Giuseppe Ugolini (militare): differenze tra le versioni

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{{militare
{{w|biografie|settembre 2010}}
|Nome = Giuseppe Ugolini
|Immagine = Il Vice brigadiere Giuseppe Ugolini MOVM.jpg
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 19 marzo 1885
|Nato_a = [[Torgiano]]
|Data_di_morte = 23 giugno 1920
|Morto_a = [[Milano]]
|Cause_della_morte = Scontri di piazza durante il [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]]
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{Bandiera|ITA 1861-1946}} Regno d'Italia
|Forza_armata = [[Regio esercito]]
|Arma = [[Arma dei Carabinieri]]
|Corpo =
|Specialità =
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|Grado = [[brigadiere]]
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|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Giuseppe
|Cognome = Ugolini
|Sesso = M
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|GiornoMeseMorte = 23 giugno
|AnnoMorte = 1920
|Epoca = 1900
|Attività = militare
|Epoca =
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato un [[vice brigadiere]] dei [[Carabinieri]] della Legione di Milano, insignito di [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria
|Categorie = no
|Immagine = Il Vice brigadiere Giuseppe Ugolini MOVM.jpg
}}
 
==Biografia==
[[File:Funerali Giuseppe Ugolini giugno 1920.jpg|thumb|left|I funerali del vicebrigadiere a Milano]]
Il [[22 giugno]] [[1920]] al termine di un comizio tenuto da [[Errico Malatesta]] all’[[Arena di Milano]]<ref>Mimmo Franzinelli, ''Squadristi'', Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 290</ref> i manifestanti [[anarchici]] si diressero in corteo lungo le strade di Milano devastando negozi e lanciando sassi. Il corteo non autorizzato fu bloccato dalla polizia e sciolto con la forza. Negli scontri che seguirono furono uccisi sei manifestanti. La sera stessa i capi anarchici proclamarono lo sciopero generale.
Chiamato alle armi con la sua classe di leva ed arruolato nel reggimento artiglieria a cavallo, nel novembre 1905, ivi ebbe i galloni di caporale e caporal maggiore. Passò, poi, a domanda nell’Arma, come carabiniere a piedi, nella Legione di Milano nell’agosto 1908. Promosso [[Vicebrigadiere|vice-brigadiere]] nel maggio 1916, alcuni mesi dopo, passato nelle truppe coloniali della [[Cirenaica italiana|Cirenaica]], partì per Bengasi assegnato a quella Divisione Carabinieri e fu promosso brigadiere nel gennaio 1918. Rimpatriato nel luglio 1919 e destinato alla Legione di Milano, fu assegnato alla stazione di Porta Monforte. A Milano, in quel tempo, come in altre città, dopo tre anni di durissima [[Prima guerra mondiale|guerra]] felicemente conclusa, la popolazione, spinta da una lotta politica sostenuta dalle varie ideologie mirava decisamente alla conquista dei mezzi di produzione, attraverso scioperi e sommovimenti delle masse operaie.
 
Il 22 giugno 1920, dopo un comizio pubblico svoltosi in prossimità dell’Arena per affermare la solidarietà degli operai con i ferrovieri in sciopero da dieci giorni, si ebbero alcuni scontri tra manifestanti e la forza pubblica. Il mattino successivo, il brigadiere Ugolini, mentre in esecuzione di ordini ricevuti si trasferiva dalla stazione di Porta Monforte a quella di Viale Brianza su una vettura di noleggio, venne affrontato e fermato, verso le ore 9,30, nel popolare sobborgo Loreto, da operai scioperanti, i quali, intenzionati ad impedire a chiunque l’accesso alla Città, gli intimarono minacciosamente di consegnare le armi. Il brigadiere Ugolini, respinto sdegnosamente la tracotante ingiunzione, contese con decisione il suo moschetto a coloro che, fattisi dappresso, cercarono di impadronirsene. Nella colluttazione disperata, un colpo di arma da taglio infertogli da uno degli assalitori, che gli fratturò la mandibola sinistra. Benché sanguinante, imbracciato il moschetto, dalla stessa vettura su cui era stretto da più parti dagli scioperanti, ne abbatté uno. Sceso poi dalla vettura, benché fosse fatto segno a colpi di rivoltella, continuò a difendersi col moschetto, facendosi largo fra la folla, e cadde, proditoriamente colpito da un colpo di rivoltella alla nuca.
Il [[23 giugno]] [[1920]] i militanti [[anarchici]] procedettero in [[Piazzale Loreto]] a bloccare tutti i mezzi di trasporto. Il [[vice brigadiere]] Giuseppe Ugolini, mentre si trovava a bordo di un tram in [[corso Buenos Aires]] fu intercettato da circa duecento manifestanti anarchici. A Ugolini, trovato in possesso della sua arma di ordinanza, fu intimato di consegnarla ai manifestanti. Ugolini si rifiutò categoricamente<ref>Mimmo Franzinelli, ''Squadristi'', Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 291</ref>, così militanti anarchici cercarono di impossessarsi dell’arma con la forza. Ugolini fu colpito anche da una coltellata al volto, sceso dal tram tentò di difendersi anche con il moschetto abbattendo due aggressori (l'operaio Alfredo Cappelli e l'ex guardia di finanza Francesco Bonini<ref>Mimmo Franzinelli, ''Squadristi'', Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 291</ref>) e ferendone tre<ref>''I martiri dimenticati 1919-1924'', Novantico Editore, 2009, pagg. 28-29</ref>. Subito dopo, raggiunto dalla folla fu [[linciaggio|linciato]].
 
==Riconoscimenti==
Ricoverato all'ospedale militare spirò poche ore dopo.
Alla sua memoria è dedicata la Sezione delle Medaglie d'Oro al valor militare alla Memoria di Caltanissetta<ref>{{Cita web|url=https://www.antoniorandazzo.it/carabinierieroi/ugolini-giuseppe-brigadiere.html|titolo=Sezione Caltanissetta Medaglie d'Oro al Valor Militare alla memoria}}</ref>
 
Con un ''Motu proprio'' il Re lo fece insignire della medaglia d'oro alla memoria.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare gold medal - old style BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza=ValorMedaglia d'oro al valor militare
|motivazione='' In un giorno di grave perturbamento dell'ordine pubblico, fatto segno all'aggressione di un forte nucleo di malviventi, mentre si trasferiva da solo al posto ove era stato comandato, respinse con fierezza, sebbene gravemente ferito al viso e bersagliato da numerosi colpi di rivoltella, l'ingiuriosa imposizione di cedere le armi. Nella tragica lotta che ne seguì si difese eroicamente, riuscendo ad atterrare cinque dei suoi aggressori, finché, ripetutamente colpito, cadde esanime e del suo corpo l'insano furore degli avversari fece brutale scempio. Col proprio sacrificio, segnò una pagina di superbo valore, un incancellabile esempio per la scuola del dovere. Milano, 23 giugno 1920''<ref>{{Cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/12603|titolo=Medaglia d'oro al valor militare |editore=Quirinale|accesso=11 luglio 2021}}</ref>
|data=
|luogo=[[Milano]], [[23 giugno]] [[1920]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=12603]</ref>}}
}}
 
==Voci correlate==
* [[Biennio rosso]]
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
* [[Biennio rosso in Italia]]
 
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare]]
[[Categoria:Carabinieri]]
[[Categoria:MilitariPersone italianimorte per linciaggio]]