Ammasso di Alfa Persei: differenze tra le versioni
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{{ Oggetto non stellare
| immagine = Alpha Persei Cluster.png
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| nome = Ammasso di Alfa Persei
| scopritore =
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| epoca = J2000
| costellazione = Perseo
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L
Nonostante la sua grande luminosità, non veniva considerato un "oggetto celeste" a causa della sua grande estensione, ma piuttosto un [[asterismo]]; oggi è noto che si tratta di un gruppo di stelle bianco-azzurre facente parte della [[Cintura di Gould]], le cui componenti hanno un'origine comune e si muovono insieme nello spazio.<ref name="Makarov2006"/>
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==Osservazione==
[[File:Mel20map.png|
L'ammasso di Alfa Persei è un oggetto di notevole splendore, nonché uno degli ammassi aperti più vicini al [[sistema solare]]; si trova nella parte settentrionale della costellazione di Perseo e appare dominato dalla stella [[Mirfak|Mirphak]], {{ST|Alfa|Per}}, una gigante bianco-gialla di [[Magnitudine apparente|magnitudine]] 1,79, che dà pure il nome all'intero oggetto. Le sue componenti principali sono ben distinguibili anche a [[occhio nudo]], essendo di quarta e quinta magnitudine, e formano un ricco addensamento stellare attorno a Mirfak. Anche un piccolo [[binocolo]] come un 7x30 è sufficiente per risolverlo in decine di stelle sino alla magnitudine 8, mentre con un 10x50 le stelle osservabili diventano oltre un centinaio; l'ammasso si presenta di forma allungata in senso nordovest-sudest ed è delimitato dalle stelle {{STL|Delta|Per}} e {{STL|Epsilon|Per}}. Ingrandimenti maggiori sono sconsigliati in quanto si perde la visione d'insieme, a causa della sua notevole estensione; lo strumento ideale per la sua osservazione è pertanto il binocolo, o al più un piccolo [[telescopio]].
Alle [[emisfero boreale|latitudini boreali]] è ben osservabile nel cielo serale nel periodo compreso fra fine agosto fino a tutto marzo e si mostra molto alto nel cielo in particolare nelle notti tardo-autunnali e invernali; grazie alla sua [[declinazione (astronomia)|declinazione]] fortemente settentrionale, appare [[circumpolare]] dalla gran parte delle regioni dell'emisfero nord, fino a una [[latitudine]] di circa 40°N. Dall'[[emisfero australe]], viceversa, la sua osservazione risulta piuttosto penalizzata e può essere visto solo a partire dalle latitudini temperate medio-basse e solo per pochi mesi l'anno.<ref name="uranom">Come si evince da: {{cita libro | cognome= Tirion, Rappaport, Lovi | titolo=Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6°| url= https://archive.org/details/uranometria200000001tiri | editore=Willmann-Bell, inc.| città=Richmond, Virginia, USA | anno=1987 |
==Storia delle osservazioni==
Grazie alla sua grande luminosità, l'ammasso di Alfa Persei deve essere stato probabilmente osservato anche nelle epoche più antiche. Tuttavia, la prima descrizione scientifica dell'oggetto risale alla metà del [[XVII secolo|Seicento]], quando fu catalogato da [[Giovanni Battista Hodierna (astronomo)|Giovanni Battista Hodierna]]; egli lo descrive come un oggetto di natura nebulosa attorno alla stessa Alfa Persei.<ref name="SEDS">{{cita web|url=http://seds.org/messier/xtra/ngc/alphaper.html|titolo=Alpha Persei Moving Cluster, Mel 20|
Il celebre astronomo [[Charles Messier]] decise di non inserire quest'oggetto nel suo ben noto [[Catalogo di Messier|catalogo]], così come fece per altri oggetti particolarmente estesi come le [[Iadi]] o l'[[Mel 111|Ammasso aperto della Chioma]]. Nel [[1910]] venne osservato da [[Arthur Eddington]], che lo descrisse come una brillante [[associazione stellare]] molto dispersa; pochi anni dopo venne per la prima volta inserito in un [[catalogo astronomico]] interamente dedicato agli ammassi aperti: [[Philibert Jacques Melotte]] lo catalogò infatti col numero 20 nel suo famoso [[Catalogo Melotte|catalogo degli ammassi aperti]] pubblicato nel [[1915]].<ref name="SEDS"/>
==Caratteristiche==
{| class="wikitable sortable floatright"
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![[Stella]]
▲|style="background-color:#A1C2CF; color:#FFFFFF "|<center>'''Stelle principali'''<ref name="Makarov2006">{{cita pubblicazione|autore=Makarov, Valeri V.|titolo=Precision Kinematics and Related Parameters of the α Persei Open Cluster|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2006AJ....131.2967M|rivista=The Astronomical Journal|volume=131|numero=6|pagine=2967-2979|anno=2006|mese=giugno|doi=10.1086/503900|accesso=14 agosto 2011}}</ref></center>
![[Magnitudine apparente|Magnitudine<br>apparente]]
▲|<center>'''[[Classificazione stellare|Classe spettrale]]'''</center>
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Dall'analisi dei dati raccolti col [[satellite artificiale|satellite]] [[Hipparcos]] emerge che l'Ammasso di Alfa Persei è composto da almeno 30 stelle di [[classe spettrale]] B, 33 di classe A, 12 di classe F, 2 di classe G e due di classe K; data la relativa giovane età delle sue componenti e l'abbondanza di stelle delle prime classi spettrali, l'ammasso viene considerato un'[[associazione OB]] a tutti gli effetti ed è noto anche con la sigla Perseus OB3.<ref name="deZeeuw1999"/>
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La difficoltà maggiore che si incontra nella determinazione del numero di componenti dell'Ammasso di Alfa Persei è data dalla sua vicinanza a un gran numero di [[corrente stellare|correnti stellari]] e associazioni disperse di età più recente che si concentrano in direzione di Perseo e del Toro, nonché con l'allineamento della sua cinematica con quella delle stelle dell'associazione locale. Secondo i dati di uno studio del 2006, le stelle elencate nel [[Catalogo Tycho-2]] facenti parte dell'Associazione di Alfa Persei sarebbero 139, tutte racchiuse entro un diametro di 26,6 parsec, che alla distanza di 190 parsec equivalgono a un diametro angolare di circa 4°.<ref name="Makarov2006"/>
Fra queste, una trentina risultarono essere [[stella binaria|doppie]] fin dalle analisi approfondite condotte nel 1992;<ref name="Prosser1992">{{cita pubblicazione|autore=Prosser, Charles F.|titolo=Membership of low-mass stars in the open cluster Alpha Persei|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1992AJ....103..488P|rivista=Astronomical Journal|volume=103|
[[File:ESO - Milky Way - Perseus.jpg|
Osservazioni condotte ai [[raggi X]] hanno evidenziato ulteriori differenze rispetto agli ammassi circostanti per quanto riguarda la distribuzione delle stelle con forti emissioni a questa [[lunghezza d'onda]]. Le stelle associate a forti emissioni X, generalmente stelle di massa medio-piccola che presentano una'elevata velocità di rotazione, paiono essere poco concentrate nelle regioni centrali dell'ammasso, mentre la gran parte si concentra nell'alone oltre a 10 parsec di distanza dal centro, probabilmente al di fuori del raggio mareale dell'ammasso stesso; ciò può essere spiegato col fatto che l'ammasso, a causa del fenomeno della [[segregazione di massa]], tende a concentrare le sue stelle più massicce, e quindi con scarse emissioni X, nelle sue regioni centrali. Tuttavia, ciò appare in contrasto con la posizione della stella massiccia {{ST|Alfa|Per}}.<ref name="Makarov2006"/>
Dato che tutti gli ammassi aperti tendono col tempo a disgregarsi a causa dell'interazione col [[mezzo interstellare]] circostante e delle forze di marea presenti nel disco galattico, entro pochi milioni di anni dalla loro formazione alcune stelle vengono gradualmente espulse, confondendosi coi campi stellari circostanti o diventando [[stella fuggitiva|stelle fuggitive]] a seguito di particolari eventi. La ricerca di queste stelle espulse riveste particolare importanza in quanto possono essere datate con estrema facilità e accuratezza. Tuttavia, su 9300 stelle analizzate è stato scoperto soltanto un singolo evento di espulsione; si tratta della [[nana rossa]] GJ 82, probabilmente espulsa dall'ammasso circa 47 milioni di anni fa.<ref name="Makarov2006"/> Si tratta di una stella che presenta forti emissioni nella banda dell'[[H-alfa|
Basandosi sulla tecnica della datazione tramite l'abbondanza del [[litio]] è stata derivata per le stelle dell'ammasso un'età minima di circa 60-65 milioni di anni<ref name="ZapateroOsorio1996">{{cita pubblicazione|autore=Zapatero Osorio, M. R.; Rebolo, R.; Martin, E. L.; Garcia Lopez, R. J.|titolo=Stars approaching the substellar limit in the α Persei open cluster|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1996A&A...305..519Z|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=305|
==Origine==
[[File:BraccioOrioneLocalePerOB2.png|
La storia dell'Ammasso di Alfa Persei riveste una certa importanza nell'evoluzione della nostra regione galattica degli ultimi 50 milioni di anni. Secondo dei modelli cinematici elaborati all'inizio degli [[anni 2000|anni duemila]], circa 50 milioni di anni fa a seguito di un esteso episodio di [[formazione stellare]] si generarono alcune grandi associazioni OB, fra le quali spicca l'estesa Associazione Cassiopeia-Taurus, ormai completamente dissolta; fra queste associazioni erano compresi lo stesso Ammasso di Alfa Persei e l'associazione [[Cepheus OB6]]. L'azione combinata del [[vento stellare]] delle stelle più massicce di queste associazioni e della successiva loro esplosione come [[supernova]]e generò una potente [[Onda d'urto (fluidodinamica)|onda d'urto]] che avrebbe spazzato via ogni residuo gassoso appartenente all'antica [[nube molecolare gigante]] in cui queste stelle si erano originate, accumulandone i resti sul bordo di una
Il gas accumulato iniziò in seguito a collassare in più punti, dando origine a un anello di stelle giovani e brillanti noto come [[Cintura di Gould]], costituito da diverse associazioni OB fra le quali spiccano l'[[Associazione Scorpius-Centaurus]], [[Ammasso di Lambda Orionis|Orion OB2]] e [[Cepheus OB2]].<ref name="Goyette2001"/>
Secondo i dati forniti dal satellite Hipparcos, l'alone dell'Ammasso di Alfa Persei costituirebbe di fatto la regione centrale dell'antica Associazione Cassiopeia-Taurus; le prove di ciò sono state trovate attraverso l'analisi del [[moto proprio]] delle stelle appartenenti alle due associazioni, che avrebbero quindi un'origine e un'età comune. L'Associazione Cas-Tau tuttavia, a differenza del gruppo di Alfa Persei, si è disgregata trasformandosi in una grande [[corrente stellare]]. Sempre secondo i dati dell'Hipparcos, non vi è alcuna relazione fra l'Associazione Cas-Tau e la [[Nube del Toro]], una [[nube molecolare gigante]] situata nei paraggi in cui hanno luogo processi di [[formazione stellare]] generanti stelle di piccola massa.<ref name="deZeeuw1999">{{cita pubblicazione|autore=de Zeeuw, P. T.; Hoogerwerf, R.; de Bruijne, J. H. J.; Brown, A. G. A.; Blaauw, A.|titolo=A HIPPARCOS Census of the Nearby OB Associations|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1999AJ....117..354D|rivista=The Astronomical Journal|volume=117|numero=1|
==Note==
== Bibliografia ==
=== Libri ===
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* {{cita libro | cognome= De Blasi| nome= A. | titolo= Le stelle: nascita, evoluzione e morte| editore= CLUEB| città=
=== Pubblicazioni scientifiche ===
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=== Carte celesti ===
* {{cita web|url=http://www.geocities.jp/toshimi_taki/atlas_85/atlas_85.htm|titolo=Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas|autore=Toshimi Taki|anno=2005|accesso=13 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181105182256/http://www.geocities.jp/toshimi_taki/atlas_85/atlas_85.htm|dataarchivio=5 novembre 2018|urlmorto=sì}} - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
* {{cita libro | cognome= Tirion, Rappaport, Lovi | titolo=Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6°| url= https://archive.org/details/uranometria200000001tiri | editore=Willmann-Bell, inc.| città=Richmond, Virginia, USA | anno=1987 |
* {{cita libro | cognome= Tirion, Sinnott| titolo=Sky Atlas 2000.0 | ed=2 | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge, USA| anno= 1998|
* {{cita libro | cognome= Tirion| titolo=The Cambridge Star Atlas 2000.0 | url= https://archive.org/details/cambridgestaratl00wilt| ed=3 | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge, USA| anno= 2001|
== Voci correlate ==
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*[[Cintura di Gould]]
*[[Oggetti non stellari nella costellazione di Perseo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
{{en}}[https://web.archive.org/web/20110805131428/http://www.seds.org/messier/xtra/ngc/alphaper.html Mel 20 su SEDS]
{{Ammassi più luminosi}}
{{Portale|oggetti del profondo cielo}}
[[Categoria:Ammassi aperti
[[Categoria:Braccio di Orione]]
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