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{{Vescovo
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|vescovo=Vescovo di [[Diocesi di Cesena-Sarsina|Cesena]]<br/>Vescovo di [[Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|Reggio Emilia]]
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|nato=[[26 aprile]] [[1890]]
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}}
{{Bio
|Nome = Beniamino
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|NomeCognome = AngelinaSocche
|CognomeSesso = PiriniM
|LuogoNascita = Vicenza
|Sesso = F
|GiornoMeseNascita = 26 aprile
|LuogoNascita = Sala di Cesenatico
|AnnoNascita = 1890
|GiornoMeseNascita = 30 marzo
|LuogoMorte = Pietra Ligure
|AnnoNascita = 1922
|GiornoMeseMorte = 16 gennaio
|LuogoMorte = Sala di Cesenatico
|AnnoMorte = 1965
|GiornoMeseMorte = 2 ottobre
|Attività = vescovo cattolico
|AnnoMorte = 1940
|Epoca = 1900
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|Attività = educatrice
|Nazionalità = italiano
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|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , venerata come [[Servo di Dio|Serva di Dio]] dalla [[Chiesa cattolica]]
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==Biografia==
 
===Gli anni giovanili e l'ordinazione sacerdotale===
Angelina Pirini nacque a Celle di Sala di Cesenatico il 30 marzo 1922, primogenita di quattro sorelle. All’età di sei anni ricevette la Cresima; il 15 giugno 1930 si accostò per la prima volta all’Eucaristia, che poi costituì per lei la sorgente di altissima spiritualità fino a darle un accento inconfondibile.
Di famiglia umile e modesta, Angelina crebbe nella semplicità delle cose in consonanza con l’ambiente di campagna, proprio della Parrocchia di Sala. Frequentò l’Asilo condotto dalle Suore Canossiane e Francescane e quindi la scuola fino alla V elementare.
A dodici anni, quando già attendeva ai lavori di casa e accudiva le sorelline, volle anche applicarsi al mestiere di sarta presso una vicina di casa. Cresceva sana e robusta e la sua giornata era vissuta tra casa, lavoro e chiesa. Iscritta all’Azione Cattolica già dalla più tenera età, ella, fin dal giorno della prima Comunione, ogni mattina andava a Messa. Anche in quelle giornate estive in cui la chiesa restava vuota, anche d’inverno con la neve. La Messa si diceva molto presto e lei a volte andava facendosi strada con una piccola candela o con una lanterna. Poi restava in chiesa con le mani giunte ed in ginocchio.
L’anno di grandissima importanza per Angelina, l’anno che lei stessa dice decisivo, punto di partenza della sua vita spirituale fu il 1934, in occasione dell’arrivo del nuovo parroco don Giuseppe Marchi. Questi, volendo subito rianimare la Parrocchia, rifondò l’Azione Cattolica, diede nuovo impulso alla cultura religiosa, al culto dell’Eucaristia e della Passione di Gesù secondo il programma dell’Associazione: preghiera - azione -sacrificio.
Superato il non piccolo travaglio che le procurò una sua imprudenza, Angelina ebbe l’incarico di Delegata Beniamine l’8 dicembre 1934: incarico che svolse fino al 1937 quando divenne Delegata Aspiranti e poi Presidente della Sezione femminile.
Angelina mise nell’apostolato tutta la sua buona volontà, le capacità, il fervore; per la sua azione, l’Associazione e la stessa Parrocchia si videro rifiorire. Era un’educatrice finissima: cercava proprio di entrare nella psicologia delle bambine. Trovava cosa stupenda poter loro parlare di Dio e del Suo Amore!…
“Oh, come è bello parlare alle anime dell’Amore. In mezzo a queste anime mi vedo come una sacerdotessa che tiene tra le sue mani Gesù nel Suo Corpo Mistico!… Come mi commuove!”.
Angelina era assetata di perfezione e di santità, voleva consacrarsi al Signore…, e l’8 dicembre 1936 il suo Direttore spirituale le permise di emettere il voto di verginità, che poi ripeté nell’anno 1937. Ma intanto nel luglio del medesimo anno Angelina era stata colpita da forti dolori addominali. Ricoverata d’urgenza all’Ospedale di Cesenatico subì il primo intervento per appendicite perforata: fu solo l’inizio, poiché non si riprese più.
Si fece di tutto per poter risolvere il caso: dal 31 luglio I 938 al 4 agosto fu a Bologna per accertamenti presso la Clinica 5. Orsola; dal 19 agosto al 25 dello stesso mese cercò riposo e ristoro a Balze di Verghereto sul nostro Appennino tosco-emiliano; nel settembre fu di nuovo ricoverata all’Ospedale di Cesenatico per un secondo intervento, esplorativo… Ma non si venne a capo di niente… Così la malattia avanzò inesorabile e quando si riuscì a darle il nome di tisi intestinale non c’era più nulla da fare.
Tutto ciò non bloccò né spaesò Angelina. Ella anzi ravvivò sempre più il suo desiderio di santità e fece della sofferenza fisica e della sofferenza morale, che dovette subire proprio in famiglia per l’incomprensione del padre, il materiale prezioso, il tesoro per la sua offerta di vittima al Signore; vittima di riparazione, un martirio d’amore per il mondo intero: la Chiesa, il Papa, i Sacerdoti, i Missionari, le anime consacrate e tutte le anime…
Infatti il 16 giugno 1938 si legava a Gesù Eucaristia col voto di castità perpetua e col voto di vittima, per essere unita, nella gioia, alla Passione redentrice di Gesù.
“Vivere l’Eucaristia, viverla nelle ore di abbandono e di in-comprensione, nell’ora in cui per questo genere di sofferenza l’anima assomiglia all’Ostia viva dei nostri Altari…!; Mi offro per i Sacerdoti perché siano santi, per i missionari perché, o Gesù, Tu dia loro forza e coraggio…, perché Tu protegga il Papa, nostro dolce Cristo in terra… Gesù io desidero partecipare ai Tuoi dolori. Ne ho il diritto, essendo la Tua piccola sposa… Voglio morire martire per Te e per la Tua Gloria
Per essere proprio simile a Gesù in tutto, a Gesù che, Figlio di Dio, si fece ubbidiente fino alla morte di Croce, Angelina emise il voto di ubbidienza al suo Direttore spirituale nel giorno 11 febbraio 1939.
Mai sazia di darsi, ecco il suo ultimo impegno apostolico il 16 luglio 1939: insieme al Padre spirituale, davanti al Crocifisso stabili il Patto di Alleanza, per vivere solo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime.
Nel suo ultimo anno di vita e oltre, Angelina fu nella notte dello spirito, la prova delle prove: quello che è considerato il sigillo di Dio che chiama all’esercizio della fede, della speranza e della carità, mentre dentro di noi tutto è buio e tutto è arido. Angelina ne esperimentò tutta la forza purificatrice.
Vicina a morire, quando già respirava a fatica ed era senza voce, Angelina chiese a Gesù di poter cantare con le sue bambine, che con il parroco le portavano il Viatico: Gesù la accontentò ed ella si mise a cantare a voce dispiegata, nella meraviglia di tutti.
È morta il 2 ottobre 1940 alle prime ore del giorno dedicato alla memoria degli Angeli Custodi, che Angelina chiamava i suoi fratellini.
Tra i suoi scritti ricordiamo il Diario conservato mano¬scritto in tre fascicoli, i Resoconti Spirituali e il Testamento spirituale. Guardando Angelina siamo certi di avere davanti ai nostri occhi la figura di una ragazza che nel cammino della perfezione cristiana ha bruciato tutte le tappe, coniugando a meraviglia quelle due realtà per noi diametralmente opposte: il dolore e la gioia.
La Sacra Congregazione per le Cause dei Santi ha dato il “nulla osta” per l’inizio del processo diocesano il 27 luglio 1985.
Dall’ultima pagina del suo Diario:
“… Ho bisogno di amore puro, o Gesù, per ricambiare il Tuo amore infinito: dammelo. Ho sete di silenzio, di nascondimento, di mortificazione per poter assomigliare a Te, per potermi identificare con Te, o Gesù, Ostia di amore. Ho sete…, ho sete di Te…, brucio: Gesù, dammi da bere,Tu che sei la fonte della vita perché io non muoia, ma viva e viva solo di Te, o Gesù, e viva solo per Te. Voglio essere Tua fino alla consumazione e consumarmi per Te… Padre mio che sei nei cieli, io credo in Te e Ti amo. Si, Padre mio, Ti amo. Sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà, o Padre, come è fatta in cielo. Padre, sono un povero nulla e nella profondità del mio nulla e nella conoscenza della mia infermità, grido a Te l’amore puro. A Te che vedo tutto bello, santo e infinitamente misericordioso: grido a Te l’amore mio, Padre, per l’onore e la gloria del Figliolo, il Tuo e mio Gesù, che essendo me e Te stesso, mi fece partecipare di Te, Padre benedetto”.
 
Nacque a Vicenza da un'umile famiglia nel 1890 <ref> P. Altieri, ''Nella bufera della guerra'', in M. Mengozzi, '' Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Stilgraf, 1998 </ref>, il padre si chiamava Anselmo e la madre Lucia Manetto. Frequentò la scuola elementare dai Padri Giuseppini di [[San Leonardo Murialdo]] presso il Patronato Leone XIII di Vicenza, per poi passare al seminario diocesano. Il [[20 luglio]] del [[1913]] venne ordinato sacerdote dal vescovo [[Ferdinando Rodolfi]].
==Note==
Durante la [[Grande Guerra]] prestò servizio al fronte come infermiere, dal 1915 al 1918.
<references />
In seguito fu cappellano e maestro elementare a [[S.Pietro in Gu]] fino al 1927.
In quell'anno venne trasferito a [[Marano Vicentino]] dove fu nominato economo spirituale. Dal 1928 al 1932 fu poi economo e delegato vescovile a [[Marostica]].
 
Dal 1932 al 1935 divenne parroco ad [[Arcole]], e poi arciprete di [[Valdagno]] (1935 - 1939)<ref> cfr. A. Pirini, B. Socche, F. D'Amando (a cura di), ''Lettere'', Teramo, 1989 e http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito su don Conte, consultato il 26 aprile 2012 </ref>.
==Bibliografia==
 
Nel suo percorso formativo conobbe, tra gli altri, don [[Giovanni Calabria]], proclamato santo nel 1999 da papa [[Giovanni Paolo II]] <ref> vedi http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito su don Conte, consultato il 26 aprile 2012 </ref>.
* P.Filippo D'Armando C.P., ''Angelina Pirini (1922-1940). Un dono del signore alla sua Chiesa.'', Teramo, Ed. Eco di San Gabriele, 1985.
* Angelina Pirini, P.Filippo D'Armando C.P.(a cura di),''Dal Cenacolo al Calvario - Diario, scritti e documenti'', Teramo, Ed. Eco di San Gabriele, 1986.
* Angelina Pirini, P.Filippo D'Armando C.P.(a cura di), ''Lettere'',Teramo, Ed. Eco di San Gabriele, 1987.
* Angelina Pirini, Beniamino Socche, P.Filippo D'Armando C.P.(a cura di), ''Lettere'', Teramo, Ed. Eco di San Gabriele, 1989.
* Angelina Pirini, Don Armano Moretti (a cura di), ''86 Poesie, vita spiritualità ed opere.''
* G.Amati, B. Benini, M. Morigi, A. Pirini, ''Prendere il largo con Angelina''.
* V. Maraldi, ''Angelina - La sua vita e l'Eucaristia'', Cesena, Stilgraf, 1997.
* Angelo Pirini (a cura di), ''Angelina Pirini e i sacerdoti - Breve raccolta di brani dei suoi scritti'', Cesena, Stilgraf, 1991.
* Ernesto Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apostolato nell'Azione Cattolica'', Quaderni del Corriere Cesenate - N° 12, Cesena, Stilgraf, 1996.
* ''Angelina Pirini - Serva di Dio - Un fiore della nostra terra di Romagna''
* ''Il piccolo fiore bianco - Angelina Pirini serva di Dio''
* G. Amati, B. Benini, V. Maraldi, '' Angelina docile allo Spirito'', Cesena, Stilgraf, 1998.
* Don Armando Moretti, ''Angelina Pirini'', Cesena, Stilgraf, 1999.
* B. Benini, V. Maraldi, M. Morigi, V. Zarri, ''Gesù ha rivelato il pdre ad Angelina'', Cesena , Stilgraf, 2000.
* Angelina Pirini, P.Filippo D'Armando C.P.(a cura di), ''Lettere'', Cesena, Stilgraf, 2004.
* A. Pirini, ''I voti di Angelina'', Cesena, Stilgraf, 2011.
 
===La nomina a Vescovo di Cesena e gli anni della II° Guerra Mondiale.===
==Collegamenti esterni==
 
Mons. Beniamino Socche venne nominato '''Vescovo di Cesena''' il [[4 febbraio]] [[1939]] da papa Pio XI, succedendo a mons. Alfonso Archi morto il [[4 dicembre]] del [[1938]]. Il [[9 febbraio]] la sua nomina venne pubblicata ufficialmente sull'Osservatore Romano, ma a causa della morte di Pio XI (il [[10 febbraio]]), fu il neo-eletto papa Pio XII a firmare la bolla apostolica di nomina in data [[16 marzo]][[1939]]<ref> v. A.Pirini, B.Socche, F.D'Amando (a cura di), ''Lettere'', Teramo, 1989, nota a pag. 21 e P. Altieri, ''Nella bufera della guerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, 1998, pag.516 </ref>.
* http://www.azionecattolica.it/net/140/?page_id=252
Il [[19 marzo]] [[1939]] fu ordinato vescovo di [[Diocesi di Cesena-Sarsina|Cesena]] nella chiesa di Valdagno e fece ingresso a Cesena il 14 maggio dello stesso anno (il giorno in cui - in quell'anno - si ricordava la Madonna del Popolo, patrona della città cesenate)<ref> E. Turci, G. Zamagni, ''I Vescovi di Cesena e i loro stemmi'', Cesena, Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2007. </ref>.
* http://www.preghiereagesuemaria.it/santiebeati/beato%20pio%20campidelli.htm
* http://www.santiebeati.it/dettaglio/95137
 
"Mentre mons. Archi amava l'ascetismo e l'isolamento, Socche era cordiale, stava volentieri con la gente, in una paternità affettuosa. Fu un innamorato della Madonna, cui ricorreva con fiducia di bambino; la sua devozione alla Madonna dl Popolo si espresse in forma commovente nei momenti più tragici della guerra" <ref> v. P.Altieri, ''Nella bufera della guerra'', in M.Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, 1998, pag. 516</ref>. "[...] Uomo di grande dolcezza e bontà, ma anche [...] personalità forte, decisa, senza tentennamenti e riguardi quando in coscienza ritiene di dover intervenire."<ref> G. Maroni, '' Il secondo dopoguerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pag. 539. </ref>
 
Il suo [[stemma]] vescovile rappresentava l'arcobaleno, simbolo biblico della riconciliazione, della pace e della speranza cristiana. Il motto adottato fu "In virtute pax" (pace nella virtù o nella fortezza), e sembrava voler richiamare nella parola "virtute" l'origine greca della parola "socche" (cioé virtus - fortezza)<ref> vedi E. Turci, G. Zamagni, ''I Vescovi di Cesena e i loro stemmi'', Cesena, Il Ponte Vecchio, 2007, pagg. 82-83 </ref>.
 
A [[Cesena]], mons. Socche promosse la crescita dell'[[Azione Cattolica]], che considerava un punto nevralgico della pastorale diocesana e parrocchiale. Nel luglio del [[1939]] ricostituì l'Unione Diocesana Uomini Cattolici disponendo che ne fosse costituita una sezione in ogni parrocchia; si adoperò per la scuola dirigenti dell'associazione e per una "tre giorni" (dedicata ai più preparati) che si teneva ogni anno in settembre all'Istituto Almerici. Quando fece la visita pastorale dichiarò di voler vedere tutti gli iscritti all'[[Azione Cattolica]] nelle diverse parrocchie <ref> cfr. E. Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apostolato nell'Azione Cattolica'', Cesena, 1996. </ref>. Voleva che i catechisti fossero presi dalle fila di questa associazione cristiana, la quale doveva dimostrarsi "al di sopra della politica e dei partiti" ,ma non "al di fuori" di essi. Tra i membri dell'azione cattolica scelse "operai" e "operaie" che portassero avanti campagne per la purezza, contro la bestemmia, e per la moralizzazione del cinema <ref> v. E. Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apostolato nell'Azione Cattolica'', Cesena, 1996, pagg. 25- 26 .</ref>.
Diede anche un nuovo impulso al catechismo nelle parrocchie e si occupò di morale cattolica (condannando per es. la moda femminile indecorosa). Grande fu la sua devozione per la [[Vergine Maria]] che dimostrò e diffuse in vari modi: promosse gli "Operai del Rosario", curò il culto alla Madonna del Popolo presso la Cappella del Duomo, si recò spesso in preghiera all'[[abbazia di Santa Maria del Monte]] (in cui faceva organizzare annualmente le fiorite dei bambini), fece numerosi pellegrinaggi individuali alla [[Santa Casa di Loreto]]. Soleva dire: "La Madonna é il ponte obbligato fra la terra e il cielo, sul quale ponte passa ogni grazia", "E' sempre la Madonna che dà Gesù. L'ha dato una prima volta al mondo e continua a darlo anche adeso alle anime"<ref> E. Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apsotolato nell' Azione Cattolica'', Cesena, 1996, pagg. 26- 27 </ref> .
Inoltre ebbe molto a cuore i sacerdoti, il seminario e confessava in Duomo il sabato pomeriggio per diverse ore <ref> v. E. Turci, G. Zamagni, ''I Vescovi di Cesena e i loro stemmi'', Cesena, 2007, pag. 83 </ref>. Condusse una visita pastorale (incentrata sull'istruzione religiosa agli adulti e ai fanciulli), organizzò in modo sistematico missioni di popolo, ritiri spirituali e giornate di preghiera insieme all'attività caritativa <ref> A. Pirini, B. Socche, F. D'Amando, ''Lettere'', Teramo, 1989, pag. 21 </ref>.
 
 
'''Durante la II° guerra mondiale''' i sacerdoti di Cesena rimasero vicini al loro popolo per portare aiuto materiale e conforto religioso<ref> P. Altieri, '' Nella bufera della guerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pagg. 527 e ss. </ref>. Tra tutti, "due furono le figure del clero cesenate che si distinsero per la loro opera di pietà, di soccorso, di organizzazione: il vescovo Beniamino Socche ed il Canonico" (don [[Cesare Carlo Baronio]], ndr)<ref> D.Pieri, ''Don Baronio'', Cesena, 1987, pag. 130</ref>. Uno storico scriverà in proposito: "Il vescovo che tira il carretto dei viveri e delle candele per le vie di Cesena, per portare soccorso nei rifugi, non é una scena troppo frequente" <ref> G. Maroni, ''Il secondo dopoguerra'', in M. Mengozzi, '' Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pag. 540 </ref>.
 
Mons. Socche, durante '''il passaggio del fronte a [[Cesena]]''', ebbe un ruolo chiave presso le autorità fasciste, tedesche e poi alleate per evitare rastrellamenti, violenze, uccisioni e distruzioni a danno di ricercati, ebrei, disertori, pubblici edifici. Ordinò al clero cesenate di stare accanto alla popolazione ferita dalla barbarie della guerra. Nell'estate del [[1944]] rimase l'unica autorità presente a [[Cesena]], trattò coi tedeschi e organizzò gli aiuti necessari <ref> vedi P. Altieri, ''Nella bufera della guerra'' e G. Maroni, ''Il secondo dopoguerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pagg. 515 e ss. e pagg. 539 e ss. </ref>.
 
Lo stesso Vescovo Socche, nello scritto ''"Ad perpetuam rei memoriam"'' (apparso sul bollettino ufficiale della diocesi di Cesena nel settembre del [[1945]]), ricorda alla popolazione cesenate quanto fatto dal clero e da lui stesso durante la trascorsa tragedia bellica, deprecando le '''violenze anticlericali''', diffuse nel dopoguerra, nel nome di certo comunismo ateo (violenze che sanno di scomunica secondo il diritto canonico, scrive il presule, e che richiamano gli anni del primo dopoguerra con il pericolo di una nuova dittatura reazionaria) e descrive come gli alleati gli abbiano impedito di pubblicare la lettera pastorale sulla dottrina sociale della Chiesa per non accendere gli animi. cit cit altieri
 
Per terminare il periodo cesenate é giusto ricordare come Beniamino Socche conobbe e andò più volte a visitare la serva di Dio [[Angelina Pirini]] di Sala di Cesenatico, malata di tubercolosi intestinale che morirà giovanissima: la ragazza offrì a Dio le sue sofferenze per il Papa, il suo Vescovo e la santificazione dei sacerdoti. Con lei il presule ebbe anche un breve ma intenso carteggio<ref> v. A. Pirini, B. Socche, F. D'Amando, ''Lettere'', Teramo, 1989 </ref>.
 
cittadinanza onoraria
 
===Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla. Morte improvvisa a 74 anni.===
 
Il [[13 febbraio]] [[1946]] fu trasferito alla [[diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|diocesi di Reggio Emilia]].
Come a Cesena aveva vissuto gli anni tragici del secondo conflitto mondiale, in particolare il "passaggio del fronte" nel 1944, a Reggio Emilia si ritrovò nella bufera del dopoguerra e del "triangolo della morte", con le continue uccisioni e violenze ad opera di partigiani comunisti.
 
Resta famoso il suo intervento contro gli omicidi di sacerdoti della sua diocesi; memorabile il modo con il quale affrontò l'uccisione di don [[Umberto Pessina]].
Già dal primo giorno denunciò{{Q|...l'odio che divide e uccide: incredibili episodi di crudeltà si vanno ripetendo in ogni parte d'Italia e il brigantaggio imperversa...|}}
Fino ad arrivare il [[26 marzo]] [[1955]] a dire in occasione dei ferimenti e uccisioni di cattolici:{{Q|... siamo andati a visitare i feriti e le salme degli innocenti e a pregare per loro, e abbiamo sentito molti domandarsi: ma allora, che non sia venuto il tempo di mettere finalmente fuori legge il comunismo?|<ref>[http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=431 Kattolico] - visto 19 febbraio 2009</ref>}}
Impegno per la difesa dei suoi preti che aveva già messo in pratica durante il periodo successivo all'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre 1943]] nella diocesi di Cesena, quando interviene per salvare don [[Adamo Carloni]] catturato dai nazifascisti e destinato alla fucilazione<ref>[https://www.comune.cesena.fc.it/applicazioniweb/infovia/mostraFile?codiceVia=8702 Comune di Cesena] - visto 10 febbraio 2009</ref>.
 
Quale Vescovo di Reggio Emilia aveva riconosciuto, il [[19 marzo]] [[1948]], i [[Servi della Chiesa]] di don [[Dino Torreggiani]] come Istituto secolare di diritto diocesano, con l'approvazione della Santa Sede.
 
Pose la prima pietra del nuovo seminario il 12 novembre del 1950 e lo inaugurò il 24 novembre del 1954.
Durante il suo episcopato aveva ordinò 195 nuovi sacerdoti, ebbe cura particolarmente dell'Opera diocesana di assistenza, della mensa dei poveri, dell'azione cattolica, del centro Sacro Cuore.
Volle la fondazione del giornale "La libertà", e istituì due congressi eucaristici e il sinodo diocesano.
 
Morì improvvisamente il 16 gennaio 1965 a [[Pietra Ligure]] (SV), dove stava trascorrendo un periodo di riposo.
Nel suo testamento spirituale lasciò scritto: "Le mie raccomandazioni per tutti si trovano nei libri da me pubblicati"<ref> vedi http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito su don Dorino Conte, consultato il 16 aprile 2012 </ref>.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* G. Sirotti, ''Padre del popolo e della città (Il Vescovo Socche a Cesena nel '44)'', Monza, 1954.
* Beniamino Socche, ''La Madonna regina dell'universo nella Divina Commedia'', Ed. Age, Reggio Emilia, 1955.
* Beniamino Socche, ''Cortocircuiti intellettuali e il problema delle origini'', Ed. Domani, Roma, 1956.
* Beniamino Socche, ''Il Verbo Incarnato e la Madonna'', Ed. Age, Reggio Emilia, 1958.
* Beniamino Socche, ''Maria Mediatrice'', Ed. Age, Reggio Emilia, 1961.
* Beniamino Socche, ''Pratica di conoscere Gesù Cristo'', Ed Age, Reggio Emilia, 1963.
* Beniamino Socche, ''Il Vangelo commentato dai Santi Padri negli Esercizi Spirituali'', Ed. Age, Reggio Emilia, 1964.
* D. Torregiani, ''Mons. Beniamino Socche. Profilo di un Vescovo eroico'', Vicenza, 1966.
* G. Sirotti, ''Un costruttore della città di Dio'', Cesena, 1968.
* P. Camellini ''Testamento di un vescovo'', Reggio Emilia, 1969.
* Wilson Pignagnoli, ''L'ultimo Vescovo-principe di Reggio Emilia'', Ed. Volpe, Reggio Emilia, 1975.
* L. Bagnoli, ''Gli anni difficili del passaggio del fronte a Cesena'', Cesena, 1986.
* D. Pieri, ''Don Baronio'', Stilgraf, Cesena, 1987.
* Angelina Pirini, Beniamino Socche, Filippo D'Amando (a cura di), ''Lettere'', Eco Editrice SG, Teramo, 1989.
* E. Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apostolato nell'Azione Cattolica'', Cesena, Quaderni del Corriere Cesenate n° 12, 1996.
* M. Mengozzi (a cura di), ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Stilgraf, Cesena, 1998.
* R. Maseroli Bertolotti, ''La Chiesa reggiana tra fascismo e comunismo'', Il girasole d'oro, Pavia, 2001, 172pag, ISBN 8870726258
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=431 Kattolico] - visto 19 febbraio 2009
*[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=261806&PRINT=Si Il Giornale] - visto 19 febbraio 2009
*[http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/166/2007-02/12-71/12.Dopoguerra%20rovente.doc Diocesi cattolica] - visto 19 febbraio 2009
*[http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito web su don Dorino Conte] - visto 16 aprile 2012
 
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[[:Categoria:Antifascisti italiani]]
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[[:Categoria:Personalità legate a Cesena]]