Tetramorfo: differenze tra le versioni
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Il '''tetramorfo''' (dal [[lingua greca antica|greco antico]]
Nella [[tradizione cristiana]],
*un [[angelo|uomo alato]],
*un [[leone (simbolo)|leone]],
*un [[toro (mitologia)|toro]] (o vitello),
*un'[[aquila (simbolo)|aquila]].
== Ebraismo ==
[[Immagine:Ezekiel Nuremberg, 1702.jpg|miniatura|I quattro [[cherubino|cherubini]] tetramorfi della visione di Ezechiele, illustrazione del [[1702]].]]
La rappresentazione più conosciuta di essere tetramorfo risale all'[[Antico Testamento]], in cui il [[Profeta (ebraismo)|profeta]] [[ebraismo|ebraico]] [[Ezechiele (profeta)|Ezechiele]] descrive una [[divinazione|visione]] (''[[Libro di Ezechiele|Ezechiele]]'' {{passo biblico|Ez|1, 10|libro=no}}) avuta durante la [[esilio babilonese|deportazione a Babilonia]] nel [[593 a.C.]]<ref>Cf. {{cita libro |autore=Jan Laarhoven |titolo=Storia dell'arte cristiana |città=Milano |editore=Bruno Mondadori |anno=1999 |pagina=36 |isbn=88-424-9369-4 |url_capitolo=http://books.google.it/books?id=g32aZfevcFIC&pg=PA36&dq=tetramorfo |capitolo=Tetramorfo}}</ref>
Gli apparve «una grande nube, tutta circondata da bagliori» con al centro quattro esseri animati dotati di quattro ali ({{passo biblico|Ez 1, 4-5|libro=no}})<ref name="ali">Cf. {{cita libro |autore=[[Louis Charbonneau-Lassay]] |titolo=Il Bestiario del Cristo |città=Roma |editore=Arkeios |anno=1993 |pagine=pp. 265ss |ISBN=88-864-9502-1 |id=ISBN 978-88-864-9551-6 |url=http://books.google.it/books?id=P54NTF73NcgC&pg=PA265&dq=%22Le+Ali+degli+animali+del+Tetramorfo%22 |capitolo=Le Ali degli animali del Tetramorfo}}</ref> e quattro facce con il volto di [[natura umana|uomo]], [[leone (simbolo)|leone]], [[toro (mitologia)|vitello]] e [[aquila (simbolo)|aquila]], identificati successivamente con [[cherubino|cherubini]] ({{passo biblico|Ez 10, 14|libro=no}}). Gli esseri tetramorfi stavano alla base di una volta su cui poggiava il [[Trono di Dio]] (del cui movimento sembrano occuparsi). «Guardando gli esseri viventi, vidi a fianco di ognuno una specie di ruota che toccava la terra…» ({{passo biblico|Ez 1, 15|libro=no}}).
Al di là delle differenze di descrizione, la loro funzione simbolica non sembra molto diversa da quella dei ''[[lamassu]]'' neo-assiri: segnalano l'ingresso del "palazzo reale". I ''lamassu'' o ''aladlammû'' (=spirito protettore) erano monumentali statue di toro col volto d'uomo, perlopiù (ma non sempre) dotate di ali.<ref>L'identificazione di queste statue con Lamassu fu proposta in: {{cita testo |autore=É. Dhorme |titolo=Les Chérubins. I: Le Nom |pubblicazione=Revue Biblique |numero=35 |anno=1926 |pagine=pp. 328-39}}</ref><ref>{{Cita testo |autore=D. Foxvog |autore2=W. Heimpel |autore3=D. Kilmer |titolo=Lamma/Lamassu A. I. Mesopotamien. Philologisch |pubblicazione=RlA |numero=6 |anno=1980–1983 |pagine=pp. 446–453}}</ref> Due ''lamassu'' erano posti ai lati dell'ingresso dei palazzi reali di [[Ninive]] e di [[Khorsabad]].<ref>Cfr. la voce {{cita web |url=http://www.livius.org/la-ld/lamassu/lamassu.html |voce=lamassu |sito=Livius.org |accesso=2020-06-27 |titolo=Copia archiviata |dataarchivio=24 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110824213450/http://www.livius.org/la-ld/lamassu/lamassu.html |urlmorto=sì }} Si osservi, inoltre, che nella cultura mesopotamica il primo mese dell'anno era quello in cui il Sole si trovava nella costellazione del Toro. Anche temporalmente il Toro segnava un ingresso.</ref>
Le quattro facce del tetramorfo potrebbero semplicemente indicare il dominio divino su tutto il creato: l'umanità, gli animali domestici, quelli selvatici e gli uccelli.<ref>Alice Wood, cit., pp. 135-140.</ref>
La visione di Ezechiele ebbe luogo agli inizi della sua missione profetica: il palesarsi del Trono di Dio è preliminare e funzionale alla consegna di un libro e all'incarico di predicare ({{passo biblico|Ez 3, 4|libro=no}}). Il racconto, cioè, sottolinea che il profeta ha ricevuto un mandato e non è libero di adattare il messaggio al proprio o altrui volere.
Una descrizione del tetramorfo molto simile a quella di Ezechiele compare nel capitolo XVIII dell'[[Apocalisse di Abramo]], uno scritto giudaico [[apocrifo]] del I secolo.
== Cristianesimo ==
[[Immagine:KellsFol027v4Evang.jpg|miniatura|Tetramorfo nel ''[[Libro di Kells]]'', [[VIII secolo]].]]
[[Immagine:Burgos - Catedral 008 - Puerta del Sarmental.jpg|miniatura|Portale della cattedrale di [[Burgos]], Spagna.]]
=== Gli "esseri viventi" dell'Apocalisse ===
Se l'associazione tra figure tetramorfe e cherubini o "esseri animati" avviene solo nella visione d'Ezechiele, il primo cherubino appare nella Bibbia in [[Libro della Genesi|Genesi]] {{passo biblico|Gn|3, 24|libro=no}}. Poiché anche nel [[Nuovo Testamento]] è presente una descrizione di quattro esseri viventi con caratteristiche simili in [[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]] {{passo biblico|Ap|4, 7|libro=no}}, si è ipotizzato che essi possano avere un valore metastorico, tanto protologico quanto [[escatologia|escatologico]]. Nell'Apocalisse giovannea, però, ogni essere ha le fattezze di un solo animale e le ali sono sei,<ref name=ali /> come quelle dei [[serafino|serafini]] descritti in ''[[Libro di Isaia|Isaia]]'' {{passo biblico|Is|6, 3|libro=no}}. Entrambe le visioni (di Ezechiele e di Isaia) contemplano il trono divino e sono preliminari all'investitura profetica. L'autore dell'Apocalisse, trovandosi in una situazione analoga, ha fatto ricorso ad una contaminazione del linguaggio simbolico di due fra i maggiori profeti dell'Antico Testamento in modo da inserire nel proprio simbolismo un rimando ad entrambe le visioni.
=== Il Vangelo quadriforme ===
[[Ireneo di Lione]] nel suo ''[[Trattato contro le Eresie]]'' scritto verso l'anno 180 si oppose a [[Marcione]] che intendeva abolire tutti i [[vangelo|vangeli]], tranne [[Vangelo secondo Luca|quello di Luca]], privato per giunta di alcune parti. Per giustificare, però, il rifiuto dei [[vangeli gnostici]], fra cui il ''[[vangelo di Tommaso]]'', scrisse che nei quattro vangeli oggi detti canonici soffia un unico spirito e che perciò si tratta di un unico vangelo tetramorfo<ref>{{la}} "quadriforme evangelium, quod uno Spiritu continetur", ''Adversus Haereses libri quinque'', III, 11, 8.</ref> e che di vangeli non ne occorrevano più di quattro, né vangeli diversi dai quattro tradizionali. Per rafforzare questa affermazione introdusse per primo un confronto fra i tetramorfi biblici, il vangelo quadriforme e quattro caratteristiche del Cristo (regale come il Leone, vittima sacrificale e sacerdote, come il vitello sacrificato nello [[Yom Kippur]] dal [[sommo sacerdote]], uomo perché nato da donna e aquila perché dal cielo effonde sulla chiesa il suo Spirito Santo).<ref>''Ibidem'', "tetramorfa gar tà zoa, tetramorfon kai tò euangélion kai e pragmateia kurìou" ossia "Quadriformia autem animalia et quadriforme Evangelium et quadriformis dispositio Domini".</ref>
L'idea venne ripresa e modificata da Gerolamo: «secondo [[san Girolamo]] il tetramorfo sintetizza la totalità del mistero cristiano: ''[[Incarnazione]]'' (l'uomo alato), ''[[Passione di Gesù|Passione]]'' (il bue), ''[[Risurrezione#Cristianesimo|Resurrezione]]'' (il leone) e ''[[Ascensione di Gesù|Ascensione]]'' (l'aquila)»;<ref>Angela Cerinotti, ''Atlante della storia della Chiesa. Santi e beati di ieri e di oggi. Vita di uomini e donne consacrati al prossimo'', Colognola ai Colli, Giunti Demetra, 1999, p. 25. ISBN 88-440-1316-9; ISBN 978-88-440-1316-5. [http://books.google.it/books?id=MQmpTFbBJZoC&pg=PA25&dq=tetramorfo#v=onepage&q=tetramorfo&f=false ''Anteprima disponibile''] su books.google.it.</ref> dunque simboleggia le quattro fasi della vita di Cristo: nato come uomo, morì come un vitello sacrificale, fu leone nel risorgere e aquila nell'ascendere (''fuit homo nascendo, vitulus moriendo, leo resurgendo, aquila ascendendo'').<ref>Carlo Luigi Golino, ''Italian quarterly'', Volumi 40-41, 2003, p. 48. [http://books.google.it/books?id=awonAQAAIAAJ&q=tetramorfo+%22Christus+fuit+homo+nascendo%2C+vitulus+moriendo%2C+leo+resurgendo%2C+aquila+ascendendo%22 ''Anteprima disponibile''] su books.google.it.</ref>
=== L'abbinamento fra vangeli e volti del tetramorfo ===
Ireneo associò per primo uno specifico vangelo ai quattro esseri [[zoomorfismo|zoomorfi]] dell'Apocalisse. La sua proposta fu modificata da Gerolamo, la cui soluzione è quella oggi utilizzata nell'iconografia religiosa. Ireneo, infatti, associò il vangelo di Giovanni al leone e quello di Marco all'aquila. Oggi, invece, si considera il modo con cui i vangeli iniziano il proprio racconto:<ref>Cf. {{cita libro |autore=Guillaume Durand de Mende |titolo=Manuale per comprendere il significato simbolico delle cattedrali e delle chiese |città=Roma |editore=Arkeios |edizione=2 |anno=1999 |pagine=pp. 60s. |ISBN=88-864-9548-X |id=ISBN 978-88-864-9548-6 |url=http://books.google.it/books?id=LPyPiAS4GvgC&pg=PA60&dq=tetramorfo#v=onepage&q=tetramorfo&f=false |capitolo=Anteprima disponibile}}</ref>
* Il ''[[Vangelo secondo Matteo]]'' è rappresentato con un uomo (simile ad un angelo: tutte le figure sono infatti alate). Esordisce con l'ascendenza terrena di [[Gesù]] e poi narra l'infanzia del "Figlio dell'Uomo", sottolineandone il lato umano.
* Il ''[[Vangelo secondo Marco]]'' è raffigurato con un [[Leone di san Marco|leone]]. L'inizio è dedicato a [[Giovanni Battista]], la cui ''[[vox clamantis in deserto]]'' "si eleva simile a un ruggito" di leone nel deserto.
* Il ''[[Vangelo secondo Luca]]'' è associato ad un bue (toro) o un vitello, simbolo del sacrificio di [[Zaccaria (Nuovo Testamento)|Zaccaria]] che apre il vangelo.
* Il ''[[Vangelo secondo Giovanni]]'' riporta un'aquila, dato che Giovanni ha una visione maggiormente spirituale e teologica, rivolta verso l'Assoluto, motivo per cui il testo inizia con un Prologo di natura teologica.
La corrispondenza fra vangeli e volti del tetramorfo determina l'ordine di essi nei codici antichi e nelle bibbie odierne, ed è quello di Ezechiele: uomo (Matteo), leone (Marco), bue (Luca), aquila (Giovanni). Fra i codici antichi più importanti solo il ''[[Codex Bezae|Codex Bezæ]]'' proveniente da [[Lione]] non rispetta quest'ordine: Lione infatti è la città di Ireneo, quindi la posizione di Marco e di Giovanni è scambiata.
=== Nell'arte ===
Il tetramorfo come insieme dei quattro simboli evangelici è comune soprattutto nella scultura [[Arte romanica|romanica]] e in particolare del repertorio iconografico che caratterizza, soprattutto in Italia, i pulpiti, da dove viene fatta la lettura del Nuovo Testamento, e nei portali delle cattedrali in cui "i quattro viventi" attorniano la figura del Cristo, soprattutto in Francia. Gli [[evangelista|evangelisti]] accompagnati dai loro animali, o gli animali soli, sono comunissimi dal Rinascimento in poi anche come soggetti dei quattro affreschi che solitamente riempiono i pennacchi sovrastanti i pilastri che sorreggono una cupola.
In epoca attuale i quattro simboli del tetramorfo sono presenti nella [[Sagrada Família|Sagrada Familia]] a [[Barcellona]], sotto forma di quattro statue in cima alle quattro torri degli evangelisti all'altezza di 135 metri. Le statue del leone, del toro, dell'uomo e dell'aquila, alte ciascuna 4,5 metri, realizzate dallo scultore spagnolo Xavier Medina-Campeny, sono state collocate nel 2023 e rappresentano uno dei passaggi più significativi nell'avanzare dei lavori di costruzione della basilica<ref>{{Cita web|url=https://www.catalunyareligio.cat/it/sagrada-familia-corona-le-torri-degli-evangelisti#:~:text=Sagrada%20Fam%C3%ADlia%20L'ultimo%20pezzo,Giovanni%20a%20coronamento%20della%20torre.|titolo=La Sagrada Família corona le torri degli evangelisti Matteo e Giovanni}}</ref>.
== Ermetismo ==
[[Immagine:Jean Dodal Tarot trump 21.jpg|miniatura|upright=0.7|[[Il Mondo (tarocchi)|Il Mondo nei tarocchi]] di Marsiglia.]]
Secondo Adrian Snodgrass, «nelle [[ermetismo (filosofia)|dottrine ermetiche]] le quattro creature viventi erano associate ai [[quattro elementi]]: il Toro alla [[terra (elemento)|Terra]], l'Uomo all'[[acqua (elemento)|Acqua]], il Leone al [[fuoco (elemento)|Fuoco]] e l'Aquila all'[[aria (elemento)|Aria]]».<ref>{{Cita libro |autore=Adrian Snodgrass |titolo=Architettura, Tempo, Eternità |città=Milano |anno=2008 |pagine=283-284}}</ref> Questa associazione, elaborata nel corso del Medioevo e del Rinascimento, determina una correlazione con la [[tetraktys|tetrade]] [[Pitagora|pitagorica]].<ref>{{cita libro |lingua=en |cognome=Heninger |nome=S. K. |titolo=The Cosmographical Glass. Renaissance Diagrams of the Universe |editore=Huntington Library |città=San Marino (California) |anno=1977}}</ref>
I quattro simboli del tetramorfo compaiono anche in alcune carte di [[Arcani maggiori]] dei [[tarocchi]]. Nel caso della carta del [[Il Mondo (tarocchi)|Mondo]], la correlazione è ovvia: il Mondo, infatti, è composto dai quattro elementi.
== Origine astronomica nell'''era zodiacale del Toro'' ==
{{vedi anche|era astrologica}}
I quattro volti del tetramorfo sono stati associati già dall'esegesi rabbinica ai quattro [[punto cardinale|punti cardinali]].<ref>[[Pirke de-Rabbi Eliezer]], 24.</ref> Pertanto diversi studiosi hanno cercato di far corrispondere gli elementi che compongono il tetramorfo con quattro [[costellazione|costellazioni]] dello [[zodiaco]], poste circa a 90º l'una dall'altra, nelle quali sorgeva il [[Sole]] nei giorni degli [[equinozio|equinozi]] e dei [[solstizio|solstizi]]. Non c'è però unanimità di interpretazione e le due possibili varianti sono discusse nel seguito.
Il [[Toro (costellazione)|Toro]] e il [[Leone (costellazione)|Leone]], in effetti, sono due note costellazioni zodiacali poste circa a 90° fra loro. Nella [[Storia della Mesopotamia|cultura mesopotamica]], lo zodiaco iniziava proprio nel Toro, la costellazione in cui si trovava il Sole all'equinozio di primavera nella cosiddetta "[[era astrologica#Interpretazione astrologica della storia delle religioni|era zodiacale]] del Toro", un periodo che corrisponde approssimativamente al IV e III millennio prima di Cristo.<ref>Adottando la tarda suddivisione dello zodiaco in archi di 30° di [[ascensione retta]], nominalmente assegnati ad una costellazione, l'"[[era del toro]]" è durata dal 4480 al 2320 a.C. Il confine, però, fra le costellazioni del Toro e dell'Ariete non è astronomicamente ben definito e venne oltrepassato circa fra il 2000 a. C., quando il [[punto gamma]] lasciò l'ultima stella del Toro ([[omicron Tauri]]) e il 1800 a.C., quando entrò pienamente nell'Ariete.</ref><ref name="Battistini">{{Cita libro |autore=M. Battistini |titolo=Simboli e Allegorie |città=Milano |editore=Electa |anno=2002 |pagina=168 |ISBN=88-435-8174-0 |id=ISBN 978-88-435-8174-0}}</ref> Solo nel periodo ellenistico l'inizio dello zodiaco fu spostato in [[Ariete (costellazione)|Ariete]], per tener conto della [[precessione degli equinozi]]. L'antica tradizione mesopotamica compare ancora nel I secolo a.C. nel papiro 4Q318 di [[Qumran]].
Le altre due costellazioni corrispondenti a direzioni cardinali nell'era del Toro dovrebbero essere l'[[Aquario (costellazione)|Aquario]] e lo [[Scorpione (costellazione)|Scorpione]]. Non c'è consenso, però, su quali facce del tetramorfo associare a queste due costellazioni e, per esempio, le due possibili alternative sono scelte nel ''Dizionario dei Simboli Cristiani'' di Edouard Urech e in ''Simboli e Allegorie'' di Matilde Battistini.
Poco sopra l'Aquario, ma sempre nella fascia zodiacale, si trova la [[Aquila (costellazione)|costellazione dell'Aquila]], cioè il terzo volto del tetramorfo. A Babilonia l'Aquila poteva essere utilizzata al posto dell'Aquario.<ref>Si veda il calendario mensile nell'Astrolabio B in {{cita libro |autore=[[Giovanni Pettinato]] |titolo=La scrittura celeste |città=Milano |anno=2001 |pagina=121}}</ref> La costellazione zodiacale adiacente allo Scorpione, infine, è quella del [[Sagittario (costellazione)|Sagittario]]. Quando all'equinozio di primavera il Sole sorgeva nelle prime stelle del Toro (cioè circa 6000 anni fa), all'equinozio d'autunno sorgeva nelle ultime del Sagittario. Ecco perché il volto d'uomo del tetramorfo potrebbe essere quello del Sagittario.<ref>{{Cita libro |autore=Edouard Urech |pagina=246 |url=https://books.google.com/?id=dN4MJNnJ9w0C&pg=PA245&dq=tetramorfo |titolo=Dizionario dei simboli cristiani |voce=Tetramorfo}}</ref>
Secondo Matilde Battistini, invece, il tetramorfo «rappresenta la suddivisione quaternaria della [[Crosta terrestre|superficie terrestre]] nei punti cardinali e la quadripartizione della [[Sfera celeste|volta celeste]] nelle costellazioni del [[Toro (costellazione)|Toro]], del [[Leone (costellazione)|Leone]], dell'[[Aquila (costellazione)|Aquila]]-[[Scorpione (costellazione)|Scorpione]] e dell'[[Aquario (costellazione)|Aquario]] (corrispondenti alle antiche posizioni del [[Sole]] nei solstizi e negli equinozi).»<ref name=Battistini/> L'interpretazione di Battistini, comune anche ad altri studiosi,<ref>Per esempio: Adrian Snodgrass, ''Architettura, Tempo, Eternità'', Milano 2008, pp. 279 e 283.</ref> si scontra col fatto che Aquila e Scorpione sono due costellazioni diverse e abbastanza distanti fra loro, ma viene giustificata col fatto che Aquila è un [[paranatellon]] di Scorpione. Nella tradizione ermetica, infatti, resta difficile non associare l'acqua, cui l'Uomo è associato, alla costellazione dell'Aquario e perciò l'Aquila deve essere identificata in qualche modo con lo Scorpione.
Se il tetramorfo è in qualche modo collegato all'era del Toro, terminata circa 1500 anni prima che il testo di Ezechiele fosse scritto, l'associazione fra direzioni cardinali e costellazioni "cardinali" dell'era del Toro dovrebbe essere stata sviluppata agli albori dell'astronomia e dell'astrologia ed essersi radicata profondamente nella cultura iconografica dell'Antico Vicino Oriente. Altre combinazioni iconografiche simili, quindi, dovrebbero essere interpretate in questa stessa prospettiva di [[archeoastronomia]].
[[Immagine:Oedipus and the Sphinx MET DP-14201-023.jpg|miniatura|upright=0.7|[[Gustave Moreau]], ''Edipo e la Sfinge'' ([[1864]]), [[New York]], ''[[Metropolitan Museum of Art]]''.]]
=== Altre chimere mitologiche ===
La mitologia abbonda di "[[chimera (mitologia)|chimere]]", animali immaginari costituiti da pezzi di esseri viventi (animali o uomini) eterogenei. Un esempio zodiacale è il pesce-capra, oggi detto [[Capricorno (mitologia)|Capricorno]].
[[Immagine:Portal Guardian from Nimroud. British Museum.jpg|miniatura|left|upright=0.7|[[Guardiano della soglia|Guardiano del portale]] della città di [[Nimrud]], [[Londra]], ''[[British Museum]]''.]]
Presso molte civiltà fluviali mesopotamiche ed [[Antico Egitto|egizie]] erano comuni figure mostruose [[Zoomorfismo|zoomorfe]]. Un primo esempio è l'uccello [[grifone (mitologia)|grifone]] (corpo di leone, testa e ali d'aquila) degli [[Ittiti]], simile ad una [[ieracosfinge]] egizia, che combina le costellazioni solstiziali dell'era del Toro. Altre sculture dei popoli mesopotamici sembrano combinare più elementi appartenenti alle quattro costellazioni dell'era del Toro. Ad esempio, l'aggiunta di un volto umano dà origine alle [[sfinge|sfingi]] [[Antico Egitto|egizie]] e ai leoni alati mesopotamici; non è chiaro, però, se si intendeva rappresentare un essere trimorfo o se il volto e le ali servivano solo per caratterizzare il leone come una divinità (il volto) celeste (le ali).
Esistono prove archeologiche che nell'antichità gli uomini dividevano in quattro parti l'orizzonte,<ref>{{en}} Cf. {{cita libro |titolo=Ancient astronomy. An encyclopedia of cosmologies and myth |autore=Clive L.N. Ruggles |editore=ABC-CLIO |anno=2005 |isbn=1-85109-477-6 |capitolo=Cardinal Directions |pp=68-69 |url_capitolo=http://books.google.it/books?id=Q9YYqiXm-lkC&pg=PA68&lpg=PA68#v=onepage&q&f=false}}</ref> lo spazio ed in generale alcuni luoghi, come un [[tempio]], ed assegnavano peculiari caratteristiche e qualità spirituali a ciascun quarto. Gli elementi che identificavano ciascun quarto potrebbero quindi essere stati riassemblati in creature [[mito|mitiche]] come i ''kâribu'' [[babilonesi]], caratterizzati dalle zampe di toro.<ref>{{en}} Cf. {{cita libro |titolo=Calendars and Constellations of the Ancient World |autore=Emmeline M. Plunket |editore=Cosimo, Inc. |anno=2005 |isbn=1-59605-414-X |capitolo=The Median Calendar and The Constellation Taurus |annooriginale=1897}}</ref>
L'origine delle rappresentazioni tetramorfe, quindi, si troverebbe in Mesopotamia dove gli [[Assiri]] realizzarono dei ''kâribu'': esseri dalla testa umana, corpo di leone, zampe di toro e ali d'aquila, le cui statue erano poste all'ingresso e sembra a custodia dei templi (i ''[[lamassu]]'' e gli ''shedu'' erano invece posti a custodia dei palazzi).<ref>Cf. {{cita libro |titolo=Geni, angeli, demoni |autore=Marcel Leibovici |traduttore=Livia Pietrantoni |città=Pordenone |editore=Edizioni Studio Tesi |anno=1994 |isbn=88-272-1025-3 |pagine=85-87}}</ref>
La funzione di queste rappresentazioni può essere ipotizzata sulla base di due elementi:
# In [[Lingua accadica|accadico]] "karābu" significa<ref>{{en}} Cf. {{cita libro |titolo=Of wings and wheels: a synthetic study of the biblical cherubim |autore=Alice Wood |città=Berlino |editore=Walter de Gruyter |anno=2008 |isbn=3-11-020528-9 |pagina=143 |url=http://books.google.it/books?id=_EwKAQAAMAAJ&q=cherub+Kerub+Karibu+karabu+%22one+who+prays%22+%22intercessor%22&dq=cherub+Kerub+Karibu+karabu+%22one+who+prays%22+%22intercessor%22&hl=it&sa=X&ei=DvIZT8-ZJerl4QT-uIivDA&ved=0CDQQ6AEwAA |capitolo=Anteprima disponibile}}</ref> "benedire"<ref>Cf. {{cita libro |titolo=Ernst Fuchs |autore=Ernst Fuchs |curatore= Francesca Fuchs, Alan Bonicatti |città=Milano |editore=Electa |anno=1984 |url=http://books.google.it/books?id=klgxAQAAIAAJ&q=%22%28Karabu+significa+benedizione+in+accadico%29.%22+%22%28Karabu+means+blessing+in+Hassidic%29.%22&dq=%22%28Karabu+significa+benedizione+in+accadico%29.%22+%22%28Karabu+means+blessing+in+Hassidic%29.%22&hl=it&sa=X&ei=A_MZT7q5F4eN4gT82vnpDQ&ved=0CDQQ6AEwAA |pagina=14}}</ref> e "pregare, orare".<ref>Cf. {{Treccani|cherubino|etimo di cherubino|v=sì|accesso=2020-06-27}}</ref> Le figure devono quindi avere uno scopo benaugurale oppure segnalare la fama dell'insigne proprietario dell'edificio;
# I ''kâribu'', inoltre, sembrano indirizzare il loro augurio (o diffondere la fama del principe) "ai quattro venti", cioè in tutte le direzioni.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Edouard Urech
* {{Cita libro |autore=[[Alfredo Cattabiani]]
* {{Cita testo |autore= |titolo=[[Pirke de-Rabbi Eliezer]] |capitolo=cap.IV |url=https://archive.org/stream/pirkderabbieli00frieuoft/pirkderabbieli00frieuoft_djvu.txt}}
* {{Cita libro |autore=Emmeline M. Plunket |titolo=Calendars and Constellations of the Ancient World |città=Londra |anno=1903 |url=https://archive.org/details/cu31924012305789}}
* {{Cita libro |autore=Alice Wood |titolo=Of Wings and Wheels: A Synthetic Study of the Biblical Cherubim |volume=BZAW (Beihefte zur Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft) |numero=385 |città=Berlino-New York |editore=de Gruyter |anno=2008}}
== Voci correlate ==
* [[Iconografia degli Evangelisti]]
* [[
* [[Tauroctonia]]
* ''[[Visione di Ezechiele]]'' di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{cita libro |autore=Alessandra Leo |titolo=La simbologia del tetramorfo fra esegesi e iconografia |editore=relazione a un convegno ad [[Alatri]], 2008 |url=http://www.villasantostefano.com/ciociaria/convegno_alatri_070608/relazione_leo.htm |accesso=2020-06-27}}
* {{Treccani|tetramorfo||accesso=2020-06-27}}
{{Portale|Arte|Astronomia|Cristianesimo|Ebraismo|Mitologia|Religioni}}
[[Categoria:Simboli religiosi]]
[[Categoria:Iconografia]]
[[Categoria:Antico Testamento]]
[[Categoria:Nuovo Testamento]]
[[Categoria:Nature angeliche]]
[[Categoria:Mitologia]]
[[Categoria:Creature leggendarie]]
[[Categoria:Storia dell'astronomia]]
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