Lanterna di Genova: differenze tra le versioni

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{{Faro
| nome=Lanterna di Genova
| immagine=LaGenova, A Lanterna di notte.jpg
| didascalia= '''La "Lanterna" didallo scoglio su cui notte.'''sorge
| latitudine= 44.404567
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|lampada = 1000 watt - 120 volt, alogena
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}}
La '''Lanterna di [[Genova]]''' (o semplicemente "''Lanterna''", in [[lingua ligure|genovese]] ''a Lanterna de Zena'' o ''a Lanterna'') è il [[faro]] portuale del [[provincia di Genova|capoluogo]] della [[Liguria]], la città un tempo definita la ''Superba'' o ''Dominante dei mari''.
 
OltreDa chesecoli strumento indispensabile alla navigazione notturna delle navi in entrata ede uscita dal [[porto di Genova|porto]], la Lanterna è anche il simbolo principedi cittadinoGenova, assumendo quasi un ruolo di ''totem'' alladi genovesitàtutto ciò che riguarda la città, e come tale fa parte della [[storia di Genova|storia della cittàcittadina]].
 
Alta 77 metri e situata ad una quota sul livello del mare di 117 metri (considerando anche lo storico scoglio su cui è costruita), è il faro marittimo più alto d'Italia e del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] e il secondo in Europa dopo il [[Faro dell’Île Vierge]], nel dipartimento francese di [[Finistère]], che nel 1902 tolse alla Lanterna il primato superandola in altezza di circa cinque metri. Risulta attualmente essere il quinto faro più alto del mondo e il secondo, sempre dietro quello di Île Vierge, [[Lista dei fari più alti del mondo|fra quelli tradizionali]], ossia costruiti dalle rispettive autorità portuali con lo scopo primario di supporto alla navigazione.<ref name="I fari più alti">{{Cita web |url=https://www.unc.edu/~rowlett/lighthouse/tallest.htm |titolo=Rowlett Russ, "The Tallest Lighthouses". The Lighthouse Directory. University of North Carolina at Chapel Hill. Retrieved 26 December 2009 |accesso=2 maggio 2019 |dataarchivio=5 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170805213901/http://www.unc.edu/~rowlett/lighthouse/tallest.htm |urlmorto=sì }}</ref>
Edificata sulla collina [[San Benigno (quartiere di Genova)|promontorio di San Benigno]], a poca distanza da [[Sampierdarena]], è alta settantasei metri. Consiste in una [[torre]] su due ordini di sezione quadrata con terrazza alla sommità di ciascun ordine.
 
L'edificio consiste in una [[torre]] su due ordini di sezione quadrata con terrazza alla sommità di ciascun ordine. Costruito originariamente probabilmente nel 1128 e ricostruito nella sua struttura attuale nel 1543, è considerato il terzo faro più antico al mondo tra quelli ancora in attività, dopo la [[Torre di Ercole]] a [[La Coruña]] e al [[faro di Kõpu]] sull'isola di [[Hiiumaa (isola)|Hiiumaa]] in [[Estonia]].<ref>{{Cita web |url=https://www.restauroeconservazione.info/simbolo-della-citta-genova-la-lanterna/|titolo=Il simbolo della Città di Genova: la Lanterna |accesso=24 maggio 2024 }}</ref> Dai registri del faro si apprende che nel 1449, tra i custodi della Lanterna, venne nominato Antonio Colombo, zio paterno del famoso navigatore [[Cristoforo Colombo|Cristoforo]].<ref>{{Cita web |url=https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/fari/Pagine/1569.aspx|titolo=Genova Faro |accesso=24 maggio 2024 }}</ref>
==Dati==
'''Altezza'''
* dello scoglio: 40 metri
* del primo tronco: 36 m.
* del secondo tronco: 33,95 m.
* della cupola luminosa: 7,05 m.
* complessiva del faro: 77 m.
* complessiva dal mare alla punta: 117 m.
 
== Posizione ==
'''Larghezza'''
La Lanterna sorge al margine orientale del quartiere di [[Sampierdarena]], su uno scoglio isolato oggi interamente inserito all'interno del contesto portuale, estrema punta di quella che un tempo era la collina di [[San Benigno (Genova)|promontorio di San Benigno]] che divideva l'ex comune di [[Sampierdarena]] da quello di Genova.
* del lato del primo tronco: 9 m.
* del lato del secondo tronco: 7 m.
 
Il luogo in cui fu costruita veniva chiamato promontorio poiché, prima che la mano dell'uomo ridisegnasse i contorni della baia genovese, era circondato da tre lati dal [[mare]]. A ovest la collina delimitava l'originario porto di Genova, quello che oggi è il [[porto antico di Genova|porto antico]]. Con il passare del tempo la collina ha assunto il nome di Capo di Faro o di San Benigno, dal nome dell'omonimo [[convento]] che su essa sorgeva. Di fatto oggi la collina non esiste più, rasa al suolo nella seconda metà degli [[anni 1920|anni '20 del XX secolo]] per creare nuovi spazi per la città, il porto stesso e i suoi insediamenti produttivi, e l'unica porzione che ne è rimasta è proprio la piccola propaggine rocciosa su cui sorge il faro.
'''Altro'''
* spessore dei muri perimetrali del tronco inferiore: 2,60 m
* numero di gradini totali: 365 (172 dalla base sino alla prima terrazza)
 
Parallelamente, fra gli [[anni 1920|anni venti]] e gli [[anni 1930|anni trenta]] si sono svolti i lavori per l'ampliamento del [[Porto di Genova]], con la creazione dei nuovi moli di [[Sampierdarena]], realizzati tramite cospicui riempimenti a mare. In seguito all'operazione lo scoglio della Lanterna non è più direttamente sul mare ma a breve distanza da esso, in corrispondenza del molo di Ponte San Giorgio.
==Storia della Lanterna==
===La porta di accesso===
Come ricorda lo storico [[Federico Donaver]] dal primo [[XIX secolo|Ottocento]] al faro si poteva accedere attraverso una porta costruita nel [[1828]] su disegni del generale [[Agostino Chiodo]]. Serviva, tale porta, a separare Genova da Sampierdarena. La stessa porta e le vie adiacenti prendevano "nome della Lanterna o Faro pei naviganti che si eleva a 127 m. sul livello del mare, la cui costruzione rimonta al 1549". In tempi precedenti, sempre secondo il Donaver, le [[mura di Genova|mura della città]] scendevano da [[San Benigno (quartiere di Genova)|San Benigno]], "e la porta della Lanterna si trovava presso il Tunnel del tramway, come lo ricorda una inscrizione ivi apposta".<ref>Fonte: [http://www.viedigenova.com/wiki/Lanterna Videidgenova.com]</ref>
 
===Promontorio Collegamenti ===
La Lanterna, oltre che dai varchi portuali ad accesso controllato, è accessibile dalla città esclusivamente attraverso una passeggiata pedonale di circa 800 metri che si sviluppa per la maggior parte a sbalzo esternamente alle vecchie mura cittadine attraverso un percorso che sovrasta le banchine portuali, offrendo la possibilità di osservare da vicino le attività del [[porto di Genova|porto]].
Il luogo in cui sorge - appunto, Promontorio (le cui coordinate sono {{coord|44|24|16.44|N|8|54|17.00|E|scale:2500}}) - così veniva chiamato poiché - prima che la mano dell'uomo ridisegnasse i contorni della baia genovese - era circondato da tre lati dal [[mare]]. Ad ovest, la collina delimitava l'originario porto di Genova, quello che oggi è il [[porto antico di Genova|porto antico]].
 
La passeggiata inizia presso il Terminal Traghetti di Genova, servito dalle autolinee urbane [[AMT (Genova)|AMT]] e dalla stazione della [[metropolitana di Genova|metropolitana]] di [[Dinegro (metropolitana di Genova)|Dinegro]], distante circa 400 metri. L'imbocco della passeggiata è situato inoltre a circa 1,5 chilometri dalla stazione ferroviaria di [[Genova Piazza Principe|Principe]] e dal casello di Genova Ovest sull'[[Autostrada A7 (Italia)|autostrada A7]].
Con il passare del tempo la collina ha assunto il nome di Capo di Faro o di San Benigno, dal nome dell'omonimo [[convento]] che su essa sorgeva. Di fatto, oggi la collina non esiste più (eccetto appunto la piccola propaggine su cui sorge il faro), rasa al suolo per creare nuovi spazi alla città e ai suoi insediamenti produttivi (tra l'altro, una centrale a carbone dell'[[ENEL]]).
 
== Architettura ==
[[File:Genova - La Lanterna.JPG|miniatura|La torre della Lanterna]]
=== L'edificio ===
La Lanterna è costituita da una torre su due ordini di sezione quadrata, costruita in pietra naturale estratta dalle cave di [[Carignano]], con terrazza aggettante alla sommità sia del primo che del secondo tronco. Per raggiungere la sommità, al suo interno si sviluppa una scala in muratura con 365 gradini totali, di cui 172 aperti al pubblico per raggiungere la prima cornice, mentre la seconda cornice appartiene alla Marina Militare e non è visitabile.
 
Un tempo la Lanterna non era sola, ma aveva una "sorella minore", chiamata Torre dei Greci, eretta dopo la metà del 1200 e che si trovava come in tutti i porti all'estremo opposto dell'arco portuale, all'incirca nella zona dove attualmente sorgono i [[Magazzini del Cotone]] nel [[Porto antico di Genova|Porto Antico]].
===La Lanterna nel Medioevo===
[[Immagine:Genova1493.png|thumb|right|300px|Una delle stampe raffiguranti le due Lanterne (1490 circa).]]
 
=== Il faro ===
La prima torre risale all'[[medioevo|epoca medioevale]] ([[1128]]) ed era caratterizzata da una [[architettura|struttura architettonica]] formata da tre tronchi [[merlo (architettura)|merlati]].
Si tratta di un faro di secondo ordine. La lanterna è posta sulla sommità della torre ed è costituita da un ambiente a pianta circolare di 4 metri di diametro, con vetrata di 3,44 metri di altezza. L'ottica rotante, da 700&nbsp;mm di distanza focale, è formata da 4 pannelli lenticolari con assi a 45° e 135°, parte diottrica con [[Seguipersone|occhio di bue]] centrale, 3 elementi anulari superiori e 10 inferiori tutti interrotti lateralmente; su ogni pannello è sistemato un secondo pannello di prismi deflettori per il funzionamento aereo. Oltre all'ottica principale e al relativo impianto il faro è dotato di un gruppo elettrogeno di soccorso per l'alimentazione elettrica degli impianti di emergenza e del FIR (faro elettrico indipendente di riserva).
La strada di collegamento tra Genova ed il ponente, la ''Via di Francia'', costeggiava l'arco portuale ed il Promontorio, probabilmente passando in origine a picco sul mare.
 
Le rappresentazioni grafiche della strada la descrivono invece in una veste più recente, sicuramente non anteriore al [[XVII secolo]], passante all'interno del faro attraverso la cosiddetta "tagliata", una profonda trincea scavata a monte della Lanterna.
== Storia ==
=== La Lanterna nel Medioevo ===
La prima torre, secondo alcune fonti non ufficiali, risale all'[[medioevo|epoca medioevale]] ([[1128]]) ed era caratterizzata da una struttura [[architettura| architettonica]] formata da tre tronchi [[merlo (architettura)|merlati]] sovrapposti. Purtroppo non si hanno riscontri ufficiali poiché i documenti del secolo XII, le prime cronache e gli atti ufficiali del nascente [[Storia di Genova#Prima epoca aurea: la fondazione del Comune e le crociate|comune genovese]], forniscono dati sicuri sulla torre di segnalazione, ma non la sua data esatta di costruzione. Alla sommità venivano accesi fasci di steli secchi di [[erica]] ("''brugo''") o di [[genisteae|ginestra]] ("''brusca''") allo scopo di segnalare le navi in avvicinamento, i cui padroni dovevano pagare una tassa "''pro igne facendo in capite fari''"<ref name= fari>*{{cita libro|nome=Annamaria "Lilla"|cognome=Mariotti|titolo=Fari|editore=Edizioni White Star|città=Vercelli|anno=2005|ISBN=88-540-0342-5|pp=pagina 28}}</ref> al momento dell'approdo. La torre sorgeva lungo la strada di collegamento tra Genova e il ponente, la cosiddetta ''Via di Francia'', che costeggiava l'arco portuale e il Promontorio, sull'ultima propaggine della costa di Sampierdarena, allora luogo di villeggiatura, su cui si affacciavano numerosi palazzi e ville nobiliari. All'epoca la strada era probabilmente a picco sul mare e passava a mare del faro; le rappresentazioni grafiche della strada la descrivono invece in una veste più recente, sicuramente non anteriore al [[XVII secolo]], passante all'interno del faro attraverso la cosiddetta "tagliata", una profonda trincea scavata a monte della Lanterna.
 
A livello urbanistico la Lanterna era in quel periodo quindi relativamente lontana dalla città, e solo nel XVII secolo venne inglobata nella cosiddetta ''[[Mura di Genova|Cerchia Seicentesca]]'', la poderosa cerchia di mura lunga quasi diciannove chilometri attorno alla città, quasi interamente esistente ancora ai nostri giorni.
[[File:Genova1493.png|miniatura|Una delle stampe raffiguranti le due Lanterne (1490 circa).|254x254px]]
 
Sulla sommità venivano accesi steli secchi di [[erica]] (''"brugo"'') o di ginestra (''"brusca"'') allo scopo di segnalare le navi in avvicinamento, i cui padroni dovevano pagare una tassa "''pro igne facendo in capite fari''"<ref name= fari>*{{cita libro|nome=Annamaria "Lilla"|cognome=Mariotti|titolo=Fari|editore=Edizioni White Star|città=Vercelli|anno=2005|ISBN=88-540-0342-5|pagine=pagina 28}}</ref> al momento dell'approdo. La torre diventò protagonista della [[guerra]] tra [[Guelfi]]guelfi e [[Ghibellinighibellini]], quando venne danneggiata da questi ultimi che tentarono di far scendere i guelfi che vi si erano rifugiati all'interno.
 
Era il [[1318]] e, tre anni dopo, nel [[1321]], si procedette ada un primo consolidamento scavando un fossato a difesa. Nel [[1326]] vennevennero installatainstallate lain primaentrambi lanternai alimentatafari adle prime lanterne alimentate a [[olio di oliva]]<ref>Aldo Padovano, Felice Volpe, ''La grande storia di Genova - Volume terzo'', Artemisia Progetti Editoriali, 2008, ISBN 88-6070-023-X, p. 63</ref>, per aiutare le [[nave|navi]] a bene individuare l'ingresso alla città. ConDel lo1371 stessoè scopola viprima venneraffigurazione dipintografica neldel [[1340]]fare lodi stemmaCapo Faro (perlomeno tra quelle giunte a noi), presente nella copertina della pergamena intitolata ''Manuale dei Salvatori del comuneMolo e del Porto''<ref>Aldo Padovano, Felice Volpe, ''La grande storia di Genova - Volume terzo'', Artemisia Progetti Editoriali, 2008, ISBN 88-6070-023-X, p. 87</ref>. Attorno al [[1400]] la torre diventò anche prigione per ospitare come ostaggi, per cinque anni, il [[regno di Cipro|re]] di [[Cipro]], [[Giacomo I di Cipro|Giacomo I di Lusignano]], qui rinchiuso assieme alla moglie. (che tra quelle mura diede alla luce il figlio Giano).
 
A meglio identificare la Lanterna con la città, nel [[1340]]<ref>Aldo Padovano, Felice Volpe, ''La grande storia di Genova - Volume terzo'', Artemisia Progetti Editoriali, 2008, ISBN 88-6070-023-X, p. 101</ref> venne dipinto alla sommità della torre inferiore lo [[Stemma di Genova|stemma del Comune di Genova]], opera del pittore Evangelista di Milano. Nel [[1405]] i [[sacerdote|sacerdoti]] guardiani della Lanterna posero sulla cupola un pesce ede una croce di metallo dorato, simbolo di [[cristianità]]. Nele nel [[1413]] un decreto dei "Consoli del Mare" stanziò un fondo di "lire 36" per assicurare la gestione del faro, divenuto ormai indispensabile per la sicurezza della navigazione. Nel [[1449]] tra i custodi della lanterna venne nominato anche Antonio Colombo zio paterno di [[Cristoforo Colombo]].
 
=== La ricostruzione del 1543 ===
 
Nel [[1507]], durante un periodo di dominio francese sulla città, re [[Luigi XII]] fece edificare ai piedi della Lanterna venne edificato il "Forte Briglia", una fortificazione cheatta ospitavaa unaospitare la guarnigione francesedell'esercito invasore. DaDal quiforte, econ dail supporto di un vascello da guerra che bloccava il traffico navale, nel [[1513]] i francesi assediarono il porto di Genova, cheliberato vennein liberatoseguito dalle forze genovesi capitanate da [[Andrea Doria]], comandante del porto e della flotta. Durante questa battaglia la Lanterna venne pesantemente danneggiata dal ''fuoco amico'' dei colpi di bombarda esplosi dagli insorti genovesi contro i dominatori francesi. Dopo trent'anni, nel [[1543]], la Lanterna venne ricostruita per volontà del doge [[Andrea Centurione Pietrasanta]] che fece finanziare il lavori dal [[Banco di San Giorgio]], ed assunse così l'aspetto attuale.
 
Dopo trent'anni, nel [[1543]], la Lanterna venne ricostruita per volontà del doge [[Andrea Centurione Pietrasanta]] che fece finanziare i lavori dal [[Banco di San Giorgio]]. Il faro assunse così l'aspetto attuale, legato stilisticamente al [[Architettura del Rinascimento|mondo rinascimentale]], applicando ai plinti di coronamento [[mensola|mensole]] aggettanti.
===Il fuoco di Luigi XIV e le innovazioni del [[Risorgimento]]===
[[Immagine:Genova-1810-acquatinta-part.jpg|thumb|La Lanterna in un'[[acquatinta]] del [[1810]] ca. di Ambroise-Louis Garneray.]]
Nel [[1692]] si ebbe poi la ricostruzione della vetrata distrutta dal bombardamento del [[1684]] voluto dall'ammiraglio francese [[Marchese di Segnalay]] per ordine di re [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]].
 
Fu posta in opera una nuova lanterna con cupola costruita in doghe di legno di [[Quercus petraea|rovere]] e ricoperta con fogli di [[rame]] e di [[piombo]] fermati con ben 600 chiodi di rame. Per l'occasione fu posta alla sommità della prima torre, all'interno del ballatoio, una targa a memoria della ricostruzione. La lanterna era formata da un'ampia vetrata i cui vetri, di notevole spessore e peso, erano forniti, così come già dal [[1326]], da maestri vetrai dapprima liguri e in seguito veneziani. I vetri della lanterna spesso esplodevano, si spaccavano o si inclinavano a causa della violenza del vento, delle oscillazioni della torre, della deformazione dei montanti in ferro per la caduta di fulmini e non ultimo per avvenimenti bellici, per cui ne erano richiesti in gran quantità. Ai fanalisti, custodi della Lanterna o ''Turrexani della torre'', così definiti nei documenti del tempo, si faceva obbligo di vivere con la famiglia all'interno della torre e "''di curare che i vetri fossero sempre tersi e puliti affinché la luce della lampada apparisse nitida e brillante''".
Al [[1778]] risale la costruzione di un impianto antifulmine destinato a mettere fine ai numerosi danni provocati dai [[fulmine|fulmini]] nell'arco di diversi secoli. Va detto che per secoli l'illuminazione è avvenuta con lampade di metallo o di vetro a stoppino.
 
Nel corso della storia la Lanterna è stata colpita più volte da fulmini; i danni più gravi si registrarono nel [[1481]], quando un fulmine colpì la torre uccidendo uno dei guardiani. Nel [[1602]] un fulmine colpì nuovamente la Lanterna, distruggendo la parte merlata della torre superiore. A seguito dell'episodio nel [[1603]], alla base esterna della torre superiore, venne murata, a scopo propiziatorio, una targa in marmo recante una scritta “Jesus Cristus rex venit in pace at Deus homo factus est”. Ancora oggi l'antica targa è murata su fronte a terra alla base della torre superiore, anche se risulta ormai quasi illeggibile.
Nel [[1840]] venne realizzata un'[[ottica]] rotante su carro a [[Ruota|ruote]] con [[lente di Fresnel]] e il [[15 gennaio]] del [[1841]] venne acceso ed avviato il nuovo sistema di illuminazione.
 
Nel 1565 si ritornò a lavorare sulla cupola per renderla stagna e nel 1681 si ricostruì la cupola con legno di [[castagno]] selvatico ricoprendo il tutto con [[pece]] e [[stoppa]], e infine con fogli di piombo [[stagno (elemento chimico)|stagnati]] a bordi sovrapposti.
Verso la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] tale sistema venne però modificato per aumentarne la portata. Dopo un ulteriore aggiornamento nel [[1913]], nel [[1936]] si ebbe il passaggio alla elettrificazione moderna, fino agli ultimi lavori compiuti nel [[1956]] dopo i danni ricevuti dall'aviazione [[Stati Uniti d'America|statunitense]] e [[Gran Bretagna|britannica]] nella [[Seconda guerra mondiale]].
 
==Il= MuseoL'assedio dellafrancese Lanterna===
[[File:Genova-1810-acquatinta-part.jpg|miniatura|La Lanterna in un'[[acquatinta]] del [[1810]] ca. di [[Ambroise Louis Garneray]].|277x277px]]
Nel [[1692]] si ebbe poi la ricostruzione della vetrata distrutta dal [[bombardamento navale di Genova (1684)|bombardamento del 1684]], attuato da [[Jean-Baptiste Colbert, marchese di Seignelay]] e dall'ammiraglio francese [[Abraham Duquesne]] su ordine di re [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]].
 
A seguito dei ripetuti danni causati dai [[fulmine|fulmini]] e dagli avvenimenti bellici, nel [[1711]] la torre venne incatenata a mezzo di [[chiavarda|chiavarde]] e tiranti che ancora oggi sono visibili all'interno e nel [[1791]] vennero effettuati, alla base della prima torre, lavori di consolidamento per renderla più stabile. Al [[1778]] risale la costruzione di un impianto [[parafulmine]] ad opera del fisico padre Glicerio Sanxay, destinato a mettere fine ai numerosi danni provocati nell'arco di diversi secoli dai fulmini. Va detto che per secoli l'illuminazione è avvenuta con lampade di metallo o di vetro a stoppino.
 
=== Le innovazioni del Risorgimento e del Novecento ===
 
Nel [[1840]] venne realizzata un'[[ottica]] rotante su carro a [[Ruota|ruote]] con [[lente di Fresnel]] e il 15 gennaio del [[1841]] venne acceso e avviato il nuovo sistema di illuminazione, il cui studio era stato eseguito dal Professor Plana. Il nuovo impianto si componeva di una lanterna di diametro di 4 metri, di forma dodecagonale a 4 ordini di cristalli piani sul lato verso mare, mentre la parte verso monte, nel settore fra 110° e 290°, era oscurata per mezzo di lamiere di rame di forma circolare. La base della Lanterna poggiava dal lato mare su lastre di piombo e dal lato terra su lastre di ferro; il tutto era rinforzato con montanti e traversini di ferro. Le principali caratteristiche erano: luce bianca fissa con portata a 15 miglia a cui erano sovrapposti splendori intervallati di un minuto visibili fino a 20 miglia circa.
[[File:View towards the lighthouse Genoa - 06512v.jpg|miniatura|La Lanterna in una foto di fine Ottocento, con il promontorio di [[San Benigno (Genova)|San Benigno]] e le sue caserme|285x285px]][[File:Lanterna di Genova 1920.jpg|sinistra|miniatura|Lanterna di Genova, 1920 circa]]Verso la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] il faro iniziò a essere ritenuto inadeguato in relazione all'arco di costa che doveva segnalare; nel [[1881]] si propose persino di declassarlo e di costruirne uno nuovo sul promontorio di [[Portofino]], in questo meglio rispondente alle necessità della navigazione. Tale proposta venne tuttavia accantonata tre anni dopo, perché alla luce delle nuove possibilità che l'evoluzione tecnica consentiva, fu possibile adottare la soluzione di potenziare il faro di Genova in modo da ottenere la copertura della costa a est fino al settore del [[Faro del Tino]] e a ovest fino al settore del [[Faro di Capo Mele]].
Dopo gli ulteriori aggiornamenti del [[1898]] e del [[1913]], nel [[1936]] si ebbe il passaggio all'elettrificazione moderna. Quindi nel [[1956]], dopo i danni ricevuti dall'aviazione [[Stati Uniti d'America|statunitense]] e [[Gran Bretagna|britannica]] nella [[Seconda guerra mondiale]], la vecchia lanterna venne sostituita insieme all'ottica rotante e a tutti i congegni. Le dimensioni della nuova lanterna, per non modificare lo stile architettonico dell'antico monumento, furono similari alla precedente del 1841. Contestualmente venne inoltre sistemato un impianto per l'erogazione dell'energia di emergenza, messo in opera un montacarichi nell'angusto spazio della tromba delle scale e ritinteggiato lo stemma della gloriosa Repubblica Marinara sulla facciata della torre inferiore.
 
Come ultima modifica degna di nota, nel [[1970]] l'antico impianto di rotazione a peso motore, rimasto in sito quale riserva, fu sostituito da un impianto di rotazione elettrico e a seguito dell'apertura dell'[[aeroporto di Genova]], posto a pochi chilometri della torre, alla sommità della cupola della Lanterna fu messo in opera un fanale intermittente rosso, di modesta portata, quale segnale di pericolo per gli aerei.
 
L'intero complesso, comprendente faro, fortificazioni, piazzali e parco urbano, è stato restaurato e reso accessibile al pubblico tra il [[1995]] e il [[2004]].
 
Nel 2024 è stata nominata ''lighthouse of the year'' dall'[[Associazione Internazionale delle Autorità per i Fari|Associazione Internazionale delle Autorità per i Fari (IALA)]].<ref>{{Cita web |url=https://heritage.iala-aism.org/heritage-lighthouse-of-the-year/|titolo=Lighthouse of the Year |accesso=24 maggio 2024|lingua=en }}</ref>
 
== La Porta della Lanterna ==
[[File:Lanterna di Genova-Porta Nuova-IMG 2561.JPG|miniatura|''Porta Nuova,'' ''Porta della Lanterna'' o ''Porta del Chiodo'', nella sua attuale posizione addossata alle mura della Lanterna|285x285px]]
Dal momento che la Lanterna sorgeva sulla principale via di comunicazione fra Genova e il ponente, fino allo sbancamento del colle di San Benigno nel primo [[Novecento]], già al momento della realizzazione delle cosiddette [[Mura di Genova#Le Mura Nuove|Mura Nuove]] [[Seicento|seicentesche]], venne realizzata una porta al loro interno esattamente ai piedi della Lanterna.
 
Quindi, come ricorda lo storico [[Federico Donaver]], alla vecchia porta, mantenuta in sede fino alla sua demolizione nel [[1877]], ne fu affiancata una nuova costruita fra il [[1828]] e il [[1831]], chiamata ''Porta Nuova,'' ''Porta della Lanterna'' o ''Porta del Chiodo'' dal nome del suo progettista, il generale [[Agostino Chiodo]]. Come scriveva lo stesso Donaver infatti, la stessa porta e le vie adiacenti prendevano "nome della Lanterna o Faro pei naviganti che si eleva a 127 m sul livello del mare, la cui costruzione rimonta al 1549". La porta, a duplice fornice, era ricavata nel vivo della roccia era e aveva, originariamente, due ponti levatoi sostenuti da catene che scorrevano su ruote di bronzo, presto sostituiti, per le mutate necessità pratiche, con una passerella fissa. La facciata neoclassica è costruita in pietra di promontorio (ricavata dallo stesso colle alle spalle della Lanterna) e [[marmo di Carrara|marmo bianco di Carrara]], abbinamento che conta precedenti illustri nell'architettura della città. Notevole è l'appartato scultoreo, costituito dalle [[metopa|metope]], delle teste di meduse poste in [[chiave di volta]] e dal gruppo dello [[stemma di Genova|stemma]].
 
L'edificio della porta fu demolito nel 1935. A seguito di polemiche, per mantenere memoria della porta, la sola facciata venne smontata e ricostruita nell'attuale posizione, addossata al muraglione della Lanterna, una cinquantina di metri più a sud e ruotata di 90° rispetto alla posizione originaria, perdendo l'originaria funzione di porta.
 
== Il Museo della Lanterna ==
{{Museo
|NomeMuseoNome = Museo della Lanterna<br />
[[|Immagine:Lanterna di= Museo della Genova.jpg|center|200px|Lanterna di Genova]]-IMG 2546.JPG
|Località = [[Genova]]
|Indirizzo= Via Milano - San Benigno
|Indirizzo = via Milano (terminal traghetti) - passeggiata della Lanterna
|Tipologia= museo storico<!-- Tipo di materiale raccolto -->
|Wikidata = no
|Telefono= 010.910001
|Tipologia = museo storico
|Sito= [http://www.liguri.org/lanterna Unione Regionale Province Liguri]<!-- Sito internet -->
|Data di apertura = 2004
|Mezzi= Mezzi pubblici [[AMT Genova|AMT]] per il ponente<!-- Come arrivarci con mezzi pubblici -->
|Sito = http://www.lanternadigenova.it
}}
Annesso alla torre sorge il Museo della Lanterna raggiungibile attraverso una passeggiata di circa seicento metri che costeggia le [[mura di Genova|vecchie mura]] fino ai piedi del faro partendo da via Milano (parcheggio del terminal traghetti). L'area è raggiungibile dal vicino casello autostradale di Genova-Ovest ([[Sampierdarena]]).
 
Dopo una prima opera di riqualificazione del sito portata a termine nel [[2004]], nell'aprile del [[2006]] è stato completato ada opera della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici della Liguria il restauro e l'adattamento della Porta Nuova della Lanterna, adiacente alle [[forti di Genova|fortificazioni]] che ospitano i locali del museo (in origine la porta aveva una rotazione di 90° in direzione nord, chiudendo l'accesso alla città dalla parte di ponente).
 
In particolare, il lavoro di restauro ha riguardato il riassetto e la pulizia degli elementi in marmo della porta, il riposizionamento di elementi distaccati dall'attico e la sistemazione della pavimentazione in pietra antistante la via di accesso. Contestualmente è stata ripristinata l'agibilità del parco urbano situato a nord della torre.
 
Alla base del faro, all’interno delle antiche fortificazioni si trova il Museo della Lanterna: nelle prime sale dette dei fucilieri, oggi si racconta la storia della Lanterna. Una parte del museo - ovvero le Sale dei cannoni - è riservata specificatamente all'uso e alla funzione dei [[faro|fari navali]] e ai sistemi di segnalamento in mare. Un tipo particolare di lente - la [[lente di Fresnel]], simile a quella adottata dal faro genovese - riproduce per il visitatore, con il proprio fascio di luce in rotazione, la visione in ''soggettiva'' dall'interno dell'[[ottica]] di un faro vero e proprio.
Lo scopo principale del Museo della Lanterna è quello di restituire il nuovo spirito che anima Genova dopo i massicci interventi di restauro a cui è stata sottoposta negli [[anni 1990|anni novanta]], fornendo testimonianze sulla trasformazione della città e sulla sua scelta di mantenere vivi i più significativi legami con il proprio storico passato.
 
All'interno del museo sono ospitate periodicamente anche mostre tematiche, laboratori per famiglie e attività didattiche e per le famiglie, ed è possibile organizzare eventi corporate<ref>{{Cita web|url=https://www.lanternadigenova.it/attivita/|titolo=}}</ref>.
In questo senso essenziali sono i materiali video di repertorio e d'archivio, i filmati di attualità (frutto di circa 250 ore di riprese per oltre otto ore complessive di documentazione video) e le foto grafie restituiti con effetto olografico in grado di fissare le fasi della trasformazione urbanistica e del ''vissuto'' cittadino, trasformazione esplicata anche attraverso una grafica didascalica multilingue. L'indagine visiva approfondisce e mette in stretta connessione, nella sostanza, temi e situazioni che solo apparentemente sono slegati tra di loro.
 
Nella stagione estiva, nel parco adiacente Porta Nuova della Lanterna, si svolgono rassegne teatrali, di musica e festival.
Una parte del museo - ovvero le Sale dei cannoni - è riservata specificatamente all'uso ed alla funzione dei [[faro|fari navali]] e ai sistemi di segnalamento in mare. Un tipo particolare di lente - la [[lente di Fresnel]], simile a quella adottata dal faro genovese - riproduce per il visitatore, con il proprio fascio di luce in rotazione, la visione in ''soggettiva'' dall'interno dell'[[ottica]] di un faro vero e proprio.
 
Insieme al [[Museo navale di Pegli]], al [[Galata − Museo del mare]] e al [[Museoteatro della Commenda di San Giovanni di Pré]] (attivo tra il maggio 2009 e il 6 gennaio 2020, destinato a confluire nel [[Museo nazionale dell'emigrazione italiana]]), il Museo della Lanterna fa parte del polo culturale del Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, creata nel 2005.<ref>[http://www.museidigenova.it/content/muma ''Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200217132640/http://www.museidigenova.it/content/muma |date=17 febbraio 2020 }},</ref>
All'interno del museo sono ospitate periodicamente anche mostre tematiche.
 
== Gestione del faro ==
Il faro, in qualità di strumento di supporto alla navigazione marittima, è completamente controllato e gestito dal '''Comando di Zona Fari''' della [[Marina Militare Italiana|Marina Militare]] con sede nellain [[La Spezia|Spezia]] (che tra l'altro si occupa di tutti i fari dell'Alto Tirreno). La Marina Militare si occupa della gestione di tutti i fari (di cui 128 d'altura) sugli 8.000 &nbsp;km circa di coste italiane dal [[1910]], avvalendosi sia di tecnici sia militari chesia civili.
 
Il resto della Lanterna, nei suoi ruoli di monumento storico, simbolo cittadino e attrazione turistica, è stato gestito dalla [[provincia di Genova]] tramite l'associazione ''Giovani Urbanisti - Fondazione Labò'', che ha sostituito dal 2 luglio [[2014]]<ref>{{Cita web|http://www.genovatoday.it/cronaca/lanterna-volontari-labo.html|Lanterna Genova: gestione passa a Giovani Urbanisti Labò}}</ref> la ''Fondazione Muvita'', quest'ultima di proprietà della Provincia di Genova che la gestiva dal 1º luglio [[2004]]<ref>[http://www.muvita.it/le-strutture/lanterna-museo/ Lanterna & museo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130926061331/http://www.muvita.it/le-strutture/lanterna-museo/ |data=26 settembre 2013 }}</ref>. L'associazione si occupava dell'apertura al pubblico del faro e del museo annesso, oltre alla manutenzione ordinaria del complesso, incluso il parco urbano intorno a esso e la passeggiata di accesso.
==Curiosità==
* Nel corso della storia la Lanterna è stata colpita più volte da fulmini, i danni più gravi si registrarono nel [[1481]] quando un fulmine colpì la torre uccidendo uno dei guardiani. Nel [[1602]] un fulmine colpì la Lanterna demolendo la parte merlata della torre superiore.
* Nel [[1603]], alla base della torre superiore, venne murata una targa in marmo recante la scritta ''Jesus Christus rex venit in pace et Deus Homo factus est''. Oggi l'antica targa è murata sul fronte a terra, alla base della torre superiore.
*Un tempo la Lanterna non era sola, ma aveva una "sorella minore", che si trovava come in tutti i porti all'estremo opposto dell'arco portuale, all'incirca nella zona dove attualmente sorgono i ''Magazzini del cotone'' nel [[Porto antico di Genova|Porto Antico]].
 
La Provincia di Genova cessa il suo mandato il 31 dicembre 2014 e passa la gestione al Comune di Genova. La Fondazione Labò con il gruppo Giovani ha continuato a garantire la valorizzazione del Complesso Monumentale secondo le modalità di cui sopra fino al 5 gennaio 2020.
== Galleria fotografica ==
 
Il Complesso monumentale della Lanterna dal marzo 2018 è entrato a far parte del Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni<ref>{{Cita web|http://www.museidigenova.it/it/content/muma|Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni}}</ref>.
 
Dal 6 gennaio 2020 il Gruppo Giovani della Fondazione Labò e parte degli Amici della Lanterna si sono costituiti in un'impresa culturale creativa nata dall’esperienza di conduzione degli ultimi cinque anni: la PHAROS light for heritage<ref>{{Cita web|https://www.pharos-heritage.it/|PHAROS light for heritage}}</ref> che, in collaborazione con l'associazione Amici della Lanterna, sino a gennaio 2025 ha promosso e sostenuto le iniziative per la valorizzazione del monumento simbolo di Genova.
 
Per informazioni:
 
[[Www.lanternadigenova.com|www.lanternadigenova.com;]]
 
[[www.museidigenova.it]]
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
File:Lanterna di Genova - Strano.jpg|La Lanterna al tramonto
Immagine:Lanterna_genova.JPG|Simbolo della città
ImmagineFile:La Lanterna di notteGenova (IT) tramonto d'inverno.jpg|La Lanterna dial nottetramonto
File:Genova Lanterna 12 ID 0100252695.JPG|La Lanterna al tramonto
Immagine:Lanterna di Genova-Isador Laurent Deroy.jpg|Litografia di [[Isador Laurent Deroy]], [[1839]]
ImmagineFile:Genova- Lanterna di8 Genova-daID Sampierdarena0100252695.jpgJPG|La Lanterna, con l'adiacente centrale elettricaal dell'Eneltramonto
File:Genova Lanterna 14 ID 0100252695.JPG|La Lanterna al tramonto
Immagine:Panorama di Genova (Matitone).jpg|Panorama di [[Genova]] dalla Lanterna. La collina di Mura degli Angeli a fianco del [[grattacielo]] [[Matitone (Genova)|Matitone]]
ImmagineFile:Genova-Porto antico-sfondo Torre della lanterna.jpg|La Lanterna visibile dal [[porto antico]], all'altezza della via intitolata a [[Fabrizio Deal André]]tramonto
ImmagineFile:Genova -DSCF7955 Lanterna.JPGjpg|La Lanterna al centro del [[porto di Genova]]tramonto
File:La Lanterna di Genova ripresa dal Porto Antico.jpg|La Lanterna, vista dal [[Porto antico di Genova|porto antico]]
Immagine:Genova-Euroflora-DSCF6485.JPG|Una Lanterna stilizzata e floreale ad [[Euroflora]] 2006
File:Lanterna Genova di notte 01.jpg|La Lanterna di notte
File:La Lanterna di notte.jpg|La Lanterna di notte
File:Gênes Vue prise au dessus de la lanterne - 3c28806v.jpg|La Lanterna a inizio [[Ottocento]], con il promontorio ancora intatto e le caserme
File:Lanterna di Genova-Isador Laurent Deroy.jpg|Litografia di [[Isador Laurent Deroy]], vista dalla spiaggia di Sanpierdarena, [[1839]]
File:GE-Genova-1941-porto-panorama.jpg|Nel 1941 era ancora presente il colle di [[San Benigno (Genova)|San Benigno]] con i ruderi delle caserme
File:Batteria SanBenigno.jpg|Esercitazioni delle batterie dalle caserme di San Benigno
File:Genova-Porto antico-sfondo lanterna.jpg|La Lanterna visibile dal [[Porto antico di Genova|porto antico]], all'altezza della via intitolata a [[Fabrizio De André]]
File:Genova-DSCF7955.JPG|La Lanterna al centro del [[porto di Genova]]
File:Genoa Spianata Castelletto widok 4.jpg|La Lanterna dal punto panoramico di [[Castelletto (Genova)|Castelletto]]
File:Genova-Lanterna di Genova-da Sampierdarena.jpg|La Lanterna, con l'adiacente centrale elettrica dell'Enel
File:Passeggiata lanterna.jpg|La Lanterna dalla passeggiata pedonale che la collega alla città
File:Lanterna di Genova-IMG 2507.JPG|La Lanterna dalla base delle mura che si dipartono da essa
File:Lanterna di Genova-DSCF9142.JPG|Lo [[Stemma di Genova]] sulla Lanterna
File:Lanterna di Genova-Mura-IMG 2559.JPG|Il parco urbano e le fortificazioni alla base della Lanterna
File:Lanterna di Genova-Ancora-IMG 2562.JPG|L'ancora presente all'ingresso del complesso
File:Museo della Lanterna di Genova-DSCF9160.JPG|L'ingresso al museo e alle fortificazioni
File:Lanterna di Genova-gabbiotto-IMG 2526.JPG|Uno delle numerose garitte di guardia
File:Porto di genova 002.jpg|La Lanterna, vista dal mare
File:Lanterna dal mare 05.jpg|La Lanterna, vista dal mare
File:Lanterna di Genova fotografata dal camminamento by Stephen Kleckner.jpg|alt=Lanterna di Genova fotografata dal camminamento|Lanterna di Genova fotografata dal camminamento
File:Lanterna di Genova fotografata da sud by Stephen Kleckner.jpg|alt=Lanterna di Genova fotografata da sud|Lanterna di Genova fotografata da sud
File:Vista sud dalla Lanterna di Genova by Stephen Kleckner.jpg|alt=Panorama sud dalla Lanterna di Genova|Panorama sud dalla Lanterna di Genova
File:Vista ovest dalla Lanterna di Genova by Stephen Kleckner.jpg|alt=Panorama ovest dalla Lanterna di Genova|Panorama ovest dalla Lanterna di Genova
File:Vista nord dalla Lanterna di Genova by Stephen Kleckner.jpg|alt=Panorama nord dalla Lanterna di Genova|Panorama nord dalla Lanterna di Genova
File:Vista nord est dalla Lanterna di Genova by Stephen Kleckner.jpg|alt=Panorama nord est dalla Lanterna di Genova|Panorama nord est dalla Lanterna di Genova
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro|titolo=La Lanterna, storie e leggende del Faro più famoso del mondo|editore=Editrice Il Golfo|anno=2000}}
*{{cita libro|nome=Annamaria "Lilla"|cognome=Mariotti|titolo=Fari|editore=Edizioni White Star|città=Vercelli|anno=2005|ISBN=88-540-0342-5|pagine=28-31}}
 
==Voci correlateBibliografia ==
* {{cita libro|titolo=La Lanterna, storie e leggende del Faro più famoso del mondo|editore=Editrice Il Golfo|anno=2000|url=http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?saveparams=false&db=solr_iccu&select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Ffree.jsp&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&do_cmd=search_show_cmd&x=12&y=9&nentries=1&rpnlabel=+Tutti+i+campi+%3D+La+Lanterna%2C+storie+e+leggende+del+Faro+pi%C3%B9+famoso+del+mondo+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1016%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522Lanterna%252C%2Bstorie%2Bleggende%2Bdel%2BFaro%2Bpi%25C3%25B9%2Bfamoso%2Bdel%2Bmondo%2522&&fname=none&from=1}}
* {{cita libro|nome=Annamaria "Lilla"|cognome=Mariotti|titolo=Fari|editore=Edizioni White Star|città=Vercelli|anno=2005|ISBN=88-540-0342-5|pp=28-31}}
 
== Voci correlate ==
* [[Genova]]
* [[Storia di Genova]]
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* [[Porto di Genova]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Torre della Lanterna (Genoa)|etichetta=Torre della Lanterna}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.liguri.org/lanterna Home-page della Lanterna]
*[http://www.muvita.it Sito ente gestore]
*[http://www.terredimare.it/musei_view.php?ID=36 Approfondimento/1]
*[http://www.liguri.org/lanterna/index.htm Approfondimento/2]
*[http://www.liguri.net/lepietremare/lanterna Approfondimento/3]
*[http://www.liguri.net/lepietremare/beniculturali/lanterna Approfondimento/4]
 
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[[Categoria:Architetture di Genova]]
[[de:Leuchtturm von Genua]]
[[Categoria:Edifici costruiti nel 1128]]
[[en:Lighthouse of Genoa]]
[[frCategoria:LaFari della Liguria|Lanterna, Torre (Gênes)della]]
[[Categoria:Musei di Genova|Lanterna]]
[[lij:Lanterna de Zena]]
[[nlCategoria:LaPorto Lanternadi Genova]]
[[Categoria:Sampierdarena]]
[[pt:Lanterna de Gênova]]
[[Categoria:San Teodoro (Genova)]]
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[[Categoria:Torri costiere della Liguria|Lanterna, Torre della]]
[[Categoria:Torri della Città Metropolitana di Genova]]