Jeff Buckley: differenze tra le versioni

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{{Artista musicale
|nome = Jeff Buckley
|tipo artista = Cantautore
|nazione = Stati Uniti d'America
|nazione = USA
|genere = Alternative Rock
|immagine = Jeff Buckley, Grace (Ernie Fritz).jpg
|genere2 = Folk Rock
|genere3 = Rock
|anno inizio attività = 1991
|anno fine attività = 1997
|note periodo attività =
|tipo artista = cantautore
|immagine =
|didascalia =
|genere = Rock alternativo
|genere2 = Folk rock
|anno inizio attività = 1986
|anno fine attività = 1997
|etichetta = [[Columbia Records]]
|strumento = [[Canto|voce]]</br>, [[chitarra]]
|totale album = 9 (6 postumi)
|url = http://www.jeffbuckley.com/
|numero totale album pubblicatistudio = 91 (52 postumi)
|numero album studiolive = 24 (12 postumopostumi)
|numero album liveraccolte = 43 (2 postumipostume)
|logo = Jeff Buckley (Logo).png
|numero raccolte = 3 (postume)
}}
{{quote|Jeff Buckley era una goccia pura in un oceano di rumore<ref>{{cita|Jeff Apter|}}</ref>|[[Bono (cantante)|Bono]]|}}
{{Bio
|Nome = Jeffrey Scott “Jeff”
|Cognome = Buckley
|ForzaOrdinamento = Buckley ,Jeff
|PostCognomeVirgola = conosciuto in arte come '''Jeff Buckley''' ma cresciuto come '''Scotty Moorhead'''<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 58}}</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Anaheim
|LuogoNascitaLink = Anaheim (California)
|GiornoMeseNascita = 17 novembre
|AnnoNascita = 1966
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|GiornoMeseMorte = 29 maggio
|AnnoMorte = 1997
|Epoca = 1900
|Attività = cantautore
|Attività2 = chitarrista
|Nazionalità = statunitense
}}
Era figlio di [[Tim Buckley]].
 
Figlio del cantautore [[Tim Buckley]], Jeff in vita riscosse grande successo principalmente in [[Francia]] e in [[Australia]] e poi, dopo il suo decesso avvenuto per [[annegamento]] il 29 maggio 1997, in tutto il mondo, tanto che i suoi lavori sono rimasti famosi nel tempo<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 337}}.</ref> e appaiono regolarmente nelle classifiche delle riviste di settore.<ref>{{cita web |titolo=The ''Rolling Stone'' 500 Greatest Albums of All Time |data=18 novembre 2003 |url=https://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4 |accesso=8 marzo 2011 |dataarchivio=4 aprile 2012 |urlarchivio=https://www.webcitation.org/66fGuKXK2?url=http://www.rollingstone.com/news |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |titolo=''Q Magazine'' - 100 greatest songs of all time October 2006 |editore=''Q Magazine'' |data=ottobre 2006 |url=http://www.rocklistmusic.co.uk/qlistspage3.htm |accesso=8 marzo 2011 |dataarchivio=13 ottobre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181013220837/http://www.rocklistmusic.co.uk/qlistspage3.htm |urlmorto=sì }}</ref>
Dopo una decade come [[chitarrista]] [[turnista]] a [[Los Angeles]], Buckley fondò un proprio progetto di cover nei primi [[anni '90]] esibendosi nei locali di [[Manhattan]]. Con il passare degli anni, iniziò a lavorare su pezzi propri, ottenendo l'interesse di molte case discografiche.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 171-173}}</ref> Firmò per la [[Columbia Records]] su consiglio del suo manager [[Herb Cohen]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 107}}</ref> e pubblicò il suo primo album, denominato ''[[Grace (album Jeff Buckley)|Grace]]''.
 
Nei due anni seguenti a questa pubblicazione, Jeff e la sua band viaggiarono in una incessante tourneè, con concerti in [[USA]], [[Europa]], [[Giappone]] e [[Australia]]. Nel [[1996]], terminato il tour, Buckley iniziò la registrazione del secondo album in alcuni studio di [[New York]] con [[Tom Verlaine]] come produttore. Nel [[1997]] Buckley si trasferì a [[Memphis]], nel [[Tennessee]], per terminare i lavori sul disco, che si sarebbe dovuto intitolare ''My Sweetheart the Drunk''. Jeff Buckley morirà però dopo un bagno serale in un affluente del [[Mississipi]], sorpreso dal passaggio di un'imbarcazione. Il suo corpo fu ritrovato il [[4 giugno]].<ref name=JBBioMarieClaire>{{cita web|titolo=Jeff Buckley — The Haunted Rock Star |editore=''Marie Claire'' |data=29-10-2001|url=http://au.lifestyle.yahoo.com/b/marie-claire/748/jeff-buckleythe-haunted-rock-star|accesso=8-3-2011}}</ref>
 
Dopo il suo decesso, usciranno postume diverse edizioni del suo materiale, tra cui il suo secondo album mai finito, rilasciato a titolo ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. Anche il successo nelle classifiche avvenne postumo: il brano di [[Leonard Cohen]] "[[Hallelujah (Leonard Cohen)|Hallelujah]]" raggiunse la #1 nella ''[[Billboard]]'''s [[Hot Digital Songs]] nel marzo [[2008]] e la #2 nel [[Regno Unito]]. I lavori di Buckley rimasero famosi nel tempo<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 337}}</ref> e appaiono regolarmente nelle classifiche delle riviste di settore.<ref>{{cita web|titolo=The ''Rolling Stone'' 500 Greatest Albums of All Time |editore=rollingstone.com |data=18-11-2003|url=http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4 |accesso=8-3-2011}}</ref><ref>{{cita web|titolo=''Q Magazine'' - 100 greatest songs of all time October 2006 |editore=''Q Magazine'' |data=ottobre 2006|url=http://www.rocklistmusic.co.uk/qlistspage3.htm |accesso=8-3-2011}}</ref>
 
== Biografia ==
===I primi anni (1966-1985)===
Jeffrey Buckley nasce il 17 novembre 1966 ad [[Anaheim]], in [[California]],<ref name="MTV">{{Cita web | url = http://www.mtv.co.uk/artists/jeff-buckley | editore = [[MTV]] | lingua = en | accesso = 27 giugno 2011 | titolo = Jeff Buckley}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/03ethnic.html|titolo=Kingdom For A Kiss - The JB F.A.Q.: Ethnic Background|sito=www.jeffbuckley.com|accesso=2025-08-30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509160458/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/03ethnic.html|dataarchivio=2008-05-09}}</ref> figlio unico del cantautore e musicista [[Tim Buckley]], di origini [[Irlanda|irlandesi]] ed [[italia]]ne, e della [[Violoncello|violoncellista]] Mary Guilbert, di origini [[Panama|panamensi]], [[Grecia|greche]] e [[Francia|francesi]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane |titolo=What is Jeff's Ethnic Background? |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/03ethnic.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509160458/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/03ethnic.html |dataarchivio=9 maggio 2008 }}</ref> Tuttavia, ancor prima della nascita del bambino, Tim abbandonò la moglie per trasferirsi a [[New York]] in cerca di fortuna, ragion per cui Buckley (che avrebbe incontato il padre solo nella prima infanzia e in occasioni saltuarie) trascorse i primi anni di vita con la madre, il patrigno Ron Moorhead (che verrà ricordato dallo stesso Buckley per il suo contributo alla crescita personale e musicale del ragazzo, per esempio con il regalo del 33 giri ''[[Physical Graffiti]]'' dei [[Led Zeppelin]]) e il fratellastro Corey,<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 62-63}}.</ref><ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane |titolo=Jeff's Personal History and Family |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/01history.html |accesso=26 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081220235401/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/01history.html |dataarchivio=20 dicembre 2008 }}</ref> con i quali si trasferì più volte in diverse città dell'[[Contea di Orange (California)|Orange County]].<ref>{{cita web|autore=Aidin Vaziri|titolo=Jeff Buckley|editore=Transcritto dal ''Raygun Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/raygun94.html|accesso=13 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409161844/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/raygun94.html|dataarchivio=9 aprile 2008}}</ref> In quegli anni si faceva chiamare Scott "Scotty" Moorhead, dal cognome del patrigno, nonostante il suo vero cognome fosse quello del padre biologico.<ref name="Nome">{{cita web | url = http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/02name.html | editore = www.jeffbuckley.com | accesso = 27 giugno 2011 | titolo = Scott Moorhead = Jeff Buckley | autore = Rebecca Kane | data = 19 luglio 1998 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110713101207/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/02name.html | dataarchivio = 13 luglio 2011 }}</ref>
Jeff Buckley nacque il [[17 novembre]] [[1966]] ad [[Anaheim (California)|Anaheim]], nella [[Contea di Orange (California)|contea di Orange]], in [[California]], come unico figlio del cantante [[Tim Buckley]], di origini [[Irlanda|irlandesi]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 16}}</ref> e della [[violoncellista]] Mary Guibert, di discendenza e origini [[Panama|panamensi]], [[Grecia|greche]], [[Stati Uniti|statunitensi]] e [[Francia|francesi]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=What is Jeff's Ethnic Background? |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/03ethnic.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
Dopo la morte di quest'ultimo, avvenuta per [[Sovradosaggio|overdose]] nel giugno del 1975,<ref>{{cita web | url = http://www.mtv.it/musica/artisti/archivio/artista.asp?idArt=10225 | editore = [[MTV]] | accesso = 27 giugno 2011 | titolo = Tim Buckley | dataarchivio = 31 dicembre 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101231081854/http://www.mtv.it/musica/artisti/archivio/artista.asp?idArt=10225 | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{cita|Browne (2001)|p. 11}}.</ref> Buckley scelse di usare ufficialmente il nome registrato sul suo certificato di nascita, Jeffrey Scott Buckley,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 68}}.</ref> pur continuando ad essere chiamato "Scotty" da tutti i componenti della famiglia.<ref name="Nome"/> Durante l'infanzia e l'adolescenza fu circondato dalla musica, grazie sia alla madre, [[pianista]] e [[violoncellista]] [[musica classica|classica]],<ref>{{cita|Daphne A. Brooks|titolo=''Grace''|p. 19}}.</ref> sia al patrigno, che lo introdusse all'ascolto di artisti quali [[Led Zeppelin]], [[Queen]], [[Jimi Hendrix]], [[The Who]], e [[Pink Floyd]].<ref name="TheArrivalof">{{cita web|autore=Bill Flanagan|titolo=The Arrival of Jeff Buckley|editore=jeffbuckley.com (tratto da ''Musician Magazine'')|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/musician-flanagan.html|data=febbraio 1994|accesso=13 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509064027/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/musician-flanagan.html|dataarchivio=9 maggio 2008}}</ref>
Buckley, a seguito della separazione dei due genitori avvenuta ancor prima della nascita di Jeff (Tim abbandonò la moglie Mary, trasferendosi a [[New York]] seguendo le nuove prospettive di lavoro nel mondo musicale della ''Grande Mela'' degli [[Anni 1960|anni sessanta]]), fu cresciuto dalla madre e dal patrigno Ron Moorhead nella [[California|California del Sud]], vivendo assieme al fratellastro Corey Moorhead.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 62-63}}</ref><ref>{{cita web|autore=Rebecca Kane|titolo=Jeff's Personal History and Family |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/01history.html |accesso=26 giugno 2008}}</ref>
 
Il primo disco che possedette fu ''[[Physical Graffiti]]'' dei Led Zeppelin,<ref name="TheSonAlsoRises">{{cita web|autore=Matt Diehl|titolo=The Son Also Rises: Fighting the Hype and Weight of His Father's Legend, Jeff Buckley Finds His Own Voice On Grace|editore=Trascritto da ''Rolling Stone'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/rs-sonalsorises.html|accesso=13 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509154623/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/rs-sonalsorises.html|dataarchivio=9 maggio 2008}}</ref> e il gruppo [[hard rock]] [[Kiss (gruppo musicale)|Kiss]] divenne ben presto uno dei suoi preferiti.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 64}}.</ref> Intorno all'età di cinque anni iniziò a suonare la [[chitarra acustica]]<ref>{{cita web|autore=Pierre Perrone|titolo=Obituary: Jeff Buckley |editore=[[The Independent]]|url=https://www.independent.co.uk/news/people/obituary-jeff-buckley-1254388.html | lingua = en |accesso=8 ottobre 2008 | data = 6 giugno 1997}}</ref> e a 12 anni decise di diventare musicista,<ref name="TheSonAlsoRises"/> ricevendo in dono l'anno successivo la sua prima [[chitarra elettrica]]: un'imitazione di colore nero di una [[Gibson Les Paul]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 67}}.</ref> Nel 1984 si diplomò alla Loara High School<ref>{{cita web |titolo=Loara High School Alumni List |editore=Loara High School|url=http://loarahighschool.net/alumni-list.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.nndb.com/edu/889/000165394/ | editore = www.nndb.com | accesso = 27 giugno 2011 | lingua = en | titolo=Loara High School, Anaheim, CA}}</ref> e, durante gli anni dei suoi studi, suonò nel gruppo [[jazz]] della scuola<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 69}}.</ref> appassionandosi al [[Rock progressivo|progressive rock]] e a band come i [[Rush (gruppo musicale)|Rush]], i [[Genesis]], gli [[Yes]], e a musicisti [[Fusion (genere musicale)|jazz fusion]] come il [[chitarrista]] [[Al Di Meola]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 70}}.</ref>
Durante l'infanzia, Jeff e la sua famiglia si trasferirono più volte in diverse città dell'[[Contea di Orange (California)|Orange County]].<ref>{{cita web |autore=Aidin Vaziri|titolo=Jeff Buckley |editore=Transcritto dal ''Raygun Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/raygun94.html|accesso=13 giugno 2008}}</ref> In quegli anni, Buckley si faceva chiamare Scott "Scotty" Moorhead.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 58}}</ref> Il suo padre biologico, Tim Buckley, era un [[cantautore]] che pubblicò tra gli [[anni '60]] e gli [[anni '70]] alcuni dischi acclamati di musica [[folk]] e [[jazz]]. Jeff Buckley disse di aver incontrato il padre una sola volta all'età di 8 anni.<ref name="TheUnmadeStar">{{cita web |autore=David Browne |titolo=The Unmade Star |editore=Transcritto da ''The New York Times'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/nyt-unmadestar.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Dopo che il padre morì di [[overdose]] nel [[1975]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 11}}</ref> Jeff scelse di usare ufficialmente il nome reale (Jeffrey Scott Buckley) che trovò sul suo certificato di nascita,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 68}}</ref> nonostante i componenti della sua famiglia continuassero a chiamarlo "Scotty".<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Scott Moorhead = Jeff Buckley |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/02name.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
Lasciò poi il paese natale per andare a vivere da solo a [[Hollywood]], iscrivendosi al ''Guitar Institute of Technology'' e completando il corso di studi, della durata di un anno, all'età di 19 anni, nel 1985.<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 95-97}}.</ref> In un'intervista alla rivista ''[[Rolling Stone]]'' definì quell'istituto con l'espressione «the biggest waste of time», ovvero «la più grande perdita di tempo».<ref name="TheSonAlsoRises"/> In un'intervista successiva, rilasciata a ''Double Take Magazine'', dichiarò però di aver apprezzato lo studio della teoria musicale condotto al ''Guitar Institute of Technology'':<ref>{{cita web |autore=Josh Farrar |titolo=Interview |editore=Trascritto da ''DoubleTake Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/doubletake.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081211085959/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/doubletake.html |dataarchivio=11 dicembre 2008 }}</ref>
Buckley crebbe circondato dalla musica. Sua madre era una [[pianista]] e [[violoncellista]] [[musica classica|classica]], <ref>{{cita|Daphne A. Brooks|titolo=''Grace''|p. 19}}</ref> mentre il patrigno lo introdisse alla musica dei [[Led Zeppelin]], dei [[Queen]], di [[Jimi Hendrix]], dei [[The Who]], e dei [[Pink Floyd]] fin dall'infanzia.<ref name="TheArrivalof">{{cita web |autore=Bill Flanagan|titolo=The Arrival of Jeff Buckley |editore=Transcritto dal ''Musician Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/musician-flanagan.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Il primo disco che comprò fu ''[[Physical Graffiti]]'' dei Led Zeppelin, <ref name="TheSonAlsoRises">{{cita web |autore=Matt Diehl|titolo=The Son Also Rises: Fighting the Hype and Weight of His Father's Legend, Jeff Buckley Finds His Own Voice On Grace |editore=Trascritto da ''Rolling Stone'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/rs-sonalsorises.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> mentre il gruppo [[hard rock]] [[Kiss (gruppo musicale)|Kiss]] divenne ben presto uno dei suoi progetti musicali preferiti.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 64}}</ref>
 
{{Citazione|Ero attratto da armonie molto interessanti, cose che sentivo in [[Maurice Ravel|Ravel]], [[Duke Ellington|Ellington]], [[Béla Bartók|Bartók]]|Jeff Buckley|I was attracted to really interesting harmonies, stuff that I would hear in Ravel, Ellington, Bartók|lingua=en}}
Intorno all'età di cinque anni, Jeff iniziò a suonare la [[chitarra acustica]],<ref>{{cita web|autore=Pierre Perrone|titolo=Obituary: Jeff Buckley |editore=[[The Independent]]|url=http://www.independent.co.uk/news/people/obituary-jeff-buckley-1254388.html |accesso=08 ottobre 2008}}</ref> e all'età di 12 anni decise di diventare un musicista,<ref name="TheSonAlsoRises"/> ricevendo in dono la sua prima [[chitarra elettrica]], una imitazione di color nero di una [[Gibson Les Paul]], all'età di 13 anni.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 67}}</ref> Si diplomò alla [[Loara High School]],<ref>{{cita web |titolo=Loara High School Alumni List |editore=Loara High School|url=http://loarahighschool.net/alumni-list.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> suonando nella band jazz della scuola.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 69}}</ref> In quegli anni, si appassionò al [[progressive rock]] e a band come i [[Rush]], i [[Genesis]] e gli [[Yes]], come a musicisti [[jazz fusion]] come il [[chitarrista]] [[Al Di Meola]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 70}}</ref>
 
Dopo essersi diplomatò al liceo, lasciò la casa natale per andare a vivere da solo a [[Hollywood]], nel tentativo di laurearsi al ''Guitar Institute of Technology''. Il musicista affermerà a ''[[Rolling Stone]]'' come quell'istituto fosse in realtà:
 
{{quote|la più grande perdita di tempo|Jeff Buckley<ref name="TheSonAlsoRises"/>|the biggest waste of time|lingua=en}}
 
seppur trovò il modo di dichiarare poi a ''Double Take Magazine'' come in realtà apprezzasse studiare li la teoria musicale, dicendo:
 
{{quote|Ero attratto da molte interessanti armonie, che potevo sentire eseguite da [[Maurice Ravel|Ravel]], [[Duke Ellington|Ellington]], [[Béla Bartók|Bartók]]|Jeff Buckley<ref>{{cita web |autore=Josh Farrar|titolo=Interview |editore=Trascritto da ''DoubleTake Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/doubletake.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>|I was attracted to really interesting harmonies, stuff that I would hear in Ravel, Ellington, Bartók|lingua=en}}
 
Conseguirà il diploma nel [[1985]] all'età di 19 anni.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 95-97}}</ref>
 
===Gli esordi (1986-1993)===
JeffTra trascorseil sei1986 annie lavorandoil 1990 lavorò in un hotel a [[Los Angeles]] e suonandosuonò la chitarra in varienel realtàcircuito musicalimusicale localilocale, cimentandosi in generi quali il [[jazz]], il [[reggaerock]] e alternando il [[rock]] alll'[[heavy metal]].<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 99–10399-103}}.</ref> InoltreNello fecestesso unperiodo, si esibì in tour con il musicista reggae [[Shineheadreggae]] Shinehead<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane |titolo=What was his musical history? |editoreurl=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/05musihist.html |urlaccesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509063540/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/05musihist.html |dataarchivio=9 maggio 2008 }}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.mtv.com/music/artist/buckley_jeff/artist.jhtml#biographyEnd | editore = [[MTV]] | autore = Stephen Thomas Erlewine | titolo = Jeff Buckley - Full Biography | accesso =13 27 giugno 20082011 | dataarchivio = 3 settembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110903131323/http://www.mtv.com/music/artist/buckley_jeff/artist.jhtml#biographyEnd | urlmorto = sì }}</ref> e partecipò nel ruolo dicome voce di d'accompagnamento inad alcune sessioni [[funk]] e [[Rhythm and blues|R&B]], collaborando con il produttore [[Michael J. Clouse]].<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 98-99}}.</ref> Nel febbraio 1990, si trasferì a [[New York]],<ref name="OndaRock">{{Cita web | url = http://www.ondarock.it/songwriter/jeffbuckley.htm | editore = www.ondarock.it | accesso = 27 giugno 2011 | titolo = Jeff Buckley, la voce degli angeli | autore = Giuseppe Mameli, Giovanni Maria Sini}}</ref><ref>{{cita|Browne (2001)|p. 104}}.</ref> trovando però poche occasioni di esibirsi. Tuttavia in questa città fu introdotto al [[Qawwali]], la musica devozionale del [[Pakistan]], e all'artista [[Nusrat Fateh Ali Khan]],<ref name="bp106-107">{{cita|Browne (2001)|pp. 106-107}}.</ref> di cui divenne presto un grande estimatore.<ref>{{cita web|autore=Paul Young|titolo=Talking Music: Confessing to Strangers|editore=Trascritto dal ''Buzz Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/buzz.html|accesso=13 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509065629/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/buzz.html|dataarchivio=9 maggio 2008}}</ref>
 
Nel febbraio [[1990]] si trasferì a [[New York]],<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 104}}</ref> trovando però poche occasioni di esibirsi. In questa città fu però introdotto al [[Qawwali]], la musica devozionale del [[Pakistan]], e all'artista [[Nusrat Fateh Ali Khan]],<ref name="bp106-107">{{cita|Browne (2001)|pp. 106-107}}</ref> di cui divenne presto un forte estimatore.<ref>{{cita web |autore=Paul Young|titolo=Talking Music: Confessing to Strangers |editore=Trascritto dal ''Buzz Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/buzz.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> In quegli anni, Buckley si interessò anche al musicista [[blues]] [[Robert Johnson]] e alla band [[hardcore punk]] [[Bad Brains]].<ref name="TheArrivalof"/> NelA settembre Jeffdello stesso anno, si trasferì a [[Los Angeles]] quandoperché l'ex manager di suo padre, [[Herb Cohen]], si offrìera offerto di aiutarlo nela registrare la sua prima demo di brani originali. Buckley completò così ''Babylon Dungeon Sessions'', una cassetta dicontenente le quattro canzoni tra cui "''Eternal Life"'', "''Unforgiven"'' (divenuta poi "''Last Goodbye"''), "''Strawberry Street"'' e "''Radio"''.<ref name="bp205">{{cita|Browne (2001)|ppp. 205}}.</ref> Nei primi mesi dell'anno seguente, Buckley tornò a New York per fare il suo debutto pubblico durante un concerto-tributo a suo padre denominato ''Greetings from Tim Buckley''.<ref name="bpp130-134">{{cita|Browne (2001)|pp. 130-134}}.</ref>
 
Nei primi mesi dell'anno seguente, Buckley tornò a New York per fare il suo debutto pubblico durante un concerto tributo a suo padre denominato "Greetings from Tim Buckley".<ref name="bpp130-134">{{cita|Browne (2001)|pp. 130-134}}</ref> L'evento, orgnizzaatoorganizzato da [[Hal Willner]], preseebbe luogo allanella [[chiesa di St. Ann]] di [[Brooklyn]] il [[26 aprile]] [[1991]].<ref name="bpp130-134" /> AccomapgnatoAccompagnato dal [[chitarrista]] [[rock]] [[Gary Lucas]], Buckley suonò "''I Never Asked To Be Your Mountain"'', un brano chedel [[Timpadre, Buckley]]dedicato scrisseoriginariamente dedicatoproprio a Jefflui e alla madremoglie.<ref name="bpp136-137">{{cita|Browne (2001)|pp. 136-137}}.</ref> Buckley ritornòinterpretò poiinoltre sul palco per "''Sefronia – The King's Chain"'', "''Phantasmagoria in Two"'' e concluse il cocnerto con "''Once I Was"'', suonata acustica e concantando il finale cantanto [[a cappella]] a causa della rottura di una corda della chitarra.<ref name="bpp136-137" /> LaCon questa performance al concerto fece si, negliprese intentile didistanze Jeff,dalla chememoria eglidella potesse finalmente distanziarsi dai fantasmicarriera del padre, che premevano sulla sua vita e sulla sua carriera. Spiegò a ''[[Rolling Stone]]'':<ref name="TheSonAlsoRises"/>
 
{{quoteCitazione|Non era il mio lavoro, non era la mia vita. Ma mi infastidiva non esser stato presente al suo funerale, non sareiaver mai più stato in grado dipotuto dirgli qualcosa. Usai quello show per dargli il mio ultimo saluto.|Jeff Buckley<ref name="TheSonAlsoRises"/>|It wasn't my work, it wasn't my life. But it bothered me that I hadn't been to his funeral, that I'd never been able to tell him anything. I used that show to pay my last respects.|lingua=en}}
 
Il concerto si rivelò, poi, il primo passo verso il mondo della musica.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 138}}.</ref> Nei seguenti viaggi a New York, iniziò a comporre assieme a Lucas diversi brani, tra cui ''Grace'' e ''Mojo Pin'',<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 140-141}}.</ref> e sul finire del 1991 iniziò a suonare nella band di questo, i [[Gods and Monsters (gruppo musicale)|Gods and Monsters]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane |titolo=Jeff Buckley Tourography: 1991–1993 |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog1.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509055450/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog1.html |dataarchivio=9 maggio 2008 }}</ref> Si trasferì definitivamente a New York, vivendo nella [[Lower East Side]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 142}}.</ref> Il giorno dopo il debutto ufficiale dei Gods and Monsters, nel marzo 1992, abbandonò la band.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 146}}.</ref>
Il concerto si rivelò poi il primo passo di Jeff verso il mondo della musica.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 138}}</ref>
 
Iniziò ad esibirsi come solista in diversi locali di [[Manhattan]],<ref>{{cita web |autore=Jim Testa |titolo=Making It In New York: Jeff Buckley |editore=Trascritto da ''New Jersey Beat Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/njbeat.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080810005217/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/njbeat.html |dataarchivio=10 agosto 2008 }}</ref> ma il Sin-é e l'[[East Village]] divennero i suoi palchi principali.<ref name="TheArrivalof" /> Apparve per la prima volta nel piccolo locale [[irlanda|irlandese]] nell'aprile 1992,<ref name="bp165">{{cita|Browne (2001)|p. 165}}.</ref> e da quel giorno continuò ad esibirvisi regolarmente ogni lunedì.<ref name="bp167">{{cita|Browne (2001)|p. 167}}.</ref> Il suo repertorio spaziava dal [[folk]] al [[rock]], dall'[[R&B]] al [[blues]] e al [[jazz]]. Si appassionò a cantanti come [[Nina Simone]], [[Billie Holiday]], [[Van Morrison]] e [[Judy Garland]].<ref name="bp166">{{cita|Browne (2001)|p. 166}}.</ref> Suonò cover di [[Led Zeppelin]], [[Nusrat Fateh Ali Khan]], [[Bob Dylan]], [[Édith Piaf]], [[Elton John]], [[The Smiths]], [[Bad Brains]], [[Leonard Cohen]], [[Robert Johnson]]<ref name="bp205"/><ref name="bp167"/><ref name="bp166"/> e [[Siouxsie Sioux]].<ref>[http://www.jeffbuckley-fr.net/disco/Liste.html JeffBuckley-fr.net] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071012071722/http://jeffbuckley-fr.net/disco/Liste.html |data=12 ottobre 2007 }} list of songs covered by Jeff Buckley including "Killing Time" composed by Siouxsie for The Creatures.</ref>
Nei seguenti viaggi a New York, Buckley iniziò a comporre assieme a Gary Lucas diversi brani, tra cui "Grace" e "Mojo Pin",<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 140-141}}</ref> e sul finire del 1991 iniziò a suoanre nella band di Lucas, i [[Gods and Monsters]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Jeff Buckley Tourography: 1991–1993 |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog1.html |aaccesso=13 giugno 2008}}</ref> Così Jeff si trasferì definitivamente a New York, vivendo nella [[Lower East Side]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 142}}</ref> Il giorno dopo il debutto ufficiale dei Gods and Monsters nel marzo [[1992]], Buckley decise di abbandonare la band.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 146}}</ref>
 
Interpretava anche i suoi brani presenti in ''Babylon Dungeon Sessions'', oltre a quelli appena scritti con Lucas.<ref name="bp166" /> Si fece così notare da diversi manager di case discografiche<ref name="bp170-171">{{cita|Browne (2001)|pp. 170-171}}.</ref> tra cui [[Clive Davis]]. Nell'estate del 1992, fu contattato dalla [[Columbia Records]],<ref name="bp170-171"/> con cui firmò in ottobre. Tra il luglio e l'agosto del 1993 registrò il suo primo [[Extended play|EP]], che venne pubblicato il 23 ottobre 1993 con il titolo ''[[Live at Sin-é]]'' e che contiene quattro pezzi, tra cui una cover di ''[[The Way Young Lovers Do]]'' di [[Van Morrison]].<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 199-200}}.</ref>
Buckley iniziò così ad esibirsi solista in diversì locali di [[Manhattan]],<ref>{{cita web|autore=Jim Testa|titolo=Making It In New York: Jeff Buckley |editore=Trascritto da ''New Jersey Beat Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/features/njbeat.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> ma il [[Sin-é]] e l'[[East Village]] divennero i suoi principali teatri.<ref name="TheArrivalof" /> Buckley apparve per la prima volta nel piccolo locale [[irlanda|irlandese]] nell'aprile [[1992]],<ref name="bp165">{{cita|Browne (2001)|p. 165}}</ref> e da quel giorno continuò ad esibirsi li regolarmente ogni Lunedì.<ref name="bp167">{{cita|Browne (2001)|p. 167}}</ref> Il suo repertorio comprendeva diversi brani celebri [[folk]], [[rock]], [[R&B]], [[blues]] e [[jazz]]. Durante questi anni, si interessò a cantanti come [[Nina Simone]], [[Billie Holiday]], [[Van Morrison]] e [[Judy Garland]].<ref name="bp166">{{cita|Browne (2001)|p. 166}}</ref> Suonò cover di artisti come [[Led Zeppelin]], [[Nusrat Fateh Ali Khan]], [[Bob Dylan]], [[Édith Piaf]], [[Elton John]], [[The Smiths]], [[Bad Brains]], [[Leonard Cohen]], [[Robert Johnson]]<ref name="bp205"/><ref name="bp167"/><ref name="bp166"/> e [[Siouxsie Sioux]].<ref>[http://www.jeffbuckley-fr.net/disco/Liste.html JeffBuckley-fr.net] list of songs covered by Jeff Buckley including "Killing Time" composed by Siouxsie for The Creatures.</ref> Nella sua setlist erano incluse le tracce presenti nella ''Babylon Dungeon Sessions'', oltre ai brani scritti con Gary Lucas.<ref name="bp166" />
 
=== ''Grace'' (1993-1994) ===
Nei seguenti mesi, Jeff iniziò ad attrarre nel locale sempre più spettatori, arrivando a farsi notare da diversi manager di case discografiche<ref name="bp170-171">{{cita|Browne (2001)|p. 170-171}}</ref> tra cui [[Clive Davis]].<ref name="TheUnmadeStar"/> Nell'estate del 1992, Jeff fu contattato dalla major [[Columbia Records]],<ref name="bp170-171"/> etichetta tra gli altri di [[Bob Dylan]] e [[Bruce Springsteen]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 174}}</ref>, con cui firmò nell'ottobre un contratto milionario per la durata di tre album.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 177-179}}</ref> Tra il luglio e l'agosto [[1993]] presero luogo le registrazioni del primo [[Extended play|EP]] di Jeff Buckley, composto di quattro pezzi tra cui una cover di "[[The Way Young Lovers Do]]".<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 199-200}}</ref> ''[[Live at Sin-é]]'' fu pubblicato il [[23 ottobre]] 1993 come documento degli esordi musicali di Buckley.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 223}}</ref>
A metà 1993, iniziò a lavorare al disco d'esordio assieme a [[Andy Wallace (produttore)|Andy Wallace]]. Ingaggiò la band, composta dal [[bassista]] [[Mick Grondahl]] e dal [[batterista]] Matt Johnson.<ref name="bp201-203">{{cita|Browne (2001)|pp. 201-203}}.</ref><ref>{{cita web |titolo=Grace album info |editore=Trascritto da Sony Music Entertainment Inc. su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/album.asp?SecID=2#info |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071020025449/http://www.jeffbuckley.com/album.asp?SecID=2#info |dataarchivio=20 ottobre 2007 }}</ref> A settembre, cominciarono le registrazioni presso i [[Bearsville Studios]] di [[Woodstock (New York)|Woodstock]]. Furono presenti anche Lucas, che suonò alcune parti di chitarra, e il musicista jazz [[Karl Berger]], che scrisse gli arrangiamenti.<ref name="bp204-208">{{cita|Browne (2001)|pp. 204-208}}.</ref> In seguito, fece ritorno a [[Manhattan]] per altre sessioni di registrazione, spostandosi poi nel [[New Jersey]] dove lavorò sulle parti vocali e aggiunse consistenza ad alcune canzoni.<ref name="bp224-226">{{cita|Browne (2001)|pp. 224-226}}.</ref>
 
Nel gennaio del 1994, partì per il suo primo tour solista nel [[Nord America]] per supportare l'uscita di ''[[Live at Sin-é]]'',<ref name="bp224-226"/> seguito, a marzo, da un tour in Europa.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 230}}.</ref> Tornato in patria, invitò a unirsi alla band il chitarrista [[Michael Tighe]], dalla cui collaborazione nacque il brano "So Real", poi aggiunto all'album.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 227}}.</ref> A giugno, accompagnato dalla band, partì per il primo tour denominato "Peyote Radio Theatre Tour"; il tour durò fino ad agosto<ref name=JBcomBio>{{cita web |titolo=Jeff Buckley Biography |url=http://www.jeffbuckley.com/bio.asp |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071017212001/http://www.jeffbuckley.com/bio.asp |dataarchivio=17 ottobre 2007 }}</ref> a supporto di artisti tra cui [[Chrissie Hynde]] dei [[The Pretenders]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 231}}.</ref> [[Chris Cornell]] dei [[Soundgarden]] e [[The Edge]] degli [[U2]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 251}}.</ref>
=== ''Grace'' (1993-1994)===
A metà 1993, Buckley iniziò a lavorare sul suo disco d'esordio assieme al produttore [[Andy Wallace]], che aveva già lavorato tra gli altri su ''[[Nevermind]]'' dei [[Nirvana]]. Jeff ingaggiò una band, composta dal [[bassista]] [[Mick Grondahl]] e dal [[batterista]] [[Matt Johnson]], con cui trascorse diverse settimana in sala prove.<ref name="bp201-203">{{cita|Browne (2001)|pp. 201–203}}</ref><ref>{{cita web |titlolo=Grace album info |editore=Trascritto da Sony Music Entertainment Inc. su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/album.asp?SecID=2#info |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Nel settembre, il trio raggiunse i [[Bearsville Studios]] di [[Woodstock]] per trascorrere sei settimana registrando le tracce base di quello che sarebbe diventato ''Grace''. Buckley invitò l'ex compagno di band Lucas a suonare parti di chitarra nei brani "Grace" e "Mojo Pin", oltre al musicista jazz [[Karl Berger]], il quale scrisse e suonò arrangiamenti per le basi delle canzoni.<ref name="bp204-208">{{cita|Browne (2001)|pp. 204–208}}</ref> Buckley ritornò poi a [[Manhattan]] per altre sessioni di registrazione, spostandosi poi a [[New Jersey]] dove lavorò sulle parti vocali e aggiuse consistenza ad alcune canzoni.<ref name="bp224-226">{{cita|Browne (2001)|pp. 224–226}}</ref>
 
''Grace'' fu pubblicato il 23 agosto 1994. Oltre a 7 pezzi inediti, l'album includeva 3 cover: "[[Lilac Wine]]", basata sulla versione di [[Nina Simone]],<ref name="bp166"/> "[[Corpus Christi Carol]]" di [[Benjamin Britten]],<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 75}}.</ref> e "[[Hallelujah (Jeff Buckley)|Hallelujah]]", una cover di [[Leonard Cohen]]<ref name="bp166" /> che gli portò il successo per via de "l'eccellente interpretazione", come la definì il ''[[TIME]]''<ref name=TimeHallelujah>{{cita news |autore=Josh Tyrangiel |titolo=Keeping Up the Ghost |editore=''Time Magazine'' |url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1006590,00.html |accesso=13 giugno 2008 |pubblicazione= |dataarchivio=17 agosto 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130817044003/http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1006590,00.html |urlmorto=sì }}</ref> e inclusa da ''[[Rolling Stone|Rolling Stone's]]'' nella lista "[[I 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone|500 Greatest Songs of All Time]]".<ref name=RStoneHallelujah>{{cita web |titolo=500 Greatest Songs of All Time |editore=[[Rolling Stone]] |url=https://www.rollingstone.com/music/lists/the-500-greatest-songs-of-all-time-20110407/jeff-buckley-hallelujah-20110526 |accesso=23 novembre 2012 |dataarchivio=25 novembre 2012 |urlarchivio=https://archive.is/20121125090607/http://www.rollingstone.com/music/lists/the-500-greatest-songs-of-all-time-20110407/jeff-buckley-hallelujah-20110526 }}</ref> I pareri dei critici furono entusiasti:<ref>[http://www.ondarock.it/pietremiliari/buckley_grace.htm Jeff Buckley - Grace:: Le pietre miliari di Onda Rock<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{cita web |autore=Jim Irvin |titolo=It's Never Over: Jeff Buckley 1966–1997 |editore=Trascritto da ''Mojo Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/itsneverover.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080502122736/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/itsneverover.html |dataarchivio=2 maggio 2008 }}</ref> il ''[[The Sydney Morning Herald]]'' definì il disco un "capolavoro romantico" e un "essenziale lavoro definitivo".<ref>{{cita web|url=http://www.jeffbuckley.com/pages/node/191|autore=Sacha Molitorisz|titolo=Sounds Like Teen Spirit|editore=''Sydney Morning Herald'' trascritto su jeffbuckley.com|accesso=13 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101101090500/http://jeffbuckley.com/pages/node/191|dataarchivio=1º novembre 2010}}</ref> Divenne [[disco d'oro]] in [[Francia]] e in [[Australia]],<ref name=JBcomBio/> e successivamente disco d'oro negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]],<ref>{{cita web |titolo=RIAA Gold and Platinum records |editore=Recording Industry Association of America |url=https://www.riaa.com/goldandplatinumdata.php?resultpage=1&table=SEARCH_RESULTS&action=&title=&artist=Jeff%20Buckley&format=&debutLP=&category=&sex=&releaseDate=&requestNo=&type=&level=&label=&company=&certificationDate=&awardDescription=&catalogNo=&aSex=&rec_id=&charField=&gold=&platinum=&multiPlat=&level2=&certDate=&album=&id=&after=&before=&startMonth=1&endMonth=1&startYear=1958&endYear=2008&sort=Artist&perPage=25 |accesso=13 giugno 2008}}</ref> oltre che ancora [[disco di platino]] per sei volte in [[Australia]] nel 2006.<ref>{{cita web |titolo=ARIA Charts&nbsp;— Accreditations - 2006 Albums |editore=Australian Recording Industry Association |url=http://www.aria.com.au/pages/ARIACharts-Accreditations-2006Albums.htm |accesso=13 giugno 2008}}</ref> ''Grace'' ottenne, anche, apprezzamenti da musicisti celebri, tra cui [[Jimmy Page]], che definì ''Grace'' {{Citazione|il mio disco preferito del decennio|[[Jimmy Page]]<ref>{{cita video|autore=|titolo= Jeff Buckley: Everybody Here Wants You|editore= British Broadcasting Corporation (BBC) |data=2002 }}</ref>|my favorite album of the decade|lingua=en}} e [[Robert Plant]] che si espresse in modo analogo.<ref name="NOWmagazine">{{cita web|autore=Kim Hughes|titolo=Mother preserving Jeff Buckley's legacy|editore=Trascritto da ''NOW Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/nowmag.html|accesso=13 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509083316/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/nowmag.html|dataarchivio=9 maggio 2008}}</ref> Altri commenti giunsero da [[Bob Dylan]], che definì Buckley {{Citazione|uno dei più grandi compositori del decennio|[[Bob Dylan]]<ref name=NOWmagazine/>|one of the great songwriters of this decade|lingua=en}} e da [[David Bowie]] che, in un'intervista per ''Village Voice'', definì ''Grace'' come uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con sé su un'isola deserta. Venne, poi, incluso nella classifica di ''[[Rolling Stone]]'' "500 Greatest Albums of All Time" del 2003 alla posizione numero 303.<ref name= RStoneGrace>{{cita web|titolo=The RS 500 Greatest Albums of All Time|editore=''Rolling Stone''|url=https://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4|accesso=13 giugno 2008|dataarchivio=4 aprile 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/66fGuKXK2?url=http://www.rollingstone.com/news|urlmorto=sì}}</ref>
Nel gennaio [[1994]], Buckley partì per il suo primo tour solista nel [[Nord America]] per supportare l'uscita del disco ''[[Live at Sin-é]]''.<ref name="bp224-226"/> Termianta la tournèe, partì per una nuova in [[Europa]] a marzo.<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 230}}</ref> Tornato in patria, invitò il chitarrista [[Michael Tighe]] ad unirsi alla sua band, e dalla collaborazione tra i due nacque il brano "So Real", poi aggiunto all'album.<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 227}}</ref> Nel giugno, Buckley partì per il suo primo tour accompagnato da tutto il gruppo, denominato "Peyote Radio Theatre Tour", che durò fino ad agosto<ref name=JBcomBio>{{cita web |titolo=Jeff Buckley Biography |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/bio.asp |accesso=13 giugno 2008}}</ref> a supporto di artisti tra cui [[Chrissie Hynde]] dei [[The Pretenders]],<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 231}}</ref> [[Chris Cornell]] dei [[Soundgarden]] e [[The Edge]] degli [[U2]].<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 251}}</ref>
 
=== Il tour (1994-1996) ===
''Grace'' fu pubblicato il [[23 agosto]] [[1994]]. Oltre a 7 pezzi inediti, l'album includeva 3 cover: "[[Lilac Wine]]", basata sulla versione di [[Nina Simone]],<ref name="bp166"/> "[[Corpus Christi Carol]]" di [[Benjamin Britten]],<ref>{{cita|Browne (2001)|pp. 75}}</ref> e "[[Hallelujah]]" di [[Leonard Cohen]],<ref name="bp166" /> quest'ultima definita una delle migliori interpretazioni musciali di Buckley dal ''[[Time]]''<ref name=TimeHallelujah>{{cita news |autore=Josh Tyrangiel|titolo=Keeping Up the Ghost |editore=''Time Magazine'' |url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1006590,00.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> e inclusa da ''[[Rolling Stone|Rolling Stone's]]'' nella lista "[[The 500 Greatest Songs of All Time]]".<ref name=RStoneHallelujah>{{cita web |titolo=The RS 500 Greatest Songs of All Time |editore=''Rolling Stone'' |url=http://www.rollingstone.com/news/coverstory/500songs/page/3 |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
Buckley trascorse gran parte dell'anno seguente suonando in tour per molti Paesi, dall'[[Australia]] al [[Regno Unito]] (al [[Glastonbury Festival]] e al [[Meltdown Festival]] nel 1995, nel quale cantò il brano di [[Henry Purcell]] ''[[Dido's Lament]]'' su invito di [[Elvis Costello]]),<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 266}}.</ref><ref name="PastTours">{{cita web|titolo=Past tour dates|url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=10|accesso=14 marzo 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409161821/http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=10|dataarchivio=9 aprile 2008}}</ref> all'[[Irlanda]], per poi toccare la [[Scandinavia]] e in settembre la [[Germania]]. La serie di concerti europea finì il 22 settembre a [[Parigi]], e il tour ebbe termine il 24 settembre con un concerto a [[New York]]. Il 19 ottobre iniziò un tour in [[Canada]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che toccò sia la [[East Coast]] che la [[West Coast (Stati Uniti d'America)|West Coast]], oltre agli Stati centrali, ed ebbe termine il 18 dicembre nel [[New Jersey]].<ref name="PastTours"/>
 
Dopo un mese di sosta, partì per un secondo tour europeo, iniziando da [[Dublino]], per passare, poi, per [[Londra]] e [[Parigi]]. A gennaio, partì per il suo primo tour in [[Giappone]]. Tornò in [[Europa]] il 6 febbraio 1995 prima di tornare in [[America]] il 6 marzo. Si esibì a Parigi in un teatro del [[XIX secolo|diciannovesimo secolo]], il [[Bataclan]], dove venne registrato e pubblicato nel [[Extended play|EP]] ''[[Live from the Bataclan]]''. Anche una performance del 25 febbraio a [[Rotterdam]] venne pubblicata nel EP ''[[The Grace EPs|So Real]]''.
Le vendite di ''Grace'' furono lente e supportate da pochi passaggi radio, nonostante i pareri entusiasti dei critici.<ref>{{cita web |autore=Jim Irvin |titolo=It's Never Over: Jeff Buckley 1966–1997 |editore=Trascritto da ''Mojo Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/itsneverover.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Il ''[[The Sydney Morning Herald]]'' definì il disco un "capolavoro romantico" e un "essenziale lavoro definitivo".<ref>{{cita web |autore=Sacha Molitorisz|titolo=Sounds Like Teen Spirit |editore=''Sydney Morning Herald'' trascritto su jeffbuckley.com |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Il disco divenne comunque [[disco d'oro]] in [[Francia]] e [[Australia]],<ref name=JBcomBio/> e successivamente oro anche in [[USA]] nel [[2002]],<ref>{{cita web |titolo=RIAA Gold and Platinum records |editore=Recording Industry Association of America |url=http://www.riaa.com/goldandplatinumdata.php?resultpage=1&table=SEARCH_RESULTS&action=&title=&artist=Jeff%20Buckley&format=&debutLP=&category=&sex=&releaseDate=&requestNo=&type=&level=&label=&company=&certificationDate=&awardDescription=&catalogNo=&aSex=&rec_id=&charField=&gold=&platinum=&multiPlat=&level2=&certDate=&album=&id=&after=&before=&startMonth=1&endMonth=1&startYear=1958&endYear=2008&sort=Artist&perPage=25 |accesso=13 giugno 2008}}</ref> oltre che ancora [[disco di platino]] per sei volte in [[Australia]] nel [[2006]].<ref>{{cita web |titolo=ARIA Charts&nbsp;— Accreditations - 2006 Albums |editore=Australian Recording Industry Association |url=http://www.aria.com.au/pages/ARIACharts-Accreditations-2006Albums.htm |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
Ad aprile ricominciò il tour, con concerti in America e in Canada, esibendosi al [[Metro (teatro)|Metro]] di [[Chicago]], dove venne filmato e pubblicato nel ''[[Live in Chicago (Jeff Buckley)|Live in Chicago]]''. Inoltre, il 4 giugno suonò ai [[Sony Music Studios]]. Il tour proseguì in Europa tra il 20 giugno e il 18 luglio. Si esibì nel teatro di [[Édith Piaf]], suo idolo, L'Olympia, durante il ''Festival de la Musique Sacrée'', in cui suonò ''What Will You Say'' in duetto con [[Alim Qasimov]], un cantante dell'[[Azerbaigian]]. L'esibizione venne pubblicata nel 2001 nel ''[[Live a L'Olympia]]''.
''Grace'' ottenne apprezzamenti da un gran numero di musicisti celebri, tra cui alcune delle grandi influenze di Jeff, come i [[Led Zeppelin]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 10}}</ref> [[Jimmy Page]] infatti definì ''Grace'':
 
Le uniche tappe italiane del tour europeo furono al [[Vidia Club]] di [[Cesena]], il 17 febbraio 1995<ref>{{Cita web|url=https://www.setlist.fm/setlist/jeff-buckley/1995/vidia-international-rock-club-cesena-italy-1bd1015c.html|titolo=Jeff Buckley Setlist at Vidia International Rock Club, Cesena|sito=setlist.fm|lingua=en|accesso=2021-02-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/login/?next=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fvidiaclub%2Fposts%2F10158020854633697|titolo=Foto di repertorio di Jeff Buckley al Vidia Club, 17 febbraio 1995|sito=Facebook|lingua=it|accesso=2021-02-20}}</ref> e alla [[Festa de l'Unità]] di [[Correggio (Italia)|Correggio]] il 15 luglio 1995.<ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/rockonit/photos/a.172616955409/10158511099385410/|titolo=RockON.it - Il 15 Luglio del 1995 Jeff Buckley suonava in concerto a Correggio (Reggio Emilia) {{!}} Facebook|sito=www.facebook.com|lingua=it|accesso=2022-11-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rockol.it/news-708880/concerti-memorabili-jeff-buckley-correggio-15-luglio-1995|titolo=√ Concerti memorabili: Jeff Buckley, Correggio 15 luglio 1995|autore=Rockol com s.r.l|sito=Rockol|lingua=it|accesso=2022-11-17}}</ref>
{{quote|il mio disco preferito del decennio|[[Jimmy Page]]<ref>{{cita video|autore=|titolo= Jeff Buckley: Everybody Here Wants You |medium= documentario|editore= British Broadcasting Corporation (BBC) |data=2002 }}</ref>|my favorite album of the decade|lingua=en}}
 
Il ''Mystery White Boy'' tour [[australia]]no, con concerti sia a [[Sydney]] che a [[Melbourne]], iniziò il 28 agosto e si concluse il 6 settembre, con esibizioni registrate e poi pubblicate nel disco live ''[[Mystery White Boy]]''. La serie di concerti si rivelò un grande successo, tanto che l'album ''Grace'' che divenne [[disco d'oro]] in Australia, vendendo oltre 35,000 copie. Il management di Buckley decise allora di prolungare gli show con nuove date australiane e altre in [[Nuova Zelanda]] nel mese di febbraio.<ref name=JBcomBio/> Buckley si esibì solista al [[Sin-é]] e all'evento [[Mercury Lounge]] di New York.<ref name="PastTours"/> Trascorse, poi, gran parte di febbraio impegnato nell{{'}}''Hard Luck Tour'' in Australia e Nuova Zelanda. Il 1º marzo 1996 Johnson si esibì per l'ultima volta con Buckley, date le tensioni che si erano create all'interno della band.<ref name=JBcomBio/>
Anche [[Robert Plant]] si espresse in modo analogo.<ref name="NOWmagazine">{{cita web |autore=Kim Hughes|titolo=Mother preserving Jeff Buckley's legacy |editore=Trascritto da ''NOW Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/interviews/nowmag.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> Altri commenti favorevoli giunsero da [[Bob Dylan]], che definì Buckley:
 
Vista la fuoriuscita del batterista, non suonò concerti fino al 12 febbraio 1997.<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane |titolo=Jeff Buckley Tourography |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog6.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080706131956/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog6.html |dataarchivio=6 luglio 2008 }}</ref> A causa della stanchezza dovuta al continuo viaggiare, trascorse gran parte dell'anno lontano dai palcoscenici, anche se tra il 2 maggio e il 5 maggio si esibì come [[bassista]] con i Mind Science of the Mind, gruppo dell'amico [[Nathan Larson]].<ref name=JBcomBio/> Nel dicembre del 1996, tornò ad esibirsi live nel "Phantom solo tour", prediligendo i piccoli café del New England nei quali si esibva con nomi fittizi come The Crackrobats, Possessed by Elves, Father Demo, Smackrobiotic, The Halfspeeds, Crit-Club, Topless America, Martha & the Nicotines e A Puppet Show Named Julio.<ref name="PastTours"/> Come giustificazione, scrisse un post sul suo sito internet dicendo:
{{quote|uno dei più grandi compositori del decennio|[[Bob Dylan]]<ref name=NOWmagazine/>|one of the great songwriters of this decade|lingua=en}}
 
{{Citazione|C'è stato un momento della mia vita non troppo tempo fa nel quale potevo semplicemente esibirmi in un café e fare ciò che mi piaceva fare, suonare musica, imparare esibendomi, esplorare cosa significasse per me, cioè divertirmi mentre irritavo e/o divertivo spettatori che non mi conoscevano. In questa situazione avevo il prezioso e insostituibile lusso del fallimento, del rischio, della resa. Ho lavorato duramente per mettere insieme queste cose, questo ambiente di lavoro. Mi piaceva e poi mi è mancato quando è sparito. Quello che sto facendo è semplicemente reclamare tutto questo.|Jeff Buckley<ref>{{cita web |autore=Bert Van De Kamp |titolo=Jeff Buckley 1966-1997 |editore=Trascritto da ''OOR Magazine'' su jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/oor14jun97.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080102024108/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/oor14jun97.html |dataarchivio=2 gennaio 2008 }}</ref>|There was a time in my life not too long ago when I could show up in a cafe and simply do what I do, make music, learn from performing my music, explore what it means to me, i.e., have fun while I irritate and/or entertain an audience who don't know me or what I am about. In this situation I have that precious and irreplaceable luxury of failure, of risk, of surrender. I worked very hard to get this kind of thing together, this work forum. I loved it and then I missed it when it disappeared. All I am doing is reclaiming it.|lingua=en}}
mentre in un'intervista per ''Village Voice'' [[David Bowie]] disse di ''Grace'' come uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con se su un isola deserta.<ref name="VillageVoice">{{cita web |autore=Bill Flanagan|titolo=Jeff Buckley Missing, Presumed Dead |ediotre=Trascritto da ''Village Voice'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/vv10jun97.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
=== ''Sketches for My Sweetheart the Drunk'' (1997) ===
L'album sarebbe poi stato incluso nella classifica di ''[[Rolling Stone]]'' "500 Greatest Albums of All Time" del [[2003]] alla posizione #303.<ref name= RStoneGrace>{{cita web |titolo=The RS 500 Greatest Albums of All Time|editore=''Rolling Stone'' |url=http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4 |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
Terminati i tour, Jeff iniziò a comporre diversi brani per un nuovo album. Aveva nel frattempo collaborato con la cantautrice americana [[Patti Smith]] per l'album ''[[Gone Again]]'' e aveva incontrato [[Tom Verlaine]], esprimendogli il desiderio di poter produrre il suo nuovo disco.<ref name="TheJBFAQ:Sketches">{{cita web |autore=Rebecca Kane |titolo=Sketches |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/17sketches.html |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509154730/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/17sketches.html |dataarchivio=9 maggio 2008 }}</ref> A metà del 1996, iniziarono le prime sessioni di registrazione in uno studio di [[Manhattan]] con Verlaine. [[Eric Eidel]] era stato ingaggiato come [[batterista]] ma rimase in gruppo solo per tre sessioni, dopo le quali fu assunto [[Parker Kindred]].<ref>{{cita web|autore=Rebecca Kane|titolo=Who were the members of Jeff's band?|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/08band.html|accesso=5 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029064639/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/08band.html|dataarchivio=29 ottobre 2013}}</ref>
 
In questi mesi, incontrò [[Inger Lorre]] dei [[The Nymphs]], con la quale strinse una salda amicizia,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 283}}.</ref> coronata da una collaborazione sulla traccia ''[[Kerouac: Kicks Joy Darkness]]'' per un album tributo a [[Jack Kerouac]].<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> Inoltre, dopo che il chitarrista di Lorre lasciò il suo gruppo, Buckley si offrì di sostituirlo,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 296}}.</ref> rimanendo talmente colpito dal brano ''Yard of Blonde Girls'' da decidere di farne una cover. Una nuova sessione di registrazione si svolse a Manhattan agli inizi del 1997, ma fu accantonata perché né lui né la band la trovarono abbastanza soddisfacente.
=== Il tour (1994-1996)===
Buckley trascorse gran parte dell'anno seguente il tour promozionale per ''Grace'', suonando in molti Paesi, dall'[[Australia]] al [[Regno Unito]] (al [[Glastonbury Festival]] e al [[Meltdown Festival]] nel [[1995]], nel quale cantò il brano di [[Henry Purcell]] ''[[Dido's Lament]]'' su invito di [[Elvis Costello]]).<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 266}}</ref><ref name="PastTours">{{cita web|titolo=Past tour dates|editore=jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=10|accessoe=14 marzo 2010}}</ref> Dopo il ''Peyote Radio Theater'' tour, la band iniziò un tour [[Europa|europeo]] il [[23 agosto]] [[1994]], iniziando con performance in [[Inghilterra]] e in [[Irlanda]], per poi toccare la [[Scandinavia]] e in settembre la [[Germania]]. La serie di concerti europea finì il [[22 settembre]] a [[Parigi]], e il tour ebbe termine il [[24 settembre]] con un concerto a [[New York]], dopo il quale la band si prese un mese di sosta e relax.<ref name="PastTours" />
 
Il [[19 ottobre]] iniziò un tour in [[Canada]] e [[USA]], che toccò sia la [[east coast]] che la [[west coast]], oltre agli Stati centrali, ed ebbe termine il [[18 dicembre]] nel [[New Jersey]].<ref name="PastTours"/> Dopo un altro mese di sosta, il gruppo partì per un secondo tour europeo, questa volta solo promozionale, iniziando a [[Dublino]] (dove Buckley è tutt'oggi particolarmente popolare <ref name="SoRealGrows">{{cita web |titolo=Jeff Buckley's ''So Real'' Grows Internationally |editore=Legacy Recordings |url=http://www.legacyrecordings.com/News/NewsDetail.aspx?NewsGuid=375c5bca-6900-44ee-872d-df5491f78e66 |accesso=13 giugno 2008}}</ref>), per toccare poi [[Londra]] e [[Parigi]].
 
A gennaio inoltrato, la band partì per il suo primo tour in [[Giappone]], suonando concerti e facendo apparizioni promozionali per l'album e il singolo "Last Goodbye". Il gruppo tornò in [[Europa]] il [[6 febbraio]] [[1995]] prima di tornare in [[America]] il [[6 marzo]]. Tra le varie date, Buckley e la sua band si esibirono in un teatro del [[diciannovesimo secolo]] [[Francia|francese]], il [[Bataclan]], e il materiale di questo show fu registrato e pubblicato in un [[EP]] a titolo ''[[Live from the Bataclan]]''. Anche tracce di una performance del [[25 febbraio]] a [[Rotterdam]] furono registrate e pubblicate nell'EP ''[[The Grace EPs|So Real]]''.
 
La tournèe ricominciò ad aprile con date in America e Canada, esibendosi al [[Metro (teatro)|Metro]] di [[Chicago]], concerto che fu registrato e pubblicato come ''[[Live in Chicago (Jeff Buckley)|Live in Chicago]]'' in [[VHS]] e poi [[DVD]]. Inoltre, il [[4 giugno]] suonarono ai [[Sony Music Studios]]. Dopo ciò, vi fu un nuovo tour di un emse in Europa tra il [[20 giugno]] e il 18 [[luglio]], durante il quale si esibirono in molti festival. Buckley suonò due concerti al [[Paris Olympia]], un teatro che rese celebre la [[cantante]] francese [[Édith Piaf]], una delle influenze di Jeff. Durante il ''Festival de la Musique Sacrée'' suonò ''What Will You Say'' in duetto con [[Alim Qasimov]], un cantante dell'[[Azerbaijan]]. La [[Sony BMG]] pubblicò nel [[2001]] il ''[[Live a L'Olympia]]'', con una raccolta di canzoni esibite quella sera tra cui il brano con Qasimov.
 
Il ''Mystery White Boy'' tour [[australiano]], con concerti sia a [[Sydney]] che a [[Melbourne]], iniziò il [[28 agosto]] e si concluse il [[6 settembre]], con esibizioni registrate e poi pubblicate nel disco live ''[[Mystery White Boy]]''. La serie di concerti si rivelò un ottimo investimento e di grande successo, con l'album ''Grace'' che divenne [[disco d'oro]] in Australia, vendendo oltre 35,000 copie. Il management di Buckley decise allora di prolungare gli show con nuove date australiane e altre in [[Nuova Zelanda]] nel mese di febbraio.<ref name=JBcomBio/>
 
Tra i due tour in [[Oceania]], Buckley e il gruppo si presero un periodo di pausa. Buckley si esibì solista al [[Sin-é]] e all'evento [[Mercury Lounge]] di New York.<ref name="PastTours"/> Dopo la pausa, la band trascorse gran parte di febbraio nell'''Hard Luck Tour'' in Australia e Nuova Zelanda, ma le tensioni tra [[Matt Johnson]] e la band si stavano facendo sempre più forti, tanto che il [[1 marzo]] [[1996]] Johnson si esibì in quello che sarebbe stato il suo ultimo concerto prima di lasciare la formazione.<ref name=JBcomBio/>
 
Dopo l'abbandono di Johnson, la band, ora senza [[batterista]], non suonò concerti fino al [[12 febbraio]] [[1997]].<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Jeff Buckley Tourography |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/tourography/kfaktourog6.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> A causa della stanchezza dovuta dal continuo viaggiare, Buckley trascorse gran parte dell'anno lontano dai palcoscenici, anche se tra il [[2 maggio]] e il [[5 maggio]] si esibì come [[bassista]] con i Mind Science of the Mind, gruppo dell'amico [[Nathan Larson]].<ref name=JBcomBio/> Buckley tornò ad esibirsi live durante il suo "phantom solo tour", una tournèe anonima in vari café del nordest americano nel dicembre [[1996]], nella quale si esibì con acronimi come The Crackrobats, Possessed by Elves, Father Demo, Smackrobiotic, The Halfspeeds, Crit-Club, Topless America, Martha & the Nicotines e A Puppet Show Named Julio.<ref name="PastTours"/> Come giustificazione, Buckley scrisse un post sul suo sito internet dicendo:
 
{{quote|C'è stato un momento della mia vita non troppo tempo fa nel quale potevo semplicemente esibirmi in un cafe e fare ciò che mi piaceva fare, suonare musica, imparare esibendomi, esplorare cosa significasse per me, i.e., divertirmi mentre irritavo e/o divertivo spettatori che non mi conoscevano. In questa situazione avevo la preziosa e insostituibile lussuria del fallimento, del rischio, della resa. Lavoravo duramente per mettere insieme queste cose, questo lavoro. Mi piaceva e mi mancò quando scomparve. Quello che faccio è recuperare ciò.|Jeff Buckley<ref>{{cita web |autore= Bert Van De Kamp|titolo=Jeff Buckley 1966-1997 |editore=Trascritto da ''OOR Magazine'' su jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/words/tributes/oor14jun97.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref>|There was a time in my life not too long ago when I could show up in a cafe and simply do what I do, make music, learn from performing my music, explore what it means to me, i.e., have fun while I irritate and/or entertain an audience who don't know me or what I am about. In this situation I have that precious and irreplaceable luxury of failure, of risk, of surrender. I worked very hard to get this kind of thing together, this work forum. I loved it and then I missed it when it disappeared. All I am doing is reclaiming it.|lingua=en}}
 
=== ''Sketches for My Sweetheart the Drunk'' (1997) ===
Completati i tour del [[1996]], Buckley iniziò a scrivere tracce per un nuovo album che avrebbe dovuto avere titolo ''My Sweetheart the Drunk''. Jeff aveva intanto lavorato con [[Patti Smith]] per l'album ''[[Gone Again]]'' e aveva incontrato, a seguito di una collaborazione, [[Tom Verlaine]], a cui chiese di essere produttore per il suo nuovo disco, proposta subito accettata.<ref name="TheJBFAQ:Sketches">{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Sketches |editore=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/17sketches.html |accesso=13 giugno 2008}}</ref> A metà 1996, Buckley e la sua band iniziarono le prime sessioni di registrazione in uno studio di [[Manhattan]] con Verlaine. [[Eric Eidel]] era stato ingaggiato come [[batterista]] ma rimase in gruppo solo per tre sessioni, dopo le quali fu assunto [[Parker Kindred]] come musicista permanente.<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane|titolo=Who were the members of Jeff's band? |editore=jeffbuckley.com|url=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/08band.html |accessdate=5 maggio 2008}}</ref> In questi mesi, Buckley incontrò [[Inger Lorre]] dei [[The Nymphs]], con cui strinse una salda amicizia,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 283}}</ref> coronata da una collaborazione sulla traccia ''[[Kerouac: Kicks Joy Darkness]]'' per un album tributo a [[Jack Kerouac]].<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> Inoltre, dopo che il chitarrista di Lorre lasciò il suo gruppo, Buckley si offrì di sostituirlo,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 296}}</ref> rimanendo talmente colpito dal brano ''Yard of Blonde Girls'' da decidere di coverizzarlo per ''My Sweetheart the Drunk''.<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 315}}</ref> Una nuova sessione di registrazione si svolse a Manhattan agli inizi del [[1997]], ma fu accantonata perchè ne Buckley ne la band la trovarono abbastanza soddisfacente.
 
Il [[4 febbraio]] 1997, Buckleysi suonòesibì aldurante le celebrazioni per il decimo anniversario del [[The Knitting Factory]], esibendosi insuonando una selezione di pezzibrani che compresecomprendeva "Jewel Box", "Morning Theft", "Everybody Here Wants You", "The Sky is a Landfill" e "Yard of Blonde Girls".<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 299}}.</ref> [[Lou Reed]], che era tra i presenti al concerto, espresse in quell'occasione un interessamento a lavorare con Jeff. <ref name="VillageVoice"/>
La band si esibì per la prima volta con [[Parker Kindred]], il nuovo batterista, all'[[Arlene's Grocery]] di New York il [[9 febbraio]], in un set che vide presentare numerosi brani che poi sarebbero apparsi susull'album postumo ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. A fine mese, Buckley registrò una lettura del poema di [[Edgar Allan Poe]] "[[Ulalume]]" per l'album ''[[Closed on Account of Rabies]]''.<ref>{{cita web |autore=Hal Willner|titolo=''Closed on the Account of Rabies''|editoreurl=http://www.parisrecords.net/t-closedonaccountofrabies.aspx|accesso=13 giugno 2008|urlurlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513221106/http://www.parisrecords.net/t-closedonaccountofrabies.aspx |accessodataarchivio=13 giugnomaggio 2008}}</ref> QuestaSi fu l'ultima registrazione a Ney York in quantotrasferì, poco dopoquindi, Jeff si traferì a [[Memphis]], nel [[Tennessee]].
 
Buckley decise che le sessioni sarebbero proseguite agli [[Easley McCain Recording]] di Memphis, come suggeritogli dal suo dall'amico Dave Shouse dei [[Grifters]].<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 294}}.</ref> Dal [[12 febbraio]] al [[26 maggio]] 1997 Buckley, suonò nel ''Barristers''', un bar di [[Memphis]], persperimentando lavorarein alanteprima nuovoi materiale sperimentandolobrani dapprima in sede liveinediti.<ref>{{cita web |autore=Rebecca Kane |titolo=Why is Barristers' Significant? |editoreurl=http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/23barristers.html |urlaccesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509055458/http://www.jeffbuckley.com/rfuller/buckley/faq/23barristers.html |accessodataarchivio=139 giugnomaggio 2008 }}</ref> Dopo nuove registrazioni con scarsi risultati, a metà febbraio Jeff, licenziò Verlaine comeda produttore, ri-ingaggiandoreingaggiando [[Andy Wallace (produttore)|Andy Wallace]].<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> BuckleyRegistrò iniziò registranoaltre versioni demodei delle tracce che avevabrani completatocompletati,<ref name="TheJBFAQ:Sketches"/> braniinviando chei furono inviati alla sua bandnastri a New York alla band, che li ascoltò con grande entusiasmo. Queste registrazioni apparirannoapparirono nel primo disco di ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. ComunqueInvitò Buckley non era interamente soddisfatto di questi pezzi, quando invitòquindi la band a presentarsiraggiungerlo a Memphis per le sessioni del [[29 maggio]].<ref name="rollingstone.com">{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/feature/jeff-buckley-rivers-edge-75789/|titolo=Jeff Buckley: River's Edge|autore=Fred Schruers|sito=Rolling Stone|data=1997-08-07|lingua=en|accesso=2023-10-02}}</ref>
 
===La morte (1997)===
[[File:Wolf-River-Harbor-Memphis.jpg|right|250px|thumb|Il [[Wolf River]], teatro della tragedia, con la città di [[Memphis]] di sfondo]]
La sera del [[29 maggio]] [[1997]], Jeffall'età di trent'anni, mentre, a bordo di un furgone guidato dal suo roadie [[roadie]] Keith Foti]], si stava dirigendo presso degliagli studi di registrazione quando, passando lungo le rive del [[Wolf River]],<ref>{{cita web |titolo=Biography from ''The Rolling Stone Encyclopedia of Rock & Roll'' (Simon and Schuster, 2001) |editore=''Rolling Stone'' |anno=2001 |url=httphttps://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/biography |accesso=13 giugno 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080622104631/http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/biography |dataarchivio=22 giugno 2008 |urlmorto=sì }}</ref> un affluente del [[Mississippi (fiume)|Mississippi]], chiese all'autista di fermarsi, avendo voglia di fare un bagno.<ref name="rollingstone.com"/><ref>{{Cita web|url=http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/biography|titolo=Jeff Buckley: Biography : Rolling Stone|data=|accesso=2023-10-02|dataarchivio=22 giugno 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080622104631/http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/biography|urlmorto=sì}}</ref> Già in precedenza aveva nuotato in quelle acque,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 321}}.</ref> quindi si immerse nel fiume tenendo, però, addosso i vestiti e gli stivali, arrivando fino ai piloni del ponte dell'autostrada (canticchiando il ritornello di ''[[Whole Lotta Love]]'' dei [[Led Zeppelin]]<ref name="Fred">{{cita web|autore=Fred Schruers|titolo=River's Edge|editore=''Rolling Stone''|data=7 ottobre 2007|url=https://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/articles/story/14925058/rivers_edge|accesso=13 giugno 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090311020659/http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/articles/story/14925058/rivers_edge|dataarchivio=11 marzo 2009|urlmorto=sì}}</ref>), nello stesso momento in cui stava transitando un battello che probabilmente creò un gorgo che lo risucchiò. Il cantante scomparve dalla vista di Keith Foti, il quale chiamò la polizia che, pur avendo ordinato un dragaggio della zona, non trovò nulla.<ref>{{Cita web|url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=86|titolo=jeffBuckley.com :: news|data=|accesso=2023-10-02|dataarchivio=9 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409161826/http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=86|urlmorto=sì}}</ref>
 
Sei giorni più tardi, nella mattina del 4 giugno, il corpo di Buckley fu avvistato da un passeggero del traghetto ''American Queen'', impigliato tra i rami di un albero sotto il ponte di ''[[Beale Street]]'', la via più importante di [[Memphis]]<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Eamonn|cognome=Forde|url=https://www.theguardian.com/music/2021/aug/31/jeff-buckley-final-recordings|titolo=‘These are his true remains’: the fight over Jeff Buckley’s final recordings|pubblicazione=The Guardian|data=2021-08-31|accesso=2023-10-02}}</ref>. Gene Bowen (tour manager di Buckley) riconobbe il corpo da un piercing all'ombelico e dalla maglietta indossata. L'[[autopsia]] non rilevò tracce di [[Etanolo|alcol etilico]] o di [[Droga|droghe]]; il caso venne archiviato come incidente. Un comunicato ufficiale dalla madre, diceva:
Il musicista, che aveva voglia di fare un bagno e già in precedenza aveva nuotato in queste acque,<ref>{{cita|Browne (2001)|p. 321}}</ref> decise di immergersi nel fiume con addosso i vestiti e gli stivali, arrivando fino ai piloni del ponte sull'autostrada e cantando il ritornello di ''[[Whole Lotta Love]]'' dei [[Led Zeppelin]].<ref name="Fred">{{cita web|autore=Fred Schruers|titolo=River's Edge |editore=''Rolling Stone'' |data=07 ottobre 2007|url=http://www.rollingstone.com/artists/jeffbuckley/articles/story/14925058/rivers_edge |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
 
{{Citazione|La morte di Jeff Buckley non è stata "misteriosa", legata a droghe, alcool o suicidio. Abbiamo un rapporto della polizia, un referto del medico legale e un testimone oculare, che provano che si è trattato di un annegamento accidentale e che il sig. Buckley era in un ottimo stato mentale prima dell'incidente.|Mary Guibert<ref>{{cita web |autore=Mary Guibert |titolo=JB Biopic&nbsp;— Fact Check |url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=86 |accesso=13 giugno 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409161826/http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=86 |dataarchivio=9 aprile 2008 }}</ref>|Jeff Buckley's death was not "mysterious," related to drugs, alcohol, or suicide. We have a police report, a medical examiner's report, and an eye witness to prove that it was an accidental drowning, and that Mr. Buckley was in a good frame of mind prior to the accident.|lingua=en}}
Poco dopo un [[battello]] transita nell'area di fiume dove Buckley stava nuotando e la sagoma del ragazzo scompare dalla vista di Keith Foti che, dopo qualche minuto di ricerche, intorno alle 21 chiama la polizia. La volante arriva un quarto d'ora più tardi e, chiamati i rinforzi, comanda il [[draga|dragaggio]] del fiume, senza trovare traccia alcuna di Jeff.
 
Il funerale si celebrò il 1º agosto 1997, nella [[chiesa di Saint Ann]] a [[Brooklyn]], nello stesso luogo dove era iniziata la sua carriera durante il ''Tim Buckley Tribute''.
Solo il mattino del [[4 giugno]] un passeggero del traghetto ''American Queen'' noterà una sagoma di un corpo umano impigliato tra i rami di un albero che galleggia sotto il ponte di ''[[Beale Street]]'', la via più importante di [[Memphis]]. Il corpo, che si rivelerà quello di Jeff dopo il riconoscimento di Gene Bowen (tour manager di Buckley) grazie a un [[piercing]] all'ombelico e alla maglietta indossata, verrà sottoposto ad [[autopsia]], la quale rivelerà che il musicista non era sotto effetto di [[alcol etilico|alcol]] o [[droga|droghe]], tanto che le cause dell'annegamento verranno imputate prevalentemente alla [[congestione]] e all'imperizia del pilota del battello.<ref>{{cita web|autore=James Wigney|titolo=Real Buckley lives on |editore=News.com.au |data=20 maggio 2007 |url=http://www.news.com.au/adelaidenow/story/0,22606,21759367-5006343,00.html |accesso=17 dicembre 2008}}</ref> A confermare questi aspetti, fu rilasciato un comunicato ufficiale dalla madre, che diceva:
 
Poco dopo la sua morte, [[Bono (cantante)|Bono]] ebbe a dire
{{quote|La morte di Jeff Buckley non ha nulla di "misterioso", legato a droghe, alcool o suicidio. Abbiamo un rapporto della polizia, un altro medico e un testimone, che ci confermano l'annegamento accidentale e che Buckley era in un ottimo stato mentale prima dell'incidente.|Mary Guibert<ref>{{cita web|autore= Mary Guibert|titolo=JB Biopic&nbsp;— Fact Check |publisher=jeffbuckley.com |url=http://www.jeffbuckley.com/news.asp?id=86|accesso=13 giugno 2008}}</ref>|Jeff Buckley's death was not "mysterious," related to drugs, alcohol, or suicide. We have a police report, a medical examiner's report, and an eye witness to prove that it was an accidental drowning, and that Mr. Buckley was in a good frame of mind prior to the accident.|lingua=en}}
{{Citazione|Jeff Buckley era una goccia pura in un oceano di rumore.|[[Bono (cantante)|Bono]], Mojo Magazine, agosto 1997<ref>{{cita|Jeff Apter|}}.</ref>|Jeff Buckley was a pure drop in an ocean of noise.|lingua=en}}
 
===Dopo la morte (1998-)===
Il [[1º agosto]] [[1997]] si celebrò l'ultimo addio a Jeff Buckley nella [[chiesa di Saint Ann]] a [[Brooklyn]], nello stesso luogo dove era iniziata la sua carriera durante il ''Tim Buckley Tribute''. La chiesa, gremita di persone, porse omaggio al musicista, e la cerimonia terminò con un discorso di Mary Guibert.
Dopo la morte, vennero pubblicati diversi album postumi come ''[[Mystery White Boy]]'', ''[[Live a l'Olympia]]'', ''[[Live at Sin-é (Legacy Edition)]]'' e ''[[Grace Around the World]]'', oltre che, naturalmente, l'inconcluso ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]''. Buckley è oggetto di un vero e proprio culto da parte dei fan, che vedono in lui la figura dell'artista maledetto e misterioso, un po' come era stato fatto con [[Jim Morrison]] o [[Kurt Cobain]].
 
Nel novembre del 2015 viene annunciata l'uscita della compilation ''You and I'' contenente cover di [[Bob Dylan]], [[The Smiths]], [[Sly & the Family Stone|Sly and The Family Stone]] e materiale inedito registrato nel febbraio del 1993.<ref>{{Cita web|autore = |url = https://my-way-online.blogspot.it/2015/11/jeff-buckley-you-and-I.html|titolo = My Way|accesso = |data = }}</ref>
===Dopo la morte (1998-oggi)===
Nel corso degli anni successivi alla sua scomparsa, il nome di Jeff apparirà in diverse pubblicazioni di album postumi come ''[[Mystery White Boy]]'', ''[[Live a l'Olympia]]'', ''[[Live at Sin-é (Legacy Edition)]]'' e ''[[Grace Around the World]]''.
 
Tutt'oggi è considerato una delle voci più emozionanti nel panorama musicale e, come per altre icone musicali segnate da una fine tragica, come [[Kurt Cobain]] o [[Layne Staley]], resta un personaggio molto amato, tributato e rimpianto.
 
== Discografia ==
{{vedi anche|Discografia di Jeff Buckley}}
=== Album registrati in studio ===
* [[1994]] - ''[[Grace (album Jeff Buckley)|Grace]]'' ([[Columbia Records]])
* [[1998]] - ''[[Sketches for My Sweetheart the Drunk]]'' <small>([[ColumbiaOpera Recordspostuma|postumo]])</small>
* 2016 – ''[[You and I (Jeff Buckley)|You and I]]'' <small>(postumo)</small>
 
==Videografia==
{{vedi anche|Discografia di Jeff Buckley#Videografia}}
 
== Premi e nominationRiconoscimenti ==
* La [[Académie Charles Cros]] premiò Buckley con il "Grand Prix International Du Disque" il [[13 aprile]] [[1995]] in onore del suo album di debutto ''Grace''.<ref name=JBcomBio/>
* Nomination per gli [[MTV Video Music Award]] ''Best New Artist'' con il video di "Last Goodbye" nel [[1995]].<ref name="TheEnvelope">{{cita web|titolo=The Envelope: Awards Database |editore=''Los Angeles Times'' |url=http://theenvelope.latimes.com/factsheets/awardsdb/env-awards-db-search,0,7169155.htmlstory?selectsearch=awardsdb&target=article&searchtype=all&Query=jeff+buckley&search.x=0&search.y=0 |accesso=13 giugno 2008}}</ref>
* Nomination da ''[[Rolling Stone]]'' come ''Best New Artist'' nel [[1995]].<ref name=JBBioMarieClaire/>
* [[Triple J Hottest 100]] incluse il brano "Last Goodbye" alla posizione #numero 14 come ''Best Song 1995"''.<ref>{{cita web |titolo=Hottest 100 - History - 1995 |editore=Triple J Radio |url=http://www.abc.net.au/triplej/hottest100/history/1995.htm |accesso=13 giugno 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090218105357/http://www.abc.net.au/triplej/hottest100/history/1995.htm |dataarchivio=18 febbraio 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
* Nel [[2006]] la rivista ''[[Mojo (rivista)|Mojo]]'' votò ''Grace'' #1 "Modern Rock Classic of all Time". Il disco fu anche votato come il secondo album preferito dagli ascoltatori d'[[Australia]] secondo la ''Australian Broadcasting Corporation'' il [[3 dicembre]] [[2006]].<ref>{{Cita web |titolo= My Favourite Album |autore= [[Australian Broadcasting Corporation]] | url = http://www.abc.net.au/myfavouritealbum/top100.htm |accesso= 9 agosto 2010 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20061205092304/http://abc.net.au/myfavouritealbum/top100.htm |dataarchivio= 5 dicembre 2006 |urlmorto= sì }}</ref>
* Nomination ai [[Grammy Award]] come ''[[Best Male Rock Vocal Performance]]'' con "Everybody Here Wants You" nel [[1998]].<ref name="TheEnvelope"/>
* ''Grace'' wasè rankedstato #303inserito ofalla theposizione [[Rollingnumero Stone's303 500nella Greatest[[Lista Albumsdei of All Time|500 Greatestmigliori Albums]]album bysecondo ''[[Rolling Stone]]'' innel 2003.<ref name= RStoneGrace/>
* Un rifacimento operato da Buckley's coversulla ofcanzone "''[[Hallelujah" was(Jeff rankedBuckley)|Hallelujah]]'' #259è ofstato theclassificato nel 2011 al numero 264 tra le [[Lista delle 500 Greatestmigliori Songscanzoni secondo Rolling Stone|500 migliori canzoni]] byselezionate dalla rivista musicale ''[[Rolling Stone]]'' in 2004.<ref name= RStoneHallelujah/>
* ''Rolling Stone'' piazzò Buckley alla posizione #numero 39 nella sua lista del [[2008]] ''The 100 Greatest Singers of All Time''.<ref>{{cita web |autore=Chris Cornell |titolo=The 100 Greatest Singers of All Time |editore=''[[Rolling Stone]]'' |url=httphttps://www.rollingstone.com/news/coverstory/24161972/page/39 |accesso=18 novembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090505233436/http://www.rollingstone.com/news/coverstory/24161972/page/39 |dataarchivio=5 maggio 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
* Nella [[Triple J Hottest 100 of All Time]] del [[2009]], la versione di Buckley di "Hallelujah" fu votata al terzo posto, "Last Goodbye" al settimo, "Lover, You Should've Come Over" #numero 56 e "Grace" #numero 69.<ref>{{cita web |titolo=Triple J Hottest 100 of All Time|editore=abc.net.au|url=http://www.abc.net.au/triplej/hottest100_alltime/countdown/cd_21-30.htm|accesso=18 novembre 2008}}</ref>
 
== Equipaggiamento ==
Buckley utilizzò molte chitarre, ma principalmente fece uso di una [[Fender Telecaster]] del 1983 e di una [[Rickenbacker 360/12]]. Principalmente cantante e chitarrista, suonò tuttavia anche altri strumenti tra cui [[basso elettrico|bassi]], [[dobro]], [[mandolino|mandolini]], [[armonica a bocca]], [[organo (strumento musicale)|organi]], [[dulcimer]], [[tabla]] e [[esraj]].<ref name=instruments>{{cita web | url=http://www.jeffbuckley.com/pages/node/114 | titolo=What comprised Jeff's gear? | editore=jeffbuckley.com | accesso=4 ottobre 2010 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101101235732/http://jeffbuckley.com/pages/node/114 | dataarchivio=1º novembre 2010 }}</ref>
Buckley utilizzò molte chitarre, ma principalmente fece uso di una [[Fender Telecaster]] del [[1983]] e di una [[Rickenbacker 360/12]].
 
==Note==
=== Lista strumentazione ===
<references/>
;Chitarre
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{{col-2}}
* 1983 [[Fender Telecaster]] - color crema con un pickup [[Seymour Duncan]] Hot Lead Stack STK-T2b sul ponte.
* [[Gibson Les Paul Custom]] 'Black Beauty'
* [[Rickenbacker 360/12]] sunburst
* [[Ibanez Talman]] verde
* [[Fender Jaguar]] crema
* [[Guild Guitar Company|Guild]] acustica
* Bentley Series 10 Telecaster
{{col-2}}
* [[Hagström]] I nera
* Silhouette [[Music Man]] nera
* [[Yamaha]] fg-470S acustica
* [[Gibson Guitar Corporation]] [[Robert Johnson]] L-1
* [[Fender Jazz Bass]] nera
* [[Dobro]] Resonator
* Indian string [[sitar]]
{{col-end}}
;Amplificazione
{{col-begin}}
{{col-2}}
* [[Fender Twin]] Reverb
* [[Fender Vibroverb]]
{{col-2}}
* [[Mesa Boogie]] Tremoverb 33x34x42 Mesa 4x12 guitar cabinets (2)
* Fender Custom Vibrolux Reverb
{{col-end}}
;Effetti
{{col-begin}}
{{col-2}}
* [[Alesis]] Quadraverb
* Boss Hyper Fuzz
* Boss power supply & master switch
* pedale [[Dunlop]] Tremolo
* MXR Fuzz Unit
* MXR Blue Box
* DOD Buzz Box
* Morley A/B Switch Box
* Real Tube Overdrive
* [[Marshall Amplifiers|Marshall]] Drive Master
{{col-2}}
* [[Digitech]] Whammy II with Microphones
* Hi band Flanger
* Whirlwind A/B boxes
* Mesa Rectifier Switches
* Boss Chromatic Tuners
* TC Electronic Stereo Chorus
* Electro-Harmonix Hot Tubes Overdrive Simulator
* Boss Power supply and master switch
* Stewart Direct Boxes
{{col-end}}
{{col-begin}}
 
==Bibliografia==
=== Strumentazione ===
* {{cita libro|autore=AAVV|curatore=Federico Guglielmi|curatore2=Cesare Rizzi|titolo=Grande enciclopedia rock|editore=[[Giunti]]|città=Firenze|anno=2002|isbn=88-09-02852-X}}
Buckley fu principalmente cantante e chitarrista. Tuttavia, suonò anche altri strumenti tra cui [[Basso|bassi]], [[dobro]], [[mandolino|mandolini]], [[armonica]], [[organo|organi]], [[dulcimer]], [[tabla]] e [[esraj]].<ref name=instruments>{{cita web | url=http://www.jeffbuckley.com/pages/node/114 | titolo=What comprised Jeff's gear? | editore=jeffbuckley.com | accesso=4 ottobre 2010}}</ref>
* {{Cita libro |lingua=en |cognome=Browne |nome=David |titolo=Dream Brother: The Lives and Music of Jeff and Tim Buckley |url=https://archive.org/details/dreambrother00davi |anno=2001 |editore=HarperEntertainment |cid=Browne (2001) |isbn=0-380-80624-X}}
* {{Cita libro |lingua=en |cognome=Price |nome=Chris |cognome2=Harland |nome2=Joe |titolo=Live Fast, Die Young: Misadventures in Rock & Roll America |url=https://archive.org/details/livefastdieyoung0000pric |editore=Summersdale |anno=2010 |ISBN=978-1-84953-049-1}}
* {{Cita libro |lingua=en |autore=David Bret |titolo=Trailblazers: The Tragic Lives of Gram Parsons, Nick Drake & Jeff Buckley |url=https://archive.org/details/trailblazerstrag0000bret |editore=J.R. Books |città=Londra |anno=2009 |isbn=1906779325}}
* {{Cita libro |lingua=en |cognome=Brooks |nome=Daphne |titolo=Jeff Buckley's Grace |editore=Continuum International Publishing Group |anno=2005 |ISBN=0-8264-1635-7}}
* {{Cita libro |lingua=en |cognome=Buckley |nome=Jeff |titolo=Jeff Buckley Collection |editore=Hal Leonard |anno=2002 |ISBN=0-634-02265-2}}
* {{Cita libro |lingua=en |cognome=Cyr |nome=Merri |cognome2=Buckley |nome2=Jeff |titolo=Wished for Song: A Portrait of Jeff Buckley |editore=Hal Leonard |anno=2002 |ISBN=0-634-03595-9}}
* {{cita libro |cognome=Apter |nome=Jeff |titolo=Jeff Buckley. Una goccia pura in un oceano di rumore |anno=2010 |mese=maggio |editore=[[Arcana Edizioni|Arcana]] |città=Roma |traduttore=Irene Pepiciello |pagine=298 |cid=Jeff Apter |isbn=978-88-6231-125-0}}
 
== BibliografiaVoci correlate ==
* [[Gary Lucas]]
*{{cita libro|lingua=en|cognome=Browne|nome=David|titolo=Dream Brother: The Lives and Music of Jeff and Tim Buckley|anno=2001|editore=HarperEntertainment|pagine=|id=ISBN 0-380-80624-X|cid=Browne (2001)}}
* [[Columbia Records]]
* Price, Chris & Harland, Joe. ''Live Fast, Die Young: Misadventures in Rock & Roll America''. Summersdale. 2010. ISBN 978-1-84953-049-1
* [[Hallelujah (Leonard Cohen)]]
* David Bret ''Trailblazers: The Tragic Lives of Gram Parsons, Nick Drake & Jeff Buckley'', JR Books, Londra, 2009
* [[Tim Buckley]]
* Brooks, Daphne. ''Jeff Buckley's Grace''. Continuum International Publishing Group. 2005. ISBN 0-8264-1635-7
* Buckley, Jeff. ''Jeff Buckley Collection''. Hal Leonard. 2002. ISBN 0-634-02265-2
* Cyr, Merri and Buckley, Jeff. ''Wished for Song: A Portrait of Jeff Buckley'' Hal Leonard. 2002. ISBN 0-634-03595-9
*{{cita libro|lingua=it|cognome=Apter|nome=Jeff|titolo=Jeff Buckley: una goccia pura in un oceano di rumore||anno=maggio 2010|editore=Arcana|pagine=298|id=ISBN 978-88-6231-125-C|cid=Jeff Apter}}
 
==Note==
{{references|2}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Voci correlate ==
*[[Columbia Records]]
*[[Hallelujah (Leonard Cohen)|Hallelujah]]
*[[Tim Buckley]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [http://www.jeffbuckley.com/ Sito ufficiale]
{{mvideo}}
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