Tempio di Efesto (Agrigento): differenze tra le versioni
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{{Sito archeologico
|Nome = Tempio di Efesto
|Nome_altro = tempio di Vulcano
|Immagine = Temple of Hephaestus, Agrigento, 120781.jpg
|LarghezzaImmagine =
|Didascalia = Il tempio visto da lontano
|Civiltà = [[Antica Grecia|greca]]
|Utilizzo = [[Tempio greco|tempio]]
|Stile = [[Ordine dorico|dorico]]
|Epoca = [[V secolo a.C.]]
<!-- Localizzazione -->
|Stato = ITA
|Suddivisione1 = {{IT-SIC}}
|Suddivisione2 = [[Agrigento]]
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<!-- Dimensioni -->
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|Larghezza = 20,85
|Lunghezza = 43
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Il '''tempio di Efesto''', o '''tempio di Vulcano''', era un [[tempio greco]] dell'antica città di [[Akragas]] sito nella [[Valle dei Templi]] di [[Agrigento]].<ref name=parcovalledeitempli>{{cita web|url=http://www.parcovalledeitempli.it/pages/tempio-di-vulcano-efesto|titolo=Tempio di Efesto|accesso=12 agosto 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111010191818/http://parcovalledeitempli.it/pages/tempio-di-vulcano-efesto|dataarchivio=10 ottobre 2011}}</ref>
== Storia ==
Il Tempio di Efesto, databile intorno al [[430 a.C.]] è probabilmente la più giovane delle costruzioni tra quelle presenti nella Valle dei Templi di Agrigento.<ref name=theworldofsicily>[https://www.theworldofsicily.com/luoghi-di-interesse/agrigento/tempio-di-efesto/ Tempio di Efesto]</ref>
Numerosi restauri sono stati eseguiti a partire dal [[1928]]-[[1929|29]] quando, su iniziativa del capitano inglese Alexander Hardcastle, furono rimosse le case coloniche addossate al tempio, sino agli ultimi interventi di tipo statico e conservativo delle superfici lapidee effettuati dal [[Parco archeologico]] della [[Valle dei Templi]].
La tradizionale denominazione è solo convenzionale e deriva dall'interpretazione di un brano contenuto nell’opera "''Collectanea rerum memorabilium''" dello [[Letteratura latina|scrittore]] [[Antichi romani|romano]] [[Gaio Giulio Solino]]<ref name=theworldofsicily/> in cui si racconta della presenza di un culto di [[Vulcano (divinità)|Vulcano]] nella città di Akragas,<ref name=theworldofsicily/> che colloca in questa zona un Collis Vulcanius, cosiddetto forse per la presenza di sorgenti di zolfo.<ref name=parcovalledeitempli/>
[[File:Veduta del Tempio di Vulcano (litografia).jpg|thumb|Il Tempio di Vulcano in una litografia del 1836.]]
== Descrizione ==
Il tempio, costruito in [[calcarenite]] locale, sorge su uno sperone roccioso a Ovest della Collina dei Templi.<ref name=parcovalledeitempli/> Le rovine del ''tempio di Vulcano'' si trovano in prossimità della porta V, all'estremità occidentale della Collina dei Templi.
Dell’antica struttura oggi è possibile vedere molto poco essendo rimasti solo parte delle fondamenta con gli alti gradoni in pietra del basamento e i resti di due colonne. Il tempio è assai mal conservato essendo visibili solo poche parti dell'alzato, ma sono leggibili le fondazioni. Questi pochi elementi hanno permesso comunque agli studiosi di ricostruirne la struttura.<ref name=theworldofsicily/>
L'edificio, di stile dorico, risale al [[V secolo a.C.]] ed è di notevoli dimensioni (43 x 20,85 m). Si tratta di un tempio [[periptero]] esastilo, di 6 x 13 colonne poste su un ''[[crepidoma|krepidoma]]'' di quattro gradini, con sei colonne sui lati corti e tredici sui lati lunghi caratterizzate da scanalature con spigoli appiattiti.
All’interno lo spazio era diviso in un atrio di ingresso ([[pronao]]), una [[Cella (architettura)|cella (o naos)]], dove si trovava la statua della divinità, e un vano posteriore ([[opistodomo]]),<ref name=theworldofsicily/> al quale potevano accedere solo i sacerdoti.
All'interno della [[cella (architettura)|cella]] sono stati rinvenuti i resti di un sacello arcaico che ha preceduto il tempio classico e che successivamente è stato inglobato nella struttura. Si trattava di un edificio [[prostilo]] con cella e pronao (13,25 x 6,50 m), databile al 560-550 a.C., di cui è stato possibile ricostruire la decorazione architettonica, con lastre a cassetta laterale e frontonale e una [[Cimasa|sima]] laterale con [[Doccione|doccioni]] a tubo. L'edificio dorico fu sovrapposto a questo sacello mediante profondi intagli a tre gradini nella roccia.
== Nome ==
[[Efesto]] ({{lang-grc|Ἥφαιστος|Hḕphaistos}}) nella [[mitologia greca]] è il [[dio del fuoco]], delle [[fucine]], dell'[[ingegneria]], della [[scultura]] e della [[metallurgia]]. Figlio di [[Era (divinità)|Hera]] e marito di [[Afrodite]], la dea della bellezza, aveva la sua fucina all’interno del [[vulcano]] [[Etna]], dove aveva come suoi assistenti i [[Ciclopi]].
== La ferrovia dei templi ==
[[File:ALn 668 Tempio di Vulcano.jpg|thumb|upright=1.2|Coppia di [[Automotrice FS ALn 668.1600#Unità preservate|automotrici ALn 668]] ferma al Tempio di Vulcano]]
{{vedi anche|Ferrovia dei templi}}
Il ''tempio di Vulcano'' è raggiungibile direttamente solo attraverso la [[ferrovia turistica]] [[Ferrovia dei templi|dei templi]] con una fermata istituita ad hoc nel [[2001]] e dopo la quasi immediata chiusura tornata in funzione dal [[2014]].
I treni della ferrovia turistica sono organizzati dall'[[Treno D.O.C.|Associazione TRENO D.O.C]] con [[Fondazione FS Italiane]] e [[Rete Ferroviaria Italiana]], e dall'associazione [[Ferrovie Kaos]].
La fermata è raggiunta dopo poco più di 5 km dalla partenza dalla [[stazione di Agrigento Bassa]].
Per raggiungere il tempio si deve necessariamente passare, superando il binario della ferrovia, dal [[Giardino della Kolymbetra]], la "magnifica piscina" realizzata nel corso del [[V secolo a.C.]], in cui confluiva una complessa rete di acquedotti, e che separa il tempio di Efesto dal [[Valle dei templi#Santuario delle divinità ctonie|Santuario delle divinità ctonie]].
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== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|preposizione=sul}}
{{Valle dei Templi}}
{{Portale|Antica Grecia|Sicilia}}
[[Categoria:
[[Categoria:Templi della Magna Grecia]]
[[Categoria:Culto di Efesto]]
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