Ancilla Marighetto: differenze tra le versioni
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|Sesso = F
|LuogoNascita = Castello Tesino
|GiornoMeseNascita = 27 gennaio
|AnnoNascita = 1927
|LuogoMorte =
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte = 19 febbraio
|AnnoMorte = 1945
|Attività = partigiana▼
|Epoca = 1900
▲|Attività = partigiana
|Nazionalità = italiana
|Immagine = Ancilla Marighetto.gif
▲|PostNazionalità = , [[Medaglia d'oro al valor militare]] (alla memoria)
}}
== Biografia ==
Nel giugno [[1944]], il gruppo trentino decise di contattare i comandanti della [[
▲Esponente della [[Resistenza]] nella zona di [[Castello Tesino]], nel [[Trentino]] orientale, al confine con la [[provincia di Belluno]], di cui fu artefice principale un gruppo composto anche da alcuni ex ufficiali dell'[[Esercito italiano]], fra i quali il fratello di Ancilla, Celestino Marighetto, nome di battaglia “Renata”.
▲Nel giugno [[1944]], il gruppo trentino decise di contattare i comandanti della [[brigata Antonio Gramsci]], attiva con circa mille uomini sulle vicine [[Vette Feltrine]], che era parte della [[Resistenza]] bellunese organizzata capillarmente fin dal novembre [[1943]], grazie anche a numerosi elementi provenienti dalla vita militare e a una diffusa adesione popolare. Due mesi dopo fu istituita e destinata al vicino Tesino e alla bassa [[Valsugana]] la compagnia “Giorgio Gherlenda” (elevata al rango di battaglione un mese più tardi), intitolata a un partigiano della "Gramsci" trucidato dall'occupante [[nazista]] pochi giorni prima e composta da 29 partigiani, in buona parte provenienti dai comuni bellunesi di confine affiancati da alcuni trentini. Quasi subito fu operativa come staffetta anche Ancilla Marighetto, nome di battaglia "Ora".
Fra le prime azioni del "Gherlenda" vi fu, il 14 settembre [[1944]], l'assalto alla caserma del [[Corpo di sicurezza trentino]] (Cst) di [[Castello Tesino
L'assalto provocò il 15 settembre [[1944]] un enorme rastrellamento che si spinse fino ai monti di Costabrunella, il rifugio sul [[Catena del Lagorai|Lagorai]] del battaglione Gherlenda. Negli scontri fu ucciso anche il comandante "Fumo", Isidoro Giacomin da [[Fonzaso]], e in seguito per i partigiani del "Gherlenda" - le cui file si erano ingrossate fino a toccare circa le ottanta unità - la vita fu sempre più difficile, fino alla decisione del neoeletto comandante "Marco", l'ex maresciallo di artiglieria Antonio Da Ronch di [[Feltre]], di suddividere il battaglione in tre compagnie, due delle quali si sciolsero poco dopo.
Dopo l'appello alleato (13 novembre [[1944]]) alla Resistenza di sospendere le attività durante l'inverno, una parte dei combattenti fece rientro alla vita civile. Nel [[Bellunese]] l'appello non ebbe molto seguito, nel caso del "Gherlenda" rimasero in montagna solo un gruppo ristretto di sette partigiani noti, che difficilmente sarebbero passati inosservati al rientro nei rispettivi paesi (per numerosi loro compagni, infatti, il destino dopo il ritorno fu tragico).
Fra i sette c'era "Ora" e il loro nascondiglio fu in una valletta impervia nella zona del [[passo Brocon]], la Val Caora; da qui partirono anche per alcune azioni di sabotaggio contro l'occupante. Alla metà di febbraio [[1945]], il gruppetto decise di trasferirsi in una zona meglio esposta al sole e fece tappa a malga Vallarica di Sotto, dove il 19 febbraio fu sorpreso da una pattuglia di tredici uomini del Corpo di sicurezza trentino guidata dal capitano delle [[Schutzstaffel|SS]] austriaco [[Karl Julius Hegenbart]].
Nel fuggi fuggi "Ora" (contrariamente a quanto riportato in alcune ricostruzioni approssimative) non riuscì a mettersi i suoi sci perché in precedenza li aveva prestati al fratello "Renato" e gli attacchi non erano stati ancora risistemati per lei. La ragazza si mise allora a correre verso valle, sulla neve, in direzione [[Lamon]], insieme con il compagno "Raul"; quando sentirono avvicinarsi i nazisti che avevano gli sci, i due si arrampicarono su due abeti per nascondersi; erano nei pressi del Col del Toc, in territorio comunale di [[Lamon]]. Solo l'ultimo uomo della pattuglia si accorse di "Ora" e richiamò gli altri: la giovane impugnava la pistola ma alla fine - per qualche motivo - non la utilizzò (diversamente da quanto si legge in alcune ricostruzioni piuttosto fantasiose), e accolse l'invito del capitano Hegenbart a scendere dall'albero.
"Ora" fu subito interrogata, e, pur sottoposta a brutali [[Tortura|sevizie]] e percosse, oppose il silenzio alle domande del comandante tedesco. Hegenbart ordinò allora a uno dei soldati trentini presenti, un sottufficiale di Cavalese, di sparare alla testa di Ancilla.
Quando la pattuglia se ne andò, "Raul" scese dall'albero e seppellì "Ora" sotto la neve; la salma fu recuperata due giorni dopo da due giovani di [[Lamon]], sollecitati dai partigiani superstiti, e trasportata al vicino [[rifugio Croset]] dove fu tumulata sotto un cumulo di sassi; dopo la Liberazione sarà traslata a Castello Tesino dove il 16 giugno 1945 si tennero i funerali dei partigiani Ancilla Marighetto "Ora", Isidoro Giacomin "Fumo", [[Clorinda Menguzzato]] "Veglia", [[Gastone Velo]] "Nazzari", Luigi Parer "Pronto" e Dario Zampiero "Mosca", Dorimberto Rocco Dallemule.
Dopo la guerra il miliziano che uccise "Ora" fu condannato a 22 anni di reclusione; ma ne scontò solo cinque, perché la martoriata famiglia Marighetto (nell'ottobre 1944 anche il padre di Ancilla, Giacomo, era stato fucilato dai tedeschi), acconsentì alla grazia per la quale si erano spesi esponenti della Chiesa trentina. Il capitano Hegenbart, invece, condannato all'ergastolo in Italia per una lunga serie di crimini di guerra, non fu mai estradato dall'[[Austria]], dove visse indisturbato e morì nel [[1993]].
== Onorificenze ==
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|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=Generosa figlia del Trentino abbandonò la propria casa e la famiglia per rispondere all'appello della Patria a cui già il padre aveva sacrificata la vita. Unitamente al fratello maggiore divise i gravi rischi e i grandi sacrifici della lotta partigiana nella stagione più rigida e in zona impervia e pericolosa. Durante un rastrellamento, con uno sci spezzato da raffiche nemiche, si rifugiò sopra un albero. Individuata, scaricò la pistola sul nemico fino ad esaurimento delle munizioni. Catturata e sottoposta a sevizie e torture non si piegò.
|luogo=Col del Tocco - Passo Broccone - Comune di Castel Tesino (Trento), 19 febbraio 1945.}}
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La storia di Ancilla Marighetto, Ora, insieme a quella di Clorinda Menguzzato, Veglia, sono state prese come spunto per lo spettacolo teatrale "Ora Veglia, il silenzio e la neve", coprodotto da ariaTeatro e teatroBlu. In occasione dello spettacolo è stata editata da Publistampa una pubblicazione con il medesimo titolo.
== Intitolazioni ==
==Collegamenti esterni==▼
Ad Ancilla Marighetto sono dedicati:
* [http://www.croxarie.it/index.php?option=com_docman&task=doc_download&Itemid=184&gid=21 La storia del battaglione "Gherlenda" con le testimonianze sulla uccisione di "Ora", nel volume di Giuseppe Sittoni "Uomini e fatti del Gherlenda. La Resistenza nella Valsugana orientale e nel Bellunese, edizioni Croxarie/Mosaico, Borgo Valsugana/Strigno, 403 pagine, 2005; disponibile download del pdf]▼
* una via nel comune di [[Trento]]<ref>{{Cita web|url=https://www.google.it/maps/place/Via+Ancilla+Marighetto+Ora,+38123+Trento+TN/@46.0374935,11.1288205,17z/data=!3m1!4b1!4m6!3m5!1s0x47827416dbdabfe5:0xe5c882a925998dd6!8m2!3d46.0374898!4d11.1313954!16s/g/119td07nq|titolo=Via Ancilla Marighetto Ora · 38123 Trento TN, Italia|sito=Via Ancilla Marighetto Ora · 38123 Trento TN, Italia|lingua=it-US|accesso=2023-04-26}}</ref>
* [http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=14966&iddecorato=14546 Motivazione del conferimento della M.O.V.M. da quirinale.it]▼
* una via nel comune di [[Ceggia]] (VE)<ref>{{Cita web|url=https://www.google.it/maps/place/Via+Ancilla+Marighetto,+30022+Ceggia+VE/@45.6820859,12.6322766,17z/data=!3m1!4b1!4m6!3m5!1s0x4779586cf4cb84e5:0xe5db736785e02a70!8m2!3d45.6820822!4d12.6348515!16s/g/1pv0k7qkb|titolo=Via Ancilla Marighetto · 30022 Ceggia VE, Italia|sito=Via Ancilla Marighetto · 30022 Ceggia VE, Italia|lingua=it-US|accesso=2023-04-26}}</ref>
* una via nel comune di [[Roma]]<ref>{{Cita web|url=https://www.google.it/maps/place/Via+Ancilla+Marighetto,+00166+Roma+RM/@41.9433006,12.3734094,15z/data=!4m6!3m5!1s0x132f5e95b47a306d:0x9a553ed0f270e4bd!8m2!3d41.943182!4d12.3732902!16s/g/1td3_qvy|titolo=Via Ancilla Marighetto · 00166 Roma RM, Italia|sito=Via Ancilla Marighetto · 00166 Roma RM, Italia|lingua=it-US|accesso=2023-04-26}}</ref>
* il centro giovani polifunzionale del comune di [[Lamon]] (BL), denominato ''Centro AMO (Ancilla Marighetto Ora)''<ref>{{Cita web|url=https://www.ladige.it/territori/dolomiti/2015/03/23/lamon-letta-inaugura-centro-giovani-intitolato-alla-partigiana-ora-1.2761005|titolo=Lamon, Letta inaugura centro giovani intitolato alla partigiana «Ora» - Dolomiti {{!}} l'Adige.it|sito=l'Adige|lingua=Italiano|accesso=2023-04-26}}</ref>
* un sentiero ad anello, denominato "Trod de Ora", al [[Passo Brocon]] che ripercorre i luoghi dei suoi ultimi momenti di vita.
== Note ==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Storia delle donne nella Resistenza italiana]]
* [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Feltre)]]
▲== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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* {{cita web | 1 = http://www.vitatrentina.it/rivista/2010/anno_85_-_n_33/pag_25_valsugana/i_loro_ideali_nei_giovani_d_oggi | 2 = Testimonianza della sorella Giacomina Marighetto (2010) | accesso = 20 dicembre 2011 | dataarchivio = 5 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160305180502/http://www.vitatrentina.it/rivista/2010/anno_85_-_n_33/pag_25_valsugana/i_loro_ideali_nei_giovani_d_oggi | urlmorto = sì }}
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{{Portale|biografie
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare]]
[[Categoria:Brigate Garibaldi]]
[[Categoria:Vittime
[[Categoria:Persone giustiziate per fucilazione]]
[[Categoria:Donne nella Resistenza italiana]]
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