Eugenio Corti: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseNascita = 21 gennaio
|AnnoNascita = 1921
|LuogoMorte = Besana in Brianza
|GiornoMeseMorte = 4 febbraio
|AnnoMorte = 2014
|Attività = scrittore
|Attività2 = saggista
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = scrittore
|Attività2 = saggista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
 
== Biografia ==
=== Giovinezza e guerra (1921-1945) ===
Tutti i dati riportati in questa sezione e le citazioni delle parole di Eugenio Corti sono tratti dal volume di Paola Scaglione dal titolo ''Parole scolpite. I giorni e l'opera di Eugenio Corti'' (Edizioni Ares, Milano 2002)
Eugenio Corti nacque a Besana in Brianza il 21 gennaio 1921 in una famiglia con radici profondamente cattoliche. La nonna paterna, Giuseppina Ratti, era prima cugina di [[Achille Ratti]] che, nel 1922, venne eletto Papa con il nome di Pio XI.
===L'infanzia e la formazione (1921-1941)===
Primo di dieci figli. Il padre Mario è un industriale tessile che aveva cominciato a lavorare a tredici anni come garzone in un negozio tessile: con grande impegno e con il passare del tempo, riuscirà ad acquistare con i fratelli la fabbrica tessile in cui lavora (si tratta della ditta "Nava" di Besana in Brianza); agli inizi degli anni Cinquanta le fabbriche sono divenute quattro (con una sede anche nel napoletano), con poco meno di milleduecento dipendenti. Tra i numerosi fratelli di Eugenio Corti, nel 1925 nasce anche [[Piero Corti | Piero]], futuro medico missionario laico in Uganda.
 
Il padre Mario, industriale tessile, aveva iniziato a lavorare a 13 anni perché, rimasto orfano, voleva essere d'aiuto alla madre vedova con cinque figli. Ancora giovanissimo, iniziò la sua attività di imprenditore che lo porterà alla fine degli anni '40 a gestire in proprio cinque stabilimenti con circa 1200 dipendenti. Della stessa educazione profondamente religiosa, era la madre Irma Bestetti, di [[Cernusco sul Naviglio]]. Eugenio e i suoi nove fratelli, con l'esempio dei genitori, furono educati ad un forte impegno caritativo e sociale: il fratello, [[Piero Corti]], come medico missionario laico, darà vita in Uganda ad un grande ospedale; la sorella Angela sposerà il medico missionario Fortunato Fasana e il fratello Corrado sarà sacerdote gesuita in [[Ciad]].
Eugenio Corti frequenta al paese le scuole elementari, ma, a causa di una malattia del padre, nel [[1931]] viene iscritto al [[collegio San Carlo]] di [[Milano]], dove studierà per i dieci anni successivi. Nel [[1940]] gli studi si interrompono: il [[10 giugno]] l'[[Italia]] entra in [[Seconda guerra mondiale|guerra]] e Corti si arruola.<br/>
 
Eugenio Corti frequentò parte della scuola elementare a Besana, poi continuò gli studi classici fino alla maturità nel [[Collegio San Carlo]] di Milano. Scoprì la propria vocazione di scrittore sin dai primi anni di collegio: decisivo l'incontro con i poemi omerici, che orienteranno la sua scrittura alla ricerca della verità e della bellezza, come lui stesso ricordava spesso: «[[Omero]] trasforma in bellezza tutte le cose di cui parla. Qualsiasi fosse l'argomento affrontato, anche il dettaglio più nascosto, è segnato dalla bellezza, è come condizionato dalla bellezza. Ero in quel tempo della vita in cui s'iniziano a delineare le decisioni fondamentali. Io decisi di scrivere, anche se i miei famigliari, industriali, contavano molto su di me».<ref>{{Cita news
===Gli anni della guerra (1941-1945)===
|url = http://www.libero-news.it/articles/view/553015
Agli inizi di febbraio [[1941]], Corti si presenta alla caserma del Ventunesimo reggimento artiglieria divisionale a [[Piacenza]], per un primo addestramento di sei mesi; seguiranno altri sei mesi alla Scuola allievi ufficiali di [[Moncalieri]], dove diventa [[sottotenente]]. Nel frattempo inoltra la richiesta di essere destinato al fronte [[Russia|russo]], che raggiunge nel giugno [[1942]]. Dopo aver stabilito il fronte sul Don, alla fine dicembre viene dato l'ordine all'esercito italiano di abbandonare le postazioni e di ritirarsi. Senza mezzi e senza alimenti sufficienti i battaglioni italiani vengono decimati. Quello di Corti, costituito da oltre 17.000 soldati, ne perde 13.000. I ventotto giorni della ritirata sono i giorni più drammatici della sua vita, che contribuiscono a delineare la sua vocazione di scrittore. Rientrato in Italia viene dapprima curato a Merano e poi rientra a casa per la convalescenza. Il 26 luglio 1943 rifiuta la licenza che i medici dell'ospedale di Baggio vogliono accordargli per le condizioni di salute, sostenendo: ''"Sono sottotenente e devo fare la mia parte: se c'è da sostenere un'ultima difesa, non è decente che io la lasci sostenere solo ad altri"''.
|titolo = «In Russia sulle tracce di Omero»
|autore = Eugenio Corti
|wkautore = Eugenio Corti
|giornale = [[Libero (quotidiano)|Libero]]
|data = 21 giugno 2009
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090625190213/http://www.libero-news.it/articles/view/553015
|dataarchivio = 25 giugno 2009
|urlmorto = sì
|accesso = 2 febbraio 2021
}}</ref>
 
Completati gli studi classici, nel [[1940]] si iscrisse all'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]], facoltà di [[Giurisprudenza]]. Dopo pochi mesi di vita universitaria, nel febbraio del '41, fu chiamato alle armi e destinato al [[Reggimenti di artiglieria dell'Esercito Italiano#Artiglieria di linea|XXI Reggimento Artiglieria di Piacenza]]. Da lì passò alla [[Castello di Moncalieri#Nel regno d'Italia|Scuola Allievi Ufficiali di Moncalieri]], da cui uscì con la nomina a [[sottotenente]] d'Artiglieria. Alla conclusione del corso, essendo nel primo decimo della graduatoria, poté scegliere la destinazione al fronte; scelse il [[Campagna italiana di Russia|fronte russo]], che raggiunse nel giugno '42. Il suo scopo preciso era «conoscere il mondo [[Comunismo|comunista]]».
Rientra in caserma a [[Bolzano]], viene poi trasferito a [[Nettunia]], da cui, dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]], si dirige verso il sud a piedi, in compagnia dell'amico sottotenente Antonio Moroni, per riunirsi all'esercito regolare. Queste vicende, e tutte quelle riguardanti la guerra di liberazione, sono narrate nel romanzo ''Gli ultimi soldati del re''. Dopo un periodo nei campi di riordinamento in [[Puglia]], Corti entra volontario nei reparti dell'esercito regolare italiano nati per affiancare gli Alleati nella liberazione dell'Italia.
 
Dopo aver stabilito il fronte sul [[Don (fiume Russia)|Don]], nella seconda metà di dicembre l'esercito italiano ricevette l'ordine di [[Seconda battaglia difensiva del Don|abbandonare le postazioni e di ritirarsi]]. Senza automezzi e senza alimenti sufficienti, i reparti italiani, quasi tutti appiedati, si avviarono a una disastrosa ritirata. Per il suo comportamento eroico, Corti fu decorato con la [[Ricompense al valor militare|medaglia d'argento al valore militare]]. Il 26 luglio 1943, rifiutò la licenza che i medici dell'[[Ospedale Militare di Baggio]] volevano accordargli per le sue condizioni di salute.
===Le prime opere (1945-1972)===
Nel settembre [[1945]], ritornato alla vita borghese, il primo problema che si pone all'attenzione del giovane Corti è la laurea in [[Giurisprudenza]], che consegue nel [[1947]]. Nel giugno del 1947 pubblica ''I più non ritornano'', il suo primo libro, sulla ritirata di Russia, da lui così dolorosamente vissuta.
 
Rientrato in caserma a [[Bolzano]], venne trasferito a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]]. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|Armistizio dell'8 settembre]], si diresse a piedi verso il sud. Dopo un periodo nei campi di riordinamento in [[Puglia]], Corti entrò volontario nei reparti dell'[[Esercito Cobelligerante Italiano|esercito regolare italiano]], nati per affiancare gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]].
====''I più non ritornano'' (1947)====
Originariamente pubblicato da [[Garzanti]] (attualmente disponibile presso l’Editore [[Mursia]]), è la prima opera narrativa di Eugenio Corti. Si tratta di un resoconto realistico, al punto che l'autore si dice disposto a giurare sull’esattezza di tutto quanto ha riportato nel volume: volontariamente ha eliminato infatti ogni episodio di cui non conservasse ricordo più che certo. È uno dei diari della ritirata di Russia più forti, sconvolgenti e coinvolgenti che siano mai stati scritti: racconta gli avvenimenti vissuti da Corti e dai soldati italiani nei 28 giorni che vanno dal pomeriggio del 19 dicembre 1942 alla sera del 17 gennaio 1943, con lo sfondamento del fronte italiano ad opera delle divisioni russe, e la conseguente distruzione del XXXV Corpo d’Armata.
 
=== Le prime opere (1947-1972) ===
Alla sua uscita nelle librerie, questo diario ottiene un grande successo, oltre a raccogliere recensioni entusiaste di [[Benedetto Croce]] e [[Mario Apollonio]]. Nella prefazione questi cita quello che è diventato uno dei brani più celebri del romanzo: ''"Il carabiniere – amico d’uno dei nostri uomini – mi raccontò anche una strana avventura capitata ad Arbusov. Si trovava a far capannello con altri quattro o cinque soldati, quando in mezzo a loro era esploso un razzo di katiuscia, che aveva abbattuto tutti, lasciando in piedi lui solo. L’impressione era stata fortissima, anche perché gli altri apparivano letteralmente dilaniati; uno aveva avuta la parte anteriore del torace asportata di netto da una scheggia: si vedevano polmoni, cuore e stomaco intatti: "Come si fosse aperto un libro" mi spiegò. Per il trauma il carabiniere era uscito di sé, e s’era convinto di essere morto: non era più lui che viveva, ma la sua anima. Era rimasto in tale convinzione per alcuni giorni, finché trovato del cibo, si era potuto rinforzare un poco. Durante quel periodo andava all’attacco con gli italiani, e li incitava con la voce e col gesto; non sparava però, e non si riparava dal piombo nemico, perché un morto non può né uccidere né essere ucciso."''
Nel [[1947]] ottenne la laurea in [[Giurisprudenza]]. Nello stesso anno pubblicò ''I più non ritornano'', il suo primo libro, sull'esperienza autobiografica della ritirata di Russia. Originariamente pubblicato da [[Garzanti Editore|Garzanti]] (successivamente disponibile presso l'Editore [[Mursia]]), è la testimonianza di un soldato sugli avvenimenti vissuti personalmente e dai commilitoni italiani dal 19 dicembre 1942 al 17 gennaio 1943, con lo sfondamento del fronte italiano a opera delle divisioni sovietiche e la conseguente distruzione del [[XXXV Corpo d'armata (Regio Esercito)|XXXV Corpo d'armata]]. Alla sua uscita nelle librerie, il diario ottenne un grande successo, oltre a raccogliere recensioni positive di [[Benedetto Croce]] e [[Mario Apollonio]].
 
Dopo la laurea, Corti iniziò immediatamente la stesura del suo secondo libro, ''I poveri cristi'': l'argomento è la guerra di liberazione dell'Italia. È una sorta di continuazione del primo libro che narra le vicende del soldato Eugenio Corti, il quale, dopo essersi ripreso dalla ritirata di Russia, rimette i panni del soldato per ricostituire il nuovo esercito italiano dopo l'8 settembre, a sostegno delle truppe alleate impegnate a scacciare l'esercito [[Nazifascismo|nazista]] dall'Italia. Sempre più convinto che fosse vicina a scoppiare la rivoluzione comunista, Corti volle inserire nel racconto le proprie riflessioni su ciò che avrebbe fatto in caso di vittoria dei comunisti: avrebbe combattuto contro di loro, precisamente come aveva combattuto contro i nazisti. Le riflessioni sono mal assorbite nel racconto; l'insuccesso del libro pose fine al rapporto con la [[Garzanti Editore|Garzanti]].
====''I poveri cristi'' (1951)====
Dopo la laurea, Eugenio Corti inizia immediatamente la stesura del suo secondo libro, ''I poveri cristi'': l'argomento è la guerra di liberazione dell'Italia. È una sorta di continuazione del primo libro, e narra le vicende del soldato Eugenio Corti, il quale, dopo essersi ripreso dalla ritirata di Russia, rimette i panni del soldato per ricostituire il nuovo esercito italiano dopo la vergogna dell’8 settembre, a sostegno delle truppe alleate impegnate a scacciare l’esercito nazista dall’Italia.
 
Nel maggio 1951, ad [[Assisi]], Corti sposò Vanda dei [[Di Marsciano|Conti di Marsciano]], conosciuta nell'estate del 1947 all'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] di Milano. Il matrimonio fu celebrato dall'amico don [[Carlo Gnocchi]]. Nello stesso anno, lo scrittore cominciò a lavorare nell'industria paterna: opererà per una decina d'anni proprio durante un periodo di grave crisi, descritta minuziosamente nel romanzo ''Il cavallo rosso''.
Sempre più convinto che fosse vicina a scoppiare la rivoluzione comunista, Corti decise di pubblicare il libro appesantito da riflessioni mal assorbite nel racconto perché, in caso di rivoluzione, intendeva combattere contro i comunisti (precisamente come aveva combattuto contro i nazisti). Il lavoro verrà rielabirato e pubblicato nel [[1994]] con il titolo ''Gli ultimi soldati del re''.
 
Il forte anticomunismo di Corti, nutrito dalla sua esperienza personale nella campagna di Russia, riemerge nella tragedia ''Processo e morte di Stalin'', scritta tra il [[1960]] e il [[1961]] e rappresentata per la prima volta il 3 aprile [[1962]] presso il Teatro della Cometa di Roma dalla Compagnia Stabile di [[Diego Fabbri]]. Mettendo in scena direttamente i protagonisti della dirigenza sovietica ([[Stalin]] nelle vesti di accusato, [[Nikita Chruščёv|Chruščёv]] e [[Berija]] come accusatori), la tragedia espone programmaticamente l'interpretazione che Corti dà alla [[destalinizzazione]] in corso in [[Unione Sovietica]], da lui vista come la prova definitiva del fallimento del [[marxismo]]. L'opera teatrale fu accolta negativamente dalla critica.<ref>{{Cita news
Il successo del primo libro non basta a garantire a Corti un rapporto duraturo con la casa editrice: dopo la pubblicazione del suo primo libro, la Garzanti comunica allo scrittore che non è disponibile a pubblicare altre sue opere, senza ulteriori spiegazioni.
|url = http://www.tempi.it/eugenio-corti-napolitano-gli-conferisce-la-medaglia-doro-ai-benemeriti-della-cultura-e-dellarte#.UV_q9FeNdTs
|titolo = Eugenio Corti. Napolitano gli conferisce la Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
|giornale = [[Tempi (rivista)|Tempi]]
|data = 5 aprile 2013
|accesso = 3 febbraio 2021
}}</ref><ref>{{Cita | Parole scolpite}}.</ref>
 
=== ''Il cavallo rosso'' (1972-1983) ===
Nel maggio 1951, ad [[Assisi]], Eugenio Corti sposa Vanda dei [[Di Marsciano|Conti di Marsciano]], conosciuta nell'estate del 1947 all’[[Università Cattolica]] di Milano (il matrimonio viene celebrato dall'amico [[Don Carlo Gnocchi]]). Nello stesso anno, lo scrittore comincia a lavorare nell'industria paterna: opererà per una decina d'anni proprio durante un periodo di grave crisi, descritta minuziosamente nel romanzo ''Il cavallo rosso''. In questi anni di lavoro, Corti si dedica anche ad un approfondito studio teorico e storico del comunismo; uniti alla sua personale esperienza in terra sovietica, questi studi lo metteranno in grado di capire cosa esattamente sta accadendo in Russia tanto da permettergli con lucidità intellettuale veramente unica di spiegare i motivi del fallimento - peraltro inevitabile - dell'ideologia comunista.
Agli inizi degli [[anni 1970|anni settanta]], Corti decise di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura di un imponente romanzo storico, ''[[Il cavallo rosso]]'', che vide la luce soltanto nel [[1983]]. Il lungo lavoro di documentazione storica, necessario per un romanzo che abbraccia gran parte del [[XX secolo|Novecento]], non gli impedì di dedicarsi a questioni civili: pubblicamente schierato in difesa della vita fin dal concepimento, nel [[1974]] fece parte del comitato lombardo per l'[[referendum abrogativo in Italia del 1974|abrogazione della legge sul divorzio]]. Nel [[1978]], dopo la morte del direttore Luigi Brusadelli, cominciò a collaborare con il quotidiano cattolico locale ''[[L'Ordine]]'' di Como.
 
''[[Il cavallo rosso]]'' fu pubblicato nel [[1983]] dalla [[Edizioni Ares|Ares]], una casa editrice di area cattolica.
====''Processo e morte di Stalin'' (1962)====
Frutto di questi studi sarà la tragedia ''Processo e morte di Stalin'', scritta tra il [[1960]] e il [[1961]] e rappresentata per la prima volta il [[3 aprile]] [[1962]] presso il Teatro della Cometa di Roma dalla Compagnia Stabile di [[Diego Fabbri]]. Questo testo, mettendo in scena direttamente i protagonisti della dirigenza sovietica, Stalin, nelle vesti di accusato, Krusciov e Beria come accusatori, espone con chiarezza le ragioni per le quali, nei paesi dove si è tentato di impiantarla, non è stato possibile costruire la società comunista, anzi non vi si è potuto costruire nemmeno il suo "primo gradino", cioè la società socialista. Del necessario fallimento del marxismo, qui descritto e annunciato, [[Luca Pietromarchi]], ambasciatore d'Italia a Mosca all'epoca di Krusciov, ha scritto: ''"Non poteva concepirsi dimostrazione più stringente e vera"''.
 
Il romanzo è diviso in tre sezioni:
Il ricordo di Corti delle accoglienze ricevute non è dei migliori: ''"I giornali ne hanno parlato non poco, mettendola subito in chiave politica: quelli anticomunisti erano ben lieti di esaltare il fatto che fossero state raccolte notizie simili su Stalin; i giornali marxisti e, purtroppo, anche l'organo della Democrazia Cristiana, ''Il popolo'', sputavano livore, in un periodo in cui ancora non c'era una vera critica a Stalin"''. Riguardo a questa vicenda, la giornalista [[Paola Scaglione]] nella sua biografia dello scrittore ''Parole scolpite. I giorni e l'opera di Eugenio Corti'' ha scritto: ''"Da questo momento Eugenio Corti, a causa del proprio ragionato anticomunismo, è ostacolato, in modo sistematico e mal dissimulato, dalla grande stampa e dal mondo della cultura, a quel tempo ormai fortemente orientati a sinistra"''.
* ''Il cavallo rosso'', che dà il titolo a tutta l'opera e racconta le vicende della prima parte della guerra (anni 1940-1943);
* ''Il cavallo livido'', che racconta la seconda parte della guerra (biennio 1943-1945) con la scoperta dei [[gulag]], la bestialità delle repressioni naziste e la descrizione della guerra civile italiana;
* ''L'albero della vita'', che narra le vicende relative alla ripresa della vita quotidiana dopo il conflitto, spingendosi fino al 1974. Le vicende dei personaggi e delle loro famiglie hanno sullo sfondo i grandi avvenimenti di quegli anni, tra cui le inquietudini sociali del tempo, come la contestazione del [[Sessantotto]], il diffondersi della droga e il [[Anni di piombo|terrorismo]].
 
Il romanzo ottenne un notevole e duraturo successo di pubblico anche all'estero: nel corso degli anni furono pubblicate le traduzioni in spagnolo, lituano, rumeno, francese, inglese, giapponese (primo volume), serbo e olandese. Da ''[[Il cavallo rosso]]'' è stata tratta inoltre una riduzione per le scuole intitolata ''Storia di Manno'' ([[Mursia]], [[Milano]] [[1986]]); una seconda riduzione è uscita per la [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] scolastica nel [[1999]]. Nel [[2015]] ''Il cavallo rosso'' è giunto alla 32ª edizione.
===Il cavallo rosso (1972-1983)===
Agli inizi degli [[anni 1970|anni settanta]], Eugenio Corti prende la decisione di dedicarsi completamente alla scrittura: ''"Nel 1969/70 ho deciso risolutamente che, dai cinquant'anni in poi, non mi sarei occupato d'altro che di scrivere. Ed effettivamente il [[31 dicembre]] [[1972]] ho troncato qualsiasi attività di ordine economico"''. L'opera a cui sta per mettere mano, il romanzo ''Il cavallo rosso'', non consente nessun'altra occupazione. E infatti gli undici anni di studio ed elaborazione dell'opera assorbono completamente lo scrittore, cosncio del fatto che , per offrire un romanzo di fedeltà assoluta ai fatti e agli avvenimenti, deve sottoporre le proprie descrizioni ad un serio sforzo storico e documentario.
 
=== Dopo ''Il cavallo rosso'' (1983-2008) ===
Due sole sono state le attività che lo hanno strappato al suo lavoro di redazione del suo capolavoro. Nel [[1974]] entra nel comitato lombardo per l'[[Referendum abrogativo del 1974|abrogazione della legge sul divorzio]]: ''"Per sei mesi ho cessato di scrivere e mi sono dedicato a quella battaglia: è stata un'esperienza incomparabile. Subito mi sono accorto della differenza tra noi, antidivorzisti, e i divorzisti: loro avevano a disposizione tutti i giornali e i partiti politici, mentre con noi c'era solo una parte della Democrazia Cristiana e il Movimento Sociale Italiano, allora considerato un partito 'appestato'. In quell'occasione l'[[Azione Cattolica]] si è dimostrata completamente sbandata: una vicenda pietosissima!"''.
Dopo la pubblicazione de ''Il cavallo rosso'' Corti si dedicò alla stesura di altre opere e a numerosissimi incontri pubblici in tutto il mondo. Di questi anni sono vari saggi in cui egli analizza il [[Concilio Vaticano II]] (''Il fumo nel tempio'', [[1995]])<ref>{{Cita web
|url = http://www.eugeniocorti.net/?page_id=118
|titolo = Il fumo nel tempio
|sito = Le pagine di Eugenio Corti
}}</ref> e la [[Democrazia Cristiana]] (''Breve storia della Democrazia Cristiana, con particolare riguardo ai suoi errori'', 1995); in altri scritti ripercorre la storia della civiltà occidentale dal [[protestantesimo]] al secondo dopoguerra (''Le responsabilità della cultura occidentale nelle grandi stragi del nostro secolo'', 1998).
 
Dopo aver attraversato la letteratura italiana del secondo Novecento, estraneo sia al complesso dibattito sul [[Neorealismo (letteratura)|Neorealismo]] sia a quello sulla [[Neoavanguardia]], dagli [[anni 1980|anni ottanta]] Corti avvertì la necessità di dedicarsi a nuove forme di scrittura. Nasce così il ciclo dei "racconti per immagini", composizioni in forma di sceneggiatura, con notazioni espositive e con la storia affidata principalmente ai dialoghi. Con questa tecnica Eugenio Corti ha pubblicato ''La terra dell'indio'', ''L'isola del paradiso'', ''Catone l'antico'' e alcune parti dell'ultimo libro ''Il Medioevo e altri racconti''.
La seconda interruzione alla stesura de ''Il cavallo rosso'' è del 1978: ''"Improvvisamente è morto don Giuseppe Brusadelli, direttore del quotidiano'' L'ordine ''di Como. Per quel giornale che, nonostante la sua modesta tiratura, aveva in quegli anni contribuito più d'ogni altra voce a conservare cattolica la provincia di Como, io avevo già scritto qualcosa: scomparso il direttore, i giornalisti mi hanno chiesto di scrivere gli articoli di fondo finché ne avessero trovato un altro"''. Intanto, all’inizio del 1983, ''Il cavallo rosso'' raggiunge la forma definitiva.
 
''La terra dell'indio'' (1998) è ambientato nell'[[America Latina]] negli anni compresi tra il 1740 e il 1788, all'epoca delle ''[[reducciones]]'' dei gesuiti. Le ''reducciones'' settecentesche del [[Paraguay]] erano dei villaggi autonomi mediante i quali i gesuiti cercarono di diffondere la religione cattolica nel nuovo mondo, in parallelo a un'organizzazione socio-economica di influenza utopista.
====Struttura dell'opera====
Il libro è una trilogia ed è composto dalle seguenti parti:
*''Il cavallo rosso'', che dà il titolo a tutta l'opera e racconta le vicende della prima parte della guerra (anni 1940-1943);
*''Il cavallo livido'', che racconta la seconda parte della guerra (biennio 1943-1945) con la scoperta dei gulag, la bestialità delle repressioni naziste e la descrizione della guerra civile italiana;
*''L'albero della vita'', che narra le vicende relative alla ripresa della vita quotidiana dopo il conflitto, spingendosi fino agli inizi degli anni Settanta (si arriva fino al 1974). Le vicende dei personaggi e delle loro famiglie hanno sullo sfondo i grandi avvenimenti di quegli anni, tra cui le inquietudini spirituali e civili che sconvolgono la società, come il diffondersi della droga, della violenza e degli altri idoli della contestazione del [[1968]].
 
''L'isola del paradiso'' (2000) è invece un soggetto cinematografico originariamente abbozzato da Corti nel 1970. La storia rievoca quella dell'ammutinamento del Bounty ([[1789]]) e del suo equipaggio, che volle riprodurre il paradiso in terra vivendo in assoluta libertà in un'isola tropicale: l'esperienza ebbe esiti tragici proprio a opera degli ammutinati, che finirono con l'ammazzarsi l'un l'altro.
Si tratta del romanzo di una generazione, che affronta le vicende dell’Europa a partire dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel romanzo vengono narrate le vicende che hanno coinvolto l’autore in prima persona, diventando però anche la descrizione delle idee che hanno modellato, non sempre in modo positivo, il [[XX secolo|Novecento]].
 
''Catone l'antico'' (2005) è il terzo racconto per immagini, dedicato alla figura di [[Marco Porcio Catone]], generale e uomo politico romano. Corti ne rimane affascinato perché si tratta di «una figura emblematica per il suo e per il nostro tempo. In piena epoca repubblicana impersonificò tutta la forza della più pura tradizione romana, che si fondava sul mos maiorum, il costume degli avi, [ovvero] la virtù virile, la fedeltà, la pietas religiosa, la grandezza d'animo. E inoltre il "dare a ciascuno il suo"». Un personaggio che secondo Corti è ben attuale e porta un messaggio anche per i nostri tempi: «Vedo nella sua vicenda umana un modello anche per noi: la cultura dominante, quella che si sta sempre più spandendo in occidente, è piena di marcio, come quella contro cui combatté [[Marco Porcio Catone|Catone]]. Corriamo pericoli analoghi, che minacciano la nostra cultura e la nostra civiltà. E basti pensare allo sfasciarsi della famiglia e alla nuova schiavitù prospettata dall'abuso della scienza e della tecnica. Anche la letteratura e l'arte testimoniano questo grave pericolo: quelle oggi imperanti sono piene di niente e di brutto, sono in disfacimento. Ma noi veniamo da una storia di verità e di bellezza». Il libro ha una buona eco nella stampa e nel 2015 è giunto alla terza edizione.
Agli avvenimenti della grande storia, perciò (l’entrata in Guerra, la spedizione e ritirata di Russia, la guerra partigiana e quella dell’esercito regolare, la liberazione, la ricostruzione e il boom economico), si intrecciano meditazioni e riflessioni sulle idee che ne sono all’origine.
 
''Il Medioevo e altri racconti'' (2008): alla fine della sua carriera letteraria Eugenio Corti può finalmente dedicarsi al periodo storico che più ha amato. Il libro è diviso in due parti: la prima è dedicata alla beata [[Angelina di Marsciano|Angelina da Montegiove]] (1377-1435): «Desideravo scrivere un libro sul Medioevo, l'epoca che più amo. Però quando ho iniziato a trattarlo ho finito per scegliere come protagonista una lontana antenata di mia moglie, un personaggio dallo spirito moderno: la beata [[Angelina di Marsciano]], che ha lottato tutta la vita perché le donne che si consacravano a Dio e costituivano un monastero potessero unire la vita attiva a quella contemplativa». La seconda parte del volume racchiude una quindicina di testi brevi, scritti nell'arco di un quarantennio, che accanto agli indimenticabili ricordi di guerra, allineano interventi sulla [[Sessantotto|contestazione del '68]], istantanee di amici esemplari ([[Carlo Gnocchi|don Carlo Gnocchi]], in primis), una suggestiva ''Apocalisse anno duemila'' e un originalissimo ex-voto per [[Arcangelo Michele|san Michele Arcangelo]]: «San Michele ha combattuto a capo degli angeli fedeli contro gli angeli indemoniati. È la battaglia del bene contro il male: questo dovrebbe essere l'ideale dello scrittore. È questa, per quel poco che posso, la mia battaglia».
I titoli delle singole parti e dell'intero romanzo sono riferimenti al libro dell'Apocalisse dell'apostolo san Giovanni.
 
=== Gli ultimi anni (2008-2014) ===
====Difficoltà della pubblicazione e successo editoriale====
Gli ultimi anni di Eugenio Corti trascorrono accompagnati dall'affetto dei lettori e da una insolita attenzione da parte delle istituzioni; anche se, come dirà in un'intervista a proposito della medaglia d'oro conferita dal [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]], «Sì, mi è arrivata a casa la comunicazione. Ma è andata mia moglie a ritirarla, a me quelle 'mascherate' lì…».<ref>{{Cita news
''Il cavallo rosso'' è un romanzo storico ed è sicuramente l'opera più significativa di Eugenio Corti. Al momento della pubblicazione, sorgono tuttavia alcuni problemi, sia di natura tecnica (il manoscritto supera le 1500 pagine), sia di natura politica.
|url = https://www.tempi.it/eugenio-corti-intervista-medaglia-oro-cultura-napolitano-cavallo-rosso-ritirata-russia/
|titolo = Eugenio Corti: «La Medaglia d'oro? L'ha ritirata mia moglie. A me quelle "mascherate" lì…»
|giornale = Tempi
|data = 28 giugno 2013
|accesso = 3 febbraio 2021
}}</ref>
 
Nel 2007 riceve l'[[Ambrogino d'oro]] dal Comune di [[Milano]], nel [[2009]] il Premio Isimbardi della Provincia di Milano, nel [[2010]] il premio La Lombardia del Lavoro da parte della [[Lombardia|Regione Lombardia]], nel [[2011]] arriva il Premio Beato Talamoni (Provincia di Monza e Brianza), infine del [[2013]] il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica italiana]] conferisce ad Eugenio Corti la [[benemeriti della cultura e dell'arte|medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte]].
[[Cesare Cavalleri]], direttore delle Edizioni ARES di Milano, dà la sua disponibilità per la pubblicazione del romanzo, che viene quindi pubblicato nel maggio 1983. Presto si rivela essere un successo editoriale: nuove edizioni in lingua italiana si susseguono ogni anno. Notevole anche la diffusione all'estero: nel corso degli anni vengono pubblicate le traduzioni in spagnolo, lituano, romeno, francese, inglese e giapponese (primo volume), attualmente sono allo studio quelle in olandese e in tedesco.
 
È di questi anni ([[2010]]) un documentario intitolato ''[[Uno scrittore al fronte]]'' diretto da [[Claudio Costa (regista)|Claudio Costa]] sulla storia dell'Italia dall'[[Storia del fascismo italiano#La nascita del fascismo|avvento del fascismo]] alla fine della [[seconda guerra mondiale]], narrata da Eugenio Corti in qualità di combattente del [[Regio Esercito]], in Russia nelle file dell'[[8ª Armata (Regio Esercito)|ARMIR]] e in Italia dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] nel [[Corpo Italiano di Liberazione]].
Da ''Il cavallo rosso'' è stata tratta inoltre una riduzione per le scuole intitolata ''Storia di Manno'' ([[Mursia]], [[Milano]] [[1986]]); una seconda riduzione è uscita per la [[Mondadori]] scolastica nel [[1999]].
 
Nel [[2011]] si costituisce un comitato per proporre la candidatura di Eugenio Corti al [[Premio Nobel per la letteratura]]; la [[Provincia di Monza e della Brianza|Provincia di Monza e Brianza]] e la [[Lombardia|Regione Lombardia]] approvano mozioni di sostegno all'iniziativa, [[François Livi]], ordinario di lingua e letteratura italiana alla [[Sorbonne Université|Sorbona di Parigi]], ne è l'entusiasta sostenitore a livello accademico («Un autore scomodo, un testimone, un vero profeta del Novecento. Meriterebbe ampiamente di vincere il Nobel della letteratura», Intervista a François Livi).
Nel [[2010]] ''Il cavallo rosso'' è giunto alla 27<sup>a</sup> edizione.
 
Eugenio Corti resta molto realistico sulle possibilità di vedersi attribuito il Nobel:
===Dopo ''Il cavallo rosso'' (1983-oggi)===
Dopo la pubblicazione de ''Il cavallo rosso'' Corti vive un momento di crisi creativa, dovuta sia alle polemiche sorte attorno alle opinioni espresse nel suo romanzo, sia per il suo impegno nel comprendere le ragioni della crisi della civiltà occidentale. Scrive perciò vari saggi dedicati al Concilio Vaticano II, non visto con particolare favore, alla Democrazia Cristiana, alle colpe della cultura occidentale nelle grandi stragi del Novecento. Inoltre sente che deve rinnovare la sua scrittura per adeguarsi alla cultura delle immagini che si è mano a mano imposta. ''"I libri incidono sempre meno: ormai la gente costruisce la sua cultura sulle immagini, e ancor più accadrà nel futuro. Per questo ho pensato ad alcune “rappresentazioni per immagini”''.
 
«Li ringrazio molto, ma per un cattolico oggi è molto difficile ricevere questo premio. C'è grande difficoltà ad accettare la cultura cristiana. Il Nobel è un'istituzione prestigiosa, ma in anni recenti è stato premiato anche chi con la cultura ha poco a che fare… A me basta che le mie opere siano conosciute e che magari Il cavallo rosso venga letto nelle scuole. Poi penso sempre che se non hanno dato il Nobel a Tolstoj, posso star tranquillo… ».<ref name = "eugeniocorti.net">{{Cita web
Con quest'ultimo intento nasce la trilogia che è soliti chiamare ''racconti per immagini''. ''"Si tratta di canovacci, stesi in base a particolari criteri, che dovrebbero servire come sceneggiature per la futura televisione, e più ancora per altri strumenti di comunicazione, forse legati al computer, che la scienza sta preparando"''.
|url = https://www.eugeniocorti.net/?p=942
|titolo = Eugenio Corti, l'uomo che non si è mai arreso
|sito = Le pagine di Eugenio Corti
|data = 13 dicembre 2015
|accesso = 28 luglio 2019
}}</ref>
 
Il pensiero sull'aldilà è presente in maniera molto serena; nella stessa intervista citata poche righe fa gli viene chiesto se si vede ancora scrittore dopo la morte:
Il racconto per immagini è quindi una particolare composizione in forma di sceneggiatura (adatto quindi ad essere rappresentati al cinema, in TV o a teatro) con molte notazioni da regista sull'ambientazione e con la storia affidata principalmente al dialogo tra i personaggi. Con questa tecnica Eugenio Corti ha pubblicato ''La terra dell’indio'', ''L’isola del paradiso'', ''Catone l’antico'' e alcune parti dell’ultimo libro ''Il Medioevo e altri racconti''.
 
«No… Penso di aver scritto abbastanza. In cielo vorrei soltanto riabbracciare i miei genitori, i miei fratelli, tutti quelli che ho amato sulla terra. Ho sempre ammirato la carità irraggiungibile di mio fratello, missionario in Ciad e di un altro, medico, che ha fondato un ospedale in Uganda. Io mi sono impegnato con la penna a trasmettere la verità. Ma fino a che punto ci son riuscito è un punto interrogativo. Per me la cosa più importante è la misericordia divina. Ho fatto tanti errori, ma quando mi presenterò a Dio credo che mi riterrà ancora uno dei suoi».<ref name = "eugeniocorti.net" />
====''La terra dell'indio'' (1998)====
''La terra dell'indio'' è ambientato nell'America Latina negli anni compresi tra il 1740 e il 1788, all'epoca delle ''reducciones'' dei gesuiti. Le ''reducciones'' settecentesche del Paraguay, furono degli insediamenti in cui i gesuiti cercarono di dare alcuni elementi di civiltà a popolazioni che vivevano ancora all'età della pietra. ''"Dirette dai gesuiti ma interamente articolate su istruttori indigeni (c’erano due soli missionari ogni quattro cinquemila indios) le riduzioni, a differenza delle altre stazioni missionarie, avevano due centri: la chiesa e il collegio, situati una presso l’altro nella piazza centrale. Mediante l’istruzione scolastica e poi progressiva di tutti i cittadini, maschi e femmine, in queste piccole “città del sole” l’elevazione culturale e civile fu enorme. Venne elaborato un modello che sarebbe stato esportato in altri luoghi di missione dell’America e del mondo. Tuttavia questo fenomeno missionario di colpo si interruppe, soppresso d’autorità, in pratica da un giorno all’altro."'' (Giuseppe Romano)
 
Il 4 febbraio 2014 muore a [[Besana in Brianza]] a seguito di complicazioni dovute all'avanzata età.<ref>{{Cita news
Corti motiva la scelta del soggetto con queste parole: ''"Ho scoperto le riduzioni leggendo Voltaire: nel Candido ne parla con tanta acredine che ho subito pensato che doveva esserci del buono. Ho radunato allora molto materiale e avevo già finito la prima stesura quando uscì il film. "Mission" non esauriva tutta la storia delle reducciones (che durò oltre 150 anni) e inoltre falsava la realtà, dipingendo il superiore dei gesuiti come complice del potere laico contro i suoi stessi confratelli. Alla fine, comunque, è stato utile perché ha fatto conoscere al pubblico una grande epopea missionaria."''
|url = http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/besana-e-morto-eugenio-corti-addio-allautore-di-il-cavallo-rosso_1044517_11/
|titolo = Besana, è morto Eugenio Corti. Addio all'autore di "Il cavallo rosso"
|giornale = [[Il Cittadino (quotidiano di Monza)|il Cittadino]]
|data = 5 febbraio 2014
|accesso = 3 febbraio 2021
}}</ref>
 
== Riconoscimenti e iniziative ==
====''L'isola del paradiso'' (2000)====
Eugenio Corti è stato insignito del [[Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica]] nel [[2000]].
''L'isola del paradiso'' è un soggetto cinematografico originariamente scritto da Corti nel 1970. La storia rievoca quella dei marinai ammutinati inglese Bounty che nel 1789 volle riprodurre il paradiso in terra vivendo in assoluta libertà in un'isola tropicale. Dice Corti: ''"(L'ammutinamento del Bounty) nella storia moderna è l’unico episodio che ha assunto subito, e conserva ancora, le caratteristiche del mito, in quanto strettamente legato alle grandi idee rivoluzionarie che stavano trasformando l’Europa. Da principio, l’attenzione si focalizzò sull’impresa marinara del capitano William Bligh che riusì a salvarsi percorrendo su una scialuppa 3.600 miglia in 41 giorni. In seguito si preferì l’utopia degli ammutinati che prima si diedero ai bagordi a Tahiti e poi inseguirono il mito del buon selvaggio e della libertà assoluta a Pitcairn. Ancora oggi, soprattutto nel mondo anglofono, il sogno di una vita libera e felice nei mari del Sud fa proseliti."'' E ancora: ''"Al di là delle divagazioni letterarie, rimane il fatto storico. I nove marinai, con sei indigeni e le ragazze più belle di Tahiti, si dedicarono alla libertà assoluta, senza freni. All’inizio ebbero la sensazione di aver ritrovato il Paradiso in terra. La vegetazione rigogliosa, il favore del clima, la bellezza dell’isola favorirono l’impressione di essere tornati alla mitica età dell’oro. In realtà, in pochi anni si scannarono a vicenda. Che cosa se ne deduce? In un’ottica cristiana, che esiste il peccato originale. L’uomo è corrotto: dovunque va, anche in capo al mondo, anche fuori da ogni ambito civile che possa influenzarlo, in un ambiente quanto mai favorevole, il male rispunta, è dentro di noi, bisogna continuamente combatterlo. Al di fuori di questa spiegazione religiosa, l’insegnamento è che la vita felice, nella libertà assoluta, è impossibile."''
 
Nel maggio 2005 si è costituita a Milano l'Associazione Culturale Internazionale "Eugenio Corti". Si tratta di un network di lettori che ha lo scopo di far conoscere Eugenio Corti al mondo della cultura e al grande pubblico e, più in generale, di fare cultura ispirandosi alla sua figura e alle sue opere.<ref>{{Cita web
====''Catone l'antico'' (2005)====
|url = http://www.aciec.org
''Catone l'antico'' tratta della storia di [[Marco Porzio Catone]], emblema della romanità in un tempo di mutamenti epocali, che, secondo Corti, per certi aspetti richiama il nostro. Durante tutta la sua vita, Catone è rimasto un contadino, oltre che soldato, console, censore, oratore, storico e verseggiatore. Intorno a lui c'è il popolo romano, il quale, quasi senza volerlo, trascinato dalla storia, nello spazio di soli cinquant'anni riesce a soggiogare l'intero mondo allora conosciuto.
|titolo = Associazione Culturale Internazionale "Eugenio Corti"
|sito = Associazione Culturale Internazionale "Eugenio Corti"
|accesso = 7 dicembre 2007
}}</ref>
 
Il 7 dicembre [[2007]] il Comune di [[Milano]] ha conferito ad Eugenio Corti l'[[Ambrogino d'oro]].
Nei suoi diversi incarichi, Catone affronta con grande fermezza i maggiori pericoli che minacciano Roma: tra essi la corruzione (che la grande cultura greca, entrando nel giovane mondo romano, si trascina al seguito), l'economia di Cartagine (fondata sullo schiavismo), e l'eccesso di popolarità degli stessi generali romani emergenti. Nel romanzo rivivono gli uomini di allora: popolani, ''nobiles'', schiavi, legionari, sordidi affaristi (che Catone pretore scaccia dalla sua provincia), le severe donne romane, i liberi barbari della Spagna, i temerari pirati illirici, i Greci orgogliosi ma ormai incapaci di indipendenza. Tornano in particolare a vivere i due maggiori contendenti di allora: [[Scipione]] (''naturaliter christianus'', secondo Corti) e Annibale, lo stratega incomparabile, che non riesce a salvare dalla rovina la sua amatissima patria.
A proposito dell'aspetto economico, forse il principale del romanzo, Corti dice: ''"La preoccupazione di Catone nasceva dal fatto che gli uomini da cui attingeva le proprie forze l’esercito romano erano in gran parte liberi coloni che coltivavano la terra. La trasformazione dell’economia al modo di Cartagine li avrebbe fatti sparire con l’affidamento della terra agli schiavi, per cui Roma avrebbe dovuto ricorrere come Cartagine a soldati mercenari. Tutto ciò avrebbe significato, inevitabilmente, la fine di Roma."''
 
Il 18 dicembre [[2009]] la [[Provincia di Milano]] ha conferito ad Eugenio Corti il [[Premio Isimbardi]], destinato a cittadini e associazioni autori di iniziative benemerite svolte a favore della comunità milanese.
====''Il Medioevo e altri racconti'' (2008)====
Con questo libro, Corti può finalmente dedicarsi al periodo storico da lui più amato, il Medioevo, appunto, visto come paradigma realizzato della civiltà cristiana. E lo fa raccontando la storia della beata Angelina [[di Marsciano]] da Montegiove (1357-1435), lontana antenata della moglie Vanda [[di Marsciano]], premettendo un ampio ''excursus'' in cui si sostiene l’idea secondo la quale, lungi dall'essere un periodo di oscurantismo, il Medioevo sarebbe stato un periodo di grande fioritura culturale, da poter essere collocato alla pari soltanto alla Grecia di [[Pericle]].
 
Il 9 febbraio [[2010]] la [[Regione Lombardia]] ha conferito ad Eugenio Corti il premio La Lombardia per il Lavoro, riconoscimento pubblico per l'impegno, l'operosità, la creatività e l'ingegno di cittadini che abbiano significativamente contribuito allo sviluppo economico e sociale della Lombardia nel mondo del lavoro, dell'impresa e delle professioni. In particolare ad Eugenio Corti è stata conferita la Benemerenza per meriti culturali.
La seconda parte del volume racchiude una quindicina di testi brevi, scritti nell’arco di un quarantennio, che, accanto agli indimenticabili ricordi di guerra, allineano interventi sulla contestazione del 1968, istantanee di amici esemplari (don [[Carlo Gnocchi]], ''in primis''), un ex-voto per san Michele Arcangelo e una suggestiva ''Apocalisse anno duemila''.
 
Nel 2010 è stato realizzato un film documentario per la regia di [[Claudio Costa (regista)|Claudio Costa]] dal titolo ''[[Uno scrittore al fronte]]'', basato su una lunga intervista ad Eugenio Corti, che ha raccontato la sua esperienza di guerra, prima nelle file dell'Armir in Russia e dopo l'8 settembre nel CIL durante la guerra di liberazione. Nel maggio del 2020 è stata distribuita una nuova edizione integrale del film.
====Saggi e articoli====
Accanto alla produzione letteraria, Eugenio Corti è intervenuto spesso nel dibattito delle idee del Novecento, soprattutto sui temi a lui più vicini: la denuncia dei crimini del comunismo e la crisi del mondo cattolico. Su questi temi ha pubblicato: ''Il fumo nel Tempio'' (1995), sulla crisi del mondo cattolico nel periodo post-conciliare; ''Breve storia della Democrazia Cristiana, con particolare riguardo ai suoi errori'' (pubblicato da Mimep-Docete nel 1995); ''Le responsabilità della cultura occidentale nelle grandi stragi del nostro secolo'' (edito sempre da Mimep-Docete nel 1998); e infine, una riedizione della tragedia ''Processo e morte di Stalin (con altri testi sul comunismo)'' pubblicata nel 1999 insieme ad altri studi sull'ideologia comunista.
 
Il 21 gennaio 2011, in occasione del novantesimo compleanno di Eugenio Corti, l'astronauta italiano [[Paolo Nespoli]] ha inviato dallo spazio una sua foto che lo ritrae all'interno della Stazione Spaziale Internazionale con in mano un biglietto di auguri di buon compleanno per lo scrittore.<ref>{{Cita news
Eugenio Corti, inoltre, ha collaborato e collabora con alcune riviste, tra le quali ''[[Il Timone (rivista)|Il Timone]]'' e ''[[Studi Cattolici]]''.
|url = http://www.ilcittadinomb.it/stories/Premio%20Nobel/372233/
|titolo = Dallo spazio, gli auguri di Paolo Nespoli
|giornale = il Cittadino
|data = 26 gennaio 2011
|urlmorto = sì
}}</ref>
 
Il 3 ottobre 2011 la Provincia di Monza e Brianza gli conferisce il Premio Beato Talamoni, assegnato per la prima volta e destinato a cinque eccellenze del territorio che si sono distinte nel mondo dell'impresa, della cultura, dell'arte, del sociale, dello sport o in altri settori.
==Onorificenze==
*Di iniziativa del Presidente della Repubblica
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo= [[29 marzo]] [[1999]].}} <ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=88797 Corti Eugenio Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana]</ref>
 
Il 25 marzo 2013 il Presidente della Repubblica italiana ha conferito ad Eugenio Corti la Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte.
==Riconoscimenti e iniziative==
Nell'estate del [[1994]], secondo un sondaggio promosso dal quotidiano [[Avvenire]], {{cn|Eugenio Corti è risultato essere lo scrittore d'ispirazione cristiana più amato dal pubblico.}}
 
Il 29 e 30 gennaio 2016 l'Université Paris-Sorbonne gli dedica un convegno internazionale di studio dal titolo "Le récit par images. Eugenio Corti (1921-2014)".
Eugenio Corti è stato insignito del [[Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica]] nel [[2000]]. Il 7 dicembre [[2007]] il Comune di [[Milano]] ha conferito ad Eugenio Corti l'[[Ambrogino d'oro]].
 
In occasione dei quarant'anni dalla pubblicazione della prima edizione de ''Il cavallo rosso'', viene realizzata una mostra sul romanzo e sull'autore dall'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] di Milano che viene esposta dal 20 al 25 agosto 2023 presso il [[Meeting per l'amicizia fra i popoli|Meeting per l'Amicizia tra i popoli]] di [[Rimini]].
Tra giugno e luglio [[2008]], il settimanale [[Famiglia Cristiana]] ha aperto la propria rassegna "Romanzi con l'anima" pubblicando in allegato alla rivista per tre numeri consecutivi la trilogia de ''Il cavallo rosso''.
 
=== Proposta di candidatura al Premio Nobel per la letteratura ===
Nel novembre [[2009]], a {{cn|seguito di un'inchiesta apparsa sul settimanale francese [[Le Figaro magazine]], ''Il cavallo rosso'' viene segnalato dal critico [[Etienne de Montety]] come il romanzo più importante apparso in Francia negli ultimi 25 anni.}}
Il 6 marzo [[2010]], in occasione del Convegno ''"Eugenio Corti, la Brianza, il mondo: la riscoperta del modello brianzolo per la società globale del Terzo millennio"'', tenutosi presso l'Associazione Industriali di [[Monza]], tramite la lettura di un Documento Programmatico<ref>{{Cita web
|url = http://www.eugeniocorti.net/?page_id=209
|titolo = Il documento programmatico
|sito = Le pagine di Eugenio Corti
}}</ref> è stata presentata ufficialmente la proposta di candidare Eugenio Corti al [[Premio Nobel per la letteratura]], per la quale si è costituito un comitato.<ref>{{Cita news
|url = https://www.ilcittadinomb.it/stories/None/135497_copia_di_corti_scrittore_che_merita_il_nobel_per_la_letteratura/
|titolo = Il comitato a sostegno di Eugenio Corti
|giornale = il Cittadino
|data = 31 maggio 2010
|accesso = 23 ottobre 2021
|dataarchivio = 23 ottobre 2021
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20211023210015/https://www.ilcittadinomb.it/stories/None/135497_copia_di_corti_scrittore_che_merita_il_nobel_per_la_letteratura/
|urlmorto = sì
}}</ref><ref name = "Raccolta di articoli">{{Cita web
|url = http://www.eugeniocorti.net/?cat=31
|titolo = Il premio Nobel
|sito = Le pagine di Eugenio Corti
}} Raccolta di articoli sulla corsa al Nobel.</ref> Pochi giorni dopo viene approvata dal Consiglio della Provincia di Monza e Brianza una mozione di sostegno all'iniziativa.<ref name = "La Brianza candida lo scrittore" >{{Cita news
|url = http://www.mbnews.it/cultura/80-cultura/12639-la-brianza-candida-lo-scrittore-eugenio-corti-al-premio-nobel.html
|autore = Marco Mologni
|titolo = La Brianza candida lo scrittore Eugenio Corti al Premio Nobel
|giornale = MBNews
|data = 8 marzo 2010
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110430194633/http://mbnews.it/cultura/80-cultura/12639-la-brianza-candida-lo-scrittore-eugenio-corti-al-premio-nobel.html
|dataarchivio = 30 aprile 2011
}}</ref><ref>{{Cita web
|url = https://www.provincia.mb.it/export/sites/monza-brianza/doc/mandato2009_2014/consiglio_decisioni/odg/ODG_2010/Ordine_del_Giorno_Repertorio_n._9-2010_-_Eugenio_Corti.pdf
|autore = Consiglio provinciale
|titolo = Ordine del giorno Eugenio Corti
|sito = Provincia di Monza e Brianza
|data = 20 maggio 2010
|accesso = 23 ottobre 2021
|dataarchivio = 23 ottobre 2021
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20211023210015/https://www.provincia.mb.it/export/sites/monza-brianza/doc/mandato2009_2014/consiglio_decisioni/odg/ODG_2010/Ordine_del_Giorno_Repertorio_n._9-2010_-_Eugenio_Corti.pdf
|urlmorto = sì
}}</ref> Nel mese di settembre del 2010, il Consiglio della Regione Lombardia approva una mozione di simile contenuto.<ref>{{Cita web
|url = http://www2.consiglio.regione.lombardia.it/wai/Documentazione/ResocontiIntegralisito/IX/Fascicolo%2010%2014-09-2010.pdf
|autore = Consiglio regionale
|titolo = Mozione n. 18, in data 21 luglio 2010, a firma dei Consiglieri Marcora, Bettoni, Quadrini e Carugo, concernente l'adesione alla proposta di conferimento del Premio Nobel per la letteratura a Eugenio Corti
|sito = Regione Lombardia
|data = 14 settembre 2010
|pp = 30-32
}}</ref><ref name = "Raccolta di articoli" /><ref name = "La Brianza candida lo scrittore" /><ref>{{Cita web
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|titolo = Mozione del Consiglio regionale della Lombardia
|sito = Comitato per l'assegnazione del premio Nobel per la letteratura a Eugenio corti
|urlmorto = sì
|accesso = 2 marzo 2011
|dataarchivio = 30 maggio 2015
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}}</ref>
 
Il 31 gennaio [[2011]] sono state inviate agli Accademici di Svezia le oltre {{formatnum:8000}} firme raccolte<ref>{{Cita web
Il 18 dicembre [[2009]] la [[Provincia di Milano]] ha conferito ad Eugenio Corti il prestigioso [[Premio Isimbardi]], destinato a cittadini ed associazioni autori di iniziative benemerite svolte a favore della comunità milanese. Il 9 febbraio [[2010]] la [[Regione Lombardia]] ha conferito ad Eugenio Corti il premio [[La Lombardia per il Lavoro]], riconoscimento pubblico per l'impegno, l'operosità, la creatività e l'ingegno di cittadini che abbiano significativamente contribuito allo sviluppo economico e sociale della Lombardia nel mondo del lavoro, dell'impresa e delle professioni. In particolare ad Eugenio Corti è stata conferita la Benemerenza per meriti culturali.
|url = http://www.eugeniocorti.net/?p=621
|titolo = Corti candidato al Nobel: oltre 8000 firme
|sito = Le pagine di Eugenio Corti
|data = 6 febbraio 2011
}}</ref> e una lettera d'accompagnamento contenente le motivazioni di tale richiesta. Il [[Premio Nobel per la letteratura]] [[2011]] è stato poi assegnato allo scrittore svedese [[Tomas Tranströmer]].
 
== Opere ==
Nel [[2010]] è stato realizzato un film documentario per la regia di [[Claudio Costa]] dal titolo [[Uno scrittore al fronte]], basato su una lunga intervista ad Eugenio Corti, che ha raccontato la sua esperienza di guerra, prima nelle fila dell'Armir in Russia e dopo l'8 settembre nel CIL durante la guerra di liberazione.
=== Narrativa ===
* ''[[I più non ritornano]]'' (Garzanti, 1947) Milano Rizzoli BUR 2004 (su licenza Milano Mursia)
* ''I poveri cristi'' (1950) - riedito, profondamente rielaborato, nel 1994 con il titolo ''Gli ultimi soldati del re''
* ''[[Il cavallo rosso]]'' (Ares, 1983)
* ''La terra dell'indio'' (1998)
* ''L'isola del paradiso'' (2000)
* ''Catone l'antico'' (2005)
* ''Il Medioevo e altri racconti'' (2008)
 
=== Teatro ===
Il 21 gennaio 2011, in occasione del novantesimo compleanno di Eugenio Corti, l'astronauta italiano [[Paolo Nespoli]] ha inviato dallo spazio una sua foto che lo ritrae all'interno della Stazione Spaziale Internazionale con in mano un biglietto di auguri di buon compleanno per lo scrittore. <ref> [http://www.ilcittadinomb.it/stories/Premio%20Nobel/372233/ Dallo spazio, gli auguri di Paolo Nespoli]</ref>
* ''Processo e morte di Stalin'' (1962)
 
=== Saggistica ===
==Proposta di candidatura al Premio Nobel per la letteratura==
* ''Il fumo nel tempio'' (1995)
Il 6 marzo [[2010]], in occasione del Convegno ''"Eugenio Corti, la Brianza, il mondo: la riscoperta del modello brianzolo per la società globale del Terzo millennio"'', tenutosi presso l'Associazione Industriali di [[Monza]] ed organizzato dall'ISEB (Istituto di Studi Economico-Sociali della Brianza) e dall'ACIEC (Associazione Culturale Internazionale "Eugenio Corti"), tramite la lettura di un Documento Programmatico <ref>[http://www.eugeniocorti.net/?page_id=209 Documento Programmatico]</ref> è stata presentata ufficialmente la proposta di candidare Eugenio Corti al [[Premio Nobel]] per la letteratura, per la quale si è costituito un apposito Comitato il cui presidente è Sergio Mandelli.<ref>[http://www.ilcittadinomb.it/stories/Premio%20Nobel/271013 Corti, scrittore che merita il Nobel per la Letteratura]</ref> <ref>[http://www.eugeniocorti.net/?cat=31 Raccolta di articoli sulla corsa al Nobel]</ref>. Pochi giorni dopo viene approvata dal Consiglio della Provincia di Monza e Brianza una mozione di sostegno all'iniziativa. <ref>[http://www.mbnews.it/cultura/80-cultura/12639-la-brianza-candida-lo-scrittore-eugenio-corti-al-premio-nobel.html La Brianza candida lo scrittore Eugenio Corti al Premio Nobel]</ref>. Nel mese di settembre il Consiglio della Regione Lombardia approva una mozione di simile contenuto. <ref>[http://www.nobelcorti.org/?paged=2 Mozione del Consiglio regionale della Lombardia]]</ref>
* ''Breve storia della Democrazia Cristiana, con particolare riguardo ai suoi errori'' (1995)
* ''Le responsabilità della cultura occidentale nelle grandi stragi del nostro secolo'' (1998)
 
=== Opere postume ===
Il [[25 gennaio]] [[2011]] sono state inviate agli Accademici di Svezia le oltre 8 mila firme raccolte<ref>[http://www.eugeniocorti.net/?p=621 Corti candidato al Nobel: oltre 8000 firme]</ref> e una lettera d’accompagnamento contenente le motivazioni di tale richiesta. {{cn|Come vuole la prassi anche un accademico, in veste anonima, ha presentato autonomamente il nome di Corti alla commissione per il Nobel.}}
* ''Io ritornerò'' (2015)
* ''Il ricordo diventa poesia'' (2017)
* ''Voglio il tuo amore'' (2019)
* ''Ciascuno è incalzato dalla sua provvidenza. Diari di guerra e di pace 1940-1949 (2021)''
 
==Opere Premi ==
* [[Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica]] ([[2000]])<ref>{{Cita web
===Narrativa===
|url = http://www.dondidimo.it/premio-internazionale-alla-cultura-cattolica/40-2000-dott-eugenio-corti
*''[[I più non ritornano]]'' ([[1947]])
|titolo = I Premiati. 2000 - Dott. Eugenio Corti
*''[[Il cavallo rosso]]'' ([[1983]])
|sito = la Scuola di Cultura Cattolica
*''[[Gli ultimi soldati del Re]]'' ([[1994]])
}}</ref>
*''[[Il Medioevo e altri racconti]]'' ([[2008]])
* [[Ambrogino d'oro]] (2007) massima onorificenza assegnata dal Comune di [[Milano]]
* Premio Isimbardi (2009) onorificenza assegnata dalla Provincia di Milano
* Premio "La Lombardia per il Lavoro" (2010) assegnato per meriti culturali, conferito dalla Regione Lombardia
* Premio speciale "BtoB Awards - Dale Carnegie Training" (2010) conferito dalla rivista Best To Brianza.
 
===Teatro= Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
*''[[Processo e morte di Stalin]]'' ([[1962]])
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valore militare
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = Pattugliere comando presso un comando di battaglione di fanteria, già valorosamente provato in precedenti azioni di guerra. Avvertiva la presenza di una batteria nemica che da vicino danneggiava la nostra fanteria infliggendole perdite notevoli, spontaneamente e arditamente, da solo, trascinandosi a carponi sul terreno intensamente battuto e trascinando con sé un collegamento telefonico volante, riusciva a portarsi a poche centinaia di metri dall'artiglieria nemica,e a farvi effettuare dal suo gruppo un concentramento micidiale e preciso che in breve metteva fuori combattimento l'intera batteria. Avvistato e fatto oggetto a violento tiro nemico, riusciva a trarsi in salvo.
|luogo = Osservatorio di Ambrossinowa sud 17 dicembre 1942
}}
{{Onorificenze
|immagine = Croce di guerra al merito BAR.svg
|nome_onorificenza = Croce al merito di guerra
|collegamento_onorificenza = Croce al merito di guerra
}}
{{Onorificenze
|immagine = 1940-1943 Medaglia commemorativa del periodo bellico it BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra in corso (1940-1943)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43
}}
{{Onorificenze
|immagine = Guerra1943-45.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra di liberazione in corso contro i tedeschi (1943-45)
|collegamento_onorificenza = Medaglia_commemorativa_della_guerra_di_liberazione#Distintivo_della_guerra_di_liberazione_in_corso_contro_i_tedeschi
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica Italiana
|luogo = [[Roma]], 29 marzo [[1999]]<ref>{{Cita web
|url = http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=88797
|titolo = Corti Sig. Eugenio. Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana
|sito = Presidenza della Repubblica Italiana
|accesso = 5 aprile 2011
}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = BenemeritiCultura1.png
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro ai benemeriti della Cultura e dell'Arte
|collegamento_onorificenza = Benemeriti della cultura e dell'arte
|luogo = [[Roma]], 25 marzo [[2013]]<ref>{{Cita web
|url = https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/323487
|titolo = Corti dott. Eugenio. Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
|sito = Presidenza della Repubblica Italiana
|accesso = 3 febbraio 2021
}}</ref>
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
===Saggistica===
{{Onorificenze
*''[[Il fumo nel tempio]]'' ([[1995]])
|immagine = POL Polonia Restituta Kawalerski BAR.svg|100px
*''Breve storia della [[Democrazia Cristiana]], con particolare riguardo ai suoi errori'' ([[1995]])
|nome_onorificenza = Croce di Cavaliere dell'Ordine della Polonia Restituta
*''Le responsabilità della cultura occidentale nelle grandi stragi del nostro secolo'' ([[1998]])
|collegamento_onorificenza = Ordine della Polonia Restituta
*''[[Processo e morte di Stalin]] (con altri testi sul [[comunismo]])'' ([[1999]])
|motivazione =
}}
 
===Racconti perNote immagini===
*''[[La terra dell'indio]]'' ([[1998]])
*''[[L'isola del paradiso]]'' ([[2000]])
*''[[Catone l'antico]]'' ([[2005]])
 
==Premi==
*[[Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica]] ([[2000]])<ref>[http://www.scuoladiculturacattolica.org/ Scuola di Cultura cattolica]</ref>
*[[Ambrogino d'oro]] (2007) massima onoreficenza assegnata dal Comune di [[Milano]]
*Premio Isimbardi (2009) onoreficenza assegnata dalla Provincia di Milano
*Premio "La Lombardia per il Lavoro" (2010) assegnato per meriti culturali, conferito dalla Regione Lombardia
*Premio speciale "BtoB Awards - Dale Carnegie Training" (2010) conferito dalla rivista Best To Brianza.
 
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
In italiano:
*Paola Scaglione, ''I giorni di uno scrittore. Incontro con Eugenio Corti'', Maurizio Minchella Editore, Milano 1997.
*Paola Scaglione (a cura di), ''La trama del vero. Scritti in onore di Eugenio Corti'', Bellavite Editore, Missaglia 2000.
*Paola Scaglione, ''L'opera di Eugenio Corti e la Brianza'', Collegio Ballerini, Seregno 2000.
*Paola Scaglione, ''Parole scolpite. I giorni e l'opera di Eugenio Corti'', Edizioni Ares, Milano 2002.
*AA.VV., ''Presenza di Eugenio Corti. Rassegna della critica'', a cura e con traduzioni di Argia Monti, Edizioni Ares, Milano 2010.
 
== Bibliografia ==
=== In italiano ===
* Paola Scaglione, ''I giorni di uno scrittore. Incontro con Eugenio Corti'', Maurizio Minchella Editore, Milano 1997.
* Paola Scaglione (a cura di), ''La trama del vero. Scritti in onore di Eugenio Corti'', Bellavite Editore, Missaglia 2000.
* Paola Scaglione, ''L'opera di Eugenio Corti e la Brianza'', Collegio Ballerini, Seregno 2000.
* {{Cita libro
|autore = Paola Scaglione
|titolo = Parole scolpite. I giorni e l'opera di Eugenio Corti
|editore = [[Edizioni Ares]]
|città = Milano
|anno = 2002
|ISBN = 88-8155-250-7
|cid = Parole scolpite
}}
* ''Presenza di Eugenio Corti. Rassegna della critica'', a cura e con traduzioni di Argia Monti, Edizioni Ares, Milano 2010
 
=== In francese: ===
* Eugenio Corti, Paola Scaglione, François Livi, ''Parole d'un romancier chrétien'', [[Éditions L'AgeÂge d'Homme]], Lausanne 2000
*AA.VV., ''Présence de Eugenio Corti. Ecrits sur l'œuvre d'Eugenio Corti'', Éditions L'AgeÂge d'Homme, Lausanne 2004
*AA.VV., ''Les romanciers et le catholicisme'', Les cahiers du roseau d'or, Editions de Paris, Versailles, 2006
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.eugeniocorti.net Eugenio Corti]
*[ {{cita web | http://www.acieceugeniocorti.orgnet Sito| dell'AssociazioneLe Culturalepagine Internazionaledi "Eugenio Corti"]}}
* {{cita web | http://www.asseucor.it | Associazione Eugenio Corti}}
 
* {{cita web | http://www.aciec.org | Associazione Culturale Internazionale "Eugenio Corti"}}
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