oro, chiusa con velluto di rosso; lo scudo è timbrato dalla corona infilata nei colli dell'aquila, formata dal cerchio d'oro, cordonato ai margini, gemmato, cimato da cinque fioroni visibili, d'oro, sostenuti da punte, dello stesso; sotto lo scudo, due fronde d'alloro e di quercia, di verde, l’alloro con le drupe d'oro e la quercia con le ghiande dello stesso, decussate in punta, legate dal nastro tricolorato dai colori nazionali.<ref>Blasonatura più sintetica: «Torre in campo rosso, allori in campo d'argento racchiusi nel motto ''Est mihi libertas papalis et imperiali'' più le quattro sigle S.P.Q.V., il tutto accollato sull'aquila bicipite austriaca ad ali spiegate, con la duplice corona reale imperiale.» [http://www.comuni-italiani.it/058/111/stemma.html Descrizione Ufficiale della Commissione Araldica]</ref>}} I colori cittadini sono l'[[argento]] e il [[rosso]]. Lo storico motto cittadino è ''Est mihi libertas papalis et imperialis''  Un altro motto cittadino è il più tradizionale SPQV ''(Senatus Populusque Veliternus)'', versione provinciale del più noto [[SPQR]]. Si tratta in ogni modo di una tradizione molto recente risalente al XVII secolo. Del motto cittadino, infatti, Ascanio Landi non ne parla, mentre Bonaventura Theuli nel suo ''Teatro Historico'' afferma: «Donde habbia havuto principio scritto tanto honorevole, io non l'hò potuto trovare; si tiene però comunemente, c'habbia havuto origine dall'haver de Velletri una Femeglia havuto i suoi natali, la quale è stata seminario de' Pontefici, e d'Imperatori, come se dirà à suo luogo». È solamente Alessandro Borgia a spiegarne l'origine, come riconoscimento da parte di Giustiniano e Narsete, citando però come unica fonte l{{'}}''Opera imperfetta'' scritta da suo padre Clemente Erminio Borgia! La menzione del più antico stemma veliterno è riportata sempre dal Borgia che parla di un ''antichissimo sigillo di metallo trovato frà alcune ruine di Velletri, e conservato già nel museo di Giovanni Paolo Ginnetti'', è questa la più antica rappresentazione iconografica che raffigurerà poi lo stemma comunale: un castello con tre torri, non ancora definito come rocca, circondato da alberi da frutto. Sul margine di questo stemma si legge: ''Signum Communis Veletri, Sit vobis papalis libertas imperialis'', motto che verrà poi trasformato in ''Est mihi libertas papalis et imperialis'' che comparirà nelle rappresentazioni dello stemma veliterno a partire dal 1643. Della scritta SPQ Veliternus ne parla per la prima volta Antonio Mancinelli nel suo commento ai ''Carmi'' di Orazio pubblicato a Venezia nel 1492, lamentandone la distruzione ad opera di un ''livore ductus quidam ex Aquapendente oriundus'', familiare del cardinale Rotomagense, del quale Mancinelli dice di tacere il nome per non consegnarlo alla storia come era successo a Erostrato distruttore del tempio di Diana Efesina. Il personaggio in questione dovrebbe essere comunque identificabile con Giacomo di Aquasparta, uno dei commissari del cardinale d'Estouteville che nel 1479 stabilirono, con sentenza arbitrale, i confini tra il territorio di Velletri ''quod fuit Faiole'' e il castello di Nemi. Sembrerebbe comunque apparentemente inspiegabile una distruzione basata sull'invidia, da parte di un funzionario pubblico alle dirette dipendenze del cardinale, di un reperto archeologico così importante a meno che l'opera non fosse stata frutto di una volgare imitazione contemporanea. Iacobus de Acquasparta era un personaggio molto noto, forse residente nella stessa città di Velletri, già attivo nella regione almeno dal 1472, essendo stato collettore della vigesima dovuta dagli Ebrei, come testimoniato dalla ''descriptio'' da lui redatta dei fuochi ebraici della regione. C'è poi una coincidenza temporale quanto meno singolare del ritrovamento della lapide veliterna, avvenuta secondo Mancinelli nella già diruta chiesa di Santo Stefano, con quella su cui era incisa la scritta "SPQ Lanivinus". Di quest'ultima Mancinelli era perfettamente a conoscenza poiché era stata riportata da Martino Filetico nel suo commento ad Orazio pubblicato solo pochi anni prima. Proprio questa testimonianza epigrafica servì a Mancinelli per rilevare l'errore tra le due città di Lavinio e Lanuvio vulgato nelle stampe precedenti al suo commento sulla ''Geographia'' di Strabone. Il gonfalone è un drappo di rosso. === {{Onorificenze | immagine = Corona di Città Italiana.svg | nome_onorificenza = Titolo di Città | collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia | motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica | data = 31 ottobre 1968<ref name="ACS"/> }} ==Monumenti e luoghi d'interesse== [[File:Torre del Trivio.JPG|miniatura|upright=0.7|La torre del Trivio, campanile della [[Chiesa di Santa Maria del Trivio]], uno dei simboli della città.]] [[File:Palazzo Comunale.jpg|miniatura|Il Palazzo comunale.]] ===Architetture religiose=== {{Vedi anche|Chiese di Velletri}} * [[Cattedrale di San Clemente (Velletri)|Basilica Cattedrale di San Clemente]] * [[Chiesa di Santa Maria del Trivio (Velletri)|Chiesa di Santa Maria del Trivio]] * Chiesa del Santissimo Salvatore * Chiesa di San Michele Arcangelo * Chiesa di San Martino da Tours (XI-XIX secolo) * Chiesa di Sant'Antonio da Padova * Ex Chiesa e convento di San Francesco d'Assisi * Chiesa di San Lorenzo * Chiesa dei Santissimi Pietro e Bartolomeo * Chiesa di Santa Chiara d'Assisi * Chiesa di Santa Teresa<ref>Anche denominata del SS. Nome di Gesù.</ref> * Chiesa di Sant'Antonio Abate<ref>Anche denominata Sant'Antonio di Vienna.</ref> * Chiesa di San Crispino<ref>Anche denominata della [[Madonna di Costantinopoli]].</ref> * Resti della chiesa della SS. Concezione detta della Coroncina  * Chiesa di San Silvestro<ref>Anche denominata di San Giuseppe.</ref> * Chiesa della Madonna della Neve * Oratorio di Santa Maria del Sangue * Chiesa della Santissima Trinità * Chiesa di Sant'Apollonia * Chiesa di San Giovanni in Plagis * Chiesa di San Giovanni Battista * Chiesa di Santa Maria dell'Orto * Chiesa di Santa Maria degli Angeli * Chiesa della Santa Croce del Monte Calvario<ref>Anche denominata dei Cappuccini.</ref> * Chiesa di Santo Stefano<ref>Anche denominata di San Rocco.</ref> * Chiesa Santa Maria del Carmine *Chiesa della Madonna del Rosario  * Chiesa Regina Pacis ===Architetture civili=== * Palazzo Comunale; l'edificazione di una nuova sede per ospitare la sede dei Priori della Comunità di Velletri venne votata dal Consiglio Maggiore con delibera del 12 ottobre [[1572]]. La prima pietra del nuovo edificio, concepito in maniera monumentale, venne posata il 26 gennaio [[1575]]. Gli architetti furono [[Jacopo Barozzi da Vignola|Il Vignola]] e [[Giacomo della Porta]]. Completato nel [[1590]], in realtà gli interventi sulla struttura si protrassero fino al [[1720]]. Distrutto nel [[1944]], il palazzo è stato ricostruito, in seguito al conflitto mondiale, sostanzialmente fedele al progetto originario. * Palazzo Vecchio o Palazzo dei Conservatori; iniziato nel [[1822]] come sede della [[Delegazione di Velletri]], divenne poi dal [[1870]] sede degli uffici giudiziari e del Palazzo di Giustizia. Danneggiato nel 1944, l'edificio è stato ricostruito fedelmente al progetto originale. * Palazzo Ginnetti; costruito dal cardinal Marzio Ginnetti alla metà del [[XVII secolo]], era famoso per la loggia arcata del cortile interno e per il vasto parco. La sua decadenza, iniziata nel [[1744]] quando vi si stanziarono le truppe napoletane e [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] in margine della [[battaglia di Velletri (1744)|battaglia di Velletri]], è cessata con la parziale distruzione causata dai bombardamenti anglo-americani del [[1944]] e la sua seguente totale demolizione nel dopoguerra per far posto a due palazzi moderni. Questione che a distanza di tanti anni ancora provoca nella popolazione amarezza e dubbi. Di esso resta oggi soltanto il parco adibito a giardino pubblico col nome di Villa Ginnetti. * Palazzo Toruzzi. * Palazzo Borgia. * Palazzo Alfonsi. * Palazzetto Corsini. * Palazzo Romani. * Palazzo Filippi. * Palazzo Vescovile. * Palazzo De Bonis. * Convento di San Francesco, dopo l'unità d'Italia ''Caserma G. Garibaldi'' (oggi conosciuto come ''Casermaccia''). * Villa Bernabei (restituita alla città nel 2011 ed utilizzata dal Comune a scopi culturali). ===Architetture militari=== [[ Velletri fin dall'età volsca venne cinta di poderose mura, rase tuttavia al suolo nel [[338 a.C.]] per punizione dopo la definitiva conquista romana e la riduzione della città allo ''status'' di colonia agraria. In età antica, le mura non vennero più ricostruite. Nel  Nel [[XVI secolo]] venne riedificata e rafforzata la cerchia muraria, con la chiusura di alcune porte  ''[[Porta Napoletana]]'' venne edificata nel [[1511]] da manovalanze di provenienza lombarda ''Porta Romana'' invece ricostruita in forme monumentali nel [[1573]] su progetto di [[Jacopo Barozzi da Vignola]], meglio noto come ''il Vignola'', assieme al bastione vicino. Tuttavia, nel corso dei lavori di ampliamento della [[via Appia]], la porta è stata distrutta e in suo luogo venne realizzato prima il ''blocco di porta Romana'', un posto di dogana, e poi l'attuale piazza Giuseppe Garibaldi. ===Altro=== [[File:Caduti sul lavoro.jpg|thumb|upright=0.8|Monumento ai Caduti sul Lavoro.]] [[File:Velletri - fontana p.zza G.Garibaldi.JPG|thumb|La Fontana del Simbrivio di Piazza Giuseppe Garibaldi.]] * Monumento ai Caduti; progettato dall'architetto Emanuele Cannigia, venne inaugurato il 2 giugno [[1927]] al cospetto del [[re]] [[Vittorio Emanuele III di Savoia]]. È situato in un angolo di Piazza Giuseppe Garibaldi. * Monumento a [[Urbano VIII]]; edificato nel [[XVII secolo]] al centro delle due fontane di Piazza Cairoli, già ''piazza del Trivio'' o ''piazza Grande'' o "dammonte", era una statua in [[bronzo]] raffigurante papa Urbano VIII: venne abbattuto nel [[1798]] durante la Repubblica Romana del periodo napoleonic<ref>Vedi [[Rivoluzione francese nei Castelli Romani e a Velletri]].</ref>. Numerose sono le fontane pubbliche a Velletri, alcune delle quali monumentali. Sono servite tutte dall{{'}}''[[acquedotto]] comunale'', realizzato nel [[XVII secolo]] dall'ingegnere [[Giovanni Fontana (architetto)|Giovanni Fontana]], che parte dalle selve della Faiola presso Monte Artemisio seguendo un tracciato tortuoso e un percorso ingegnoso. L'acquedotto, distrutto nell'ultimo tratto durante i fatti bellici del [[1744]]<ref name="Vedi 1744" />, venne riattivato dall'ingegner Girolamo Romani con lavori eseguiti tra il 1842 e il 1845<ref>[[Gaetano Moroni]], ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]] - Velletri'', Vol. XC p. 44.</ref>. Tra le fontane vanno menzionate: *  *  *  *  ===Siti archeologici=== Dell'antica ''Velitrae'', città dei  In [[età romana]] esistevano a ''Velitrae'' templi pagani dedicati ad [[Apollo]], [[Ercole]], [[Marte (divinità)|Marte]]<ref> Nel [[1784]], nell'ambito di lavori nella  Fuori  Della grandiosa villa, costruita su tre terrazzamenti in tre diversi periodi (repubblicano, imperiale e cristiano), non rimane alcuna traccia mentre è ancora in buone condizioni la cisterna di età repubblicana. Infatti la zona, nonostante il vincolo, è stata lottizzata per cui la cisterna è oggi inglobata in un’abitazione privata e non accessibile. Particolarità di questa [[cisterna]] di età repubblicana a tre navate della dimensione di 15,05 x 13,20, sono i pilastri che sostengono archi ogivali a sesto molto acuto, unico esempio conosciuto della loro utilizzazione nel mondo romano. L'ultima testimonianza della decorazione della villa era un [[mosaico]] sul quale è stato collocato un palo dell'[[Enel]]. L'area, lottizzata, appartiene a privati. Un'altra [[cisterna]] romana esiste in località Capanna Murata e prende nome di ''Cisterna di Centocolonne'' poiché sorretta da trentadue pilastri, disposti su quattro file. Situata lungo il tracciato dell’Appia antica, fino al [[1982]] sembrava isolata nella campagna e non se ne capiva la funzione. Quell’anno (nonostante il vincolo archeologico apposto sull’area) il terreno su cui è ubicata è stato oggetto di uno sbanco edilizio che, oltre a sfondare la volta della monumentale costruzione, ha messo in luce resti di una villa, solo in parte interessata dal successivo sondaggio di scavo promosso dalla Soprintendenza. Ancora una cisterna romana, delle dimensioni di 25,80 x 11,60 m, è stata trovata in località Civitana, su un terrazzo artificiale di dimensioni 120 x 120 m, a ridosso dell'antica via Appia. ===Aree naturali=== {{Vedi anche|Parco Regionale dei Castelli Romani}} La principale area verde urbana è il Giardino Comunale di via Orti Ginnetti, la cui superficie era anticamente occupata appunto dagli ''Orti Ginnetti'', complesso verde dal grande fascino annesso all'omonimo Palazzo (Villa Ginnetti). Vi sono Elenco principali aree verdi di Velletri: * Parco di Villa Ginnetti: villa storica della città di Velletri, era l'antico giardino del distrutto Palazzo Ginnetti. L'imponente edificio della famiglia Ginnetti, che dominava l'antistante Piazza Cairoli ed era arricchito al retro dall'enorme giardino, è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale. È rimasta soltanto l'area verde, impreziosita dal cancello monumentale della villa stessa. Ristrutturata nel 2008 è punto d'incontro dei giovani e luogo di eventi culturali, oltre ad essere museo a cielo aperto con l'esposizione di alcuni ruderi della persa villa a cavallo tra le aree verdi. Centro pulsante di eventi cittadini di prim'ordine quali la festa dell'uva e quella delle Camelie, è dotata di una vasta area pianeggiante per concerti ed iniziative. * Parco Muratori: secondo parco cittadino per estensione, si trova immerso nel centro urbano periferico e dispone di un largo parcheggio. A pochi metri è situato il distaccamento dell'Università della Tuscia di Viterbo. Anch'esso ristrutturato nel 2008, è stato dotato di una grossa area coperta al centro del parco dove hanno luogo iniziative culturali. * Giardini Comunali di via Metabo: situati in vicinanza della Basilica di S.Clemente, sono abituale ritrovo di bambini e famiglie dell'area Sud del centro cittadino. Arredati con fontane, panchine, aiuole e giochi per bambini rappresentano un'area preziosa * Giardinetti di Piazza Martiri di Pratolungo: in posizione strategica tra il corso della Repubblica e le vie interne, sono corredati da una fontana e da aiuole con panchine. Recentemente costruiti (negli anni duemila) sono punto di ritrovo abituale per molte famiglie che decidono di passare in pieno centro le proprie giornate. * Parco S.Maria dell'Orto: in posizione periferica rispetto agli altri parchi cittadini, annovera una delle più antiche fonti di acqua pubblica di Velletri. Utilizzato per feste e aperto al pubblico quotidianamente, dispone di un bar, una pista di pattinaggio pubblica e di servizi igienici. Teatro delle iniziative annuali del "Velletri blues", eventi musicali che richiamano pubblico da tutti i Castelli Romani. * Giardini Comunali del Ponte Rosso: in posizione sottostante alla via Appia, sono uno dei polmoni verdi più suggestivi della città. Da qualche anno sede dello Skate Park, rappresentano un ritrovo per i giovani del luogo e per i residenti della zona Nord di Velletri. * Villa di Viale Marconi (ex villa romana): costruita sulle rovine della vecchia villa romana che si vocifera sia appartenuta ad Ottaviano Augusto, il giardino di Viale Marconi è una delle aree verdi più imponenti della città. A due passi dalla stazione ferroviaria di Velletri nei mesi estivi ospitail "Marconi Village", appuntamento fisso dell'estate veliterna con stand e musica nell'arco di tempo da luglio a settembre. Dotata di una pista di pattinaggio pubblica. * Giardinetti di Piazzale Donatori del Sangue (o Belvedere) * Villa Comunale di Piazza Garibaldi (con busto di Giuseppe Garibaldi): area verde ad inizio corso della Repubblica, tristemente famosa per il busto in bronzo di Giuseppe Garibaldi trafugato da ignoti. Nel 2010 è stato ri-installato il monumento all'eroe dei due mondi, e la villa è stata oggetto di restyling con l'installazione di nuovi arredi urbani. * Monumento ai Caduti: situato in posizione sopraelevata, è chiuso al pubblico e visibile soltanto dall'esterno. È dotato di giardini ornamentali che fanno da contorno alle incisioni dei nomi dei caduti durante la seconda guerra mondiale. Annualmente, in occasione dell'anniversario del bombardamento su Velletri del 22 gennaio 1944, avvengono le celebrazioni di autorità e superstiti per commemorare i caduti. * Giardini del Centro Culturale Amministrativo ([[zona 167]]): costruiti insieme al Centro Culturale Amministrativo, volgarmente detto "Ciammellone", sono dotati di panchine e aree verdi che abbracciano l'area della zona 167 e del quartiere S. Biagio. ==Società== Riga 407 ⟶ 409: |- |[[1827]] |{{formatnum:9744}}<ref>''Statistica dello Stato Pontificio - [[1827]]'', da  |- |[[1832]] | |- |[[1853]] | |- |[[1961]] | |- |[[1982]] | |- |[[1985]] | |- |[[1991]] | |- |[[1995]] | |- |[[2001]] | |- |[[2005]] |{{formatnum:50324}}<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/pop2005/index.html|editore=ISTAT|titolo=Popolazione residente al 1º gennaio 2005|accesso=19 marzo 2011|dataarchivio=25 marzo 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/66PukLs8h?url=http://demo.istat.it/pop2005/index.html|urlmorto=sì}}</ref> |- |[[2006]] |{{formatnum:50699}}<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/pop2006/index.html|editore=ISTAT|titolo=Popolazione residente al 1º gennaio 2006|accesso=19 marzo 2011|dataarchivio=8 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091108235558/http://demo.istat.it/pop2006/index.html|urlmorto=sì}}</ref> |- |[[2007]] |{{formatnum:51021}}<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/pop2007/index.html|editore=ISTAT|titolo=Popolazione residente al 1º gennaio 2007|accesso=19 marzo 2011|dataarchivio=23 giugno 2013|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6Ha5QqdaP?url=http://demo.istat.it/pop2007/index.html|urlmorto=sì}}</ref> |- |[[2010]] |{{formatnum:53447}}<ref name="autogenerato1" /> |} {{Demografia/Velletri}} ===Etnie e minoranze straniere=== Al 31 dicembre 2023 i residenti stranieri erano 5.207, ovvero il 9,81% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2022&i=P03}}</ref> ===Lingue e dialetti=== {{ L'idioma ufficiale di Velletri è ===Religione=== Riga 459 ⟶ 463: Nella ''Statistica dello Stato Pontificio'' del [[1853]] risultavano 5 ebrei residenti a Velletri. A Velletri è presente una  ===Tradizioni e folclore=== * ''Festa patronale di [[Papa Clemente I|San Clemente]]''; ricorre il 23 novembre. * ''Festa patronale di [[Madonna delle Grazie (Velletri)|Santa Maria delle Grazie]]''. * ''La Pasquella''; si tiene il 5 gennaio: Si tratta di un canto augurale portato dalle diverse squadre di pasquellari alle famiglie veliterne, un augurio che copre la famiglia da quel momento all'avvento della pasqua.<ref>[https://www.reteitalianaculturapopolare.org/archivio-partecipato/item/3135-la-tradizione-della-pasquella-a-velletri.html Rete di cultura popolare]</ref> * ''Palio delle Decarcie''.<ref>[http://paliodecarcie.blogspot.com/p/le-origini.html Palio Decarcie]</ref> ===Istituzioni, enti e associazioni=== [[ [[ [[ Velletri è, assieme a Lariano, parte del distretto H5 (che proprio in città ha sede) dell'ASL RMH. L{{'}}''Ospedale Civile "Paolo Colombo"'' è la locale struttura sanitaria pubblica. Sono presenti una struttura sanitaria privata, la ''Casa di Cura Madonna delle Grazie'', con 175 posti letto ed una [[residenza sanitaria assistenziale]] accreditata, la casa di cura ''Il Pigneto''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/24/Anziani_sanita_Accreditate_nuove_strutture_co_0_20131124_f972615e-54d6-11e3-97e7-9f27278aa1c5.shtml Anziani e sanità Accreditate 15 nuove strutture<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> con 40 posti residenziali. Il ''San Raffaele'' nota un tempo come ''Clinica Madonna della Letizia'', anch'essa accreditata come residenza sanitaria assistenziale, dotata di pronto soccorso e 402 posti letto non è più operativa<ref>[http://www.castellinotizie.it/2012/01/04/velletri-rabbia-e-indignazione-per-la-chiusura-del-san-raffaele/ Castelli Notizie – Velletri, INDIGNAZIONE PER LA CHIUSURA DEL SAN RAFFAELE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Hanno inoltre sede nel comune: la [[Scuola allievi marescialli e brigadieri carabinieri]], il [[Tribunale]] e il carcere di massima sicurezza. ==Cultura== [[ === Istruzione  ====Biblioteche==== La principale biblioteca pubblica di Velletri è la [[Biblioteca comunale Augusto Tersenghi]], istituzione di antica fondazione che raccoglie diversi fondi librari radunati da privati fin dal [[XVIII secolo]] ed è parte integrante del SBCR (''[[Sistema bibliotecario dei Castelli Romani]]''). ====Scuole==== Le prime scuole per l'infanzia hanno a Velletri radici molto antiche. Un [[Istituto dei  Nel [[1874]] venne aperta una scuola elementare di tirocinio annessa alla Reale Scuola Normale. {{Citazione|''Velletri si distingue anche nel pubblico insegnamento, sì per l'istruzione e educazione della gioventù, sì per l'emulazione nelle scienze, come ancora negli istituti benefici e caritatevoli a vantaggio dei bisognosi.''|Gaetano Moroni, ''Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri'', vol. LXXXIX p. 238, Venezia, [[1851]].}} Nell'anno scolastico [[1999]]-[[2000]], {{formatnum:10090}} ragazzi frequentavano scuole di ogni ordine e grado nel territorio di Velletri.<ref name="Sistan">{{cita web|url=http://www.sistan.it/strum/pie/velletri.pdf|editore=ISTAT-Comune di Velletri|titolo=Velletri - L'informazione torna ai cittadini|accesso=19 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060511112920/http://www.sistan.it/strum/pie/velletri.pdf}}</ref> ;Scuole superiori {{Vedi anche|Istituto Statale di Istruzione Superiore Mancinelli-Falconi}} Un Collegio della [[Compagnia di Gesù]] venne fondato a Velletri con la bolla di [[papa Pio IX]] ''Quod Divina Sapientia'' del  * Una Reale Scuola Normale fu istituita a Velletri con Regio Decreto del 23 settembre [[1872]], e concepita come istituto magistrale per adempiere alla ''necessità di meglio provvedere alla formazione di buoni insegnanti per le scuole elementari maschili e femminili in provincia di Roma''<ref>R.D. 23 settembre [[1872]], {{cita web |url=http://www.mancinelli-falconi.it/index1.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=7 luglio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070330171034/http://www.mancinelli-falconi.it/index1.htm |dataarchivio=30 marzo 2007 }}.</ref>. Nel [[1891]] la scuola venne intitolata a Clemente Cardinali ([[1789]]-[[1839]]), archeologo e intellettuale velletrano. Stabilita la sede in prossimità della chiesa di San Lorenzo, nell'ex-convento dei [[Francescani|PP. Francescani]], la scuola venne dotata di una scuola elementare di tirocinio, di un Convitto, di un Osservatorio Sismico nel cortile, più un gabinetto di fisica, uno di scienze naturali, una biblioteca, ed un museo scolastico. La scuola, tramutata in seguito in Istituto Magistrale e dedicata a Dante Falconi<ref>Eroe della prima guerra mondiale nativo di Velletri.</ref>, è stata nel [[1999]] accorpata all{{'}}''Istituto di Istruzione Superiore "Mancinelli-Falconi"'', e gradualmente sostituita dagli indirizzi di liceo socio-psicopedagogico e liceo di scienze sociali. * L'Istituto di Istruzione Superiore "Antonio Mancinelli-Dante Falconi" è frutto dell'unione tra varie istituzioni scolastiche, e offre i corsi di [[liceo classico]], liceo linguistico, [[liceo socio-psicopedagogico]] e liceo delle scienze sociali. Il liceo ha una succursale a Velletri Centro. * Dal 1990 ha aperto i battenti il Liceo Scientifico Statale "Ascanio Landi", con il corso di [[liceo scientifico]], liceo Scientifico Informatico e Liceo Scientifico Linguistico. Il liceo ha una succursale presso un'altra scuola veliterna. * L{{'}}Istituto Tecnico Industriale Statale "[[Giancarlo Vallauri]]" è un [[istituto tecnico]] nato nel [[1960]] come succursale dell{{'}}Istituto "[[Enrico Fermi]]" di Roma: divenuto autonomo nel [[1968]]. Offre i corsi di Istituto Tecnico e Liceo Scientifico Tecnologico. * L{{'}}Istituto Tecnico Commerciale Professionale Statale "[[Cesare Battisti]]" è nato negli [[anni 1950|anni cinquanta]] del [[XX secolo]]. * L{{'}}Istituto di Istruzione Superiore "[[Juana Romani]]" è una scuola con principale indirizzo artistico. * Velletri è inoltre sede dell'Istituto Agrario nel quale alloggia anche la sede dell'Istituto per Geometri, sede distaccata è invece l'istituto di Ragioneria. * L'"Enrico Fermi", è invece un istituto tecnico commerciale e liceo privato con scuole serali. * L' " I.P.S.S.A.R Ugo Tognazzi" è invece un istituto alberghiero. ====Università==== L{{' Agli inizi del [[XX secolo]] scoppiò un'ardua lotta tra [[Marino (Italia)|Marino]] e Velletri per ospitare la sede distaccata della ''Facoltà di Agraria'' dell'[[Università "La Sapienza"]] di [[Roma]]; la lotta venne infine spuntata da Velletri, con grande delusione dei marinesi<ref>Giovanni Lovrovich, Franco Negroni, ''Lo vedi ecco Marino'',  A Velletri Sempre a livello universitario, in città ha sede l'Università della Terza Età, aperta a tutti gli over 65. È una delle sedi del polo laziale insieme a quelle di Roma, Frosinone, Ariccia e Cassino. ====Musei==== *  Il museo si suddivide in due itinerari: :* ''Itinerario archeologico''; racchiude il cuore della collezione, con il ''Sarcofago delle Fatiche di Ercole'', risalente al [[II secolo]] e rinvenuto nel [[1955]], la ''Lastra dell'Orante'', del [[IV secolo]], e le ''Terrecotte Volsche'', rinvenute nel [[1910]]. Altri reperti vennero rinvenuti nel [[1881]], mentre nel [[1980]] venne alla luce un [[sarcofago romano]]; :* ''Itinerario di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani''; aperto nel [[2005]], è un interessante viaggio nella [[preistoria]] dei Colli Albani, suddiviso in cinque sezioni: ::* ''Geologia''; uno scenografico "condotto di fuoco" conduce il visitatore in un ambiente che riproduce un'eruzione vulcanica; ::* ''Paleontologia''; vengono esposti reperti fossili e viene spiegata la fossilizzazione; ::* ''Antropologia''; viene analizzato lo sviluppo de primi uomini; ::* Preistoria; tramite ricostruzioni fedeli, viene riproposto lo sviluppo dell'uomo prima della [[La scoperta del fuoco|scoperta del fuoco]]; ::* ''Protostoria''; viene analizzata la vita dell'uomo prima della scrittura. *  * Museo delle Religioni (via Ettore Novelli);{{senza fonte}} * Museo di Geopaleontologia e preistoria dei Colli Albani;<ref>{{Cita web|url=https://www.velletrimusei.it/it/museo-geopaleontologico|titolo=Museo geopaleontologico|accesso=1º agosto 2024}}</ref> * Casa museo Ugo Tognazzi;<ref>{{Cita web|url=https://www.visitcastelliromani.it/guida/la-tognazza-casa-museo/|titolo=Casa Museo Ugo Tognazzi|accesso=1º agosto 2024}}</ref> * Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola<ref>{{Cita web|url=https://fondmagnimirisola.blogspot.com/|titolo=Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola|accesso=1º agosto 2024}}</ref> ===Media=== ====Stampa==== Il primo giornale stabile pubblicato a Velletri è stato il ''Bullettino di Velletri e del Lazio'', risalente al [[1870]]. In seguito, è stato il turno de: ''Il Censore'' ([[1878]]-[[1879]]), ''La Falce'', quindicinale pubblicato a Velletri e [[Frosinone]] tra il [[1881]] ed il [[1886]], ''L'Avvenire del Lazio'', quotidiano di [[Albano Laziale|Albano]], [[Frascati]] e Velletri uscito tra il  ====Radio==== Dal 1976 è stata attiva la rete radiofonica Radio Delta Velletri Stereo sulla frequenza 103,3 MHz, che ha cessato di trasmettere il 31 ottobre 2015. Un'altra stazione, chiamata Radio Mania, emittente radiofonica veliterna che trasmette sulla frequenza 100,7 MHz dal 1995. ===Teatro=== Durante tutto il  {{ Tuttavia, le rappresentazioni teatrali pubbliche vennero spostate nella cornice del Palazzo Comunale. Nel [[1850]] il Molte  * Compagnia Anim'Azione Velletrana di Sandro Natalizi * Compagnia Teatrale 'A Matticella * Compagnia Già e non ancora * Gruppo 'o Stazzo * Compagnia Teatrale Aquerò Nel 2009 ha invece chiuso il più piccolo ''Teatro della Neve'', situato in vicolo della Neve e salito alla ribalta della cronaca per gli spettacoli comici tra cui quello del napoletano [[Peppe Barra]]. === Cinema === Velletri ha una ben radicata tradizione cinematografica. Oltre ad alcuni studi di produzione installati in città agli inizi del [[XX secolo]], è sempre esistita in città almeno una sala cinematografica. Proprio agli inizi del [[XX secolo|Novecento]], in città nacquero gli stabilimenti cinematografici ''Helios Film''. Il primo film uscito da questi stabilimenti è stato del [[1911]], col titolo ''L'Inferno'', basato sull'inferno dantesco: film muto, in [[bianco e nero]], della durata di 15', è stato girato interamente nelle campagne di Velletri e presso il [[lago di Giulianello]], sotto [[Cori]]. Recentemente è stato rinvenuto nella Filmoteca Vaticana e presentato restaurato nel ''I festival del cinema dei Castelli Romani'' a [[Ciampino]]. La ''Helios'' perse per questo film una causa con la ''Milano Films'', autrice di un altro ''Inferno'' praticamente coevo di questo, che viene considerato il primo [[lungometraggio]] della storia del [[cinema italiano]]. Una commedia cinematografica del [[1974]] tratta di un ipotetico ''[[Fra' Tazio da Velletri]]'', per la regia di Romano Gastaldi (con nome d'arte Romano Scandariato) e la partecipazione di [[Remo Capitani]], [[Glauco Onorato]], Christa Linder, Margaret Rose Keil. === Velletri fin dal [[XIX secolo]] ospita un ''Concerto Filarmonico'' cittadino, che originariamente aveva sede presso alcuni locali nel Palazzo Comunale. Tuttavia, numerosi sono i velletrani divenuti famosi per meriti musicali: il primo è Giovanni di Cola, fondatore della cappella musicale della [[Cattedrale di San Clemente (Velletri)|Cattedrale di San Clemente]]; poi vanno menzionati Ruggero Giovannelli ([[1560]]-[[1622]]), il quale succedette a [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]] nella guida della cappella musicale del [[Vaticano]]; e Mariano Astolfi ([[1790]]-[[1859]]), maestro della cappella musicale della [[Basilica di San Lorenzo in Damaso]]. Agli inizi del XIX secolo era attiva a Velletri la ''Banda Musicale del Garofano Rosso'', in seguito scioltasi. Nel XIX secolo risultano tra i direttori: [[Filippo Angelini]] (dal 1868 al 1885), Giovanni Battista Checcucci (dal 1886 al 1888), [[Agoardo Bernabei]] (dal 1891 al 1902)<ref>http://archivicomunali.lazio.beniculturali.it/ProgettoRinasco/inventarionline/html/roma/VelletriBandaM.html</ref>. {{Senza fonte|Nel 1988 viene fondato il ''Coro Ruggero Giovannelli'' che svolge attività di divulgazione del canto corale sul territorio. Si è esibito fino ad oggi in più di 300 concerti, di cui oltre cento nella Capitale, presso sedi prestigiose come l'Arena di Verona col M° Ennio Morricone, l'Altare della Patria in Roma, i Campi Flegrei di Napoli, il Palazzo dei Congressi di Parigi, etc. Il suo repertorio spazia dalla polifonia con l'Ensemble R. Giovannelli, al grande repertorio sinfonico-corale e all'opera. Nel 2012 è stato invitato dall'amministrazione comunale ad inaugurare la riapertura del Teatro Artemisio con i Carmina Burana di C. Orff.}} Protagonista dal 2006<ref>{{Cita web |url=http://www.festivaldeicastelli.it/it/la_banda-musicale_citt%C3%A0_di_velletri_Umberto_cavola_special_guest-fcr/ |titolo=Copia archiviata |accesso=27 dicembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171228171732/http://www.festivaldeicastelli.it/it/la_banda-musicale_citt%C3%A0_di_velletri_Umberto_cavola_special_guest-fcr/ |dataarchivio=28 dicembre 2017 |urlmorto=sì }}</ref> degli eventi cittadini è la ''Banda Comunale "Città di Velletri"'', sempre presente in occasione di pubbliche cerimonie. ===Cucina=== La cucina velletrana è fortemente influenzata sia dalla cucina romana che da quella laziale in genere, ed i piatti principali sono: il [[carciofo]] ''alla matticella''<ref>{{Cita news|autore=Federico Boldrin|url=https://castelliromani.news/carciofi-matticella-velletri/|titolo=I carciofi alla matticella di Velletri: tra storia culinaria e benefici salutari|pubblicazione=CastelliRomani.news|data=2 maggio 2024}}</ref>; le [[pasta|fettuccine]] ''al bastone'', gli [[gnocchi]] ''alla velletrana'', la zuppa di [[cavolo|cavoli]] con [[baccalà]], la [[panzanella]] ''alla velletrana'', i polli in [[porchetta]], la zuppa di [[fagioli]] con cotiche. Il tutto è accompagnato da vino locale, istituito a [[Denominazione di Origine Controllata]] nel [[1972]], distinguibile in varie categorie, dal [[Velletri bianco]] al [[Velletri rosso riserva]]. ==Geografia antropica== ===Urbanistica=== {{ [[ [[ [[ Il sito dell'abitato Velletri è sempre stato lo stesso fin dall'età dei  La strada principale era ed è corso della Repubblica, che segue il tracciato della  Con la crescita del secondo dopoguerra, Velletri si è espansa sia in direzione sud, lungo la  ===Suddivisioni storiche=== ====Decarcie==== Velletri fin dal periodo medioevale è stata suddivisa in cinque ''decarcìe'' (singolare ''decarcìa''), zone equivalenti ai rioni. L'origine del nome decarcia è plausibilmente legata al greco  Le decarcie sono in numero di sei * Decarcia ''Portella''. * Decarcia ''Collicello''. Riga 778 ⟶ 614: * Decarcia ''San Salvatore''. L'Associazione "Palio delle Decarcie Nicola Ferri" si è occupata dell'organizzazione del Palio fino alla cessazione della sua attività. Nel 2012 l'Associazione "Sbandieratori e Musici di Velletri" riceve l'incarico dall'Amministrazione comunale unitamente al Gruppo Equestre di Velletri. ====Contrade==== La nuova toponomastica comunale estesa a tutto il territorio comunale, ha sostituito nei documenti ufficiali la dicitura di ''contrada'' ma nella cultura popolare, dopo secoli di uso, esse sono ancora ben radicate ad indicare le aree rurali del territorio velletrano: le contrade di Velletri sono più di cento. Potrebbero essere paragonate alle frazioni o alle località di alcuni comuni, ma si trovano in un paesaggio di campagna e distaccato dal centro. Le contrade fanno da cornice al centro cittadino e sono sparse per tutto il territorio comunale. In molte di esse non vi è alcun servizio, mentre in altre vi sono supermercati, centri sportivi, vivai, scuole elementari. I nomi sono dovuti ad antiche leggende o a soprannomi dei vari colli sulle quali sorgono. Quasi tutte sono servite dalle autolinee comunali. Sono in genere composte da una strada principale che prende il nome dalla contrada in cui si trova e da numerose viuzze secondarie spesso senza uscita. Nelle contrade vi sono numerosi villini. Esse sono 90: {{Colonne}} * Acqua Lucia * Acqua Palomba * Acquavivola * Arcioni * Aria Fina * Campetto Macellari * Capanna Murata * Capitancelli * Carbonara * Carciano * Casale * Castel Ginnetti * Castagnoli * Ceppeta * Cigliolo * Cinque Archi * Colle Barberetti * Colle Calcagno * Colle Caldara * Colle Catalini * Colle Cicerchia * Colle dei Marmi * Colle d'Oro * Colle Formica *  *  *  *  * Colle Ospedale * Colle Ottone  {{Colonne spezza}} *  *  * Colle Piombo * Colle Pipino *  * Colle Salvia * Colle San Clemente * Colle San Francesco * Colle San Giovanni * Colle Santa Maria *  * Colle Stringa *  * Colonnella * Comune * Crocefissi * Faiola * Fienili * Fiume * Fossatello * Giannettola * La Chiusa * La Parata * La Pilara * Lazzaria * Le Corti * Le Fornaci * Le Mole * Lupacchiotti * Madonna degli Angeli {{Colonne spezza}} * Malatesta * Mercatora * Monaci * Morice * Muracce * Paganico * Papazzano * Peschio * Piazza di Mario * Poggi d'Oro * Ponte di Mele * Pozzetti * Prato di Maggio * Pratolungo * Pratone * Ponte Massorano * Pratolungo * Retarola * Rioli * Sant'Eurosia * San Pietro * Santirecchia * Santo Tomao * Selvanova * Soleluna * Spirito Santo * Tevola * Troncavia * Ulica * Vascucce {{Colonne fine}} ==Economia== ===Agricoltura=== {{ Il settore primario a Velletri si basa prevalentemente sulla produzione di [[vino]] e sul commercio dei prodotti della circostante [[regione geografica|regione]] agricola. Nel [[1851]] la produzione vinicola del territorio si aggirava sulle 14.000 botti, smerciate soprattutto a Roma<ref name="autogenerato2"> Nel territorio di Velletri e in quello adiacente di  * ''[[Velletri bianco]]'' * ''[[Velletri bianco superiore]]'' Riga 869 ⟶ 726: * ''[[Velletri rosso riserva]]'' Alla fine dell' ===Industria=== {{ Nel  ===Servizi=== Esistevano durante lo  Nel [[1885]] nacque la prima banca velletrana, la ''Cassa di Risparmio di Velletri''; nel [[1895]] venne invece costituita la ''Banca Cooperativa Commerciale-Agricola di Velletri'', e nel [[1903]] la ''Banca Cooperativa Pio X''. Fin da tempo immemorabile si celebra la fiera in occasione della festa patronale di [[Papa Clemente I|san Clemente]], che nel [[XIX secolo]] durava dal  Mentre in tempi antichi il giorno di mercato franco era il [[sabato]]<ref name="autogenerato2" />, L' ===Turismo=== Velletri era una delle tappe del ''Gran Tour d' ==Infrastrutture e trasporti== ===Strade=== [[ Velletri è  Velletri è servita dalle autolinee [[COTRAL]] con  ===Ferrovie=== [[File:Velletri - stazione.JPG|thumb|La stazione ferroviaria di Velletri, capolinea della ferrovia Roma-Velletri]] La [[linea ferroviaria]] a Velletri giunse nel [[1863]], quando [[papa Pio IX]] in persona inaugurò la [[ferrovia Roma-Velletri]], terza linea ferroviaria dello Stato Pontificio (dopo la Roma-Frascati e la [[ferrovia Roma-Civitavecchia|Roma-Civitavecchia]]). Venne per l'occasione pubblicata una medaglia commemorativa, sul cui retro compare il monumentale ponte in ferro che attraversa il vallone del ''fosso di Anatolia'', simbolo della modernità della città. In seguito la linea venne prolungata dalla [[stazione di Velletri]] fino a [[Colleferro]], su un tratto poi dismesso. Il [[tram]] venne portato a Velletri dalla [[STFER|STEFER]] il 12 aprile [[1913]], con l'apertura del tronco delle [[tranvie dei Castelli Romani]] proveniente da Genzano, che già era collegata all'intercastellare [[Albano Laziale|Albano]]-Marino-Frascati, a [[Lanuvio]] e alla direttrice Appia per Roma. L'ultima corsa sulla linea Genzano-Velletri venne effettuata dalla [[STEFER]] il 4 giugno [[1954]]. ==Amministrazione== {{Vedi anche|Governatori di Velletri|Sindaci di Velletri}} ===Gemellaggi=== Da oltre sessant'anni Velletri è gemellata con<ref>{{cita web|url=http://www.comune.velletri.rm.it/pagina1535_citt-gemellate.html|titolo=Elenco e link delle città gemellate con il Comune di Velletri|sito=Comune.velletri.rm.it|accesso=19 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131006152150/http://www.comune.velletri.rm.it/pagina1535_citt-gemellate.html|dataarchivio=6 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref>: * {{Gemellaggio|Lussemburgo|Esch-sur-Alzette}}  * {{Gemellaggio|Francia|Puteaux}} * {{Gemellaggio|Austria|Mödling}} * {{Gemellaggio|Germania|Offenbach am Main}} * {{Gemellaggio|Serbia|Zemun}} * {{Gemellaggio|Ungheria|Kőszeg}} * {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Vsetín}} ==Sport== === *''ASD Atletica Velletri''.<ref name=Atl>[http://www.fidal.it/mappa.php?regione=LAZ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)]</ref> *''Giovanni Scavo Velletri''.<ref name=Atl /> *''Amatori Top Runners Castelli Romani''.<ref name=Atl /> ===Calcio=== {{vedi anche|VJS Velletri}} La VJS Velletri, società fondata nel 1955, con colori sociali rosso-nero giunse fino alla Serie D nel 1978, arrivando negli anni successivi, ripetutamente ad un passo dalla promozione in serie C. Milita nel 2024-25 nel Campionato di Promozione. Altra formazione veliterna è la "SPQV Velletri Calcio" nata nel 2020 dalla fusione delle 4 principali società di calcio a Velletri, nella stagione 2024-25 partecipa al campionato di Prima Categoria. Ci sono anche due società di livello minore: Il rayo velletrano che milita in seconda categoria e lo Sparta Velletri che milita in terza categoria. Sono presenti anche quattro società sportive di calcio a 5 '''Calcio a 5''' * A.S.D. Technology C5, fondata nel 2018, vanta due promozioni di fila. Vincitrice del campionato Serie D nel 2018/2019 e 3' classificata nel campionato Serie C2 nel 2019/2020. Nella stagione 2023-24 ha vinto il campionato di Serie B, nella stagione 2024-25 giocherà in [[Serie A2 (calcio a 5)|Serie A2]] * Atletico Velletri che milita nel campionato di [[Serie C2 (calcio a 5)|Serie C2]] * FC Blaugrana milita nel campionato di [[Serie C2 (calcio a 5)|Serie C2]] * Olympia Velletri che milita in [[Serie D (calcio a 5)|Serie D]] ===Pallacanestro=== * ''Virtus Velletri'' che, nel campionato 2019-2020, milita nel campionato maschile di [[Serie C regionale|Serie C Silver]].<ref name="fip.it">[http://www.fip.it/risultati.aspx?com=RLA&IDRegione=LA&IDProvincia=RM Il campionato regionale sul sito della FIP]</ref> * ''A.S. Velester'' che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di [[Promozione (pallacanestro maschile)|Promozione]].<ref name="fip.it"/> ===Pallanuoto=== {{vedi anche|F&D H2O}}A Velletri ha sede l'F&D H2O Velletri, squadra di pallanuoto femminile militante in Serie A1. Per quanto riguarda la pallanuoto maschile ha sede l’Aquademia A.S.D. La prima squadra maschile milita in serie B. ===Pallavolo=== * ''ASD Pallavolo Velletri'', fondata nel 1963, che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di [[Serie C (pallavolo maschile)|Serie C]].<ref>{{cita web|url=https://fipavonline.it/main/gare_girone/28758/1|titolo=Il campionato sul sito Federvolley Comitato regionale Lazio |lingua= |data= |accesso= }}</ref> === Tennistavolo === Il tennistavolo a Velletri esiste fin dagli anni ’70. L’attuale ''ASD Vigor Velletri'' è stata fondata nel 1990, anno in cui è partita dalla Serie D. Dagli anni 2000 la prima squadra ha militato fra la C1 e la C2. Nellastagion e 2024/2025 la formazione principale parteciperà al campionato di Serie C2.<ref>{{Cita web|url=https://www.fitet.org/news/attivita-nazionale/14683-vigor-velletri,-maestro-nella-promozione,-ma-fatica-ad-ampliare-il-vivaio.html|titolo=Vigor Velletri, maestro nella promozione, ma fatica ad ampliare il vivaio|autore=Roberto Levi|sito=www.fitet.org|accesso=2024-09-22}}</ref> ===Impianti sportivi=== Lo Stadio Comunale B è invece un campo di minori dimensioni (m 105x60) munito di una sola tribuna con capienza di circa 500 persone, dove giocano le altre squadre che rappresentano Velletri e che militano in categorie inferiori. Il palazzetto dello Sport invece è stato inaugurato nel dicembre 2008, ed è situato  Presente infine la palestra Polivalente che ha assunto la funzione di Palazzetto dello Sport per numerosi anni e che Altre società veliterne utilizzano palestre e impianti che hanno uso sia sportivo che didattico essendo parte di istituti superiori di Velletri. ==Note== ==Bibliografia== * [[Giovanni Battista Iachini]], ''[[Poesie in dialetto velletrano]]'', Edizioni Scorpius, Velletri [[1884]]. * Antonio Venditti, ''Velester, Velitrae, Velletri: Storia di una città millenaria'', Editrici Vela * Ferdando De Mei, ''La meravigliosa storia di Velletri'' * Marcello di Falco, ''Velletri storia di una città Ferrigna e piantagrane'' * Renato Mammuccari, ''Velletri e le sue stampe'', Velletri, Edizioni ''"Tra 8 & 9"'', 1980. ==Altri progetti== {{interprogetto ==Collegamenti esterni== * {{Collegamenti esterni}} *  * {{cita web | 1 = http://www.intornoaroma.it/articoli/3/velletri/ | 2 = Informazioni su Velletri e tutta la provincia di Roma | accesso = 28 giugno 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090911085304/http://www.intornoaroma.it/articoli/3/velletri/ | dataarchivio = 11 settembre 2009 | urlmorto = sì }} {{Velletri}} {{Città romane della Regio I Latium et Campania}} {{Parco dei Castelli Romani}} {{ {{Controllo di autorità}} {{Portale|Lazio|Roma}} [[Categoria:Velletri| ]] | |||