Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni
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{{P|le posizioni di alcuni degli imputati sono assunte come dati di fatto|storia|ottobre 2018}}
Lo '''scandalo Telecom-Sismi''' è una vicenda accaduta in Italia relativa a presunte intercettazioni illegali e attività di dossieraggio di cui sono stati accusati alcuni responsabili della sicurezza di [[Telecom Italia]] col coinvolgimento del [[SISMI]], venuta alla luce delle cronache nel settembre 2006.
Portò al [[rinvio a giudizio]] di 34 persone, tra cui vari dipendenti di Telecom ed agenti della [[Polizia di Stato]], dell'[[Arma dei Carabinieri]] e della [[Guardia di Finanza]].
==L'inchiesta==
Tale inchiesta, che prese avvio a seguito dell'ordinanza fiume (oltre 350 pp) del 23 settembre [[2006]] del [[giudice per le indagini preliminari]] [[Paola Belsito]],<ref name="lastampa.it">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp Fonte: La Stampa "I nomi di tutti gli arrestati e i capi di imputazione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080717001039/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp |data=17 luglio 2008 }}</ref> è parte di un capitolo più vasto, che vede numerose sinergie, sollevate anche dai giornalisti d'inchiesta [[Giuseppe D'Avanzo]] e [[Carlo Bonini]], con i precedenti scandali [[Nigergate]] e [[Laziogate]] e con il [[Caso Abu Omar]]. In questo scenario sono da menzionare, in quanto attaccati telematicamente, i giornalisti [[Davide Giacalone]] e [[Fausto Carioti]] di Libero, e [[Massimo Mucchetti]] del [[Corriere della Sera]], per essere autori, tra le altre, di inchieste giornalistiche su [[Brasil Telecom]], [[TIM Brazil]] e la privatizzazione di [[Telecom Italia]].
Tra gli arrestati, [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] (arrestato anche in relazione al [[Caso Abu Omar|sequestro di Abu Omar]]), ex numero 2 del [[SISMI]], [[Giuliano Tavaroli]], ex direttore della Security del Gruppo Telecom Italia, ed [[Emanuele Cipriani]], investigatore che da anni ha aperto una fiorente società di investigazioni a [[Firenze]], la ''Polis d'Istinto'' (i cui uffici sono in un appartamento della nuora di [[Licio Gelli]], del cui marito Cipriani è amico), oltre ad alcuni membri del [[Tiger Team]], il gruppo di [[hacker]] gestiti da Tavaroli.
L'inchiesta, partita nel [[2002]] dal caso dell'ex-manager della [[Coca-Cola]], pedinato e dossierato per conto dei vertici della stessa filiale italiana della Coca-Cola che avevano commissionato a fine [[2000]] attività per oltre 130 milioni di Lire alla ''Polis d'Istinto'', ha in seguito portato anche alla nascita di quello che verrà definito come lo "scandalo [[Laziogate]]", che poi si rivela essere inesistente, dato che tutti gli imputati verranno assolti per non aver commesso il fatto.
Cipriani avrebbe costruito illecitamente, per conto di Tavaroli (all'epoca a capo della ''security'' di Telecom), numerosi dossier su varie personalità politiche, economiche e dello spettacolo, oltre a giornalisti e calciatori<ref>[http://www.repubblica.it:80/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom-2/calcio-pedinati/calcio-pedinati.html Fonte: La Repubblica, 28.07.2008, "Non solo Vieri, pedinati anche Mutu, Ronaldo e Jugovic"]</ref>: non solo dossier con regolare mandato, ma arricchiti di informazioni raccolte con metodi illegali (detti "pratiche grigie", dal colore della copertina), ma addirittura dossier per i quali era stato dato incarico a Cipriani per le "vie brevi", non risultante pertanto da nessun mandato scritto (le "pratiche celesti", custodite nel cosiddetto archivio "Z": un sistema di archiviazione elettronico creato dal programmatore informatico Mirko Meacci che si basava su tre hard-disk esterni, che per precauzione venivano custoditi nella sala consolare e richiusi in cassaforte ogni fine settimana - essendo Emanuele Cipriani anche console onorario di un paese africano - sala comunicante attraverso una porta interna con la Polis d'Istinto). Sono proprio le "pratiche celesti" che successivamente non venivano contabilizzate, anche se effettivamente si trattava di indagini commissionate dai clienti e svolte dalla rete investigativa di Cipriani, composta da investigatori privati (a volte però privi di licenza investigativa) e da pubblici ufficiali corrotti. Anche Mancini avrebbe fornito periodicamente a Cipriani numerose informazioni riservate (su conti correnti, informazioni penali, dati anagrafici, ecc.) dietro pagamento di forti somme di denaro.
Presso Mirko Meacci gli investigatori trovano dei DVD contenenti i back-up degli hard-disk con tutto l'archivio "Z", ossia le "pratiche celesti". L'accesso è criptato e solo la confessione del Cipriani, dopo un lungo periodo di detenzione cautelare, permette di stampare quei dossier, che vengono immediatamente segretati.<br />In una ''pen-drive'' trovata a Tavaroli gli inquirenti trovano "bozze delle decisioni dell'Antitrust, comunicazioni di funzionari, atti di legali difensori nella causa di Telecom davanti all'Antitrust". Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Giuseppe Gennari sottolinea "l'eccezionale gravità del comportamento della Security di Telecom, la quale era in grado di mettere nelle mani dell'azienda (perché è ovvio che le notizie prelevate non fossero appunto di utilizzo da parte della Security) elementi di conoscenza potenzialmente in grado di interferire, gravemente e illecitamente, nell'operato di un soggetto istituzionale che dovrebbe essere massima espressione di autonomia come il Garante per il Mercato e la Concorrenza".
Figura emblematica, ma anche figura chiave per gli inquirenti, è [[Marco Bernardini]], già collaboratore esterno a contratto del S.I.S.De. e successivamente investigatore privato in una società che annovera tra i suoi clienti la Pirelli e la Telecom Italia. Bernardini, che in passato ha avuto occasione di utilizzare elementi delle forze dell'ordine per la raccolta di informazioni commissionate, viene interrogato numerose volte dal [[Pubblico Ministero]], Dottor Fabio Napoleone, al quale rilascia una lunga deposizione, nella quale chiarisce la sua posizione nella vicenda. A seguito dei detti interrogatori, il Pubblico Ministero rinuncia all'esecuzione di misure cautelari nei suoi confronti. Marco Bernardini dal momento del primo interrogatorio non si è mai spostato dall'Italia.
Nel gennaio e nel marzo 2007 altri provvedimenti di arresto colpiscono varie persone coinvolte nella vicenda, tra cui [[Fabio Ghioni]] e il suo [[Tiger Team]] (Andrea Pompili, Rocco Lucia e altri), di Telecom, e nuovamente Giuliano Tavaroli (all'epoca già in carcere) e Mancini. Tra gli arresti del marzo 2007 rientrano anche ex poliziotti ed un ex agente della [[CIA]].
A Ghioni i magistrati contestano anche di aver ottenuto, oltre che da fornitori di Telecomitalia, da Cipriani e Bernardini ingenti somme di danaro per svolgere intrusioni informatiche, su incarichi che egli stesso commissionava. Queste somme, riversate su conti esteri di prestanomi e della fiduciaria neozelandese Fenefin, sono state solo in parte recuperate.
I vari capi di imputazione comprendono i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto d'ufficio, appropriazione indebita, falso, favoreggiamento e riciclaggio.
Sotto la guida del commercialista cosentino, [[Marcello Gualtieri]], trapiantato da anni a Milano e diventato fiscalista di Cipriani, quest'ultimo avrebbe costituito all'estero un piccolo tesoro ammontante ad alcune decine di milioni di €. Marcello Gualtieri è stato assolto con sentenza definitiva da ogni addebito, con la formula "il fatto non sussiste".
Nel giugno 2007 a Tavaroli e Mancini sono stati concessi gli arresti domiciliari. Nel luglio 2007 Cipriani ottiene la scarcerazione dagli arresti domiciliari.
Alcuni dei protagonisti di questo caso sono inoltre coinvolti anche nello scandalo dell'archivio segreto di Via Nazionale e nel [[caso Abu Omar]].
Nel novembre 2007 a Milano sono stati arrestati i tecnici del [[Tiger Team]] Roberto Preatoni (figlio del magnate [[Ernesto Preatoni]]) accusati a vario titolo di intrusioni telematiche e associazione a delinquere finalizzata all'illecita acquisizione di informazioni. La vicenda si inquadra nella guerra per il controllo di Brasil Telecom, con spionaggio e controspionaggio internazionale, e per la quale anche l'agenzia investigativa Kroll è stata indagata in Brasile, ove erano stati operati una serie di arresti da parte della polizia federale. Nella vicenda veniva coinvolto e successivamente assolto, anche [[Angelo Jannone]] (ex Tenente Colonnello del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]], già direttore della sicurezza aziendale di Telecom in Brasile). Jannone respingeva sin dall'inizio le accuse mossegli in particolare da Ghioni e Bernardini, ma solo con lo svolgimento del processo riusciva a dimostrare la sua innocenza.
==La chiusura delle indagini==
A metà
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom Italia|Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per [[associazione per delinquere]] e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. [[Angelo Jannone]], uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
==Notifica alle parti lese per pubblici annunci==
{{W|eventi|giugno 2010}}
Il procedimento, nonostante la chiusura delle indagini a metà del [[2007]], ha subito un rallentamento
L'
* si inizierà il 24 marzo [[2009]] con una "procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti", che verrà istruita dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Giuseppe Gennari<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |titolo=Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101055/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |urlmorto=sì }}</ref>;
*
* verrà avviato il 23 aprile [[2009]] un procedimento di "incidente probatorio" relativo a tre imputati ([[Marco Bernardini]], [[Emanuele Cipriani]] e [[Fabio Ghioni]]), di cui viene reso noto il calendario di 14 udienze terminanti il 16 giugno [[2009]]<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 |titolo=Incidente probatorio |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101104/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 |urlmorto=sì }}</ref>.
Al contempo fonti giornalistiche anticipano che molti degli imputati stanno già trattando il patteggiamento con i [[Pubblico ministero|PM]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/200811241904-cro-r012743-art.html Fonte: Agi News On, 24.11.2008 "Inchiesta Telecom: Procura chiede il processo"] |data=October 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/12_dicembre/15/dossier_illegali_pm_chiede_incidente_probatorio_con_3_imputati,17236699.html Fonte: Apcom, 15.12.2008, "PM chiede incidente probatorio con 3 imputati"]</ref>.
È probabile che molte delle parti lese si costituiranno parte civile nel procedimento
===Procedura di distruzione di atti
====Prima udienza
Nel corso dell'udienza i [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]] Stefano Civardi e Nicola Piacente, titolari dell'inchiesta
Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] si riserva di decidere nel corso dell'udienza successiva.
====Seconda udienza
Ritenendo che i dossier equivalgano al ''corpo del reato'' e la loro eliminazione comporti quindi ''l'eliminazione di una prova diretta'', il GIP decide di sollevare eccezione di costituzionalità,
====Decisione della Corte
Accogliendo parzialmente le eccezioni sollevate dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]], con nota ''22.04.2009 - Decisione sulle “intercettazioni”'' la Consulta dichiara in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali<ref name="repubblica.it"/>. Infatti, là dove la norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, ecc.) in un'udienza camerale celebrata dal GIP che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto, la Consulta ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti<ref>[http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=88220&idCat=120 Fonte: Kataweb, 22.04.2009, "Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta"]</ref>:
* i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art.401, commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti;
* il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti alla formazione, all'acquisizione e alla raccolta degli stessi documenti, supporti e atti".
Da una prima interpretazione si direbbe quindi che la distruzione possa comunque avvenire: servirà però una procedura leggermente più complessa - l'incidente probatorio - che comunque si limiterà ad approfondire solo la formazione, l'acquisizione e la raccolta di tali documenti, ma non il loro contenuto. Pertanto difficilmente potranno tornare utili
====Ripresa delle udienze per la distruzione degli atti mediante incidente probatorio====
Con decreto del
===Udienza preliminare (GUP Dott.ssa Mariolina Panasiti)===
{{S sezione|Italia}}
====Prima udienza del 31-3-2009====
L'udienza si è svolta parzialmente, in quanto molti difensori degli imputati si sono astenuti per adesione allo sciopero di protesta indetto dalla camera penale. I difensori delle persone offese, che non hanno facoltà di astenersi, sono stati sollecitati dal giudice a depositare gli atti di costituzione di parte civile e le richieste di citazione dei responsabili civili. Quindi, nel corso della prossima udienza sarà nuovamente possibile depositare la costituzioni di parte civile.
====Seconda udienza (23.04.2009)====
<ref>[http://www.lastampa.it:80/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp Fonte: La Stampa, 23-4-2009, "Intercettazioni, centinaia al processo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090426041553/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp |data=26 aprile 2009 }}</ref> Rappresenta la prima vera udienza preliminare. Si terminano di raccogliere le ultime costituzioni di parte civile e si ascoltano le prime eccezioni degli avvocati degli imputati. Da alcune parti offese è stata formulata la richiesta di citazione come responsabili civili dei ministeri dell'Interno, della Difesa e dell'Economia, in quanto le indagini hanno rivelato che informazioni riservate sul conto di alcune parti offese erano state fornite o dai poliziotti o dai carabinieri o dai finanzieri che sono coinvolti nell'inchiesta. Per consentire ai legali degli imputati di esaminare le richieste di costituzioni di parte civile viene concesso un mese. Pertanto la seconda udienza viene rinviata al 22 maggio, cancellando le cinque udienze già previste per l'incidente probatorio prima di tale data.
====Decima udienza del 2-10-2009====
<ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |titolo=Fonte: Reuters Italia, 02.10.2009, "Spie e telefoni, ex Sismi Mancini oppone segreto di Stato" |accesso=4 maggio 2019 |dataarchivio=10 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180710164524/https://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5910G920091002 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=387648 Fonte: Il Giornale, 02.10.2009, "Dossier Telecom, Mancini: «Segreto di Stato»"]</ref><ref>[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 Fonte: Libero News, 2-10-2009, "Dossier illeciti: Mancini a GUP, si vuole impedire mio rientro nei servizi"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091012105215/http://www.libero-news.it/adnkronos/view/195713 |data=12 ottobre 2009 }}</ref>[[Giuliano Tavaroli]] formalizza la sua richiesta di patteggiamento della pena a quattro anni e mezzo di reclusione e 60 000 € di risarcimento. Marco Mancini deposita una memoria in cui invoca il segreto di Stato sui rapporti tra il [[Sismi]] e [[Telecom Italia]], riferendo di un suo incontro con un dirigente dell'[[Aise]] ed ex-appartenenti del [[Sismi]], nel quale gli è stata motivata la pendenza del procedimento per mantenerlo fuori dal servizio; sostenendo quindi che sarebbe stato deciso nelle alte sfere "di non trasmettere all'autorità giudiziaria e ai difensori elementi decisivi che lo avrebbero ulteriormente e definitivamente scagionato".
====Undicesima udienza del 2-11-2009====
I difensori dell'ex agente della Cia [[John Spinelli]] hanno depositato una richiesta di patteggiamento per una pena di 3 anni di reclusione, 400 euro di multa e 150.000 di "restituzione per equivalente" rispetto a un'ipotesi di corruzione. È stato interrogato Marco Mancini, che ha invocato il [[segreto di Stato]]. Il GUP, sulla base che "all'imputato non viene contestata l'esecuzione materiale di un delitto sul quale già astrattamente non rileva che vi sia un segreto di Stato" bensì "è stata contestata una condotta di comunicazione di dati che appare essere astrattamente compatibile con la facoltà di prova di relazioni personali eventualmente coperte dal segreto di Stato, ed eventualmente - sotto tale profilo - anche lecite, con le persone con le quali tale divulgazione di dati possa essere eventualmente avvenuta; ovvero con la prova di contatti, indipendentemente da quanto con i contatti stessi realizzato, ascrivibili a relazioni coperte dal segreto di Stato" ha pertanto proceduto chiedendo "conferma dell'esistenza del segreto di Stato come opposto dall'imputato Marco Mancini al presidente del Consiglio dei ministri" per verificare se "i rapporti tra Mancini ed Emanuele Cipriani, Giuliano Tavaroli, Stefano D'Ambrosio, e degli altri personaggi parimenti indicati a verbale, debbano essere considerati coperti dal segreto di Stato". Stante l'interpello alla presidenza del Consiglio sul segreto di Stato opposto da Mancini, la prossima udienza è rinviata al 1º febbraio [[2010]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/223137 Fonte: Libero, 02.11.2009, "Dossier illeciti: ex agente CIA Spinelli patteggia a 3 anni"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.leggo.it/articolo.php?id=34277&sez=CRONACA Fonte: Leggo, 14.11.2009, "Dossier illegali: il GUP: «Su segreto di stato decida il Premier»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304202840/http://www.leggo.it/articolo.php?id=34277&sez=CRONACA |data=4 marzo 2016 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/223360 Fonte: Libero.News, 14-11-2009, "Dossier illeciti: GUP Milano: segreto di stato essenziale per definire processo"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
===== La pronuncia 106/2009 della Corte
Nel 2009 la [[Corte
Secondo la Corte, "l'individuazione degli atti, dei fatti, delle notizie che possono compromettere la sicurezza dello stato e che devono rimanere segreti" costituisce il risultato di una valutazione "ampiamente discrezionale". Deve pertanto escludersi ogni sindacato giurisdizionale, in quanto "è inibito al [[potere giurisdizionale]] di sostituirsi al [[potere esecutivo]] e alla [[pubblica amministrazione]], e di operare il sindacato di merito sui loro atti". L'esercizio del potere di secretazione sarebbe quindi assoggettato al solo [[Parlamento]], "sede normale di controllo nel merito delle più alte e più gravi decisioni dell'esecutivo", attraverso il [[Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica]] (Copasir, già Copaco)<ref name=rep/>.
===== Il rinvio in seguito all'aggressione a Silvio Berlusconi =====
Nel frattempo, a seguito dell'aggressione subita da [[Silvio Berlusconi]] a Milano nel
===== L'apposizione del segreto di
Il 22 dicembre 2009, anche a seguito della sentenza 106/2009 della [[Corte
L'apposizione del [[segreto di stato]] sul caso Telecom-Sismi ha sollevato numerose critiche. Secondo [[Giuseppe D'Avanzo]], "a vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra [[
====Dodicesima udienza
===== La richiesta di patteggiamento di Telecom e Pirelli =====
Il
* 1.250 000 € per il capo di imputazione a carico di Telecom e Pirelli, divisi in:
** 750 000 € alla Presidenza del Consiglio e ai
** 400 000 € a titolo di sanzione pecuniaria;
** 100 000 € come confisca del profitto del reato.
* 5
Telecom e Pirelli potrebbero pertanto restare
In seguito alla sentenza 126/2009 della Corte
====Tredicesima udienza del 12-2-2010====
<ref name="Fonte 2010">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp Fonte: La Stampa, 12.02.2010, "Dossier Telecom, caso riaperto"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100216010422/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp |data=16 febbraio 2010 }}</ref>
<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/13/Cipriani_accusa_Tronchetti_denuncia_co_8_100213042.shtml Fonte: Corriere della Sera, 12-2-2010, "Cipriani accusa Tronchetti e stravolge tutto per riavere i soldi sequestrati"]</ref> È tutta dedicata alle dichiarazioni spontanee dell'investigatore Emanuele Cipriani, titolare della Polis D'Istinto. Cipriani, che a differenza di quasi tutti i restanti imputati non ha ottenuto il consenso all'accordo con i Pubblici Ministeri per patteggiare la pena proprio per una questione di quantum del risarcimento, davanti al Giudice delle Indagini Preliminari chiama pesantemente in causa Tronchetti e legge una memoria di nove pagine in cui sono elencati le attività svolte per conto di Tronchetti Provera. In essa Cipriani ribadisce di avere agito per conto di Tronchetti, sostenendo di aver preparato i dossier Telecom/Pirelli "nell'esclusivo interesse di Marco Tronchetti Provera" e che "il motivo delle indagini era quello di fornire elementi al presidente che potessero essergli di aiuto in difficili trattative societarie, in affari che dovevano concludersi e nella gestione delle assemblee".<br />Confermando tutte le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari ma fa marcia indietro sulle tante accuse da lui lanciate contro Marco Mancini, che nel frattempo si è avvalso del "segreto di Stato" per non rispondere al GUP, da cui aveva sempre raccontato di aver ricevuto notizie riservate<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilgiornale.it/interni/dossier_telecom_cipriani_lavoravo_tronchetti_le_indagini_erano_lui/cronaca-giustizia-telecom-dossier_illeciti-spioni-cipriani-tronchetti_provera/12-02-2010/articolostampa-id=421396-page=1-comments=1 Fonte: Il Giornale, 12-2-2010, "Dossier Telecom, Cipriani: «Lavoravo per Tronchetti. Le indagini erano per lui»"] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Cipriani conclude: "Sono stato in tutta evidenza strumentalizzato e poi messo da parte... Nel corso degli interrogatori ho più volte e reiteratamente invitato il PM a svolgere tutte le indagini utili, per verificare la realtà di quanto io gli avevo dichiarato, attraverso esami testimoniali; indagini bancarie; verifiche circa l'agenda del dottor Marco Tronchetti Provera per accertare la eventuale coincidenza tra l'oggetto delle investigazioni e gli incontri che avrebbe di lì a poco effettuato: nulla di ciò è stato fatto, ed io mi ritrovo ad essere imputato, sostanzialmente da solo".<br />La difesa di Cipriani chiede al GIP la citazione di Marco Tronchetti Provera e di altre 16 persone, tutti dipendenti di Pirelli e Telecom, tra cui 6 dirigenti definiti "di massimo grado", da ascoltare come testimoni "per approfondire e fare chiarezza" e chiede di essere "messo a confronto con i [...] coimputati Iezzi e Tavaroli".
Secondo il GUP le parole di Cipriani devono finire
=====Convocazione di Tronchetti Provera come testimone=====
Al termine della deposizione, il [[Giudice dell'
=====Tronchetti Provera dà mandato per azioni legali a sua tutela=====
Nel frattempo l'ex presidente di [[Telecom Italia]], oggi di [[Pirelli & C.|Pirelli]], Marco Tronchetti Provera, che non è indagato e ha sempre smentito di essere stato a conoscenza di eventuali attività illecite condotte dalla security dell'azienda, dà mandato ai suoi legali di avviare nei confronti di Emanuele Cipriani azioni legali in ogni sede, civile e penale, a tutela della reputazione sua e dei suoi familiari<ref>
====Quattordicesima udienza
Marco Tronchetti Provera e gli altri due testi citati, adducendo legittimo impedimento non si presentano.
====Quindicesima udienza
Sono stati ascoltati tre dei testi richiesti dalla difesa di Emanuele Cipriani
====Sedicesima udienza
Viene sentito Fabio Ghioni<ref>[http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%205.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf
====Diciassettesima udienza
Viene tenuta l'audizione di [[Marco Tronchetti Provera]], chiamato in causa da Emanuele Cipriani, in quanto all'epoca dei fatti legale rappresentante di Telecom e Pirelli<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE61P09F20100226 Fonte: Reuters, 26.02.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti convocato dal gup il 9 marzo"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. L'istanza presentata dal giornalista del Corriere della Sera, Luigi Ferrarella, con la richiesta di far assistere i giornalisti all'udienza durante la parte relativa all'audizione del teste viene respinta dal GUP, per l'opposizione - in un secondo giro di verifiche esperite dal GUP dopo essersi consultato col proprio capo - dell'avvocato dell'imputato Marco Bernardini a cui ha fatto seguito il PM Piacente<ref>[http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5336 Fonte: ANSA riportata da Giornalisti per la Costituzione, 09.03.2010, "Dossier illegali: giornalisti in aula? No. Avvocato dice no."]</ref>. Pertanto l'udienza si svolge a porte chiuse, come già tutte le precedenti di questa fase preliminare. Tronchetti Provera non rilascerà neppure interviste ai giornalisti al termine dell'udienza: "...sono qui come testimone e quindi testimonio. Ho sempre risposto a tutto ... risponderò nelle sedi istituzionali, sarebbe un grave errore parlare fuori. Queste sono le regole e io le rispetto... Nei verbali ci sono tutte le risposte date ai magistrati che hanno fatto quattro anni di indagine e non quattro minuti di chiacchiere in corridoio..." E ha anche aggiunto che "le cose dette come testimone non possono essere riportate fuori dall'aula"<ref>[
Nella sua deposizione durata tre ore (la continuazione dell'audizione è rimandata alla prossima udienza) Tronchetti Provera ha ribadito quanto sostenuto già in precedenza il
====Diciottesima udienza
Vengono sentiti due testimoni, dipendenti della Security Telecom, previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani, che confermano l'
====Diciannovesima udienza
Prosegue l'audizione di Marco Tronchetti Provera e vengono sentiti gli ultimi testimoni previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani (Massimo Ghioni). Il legale di Cipriani anticipa che al termine dell'udienza chiederà la trasmissione degli atti ai PM, in quanto è stato delineato un sistema esteso di attività criminali che al momento è rimasto impunito e occorre procedere all'iscrizione nel registro degli indagati di tutti coloro che hanno ammesso il reato e hanno fatto delle chiamate in correità<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=370941 Fonte: ADNkronos, 16.03.2010, "Dossier illegali: difesa Cipriani annuncia richiesta atti a pm"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
====Ventesima udienza
[[Emanuele Cipriani|Cipriani]] riprende le dichiarazioni spontanee attaccando [[Marco Tronchetti Provera|Tronchetti]]: "La tesi del dottor Marco Tronchetti Provera, mi sia consentito dire, è sembrata più volte lacunosa e in contrasto con gli atti depositati e le ultime affermazioni dei testi"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.milanofinanza.it/trader/dettaglio_news_trader.asp?id=201004091333431325&chkAgenzie=TMFI&sez=trader&titolo=Dossier%20illegali:%20Cipriani,%20lacunosa%20testimonianza%20Tronchetti%20Provera Fonte: MilanoFinanza, 09.04.2010, "Dossier illegali. Cipriani: «Lacunosa testimonianza Tronchetti Provera»"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Cipriani afferma inoltre di aver svolto per conto di Pirelli operazioni di spionaggio industriale nei confronti delle concorrenti Michelin (operazione "Paperino") e Yokohama (operazione "Banzai"), anche con riguardo alle corse automobilistiche. Menzionando come quest'ultima (relativa al processo produttivo ''C3M'' della Michelin) gli fosse stata commissionata nel [[1997]] congiuntamente dal capo della Security e dal responsabile della Divisione R&D Pirelli, e l'operazione, fatturata a Pirelli come attività di ''competitive intelligence'' oppure ''operazione relativa a spionaggio industriale'', si fosse protratta fino al [[2002]]<ref>[http://www.agi.it/cronaca/notizie/201004091225-cro-rt10090-inchiesta_telecom_cipriani_pirelli_spio_michelin_e_yokohama Fonte: AGI, 9-4-2010, "Inchiesta Telecom. Cipriani: «Pirelli spiò Michelin e Yokohama»"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100511091358/http://www.agi.it/cronaca/notizie/201004091225-cro-rt10090-inchiesta_telecom_cipriani_pirelli_spio_michelin_e_yokohama |data=11 maggio 2010 }}</ref>.
====Ventunesima udienza
Prima delle conclusioni dei PM, vengono rese spontanee dichiarazioni da parte di
Per 3 ulteriori imputati - un ufficiale e due agenti infedeli appartenenti alle forze di polizia - già oggetto di ripetute denunce fin dal [[novembre]] [[2000]], data la lentezza di indagini e procedimento, le accuse sarebbero prescritte; pertanto i PM hanno sollecitato nei loro confronti il non doversi procedere.<br />
Per un altro imputato residente negli USA, [[John Paul Spinelli]], è stata chiesta la trasmissione degli atti al GIP al fine di valutarne la competenza territoriale che non si ritiene essere dei magistrati milanesi<ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=98119&sez=HOME_INITALIA Fonte: Il Messaggero, 14.04.2010, "Dossier illegali, chiesto processoper 14 indagati: c'è anche Sasinini"]</ref>.
-->Sono inoltre 16 le persone fisiche e giuridiche (tra cui [[Giuliano Tavaroli]], [[Telecom Italia|Telecom]] e Pirelli) la cui posizione è stralciata da tempo, in quanto hanno avanzato richiesta di patteggiamento della pena<ref name="it.notizie.yahoo.com">[http://it.notizie.yahoo.com/4/20100419/tts-oittp-dossier-udienza-milano-ca02f96.html Fonte: Reuters, 19.04.2010, "Spie e telefoni, legale Pirelli: dossieraggio da gruppo autonomo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100423081954/http://it.notizie.yahoo.com/4/20100419/tts-oittp-dossier-udienza-milano-ca02f96.html |data=23 aprile 2010 }}</ref><ref>[http://it.notizie.yahoo.com/4/20100414/tts-oittp-telecom-rinvio-richiesta-ca02f96.html Fonte: Reuters, 14.04.2010, "Spie e telefoni, chiesto rinvio per Mancini, Cipriani e altri 12"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100419040821/http://it.notizie.yahoo.com/4/20100414/tts-oittp-telecom-rinvio-richiesta-ca02f96.html |data=19 aprile 2010 }}</ref>.<br />L'[[Avvocatura dello stato]] (che rappresenta la Presidenza del Consiglio e i ministeri dell'Economia e Finanze, dell'Interno e l'Agenzia delle Entrate) durante l'udienza rinuncia alla citazione di Pirelli come responsabile civile a fronte del risarcimento di 750.000 € previsto dall'accordo di patteggiamento. Viene anticipato che per analogo motivo nelle prossime udienze verrà depositato un analogo atto di rinuncia alla citazione di Telecom come responsabile civile a fronte di analoga somma. Insiste invece per il rinvio a giudizio dei 14 imputati come richiesto dai PM<ref>[ Fonte: Virgilio.it, 14-4-2010, "Dossier illegali/ Avvocatura stato rinuncia a citare Pirelli"]</ref>.
====Ventiduesima udienza
Hanno luogo le requisitorie degli avvocati.<br />I difensori di Pirelli sostengono che durante le ricostruzioni in aula gli imputati hanno tentato di stravolgere i fatti facendo leva sul teorema che "i vertici non potevano non sapere"; teorema che "ignora fatti ed elementi che se messi in fila forniscono un quadro bene diverso da quello emerso finora e che invece è stato ben colto dalla Procura nel corso di quattro anni di indagini".<br />Argomentano al contrario che dall'intera indagine viene dimostrato, "senza ombra di dubbio, quale fosse la genesi delle attività illegali e il modus operandi degli imputati (Tavaroli e Cipriani) che, in accordo tra loro, avevano dato vita a un gruppo totalmente autonomo e autoreferenziale" rispetto a società e vertici aziendali.<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Michelin, affermano che Pirelli "non chiese mai nulla di tutto ciò", anzi "esigenze informative e di verifica assolutamente legali e di prassi comune nel grandi gruppi industriali, vengono stravolte da un gruppo organizzato di persone in accordo tra loro e trasformate alla bisogna in pretesti per dare il via a operazioni che nulla hanno a che vedere con le richieste iniziali, effettuate con modalità mai concordate con il management e in molti casi a danno della stessa Pirelli". Aventi come sola finalità quella "di sottrarre quanto più denaro possibile alla Pirelli".<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Yokohama affermano che "fu Pirelli a sospettare di essere vittima di spionaggio industriale sui disegni dei battistrada di sua produzione che, prima ancora di essere resi noti, venivano imitati, brevettati e introdotti sul mercato giapponese". Pertanto, concludono i legali di Pirelli, fu Pirelli, vittima di contraffazione; per quanto gli imputati la descrivono ora come autrice di illeciti e acquirente di segreti industriali. E a dimostrare l'estraneità della società viene citato il metodo poco ortodosso di quando "uno dei legali di Cipriani" (subito revocato quando si seppe dell'episodio) offrì "a Pirelli, che rifiutò, un cd asseritamente contenente un archivio dei dossier prima che questo fosse decriptato dai magistrati inquirenti"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-DOSSIER_ILLECITI__LEGALE_PIRELLI__FATTI_STRAVOLTI_A_BENEFICIO_MEDIA-910427-ORA-.html Fonte: ASCA, 19-4-2010, "Dossier illeciti. Legale Pirelli: «Fatti stravolti a beneficio media»"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.leggonline.it/articolo.php?id=57296 Fonte: Leggo, 19-4-2010, "Pirelli, Tronchetti Provera: necessario spin-off di Pirelli Re"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />I difensori delle parti civili chiedono invece ai PM di effettuare "doverose indagini" per approfondire le accuse ribadite in aula da [[Emanuele Cipriani|Cipriani]] a [[Marco Tronchetti Provera]], che non è mai stato indagato nella vicenda: "confidiamo all'attenzione della pubblica accusa, finora stranamente silente, dalla quale attendiamo le doverose determinazioni su persone sulle quali sono emerse chiare notizie di reato"<ref name="it.notizie.yahoo.com"/>.
====Ventitreesima udienza
Ha luogo la requisitoria degli avvocati di [[Emanuele Cipriani]] i quali chiedono il suo proscioglimento dal reato di appropriazione indebita, in quanto in qualità di investigatore ha svolto la propria attività per Pirelli e Telecom,
====Ventiquattresima udienza
Vengono ascoltate le dichiarazioni spontanee di
fonte AGI {{collegamento interrotto|1=[http://www.informatica-oggi.it/archives/0003603.html] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Gli avvocati di Jannone Mocchi e Patrucchi hanno chiesto il proscioglimento di Jannone da ogni accusa.
====Venticinquesima udienza
Nelle motivazioni dell'udienza preliminare del
===
Dopo quattro anni dalla sentenza di primo grado, a dieci anni dal rinvio a giudizio, viene aperto il 03.11.2016, avanti la corte d’Assise d’Appello di Milano presieduta dal giudice Dott. Sergio Silocchi. Il sostituto procuratore generale Dott.ssa Daniela Meliota chiede il non luogo a procedere per prescrizione per tutti gli imputati, eccetto che per Bernardini e Cipriani, per i quali chiede 5 anni di carcere per rivelazione del segreto di Stato<ref>[http://www.askanews.it/regioni/lombardia/dossier-illegali-telecom-fissato-appello-dopo-quasi-4-anni_711894257.htm Fonte: askanews, 13.09.2016, "Dossier illegali Telecom: fissato appello dopo quasi 4 anni"]</ref><ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/08/dossier-illegali-pg-milano-vicenda-di-gravita-inaudita-e-chiede-prescrizione-appello-quasi-4-anni-dopo-primo-grado/3176498/ Fonte: Il Fatto Quotidiano, 08.11.2016, "Dossier illegali, pg Milano: “Vicenda di gravità inaudita” e chiede prescrizione. Appello quasi 4 anni dopo primo grado"]</ref>.
La sentenza d'Appello viene pronunciata il 13-12-2016 con la conferma della condanna a 5 anni per Marco Bernardini ed Emanuele Cipriani. Vengono inoltre liquidate le provisionali per i danni di natura civilistica a quattro parti civili (dipendenti di Telecom, Pirelli e Coca-Cola Italia) che precedentemente erano state escluse, senza alcuna valida motivazione, dal giudice di ''prime cure''.
== Le sentenze ==
Tra i condannati del processo di primo grado conclusosi il 13 febbraio 2013 vi sono 7 dei collaboratori di [[Giuliano Tavaroli]] (che ha ottenuto un patteggiamento di meno di 5 anni) con pene fino a 7 anni e risarcimenti per oltre 22 milioni di euro. Inoltre ci sono state condanne per l'ex collaboratore del Sisde Marco Bernardini (7 anni e mezzo) e per l'ex investigatore privato Emanuele Cipriani (5 anni e mezzo).<ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/02/13/news/dossier_illegali_sette_condanne_colpevoli_bernardini_e_cipriani-52575620/ "Dossier illegali, condannati gli spioni Telecom: sette anni per Bernardini, cinque per Cipriani", 13 febbraio 2013 La Repubblica]</ref> La prima Corte d'Assise di Milano ha inoltre sancito che Telecom Italia, costituitasi parte civile<ref>[http://www.repubblica.it/economia/2013/02/18/news/dossier_illeciti_telecom_parte_civile_contro_tronchetti_provera-52888498/ "Dossier illeciti, Telecom parte civile nel processo contro Tronchetti Provera" La Repubblica, 18 febbraio 2013]</ref> dovrà essere risarcita di 10 milioni dagli imputati.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/02/14/dossier-illegali-condannati-gli-spioni-di-telecom.html?ref=search "Dossier illegali, condannati gli spioni di Telecom" La Repubblica, 14 febbraio 2013]</ref>
== Altre inchieste e vicende collegate ==
=== Il ''Laziogate'' (2005) ===
{{Vedi anche|Laziogate}}
A partire dal [[2005]] nasce uno scandalo, noto come [[Laziogate]] che vede coinvolti l'allora presidente della [[Regione Lazio]], [[Francesco Storace]], e alcuni responsabili del servizio informatico regionale con l'accusa di interferenza nel corretto svolgimento delle [[elezioni regionali italiane del 2005|elezioni regionali del 2005]] (poi vinte dal centro-sinistra), tramite una specifica attività condotta dal servizio informatico regionale tendente ad ostacolare la lista [[Alternativa Sociale]] di [[Alessandra Mussolini]]. Stando alle accuse, Storace si sarebbe avvalso sia di uomini propri<ref>[[Corriere della Sera|Corriere]], Luglio 2006 http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/07/Procura_Milano_indagato_per_corruzione_co_10_060707018.shtml</ref> sia della rete facente capo all'investigatore fiorentino [[Emanuele Cipriani]] anche per far spiare e preparare dossier fasulli su [[Piero Marrazzo]], suo concorrente, come la Mussolini, per la presidenza della [[Regione Lazio]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.levanteonline.net/italia/cronaca/1302-richiesta-di-condanna-per-storace-per-lo-scandalo-laziogate.html Fonte: Il Levante, 20.04.2010, "Richiesta di condanna per Storace per lo scandalo Laziogate"] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />Nel marzo [[2007]] due imputati minori patteggiano davanti al GUP: 10 mesi a Salvatore Gallo (investigatore privato), 3 mesi di reclusione - poi convertiti in sanzione pecuniaria - a Dario Pettinelli (collaboratore dell'ex presidente della Regione); mentre Fabio Sabbatani Schiuma (predecessore di Vincenzo Piso alla vicepresidenza del consiglio comunale) viene prosciolto dalle accuse già in sede di udienza preliminare<ref>{{Cita news | titolo = Laziogate: patteggiamenti | editore = Corriere della Sera | data = 16 marzo 2007 | url = http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/16/Laziogate_patteggiano_Gallo_Pettinelli_co_10_070316026.shtml | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131219012340/http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/16/Laziogate_patteggiano_Gallo_Pettinelli_co_10_070316026.shtml | accesso = 17 dicembre 2009 | urlmorto = sì }}</ref>. Prosegue il procedimento per gli altri sette imputati con l'accusa di [[accesso abusivo a sistema informatico]]. Il 15 aprile [[2010]] vi è la requisitoria, con sette richieste di condanna e una di assoluzione<ref>{{Cita news | titolo = Lazio-gate, per Storace il pm chiede due anni = Ultime Notizie | data = 16 aprile 2009 | url = http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/notizie-roma/lazio-gate-per-storace-il-pm-chiede-due-anni.html | 4 = | accesso = 22 aprile 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100424104107/http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/notizie-roma/lazio-gate-per-storace-il-pm-chiede-due-anni.html | urlmorto = sì }}</ref>. Il 5 maggio [[2010]] giunge la sentenza di condanna di primo grado: 1 anno e sei mesi di reclusione per [[Francesco Storace]], 2 anni per Nicolò Accame (suo ex portavoce), 1 anno per Mirko Maceri (ex-direttore tecnico della società Laziomatica), Nicola Santoro (ex-collaboratore di Storace e figlio del magistrato della commissione elettorale presso la corte d'appello di Roma che escluse Alternativa Sociale dalle elezioni), [[Romolo Reboa]] (l'avvocato che aveva patrocinato l'autore dell'esposto contro Alternativa Sociale) e Pierpaolo Pasqua (investigatore privato), 8 mesi a Vincenzo Piso (di Alleanza Nazionale ed ex-vicepresidente del consiglio comunale per il quale il PM aveva invece chiesto l'assoluzione) e Tiziana Perreca (ex-collaboratrice di Storace). Assolto invece un altro imputato per il quale il PM aveva invece chiesto 1 anno di reclusione. A tutti vengono concesse le attenuanti generiche e la sospensione della pena<ref>[http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/05/news/laziogate_condannato_storace_rubarono_i_dati_all_anagrafe-3828632/ Fonte: La Repubblica, 05.05.2010, "Laziogate: condanna a 18 mesi per Storace"]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-LAZIOGATE__UNO_SCANDALO_TRA_INTRIGHI__INVESTIGATORI_PRIVATI_E_POLITICI-914301-ORA-.html Fonte: ASCA, 05.05.2010, "Laziogate, la sentenza"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Il 29 ottobre 2012 la sentenza del processo d'appello ha poi assolto (come richiesto dal procuratore generale) [[Francesco Storace]] "perché il fatto non sussiste", e tutti gli altri imputati, tra cui Mirko Maceri, l'avv. [[Romolo Reboa]], Niccolò Accame e Pierpaolo Pasqua, mentre è stata ridotta la pena ad un'ex collaboratrice dello staff.
Le motivazioni della sentenza confermeranno che né Storace né gli altri imputati commisero alcun reato, ma l'ex presidente del Lazio fu vittima dell'altrui comportamento illecito. Sempre in data 5 maggio [[2010]], i legali di [[Emanuele Cipriani|Cipriani]], con riguardo agli articoli pubblicati dalla stampa nella stessa giornata<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://it.notizie.yahoo.com/19/20100505/tpl-laziogate-uno-scandalo-tra-intrighi-1204c2b.html Fonte: 05.05.2010, " Laziogate: Uno Scandalo Tra Intrighi, Investigatori Privati e Politici"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, fanno pubblicare in rettifica: "Il Sig. Cipriani è estraneo ai fatti ed al processo riguardanti l'Onorevole Storace e nessun collegamento lo lega alle persone negli stessi coinvolte"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/regioni-LAZIOGATE__PRECISAZIONE_LEGALI_CIPRIANI__ESTRANEO_AI_FATTI-491272--.html Fonte: ASCA, 05.05.2010, "Laziogate. Precisazione legali Cipriani:«Estraneo ai fatti»"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
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Prendendo spunto dall'ordinanza del
Nel settembre [[2012]] il Tribunale di Milano accoglie solo in parte le richieste di Vieri, condannando la Telecom e l'Inter a versare in solido 1 000 000 € al giocatore, cifra successivamente ridotta a 80 000 € con la sentenza d'appello di luglio [[2015]].<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/22-07-2015/inter-vieri-spiato-ma-deve-restituire-milione-telecom-club-120666398857.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 22.07.2015, "Inter, Vieri "spiato", ma deve restituire un milione a Telecom e club"]</ref> Nel gennaio [[2018]] la seconda sezione civile della Corte d'appello di Milano rigetta l'impugnazione della sentenza del 2015 da parte di Vieri, obbligando il calciatore a rifondere la Telecom e l'Inter di 33 000 € complessivi.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/09-01-2018/caso-inter-telecom-vieri-bocciato-nuovo-appello-deve-pagare-spese-240784452944.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 09.01.2018, Caso Inter-Telecom, Vieri "bocciato" dal nuovo Appello: deve pagare le spese]</ref> Infine, la Corte di Cassazione conferma nel giugno 2018 la sentenza d'appello.<ref>[https://www.calciomercato.com/news/inter-respinto-il-ricorso-di-vieri-contro-telecom-solo-80-mila-e-69527 Fonte: Calciomercato.com, 29.06.2018, Inter, respinto il ricorso di Bobo Vieri contro Telecom Italia: 'solo' 80 mila euro di risarcimento per l'ex attaccante]</ref>
=== Vicende a Firenze nel 2008 ===
A distanza di due anni dalla prima ventata di arresti, a Firenze si apre un'indagine fotocopia dello ''scandalo Telecom-Sismi'': anche nel caso di Firenze, al vertice dell'organizzazione era l'ex capo della security di una grossa azienda [[Gucci]]. A seguire le indagini è il PM Ettore Squillace Greco, titolare dello stralcio fiorentino dell'inchiesta lombarda<ref>[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 21.10.2008, "Firenze, 7 arresti per archivi paralleli - Coinvolti agenti e investigatori privati"]</ref><ref>{{Cita web |url=http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Gucci-dossier-illegali-su-clienti-e-fornitori:-7-arresti/1531033?ref=rephp |titolo=Fonte: La Repubblica, 22.10.2008, "Spy story alla Gucci, sette in manette: dossier illegali su clienti e fornitori. Tra gli arrestati l'ex del detective coinvolto nel caso Telecom" |accesso=23 ottobre 2008 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304200012/http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Gucci-dossier-illegali-su-clienti-e-fornitori:-7-arresti/1531033?ref=rephp |urlmorto=sì }}</ref>. L'inchiesta era partita dal suicidio di un agente di polizia avvenuto a Montevarchi il 18 settembre 2006. A seguito dell'ordinanza del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Anna Sacco, sono state effettuate ventidue perquisizioni (tra cui le abitazioni di due poliziotti e due carabinieri in servizio a Firenze e di un finanziere che lavora a Latina), anche in alcune sedi della [[Gucci]] (a Scandicci/Casellina, Roma e Milano)<ref>[http://www.agi.it/firenze/notizie/200810211723-cro-rt11245-art.html Fonte: AGI, 22.10.2008, "Investigatori fiorentini, i nomi degli arrestati"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081024123100/http://www.agi.it/firenze/notizie/200810211723-cro-rt11245-art.html |data=24 ottobre 2008 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/moddettregione.php?id=328580&img=&idregione=&nome=&articolo=FIRENZE:%20INDAGINE%20SU%20AGENZIE%20INVESTIGAZIONI,%20PERQUISITE%20SEDI%20GUCCI Fonte: ASCA, 21.10.2008, "Firenze: indagine su agenzie investigative, perquisite sedi Gucci"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://iltempo.ilsole24ore.com:80/interni_esteri/2008/10/22/942303-dossier_illegali_spunta_gucci.shtml Fonte: Il Tempo, 22.10.2008, "Dossier illegali, spunta Gucci] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025102634/http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2008/10/22/942303-dossier_illegali_spunta_gucci.shtml |data=25 ottobre 2008 }}</ref><ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Dossier-illegali-Gucci-perquisita-arrestati-in-sette/2045757/6 Fonte: L'Espresso, 22.10.2008, "Archivi su 1800 tra fornitori, clienti, concorrenti e lavoratori dell´azienda - Dossier illegali, Gucci perquisita, arrestati in sette"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025014220/http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Dossier-illegali-Gucci-perquisita-arrestati-in-sette/2045757/6 |data=25 ottobre 2008 }}</ref>. Vengono effettuati sette arresti (cinque in carcere e due ai domiciliari) per corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio e accesso abusivo ai sistemi informatici. Coinvolti, oltre che i titolari delle agenzie di investigazioni Sia, Kim e Ciani di Firenze, anche alcuni dipendenti delle stesse. Tre degli arrestati risultano aver lavorato con Emanuele Cipriani, all'epoca titolare della Polis D'Istinto (tra di questi vi sarebbe anche la sua ex-compagna, già segretaria della Polis D'Istinto per quasi un decennio)<ref>[http://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/10_Ottobre/22/telecom_sia_cipriani.shtml Fonte: Corriere Fiorentino, 22.10.2008, "Dalla Telecom alla Sia, gli uomini di Cipriani"]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.055news.it/notizia.asp?idn=18604 Fonte: 55news.it, 23.10.2008, "Spioni a Firenze: scoperto traffico illecito di dati riservati, sette persone arrestate"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.<br />
La prima udienza si tiene il 5 giugno [[2009]], col [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] di Firenze, dott. Michele Barillaro, che rinvia a giudizio quattro indagati e accetta il patteggiamento di un quinto. Le accuse vanno da corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio all'accesso abusivo ai sistemi informatici. Gli indagati avrebbero fornito informazioni riservate dietro compenso ad agenzie investigative, tra cui la Polis d'Istinto. A costituirsi parte civile vi è anche l'avvocatura dello Stato per danno d'immagine al ministero delle Finanze<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.radionostalgia.fm/firenze/945-intercettazioni-indagini-firenze-quattro-a-processo-uno-patteggia.html Fonte: Radionostalgia, 06.05.2009, "Intercettazioni, indagini a Firenze: quattro a processo, uno patteggia"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Nel frattempo, nel luglio [[2012]], si conclude con due condanne il processo nato dal filone toscano dell'inchiesta milanese sui dossier illegali. Il Tribunale di Firenze condanna a un anno il poliziotto Alessia Cocomello e a otto mesi il dipendente dell'agenzia delle Entrate Spartaco Vezzi (pene sospese per il beneficio della condizionale) in quanto "illegittimamente si avvalevano delle notizie segrete acquisite anche effettuando abusivo accesso alla banca dati telematica del ministero dell'interno" su istigazione dell'investigatore privato fiorentino Emanuele Cipriani (assolti invece dall'accusa di corruzione). Secondo l'accusa le persone spiate sono state circa un migliaio. Assolti invece gli altri imputati (un poliziotto, S.B., e un carabiniere, G.D.).<ref>[http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html Fonte: ANSA, 09.07.2012 ""Dossier illegali: aiutarono Cipriani, due condanne] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120712035942/http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html |data=12 luglio 2012 }}</ref>
===Dipartimento della Protezione Civile - 2010===
Nello scandalo della protezione civile scoppiato nel febbraio [[2010]] si torna a parlare di [[Global Security System]], la società di investigazione romana di [[Marco Bernardini]] e [[Gianpaolo Spinelli]]. Secondo il rapporto di settecento pagine dei [[Raggruppamento operativo speciale|Ros]] di Firenze risalente al 15 ottobre [[2009]], che ha poi portato a una serie di arresti tra funzionari pubblici e imprenditori a cui la [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] commissionava gli appalti pubblici, un socio di quella società, E. P., sarebbe stato incaricato dal sodalizio di coloro che si sentivano indagati di monitorare i mezzi di comunicazione per raccogliere articoli e registrazioni televisive in cui si parlasse dei criteri di spartizione degli appalti relativi ai Mondiali di Nuoto, al G8 alla Maddalena, alle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Per far ciò, P. avrebbe richiesto illecitamente all'imprenditore Rossetti, del Salaria Sport Village, i dati anagrafici di alcuni giornalisti per effettuare su di loro aggiornamenti in banche dati riservate, in quanto "soggetti coinvolti nella vicenda mediatica"<ref>{{Collegamento interrotto|1=[http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=26501&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez= Fonte: Il Messaggero, 15.02.2010, "Regali anche per la rotatoria del Salaria Sport Village"] |data=novembre 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
=== Vicende a Roma nel 2012 ===
Il mandato di arresto per l'utilizzo da parte della [[Global Security Service]], dello stesso Bernardini, di una talpa infiltrata nella Procura di Roma giungerà nel luglio [[2012]] da parte del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Antonella Minunni su richiesta del [[Pubblico Ministero|PM]] Dott. Carlo Lasperanza. In quel periodo [[Marco Bernardini]] si trovava in Italia in quanto sentito la settimana precedente al procedimento cosiddetto Telecom a Milano. Secondo i magistrati a occuparsi di consultare illecitamente il registro degli indagati (Rege) su commissione (operava su richiesta anche di un'agenzia specializzata in pratiche auto: la Nuova Flaminia Srl) era un Carabiniere in servizio nell'Ufficio Primi Atti di Piazzale Clodio, a Roma, tale Alessandro Prili. Bernardini avrebbe svolto accertamenti su un finanziere, Giuseppe Pinna, che all'aeroporto di Fiumicino si era impegnato a far passare tra i bagagli ordinari un carico di 110 chili di cocaina in cambio di 20 000 euro. Ad aiutarlo, secondo gli inquirenti, anche un operatore e un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio presso la Procura della Repubblica di Roma. Oltre a un appartenente alla Capitaneria di Porto, verosimilmente di Roma. A Marco Bernardini vengono concessi gli arresti domiciliari.<ref>{{Cita web |url=http://www.online-news.it/2012/07/22/una-talpa-in-procura-di-roma-arrestato-ex-agente-del-sisde/ |titolo=Fonte: OnLine-News, 22.07.2012, "Una talpa in Procura di Roma, arrestato ex agente del Sisde" |accesso=23 luglio 2012 |dataarchivio=24 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140224042515/http://www.online-news.it/2012/07/22/una-talpa-in-procura-di-roma-arrestato-ex-agente-del-sisde/ |urlmorto=sì }}</ref>
== Note ==
== Bibliografia ==
* 2007 - [[Massimo Mucchetti]]. ''Il Baco del Corriere''. Milano, Feltrinelli, 2007. {{NoISBN}}
* 2008 - [[Giorgio Boatti]], [[Giuliano Tavaroli]]: ''Spie'', 241 pp, Mondadori, Collana Frecce, ISBN 978-88-04-58072-0
* 2008 - [[Sandro Orlando (giornalista)|Sandro Orlando]]: ''La repubblica del ricatto - Dossier segreti e depistaggi nell'Italia di oggi (prefazione di [[Furio Colombo]]'', 299 pp, Chiarelettere editore srl, Milano, ISBN 978-88-6190-004-2
* 2008 - [[Emilio Randacio]], Marco Bernardini: ''Una vita da spia - 007 si nasce o si diventa?'', 182 pp, Rizzoli, Collana Futuropassato, ISBN 978-88-17-02057-2
* 2009 - Andrea Pompili. ''Le Tigri di Telecom''. Roma, 2009. ISBN 978-88-6222-068-2
* 2010 - Fabio Ghioni. ''Hacker Republic. Dal tecnoterrore alla trilogia Millennium: i nuovi pirati di Cyberworld'', 176 pp, Sperling & Kupfer.
== Voci correlate ==
* [[
* [[Sismi]]
* [[Copasir]]
* [[Dipartimento delle
* [[Caso Abu Omar]]
* [[Telecom Italia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto/notizia|Intercettavano illegalmente attraverso la Telecom: molti arresti|20 settembre 2006}}
{{Interprogetto/notizia|L'archivio segreto di Via Nazionale|data=2 ottobre 2007}}
==Collegamenti esterni==
*
*[https://web.archive.org/web/20080104005128/http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiTre-Report%5E21331,00.html Il servizio della trasmissione televisiva Report 25.03.07 sullo scandalo Telecom - video ][https://web.archive.org/web/20080818120127/http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0
*[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini, 14.07.2008 - parte 1 ][https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf - parte 3]
*{{cita web | 1 = http://www.repubblica.it/supplementi/af/1999/02/01/copertina/001inferior.html | 2 = "Silenzi colpevoli sul caso Telecom" - La lettera di Paolo Gentiloni, 01.02.2010 | accesso = 1º febbraio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100206013726/http://www.repubblica.it/supplementi/af/1999/02/01/copertina/001inferior.html | urlmorto = sì }}
*[https://web.archive.org/web/20090628101055/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 Fonte: Tribunale di Milano "Procedimento R.G. 30382/03 NR – 4728/03 GIP e 25194/08 NR – 9633/08 GIP (cosiddetto ''procedimento TELECOM'')" - Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti (parte prima anno 2009) ][https://web.archive.org/web/20141028035114/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf (parte seconda anno 2010)][https://web.archive.org/web/20160413095529/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 - Fissazione dell'udienza preliminare e richiesta di rinvio a giudizio allegata ][https://web.archive.org/web/20090628101104/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 - Ordinanza di ammissione all'incidente probatorio ][https://web.archive.org/web/20141028035208/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/rimessione_alla_cc.pdf - Ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale (18.04.2009)][http://www.tribunale.milano.it/index.phtml?Id_VMenu=430 - Decreto GUP di rinvio a giudizio (28.05.2010)]
*{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=gJjjE8gUT4w|titolo=Intervista a Peter Gomez sul caso Telecom - 20.02.2010}}
{{portale|politica|storia d'Italia}}
[[Categoria:Scandali in Italia|Telecom-Sismi]]
[[Categoria:Scandali politici in Italia|Telecom-Sismi]]
[[Categoria:Storia dei servizi segreti italiani]]
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