Carlo I di Borgogna: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|nome = Carlo I di Borgogna<br/> detto "il Temerario"
|immagine = Charles the Bold 1460.jpg
|legenda = Carlo intorno al [[1460]], con indosso l'[[Ordine del Toson d'oro]], dipinto da [[Rogier van der Weyden]]
|stemma = Coat of Arms of Charles the Bold, Duke of Burgundy.svg
|titolo = [[Duchi di Borgogna|Duca di Borgogna]]
|sottotitolo =
|regno =
|inizio regno = 15 giugno [[1467]]
|fine regno = 5 gennaio [[1477]]
|incoronazione =
|investitura =
|titolo1 = [[Duchi di Gheldria|Duca di Gheldria]]
|inizio regno1 = 23 febbraio [[1473]]
|fine regno1 = 5 gennaio [[1477]]
|predecessore1 = [[Arnoldo di Egmond]]
|successore1 = [[Adolfo di Egmond]]
|predecessore = [[Filippo III di Borgogna|Filippo il Buono]]
|erede =
|successore = [[Maria di Borgogna]]
|nome completo =
|trattamento =
|onorificenze =
|altrititoli = [[Duchi del Brabante|Duca di Lorena e del Brabante]]<br/>[[Sovrani del Lussemburgo|Duca di Lussemburgo]]<br/>[[Conti della Franca Contea di Borgogna|Conte Palatino di Borgogna]]<br/>[[Conte d'Artois]]<br/>[[Conte di Fiandra]]<br/>[[Conti d'Olanda|Conte d'Olanda]] e [[Contea di Zelanda|Zelanda]]<br/>[[Contea di Hainaut|Conte di Hainaut]]<br/>[[Contea di Namur|Marchese di Namur]]
|data di nascita = 10 novembre [[1433]]
|luogo di nascita = [[Digione]]
|data di morte = {{Calcola età3|1477|1|5|1433|11|10}}
|luogo di morte = [[Nancy]]
|sepoltura =
|luogo di sepoltura =
|casa reale = [[Valois-Borgogna]]
|dinastia =
|padre = [[Filippo III di Borgogna|Filippo il Buono]]
|madre = [[Isabella d'Aviz (1397-1471)|Isabella del Portogallo]]
|consorte =
|consortedi =
|coniuge 1 = [[Caterina di Valois (1428-1446)|Caterina di Francia]]
|coniuge 2 = [[Isabella di Borbone]]
|coniuge 3 = [[Margherita di York]]
|coniuge 4 =
|coniuge 5 =
|figli = [[Maria di Borgogna|Maria]]
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
|motto reale =
|firma =
}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = detto
|ForzaOrdinamento = Carlo 01 di Borgogna
|Sesso = M
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|GiornoMeseMorte = 5 gennaio
|AnnoMorte = 1477
|Epoca = 1400
|Attività = nobile
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = battezzato '''Carlo Martino''' fu conte
}}
Il soprannome di Temerario, di chiara influenza romantica, si accompagnò ad ulteriori appellativi attribuitigli dai suoi contemporanei, come ''Grande Leone'', ''Guerriero'', ''Terribile'', ecc.
Uomo di eccezionale coraggio, molto istruito, intelligente, attivo e appassionato di [[musica]] e di [[Torneo medievale|tornei]], dotato di un vero genio politico, fu tuttavia noto ai più per il suo carattere violento, impulsivo ed in genere propenso all'uso della forza.
== Origine ==
{{Valois-Borgogna}}
Carlo era il quinto figlio maschio e l'unico sopravvissuto del [[Duchi di Borgogna|duca di Borgogna]] [[Filippo III di Borgogna|Filippo il buono]], e di [[Isabella d'Aviz (1397-1471)|Isabella del Portogallo]] ([[1397]] - 17 dicembre [[1471]]), figlia del re del [[Portogallo]], [[Giovanni I del Portogallo|Giovanni I]] e di [[Filippa di Lancaster (1360-1415)|Filippa di Lancaster]], anch'ella capetingia<ref>[[Filippa di Lancaster (1360-1415)|Filippa di Lancaster]] era la nipote di [[Edoardo III d'Inghilterra]], che era figlio di [[Isabella di Francia]], figlia di [[Filippo IV di Francia|Filippo IV il Bello]].</ref>. Era membro, per ramo cadetto (conosciuto come terza dinastia di Borgogna), della dinastia capetingia dei [[Valois]], allora regnante in [[Francia]]. Fu Governatore Generale dell'Ordine di S. Giorgio di Borgogna.
== Biografia ==
[[File:charles le temeraire.jpg|thumb|left|Carlo il Temerario]]
A Carlo, pur essendo il terzogenito, alla nascita ([[1433]])
* Antonio ([[1430]] †[[1432]]) conte di Charolais,
* Giuseppe ([[1432]] †[[1432]]) conte di Charolais.
Carlo I sposò il
Nel [[1452]]
Il
Nel [[1457]] ebbe uno scontro con il padre per il suo comportamento ostile verso la Francia. Nel [[1463]] [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]], dopo la richiesta dei territori e delle città borgognone sulla [[Somme (fiume)|Somme]]<ref>La restituzione dei territori e delle città sulla [[Somme (fiume)|Somme]] era prevista nel [[Trattato di Arras (1435)|trattato di Arras]],
{{vedi anche|Lega del bene pubblico}}
Con la successiva pace di [[Saint-Maur-des-Fossés]] (1465) i territori e le città sulla [[Somme (fiume)|Somme]] tornarono alla Borgogna, Liegi fu pacificata<ref>Le rivolte di [[Liegi]] e [[Dinant]] (che dipendeva dal [[Principato vescovile di Liegi]]) contro il principe-vescovo [[Luigi di Borbone (
== La rivalità con la Francia ==
{{vedi anche|Guerra delle due rose}}
Carlo, alla morte del padre, Filippo III il Buono, il (15 giugno [[1467]]), divenne duca di [[Borgogna]]. I suoi rapporti con il [[Sovrani di Francia|re di Francia]] [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]] furono pessimi; Luigi voleva vendicarsi di Carlo per la sconfitta subita. Dopo aver vinto il duca di Bretagna, Luigi si rivolse contro Carlo, e prima di arrivare a un combattimento, gli propose di incontrarlo<ref>[[Luigi XI di Francia|Luigi XI]] era convinto di essere intellettivamente superiore a Carlo e quindi di poterlo facilmente guadagnare alla sua causa. Pare che di Carlo abbia detto: «È un uomo di scarso valore e di poco senno, arrogante e irascibile; ''è una bestia''»</ref>.
L'incontro avvenne in ottobre a [[Péronne (Somme)|Péronne]], ma siccome vi erano presenti molti alleati di Carlo, nemici di Luigi, questi non ottenne nulla dal Temerario e, mentre si apprestava a lasciare la sede dell'incontro, arrivò la notizia che gli abitanti di Liegi avevano riaperto le ostilità e che, istigati dagli emissari di Luigi, avevano massacrato il vescovo e il governatore posto dal duca. In tal contesto, Luigi XI, bloccato nel castello in cui era ospitato, dovette accettare il trattato di [[Péronne (Somme)|Péronne]] ([[1468]]), in base al quale le Fiandre avrebbero avuto una giurisdizione indipendente da Parigi, e Luigi avrebbe aiutato Carlo a punire gli abitanti di Liegi.
Carlo
Carlo, nel ([[1472]]), cercò di estendere i propri domini in Francia, mettendo la città di [[Beauvais]] sotto assedio, ma inaspettatamente subì un rovescio che fu dovuto a [[Jeanne Hachette]]<ref>Jeanne Laisné ou Fourquet, poi detta Hachette (1454-?), era un'abitante diciottenne di [[Beauvais]], che, durante l'assedio di Carlo il Temerario, era difesa da pochi uomini. Jeanne, vedendo i borgognoni che stavano scalando le mura con le scale, armata di una scure si avventò contro la prima scala appoggiata alle mura, dando in questo modo l'esempio alle altre donne che la seguirono sugli spalti, per rifornire gli uomini di armi ed intervenire esse
== Il sogno di uno stato borgognone ==
Dopo la violazione del trattato di
Purtroppo per Carlo, Luigi XI fece in modo che l'imperatore Federico III non gli riconoscesse mai il titolo di re. Al re d'Inghilterra Edoardo IV, dopo che quest'ultimo, nel [[1475]], era sbarcato a Calais, per invadere la Francia, Luigi versò 75.000 corone, più la promessa di altre 50.000 corone annue, nonché il fidanzamento della figlia di Edoardo, [[Elisabetta di York]] col [[Delfino (onorificenza)|delfino di Francia]], [[Carlo VIII di Francia|Carlo]]. In questo modo ottenne la pace. Infine riuscì a convincere i cantoni svizzeri<ref>La trattativa di [[Luigi XI di Francia]] coi cantoni svizzeri fu lenta (nel [[1470]] ci fu un trattato di neutralità tra Luigi e i cantoni, poi, nel [[1471]] Luigi donò ad ogni cantone la somma di 3.000 libbre), ma, nel [[1473]], arrivò a soluzione con la pace dei cantoni con [[Sigismondo d'Austria|Sigismondo del Tirolo]].</ref> a fare la pace col loro mortale nemico, [[Sigismondo d'Austria|Sigismondo del Tirolo]] e a concentrarsi contro Carlo di Borgogna, mentre Sigismondo fu convinto da Luigi ad accettare l'indipendenza dei cantoni offrendogli una pensione annua. Infine Luigi ad uno ad uno punì tutti quei vassalli che avevano sostenuto Carlo e fece loro giurare che non si sarebbero mai più alleati con lui.[[File:Jeanne Hachette Dubray 2007 06 17.jpg|thumb|L'eroina [[Jeanne Hachette]], sulla piazza del municipio di [[Beauvais]]. Scultura di [[Gabriel-Vital Dubray]] ([[XIX secolo|XIX sec.]])]]
== I rapporti privilegiati con l'Italia ==
All'inizio del regno di [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]], la triplice alleanza italiana tra il [[Ducato di Milano]], la [[Repubblica di Firenze]] e il [[Regno di Napoli]], permise all'influenza della [[Francia medievale|Francia]] di crescere nella penisola, poiché Milano e Firenze erano alleate di lunga data di Luigi. Per rimediare a ciò, Carlo allargò la sfera di influenza della [[Borgogna]] in Italia fino a farla impallidire in quella francese. La prima alleanza borgognona con un sovrano italiano fu con il re [[Ferdinando I di Napoli]], un sovrano ammirato sia da Carlo che da Luigi.
[[File:SOAOTO - Folio 074R.jpg|miniatura|395x395px|[[Ferdinando I di Napoli|Ferrante I di Napoli]], con le vesti cerimoniali dell'[[Ordine del Toson d'oro]], 1473]]
Ferdinando era il bastardo legittimato di [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I]], e il Papa non riconobbe la sua pretesa al trono. Nel frattempo, [[Renato d'Angiò]], il deposto re di Napoli, l'ultimo della dinastia angioina di origine francese, cercava ostinatamente di riconquistare il suo titolo. Nel costante timore di un'invasione da parte di Renato o dei suoi eredi con l'appoggio di [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]], Ferdinando si alleò con Carlo, che lo nominò membro dell[[Ordine del Toson d'oro|'Ordine del Toson d'oro]] nel 1473. Carlo accarezzò costantemente l'idea di far sposare sua figlia, [[Maria di Borgogna|Maria]], al secondogenito di Ferdinando, [[Federico I di Napoli|Federico di Napoli]], che visitò la corte borgognona nel 1469 e nel 1470. Nel 1474, quando la guerra con Luigi XI era all'orizzonte, la partecipazione di Ferdinando dipendeva dal matrimonio di suo figlio con Maria. Carlo accennò alla sua volontà di dare la mano di sua figlia a Federico, e Ferdinando inviò suo figlio in Borgogna il 24 ottobre 1474. Anche se Federico divenne tenente e stretto consigliere militare di Carlo, fallì nella sua missione finale di sposare Maria. Tuttavia l'alleanza tra il Regno di Napoli e il Ducato di [[Borgogna]], permise la diffusione e la fioritura della cultura borgognona, della moda e dell[[Pittura fiamminga|'arte fiamminga]] nell'[[Italia meridionale]] che si andò a fondere con la cultura aragonese e con i lasciti della cultura angioina, dando vita nella seconda metà del quattrocento al [[Rinascimento napoletano|rinascimento meridionale]].
[[Ducato di Milano|Il Ducato di Milano]] era il più importante alleato della Francia nella penisola italiana; Il sovrano di Milano, [[Galeazzo Maria Sforza]], era legato al re di Francia attraverso il suo matrimonio con la nipote di Luigi, Bona di Savoia. Carlo cercò di stringere un'alleanza con Milano. Nel 1470 offrì a Galeazzo l'adesione all'Ordine del Toson d'oro, sulla base di un'alleanza, ma fu respinto. Una volta incluse addirittura Milano in una delle sue liste di alleati, il che provocò le proteste di Galeazzo. Per portare Galeazzo alleato, Carlo mise in giro la voce che volesse conquistare Milano. Le preoccupazioni per una probabile guerra e le pressioni diplomatiche di Carlo per isolare Milano dalla Francia, convinsero Galeazzo a firmare un trattato, il 30 gennaio 1475 a Moncalieri, che formava un'alleanza tra Savoia, Borgogna e Milano. A seguito di questo trattato, furono stabilite relazioni diplomatiche tra i due ducati e Galeazzo inviò [[Giovanni Pietro Panigarola]] come suo inviato in Borgogna.
Le relazioni di Carlo con la [[Repubblica di Venezia]] si basavano sulla sua volontà di lanciare una crociata contro i turchi. Con l'insistenza di Ferdinando di Napoli, il Senato di Venezia accettò un trattato contro il re di Francia il 20 marzo 1472. Da allora in poi, Venezia esortò costantemente Carlo a mantenere la sua parte dell'accordo e a sostenerli nella loro guerra contro gli Ottomani. L'inazione di Carlo portò a un graduale allontanamento da Venezia. Ad esempio, quando volle reclutare tra le sue file il ''condottiero'' veneziano Bartolomeo Colleoni (che avrebbe portato con sé 10.000 uomini d'arme), il governo veneziano non permise a Colleoni di andarsene. Carlo trascorse due anni a negoziare con gli ambasciatori veneziani, ma alla fine non riuscì a convincerli. Nel 1475, l'alleanza tra Venezia e la Borgogna aveva cessato di sembrare una vera e propria unione.
La penisola italiana vide un cambiamento nelle sfere di influenza dopo il Trattato di Moncalieri del 1475. Carlo il Temerario sostituì trionfalmente [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]] come influenza dominante nella politica italiana, con tre delle quattro principali potenze laiche della regione - Milano, Napoli e Venezia - tutte allineate con lui. Solo Firenze rimase un alleato francese, anche se rimasero neutrali nei confronti di Carlo sulla base della loro reciproca alleanza con Venezia. Carlo riuscì ad eliminare ogni possibile sostegno italiano alla Francia, e ora poteva contare sul sostegno dei suoi alleati italiani se fosse scoppiata una guerra con la Francia. Tuttavia, a partire dal 1472, le relazioni con la Francia equivalsero a una tregua, e rimasero tali per il resto del regno di Carlo.
== I rapporti con il Sacro Romano Impero ==
[[File:Karte Haus Burgund 4 EN.png|thumb|I domini di Carlo il Temerario.]]
Con il trattato di [[Saint-Omer (Passo di Calais)|Saint-Omer]] stipulato il 9 maggio [[1469]], il duca d'Austria [[Sigismondo d'Austria|Sigismondo del Tirolo]] cedette<ref>[[Sigismondo d'Austria|Sigismondo del Tirolo]] affidò a Carlo in ipoteca il territorio che aveva dato in pegno ai confederati (gli Svizzeri) e cioè le città di Laufenburg, Rheinfelden, [[Bad Säckingen|Säckingen]] e [[Breisach]], il [[langraviato]] dell'[[Alta Alsazia]] e la contea di [[Ferrette]] in cambio di 50.000 fiorini e la protezione contro i suoi nemici (i confederati).</ref> i territori dell'[[Alsazia]] e dell'[[Alto Reno]]. All'inizio del [[1473]], Carlo conquistò il [[ducato di Gheldria]] e la [[contea di Zutphen]], poi, nell'autunno [[1473]], cercò di ottenere, attraverso un incontro, a [[Treviri]], con l'imperatore, [[Federico III d'Asburgo]] ([[1415]] - [[1493]]), lo statuto di regno indipendente e anche il titolo di [[Re dei Romani]], mentre a Federico III d'Asburgo interessava di dare in sposa a suo figlio [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano d'Asburgo]] ([[1459]] - [[1519]]) la figlia di Carlo, [[Maria di Borgogna]] ([[1457]] -[[1482]]).
Dato che non fu raggiunto alcun accordo, il Temerario, sentendosi
In questo periodo combatté una guerra nel basso [[Reno]] a favore delle signorie di [[Colonia (Germania)|Colonia]] e per questo si attirò una temporanea ostilità da parte dell'imperatore. All'inizio della primavera del [[1475]] l'imperatore Federico III d'Asburgo si riappacificò con Carlo e così ripresero le trattative sul matrimonio tra i loro due primogeniti. Nel novembre dello stesso anno, rispondendo all'attacco del duca [[Renato II di Lorena]], che contava sull'alleato francese, Carlo invase il ducato e, l'11 gennaio [[1476]], si impadronì della sua capitale, [[Nancy]].
== Gli scontri con gli svizzeri, il crepuscolo ==
[[File:
[[File:
I cantoni confederati svizzeri si erano uniti con il duca Sigismondo e con le città dell'Alsazia per realizzare un'unione antiborgognona ed inoltre avevano stretto un'alleanza con il re di Francia, [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]]. A sud [[Canton Berna|Berna]] era in fermento: appoggiata dalla [[Svizzera|confederazione svizzera]], reagì contro la duchessa [[Iolanda di Valois|Iolanda di Savoia]]<ref>Oltre alla duchessa [[Iolanda di Francia|Iolanda di Savoia]], era alleato di Carlo il duca di [[Milano]], [[Galeazzo Maria Sforza]]</ref> conquistando delle piazzeforti nel [[Canton Vaud|Vaud]]. Rispondendo alle invocazioni degli alleati e dei vassalli, il Temerario si preparò a guerreggiare e rispose attaccando [[Berna]] e [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]]. Per la precipitazione, il duca borgognone commise molti errori tattici, tra cui sottovalutare la coesione svizzera, e fu quindi battuto nella [[battaglia di Grandson]] (2 marzo [[1476]])<ref>In seguito alla [[battaglia di Grandson]], [[Renato II di Lorena]] riuscì a riprendersi il suo Ducato di Lorena e a rientrare nella sua capitale, [[Nancy]].</ref> ed in quella di [[battaglia di Morat|Morat]], dove il suo esercito fu annientato (22 giugno 1476).
Raccolte in un nuovo esercito tutte le sue forze che si erano disperse
Tre giorni dopo lo scontro, il corpo del Temerario fu ritrovato al bordo dello stagno di Saint-Jean (sul luogo dell'odierna piazza della Croce di Borgogna, a Nancy), semi divorato dai lupi. Il suo cavallo era caduto al suo fianco. La salma fu [[Esposizione pubblica della salma|esposta]] su un letto funebre nella casa di Giorgio Marqueix, al numero 30 della Gran Via. Al giorno d'oggi
Un adagio svizzero recita: «''Herzog Karl von Burgund verlor bei Grandson das Gut, bei Murten den Mut, bei Nancy das Blut''.»<ref>Laut dem ''Aargauer historischen Taschenbuch'' erstmals bezeugt in einem „alten Holzschnitt“ in der Fassung
''Herzog Carolus verlor vor Elicurth den Muth (1474), vor Granson das Gut (1476), vor Murten den Hut (1476), vor Nancy das Blut.''
Karl Friedrich Wilhelm Wander, '' Deutsches Sprichwörter-Lexikon: Ein Hausschatz für das deutsche Volk'', Brockhaus, 1870, 1143.</ref> In italiano: «''Il conte Carlo di Borgogna perse a Grandson i suoi beni, a Murten il coraggio, a Nancy il sangue''».
Alla notizia della morte di Carlo, Luigi XI ebbe una tale esplosione di gioia che «non sapeva più controllarsi». L'erede di Carlo, [[Maria di Borgogna]], fece appello alla bontà e alla clemenza di Luigi che era suo padrino, ma il re non volle sentire ragioni; la sua volontà di annettere tutti i feudi francesi e non solo, portò ad una guerra contro l'impero.
== Discendenza ==
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Dall'unione con Caterina, non nacquero figli.
Da quella con Isabella nacque una sola figlia, [[Maria di Borgogna|Maria]] ([[1457]]-[[1482]]), futura duchessa di Borgogna, che avrà come consorte, nel [[1477]], l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] ([[1459]]-[[1519]]).
Dall'unione con Margherita
== Ascendenza ==
<div align="center">
{{Ascendenza
|1=Carlo I di Borgogna
|2=[[Filippo III di Borgogna]]
|3=[[Isabella d'Aviz (1397-1471)|Isabella del Portogallo]]
|4=[[Giovanni di Borgogna]]
|5=[[Margherita di Baviera]]
|6=[[Giovanni I del Portogallo]]
|7=[[Filippa di Lancaster (1360-1415)|Filippa di Lancaster]]
|8=[[Filippo II di Borgogna]]
|9=[[Margherita III di Fiandra]]
|10=[[Alberto I di Baviera]]
|11=[[Margherita di Brieg]]
|12=[[Pietro I del Portogallo]]
|13=Teresa Lourenço
|14=[[Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster]]
|15=[[Bianca di Lancaster (1345-1369)|Bianca di Lancaster]]
|16=[[Giovanni II di Francia]]
|17=[[Bona di Lussemburgo]]
|18=[[Luigi II di Fiandra]]
|19=[[Margherita di Brabante, contessa di Fiandra|Margherita di Brabante]]
|20=[[Ludovico il Bavaro]]
|21=[[Margherita II di Hainaut]]
|22=[[Ludovico I il Giusto]]
|23=Agnese di Głogów-Żagań
|24=[[Alfonso IV del Portogallo]]
|25=[[Beatrice di Castiglia (1293-1359)|Beatrice di Castiglia]]
|26=Lourenço Martins
|27=Sancha Martins
|28=[[Edoardo III d'Inghilterra]]
|29=[[Filippa di Hainaut]]
|30=[[Enrico Plantageneto, I duca di Lancaster|Enrico Plantageneto]]
|31=[[Isabella di Beaumont]]
}}
</div>
== Personalità ==
Il cronista fiammingo [[Georges Chastelain]] restituisce un'immagine del giovane Carlo come di un uomo dotato di qualità: retto, franco, pio, generoso nell'elemosina, fedele alla sposa, familiare e gioioso con i suoi, sempre attento a evitare di procurare la più piccola offesa a chiunque<ref>{{cita|Le Cam, 1992|p. 70}}.</ref>. Era, nei fatti, un uomo dal coraggio eccezionale<ref>{{cita|Le Cam, 1992|p. 93}}.</ref>. Nelle sue memorie, [[Filippo de Commynes|Philippe de Commynes]] testimonia come Carlo si cimentasse con coraggio nei combattimenti tanto da rimanere ferito nella battaglia di Montlhéry nel luglio [[1465]]. Era anche un uomo molto istruito, dotato di una grande capacità operativa<ref>{{cita|Le Cam, 1992|p. 135}}.</ref>. Suonava l'[[arpa]] e compose alcune [[canzone|canzoni]] e [[mottetto|mottetti]]. Fu protettore della [[Scuola di Borgogna|scuola musicale borgognona]] che raggruppava dei compositori che avrebbero poi costituito la famosa [[Scuola franco fiamminga]].
Tuttavia, altri tratti caratteriali si sarebbero sviluppati nel corso del tempo, quando avrebbe dato prova di un carattere violento e impulsivo. Ricorse volentieri all'uso della forza e alla guerra pur di ottenere quello che voleva, ma egli l'amava di per sé. Per [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]], la guerra non era altro che un'attività prosaica, sprovvista di valore intrinseco e destinata a servire le ambizioni politiche, alla quale preferiva piuttosto la via diplomatica. Per Carlo, la guerra andava oltre la caratteristica di semplice mezzo di conquista, per rivestire un valore quasi sacrale, che si arricchiva di tutti i miti rinvenibili nella tradizione pagana e cristiana: si conosce, ad esempio, la sua passione per il più grande dei conquistatori, [[Alessandro Magno]]<ref name="Le Cam, 217"/>.
A tale proposito, lo storico dell'arte [[Aby Warburg]] attribuisce a lui, o a qualcuno della sua cerchia, la commissione dei famosi [[Arazzi di Alessandro Magno|Arazzi di Alessandro]] (seconda metà del XV secolo circa, conservati a [[Genova]], nella [[Villa del Principe]] [[Andrea Doria]]), usciti da un atelier di [[Tournai]], in [[Belgio]]. Si tratta di due capolavori dell'arazzeria [[pittura fiamminga|fiamminga]], nel primo dei quali si narrano le gesta giovanili del [[Regno di Macedonia|macedone]], mentre nel secondo, invece, sono rappresentate le imprese della maturità in Oriente, ai confini dell'[[Impero macedone|impero]]<ref name="engramma">{{Cita pubblicazione | autore-capitolo-nome = Monica | autore-capitolo-cognome = Centanni | wkautore-capitolo = Monica Centanni | url = http://www.engramma.it/eOS2/index.php?id_articolo=1991 | titolo = La stella di Alessandro il Grande | capitolo = Il lungo volo di Alessandro | rivista = [[Engramma (periodico)|Engramma]] | numero = 76 | ISBN = 978-88-98260-21-8 | ISSN = 1826-901X | mese = dicembre | anno = 2009 | accesso = 18 febbraio 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170219094939/http://www.engramma.it/eOS2/index.php?id_articolo=1991 | urlmorto = sì }}</ref>. Il testo letterario d'ispirazione per gli [[Arazzo|arazzi]] è di [[letteratura medievale francese|area letteraria]] [[Borgogna|borgognona]]: per la precisione, la versione del ''[[Romanzo di Alessandro|Roman d'Alexandre]]'' presa a riferimento è quella realizzata, nel [[1440]], dallo scrittore e traduttore [[Jean Wauquelin]], importante figura intellettuale della corte del [[Ducato di Borgogna]].
Secondo l'ipotesi di [[Aby Warburg]], perfino le fattezze di Alessandro riprodurrebbero quello di Carlo il Temerario<ref name="engramma" />. L'iconografia degli arazzi riprende i temi fiabeschi e mitici dell'immaginario medievale su Alessandro, compresa la famosa [[Volo di Alessandro|ascensione al cielo su un carro trainato da grifoni]], o l'[[immersione subacquea]], ma con un rovesciamento di [[paradigma]] interpretativo del significato delle gesta temerarie del macedone, celebrate negli arazzi, laddove molta parte della [[arte medievale|tradizione artistica medievale]] [[Civiltà occidentale|occidentale]] le deprecava, additandole come ''exemplum [[superbia]]e''<ref name="Storia e mito, p. 320">AA.VV., ''Alessandro Magno. Storia e mito'' (a cura di [[Antonino Di Vita]] e Carla Alfano), 1995, p. 320</ref>.
Era noto, altresì, il suo entusiasmo per le [[Crociata|Crociate]] e per la [[Duello|singolar tenzone]]<ref name="Le Cam, 217">{{cita|Le Cam, 1992|p. 217}}.</ref>. Per Carlo, il [[campo di battaglia]] costituiva il perimetro privilegiato in cui poteva dispiegarsi la prodezza individuale, attraverso cui l'uomo poteva trascendere la propria natura, e, a prezzo di sofferenza fisica o morale, acquisire il controllo del proprio corpo e del proprio [[spirito (filosofia)|spirito]]<ref>{{cita|Le Cam, 1992|p. 218}}.</ref>. Philippe de Commynes assicura che il duca di Borgogna, a partire dal [[1472]], diede prova di una ferocia che gli era stata sconosciuta fino ad allora<ref>{{cita|Le Cam, 1992|p. 234}}.</ref>.
Inoltre, divenuto duca di Borgogna, si lasciò sopraffare da quel grande orgoglio denunciato da [[Thomas Basin]]<ref>{{cita|Favier, 2001|p. 727}}.</ref>: «Fu preso da un tale orgoglio che giunse a non risparmiare, stimare, o temere alcuno».
Il suo temperamento intraprendente e temerario traspariva anche dal suo motto: «''Je l'ay emprins''» (''Je l'ai entrepris'', in francese moderno)<ref>[[Jean-Louis Kupper]] e Philippe George, ''Charles le Téméraire, de la violence et du sacré'', Éditions du Perron, giugno 2007, p. 96.</ref>, vale a dire: «''Ho osato''». Adottò questo motto quando la moglie, Isabella di Borbone, lo supplicava di rinunciare ai suoi progetti bellici durante la [[Lega del bene pubblico|Guerra del bene pubblico]]<ref name="Le Cam p87">{{cita|Le Cam, 1992|p. 87}}.</ref><ref>Thomas Basin, ''Histoire de Louis XI'', edita e tradotta da [[Charles Samaran]], Parigi, 1963, tomo 1, p. 69.</ref>.
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine del Toson d'oro
|collegamento_onorificenza=Ordine del Toson d'oro
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Giarrettiera
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine =
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dell'Ermellino
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Ermellino (Napoli)
|motivazione =
|luogo =
}}
== Note ==
Riga 108 ⟶ 222:
[[File:Comtes de bourgogne.gif|650 px|center]]
== Bibliografia ==
* Paul E. Martin, "La confederazione svizzera nel Medioevo", cap. XI, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 423–459.
* R.G.D. Laffan, "L'impero nel XV secolo", cap. VI, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 198–245.
* [[Henri Pirenne]], "I Paesi Bassi", cap. XII, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 411–444.
* C.H. Williams, "Inghilterra: i re della casa di York, 1461-1485", cap. XIV, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 509–545.
* [[Charles Petit-Dutaillis]], "Francia: Luigi XI", cap. XVIII, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 657–695.
== Voci correlate ==
* [[Elenco di conti di Franca Contea]]
* [[Elenco di duchi di Borgogna]]
* [[Conti di Fiandra]]
* [[Storia della Francia]]
* [[Elenco di monarchi francesi]]
* [[Imperatori del Sacro Romano Impero]]
* [[Arazzi di Alessandro Magno]]
* [[Volo di Alessandro]]
*[[Gioiosa Entrata|Gioiosa entrata]]
== Altri progetti ==
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