Giangurgolo: differenze tra le versioni
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{{Personaggio
[[File:Giangurgolo maschera calabrese della commedia dellarte.jpg|thumb|150px|"Giangurgolo" maschera della Calabria.]]▼
|medium = teatro
'''Giangurgolo''' è una [[maschera (commedia dell'arte)|maschera]] calabrese della [[Commedia dell'Arte]]. Secondo alcuni studiosi il suo nome deriverebbe da ''Gianni Boccalarga'' o ''Gianni Golapiena'', caratterizzandone così subito le peculiarità: persona di molte chiacchiere, di grande ingordigia e [[fame]].▼
|saga = [[Commedia dell'arte]]
|lingua originale = ita
|nome = Giangurgolo
▲
}}
▲'''Giangurgolo''' è una [[maschera (commedia dell'arte)|maschera]] [[Calabria|calabrese]] della [[
==L'origine della maschera==
[[File:Reggio Calabria - dintorni - incisione del Saint Non - Giangurgolo - commedia dellarte.jpg|thumb|450px|Un'incisione di [[Jean-Claude Richard de Saint-Non]] che descrive "i dintorni di [[Reggio Calabria|Reggio]]" in cui appare "Giangurgolo" in una scena della commedia dell'arte nei pressi della città.]]▼
Il nome ''Giangurgolo'' deriverebbe dalle parole:
▲[[File: Reggio Calabria - dintorni - incisione del Saint Non - Giangurgolo - commedia dellarte.jpg|thumb|
* ''Gian = [[Zanni]]'', un tipico personaggio della commedia dell'Arte che presenta diverse varianti in Italia, una tra tutte ''Giangurgolo'' appunto. Della parola ''Zanni'' rimane infatti ancora oggi traccia nel [[dialetto
* ''Gurgolo'', che vuol dire "bocca larga" o "grande bocca", un personaggio ingordo dotato di appetito insaziabile, ma soprattutto inteso in senso di spacconeria, un personaggio di molte parole e di pochi fatti.
Giangurgolo nacque, secondo la maggior parte degli studiosi, per soddisfare l'esigenza di mettere in ridicolo, caricaturando, i dominatori, considerati "inutili eroi" bravi soltanto con le chiacchiere, quei boriosi dediti alla gola, arroganti, millantatori e codardi che imitavano gli atteggiamenti di superiorità e tracotanti degli [[ufficiale (forze armate)|ufficiali]] spagnoli, irriverenti ed insolenti, presenti a quel tempo nel nostro [[Mezzogiorno (Italia)|Meridione]]. Giangurgolo era protagonista sui palcoscenici dei teatri sei e settecenteschi tanto quanto lo era in strada. Infatti in una incisione dell'abate [[Jean-Claude Richard de Saint-Non]] che descrive "i dintorni di Reggio" è chiaramente visibile una scena di commedia, un pezzo di teatro fatto per strada dove è protagonista ''Giangurgolo'', uno Zanni con il lungo cappello e la spada.
{{Storia di Catanzaro}}
{{StoriaReggioCalabria}}
▲Secondo un'altra ipotesi la maschera sarebbe nata da una persona realmente esistita a [[Catanzaro]]<ref>Giangurgolo maschera di Calabria, Vittorio Sorrenti - Casa editrice Pubblisfera, 1993</ref>. Secondo tale opinione, dal punto di vista etimologico Giangùrgolo significherebbe “Gianni l'ingordo”, per la sua caratteristica distintiva: l’ingordigia. La sua storia inizia nel convento delle Suore di Santa Maria della Stella, dove nacque il 24 giugno 1596. Il nome deriverebbe da Giovanni, in onore del Santo del giorno del suo ritrovamento. La leggenda narra che nei boschi egli cerca di salvare uno spagnolo aggredito da briganti, che non ostante tutto muore. In segno di riconoscenza però in punto di morte nomina Giovanni suo erede, consegnandogli, oltre alle sue ricchezze, una lettera che contiene il modo per salvare la città. Allora Giovanni tramuta il suo nome in Alonso Pedro Juan Gurgolos, in onore dello spagnolo, ed inizia la sua personale lotta contro l'occupazione spagnola. Giovanni si organizza con un carrozzone da teatro col quale, insieme ad alcuni suoi amici, propone spettacoli satirici incitando il popolo alla rivolta. Una condanna a morte lo costringerà a trasferirsi in Spagna, ma successivamente, tornato a Catanzaro, ritrova l'amico di teatro Marco, malato di peste, e per un abbraccio tra i due la malattia viene trasmessa anche a Giangurgolo che muore.
==Il carattere==
Dai suoi atteggiamenti, dal suo modo di parlare, Giangurgolo appare come il tipico signorotto ricco, gradasso, spaccone, spavaldo, come colui che esige rispetto senza darne in cambio dalle persone più umili e assumendo, di contro, davanti a chi può rappresentare un pericolo o una minaccia, atteggiamenti di riverenza e umiltà rasenti alla sottomissione e sempre ruffiani ed
Nell'approccio con le
==La figura==
Giangurgolo, convenzionalmente, porta sul volto una [[maschera]] rossa arricchita da una naso di [[cartone]], sul capo un [[cappello (abbigliamento)|cappello]] a forma di cono.Indossa un [[colletto (abbigliamento)|colletto]] alla spagnola arricciato, un corpetto a righe rosse e gialle, calzoni sempre rossi e gialli fin sotto il [[ginocchio]], [[calze]] bianche o, ancora, rosse e gialle ed un cinturone al quale è appesa una lunga spada che usa reiteratamente con chi è più debole ma che resta puntualmente penzoloni di fronte a chi potrebbe suonargliele.
==Giangurgolo oggi==
Recentemente la maschera di Giangurgolo è stata interpretata dall'attore catanzarese [[Enzo Colacino]] che l'ha impersonificata in manifestazioni e spettacoli in giro per l'Italia.<ref>{{Cita web |url=http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=67719 |titolo=Copia archiviata |accesso=6 novembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107011619/http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=67719 |dataarchivio=7 novembre 2017 |urlmorto=sì }}</ref>. L'attore di origine catanzarese Stefano Mauro ne propone invece una versione 'più aggressiva' (un naso aquilino piuttosto che tondeggiante e l'attitudine spavalda e animalesca), rievocando così quella funzione satirica che era già insita nelle forme carnascialesche di tutte le maschere, chiamate a rappresentare il vizio conclamato e incarnato che aveva dato vita ai personaggi del teatro rinascimentale: la Commedia dell'arte. Tale ricerca attoriale, viene sviluppata nell'intendo di recuperare quella rappresentatività perduta nel passaggio dal ruolo fisso di Capitano di commedia del XVII secolo, alle più addolcite funzioni sceniche alla maschera attribuite nel XVIII secolo, nel contesto del teatro della corte di Napoli. Una statua raffigurante Giangurgolo si trova oggi posizionata all'ingresso del [[Teatro Grandinetti]], opera dello scultore [[Maurizio Carnevali]].
==Note==
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== Voci correlate ==
*[[Commedia dell'
*[[Arlecchino]]
*[[Balanzone]]
Riga 35 ⟶ 46:
*[[Pulcinella]]
*[[Carnevale]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Portale|Calabria|teatro}}
[[Categoria:Maschere della commedia dell'arte]]
[[Categoria:Catanzaro]]
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