Caracciolo: differenze tra le versioni

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{{nd}}
{{Nota disambigua|descrizione=altri significati di Caracciolo|titolo=[[Caracciolo (disambigua)]]}}
{{Casata
La famiglia '''Caracciolo''', originaria di [[Napoli]], è una delle più importanti famiglie nobiliari della storia d'[[Italia]].
|cognome = Caracciolo
|stemma = Stemma della famiglia Caracciolo 1.svg
|motto =
|blasonatura = ''Bandato di rosso e d'oro, al capo d'azzurro pieno.''
|stato = {{simbolo|Bandera de Nápoles - Trastámara.svg}} [[Regno di Napoli]]<br />{{tutto attaccato|{{simbolo|Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1816).svg}} [[Regno delle Due Sicilie]]}}<br />{{simbolo|Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]<br />{{ITA}}
|casataderivazione =
|titoli = * {{tutto attaccato|[[Principe del Sacro Romano Impero]]}}
* [[Principe]] di [[Avellino]]
* Principe di [[Castagneto (Cava de' Tirreni)|Castagneto]]
* Principe di [[Cellamare]]
* Principe di [[Forino]]
* Principe di [[Marano di Napoli|Marano]]
* Principe di [[Melissano]]
* Principe di [[Ripa Teatina|Ripa]]
* Principe di [[San Buono|Santobuono]]
* Principe di [[Scanno]]
* Principe di [[Spinoso]]
* Principe di [[Torchiarolo]]
* Principe di [[Torella dei Lombardi|Torella]]
* Principe di Torre dell'Isola
* Principe di [[Villamaina]]
* [[Duca]] di [[Airola]]
* Duca di [[Atripalda]]
* Duca di [[Barrea]]
* Duca di [[Belcastro]]
* Duca di [[Bernalda]]
* Duca di [[Casamassima]]
* Duca di [[Castel di Sangro]]
* Duca di Castelluccio
* Duca di Gesso
* Duca di [[Girifalco]]
* Duca di [[Laurino]]
* Duca di [[Martina Franca|Martina]]
* Duca di Melito
* Duca di [[Montesardo]]
* Duca di [[Frattaminore|Pomigliano d'Atella]]
* Duca di Resigano
* Duca di [[San Vito Chietino|San Vito]]
* Duca di Sant'Elia
* Duca di [[Minturno|Traetto]]
* Duca di [[Vietri sul Mare|Vietri]]
* [[Marchese]] di [[Alfedena]]
* Marchese di [[Amorosi]]
* Marchese di [[Barisciano]]
* Marchese di [[Castellaneta]]
* Marchese di [[Cervinara]]
* Marchese di [[Gioiosa Ionica|Gioiosa]]
* Marchese di [[Guardia Perticara]]
* Marchese di [[Laterza (Italia)|Laterza]]
* Marchese di [[Mesoraca]]
* Marchese di [[San Marco dei Cavoti]]
* Marchese di San Severino
* Marchese di [[Santeramo in Colle|Santeramo]]
* Marchese di [[Taviano]]
* Conte di [[Buccino]]
* [[Conte]] di Castelrosso
* Conte di [[Melissano]]
* Conte di [[Nicastro]]
* Conte di [[Noicattaro|Noja]]
* Conte di [[Serino]]
* Conte di [[Trivento]]
* [[Conte palatino]]
* [[Barone]] di [[Scontrone]]
* Barone di [[Villetta Barrea]]
* [[Signore (titolo nobiliare)|Signore]] di [[Accettura]]
* Signore di [[Gorgoglione]]
* Signore di [[Maida]]
* [[Patrizio (titolo)|Patrizio]] [[Regno di Napoli|Napolitano]]
|fondatore = Teodoro Caracciolo
|ultimosovrano =
|attualecapo =
|datafondazione = [[X secolo]]
|dataestinzione =
|datadeposizione =
|etnia = [[Italiani|italiana]]
|ramicadetti = * Caracciolo Rossi
* Caracciolo Pisquizi
* Caracciolo del Sole
* Giudice
* [[Carafa]]
* Di Napoli<ref name="Candida Gonzaga">{{Cita|Candida Gonzaga (1875)|vol. 6, pp. 121-123}}.</ref>
}}
[[File:Cronologia della famiglia Caracciola 1605 012.tif|thumb|upright|Stemma dell'intera famiglia tratto dalla ''Cronologia della famiglia Caracciola'' di [[Francesco De Pietri]], [[1605]]<ref name="pietri">Francesco De Pietri, ''Cronologia della famiglia Caracciola'', ms. Biblioteca Nazionale di Napoli, XVIII B.58, [[1605]].</ref>]]
La '''Casata dei Caracciolo''' è una famiglia [[Nobiltà|nobile]] [[italia]]na di origine [[Napoli|napoletana]], attestata sin dal [[X secolo]] e considerata tra le più antiche e influenti del [[Regno di Napoli]]. Ha dato origine a numerosi rami, come quelle dei ''Caracciolo del Sole'', ''Rossi'', ''Pisquizi'', ''di Brienza'', ''di Castagneto'' e ''di San Vito'', che ricoprirono per secoli incarichi civili, militari ed ecclesiastici, sia nel [[Regno di Napoli]] sia presso le corti europee, inclusi la [[Spagna]] e il [[Sacro Romano Impero]].
 
Tra i suoi membri si annoverano [[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]], ammiraglio e patriota della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]], [[Marino Caracciolo]], cardinale e governatore del [[Ducato di Milano]] per conto di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]], e, in epoca contemporanea, [[Marella Agnelli|Marella Caracciolo di Castagneto]], mecenate e promotrice culturale, e [[Lucio Caracciolo]], editorialista e analista geopolitico<ref>{{Cita|Treccani.it}}</ref><ref name="galasso">Giuseppe Galasso, ''Nobiltà e popolo nella Napoli moderna'', Torino, Einaudi, 1972.</ref><ref name="candida">Berardo Candida Gonzaga, ''Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d’Italia'', Napoli, 1875.</ref>.
La sua origine risale al [[X secolo]], con il capostipite Teodoro Caracciolo (nei documenti ''Caraziolus''), di cui possediamo solo notizie di archivio: fu seppellito insieme con la moglie Urania nella chiesa oggi nota come [[Santa Maria Assunta dei Caracciolo]] a Napoli. In un documento datato [[20 marzo]] [[976]], con cui sua figlia Teodonanda fa una donazione al [[Monastero di san Sergio e Bacco]], si parla di lui come già morto.
 
== Storia ==
Ai tempi del [[Ducato di Napoli]] la famiglia godette di grande nobiltà nel ''Seggio di Capuana'' di [[Capua]], benficiando di speciali privilegi concessi dal duca [[Sergio VII di Napoli|Sergio VII]]. La famiglia si divise poi in numerose linee, tra cui le cosiddette ''Linee antiche'' (Caracciolo Canella, Caracciolo Ugot, Caracciolo Viola, Caracciolo Ciccola), quindi nelle linee ''Del sole'', ''Bianchi'', ''Rossi'', ''Pisquizi'', e numerose sottolinee.
=== Origini ===
La famiglia Caracciolo è documentata a partire dal [[X secolo]] nell'ambito del [[Ducato di Napoli]], durante una fase di autonomia formale rispetto al potere centrale bizantino e prima dell'espansione normanna. L'origine del casato è stata successivamente oggetto di elaborazioni genealogiche leggendarie, che ne attribuiscono l'ascendenza all'imperatore [[Niceforo II Foca]], ma la fonte più antica attendibile è costituita da un atto datato 20 marzo [[976]], nel quale è attestata Teodonanda, figlia di Teodoro Caracciolo, autrice di una donazione al [[monastero dei Santi Sergio e Bacco]]<ref name="pietri" /><ref>G. Di Costanzo, ''Storia del Regno di Napoli'', Napoli, [[1823]], p. 119.</ref>.
 
Teodoro, menzionato nel documento con la forma latinizzata ''Theodorus Caracziolus'', è indicato come sepolto insieme alla moglie Urania nella [[Duomo di Napoli|cattedrale di Santa Maria Assunta]], elemento che suggerisce l'appartenenza della famiglia a un ceto aristocratico urbano già strutturato e integrato nelle gerarchie ecclesiastiche locali<ref name="del Balzo">Carlo de Lellis, ''Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli'', Napoli, Horatio Salviani, [[1663]], vol. I, pp. 201–210.</ref>.
La linea dei '''Caracciolo Rossi''' ebbe come capostipite [[Riccardo Caracciolo|Riccardo]], figlio di Landolfo, vissuto agli inizi del XII secolo.
 
Nel medesimo contesto, i Caracciolo risultano tra le famiglie patrizie incluse nel [[Seggio di Capuana]], uno dei [[Sedili di Napoli]] che costituivano il sistema di rappresentanza della nobiltà cittadina. Tali organismi esercitavano funzioni amministrative, fiscali e giudiziarie in collaborazione con le autorità ducali e successivamente con quelle regie<ref name="maione">Giuseppe Maione, ''Aristocrazia e potere nel Regno di Napoli. Le famiglie patrizie nei Sedili (X–XVIII secolo)'', Roma, ISIME, [[2008]].</ref>. Il riconoscimento di privilegi specifici da parte del duca [[Sergio VII di Napoli]], ultimo sovrano locale prima della conquista normanna, consolidò la posizione della famiglia all'interno della struttura politica e istituzionale della città<ref>F. Russo, ''Napoli bizantina'', Napoli, [[1955]], p. 42.</ref>.
La linea dei '''Caracciolo Pisquizi''' ebbe come capostipite [[Filippo Caracciolo|Filippo]], anch'egli figlio di Landolfo.<br/>
Dai Caracciolo Pisquizi nacque il ramo dei '''Caracciolo del Sole'''.
 
=== XII secolo ===
Dopo la soppressione dei [[Sedili di Napoli|Sedili]] nel [[1806]] il casato fu ascritto al [[Libro d'oro della nobiltà italiana (registro ufficiale)|Libro d'oro della nobiltà italiana]].
Nel [[XII secolo]], la casata si ramificò a partire dai discendenti di Landolfo Caracciolo. Due suoi figli furono alla base di altrettante linee dinastiche: Riccardo, capostipite dei cosiddetti ''Caracciolo Rossi'', e Filippo, da cui derivarono i ''Caracciolo Pisquizi'', da cui a loro volta si svilupparono i rami dei ''Caracciolo del Sole'' e ''di Pisciotta''. La nomenclatura rifletteva i colori araldici o i territori controllati, e queste differenziazioni erano già riconoscibili negli atti feudali e notarili dell'epoca<ref name="candida2">Berardo Candida Gonzaga, ''Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d’Italia'', Napoli, Stabilimento tipografico del Vaglio, 1875, vol. II, pp. 34–55.</ref>.
 
I membri della famiglia consolidarono la propria presenza nei territori interni del Regno, in particolare in [[Campania]], [[Lucania]] e [[Calabria]]. Non mancò il coinvolgimento negli ambienti ecclesiastici, con membri che entrarono nei capitoli delle cattedrali e in vari monasteri benedettini, integrandosi nella rete del potere spirituale e temporale.
La grande potenza della famiglia fa sì che gran parte delle tormentate vicende del [[regno di Napoli]] vedano protagonisti membri della famiglia, talvolta anche su fronti contrapposti.
 
=== XIII-XIV secolo ===
Altri noti rappresentanti della famiglia:<ref> [http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Rossi.htm Famiglia Caracciolo] </ref>
Nel corso del [[Duecento]] e del [[Trecento]], la famiglia Caracciolo risulta integrata nelle strutture amministrative e feudali del Regno, durante la transizione dal dominio svevo alla monarchia angioina. L'inserimento nella corte degli [[Angioini]] è documentato attraverso l'attribuzione di castellanie, contee e incarichi di natura civile e militare, che contribuirono alla progressiva espansione della casata nei territori dell'[[Italia meridionale]]<ref name="maione" />.
 
In questo periodo si consolidarono alcune linee interne al casato, individuate nelle fonti come ''Caracciolo Canella'', ''Caracciolo Ugot'', ''Caracciolo Viola'' e ''Caracciolo Ciccola''<ref name="candida" />. Tali rami sono attestati nei registri fiscali, giudiziari e feudali, e riflettono l'articolazione progressiva della famiglia all'interno del patriziato e dell'amministrazione locale.
* [[Galeazzo Caracciolo]], marchese di [[Vico del Gargano|Vico]], fu inviato da re [[Alfonso d'Aragona]] alla riconquista delle terre occupate dai Turchi. Il [[10 agosto]] [[1481]] al comando della sua flotta conquistò la città di [[Otranto]], liberandola dagli uomini di [[Maometto II]].
 
Tra i membri documentati si distingue [[Riccardo Caracciolo]], appartenente al ramo dei ''Caracciolo Rossi'', che fu cavaliere dell'[[Ordine di Malta]] e, nel [[1383]], fu nominato Gran Maestro da [[Urbano VI]], durante il [[Grande Scisma d'Occidente]]. La sua nomina avvenne in opposizione al maestro insediato a [[Rodi]], riconosciuto dalla parte avignonese. Riccardo operò principalmente da [[Roma]] e fu coinvolto in attività diplomatiche legate al sostegno pontificio, mantenendo il titolo fino alla morte avvenuta nel [[1395]]<ref>H. J. A. Sire, ''The Knights of Malta'', Yale University Press, [[1994]], pp. 78–80.</ref>.
* [[Ferrante Caracciolo]] scrisse uno dei primi resoconti della [[battaglia di Lepanto]]: ''I commentarii delle guerre fatte co' turchi da don Giovanni d'Austria, dopo che venne in Italia, scritti da Ferrante Caracciolo conte di Biccari'' (Firenze, 1581).
 
=== XV secolo ===
* [[San Francesco Caracciolo]], figlio di Ferrante, fu un altro famoso esponente del casato.
Durante il [[XV secolo]], la famiglia Caracciolo consolidò ulteriormente la propria posizione all'interno della nobiltà del [[Regno di Napoli]], in particolare durante il periodo della monarchia aragonese<ref name="galasso2">Giuseppe Galasso, ''Nobiltà e popolo nella Napoli moderna'', Torino, Einaudi, 1972, pp. 85–103.</ref>. Alcuni membri assunsero incarichi centrali nell'amministrazione del Regno e furono coinvolti nei principali eventi politici del tempo.
 
Tra le figure di rilievo è documentato [[Giovanni Tommaso Caracciolo]], appartenente al ramo ''del Sole'', che ricoprì la carica di [[Gran Siniscalco del Regno di Napoli]], una delle più alte funzioni dell'apparato amministrativo. Risulta coinvolto nella [[congiura dei baroni]] del [[1485]], un conflitto tra la corona e l'alta nobiltà feudale. Nonostante l'accusa di cospirazione contro [[Ferdinando I di Napoli]], riuscì a evitare la confisca dei beni e mantenne parte delle proprie prerogative, come emerge dalle fonti coeve<ref>A. Cutolo, ''Il Re di Napoli'', Milano, Mondadori, [[1970]], vol. II, p. 311.</ref>.
* [[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]], ammiraglio della [[Repubblica partenopea]], fu costretto dalle circostanze a recitare un ruolo ambiguo negli sconvolgimenti del suo tempo; la sua impiccagione come ribelle, eseguita dall'ammiraglio [[Horatio Nelson|Nelson]], ebbe grande risonanza all'epoca, e ne fece una delle figure di maggior importanza nel prosieguo del [[Risorgimento]].
 
=== XVI secolo ===
* [[Giuseppe Caracciolo]], 9° principe di Torella (1839-1920), fu sindaco di Napoli dal 1889 al 1891.
Nel [[Cinquecento]], la famiglia Caracciolo risulta ampiamente inserita nelle strutture politico-amministrative del [[Vicereame di Napoli]], retto dalla [[Corona di Spagna]]. Diversi esponenti assunsero incarichi diplomatici, ecclesiastici e giudiziari in ambito sia locale sia imperiale, a testimonianza della progressiva proiezione sovraregionale della casata.
 
Tra i membri più noti figura [[Marino Caracciolo]] (1468-1538), appartenente al ramo dei ''Caracciolo di Melfi''. Fu nominato nunzio apostolico da [[Leone X]] e svolse missioni diplomatiche presso la corte imperiale di [[Carlo V del Sacro Romano Impero]]. In seguito fu designato governatore del [[Ducato di Milano]], dove esercitò funzioni di rappresentanza e amministrazione per conto della monarchia asburgica. Creato cardinale nel [[1535]], concluse la carriera ecclesiastica e diplomatica a [[Roma]]<ref>G. Moroni, ''Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica'', vol. 10, Venezia, [[1841]], pp. 132–134.</ref>.
==Note==
 
<references />
Durante lo stesso periodo, altri membri della famiglia ricoprirono cariche episcopali in sedi del Mezzogiorno italiano. Tra questi, [[Ascanio Caracciolo]] fu arcivescovo di [[Cosenza]] e attuatore delle direttive del [[Concilio di Trento]] a livello locale. La presenza di membri del casato nei capitoli cattedrali e nei centri monastici è attestata in numerose diocesi del Regno<ref name="candida" />.
 
L'espansione patrimoniale proseguì attraverso l'acquisizione e la conferma di titoli nobiliari, tra cui quelli di marchese, conte e barone, concessi o rinnovati dalla monarchia spagnola in favore di diversi rami della famiglia<ref name="galasso" />. I Caracciolo risultano attivi in [[Campania]], [[Basilicata]], [[Calabria]], [[Abruzzo]] e [[Molise]], dove gestivano numerosi feudi e giurisdizioni civili e criminali.
 
=== XVII secolo ===
Nel corso del [[XVII secolo]], la casata mantenne una posizione di rilievo all’interno dell'aristocrazia del [[Regno di Napoli]], sotto la dominazione della [[monarchia spagnola]]. La documentazione dell'epoca attesta la presenza di esponenti del casato in incarichi vicereali, amministrativi e diplomatici, in linea con l'orientamento filoasburgico di numerose famiglie nobili meridionali.
 
[[Francesco Caracciolo di Brienza]] ricoprì la carica di viceré in [[Sicilia]] e successivamente a [[Valencia]], in territorio spagnolo. Le fonti archivistiche lo segnalano impegnato nella gestione delle finanze locali in un contesto segnato da difficoltà fiscali e tensioni con la popolazione urbana e rurale<ref>Archivio di Stato di Napoli, fondo ''Viceré'', vol. 48, doc. 172.</ref>.
 
Un altro esponente di primo piano fu [[Nicola Caracciolo di San Vito]], al quale, per servizi resi in ambito civile e militare, fu conferito il titolo di [[principe del Sacro Romano Impero]] e l'ammissione all'[[Ordine del Toson d'oro]], una delle massime onorificenze della monarchia asburgica<ref name="candida" />. Tali riconoscimenti contribuirono al rafforzamento dei rapporti tra il ramo pugliese della famiglia e la corte imperiale di [[Vienna]].
 
La partecipazione della famiglia agli organi consultivi del governo vicereale, tra cui il [[Consiglio Collaterale]] e la [[Camera della Sommaria]], è attestata in modo continuativo nel corso del secolo, indicando un'integrazione strutturale della casata nei meccanismi decisionali del Regno<ref name="maione" />.
 
=== XVIII secolo ===
Nel [[XVIII secolo]], la famiglia Caracciolo continuò a ricoprire incarichi ecclesiastici e civili nel contesto del [[Regno di Napoli]], durante il passaggio dalla dominazione spagnola alla monarchia borbonica. La continuità nell'esercizio di funzioni pubbliche e religiose si riflette nella presenza di membri del casato in sedi vescovili e in organi amministrativi regionali.
 
Tra le figure più documentate figura [[Filippo Caracciolo]], vescovo di [[Aversa]] dal [[1702]] al [[1728]], che promosse riforme in ambito educativo, assistenziale e pastorale, in linea con le direttive del [[giuseppinismo]] e con le tendenze riformatrici in ambito ecclesiale dell'epoca<ref>F. Sacco, ''Memorie ecclesiastiche della diocesi di Aversa'', Napoli, [[1740]], p. 203.</ref>.
 
Il casato mantenne inoltre un ruolo significativo nella gestione dei propri feudi e dei patrimoni immobiliari. Alcuni rami, tra cui quello dei ''Caracciolo di Santobono'', ottennero o consolidarono titoli nobiliari, come quello di ''[[Duca di San Vito]]'', conferito da sovrani borbonici o riconfermato con diplomi di rinnovazione<ref name="del Balzo" />. Le alleanze matrimoniali con famiglie di pari rango, come i [[Capece Minutolo]] e i [[Gonzaga]], contribuirono alla conservazione dello status nobiliare e all'inserimento dei Caracciolo nelle reti dinastiche dell'aristocrazia meridionale.
 
=== XIX secolo ===
La partecipazione della famiglia ai processi politici e militari del [[XIX secolo]] è attestata da numerosi episodi documentati, tra cui emerge in particolare il coinvolgimento diretto di alcuni suoi membri nei principali eventi della storia del [[Regno di Napoli]] e della successiva fase unitaria.
 
[[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]] (1752-1799), ufficiale della [[marina borbonica]], aderì alla [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] assumendo il comando della flotta repubblicana. Catturato al termine del conflitto e sottoposto a un procedimento giudiziario irregolare, fu condannato a morte ed eseguito per impiccagione per ordine di [[Horatio Nelson]], in un contesto di restaurazione monarchica sostenuta dalla [[prima coalizione antifrancese]]<ref>H. Acton, ''The Bourbons of Naples'', London, Methuen, [[1956]], pp. 438–445.</ref>.
 
Negli anni successivi, diversi rami del casato continuarono a esercitare funzioni pubbliche e a partecipare alla vita politica del [[Regno delle Due Sicilie]]. Tra questi si distingue [[Giuseppe Caracciolo di Forino]] (1805-1881), il quale, già attivo nel quadro amministrativo borbonico, fu nominato [[senatore del Regno d'Italia]] con decreto reale nel [[1861]], all'indomani dell'[[Unità d'Italia]].<ref>[https://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/All/72F5DB62C964D35CC125646F0059D594 Scheda biografica di Giuseppe Caracciolo di Forino], ''Senato del Regno''</ref>.
 
La casata figura tra le casate iscritte al ''[[Libro d'oro della nobiltà italiana]]'' a partire dal [[1869]], in seguito al censimento nobiliare avviato dallo Stato italiano per il riconoscimento delle dignità preunitarie<ref name="galasso" />. La varietà di posizioni politiche assunte dai diversi rami in questa fase riflette le trasformazioni in atto nel tessuto aristocratico italiano tra [[Restaurazione]], [[Risorgimento]] e Stato unitario.
 
=== Epoca recente ===
L'impegno in ambito politico e istituzionale proseguì anche durante il [[XX secolo]], con esponenti della famiglia attivi nella fase della transizione democratica italiana. [[Filippo Caracciolo di Castagneto]] (1903-1965), appartenente al ramo di [[Castagneto Carducci|Castagneto]], fu esponente del [[Partito d'Azione]] e prese parte alla [[Resistenza italiana]]. Dopo la liberazione, ricoprì l'incarico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo guidato da [[Alcide De Gasperi]] nel [[1945]], contribuendo alla riorganizzazione delle istituzioni statali nel contesto del dopoguerra<ref>R. Rossanda, ''Memorie'', Torino, Einaudi, [[2005]], pp. 112–115.</ref>. Un'altra figura di rilievo appartenente al ramo dei ''Caracciolo di Castagneto'' fu [[Marella Agnelli|Marella Caracciolo di Castagneto]] (1927-2019), nota per la sua attività nel campo delle arti e della cultura. Sposò [[Gianni Agnelli]], presidente della [[FIAT]], e fu mecenate, collezionista e promotrice di iniziative editoriali e artistiche. Il suo contributo all'estetica del secondo dopoguerra italiano, anche attraverso la fondazione [[Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli]], è stato oggetto di riconoscimenti nazionali e internazionali<ref>R. Bracco, ''Marella Agnelli. L’ultimo cigno'', Milano, Rizzoli, [[2004]].</ref>.
 
Attraverso il matrimonio tra un esponente della famiglia e [[Marguerite Caetani]], il casato si legò alla storica dinastia romana dei [[Caetani]]. Marguerite, di origine statunitense, fu promotrice di iniziative editoriali e culturali tra cui la rivista letteraria ''[[Botteghe Oscure]]'', attiva tra [[1948]] e [[1960]], e considerata tra le principali pubblicazioni letterarie europee del secondo dopoguerra.
 
In epoca recente, [[Lucio Caracciolo]] si è distinto come editorialista e analista geopolitica. Collabora con la rivista ''[[Limes (rivista)|Limes]]'' e con altre testate italiane, occupandosi di relazioni internazionali e studi strategici.
 
== Armoriale ==
<gallery perrow="4" caption="Varianti dello stemma">
File:Caracciolopisquizisannitico.png|Stemma della linea dei Caracciolo Pisquizi:<br />''D'oro al leone rampante d'azzurro, con la coda contro rivoltata, armato e lampassato di rosso.''
File:Caracciolodelsolesannitico.png|Stemma della linea dei Caracciolo del Sole:<br />''Di rosso al sole d'oro, caricato di un leone d'azzurro con la coda rivolta nel di dentro, lampassato e armato di rosso.''
File:DINAPOLICARACCIOLOSICILIASANNITICO.png|Stemma della linea dei Di Napoli:<br />''D'azzurro al leone d'oro, sormontato dal motto VIRO CONSTANTI di nero in fascia, con due stelle d'oro e un giglio dello stesso posti nel capo 2 e 1.''
File:Stemma della famiglia Caracciolo 2.svg|Stemma della linea dei Caracciolo Rossi: ''Bandato d'oro e di rosso al capo d'azzurro pieno. Bordura d'argento caricata del motto POR BIEN VER di lettere maiuscole di nero in alto e da un paio di occhiali al naturale in punta.''
</gallery>
 
== Ramificazioni ==
{{vedi anche|Tavole genealogiche della famiglia Caracciolo}}
 
== Principi di Avellino (1589-1932) ==
Il titolo di ''Principe di Avellino'' venne conferito a Marino I Caracciolo, duca di Atripalda, da [[Filippo II di Spagna]] nel [[1589]]. La dignità principesca fu detenuta in successione diretta da dieci generazioni, fino all'estinzione della linea nel [[1932]].
 
* Marino I Caracciolo (†1591), I principe di Avellino;
* Camillo Caracciolo (1563–1617), II principe di Avellino, figlio del precedente;
* Marino II Caracciolo (1587–1630), III principe di Avellino, figlio del precedente;
* [[Francesco Marino I Caracciolo]] (1631–1674), IV principe di Avellino, figlio del precedente;
* [[Marino III Caracciolo, V principe di Avellino|Marino III Caracciolo]] (1668–1720), V principe di Avellino, figlio del precedente;
* Francesco Marino II Caracciolo (1688–1727), VI principe di Avellino, figlio del precedente;
* Marino Francesco I Caracciolo (1714–1781), VII principe di Avellino, figlio del precedente;
* Giovanni Caracciolo (1741–1800), IX principe di Avellino, figlio del precedente;
* Francesco Marino IV Caracciolo (1804–1870), XI principe di Avellino, nipote del precedente;
* Marino IV Caracciolo (1838–1901), XII principe di Avellino, figlio del precedente;
* Francesco Caracciolo (1860–1932), XIII e ultimo principe di Avellino, figlio del precedente.
 
== Principi di Torchiarolo (1726-''attuale'') ==
Il titolo di ''Principe del Sacro Romano Impero con predicato di Torchiarolo'' venne concesso ad [[Ambrogio Caracciolo, I principe di Torchiarolo|Ambrogio Caracciolo]] nel [[1726]] da [[Carlo VI d'Asburgo]]. Il titolo è tuttora rivendicato dalla linea maschile del ramo di Torchiarolo.
 
* [[Ambrogio Caracciolo, I principe di Torchiarolo]] (1699–1746), I principe di Torchiarolo;
* Luigi Caracciolo (1734–1756), II principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Ambrogio Caracciolo (1755–1818), III principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Luigi Caracciolo (1782–1853), IV principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Giovanni Caracciolo (1814–1886), V principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Luigi Caracciolo (1852–1917), VI principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Sergianni Caracciolo (1889–1939), VII principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Francesco Caracciolo (1899–1940), VIII principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Marcello Caracciolo (1903–1985), IX principe di Torchiarolo, fratello del precedente;
* Francesco Caracciolo (1944–1992), X principe di Torchiarolo, figlio del precedente;
* Sergianni Caracciolo (1949–2024), XI principe di Torchiarolo, fratello del precedente;
* Federico Caracciolo (n. 1979), XII principe di Torchiarolo, figlio dell'XI principe.
 
== Duchi di San Vito (1645-1845) ==
Il titolo di ''Duca di San Vito'' fu riconosciuto alla linea dei Caracciolo di Torrecuso nel corso del [[XVII secolo]], probabilmente a partire da Lucio Caracciolo, discendente del marchese Lelio. La linea è documentata per sette generazioni fino all'inizio del [[XIX secolo]].
 
* Lucio Caracciolo (1585–1656), I duca di San Vito;
* Lelio Caracciolo (1625–1685), II duca di San Vito, figlio del precedente;
* Lucio Caracciolo (1655–1742), III duca di San Vito, figlio del precedente;
* Niccolò Maria Caracciolo (1725–1802), IV duca di San Vito, figlio del precedente;
* Emanuele Maria Caracciolo (1765–1816), V duca di San Vito, figlio del precedente;
* Lelio Caracciolo (1767–1837), VI duca di San Vito, fratello del precedente;
* Nicola Caracciolo (1799–1845), VII e ultimo duca di San Vito, figlio del precedente.
 
== Duchi di Girifalco (1624-1812) ==
Il titolo di ''Duca di Girifalco'' fu istituito da [[Filippo IV di Spagna]] nel 1624 a favore di Virginia Ravaschieri Fieschi, baronessa di Girifalco; passò in seguito ai Caracciolo per successione matrimoniale, assicurando la casata nei secoli seguenti.
 
* Virginia Ravaschieri Fieschi (1624–1634), I duchessa di Girifalco;
* [[Fabrizio Caracciolo, duca di Girifalco|Fabrizio Caracciolo]] (1634–1683), II duca di Girifalco, figlio della precedente;
* Nicola Maria Caracciolo (1683–1736), III duca di Girifalco, figlio del precedente;
* Gennaro Maria Caracciolo (1736–1766), IV duca di Girifalco, figlio del precedente;
* Margherita Caracciolo (1766–1802), V duchessa di Girifalco, figlia del precedente;
* Anna Maria Piccolomini d'Aragona (1802–1812), VI e ultima duchessa di Girifalco, figlia della precedente.
 
== Duchi di Vietri e Casamassima (1857-''attuale'') ==
Il titolo di ''Duca di Vietri e Casamassima'' fu riconosciuto da [[Ferdinando II delle Due Sicilie]] a Domenico Caracciolo con decreto del 10 giugno 1857. Il ramo è tuttora attivo e include anche il titolo di ''Principe di Crucoli''.
 
* Domenico Caracciolo (1829–1917), VIII duca di Vietri e VII di Casamassima, figlio di Francesco Saverio;
* Ferdinando Caracciolo (1866–1927), IX duca di Vietri e VIII di Casamassima, figlio del precedente;
* Domenico Caracciolo (1898–1954), X duca di Vietri e V duca di Casamassima, figlio del precedente;
* Luigi Caracciolo (1900–1966), XI duca di Vietri e VI di Casamassima, fratello del precedente;
* Ferdinando Caracciolo (1929–1996), XII duca di Vietri e VII di Casamassima, figlio del precedente;
* Lorenzo Domenico Caracciolo (n. 1968), XIII duca di Vietri e VIII di Casamassima, figlio del precedente.
L'erede presuntivo al titolo ducale è Gennaro Caracciolo (n. 1971), fratello del detentore attuale.
 
== Duchi di Martina Franca (1507-1901) ==
Il titolo di ''Duca di Martina Franca'' fu istituito nel 1507 per Petracone Caracciolo, già conte di Buccino e Gran Cancelliere del Regno di Napoli. La dignità fu detenuta in linea maschile continua dai Caracciolo del ramo Pisquizi fino all'abolizione della feudalità nel Regno di Napoli nel 1806; successivamente il titolo continuò come predicato nominale in ambito familiare fino all'estinzione della casata.
 
* [[Petracone Caracciolo]] (†1522), I duca di Martina Franca e conte di Buccino;
* Giambattista Caracciolo (†1523), II duca di Martina Franca e II conte di Buccino, figlio del precedente;
* Petracone Caracciolo (†1576), III duca di Martina Franca e III conte di Buccino, figlio del precedente;
* Giambattista Caracciolo (1530–1583), IV duca di Martina Franca e IV conte di Buccino, figlio del precedente;
* Francesco Caracciolo (1613–1655), V duca di Martina Franca e V conte di Buccino, figlio del VI duca;
* [[Petracone V Caracciolo]] (circa 1640–1704), VIII duca di Martina Franca e VIII conte di Buccino, figlio del precedente;
* Francesco Maria Caracciolo (1674–1752), IX duca di Martina Franca e IX conte di Buccino, figlio del precedente;
* Petracone Caracciolo (1703–1771), X duca di Martina Franca e X conte di Buccino, figlio del precedente;
* Francesco Caracciolo (1734–1794), XI duca di Martina Franca e XI conte di Buccino, figlio del precedente;
* Petracone Caracciolo (1756–1796), XII duca di Martina Franca e XII conte di Buccino, figlio del precedente;
* Placido Caracciolo (1785–1815), XIII duca di Martina Franca, figlio del precedente, divenne titolare nominale dopo il 1806;
* Placido Caracciolo (1829–1891), XIV duca di Martina Franca (titolo onorifico), figlio del precedente;
* Nicola Caracciolo (1827–1901), XV e ultimo duca di Martina Franca, fratello del precedente.
 
== Principi di Forino (1609-1996) e Duchi di Belcastro (1645-1996) ==
Il titolo di ''Principe di Forino'' fu concesso a Don Ottavio Caracciolo nel [[1609]] e quello di ''Duca di Belcastro'' venne acquisito dal ramo cadetto dei Caracciolo per via ereditaria nel corso del [[XVII secolo]]. A partire dalla seconda metà del secolo, i due titoli furono detenuti contestualmente dagli stessi membri, costituendo una linea nobiliare tra le più longeve del Mezzogiorno. La titolarità effettiva dei feudi terminò con l'abolizione della feudalità nel [[1806]], ma i titoli furono mantenuti in forma onorifica fino al [[XX secolo]].
 
* Don Ottavio Caracciolo (†1614), I principe di Forino;
* Don Fabio Caracciolo (1575–1619), II principe di Forino, figlio del precedente;
* Don Ottavio Caracciolo (1606–1634), III principe di Forino, figlio del precedente;
* Don Fabio Caracciolo (1627–1637), IV principe di Forino, figlio del precedente;
* Don Francesco Caracciolo (1630–1688), V principe di Forino e II duca di Belcastro, fratello del precedente, ereditò il titolo ducale alla morte senza eredi diretti di [[Petracone V Caracciolo]], I duca di Belcastro;
* Don Ottavio Caracciolo (1651–1719), VI principe di Forino e III duca di Belcastro, figlio del precedente;
* Don Nicola Maria Caracciolo (1652–1722), VII principe di Forino e IV duca di Belcastro, fratello del precedente;
* Don Gennaro Caracciolo (1716–1777), VIII principe di Forino e V duca di Belcastro, figlio del precedente;
* Don Ottavio Caracciolo (1802–1855), IX principe di Forino e VI duca di Belcastro, pronipote del precedente;
* Don Agostino Caracciolo (1804–1860), X principe di Forino e VII duca di Belcastro, fratello del precedente;
* Don Gennaro Caracciolo (1832–1888), XI principe di Forino e VIII duca di Belcastro, figlio del precedente;
* Don Nicola Caracciolo (1867–1945), XII principe di Forino e IX duca di Belcastro, figlio del precedente;
* Don Gennaro Caracciolo (1890–1966), XIII principe di Forino e X duca di Belcastro, figlio del precedente;
* Don Francesco Caracciolo (1924–?), XIV principe di Forino e XI duca di Belcastro, figlio del precedente;
* Don Alfonso Caracciolo (1925–1996), XV principe di Forino e XII duca di Belcastro, fratello del precedente.
 
== Principi di Torella (1639-''attuale'') ==
Il titolo di ''Principe di Torella'' fu istituito nel 1639, dopo che Domizio Caracciolo acquistò il feudo di Torella nel 1550 e ricevette il titolo comitale da [[Filippo II di Spagna]] nel 1560. Il titolo principesco fu riconosciuto al ramo dei Caracciolo discendente dai principi di Avellino.
 
* Giuseppe Caracciolo (1613–1670), I principe di Torella, discendente diretto dei principi di Avellino;
* Marino Caracciolo (†1696), II principe di Torella, figlio del precedente;
* Giuseppe Caracciolo (1657–1712), III principe di Torella, figlio del precedente;
* Antonio Carmine Caracciolo (1692–1740), IV principe di Torella, figlio del precedente;
* Domenico Caracciolo (1696–1759), V principe di Torella, fratello del precedente;
* Giuseppe Caracciolo (1747–1808), VI principe di Torella, nipote del precedente;
* Giuseppe Caracciolo (1787–1857), VII principe di Torella, nipote del precedente;
* Nicola Maria Caracciolo (1807–1884), VIII principe di Torella, figlio del precedente;
* Giuseppe Caracciolo (1839–1910), IX principe di Torella, figlio del precedente;
* Nicola Caracciolo (1888–1974), X principe di Torella, figlio del precedente;
* Giuseppe Caracciolo (n. 1941), XI principe di Torella, figlio del precedente.
 
== Duchi di Soreto e Marchesi di Arena (1687-1849) ==
Il feudo di Soreto con il titolo ducale fu assegnato nel 1687 a Girolamo Caracciolo. Nel 1699 ottenne anche il titolo di ''Marchese di Arena''. La linea si estinse formalmente nel XIX secolo.
 
* Girolamo Caracciolo (1654–1733), I duca di Soreto e I marchese di Arena;
* Fabrizio Caracciolo (1696–1769), II duca di Soreto e II marchese di Arena, figlio del precedente;
* Tristano Caracciolo (1725–1790), III duca di Soreto e III marchese di Arena, figlio del precedente;
* Pasquale Caracciolo (1779–1849), IV duca di Soreto e IV marchese di Arena, figlio del precedente.
 
== Duchi di Airola (1609-1775) ==
Il titolo di ''Duca di Airola'' fu concesso all’inizio del XVII secolo a un ramo cadetto dei Caracciolo originario della zona di Benevento. La linea si estinse entro il XVIII secolo.
 
* Pietro Caracciolo († 1635), I duca di Airola;
* Carlo Caracciolo (1600–1680), II duca di Airola, figlio del precedente;
* Alessandro Caracciolo (1630–1705), III duca di Airola, figlio del precedente;
* Alfonso Caracciolo (1660–1740), IV duca di Airola, figlio del precedente;
* Francesco Caracciolo (1690–1775), V e ultimo duca di Airola, figlio del precedente.
 
== Membri principali ==
[[File:Ritratto in Armatura del Duca Sergianni Caracciolo.jpg|thumb|upright|[[Sergianni Caracciolo]], [[principe]] di [[Capua]], [[Connestabile|gran connestabile]] e [[Siniscalco|gran siniscalco]] del [[Regno di Napoli]], amante della regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II d'Angiò-Durazzo]]]]
Tra i più noti membri della famiglia si annoverano<ref>{{Cita|Palizzolo Gravina (1875)|''passim''}}.</ref>:
* Antonio Caracciolo (1340-1389), [[ciambellano]], 2º [[conte]] di [[Gerace]] e [[barone]] di [[Anoia (Italia)|Anoia]], [[Grotteria]] e [[San Giorgio Morgeto|San Giorgio]], fondatore di [[Cinquefrondi]] intorno al 1370;
* [[Sergianni Caracciolo]] (1372-1432), [[condottiero]], [[Connestabile|gran connestabile]] e [[Siniscalco|gran siniscalco]] del [[Regno di Napoli]] e [[principe]] di [[Capua]], noto per essere stato l'amante della regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II d'Angiò-Durazzo]];
* [[Galeazzo Caracciolo]], [[marchese]] di [[Vico del Gargano|Vico]], inviato dal re [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante d'Aragona]] alla riconquista dei feudi occupati dai [[Impero ottomano|Turchi]]. Il 10 agosto 1481, al comando della sua flotta, riconquistò [[Otranto]], liberandola dai soldati di [[Maometto II]];
* [[File:Grandearmecaracciolo.png|miniatura]][[Antonio Caracciolo (vescovo)|Antonio Caracciolo]] (1515-1570), [[vescovo]] originario di [[Melfi]] ed attivo in [[Francia]] presso la corte dei [[Dinastia Valois-Angoulême|Valois]], morto esule dopo una condanna per eresia;
* [[Niccolò Caracciolo]], vescovo di [[Catania]], presidente del [[Regno di Sicilia]] nel 1558;
* [[Ferrante Caracciolo, I duca di Airola|Ferrante Caracciolo]], [[duca]] di [[Airola]], noto per aver composto nel 1581 ''I commentarii delle gverre fatte co' Turchi da d. Giovanni d'Avstria dopo che venne in Italia'', ampio resoconto sulla [[battaglia di Lepanto]];
* [[Francesco Caracciolo (santo)|San Francesco Caracciolo]] (1563-1608), figlio di Ferrante, altro famoso esponente della casata;
* [[Fabrizio Caracciolo, duca di Girifalco|Fabrizio Caracciolo]] (1607-1683), duca di [[Girifalco]], comandante del [[Gran Quartiere di Pizzofalcone|presidio militare di Pizzofalcone]], reggente della [[Gran Corte della Vicaria]] e consigliere del [[Sacro regio consiglio|Sacro Regio Consiglio]];
* Carlo Di Napoli (1700-1758), figlio di Nicolò ed Elisabetta, entrambi di cognome Di Napoli, sposò Maria Vanni, da cui ebbe Elisabetta, morta in giovane età, e Rosalia. È noto per aver composto l'opera ''Concordia tra i diritti demaniali e baronali'', ampio trattato sui diritti feudali<ref>{{Cita|Fallico (1991)|in ''DBI''}}.</ref>;
* [[Domenico Caracciolo]], marchese di [[Villamaina]], [[viceré di Sicilia]] nel 1781;
* [[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]] (1752-1799), [[ammiraglio]] della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Partenopea]], costretto dalle circostanze a recitare un ruolo ambiguo negli sconvolgimenti del suo tempo; la sua impiccagione come ribelle, eseguita dall'ammiraglio [[Horatio Nelson]], ebbe grande risonanza all'epoca e ne fece una delle figure di maggior importanza nel prosieguo del [[Risorgimento]];
* [[Lucio Caracciolo (generale)|Lucio Caracciolo]] (1771-1836), [[generale]], appartenente al ramo dei duchi di [[San Vito Chietino|San Vito]] della linea dei Caracciolo Rossi;
* Giuseppe Caracciolo (1839-1920), 9º principe di [[Torella dei Lombardi|Torella]], [[Sindaci di Napoli|sindaco di Napoli]] dal 1889 al 1891;
* [[Carlo Caracciolo]] (1925-2008), [[Editoria|editore]] e fondatore del quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'';
* [[Marella Agnelli|Marella Caracciolo]] (1927-2019), [[Collezionismo d'arte|collezionista d'arte]], nota per essere stata la moglie di [[Gianni Agnelli]].
 
== Alleanze matrimoniali ==
La casata Caracciolo contrasse matrimoni con le famiglie [[D'Aquino (famiglia)|d'Aquino]], [[Aragona (famiglia)|Aragona]], [[d'Avalos]], Berlinghieri, [[Borbone delle Due Sicilie]], [[Borbone di Parma]], [[Borbone di Spagna]], [[Borghese (famiglia)|Borghese]], [[Carafa]], [[Colonna (famiglia)|Colonna]], [[Ferrero-Fieschi]], [[Gonzaga]], [[Orsini]], [[Pignatelli (famiglia)|Pignatelli]] e [[Ruffo di Calabria|Ruffo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.collegio-araldico.it/libro-doro/|titolo=Il Libro d'oro della Nobiltà Italiana}}</ref>.
 
== Dimore ==
[[File:Palazzo Caracciolo Avellino.jpg|thumb|Palazzo Caracciolo di [[Avellino]], una delle dimore possedute dalla famiglia]]
Di seguito è riportato un elenco non completo delle dimore abitate dalla famiglia Caracciolo:
* Castello Caracciolo, [[Andrano]];
* Castello Caracciolo, [[Palagianello]];
* Castello di [[Cervinara]];
* Palazzo Caracciolo, [[Avellino]];
* Palazzo ducale, [[Atripalda]]
* [[Palazzo Caracciolo di Avellino]], [[Napoli]];
* [[Palazzo Caracciolo di Brienza]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Brienza a Santa Lucia]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Forino]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Girifalco]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Melissano]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Oppido]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Roccaromana]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di San Teodoro]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di San Vito]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Sant'Eramo]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Santobuono]], Napoli;
* [[Palazzo Caracciolo di Torella]], Napoli;
* [[Palazzo Cioffi|Palazzo Cioffi Caracciolo]], Napoli;
* Palazzo Ducale, [[Martina Franca]];
* Palazzo Ducale, [[Mottola]];
* [[Palazzo Giordano (Napoli)|Palazzo Giordano]], Napoli;
* Palazzo Marchesale, [[Santeramo in Colle]];
* [[Villa Caracciolo di Forino]], [[San Giorgio a Cremano]];
* [[Villa Roccaromana]], Napoli.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia|autore=Berardo Candida Gonzaga|wkautore=Berardo Candida Gonzaga|editore=Arnaldo Forni Editore|città=Bologna|anno=1875|volume=vol. 3 e 6|ISBN=no|cid=Candida Gonzaga (1875)}}
* {{DBI|nome=Carlo Di Napoli|nomeurl=carlo-di-napoli|autore=Grazia Fallico|anno=1991|volume=40|cid=Fallico (1991)}}
* {{Cita libro|titolo=Il blasone in Sicilia, ossia Raccolta araldica|autore=Vincenzo Palizzolo Gravina|wkautore=Vincenzo Palizzolo Gravina|url=https://archive.org/details/ilblasoneinsicil00pali/page/n3/mode/2up|editore=Visconti & Huber|città=Palermo|anno=1875|ISBN=no|cid=Palizzolo Gravina (1875)}}
 
== Voci correlate ==
* [[Cappella Caracciolo del Sole]]
*[[Chiesa di San Gennaro a Sedil Capuano]]
* [[Cappella Caracciolo (disambigua)di Vico]]
* [[Chiesa di San Giovanni a Carbonara]]
* [[Chiesa di San Gennaro a Sedil Capuano]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sui}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Rossi.htm Famiglia Caracciolo-Rossi]
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Rossi.htm|titolo=Caracciolo Rossi|cid=Nobili-napoletani.it1}}
* [http://www.famiglia-nobile.com/links.asp?CatId=460], [http://www.cittadicapua.it/personaggi/famiglie.htm] Pagine web sulla famiglia Caracciolo
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Pisquizi.htm|titolo=Caracciolo Pisquizi|cid=Nobili-napoletani.it2}}
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Sole.htm|titolo=Caracciolo del Sole|cid=Nobili-napoletani.it3}}
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Giudice-Caracciolo.htm|titolo=Caracciolo Giudice|cid=Nobili-napoletani.it4}}
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Martina.htm|titolo=Caracciolo di Martina|cid=Nobili-napoletani.it5}}
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Miranda.htm|titolo=Caracciolo di Miranda|cid=Nobili-napoletani.it6}}
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Oppido.htm|titolo=Caracciolo di Oppido|cid=Nobili-napoletani.it7}}
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-Pettoranello.htm|titolo=Caracciolo di Pettoranello del Molise|cid=Nobili-napoletani.it8}}
* {{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Caracciolo-S-Eramo.htm|titolo=Caracciolo di Sant'Eramo|cid=Nobili-napoletani.it9}}
 
{{Portale|Storiastoria di famiglia}}
 
[[Categoria:Caracciolo| ]]