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{{Tassobox
Il Museo Civico del marmo è un edificio fondato a [[Carrara]] nel [[1982]], dedicato alla produzione e alla lavorazione del marmo nelle [[Alpi Apuane]].
|nome= Cossus Cossus
|statocons=
|immagine= [[File:Cossus cossus01.jpg|240px]]
|didascalia= Un esemplare di ''Cossus cossus''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|regno=[[Animalia]]
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
|dominio=[[Eukaryota]]
|ramo=[[Bilateria]]
|phylum=[[Arthropoda]]
|subphylum=[[Hexapoda]]
|classe=[[Insecta]]
|sottoclasse=[[Pterygota]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Coorte (tassonomia)|Coorte]]|nome=[[Endopterygota]]}}
|superordine=[[Oligoneoptera]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Sezione (tassonomia)|Sezione]]|nome=[[Panorpoidea]]}}
|ordine=[[Lepidoptera]]
|sottordine= [[Glossata]]
|infraordine=[[Heteroneura]]
|superfamiglia=[[Cossoidea]]
|famiglia = [[Cossidae]]
|genere = Cossus
|specie = C. cossus
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=[[Carl von Linné|Linnaeus]]
|binome=Cossus cossus
|bidata=[[1758]]
}}Il ''Cossus cossus'', detto anche ''Rodilegno rosso'', è un insetto appartenente all'ordine dei [[Lepidotteri]], di colore tipicamente grigiastro. È diffuso in tutta [[Italia]] e si riproduce in maniera considerevole durante il periodo estivo.
== Descrizione ==
=== Il ciclo biologico ===
Il Cossus cossus ha una vita media di tre anni. L'accoppiamento raggiunge i massimi livelli nei mesi di luglio e agosto, durante i quali gli esemplari maschi si accoppiano con gli esemplari femmina, che depongono fino ad un massimo di circa 800 uova in piante in buone e cattive condizioni, che raggiungano un'altezza massima di due metri. Le neonate sono gregarie e cominciano dopo 10-12 giorni a scavare lunghe gallerie in cui trascorrono il primo inverno. Riprendono il loro sviluppo in primavera e, dopo aver trascorso un ulteriore inverno allo stato larvale, raggiungono il pieno sviluppo in estate. Una volta arrivate in superficie, in seguito ad una serie di movimenti verticali verso l'alto, creano una via d'uscita in cui si forma un [[Bozzolo|bozzolo]]. Dopo un arco di tempo che va dai venti ai trenta giorni, i bozzoli diventano delle vere e proprie [[Farfalla|farfalle]] adulte.
 
=== StoriaLe del museo[[Larva|larve]] ===
[[File:Cossus cossus.jpg|240px|left|thumb|''Esemplare di larva'']]
Negli anni 1962-1965 nascono gli spazi in cui ancora oggi sorge il Museo Civico del Marmo: saloni illuminati da sole, ampie vetrate e giardini in cui sono adattate le varie esposizioni. Questa struttura si mantiene anche nel 1966, anno in cui hanno inizio le modificati dei saloni interni, che, non rispettando la struttura originaria dell'edificio, creano difficoltà nell'organizzazione e nella divisione delle aree utilizzabili. <br />
Le larve scavano dei profondi solchi nei tronchi e nei rami degli alberi in cui sono deposte e producono danni gravi quando si trovano negli [[Stelo|steli]] delle piante e nelle [[Latifoglie|latifoglie]]. Hanno otto paia di zampe, di cui tre toraciche. Possono raggiungere varie dimensione e misurare anche 8-10 centimetri. Alcune sono di colore rosso vinosa, altre rosa e ciò dipende dal livello di sviluppo, maturità e crescita.
In seguito ad una grave crisi del settore, il museo resta chiuso ed inutilizzato per molti anni, fino al 1978, quando vengono costruiti degli uffici {{quote|(...) di un nuovo organismo costituito a Carrara per la valorizzazione dei prodotti lapidei, la Internazionale Marmi e Macchine|Dolci, 2006}}. Con limitati fondi a disposizione ha inizio un'opera di ristrutturazione, di rinnovo delle sale che, pur non riportando l'edificio all'assetto originario, apporta dei risultati soddisfacenti. <br />
Nel [[1982]] il sindaco Alessandro Costa e l'assessore alla cultura Italo Vatteroni, in seguito a una delibera comunale, approvano l'istituzione del primo museo pubblico della città, volto alla raccolta delle testimonianze degne di tutela relative al [[Marmo di Carrara|marmo]], la più grande e importante fonte di ricchezza e bellezza della città. <br />
Vengono condotti ricerche, indagini e studi per poter attrezzare nel miglior modo possibile l' edificio, che diventa simbolo della compresenza delle attività artistiche, storiche e tecniche. Nel giugno 1982 è allestita la prima mostra dal titolo ''Marmo Lunense'', che offre al pubblico la possibilità di venire a contatto con fotografie, immagini , riproduzioni e reperti riportati alla luce nei siti di escavazione.<br />
Altri materiali sono poi acquisiti grazie alle [[Biennali di scultura]] che sono ancora oggi organizzate nel centro cittadino.
 
=== Gli esemplari adulti ===
== Struttura ==
Gli adulti sono delle vere e proprie farfalle notturne; gli esemplari femmina arrivano anche a deporre centinaia di uova contemporaneamente.
Il museo è costituito da otto sezioni: [[Geologia]] ed evoluzione del territorio, [[Archeologia]] romana, Marmoteca, Archeologia industriale, Applicazione tecniche dei marmi, Scultura medioevale, Artigianato artistico, Scultura moderna e contemporanea. È strutturato in modo che sia possibile ampliare ciascuna di queste aree in relazione ai reperti portati alla luce dalla costante attività estrattiva sul territorio.
 
All'interno dell'edificio vi è una sorta di percorso obbligato che accompagna il visitatore attraverso le sale.
== Come individuarne la presenza ==
=== Geologia ed evoluzione del territorio ===
È possibile individuarne la presenza osservando piante e tronchi attentamente. <br />
É un'area dedicata alla raccolta di documenti relativi al territorio carrarese e alla composizione mineralogica dei giacimenti marmiferi che viene riprodotta per mezzo di plastici.
Quando le larve iniziano a scavare delle gallerie in piante giovani, è possibile osservare la formazione di protuberanze insolite; nei tronchi, invece, la fuoriuscita di escrementi, rifiuti, sotto forma di fluido rosso-nerastro.
Il più imponente è quello creato nel 1923 da [[Domenico Zaccagna]], personalità di spicco nella città di Carrara per gli studi condotti sull'origine e lo sviluppo delle Alpi Apuane.
 
=== Archeologia romana ===
== Danni ==
La sala è rivolta all'analisi dei reperti risalenti all'età romana, durante la quale i marmi carraresi sono stati trasportati in tutta [[Italia]] e non solo: le città di [[Roma]], [[Ostia (Roma)|Ostia ]], [[Pompei]], la [[Gallia]] e l' [[Africa (provincia romana)|Africa ]] diventano meta dei flussi di merci e materiali. Tutto ciò è reso possibile dalla nascita e crescita del porto di [[Luni|Luna]], città sorta presso la foce del fiume [[Magra]] e diventata centro nevralgico degli scambi commerciali. <br />
Sono gravi i danni che vengono causati da questo insetto, soprattutto se si trova allo stato larvale. Quando sono le piante ad essere colpite, vi è un blocco del passaggio di [[Linfa|linfa]], in seguito al quale ha origine ad una serie di danni, spesso irreversibili. Se, invece, è il legno ad essere bersaglio delle larve, la creazione di cunicoli e di gallerie interne crea un suo indebolimento, seguito anche da un deprezzamento a livello commerciale.
La sezione continua con un'area dedicata ai reperti archeologici portati alla luce nelle cave romane di [[Fantiscritti]], Gioia, Polvaccio, Fossa Ficola e Fossacava, in cui l'attività estrattiva è attestata sin dal I secolo a. C.
 
=== Marmoteca ===
== Rimedi ==
La marmoteca custodisce 310 campioni di marmo fra quelli apuani, piemontesi, liguri, toscani, arricchiti da [[Graniti|graniti]] e pietre provenienti da tutto il mondo, specialmente dal [[Brasile]] e dall'America del Sud. <br />
È possibile prevenire l'attacco dell'insetto, in primo luogo, attraverso una buona cura delle piante; qualora le larve abbiano già attaccato la pianta o il legno, invece, si può agire inserendo fil di ferro, fuscelli antitarlo o gas insetticidi nelle gallerie.
Rappresenta la raccolta più importante a livello nazionale.
== Bibliografia ==
=== Archeologia industriale ===
*Servadei, Antonio; Zangheri, Sergio; Masutti, Luigi. 1972. ''Entomologia generale ed applicata''. Padova, CEDAM.
È una sezione interna del museo che prosegue nei giardini esterni ed ospita una serie di strumenti per la lavorazione dei marmi che si evolvono a partire dal XVII secolo. A fianco di fotografie e disegni sono presenti degli attrezzi da taglio e da scavo utilizzati in passato, poi sostituiti da mezzi sempre più moderni.
*Cockrum, E. Lendell; McCauley, William J. 1970. ''Zoologia''. Padua, Piccin Editore.
=== Applicazioni tecniche dei marmi ===
== Voci correlate ==
Questa sala è il proseguimento di quella relativa all'Archeologia industriale; ospita dei prototipi di strumenti di lavoro in [[Cemento|cemento]] e dei reperti di arte funeraria risalenti al XIX secolo. Molte fotografie d'epoca, raffiguranti il porto di [[Marina di Carrara]], fanno da cornice a questi reperti. Sono testimonianza della [[lizzatura]], tecnica per cui i blocchi di marmo vengono fatti scendere dai siti di escavazione a valle su travi in legno poste parallelamente.
*[[Cossidae]]
=== Artigianato artistico ===
*[[Zeuzera pyrina]]
=== Scultura moderna e contemporanea ===
 
Questa sala ospita alcune opere di artisti che hanno partecipato e continuano a partecipare alle Biennali di Scultura organizzate nel centro storico della città di Carrara. Sono opere raccolte sin dal secondo dopoguerra, simbolo delle tendenze artistiche di questo arco di tempo. Alcune sono state acquistate, mentre altre sono state donate volontariamente dagli artisti. Da sottolineare la presenza del {{|quote(…) bozzetto marmoreo del monumento ai [[Fratelli Rosselli]](1984), di Carlo Sergio Signori, donato dall'Autore al museo nel 1987.|Dolci, 2006}}.
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.agraria.org/entomologia-agraria/cossus-cossus.htm/ Entomologia agraria]
*[http://www.eurogreen.net/Cossus+cossus.htm/ Cossus cossus]
 
{{Portale|artropodi}}