Pier della Vigna: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Io son colui che tenni ambo le chiavi
{{quote|L'animo mio, per disdegnoso gusto,<br />credendo con morir fuggir disdegno,<br />ingiusto fece me contra me giusto.|[[Dante Alighieri]], [[Inferno - Canto tredicesimo|''Inferno'' XIII]], 70-72}}
del cor di Federigo, e che le volsi,
{{Bio
serrando e disserrando, sì soavi,
|Nome = Pier delle Vigne
che dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi;
fede portai al glorïoso offizio,
tanto ch'i' ne perde' li sonni e ' polsi.|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', [[Inferno - Canto tredicesimo|''Inferno'', Canto XIII]], [[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|vv. 58-63]]}}
{{Carica pubblica}}{{Bio
[[ca:|Nome = Pier della Vigna]]
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = noto anche come '''Pier delle Vigne'''
|PostCognome = o '''della Vigna'''
|PreData = in [[lingua latina|latino]] ''Petrus de Vinea''<ref>La forma ''de Vineis'' non è mai attestata nei documenti, cfr. {{cita libro |titolo=[[Enciclopedia Federiciana]] |volume=II vol. |pagina=443}}</ref>
|Sesso = M
|PreData = in [[lingua latina|latino]] ''Petrus de Vinea''
|LuogoNascita = Capua
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = ca. [[1190]] circa
|LuogoMorte = ToscanaSan Miniato
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1249
|Epoca = 1200
|PreAttività = fu un
|Attività = politico
|Attività2 = scrittorefunzionario
|Attività3 = letterato
|Epoca = 1200
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = &#32;del [[Regno di Sicilia]], ritenuto tra i più grandi maestri dell{{'}}''[[ars dictandi]]''
|NomeImmagine = Pier delle Vigne.jpg
|Didascalia = Busto di Pier delle Vigne proveniente dalla [[Porta di Capua]] ([[1234]]-[[1239]]), ora al [[Museo provinciale campano di Capua]].
}}
 
== Biografia ==
Nasce a Capua, intorno al 1190, da una famiglia piuttosto disagiata. Seppur l'astrologo [[Guido Bonatti]] ed Enrico d'Isernia lo descrissero come un giovane costretto a mendicare per pagarsi gli studi, è più sicuro dire che suo padre fosse un certo Angelus de Vinea, magister (quindi giudice) nella città di Capua<ref>{{Cita testo |autore=Fulvio delle Donne |titolo=Nobiltà minore e amministrazione nel Regno di Federico II. Sulle origini e sui genitori di Pier della Vigna |pubblicazione=“Archivio Storico per le Province Napoletane” |numero=116 |anno=1998 |pagine=1-9}}</ref>, carica spettabile nella consuetudine del tempo al membro di una famiglia benestante, come nel possibile caso della famiglia di Pietro, ma che alla nascita di questi essi si trovassero in ristrettezze economiche. È anche probabile che frequentò lo ''Studium'' di [[Bologna]], dove potrebbe essere stato allievo di [[Bene da Firenze]], come potrebbe forse dedursi da una lettera in cui [[Terrisio d'Atina]] esprimeva a studenti e professori dell'[[Università di Bologna]] il cordoglio per la morte del maestro Bene<ref name=":0">{{Treccani|bene-da-firenze_(Dizionario-Biografico)|Bene da Firenze|volume=VIII vol.|anno=1966|accesso=14 novembre 2018}}</ref>.
Nacque a Capua, intorno al 1190. Una lettera in cui [[Terrisio d'Atina]] esprimeva a studenti e professori dell'[[Università di Bologna]], il cordoglio per la morte del maestro [[Bene da Firenze]], potrebbe forse dedursi che Pier delle Vigne fu allievo di Bene allo ''Studium'' bolognese<ref>[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL08/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol08_004718.xml {{Maiuscoletto|Bene da Firenze}}] da ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', vol. VIII, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]</ref>,
 
Iniziò la sua carriera nel [[1220]] come [[notaio]] ([[tabellione]]) al servizio dell'imperatore [[Federico II di Svevia]] (ma è dal [[1224]] che è menzionato per la prima volta giudice della ''[[Magna Curia]] ''imperiale). In questa veste, Pier della Vigna faceva parte di quell'insieme di notai, letterati e calligrafi, ovvero di ''[[Ars dictandi|dictatores]]'', che redigevano documenti, ma soprattutto lettere e [[Circolare|circolari]] dell'imperatore. Tali lettere risultano tra le testimonianze più rilevanti dello ''stilus supremus (salvatorstil)'', quello stile elegante e solenne sorto in [[Francia]] nel [[XII secolo]] e poi fatto proprio dalla [[Curia pontificia]] e da quella federiciana, e che sarà ripreso nel [[Tardo medioevo|tardo-medioevo]]. Fu impegnato anche attivamente nella vita culturale del cenacolo federiciano. Fu infatti in contatto con il medico e filosofo [[Teodoro d'Antiochia]] e con altri scienziati, e nelle sue lettere si ritrovano osservazioni di contenuto filosofico e [[Teologia|teologico]]. Si spese anche per lo sviluppo e poi per la protezione dell'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]], e probabilmente nel [[1224]] realizzò la lettera circolare che sanciva la fondazione dell'istituzione.
Iniziò la sua carriera nel [[1220]] come [[notaio]] al servizio dell'imperatore [[Federico II di Svevia]]. Nel [[1225]] divenne giudice della Magna Curia, una carica per la quale si vide affidare diverse missioni diplomatiche. Nel [[1231]] giocò un ruolo di grande importanza per la realizzazione delle [[Costituzioni di Melfi]], codice legislativo emanato da [[Federico II]] nel [[castello di Melfi|castello della città lucana]], considerato uno dei più significativi componimenti della storia del diritto.
 
Nel 1224-[[1225|25]] fu quindi giudice imperiale, una carica per la quale si vedrà affidare diverse missioni diplomatiche. Dal [[1239]] ricoprì la carica di [[logoteta]] (anche se vi compare a capo dell'ufficio nei ''[[Regesta Imperii]]'' solo dal [[1243]]), ovvero di superiore di tutti i notai e custode dei [[Sigillo (oggetto)|sigilli]] dell'Impero ([[protonotario]]). Aveva inoltre il compito di annunciare ai regnicoli i proclami emessi dall'imperatore<ref name=schaller>{{Treccani|pier-della-vigna_(Federiciana)|Pier della Vigna|autore=Hans Martin Schaller|volume=II vol.|accesso=14 novembre 2018}}</ref>. Tenne l'incarico di "gran giudice della corte imperiale" fino al [[1246]], ricoprendo un ruolo di rilievo presso il supremo tribunale. In questo ruolo fece parte della commissione che presiedette alla realizzazione delle [[Costituzioni di Melfi]] ([[1231]]), codice legislativo emanato da [[Federico II di Svevia|Federico II]] nel [[castello di Melfi|castello della città lucana]], considerata tra le più importanti codificazioni della storia del diritto.
La sua carriera proseguì con la nomina nel [[1247]] a protonotario della corte capo della cancelleria imperiale e [[logoteta]] (funzionario preposto al bilancio ed ai conti) finché non fu arrestato a [[Cremona]] nel febbraio del [[1249]].
 
Dal [[1230]] fino alla fine della sua carriera fu attivo nel campo diplomatico come ambasciatore imperiale presso la corte papale e i comuni del [[nord Italia]]. L'acme della sua carriera diplomatica coincise con il suo soggiorno in [[Inghilterra]] nel febbraio-maggio del [[1235]], durante il quale registrò nella veste di procuratore il matrimonio fra l'imperatore e [[Isabella d'Inghilterra|Isabella]], sorella di re [[Enrico III d'Inghilterra|Enrico III]] (per ringraziarlo il re, nominandolo suo [[vassallo]], gli assegnò una rendita annuale di 40 [[lire]] d'[[argento]]). Nel corso della sua carriera di alto funzionario di corte accumulò un vasto patrimonio (terreni e residenze a [[Capua]], [[Napoli]], [[Aversa]], [[Foggia]] e in [[Terra di Lavoro]]) e tentò di rafforzare la posizione della propria famiglia.
I motivi dell'arresto non sono mai stati chiariti: si è ipotizzata una congiura o un'accusa di corruzione. Secondo una fonte, fu fatto accecare dall'imperatore nella [[Rocca di Federico II]] di [[San Miniato]]: ignoto anche il motivo della sua morte, avvenuta poco dopo, per suicidio o per le conseguenze dell'accecamento. Tutte le altre ipotesi sulla sua caduta in disgrazia e sulla sua morte sono da considerare mere congetture.
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = La caduta in disgrazia
|contenuto = Tutte le ipotesi sulla sua caduta in disgrazia e sulla sua morte sono da considerare mere congetture. Tuttavia, in una lettera indirizzata al genero, [[conte]] Riccardo di Caserta, Federico riferisce di lui che ha "''trasformato il bastone della giustizia in un serpente''", recando pericolo e danno all'impero<ref name=schaller/>. A detta dell'imperatore, insomma, si sarebbe macchiato di [[corruzione]], denunciando come nemici dello stato persone innocenti per poterne confiscare i beni<ref name=schaller/>. Va detto che la diffusione della fama di vittima di Pier della Vigna va fatta risalire a un tempo successivo alla fine della [[dinastia sveva]], tanto più che i giudizi dei contemporanei ([[Matteo Paris (monaco)|Matteo Paris]] o [[Salimbene de Adam]]) [1] insistono sulle sue attività ''proditorie'' e sui suoi contatti col [[papa Innocenzo IV]]<ref name=schaller/>. La questione rimane ad ogni modo aperta e i giudizi di colpevolezza e innocenza andrebbero rivisti alla luce del contesto storico di forte contrapposizione del tempo e a seconda quindi se provengano dalla fazione [[Ghibellini|ghibellina]] o da quella [[Guelfi bianchi e neri|filo-papale]].
}}
Fu arrestato a [[Cremona]] nel febbraio del [[1249]] come traditore (''proditor''). I motivi dell'arresto non sono mai stati chiariti: si è ipotizzata una congiura o un'accusa di corruzione. Fu fatto accecare per mezzo di un ferro ardente da Federico II a [[Pontremoli]] nella Piazzetta di [[Geminiano di Modena|San Geminiano]]. Secondo il pisano [[Francesco di Bartolo|Francesco da Buti]], commentatore della Commedia, fu portato in prigionia a [[San Miniato]], dove si suicidò sbattendo volontariamente la testa contro la parete della cella. Non è noto il luogo della sua sepoltura: secondo alcune fonti tardive, fu sepolto nella chiesa di Sant'Andrea Forisportam a Pisa. Nel giugno del 1249 il suo posto alla direzione della Cancelleria regia venne dato [[Gualtiero di Ocre|Gualtiero da Ocre]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gualtiero-da-ocre_(Dizionario-Biografico)/|titolo=OCRE, Gualtiero da|autore=Berardo Pio|sito=https://www.treccani.it/|editore=Treccani|curatore=Dizionario Biografico degli Italiani|data=2013|volume=79}}</ref>, facendo risalire quindi la morte di Pietro attorno alla tarda primavera di quell'anno.
 
== Opere ==
Pier della Vigna è noto per essere citato nella ''[[Divina Commedia]]'' precisamente nel [[Inferno_-_Canto_tredicesimo|XIII canto]] dell'[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]. [[Dante Alighieri]], ponendolo nella selva dei suicidi, lo assolve dall'accusa di aver tradito l'imperatore.
Pier della Vigna è considerato uno dei massimi esponenti della prosa latina [[Medioevo|medievale]]; la sua opera più nota è l{{'}}''[[Epistolario latino]],'' nel quale applica i precetti della [[retorica]] delle ''[[artes dictandi]]''. L'opera, costituì un nuovo modello retorico per le cancellerie, in sostituzione di quello costituito dalle ''Variae'' di [[Cassiodoro]] (VI secolo)<ref>{{cita libro|autore=[[Romano Luperini]]|autore2=[[Pietro Cataldi]]|autore3=Lidia Marchiani|titolo=La scrittura e l'interpretazione|anno=1996|editore=Palumbo|ISBN=88-8020-114-X|pagina=28}}</ref> fu tramandata da centoventicinque codici, per un totale di cinquecentocinquanta documenti di diversa natura. La documentazione, che comprese epistole, mandati, manifesti e missive che vanno dal 1198 al 1264, nonché altrettanti frammenti, singole lettere e florilegi successivi, fu raccolta e tramandata sistematicamente in sei libri. L’epistolario, inoltre, non fu ordinato secondo una successione temporale, ma in base al contenuto dei libri<ref>{{Cita libro|autore=F. Delle Donne|titolo=La porta del sapere: cultura alla corte di Federico II di Svevia|città=Roma|anno=2019|p=52}}</ref>: nel libro I si trovano scritti polemici riguardanti lo scontro tra l’imperatore Federico II di Svevia e la corte pontificia, situazione in cui il logoteta assunse una posizione chiave; nel libro II narrazioni belliche; missive di argomento privato, scritti sulla nascita dei figli dell’Imperatore e descrizioni dello ''Studium'' di Napoli nel libro III; composizione filosofico-letterarie di carattere consolatorio, dette ''consolationes'' nel libro IV; nel libro V documenti di carattere amministrativo e, infine, nel libro VI una raccolta di privilegi. Questi testi godettero fin da subito di una rapida diffusione perché furono archetipi di ''dictamina'', ovvero ''exempla'' usati dall{{'}}''ars dictaminis, decontestualizzati'' e usati a fine didattico, nonché prototipi di quello ''stilus altus o supremus''<ref>{{Cita libro|curatore=E. D'Angelo|titolo=L'epistolario di Pier della Vigna - Edizioni critiche di A.Boccia, T. De Angelis, F. Delle Donne, R. Gamberini|autore=[[Centro Europeo di Studi Normanni]]|editore=Rubbettino|anno=2014|p=11}}</ref>, sorto in Francia nel XII secolo e che Pier della Vigna ricreò con sontuosità sul piano stilistico. L’Epistolario fu l’esempio di come la cancelleria federiciana, sotto l’attenta guida di Pier della Vigna, divenne un "scrittorio ben organizzato”, una culla intellettuale di erudizione e di sapere, un organo amministrativo d’avanguardia. In quanto strumento di lotta, quest’opera contrastò la diplomazia papale da un punto di vista cancelleresco; permise di ricostruire le vicende politico-istituzionali della corte sveva e offrì esempi delle enunciazioni filosofiche dell’epoca sulla genesi e carattere del potere imperiale.
 
Pier della Vigna è considerato il massimo esponente della prosa latina [[Medioevo|medievale]]; la sua opera più nota è l'''Epistolario latino'' nel quale applica i precetti della [[retorica]] delle ''[[artes dictandi]]''. Ha dato un contributo anche allo sviluppo del volgare di [[scuola siciliana]] con alcune [[Canzone (metrica)|canzoni]], anche se solamente due sono a lui attribuibili con certezza, ed un sonetto di corrispondenza con [[Jacopo da Lentini]] e [[Jacopo Mostacci]] sulla natura dell'amore.
 
== Nella letteratura ==
[[File:Gustave Doré - The Inferno, Canto 13.jpg|thumb|left|[[Dante Alighieri|Dante]] e [[Virgilio]] incontrano Pier della Vigna nella Selva dei Suicidi nel [[Inferno - Canto tredicesimo|XIII Canto dell'Inferno]].]]
{{quoteCitazione|L'animo mio, per disdegnoso gusto,<br />credendo concol morir fuggir disdegno,<br />ingiusto fece me contra me giusto.|[[Dante Alighieri]], [[Inferno - Canto tredicesimo|''Inferno'' XIII]], 70-72}}
 
Pier della Vigna è noto per essere citato nella ''[[Divina Commedia]],'' precisamente nel [[Inferno_Inferno -_Canto_tredicesimo Canto tredicesimo|XIII canto]] dell{{'}}''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]''. [[Dante Alighieri]], ponendolo nella [[Cerchi dell'Inferno#Secondo girone - Suicidi e scialacquatori|selva dei suicidi]] del secondo girone del settimo cerchio, lo assolve dall'accusa di aver tradito l'imperatore. Egli, insieme ai suicidi, è condannato ad essere un arbusto secco per l'eternità e anche dopo il giorno del giudizio non potrà tornare nel suo corpo.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*Hans Martin{{Cita Schaller,libro [http|url=https://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDatienciclopedia/pier-della-vigna_(Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_000443.xml) «{{Maiuscoletto|voce=Pier della Vigna}}»], ''|titolo=[[Enciclopedia Federiciana|Federiciana]]'', Vol.|autore=Hans Martin Schaller |volume=II, [[vol. |città=Roma |editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]|anno=2005 |accesso=14 novembre 2018}}
*Hans Martin{{DBI Schaller,|nomeurl=pietro-della-vigna [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile|nome=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL37/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol37_052525.xmlDELLA VIGNA, Pietro «{{Maiuscoletto|citazione=Della Vigna (de Vinea; la forma de Vineis o Delle Vigne non è attestata nelle fonti coeve), Pietro}}»], ''[[Dizionario|autore=Hans BiograficoMartin degliSchaller Italiani]]'',|volume=XXXVII Volvol. XXXVII,|anno=1989 [[Istituto|accesso=14 dell'Enciclopedianovembre Italiana Treccani]]2018}}
*Benoît Grévin,{{Cita [httplibro |url=https://www.treccani.it/Portaleenciclopedia/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_000444.xml&idOrigine=d72f8582pier-477edella-11ddvigna-a3beattivita-0016357f4ed7poetica_(Federiciana) «{{Maiuscoletto|voce=Pier della Vigna, attività poetica}}»], ''|titolo=[[Enciclopedia Federiciana|Federiciana]]'', Vol.|autore=Benoît Grévin |volume=II, [[vol. |città=Roma |editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]|anno=2005 |accesso=14 novembre 2018}}
* {{Cita libro |autore=[[Ernst Kantorowicz]], ''|titolo=Selected Studies'', |città=Locust Valley, N.(New Y.,York) |editore=Augustin, |anno=1965}}
* {{Cita libro |autore=Renato Papale, "|url=http://www.telodicopapale.it/sulserio/MorteAccidentale01.htm |titolo=«Morte accidentale di un Logotheta".» |città=Pisa |editore=Edizioni ETS, [[|anno=1998]]}}
* [[{{Cita libro |autore=Jean-Louis-Alphonse Huillard-Bréholles|Huillard-Bréholles]], ''|titolo=Vie et correspondence de Pierre de la Vigne'' Paris,|città=Parigi [[|anno=1864]]}}
* [[{{Cita libro |autore=Isidore Durand]], ''|titolo=Pierre des Vignes, chancelier de l'empereur Frédéric II, sa biographie, ses lettres. Thèse(thèse pour le doctorat''.) |città=Tolosa [[|anno=1851]]}}
* {{Cita libro |autore=Hans Martin Schaller, ''|titolo=Stauferzeit. Ausgewählte Aufsätze''. ''|collana=[[Monumenta Germaniae Historica]]'' |volume=Schriften 38. |città=Hannover [[|anno=1993]]}}
* {{Cita libro |autore=[[Carlo Ruta]], ''|titolo=Poeti alla corte di Federico II''. |collana=La scuola siciliana. |editore=Edi.bi.si., |città=Messina [[|anno=2002]]}}
* ''{{Cita libro |titolo=Handschriftenverzeichnis zur Briefsammlung des Petrus de Vinea''. |altri=Bearbeitet von Hans Martin Schaller unter Mitarbeit von Bernhard Vogel. |anno=2002, |ISBN =3-7752-1125-X.}}
* {{Cita libro |autore=[[Vittorio Sermonti]] |titolo=Inferno |città=Segrate (Milano) |editore=Rizzoli |anno=2001}}
* {{Cita libro |autore=[[Umberto Bosco]] |autore2=Giovanni Reggio |titolo=La Divina Commedia - Inferno |città=Firenze |editore=Le Monnier |anno=1988}}
 
== Voci correlate ==
* [[Scuola siciliana]]
* [[es:Epistolario latino (Pier della Vigna)]]
* [[Constitutiones Regni Siciliarum]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=Autore:Pier della Vigna|s_preposizione=di}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{ScuolaSiciliana}}
{{Divina Commedia}}
{{Portale|biografie|Letteratura}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Personalità legate a Caserta]]
[[Categoria:Poeti della scuola siciliana]]
[[Categoria:Epistolografi in lingua latina]]
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno)]]
[[Categoria:PersoneMorti morteper suicidesuicidio]]
[[Categoria:Funzionario di corte]]
 
[[Categoria:Persone legate all'Università degli Studi di Napoli Federico II]]
[[ca:Pier della Vigna]]
[[de:Petrus de Vinea]]
[[en:Pietro della Vigna]]
[[es:Pier della Vigna]]
[[fr:Pierre Des Vignes]]
[[pl:Pier della Vigna]]
[[ru:Винья, Пьетро делла]]
[[scn:Petru di la Vigna]]