Calasetta: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|nomeComuneNome = Calasetta
|Nome ufficiale = {{it}} Calasetta<br />{{lij}} Câdesédda <br />{{sc}} Calesèda o Calesèdda
|panorama = Piazza belly.JPG
|linkStemmaPanorama = Calasetta-Stemma.pngJPG
|Didascalia = Calasetta vista dal mare
|siglaRegione = SAR
|Bandiera = Calasetta-Gonfalone.png
|siglaProvincia = CI
|Voce bandiera =
|latitudineGradi = 39
|Stemma = Calasetta-Stemma.png
|latitudineMinuti = 7
|Voce stemma =
|latitudineSecondi = 0
|Stato = ITA
|longitudineGradi = 8
|Grado amministrativo = 3
|longitudineMinuti = 22
|Divisione amm grado 1 = Sardegna
|longitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 2 = Sulcis Iglesiente
|altitudine =
|Amministratore locale = Antonello Puggioni
|superficie = 30,98
|Partito = [[lista civica]]
|abitanti = 2.908
|Data elezione = 10-6-2024
|anno = 31/07/2010 (fonte Istat)
|Data istituzione =
|densita = 92
|Abitanti = 2795
|frazioni = Cussorgia
|Note abitanti = [https://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2024&lingua=ita] - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
|comuniLimitrofi = [[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]]
|Aggiornamento abitanti = 29-2-2024
|cap = 09011
|Sottodivisioni = [[Cussorgia (Calasetta)|Cussorgia]]
|prefisso = [[0781]]
|Divisioni confinanti = [[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]]
|istat = 107002
|fiscaleTarga = B383CI
|Zona sismica = 4
|nomeAbitanti = calasettani
|Gradi giorno =
|patrono = [[San Maurizio]]
|Nome abitanti = {{it}}calasettani<br/>{{sc}}''calesedanus''
|festivo = [[22 settembre]]
|Patrono = [[san Maurizio]]
|sito = http://www.comune.calasetta.ci.it
|Festivo = 22 settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Calasetta (province of Sulcis-Iglesiente, region Sardinia, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Calasetta<br>nella provincia del Sulcis-Iglesiente
}}
 
'''Calasetta''' (''Câdesédda'' in [[lingua ligure|ligure]] [[Dialetto tabarchino|tabarchino]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.comune.calasetta.ci.it/images/documenti/delibere_consiglio/Consiglio2010/cc%2019%20del%2030.09.2010.pdf Adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 19 del 30.09.2010] |data=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, ''Cädessedda''<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://conseggio-ligure.org/it/dizionario/deize/calasetta|titolo=Calasetta in genovese {{!}} DEIZE: dizionario italiano-genovese|sito=Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure|accesso=2025-08-03}}</ref> o ''Câdezédda''<ref>{{Cita web|url=http://www.zeneize.net/itze/parole.asp?Parola=Calasetta|titolo=TIG - Risultati|sito=www.zeneize.net|accesso=2025-08-03}}</ref> in ligure, ''Cal 'e Sèda'' in [[lingua sarda|sardo]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=115 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/115 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:2795}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia del Sulcis Iglesiente]] in [[Sardegna]].
'''Calasetta''' ('''''Câdesédda''''' in [[lingua ligure|ligure]] [[tabarchino]], '''''Cal' 'e Sèra''''' in [[lingua sarda|sardo]]), è un comune di 2.908 abitanti della [[provincia di Carbonia-Iglesias]], situato presso l'[[isola di Sant'Antioco]]. È inoltre un comune onorario della [[Provincia di Genova]].
 
Situato sulla punta settentrionale dell'[[isola di Sant'Antioco]] nell'[[arcipelago del Sulcis]], era inoltre un comune onorario dell'ex [[provincia di Genova]]<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/28/calasetta-diventa-genovese.html|titolo=E Calasetta diventa genovese|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=28 maggio 2006|accesso=20 agosto 2022}}</ref>. È nota come «la bianca», per il colore prevalente delle abitazioni. Sono caratteristici il bianco calce, appunto, l'azzurro del cielo e del mare, e il verde dei [[ginepro|ginepri]] sulle spiagge.
L'origine del nome ancora è incerto. ''Sedda,'' in sardo, significa sella di cavallo: esaminata la configurazione del territorio si può dire che posta la zona della torre quale punto più alto della cittadina (di una sella) i lati discendenti (della stessa possono essere) quelli verso il porticciolo e la zona attigua alla spiaggia sotto torre come lati tali da raffigurare una sella di cavallo da cui forse il nome del paese. Alcuni attribuiscono, invece, l'origine a "Cala della seta", per via della "seta di mare", ovvero il [[bisso]].
 
La cittadina è nota come «la bianca», per il colore prevalente delle abitazioni. Sono caratteristici il bianco calce, appunto, l'azzurro del cielo e del mare, e il verde dei [[ginepro|ginepri]] sulle spiagge.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio comunale costituisce la parte settentrionale dell'Isola di Sant'Antioco, il territorio comunale è formato da basse colline con coste scoscese a [[Falesia|falesie]] verso Ovest, mentre ad Est la costa è bassa e caratterizzata da un golfo marino di bassa profondità, che separa l'isola dalla Sardegna.
Geologicamente il territorio calasettano deve la sua attuale struttura ad un grande sconvolgimento tellurico accaduto più di un milione di anni fa, nell'[[era terziaria]]. Il territorio comunale costituisce la parte nord-occidentale dell'isola di Sant'Antioco, ed è formato da basse colline con coste scoscese a [[Falesia|falesie]] verso ovest, mentre ad est la costa è bassa e caratterizzata da un golfo marino di bassa profondità, che separa l'isola dalla Sardegna. Il comune di Calasetta ha un'altitudine media di 9 m s.l.m., la misura è espressa in metri sopra il livello del mare dal punto in cui è situata la casa comunale, (con l'indicazione della quota minima e massima sul territorio comunale, espressa rispettivamente in 0 m e 142 m).
 
Nella parte esterna (lato Ovestovest), vi sono poche spiagge di ampie dimensioni (sebbene rinomate), soggette, soprattutto quelle esposte a Maestrale[[maestrale]], ad imponenti mareggiate invernali.
 
=== Clima ===
Il sito portuale non ha alti fondali (è poco profondo) e quindi è limitato a natanti di piccola stazza, il nucleo abitato di Calasetta ed il porto hanno una esposizione meteomarina invidiabile, essendo ridossata da [[Maestrale]], che localmente è il vento di massima traversìa, ma anche alquanto da [[Scirocco]], il secondo per rilevanza; e perfettamente riparata a [[Libeccio]].
Il clima e la situazione geografica di Calasetta sono completamente comprese in un clima definibile come mediterraneo caldo, con inverni tiepidi o freschi, umidi e a volte ventosi, (vento prevalente il maestrale), e con estati molto calde, molto soleggiate e aride, con un intervento fortemente moderatore delle temperature massime recato dai venti marini.
 
La piovosità estiva è ridottissima, fatto che limita la vegetazione estiva delle erbacee (abbondantissime e fiorite in inverno), e privilegia invece la vegetazione a [[macchia mediterranea]], bassa sul lato ovest, a [[ginepro]], [[myrtus communis|mirto]], [[lentisco]], [[rosmarinus officinalis|rosmarino]], e [[Chamaerops humilis|palma di San Pietro]].
Il porto di Calasetta è capolinea di una delle due linee di traghetto che collegano [[Carloforte]] sulla contigua [[isola di San Pietro]] alla Sardegna, direttamente (via Portovesme), o indirettamente (via Calasetta ed isola di Sant'Antioco); data la posizione naturalmente sicura del porto, l'approdo di Calasetta è sempre ben agibile in tutte le condizioni meteomarine. Esistono anche collegamenti notturni.
La parte orientale ha una vegetazione a macchia più alta ed è quella che alloggia la maggior parte delle coltivazioni.
 
=== Cale, coste e spiagge del comune ===
Il clima e la situazione geografica di Calasetta sono completamente comprese in un clima definibile come mediterraneo caldo, con inverni tiepidi o freschi, umidi ed a volte ventosi, (vento prevalente il Maestrale), e con estati molto calde, molto soleggiate ed aride, con un intervento fortemente moderatore delle temperature massime recato dai venti marini.
Nel litorale del comune di Calasetta, partendo da est verso ovest e poi da nord verso sud, si hanno le seguenti cale, coste e spiagge più conosciute<ref>{{cita libro|cognome= Colomo|nome= Salvatore|titolo= Sardegna - Guida alle Coste|anno= 2010|editore= Società Editrice L'Unione Sarda|città= Cagliari|cid= GuidaCoste}}</ref>:
{{dx|[[File:Calasetta-panorama.jpg|thumb|La spiaggia di Sottotorre]]}}
* Costa "Punta Dritta"
* Lido "Punta Dritta"
* Lido ''Cirdu'' o [[stagno di Cirdu]] ("Cedro")
* Lido ''Giunchea'' o ''Giunchera'' ("Giuncaia")
* Spiaggia ''Cussorgia'' ("Pascolo Concesso")
* Lido ''Su Fossu'' ("Il Fosso")
* Lido ''Capriolu'' ("Capriolo")
* Lido ''Büllu u fre da Büllassa'' (cioè: "Billo fratello di Bullassa")
* Punta ''Rosarieddu''
* Lido ''Riu Tupei'' ("Rio Tupei")
* Lido ''Furnoxe'' ("Fornace")
* Lido ''U Disc-cu'' ("il disco")
* Lido ''U Bugasu'' ("La Baia")
* Riva Marina
* Marina - Porto di Calasetta molo Pescatori
* Marina - Porto di Calasetta molo Traghetti
* Marina - Porto di Calasetta banchine pescatori
{{dx|[[File:Foto-scogliera-nido-passeri.jpg|thumb|Nido dei Passeri]]}}
* Marina - Porto di Calasetta - ''Punta de L'Uisottu'' ("Punta dell'Isolotto")
* Marina - Porto di Calasetta porticciolo turistico
* Marina - Porto di Calasetta ''Fanò du Fransaise'' (cioè: "Fanale del Francese" o "Isolotto del Francese")
* Marina - Porto Barla
* Marina - ''Punta du Pàize'' o ''A Punta'' ("Punta del Paese" o "La Punta")
* Marina ''Sc-coggiu Sabetta'' ("Scoglio Elisabetta")
* Marina ''Sc-coggiu Russu'' ("Scoglio Rosso")
* Costa ''Punta da a Cruxe'' ("Punta della Croce")
* Costa ''Sutta Ture'' ("Sottotorre")
* Spiaggia ''Sottotorre'' o Spiaggia di ''Punta Croce''
* Promontorio ''Punta Manca''
* Belvedere ''Punta Manca''
* Costa ''Punta Manca''
* Costa ''Daou Botta'' ("Da Botta")
* Costa ''Ca' Gianca'' ("Casa Bianca")
* Costa ''Vigna du Doutu Biggio'' ("Vigna del dottor Biggio")
* Lido ''Spiaggia la Salina''
* Lido Spiaggia ''Stagno della Salina''
* Promontorio ''Punta della Salina''
* Costa ''Punta della Salina''
* Calette ''Punta Salina''
* Costa ''Ciannassee'' ("Spianate")
* Costa ''Labirintu'' ("Labirinto")
* Costa ''Dou Recantu'' ("Dell'Angolo")
* Lido ''Spiaggia Grande'' o ''Spiaggiagrande'' o anche ''Porto Maggiore''
* Lido ''La Tonnara'': vecchia tonnara con piccolo molo per imbarcazioni
* Costa ''Punta Maggiore'' o ''Perdas Nieddas'' ("Pietre Nere")
* Costa ''Fanò de Tera'' ("Faro di Terra")
[[File:Scoglio_Mangiabarche.png|thumb|Lo scoglio di Mangiabarche con il suo faro]]
* [[Scoglio Mangiabarche]] o ''Fanò de Mangiaborche'' ("Faro di Mangiabarche"), con il vecchio monumentale faro
* Costa ''Le Batterie'' con vecchie postazioni militari anti-aeree
* Costa ''Mangiabarche''
* Costa ’’Niu de Passue’’ (''Nido dei Passeri'') con tre faraglioni
* Costa ''L'Egua'' ("L'Acqua")
* Costa ''Riu Canò de l'Ergiu'' ("Rio Canale Ergiu")
* Costa ''Macori'' o ''Maccori'' con la lunga scogliera di alte falesie (da 20&nbsp;m a 40&nbsp;m)
* Costa ’’U Passu de Maccori’’ (’’Il Passo di Maccori’’)
* Costa ’’A Chinolla’’ (‘’La Colonna’’ o ‘’Il Faraglione’’)
* Costa ''A Gúndua’’ o ’’Sedda Gùndula'' ("Sella Gondola!) con alte falesie (da 20&nbsp;m a 40&nbsp;m)
* Costa ’’Canò de Canne’’ (’’Canale di Canne’’)
* Costa ’’U Furnu’’ (‘’Il Forno’’)
* Costa ''La Vedetta'' con alte falesie (da 20&nbsp;m a 40&nbsp;m)
* Costa ''Concali Su Para'' ("Conca del Prete")
* Costa ‘’Punta di Câgólli’’ (‘’Punta Caragoli’’ o ‘’Chiocciola’’ o ‘’Lumaca di mare’’) con alte falesie (da 20&nbsp;m a 40&nbsp;m)
* Costa ’’Gruttuín’’ (‘’Grottoni’’)
* Costa ’’A Grotta du Ràixe’’ (‘’La Grotta del Rais o Capo dei tonnarotti’’)
* Cala e Grotta dei ''Tuffi''
* Costa ''Giuanneddu Mei'' con alte falesie (da 20&nbsp;m a 40&nbsp;m)
* Costa ''Grottoni dei Colombi''
* Costa ’’Grotta de Côlunga’’ (’’Grotta di Calalunga’’)
* Costa di ’’Côlunga’’ (’’Calalunga’’)
* Costa ''Arcu de Mercureddu''<ref name="Mercureddu">cfr {{cita web|url=http://www.hotelcaladiseta.it/wp-content/uploads/2015/03/cartina-trekking.jpg|titolo=Carta turistica di Calasetta|editore=Comune di Calasetta|formato=jpg|accesso=8 settembre 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170908065124/http://www.hotelcaladiseta.it/wp-content/uploads/2015/03/cartina-trekking.jpg|dataarchivio=8 settembre 2017}} e {{cita web|url=http://www.sardegnageoportale.it/webgis2/sardegnamappe/?map=62120|titolo=Sardegna Mappe|sito=Sardegnageoportale.it|editore=Regione Autonoma della Sardegna|accesso=8 settembre 2017}}</ref>
* Costa ''Mercureddu''<ref name="Mercureddu" />
* Grotta ''Mercureddu'' piscina naturale<ref name="Mercureddu" />
 
== Origini del nome ==
La piovosità estiva è ridottissima, fatto che limita la vegetazione estiva delle erbacee (abbondantissime e fiorite in inverno), e privilegia invece la vegetazione a [[macchia mediterranea]], bassa sul lato Ovest, a [[ginepro]], [[myrtus communis|mirto]], [[lentisco]], [[rosmarinus officinalis|rosmarino]], e [[Chamaerops humilis|palma di San Pietro]].
L'etimologia del toponimo Calasetta è ancora incerta. Secondo [[Giovanni Spano]]<ref>{{cita libro| Vocabolario sardo geografico patronimico ed etimologico | 1872 | Edizione Alagna | Cagliari |p= 37}}</ref> la denominazione deriverebbe da ''Calasèda'', o ''Calesgèdda'' oppure ''Calaxedda'' diminutivo di "cala" ("piccola cala" o "piccolo porto"). Dello stesso parere fu [[Emidio De Felice]]<ref>{{cita libro| Le coste della Sardegna: saggio toponomastico storico-descrittivo | 1964 | Edizione Sarda Fossataro | Cagliari |p= 78}}</ref>; mentre un'interpretazione diversa si riscontra in una "Relazione" del 1737, in lingua spagnola, sullo stato dell'Isola di Sant'Antioco<ref>''Relazione di Vicente Frongia, Sant'Antioco'' del 2 giugno 1737, in ASC, Seg. di Stato II, vol. 1291</ref>. Secondo altri, invece, l'origine del nome sarebbe ''Cala de Sedda'' o ''Cal'e Sedda'', ''Sedda'', in lingua sarda significa "sella" o "sella di cavallo", infatti esaminata l'orografia del territorio nella zona della torre sabauda, quale punto più alto del borgo, si può dire che si configura una specie di sella posta alla sommità di due lati discendenti dalla stessa: un lato occupa il versante diretto alla marina e al porticciolo; l'altro lato invade la zona attigua alla spiaggia di sotto la torre. Così possono essere visti come due lati, tali da raffigurare una sella di cavallo da cui forse il nome del paese. Altri ancora (Maria Cabras, ricercatrice storica locale<ref>{{cita libro| Calasetta e i calasettani | 1970 | Edizione 3 T Gianni Trois & Figlio | Cagliari |p= 5}}</ref>), al contrario, attribuiscono l'origine della denominazione in sardo campidanese alla contrazione di ''Cala de Seda'', cioè ''Cal'e Seda'', o anche ''Cala Seda'', cioè ''Cal'e Sera'', ossia "Cala della Seta"<ref>{{cita libro| Maria Cabras, Pietrina Rivano, ''Calasetta storia e tradizione orale di liguri e piemontesi in Sardegna''| Litotipografia TEA| Cagliari| 1992}}</ref>. Infatti, nel sardo campidanese ''seda'' o ''sera'' significa "seta", perché pare che il mare dell'arcipelago sulcitano abbondasse di particolari molluschi, da cui si ricavava la "seta di mare", cioè una sorta di "seta naturale marina" ottenuta dai filamenti che secerne una specie di molluschi bivalvi marini (''Pinna nobilis''), endemica del Mediterraneo, volgarmente noti come "nacchere" o "penne" (''pinnae margaritiferae''), dal cui interno i filamenti ricavati venivano utilizzati per la tessitura del [[bisso]].<ref>Vittorio Angius, voce "Cala-seta", in Goffredo Casalis, ''Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna'', III, Torino, G. Maspero, 1836, pp. 305-306</ref>. Si confermerebbe quest'ultima interpretazione in un documento del 1754, riguardante un progetto di colonizzazione dell'Isola di Sant'Antioco<ref>Carta unita a una ''Memoria del Signor Ingegnere Bessone a riguardo dell'Isola di Sant'Antioco'', del 20 maggio 1754, in AST, Sardegna, Materie Feudali, mazzo 21</ref>. In questo documento si alternano le denominazioni in dialetto sulcitano di ''Calasera'' o ''Calesera'' oppure nella parlata dei commercianti liguri ''Calasetta'' o anche ''Cala di Seta'', traduzione dal dialetto sardo locale operata dai piemontesi, organizzatori del progetto di colonizzazione. Diversamente in un più antico documento del secolo XIII la "Cala" è indicata come ''Porto Barla''<ref>Compasso da Navegare, f. 183 v., in Motzo Bacchisio Raimondo, La Sardegna nel Compasso da Navigare, opera italiana della metà del secolo XIII, in «Archivio Storico Sardo», XX, Cagliari, pp. 152 e segg.</ref>.
La parte orientale (Est) ha una vegetazione a macchia più alta ed è quella che alloggia la maggior parte delle coltivazioni.
 
== Storia ==
Nel [[2006]] è stata portata a termine una nuova strada che collega il Comune di Calasetta al Comune di [[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]] percorrendo l'isola sul lato [[ovest]] rendendo così possibile il giro completo dell'isola lungo la costa.
 
===Cale, costePreistoria e spiaggestoria delantica Comune===
[[File:Nuraghe Bricco Scarperino.jpg|thumb|Nuraghe Bricco Scarperino]]
Nel litorale del Comune di Calasetta, partendo da est verso ovest e poi da nord verso sud, si hanno le seguenti cale, coste e spiagge più conosciute<ref>{{cita libro|cognome= Colomo|nome= Salvatore|titolo= Sardegna - Guida alle Coste|anno= 2010|editore= Società Editrice L'Unione Sarda|città= Cagliari|id= |cid= GuidaCoste}}</ref>:
Il territorio calasettano ha origini molto antiche. Nella zona di Calasetta è attestata la presenza dell'uomo primitivo con la sua attività e cultura, come si rileva nella presenza del sito archeologico delle [[Domus de janas]] di ''Tupei'', (in [[lingua sarda]] ''Domus de Janas'' significa "Case delle Fate"), sono grotte scavate nella roccia adibite a funzioni sepolcrali, di epoca [[Sardegna prenuragica|prenuragica]],<ref>{{Cita web|url=https://www.sardegnamagazine.net/rubrica-la-sardegna-dei-comuni-calasetta/|titolo=Rubrica: “La Sardegna dei Comuni” – Calasetta|autore=Antonio Tore|editore=Sardegna Magazine|data=13 gennaio 2019|accesso=12 marzo 2021|urlarchivio=https://archive.is/20210312112731/https://www.sardegnamagazine.net/rubrica-la-sardegna-dei-comuni-calasetta/|dataarchivio=12 marzo 2021|urlmorto=no}}</ref>
*Costa ''Punta Dritta''
Per il periodo successivo, nelle campagne di Calasetta si riscontra l'esistenza di alcuni [[nuraghi]] e resti nuragici. Si segnalano per importanza i seguenti [[nuraghi]], posti su un'altura o cumulo (in dialetto calasettano: ''bricco''): ''Bricco Le Piane'' o ''Bricco delle Piane'' (su una collinetta alta 24 m); ''Bricco Scarperino'' (alto 48 m) e ''Bricco Sisineddu'' o ''Poggio Sisineddu'' (alto 40 m).
*Spiaggia di ''Cirdu''
Sono presenti nelle campagne del paese anche successivi insediamenti [[fenici]], [[punici]] e [[Civiltà romana|romani]], come testimoniano alcuni rinvenimenti. In località ''Tupei'' si sono rilevate presenze fenicie diverse incisioni su una roccia trachitica, denominata ''Sedda de Antiogu Selis'', e altre incisioni rupestri su una sommità rocciosa (alta 49 m) in località ''Sisineddu''. A 50 metri da ''Bricco Scarperino'' fu rinvenuto un mezzo sarcofago di origine punica o romana (dimensioni: 1 m × 0,50 m × 0,50 m). In località ''Campu Scia Maìn'' sono stati rinvenuti i seguenti reperti romani (tutti in [[ossidiana]] nera): perforatori, punta di lancia, raschiatoi e numerosi coltellini, con frammenti di vasi in terracotta. A 15 metri dal ''Rio Tupei'' sono stati rinvenuti i resti di un'antica costruzione romana, con un muro maestro (lungo 10 m), due tronconi di muri laterali e un muro di tramezzo. Queste strutture murarie sono costruiti in piccoli blocchi di tufo uniti con malta e spessi 50&nbsp;cm. Altri resti simili su una collinetta vicina.
*Spiaggia ''Giunchera'' (cioè: ''Giuncaia'')
*Spiaggia ''Cussorgia'' (cioè: ''Pascolo'')
*Costa ''Punta Rosariedda o Rosarieddu''
*Spiaggia ''Tupei''
*Porto di Calasetta
*Molo ''Portuale dei Traghetti''
*Riva ''Banchine dei Pescatori''
*Molo ''Punta dell'Isolotto''
*Riva ''La Marina'' di Calasetta
*Riva ''Porticciolo Turistico''
*Spiaggia ''Sottotorre''
*Costa ''Punta di Manca''
*Spiaggia ''Le Saline'' o ''Salina''
*Costa ''Punta della Salina''
*Calette di ''Punta Salina''
*Spiaggia ''Grande''
*Costa ''Punta Maggiore'' o ''Perdas Nieddas'' (cioè: ''Pietre Nere''): vi è un'interessante vecchia ''tonnara''
*Costa ''Mangiabarche'' con vecchio ''Faro'' e vecchie ''Batterie'' http://www.cmsc.it/sparta/static/1943/mangiabarche/
*Costa ''Nido dei Passeri'' con i famosi e scenografici tre ''Fariglioni''
*Costa ''Macari'' o ''Maccari'' con la lunga scogliera di alte ''Falesie'' (da 20 m. a 40 m.)
*Costa ''La Vedetta'' con alte falesie (da 20 m. a 40 m.)
*Costa ''Punta Caragoli'' con alte falesie (da 20 m. a 40 m.)
*Cala e Grotta dei ''Tuffi''
*Costa ''Giuanneddu Mei'' con alte falesie (da 20 m. a 40 m.)
*Costa ''Grottoni dei Colombi''
*Costa ''Arcu de Mercureddu''
*Costa ''Mercureddu''
*Costa e Spiaggia ''Cala Lunga''
 
=== Storia medievale e moderna ===
Nel periodo [[medioevale]], nello specifico [[Storia della Sardegna giudicale|giudicale]], non è attestata alcuna presenza abitativa permanente nel territorio calasettano, compreso nella [[curatoria]] del Sulcis, nel [[giudicato di Cagliari]].
La popolazione di Calasetta è un'[[isola linguistica]] [[tabarchino|tabarchina]] (variante della [[lingua ligure]]), come la prospiciente [[Carloforte]] sulla vicina [[Isola di San Pietro]]; questa peculiarità culturale è dovuta alla colonizzazione e fondazione del paese da parte di coloni [[Liguria|liguri]] provenienti dalle coste [[Tunisia|tunisine]].
 
Durante il dominio [[spagna|spagnolo]], si segnala il sopralluogo, nell'anno [[1572]], lungo le coste e il litorale calasettano da parte del Capitano di Iglesias, don [[Marco Antonio Camos]], descrivendo nella sua ''Relaçion de todas las costas maritimas de lo Reyno de Cerdeña'', i siti ottimali per l'edificazione di [[torri costiere]] per la guardia e la vedetta, con sentinelle armate, secondo le prescrizioni ordinate nel 1572-1573 dal re [[Filippo II di Spagna]] per la perlustrazione delle coste sarde.
Alla metà del [[XVI secolo|1500]] un gruppo di liguri, partiti da Pegli (presso Genova) partirono per piccola isola di [[Tabarka]] vicina alla costa della Tunisia, al seguito dei [[Lomellini]], cospicuo casato genovese, che aveva avuto una concessione sul posto, per praticare commerci e la pesca del corallo.
 
=== L'insediamento tabarchino ===
Alla metà del [[XVIII secolo|1700]], essendo divenuta meno redditizia la pesca del corallo, ed essendo peggiorati i rapporti con i tunisini, i coloni abbandonarono la Tunisia ed ottennero dal re di Sardegna le concessioni a costituire insediamenti; il primo, nel 1738, nell'[[isola di San Pietro]] con la costituzione di [[Carloforte]], e quindi poi di Calasetta in una parte pressoché disabitata dell'isola di Sant'Antioco.
La popolazione di Calasetta è un'[[isola linguistica]] [[tabarchino|tabarchina]] (variante del dialetto ligure), come la prospiciente [[Carloforte]] sulla vicina [[isola di San Pietro]]; questa peculiarità culturale è dovuta alla colonizzazione e fondazione del paese da parte di coloni [[Liguria|liguri]] provenienti dalle coste [[Tunisia|tunisine]]. Per il comune passaggio della comunità pegliese abitante nella piccola isola tunisina, ora promontorio e sobborgo della cittadina di [[Tabarca]], la popolazione di Calasetta, in analogia con quella della vicina [[Carloforte]], definisce se stessa come tabarchina, e l'idioma ligure parlato a Calasetta è detto [[tabarchino]].
 
Alla metà del [[XVI secolo|1500]] un gruppo di liguri, partiti da [[Pegli]] (sobborgo della metropoli di [[Genova]]) partirono per la piccola isola di [[Tabarka]] vicina alla costa della Tunisia, al seguito dei [[Lomellini (famiglia)|Lomellini]], cospicuo casato genovese, che aveva avuto una concessione sul posto, per praticare commerci e la pesca del corallo.
Il Re affidò all’ordine religioso dei Santi Maurizio e Lazzaro, che nel [[1758]] aveva ottenuto in feudo il territorio di Sant'Antioco, il compito di guidare l'insediamento di Calasetta.
L'insediamento fu costituito formalmente nel [[1770]].
 
Alla metà del [[XVIII secolo|1700]], essendo divenuta meno redditizia la pesca del corallo, ed essendo peggiorati i rapporti con i tunisini, i coloni abbandonarono la Tunisia e ottennero dal re di Sardegna le concessioni a costituire due insediamenti; il primo, nel 1738, nell'[[isola di San Pietro]], dove venne costituita [[Carloforte]], ed il secondo, quello di Calasetta, in una parte pressoché disabitata dell'isola di Sant'Antioco.
Per il comune passaggio per la piccola isola tunisina di Tabarca la popolazione di Calasetta, in analogia con quella della vicina [[Carloforte]], definisce sé stessa come '''tabarchina''', e la lingua ligure parlata a Calasetta è detta "tabarchina" .
 
Il Re, [[Carlo Emanuele III]] di [[Casa Savoia|Savoia]], affidò così all'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]], che nel [[1758]] aveva ottenuto in feudo la parte nord-occidentale del territorio dell'Isola di Sant'Antioco, il compito di guidare l'insediamento di Calasetta. L'insediamento fu deciso formalmente nel [[1770]]. Tra il [[1770]] e il [[1771]] fu elaborato un piano urbanistico per Calasetta che venne poi realizzato presso l'insenatura denominata ''Cala de Seda'' che influì sulla denominazione di Calasetta del nuovo borgo. L'erigendo nucleo abitato fu popolato nell'ottobre [[1770]] dai primi 130 coloni (38 famiglie), di origine ligure, che furono trasportati dal capitano e armatore [[Giovanni Porcile]], sulla nave ''Ancilla Domini'' verso l'[[isola di Sant'Antioco]]. Ai primi coloni, provenienti da centri della [[Tunisia]]: [[Tabarca]] e [[Tunisi]], furono assegnati alloggi e terreni, beneficiando di esenzioni fiscali e di concessioni gratuite di terre coltivabili, ma a loro fu imposto anche il divietato di abbandonare la zona di Calasetta per alcuni anni. L'ubicazione del nuovo borgo fu attentamente studiato dai funzionari governativi del Re [[Carlo Emanuele III]] di Savoia, con la realizzazione dell'insediamento sulla sponda contrapposta al nuovo centro urbano di [[Carloforte]], proprio in posizione strategica lungo le coste vicino al transito dei tonni<ref>Marcello Schirru, ''La fondazione di Calasetta. Un progetto urbano settecentesco nel Regno di Sardegna'', Edizioni Kappa, Roma 2013</ref>.
Il [[27 maggio]] [[2006]] Calasetta è stato riconosciuto come [[comune]] onorario dalla [[Provincia di Genova]] in virtù dei legami storici, economici e culturali con il [[Genova|capoluogo ligure]]. Gemellata con [[Pegli|Genova Pegli]] dal 2006.
 
[[File:Calasetta - Piazza Belly.jpg|thumb|left|Piazza Belly, intitolata ad uno dei progettisti dell'abitato calasettano.]]
== Economia e cultura ==
Tra il [[1773]] e il [[1774]] si ebbe una successiva immigrazione di alcuni coloni [[piemonte]]si, la maggior parte originaria di [[Carignano]] (in [[Provincia di Torino]]), che terminò con un sostanziale fallimento, in una situazione sanitaria durissima (il paese fu decimato nei primi anni da ripetute terribili epidemie), ma produsse comunque un prezioso afflusso di tecniche culturali di coltivazione della vite, sviluppando così un'autonoma e pregevole capacità nella produzione agricola, e in particolare nella produzione del [[vino]] di alta qualità: il famoso [[Carignano del Sulcis]]. Le poche persone di origine piemontese che riuscirono a resistere e a sopravvivere, furono comunque rapidamente e completamente assorbite dalla comunità tabarchina, assumendone la parlata ligure ma mantenendo l'abbigliamento tradizionale piemontese, come si evidenzia ancora nelle sfilate folcloristiche con il costume tipico di Calasetta esibito in diverse manifestazioni.
Diversamente dalla vicina città [[Carloforte]], che è stata favorita dai traffici marittimi per la presenza di un grande porto, Calasetta per necessità dovette sviluppare maggiormente una economia agricola.
 
La costruzione dell'abitato, su progetto dell'ingegnere militare piemontese [[Pietro Belly]], iniziò su due assi portanti viari ortagonali, corrispondenti alla via Roma (già via Grande) e via Guglielmo Marconi, ai lati delle quali furono costituiti i primi lotti con abitazione e superficie coltivabile, con tipologie abitative prescelte a difesa delle possibili incursioni piratesche. L'insediamento iniziale, che riproduce il ''castro romano'', ebbe le seguenti dimensioni: in direzione est-ovest (corrispondente al ''decumano'') si sarebbe sviluppato nelle strade principali per una lunghezza di 120 trabucchi piemontesi (uguali a 370 metri), e in direzione nord-sud (corrispondente al ''cardo'' o ''cardine'') per 60 trabucchi (uguali a 185 metri); invece nelle vie secondarie la lunghezza fu di 36 trabucchi (uguali a 111 metri). L'agglomerato così progettato ebbe un impianto cartesiano caratterizzato da isolati regolari e spazi rettangolari o quadrati, seguendo i dettami dei piani urbanistici sabaudi allora in voga, dove il fulcro principale (in coincidenza dell'incrocio tra i due assi portanti viari ortagonali) era costituito dall'area di piazza Municipio (una specie di ''foro'' del ''pretorio''), successivamente intitolata a Pietro Belly. Successivamente, l'ingegnere sabaudo [[Giovanni Francesco Daristo]] dispose nel [[1773]] l'ampliamento del nuovo abitato, sviluppando l'impianto matrice dell'ingegnere Belly, che si caratterizza per gli elementi dell'architettura domestica della costa ligure tipicamente sette-ottocentesca.
La successiva immigrazione di alcuni coloni [[piemonte]]si, finita con un sostanziale fallimento, in una situazione sanitaria durissima, (il paese fu decimato nei primi anni da ripetute terribili epidemie), produsse comunque un prezioso afflusso di tecniche culturali di coltivazione della vite, sviluppando così una autonoma pregevole capacità nella produzione agricola, ed in particolare nella produzione del [[vino]] di alta qualità.
 
In un accordo formale, già sottoscritto a Torino il 29 novembre [[1767]], tra un gruppo di capi-famiglia dei primi abitanti di Calasetta e rappresentanti governativi, si stabilirono in una specie di concordato i primi regolamenti civici per la popolazione calasettana. Inoltre, si decise che in presenza di un podestà governativo i coloni di Calasetta avrebbero eletto su base censuaria tre rappresentanti per la carica di un sindaco, di primo e secondo consigliere, con un mandato di durata annuale.
La poche persone di origine piemontese che riuscirono a resistere ed a sopravvivere, furono comunque rapidamente e completamente assorbite dalla comunità tabarchina.
 
=== Società e comunità calasettana dalla fine del Settecento ad oggi ===
== La lingua ==
[[File:Calasetta (CI) - panoramio.jpg|thumb|Veduta di Calasetta]]
A tutti gli effetti la lingua, o [[dialetto tabarchino]], è [[lingua ligure|ligure]].
Dalla fine del 1700 ad oggi la comunità calasettana ha mantenuto, quasi costantemente, sistemi di organizzazione sociale di origine tabarchina (linguaggio e tradizioni marinaresche), come Carloforte, ma con la differenza di subire anche l'influenza della cultura sarda proveniente dalla vicina cittadina di Sant'Antioco. Tutto ciò è stato favorito dal fatto che a Calasetta, non essendo isolata come Carloforte, si combinano e si intrecciano spesso tradizioni culturali tabarchine con quelle sarde e sulcitane, nonostante la manifestata e orgogliosa appartenenza derivante dai legami con il territorio ligure e genovese in particolare. L'originaria cultura piemontese è rimasta solo in modo notevole nelle tecniche di coltivazione della vite e della produzione del pregevole vino [[Carignano del Sulcis]], che viene commercializzato da un'importante cantina sociale. La pesca, con le connesse attività marinare e marittime, e l'agricoltura, in particolare la coltivazione di pregiate uve per la produzione del vino, costituiscono l'economia prevalente del paese affiancate da importanti servizi turistici per la permanenza e la ristorazione che stanno caratterizzando sempre di più Calasetta, diventata e affermatasi come notevole e rilevante centro balneare e di soggiorno nel territorio e in [[Sardegna]].
 
Il 27 maggio [[2006]] Calasetta è stato riconosciuto come [[comune]] onorario dalla [[Provincia di Genova]] in virtù dei legami storici, economici e culturali con il [[Genova|capoluogo ligure]]. È inoltre gemellata con [[Pegli|Genova Pegli]] dal 2006.
Ad effetto della cultura sviluppata a maggior livello di tipo contadino, e per il contatto in contiguità culturale con la popolazione sarda, con cui condivide l'[[Isola di Sant'Antioco]], la lingua di Calasetta ha acquisito, comunque in misura maggiore rispetto a [[Carloforte]], diversi termini linguistici sardi.
Peraltro la minore apertura ai traffici marittimi rispetto a Carloforte, e la peculiare caratteristica conservatrice della cultura contadina, ha permesso un migliore mantenimento, rispetto a Carloforte (oggetto di maggiori contatti con l'evoluzione del linguaggio della Liguria), di alcune particolari notazioni del dialetto ligure nella forma arcaica.
 
=== Simboli ===
È da sottolineare tuttavia che la coesistenza con le popolazioni di origine sarda e le diverse assunzioni linguistiche dal sardo, hanno prodotto nei fatti che il dialetto tabarchino parlato a Calasetta è sostanzialmente diverso in pronuncia e in alcuni tratti semantici rispetto a quello utilizzato a Carloforte, dove si è mantenuto invece globalmente in una forma più aderente al pegliese di origine.
[[File:Calasetta-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
Lo stemma e il gonfalone del comune di Calasetta sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 agosto 1978.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1169|titolo=Calasetta, decreto 1978-08-18 DPR, concessione di stemma e gonfalone|accesso=2022-07-27|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
Lo stemma comunale raffigura, in campo azzurro, una [[Torre (araldica)|torre]] d'argento, fondata su una collina verde che si erge da un fianco dello scudo verso un mare ondato d'argento.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Ad un esperto osservatore esterno la lingua appare per diversi aspetti analoga, ma non uguale, a quelle ad oggi usate nel [[genovesato]] e nella prima [[Riviera di Ponente]] ligure, con conservate alcune forme linguistiche liguri antiche.
=== Architetture religiose ===
[[File:San Maurizio in Calasetta.jpg|thumb|La chiesa di San Maurizio]]
* [[Chiesa di San Maurizio (Calasetta)|Chiesa di San Maurizio]]: chiesa parrocchiale, edificata nel 1838 a pianta centrale con due campaniletti a cupolino, ebbe una prima progettazione attribuita all'ingegnere militare piemontese [[Saverio Belgrano di Famolasco]], poi una trasformazione curata dall'architetto [[Carlo Pilo Boyl]].
 
=== EvoluzioneArchitetture demograficacivili ===
* Acquedotto comunale: vicino alla [[torre Sabauda]], in via Tunusi, si trova in buone condizioni l'acquedotto comunale dismesso che presenta intatti simboli [[littori]] del passato regime [[fascista]].
* Vecchia tonnara di Calasetta - impianti, forni e caseggiati in località Spiaggia Grande.
* Vecchio fanale di terra in località ''Mangiabarche''
* Palazzo municipale (con torretta-casotto dell'orologio realizzato nel 1927): tra i primi edifici del paese, già sede del ''consiglio comunitativo'', istituito dal R.E. 25 settembre [[1771]], per l'amministrazione degli affari e degli interessi della comunità, poi, nel [[1848]], in seguito alla riforma prevista dal R.D. 7 ottobre 1848 n. 295, luogo del comune moderno.
* Ponte di Riu Cabriolu (1929 - 1930): vicino al litorale di Cussorgia
* Ponte Su Fossu (1929 - 1930): vicino al litorale di Cussorgia
* Vecchio cinema: interessante edificio degli anni trenta, non in uso da tempo per attività di spettacolo, alterato da recenti utilizzi.
* Case urbane tipiche: caratteristici edifici ubicati in diverse parti del borgo storico.
* Case rurali tradizionali: caratteristiche abitazioni poste nella campagna di Calasetta.
 
=== Architetture militari ===
[[File:Calasetta - La torre - panoramio.jpg|thumb|La torre]]
* [[Torre Sabauda]]: la possente torre (detta ''torre nêua'' ossia nuova, poi denominata ''torre Litoranea'') per la guardia del territorio, che ancora oggi domina il centro storico dell'abitato, fu costruita nel 1756 in conci di pietra vulcanica, secondo il progetto dell'ingegnere militare piemontese Vallin.
* Vecchie batterie antiaeree e antinave: in località "Mangiabarche", postazioni militari abbandonate del secondo conflitto mondiale, quasi in rovina, con trincee di protezione (con passaggi sotterranei), depositi andati in rovina e l'imponente (ma pericolante) centrale di tiro che domina il paesaggio lungo la costa.
 
=== Altro ===
* Statua di soldato in vedetta: Monumento ai caduti di tutte le guerre, scultura bronzea (opera realizzata a [[Roma]] nel 1927 dallo scultore [[perugino]] [[Torquato Tamagnini]]), che si trova al centro della piazza Municipio, successivamente intitolata a [[Pietro Belly]].<ref>Irma Armeni, ''Calasetta e il Fascismo. La documentazione inedita dell'Archivio storico comunale'', self-publishing ''Youcanprint'', 2015.</ref>
 
=== Siti archeologici ===
==== Nuraghi ====
Nel territorio comunale di Calasetta sono presenti i seguenti nuraghi (con indicazione dell'altezza del sito):
* Acqua Sa Murta (59 m)
* Bricco Le Piane o Bricco delle Piane (11 m)
* Bricco di Ciotti (36 m)
* Bricco Scarperino (48 m)
* Mercureddu (59 m)
* S'Ega de Ciredu (74 m)
* Bricco o Poggio Sisineddu (40 m)
* Spiaggiagrande (10 m)
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Calasetta}}
 
=== Lingue e dialetti ===
Il [[dialetto tabarchino|tabarchino]] è una variante della [[lingua ligure]].
 
Ad effetto della cultura sviluppata, maggiormente di tipo contadino piuttosto che pescatore, e per il contatto in una più stretta contiguità geografica con la popolazione di [[lingua sarda]], con cui condivide l'[[Isola di Sant'Antioco]], la lingua di Calasetta ha acquisito in misura maggiore rispetto a [[Carloforte]] diversi termini linguistici sardi.
 
Peraltro la minore apertura ai traffici marittimi rispetto a Carloforte, e la peculiare caratteristica conservatrice della cultura contadina, ha permesso un migliore mantenimento, rispetto a Carloforte (oggetto di maggiori contatti con l'evoluzione del linguaggio della Liguria) anche di alcune particolari notazioni del dialetto ligure nella forma arcaica.
 
È da sottolineare tuttavia che la coesistenza con le popolazioni di origine sarda e le diverse assunzioni linguistiche dal sardo hanno determinato che il dialetto tabarchino parlato a Calasetta è sostanzialmente diverso nella pronuncia e in alcuni tratti semantici rispetto a quello utilizzato a Carloforte, dove si è mantenuto invece globalmente in una forma più aderente al pegliese di origine.
 
Ad un esperto osservatore esterno la lingua appare per diversi aspetti analoga, ma non uguale, a quelle ad oggi usate nel [[genovesato]] e nella prima [[Riviera di Ponente]] ligure, con alcune forme linguistiche liguri antiche.
 
== Cultura ==
 
=== Musei ===
* Museo d'arte contemporanea: allestito nel "vecchio mattatoio"" comunale, dismesso da anni e ristrutturato allo scopo. Gli spazi espositivi interni, articolati su due piani, raccolgono dal 2000 collezioni, curate da Ermanno Leinardi (1933-2006), importante artista sardo locale, di numerose opere di diversi artisti moderni. Il museo [[MACC]] (acronimo di museo arte contemporanea Calasetta) è gestito dal 2012 dalla Fondazione Macc, istituita dal comune di Calasetta.
 
=== Scuole ===
 
* A Calasetta è presente la Scuola dell'Infanzia Paritaria "Giovanni XXII" gestita dalla San Domenico ETS <ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.sandomenicoets.it/|titolo=Home|sito=Sito sandomenicoets.it|accesso=2025-04-23}}</ref>
 
===Media===
==== Televisione ====
La scogliera di Calasetta, le sue spiagge in particolare Spiaggia Grande, oltre alla chiesa di San Maurizio, sono state scelte come ___location durante le riprese della serie televisiva "[[L'isola di Pietro]]", con [[Gianni Morandi]], trasmessa su [[Canale 5]] nel 2017.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Il centro comunale di Calasetta, lo storico ''Borgo'' (in [[tabarchino]] ''Borgu'' e in [[Lingua sarda|sardo]] ''Brugu''), è costituito da due vasti isolati urbani o piccoli ''Rioni'' (in [[tabarchino]] ''Riùn'' e in sardo ''Parti''): ''Marina'' (in [[tabarchino]] ''Màina'' e in sardo ''Marina''), dove gli abitanti sono denominati in [[tabarchino]] ''marràixi'', e ''Torre'' (in [[tabarchino]] ''Ture'' e in sardo ''Turri''), nel quale i residenti sono chiamati in [[tabarchino]] ''turràixi''. La Via Roma (già Via Grande) divide i due Rioni sunnominati.
Nella parte sud-occidentale del centro storico si trova il più recente rione residenziale di ''Sottotorre'' o ''Sotto Torre'' (in [[tabarchino]] ''Sutta Ture'' e in sardo ''Sutta Turri''), abitato, e molto frequentato, soprattutto nel periodo estivo; mentre nella parte meridionale vi è una zona di espansione abitativa denominata ''La Costiera'' (in [[tabarchino]] ''A Custea'' e in sardo ''Sa Costera''), sorta anch'essa successivamente al borgo originario.
 
=== Frazioni ===
Fanno parte del comune anche la frazione di [[Cussorgia (Calasetta)|Cussorgia]] (64 abitanti al [[2001]]<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007TU5&v=1UH07B07TU50000 XIV Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927220058/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007TU5&v=1UH07B07TU50000 |date=27 settembre 2007 }} Dato ISTAT al 2001</ref>); e le località e casali di ''Cascinole U Vègiu Magasìn'' ("casale vecchio magazzino"), ''Mangiabarche'', ''Mercureddu'', ''Mercuri'', ''Salina'' (o Saline), ''Sisineddu'', ''Tonnara'' e ''Tupei''.
 
== Economia ==
Il turismo è forse l'attività economica più rilevante nel Comune di Calasetta con servizi di soggiorno e ristorazione, ma anche con la presenza di numerose seconde case lungo la costa. Le tradizionali attività marinare della pesca sono presenti con servizi marittimi; così anche l'agricoltura come la coltura della vite con ottime produzione di vino Carignano.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Traghetto Eolo Delcomar a Calasetta.jpg|thumb|left|Traghetto Eolo della Delcomar in arrivo al porto di Calasetta]]
La principale arteria viaria che raggiunge Calasetta è la [[Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda|SS 126 dir]], che collega il comune con [[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]], passando sulla parte nord-est dell'[[Isola di Sant'Antioco|isola omonima]]. Il collegamento con il centro antiochense (alla cui periferia è presente il ponte stradale che collega l'isola di Sant'Antioco alla Sardegna) dal [[2006]] è possibile anche attraverso la strada provinciale 76, che si sviluppa lungo la costa ovest dell'isola (rendendo così possibile il giro completo dell'isola lungo la costa).
 
=== Porti ===
[[File:Calasetta porto 01.JPG|thumb|Il porto]]
Calasetta è dotata di un porto turistico e per pescherecci, oltre che commerciale. Il sito portuale non ha alti fondali (è poco profondo) e quindi è limitato a natanti di piccola stazza: il porto ha un'ottima esposizione meteomarina, essendo ridossato da [[maestrale]], che localmente è il vento di massima traversia, ma anche alquanto da [[scirocco]], il secondo per rilevanza; e perfettamente riparato a [[libeccio]].
 
Dalle banchine dello scalo è possibile raggiungere [[Carloforte]], unico centro abitato dell'[[isola di San Pietro]], tramite collegamenti giornalieri espletati dalla [[Delcomar]], operativa anche nelle ore notturne: data la posizione naturalmente sicura del porto, l'approdo di Calasetta è sempre ben agibile in tutte le condizioni meteomarine.
 
=== Mobilità urbana ===
[[File:Stazione_di_Calasetta.JPG|thumb|Autobus dell'ARST in sosta presso l'ex stazione ferroviaria di Calasetta, nelle vicinanze del porto.]]
Calasetta è collegata con Sant'Antioco e col [[Sulcis-Iglesiente]] dagli autobus extraurbani dell'[[ARST]], la quale in periodo estivo attiva anche delle corse per collegare l'abitato con le sue spiagge principali. L'ARST gestisce anche le relazioni che sino al [[1974]] erano espletate attraverso la [[ferrovia Siliqua-San Giovanni Suergiu-Calasetta]], di cui l'[[stazione di Calasetta|ex stazione capolinea]] è fermata terminale delle autocorse nel centro.
 
== Amministrazione ==
Dall'insediamento dell'abitato e della comunità, anno 1770, Calasetta ha avuto le seguenti amministrazioni municipali con i titolari delle cariche istituzionali<ref>Irma Armeni, ''Calasetta e il Fascismo. La documentazione inedita dell'Archivio storico comunale'', edizione self-publishing ''Youcanprint'', 2015</ref><ref>Fonte Albo Pretorio del Comune di Calasetta</ref>:
{{ComuniAmministrazione
 
|NomeSindaco=Antonio Vigo
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
|DataElezione=08/06/2009
{{ComuniAmminPrec
|partito=[[lista civica]]
|[[1920]]
|[[1927]]
|Rombi Francesco
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|[[Sindaco]] poi [[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1927]]
|[[1930]]
|Mercenaro Salvatore
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|[[Commissario Prefettizio]] poi [[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1931]]
|[[1931]]
|Sanna Tommaso
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1931]]
|[[1934]]
|Serra Giovanni
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1935]]
|[[1937]]
|Ravot Ernesto
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1938]]
|[[1943]]
|Sollai Priamo
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|[[Commissario Prefettizio]] poi [[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1944]]
|[[1944]]
|Biggio Rombi Salvatore
|
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1945]]
|Ballero Carlo
|
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1945]]
|Rombi Aurelio
|
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1952]]
|Rombi Manconi Salvatore
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1956]]
|Rombi Enea
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1960]]
|Cincotti Giuseppe
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1960]]
|[[1962]]
|Cincotti Antioco
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1962]]
|[[1966]]
|Cabras Giovanni
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1966]]
|[[1972]]
|Cipollina Giuseppe
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1972]]
|[[1978]]
|Cabras Giovanni
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1978]]
|[[1980]]
|Biggio Alessandro
|[[Lista Civica]] (DC-PSDI)
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Biggio Alessandro
|Inizio = [[1980]]
|Fine = [[1984]]
|Carica = [[Sindaco]]
|Partito = [[Lista Civica]] (Indipendente)
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1984]]
|[[1989]]
|Aversano Adriano
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1989]]
|[[1994]]
|Aversano Adriano
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|23 aprile [[1995]]
|
|
|[[commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 aprile [[1995]]
|16 aprile [[2000]]
|Adriano Aversano
|[[lista civica|liste civiche]] di [[centro sinistra]]
|[[sindaco]]
|<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=23/04/1995&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=20&levsut1=1&lev2=17&levsut2=2&lev3=100&levsut3=3&ne1=20&ne2=17&ne3=170100&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 aprile [[2000]]
|13 giugno [[2004]]
|Adriano Aversano
|[[lista civica]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 giugno [[2004]]
|7 giugno [[2009]]
|Remigio Scopelliti
|[[lista civica]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno [[2009]]
|25 maggio [[2014]]
|Antonio Vigo
|[[lista civica]]
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 maggio [[2014]]
|16 giugno [[2019]]
|Antonio Vigo
|[[lista civica]] "Calasetta Domani"
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 giugno [[2019]]
|10 giugno [[2024]]
|Claudia Mura
|[[lista civica]] "Calasetta 250"
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 giugno [[2024]]
|in carica
|Antonello Puggioni
|[[lista civica]] “Rinascita Calasettana”
|[[sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
== Personalità legate a Calasetta ==
* {{Gemellaggio|stato=Italia|città=Arenzano|anno=|link=}}
*[[Piero Biggio]] (Calasetta, 1937- Calasetta, 2007): Vescovo, diplomatico della Chiesa Cattolica.
* {{Gemellaggio|stato=Italia|città=Genova|anno=2020|link=}}<ref>{{Cita web|url=https://www.telecitynews24.it/politica/gemellaggio-genova-calasetta-carloforte/|titolo=Genova: ok a gemellaggio con Calasetta e Carloforte|autore=Redazione Telecity News 24|sito=Telecity News 24|data=2020-04-08|lingua=it-IT|accesso=2020-04-08}}</ref> (precedentemente solo con il quartiere genovese [[Pegli]])
*[[Ermanno Leinardi]] (Pontedera, 1933 - Calasetta, 2006): pittore.
*[[Bruno Rombi]] (Calasetta,1931): scrittore, poeta, critico letterario, pubblicista e anche pittore.
*[[Pietro Belly]]: sottotenente del Regno sabaudo, promotore delle miniere sarde.
 
== ImmaginiNote ==
<references/>
<center>
<gallery>
Immagine:Calasetta_spiaggia_grande.jpg|<center> Spiaggia grande
Immagine:Foto-scogliera-nido-passeri.jpg|<center> Nido dei Passeri
Immagine:cala_lunga.jpg|<center> Cala Lunga (costa occidentale)
</gallery>
</center>
 
== GemellaggiBibliografia ==
* {{cita libro|||Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna|2006|Carlo Delfino editore|Sassari|curatore=[[Manlio Brigaglia]], Salvatore Tola|url=http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4463&id=589019|isbn=88-7138-430-X}}
* [[Pegli]] {{ITA}}
* {{cita libro|1=|2=|3=Grande Enciclopedia della Sardegna|4=2007|5=Newton&ComptonEditori|6=Sassari|curatore=Francesco Floris|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/321?s=7&v=9&c=2475&c1=28430&o=1&na=1&n=10|accesso=4 dicembre 2012|dataarchivio=11 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120611055129/http://www.sardegnacultura.it/j/v/321?s=7&v=9&c=2475&c1=28430&o=1&na=1&n=10|urlmorto=sì}}
* [[Arenzano]] {{ITA}}
 
== Voci correlate ==
* [[Arcipelago del Sulcis]]
* [[Ferrovia Siliqua-San Giovanni Suergiu-Calasetta]]
* [[Dialetto tabarchino]]
* [[Lomellini (famiglia)]]
* [[Nueva Tabarca]]
* [[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
* [[Pegli]]
* [[Stazione di Calasetta]]
* [[Sulcis]]
* [[Sulcis-Iglesiente]]
* [[Tabarca]]
* [[Tabarchini]]
 
== NoteAltri progetti ==
{{interprogetto}}
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.comunas.it/calasetta/|La scheda del comune nel portale ''Comunas'' della Regione Sardegna}}
*{{Dmoz|}}
* {{cita web|http://www.comune.calasetta.ci.it/|Sito ufficiale del Comune}}
* {{cita web|http://www.prolococalasetta.it/|Sito ufficiale}}
* {{cita web |1=http://web.tiscalinet.it/mat/index.html |2=Dizionario del dialetto di Calasetta |accesso=5 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304113912/http://web.tiscalinet.it/mat/index.html# |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}
 
{{Comuni della provincia del Sulcis Iglesiente}}
{{Provincia di Carbonia-Iglesias}}
{{ParcoGeominerario}}
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{{Portale|Liguria|Sardegna}}
 
[[Categoria:Comuni della provincia di Carbonia-Iglesias]]
[[Categoria:Isole linguistiche d'Italia]]
[[Categoria:Comuni onorari della provincia di Genova]]
 
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