Triticum: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Frumento (disambigua)|Frumento}}
{{nota disambigua||Grano (disambigua)|Grano}}{{Tassobox
|nome = ''Triticum''
|statocons =
|immagine = Vehnäpelto 6.jpg
|didascalia = Campo di grano duro, ''T. turgidum durum''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|dominio = [[Eukaryota]]
|regno = [[Plantae]]
|sottoregno =
|divisione = [[Magnoliophyta]]
|classe = [[Liliopsida]]
|ordine = [[Cyperales]]
|
|genere = '''Triticum'''
|sottospecie =
<!-- CLASSIFICAZIONE APG -->
|FIL? = si
|regnoFIL=[[Plantae]]
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|
|clade3=[[Monocotiledoni]]
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|
|
|
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|
|genereautoreFIL= [[Linneo|L.]], 1753
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<!-- ALTRO -->
|nomicomuni = Grano<br />Frumento
|suddivisione = [[Specie]]
|suddivisione_testo =
* ''[[Triticum aestivum]]''
* ''[[Triticum timopheevii]]''
* ''[[Triticum turgidum]]''
* ''[[Triticum
* ''[[Triticum × zhukovskyi]]''
}}
Il '''grano''' o '''frumento''', arcaicamente anche '''tritico''' (con questi nomi si indica sia la pianta sia le [[Cariosside|cariossidi]] di tale pianta), è un [[Genere (tassonomia)|genere]] della famiglia [[Poaceae]] (o Gramineae, ''[[nomen conservandum|nom. cons.]]'')<ref>{{cita web |lingua=en |titolo=Triticum |sito=Plants of the World Online |editore=Royal Botanic Gardens, Kew |url=https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:30034910-2 |accesso=2 gennaio 2025}}</ref>, [[cereale]] di antica coltura, la cui area d'origine è localizzata tra [[Mar Mediterraneo]], [[Mar Nero]] e [[Mar Caspio]].
== Etimologia ==
Il termine "grano" deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''granum'', con molteplici corrispondenze nell'area indoeuropea (cfr. irlandese ''grán'', inglese ''corn'', russo ''zernó'', lituano ''žìrnis'', [[Pashto]] ''zanai''<ref name=":0">{{Cita libro|lingua=en|nome=Michiel de|cognome=Vaan|titolo=Etymological dictionary of Latin and the other italic languages|collana=Leiden Indo-European etymological dictionary series|data=2008|editore=Brill|ISBN=978-90-04-16797-1}}</ref>), da una radice con significato di "maturare", "invecchiare" (cfr. greco γέρων, "anziano"<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Michael|cognome=Ricciardelli|nome2=Giacomo|cognome2=Devoto|data=1968|titolo=Avviamento alia etimologia italiana (Dizionario etimologico)|rivista=Books Abroad|volume=42|numero=1|p=98|accesso=2 maggio 2024|doi=10.2307/40122138|url=http://dx.doi.org/10.2307/40122138}}</ref>), oppure con significato di "tritare", "macinare".<ref name=":0" /><ref>{{Cita libro|nome=Alberto|cognome=Nocentini|nome2=Alessandro|cognome2=Parenti|titolo=L'etimologico: vocabolario della lingua italiana|url=https://www.worldcat.org/title/0666218627|accesso=2 maggio 2024|edizione=1. ed|data=2010|editore=Le Monnier|oclc=0666218627|ISBN=978-88-00-20781-2}}</ref>
== Tassonomia ==
{{Vedi anche|Tassonomia del grano}}
=== Classificazione del frumento ===
[[File:391 Triticums L.jpg|min|Spighe di varie specie di frumento]]
La classificazione del genere ''Triticum'' è complessa ed è stata oggetto di numerosi e successivi studi; quella di
Per queste ragioni è possibile trovare citazioni di altre specie appartenenti al genere ''Triticum'', attualmente declassate al rango di sottospecie o assegnate al genere ''Aegilops''.
Il genere ''Triticum'' comprende
Due specie sono diploidi con 14 cromosomi, due tetraploidi con 28 cromosomi e due esaploidi con 42 cromosomi.
*
*
* Il ''[[Triticum turgidum|T. turgidum]]'' (tetraploide con genomi BA), commercializzato come
*
*
*
== Alimentazione ==
Il [[Triticum durum|grano duro]] e il [[Triticum aestivum|grano tenero]] sono utilizzati per l'alimentazione umana
Le [[farina di frumento|farine di frumento]], in generale, sono utilizzate per la panificazione, per la produzione di paste alimentari fresche o sottovuoto, di biscotti, di dolci,
La legislazione italiana (
Dalle [[cariossidi]] si ricavano anche amido e, previa [[fermentazione]],
I principali componenti della farina sono l'[[amido]]
Con le moderne tecniche di [[macinazione]], realizzate con laminatoi, dalla cariosside del frumento si
[[File:3-piantagione, Taccuino Sanitatis, Casanatense 4182
==
[[File:Grano duro dicembre 2008.JPG|
Le varietà note, derivate dalle specie maggiormente coltivate, sono numerosissime, nell'ordine di qualche migliaio. I frumenti teneri comprendono il maggior numero di varietà
L'Italia è un forte produttore di frumento a motivo, tra l'altro, del clima favorevole a questa coltura. In Italia il frumento occupa circa il 35% dei seminativi, circa un terzo dell'intera superficie in rotazione agraria
Nella pratica agricola i frumenti si distinguono in invernenghi (o autunno-primaverili)
Una ricerca svolta su 108 diverse varietà di grano duro, sia antiche sia moderne, ha evidenziato che tutte le varietà di grano duro possiedono la stessa capacità di mettersi in [[simbiosi]] [[micorriza]] con le specie fungine ''Funneliformis mosseae'' e ''Rhizoglomus irregulare'', che sono microrganismi benefici presenti nel suolo e che contribuiscono alla crescita della pianta permettendo di estrarre dal suolo le grandi quantità di nutrienti minerali fondamentali, a partire da [[fosforo]] e [[azoto]].<ref>[https://www.nature.com/articles/s41598-018-29020-6 Genetic markers associated to arbuscular mycorrhizal colonization in durum wheat].</ref><ref>[https://www.unipi.it/index.php/news/item/13348-grano-duro-le-varieta-antiche-e-moderne-hanno-la-stessa-capacita-simbiotica-di-assorbire-i-nutrienti-dal-suolo Grano duro: le varietà antiche e moderne hanno la stessa capacità simbiotica di assorbire i nutrienti dal suolo].</ref>
== Produzione ==
{{Vedi anche|Statistiche sulla produzione mondiale di frumento}}
[[File:WheatYield.png|centro|verticale=2.2|min|Una mappa della produzione di frumento in tutto il mondo.]]
La produzione mondiale di frumento è stata nel 2009 di 681,9 milioni di [[Tonnellata|tonnellate]], di cui 138,7 nella sola Unione europea. Sempre nel 2009 i primi cinque produttori mondiali sono stati la [[Cina]] (115 Mio), l'[[India]] (81 Mio), la [[Russia]] (62 Mio), gli [[Stati Uniti d'America]] (60 Mio) e la [[Francia]] (38 Mio).
L'[[Italia]] produce annualmente circa otto milioni di tonnellate di frumento. Importanti produzioni provengono dalla [[provincia di Foggia]], nota come il ''Granaio d'Italia''.
In [[Europa]] i Paesi più forti produttori sono (nell'ordine) la [[Francia]], la [[Germania]], il [[Regno Unito]], l'[[Italia]], la [[Romania]], la [[Spagna]] e l'[[Ungheria]]. In America i maggiori produttori sono il [[Canada]], gli [[Stati Uniti d'America]] e l'[[Argentina]].
Il volume di granaglie scambiato tra le nazioni in un anno è di 244 milioni di tonnellate. Più della metà è negoziato da [[Cargill]], multinazionale con centro in [[Minnesota]], e circa il 25-30% dalla [[Archer Daniels Midland]] (ADM).
Molte sono le cause avverse che danneggiano la coltivazione del frumento, tra queste ci sono i parassiti.
{| class="wikitable" align=center
! colspan=2|I dieci maggiori produttori di triticum nel 2018<ref>{{cita web|titolo=FAOSTAT|url=http://www.fao.org/faostat/en/#data/QC/|autore=Food and Agriculture Organization of The United Nations|lingua=en|accesso=7 agosto 2020}}</ref>
|-
! Paese
! Produzione ([[tonnellata|tonnellate]])
|-
| {{CHN}}||align=right|131 440 500
|-
| {{IND}}||align=right|99 700 000
|-
| {{RUS}}||align=right|72 136 149
|-
| {{USA}}||align=right|51 286 540
|-
| {{FRA}}||align=right|35 798 234
|-
| {{CAN}}||align=right|31 769 200
|-
| {{PAK}}||align=right|25 076 149
|-
| {{UKR}}||align=right|24 652 840
|-
| {{AUS}}||align=right|20 941 134
|-
| {{DEU}}||align=right|20 263 500
|- style="background:#ccc;"
| '''Mondo'''||align=right| '''735 179 776'''
|-
|}
=== Avversità ===
==== Parassiti ====
I principali parassiti crittogamici sono le specie fungine del genere ''[[Puccinia]]'' (agenti causali della "ruggine") (vedi ''[[Basidiomiceti]]''), ''[[Erysiphe]]'' (agenti causali dell'[[oidio]] o "mal bianco"), ''[[Fusarium]]'' (agenti causali della "fusariosi della spiga"), ''[[Gaeumannomyces]]'' (agenti causali del "mal del piede") e ''[[Ustilago]]'' (agenti causali del "carbone").
La "carie" del frumento è dovuta a due specie di ''[[Tilletia]]''.
Un parassita fungino, la ''[[Claviceps purpurea]]'', per quanto sia più comune sulla [[segale]] (Segale cornuta), talvolta dà origine anche sul grano, specialmente in quello duro, a speciali formazioni dette "sclerozi", che derivano dalla trasformazione dell'ovario in un corpo allungato, duro e di colore scuro. Gli sclerozi contengono composti [[alcaloidi]] molto tossici per l'uomo, per cui vi è un limite legale di tolleranza pari all'1‰ di sclerozi nella massa.
====
Fra i fitofagi sono le temibili larve di alcuni ''[[Elateridae|elateridi]]'' (''[[Agriotes lineatus]]'', ''[[Agriotes pilosus]]'', ecc.), alcune ''[[Pentatomoidea|cimici]]'' (''[[Aelia rostrata]]'', ''[[Aelia acuminata]]''), lo ''[[Zabrus tenebrioides]]'' e le larve di alcune farfalle dei ''[[Noctuidae|nottuidi]]'', tra cui ''[[Agrotis segetum]]''. Vi sono anche parassiti che danneggiano le cariossidi già trebbiate e immagazzinate, quali la [[Sitophilus granarius|calandra]], le [[tignole]] e il [[tenebrione]].
* L'[[arrabbiaticcio]].
=== Agrotecnica ===
Il terreno viene prima preparato con un'aratura di bassa-media profondità (20–35 cm), poi viene erpicato per affinarne la superficie e infine concimato. La semina si effettua a ottobre-novembre per le "colture invernali" che necessitano di molta umidità, per le altre colture la semina è primaverile. Se la semina è meccanizzata, avviene con una ''seminatrice a righe gravitazionale'', che distribuisce i chicchi in file parallele poco distanziate, interrandoli a una profondità regolare di 2–3 cm; per un ettaro sono necessari circa due quintali di semi. Altre fasi della lavorazione sono la concimazione invernale (fatta di solito solo con concimi contenenti azoto ammoniacale, meno dilavabile dalle frequenti piogge di questo periodo), di norma integrato con fosforo ma anche con potassio, il diserbo chimico a febbraio per distruggere le erbe infestanti. La pianta si sviluppa rapidamente in primavera (levata) e raggiunge un'altezza pari a 40–80 cm; a giugno le spighe sono mature. Un vecchio metodo per controllare la maturazione consiste nello schiacciare i semi con i denti, quando sono duri e ruvidi è pronto per il raccolto.
=== Il raccolto ===
[[File:Raccolta grano.jpg|
Consiste nel taglio della pianta ([[mietitura]]) e nella separazione dei chicchi dalla paglia e dalla pula ([[trebbiatura]]). In genere queste due operazioni sono svolte contemporaneamente con l'impiego di una mietitrebbia.
=== Qualità e resa ===
Nelle regioni a clima temperato freddo si coltiva il [[Triticum aestivum|grano
=== Varietà di frumento modificate geneticamente ===
Nel 1974 fu ottenuta una mutazione di grano duro, il "[[Creso (agronomia)|Creso]]", irradiando con [[raggi X]] e [[raggi gamma]]<ref>{{Cita web |autore=[[Gian Tommaso Scarascia Mugnozza]] |url=http://www.dista.unibo.it/doublehelix/proceedings/SECTION_I/HELIX%20pp%20053-075.pdf |titolo=The contribution of Italian wheat geneticists:
From Nazareno Strampelli to Francesco D’Amato (in The Wake of the Double Helix) |editore=[[Università di Bologna]] |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111119111519/http://www.dista.unibo.it/doublehelix/proceedings/SECTION_I/HELIX%20pp%20053-075.pdf }}</ref> la varietà "[[Cappelli (frumento)|Senatore Cappelli]]" (nome che il suo creatore [[Nazzareno Strampelli]] gli dette in onore del [[Raffaele Cappelli|senatore Raffaele Cappelli]], che gli aveva concesso i terreni per portare a termine le sue sperimentazioni).<ref>{{Cita|Dario Bressanini & Beatrice Mautino|''Contro Natura'', p. 40|Dario Bressanini & Beatrice Mautino}}.</ref> Il fusto del Creso risulta più basso e dunque più resistente all'allettamento, determinato dal vento, che rende difficoltosa la mietitura compromettendone la resa. Questo genere di modificazione genetica è esclusa dall'applicazione della regolamentazione europea sugli [[Organismo geneticamente modificato|organismi geneticamente modificati]] (OGM) in quanto è stata ottenuta tramite mutagenesi.
== Storia ==
Il frumento fu tra le prime piante a essere coltivate prima per la paglia, usata per l'edilizia mischiata al fango per i muri, per giacigli e indumenti, solo dopo tempo vennero usati i semi a scopo alimentare.<ref name="Rizzoli">{{Cita libro |autore=David Graeber |autore2=David Wengrow |titolo=L'alba di tutto. Una nuova storia dell'umanità |traduttore=Roberta Zupper |p=251 |editore=[[Rizzoli]] |città=Milano |anno=2022 |ISBN=978-8817-15882-4}}</ref> Il centro della sua domesticazione è stato identificato dagli archeologi in località diverse dell'ampia area che dai rilievi iraniani e dalle montagne dell'[[Anatolia]] raggiunge la costa della [[Palestina]], comprendendo la valle del Tigri e dell'Eufrate, area che per la sua forma è stata definita la ''[[Mezzaluna Fertile]]''. Nella "Mezzaluna" il centro originario della coltura è stato fissato da studiosi diversi in punti differenti. Gli ultimi studi, condotti comparando il corredo genetico dei frumenti selvatici tuttora esistenti e di quelli coltivati, hanno fissato la culla della coltivazione proprio nel centro geometrico della "Mezzaluna fertile" sui [[monti Karacadag]], una catena posta tra l'alveo del Tigri e quello dell'Eufrate.
Archeologi e storici hanno ipotizzato l'importanza che la coltura del frumento possa avere svolto per spingere le prime società umane a forme di organizzazione più complesse. Mentre gli ortaggi possono essere coltivati, infatti, anche attorno a un campo di nomadi, il frumento, nelle condizioni climatiche della valle del Tigri-Eufrate, possono avere spinto i primi coltivatori a realizzare reti di canali per estendere la coltura, edificare le prime città difese da mura per tutelare il raccolto nel corso dell'anno e organizzare eserciti per difendere dai nomadi il territorio irrigato dai canali faticosamente realizzati, oltre che per procurare gli schiavi per estendere i canali a nuove superfici. È controversa l'opinione che il frumento ha costretto, in questi termini, l'uomo a organizzare la società civile.<ref name="Rizzoli"/>
=== Domesticazione ===
I cacciatori-raccoglitori dell'Asia occidentale raccolsero il grano selvatico per migliaia di anni prima che venissero addomesticati,<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Richter |nome1=Tobias |cognome2=Maher |nome2=Lisa A. |data=2013 |titolo=Terminology, process and change: reflections on the Epipalaeolithic of South-west Asia |url=https://doi.org/10.1179/0075891413Z.00000000020 |rivista=Levant |volume=45 |numero=2 |pp=121-132 |doi=10.1179/0075891413Z.00000000020 }}</ref> forse già nel 21000 a.C.,<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Piperno |nome1=Dolores R. |cognome2=Weiss |nome2=Ehud |cognome3=Holst |nome3=Irene |cognome4=Nadel |nome4=Dani |data=agosto 2004 |titolo=Processing of wild cereal grains in the Upper Palaeolithic revealed by starch grain analysis |url=https://www.nature.com/articles/nature02734 |rivista=Nature |volume=430 |numero=7000 |pp=670-673 |doi=10.1038/nature02734 |pmid=15295598 |bibcode=2004Natur.430..670P }}</ref> ma costituivano una componente minore della loro dieta.<ref name="Arranz-Otaegui et al. 2018">{{Cita pubblicazione|cognome1=Arranz-Otaegui |nome1=Amaia |cognome2=González Carretero |nome2=Lara |cognome3=Roe |nome3=Joe |cognome4=Richter |nome4=Tobias |data=2018 |titolo="Founder crops" v. wild plants: Assessing the plant-based diet of the last hunter-gatherers in southwest Asia |url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0277379117306145 |rivista=Quaternary Science Reviews |volume=186 |pp=263-283 |doi=10.1016/j.quascirev.2018.02.011 |bibcode=2018QSRv..186..263A}}</ref> In questa fase di coltivazione pre-domestica, le prime cultivar si diffusero in tutta la regione e svilupparono lentamente i tratti che finirono per caratterizzare le loro forme domestiche.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Fuller |nome1=Dorian Q. |cognome2=Willcox |nome2=George |cognome3=Allaby |nome3=Robin G. |data=2011 |titolo=Cultivation and domestication had multiple origins: arguments against the core area hypothesis for the origins of agriculture in the Near East |url=https://doi.org/10.1080/00438243.2011.624747 |rivista=World Archaeology |volume=43 |numero=4 |pp=628-652 |doi=10.1080/00438243.2011.624747 }}</ref>
La raccolta e la semina ripetute dei chicchi di erbe selvatiche portarono alla creazione di ceppi domestici, poiché le forme mutanti ("sportive") di grano erano più adatte alla coltivazione. Nel grano domestico, i chicchi sono più grandi e i semi (all'interno delle spighette) rimangono attaccati alla spiga tramite un rachide indurito durante la raccolta.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Hughes |nome1=N. |cognome2=Oliveira |nome2=H.R. |cognome3=Fradgley |nome3=N. |cognome4=Corke |nome4=F. |cognome5=Cockram |nome5=J. |cognome6=Doonan |nome6=J.H. |cognome7=Nibau |nome7=C. |titolo=μCT trait analysis reveals morphometric differences between domesticated temperate small grain cereals and their wild relatives |rivista=[[The Plant Journal]] |volume=99 |numero=1 |pp=98-111 |data=14 marzo 2019 |doi=10.1111/tpj.14312 |pmid=30868647 |pmc=6618119 }}</ref> Nelle varietà selvatiche, un rachide più fragile permette alla spiga di frantumarsi facilmente, disperdendo le spighette.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Tanno |nome1=K. |cognome2=Willcox |nome2=G. |anno=2006 |titolo=How fast was wild wheat domesticated? |rivista=[[Science (periodico)|Science]] |volume=311 |numero=5769 |p=1886 |doi=10.1126/science.1124635 |pmid=16574859 }}</ref> La selezione dei chicchi più grandi e delle teste non frantumabili da parte degli agricoltori potrebbe non essere stata deliberatamente intenzionale, ma semplicemente avvenuta perché queste caratteristiche rendevano più facile la raccolta dei semi; ciononostante tale selezione «accidentale» costituiva una parte importante della domesticazione delle colture. Poiché le caratteristiche che migliorano il grano come fonte di cibo comportano la perdita dei meccanismi naturali di dispersione dei semi della pianta, i ceppi di grano altamente addomesticati non possono sopravvivere allo stato selvatico.<ref name="Purugganan Fuller 2009">{{Cita pubblicazione|cognome1=Purugganan |nome1=Michael D. |cognome2=Fuller |nome2=Dorian Q. |titolo=The nature of selection during plant domestication |rivista=Nature |editore=Springer |volume=457 |numero=7231 |data=1º febbraio 2009 |doi=10.1038/nature07895 |pp=843-848|pmid=19212403 |bibcode=2009Natur.457..843P }}</ref>
Il grano monococco selvatico (''T. monococcum subsp. boeoticum'') cresce in tutta l'Asia sudoccidentale in parchi aperti e ambienti steppici.<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012">{{Cita libro|cognome1=Zohary |nome1=Daniel |wkautore1=Daniel Zohary |cognome2=Hopf |nome2=Maria |cognome3=Weiss |nome3=Ehud |data=2012 |capitolo=Cereals |titolo=Domestication of Plants in the Old World |edizione=4 |città=Oxford |editore=Oxford University Press |doi=10.1093/acprof:osobl/9780199549061.001.0001 |isbn=978-0-19-954906-1 }}</ref> Comprende tre razze distinte, solo una delle quali, originaria dell'Anatolia sudorientale, è stata addomesticata.<ref name="Kilian Ozkan Walther Kohl 2007">{{Cita pubblicazione|cognome1=Ozkan |nome1=H. |cognome2=Brandolini |nome2=A. |cognome3=Schäfer-Pregl |nome3=R. |cognome4=Salamini |nome4=F. |data=2002 |titolo=AFLP analysis of a collection of tetraploid wheats indicates the origin of emmer and hard wheat domestication in southeast Turkey |rivista=Molecular Biology and Evolution |volume=19 |numero=10 |pp=1797-1801 |doi=10.1093/oxfordjournals.molbev.a004002 |pmid=12270906 }}</ref>
La caratteristica principale che distingue il monococco domestico da quello selvatico è che le sue orecchie non si frantumano senza pressione, rendendolo dipendente dall'uomo per la dispersione e la riproduzione. Inoltre tende ad avere grani più larghi.<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012"/> Il farro selvatico è stato raccolto in siti come [[Tell Abu Hureyra]] (10700–9000 a.C. circa) e Mureybet (9800–9300 a.C. circa), ma le prime prove archeologiche della forma domestica arrivano dopo ca. 8800 a.C. nella Turchia meridionale, a [[Çayönü]], [[Cafer Höyük]] e forse [[Nevalı Çori]].<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012"/> Le prove genetiche indicano che questo è stato addomesticato in più luoghi in modo indipendente.<ref name="Kilian Ozkan Walther Kohl 2007"/>
Il farro selvatico (''T. turgidum subsp. dicoccoides'') è meno diffuso del farro monococco, favorendo i terreni rocciosi, basaltici e calcarei che si trovano sui [[fianchi collinari]] della Mezzaluna Fertile.<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012"/> È più diversificato, con le varietà domestiche che rientrano in due gruppi principali: decorticate o non frantumate, in cui la trebbiatura separa l'intera spighetta; e la trebbiatura libera, dove i singoli chicchi vengono separati. Entrambe le varietà probabilmente esistevano nella preistoria, ma col tempo divennero più comuni le cultivar a trebbiatura libera.<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012"/> Il farro selvatico fu coltivato per la prima volta nel Levante meridionale già nel 9600 a.C. Studi genetici hanno scoperto che, come il farro, fu addomesticato nell'Anatolia sudorientale, ma solo una volta.<ref name="Kilian Ozkan Walther Kohl 2007"/><ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Feldman |nome1=Moshe |cognome2=Kislev |nome2=Mordechai E. |data=2007 |titolo=''Domestication of emmer wheat and evolution of free-threshing tetraploid wheat'' in "A Century of Wheat Research-From Wild Emmer Discovery to Genome Analysis", Published Online: 3 November 2008 |url=http://www.sciencefromisrael.com/app/home/contribution.asp?referrer=parent&backto=issue,2,14;journal,9,41;linkingpublicationresults,1:300170,1 |urlmorto=si |rivista=Israel Journal of Plant Sciences |volume=55 |pp=207-221 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131206013930/http://www.sciencefromisrael.com/app/home/contribution.asp?referrer=parent&backto=issue,2,14;journal,9,41;linkingpublicationresults,1:300170,1 |accesso=6 luglio 2011 |numero=3–4|doi=10.1560/IJPS.55.3-4.207 }}</ref><ref name="ColledgeArchaeology2007">{{Cita libro|cognome=Colledge |nome=Sue |url=https://books.google.com/books?id=D2nym35k_EcC&pg=PA40 |titolo=The origins and spread of domestic plants in southwest Asia and Europe |editore=Left Coast Press |anno=2007 |isbn=978-1-59874-988-5 |p=40}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Luo |nome1=M.-C. |cognome2=Yang |nome2=Z.-L. |cognome3=You |nome3=F. M. |cognome4=Kawahara |nome4=T. |cognome5=Waines |nome5=J. G. |cognome6=Dvorak |nome6=J. |data=2007 |titolo=The structure of wild and domesticated emmer wheat populations, gene flow between them, and the site of emmer domestication |url=https://doi.org/10.1007/s00122-006-0474-0 |rivista=Theoretical and Applied Genetics |volume=114 |numero=6 |pp=947-959 |doi=10.1007/s00122-006-0474-0 |pmid=17318496 }}</ref> La prima prova archeologica sicura del farro domestico proviene da Çayönü, c. 8300–7600 a.C., dove cicatrici distintive sulle spighette indicavano che provenivano da una varietà domestica decorticata.<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012"/> Reperti leggermente precedenti sono stati segnalati da [[Tell Aswad]] in [[Siria]], c. 8500–8200 a.C., ma questi furono identificati utilizzando un metodo meno affidabile basato sulla dimensione dei grani.<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012"/>
=== Agricoltura precoce ===
Falci in pietra con microlame venivano usate per raccogliere il grano nel periodo neolitico, c. 8500–4000 a.C. Il farro monococco e il farro sono considerati due dei raccolti primitivi coltivati dalle prime società agricole nell'Asia occidentale neolitica.<ref name="Zohary Hopf Weiss 2012" /> Queste comunità coltivavano anche grano nudo (''T. aestivum'' e ''T. durum'') e una forma domestica ormai estinta di grano Zanduri (''T. timopheevii''),<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Czajkowska |nome1=Beata I. |cognome2=Bogaard |nome2=Amy |cognome3=Charles |nome3=Michael |cognome4=Jones |nome4=Glynis |cognome5=Kohler-Schneider |nome5=Marianne |cognome6=Mueller-Bieniek |nome6=Aldona |cognome7=Brown |nome7=Terence A. |data=1º novembre 2020 |titolo=Ancient DNA typing indicates that the "new" glume wheat of early Eurasian agriculture is a cultivated member of the Triticum timopheevii group |url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305440320301795 |rivista=Journal of Archaeological Science |volume=123 |p=105258 |doi=10.1016/j.jas.2020.105258 |bibcode=2020JArSc.123j5258C }}</ref> così come un'ampia varietà di altre colture cerealicole e no.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Arranz-Otaegui |nome1=Amaia |cognome2=Roe |nome2=Joe |data=1º settembre 2023 |titolo=Revisiting the concept of the 'Neolithic Founder Crops' in southwest Asia |rivista=Vegetation History and Archaeobotany |volume=32 |numero=5 |pp=475-499 |doi=10.1007/s00334-023-00917-1 |bibcode=2023VegHA..32..475A }}</ref> Il grano era relativamente raro per i primi mille anni del [[Neolitico]] (quando predominava l'[[Hordeum vulgare|orzo]]), ma divenne un alimento base dopo l'8500 a.C. circa.<ref name=":0"/> La coltivazione precoce del grano non richiedeva molta manodopera. Inizialmente, gli agricoltori sfruttarono la capacità del grano di stabilirsi nelle praterie annuali recintando i campi contro gli animali al pascolo e riseminando i popolamenti dopo che erano stati raccolti, senza la necessità di rimuovere sistematicamente la vegetazione o coltivare il terreno.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Weide |nome1=Alexander |cognome2=Green |nome2=Laura |cognome3=Hodgson |nome3=John G. |cognome4=Douché |nome4=Carolyne |cognome5=Tengberg |nome5=Margareta |cognome6=Whitlam |nome6=Jade |cognome7=Dovrat |nome7=Guy |cognome8=Osem |nome8=Yagil |cognome9=Bogaard |nome9=Amy |data=giugno 2022 |titolo=A new functional ecological model reveals the nature of early plant management in southwest Asia |url=https://www.nature.com/articles/s41477-022-01161-7 |rivista=Nature Plants |volume=8 |numero=6 |pp=623-634 |doi=10.1038/s41477-022-01161-7 |pmid=35654954 }}</ref> Potrebbero anche aver sfruttato le zone umide naturali e le pianure alluvionali per praticare l'agricoltura décrue, seminando i semi nel terreno lasciato dal ritiro delle acque alluvionali. Veniva raccolto con falci dalla lama di pietra.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Maeda |nome1=Osamu |cognome2=Lucas |nome2=Leilani |cognome3=Silva |nome3=Fabio |cognome4=Tanno |nome4=Ken-Ichi |cognome5=Fuller |nome5=Dorian Q. |data=1º agosto 2016 |titolo=Narrowing the Harvest: Increasing sickle investment and the rise of domesticated cereal agriculture in the Fertile Crescent |rivista=Quaternary Science Reviews |volume=145 |pp=226-237 |doi=10.1016/j.quascirev.2016.05.032 |bibcode=2016QSRv..145..226M }}</ref>
La facilità di immagazzinare il grano e altri cereali portò le famiglie contadine a diventare gradualmente più dipendenti da esso nel corso del tempo, soprattutto dopo che furono sviluppate strutture di stoccaggio individuali sufficientemente grandi da contenere una fornitura superiore a un anno.<ref name="Weide 2021">{{Cita pubblicazione|cognome=Weide |nome=Alexander |data=29 novembre 2021 |titolo=Towards a Socio-Economic Model for Southwest Asian Cereal Domestication |rivista=Agronomy |volume=11 |numero=12 |p=2432 |doi=10.3390/agronomy11122432 }}</ref>
I chicchi di grano venivano immagazzinati dopo la trebbiatura, rimuovendo la pula.<ref name="Weide 2021" /> Veniva poi trasformato in farina utilizzando mortai di pietra macinata.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Dubreuil |nome=Laure |data=1º novembre 2004 |titolo=Long-term trends in Natufian subsistence: a use-wear analysis of ground stone tools |url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305440304000731 |rivista=Journal of Archaeological Science |volume=31 |numero=11 |pp=1613-1629 |doi=10.1016/j.jas.2004.04.003 |bibcode=2004JArSc..31.1613D}}</ref>
Il pane fatto con il farro macinato e i tuberi di una forma di giunco (''[[Bolboschoenus glaucus]]'') veniva prodotto già nel 12400 a.C. A [[Çatalhöyük]] ( 7100–6000 a.C. circa), sia il grano integrale sia la farina venivano usati per preparare pane, [[porridge]] e pappa.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=González Carretero |nome1=Lara |cognome2=Wollstonecroft |nome2=Michèle |cognome3=Fuller |nome3=Dorian Q. |data=1º luglio 2017 |titolo=A methodological approach to the study of archaeological cereal meals: a case study at Çatalhöyük East (Turkey) |url=https://doi.org/10.1007/s00334-017-0602-6 |rivista=Vegetation History and Archaeobotany |volume=26 |numero=4 |pp=415-432 |doi=10.1007/s00334-017-0602-6 |pmid=28706348 |pmc=5486841 |bibcode=2017VegHA..26..415G }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Fuller |nome1=Dorian Q. |cognome2=Carretero |nome2=Lara Gonzalez |data=5 dicembre 2018 |titolo=The Archaeology of Neolithic Cooking Traditions: Archaeobotanical Approaches to Baking, Boiling and Fermenting |rivista=Archaeology International |volume=21 |pp=109-121 |doi=10.5334/ai-391 }}</ref> Oltre al cibo, il grano potrebbe essere stato importante per le società neolitiche anche come fonte di [[paglia]], che poteva essere utilizzata come combustibile, per la produzione di [[vimini]] o per la costruzione di cannicci e fango.<ref>{{Cita libro|cognome1=Graeber |nome1=David |titolo=The dawn of everything: a new history of humanity |cognome2=Wengrow |nome2=David |data=2021 |editore=Allen Lane |isbn=978-0-241-40242-9 |città=London |p=232}}</ref>
=== Diffusione ===
[[File:Museo Civico Nicola Barbato - Piana degli Albanesi 30.jpg|min|Tradizionale per la pulitura del frumento in [[Sicilia]] (Museo Civico Nicola Barbato, [[Piana degli Albanesi]])]]
Il grano domestico si diffuse rapidamente in regioni dove i suoi antenati selvatici non crescevano naturalmente. Il farro fu introdotto a Cipro già nell'8600 a.C. e il farro piccolo c.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Vigne |nome1=Jean-Denis |cognome2=Briois |nome2=François |cognome3=Zazzo |nome3=Antoine |cognome4=Willcox |nome4=George |cognome5=Cucchi |nome5=Thomas |cognome6=Thiébault |nome6=Stéphanie |cognome7=Carrère |nome7=Isabelle |cognome8=Franel |nome8=Yodrik |cognome9=Touquet |nome9=Régis |cognome10=Martin |nome10=Chloé |cognome11=Moreau |nome11=Christophe |cognome12=Comby |nome12=Clothilde |cognome13=Guilaine |nome13=Jean |data=29 maggio 2012 |titolo=First wave of cultivators spread to Cyprus at least 10,600 y ago |rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences |volume=109 |numero=22 |pp=8445-8449 |doi=10.1073/pnas.1201693109 |pmc=3365171 |pmid=22566638 |bibcode=2012PNAS..109.8445V }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Lucas |nome1=Leilani |cognome2=Colledge |nome2=Sue |cognome3=Simmons |nome3=Alan |cognome4=Fuller |nome4=Dorian Q. |data=1º marzo 2012 |titolo=Crop introduction and accelerated island evolution: archaeobotanical evidence from 'Ais Yiorkis and Pre-Pottery Neolithic Cyprus |url=https://doi.org/10.1007/s00334-011-0323-1 |rivista=Vegetation History and Archaeobotany |volume=21 |numero=2 |pp=117-129 |doi=10.1007/s00334-011-0323-1 |bibcode=2012VegHA..21..117L }}</ref> Il farro raggiunse la Grecia nel 6500 a.C., l'Egitto poco dopo il 6000 a.C. e la Germania e la Spagna nel 5000 a.C.<ref>{{Cita libro|cognome=Diamond |nome=Jared |wkautore=Jared Diamond |anno=2005 |annooriginale=1997 |titolo=[[Guns, Germs and Steel]] |editore=Vintage |isbn=978-0-099-30278-0 |p=97}}</ref> "I primi egizi furono sviluppatori del pane e dell'uso del forno e svilupparono la cottura al forno in una delle prime industrie di produzione alimentare su larga scala".<ref>Direct quotation: Grundas, S.T.: Chapter: "Wheat: The Crop", in ''Encyclopedia of Food Sciences and Nutrition'' p. 6130, 2003; Elsevier Science</ref> Nel 4000 a.C., il grano aveva raggiunto le isole britanniche e la Scandinavia.<ref>{{cita web|cognome=Piotrowski |nome=Jan |titolo=Britons may have imported wheat long before farming it |sito=[[New Scientist]] |data=26 febbraio 2019 |url=https://www.newscientist.com/article/dn27044-britons-may-have-imported-wheat-long-before-farming-it/ |accesso=4 giugno 2020}}</ref><ref name="SmithMomber2015">{{Cita pubblicazione|cognome1=Smith |nome1=Oliver |cognome2=Momber |nome2=Garry |cognome3=Bates |nome3=Richard |cognome4=Garwood |nome4=Paul |cognome5=Fitch |nome5=Simon |cognome6=Pallen |nome6=Mark |cognome7=Gaffney |nome7=Vincent |cognome8=Allaby |nome8=Robin G. |titolo=Sedimentary DNA from a submerged site reveals wheat in the British Isles 8000 years ago |rivista=[[Science (periodico)|Science]] |volume=347 |numero=6225 |anno=2015 |pp=998-1001 |doi=10.1126/science.1261278 |pmid=25722413 |bibcode=2015Sci...347..998S }}</ref><ref name="BraceDiekmann2019">{{Cita pubblicazione|cognome1=Brace |nome1=Selina |cognome2=Diekmann |nome2=Yoan |cognome3=Booth |nome3=Thomas J. |cognome4=van Dorp |nome4=Lucy |cognome5=Faltyskova |nome5=Zuzana |cognome6=Rohland |nome6=Nadin |cognome7=Mallick |nome7=Swapan |cognome8=Olalde |nome8=Iñigo |cognome9=Ferry |nome9=Matthew |cognome10=Michel |nome10=Megan |cognome11=Oppenheimer |nome11=Jonas |cognome12=Broomandkhoshbacht |nome12=Nasreen |cognome13=Stewardson |nome13=Kristin |cognome14=Martiniano |nome14=Rui |cognome15=Walsh |nome15=Susan |cognome16=Kayser |nome16=Manfred |cognome17=Charlton |nome17=Sophy |cognome18=Hellenthal |nome18=Garrett|cognome19=Armit |nome19=Ian |cognome20=Schulting |nome20=Rick |cognome21=Craig |nome21=Oliver E. |cognome22=Sheridan |nome22=Alison |cognome23=Parker Pearson |nome23=Mike |cognome24=Stringer |nome24=Chris |cognome25=Reich |nome25=David |cognome26=Thomas |nome26=Mark G. |cognome27=Barnes |nome27=Ian |titolo=Ancient genomes indicate population replacement in Early Neolithic Britain |rivista=[[Nature Ecology & Evolution]] |volume=3 |numero=5 |anno=2019 |pp=765-771 |doi=10.1038/s41559-019-0871-9 |pmid=30988490 |pmc=6520225 |bibcode=2019NatEE...3..765B |citazione=Neolithic cultures first appear in Britain circa 4000 bc, a millennium after they appeared in adjacent areas of continental Europe.}}</ref>
Il grano probabilmente apparve nel corso inferiore del fiume Giallo in Cina intorno al 2600 a.C.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Long |nome1=Tengwen |cognome2=Leipe |nome2=Christian |cognome3=Jin |nome3=Guiyun |cognome4=Wagner |nome4=Mayke |cognome5=Guo |nome5=Rongzhen |cognome6=Schröder |nome6=Oskar |cognome7=Tarasov |nome7=Pavel E. |data=2018 |titolo=The early history of wheat in China from 14C dating and Bayesian chronological modelling |rivista=[[Nature Plants]] |volume=4 |numero=5 |pp=272-279 |doi=10.1038/s41477-018-0141-x |pmid=29725102 }}</ref>
La prova più antica dell'esistenza del grano esaploide è stata confermata attraverso l'analisi del DNA dei semi di grano, risalenti al 6400–6200 a.C. circa, recuperati da Çatalhöyük.<ref name="Bilgic 2016">{{Cita pubblicazione|cognome1=Bilgic |nome1=Hatice |titolo=Ancient DNA from 8400 Year-Old Çatalhöyük Wheat: Implications for the Origin of Neolithic Agriculture |rivista=[[PLOS One]] |volume=11 |numero=3 |pp=e0151974 |data=2016 |doi=10.1371/journal.pone.0151974 |pmid=26998604 |pmc=4801371 |bibcode=2016PLoSO..1151974B }}</ref>
Nel 2023, il primo grano conosciuto con glutine sufficiente per il pane lievitato è stato trovato in un granaio ad Assiros in Macedonia datato 1350 a.C.<ref>{{cita web|url=http://www.sheffield.ac.uk/archaeology/research/wheat/wheat2 |titolo=The science in detail – Wheats DNA – Research – Archaeology |editore=The [[University of Sheffield]] |data=19 luglio 2011|accesso=27 maggio 2012}}</ref> Dal Medio Oriente, il grano continuò a diffondersi in tutta Europa e nelle Americhe attraverso lo scambio colombiano. L'assicurare alla città di Roma il regolare [[Cura annonae|approvvigionamento del grano]] divenne il cardine della politica dell'[[Impero romano]].
Il frumento rientrava nelle abitudini alimentari della plebe romana, a differenza dei Siciliani, consumatori di ''hordeum'' ([[Hordeum vulgare|orzo]]) sulla base della tradizionale [[agronomia]] greca. Le abitudini della ''plebs'' romana indussero a promulgare la [[legge Terenzia Cassia]] volta a reperire frumento di buona qualità.<ref>{{Cita web |url=http://w3.uniroma1.it/cisroma/I%20TERRITORI%20DI%20ROMA_DE%20ROMANIS.pdf |autore=Federico De Romanis |titolo=Approvvigionamento annonario ed economia del suburbio della Roma imperiale |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121222104508/http://w3.uniroma1.it/cisroma/I%20TERRITORI%20DI%20ROMA_DE%20ROMANIS.pdf }}</ref>
Nelle isole britanniche, la paglia di grano (paglia) veniva utilizzata per le coperture dei tetti nell'età del bronzo e rimase di uso comune fino alla fine del XIX secolo.<ref>{{Cita libro|cognome1=Belderok |nome1=B. |anno=2000 |titolo=Bread-Making Quality of Wheat |editore=Springer |p=3 |isbn=0-7923-6383-3}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome1=Cauvain |nome1=S.P. |cognome2=Cauvain |nome2=P. |anno=2003 |titolo=Bread Making |editore=CRC Press |p=540 |isbn=1-85573-553-9}}</ref>
Il pane di grano bianco era storicamente un alimento di alto rango, ma durante il diciannovesimo secolo divenne in Gran Bretagna un alimento di consumo di massa, sostituendo l'avena, l'orzo e la segale dalle diete del Nord del paese. Divenne «segno di un alto grado di cultura».<ref>{{Cita libro|cognome1=Otter|nome1=Chris |titolo=Diet for a large planet |data=2020 |editore=University of Chicago Press |isbn=978-0-226-69710-9 |p=50 }}</ref>
Dopo il 1860, l'enorme espansione della produzione di grano negli Stati Uniti inondò il mercato mondiale, abbassando i prezzi del 40% e (insieme all'espansione della coltivazione delle patate) diede un contributo importante al benessere nutrizionale dei poveri.<ref>{{Cita libro|cognome=Nelson |nome=Scott Reynolds |titolo=Oceans of Grain: How American Wheat Remade the World |url=https://archive.org/details/oceansofgrainhow0000nels |editore=Basic Books |anno=2022 |pp=[https://archive.org/details/oceansofgrainhow0000nels/page/3 3]–4 |isbn=978-1-5416-4646-9}}</ref>
== Mercato del frumento ==
Il ''Wheat'' è il contratto [[futures]] con cui si scambia il frumento sui mercati finanziari.<ref name="cme">https://www.cmegroup.com/markets/agriculture/grains/wheat.contractSpecs.html.</ref>
=== Fattori ===
Il prezzo del frumento è influenzato dai seguenti fattori:<ref>https://commodity.com/soft-agricultural/wheat/.</ref><ref>{{cita libro|autore=Katia Ferri|titolo=Trading in commodity. Borse merci nel mondo, negoziazione e stagionalità, le strategie dei big|editore=Trading library|isbn=9788896481073}}</ref>
* [[Dollaro statunitense]]: la valuta statunitense è la valuta di riserva mondiale. Di conseguenza, il grano, come altre materie prime, viene quotato in dollari USA. I venditori di grano ricevono meno dollari per il loro prodotto quando la valuta statunitense è forte e più dollari quando la valuta è debole. Pertanto, un dollaro USA forte deprime i prezzi del grano, mentre un dollaro americano debole li solleva. Inoltre, poiché gli Stati Uniti sono uno dei principali esportatori di grano, è probabile che il suo prezzo continuerà a essere quotato in dollari americani.
* Domanda e offerta: i governi spesso intraprendono azioni che provocano squilibri tra domanda e offerta nel mercato del grano. Ad esempio, negli ultimi anni l'India ha emanato dazi all'importazione sul grano nel tentativo di sostenere la produzione interna. Queste tasse potrebbero portare a una domanda depressa per le esportazioni e prezzi globali più bassi. D'altra parte, i paesi che sovvenzionano il grano con tasse o altri incentivi potrebbero cessare di farlo in futuro. Gli agricoltori passerebbero quindi alla coltivazione di altre colture, il che potrebbe causare una diminuzione delle forniture di grano e un aumento dei prezzi.
* [[Mercati emergenti]]: i modelli demografici globali stanno cambiando. La crescita della popolazione nel mondo sviluppato è stagnante o in calo, ma l'Africa, il Sud-est asiatico e il Medio Oriente stanno vivendo un boom demografico. Con l'aumento della popolazione in queste aree, aumenterà anche la loro domanda di cibo. Il grano è una fonte di cibo nutriente che cresce in una varietà di climi diversi, quindi probabilmente diventerà un elemento base nei mercati emergenti. Inoltre, man mano che questi paesi diventano più ricchi, il loro consumo di carne aumenterà probabilmente. Poiché il grano è un'importante fonte di mangime per il bestiame, anche questo dovrebbe aumentare i prezzi del grano. Naturalmente, se in queste regioni si verificassero importanti battute d'arresto economiche o politiche, i prezzi del grano probabilmente ne risentirebbero.
* Clima: le condizioni meteorologiche giocano un ruolo nella determinazione dei prezzi del grano. Se i raccolti soffrono a causa di troppe piogge o di condizioni simili alla siccità, i prezzi del grano potrebbero aumentare. D'altra parte, le condizioni meteorologiche ideali potrebbero aumentare i raccolti e abbassare i prezzi del grano. Tuttavia, l'offerta di grano è globale, quindi le scarse condizioni di crescita in una regione del mondo sono spesso compensate da condizioni favorevoli in un'altra area.
* Sussidi sull'[[etanolo]]: il governo degli Stati Uniti sovvenziona i coltivatori di mais per aiutare a incrementare la produzione di etanolo. Di conseguenza, negli ultimi anni gli agricoltori statunitensi hanno aumentato la superficie coltivata a mais a scapito del grano. Ciò ha comportato una minore produzione di grano e probabilmente ha contribuito ad aumentare i prezzi del grano. I sussidi per il mais sono politicamente controversi e, se dovessero cessare, la produzione di grano probabilmente aumenterà e i prezzi potrebbero scendere.
== Genetica ==
Il grano possiede il quadruplo dei [[gene|geni]] di un essere umano. Un patrimonio genetico così ampio deriva dal fatto che il grano nasce della fusione di ben tre piante diverse, due [[graminacee]] e una pianta [[erbacea]]. Non è però ancora chiaro perché si sia conservato un numero così alto di geni di ognuna delle specie di origine.<ref>{{Cita news|autore=Edoardo Boncinelli |url=http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_novembre_30/genoma-grano_65f4c70e-3ade-11e2-b4fa-74f27e512bd0.shtml |titolo=Il mistero del grano |sito=[[Corriere della Sera]] |data=30 novembre 2012 |accesso=17 dicembre 2023}}</ref>
== Lo spirito del grano ==
Nel [[folklore]] europeo si suppone spesso che lo ''spirito del grano'' si incarni in diversi animali: lupo, cane, lepre, gatto, volpe, gallo, oca, quaglia, capra, vacca, maiale, cavallo. Quando si taglia il grano l'animale fugge davanti ai mietitori e se un mietitore si ammala si ritiene che sia inciampato per errore sullo ''spirito del grano'' che l'ha quindi punito. La persona che taglia le ultime spighe o l'ultimo [[covone]] prende il nome dell'animale e conserva talvolta il nome per tutto l'anno. Talvolta chi ha battuto l'ultimo [[covone]] rappresenta esso stesso l'animale.<ref>Capitolo 48 del libro: {{Cita libro |cognome=Frazer |nome=James George |titolo=[[Il ramo d'oro]] |traduttore=Lauro De Bosis e Paola Sacchi |città=Torino |editore=[[Bollati Boringhieri]] |anno=1995 |sbn=LIA0982832 |wkautore=James Frazer}}</ref> Queste incarnazioni zoomorfe dello spirito del grano mettono in evidenza il carattere sacramentale della cena del raccolto: per i mietitori si tratta dunque di un pasto sacramentale.
=== Divinità legate al grano ===
* [[Ašnan]]: dea sumera del grano;
* [[Ninlil]]: dea sumera del grano e dell'aria;
* [[Shala (divinità)|Shala]]: dea babilonese della guerra e del grano;
* [[Nepri]]: dio egizio del grano;
* [[Uai (divinità)|Uai]]: dio egizio creatore minore, creatore del grano;
* [[Demetra]]: dea greca dell'agricoltura, della fertilità, della natura, del grano, dei raccolti e delle messi;
* [[Cerere]]: divinità romana materna della terra, dell'agricoltura, del grano, della fertilità e dei raccolti;
* [[Conso]]: divinità romana del seme del grano e dei depositi per la sua conservazione;
* [[Robigus]]: dio romano della Ruggine del Grano;
* [[Ceridwen]]: dea celtica dell'ispirazione sacra, della rinascita, della trasformazione, del grano, della natura, delle erbe e della magia;
* [[Sif]]: dea vichinga del grano, del raccolto, della terra e delle messi;
* [[Inari (mitologia)|Inari]]: dea giapponese del riso, della fertilità, dell'agricoltura, delle volpi, dell'industria, del grano e del successo terreno;
* [[Sara Mama|Mama Zara]]: dea inca del mais, del grano e della fertilità, protettrice del focolare;
* [[Yum Kaax]]: dio maya dell'agricoltura, del grano, del mais, delle piante selvatiche e degli animali.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |cognome=Harlan |nome=Jack R. |titolo=Crops and man |editore=American Society of Agronomy |città=Madison |anno=1975}}
* {{Cita libro |cognome=Haudricourt |nome=André G. |titolo=L'homme et les plantes cultivées |editore=Gallimard |città=Paris |anno=1943}}
* {{Cita news|cognome=Helbaek |nome=Hans |titolo=Domestication of Food Plants in the Old World |pubblicazione=Science |volume=130 |numero=3372 |anno=1959 |mese=08}}
* {{Cita libro |cognome=Jardé |nome=Auguste |titolo=Les céréales dans l'antiquité grecque |curatore-cognome=Dürrbach |curatore-nome=Félix |città=Paris |anno=1925 |url=https://www.persee.fr/doc/rea_0035-2004_1926_num_28_3_2418_t1_0286_0000_2 |via=[[Persée]]}}
* {{Cita libro |cognome=Jasny |nome=Naum |titolo=The Wheats of Classical Antiquity |città=Baltimore |anno=1944}}
* {{Cita libro |cognome=Messedaglia |nome=Luigi |titolo=Per la storia dell'agricoltura e dell'alimentazione |città=Piacenza |anno=1932}}
* {{Cita libro |cognome=Morgan |nome=Don |titolo=Marchants of grain |città=New York |anno=1979}}
* {{Cita libro |cognome=Oliva |nome=Alberto |titolo=La politica granaria di Roma antica dal 265 a.C. al 410 d.C. |città=Piacenza |editore=Federazione italiana dei consorzi agrari |anno=1930 |sbn=UFI0065783}}
* {{Cita news|cognome=Salamini |nome=Francesco |titolo=Il frumento monococco |pubblicazione=[[Le Scienze]] |numero=373 |data=settembre 1999 |wkautore=Francesco Salamini}}
* {{Cita libro |cognome=Saltini |nome=Antonio |titolo=I semi della civiltà. Frumento, riso e mais nella storia delle società umane |città=Bologna |annooriginale=1996 |anno=nuova edizione 2010 |ISBN=978-88-96459-01-0 |wkautore=Antonio Saltini}}
* {{Cita libro |cognome=Saltini |nome=Antonio |titolo=Storia delle scienze agrarie |volume=4 voll. |editore=[[Edagricole]] |città=Bologna |anno=1984-1989 |sbn=RER0011973}}
* {{Cita news|lingua=en, fr, ru |cognome=Vavilov |nome=Nicolai I. |titolo=Studies on the Origin of Cultivated Plants |editore=Institut de botanique appliquée |città=Leningrad |anno=1926}}
* {{Cita news|lingua=en |cognome=Vavilov |nome=Nicolai I. |curatore-cognome=Starr |curatore-nome=Chester K. |titolo=The Origin, Variation, Immunity and Breeding of Cultivated Plants: Selected Writings |pubblicazione=Chronica botanica |volume=13 |numero=nn. 1-6 |città=Waltham (Massachusetts) |anno=1949-50}}
* {{Cita libro |lingua=en, he, ru |cognome=Vavilov |nome=Nicolai I. |titolo=World Resources of Cereals, Leguminous Seed Crops and Flax |editore=Academy of Sciences of Urss, National Science Foundation, Washington, Israel Program for Scientific Translations |città=Jerusalem |anno=1960}}
* {{Cita libro |lingua=en |cognome=Zohary |nome=Daniel |cognome2=Hopf |nome2=Maria |titolo=Domestication of Plants in the Old World |url=https://archive.org/details/domesticationofp0003zoha |edizione=3 |editore=[[Oxford University Press]] |anno=<!--Oxford-->2000}}
* {{Cita libro |cognome=Bressanini |nome=Dario |cognome2=Mautino |nome2=Beatrice |titolo=Contro Natura |città=Milano |editore=[[Rizzoli]] |anno=2015 |ISBN=978-88-17-08092-7 |wkautore=Dario Bressanini |wkautore2=Beatrice Mautino |cid=Dario Bressanini & Beatrice Mautino}}
* {{Cita libro |cognome=Ghilotti |nome=Michele |titolo=Pasticcio di Grano |città=Chieti |editore=Noubs |anno=2011 |ISBN=978-88-86885-17-1}}
== Voci correlate ==
* [[Cariosside]]
* [[Cereali]]
* [[Cerealicoltura]]
* [[Coltura foraggera]]
* [[Crusca]]
* [[Farina]]
* [[Foraggio]]
* [[Germe (cereali)]]
* [[Grano saraceno]]
* [[Tassonomia del grano]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul|wikt=frumento|wikt_etichetta=frumento|wikispecies=Triticum}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Cereali e Pseudocereali}}
{{Ciclo del grano}}
{{Commodity}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|agricoltura|botanica}}
[[
[[Categoria:Taxa classificati da Linneo]]
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