Palazzo dei Normanni: differenze tra le versioni

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{{Edificio civile
{{Coord|38|06|39|N|13|21|13|E|region:IT-PA_type:landmark_source:dewiki|display=title}}
|nome edificio = Palazzo dei Normanni
[[Immagine:Palermo_palazzo_normanni.jpg|thumb|300px|Parte normanna]]
|altrinomi = Palazzu dî Nurmanni <small>(in [[lingua siciliana|siciliano]])</small>
|immagine = Normandiarren gaztelua.jpg
|didascalia = Ala rinascimentale, torre Pisana e ala ovest
|paese = ITA
|divamm1 = [[Sicilia]]
|città = Palermo
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo = [[Piazza del Parlamento]], 1
|latitudine = 38.110833
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}}
 
{{UNESCO
Il '''Palazzo Reale''' di [[Palermo]], oggi conosciuto come ''Palazzo dei Normanni'' è la sede dell'[[Assemblea regionale siciliana]]. Al primo piano sorge la Cappella Palatina. È uno dei monumenti più visitati nell'isola. I servizi aggiuntivi turistici sono curati dalla [[Fondazione Federico II]].
|tipoBene = patrimonio
|nome = Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
|nomeInglese = Arab-norman Palermo and the cathedral churches of Cefalù and Monreale
|nome2 = <!-- (*) nome del bene in lingua italiana -->
|nomeInglese2 = <!-- (*) nome del bene in lingua inglese, come indicato sul sito UNESCO -->
|immagine = Palermo_palazzo_normanni.jpg
|anno = 2015
|annoEliminazione = <!-- (*) anno di cancellazione del patrimonio -->
|anno2 = <!-- (*) anno di riconoscimento -->
|tipologia = architettonico
|criterio = C (ii) (iv)
|pericolo = no
|link = 1487
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}}
 
Il '''Palazzo dei Normanni''' (in [[Lingua siciliana|siciliano]] ''Palazzu dî Nurmanni'')<ref>{{Cita news|lingua=scn|nome=Filippo|cognome=Zimbili|titolo=Donne e Potere: l’eredità di Custanza d’Altavilla risuona ntâ l’Italia cuntimpurania|pubblicazione=Sì HD|data=9 maggio 2025}}</ref>, noto anche come '''Palazzo Reale''' (''Palazzu Riali''),<ref name="Vincenzo Mortillaro-34">{{Cita|Vincenzo Mortillaro|p. 34}}.</ref><ref name="ReferenceTF455">{{Cita|Tommaso Fazello|p. 455}}.</ref><ref>{{Cita|Salvadore Morso|pp. 11-31}}.</ref> si trova a [[Palermo]] ed è attualmente sede dell'[[Assemblea regionale siciliana]]. Il palazzo, dalla sua costruzione normanna, è la più antica residenza reale d'[[Europa]], dimora dei sovrani del [[Regno di Sicilia]], sede imperiale con [[Federico II di Svevia|Federico II]] e [[Corrado IV]] e dello storico [[Parlamento siciliano]]. Al primo piano del palazzo sorge la ''[[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]]''. L'ala ovest è assegnata all'[[Esercito italiano]].
==Storia==
Il Palazzo reale dei Normanni sorge nella posizione più elevata dell'antico nucleo cittadino, proprio sopra i primi insediamenti [[Cartagine|punici]], le cui tracce sono tuttora visibili nei sotterranei.
 
È uno dei monumenti più visitati nell'isola<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.tempostretto.it/8/index.php?___location=articolo&id_articolo=50361 Dati 2010 Legambiente] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. I servizi aggiuntivi turistici sono curati dalla [[Fondazione Federico II]]; gli ingressi principali (quello parlamentare e quello turistico) sono su [[piazza del Parlamento]], quello carraio è sul lato di [[piazza Indipendenza (Palermo)|piazza Indipendenza]]. Dal 3 luglio [[2015]] fa parte del [[Patrimonio dell'umanità]] ([[UNESCO]]) nell'ambito del sito seriale ''"[[Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale]]"''.
La prima costruzione, il ''Qasr'', ossia il ''Palazzo'' o ''Castello'', è attribuita al periodo della dominazione araba della [[Sicilia]] ([[IX secolo]]). I sovrani [[Normanni]] trasformarono il precedente edificio arabo in un centro complesso e polifunzionale che doveva esprimere tutta la potenza della monarchia. Venne così realizzata una struttura di edifici turriformi collegati tra di loro con un sistema di portici alternati a giardini, che ospitava anche laboratori di oreficeria e di produzione di tessuti (il ''[[kiraz]]'').
Il complesso era inoltre collegato direttamente alla cattedrale tramite una via coperta.
 
== Storia ==
Nel [[1132]] sotto il regno di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] venne costruita la Cappella Palatina, che divenne il baricentro delle varie strutture in cui il palazzo era articolato.
=== Epoca fenicio - punica ===
[[File:Antike Stadtmauern aus der Zeit der Punier und Römer wurden unter dem Normannenpalast freigelegt. 01.jpg|thumb|right|200px|Fortificazioni puniche.]]
 
L'attuale palazzo ingloba nelle fondamenta stratificazioni dei primi insediamenti fortificati d'origine [[Storia della Sicilia fenicia|fenicio]] - [[Storia della Sicilia punica|punica]] databili fra l'[[VIII secolo a.C.|VIII]] e il [[V secolo a.C.]], le cui tracce riemergono nelle campagne di studi nelle segrete e nei sotterranei. Queste fortificazioni costituivano il nucleo sociale e politico dei primitivi insediamenti che formavano la ''[[paleopolis]]'', aggregato contrapposto alla zona sacra, destinata al culto pagano e alle sepolture, ubicata qualche centinaio di metri più a NE a ridosso del fiume [[Papireto]]. Quest'ultima area, futura ''neapolis'', è oggi identificabile col ''[[Cattedrale di Palermo#Culto dell'Assunta e di Santa Rosalia|piano della cattedrale]]'', il [[Cattedrale di Palermo#Campanili|campanile]] ravvisabile nell'alta torre di avvistamento incastonata nella cinta muraria della cittadella fortificata, nonché da una fitta rete di ambienti ipogei costituita da grotte, catacombe, cripte, cuniculi e spelonche, ubicati nelle immediate adiacenze.
In seguito, gli [[Svevi]] mantennero nel palazzo le attività amministrative, di cancelleria e letterarie, ospitandovi la [[Scuola siciliana|scuola poetica siciliana]]. Tuttavia, il re [[Federico II di Svevia|Federico II]] vi risiedette solo in gioventù.
 
=== Epoca greco - romana ===
Gli [[Angioini]] prima e gli [[Aragonesi]] poi privilegiarono altre sedi a scapito del castello. Il palazzo tornò a occupare un ruolo importante nella secondà metà del [[XVI secolo]] quando i viceré [[Spagna|spagnoli]] lo elessero a propria residenza, procedendo di pari passo a importanti ristrutturazioni finalizzate sia alle esigenze di rappresentanza che a quelle militari di tipo difensivo, con la creazione di un sistema di bastioni.
Paleopolis e neapolis erano comprese su una striscia di terra delimitata a settentrione dal fiume Papireto e dal [[Kemonia]] a mezzogiorno, striscia di terra che all'epoca si estendeva lungo direttrice configurabile con l'odierno [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]], limitata approssimativamente fino all'attuale [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Palermo)|chiesa di Sant'Antonio Abate]].<ref>Pagine IX e X, Carmelo Piola, "''Dizionario delle strade di Palermo ...''" [https://books.google.it/books?id=iSxFrirWEBsC], Palermo, Stamperia di Michele Amenta, 1870.</ref> Una vasta e ramificata [[La Cala (Palermo)|insenatura]] permetteva l'approdo e il riparo delle imbarcazioni in entrambi i corsi d'acqua, proprio a ridosso del polo monumentale, peculiarità che influì a determinare il nome della località, in [[Storia della Sicilia greca|epoca greca]] [[Toponomastica di Palermo|Panormos]] ovvero ''Città tutto Porto''. Nel [[254 a.C.]] la roccaforte del ''[[castrum]]'' fu conquistata dai [[Storia della Sicilia romana|romani]].
 
=== Epoca bizantino - araba ===
I Borbone realizzarono ulteriori sale di rappresentanza (la Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala Verde) e fecero ristrutturare la Sala d'Ercole, così denominata per gli affreschi dedicati alle imprese dell'eroe mitologico.
[[File:Palazzo reale palermo.jpg|thumb|left|200px|Impianto arabo-normanno.]]
 
[[Belisario|Flavio Belisario]]<ref>{{Cita|Tommaso Fazello|pp. 449 e 479}}.</ref> conquistò la città e si impossessò della fortificazione nel 535. Il [[Storia della Sicilia bizantina|dominio bizantino]] perdurò per quasi tre secoli. Sotto il regno di [[Costantino IX Monomaco]], imperatore costantinopolitano e [[re di Sicilia]], la fortificazione del ''kastron'' assunse il rango di palazzo con il prefetto [[Giorgio Maniace]], il quale lo abbellì facendo installare opere, manufatti e altro bottino di guerra.
A partire dal [[1947]], il Palazzo dei Normanni divenne la sede dell'[[Assemblea Regionale Siciliana]]. L'ala ovest (con la ''Porta Nuova'') è stata assegnata all' [[Esercito Italiano]], ed è sede del distretto militare.
 
I due [[Ariete di bronzo|arieti di bronzo]],<ref name="Vincenzo Mortillaro-36"/><ref>Pagina 6, [[Giuseppe Maria Capodieci]], "''Tavole delle cose più memorabili della storia di Siracusa avanti Gesù Cristo''" [https://books.google.it/books?id=LoAClMx0v5wC], Messina, Giuseppe Fiumara, 1821.</ref> espressioni dell'arte greca e frutto di saccheggi, in Sicilia adornarono temporaneamente il portale gotico della [[Castello Maniace|Fortezza Maniace]] di Siracusa per volere di [[Federico II di Svevia]]. [[Maria di Trastámara (1401-1458)|Maria di Trastámara]] li donò a [[Giovanni I Ventimiglia]] per servigi resi nella strenua difesa di Siracusa; pertanto, i manufatti pervennero dapprima nel [[Castello di Castelbuono|castello Ventimiglia]] di [[Castelbuono]] e in seguito posti a decoro del mausoleo di famiglia nella [[Chiesa di San Francesco (Castelbuono)|chiesa di San Francesco]].<ref>Pagina 269, [[Francesco Maria Emanuele Gaetani]], marchese di Villabianca, "''Della Sicilia Nobile''" [https://books.google.it/books?hl=it&id=d4BWAAAAYAAJ], Volume unico, Palermo, Stamperia de' Santi Apostoli per Pietro Bentivenga, 1757.</ref> Per contrasti con la casa regnante e la confisca dei beni, gli arieti dei Ventimiglia giunsero a Palermo. Gaspare Palermo documenta la loro presenza in epoche successive nel [[Palazzo Chiaramonte-Steri]], nella fortezza di [[Castello a Mare (Palermo)|Castello a Mare]], trafugati da un [[viceré di Sicilia]] a [[Napoli]], riconsegnati alle sale di Palazzo Regio.<ref name="ReferenceA">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 33}}.</ref> Con la distruzione di un elemento della coppia durante la [[Rivoluzione siciliana del 1848]], l'esemplare superstite fu definitivamente trasferito nelle raccolte del [[Museo archeologico regionale (Palermo)|Museo archeologico regionale «Antonio Salinas»]].
Durante gli [[anni 1960|anni sessanta]] fu sottoposto a profondi lavori di restauro curati da Rosario La Duca.
 
La prima costruzione con funzioni di residenza reale denominata '' 'al Qasr'' o ''Kasr'' (''Alcassar'', la dimora degli emiri),<ref>{{Cita|Tommaso Fazello|pp. 452 e 453}}.</ref> è attribuita al periodo della [[Storia della Sicilia islamica|dominazione islamica]], lasso di tempo di circa due secoli ove si avvicendarono numerosi governatori o [[emiri]] appartenenti, nell'ordine, alle dinastie degli [[Aghlabidi]], [[Fatimidi]], [[Kalbiti]]. Nell'[[831]] dopo la conquista araba della città il governatore, supremo comandante e principe di Sicilia<ref name="ReferenceB">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 17}}.</ref> denominò la costruzione ''Castelnuovo'' che si contrapponeva all'edificio ubicato in marina denominato ''[[Castello a Mare (Palermo)|Castellammare]]''<ref name="ReferenceB"/> e al ''[[Palazzo della Favara|Castello di Maredolce]]'' nel [[Parco della Favara]], quest'ultima dimora prediletta insieme a tutte le residenze e le strutture arabe insediate nella vicina [[Kalsa]].
Il Palazzo è anche la sede dell'[[Osservatorio astronomico di Palermo]] "Giuseppe S. Vaiana".
 
[[Ibn Hawqal]] documenta due [[Medina (quartiere)|medine]] o città murate contrapposte: il ''[[Cassaro (Palermo)|Qasr]]'' e la ''[[Kalsa]]''. In mezzo, tre borghi satelliti tra loro separati e contigui corrispondenti al futuro [[rabato]] ([[Albergheria]], [[Monte di Pietà o Seralcadi|Seralcadio]], [[Conceria (Palermo)|Conceria]]), descritto da [[Muhammad al-Idrisi]] in epoca normanna.
==La struttura del palazzo==
L'ingresso principale si trova in Piazza Parlamento, quello carraio e quello turistico su piazza Indipendenza, di fronte [[Palazzo d'Orleans]], sede della presidenza della [[Regione siciliana]].
 
La decisione di trasferire la sede del governatore posta nel cuore della città murata della ''civitas superior'' in un luogo più sicuro e protetto militarmente, è fornita dalla tumultuosa sommossa popolare contro il governatore fatimita [[Salim ibn Asad ibn Abi Rashid|Salīm Ibn Rashid Al Kutāni]], sedata nell'autunno del 937 con l'intervento militare di [[Khalil ibn Ishaq al-Tamimi|Khalil ibn Ishaq]]. Il nucleo aghlabida è abbandonato dopo aver identificato nei pressi del porto, nelle adiacenze dell'arsenale, la nuova sede della cittadella fortificata degli emiri fatimidi, molto più difendibile nella ''civitas inferior'' perché parzialmente protetta dal mare.
Oltre alla Cappella Palatina, le parti di costruzione attribuita ai normanni sono la Torre Pisana, sede della stanza del Tesoro, e la Torre della Gioaria, che ospita al piano inferiore la sala degli Armigeri e al piano superiore, il cosiddetto "Piano parlamentare", la sala di re Ruggero decorata a [[mosaico]] e la sala dei Venti.
 
=== Epoca normanna ===
Al secondo piano del palazzo si trovano inoltre la ''Sala d'Ercole'', attuale luogo di riunione dell'Assemblea regionale siciliana, la Sala Gialla e la Sala dei Viceré.
[[File:0604 - Palermo - Cappella palatina - Iscrizione trilingue x orologio idraulico, 1142, re Ruggero - Foto Giovanni Dall'Orto, 28-Sept-2006.jpg|thumb|upright|Iscrizione trilingue (latino, greco-bizantino e arabo) a fianco della Cappella Palatina che commemora la costruzione di un ''horologium'' nel 1142, sotto re [[Ruggero II]].]]
I sovrani [[Normanni]] distinguevano il ''Castrum superius'' o ''Palatium novum'' posto sull'altura dal ''Castrum inferius'' o ''Palatium vetus'' ubicato a valle, insediandosi al loro arrivo presso quest'ultimo già dimora della corte araba. Il ''Parcus Vetus'' indicava l'insediamento del centro di potere arabo: l'aggettivo ''Vetus'' (''vecchio'', ''antico'', ''primitivo'', ''vetusto'') si estendeva tanto all'area, quanto alla dimora del primitivo accampamento. Quest'ultimo era divenuto residenza degli emiri e oggetto di conquista da parte delle armate normanne, che nell'assedio di Palermo piantarono nelle immediate adiacenze il loro campo base, prima di sferrare gli attacchi alla [[Kalsa]] e al [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]] fortificato. Infatti, dalla pianura alluvionale sud - orientale della costa, porta d'accesso alla città provenendo da est, contraddistinta dal [[Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi|Dattereto]] prossimo al fiume [[Oreto]] e al ''[[Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi#Castello di Yahya|Castello di Yahya]]'', partì la conquista della città <ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/palermo_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/#:~:text=Citt%C3%A0%20di%20origine%20fenicia%2C%20oggi,a%20N%20dal%20monte%20Pellegrino|titolo="Palermo" in Enciclopedia dell'Arte Medievale* {{!}} TRECCANI|sito=Treccani.it|lingua=ita|accesso=21-05-2022}}</ref>.
[[File:Palermo Palazzo dei Normanni BW 2025-04-29 09-58-59.jpg|thumb|upright|Monumento dello scultore [[Silvestre Cuffaro]] per i poeti della [[scuola poetica siciliana]] (1951), collocato presso la base della Torre Pisana.]]
Negli anni costruirono il castello a monte denominato ''Castrum superius'' dalle caratteristiche normanne, un centro complesso e polifunzionale che esprimeva tutta la potenza della monarchia, realizzando così una struttura di edifici. [[Roberto il Guiscardo]] lo ingrandì dotandolo della [[Cappella di Gerusalemme]],<ref name="ReferenceTF455" /><ref name="ReferenceB" /> mentre il [[gran Conte Ruggero]] edificò la [[#Torre Greca|Torre Greca]], oltre ai quartieri per opifici e armigeri.<ref name="Vincenzo Mortillaro-34" /><ref name="ReferenceE">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 18}}.</ref> Solo dopo la sua morte, la regina reggente [[Adelasia del Vasto]] e l'erede al trono si trasferirono da Messina, città che era servita da base ai Normanni per estendere il proprio dominio, a Palermo. Nella capitale gli [[Altavilla]] s'insediarono inizialmente nella residenza di ''[[Palazzo della Favara]],'' prima di trasferirsi nelle strutture del ''Palatium novum''.
 
Nel [[1132]] [[Ruggero II di Sicilia]] costruì la parte mediana del palazzo, l'amplissimo appartamento che oggi prende il suo nome (ovvero quella porzione d'edificio precedentemente destinato a opificio della seta), oltre alla Cappella Palatina<ref name="ReferenceC">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 19}}.</ref> e alla [[#Torre Joharia|Torre Joharia]].<ref name="ReferenceTF455" /> Il luogo di culto dedicato a [[San Pietro Apostolo]] soppiantò la primitiva moschea edificata sulle carceri e sulle segrete del palazzo.<ref name="ReferenceC" /> Da [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo I]] e [[Guglielmo II di Sicilia]] furono aggiunte le ali destinate ai servizi degli [[eunuchi]], secondo l'usanza araba, gli appartamenti delle [[Dama di corte|dame di corte]], delle matrone, delle fanciulle, dei servitori, l'[[harem]] e, nella parte settentrionale, venne aggregato il «serraglio degli schiavi»,<ref name="ReferenceD">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 20}}.</ref> assieme alle torri [[#Torre Pisana|Pisana]] o di ''Santa Ninfa'' e di [[#Torre Chirimbi|Chirimbi]].<ref name="ReferenceTF456">{{Cita|Tommaso Fazello|p. 456}}.</ref> Coeva è la realizzazione della «[[#Via Coperta|Via Coperta]]», un camminamento protetto che dalla [[#Torre Pisana|Torre Pisana]] e la [[#Sala Verde|Sala Verde]], attraverso la contrada della Guilla, conduceva al primitivo [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]] con meta finale la [[Cattedrale di Palermo|cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta]].<ref name="Vincenzo Mortillaro-34"/><ref name="ReferenceD"/>
Le sale sono collegate alla cosiddetta cripta da due scale laterali. La cripta è in realtà una chiesa di ispirazione bizantina costituita da un vano a pianta quadrata sottostante al presbiterio, suddiviso da due colonne di pietra e caratterizzato da un'ampia abside centrale e da due absidi laterali di dimensioni più contenute.
 
Questo castello, costruita dai normanni, assunse la denominazione di ''Palazzo dei Normanni'' solo in tempi recenti, polo destinato ben presto a diventare il centro della cultura e dell'arte europea tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIII secolo]].
[[Immagine:Cappella_Palatina.jpg|thumb|200px|left|Cappella Palatina, interno ]]
===La Cappella Palatina===
La '''Cappella Palatina''' è una [[basilica]] a tre navate dedicata ai santi [[San Pietro|Pietro]] e [[San Paolo di Tarso|Paolo]]. Fu fatta costruire per volere di Ruggero II e venne consacrata il [[28 aprile]] [[1140]] come chiesa della famiglia reale.
 
In questi sontuosi e raffinati ambienti, infatti, si sviluppò la più importante cultura europea dell'epoca: qui gli imperatori radunavano i più grandi scienziati e poeti, musicisti e pittori del tempo. All'interno del palazzo furono mantenuti gli opifici e i laboratori tessili per produrre manufatti di rara bellezza mantenendo la tradizione, le conoscenze, la cultura e il sapere introdotto dai dominatori orientali, ovvero la [[Zecca (moneta)|Zecca]], i laboratori di oreficeria ed il ''Tiraz'', e l'opificio per la manifattura di stoffe preziose. Adiacente al regio palazzo sorgeva la ''Galca'' (l'anello), il quartiere regio che si sviluppava verso est racchiuso fra mura e che ospitava edifici di vario tipo legati alla funzionalità della reggia.
Le tre navate sono separate da colonne in [[granito]] e [[marmo cipollino]] a [[capitello|capitelli]] compositi che sorreggono una struttura di [[Arco (architettura)|archi ad ogiva]]. Completa la costruzione la cupola, eretta sopra le tre [[abside|absidi]] del santuario. La cupola e il campanile originariamente erano visibili dall'esterno prima di venire inglobate nel Palazzo Reale in seguito alle costruzioni successive.
 
[[Muhammad al-Idrisi]] nel [[1150]], [[Ibn Jubayr]] nel [[1184]], e [[Ugo Falcando]] descrivono nelle loro opere le magnificenze e le vicende legate al palazzo. Il più rilevante degli episodi avvenuto negli anni [[1160]] - [[1161]] vede il Palazzo Reale teatro della ''rivolta dei baroni'' maturata in seguito alla congiura ordita da [[Matteo Bonello]], durante la quale le sale della reggia furono saccheggiate e date alle fiamme con la distruzione di un insostituibile patrimonio librario e artistico.
La cupola, il [[transetto]] e le absidi sono interamente decorate nella parte superiore da mosaici [[Costantinopoli|bizantini]], tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti il [[Gesù|Cristo]] Pantocratore benedicente, gli evangelisti e scene bibliche varie. I mosaici di datazione più antica sono quelli della cupola, risalenti alla costruzione originaria del [[1143]].
 
=== Epoca svevo - angioino - aragonese ===
Il soffitto in [[legno]] della navata centrale e le travature della altre navate sono decorate con intagli e dipinti di stile arabo. In ogni spicchio sono presenti stelle lignee con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte [[Islam|islamica]].
Al [[1194]] risale il saccheggio della reggia voluto da [[Enrico VI di Svevia]], il quale utilizzò cento muli per trasportare tutto l'oro e gli oggetti preziosi in essa custodita.<ref>Erano favolosi i tesori custoditi nel Palazzo Reale. Basti pensare alla dote di [[Adelasia del Vasto]] per il matrimonio con [[Baldovino I di Gerusalemme]]. La squadra navale che la accompagnava era imponente, composta da 11 navi da guerra e mercantili carichi di soldati, tra i quali 500 arcieri saraceni, il cui valore era famoso in tutto l'occidente, viveri e mercanzie, oltre all'inestimabile tesoro personale della contessa.</ref> Con gli [[Hohenstaufen|Svevi]], la struttura fu sede delle Scienze e delle Lettere, elogiata da [[Dante Alighieri]].<ref name="ReferenceD"/> Con [[Federico II di Svevia]] e il figlio [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]] furono mantenute nel palazzo le attività di governo, amministrative e di cancelleria, mentre quelle letterarie furono distaccate a [[Palazzo della Favara]], luogo deputato ad ospitare la [[scuola poetica siciliana]].
 
Nel 1269 per il palazzo cominciò una fase di decadenza. Spoglio delle macchine da guerra, mostrò tutta la sua vulnerabilità durante i moti dei [[Vespri Siciliani]] culminati nel [[1282]] con le sommosse inserite nel contesto delle [[Guerre del Vespro]]: il popolo palermitano in rivolta espugnò, depredandolo ancora una volta. Scacciati gli [[angioini]], [[Pietro III d'Aragona]] si trasferì nel palazzo dimorandovi appena tre anni.
Danneggiata dal terremoto del settembre [[2002]] fu sottoposta a restauri, conclusi nel luglio [[2008]].
 
Dopo l'espulsione degli Angioini nel 1282, la dinastia aragonese propese per dimorare allo [[Palazzo Chiaramonte-Steri|Steri]] o ''Hosterium Magnum'' confiscato alla famiglia [[Chiaramonte]]. Fra gli aragonesi fu sede di [[Ventimiglia (famiglia)#Ventimiglia, conti di Geraci|Francesco II Ventimiglia]], nominato signore perpetuo della capitale siciliana nel [[1353]]. Il 16 febbraio [[1361]] s'insediò [[Federico IV d'Aragona]], con i titoli di capitano e giustiziere, castellano del palazzo e di [[Castello a Mare (Palermo)|Castellammare]].
[[File:0564 - Palermo - Palazzo dei Normanni, facciata principale - Foto Giovanni Dall'Orto, 28-Sept-2006.jpg|thumb|200px|La Torre Pisana di Palazzo dei Normanni]]
Risalgono al [[1340]] le prime notizie di guasti dovuti ad un rovinoso crollo che determinarono il progressivo spopolamento della reggia. Il sito non suscitava più particolare interesse per motivi logistici e di sicurezza, e ad essa si preferì la residenza di [[Castello a Mare (Palermo)|Castellammare]]. Il lento abbandono avvenne a partire dagli inizi del [[XV secolo]], periodo in cui Palazzo Regio e strutture limitrofe furono utilizzati come cava da cui trarre materiale edilizio utilizzato per la costruzione di luoghi di culto o cimiteri.
 
===La stanzaEpoca dispagnola re Ruggero===
[[File:Palermo-Castle-bjs-1.jpg|thumb|250px|Prospetto rinascimentale.]]
[[File:"Hier residierten die normannischen Könige Siziliens." 04.jpg|thumb|250px|Logge e piano parlamentare]]
[[File:"Hier residierten die normannischen Könige Siziliens." 06.jpg|thumb|150px|Scalone rosso]]
 
Nonostante la pressoché totale devastazione, la cimatura e demolizione di alcune torri, il Palazzo Reale, pur mantenendo solo il suo ruolo difensivo, non rimase disabitato, ma fu sede del [[Inquisizione in Sicilia|Tribunale della Santa Inquisizione]] tra il 1513 e il 1553. Nel 1549 [[Tommaso Fazello]] offre una descrizione della situazione disastrosa in cui versava al punto che era possibile scorgere la Cappella Palatina attraverso le rovine.
La stanza di re Ruggero, che si trova all'interno della ''Torre Pisana'', è anch'essa caratterizzata da una decorazione a mosaico risalente al [[XII secolo]].
 
Il palazzo tornò a occupare un ruolo importante nella seconda metà del [[XVI secolo]] quando i viceré [[Spagna|spagnoli]] lo elessero a propria residenza, abbandonando il [[Palazzo Chiaramonte-Steri]]<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 35}}.</ref> o ''Hosterium Magnum''. Per contro il [[Inquisizione|Tribunale dell'Inquisizione]] si trasferì nelle strutture di [[Castello a Mare (Palermo)|Castellammare]]. Furono poste in essere iniziative che modificarono radicalmente l'aspetto originario del complesso:
Le decorazioni dei mosaici rappresentano scene di carattere aulico e venatorio con grande dedizione nell'esecuzione degli animali tra cui, oltre i mitilogici [[centauro|centauri]] appaiono - [[leopardo|leopardi]], [[Pavo cristatus|pavoni]], [[Cervus elaphus|cervi]], [[Cigno (uccello)|cigni]] - sullo sfondo di una vegetazione di alberi e palme. Le rappresentazioni dai canoni sontuosi ma con accenti di rigidità, delineano la chiarissima matrice greco-bizantina dell'opera.
* [[1517]] Con l'avvicendamento al trono del [[Regno di Sicilia]] tra [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando II d'Aragona dei Trastámara]] e [[Carlo V d'Asburgo]] è [[Viceré di Sicilia#Viceré di Carlo V di Sicilia (1516-1556)|Ettore Pignatelli]], conte e duca di Monteleone, il primo viceré ad insediarsi nel sito.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pag. 26 e 29}}.</ref>
La volta della sala risale invece al periodo successivo di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]], come testimoniato dalla rappresentazione dell'aquila [[Svevi|sveva]].
* [[1536]], [[Ferrante I Gonzaga]], nell'ambito delle opere di potenziamento dell'intero sistema difensivo della città convocò l'ingegnere bergamasco [[Antonio Ferramolino]] che si era già occupato delle fortificazioni del Palazzo, ma è nel 1553, dopo il trasferimento allo Steri del Tribunale della Santa Inquisizione, che si iniziarono le demolizioni e le nuove costruzioni.
* [[1550]], [[Juan de Vega]] effettuò un primo restauro, fu predisposta la demolizione della [[#Torre Greca|Torre Rossa]].<ref name="ReferenceF">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 22}}.</ref>
* [[1560]] [[Juan de la Cerda]], IV duca di Medinaceli avviò i lavori per la costruzione del [[#Sala d'Ercole|Salone del Parlamento]], ambiente perfezionato da [[Francesco Ferdinando d'Avalos]], VII marchese di Pescara.<ref name="ReferenceG">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 31}}.</ref>
* [[1567]], [[García Álvarez de Toledo y Osorio]], predispose la risistemazione dei vani intorno alla chiesa, l'ampliamento delle scuderie, la costruzione di nuove stalle.
* [[1580]], [[Marcantonio Colonna]], duca di Tagliacozzo (insediamento: 24 aprile 1577 - 1584), promosse la realizzazione del camminamento tra la reggia e [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]]. Nel [[1598]], gli uffici per l'amministrazione della giustizia ordinaria ''[[Tribunale|Regia Magna Curia]]'', furono trasferiti in questa sede provenienti da [[Palazzo Chiaramonte-Steri]].<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume secondo|pag. 29}}.</ref>
* [[1600]], [[viceré di Sicilia#Viceré di Filippo II di Sicilia (1598-1621)|Bernardino de Cardenas y Portugal]], duca di Maqueda, realizzò il cortile porticato che ospitava la [[Deputazione del Regno]] istituita da [[Alfonso V d'Aragona]].<ref name="ReferenceL">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 30}}.</ref>
* [[1616]], Juan Gaspar Fernández Pacheco y Zúñiga, V marchese di Vigliena, V duca d'Escalona definì la parte centrale dell'ala est dotandola di un elegante prospetto in stile rinascimentale e un patio interno.<ref name="ReferenceH">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 23}}.</ref>
* [[1620]] 23 maggio, [[Viceré di Sicilia#Viceré di Filippo II di Sicilia (1598-1621)|Francìsco Ruiz de Castro Andrade y Portugal]], conte di Castro, VIII conte di Lemos e duca di Taurisano decretò la demolizione del tempio bizantino di [[Chiesa di Santa Maria dell'Itria (Palermo)|Santa Maria dell'Itria detta «la Pinta»]] nel quadro di moderni sviluppi urbanistici<ref name="ReferenceI">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 25}}.</ref><ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 65}}.</ref> e del potenziamento del sistema difensivo della reggia.
* [[1637]], Il [[Viceré di Sicilia#Viceré di Filippo III di Sicilia (1621-1665)|presidente del Regno]] [[Luigi Guglielmo I Moncada|Luigi Moncada]], [[ducato di Montalto|duca di Montalto]], adeguò l'antico deposito delle munizioni, trasformandolo in sala delle udienze estive del Parlamento,<ref>[http://www.federicosecondo.org/it/tour-monumentale/sala-duca-di-montalto.html Sala Duca di Montalto] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160416055332/http://www.federicosecondo.org/it/tour-monumentale/sala-duca-di-montalto.html |data=16 aprile 2016 }}</ref> arricchendolo d'affreschi, opere dei più celebrati artisti dell'epoca come [[Vincenzo La Barbera]], [[Giuseppe Costantino (pittore)|Giuseppe Costantino]], [[Pietro Novelli]] e [[Gerardo Astorino]]. Per tale motivo gli ambienti comunicanti assunsero la denominazione di [[#Sala Duca di Montalto|Sala Duca di Montalto]]. Il cortile colonnato noto col nome di ''Galleria'' con la sede principale per i giudici e i presidenti della Gran Corte Civile e Criminale.
* [[1648]], Per ordine del cardinale [[Teodoro Trivulzio (cardinale)|Teodoro Trivulzio]] [[Viceré di Sicilia#Viceré di Filippo III di Sicilia (1621-1665)|viceré di Sicilia e presidente del Regno]], la chiesa della Pinta<ref name="ReferenceI"/> insieme alla [[#Chiesa di Santa Barbara la Soprana|chiesa di Santa Barbara la Soprana]] e [[#Chiesa di San Giovanni la Calca|chiesa di San Giovanni la Calca]], furono abbattute per fare posto a due grossi bastioni posti a difesa del Palazzo Reale. Bastioni di San Pietro.
* [[1649]], Il cardinale [[Teodoro Trivulzio (cardinale)|Teodoro Trivulzio]] in seguito ai tumulti causati dalla rivolta antispagnola aggiunse due baluardi muniti d'artiglieria<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|p. 24}}.</ref> perfezionati da [[Giovanni d'Austria]] nel 1650.<ref name="ReferenceI"/>
* [[1696]], [[Pedro Manuel Colón de Portugal]] dispose la copertura del camminamento tra reggia e [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]].
 
=== Epoca savoiarda ===
==Galleria==
Per l'ingresso in città e la cerimonia d'incoronazione di [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] e [[Anna Maria di Borbone-Orléans]], la vigilia di Natale del 24 dicembre 1713, il palazzo è preventivamente approntato per ospitare i reali. I lavori ed il perfezionamento degli appartamenti trova il maggior intervento nel restauro della ''Sala dei Venti''.
<gallery>
Immagine:Palermo-Castle-bjs-1.jpg|La parte [[arte rinascimentale|rinascimentale]]
Immagine:Palermo-Porta-Nuova-bjs-1.jpg|La Porta Nuova
Immagine:Royal palace palermo.jpg|La cripta
</gallery>
 
=== Epoca borbonica ===
==Voci correlate==
[[File:RogerReceivingTheKeysOfPalermo.JPG|thumb|left|''Ruggero di Sicilia e Roberto il Guiscardo ricevono le chiavi di Palermo''. Sala Gialla, affresco di [[Giuseppe Patania]].]]
Gli appartamenti reali subiscono un'ulteriore rimodulazione nel 1735 per l'arrivo, la visita e l'incoronazione di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]].<ref name="ReferenceL"/> Fu edificata la ''Scala Rossa'', uno scalone monumentale di raccordo posto presso il colonnato del ''Cortile Maqueda''. Venute meno le esigenze difensive è compiuta la riduzione o demolizione dei bastioni orientali per l'adeguamento della piazza al livello del Cassaro e altrove, la loro trasformazione in giardini pensili. Il varco della cortina rinascimentale è definitivamente attrezzato come principale porta carraia e portale d'ingresso, il ''Portale di San Michele'' è ulteriormente ingrandito. Si edificò una nuova cavallerizza e si rinnovò l'antica. Si costruirono idonee strade d'accesso e carrettere interne. Internamente fu eseguito l'ingrandimento degli appartamenti destinati al sovrano, il rinnovamento degli infissi e delle vetrate, l'apparato decorativo in affreschi approntato dal pittore [[Olivio Sozzi]]. Restauri e miglioramenti di tutti gli appartamenti reali e delle strutture dell'intero complesso.<ref name="Diari di Gioacchino di Marzo">Pagina 266 e 267, [[Gioacchino di Marzo]], "''Diari della città di Palermo dal secolo 16 al secolo 19''" [https://books.google.it/books?id=1LFSAAAAcAAJ], Volume IX, Palermo, Luigi Pedone Laurel Editore, 1871.</ref>
Anche i Borboni delle Due Sicilie con [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando III]] fecero ristrutturare il palazzo che visse la stagione di maggiore operosità, dopo la fase cinquecentesca, in virtù della permanenza della Corte Borbonica: infatti i sovrani, fuggiti nel 1806 con la conquista di Napoli da parte di [[Napoleone Bonaparte]], si rifugiarono a Palermo. Il [[#Sala d'Ercole|Salone del Parlamento]] fu adibito all'esposizione della preziosa Quadreria di Capodimonte e il monarca decise di fare affrescare nuovamente le pareti e la volta della sala, affinché il salone presentasse "''... uno stile più elegante e più grandioso''". Il ciclo di affreschi raffigurante l{{'}}''Apoteosi di Ercole'' di [[Giuseppe Velasco]]<ref name="ReferenceG"/> sostituì ''La Maestà Regia, protettrice delle Scienze e delle Belle Arti'' commissionato da [[Francesco d'Aquino]], principe di Caramanico nel [[1787]].<ref name="ReferenceG"/>
 
Altri interventi decorativi abbellirono le sale di rappresentanza, i corridoi degli appartamenti del re e della regina al piano nobile durante la loro permanenza stabile dal [[1806]] al [[1815]].<ref name="ReferenceA"/> In occasione dei [[Rivoluzione siciliana del 1848|moti rivoluzionari del 1848]] furono abbattuti dal popolo in tumulto i bastioni di Santa Maria e San Michele, la dimora fu saccheggiata e fu distrutta gran parte del mobilio, arredi velocemente ripristinati.
 
=== Epoca contemporanea ===
[[File:Sommer, Giorgio (1834-1914) & Behles, Edmond (1841-1924) - n. 0505 - Palermo - Palazo reale e Statua di Carlo III.jpg|thumb|250px|[[Stereofotografia]] del prospetto est della fine dell'800]]
Dopo l'[[Unità d'Italia]] fece parte dei beni del comando dei Corpi dell'Esercito e in occasione dell'[[Esposizione Nazionale#1891: Palermo|esposizione nazionale]] del [[1891]] - [[1892]] furono rinnovati gli arredi degli appartamenti reali. Nel 1919 si delineò la possibilità di utilizzare il Palazzo come sede di accademie e nel 1923 fu destinato ad accogliere gli uffici della [[Soprintendenze#Sicilia|Soprintendenza ai monumenti]], alcuni Istituti universitari, la [[Accademia di belle arti di Palermo|Real Accademia di Scienze Lettere e Arti]], la Biblioteca Filosofica, il [[Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè]], il Museo Nazionale e l'alloggio del Prefetto. Furono mantenuti per uso della casa reale alcuni appartamenti. Nel 1921 è stata acquisita la proprietà da parte del governo.
 
Negli anni '30 del '900 furono portati avanti dei restauri da parte del sovrintendente ai monumenti Francesco Valenti, poi proseguiti da Mario Guiotto, che hanno riportato in luce alcune strutture normanne.<ref>Rosario La Duca, ''Il palazzo dei Normanni'', Flaccovio, 1998, p. 7.</ref>
 
Nell'agosto 1943 fu requisito dalle [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]]. Poco dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] nel [[1946]], ebbero inizio i primi saggi archeologici volti a comprendere l'eventuali preesistenze al palazzo, ovvero le stratificazioni di manufatti e insediamenti anteriori alla costruzione normanna.
 
Nel 1947 gli enti che lo occupavano furono trasferiti in altri immobili e fu denominato ''Palazzo dei Normanni''. Nell'aprile [[1947]] divenne sede dell'[[Assemblea Regionale Siciliana]]. Dal 1976 al 1981 furono eseguiti lavori di trasformazione in alcuni piani del palazzo, curati da Rosario La Duca.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/10/26/quando-curo-il-restauro-di-palazzo-dei.html quando curò il restauro di palazzo dei normanni - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Dopo il [[Terremoti in Sicilia#XX secolo e recenti|terremoto del 2002]] che ha danneggiato alcuni interni, sono stati effettuati dei restauri sugli affreschi di Sala d'Ercole.
 
Attualmente è la sede del Parlamento regionale, e ospita la Parrocchia S. Pietro Apostolo - Cappella Palatina e l'[[Osservatorio astronomico di Palermo]], mentre l'ala di collegamento a [[porta Nuova (Palermo)|porta Nuova]] è sede del Comiliter, il [[Comando militare autonomo della Sicilia|Comando militare territoriale della Sicilia]].
 
== Esterno ==
[[File:Palazzo Normanni, vista, Palermo.jpg|thumb|right|Visuale da via Vittorio Emanuele]]
 
L'aggregato degli edifici assume la forma di una forcella capovolta, i due bracci meridionali della biforcazione intersecano i manufatti della [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]] che originano due grandi cortili interni. Molteplici stili si fondono sugli svariati ordini e sulle numerose sfaccettature delle varie prospettive. Gli stili romanico, bizantino, arabo, normanno, neogotico, chiaramontano, rinascimentale, barocco, miscelano elementi come strombature, nervature, oculi, rilievi, archi, ogive, bugnato, monofore e finte bifore, tufo combinato con tarsie di lava, intrecci, pietra viva, modanature, merlature, marcapiani, archi, timpani dal forte impatto sensoriale ed emotivo.
 
Delle quattro torri normanne originarie: la [[#Torre Greca|Greca]], la [[#Torre Chirimbi|Chirimbi]], la [[#Torre Pisana|Pisana]], la [[#Torre Joaria|Joaria]], oggi rimangono solo le ultime due, di forma quadrangolare<ref>{{Cita web |url=http://artemedia.neomedia.it/?pag=scheda.php&id=34 |titolo=Artemedia<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=4 gennaio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150104025445/http://artemedia.neomedia.it/?pag=scheda.php&id=34 |dataarchivio=4 gennaio 2015 |urlmorto=sì }}</ref> coeve alla Cappella Palatina.
 
=== Prospetti ===
[[File:PdN PA 21 03 2014.jpg|thumb|Prospetto nord.]]
[[File:SGC (Palermo) 16 07 2019 40.jpg|thumb|Prospetto ovest.]]
* '''Prospetto Nord'''. L'ala dell'edificio è delimitata da Porta Nuova, nuovo varco d'accesso costruito da [[Carlo V]] per celebrare la [[Conquista di Tunisi (1535)|Conquista di Tunisi]] in sostituzione dell'antica porta denominata ''Bab ar ryad'' o ''[[Porta dei Giardini|Porta dei giardini]]''. Via Vittorio Emanuele o Cassaro col prolungamento di Corso Calatafimi separa i due mandamenti, nello specifico distingue l'[[Palazzo Reale o Albergaria|Albergaria]] dal [[Monte di Pietà o Seralcadi]]. Con la graduale trasformazione della Galca (''Jalca''),<ref name="ReferenceTF459"/> e la fusione di essa al resto della città, la [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Palermo)|chiesa di Santa Maria Maddalena]], vicinissima a Porta Nuova, venne a trovarsi inglobata nel quartiere di San Giacomo dei Militari o degli Spagnoli, la cui vasta area estesa dal Cassaro al Papireto, fin dal 1622 era stata utilizzata dalle truppe spagnole di stanza in città per il presidio e la difesa della reggia.
* '''Prospetto Est'''. Il palazzo prospetta su [[Piazza del Parlamento]], che a sua volta si fonde con [[Piazza della Vittoria (Palermo)|Piazza Vittoria]] e il parco di [[Villa Bonanno]], le tre aree costituivano il primitivo ''Piano di Palazzo''. Sulla [[#Torre Pisana|Torre Pisana]] si ammira l'originaria facciata del periodo normanno decorata con arcate strombate e cieche. Più a sud, la facciata in stile rinascimentale che occupa buona parte dell'intero prospetto. Al centro è un grande portale che costituisce l'ingresso principale. L'ala rinascimentale ospita al piano inferiore la [[#Sala degli Armigeri|Sala degli Armigeri]] e al piano superiore il cosiddetto [[#Piano parlamentare|Piano parlamentare]] ove sono ubicate la [[#Sala d'Ercole|Sala d'Ercole]], attuale aula parlamentare dell'Assemblea regionale siciliana, la [[#Sala Gialla|Sala Gialla]], la [[#Sala Rossa|Sala Rossa]], la [[#Sala Verde|Sala Verde]] e la [[#Sala dei Viceré|Sala dei Viceré]].
* '''Prospetto Sud'''. Su Via del Bastione e sul lato ovest di [[Piazza Indipendenza (Palermo)|Piazza Indipendenza]] parti dell'edificio poggiano su possenti fondamenta sopra il livello della strada fronteggiando la ricostruita [[Chiesa di Santa Maria dell'Itria (Palermo)|chiesa di Santa Maria dell'Itria detta «la Pinta»]].
* '''Prospetto Ovest'''. Su [[Piazza Indipendenza (Palermo)|Piazza Indipendenza]] si apre l'accesso carraio, di fronte [[Palazzo d'Orleans]], sede della [[presidente della Regione Siciliana|presidenza della Regione siciliana]].
 
=== Cortili ===
[[File:Avesalom palatina.jpg|thumb|Mosaici esterni nella Palatina, nel cortile Maqueda]]
Sono presenti più cortili interni, due di essi provvisti di logge e portici:
*il [[#Cortile Maqueda|Cortile Maqueda]], interamente porticato con due ordini di logge di stile rinascimentale;
*il [[#Cortile della Fontana|Cortile della Fontana]], posto ad un livello superiore rispetto al primo. I vari livelli sono collegati tra loro da scaloni monumentali.
 
Il Cortile Maqueda è il crocevia dei principali ambienti, ali e manufatti:
* sotto il livello del patio sono ricavate le [[#Sala Duca di Montalto|Sale del duca di Montalto]], oggi sedi di mostre ed esposizioni, da cui si accede a loro volta agli scavi sotterranei;
* dal patio si accede alla [[Cappella Palatina (Palermo)#Chiesa ipogea|chiesa di Santa Maria delle Grazie]];
* al primo livello è posto l'ingresso alla [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]].
 
===Le torri===
[[File:0564 - Palermo - Palazzo dei Normanni, facciata principale - Foto Giovanni Dall'Orto, 28-Sept-2006.jpg|thumb|right|La ''Torre Pisana''.]]
==== Torre Pisana ====
Il [[mastio]], altrimenti noto come ''Torre Santa Ninfa'' era una costruzione destinata alla custodia dei tesori, manufatto edificato da [[Guglielmo II di Sicilia]].<ref name="ReferenceE"/> Secondo la tradizione, in epoca sveva con Federico II, la torre era probabilmente uno dei luoghi di riunione della [[scuola poetica siciliana]] ed ambiente frequentato dallo stesso sovrano. Il viceré [[Francesco d'Aquino di Caramanico]] fece realizzare nel 1790 l'[[Osservatorio astronomico di Palermo|osservatorio astronomico]].<ref name="Vincenzo Mortillaro-36"/><ref name="ReferenceE"/>
 
Esternamente appare priva di decorazioni, ma è lecito supporre dalle tracce visibili che, nelle zone in cui furono aggiunti dei soppalchi dagli spagnoli, fosse interamente mosaicata probabilmente con scene di battaglie, seguendo canoni che imponevano una forte simmetria tra le scene raffigurate. Comprendeva la [[#Stanza dei Tesori|Stanza dei Tesori]], con doppia porta d'accesso, circondata da camminamenti di ronda coperti da volte maestose e le quattro giare murate nel pavimento che potevano contenere innumerevoli pezzi di monete d'oro.
 
La facciata orientale è il risultato di un importante intervento di restauro di ripristino neogotico dell'architetto [[Nicolò Puglia]] nel [[1835]].<ref>P. Palazzotto, Teoria e prassi dell'architettura neogotica a Palermo nella prima metà del XIX secolo, in Gioacchino Di Marzo e la Critica d'Arte nell'Ottocento in Italia, atti del convegno (15-17 aprile 2003), a cura di S. La Barbera, Palermo 2004, pp. 225-237</ref> Lo stesso Puglia fu l'autore del progetto di decorazione neogotica dei prospetti occidentali intorno al 1842. Gli interni comprendono nel piano parlamentare la Sala di Federico, la [[#Sala Cinese|Sala Cinese]] e la [[#Sala Pompeiana|Sala Pompeiana]], della prima metà dell'Ottocento, decorate con pitture di [[Giuseppe Patania]] e [[Giovanni Patricolo]], ambienti che costituivano gli appartamenti privati della regina [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina di Borbone]]. Esternamente, alla base della Torre Pisana, si trova un bassorilievo dedicato ai poeti della [[scuola poetica siciliana]], opera dello scultore [[Silvestre Cuffaro]] risalente al [[1951]].<ref>[[Vittorio Sgarbi]] e Paolo Ferruzzi, ''Vigorose impronte'', Falcone editore, 2006</ref>
 
==== Le altre torri ====
* '''Torre Joharia'''. ''Torre Joharia'' o ''Torre Gioaria'' - dall'arabo ''aljawhariyya'', ingioiellata - altrimenti conosciuta come ''Torre del Tesoro'', eretta da [[Ruggero II di Sicilia]].<ref name="ReferenceE"/> Presenta la maggior quantità di ornamenti, risplendente per la magnificenza delle più svariate decorazioni, il re era solito frequentare per gli abbandoni all'ozio e alla quiete. Il livello inferiore è occupato dalla [[#Sala degli Armigeri|Sala degli Armigeri]]. Al piano superiore è ubicata la [[#Sala dei Venti|Sala dei Venti]], ad est si accede alla [[#Sala di Ruggero|Sala di Ruggero]].
* '''Torre Chirimbi'''. ''Torre Chirimbi'' o ''Torre Carimbri'', edificata da re [[Guglielmo I di Sicilia]].<ref name="ReferenceE"/> Demolita.
* '''Torre Greca'''. ''Torre Greca'' o ''Torre Rossa'', detta anche ''Torre Kemonia'' per la posizione, costruzione fatta edificare in mattoni di laterizi da maestranze greche, da cui il nome, sul prospetto meridionale per volere del [[Gran Conte Ruggero]].<ref name="ReferenceE"/> Nel 1550 il [[viceré di Sicilia]] [[Juan de Vega]] la demolì per effettuare un restauro.<ref name="ReferenceTF455"/><ref name="ReferenceF"/>
 
== Interno ==
=== Piano Parlamentare ===
Al secondo livello del Loggiato di Cortile Maqueda è permesso l'accesso al Piano Parlamentare che, attraverso il Corridoio Mattarella, consente il percorso fra gli ambienti degli appartamenti reali - secondo le note documentali, gli appartamenti della regina e del principe ereditario - ubicati nel plesso rinascimentale, mentre [[#Sala dei Venti|Sala dei Venti]] e [[#Sala Ruggero|Sala Ruggero]] sono dislocati nella [[#Torre Joaria|Torre Joaria]].
 
* [[#Corridoio Mattarella|Corridoio Mattarella]], [[#Sala d'Ercole|Sala d'Ercole]], [[#Sala dei Viceré|Sala dei Viceré]] o ''Transatlantico'', [[#Ex appartamenti reali|Sala ex Presidenti]], [[#Ex appartamenti reali|Sala Pompeiana]] o ''Salotto Regina Carolina'', [[#Ex appartamenti reali|Sala Gregorietti]], [[#Ex appartamenti reali|Sala Cinese]] o ''Sala Lettura'', [[#Ex appartamenti reali|Salottino Savoia]], [[#Ex appartamenti reali|Salottino del Monetario]], Sala di Federico, [[#Ex appartamenti reali|Salottino del Presidente]], [[#Sala dei Venti|Sala dei Venti]], [[#Sala Ruggero|Sala Ruggero]], [[#Ex appartamenti reali|Sala della Preghiera]], [[#Ex appartamenti reali|Sala dei Paesaggi Siciliani]], [[#Ex appartamenti reali|Sala Bianca]] o ''Sala Stampa'', [[#Sala Rossa|Sala Rossa]], [[#Sala Gialla|Sala Gialla]] o ''Salone da Ballo'', Sala Verde.
 
==== Corridoio Mattarella ====
Ambiente di collegamento degli ambienti della primitiva ''Galleria''. All'ingresso è collocato il quadro, olio su tela, opera del pittore siciliano [[Giuseppe Sciuti]] del [[1901]] raffigurante l{{'}}''Allegoria dell'agricoltura, dell'industria e dell'economia'', lungo il percorso è presente una grande statua in bronzo raffigurante ''Archimede'', opera dell'artista palermitano [[Benedetto Civiletti]], eseguita nel 1893 su commissione di re Umberto I. Un altro acquisto del sovrano all'Esposizione Nazionale di Palermo del [[1891]] è un olio su tela raffigurante la ''Battaglia di Dogali'', opera firmata dal pittore romano [[Cesare Biseo]] del [[1887]].
 
==== Sala d'Ercole ====
[[File:"Hier residierten die normannischen Könige Siziliens." 09.jpg|thumb|280px|upright|''Sala d'Ercole'', l'aula parlamentare.]]
''Sala del Parlamento'' conosciuta come ''Sala d'Ercole''<ref name="Vincenzo Mortillaro-36"/> precedentemente salone delle feste dei Borbone. Oggi vi si riuniscono i membri del [[Parlamento siciliano]].
 
Nel [[1799]] [[Giuseppe Velasco]],<ref name="Vincenzo Mortillaro-36"/> pittore figurista, su commissione di [[Ferdinando III di Borbone]] decorò a tempera le pareti della sala con alcune tra le dodici ''[[Fatiche di Ercole]]''.<ref>[http://www.federicosecondo.org/it/eventi/153-scoprire-gli-arredi-del-palazzo-reale-di-palermo.html Scoprire gli arredi del Palazzo Reale di Palermo<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151026223140/http://www.federicosecondo.org/it/eventi/153-scoprire-gli-arredi-del-palazzo-reale-di-palermo.html |data=26 ottobre 2015 }}</ref> Sulla volta si ammirano: la ''Nascita di Ercole'', la scena ''Ercole si dà la morte facendosi bruciare su una pira ardente'' e la monumentale ''Apoteosi'' dell'eroe mitologico greco. Le decorazioni a ''[[grottesca]]'' e le ''[[candelabra]]'' in stile neoclassico pompeiano furono dipinte dal pittore ornatista [[Benedetto Codardi]].
Nell'ambiente si riuniscono dal 1947 i deputati dell'[[Assemblea Regionale Siciliana]], i quali costituiscono l'organo legislativo della regione.
 
Ha la funzione di anticamera al ''Salone d'Ercole'' la ''Sala di Archimede''. La sala prende il nome dall'omonima statua, ed è ricavata negli antichi ambienti medievali che collegavano lo scalone d'onore alla cinquecentesca ''Sala dei Parlamenti''.
 
==== Sala dei Viceré ====
Il nome dell'ambiente deriva dalla presenza di 21 ritratti collocati alle pareti raffiguranti rispettivamente: [[viceré di Sicilia]], [[luogotenenti]] e Presidenti del [[Regno di Sicilia]] e delle [[Due Sicilie]].<ref name="Vincenzo Mortillaro-36">{{Cita|Vincenzo Mortillaro|p. 36}}.</ref> Altrimenti noto come ''Transatlantico''.
[[File:+ Residenz der normannischen Könige in Palermo. 08.jpg|thumb|left|280px|La sala dei Viceré]]
Alla stessa stregua delle raccolte di [[Palazzo della Ribeira|Paço da Ribeira]] di [[Lisbona]], del [[Monastero de las Descalzas Reales]] di [[Madrid]], del [[Palacio del Real de Valencia|Palacio del Real]] di [[Valencia]], del [[Real Alcázar di Madrid]], del [[monastero dell'Escorial]] di [[Madrid]], di [[Palazzo Reale di El Pardo]] di [[Madrid]], di [[Museo di Giovio a Borgovico|Villa Gallia]] di [[Paolo Giovio]] a [[Como|Borgovico]], di [[Palazzo di Margherita d'Austria]] di [[Malines]], della residenza di [[Binche]], anche i viceré e i governatori della [[casa d'Asburgo]] iniziarono ad arredare, a partire dalla fine del [[XVI secolo]] le gallerie del [[Palazzo Reale (Napoli)|palazzo reale]] di [[Napoli]] e Palermo.<ref name="ReferenceZ">Spunti e località tratti da "''Le Gallerie cartacee dei ritratti dei viceré e governatori spagnoli in Italia (XVI-XVII secolo)''" [https://www.academia.edu/7695229].</ref>
[[File:Galeria de Palermo.jpg|miniatura|La ''Galleria di Palazzo'' così come si presentava nel 1686. I ritratti dei [[Viceré di Sicilia|viceré]] risultano dispersi.<ref>{{Cita web|url=https://enbach.eu/en/content/le-gallerie-cartacee-dei-ritratti-dei-vicere-e-governatori-spagnoli-italia-xvi-xvii-secolo|titolo=Le gallerie cartacee dei ritratti dei viceré e governatori spagnoli in Italia (XVI-XVII secolo)* {{!}} ENBaCH|sito=enbach.eu|lingua=en|accesso=2022-02-09}}</ref>]]
La disposizione dei ritratti all'interno della galleria operata dal [[Manuel de Benavides y Aragón]], conte di Santisteban, risale ai tempi del [[viceré di Sicilia#Viceré di Filippo II di Sicilia (1598-1621)|Bernardino de Cardenas y Portugal]], duca di Maqueda, e annoverava trentasette ritratti di viceré, da [[Viceré di Sicilia#Viceré di Ferdinando II di Aragona (1479-1516)|Fernando de Acuña y de Herrera]], conte di Buendía, fino allo stesso Manuel de Benavides y Aragón.<ref name="ReferenceZ"/>
 
Probabilmente fu sostituita l'originale decorazione degli inizi del [[XVII secolo]], come ci suggerisce la descrizione della cerimonia
per le nozze di donna [[Giovanna d'Austria]], figlia di [[Giovanni d'Austria]] e nipote di [[Carlo V d'Asburgo]], con [[Branciforte|Francesco Branciforte]], principe di Pietraperzia.<ref name="ReferenceZ"/> Più tardi nel [[1640]] l'ambiente presentava un ciclo di affreschi raffigurante le ''Storie della vita di San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio di Padova'', opere realizzate da [[Pietro Novelli]],<ref name="Vincenzo Mortillaro-34"/> i cui frammenti superstiti, trasferiti su tela, sono custoditi nella [[Palazzo Abatellis|Galleria regionale di Palazzo Abatellis]]. Fra le poche raffigurazioni d'epoca della Galleria, la tavola inserita nel codice illustrato "''Teatro Geografico antiguo y moderno del Reyno de Sicilia''", completato il 1 maggio del 1686 che mostra la sala della galleria ai tempi del viceré conte di Santisteban.<ref name="ReferenceZ"/><ref>"''Teatro Geografico antiguo y moderno del Reyno de Sicilia''", Biblioteca del Ministerio de Asuntos Exteriores y Cooperación, Madrid, 1686.</ref>
 
La cerimonia d'incoronazione di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] a Palermo del 1735 documentata da [[Antonio Mongitore]], contempla nella Galleria i ritratti dei [[Sovrani di Sicilia|sovrani siciliani]] da [[Ruggero II]] a [[Carlo II di Spagna|Carlo II]], mentre relega i ritratti dei viceré asburgici nelle restanti sale del palazzo. Il nobile palermitano [[Francesco Maria Emanuele Gaetani]], marchese di Villabianca, riporta che i ritratti delle anticamere sono gli originali raccolti da Manuel de Benavides y Aragón.<ref name="ReferenceZ"/> Il presente ciclo della Galleria fu rinnovato nel 1738 da Carlo di Borbone che ne affidò il compito della realizzazione al pittore fiammingo [[Guglielmo Borremans]].<ref name="Diari di Gioacchino di Marzo"/> Fra i ritratti dei [[Viceré di Sicilia]], facenti le veci del re che risiedeva a Napoli, si ammirano:
* [[Domenico Caracciolo]], marchese di Villamaina: nel 1782 soppresse l'[[inquisizione]] del Santo Ufficio, destinando le rendite di tale istituzione alla realizzazione di nuove cattedre universitarie.
* [[Francesco d'Aquino di Caramanico]]: nel 1788 fece abolire le ''[[angheria|angherie]]'', i lavori che i contadini a titolo gratuito dovevano prestare in favore dei feudatari. Prima che in Francia, fece abrogare le servitù personali nel 1789 e realizzare nel 1790 l'[[Osservatorio astronomico di Palermo|osservatorio astronomico]] ubicato sulla [[#Torre Pisana|Torre Pisana]].
 
Il fregio che segna il perimetro della sala in direzione della volta, fu realizzato nel 1901 da [[Salvatore Gregorietti]] ed evidenzia il simbolo della Sicilia, [[Trinacria (araldica)|Trinacria]] e l'aquila del Senato Palermitano.
 
==== Ex appartamenti reali ====
[[File:+ Residenz der normannischen Könige in Palermo. 12.jpg|thumb|250px|Sala Pompeiana]]
[[File:+ Residenz der normannischen Könige in Palermo. 14.jpg|thumb|250px|Sala Cinese]]
[[File:+ Residenz der normannischen Könige in Palermo. 16.jpg|thumb|160px|Sala della Preghiera]]
* '''Sala di Federico'''. Nella Torre Pisana si trova la sala principale degli ex appartamenti reali. Sala delle udienze di Federico II, si ritiene fosse stata interamente coperta di mosaici. Non visitabile, dal 1947 è divenuta studio e ambiente di rappresentanza del Presidente dell’ARS.<ref>[http://www.ars.sicilia.it/presidenza/lavora/default.jsp Storia del palazzo]</ref>
* '''Sala ex Presidenti'''. L'ambiente prospetta su piazza Indipendenza, attiguo a Sala d'Ercole, prende il nome per via dei ritratti collocati alle pareti, raffiguranti i primi sei presidenti dell'[[Assemblea regionale siciliana]]. I saggi effettuati, posteriori al [[terremoto di Palermo del 2002]], hanno condotto alla scoperta di complesse realtà archeologiche relative a stratificazioni di differenti epoche: sono evidenti la costruzione originaria e gli interventi d'epoca borbonica, quando questa parte è stata adibita a saloni di residenza regia, seguendo i canoni del tempo.
* '''Sala Pompeiana'''. Altrimenti conosciuta come ''Sala della Regina'', fu voluta da [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena]], regina di Sicilia, moglie di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando III di Sicilia]]. Il raffinatissimo ambiente, dipinto da [[Giuseppe Patania]] ([[1807]] - [[1815]]), è un altro mirabile esempio di decorazioni neoclassiche influenzate dagli [[scavi archeologici di Ercolano]] e [[Scavi archeologici di Pompei|Pompei]].
* '''Sala Gregorietti'''. Ambiente adibito a sala lettura per i parlamentari, sul soffitto l'affresco raffigurante l{{'}}''Allegoria della Primavera'' decorato dal palermitano [[Salvatore Gregorietti]].
* '''Sala Cinese'''. Ambiente ispirato alle mete orientali nel periodo coloniale quali la Cina, tipica della moda esotica in voga presso molte corti d'Europa, decorazione caratterizzata dalla presenza di [[ideogrammi]] riprodotti sugli architravi delle porte e finestre. Realizzata da [[Giuseppe Patricolo]], questo genere di ambienti si prestavano a svariate funzioni, quali sale di rappresentanza o da semplici ambienti riservati al convivio.
* '''Salottino Savoia'''.
* '''Salottino del Monetario'''. L'ambiente consente la visione d'insieme di tutto il piano. La denominazione è dovuta alla presenza del pregevole, grande stipo [[Medagliere (mobile)|monetiere]] in legno ebanizzato a due corpi, decorato con formelle in vetro dipinto con scene bibliche, tarsie in tartaruga di fiume, colonne tortili laccate in rosso finta tartaruga e decori in bronzo di fattura siciliana della fine del [[XVII secolo]]. L'olio su tela custodito raffigura il ''Piano Palazzo'' nel 1760, il disegno di [[Pietro Martorana]] su cartoncino ad acquarello e tempera evidenzia la ''Campagna palermitana'' ove fu costruita la casina dei Lombardo, ovvero la costruzione rilevata da [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando III di Borbone]] al suo arrivo da Napoli nel dicembre del 1798, edificio divenuto la [[Palazzina Cinese]] con la tenuta di caccia e il [[Parco della Favorita|Reale Parco della Favorita]].
* '''Salottino del Presidente'''.
* '''Sala della Preghiera'''. Ambiente attiguo alla Sala Ruggero, altrimenti detto ''Cappella della Regina'' o ''Carolina'', delizioso esempio del neogotico siciliano con stucchi bianchi e oro. La pala d'altare è un olio su tela raffigurante la ''Madonna con Gesù e San Giovanni'' di gradevole fattura siciliana della prima metà [[XIX secolo]], opera di [[Pasquale Sarullo]]. Un Cristo in avorio risalta su una croce in tartaruga e la base impiallacciata in palissandro, d'artista siciliano di fine 1700. Completano le decorazioni due dipinti, olio su tela della scuola emiliana del [[XVIII secolo]], raffiguranti rispettivamente ''Tobiolo e il padre cieco'' e ''Agar e l'angelo''.
* '''Sala dei Paesaggi Siciliani'''. L'ambiente in epoca normanna faceva parte dell'appartamento privato del sovrano. Nella prima metà dell'Ottocento fu anticamera dell'appartamento utilizzato dai sovrani Borboni. Al tempo dei Savoia fu utilizzata come salotto e vi furono collocati le due grandi tele raffiguranti paesaggi siciliani: i ''Ruderi del Tempio di Giove a Siracusa'' di [[Ettore De Maria Bergler]] e le ''Mura fenicie di Erice'' di [[Michele Cortegiani]] ora in sala della preghiera. I dipinti furono acquistati da re [[Umberto I]] in occasione dell'[[esposizione Nazionale di Palermo]] nel 1891.
* '''Sala Bianca'''. Ambiente utilizzato come ''Sala Stampa'', è caratterizzato dal riquadro affrescato raffigurante l{{'}}''Allegoria della prosperità e delle arti'' di [[Giuseppe Velasco]] che lavorò a palazzo durante la permanenza dei Borboni in Sicilia.
 
==== Sala dei Venti ====
[[File:Ph. Molteni-Motta Palermo Palazzo dei Normanni.jpg|thumb|right|La volta della Sala dei venti]]
Antica cappella di Santa Maria Superiore fatta edificare da [[Roberto il Guiscardo]] e [[Ruggero I di Sicilia]] nel [[1071]], convertita ad uso profano nel [[1520]]. Restauri della ''Sala delle Quattro Colonna'', così denominata nel [[XVI secolo]] quando fu decorata con vetrate colorate da [[Simone de Wobreck]], autore nel 1560 del dipinto ''Pittura dell'isola di Sicilia'', opera documentata nella reggia.
 
Dopo l'insediamento nel [[1713]], [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] ne fa scoperchiare il tetto sistemando al centro della volta lignea a lucernario la ''[[Rosa dei venti]]''.<ref name="ReferenceK">{{Cita|Gaspare Palermo Volume terzo|pp. 32 e 33}}.</ref> In epoca borbonica vi sono documentati l{{'}}''Appartamento dei marmi'' e quello di [[Altezza reale|S.A.R.]] il principe ereditario.<ref name="ReferenceK"/>
 
Ambiente interno tra i più suggestivi ed affascinanti del Palazzo. Inglobato nella [[#Torre Joharia|Torre Joharia]] è coevo, adiacente e comunicante con la [[#Stanza di Ruggero|Stanza di Ruggero]], sintesi del passaggio di più culture. Proprio la collocazione ne determinò i lievi interventi successivi. Alle pareti è collocato un olio su tela raffigurante la ''Negazione di Pietro'', opera firmata e datata di [[Filippo Paladini]] nel [[1613]].
 
==== Sala re Ruggero ====
[[File:+ Residenz der normannischen Könige in Palermo. 07.jpg|thumb|260px|left|La sala di re Ruggero, di epoca normanna]]
Voluta da [[Ruggero II di Sicilia]] fu ricavata nella [[#Torre Pisana|Torre Pisana]], l'ala più antica del palazzo con accesso dalla [[#Sala dei Venti|Sala dei Venti]]. I mosaici delle stupende decorazioni parietali furono commissionati dal figlio [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo I d'Altavilla]] detto ''il Malo''. Verosimilmente coeve agli ornamenti delle navate laterali della Cappella Palatina, sono improntate allo stesso stile riscontrabile nei cicli musivi della [[Chiesa della Martorana|chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio detta «la Martorana»]] e della [[Cattedrale di Monreale|cattedrale di Santa Maria Nuova]] di Monreale, ma se ne discostano come temi.
 
Colonnine angolari delimitano alti rivestimenti in marmo sovrastati da ampie superfici a mosaico di grande pregio raffiguranti elementi vegetali (palme e banani) e scene di carattere aulico e venatorio, simboli del potere normanno. Sono raccontate con grande dedizione nell'esecuzione battute di caccia con arcieri e [[Cervus elaphus|cervi]], rappresentati [[Pavo cristatus|pavoni]], [[Cygnus (zoologia)|cigni]], oltre i mitologici [[centauro|centauri]], [[Grifone (mitologia)|grifi]] e altri animali esotici tra cui [[leopardo|leopardi]] e tigri fra lussureggiante vegetazione, sottile allusione al [[La Zisa|Parco del Genoardo]], tutto nel tentativo di mostrare un'allegoria della corte normanna. Caratteristica le figure a coppie simmetriche e speculari, arabeschi e girali dall'effetto caleidoscopico immersi in motivi fitomorfi e zoomorfi. Le raffinate rappresentazioni dai canoni sontuosi ma con accenti di rigidità, delineano la chiarissima matrice greco-bizantina dell'opera combinata con l'influenza pittorica dell'Oriente persiano.<ref>''Sicilia'', Touring editore, 2011, pag. 60</ref>
 
La decorazione centrale della volta della sala risale invece al periodo successivo di [[Federico II di Svevia|Federico II]], come testimoniato dalla rappresentazione dell'aquila [[Hohenstaufen|sveva]].
 
==== Sala Rossa ====
Era parte dell'originaria ''Galleria'' del Palazzo. Sulla volta, l'opera attribuita a [[Benedetto Codardi]] raffigurante: l{{'}}''Apoteosi del lavoro, dell'agricoltura, delle arti e delle scienze''. La sala era usata per le udienze dei Viceré e al tempo dei re borbonici diventò la ''Sala del Trono''. Oggi è ambiente istituzionale spesso utilizzato per le riunioni dei capigruppo.
 
==== Sala Gialla ====
[[File:Sicilia Palermo Palazzo dei Normanni interno.jpg|thumb|''Sala Gialla'', con decorazioni e affreschi di [[Giuseppe Patania]].]]
Altra sezione dell'antica ''Galleria'', adibita a ''Sala da ballo'' dai Borboni e dai Savoia, è altrimenti nota come ''Sala degli Specchi.'' Deve il suo nome alle pareti rivestite di damasco giallo. In epoca vicereale era utilizzata come sala delle feste, dei ricevimenti e dei balli.
 
Le opere della volta furono realizzate nella prima metà dell'Ottocento da [[Giuseppe Patania]]<ref name="Vincenzo Mortillaro-36"/> con ''La consegna della Città da parte dei Musulmani'', da [[Giuseppe Patricolo]] con ''La presa di Palermo da parte dei Normanni'', da [[Vincenzo Riolo]] con ''Il ritorno di Nicodemo al soglio vescovile di Palermo'', per rispetto e riconoscimento dei valori della cultura araba non sono rappresentati eventi sanguinosi, ma incontri pacifici. Dieci bassorilievi in gesso, eseguiti probabilmente dal siciliano [[Nunzio Morello]], raffiguranti la conquista e l'ingresso vittorioso in città del conte Ruggero, completano le decorazioni. La sala è oggi sede di importanti incontri culturali.
 
====Sala Verde====
Altra sala del piano parlamentare, confinante con la sala Gialla. Durante il [[1283]] si ha la prima attestazione di [[Ramon Muntaner]] della ''Sala Verde'' ubicata dal lato della «''Porta di San Michele''»,<ref name="ReferenceTF459">{{Cita|Tommaso Fazello|p. 459}}.</ref> ambiente destinato agli spettacoli pubblici ubicato ove verosimilmente in epoca romana sorgeva l'[[Teatro romano di Palermo|anfiteatro]].<ref name="ReferenceE"/> È utilizzata come sede di commissione.
 
=== Cappella Palatina ===
{{vedi anche|Cappella Palatina (Palermo)}}
[[File:Cappella Palatina (low-angle).jpg|thumb|left|300px|[[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]].]]
 
Dalla loggia del primo livello del [[#Cortile Maqueda|Cortile Maqueda]] si può accedere alla ''[[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]]''. Essa è una [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]] a tre navate dedicata ai Santi [[San Pietro|Pietro]] e [[San Paolo di Tarso|Paolo]], un luogo di culto edificato per volere di Ruggero II, e consacrato il 28 aprile [[1140]], con funzione di cappella privata della famiglia reale.<ref name="ReferenceTF456"/><ref name="Vincenzo Mortillaro-35">{{Cita|Vincenzo Mortillaro|p. 35}}.</ref>
 
La parte superiore della cupola, delle pareti del [[transetto]] e delle absidi sono interamente decorate da [[Mosaici bizantini della Sicilia|mosaici bizantini]], tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti il [[Cristo Pantocratore]], gli Evangelisti e scene bibliche varie. I mosaici di datazione più antica sono quelli della cupola, risalenti alla costruzione originaria del [[1143]]. Accanto al ''Cristo Pantocratore'' sono raffigurati le gerarchie di angeli ed arcangeli, profeti, santi e gli Evangelisti. Sulle arcate del [[presbiterio]] troviamo raffigurazioni dell{{'}}''[[Annunciazione]]'' e della ''[[Presentazione al Tempio]]'', mentre nel catino dell'[[abside]] è raffigurato un ''Cristo benedicente''. Di epoca posteriore (1154-66 circa) sono i mosaici recanti iscrizioni latine che ornano la navata centrale, contenenti rappresentazioni di episodi tratti dal [[Vecchio Testamento]]; ancora più tardi sono quelli delle navatelle, con le ''Storie di San Pietro e San Paolo''.
 
All'inizio della navata è collocato l'imponente ''trono reale'' rivestito di mosaici, mentre vicino al santuario, sulla destra, troviamo il ricco [[ambone]] mosaicato, sostenuto da colonne striate, e un superbo ''candelabro pasquale'' (alto m. 4.50), intagliato a foglie d'[[acanto]] con figure e animali. Tutte queste opere, risalenti al [[XII secolo]], combinano elementi romanici, arabi e bizantini.<ref>''Sicilia'', Touring editore, 2011, pag. 59</ref> Il soffitto in [[legno]] della navata centrale e le travature delle navate minori sono decorate con intagli e dipinti di stile arabo. In ogni spicchio sono presenti stelle lignee con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte [[islam]]ica. Il soffitto a cassettoni e [[muqarnas]], del 1143, presenta iscrizioni [[cufico|cufiche]].<ref>{{Cita|Salvadore Morso|pp. 20-25}}.</ref>
 
Danneggiata dal terremoto del settembre [[2002]], la Cappella fu sottoposta a restauri, conclusi nel luglio [[2008]].
 
=== Sale Duca di Montalto ===
[[File:+ Residenz der normannischen Könige in Palermo. 18.jpg|thumb|250px|right|Sale Duca di Montalto]]
Formata da molteplici ambienti che si trovano al piano terra e nel seminterrato, a fianco e sotto il Cortile Maqueda. Nel 1553 i viceré decisero di trasferire la propria residenza dal [[Castello a Mare (Palermo)|Castello a Mare]] al Palazzo Reale, dove di conseguenza furono realizzate grandi opere di ristrutturazione. Il piano seminterrato fu destinato a essere un deposito per le munizioni. Nel 1637 il Presidente del regno Don [[Luigi Guglielmo I Moncada|Luigi Moncada, duca di Montalto]], fece affrescare a [[Vincenzo La Barbera]], Giuseppe Costantino, [[Gerardo Astorino]] e [[Pietro Novelli]], i più valenti artisti del tempo, l'antico deposito delle munizioni, trasformandolo in sala delle udienze estive del [[Parlamento siciliano]].
 
Il grande ambiente subì un'ulteriore modifica dopo il 1798, quando - sotto Ferdinando di Borbone - divenne sede delle scuderie. Fra le opere superstiti è di particolare rilievo l'affresco, eseguito dal Novelli assieme a ''Figure allegoriche'', effigiante [[Pietro Moncada]], avo del duca di Montalto, i cui frammenti superstiti staccati, trasferiti su tela e restaurati, si possono ammirare nella [[Palazzo Abatellis|Galleria regionale di Palazzo Abatellis]]. Oggi le sale ospitano mostre d'arte.
 
=== Altri ambienti ===
[[File:+ Residenz der normannischen Könige in Palermo. 20.jpg|thumb|La carrozza settecentesca custodita all'ingresso.]]
[[File:Antike Stadtmauern aus der Zeit der Punier und Römer wurden unter dem Normannenpalast freigelegt. 02.jpg|thumb|Le mura puniche con l'allestimento museale con i reperti recuperati durante gli scavi.]]
Innumerevoli sono gli ambienti ricavati nei vari livelli del palazzo. Un breve elenco fra i più interessanti:
* '''Ala Moncada'''.
* '''Cortile della Fontana''', realizzato da [[Camillo Camilliani]] ([[1581]] - [[1584]]) sull'area dell'ex ''Torre Chirimbi'', sopraelevato rispetto al ''Cortile Maqueda'' e di qualche decennio anteriore.
* '''Cortile Maqueda''': struttura con [[portico]] intero e due elevazioni di [[loggia|logge]]:
** livello interrato, depositi trasformati in ''Sale Duca di Montalto'';
** livello terra con accesso alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, ''Scalone d'onore'';
** 1º livello loggia con accesso alla Cappella Palatina, passaggio al ''Cortile della Fontana'';
** 2º livello loggia con accesso ai ''Parlamenti generali del Regno''.
*'''Cripta''': scendendo dalla Palatina da due scale simmetriche si accede alla chiesa inferiore [[Cappella Palatina (Palermo)#Chiesa ipogea|di Santa Maria delle Grazie]], realizzata dai normanni, con la camera sepolcrale realizzata per il sarcofago di Guglielmo I.<ref>[https://www.cappellapalatinapalermo.it/chiesa-inferiore/ Cappella palatina Palermo]</ref>
* '''Mura Puniche'''. Le mura puniche databili intorno al [[V secolo a.C.]] sono state rinvenute nel 1984, esse rappresentano la più antica sezione stratigrafica di tutta l'area occupata dal Palazzo dei Normanni. Interessante è la [[postierla]] perfettamente conservata ed utilizzata nell'antichità per gestire gli accessi all'interno della paleapolis. Nel 2021 l'itinerario archeologico è stato definitivamente aperto al pubblico con un allestimento museale dove sono esposti reperti punici, islamici e normanno-svevi recuperati durante gli scavi del 1953 e del 1984. Di particolare importanza il corredo funerario completo di epoca punica, le monete di [[Caracalla]] e la [[pietra di paragone]]<ref>{{Cita web |url=https://magazine.leviedeitesori.com/nel-cuore-sotterraneo-del-palazzo-reale-inaugurato-nuovo-percorso-archeologico/ |titolo=Copia archiviata |accesso=4 agosto 2022 |dataarchivio=6 luglio 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220706095636/https://magazine.leviedeitesori.com/nel-cuore-sotterraneo-del-palazzo-reale-inaugurato-nuovo-percorso-archeologico/ |urlmorto=sì }}</ref>
* '''Porta di San Michele'''.<ref name="Diari di Gioacchino di Marzo"/>
* '''Sala degli Armigeri'''.
* '''Segrete'''.<ref>{{Cita|Salvadore Morso|p. 18}}.</ref> Le segrete o ''Prigioni Politiche'' ubicate allo stesso livello della chiesa inferiore sottostante la Cappella Palatina e come essa in origine di fase arabo-normanna, si articolano sotto il ''Cortile della Fontana''. La sala rettangolare, la più vasta di tali ambienti, è quella dalla quale deriva il nome di segrete, visto il ritrovamento negli anni ottanta di taluni graffiti, raffiguranti navi stilisticamente di gusto vichingo.
* '''Stanza dei Tesori'''.
* '''Sala Formica'''. Una delle stanze dell’appartamento di Carlo III di Borbone.
* '''Biblioteca reale'''
* '''Scala Bianca'''.
* '''Sale di Torre di Porta Nuova'''
* '''Scalone Rosso'''.
* '''Scalone d'onore'''.
* '''Via Coperta'''. Antica ''Ruga Magna Coperta'' d'epoca normanna, il cui percorso protetto, seguiva lo sviluppo delle primitive fortificazioni puniche.
 
== La fabbriceria ==
Oltre ai dipinti e i quadri che nel corso dei secoli hanno addobbato la stanze del palazzo, dal 1947 a oggi l'Ars ha periodicamente acquistato delle opere d'arte con cui hanno arredato i propri uffici.
 
Nel 2010, per la catalogazione, conservazione e restauro di questo patrimonio, è stata istituita una "[[fabbriceria]]"<ref>{{Cita web |url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/13:40/3873977 |titolo=Sicilia: presidente Ars istituisce 'Fabbriceria Palazzo Reale di Palermo' {{!}} Palermo la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=11 dicembre 2014 |dataarchivio=16 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141216085801/http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/13:40/3873977 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Tra le opere ottocentesche vi sono quadri di [[Francesco Lojacono]], [[Antonino Leto]] e [[Ettore De Maria Bergler]]; tra quelle del Novecento troviamo litografie di [[Joan Miró]] e [[Henri Matisse]] e dipinti di [[Renato Guttuso]], [[Croce Taravella]] e [[Bruno Caruso]].<ref>"S", mensile, n. 75, novembre 2014, pagina 16</ref>
 
==L'ala ovest==
[[File:Comando militare regione sud, Albergaria, Palermo, Sicily, Italy - panoramio.jpg|thumb|right|Ala ovest.]]
L'ala ovest del palazzo, insieme alla [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]], è assegnata all'[[Esercito Italiano]]. Sede dal 1870 del [[Distretto militare]] (oggi Centro Documentale di Palermo a piazza Indipendenza), dal secondo dopoguerra ospita la sede del [[Comando Militare Esercito "Sicilia"]]<ref>{{Cita web |url=http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/Comando-Forze-Operative-Sud/Comando-Militare-Esercito-Sicilia/Pagine/Il-Centro-Documentale-di-Palermo.aspx |titolo=Esercito italiano |accesso=14 dicembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171215000432/http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/Comando-Forze-Operative-Sud/Comando-Militare-Esercito-Sicilia/Pagine/Il-Centro-Documentale-di-Palermo.aspx |dataarchivio=15 dicembre 2017 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Dal 2007 al 2015 ha ospitato anche il [[Comando Forze Operative Sud|Comando Regione Militare "Sud"]].
Nel [[2018]], dopo 20 anni di chiusura, sono stati ristrutturati e riaperti i locali del Centro Operativo dell'allora Regione Militare della Sicilia, che dagli anni ottanta occupa l'interno della "Cavallerizza di Presidio" di Palazzo Reale<ref>[http://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/La-Grande-Guerra-a-Palazzo-dei-Normanni_180529.aspx La Grande guerra a palazzo dei normanni]</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* "''Castelli medievali di Sicilia: guida agli itinerari castellani dell'isola''", Sicilia. Centro regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotografica, fotogrammetrica e audiovisiva dei Beni Culturali e Ambientali, Regione siciliana Editore. Assessorato dei beni culturali ambientali e della pubblica istruzione, 2001, da pagina 342 a 346.
*AA.VV., ''Palazzo dei Normanni'', 1997, Palermo, Novecento editore (ultima ed. 2006)
*{{cita libro|nome=Rosario|cognome=La Duca|wkautore=Rosario La Duca|titolo=Il Palazzo dei Normanni|data=1998|città=Palermo|editore=Flaccovio editore}}
*[[Salvo Fundarotto]], ''Ombre e luci di Palazzo dei Normanni'', 2000, Palermo, Assemblea regionale siciliana
*{{cita libro|nome=Beat|cognome=Brenk|wkautore=Beat Brenk|titolo=La Cappella Palatina a Palermo (3 voll.)|data=2010|editore=Franco Cosimo Panini}}
*''Il Palazzo Reale di Palermo'', (a cura di Maria Andoloro) 2011, Franco Cosimo Panini Editore
*Tommaso M.A. De Santis, ''La Torre Pisana di Palermo. Sintesi delle trasformazioni dal XII al XVI secolo'', 2018, Edizioni Caracol
* {{Cita libro
|titolo = "''Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo''"
|autore = Gaspare Palermo
|url = https://books.google.it/books?id=tlsUAAAAQAAJ
|editore = Reale Stamperia
|città = Palermo
|anno = 1816
|volume = Volume II
|cid = Gaspare Palermo Volume secondo
}}
* {{Cita libro
|titolo = "''Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo''"
|autore = Gaspare Palermo
|url = https://books.google.it/books?id=u1sUAAAAQAAJ
|editore = Reale Stamperia
|città = Palermo
|anno = 1816
|volume = Volume III
|cid = Gaspare Palermo Volume terzo
}}
* {{Cita libro
|titolo = "''Guida per Palermo e pei suoi dintorni del barone V. Mortillaro''"
|autore = Vincenzo Mortillaro
|url = https://books.google.it/books?id=UKmbYlufNzIC
|editore = Tipografia del giorn. Letterario
|città = Palermo
|anno = 1836
|cid = Vincenzo Mortillaro
}}
* Vittorio Noto, ''Palazzi e giardini dei Re normanni di Sicilia, Kalós, Palermo 2017, da pagina 25 a 32, ISBN 8898777442.''
* {{Cita libro
|titolo = "''Della Storia di Sicilia - Deche Due''"
|autore = [[Tommaso Fazello]]
|url = https://books.google.it/books?hl=it&id=hM2XPuLTSDgC
|editore = Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana
|città = Palermo
|anno = 1817
|volume = Volume uno
|cid = Tommaso Fazello
}}
* {{Cita libro
|titolo = "''Descrizione di Palermo antico''"
|autore = Salvadore Morso
|url = https://books.google.it/books?id=qhsTAAAAQAAJ
|editore = Lorenzo Dato
|città = Palermo
|anno = 1827
|volume = Volume unico, seconda edizione
|cid = Salvadore Morso
}}
 
== Voci correlate ==
*[[Parlamento siciliano]]
*[[Assemblea Regionale Siciliana]]
*[[Sicilia]]
*[[Osservatorio astronomico di Palermo]]
*[[Palazzo d'Orléans]]
*[[Mosaici bizantini della Sicilia]]
*[[Architettura arabo-normanna]]
*[[Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Palazzo dei Normanni (Palermo)}}
 
{{Portale|Palermo|Sicilia}}
 
{{Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale}}
[[Categoria:Palazzi di Palermo|Normanni]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Architettura normanno-sveva]]
{{Portale|architettura|Palermo|Sicilia}}
 
[[deCategoria:Palazzo Realedei Normanni| (Palermo)]]
[[Categoria:Architetture militari di Palermo]]
[[en:Palazzo dei Normanni]]
[[es:Palazzo dei Normanni]]
[[fr:Palais des Normands]]
[[ja:ノルマンニ宮殿]]
[[nl:Palazzo dei Normanni]]
[[no:Palazzo dei Normanni]]
[[pl:Palazzo dei Normanni]]
[[ru:Палаццо Норманни]]