Raffadali: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Panorama = Raffadali (Agrigento) 30 09 2023 01.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Gonfalone Città di Raffadali.svg
|Voce bandiera =
|
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Agrigento
|Amministratore locale = Silvio Marcello Maria Cuffaro
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 3-6-2015
|Data rielezione = 6-10-2020
|Data istituzione =
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Agrigento]], [[Joppolo Giancaxio]], [[Sant'Angelo Muxaro]], [[Santa Elisabetta (Italia)|Santa Elisabetta]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1177
|Nome abitanti = raffadalesi
|Patrono = [[Oliva di Palermo|santa Oliva]]
|Festivo = lunedì successivo alla seconda domenica di luglio
|
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Raffadali (province of Agrigento, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Raffadali nel libero consorzio comunale di Agrigento
}}
'''Raffadali''' (''Rafadali'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
Sorta inizialmente in epoca medievale come casale arabo, divenne, in seguito alla conquista normanna della Sicilia, feudo della nobile famiglia dei [[Montaperto (famiglia)|Montaperto]]. Dopo un periodo di abbandono, fu riedificata a partire dal 1523.<ref name="librici_44">{{cita|Librici Alfio|44}}.</ref> Nel XIX secolo divenne capoluogo di circondario del Regno delle Due Sicilie, e, in seguito all'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], capoluogo di mandamento, ruolo che mantenne fino al 1923. Il nucleo cinquecentesco si estese soprattutto a partire dalla seconda metà del Novecento.
Centro storicamente legato all'agricoltura, luogo di origine del pistacchio di Raffadali, ha perso la tradizionale vocazione agricola in favore del settore terziario. Prevalgono le medie e piccole imprese artigianali.<ref name="Economia di Raffadali">{{cita web|url= http://www.comune.raffadali.ag.it/public/pagine.asp?id=14|titolo=Sito del comune|accesso=14 dicembre 2020}}</ref>
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Panorama di Raffadali.jpg|thumb|Campagna raffadalese]]
Raffadali è situata nell'entroterra [[Provincia di Agrigento|agrigentino]], in una posizione che domina la Valle del Drago<ref name="treccani|raffadali|Raffadali">{{treccani|raffadali|Raffadali}}</ref>.
L'[[altitudine]] è compresa tra i 250 m s.l.m. dell'area meridionale, al confine con i comuni di [[Agrigento]] e di [[Joppolo Giancaxio]], e i 652 m s.l.m. del Modaccamo, a nord del centro abitato, al confine con il territorio di [[Agrigento]]. L'altitudine del centro abitato è di 420 m s.l.m.<ref name="RefA">{{cita|Librici Alfio|16}}.</ref>
Il territorio comunale copre un'area di circa 1 617 ettari e conta una densità di 574 abitanti per km². Si trova in una zona collinare fra i fiumi [[Platani]] e [[Imera meridionale|Salso]], con un'[[altitudine]] di 425 m sul livello del mare.
* [[Classificazione sismica]]: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza [[Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana|PCM]] n. 3274 del [[20 marzo|20/03]]/[[2003]]<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|titolo=Classificazione sismica dei comuni italiani|opera=Sito ufficiale [[Protezione civile]]|accesso=16 novembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|dataarchivio=18 aprile 2009}} {{pdf}}</ref>.
=== Orografia ===
Il paese si trova su un rilievo collinare calcareo, ricoperto di marne limitatamente ad alcune zone, e posto al di sopra di un substrato argilloso tortoriano. L'aspetto fisico del territorio è caratterizzato da affioramenti argillosi tortoriani, segnati dal reticolo idrografico, le cui parti sommitali presentano affioramenti lapidei calcarei e gessosi di [[evaporite|tipo evaporitico]]. Degni di nota sono pure gli affioramenti di [[trubi]]<ref name="PcpcR">{{cita web|url= http://comune.raffadali.ag.it/ProtezioneCivile/00_Relazione_ppc_COMPLETA_DI_SCHEDE.pdf|titolo=Piano comunale di protezione civile. Comune di Raffadali|accesso=3 marzo 2021}}</ref>.
=== Idrografia ===
Il territorio comunale fa parte di tre bacini idrografici diversi<ref name="PcpcR" />:
*il 58% ricade nel bacino del fiume San Leone,
*il 41,97% ricade nel bacino del fiume Canne,
*lo 0,03% ricade nel bacino del fiume Platani.
I terreni impermeabili si estendono per il 70% del territorio raffadalese, mentre il restante 30% è costituito da terreni permeabili<ref name="RefA" />.
Falde acquifere sono presenti:
*tra la contrada Butermini e il vallone Solfara, nel settore nord-orientale, in cui si trovano le sorgenti Canalicchio e Vasca;
*in corrispondenza della piccola sorgente nella zona del Canale, a est del centro storico;
*nel territorio compreso tra la località Sant'Anna e contrada Buagimi, fino alla [[SS118]]<ref name="RefB">{{cita|Librici Alfio|21}}.</ref>.
Piccole sorgenti, di modesta portata, si trovano nelle contrade Butermini, Monariti, Rognosa, Buagimi e Safo<ref name="RefB" />.
=== Flora ===
La vegetazione del territorio comunale è quella tipica delle aree costiere semiaride dell'[[Flora mediterranea|area mediterranea]] in cui prevale l'attività agricola: gran parte dei terreni è destinata alla semina, mentre le aree alberate sono caratterizzate da [[Olea europaea|olivi]], [[Prunus dulcis|mandorli]] e [[Pistacia vera|pistacchi]]<ref>{{cita|Librici Alfio|17}}.</ref>. Sono inoltre presenti macchie di [[Pinus|pini]] e [[Eucalyptus|eucalipti]].
=== Clima ===
* [[Classificazione climatica]]: zona C, 1177 [[Gradi giorno|GG]]<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-SICILIA.htm|titolo=Clima Sicilia|opera=Dati Confedilizia|accesso=
== Origini del nome ==
Tradizionalmente si faceva derivare il toponimo "Raffadali" dall'unione del termine saraceno ''raffa'', che significa "terra", con il nome "Alì". L'area in cui sorge l'attuale cittadina avrebbe fatto parte della Terra di Alì, comandante della fortezza araba di [[Monte Guastanella|Guastanella]]<ref>{{cita|Amico|p. 398}}.</ref>.
Di questa leggenda si servì la famiglia dei signori feudali di Raffadali per legittimare la propria antichità e nobiltà. Un documento dei Montaperto del 1481 riproduce quello che si credeva essere un privilegio del 1095, in cui si riporta che, quando la fortezza fu assediata e conquista dai normanni guidati dal Gran Conte [[Ruggero I di Sicilia]], tra gli assedianti si distinsero Giovanni Matteo Montaperto, e Giorlando Montaperto, suo figlio. Per premiare il loro valore il Gran Conte Ruggero avrebbe infeudato i [[Montaperto (famiglia)|Montaperto]] della Terra di Alì<ref>{{cita|Rizzo|p. 190}}.</ref>.
Di là dalla leggenda, è stato ipotizzato che il [[toponimo]] Raffadali derivi dall'[[Lingua araba|arabo]] "Rahl-Afdal" (Villaggio eccellentissimo)<ref name="comune.raffadali.ag.it">{{cita web|titolo=Sito del comune|url=https://www.comune.raffadali.ag.it/page_storia}}</ref>.
Le forme antiche del toponimo furono: ''Rafadalis'' nell'opera di [[Francesco Maurolico]]; ''Raphadalis'' in [[Filippo Briezio]], [[Claudio Mario Arezzo]], [[Tommaso Fazello]]; ''Raffadale'' negli atti pubblici<ref>{{cita|Amico|p. 390}}.</ref>.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Raffadali}}
=== Preistoria ===
Il territorio presenta testimonianze preistoriche di estremo interesse che dimostrano la continuità della presenza umana sin dal Neolitico superiore, con resto di capanne, ingrottati, reperti fittili, e sculture litiche<ref>{{cita libro|autore= Touring club italiano |url= http://books.google.it/books?id=tIDyR2RSwZQC&pg=PT315&lpg=PT315&dq=Cozzo+Buson%C3%A8&source=bl&ots=ZbLnDkqA74&sig=UA6DVxSg_FHA9MhSzBFouJpLFWY&hl=it&ei=53n_TKXFCMaXOtT-sJcM&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEwQ6AEwBg#v=onepage&q=Cozzo%20Buson%C3%A8&f=false |titolo= L'Italia antica: siti, musei e aree archeologiche |editore= Touring Editore |anno= 2002 |isbn= 978-88-365-2939-1 }}</ref>. I reperti più antichi risalgono al [[età della pietra]], precisamente all'[[eneolitico]] (4000 a.C.)<ref name="Librici" />, e sono stati rinvenuti in contrada [[Cozzo Pietra Rossa|Pietra Rossa]], dove si trova una necropoli costituita da decine di loculi, nei quali erano sepolti degli scheletri, in posizione fetale, per simboleggiare il ritorno alle viscere della terra, la grande genitrice<ref>{{cita news|autore= Viviana Ardesia |titolo= La cultura di Rodì-Tindari-Vallelunga in Sicilia: origini, diffusione e cronologia alla luce dei recenti studi. Parte 2 |rivista= IpoTesi di preistoria |numero= 6 |anno= 2013-2014 |pp= 99-170 |ISSN= 1974-7985 }}</ref><ref>Il sito di Cozzo Pietra Rossa è inserito nell'elenco a p. 100 con la sigla AG027: area sepolcrale del bronzo antico, con tomba a grotticella</ref><ref>[https://ipotesidipreistoria.unibo.it/search/authors/view?firstName=Viviana&middleName=&lastName=Ardesia&affiliation=&country=IT Dettagli dell'autore | IpoTESI di Preistoria]</ref>.
Nel Piano territoriale regionale<ref>{{cita web|p= 485 |titolo= Piano territoriale regionale |url= http://www.bibliotecacentraleregionesiciliana.it/Piano%20territoriale%20regionale/HTML/piano_territoriale/assets/basic-html/page485.html |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20171112185640/http://www.bibliotecacentraleregionesiciliana.it/Piano%20territoriale%20regionale/HTML/piano_territoriale/assets/basic-html/page485.html |dataarchivio=12 novembre 2017 |sito= Biblioteca centrale della regione siciliana }}</ref> è indicata la presenza di [[tomba a grotticella|tombe a grotticella]] della prima [[età del bronzo]] in parte ampliate e riutilizzate per camere funerarie con loculi in età romana e bizantina. Accanto ai corpi gli archeologi hanno scoperto una moltitudine di ceramiche, piuttosto grossolane, che testimoniano lo stanziamento di una popolazione, il cui sostentamento si basava sull'agricoltura e l'allevamento. Un altro sito archeologico presente a Raffadali è [[Cozzo Busonè]], situato in prossimità della [[SS118]]. La necropoli è costituita da diverse tombe a grotticella artificiale, dodici delle quali andarono perdute a causa dei lavori di sventramento della collina per opera di una società produttrice di calcare<ref name="Librici" />. L'archeologo Bianchini fu il primo a condurre degli scavi nel sito scoprendo l'esistenza di diverse tombe, la tipologia delle quali varia da semplici [[nicchie]], per un singolo individuo, a intere stanze circolari, destinate ad accogliere un intero nucleo familiare. Le ceramiche e i reperti litici ritrovati ci svelano la presenza della [[cultura di Castelluccio]] (XVIII secolo- XV secolo a.C.). Tra i reperti di maggior valore ritrovati figurano due idoletti femminili, le cosiddette [[Veneri di Busonè]], raffiguranti la Dea Madre. Le restanti tracce di una necropoli preistorica sono rintracciabili presso il [[colle Palombara]], dove sono state rinvenute alcune ossa cementate in una spessa formazione cristallina<ref name="Librici" /><ref name="Pietrarossa"/>.
=== Età antica ===
Nel periodo greco, probabilmente, nel territorio dell'odierna Raffadali sorgevano svariati casali agricoli, popolati da contadini<ref name="Pietrarossa"/>. Della presenza romana, emergono testimonianze nel sito di Terravecchia. Secondo il Picone tali luoghi costituivano l'antica [[Erbesso]]<ref name="Librici" />. Ad avvalorare la tesi vi è la presenza delle fondamenta di edifici. Tra gli importanti reperti ritrovati si ricordano il [[Sarcofago di Raffadali|sarcofago con Ratto di Proserpina]], ritrovato nel Cinquecento in contrada Grotticelle, dove sono note anche altre testimonianze del periodo romano, e il Rilievo delle Vestali, raffigurante sacerdotesse nell'atto di offrire un sacrificio, in presenza di una figura maschile togata<ref name="Pietrarossa"/><ref>{{Cita libro|nome=Biagio|cognome=Pace (barone)|titolo=Arte e civiltà della Sicilia antica: Arte ingegneria e artigianato|url=https://books.google.it/books?id=qd0_AAAAYAAJ&pg=PA148&dq=rilievo+vestali+raffadali&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwj7nZ_G7LrqAhXL8qYKHcqZDZQQ6AEIVjAH#v=onepage&q=rilievo%20vestali%20raffadali&f=false|accesso=11 settembre 2020|data=1938|editore=Editrice Dante Alighieri}}</ref>. Il sarcofago venne custodito prima nel palazzo dei principi di Montaperto, che in seguito lo donarono alla chiesa madre del paese, dove è tuttora conservato<ref name="Pietrarossa"/>. Risalente al periodo bizantino è la necropoli di Grotticelle, nella quale si trovano diverse decine di tombe cristiane a loculo<ref name="Pietrarossa"/>.
=== Età medievale ===
Gli [[arabi]] giunsero nel territorio intorno al primo quarto del [[IX secolo]]<ref>{{Treccani|raffadali|Raffadali}}</ref>: introdussero la coltura degli [[agrumi]], delle [[rosacee]] ([[Pyrus|pero]], [[albicocco]], [[pistacchio]]) e forse del [[Ceratonia|carrubo]] e organizzarono e realizzarono la canalizzazione delle scarse riserve idriche<ref name="Librici" />.
Sul finire dell'[[XI secolo]] con il castello di [[Monte Guastanella]], il feudo è concesso alla famiglia Montaperto<ref name="Antonino Marrone 1390 pp. 25">Antonino Marrone, ''Repertorio della feudalità siciliana (1282-1390)''. Associazione Mediterranea, 2006, Le famiglie feudali, pp. 25 e 280-281</ref>. Nel 1177 compare per la prima volta nei registri della [[diocesi di Agrigento]]<ref name="Librici" /> e nel [[XIV secolo|Trecento]] il villaggio aveva una [[parrocchia]] dedicata a San Leonardo, oggi scomparsa<ref name="ReferenceB">M. Girolamo Morreale, Salus Infirmorum. La patrona di Raffadali e il paese.</ref>. Compare anche la denominazione di "Raalfala" nei registri delle rendite ecclesiastiche della diocesi<ref name="ReferenceB"/>.<br />Passata nel secolo XIII con gli Angioini alla famiglia Nigrell e poi a Bonmartino di Agrigento<ref>Antonino Marrone, ''Repertorio della feudalità siciliana (1282-1390)''. Associazione Mediterranea, 2006, Le famiglie feudali</ref>, tornò da questo per permuta nel 1289 ai Montaperto che la tennero con alterne vicende fino alla fine del secolo XIV<ref name="Antonino Marrone 1390 pp. 25"/>; appartenne nel XIV secolo anche a [[Scaloro degli Uberti]] per eredità Montaperto<ref>{{cita web|titolo=Sito del comune|url=http://www.comune.raffadali.ag.it/public/pagine.asp?id=7}}</ref>.
=== Età moderna ===
{{vedi anche|Principato di Raffadali|mandamento di Raffadali}}
L'odierna cittadina venne fondata sulle rovine dell'antico casale<ref name="Librici" />. Nel 1507 Pietro Montaperto ottenne dal re Ferdinando lo "ius populandi" per la espansione dell'agglomerato urbano<ref name="Librici" />, e iniziò i lavori di consolidamento del castello e di costruzione della [[Chiesa di Santa Oliva (Raffadali)|chiesa madre]].
Nel 1649 Giuseppe Nicolò Montaperto intervenne per reprimere una rivolta degli agrigentini contro il vescovo Trajna, accusato di costringere la popolazione alla fame<ref name="Librici" />. Per premiare il coraggio e la fedeltà dei Montaperto, [[Filippo IV di Spagna]] insignì la famiglia feudataria di Raffadali del titolo principesco<ref name="Librici" />. L'ultimo signore di Raffadali fu Salvatore Montaperto Valguarnera<ref name="comune.raffadali.ag.it"/>.
=== Età contemporanea ===
Agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] Raffadali si trasformò da borgo del feudo a borgo rurale di piccoli e medi proprietari, rimanendo ai vecchi feudatari il diritto [[Enfiteusi|enfiteutico]] sulle frazioni del fondo<ref name="Librici">{{cita|Librici Alfio|}}.</ref>. Nel 1909 Raffadali divenne di nuovo sede di [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretura]], dopo che questa era stata soppressa nel 1892<ref>{{cita web|titolo= Bollettino del Ministero dell’Interno|url=https://books.google.it/books?id=RL64w6e5Au4C&pg=PA370&dq=sigilli+raffadali&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjo-N-Vvs_rAhXaAxAIHfLFCK8Q6AEwCXoECAIQAQ#v=onepage&q=sigilli%20raffadali&f=false}}</ref>.
Raffadali è stato uno dei centri siciliani maggiormente attivi nella storia del movimento contadino a partire dai [[fasci siciliani]]<ref name="Librici"/> e fino alle lotte contadine che caratterizzano il primo e soprattutto il secondo dopoguerra, quando la cittadina divenne una delle roccaforti del [[Partito Comunista Italiano]] in Sicilia<ref name="Librici"/>. Raffadali ha dato i natali a due personaggi di primo piano nella storia del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Cesare Sessa]] e [[Salvatore Di Benedetto]], che ne furono entrambi sindaci<ref name="Librici"/><ref>{{cita web<!-- |titolo=Comune di Raffadali -->|url=http://www.comune.raffadali.ag.it/public/sindaci.asp |titolo= Sindaci dal dopoguerra ad oggi}}</ref>. Divenne famosa in quegli anni anche per il corteo che veniva organizzato il 1º maggio per la Festa dei Lavoratori<ref name="RefCd"/>.
=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Raffadali}}
[[File:Stemma Comunale di Raffadali.svg|left|130px|Stemma del Comune]]
[[File:Gonfalone Città di Raffadali.svg|right|100px|Gonfalone del Comune]]
Lo stemma di Raffadali è così descritto dallo statuto comunale:
{{Citazione| STEMMA E GONFALONE
* Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome "Raffadali" e con lo stemma, così descritto: fondo bianco, con quattro sbarre di colore azzurro alternate con nove rose in posizione 1.2.3.2.1.
* Nel cimiero sorretto da cariatidi alate c’è un cavaliere armato, lancia in resta, cavalcante un cavallo bianco galoppante nelle fiamme rosse scaturenti da un monte aperto.
* [[Motto#Divise|Divisa]] "Ad astra".}}
Il [[gonfalone]] del comune di Raffadali riproduce lo stemma su fondo rosso, arricchito di decori floreali<ref>Il gonfalone è disciplinato dalle disposizioni statutarie del comune.</ref>.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
{{citazione|Ma come dicono le campane di Raffadali? Dicono: Con che? con che? con che?|[[Luigi Pirandello]], ''Opere di Luigi Pirandello: Novelle per un anno'',<ref>{{cita|Pirandello|1283}}.</ref>}}
[[File:Chiesa Madre di Raffadali4.jpg|thumb|right|150px|Chiesa madre di Santa Oliva]]
;[[Chiesa di Santa Oliva (Raffadali)|Chiesa madre di Santa Oliva]]
:Situata al centro del paese, la Chiesa madre fu edificata a partire dal 1507<ref name="ReferenceB"/> e dedicata alla Madonna degli Infermi: vi furono trasferite nel 1608 la [[parrocchia]] di Santa Oliva e l'arcipretura, dall'antica chiesa madre dedicata a Sant'Oliva oggi scomparsa<ref name="ReferenceB"/>. Vi sono conservati il [[sarcofago di Raffadali]], raffigurante il ''ratto di Proserpina'', e una statua lignea cinquecentesca di ''Maria santissima degli Infermi con Bambino''.
[[File:Chiesa di San Giuseppe Raffadali.jpg|thumb|right|150px|Chiesa di San Giuseppe]]
;[[Chiesa di San Giuseppe (Raffadali)|Chiesa di San Giuseppe]]
:La chiesa di San Giuseppe ha una facciata barocca risalente al XVIII secolo. All'architetto Saverio Bentivegna sono da ascrivere gli interni, realizzati nel [[XIX secolo]]. Sorge accanto al monastero delle suore collegine<ref>{{cita|Cufaro 1989|p. 41}}.</ref>.
[[File:Collegio di Maria Raffadali.jpg|thumb|right|150px|Collegio di Maria]]
;[[Chiesa di San Giacinto Giordano Ansalone]]
:La chiesa di San Giacinto Giordano Ansalone è l'edificio di culto più recente. L'impianto planimetrico è a navata unica, e lo stile della facciata e delle decorazioni interne marcatamente moderno<ref>{{Chiese italiane|21866|Scheda chiesa di San Giacinto Giordano Ansalone|12 aprile 2021|stampa=sì}}</ref>.
;[[Chiesa di Santa Maria del Rosario (Raffadali)|Chiesa di Santa Maria del Rosario]]
:La chiesa (con annesso un convento dell'[[Ordine dei frati predicatori]]), trentaquattresima istituzione dell'ordine in terra di Sicilia, fu fondata ''extra moenia'' da Niccolò Montaperto nel 1540, sotto il titolo di «San Nicolò»<ref name="ReferenceJL370">Pagina 370, Juan Lopez, "''Quinta parte dell'Istoria di San Domenico, e del suo Ordine de' Predicatori''" [https://books.google.it/books?id=ztt1qsJEHFsC Quinta parte dell'Istoria di S. Domenico, e del suo Ordine de' Predicatori ... - Juan Lopez - Google Libri], Stamperia di Iacopo Mattei, Messina, 1652.</ref>.
[[File:Chiesa di Sant’Antonio Raffadali.jpg|thumb|right|150px|Chiesa di Santa Maria del Rosario]]
;Chiesa di San Giovanni Battista<ref>{{Chiese italiane|71996|Scheda chiesa di San Giovanni Battista|12 aprile 2021|stampa=sì}}</ref>
;Chiesa della Madonna del Carmelo
:Alla chiesa era annesso un convento di carmelitani<ref>{{cita web|titolo= Dizionario topografico della Sicilia|url=https://books.google.it/books?id=WVTEXPJCZewC&pg=PA398&dq=mura+di+Raffadali&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjGxc_JldLrAhXp-yoKHRfqBYoQ6AEwBnoECAYQAQ#v=onepage&q=mura%20di%20Raffadali&f=false}}</ref>.
;Chiesa del Santissimo Crocifisso
La chiesa fu edificata tra il 1570 e gli inizi del XVII secolo. Il suo impianto planimetrico è semplice, a navata unica. Al suo interno vi sono nicchie laterali dedicate a Santa Lucia, alla Madonna della Catena e al Sacro Cuore.
[[File:Chiesa del SS. Crocifisso Raffadali.jpg|thumb|right|150px|Chiesa di San Giovanni nello storico quartiere del Canale]]
;Chiesa di Sant'Antonio abate
;[[Chiesa di Sant'Antonio da Padova (Raffadali)|Chiesa di Sant'Antonio da Padova]]
Costruita tra il 1507 e il 1522, la chiesa cadde in rovina nel corso dello stesso secolo e fu restaurata solo nel 1614. A essa era annesso un convento dei Frati minori fin dal 1535.
=== Edifici di culto minori ===
* Chiesa della Madonna della Catena.
* Chiesa della Madonna della Pietà.
* Oratorio della confraternita del Santissimo Sacramento.
A Raffadali esistono alcune piccole [[Cappella|cappelle]], situate nel nucleo storico del paese, oggi in stato di abbandono.
Sono presenti inoltre due [[Edicola sacra|edicole sacre]] dedicate alla Madonna col Gesù Bambino e situate in via Porta Agrigento e in via Porta Palermo.
=== Chiese non più esistenti ===
* Antica Chiesa di Santa Oliva
* Chiesa di San Leonardo, attestata nel [[XIV secolo]].
=== Architetture civili ===
;[[Castello di Raffadali|Palazzo Principe]]
[[File:PalazzoPrincipeRaffadali1.jpg|thumb|right|150px|Palazzo dei principi Montaperto a Raffadali]]
:L'edificio fu in passato residenza dei principi della famiglia [[Montaperto (famiglia)|Montaperto]]. Costruito nel [[XVI secolo]]<ref name="treccani|raffadali|Raffadali"/>, partendo da una precedente costruzione del [[XIV secolo]], subì in seguito la distruzione di tre torri e delle merlature.
;Palazzo di Città
:Il palazzo è sede del comune di Raffadali. Sulla facciata spicca lo [[#Simboli|stemma cittadino]]. Al tempo della monarchia borbonica ospitò un carcere. Traccia di questa sua precedente funzione permane nella toponomastica, poiché il vicolo posto nel retro dell'edificio prese il nome di via Carcere.
=== Architetture militari ===
;Fortezza araba di [[Cozzo Buagimi|Buagimi]]
:Lo storico [[Michele Amari]] ipotizzò che la fortezza araba di Bugamo sorgesse anticamente presso la contrada Buagimi<ref name="Rizzo">{{Cita|Rizzo|34}}.</ref>.
=== Altro ===
;Statue e altri monumenti
Quattro monumenti decorano piazze e vie di Raffadali: il ''monumento ai caduti di tutte le guerre'', inaugurato nel 1924 e situato davanti alla chiesa madre; il ''monumento a [[Francesco Spoto]]'', posto ai lati della via Nazionale; il ''monumento al movimento operaio e contadino'', posto in Piano Progresso, nelle vicinanze di Palazzo Principe, e il ''monumento a Cesare Sessa'', inaugurato nel 2007, sito nella piazzetta omonima.
Nel 2006 è stato inaugurato un bassorilievo in memoria di [[Salvatore Di Benedetto]] nel Teatro civico di Raffadali.
=== Fontane ===
A Raffadali sono presenti cinque fontane pubbliche molto antiche: una è posta in Piano Progresso, è la più recente, e ha uno scopo puramente decorativo. Un'altra è posta in via Porta Palermo, ha circa 300 anni ed era usata fino a poco tempo fa per abbeverare gli animali. Un'altra è nella strada verso [[Joppolo Giancaxio]] e ha la stessa funzione della precedente. L'abbeveratoio di Fontanelle è sito nell'omonima via, mentre l'ultima si trova in zona Canale, antico nucleo urbano del paese, nota ai cittadini per la presenza di "acqua amara", ovvero acqua che, per peculiari caratteristiche minerali e saline, non risulta potabile.
=== Siti archeologici ===
[[File:Cozzo Busonè Raffadali2.jpg|thumb|right|150px|Cozzo Busonè a Raffadali]]
;[[Cozzo Busonè]]
:Il sito presenta: tombe a forno; due tombe a camera con oggetti di pietra e di [[ceramica]]; sepolture a grotticella di epoca [[Eneolitico|eneolitica]] antica dove furono rinvenute nel 1967 in seguito a una campagna di scavo archeologico le due ''Veneri di Busonè'', conservate nel [[Museo archeologico regionale (Agrigento)|Museo archeologico regionale di Agrigento]]. Secondo una leggenda araba la montagna si aprirebbe ogni sette anni e mezzo rivelando i tesori celati al suo interno<ref name="Pietrarossa">[http://www.pietrarossa.it/pi/index.php?option=com_content&view=article&id=58&Itemid=69&lang=it Scheda archeologica] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130207035544/http://www.pietrarossa.it/pi/index.php?option=com_content&view=article&id=58&Itemid=69&lang=it |data=7 febbraio 2013 }} sul sito PietraRossa.it.</ref><ref>[http://www.valletempli.it/?comuni=1&id_comune=6&id_risorsa=131&risorse=1&id_menu= Scheda sul sito ValleTempli.it] {{webarchive|url=https://archive.is/20130413120435/http://www.valletempli.it/?comuni=1&id_comune=6&id_risorsa=131&risorse=1&id_menu= |data=13 aprile 2013 }}</ref>.
;Cozzo Pietrarossa
[[File:CozzoPietrarossaRaffadali.jpg|thumb|right|150px|Cozzo Pietra Rossa a Raffadali]]
:Nel sito è stata ritrovata una necropoli con tombe a forno risalente al [[4000 a.C.]]<ref name="Pietrarossa"/>
;Colle di Palombara
:Vi si trova una grotta con frammenti ceramici della [[cultura di Castelluccio]]<ref name="Pietrarossa"/>.
;Contrada Terravecchia
:Nel sito sono emersi resti di un abitato (frammenti ceramici, macine, lucerne, gioielli) identificato come la ''Statio Pitiniana'' dell'[[Itinerario Antonino]] a nove miglia da Agrigento<ref name="Pietrarossa"/>.
;Grotticelle
:[[Necropoli]] tardo romana e bizantina ([[III secolo|III]]-[[IV secolo]]) con tombe ad arcosolio e a loculo scavate nella roccia; dalla necropoli proviene il [[sarcofago di Raffadali]]<ref name="Pietrarossa"/>.
[[File:Monte Guastanella Raffadali.png|thumb|right|150px|Monte Guastanella]]
;Monte Guastanella
Nel monte si trovano una necropoli e resti di un castello arabo (dove venne imprigionato il vescovo di Agrigento, Ursone), distrutto da [[Federico II di Svevia]] tra il 1221 e il 1232<ref name="Pietrarossa"/>.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Raffadali}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2018 nel comune risiedevano 450 cittadini di origine straniera, di cui le comunità più numerose erano:<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/str2018/query.php?lingua=ita&Rip=S5&Reg=R19&Pro=P084&Com=30&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2018 - Comune di Raffadali}}</ref>
* [[Romania]] 245
* [[Marocco]] 33
* [[Senegal]] 29
La composizione etnica della popolazione di Raffadali è stata soggetta a mutamenti nel corso dei secoli. Raffadali fu un ''casale Sarracenorum'' (casale di [[Saraceni]], come lo definì lo storico [[Tommaso Fazello]]), abitato cioè da [[Arabi|gente araba]]<ref>{{cita|Fazello|231}}.</ref>. Memoria della presenza araba rimane sia nella toponomastica raffadalese<ref>{{cita|Pirandello, 2002|127}}.</ref> sia nel dialetto. In seguito la popolazione del casale diminuì con la conquista [[Normanni|normanna]]. Il casale preesistente fu ingrandito e ripopolato nel [[XVI secolo]], per volere dei signori (e successivamente dei principi) della famiglia Montaperto.
Nel [[XVI secolo]] erano presenti nella cittadina i probabili discendenti della comunità ebraica del Monte della Giudecca<ref>{{cita|Guerreri|93}}.</ref>.
* [[Natale]]: [[Novena|novene]] cantate e "pastorale" (recita teatrale con "Nardo", un pastore pasticcione). È tradizione mangiare i ''purciddati'' ([[strudel]] riempiti con [[Fico secco|fichi secchi]] e [[mandorla|mandorle]] triturate) e il pane con i fichi<ref name="RefCd">{{cita web|titolo= Sito del comune|url=http://www.comune.raffadali.ag.it/public/pagine.asp?id=13}}</ref>.
* [[Carnevale]]: sfilate di carri allegorici e gruppi e in serata balli in maschera per la via Nazionale. I festeggiamenti durano per quattro serate, dal sabato al martedì grasso. Tradizionalmente vengono preparati gli ''spingi'' (frittelle di pasta di farina e uova o in alternativa purea di patate, fritte in abbondante olio e addolciti con zucchero o miele), la ''pignulata'' (dolce di pasta di farina e uova, preparati in forma cilindrica, dello spessore di un dito, fritti in olio e mescolati con zucchero riscaldato)<ref name= "RefCd"/>.
* [[Pasqua]]: il [[venerdì santo]] si svolgono rappresentazioni teatrali sacre su un palcoscenico stabile, all'aperto. Tradizionalmente viene preparato ''u panareddu cu l'ovu'' (panierino in pasta di farina con un uovo di gallina al forno)<ref name= "RefCd"/>.
==
=== Istruzione ===
La Biblioteca comunale "Salvatore Di Benedetto", ospitata presso alcune stanze del Palazzo comunale in via Nazionale<ref>{{cita web|url=https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-AG0069|titolo=Scheda della biblioteca comunale di Raffadali|autore=Anagrafe delle biblioteche italiane}}</ref>, dispone di oltre 8 000 volumi.
Il comune dispone di una scuola media, tre scuole elementari e quattro asili.
===
Sono stati ritrovati a Raffadali, in contrada Grotticelle e Terravecchia, due importanti testimonianze dell'arte romana:
[[File:RattodiProserpinaRaffadali.jpg|thumb|Sarcofago di Raffadali]]
* [[Sarcofago di Raffadali|Sarcofago romano]] con raffigurazione del ratto di Proserpina, rinvenuto in contrada Grotticelle a Raffadali nel [[XVI secolo]], e ospitato nella chiesa madre.<ref name="Pace"/><ref>{{cita|Di Benedetto, 1984|36}}.</ref>
* [[Rilievo delle Vestali]] del [[I secolo]] d.C., appartenuto al Principe di Raffadali. Il bassorilievo in marmo raffigura l'offerta delle Vestali che, con il capo velato, presenziano a un rituale sacro celebrato da un personaggio maschile togato, sacerdote o imperatore nelle funzioni di ''[[Pontefice massimo|Pontifex Maximus]]''. Il rilievo è oggi conservato presso il [[Museo archeologico regionale Antonino Salinas|museo archeologico di Palermo]].<ref name="Pace">{{Cita|Pace|148}}.</ref>
=== Cucina ===
Il piatto tipico di Raffadali è il [[macco di fave]] (''u paisi dû maccu''<ref>{{cita libro|autore=Amparo Machado, Chiara Prete|titolo=1001 specialità della cucina italiana da provare almeno una volta nella vita |editore=Newton Compton Editori|ISBN=88-541-8648-1|anno=2015|pagina=730|url=https://books.google.it/books?id=U6ONCgAAQBAJ&pg=PA730&dq=Macco+di+fave&hl=it&sa=X&ved=0CCsQ6AEwAmoVChMI68WRr9eyyAIVSmkUCh337Aok#v=onepage}}</ref> è il soprannome dato a Raffadali dai paesi vicini),<ref>{{cita web|url=https://www.youontour.it/attrazione/raffadaliitinerario-4/|titolo=Raffadali, You on Tour|accesso=10 dicembre 2020}}</ref> una crema realizzata con una cottura prolungata di [[Vicia faba|fave]] secche, alle quali viene aggiunta una [[verdura]], solitamente delle [[Bietola|bietole]], del finocchietto selvatico, zucchine verdi di tenerume e servita con il solo condimento di [[olio extravergine di oliva]]. Sono inoltre tipiche le pietanze a base di [[pistacchio di Raffadali]].
=== Eventi ===
==== Festa del pistacchio di Raffadali ====
L'evento principale raffadalese è il "Fastuca Fest", ovvero la festa del pistacchio di Raffadali. La manifestazione si svolge in tre giorni nella seconda metà di settembre, ospita numerosi stand enogastronomici e tende a valorizzare la qualità del pistacchio locale, prodotto nel comune e nei centri limitrofi.<ref>{{Cita web|url = http://www.comune.raffadali.ag.it/public/pagine.asp?id=57 |titolo = Fastucafest, Comune di Raffadali|accesso = 7 ottobre 2020}}.</ref>
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:Ancien Cadastre Raffadali.svg|thumb|Carta catastale di Raffadali del [[XIX secolo]]. O, Piano del Calvario; P, Largo del Convento; Q, Largo di Sant'Antonio; R, Piano del Carmelo; S Largo del Castello; T, giardino del castello; V, Piano del Rosario.]]
Il nucleo più antico è costituito da un fitto intrico di strette strade su cui si affacciano case tradizionalmente costruite di pietrame e gesso, con ripide scale esterne che consentono l'accesso al vano a primo piano, quasi sempre unico. Il nucleo più antico si dispone intorno al castello e alla chiesa madre. Dagli inizi del XX secolo il luogo più animato è la via Nazionale, dove si trovano il municipio, la chiesa madre, il castello, la biblioteca; la strada inoltre è sede di numerose attività commerciali e professionali e di associazioni e sezioni di partito.
=== Frazioni ===
Fino al 1926<ref>{{cita web|url=http://www.comune.joppologiancaxio.ag.it/kcms/KWeb/Viewer.aspx?PKENTITY=19b4779a95d7419bacb833e8375b6396&nrg=3&acts=selnode&sezobs=c13060fae8864b78bb53e31f3250d33b&pars=bf625ed74a9241e0b9d0ed63a80c7db8|titolo=Storia di Joppolo|accesso=24 dicembre 2020|dataarchivio=7 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210507065928/http://www.comune.joppologiancaxio.ag.it/kcms/KWeb/Viewer.aspx?PKENTITY=19b4779a95d7419bacb833e8375b6396&nrg=3&acts=selnode&sezobs=c13060fae8864b78bb53e31f3250d33b&pars=bf625ed74a9241e0b9d0ed63a80c7db8|urlmorto=sì}}</ref> il comune di Raffadali comprendeva la frazione di Joppolo (oggi comune di [[Joppolo Giancaxio]]), che fu frazione di [[Aragona (Italia)|Aragona]] fino al 1892<ref>{{cita web|url= https://books.google.it/books?id=-5XMJNbzLEUC&pg=PA87&dq=Joppolo+frazione+Raffadali&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjPlIu3seHtAhUjJMUKHZ1nBbgQ6AEwAXoECAIQAg#v=onepage&q=Joppolo%20frazione%20Raffadali&f=false|titolo=Popolazione. Movimento dello stato civile|data=1896|accesso=21 dicembre 2020}}</ref>.
== Economia ==
[[File:PistacchiodiRaffadali.jpg|thumb|Pistacchio di Raffadali]]
Le attività economiche sono in prevalenza legate all'[[agricoltura]] con una notevole produzione di [[Triticum|grano]], [[uva]], [[Mandorla|mandorle]], [[Pistacchio|pistacchi]] e [[Oliva|olive]]. È presente inoltre l'[[allevamento]] [[Bovini|bovino]] e [[Ovini|ovino]]. Durante l'ultimo cinquantennio 1961-2011 si è verificata una terziarizzazione delle attività<ref name= "Economia di Raffadali"/>.
Raffadali è il principale centro dell'agrigentino per quanto riguarda la lavorazione del pistacchio (dolci e semilavorati), nonché la piazza principale per il commercio dello stesso, tanto che buona parte del frutto ottenuto nel territorio del libero consorzio comunale di Agrigento viene identificato come [[pistacchio di Raffadali]] [[denominazione di origine protetta|D.O.P.]]<ref name="disciplinare">[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2018/11/09/261/sg/pdf Gazzetta Ufficiale 261 del 9 novembre 2018]</ref>
A complemento delle attività agricole sono sorti [[Oleificio|oleifici]] e stabilimenti enologici e conservieri. La specializzazione delle colture ([[pomodori]], [[Carciofo|carciofi]], [[citrullus lanatus|cetrioli]], [[uva]] da tavola, [[Pera|pere]] e [[ficus carica|fichi]]) ha determinato inoltre lo sviluppo del commercio dei prodotti agricoli<ref name= "Economia di Raffadali"/>.
== Infrastrutture e trasporti ==
I trasporti avvengono prevalentemente tramite autobus extraurbani, con terminal in via Nazionale: esistono collegamenti diretti verso [[Palermo]], [[Agrigento]], [[Trapani]], [[Sciacca]] e per i paesi limitrofi. Non è invece presente una linea di trasporti urbani.
=== Strade ===
Il più importante asse viario che attraversa il territorio comunale è la strada statale 118. La strada attraversa il centro abitato lungo via Porta Agrigento, via Nazionale e via Porta Palermo.
Il comune è servito dalle seguenti strade provinciali<ref>{{cita web|url= http://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/2%252Ff%252F9%252FD.a93e5be066ff600808ee/P/BLOB%3AID%3D8066/E/pdf|titolo=Inventario delle strade provinciali aggiornato al 30/03/2017|accesso=22 febbraio 2021}}</ref>:
* Strada provinciale 17-A - S. Elisabetta-Raffadali
* Strada provinciale 17-B - Raffadali (bivio Zorba)-Siculiana (SS115)
* Strada provinciale 29-B - Cattolica Eraclea - Raffadali
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|1826|1827|Giosuè Montalbano||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1828|1830|Alessandro D'Alessandro||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1831|1831|Gaetano Gueli Buonavia||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1831|1833|Antonio Tarallo||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1834|1836|Gaetano Gueli Buonavia||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1837|1840|Pietro Antonio Cuffaro||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1840|1845|Alessandro D'Alessandro||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1846|1852|Vincenzo Maragliano||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1853|1855|Girolamo Randisi||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1856|1858|Francesco Di Stefano||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1859|1860|Antonino Cuffaro||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1860|1861|Salvatore D'Alessandro||Presidente municipale|}}
{{ComuniAmminPrec|1861|1864|Baldassare La Rizza||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1864|1866|Giovanni Gueli Sacheli||Sindaco facente funzioni|}}
{{ComuniAmminPrec|1867|1867|Salvatore D'Alessandro Serroy||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1868|1871|Stefano La Rizza||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1871|1873|Baldassare La Rizza||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1874|1882|Salvatore D'Alessandro||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1882|1889|Salvatore Bellomo||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1890|1891|Salvatore Bellomo||Sindaco facente funzioni|}}
{{ComuniAmminPrec|1892|1894|Ferdinando Cuffaro||Sindaco facente funzioni|}}
{{ComuniAmminPrec|1895|1896|Ferdinando Cuffaro||Sindaco facente funzioni|}}
{{ComuniAmminPrec|1896|1897|Salvatore Costanza||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1898|1898|Ferdinando Cuffaro||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1899|1899|Salvatore Costanza||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1900|1901|Ernesto Palumbo||Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1902|1902|Ferdinando Perricone||Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1903|1903|Gaspare Diana||Sindaco facente funzioni|}}
{{ComuniAmminPrec|1904|1908|Salvatore Cotanza||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1909|1913|Alfonso Diana||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1914|1914|Paolo Giuffrida||Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1914|1919|Alfonso Di Benedetto||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1919|1923|Tommaso Salvatore Cuffaro||Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1923|1923|Enrico Sindico|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1924|1926|Francesco Burgio|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1926|1927|Renato Attanasio|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1927|1927|Vincenzo Rampello|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1927|1927|Vincenzo Agozino|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1927|1929|Giuseppe Melisenda|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1929|1929|Michele Gaglio|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1930|1931|Armando Corsini|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1931|1931|Armando Corsini|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1931|1931|Salvatore D'Alessandro|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1931|1932|Salvatore D'Alessandro|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Podestà|}}
{{ComuniAmminPrec|1932|1932|Eduardo Cuffaro|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1933|1936|Eduardo Cuffaro|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Podestà|}}
{{ComuniAmminPrec|1936|1937|Giuseppe Contino|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1937|1937|Gaetano Notarbartolo|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1937|1939|Gaetano Notarbartolo|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Podestà|}}
{{ComuniAmminPrec|1940|1943|Enrico Tabone|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|Podestà|}}
{{ComuniAmminPrec|1943|1943|Giuseppe Pantano||Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|1944|1945|Giuseppe Morreale||Sindaco nominato dal prefetto|}}
{{ComuniAmminPrec|1945|1946|Luigi Alonge|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|Sindaco nominato dal prefetto|}}
{{ComuniAmminPrec|1946|1946|Paolo Diana||[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1946|1946|Luigi Alonge|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|||}}
{{ComuniAmminPrec|1947|1947|Alfonso Vinti|||}}
{{ComuniAmminPrec|1948|1948|Antonino Ragusa|||}}
{{ComuniAmminPrec|1948|1954|Cesare Sessa|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]||}}
{{ComuniAmminPrec|1954|1957|Guido Gueli|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]||}}
{{ComuniAmminPrec|1957|1982|[[Salvatore Di Benedetto]]|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]||}}
{{ComuniAmminPrec|1983|1985|Giannino Lombardo|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]||}}
{{ComuniAmminPrec|1985|1987|[[Salvatore Di Benedetto]]|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]||}}
{{ComuniAmminPrec|1987|1989|Gianfranco Gueli|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]||}}
{{ComuniAmminPrec|1989|1992|Giannino Lombardo|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]-[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]||}}
{{ComuniAmminPrec|1992|1992|Giovanni Iacono Manno|||}}
{{ComuniAmminPrec|1992|1993|Salvatore Giuseppe Iacono|||}}
{{ComuniAmminPrec|1993|1993|Galvano Vincenzo|||}}
{{ComuniAmminPrec|1993|1994|Giovanni Battista Leone||[[commissario straordinario]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1994|1998|Salvatore Tuttolomondo|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|||||}}
{{ComuniAmminPrec|1998|2001|Salvatore Tuttolomondo|[[Democratici di Sinistra|DS]]||}}
{{ComuniAmminPrec|2001|2002|Rosolino Greco||[[commissario straordinario]]|}}
{{ComuniAmminPrec|2002|2007|Antonino Casalicchio|[[centro-destra]]||}}
{{ComuniAmminPrec|2007|2012|Silvio Marcello Maria Cuffaro|[[centro-destra]]||}}
{{ComuniAmminPrec|2012|2014|Giacomo Di Benedetto|[[centro-sinistra]]|}}{{ComuniAmminPrec|2014|2014|Antonio Parrinello||commissario straordinario|}}
{{ComuniAmminPrec|2014|2015|Lucio Guarino||commissario straordinario|}}
{{ComuniAmminPrec|2015|2020|Silvio Marcello Maria Cuffaro|[[lista civica]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|2020|''in carica''|Silvio Marcello Maria Cuffaro|[[lista civica]]|Sindaco|<ref>[http://www.comune.raffadali.ag.it/public/sindaci.asp Comune di Raffadali - Lista Sindaci]</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Raffadali fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali:
* [[gruppo di azione locale]] "Sicani"<ref>{{cita web|url=https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8964|titolo=Dati del Gal "Sicani"|accesso=15 aprile 2021}}</ref>,
* [[regione agraria]] n. 3 (Colline del Platani)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=8 luglio 2011}}</ref>,
== Sport ==
È presente un circolo di [[tennis]] ("ASD Tennis club Raffadali"), fondato nel 1995.
È inoltre presente un gruppo di appassionati di [[enduro]] che nel 2012 hanno costituito l'A.S.D. Enduristi del Platani - Black Wolf<ref>{{cita web|url=http://www.enduristi.it|titolo=Sito Enduristi del Platani - Black Wolf|accesso=19 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080515143247/http://www.enduristi.it/|dataarchivio=15 maggio 2008}}</ref> iscritta al [[CONI]]<ref>{{cita web|url=http://www.coni.it/index.php?option=com_societasportiveconi&view=societasportiveconi&Itemid=566&tipoOrganismo=0&siglaOrganismo=0®ione=&siglaProvincia=&numeroIscrizione=174631&codice_affiliazione=&denominazione=&codice_fiscale=&ricercaSocieta=Avvia+ricerca|titolo=Iscrizione al CONI|accesso=19 gennaio 2013}}</ref> e all'AICS (Associazione Italiana Cultura Sport).
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* {{Cita libro|editore= Salvatore Di Marzo Editore
|cognome= Amico
|nome= Vito
|titolo= ''Dizionario topografico della Sicilia di Vito Amico'', tradotto dal latino ed annotato da Gioacchino Di Marzo, volume secondo
|città= Palermo
|cid= Amico
|accesso=14 settembre 2020
|data= 1856
|url=https://books.google.it/books?id=WVTEXPJCZewC&printsec=frontcover&dq=dizionario+topografico+depla+sicilia+volume+2&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwigtLmE6YjsAhWPDewKHSrNAuIQ6AEwAHoECAQQAQ#v=onepage&q=dizionario%20topografico%20depla%20sicilia%20volume%202&f=false
|sbn=CSA0103084
}}
*{{cita libro|Domenico|Cufaro|Non imbalsamate padre Spoto|1989|La Bottega di Hefesto|Palermo|cid=Cufaro 1989|sbn=PAL0003969}}
*{{cita libro|Domenico|Cufaro|Feste religiose a Raffadali|2010|Agrigento|cid=Cufaro}}
*{{cita libro|autore=Salvatore Di Benedetto|titolo=Vecchio paese|data=1984|editore=Italo-Latino-Americana Palma editrice|città=Palermo|}}
* {{Cita libro|editore= apud Ioannem Matthaeum Maidam et Franciscum Carraram
|lingua= la
|cognome= Fazello
|nome= Tommaso
|titolo= De rebus Siculis decades duae, nunc primum in lucem editae. His accessit totius operis index locupletissimus
|città= Palermo
|cid= Fazello
|accesso=11 settembre 2020
|data= 1558
|url= https://books.google.it/books?id=yjKR8S0NmMgC&printsec=frontcover&hl
}}
*{{Cita libro|editore= appresso Domenico, & Gio. Battista Guerra fratelli
|cognome= Fazello
|nome= Tommaso
|titolo= Le due deche dell'historia di Sicilia ... tradotte dal Latino in lingua Toscana da Remigio Fiorentino
|città= Venezia
|cid= Fazello
|accesso=11 settembre 2020
|data= 1573
|url= https://books.google.it/books?id=G2VTAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl
}}
*{{Cita libro|editore=
|cognome= Guerreri
|nome= Lorenzo
|titolo= Da Eraclea Minoa a Cattolica. La Civiltà Minoica nella Valle dei Platani
|città=
|cid= Guerreri
|accesso=13 settembre 2020
|data=
|url= https://books.google.it/books?id=GcHdDwAAQBAJ&pg=PA93&dq=Raffadali&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjO6tCPoObrAhUhlosKHbR6B9oQ6AEwAXoECAAQAQ#v=onepage&q=Raffadali&f=false
}}
*{{cita libro|Vincenzo|Librici Alfio|Raffadali: aspetti geo-socioeconomici|1986|Pezzini|cid=Librici Alfio|sbn= NAP0030008}}
*{{cita libro|Antonino|Marrone|Repertorio della feudalità siciliana (1282-1390)|2006|Associazione Mediterranea|cid=Marrone|sbn=IEI0251192}}
*{{cita libro|titolo=Arte e civiltà della Sicilia antica, vol.II|autore=Biagio Pace|data=1938|città=Milano-Genova-Roma-Napoli|editore=Società anonima editrice Dante Alighieri|cid=Pace|url= https://books.google.it/books?id=qd0_AAAAYAAJ&pg=PA147&dq=rilievo+con+offerte+delle+vestali+delle+vestali+museo+di+palermo+pii+fratres&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwiRzduGlN_rAhWN_aQKHa_kBJIQ6AEwAHoECAQQAQ#v=onepage&q=rilievo%20con%20offerte%20delle%20vestali%20delle%20vestali%20museo%20di%20palermo%20pii%20fratres&f=false}}
* {{Cita libro|editore= Mondadori
|cognome= Pirandello
|nome= Luigi
|titolo= Opere di Luigi Pirandello: Novelle per un anno, vol. I
|città=
|cid= Pirandello
|accesso=12 ottobre 2020
|data= 1958
|url= https://books.google.it/books?id=tD4IAQAAMAAJ&q=novelle+per+in+anno+raffadali&dq=novelle+per+in+anno+raffadali&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjf2ov8u6_sAhUF3qQKHVMdD0QQ6AEwA3oECAQQAg
}}
* {{Cita libro|editore= <<L’ERMA>> di BRETSCHNEIDER
|lingua= it
|cognome= Rizzo
|nome= Maria Serena
|titolo= L’insediamento medievale nella valle del Platani
|città= Roma
|cid= Rizzo
|accesso=12 settembre 2020
|data= 2004
|url= https://books.google.it/books?id=-l5joJ5Uw9IC&printsec=frontcover&dq=l%27insediamento+medievale+nella+valle+del+platani&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjh5YfEpePrAhXBsKQKHQyuDHgQ6AEwAHoECAAQAQ#v=onepage&q=l'insediamento%20medievale%20nella%20valle%20del%20platani&f=false
|sbn=BVE0388925
}}
== Voci correlate ==
* [[Solfara Arciprete]]
* [[Solfara Guarnì]]
* ''[[La banda Sacco]]''
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*
{{Raffadali}}
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Raffadali| ]]
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