Jovan Divjak: differenze tra le versioni
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| Riga 1: {{ |Nome = Jovan Divjak |Immagine = Jovan Divjak.jpg |Didascalia =  |Soprannome =  |Data_di_nascita =  |Nato_a  = [[Belgrado]] |Data_di_morte =  |Morto_a = [[Sarajevo]] |Cause_della_morte =  |Luogo_di_sepoltura =  |Etnia = [[ |Religione = <!-- solo se enciclopedica --> |Nazione_servita = [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|RSF di Jugoslavia]] < |Forza_armata = [[Armata Popolare Jugoslava|JNA]] < |Arma =  |Corpo =  Riga 19: |Unità =  |Reparto = [[Teritorijalna odbrana|Difesa Territoriale]] |Anni_di_servizio = [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] 1956 - 1991 < |Grado = [[Brigadier generale]] |Ferite =  Riga 28: |Comandante_di =  |Decorazioni =  |Studi_militari = Accademia Militare di Belgrado < |Pubblicazioni = ''Sarajevo, mon amour'' < |Frase_celebre =  |Altro_lavoro = Scrittore Riga 38: }} {{Bio |Nome = Jovan |Cognome = Divjak |Sesso = M Riga 44: |GiornoMeseNascita = 11 marzo |AnnoNascita = 1937 |LuogoMorte = Sarajevo |GiornoMeseMorte = 8 aprile |AnnoMorte = 2021 |Epoca = 1900▼ |Attività = militare▼ |Epoca2 = 2000 |Attività2 = scrittore ▲|Epoca =  |PostNazionalità = , dal [[1992]] [[Bosnia ed Erzegovina|bosniaco]] ▲|Nazionalità = bosniaco  }} Durante l'[[Assedio di Sarajevo]] e durante tutto il corso delle [[Guerre jugoslave]], nonostante le sue origini serbe, si è apertamente schierato con bosniaci e croati.  ==Dall'infanzia alla vita militare== Nacque a [[Belgrado]] da genitori di origini serbo-bosniache. Trascorse l'infanzia in varie località della Jugoslavia, al seguito del padre, maestro elementare. Dal [[1956]] al [[1959]] frequentò l'Accademia Militare a Belgrado, per passare poi un anno tra il [[1964]] e [[1965]] a [[Parigi]] per frequentare l'[[École supérieure des officiers de réserve spécialistes d'état-major]]. Nel 1966, al ritorno dalla Francia , fu nominato comandante di plotone presso la scuola militare di Sarajevo, dove visse fino alla morte.  Dopo diversi incarichi nella [[Jugoslovenska narodna armija|JNA]], Divjak divenne Capo della Difesa Territoriale (''Teritorijalna Obrana''), guidando il relativo dipartimento di stanza a [[Mostar]], durante il periodo [[1984]]-[[1989]]. Medesima funzione ricopre dal [[1989]] al [[1991]] per il settore di stanza a [[Sarajevo]].▼ Nel periodo [[1991 Il giorno 8 aprile 1992, Divjak divenne  ▲Dopo diversi incarichi nella JNA, Divjak divenne Capo della Difesa Territoriale (Teritorijalna Obrana), guidando il relativo dipartimento di stanza a [[Mostar]], durante il periodo 1984-1989. Tra [[1993]]-[[1997]]  fu comandante del  ▲Nel periodo 1991 1992  Jovan Divjak venne giudicato dalla Corte Marziale per aver inviato 120 pezzi di armi leggere e 20.000 pallottole alla Difesa Territoriale di Kiseljak. ▲Il giorno 8 aprile 1992, Divjak divenne Vice Comandante della Difesa Territoriale della Bosnia-Erzegovina.Un mese più tardi, supervisionò la difesa di Sarajevo da un attacco di maggiori dimensioni da parte della Jna. Divenne noto in Italia grazie a un'intervista sul magazine del Corriere della Sera  È diventato direttore esecutivo della associazione OGBH, ''Obrazovanje Gradi BiH'' ("L'istruzione costruisce la Bosnia"), fondata da lui stesso nel [[1994]]. L'attività principale e gli obiettivi della associazione sono quelli immediatamente connessi all'aiuto degli orfani di guerra, dando loro denaro, oltre ad aiuto materiale e favorire l'aumento dell'istruzione in Bosnia ed  Prima del [[1998]], Divjak era membro attivo di altre associazioni ▲Tra 1993-1997 fu comandante del Quartiergenerale dell'esercito della Bih, incaricato di cooperare con istituzioni civili e organizzazioni in ruoli quali amministrazione, economia, salute, istruzione). Dal [[1998 ▲==La sua vita oggi== ▲L'attività principale e gli obiettivi della associazione sono quelli immediatamente connessi all'aiuto degli orfani di guerra, dando loro denaro, oltre ad aiuto materiale e favorire l'aumento dell'istruzione in Bosnia ed Erzegvoina, anche zone e alla popolazione più povere del Paese come le campagne dando loro supporto finanziario e materiale. Dal [[2004 Nel [[2006]] è stato nominato Ambasciatore Universale di Pace dal Consiglio degli Ambasciatori di Pace Universali a Ginevra ▲Dal 1998, è membro dell'Associazione Indipendente degli Intellettuali"Krug 99", Sarajevo Il 2 marzo [[2011]], su richiesta del governo serbo venne arrestato all'[[Aeroporto di Vienna-Schwechat|Aeroporto di Vienna]] mentre si sta recando in [[Italia]] per un convegno.<ref>[http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/04/news/divjak_arresto-13184793/ Austria, arrestato Jovan Divjak il generale serbo che difese Sarajevo - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> L'8 marzo 2011 venne scarcerato dietro pagamento di una cauzione, ma resta ''de facto'' obbligato a rimanere a Vienna fino alla tenuta del processo.<ref>{{cita web |url=http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20110308_190137.shtml/ |titolo=Copia archiviata |accesso=9 marzo 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110310163513/http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20110308_190137.shtml }}</ref> Il 29 luglio 2011 le autorità giudiziarie austriache hanno accertato la totale infondatezza delle accuse mosse avverso Jovan Divjak dall'élite politica serba (segnatamente accuse di crimini di guerra) e rifiutano la sua estradizione verso il paese balcanico, consentendo così a Jovan Divjak di tornare a Sarajevo. ▲Prima del 1998, Divjak era membro attivo di altre associazioni, quali culturali sportive o Facoltà di Educazione Fisica a Sarajevo. Nel [[2012]] ha interpretato il ruolo di Jovan nel film ''[[Venuto al mondo (film)|Venuto al mondo]]'' di [[Sergio Castellitto]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comingsoon.it/film/venuto-al-mondo/48772/scheda/|titolo=Venuto al mondo - Film (2012)|accesso=24 gennaio 2020}}</ref> L'8 aprile 2021 è deceduto a seguito di una lunga malattia.<ref>{{Cita web|url=https://www.rsi.ch/news/mondo/%C3%88-morto-lex-generale-Jovan-Divjak-13979548.html|titolo=È morto l'ex generale Jovan Divjak|accesso=16 maggio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2021/04/10/jovan-divjak-morto/|titolo=È morto Jovan Divjak, il generale serbo-bosniaco che difese Sarajevo|data=10 aprile 2021|accesso=16 maggio 2021}}</ref> Ha raccolto le proprie memorie in due testi:▼ ==Testimonianze== "Ratovi u Hrvatskoj i Bosni i Hercegovini 1991-1995", riguardo l'aggressione contro la Bosnia Erzegovina ▼ *''Sarajevo, mon amour''. Intervista con Florence La Bruyere; pubblicato da Buchet-Chastel nel 2004, con prefazione di Bernard-Henri Lévy. La traduzione italiana dell'opera, a cura di Gianluca Paciucci e con prefazione di [[Paolo Rumiz]], è stata data alle stampe nel [[2008]] da [[Infinito Edizioni]];<ref>{{Cita web|url=https://www.infinitoedizioni.it/author-book/paciucci-gianluca/|titolo=Paciucci Gianluca|accesso=21 agosto 2020}}</ref> *"Dani" e "Jesenski e Tura" nel 1999.▼ ▲* "Ratovi u Hrvatskoj i Bosni i Hercegovini 1991-1995", riguardo  ▲* "Dani" e "Jesenski e Tura" nel [[1999]]. Apparve in un documentario [[BBC]] dal titolo "The Death of Yugoslavia" nel [[1995]].<ref>{{Cita web|url=http://www.peabodyawards.com/award-profile/yugoslavia-death-of-a-nation|titolo=Yugoslavia: Death of a Nation|lingua=en|accesso=24 gennaio 2020}}</ref> == Filmografia == ▲Nel 2006 è nominato Ambasciatore Universale di Pace dal Consiglio degli Ambasciatori di Pace Universali a Ginevra,e premiato relativamente a tal nomina. *''[[Venuto al mondo (film)|Venuto al mondo]]'', regia di [[Sergio Castellitto]]  (2012) ==Note== <references/> == Altri progetti == {{Portale|biografie|Letteratura}}▼ {{interprogetto}} == Collegamenti esterni == * {{Collegamenti esterni}} {{Controllo di autorità}} [[Categoria:Generali bosniaci]] [[Categoria:Scrittori bosniaci]] | |||