Niccolò Carlomagno: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Niccolò (Nicola)
|Cognome = Carlomagno
|Sesso = M
|LuogoNascita = LauriaVerbicaro
|LuogoNascitaAlt = o [[Lauria]]
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1761
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 13 o 14 luglio
|AnnoMorte = 1799
|Attività = patriota
|Nazionalità = italiano
|Immagine =
}}
== Biografia ==
Di dubbie origini [[Calabria|calabresi]] o [[Basilicata|basilicatesi]], s'ipotizza da alcuni che sia nato a [[Verbicaro]], in [[provincia di Cosenza]], o a [[Lauria]], in [[provincia di Potenza]]. Nella realtà esiste la fede giurata presso l'archivio di stato di Napoli nella quale lo stesso Carlomagno ebbe a indicare la sua nascita a Lauria.
=== La questione della nascita e la formazione ===
 
Sulla vita del martire della Repubblica sono rimaste poche e incerte notizie, avendo il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] fatto distruggere le ''carte formate nel tempo dell'abbattuta anarchia'' con l'editto del 24 gennaio [[1800]]<ref>{{Cita libro|Marina|Azzinnari|Patrioti e insorgenti in provincia: il 1799 in Terra di Bari e Basilicata|2002|Edipuglia|[[Bari]]|capitolo=Il Novantanove in Puglia e Basilicata nei documenti dell'Archivio di Stato di Napoli|url_capitolo=http://books.google.com/books?id=5dijVRMUFJsC&pg=PA646&dq=editto+24+gennaio+1800&source=bl&ots=OddxmNL_Uz&sig=Mj5BdVMxNbMUxk5u4ID2b8Qjo3I&hl=it&ei=3xV4TdC2D8iKswaF_NGTBQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBUQ6AEwAA|p=646|curatore=Angelo Massafra}}</ref><ref>{{Cita libro|Roberto|Guiscardi|Saggio di storia civile del municipio napolitano. Dai tempi delle colonie greche ai nostri giorni|1862|F. Vitale|Napoli|capitolo=capitolo VII|url_capitolo=http://books.google.it/books?id=Kf2gAAAAMAAJ&pg=PA54|p=54|citazione=Entrarono alla fine i Francesi in Napoli, dopo la viva ed ostinata resistenza de' lazzari: nel dì 24 il generale pubblicò un proclama, e nel 30 gennaio apparve un Decreto provvisorio della Repubblica Napolitana. È questo l'unico atto che esista negli Archivii pubblici, e che mi sia riuscito rinvenire, {{sic|perché}} (sic) ritornato il Borbone pensò struggere tutte le carte di quell'epoca bruciandole.}}</ref>. Ciò ha contribuito, senz'altro, a tramandare ai posteri, compreso lo scrittore, politico e storico della [[Basilicata]], [[Giustino Fortunato]], la convinzione che il Carlomagno fosse nato, secondo una diffusa credenza, a [[Lauria]]<ref>In particolare, nell'anno 1762. {{cita libro|titolo=Il Mezzogiorno e lo Stato italiano|autore=[[Giustino Fortunato]]|url=http://books.google.it/books?ei=dwcAUIbSMNP44QTs1PSnCA&sqi=2&hl=it&id=4pbsAAAAMAAJ&dq=inauthor%3A%22Giustino+Fortunato%22+Nicola+Carlomagno&q=%22Nicola+Carlomagno%22#search_anchor|volume=2|editore=Vallecchi|anno=1973|p=752}}</ref>, capoluogo dell'omonimo [[cantoni della Francia|cantone]]<ref>{{cita libro|||Il monitore napoletano 1799|1974|Alfredo Guida|[[Napoli]]|url=http://books.google.com/books?id=EXmd5ZzfNWQC&printsec=frontcover|p=203|capitolo=N. 6 del 19 febbraio 1799|url_capitolo=http://books.google.com/books?id=EXmd5ZzfNWQC&pg=PA203|curatore=Mario Battaglini}}</ref> istituito in quel tempo e all'interno del quale altri importanti documenti sono andati persi, pochi anni dopo, in concomitanza del [[massacro di Lauria|massacro]], perpetrato ai danni dei suoi abitanti dagli stessi francesi che nel [[1799]] avevano proclamato la [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]]. Già [[Mariano d'Ayala]] aveva ritenuto opportuno precisare che:
==Biografia==
{{citazione|si ingannò il cronista quando disse esser stata patria di Nicola Carlomagno la città di Lauria. E benché vi fossero stati de’ Carlomagno in [[Noepoli|Noia]] nella medesima Lucania, io son quasi certo che Nicola Carlomagno fosse nato in Verbicaro nella provincia di Cosenza, verso l’anno 1761 come mi assicurava quel Sindaco.|[[Mariano d'Ayala]], ''Vite degli italiani benemeriti della libertà e della patria uccisi dal carnefice'', 1883}} A questa tesi si contrappose solo qualche anno dopo (1889) quella di [[Giacomo Racioppi]] secondo cui, avendo acquisito informazioni, neanche certe, dalla curia che, come notoriamente accadeva all'epoca, nel 1766 aveva redatto un censimento, il Carlomagno ''patriota'' sarebbe nato a Lauria<ref>{{cita|Basiliskos|p. 14|Basiliskos}}.</ref>. Purtroppo neppure in ''Bervicaro'' (oggi [[Verbicaro]]), del limitrofo cantone di [[Belvedere Marittimo|Belvedere]]<ref>{{cita libro|||Proclami e sanzioni della Repubblica Napoletana|1863|Stamperia Dell'Iride|[[Napoli]]|curatore=Carlo Colletta|url=http://books.google.it/books?id=XNssAAAAYAAJ&pg=PR4|capitolo=Legge concernente la fissazione e la distribuzione del Dipartimento del Crati. Articolo X|url_capitolo=http://books.google.it/books?id=XNssAAAAYAAJ&pg=PA45|p=45}}</ref>, sono stati rinvenuti documenti anagrafici in tal senso; ci pervengono però alcune opere di suoi discendenti<ref>Prosa del sacerdote {{cita libro|Costantino|Carlomagno|Onori funebri resi alle ceneri di Attilio ed Emilio Bandiera e Domenico Moro dalla città e provincia di Cosenza nel dì 11 giugno 1867|1867|Trajano Ippolito|[[Cosenza]]|url=http://books.google.it/books?id=4RhzE2UJVY0C&printsec=frontcover|capitolo=Elogio funebre|url_capitolo=http://books.google.it/books?pg=PA20&id=4RhzE2UJVY0C|curatore=Salvatore Chiodi|citazione=E intanto che la Provvidenza maturi i suoi decreti, o sante reliquie dei Bandiera e di Moro, voi già lasciate questa terra infausta ed ospitale! Amando l'Italia sopra ogni cosa, pur vi punge desio del dolce e glorioso loco ove sortiste i natali — Ma per qual via proseguirete il trionfale viaggio? O nave, cui è affidato il sacro deposito, solcherai il mare occidentale o l'orientale? Toccherai il lido di Partenope ove le ombre maestose di Caracciolo, di Pagano, di Cirillo, di Conforti attendono il passaggio dei martiri nostri per dar loro il bacio degl'immortali? — Tra quella illustre compagnia, o generosi, ne osserverete una modestissima: essa porta il nome della mia razza: datele un saluto per me; ed assicuratela che quanti portano quel modesto nome custodirono gelosamente la santa eredità del martirio e dell'amor della patria!|pp=20, 21}}</ref><ref>Il magistrato Enrico Carlomagno ([[1876]] – [[1959]]):{{cita web|http://essetotaro.altervista.org/Verbicaro%20-%20verbicaresi%20illustri2.html|Verbicaro ricorda un figlio illustre|sito=essetotaro.altervista.org}}</ref> ad avvalorare la tesi più probabile che l'avo, morto per un ideale di libertà ed eguaglianza, sia natio della stessa [[Calabria|terra calabrese]].
Nato a [[Lauria]], in [[provincia di Potenza]], effettuò studi classici all'[[università]] di [[Napoli]], ottenendo la laurea in legge a soli 20 anni d'età. Si affermò come avvocato già dal [[1785]], lavorando anche per il municipio di [[Napoli]], città in cui viveva. Divenne successivamente ''Commissario della Giunta di Pubblica Sicurezza''.
 
Effettuó studi classici all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|università di Napoli]] e ottenne la laurea in legge a soli vent'anni d'età.
Di idee liberali, aderì ai ''club'' per la proclamazione della [[Repubblica Partenopea]]. Alla caduta della Repubblica fu catturato, processato e condannato. Fu impiccato il [[13 luglio]] [[1799]] e fu il primo patriota lucano ad essere giustiziato.
 
Di recente, tuttavia, la rivista storica Basiliskos ha pubblicato la fede giurata del Carlomagno, abilitatosi alla professione forense, sgomberando così il campo da ogni dubbio.
Prima di salire sul patibolo urlò:
 
=== Avvocato e patriota ===
{{quote|Popolo stupido, tu godi della mia morte, ma verrà un giorno che la compiangerai!}}
Si affermó come avvocato già dal [[1785]], lavorando anche per il municipio di [[Napoli]], città in cui viveva.
 
Di idee liberali, Carlomagno aderí beb presto ai ''club'' per la proclamazione della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]]. Il 26 gennaio (''[[calendario rivoluzionario francese|7 piovoso]]'') [[1799]], il giorno successivo al decreto di [[Championnet]] che nominava i venti membri del ''Comitato di Polizia Municipale''<ref>{{Cita libro|||Proclami e sanzioni della Repubblica Napoletana|1863|Stamperia Dell'Iride|[[Napoli]]|curatore=Carlo Colletta|url=http://books.google.it/books?id=XNssAAAAYAAJ&pg=PR4|capitolo=Decreto di Championnet del 6 piovoso, anno 7.° della libertà|url_capitolo=http://books.google.it/books?id=XNssAAAAYAAJ&pg=PA8|p=8}}</ref>, s'insediava come presidente nel palazzo ''della Comune'', in prossimità del [[Basilica di San Lorenzo Maggiore#Convento|convento di San Lorenzo]]<ref>{{Cita libro|||Il monitore napoletano 1799|1974|Alfredo Guida|[[Napoli]]|url=http://books.google.com/books?id=EXmd5ZzfNWQC&pg=PA894|p=101|capitolo=Supplemento al N. 1|url_capitolo=http://books.google.com/books?id=EXmd5ZzfNWQC&pg=PA101|curatore=Mario Battaglini}}</ref>; il 18 febbraio (''[[calendario rivoluzionario francese|30 piovoso]]'') dello stesso anno fu nominato commissario del Governo presso la ''Commissione di Pubblica Sicurezza''<ref>{{cita libro|||Il monitore napoletano 1799|1974|Alfredo Guida|[[Napoli]]|url=http://books.google.com/books?id=EXmd5ZzfNWQC&pg=PA894|p=228|capitolo=N. 7 del 23 febbraio 1799|url_capitolo=http://books.google.com/books?id=EXmd5ZzfNWQC&pg=PA228|curatore=Mario Battaglini}}</ref>.
Alla sua famiglia furono confiscati tutti i beni, e questa cadde nella miseria.
 
=== La morte ===
Alla caduta della Repubblica venne catturato, processato e condannato all'[[impiccagione]].
 
Montato già sulla scala del patibolo di [[Porta Capuana]], mentre si preparava la corda che doveva strangolarlo, volse gli occhi alla folla che lo circondava e, vedendola folta ed allegra, esclamó ad alta voce<ref name=Dumas>{{Cita libro|Alexandre|Dumas|I Borboni di Napoli|1862|[[L'Indipendente (Napoli)|L'indipendente]]|[[Napoli]]|edizione=volume IV|wkautore=Alexandre Dumas (padre)|capitolo=capitolo VIII|url_capitolo=http://books.google.com/books?id=MgIMAAAAYAAJ&hl=it&pg=RA1-PA153|pp=153, 154}}</ref><ref>{{Cita libro|Atto|Vannucci|I martiri della libertà italiana dal 1794 al 1848|1849|Poligrafia Italiana|Livorno|wkautore=Atto Vannucci|url=http://books.google.it/books?id=YXI5AAAAcAAJ&hl=it&pg=PA136|p=136}}</ref><ref>{{Cita libro|Vincenzo|Cuoco|Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli (1799)|1861|Tip. Mariano Lombardi|Napoli|wkautore=Vincenzo Cuoco|curatore=[[Mariano D'Ayala]]|url=http://books.google.com/books?id=IBk5AAAAcAAJ&hl=it&pg=PA179|p=179}}</ref>:
==Bibliografia==
 
{{citazione|Popolo stupido, tu ti rallegri oggi della mia morte,<br />
*{{cita libro|Lorenzo|Predome|La Basilicata|1964|Dedalo Litostampa|Bari}}
ma verrà un giorno in cui la piangerai.<br />
*{{cita libro|Vito Pasquale|Rossi|Uomini illustri di Lauria|1984|Porfidio|Moliterno|edizione=vol. II}}
Il mio sangue ricadrà sulla vostra testa,<br />
e se avrete la fortuna di non esser più in vita,<br />
ricadrà su quella de' vostri figli.}}
 
L'[[esecuzione capitale]] avvenne il 13<ref>{{Cita libro|Nello|Ronga|La Repubblica Napoletana del 1799 nel territorio atellano|1999|Istituto di Studi Atellani|Tip. M. Cirillo, [[Frattamaggiore]]|url=http://books.google.it/books?id=YNHjyQNFcSUC&pg=PA28&lpg=PA28&dq=Carlomagno|p=28}} L'autore trae l'informazione da un testo di [[Giustino Fortunato]].</ref> o il 14<ref name=Dumas /> luglio [[1799]]. Alla sua famiglia furono confiscati tutti i beni e cadde nella miseria.
==Altri progetti==
 
Il suo nome è oggi ricordato nella prima delle due lapidi poste ai lati del portone di [[Palazzo San Giacomo]], sede del municipio di Napoli, in ricordo dei 116 patrioti, giustiziati nel periodo tra il 1794 e la fine del [[Regno delle Due Sicilie]], che erano insorti contro la [[Borbone di Napoli|monarchia borbonica]]<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5889|titolo = I 116 patrioti|accesso = 2 luglio 2014|editore = Comune di [[Napoli]]|data = }}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|1=Vittorio|2=Visalli|3=I calabresi nel Risorgimento italiano: storia documentata delle rivoluzioni calabresi dal 1799 al 1862|4=1989|5=Brenner|6=[[Cosenza]]|curatore=Antonio Jofrida|url=http://brennereditore.com/product_info.php?products_id=201|urlmorto=sì|accesso=7 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131109104347/http://brennereditore.com/product_info.php?products_id=201|dataarchivio=9 novembre 2013}}
* {{Cita libro|autore=[[Umberto Caldora]] |titolo=Calabria napoleonica (1806–1815)|anno=1960| editore=Fiorentino |città=Napoli |url=http://books.google.it/books?id=jxPOMAAACAAJ&hl=it&ei=_3p2Td2_J4rD4gav2fHHBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEoQ6AEwBw|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|1=Armando|2=Dito|3=Storia della massoneria calabrese|4=1980|5=Brenner|6=[[Cosenza]]|url=http://brennereditore.com/product_info.php?products_id=477|urlmorto=sì|accesso=8 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131109102938/http://brennereditore.com/product_info.php?products_id=477|dataarchivio=9 novembre 2013}}
* {{citaCita libro|Lorenzo|Predome|La Basilicata|1964|Dedalo Litostampa|[[Bari]]}}
* {{citaCita libro|Vito Pasquale|Rossi|Uomini illustri di Lauria|19841985|Porfidio|[[Moliterno]]|edizione=vol. II}}
* {{Cita pubblicazione|titolo=Il Carlomagno “patriota” a Napoli nel 1799 e i Carlomagno di Verbicaro|autore=Angelo Rinaldi|rivista=Basiliskos|numero=0|editore=Istituto di Studi Storici per la Basilicata Meridionale|città=Lauria|anno=2012|pp=11-24|cid=Basiliskos|url=https://www.academia.edu/5966538/Basiliskos_N_0_2012|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|curatore=Carlo Colletta|titolo=Proclami e sanzioni della repubblica napoletana|volume=|editore=Stamperia dell'Iride|città=Napoli|anno=1863|lingua=it|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=15146766}}
 
== Voci correlate ==
* [[Repubblicani napoletani giustiziati nel 1799-1800]]
 
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Persone giustiziate per impiccagione]]
[[Categoria:Personalità della Repubblica Napoletana (1799)]]