|
|Nome = Marco
|Cognome = Antonio Primo
|PreData = [[lingua latina|latino]]: ''Marcus Antonius Primus'' ▼
|ForzaOrdinamento = Primo, Antonio, Marco
▲|PreData = [[lingua latina|latino]]: ''Marcus Antonius Primus''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Tolosa
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[40]] circa
|LuogoMorte = Tolosa
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[100]]
|Attività = politico
|AttivitàAltre =  e [[generalemilitare]] dell'[[Impero romano|Impero]]
|Nazionalità = romano
}}
|PostNazionalità =
{{Militare
|Soprannome=''Becco''
|Nazione_servita=[[Impero romano]]
|Forza_armata=[[Esercito romano]]
|Grado=''[[Legatus]], [[Duce (storia romana)|Dux]], [[Imperator]]''
|Guerre=
*[[Guerre romano-partiche]]
* [[Anno dei quattro imperatori]]
* [[Prima guerra giudaica]]
|Campagne=[[Campagne armeno-partiche di Corbulone]]
|Comandanti=[[Vespasiano]]<br>[[Corbulone]]
|Battaglie=[[Seconda battaglia di Bedriaco]]<br>[[Assedio di Cremona]]<br>[[Battaglia di Roma (69)]]<br>[[Assedio di Ascalona]]
|Immagine = Augustins - Marcus Antonius Primus by Marc Arcis.jpg
|Nato=[[Tolosa]], [[40]] circa
|Morto=[[Tolosa]], [[100]]
|Etnia= Gallo-romano
|Religione=[[Religione romana]]
|Altro_lavoro=[[Senatore]]
}}
==Biografia==
Ricevette nella sua fanciullezza il soprannome di ''Becco'', che indicava in [[lingua gallica| gallico]] il becco di un gallo (.<ref>[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]:, ''VitelliusVita di Vitellio'' 18; [[Marco Valerio Marziale|Marziale]], IX 100).</ref> In seguito andò a [[Roma]] e raggiunse la dignità senatoriale; ma essendo stato condannandocondannato per falso (''falsum'') sotto la ''lex Cornelia'' durante il principato di Nerone, fu espulso dal [[Senato]] e bandito dalla città. (<ref>[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], ''Annales'', XIV 40; [[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], LXIVLXV, 9 (3).</ref>
Dopo la morte di [[Nerone]] ([[68]]), fu ristabilito nel rango di senatore da [[Galba]] e fu inviato al comando della settima legione, che presidiava la [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]]. Si ritiene che abbia scritto ad [[Otone]], offrendogli di prendere il comando delle sue forze; ma poiché Otone rifiutò l'offerta, non lo appoggiò nella lotta contro [[Vitellio]]. Quando le fortune di quest'ultimo cominciarono a declinare ([[69]]), Antonio fu uno dei primi generali in Europa a dichiararsi a favore di [[Vespasiano]] rendendogli i favori più importanti.
Era ben qualificato per svolgere un ruolo importante in una guerra civile, essendo coraggioso nell'azione, pronto nel discorso, senza scrupoli nell'uso dei mezzi, ugualmente pronto a saccheggiare e corrompere nonché in possesso di considerevoli abilità militari. Fu grazie alla sua influenza che le legioni stanziate in [[Mesia|Moesia]] ed in [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]] si schierarono con Vespasiano. QuandoMentre gli altri generali di Vespasiano erano dell'opinione che sarebberosarebbe dovutistato meglio rimanere in Pannonia edad attendere l'arrivo di [[Gaio Licinio Muciano|Muciano]], che stava marciando da est alla testa di un potente esercito di Vespasiano, Antonio al contrario sollecitò un'invasione immediata dell'Italia. La sua energia vinse tutte le opposizioneopposizioni.
Senza attendere che l'esercito fosse pronto, Antonio, con un piccolo corpo di truppe selezionatescelte ed accompagnato da [[Arrio Varo]], che aveva guadagnato grande fama sotto [[Gneo Domizio Corbulone|CorbuloCorbulone]] nella [[Campagne armeno-partiche di Corbulone|guerra contro gli Armeni]], attraversò le [[Alpi]] e si spinse in Italia. Qui ottenne grandi successi;: conquistò parecchie città nellanel [[Gallianord Transpadana]]Italia ede a Patavium ([[Padova]]) fu raggiunto da due legioni che lo avevano seguito da nord. A Patavium concesse alle sue truppe un breve periodo di riposo, quindi marciò su [[Verona]], che conquistò.
Intanto [[Aulo Alieno Cecina Alieno]], che era stato inviato da Vitellio alla testa di un grande esercito per contrastarlo, non adottò le misure necessarie contro di lui, nonostante che con le sue forze superiori avrebbeavrebbero potuto facilmente ricacciarloricacciare Antonio via dall'Italia. Sembra al contrario che meditasse di voler tradire Vitellio e passare dalla parte di Vespasiano.<ref>Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', IV, 11.2.</ref>. Poco tempo dopo altre tre legioni attraversarono le Alpi e si unirono ad Antonio, ora alla testa di cinque legioni. La sua autorità tuttaviadi comando era inferiore a fuquella ripartita fra due generali di rango consolare, T. Ampio Flaviano, il governatore della Pannonia, ed Aponio Saturnino, governatore della [[Mesia|Moesia]];. maMa un'insurrezione dei soldati lo liberò dadi questi rivali eche lifurono obbligòcostretti ad abbandonare l'accampamento. Antonio ostentò il grande indignazione per questi atti, ma molti credono che l'ammutinamento fosse stato istigato da lui stesso per poter ottenere tuttopiù facilmente il comando. di tutte le legioni.
L'esercito di Cecina Alieno nel frattempo fu gettato in grande confusione dal tradimento del lorosuo comandante, che aveva tentato di persuadere le sue truppe ad abbandonare Vitellio e ad abbracciare la causa di Vespasiano; ma non riuscendo nel suo tentativo, eraCecina statoAlieno fu arrestato e gettato in catene e nuovi generalicomandanti eranofurono stati sceltoscelti dai soldati nelal suo posto. Antonio decise di servirsi disfruttare queste circostanze favorevoli per attaccare immediatamente l'esercito di Vitellio. Di conseguenza partì dai suoi accampamenti apresso [[Verona]] edper avanzòavanzare fino a [[Betriacum|Bedriacum]], una piccola cittàlocalità a poca distanza da [[Cremona]]., A Bedriacumdove fu combattuta [[seconda battaglia di Bedriaco|la battaglia decisiva]]. L'imprudenza di Arrio Varo, che aveva attaccato il nemico troppo presto ed era stato respinto con molte perdite, gettò l'esercito di Antonio nella confusione e quasia momenti causava la perdita della battaglia. Antonio riuscì ad arrestare la rotta dei suoi soltanto uccidendo uno dei suoi porta-stendardovessilliferi che era in fuga e conducendo glii suoi uomini contro il nemico tenendo lo [[Bandiera|stendardo]] con le sue proprie mani.
La vittoria alla fine fuarrise perad Antonio Primo ed il nemico fuggì in gran confusione riparando a Cremona, città da cui aveva marciato verso Bedriacum. Nella notte Antonio fu attaccato da un altro esercito di Vitellio, costituito dida sei legioni, che avevano stazionato ad [[Ostiglia|Hostilia]] ([[Ostiglia]]) e che erano state immediatamente inviate contro Antonio non appena avevano saputo della sconfitta dei loro camerati. L'abilità ed il valore di Antonio Primo assicurarono di nuovo la vittoria alle sue truppe dopo un'altra dura battaglia. Alla mattina marciò contro Cremona, che fu obbligata ad arrendersi dopo una difesa vigorosa. L'infelice città fu saccheggiata e messa a fuoco. Dopo quattro giorni di saccheggio incessante, durante il quale furono perpetrate le atrocità più orribili, l'intera città erafu rasa al suolo.
Finora Antonio Primo si era comportato con moderazione e cautela; ma, come accade frequentemente, il successo rivelò il suo carattere crudele e rese evidente la cupiditàcupidigia, l'orgoglio ede altri difetti. D'ora in poi trattò l'Italia come un paese conquistato e, per mantenere la sua popolarità tra i soldati, concesse loro ogni genere di licenza. [[Muciano]], che era geloso del suo successo e che avrebbe desiderato riservare a sé la gloria di concludere la guerra, scrisse ad Antonio, suggerendogli cautela e, invitandolo ad attendere, anche se scriveva le sue lettere in modo tale che la responsabilità di tutte le azioni fosse gettataricadesse su Antonio. Ma con gli ufficiali di Antonio si espresse più apertamente, cercando così di trattenere Antonio nell'Italia settentrionale.
Antonio, tuttavia, non aveva un temperamento tale da accettare tali interferenze e quindi scrisse a Vespasiano, esaltando le proprie imprese ed attaccando segretamente Muciano. Senza tener conto dei desideri di questi, attraversò gli [[Appennini]] nel mezzo dell'inverno e marciò diritto su Roma. Raggiunto [[Ocriculum]] si fermò per alcuni giorni. I suoi soldati, i cui appetiti erano stati stimolati dal sacco di Cremona e che erano impazienti di saziarsi con le spoglie di Roma, furono indignati di questo ritardo ed accusarono il loro generale di tradimento. È probabile che Antonio, che aveva visto che sarebbe stato difficile trattenere i suoi soldati, temesse di attirarsi l'odio generale ede la disistima di Vespasiano, se le truppe avessero saccheggiato la città imperiale. Ma qualunque fossero i suoi motivi o le sue intenzioni, accaddero delle circostanze che posero fine alla sua inattività. Arrivò infatti la notizia che [[Tito Flavio Sabino (console 47)|Tito Flavio Sabino]], il fratello di Vespasiano che ricopriva la carica di ''[[Praefectus Urbiurbi|Praefectus Urbis]]'', si era rifugiato nel [[Campidoglio]] ed era assediato dalle truppe di Vitellio.
Di conseguenza Antonio marciò immediatamente su Roma, ma prima che potesse craggiungerlaraggiungerla il Campidoglio era stato bruciato e Flavio Sabino ucciso. Arrivato ai sobborghi, cercò di impedire ai suoi di entrare nella città fino al giorno seguente; ma i soldati, che vedevano la preda davanti ai loro occhi, chiesero di essere condotti immediatamente all'attacco. Antonio fu obbligato a cedere; divise il suo esercito in tre corpi e diede gli ordini per l'assalto. Le truppe di Vitellio combatterono con il coraggio della disperazione; scacciate dai sobborghi, continuarono il combattimento nelle vie della città e la lotta continuò per molti giorni. Alla fine i soldati di Vitellio furono distruttisconfitti dappertutto e l'imperatore stesso messo a morte. Subito dopo [[Domiziano]], che era a Roma, ricevette il nome di Cesare ed Arrio Varo fu incaricato del comando della [[Guardia pretoriana]]; ma il governo e tuttatutto il potere erano nelle mani di Antonio. La sua rapacità non conobbe limiti e continuòosò apersino saccheggiare il palazzo imperiale, come sedurante fosse stato alil sacco di Cremona.
Il [[Senato]] succube degli eventi gli concesse gli onori consolari; ma il suo potere durò soltanto per un breve periodo. Muciano raggiunse Roma subito dopo la morte di Vitellio ed immediatamente fu accolto dal Senato e dalla città intera come padrone. Benché Antonio fosse ridotto così ad una posizione secondaria, Muciano era ancora gelososospettoso di lui. Quindie, quindi, non gli permise chedi accompagnasseaccompagnare [[Domiziano]] nella sua spedizione in Germania; al che Antonio fu così indignato e risentito che si recò da Vespasiano, che era ad Alessandria.
Antonio Primo Non fu ricevuto da Vespasiano nel modo che si aspettava e che pensava di meritare; benché l'imperatore lo trattasse con bontà e considerazione ain causavirtù dei grandi servizi che gli aveva reso, segretamenteil nuovo imperatore in cuor suo lo guardava con avversione e sospetto, a causa delle accuse di Muciano e del comportamento troppo orgoglioso dello stesso Antonio ([[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]: ''Historiae'' II. 86, III - IV ''passim''; [[Cassio Dione|Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXV.9-18; [[Flavio Giuseppe|Giuseppe Flavio]]: ''[[Guerra giudaica (Flavio Giuseppe)|Guerra giudaica]]'' IV, 11). Questa è l'ultima volta che Antonio èPrimo fu citato da Tacito; ma sappiamo da [[Marco Valerio Marziale|Marziale]], che era un amico di Antonio Primo, che quest'ultimo era ancora vivo quando [[Traiano]] salì al potere. Secondo un epigramma, probabilmente pubblicato nel [[100]], cioè durante il secondo anno del principato di Traiano., Antonio sarebbe stato nel suo sessantesimosettantacinquesimo anno di vita. (Marziale X. 23, cfr.: X. 32, IX 99)
X 23
::''Iam numerat placido felix Antonius aevo''
::''Quindecies actas Primus Olympiadas''
::''Praeteritosque dies et tutos respicit annos''
::''Nec metuit Lethes iam propioris aquas.''
:5 ''Nulla recordanti lux est ingrata gravisque;''
::''Nulla fuit, cuius non meminisse velit.''
::''Ampliat aetatis spatium sibi vir bonus: hoc est''
::''Vivere bis, vita posse priore frui.''
X 32
::''Haec mihi quae colitur violis pictura rosisque, ''
::''Quos referat voltus, Caediciane, rogas?''
::''Talis erat Marcus mediis Antonius annis''
::''Primus: in hoc iuvenem se videt ore senex.''
:5 ''Ars utinam mores animumque effingere posset!''
::''Pulchrior in terris nulla tabella foret.''
IX 99
::''Marcus amat nostras Antonius, Attice, Musas, ''
::''Charta salutatrix si modo vera refert:''
::''Marcus Palladiae non infitianda Tolosae''
::''Gloria, quem genuit Pacis alumna Quies.''
:5 ''Tu qui longa potes dispendia ferre viarum, ''
::''I, liber, absentis pignus amicitiae.''
::''Vilis eras, fateor, si te nunc mitteret emptor;''
::''Grande tui pretium muneris auctor erit:''
::''Multum, crede mihi, refert, a fonte bibatur''
:10 ''Quae fluit, an pigro quae stupet unda lacu.''
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
===;Fonti primarie===
*[[Cassio Dione|Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|StoriaHistoria romanaRomana]]'', libri LXVI-LXVII. (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html qui]).
* [[Flavio Giuseppe|Giuseppe Flavio]], ''[[Guerra giudaica (Flavio Giuseppe)|Guerra giudaica]]''. (Versione in inglese disponibile [[wikisource:en:The War of the Jews|qui]]). {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* [[Marco Valerio Marziale|Marziale]]:, Epigrammi.
*[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], [[Wikisource:la:De vita Caesarum libri VIII|''De vita Caesarum libri VIII'' (testo latino)]], vite di ''Galba'', ''Otone'', ''Vitellio'', ''Vespasiano'', ''Tito'' e ''Domiziano''. {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]: ''Vitellius''
* [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] ''Annales'',
** [[Wikisource:la:Ab excessu divi Augusti (Annales)|''Annales'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Tacitus/home.html?tw_p=twt qui])
** [[Wikisource:la:Historiae (Tacitus)|''Historiae'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Tacitus/home.html qui])
===;Fonti secondarie===
* William Smith (a cura di): Dictionary of Greek and Roman Antiquities, (1870) <!--http://www.ancientlibrary.com-->
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma| Biografiebiografie| Storiastoria}} ▼
▲{{Portale|Antica Roma|Biografie|Storia}}
[[Categoria:Consoli imperiali romani|Antonio Primo, Marco]]
[[Categoria:Generali romani|Antonio Primo, Marco]]
[[Categoria:Anno dei quattro imperatori|Antonio Primo, Marco]]
[[Categoria:Antonii|Primo, Marco]]
[[bg:Марк Антоний Прим]]
[[ca:Marc Antoni Prim]]
[[cy:Marcus Antonius Primus]]
[[de:Marcus Antonius Primus]]
[[en:Marcus Antonius Primus]]
[[es:Marco Antonio Primo]]
[[fr:Marcus Antonius Primus]]
[[ja:マルクス・アントニウス・プリムス]]
[[pt:Marco Antônio Primo]]
[[sh:Antonije Prim]]
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