Isola di Linosa: differenze tra le versioni

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{{NN|Sicilia|agosto 2019|}}
{{Infobox isola
{{Isola
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|Nome = Isola di Linosa
|Immagine = Linosa Fischerhafen2.jpg
|Didascalia = portoPanoramica di Linosadell'isola
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|Stato_definizione = Stato
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|Anno_censimento =
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|Ref =
}}
'''Linosa''' (''Linusa'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]) è un'[[isola]] dell'[[Italia]] appartenente all'[[arcipelago]] delle [[isole Pelagie]], in [[Sicilia]].
'''Linosa''' è una delle [[isole Pelagie]] (5,43 km², circa 440 ab.) 42 km a NE di [[Lampedusa]], assieme alla quale costituisce un [[Lampedusa e Linosa|comune]] (6.300 ab.) della [[provincia di Agrigento]].
 
Ha una superficie di 5,43&nbsp;km² e dista 42&nbsp;km a NE da [[Lampedusa]], assieme alla quale costituisce il comune di [[Lampedusa e Linosa]] che conta {{formatnum:6341}} abitanti<ref>{{Cita web |url=http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2019&lingua=ita |titolo=Dato Istat al 31/12/2019 |accesso=28 marzo 2021 |dataarchivio=9 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190409085013/http://demo.istat.it/bilmens2019gen/index.html |urlmorto=sì }}</ref> nel [[libero consorzio comunale di Agrigento]].
L'isola è citata dal greco [[Strabone]] e poi da [[Plinio il Vecchio]] nella [[Naturalis Historia]] come '''Aethusa''', ''Αιθουσσα'' e '''Algusa''', ''Αλγουσσα'' in [[Lingua greca]]. Il nome ''Lenusa'' appare nel [[XVI secolo]] ad opera del [[domenicano]] [[Tommaso Fazello]]. Il nome ''Linosa'' invece nasce nel [[1845]] usato dal cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente.
 
L'isola è citata dal greco [[Strabone]] e poi da [[Plinio il Vecchio]] nella [[Naturalis Historia]] come ''Aethusa'' (Αἰθοῦσσα) e ''Algusa'' (Ἀλγοῦσσα) in [[Lingua greca|greco]]. Il nome ''Lenusa'' appare nel [[XVI secolo]] ad opera del [[domenicano]] [[Tommaso Fazello]]. Il nome ''Linosa'' invece nasce nel [[1845]] usato dal cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente.
 
== Geografia ==
[[File:Linosa, 28 July 2007.jpg|thumb|left|upright=2.5|Panoramica dell'isola]]
Linosa ha un'estensione di 5,4 km² ed è situata al centro del mar Mediterraneo a [[160]] km a sud della [[Sicilia]] e 160 km a est della [[Tunisia]].
Linosa ha un'estensione di 5,43 km² ed è situata al centro del [[mar Mediterraneo]] a 160&nbsp;km a sud della [[Sicilia]] e 160&nbsp;km a est della [[Tunisia]].
 
Ha una forma pressoché circolare con uno sviluppo costiero di 11 &nbsp;km. A differenza di [[Lampedusa]] e [[IsolaLampione di Lampione(isola)|Lampione]], che fanno parte della [[Placca africana|placca continentale]] africana]] e derivano da una frattura del continente stesso, Linosa non solo non è parte di tale [[placca tettonica]] ma è anche di origine vulcanica e il suo edificio si erge a partire da millecinquecento metri di profondità: infatti, al contrario di Lampedusa e Lampione, i fondali di Linosa sprofondano rapidamente.
 
=== Geologia ===
Le sue origini sono relativamente recenti: secondo studi geologici Linosa dovette emergere durante il [[Quaternario]] antico e deve la sua origine alle eruzioni avvenute lungo la linea di frattura che corre tra la costa est della [[Sicilia]] e il litorale di [[Tunisi]].
{{Montagna
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Le sue origini sono relativamente recenti: secondo studi geologici Linosa dovette emergere durante il [[Quaternario]] antico e deve la sua origine alle eruzioni avvenute lungo la linea di frattura che corre tra la costa ovest della [[Sicilia]] e il litorale di [[Tunisi]].
 
La sua attività eruttiva risale al [[Pleistocene]], ipotesi avvalorata dall'età dei fossili presenti nei tufi stratificati della parte est del monte di Ponente.
 
Il medesimo asse vulcanico ha dato origine, grazie a un vulcanismo fondamentalmente alcalino, all'[[isola di [[Pantelleria]], la cui porzione emersa rappresenta la culminazione di strutture sottostanti molto più imponenti.
 
Nella storia vulcanica dell'isola è possibile riconoscere quattro fasi di attività e tre paleosuoli testimoniati da fossili di radici, stipiti e foglie di palme nane.
 
I [[cratere vulcanico|crateri]] [[Vulcano|vulcanici]] sono tuttora ben evidenti: al centro dell'isola, basso e ampio (600 metri di diametro), si estende il cratere principale, la ''Fossa del Cappellano'', fittamente coltivato. A coronarlo altri tre coni: monte Vulcano (195 &nbsp;m), monte Rosso (186 &nbsp;m), monte Nero (107 &nbsp;m), ed un piccolo ''Craterino'' di 50 &nbsp;m alle pendici di quest'ultimo. L'attività eruttiva dall'ultimo cratere (il più piccolo) è terminata circa 2500 anni fa. Attualmente l'isola è profondamente quiescente.
 
== Storia ==
[[File:Linosa-case.jpg|thumb|right|250px|Le tipiche abitazioni dell'isola|261x261px]]
L'isola di Linosa, nel corso dei secoli, è stata battezzata con nomi differenti. Già ai tempi di Plinio il Vecchio compariva il termine "Aethusa" per indicare un'isola di origine vulcanica nello stretto di Sicilia; in seguito il termine subí diverse modifiche andando per "Lenusa", poi "Larniusa" e infine "Algusa".
 
Nell'antichità essa fu rifugio per coloro che solcavano il ''[[Mare Nostrumnostrum]]'': è certo che i [[Storia romana|Romani]] la utilizzarono durante le [[Guerreguerre Punichepuniche]] come base, e le loro vestigia rimangono nelle 150 cisterne costruite per raccogliere l'acqua piovana; inoltre, i fondali del mare circostante sono pieni del contenuto di navi dell'epoca, che nel corso dei secoli vi hanno fatto naufragio. Alle dominazioni cartaginese e romana, susseguirono quella arabo-saracena, quella normanna e quindi quella Angioinaangioina e poi Aragonesearagonese. Dopo quest'ultimo periodo storico, l'isola rimase disabitata e servì come porto di fortuna della pirateria mediterranea.
 
Nel [[1555]] una parte della flotta di [[Carlo V del Sacro Romano Imperod'Asburgo|Carlo V]] di ritorno dalla vittoria di Tunisia contro i Turchiturchi, fu sorpresa da una forte tempesta e alcune navi si sfracellarononaufragarono sugli scogli di Linosa.
 
In quegli anni l'isola apparteneva alla casata Nardoni concessa loro dal Re di Spagna.
Nel [[1630]] il re di Spagna concesse alla famiglia dei Tomasi il titolo di Principe di Lampedusa e dunque il dominio su Linosa. Nel 1776 uno dei Principi Tomasi consigliò al Re di Napoli di vendere le isole agli Inglesi, che si mostravano molto interessati al loro valore strategico, ma il Re non lo concesse e le comprò lui stesso dal Principe.
 
Successivamente nel [[1630]] venne concesso alla famiglia dei [[Tomasi di Lampedusa (famiglia)|Tomasi]] il titolo di principi di Lampedusa e dunque il dominio su Linosa. Nel 1776 uno dei principi Tomasi consigliò al re di Napoli di vendere le isole agli inglesi, che si mostravano molto interessati al loro valore strategico, ma il re non lo concesse e le comprò lui stesso dal principe.
Nel [[1843]] [[Ferdinando II di Borbone]], Re delle Due Sicilie, diede incarico al cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente, capitano di fregata, di colonizzare le isole. Ciò avvenne il 22 settembre 1843 a Lampedusa. Per Linosa si attenderà il 25 aprile 1845, quando un primo nucleo di trenta persone, composto da alcune famiglie di abili artigiani provenienti da [[Ustica]], [[Agrigento]] e Pantelleria (tra cui un deputato sindaco, un prete e un medico), sbarcarono sull'isola. I coloni erano stati reclutati con bando pubblico e avrebbero beneficiato di una paga di tre Tarì al giorno e dell'uso gratuito di 80 salme di terra linosana (240 ettari circa).
 
Nel [[1843]] [[Ferdinando II di Borbone]], re delle Due Sicilie, diede incarico al cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente, capitano di fregata, di colonizzare le isole. Ciò avvenne il 22 settembre 1843 a Lampedusa. Per Linosa si attenderà il 25 aprile 1845, quando un primo nucleo di trenta persone, composto da alcune famiglie di abili artigiani provenienti da [[Ustica]], [[Agrigento]] e Pantelleria (tra cui un deputato sindaco, un prete e un medico), sbarcarono sull'isola. I coloni erano stati reclutati con bando pubblico e avrebbero beneficiato di una paga di tre [[tarì#Napoli|tarì]] al giorno e dell'uso gratuito di 80 [[Salma (unità di misura)|salme]] di terra linosana (140 ettari circa).
Poche furono le attenzioni dedicate all'isola dal successivo [[Regno di Italia]] e solo con gli inizi degli anni sessanta del [[XX secolo]] Linosa comincia a cambiare volto: arrivano le prime innovazioni tecniche accompagnate da uno sviluppo turistico. La SIP installa nel [[1963]] la prima centrale telefonica, nel [[1967]] entra in funzione una centrale elettrica gestita dalla SELIS, nel [[1968]] venne inaugurato il nuovo edificio dell'asilo infantile, dedicato a Pietro Taviani, nonché quello della scuola elementare e media. Nel [[1983]] la costruzione del dissalatore assicurò un continuo rifornimento di acqua potabile. Nel [[1976]] approda sull'isola anche la [[RAI]] che installa un ripetitore per il primo e il secondo canale, quattro anni dopo arrivano anche le reti [[Mediaset]]. In seguito vennero costruiti i moli di attracco a Scalo Vecchio, Pozzolana di Ponente e Mannarazza. Solo nel [[1985]] la nave traghetto Paolo Veronese poté attraccare alla banchina di Scalo Vecchio.
 
Poche furono le attenzioni dedicate all'isola dal successivo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e solo con gli inizi degli anni sessanta del [[XX secolo]] Linosa cominciò a cambiare volto: arrivarono le prime innovazioni tecniche accompagnate da uno sviluppo turistico. La SIP installò nel [[1963]] la prima centrale telefonica, nel [[1967]] entrò in funzione una centrale elettrica gestita dalla SELIS, nel [[1968]] venne inaugurato il nuovo edificio dell'asilo infantile, dedicato a Pietro Taviani, nonché quello della scuola elementare e media. Nel [[1983]] la costruzione del dissalatore assicurò un continuo rifornimento di acqua potabile. Nel [[1976]] approdò sull'isola anche la [[RAI]], che installò un ripetitore per il primo e il secondo canale; quattro anni dopo arrivarono anche le reti [[Mediaset]]. In seguito vennero costruiti i moli di attracco a Scalo Vecchio, Pozzolana di Ponente e Mannarazza. Solo nel [[1985]] la nave traghetto Paolo Veronese poté attraccare alla banchina di Scalo Vecchio.
 
L'isola ha acquisito negli anni una vivibilità più che decorosa, nonostante molti servizi siano ancora da migliorare.
 
== Ambiente ==
Linosa fa parte della [[Riserva naturale orientata Isola di Linosa e Lampione|riserva naturale Isola di Linosa e Lampione]], assiemegestita adal Dipartimento dello Sviluppo rurale (che ha assorbito l'Azienda foreste) della [[Regione Siciliana]], e insieme ai tratti costieri di [[Lampedusa]] e [[Isola di Lampione|Lampione]], della dell'[[RiservaArea marina protetta Isole Pelagie]], istituita nel [[2002]].
 
=== Flora ===
[[File:Valantia_calvaValantia calva.jpg|thumb|left|Erba croce di Linosa'' [[Valantia calva]]'']]
L'isola di Linosa mostra una flora piuttosto differenziata rispetto alle altre isole del Canale di Sicilia.
 
Oltre alle specie tipiche della [[macchia mediterranea]] (''[[Pistacia lentiscus]]'', ''[[Euphorbia dendroides]]'', ''[[Capparis spinosa]]'', ''[[Thymus capitatus]]''), Linosa può vantare numerosi [[endemismo|endemismi]] esclusivi dell'isola quali ''[[Valantia calva]]'', ''[[Limonium algusae]]'', ''[[Pancratium angustifolium]]'', ''[[Erodium neuradiflorum]]'' var. ''linosae'', ''[[Valantia muralis]]'' var. ''intricata'', ''[[Galium murale]]'' var. ''calvescens'' cui si aggiungono endemismi condivisi con altre isole vicine quali ''[[Linaria pseudolaxiflora]]'' (presente, oltreché a Linosa, anche a [[Malta]]), ''[[Oglifa lojaconoi]]'' (presente anche a [[Pantelleria]]), e la ''[[Plantago afra]]'' ssp. ''zwierleinii'' (reperibile a Linosa, Pantelleria, Lampedusa e Malta).
 
=== Fauna ===
[[File:Caretta caretta01.jpg|thumb|left|''[[Caretta caretta]]''|248x248px]]
La fauna linosana è molto variegata e esistono alcune specie che si possono trovare solo in questo luogo. La spiaggia della Pozzolana di Linosa è stato, fino alla recente espansione sull'intero sviluppo costiero nazionale, uno degli ultimi siti italiani di nidificazione della tartaruga ''[[Caretta caretta]]'', nonché [[Sito di Importanza Comunitaria]] (SIC) per l'[[Unione europea|UE]]. L'isola ospita la più grande colonia di berta maggiore (''[[Calonectris diomedea]]'') d'Europa e la più grande in Italia, con 10.000 coppie nidificanti stimate<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Massa, B., & Valvo, M. L.|titolo=Biometrical and biological considerations on the Cory’s shearwater Calonectris diomedea|rivista=Mediterranean marine avifauna|numero=}}</ref>. La berta maggiore è un uccello procellariforme che vive gran parte dell'anno in mare aperto e usa la terraferma solo nel periodo di riproduzione. Tra i rettili presenti sull'isola meritano una menzione l'endemica lucertola linosana ''[[Podarcis filfolensis]] laurentimulleri'' e una particolare sottospecie di [[Scincidae|scinco]], il ''[[Chalcides ocellatus linosae]]''. Per la sua posizione isolata ma centrale nel Mar Mediterraneo e tra l'Europa e l'Africa, l'isola costituisce punto di riposo per numerose specie migratrici di uccelli che seguono la rotta lungo la penisola italica, oltre ad ospitare occasionalmente specie africane di diversi gruppi animali, come uccelli e libellule.
La spiaggia della Pozzolana di Linosa è uno degli ultimi siti italiani di nidificazione della tartaruga ''[[Caretta caretta]]'', nonché [[Sito di Importanza Comunitaria]] (SIC) per l'[[Unione Europea|UE]].
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== Economia ==
L'isola è inoltre sito di nidificazione della berta maggiore (''[[Calonectris diomedea]]''), un uccello procellariforme che vive per quasi tutto l'anno in mare aperto, avvicinandosi alla terraferma solo nel periodo di riproduzione.
L'economia linosana è basata su agricoltura, pesca e turismo.
 
L'[[agricoltura]], grazie al fertile terreno di natura lavica, è stata praticata sin dai tempi dei primi coloni.
Tra i rettili presenti sull'isola meritano una menzione l'endemica lucertola linosana ''[[Podarcis filfolensis ]]laurentimulleri'' e una particolare specie di [[Scincidae|scinco]], il ''[[Calcides diomedea]]''.
È praticata la coltivazione dei [[Capparis spinosa|capperi]] e delle tipiche [[Lens culinaris|lenticchie]] (molto piccole rispetto alle continentali), della [[Vitis|vite]] e di altri legumi. Molto ampia è la produzione di fichi (''[[Ficus carica]]'') e ficodindia (''[[Opuntia ficus-indica]]''). Tuttavia quasi ogni produzione agricola è destinata esclusivamente al consumo interno.
 
L'[[allevamento]] di bovini sia da carne che da latte è stato a lungo praticato; inoltre venivano allevati conigli, galline, capre e asinelli dediti al trasporto umano e edile. L'allevamento durò fino alla fine degli anni ottanta quando le norme CEE impedirono agli allevatori di continuare tale mestiere a causa di un mattatoio non idoneo.
== Economia e trasporti ==
L'economia linosana è basata su turismo, pesca ed agricoltura. Anche se non mancano piccoli esercizi commerciali ed artigianali, nonché lavori pubblici (amministrazione delegazione comunale, centrale elettrica, dissalatore).
 
La [[pesca (attività)|pesca]] è stata sempre limitata a causa della mancanza di un porto adeguato ad imbarcazioni sempre più sofisticate. Il turismo, sostenuto da una natura in gran parte incontaminata, è, di conseguenza, la maggiore fonte di entrate per i residenti. L'accoglienza è limitata da un numero molto ristretto di strutture alberghiere, ma esistono appartamenti o bungalows da affittare. Nella stagione turistica aprono anche alcuni bar, ristoranti e pizzerie. L'isola è un polo di attrazione per gli appassionati di immersioni subacquee, che possono contare su tre diving club. Alcune associazioni ambientaliste promuovono ogni anno campi-natura e il centro recupero tartarughe marine cura il monitoraggio dell'ovideposizione delle tartarughe marine a Cala Pozzolana di Ponente.<ref>[http://www.marineturtle.it/ C.R.T.M Linosa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Inoltre, data la posizione strategica per gli uccelli nidificanti in tutto il nord Europa e svernanti in Africa, l'isola ospita un cospicuo numero di persone appassionate al birwatching durante sia la migrazione pre riproduttiva, in Primavera, e post riproduttiva, in Autunno <ref>{{Cita web|lingua=nl|url=https://www.birdingplaces.eu/nl/birdingplaces/italy/linosa-island|titolo=Linosa Island {{!}} Birdingplaces|sito=Birdingplaces.eu|accesso=2025-04-09}}</ref>.
Non esistono veri hotel sull'isola, ma esistono numerosissimi appartamenti o bungalow da affittare. Nella stagione turistica sono numerosi i bar, i ristoranti e le pizzerie aperte.
 
Ulteriori risorse economiche sono rappresentate da una limitata rete di piccoli esercizi commerciali ed artigianali, nonché dalla pubblica amministrazione (amministrazione delegazione comunale, centrale elettrica, dissalatore).
È praticata la coltivazione dei [[Capparis spinosa|capperi]] e delle tipiche [[lenticchie]] (molto piccole rispetto alle continentali), della [[Vitis|vite]] e di altri legumi. Molto ampia è la produzione di fichi, ovvero sia i frutti del ''[[Ficus carica]]'' sia quelli del [[Opuntia ficus-indica|fico d'India]]. Tuttavia quasi ogni produzione agricola è destinata esclusivamente al consumo interno.
 
=== Trasporti ===
Attualmente Linosa dispone di tre moli, realizzati per far sì che almeno uno sia sempre agibile in caso di forte vento. L'isola è collegata giornalmente a Lampedusa e Porto Empedocle da un nave [[traghetto]] della [[SIREMAR]] e da aliscafi. Tuttavia le cattive condizioni climatiche influenzano i trasporti, che durante la stagione invernale non sono spesso regolari.
Attualmente Linosa dispone di tre moli di attracco per le navi, realizzati per far sì che almeno uno sia sempre agibile in caso di forte vento. L'isola è collegata giornalmente a [[Lampedusa]] e [[Porto Empedocle]] da due navi [[traghetto]] e da aliscafi. Tuttavia le condizioni climatiche influenzano i collegamenti, che durante la stagione invernale sono spesso irregolari.
 
In caso di necessità l'isola dispone di un eliporto.
 
L'[[aeroporto di Lampedusa]] è sicuramente l'infrastruttura più importante per il turismo e la mobilità dei linosani, ma soprattuttoe dei turisti di tutto il mondo.
 
=== EconomiaIstruzione ===
Sull'isola sono presenti la scuola dell'infanzia, quella primaria e quella secondaria di primo grado.
Sin dai primi coloni gli unici mezzi di sussistenza di cui gli approdati potevano usufruire erano la [[caccia]] e la [[Pesca (attività)|pesca]]. Tuttavia quel gruppo di famiglie che abitarono l'isola, proveniva da una economia basata sull'agricoltura; infatti dopo aver disboscato alcuni appezzamenti di terreno, resi fertili dalla natura lavica, iniziarono un'economia basata principalmente sull'[[agricoltura]] grazie alla semina di alcuni ortaggi; legumi, principalmente le lenticchie, caratteristici per la loro piccola dimensione; fichi d'india, che servirono come frangivento e divisione degli appezzamenti; uva da vino; fichi e gelsi.
 
== Amministrazione ==
L'enorme quantità di piante di Fichi d'India (''[[Opuntia ficus-indica]]'') fece si che si sviluppasse l'[[allevamento]] di bovini sia da carne che da latte; i loro [[cladodi]] infatti venivano sminuzzati per facilitare l'alimentazione. Inoltre venivano allevati conigli, galline, capre e asinelli dediti al trasporto umano e edile. L'allevamento durò fino alla fine degli anni '80, poiché le norme CEE impedirono gli allevatori a continuare tale mestiere a causa di un mattatoio non idoneo.
Linosa fa parte del comune di [[Lampedusa e Linosa]]. Il sindaco e il resto dell'amministrazione risiedono sull'isola di Lampedusa. A Linosa l'amministrazione comunale è rappresentata da un delegato sindaco.
 
Sull'isola è inoltre presente una stazione dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]], dipendente dal Comando Compagnia di Agrigento.
La pesca è stata sempre limitata a causa della mancanza di un adeguato porto che non consente l'utizzo di imbarcazioni sempre più sofisticate. Ma è proprio ciò che rende l'isola di una bellezza unica e incontaminata, tanto da rendere il turismo la maggiore forma economica che permette la sussistenza dei residenti.
 
== Note ==
Il [[turismo]] non si è ancora pienamente sviluppato, ma gli abitanti sono fiduciosi negli investimenti per l'economia turistica. Si sono sviluppati due villaggi turistici e diversi pub, bar, ristoranti, supermercati e un campeggio. Inoltre alcuni pescatori hanno messo a disposizione le proprie case.
<references/>
 
== Amministrazione ==
Linosa fa parte del comune di [[Lampedusa e Linosa]]. Il sindaco Bernardino de Rubeis e il resto dell'amministrazione risiedono sull'isola di Lampedusa. A Linosa l'amministrazione comunale è rappresentata da un delegato sindaco.
 
== Istruzione ==
Sull'isola sono presenti esclusivamente la scuola dell'infanzia, quella primaria e quella secondaria di primo grado.
 
== Voci correlate ==
* [[Area marina protetta Isole italianePelagie]]
* [[Lampedusa e Linosa|Il comuneIsola di Linosa e Lampedusa]]
* [[Isole Pelagiedella Sicilia]]
* [[LampedusaIsole Pelagie]]
* [[IsolaLampedusa die LampioneLinosa]]
* [[Riserva marina Isole Pelagie]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sull'}}
{{ip|commons=Category:Linosa}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Sicilia/Provincia_di_Agrigento/Localit%c3%a0/Lampedusa_e_Linosa/}}
 
{{Isole della Sicilia}}
{{controllo d'autorità}}
{{Territori periferici di paesi europei}}
{{portale|isole|Sicilia}}
 
{{Portale|Sicilia}}
 
[[Categoria:Aree naturali protette del libero consorzio comunale di Agrigento]]
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