Joe Adonis: differenze tra le versioni

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{{F|argomentocriminali italiani|arg2=criminali statunitensi|data=febbraio 2009|commento=nelle altre versioni linguistiche sono presenti}}
[[File:Joe Adonis (mugshot, 1937).jpg|thumb|right|Foto segnaletica di Joe Adonis]]
{{Bio
|Nome = Joe
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|GiornoMeseNascita = 22 novembre
|AnnoNascita = 1902
|LuogoMorte = Ancona
|GiornoMeseMorte = 26 novembre
|AnnoMorte = 1971
|Attività = criminalemafioso
|Nazionalità = statunitenseitaliano
|PostNazionalità = , potenteimportante mafioso italo-americanocomponente della [[famigliaFamiglia Genovese]]
|Categorie = no
|PostNazionalità = , potente mafioso italo-americano della [[famiglia Genovese]]
|Immagine =
}}
 
== Biografia ==
NatoEmigrato aillegalmente da [[Montemarano]], edin emigrato[[provincia illegalmentedi Avellino]], giunse negli Stati Uniti nel [[1915]], e si stabilì a [[New York]].
Iniziò a fare il borseggiatore e durantenegli unoanni dei'20 suoicambiò inseguimentiil conobbenome in '''Joe Adonis''', iniziando a lavorare nella [[Banda (criminalità)|banda]] del [[gangster]] [[Frankie Yale]], che operava a [[Brooklyn]]; in seguito si legò al [[gangster]] [[Lucky Luciano]], di cui divenne amico e con il quale iniziò a operare nel campo della [[prostituzione]] e del [[gioco d'azzardo]] a [[Manhattan]].
 
Il [[15 aprile]] del [[1931]] a [[Coney Island]] Luciano organizzò l'omicidio di [[Joe Masseria]] a [[Coney Island]], al quale partecipò anche lo stesso Adonis, insieme a [[Bugsy Siegel]], [[Vito Genovese]] e [[Albert Anastasia]].
Nato a Montemarano ed emigrato illegalmente negli Stati Uniti nel [[1915]], si stabilì a [[New York]].
Iniziò a fare il borseggiatore e durante uno dei suoi inseguimenti conobbe [[Lucky Luciano]], di cui divenne amico e con il quale iniziò a operare nel campo della [[prostituzione]] e del [[gioco d'azzardo]].
Nel [[1920]] Doto cambiò il nome in '''Joe Adonis''', e grazie alla stretta amicizia che lo legava a Luciano, entrò a far parte della Famiglia Masseria. Iniziò a lavorare come soldato nel gruppo guidato da [[Frankie Yale]], che controllava le attività criminali di una parte di [[Brooklyn]].
 
Con laAlla fine della [[guerra castellammarese]], Luciano divennecreò Capouna dellanuova «[[Famiglia Genovese|Famiglia]]» che sostituì quella di [[Joe Masseria]], promossein cui Adonis avenne Capodecinaaffiliato, ilvenendo qualenominato [[capodecina]]. Adonis divenne uno dei suoi luogotenenti più importanti e fidati di Luciano, controllando racket come la prostituzione e il gioco d'azzardo nei territori di [[Broadway]] e Midtown a [[Manhattan]]. A Brooklyn aprì un ristorante chiamato ''Joe Italian kitchen''. I soldi guadagnati illegalmente furono reinvestiti in concessionarie di automobili nel [[New Jersey]] e nella produzione di sigarette.
Il [[15 aprile]] del [[1931]] a [[Coney Island]] Luciano organizzò l'omicidio di [[Joe Masseria]], al quale partecipò anche lo stesso Adonis, insieme a [[Bugsy Siegel]], [[Vito Genovese]] e [[Albert Anastasia]].
 
Con la fine della [[guerra castellammarese]], Luciano divenne Capo della Famiglia, promosse Adonis a Capodecina, il quale divenne uno dei suoi luogotenenti più importanti e fidati, controllando racket come la prostituzione e il gioco d'azzardo nei territori di [[Broadway]] e Midtown a [[Manhattan]]. A Brooklyn aprì un ristorante chiamato ''Joe Italian kitchen''. I soldi guadagnati illegalmente furono reinvestiti in concessionarie di automobili nel [[New Jersey]] e nella produzione di sigarette.
 
Dopo l'esilio di Luciano in [[Italia]], al termine della [[seconda guerra mondiale]], Adonis curò le sue principali attività criminali in America.
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Nel [[1953]] venne espulso in Italia in seguito alla scoperta che non era un cittadino americano naturalizzato, e si stabilì in una villa fuori [[Napoli]], da dove continuò a mantenere stretti contatti con Luciano. Nel febbraio del [[1958]] si trasferì a [[Milano]], in un appartamento al settimo piano di via Albricci. Li visse da gran signore, frequentando i locali alla moda ed i night clubs, mostrando maniere raffinate e vestendo con eleganza.
 
Nel 1965, a Milano, il pittore fiorentino Giovanni "Professore" Bruzzi conobbe Joe Adonis durante una riunione al Club Morocco di tutti i biscazzieri in Italia, per definire le strategie del gioco d'azzardo clandestino e proprio in quell'occasione, il boss accettò di farsi ritrarre dall'artista (ed è l'unico ritratto esistente).<ref>[http://www.giovannibruzzi.it/frame_principale.asp?Pagina=22<nowiki/> JOE ADONIS] </ref>
Venne convocato in questura il 1 giugno [[1963]] per essere sentito in merito all'imboscata tesa ad [[Angelo La Barbera]] che Adonis conosceva e col quale aveva avuto qualche contatto. Indagini condotte tra il [[1970]] e il [[1971]] rivelarono come Adonis avesse ancora funzioni di "capo" mafioso e che la scelta di Milano come sua residenza fosse stata determinata da precise esigenze strategiche: la direzione del traffico internazionale di preziosi, soprattutto brillanti, con ramificazioni in Francia ed in Svizzera ed il coordinamento del contrabbando di stupefacenti verso il Nord Europa.
 
Venne convocato in questura il 1º giugno [[1963]] per essere sentito in merito all'imboscata tesa ad [[Angelo La Barbera]] che Adonis conosceva e col quale aveva avuto qualche contatto. Indagini condotte tra il [[1970]] e il [[1971]] rivelarono come Adonis avesse ancora funzioni di "capo" mafioso e che la scelta di Milano come sua residenza fosse stata determinata da precise esigenze strategiche: la direzione del traffico internazionale di preziosi, soprattutto brillanti, con ramificazioni in Francia ed in Svizzera ed il coordinamento del contrabbando di stupefacenti verso il Nord Europa.
Nel maggio 1971 Adonis fu arrestato e mandato in soggiorno obbligato a [[Serra de' Conti]], un piccolo comune in [[provincia di Ancona]]: malgrado la rigorosa sorveglianza riuscì a ricevere un suo uomo di fiducia, che probabilmente continuava a riferirgli degli affari in corso. Intratteneva rapporti con il sindaco e con il parroco del luogo, ostentando signorilità e generosità.
 
(Il relatore della Commissione antimafia della VI legislatura, doc. XXIII, fu l'on. Michele Zuccalà, socialista, il cui nome è stato trovato nella lista della loggia massonica P2).
Nel maggio 1971 Adonis fu arrestato e mandato in soggiorno obbligato a [[Serra de' Conti]], un piccolo comune in [[provincia di Ancona]]: malgrado la rigorosa sorveglianza riuscì a ricevere un suo uomo di fiducia, che probabilmente continuava a riferirgli degli affari in corso. Intratteneva rapporti con il sindaco e con il parroco del luogo, ostentando signorilità e generosità.
 
La passione di Adonis per il mondo musicale non fu mai un mistero. A parte night-club e cantanti, nei primi anni ‘60 girò anche voce su un suo tentativo di scalzare il Festival di Sanremo con una manifestazione in concorrenza.
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L'8 ottobre la [[Corte di appello]] di Milano ridusse il soggiorno obbligato a tre anni e autorizzò Adonis ad utilizzare il telefono sotto il controllo delle autorità di polizia. Morì di attacco cardiaco il successivo 26 novembre, durante un interrogatorio in questura.
 
== Note ==
==Boss della famiglia Genovese==
<references />
<br style="clear: both;" />
{| class="toccolours" border="1" cellpadding="4" cellspacing="0" style="border-collapse: collapse; margin:0 auto;"
|-
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Joe Masseria]] <br /> 1920 - 1931
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Lucky Luciano]] <br /> 1931 - 1946
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Frank Costello]] <br /> 1946 - 1957
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Vito Genovese]] <br /> 1957 - 1969
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Thomas Eboli]] <br /> 1969 - 1972
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Frank Tieri]] <br /> 1972 - 1981
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Vincent Gigante]] <br /> 1981 - 2005
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Mario Gigante]] <br /> 2005 - 2006
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Daniel Leo]] <br /> 2006 - 2007
| width="10%" align="center" | <br>'''[[Paul DiMarco]] <br /> 2007 - Attualmente
|}
<br style="clear: both;" />
 
== Bibliografia ==
* Davis, John H. ''Mafia Dynasty: The Rise and Fall of the Gambino Crime Family''. New York: Harper Torch, 1994. ISBN 00610918470-06-109184-7
* Lacey, Robert. ''Little Man: Meyer Lansky and the Gangster Life''Little, Brown and Company (November 1, 1992) ISBN 03165116330-316-51163-3
 
== Collegamenti esterni ==
{{Cosa nostra americana}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|biografie|migranti}}
 
{{Genovese}}
{{Cosa nostra americanastatunitense}}
{{Portale|biografie|migranti}}
 
[[Categoria:Mafiosi italoamericani]]
[[Categoria:Italiani emigrati negli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Murder, Inc.]]
 
[[de:Joe Adonis]]
[[en:Joe Adonis]]
[[fr:Joe Adonis]]
[[ja:ジョー・アドニス]]
[[lt:Joe Adonis]]