Enzo Giudici: differenze tra le versioni

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{{Bio
[[File:6672236-L.jpg|thumb|upright|Enzo Giudici]]
|Nome = Enzo
'''Enzo Giudici''' ([[Mussomeli]], 24 settembre [[1920]] - Roma, 4 ottobre [[1985]]), accademico, specialista di letteratura francese del [[rinascimento]], particolarmente Louise Labé e Maurice Scève. È anche un pubblicista vicino al fascismo.
|Cognome = Giudici
|Sesso = M
|LuogoNascita = Mussomeli
|GiornoMeseNascita = 24 settembre
|AnnoNascita = 1920
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 4 ottobre
|AnnoMorte = 1985
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = critico letterario
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , specialista di letteratura francese del [[Rinascimento]], particolarmente [[Louise Labé]] e [[Maurice Scève]]. È anche noto come saggista vicino al [[fascismo]]
|Immagine = 6672236-L.jpg
}}
 
== Biografia ==
Figlio di Isabella Sorce e Paolo Giudici, insegnante e scrittore<ref>{{cita libro|cognome=Sacco Messineo|nome=Michela|titolo=La polvere e la memoria. Due scrittori siciliani: Paolo Giudici e Paolo Emiliani Giudici.|editore=Università degli studi di Palermo, Facoltà di lettere e filosofia|anno=2003}} [https://www.worldcat.org/oclc/57547422/editions OCLC 57547422]</ref>. All'età di tre anni perde la madre. A dieci anni, lascia la Sicilia per seguire il padre. I frequenti cambiamenti di sede di quest'ultimo lo portano a proseguire i suoi studi a [[Piacenza]], [[Pavia]], [[Potenza (Italia)|Potenza]] e Roma. Consegue la laurea in lettere nel [[1944]]<ref name="Diliberto">Secondo Rosetta Bonomo citata in {{cita news|cognome=Diliberto|nome=Erika|titolo=Il ricordo dello scrittore Enzo Giudici|pubblicazione=Castello Incantato|data=15 settembre 2010|url=http://www.castelloincantato.it/?p=18118|accesso=24 maggio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120324140302/http://www.castelloincantato.it/?p=18118|dataarchivio=24 marzo 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
Figlio di Isabella Sorce e Paolo Giudici, insegnante e scrittore<ref>
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</ref>. All’età di tre anni perde la madre. A dieci anni, lascia la Sicilia per seguire il padre. I frequenti cambiamenti di sede di quest'ultimo lo portano a proseguire i suoi studi a [[Piacenza]], [[Pavia]], [[Potenza (Italia)|Potenza]] e Roma. Consegue la laurea in lettere nel [[1944]]<ref name="Diliberto">Secondo Rosetta Bonomo citata in
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Da studente, è vicino al [[Gruppo Universitario Fascista]]<ref>{{cita web|titolo=Generazione in fermento. Arte e vita a fine Ventennio|editore=Comune di Roma|url=http://webmain.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW113260&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode|accesso=2 giugno 2011}}</ref><ref name="Buchignani">{{cita libro|cognome=Buchignani|nome=Paolo|titolo=Fascisti rossi: da Salò al PCI, la storia sconosciuta di una migrazione politica: 1943-53|editore=Mondadori|anno=1998|pagine=26–27|ISBN=978-88-04-45144-0}}
Da studente, è vicino al [[Gruppo Universitario Fascista]]<ref>
</ref>. Durante la [[seconda guerra mondiale]], alla quale non partecipa per le malferme condizioni di salute<ref name="Diliberto"/>, scrive in ''Orizzonte'', l'organo ufficiale della [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|X<sup>a</sup> MAS]]<ref name="Buchignani"/>, e ''Fronte Unico'', un settimanale [[fascismo|fascista]] virulento<ref name="Guerazzi">{{cita libro|cognome=Osti Guerazzi|nome=Amedeo|titolo="La repubblica necessaria": il fascismo repubblicano a Roma, 1943-1944|editore=FrancoAngeli|anno=2004|pagine=49–51|ISBN=978-88-464-5650-2|citazione=Enzo Giudici, sempre su "Fronte Unico", ribadiva che il fascismo negava classi ed individui, rimanendo totalitario e corporativo.}}</ref> diretto da Vito Videtta, un membro della [[Pietro Koch#La cosiddetta "''Banda Koch''"|«Banda Koch»]]<ref>{{cita libro|cognome=Avagliano|nome=Mario|titolo=Generazione ribelle: diari e lettere dal 1943-1945|editore=Einaudi|anno2006|pagine=125|ISBN=88-06-18308-7}}</ref>. In un articolo di dicembre [[1943]], Giudici considera che il fascismo nega classi ed individui, rimanendo [[Totalitarismo|totalitario]] e [[corporativismo#Le corporazioni durante il regime fascista|corporativo]]<ref name="Guerazzi"/>. Scrive anche per ''Libro e moschetto'', il giornale del [[Gruppo Universitario Fascista]]<ref>{{cita libro|cognome=Ganapini|nome=Luigi|titolo=La repubblica delle camicie nere|editore=Garzanti|anno=1999|ISBN=978-88-11-69309-3|pagine=248}}</ref>. In ''Universalità e nazionalità delle guerre'', un articolo pubblicato in aprile [[1943]] in ''Libro e moschetto'', scrive: «La guerra attuale è una guerra universale e nazionale ad un tempo, in cui si decidono - attraverso la nostra coscienza italiana - i valori e le sorti del mondo. La lotta è certo tra due secoli e due idee, ma appunto perché è lotta tra popoli, perché sono popoli che attuano e rappresentano le idee»<ref>{{cita libro|cognome=De Felice|nome=Renzo|titolo=Mussolini: L'alleato|volume=1|pagine=881|editore=Einaudi|anno=1965}}
{{cita web
</ref>. Nel 1944, durante la [[Repubblica Sociale Italiana]], dibatte con [[Roberto Farinacci]] sulle riforme nel giornale ''Repubblica fascista''<ref>{{cita libro|cognome=Catalano|nome=Franco|titolo=Una difficile democrazia: Italia 1943-1948|volume=1|editore=G. D'Anna|anno=1980|oclc=491337294|citazione=Il Farinacci svalutava la socializzazione nei riguardi della vecchia Carta del lavoro, ed avrebbe voluto rimandare al dopoguerra la realizzazione della riforma (tesi criticata da E. Giudici, ''Perché bisogno ora di socializzazione'' in ''Repubblica fascista'' cit.) che, secondo lui, non era molto importante né necessaria.}}</ref>. Scrive in ''Repubblica Sociale'', una rassegna mensile diretta da [[Manlio Sargenti]]<ref>{{cita libro|cognome=Bonini|nome=Roberto|titolo=La Repubblica sociale italiana e la socializzazione delle imprese: dopo il Codice civile del 1942|editore=G. Giappichelli|anno=1993|citazione=Il Sargenti [...] fu anche direttore responsabile di Repubblica Sociale - Rassegna mensile di problemi politici sociali economici e giuridici, che uscì a Milano fra il 1944 ed il 1945.|pagine=14}}</ref>, un articolo intitolato ''Economia socializzata ed economia corporativa''<ref group="G">''Economia socializzata ed economia corporativa'' in ''Repubblica Sociale'', novembre-dicembre 1944, ristampa anastatica, 1989 [https://www.worldcat.org/oclc/24305266/editions OCLC 24305266].</ref><ref>{{cita libro|cognome=Michelacci|nome=Sonia|titolo=Il comunismo gerarchico: l'integralismo fascista della corporazione proprietaria e della Volksgemeinschaft|editore=Edizioni di Ar|anno=2003|pagine=53}}</ref>. Lo stesso anno, scrive un libro sulla [[Socializzazione dell'economia (fascismo)|socializzazione]] delle imprese<ref group="G">''La partecipazione operaia alla gestione e agli utili dell'azienda'', 1944, [https://www.worldcat.org/oclc/439548580/editions OCLC 439548580].</ref><ref>''La Repubblica sociale italiana e la socializzazione delle imprese: dopo il Codice civile del 1942'', p. 392</ref>. Nel 1946, è «vicepresidente del consiglio direttivo»<ref>{{cita web|titolo=Curriculum di Elio Lodolini|editore=Società Dalmata di Storia Patria|url=http://www.sddsp.it/index.php?it/162/curriculum-lodolini-elio|accesso=2 giugno 2011}} {{q|Nell'atto notarile di costituzione ufficiale del MIUS (notaio Tito Staderini, 23 dicembre 1946, repertorio 6916, racc. n. 3557, registrato a Roma, Ufficio Atti pubblici, 24 dicembre 1946) [...] Il Consiglio direttivo fu formato da Giorgio Vicinelli, presidente, Enzo Giudici, vicepresidente [...] L'episodio fu ricordato dallo stesso Giorgio Almirante in "Il Tempo" dell'8 novembre 1986 e nel "Secolo d'Italia" del 22 maggio 1988.}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Italia contemporanea|numero=238-241|anno=2005|editore=Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia|pagine=271}}</ref> del nuovo ''Movimento Italiano di Unità Sociale'', che riunisce l'élite fascista<ref>{{cita libro|cognome=D'Agostino|nome=Ottavio|titolo=Furore nero. Il tormento di un «orfano» di Mussolini dalla Repubblica Sociale alla democrazia|editore=Edizioni Arterigere|anno=2008|ISBN=978-88-89666-32-6|pagine=181}}</ref> e precorre, non solo di nome, il [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]]<ref>{{cita libro|cognome=Silj|nome=Alessandro|titolo=Malpaese: criminalità, corruzione e politica nell'Italia della prima Repubblica, 1943-1994|editore=Donzelli Editore|anno=1994|ISBN=978-88-7989-074-8|pagine=73}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Movimento sociale italiano|editore=Senato Italiano|url=http://www.archivionline.senato.it/scripts/GeaCGI.exe?REQSRV=REQPROFILE&ID=376208|accesso=2 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110904080746/http://www.archivionline.senato.it/scripts/GeaCGI.exe?REQSRV=REQPROFILE&ID=376208|dataarchivio=4 settembre 2011|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 1947, collabora<ref>{{cita web|cognome=Amabile|nome=Carlo|titolo=1947|editore=Senti le rane che cantono|url=https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/cronologia/1947|accesso=2 giugno 2011|dataarchivio=28 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140528102818/https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/cronologia/1947|urlmorto=sì}}</ref> al [[Stanis Ruinas#''Il Pensiero nazionale''|''Pensiero nazionale'']], una rassegna creata da [[Stanis Ruinas]] per riunire gli «ex [[Fascismo di sinistra|fascisti di sinistra]]»<ref name="Buchignani"/>.
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</ref>. Durante la [[seconda guerra mondiale]], alla quale non partecipa per le malferme condizioni di salute<ref name="Diliberto"/>, scrive in ''Orizzonte'', l'organo ufficiale della [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|X<sup>a</sup> MAS]],<ref name="Buchignani"/> e ''Fronte Unico'', un settimanale [[fascismo|fascista]] virulento<ref name="Guerazzi">
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</ref>. In un articolo di dicembre [[1943]], Giudici considera che il fascismo nega classi ed individui, rimanendo [[Totalitarismo|totalitario]] e [[corporativismo#Le corporazioni durante il regime fascista|corporativo]]<ref name="Guerazzi"/>. Scrive anche per ''Libro e moschetto'', il giornale del [[Gruppo Universitario Fascista]]<ref>
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Solo nel 1948 riesce a trovare un lavoro, insegnando in scuole di vario ordine e grado, quali l'[[Scuola di avviamento professionale|avviamento]], le scuole medie e i licei<ref name="Diliberto"/>.
 
Il critico letterario [[Gino Raya]] nota la «sensitività»<ref>{{cita news|cognome=Raya|nome=Gino|pubblicazione=La Sicilia|data=8 gennaio 1986|titolo=Lo scacchista innamorato della letteratura francese|url=https://prof-enzo-giudici.blogspot.com/2011/02/lo-scacchista-innamorato-della.html#more|accesso=2 giugno 2011|citazione=Il Giudici affrontava persino dei viaggi per partecipare ai tornei scacchistici. Un suo studio sul Gioco degli scacchi nella letteratura (1983) è una sorta di riflesso di un'ampia ala della sua ricchissima biblioteca, dedicata, appunto, agli scacchi.}}</ref> di Giudici per gli scacchi: viaggia per partecipare ai tornei, polemizza sull'introduzione in Italia del sistema [[Elo (scacchi)|Elo]]<ref>{{cita web|titolo=Enzo Giudici|pubblicazione=Enciclopedia degli scacchi in Italia|cognome=Leoncini|nome=Mario|url=http://leoncini.freeservers.com/giudici.html|accesso=5 giugno 2011|citazione=Si oppose all'introduzione del punteggio Elo in Italia in una serie di articoli che finirono con lo sfociare in aperta polemica. Sull'argomento pubblicò anche l'opuscolo "Il sistema ELO in Italia nel gioco degli scacchi" (supplemento alla rivista "Due Alfieri, dicembre 1979).|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110723112650/http://leoncini.freeservers.com/giudici.html|dataarchivio=23 luglio 2011}}</ref> e scrive un articolo<ref group="G">''Il gioco degli scacchi nella letteratura: simbologia e retorica'' in ''Il «Minore» nella storiografia letteraria'', 1984:397-425 [https://www.worldcat.org/oclc/472143728/editions OCLC 472143728].</ref> sul gioco degli scacchi nella letteratura.
Il giornalista [[Gino Raya]] nota la «&nbsp;sensitività&nbsp;»<ref>
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</ref> e scrive un articolo<ref group="G">''Il gioco degli scacchi nella letteratura: simbologia e retorica'' in ''Il «&nbsp;Minore&nbsp;» nella storiografia letteraria'', 1984:397-425 [http://www.worldcat.org/oclc/472143728/editions OCLC 472143728].</ref> sul gioco degli scacchi nella letteratura.
 
Muore nel 1985 dopo una breve malattia<ref>{{cita libro|titolo=Università di Macerata. Annali della facolta di lettere e di filosofia|editore=Editrice Antenore|anno=1984|url=http://www.unimc.it/lettere/annali-folder/annali-page/1980-1990/1984.pdf|accesso=13 giugno 2011|pagine=7|capitolo=In memoria di Enzo Giudici|cognome=Ferreti|nome=Giovanni}}</ref>. La sua biblioteca, costituita da oltre 20.000 volumi<ref name="Diliberto"/>, si trova attualmente all'[[università del Salento]]<ref>{{cita web|titolo=Biblioteca interfacoltà dell'Università degli Studi di Lecce|editore=Archivio Storico degli Economisti|url=http://ase.signum.sns.it/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/NapoliConf/Napoli.sys3.file&Obj=@Napolid.pft&Opt=search&Field0=cd=N59/00000/00/00/00000/000/000|accesso=2 giugno 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110811220701/http://ase.signum.sns.it/Isis/servlet/Isis?Conf=%2Fusr%2Flocal%2FIsisGas%2FNapoliConf%2FNapoli.sys3.file&Obj=%40Napolid.pft&Opt=search&Field0=cd%3DN59%2F00000%2F00%2F00%2F00000%2F000%2F000|dataarchivio=11 agosto 2011}} {{q|Fondo Enzo Giudici: storia e letteratura francese, italianistica, verismo, scacchi.}}</ref>.
Muore nel 1985 dopo una breve malattia<ref>
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</ref>. La sua biblioteca, costituita da oltre 20.000 volumi<ref name="Diliberto"/>, si trova attualmente all'[[università del Salento]]<ref>
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{{q|Fondo Enzo Giudici: storia e letteratura francese, italianistica, verismo, scacchi.}}
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== ParcorsoPercorso accademico ==
Inizia la carriera universitaria come [[Lettorato (università)|lettore]] d’italianod'italiano alla facoltà di lettere dell’universitàdell'università di [[Tolosa]], nel periodo [[1957]]-[[1962]]<ref name="Possenti">{{cita libro|titolo=Il tema della fortuna nella letteratura francese e italiana del Rinascimento|curatore=Enzo Giudici|cognome=Possenti|nome=Antonio|editore=L.S. Olschki|anno=1990|capitolo=Ricordo di Enzo Giudici|url_capitolo=https://prof-enzo-giudici.blogspot.com/p/biografia.html}}</ref>.
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</ref>.
 
Insegna nelle [[università del Salento]] e nell’nell'[[università degli Studi di Napoli "L'Orientale"]] come incaricato di lingua e [[letteratura]] francese (1962-1965)<ref name="Possenti"/>. Presso quest’ultimaquest'ultima Università lavora anche dal [[1966]] al [[1969]] come docente straordinario di lingue e letteratura francese, e dal 1º gennaio [[1969]] al 31 ottobre [[1971]] come ordinario per ladella medesima cattedra<ref name="Possenti"/>. Insegna alla facoltà di lettere dell’universitàdell'università di [[Macerata]] (dove fonda i ''Quaderni di filologia e lingue romanze''<ref>''Linguistica'', '''34''', 1994:131</ref>) didal 1966 aal 1982<ref name="Possenti"/>. DaDal [[1982]], insegna all'[[università degli Studi di Roma "Tor Vergata"]]<ref name="Moroni">{{cita libro|cognome=Moroni|nome=Attilio|titolo=Scritti rettorali. Le relazioni per l'inaugurazione dell'anno accademico (1977-1985) e altri scritti|editore=Alfabetica Edizioni|pagine=36, 58, 60, 85|anno=2006|ISBN=978-88-902509-0-3}}</ref>.
{{cita libro
|cognome=Moroni
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</ref>.
 
== StudieStudi sulla scuola lionese ==
{{vedi anche|Louise Labé|Maurice Scève}}
Il suo «&nbsp;prolifico&nbsp;»<ref>
{{cita pubblicazione
|lingua=francese
|cognome=Conconi
|nome=Bruna
|coautori=Mariangela Miotti
|anno=2005
|pubblicazione=Réforme, Humanisme, Renaissance
|volume=61
|titolo=La recherche et l'enseignement du XVIe siècle français en Italie : état présent (2000-2004)
|pagine=118
|citazione=La production lyonnaise de Labé, Scève ou Pontus de Tyard [...] avait attiré au cours des années 80 l'attention de critiques très prolifiques tels que Enzo Giudici, Antonio Possenti, ou Guido Saba.
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|accesso=26 maggio 2011}}
</ref> interesse accademico è centrato su un gruppo di scrittore [[Lyon|lionesi]] del XVI secolo chiamato scuola lionese<ref>
{{cita pubblicazione
|llingua=francese
|cognome=Scarca
|nome=Diego
|pubblicazione=Réforme, Humanisme, Renaissance
|volume=24
|anno=1987
|titolo=Les rapports entre la critique italienne et la littérature française de la Renaissance dans ces dix dernières années (1976-1986)
|pagine=8
|citazione=Enzo Giudici [...] avait fait de l'“école” lyonnaise du XVIème siècle l'objet privilégié de ses recherches pendant toute sa carrière.}}
</ref>, in particolare su [[Louise Labé]]<ref group="G">''Amore e Follia nell'opera della «&nbsp;Belle Cordière&nbsp;»'', 1965 [http://www.worldcat.org/oclc/4268192/editions OCLC 4268192].</ref><sup>,</sup><ref group="G">{{fr}} ''Louise Labé, essai'', 1981 [http://www.worldcat.org/oclc/123705566/editions OCLC 123705566].</ref> e [[Maurice Scève]]<ref group="G">''Maurice Scève poeta della «Délie», I'', 1965 [http://www.worldcat.org/oclc/294196/editions OCLC 294196].</ref><sup>,</sup><ref group="G">''Maurice Scève poeta della «Délie», II'', 1969, [http://www.worldcat.org/oclc/310100842/editions OCLC 310100842].</ref>, il possibile scopritore della possibile tomba di [[Laura de Noves]]<ref group="G">''Bilancio di un'annosa questione: Maurice Scève e la «&nbsp;scoperta&nbsp;» della «&nbsp;tomba di Laura&nbsp;'', 1980 [http://www.worldcat.org/oclc/715861236/editions OCLC 715861236].</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita web
|lingua=francese
|cognome=Maynègre
|nome=Marc
|titolo=Les personnages célèbres de la Provence. Laure de Noves.
|pubblicazione=Avignon et Provence
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|accesso=4 giugno 2011}}
{{q|Il se fit ouvrir la tombe et découvrit, dit-on, une médaille représentant une femme se déchirant le sein, ainsi qu'un "Sonetto" attribué à Pétrarque, enfermés dans une boîte de plomb, déposée dans le caveau.}}
</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita pubblicazione
|lingua=francese
|cognome=Maira
|nome=Daniel
|pubblicazione=Revue d'histoire littéraire de la France
|titolo=La découverte du tombeau de Laure entre mythe littéraire et diplomatie
|volume=103
|anno=2003
|numero=1
|page=3
|url=http://www.cairn.info/revue-d-histoire-litteraire-de-la-france-2003-1-page-3.htm
|accesso=5 giugno 2011
|citazione=La critique, elle aussi, a pris à coeur ce sujet jusqu’à nos jours insistant souvent sur la question de l’(improbable) authenticité historique de ce tombeau ou sur la part jouée par Scève dans cette affaire.}}
</ref>, sottolineando, forze con esagerazione<ref>
{{cita pubblicazione
|lingua=francese
|titolo=Qui êtes-vous, Louise Labé ?
|cognome=Rossiaud
|nome=Jacques
|pubblicazione=L'histoire
|data=giugno 2006
|citazione=Cette thèse accorde beaucoup à l’italianisme (qui aurait submergé les moeurs et la pensée lyonnaise — ce qui se discute) [...] Elle fut entretenue naguère par Dorothy O’Connor puis Enzo Giudici.
|url=http://www.siefar.org/debats-articles/j-rossiaud-l-histoire.html
|accesso=4 giugno 2011}}
</ref>, l'influenza di [[Petrarca]]<ref group="G">''Maurice Scève traduttore e narratore'', 1978 ISBN 9788871030289.
</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita web
|lingua=francese
|titolo=Mireille Huchon, une universitaire de papier
|pubblicazione=Les aventures d'Euterpe
|url=http://lesaventuresdeuterpe.blogspot.com/2010/07/mireille-huchon-une-universitaire-de.html
|accesso=4 giugno 2011}}
{{q|Il démontre avec quels brio et originalité Louise Labé, Pernette du Guillet et Maurice Scève, entre autres, s'inspirent de la poésie du quatrocento, c'est-à dire de Pétrarque et de Tullia d'Aragona, pour ne citer qu'eux.}}
</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita libro
|lingua=francese
|cognome=Balsamo
|nome=Jean
|coautori=Jean-Paul Barbier-Mueller, Michel Jenneret
|titolo=Les poètes français de la Renaissance et Pétrarque
|editore=Droz
|anno=2004
|ISBN=9782600009478
|pagine=187
|citazione=La plupart [des échos de Pétrarque] ont été relevés par Enzo Giudici dans les copieuses notes de son édition critique.}}
</ref>. Nel 1958 pubblica un'[[edizione critica]] dell'opere minori di Maurice Scèves<ref group="G">''Le opere minori di Maurice Scève'', 1958, [http://www.worldcat.org/oclc/630228899/editions OCLC 630228899]</ref> e nel 1976 «&nbsp;la prima propria edizione critica&nbsp;»<ref group="G">{{fr}} ''Maurice Scève, Microcosme'', 1976, ISBN 2711600149.</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita libro
|titolo=A Critical Bibliography of French Literature: the 16th Century
|volume=2
|cognome=LaCharité
|nome=Raymond C.
|editore=Syracuse University Press
|lingua=inglese
|anno=1985
|pagine=298-300}}
</ref>, ma considerata oggi partiale e invecchiata<ref>
{{cita web
|titolo=Histoire littéraire
|lingua=francese
|editore=Institut d’Histoire de la Pensée Classique
|url=http://pensee-classique.ens-lyon.fr/spip.php?article353
|accesso=12 giugno 2011}}
{{q|Elle donne assez correctement le texte de l’édition originale de 1562, mais son annotation, quoique volumineuse, est très partielle et reste loin du texte}}
</ref>, dell'ultima poema di Scève, ''Microcosme''. Nel 1981, pubblica un'edizione scientifica delle opere di Louise Labé<ref group="G">{{fr}} ''Louise Labé, Œuvres complètes'', 1981 ISBN 9782600025621.</ref>, «&nbsp;solida&nbsp;» e «&nbsp;lussuriante&nbsp;»<ref name="Pérouse">
{{cita pubblicazione
|cognome=Pérouse
|nome=G.A.
|pubblicazione=Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance
|volume=16
|anno=1983
|titolo=Louise Labé. Oeuvres complètes.
|pagine=80-81
|language=French
|citazione=Tous ceux qui enseignent la littérature du XVIème siècle déploraient depuis longtemps le manque d'une solide édition de Louise Labé. La voici [...] Quant aux notes érudites et aux données bibliographiques, leur appareil est opulent. Mais il serait étrange de s'en plaindre, vu leur utilité, et fort injuste, car leur cette luxuriance est engendrée par la passion "perfectionniste [...] Le travail d'Enzo Giudici est extraordinairement fouillé et sa bibliographie pourra notamment servir d'«&nbsp;état présent&nbsp;» des études scéviennes en 1978 (regrettons que cette richesse soit trop dispersée dans la luxuriance des notes)."
|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rhren_0181-6799_1983_num_16_1_1338
|accesso=11 giugno 2011}}
</ref>, ma considerata oggi incompleta<ref>
{{cita libro
|titolo=Louise Labé ou la lyre humaniste : écriture «&nbsp;féminine&nbsp;», écriture féministe.
|url= http://theses.univ-lyon2.fr/documents/getpart.php?id=lyon2.2005.alonso_b&part=91059
|cognome=Alonso
|lingua=francese
|nome= Béatrice
|anno= 2005
|editore=Université de Lyon
|accesso=11 giugno 2011}}
</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita libro
|cognome=Alonso
|nome=Béatrice
|lingua=francese
|coautori=Éliane Viennot
|titolo=Louise Labé 2005: études
|editore=Université de Saint-Etienne
|anno=2004
|pagine=257
|ISBN=9782862723488}}
</ref>. Il suo lavoro di editore, spesso con note eccessive<ref>''A Critical Bibliography of French Literature: the 16th Century'', p. 359 {{q|Exceedingly foornotish}}</ref> e «&nbsp;leggermente scorraggiante&nbsp;»<ref>''A Critical Bibliography of French Literature: the 16th Century'', p. 302 {{q|So thorough a treatment is mildly discouraging, labor of love though it is.}}</ref>, e la sua riccercha di documenti è apprezzata da molti specialisti che laudano la sua «&nbsp;densita di informazioni&nbsp;»<ref>
{{cita pubblicazione
|lingua=francese
|pubblicazione=Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance
|titolo=Enzo Giudici, Louise Labé
|cognome=Weber
|nome=H.
|volume=16
|pagine=76–80
|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rhren_0181-6799_1983_num_16_1_1337
|accesso=2 giugno 2011}}
</ref><sup>,</sup><ref name="Pérouse"/>, piuttosto che sue analise letterare<ref>
{{cita pubblicazione
|lingua=inglese
|pubblicazione=Renaissance Quarterly
|titolo=Enzo Giudici. Louise Labé. Essai.
|cognome=Logan
|nome=Marie-Rose
|volume=35
|anno=1982
|pagine=649–651
|citazione=Giudici's literary analyses of Labé's text are, however, somewhat disappointing. His search for hypothetical sources tends at time to obscure rather than to enlighten the presentation of the material.
|url=http://www.jstor.org/pss/2861398
|accesso=2 giugno 2011}}
</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita libro
|cognome=Ganim
|nome=Russel
|lingua=inglese
|titolo=Renaissance resonance: lyric modality in La Ceppède's Théorèmes
|editore=Rodopi
|anno=1998
|ISBN=9789042004849
|pagine=16
|citazione=Giudici's assertion that all ''blasons'' endeavour to "bring together the secret essence" of the object addressed remains vague , ignoring considerations of style, structure and the role of the poet. Giudici, whose work on the blason has proven invaluable, nevertheless has difficulty deriving a new formula from its definition.}}
</ref>. In riconoscimento della sua contribuzione<ref>
{{cita libro
|cognome=Rigolot
|nome=François
|coautori=Reinier Leushuis, Zahi Anbra Zalloua
|titolo=Esprit généreux, esprit pantagruélicque: essays by his students in honor of François Rigolot
|editore=Droz
|anno=2008
|ISBN=9782600011983
|pagine=123
|citazione=When Enzo Giudici in 1965 called Louise Labé's ''Débat de Folie et d'Amour'' one of the most original works of the sixteenth century, he did more than just give much needed recognition to ''La Belle Cordière'', to whose works he devoted such numerous erudite studies.}}
</ref> al rinovo del'interesso per queste poete, Giudici a ricevuto per suo lavoro un ''prix d'honneur'' dell'[[Accademia delle Scienze di Lione|Académie des Sciences, Belles-Lettres et Arts de Lyon]]<ref name="Lyon">
{{cita libro
|titolo=Mémoires de l'Académie des Sciences, Belles-Lettres et Arts de Lyon
|editore=Académie des Sciences, Belles-Lettres et Arts de Lyon
|anno=1985
|pagine=38
|citazione=Le prix d'honneur de l'Académie (primevère d'argent] a été attribué, pour l'ensemble de ses travaux sur la Renaissance à Lyon, au Professeur Enzo Giudici, distingué spécialiste italien.}}
</ref>.
 
Il suo «prolifico»<ref>{{cita pubblicazione|lingua=francese|cognome=Conconi|nome=Bruna|coautori=Mariangela Miotti|anno=2005|pubblicazione=Réforme, Humanisme, Renaissance|volume=61|titolo=La recherche et l'enseignement du XVIe siècle français en Italie: état présent (2000-2004)|pagine=118|citazione=La production lyonnaise de Labé, Scève ou Pontus de Tyard [...] avait attiré au cours des années 80 l'attention de critiques très prolifiques tels que Enzo Giudici, Antonio Possenti, ou Guido Saba.|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rhren_1771-1347_2005_num_61_1_2728?_Prescripts_Search_tabs1=standard|accesso=26 maggio 2011}}</ref> interesse accademico è centrato su un gruppo di scrittori [[lione]]si del '500 chiamato scuola lionese<ref>{{cita pubblicazione|lingua=francese|cognome=Scarca|nome=Diego|pubblicazione=Réforme, Humanisme, Renaissance|volume=24|anno=1987|titolo=Les rapports entre la critique italienne et la littérature française de la Renaissance dans ces dix dernières années (1976-1986)|pagine=8|citazione=Enzo Giudici [...] avait fait de l'“école” lyonnaise du XVIème siècle l'objet privilégié de ses recherches pendant toute sa carrière.}}</ref>, in particolare su [[Louise Labé]]<ref group="G">''Amore e Follia nell'opera della «Belle Cordière»'', 1965 [https://www.worldcat.org/oclc/4268192/editions OCLC 4268192].</ref><ref group="G">{{fr}} ''Louise Labé, essai'', 1981 [https://www.worldcat.org/oclc/123705566/editions OCLC 123705566].</ref> e [[Maurice Scève]]<ref group="G">''Maurice Scève poeta della «Délie», I: La struttura e la genesi del poema'', 1965 [https://www.worldcat.org/oclc/294196/editions OCLC 294196].</ref><ref group="G">''Maurice Scève poeta della «Délie», II: La genesi interiore e lo spirito del poema'', 1969 [https://www.worldcat.org/oclc/310100842/editions OCLC 310100842].</ref>, il possibile scopritore dell'eventuale tomba di [[Laura de Noves]]<ref group="G">''Bilancio di un'annosa questione: Maurice Scève e la «scoperta» della «&nbsp;tomba di Laura&nbsp;'', 1980 [https://www.worldcat.org/oclc/715861236/editions OCLC 715861236].</ref><ref>{{cita web|lingua=fr|cognome=Maynègre|nome=Marc|titolo=Les personnages célèbres de la Provence. Laure de Noves.|pubblicazione=Avignon et Provence|url=http://www.avignon-et-provence.com/personnages-provence/laure-de-noves/|accesso=4 giugno 2011}} {{q|Il se fit ouvrir la tombe et découvrit, dit-on, une médaille représentant une femme se déchirant le sein, ainsi qu'un "Sonetto" attribué à Pétrarque, enfermés dans une boîte de plomb, déposée dans le caveau.}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|lingua=francese|cognome=Maira|nome=Daniel|pubblicazione=[[Revue d'histoire littéraire de la France]]|titolo=La découverte du tombeau de Laure entre mythe littéraire et diplomatie|volume=103|anno=2003|numero=1|pagina=3|url=http://www.cairn.info/revue-d-histoire-litteraire-de-la-france-2003-1-page-3.htm|accesso=5 giugno 2011|citazione=La critique, elle aussi, a pris à coeur ce sujet jusqu'à nos jours insistant souvent sur la question de l'(improbable) authenticité historique de ce tombeau ou sur la part jouée par Scève dans cette affaire.}}</ref>, sottolineando, forse esageratamente<ref>{{cita pubblicazione|lingua=francese|titolo=Qui êtes-vous, Louise Labé?|cognome=Rossiaud|nome=Jacques|pubblicazione=L'histoire|data=giugno 2006|citazione=Cette thèse accorde beaucoup à l'italianisme (qui aurait submergé les moeurs et la pensée lyonnaise — ce qui se discute) [...] Elle fut entretenue naguère par Dorothy O'Connor puis Enzo Giudici.|url=http://www.siefar.org/debats-articles/j-rossiaud-l-histoire.html|accesso=4 giugno 2011}}</ref>, l'influenza di [[Petrarca]]<ref group="G">''Maurice Scève traduttore e narratore'', 1978 ISBN 9788871030289.</ref><ref>{{cita web|lingua=fr|titolo=Mireille Huchon, une universitaire de papier|pubblicazione=Les aventures d'Euterpe|url=https://lesaventuresdeuterpe.blogspot.com/2010/07/mireille-huchon-une-universitaire-de.html|accesso=4 giugno 2011}} {{q|Il démontre avec quels brio et originalité Louise Labé, Pernette du Guillet et Maurice Scève, entre autres, s'inspirent de la poésie du quatrocento, c'est-à dire de Pétrarque et de Tullia d'Aragona, pour ne citer qu'eux.}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=francese|cognome=Balsamo|nome=Jean|coautori=Jean-Paul Barbier-Mueller, Michel Jenneret|titolo=Les poètes français de la Renaissance et Pétrarque|editore=Droz|anno=2004|ISBN=978-2-600-00947-8|pagine=187|citazione=La plupart [des échos de Pétrarque] ont été relevés par Enzo Giudici dans les copieuses notes de son édition critique.}}</ref>. Nel 1958 pubblica un'[[edizione critica]] delle opere minori di Maurice Scève<ref group="G">''Le opere minori di Maurice Scève'', 1958, [https://www.worldcat.org/oclc/630228899/editions OCLC 630228899]</ref> e nel 1976 «la prima propria edizione critica»<ref group="G">{{fr}} ''Maurice Scève, Microcosme'', 1976, ISBN 2711600149.</ref><ref>{{cita libro|titolo=A Critical Bibliography of French Literature: the 16th Century|volume=2|cognome=LaCharité|nome=Raymond C.|editore=Syracuse University Press|lingua=inglese|anno=1985|pagine=298-300}}</ref>, ma considerata oggi parziale e invecchiata<ref>{{cita web|titolo=Histoire littéraire|lingua=fr|editore=Institut d'Histoire de la Pensée Classique|url=http://pensee-classique.ens-lyon.fr/spip.php?article353|accesso=12 giugno 2011}}{{q|Elle donne assez correctement le texte de l'édition originale de 1562, mais son annotation, quoique volumineuse, est très partielle et reste loin du texte}}</ref>, dell'ultima poema di Scève, ''Microcosme''. Nel 1981, pubblica un'edizione scientifica delle opere di Louise Labé<ref group="G">{{fr}} ''Louise Labé, Œuvres complètes'', 1981 ISBN 9782600025621.</ref>, «solida» e «lussuriante»<ref name="Pérouse">{{cita pubblicazione|cognome=Pérouse|nome=G.A.|pubblicazione=Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance|volume=16|anno=1983|titolo=Louise Labé. Oeuvres complètes.|pagine=80-81|lingua=francese|citazione=Tous ceux qui enseignent la littérature du XVIème siècle déploraient depuis longtemps le manque d'une solide édition de Louise Labé. La voici [...] Quant aux notes érudites et aux données bibliographiques, leur appareil est opulent. Mais il serait étrange de s'en plaindre, vu leur utilité, et fort injuste, car leur cette luxuriance est engendrée par la passion "perfectionniste [...] Le travail d'Enzo Giudici est extraordinairement fouillé et sa bibliographie pourra notamment servir d'«état présent» des études scéviennes en 1978 (regrettons que cette richesse soit trop dispersée dans la luxuriance des notes)."|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rhren_0181-6799_1983_num_16_1_1338|accesso=11 giugno 2011}}</ref>, ma considerata oggi incompleta<ref>{{cita libro|titolo=Louise Labé ou la lyre humaniste: écriture «féminine», écriture féministe|url= http://theses.univ-lyon2.fr/documents/getpart.php?id=lyon2.2005.alonso_b&part=91059|cognome=Alonso|lingua=francese|nome= Béatrice|anno= 2005|editore=Université de Lyon|accesso=11 giugno 2011}}</ref><ref>{{cita libro|cognome=Alonso|nome=Béatrice|lingua=francese|coautori=Éliane Viennot|titolo=Louise Labé 2005: études|url=https://archive.org/details/louiselab20050000unse|editore=Université de Saint-Etienne|anno=2004|pagine=257|ISBN=978-2-86272-348-8}}</ref>. Il suo lavoro di editore, spesso con note eccessive<ref>''A Critical Bibliography of French Literature: the 16th Century'', p. 359 {{q|Exceedingly foornotish}}</ref>, e la sua ricerca di documenti sono apprezzati da molti specialisti che lodano la sua «densità di informazioni»<ref name="Pérouse"/><ref>{{cita pubblicazione|lingua=francese|pubblicazione=Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance|titolo=Enzo Giudici, Louise Labé|cognome=Weber|nome=H.|volume=16|pagine=76–80|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rhren_0181-6799_1983_num_16_1_1337|accesso=2 giugno 2011}}</ref>, piuttosto che le sue analisi letterarie<ref>{{cita pubblicazione|lingua=inglese|pubblicazione=Renaissance Quarterly|titolo=Enzo Giudici. Louise Labé. Essai|cognome=Logan|nome=Marie-Rose|volume=35|anno=1982|pagine=649–651|citazione=Giudici's literary analyses of Labé's text are, however, somewhat disappointing. His search for hypothetical sources tends at time to obscure rather than to enlighten the presentation of the material.|url=https://www.jstor.org/pss/2861398|accesso=2 giugno 2011}}</ref><ref>{{cita libro|cognome=Ganim|nome=Russel|lingua=inglese|titolo=Renaissance resonance: lyric modality in La Ceppède's Théorèmes|editore=Rodopi|anno=1998|ISBN=978-90-420-0484-9|pagine=16|citazione=Giudici's assertion that all ''blasons'' endeavour to "bring together the secret essence" of the object addressed remains vague , ignoring considerations of style, structure and the role of the poet. Giudici, whose work on the blason has proven invaluable, nevertheless has difficulty deriving a new formula from its definition.}}</ref>. In riconoscimento della sua contribuzione<ref>{{cita libro|cognome=Rigolot|nome=François|coautori=Reinier Leushuis, Zahi Anbra Zalloua|titolo=Esprit généreux, esprit pantagruélicque: essays by his students in honor of François Rigolot|editore=Droz|anno=2008|ISBN=978-2-600-01198-3|pagine=123|citazione=When Enzo Giudici in 1965 called Louise Labé's ''Débat de Folie et d'Amour'' one of the most original works of the sixteenth century, he did more than just give much needed recognition to ''La Belle Cordière'', to whose works he devoted such numerous erudite studies.}}</ref> al rinnovo dell'interesse per questi poeti, Giudici ha ricevuto per il suo lavoro un ''prix d'honneur'' dell'[[Accademia delle Scienze di Lione|Académie des Sciences, Belles-Lettres et Arts de Lyon]]<ref name="Lyon">{{cita libro|titolo=Mémoires de l'Académie des Sciences, Belles-Lettres et Arts de Lyon|editore=Académie des Sciences, Belles-Lettres et Arts de Lyon|anno=1985|pagine=38|citazione=Le prix d'honneur de l'Académie (primevère d'argent] a été attribué, pour l'ensemble de ses travaux sur la Renaissance à Lyon, au Professeur Enzo Giudici, distingué spécialiste italien.}}</ref>.
==Saggi==
Giudici è stato soggetto a critiche per la sua relazione con i fascismo<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 63 {{q|Certo quest'accusa di fascismo non è stata fatta e non poteva esser fatta ufficialmente; ma dietro le quinte, nei colloqui di corridoio, è stata profusa a piene mani.}}</ref>. In ''Memorie e pensieri di un cattedratico''<ref group="G">''Memorie e pensieri di un cattedratico'', 1974 [http://www.worldcat.org/oclc/1949298/editions OCLC 1949298].</ref>, considera il fatto di menzionare le sue relazioni con il fascismo come cosa falsa e vile confusione della cultura con la politica<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 175 {{q|Solo pietà (o disprezzo?) sento per quell'infelice (e non mi abbassero a farne il nome) che dentro e fuori la Facoltà ha mescolato la cultura alla politica e mi ha vilmente e falsamente accusato di fascismo, e del più «&nbsp;nero&nbsp;» fascismo.}}</ref>. Aggiunge che «&nbsp;Fascismo-antifascismo [è] un antitesi stantia e superata [e] il significativo e il valore della parola fascismo [è] tra i più controversi. Di questi ''ismi'' contemporanei, anzi, io ho sempre estremamente diffidato&nbsp;»<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 63</ref>. Benche lo storico Carlo Vallauri noti che Giudici non si è mai identificato con il MSI<ref name="Vallauri">{{cita libro
|cognome=Vallauri
|nome=Carlo
|titolo=I partiti italiani da De Gasperi a Berlusconi
|anno=1994
|editore=Gangemi
|ISBN=8874485700
|pagine=175
|citazione=Anche si non si è mai identificato con il MSI, uno studioso insigne come Enzo Giudici lascia una traccia considerevole nei suoi saggi sul tema "cultura e fascismo", nonché nella critica redicale ai fenomeni innescati dal '68.}}
</ref>, un'affinità; a volte considerata come l'espressione di un «&nbsp;non conformismo&nbsp;»<ref>
{{cita libro
|cognome=De Turris
|nome=Gianfranco
|titolo=I non-conformisti degli anni settanta: la cultura di destra di fronte alla contestazione
|pagine=141
|editore=Ares
|anno=2003
|ISBN=9788881552597}}
</ref> di «&nbsp;nuova destra&nbsp;»<ref>
{{cita libro
|cognome=Bozzi Sentieri
|nome=Mario
|titolo=Dal neofascismo alla nuova destra: le riviste, 1944-1994
|editore=Nuove idee
|anno=2007
|pagine=73
|ISBN=9788875572228}}
</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita libro
|cognome=Malgieri
|nome=Gennaro
|titolo=La memoria della destra
|editore=Pantheon
|pagine=193
|anno=2003
|ISBN=9788874340392}}
</ref>, trascurre delle sue prese di posizione sul movimento studentesco o sulla cultura del fascismo.
 
==Saggi sulla cultura fascista==
In ''L' avvento dell'asinocrazia''<ref group="G">''L'avvento dell'asinocrazia'', 1969 [http://www.worldcat.org/oclc/6192991/editions OCLC 6192991].</ref> e ''Contestatori alla sbarra''<ref group="G">''Contestatori alla sbarra'', 1972 [http://www.worldcat.org/oclc/462041365/editions OCLC 462041365].</ref>, Giudici critica il movimento studentesco. Il suo punto di vista è stato considerato dallo storico Carlo Vallauri come «&nbsp;le tesi più nette e organiche di rifiutto alla comprensione di tutto il fenomeno esploso in Italia dal '67 in poi&nbsp;»<ref>
Giudici è stato soggetto a critiche per la sua relazione con il fascismo<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 63 {{q|Certo quest'accusa di fascismo non è stata fatta e non poteva esser fatta ufficialmente; ma dietro le quinte, nei colloqui di corridoio, è stata profusa a piene mani.}}</ref>. In ''Memorie e pensieri di un cattedratico''<ref group="G">''Memorie e pensieri di un cattedratico'', 1974 [https://www.worldcat.org/oclc/1949298/editions OCLC 1949298].</ref>, considera il fatto di menzionare le sue relazioni con il fascismo come cosa falsa e vile confusione della cultura con la politica<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 175 {{q|Solo pietà (o disprezzo?) sento per quell'infelice (e non mi abbassero a farne il nome) che dentro e fuori la Facoltà ha mescolato la cultura alla politica e mi ha vilmente e falsamente accusato di fascismo, e del più «nero» fascismo.}}</ref>. Aggiunge che «Fascismo-antifascismo [è] un'antitesi stantia e superata [e] il significato e il valore della parola fascismo [è] tra i più controversi. Di questi ''ismi'' contemporanei, anzi, io ho sempre estremamente diffidato»<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 63</ref>. Benché lo storico Carlo Vallauri noti che Giudici non si è mai identificato con il MSI<ref name="Vallauri">{{cita libro|cognome=Vallauri|nome=Carlo|titolo=I partiti italiani da De Gasperi a Berlusconi|url=https://archive.org/details/ipartitiitaliani0000vall|anno=1994|editore=Gangemi|ISBN=88-7448-570-0|pagine=175|citazione=Anche se si non si è mai identificato con il MSI, uno studioso insigne come Enzo Giudici lascia una traccia considerevole nei suoi saggi sul tema "cultura e fascismo", nonché nella critica radicale ai fenomeni innescati dal '68.}}</ref>, un'affinità, che alcuni considerano come l'espressione di un «non conformismo»<ref>{{cita libro|cognome=De Turris|nome=Gianfranco|titolo=I non-conformisti degli anni settanta: la cultura di destra di fronte alla contestazione|pagine=141|editore=Ares|anno=2003|ISBN=978-88-8155-259-7}}</ref> di «nuova destra»<ref>{{cita libro|cognome=Bozzi Sentieri|nome=Mario|titolo=Dal neofascismo alla nuova destra: le riviste, 1944-1994|editore=Nuove idee|anno=2007|pagine=73|ISBN=978-88-7557-222-8}}</ref><ref>{{cita libro|cognome=Malgieri|nome=Gennaro|titolo=La memoria della destra|editore=Pantheon|pagine=193|anno=2003|ISBN=978-88-7434-039-2}}</ref>, traspare dalle sue prese di posizione sul movimento studentesco o sulla cultura del fascismo.
{{cita libro
|cognome=Vallauri
|nome=Carlo
|titolo=I partiti italiani tra declino e riforma
|editore=Bulzoni
|anno=1986
|volume=3
|pagine=1334
|ISBN=878017}}
</ref> L'espressione ''avvento dell'asinocrazia'' è stata prima usata nel 1968 da [[Giovanni Sartori]] in un articolo del [[Corriere della Sera]] per caratterizzare il movimento studentesco come un «&nbsp;trionfo degli asini&nbsp;»<ref>
{{cita news
|cognome=Sartori
|nome=Giovanni
|titolo=Uditi i critici ha ragione Oriana
|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]
|data=2 febbraio 2002
|url=http://www.corriere.it/speciali/fallaci-forum/sartori1.shtml
|accesso=31 maggio 2011}}
</ref>. In ''La scuola inutile''<ref group="G">''La scuola inutile'', 1972 [http://www.worldcat.org/oclc/635773682/editions OCLC 635773682].</ref>, inizialmente intitolato ''Asini allo spiedo per il pasto del barone'', Giudici critica non solo i studenti «&nbsp;contestatori&nbsp;», ma anche la classa politica, che giudica «&nbsp;imbelle&nbsp;»<ref>
{{cita libro
|cognome=D'Amico
|nome=Nicola
|titolo=Storia e storie della scuola italiana: dalle origini ai giorni nostri
|editore=Zanichelli
|pagine=43
|anno=2010
|ISBN=9788808072214}}
</ref>.
 
In ''L<nowiki>'</nowiki>avvento dell'asinocrazia''<ref group="G">''L'avvento dell'asinocrazia'', 1969 [https://www.worldcat.org/oclc/6192991/editions OCLC 6192991].</ref> e ''Contestatori alla sbarra''<ref group="G">''Contestatori alla sbarra'', 1972 [https://www.worldcat.org/oclc/462041365/editions OCLC 462041365].</ref>, Giudici critica il movimento studentesco. Le sue posizioni sono state considerate dallo storico Carlo Vallauri come «le tesi più nette e organiche di rifiuto alla comprensione di tutto il fenomeno esploso in Italia dal '67 in poi»<ref>{{cita libro|cognome=Vallauri|nome=Carlo|titolo=I partiti italiani tra declino e riforma|editore=Bulzoni|anno=1986|volume=3|pagine=1334}} {{NoISBN}}</ref>. L'espressione ''avvento dell'asinocrazia'' era stata prima usata nel 1968 da [[Giovanni Sartori]] in un articolo del ''[[Corriere della Sera]]'' per caratterizzare il movimento studentesco come un «trionfo degli asini»<ref>{{cita news|cognome=Sartori|nome=Giovanni|titolo=Uditi i critici ha ragione Oriana|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=2 febbraio 2002|url=http://www.corriere.it/speciali/fallaci-forum/sartori1.shtml|accesso=31 maggio 2011}}</ref>. In ''La scuola inutile''<ref group="G">''La scuola inutile'', 1972 [https://www.worldcat.org/oclc/635773682/editions OCLC 635773682].</ref>, inizialmente intitolato ''Asini allo spiedo per il pasto del barone'', Giudici critica non solo gli studenti «contestatori», ma anche la classe politica, che giudica «imbelle»<ref>{{cita libro|cognome=D'Amico|nome=Nicola|titolo=Storia e storie della scuola italiana: dalle origini ai giorni nostri|editore=Zanichelli|pagine=43|anno=2010|ISBN=978-88-08-07221-4}}</ref>.
A la fine degli anni '70, Giudici contribia nel ''Secolo d'Italia'', il giornale del MSI, ad un dibatto sulla cultura della perioda fascista<ref>
{{cita web
|cognome=Vallauri
|nome=Carlo
|titolo=Giovannini, Alberto
|pubblicazione=Dizionario Biografico degli Italiani
|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-giovannini_res-0fa463db-87ee-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Dizionario-Biografico%29/
|accesso=2 giugno 2011}}
</ref>. Scrive: «&nbsp;Scartata l'idea, insostenabile, di un'incultura o anticultura fascista, il quesito si pone in questi termini: Il fascismo fu solo rispettoso della cultura o fu produttore di cultura esso stesso [...] il ricollegarsi fascista alla tradizione risorgimentale, come pure a la romani&nbsp;»<ref group="G">''Replica alle accuse di incultura o anticultura rivolte al fascismo'' in ''Comitato nazionale per il centenario della nascita di Benito Mussolini'', 1986 ISBN 9788875181000.</ref><sup>,</sup><ref name="Mussolini">''Replica alle accuse di incultura o anticultura rivolte al fascismo'', p. 179</ref>. Queste considerazione sono svillupate nel 1982 in ''Ricerche sulla cultura dell'era fascista''.<ref group="G">''Ricerche sulla cultura dell'era fascista'', 1982 [http://www.worldcat.org/oclc/715944559/editions OCLC 715944559].</ref> e in ''Riflessione sulla cultura del periodo fascista''<ref group="G">''Riflessione sulla cultura del periodo fascista'', s. d.</ref>, pubblicato postumamente dal [[Istituto di studi corporativo]] di [[Gaetano Rasi]], un punto di riferimento di studi e di strategia della politica economica del MSI<ref>
{{cita news
|titolo=Fondazione Ugo Spirito: un appello
|cognome=Penna
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|data=23 aprile 2009
|pubblicazione=[[Secolo d'Italia]]
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|accesso=14 giugno 2011}}
</ref><sup>,</sup><ref>
{{cita libro
|lingua=inglese
|titolo=The search for neofascism: the use and abuse of social science
|cognome=Gregor
|nome=Anthony James
|editore=Cambridge University Press
|anno=2006
|pagine=64
|citazione=The Institute of Corporative Studies [...]published the journal Rivista di studi corporativi [which] regularly referenced literature and authors of the Fascist period and addressed the question of differences that would obtain between the corporative structure of the Fascist state and the anticipated state of the future.}}
</ref>, dove Giudici integra<ref>''Riflessione sulla cultura del periodo fascista'', p. 285</ref> delle analise di [[Robert Michels]] sul [[sincretismo]] di Mussolini<ref>
{{cita libro
|titolo=Massi e il socialismo nazionale
|cognome=Pepe
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|editore=Università degli studi del Molise
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|accesso=14 giugno 2011}}
</ref>.
 
Alla fine degli anni '70, Giudici contribuisce nel ''[[Secolo d'Italia]]'', il giornale del MSI, a un dibattito sulla cultura del periodo fascista<ref>{{cita web|cognome=Vallauri|nome=Carlo|titolo=Giovannini, Alberto|pubblicazione=Dizionario Biografico degli Italiani|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-giovannini_res-0fa463db-87ee-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Dizionario-Biografico%29/|accesso=2 giugno 2011}}</ref>. Scrive: «Scartata l'idea, insostenibile, di un'incultura o anticultura fascista, il quesito si pone in questi termini: Il fascismo fu solo rispettoso della cultura o fu produttore di cultura esso stesso»<ref group="G">''Replica alle accuse di incultura o anticultura rivolte al fascismo'' in ''Comitato nazionale per il centenario della nascita di Benito Mussolini'', 1986 ISBN 9788875181000.</ref><ref name="Mussolini">''Replica alle accuse di incultura o anticultura rivolte al fascismo'', p. 179</ref>. Queste considerazioni sono sviluppate nel 1982 in ''Ricerche sulla cultura dell'era fascista''.<ref group="G">''Ricerche sulla cultura dell'era fascista'', 1982 [https://www.worldcat.org/oclc/715944559/editions OCLC 715944559].</ref> e in ''Riflessioni sulla cultura del periodo fascista''<ref group="G">''Riflessioni sulla cultura del periodo fascista'', 198-? [http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp?action=notizia_view&notizia_idn=cfi0146678 BNI 91-8362] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130927161629/http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp?action=notizia_view&notizia_idn=cfi0146678 |date=27 settembre 2013 }}</ref>, pubblicato postumo dall'[[Istituto di studi corporativi]] di [[Gaetano Rasi]], un punto di riferimento di studi e di strategia della politica economica del MSI<ref>{{cita news|titolo=Fondazione Ugo Spirito: un appello|cognome=Penna|nome=Flavia|data=23 aprile 2009|pubblicazione=[[Secolo d'Italia]]|url=http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=55960|accesso=14 giugno 2011}}</ref><ref>{{cita libro|lingua=inglese|titolo=The search for neofascism: the use and abuse of social science|url=https://archive.org/details/searchforneofasc0000greg|cognome=Gregor|nome=Anthony James|editore=Cambridge University Press|anno=2006|pagine=64|citazione=The Institute of Corporative Studies [...]published the journal Rivista di studi corporativi [which] regularly referenced literature and authors of the Fascist period and addressed the question of differences that would obtain between the corporative structure of the Fascist state and the anticipated state of the future.}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Istituto di studi corporativi, 02/10/1972 - 1992|pubblicazione=Archivi del novecento|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-giovannini_res-0fa463db-87ee-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Dizionario-Biografico%29/|accesso=26 giugno 2011}} {{q|L'Isc aveva lo scopo di promuovere e coordinare gli studi corporativi [...] L'Isc prestava inoltre attività di consulenza per il gruppo parlamentare del Msi.}}</ref>, dove Giudici integra<ref>''Riflessioni sulla cultura del periodo fascista'', p. 285</ref> delle analisi di [[Robert Michels]] sul [[sincretismo]] di Mussolini<ref>{{cita libro|titolo=Massi e il socialismo nazionale|cognome=Pepe|nome=Emiliano|editore=Università degli studi del Molise|anno=2008|pagine=141|url=https://socialismonazionale.files.wordpress.com/2010/07/pepe-massi-e-il-socialismo-nazionale-tesi.pdf|accesso=14 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110827125923/http://socialismonazionale.files.wordpress.com/2010/07/pepe-massi-e-il-socialismo-nazionale-tesi.pdf|dataarchivio=27 agosto 2011|urlmorto=sì}}</ref>.
In quest'ultimo libro, Giudici condanna l'antisemitismo fascista<ref>''Riflessione sulla cultura del periodo fascista'', p. 112 {{q|L'antisemitismo fascista è condannabile non già perché sia condannabile persecuzione di un determinato popolo o di una determinata razza come gli Ebrei, ma perché condannabile è la persecuzione di qualsiasi razza e di qualsiasi popolo.}}</ref>. Lo storico Gianni Rossi nota che Giudici, «&nbsp;anche si non nega ne minimizza, si limita a mettere in rilievo la «&nbsp;riluttanza&nbsp;» dell'antisemitismo mussoliano&nbsp;»<ref>
 
{{cita libro
In quest'ultimo libro, Giudici condanna l'antisemitismo fascista<ref>''Riflessioni sulla cultura del periodo fascista'', p. 112 {{q|L'antisemitismo fascista è condannabile non già perché sia condannabile persecuzione di un determinato popolo o di una determinata razza come gli Ebrei, ma perché condannabile è la persecuzione di qualsiasi razza e di qualsiasi popolo.}}</ref>. Lo storico [[Gianni Scipione Rossi]] nota che Giudici «non nega né minimizza. Si limita a mettere in rilievo la "riluttanza" dell'antisemitismo mussoliniano»<ref>{{cita libro|autore=[[Gianni Scipione Rossi]]|titolo=La destra e gli ebrei: una storia italiana|editore=Rubbettino Editore|anno=2003|ISBN=88-498-0592-6|pagine=142}}</ref>.
|cognome=Rossi
|nome=Gianni
|titolo=La destra e gli ebrei: una storia italiana
|editore=Rubbettino Editore
|anno=2003
|ISBN=8849805926
|pagine=142}}
</ref>.
 
==Onorificenze==
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* Primevère d'argent de l'[[Accademia delle Scienze di Lione|Académie des Sciences, Belles-Lettres et Arts de Lyon]]<ref name="Lyon"/>.
 
==Opere di Enzo GiudiceGiudici citate==
{{Div col}}
<references group="G"/>
{{Div col end}}
 
== Altre fontiNote ==
{{references|3Note strette}}
 
==Voci correlate==
*[[Cultura fascista]]
*[[Fascismo]]
*[[Repubblica Sociale Italiana]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
*[http://www.worldcat.org/search?q=au%3AEnzo+Giudici&dblist=638&fq=ap%3A%22giudici%2C+enzo%22&qt=facet_ap%3A Bibliografia di Enzo Giudici su Worldcat]
 
{{vedi anche|Louise Labé|Maurice Scève|Repubblica Sociale Italiana}}
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[[Categoria:NatiStorici il 24 settembre |Nati il 24 settembredel fascismo]]
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[[fr:Enzo Giudici]]