Rafael Arnaiz Barón: differenze tra le versioni

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{{Santo
|nome= San Rafael Arnaiz, [[Cistercensi della stretta osservanza|O. C. S. O.]]
|immagine=Rafael Arnaiz Barón.jpg
|didascalia = Foto di Raffaele Arnaiz
|nato= [[Burgos]], [[9 aprile]] [[1911]]
|note = Mistico
|morto= [[Dueñas (Spagna)|Dueñas]], [[26 aprile]] [[1938]]
|nato= [[Burgos]], [[9 aprile]] [[1911]]
|morto= [[Dueñas (Spagna)|Dueñas]], [[26{{Calcola aprile]] [[età3|1938]]|4|26|1911|4|9}}
|venerato da= Chiesa cattolica
|beatificazione= [[Città del Vaticano]], [[27 settembre]] [[1992]] da [[Papapapa Giovanni Paolo II]]
|canonizzazione= [[Città del Vaticano]], [[11 ottobre]] [[2009]] da [[Papapapa Benedetto XVI]]
|santuario principale= Monastero di Sant'Isidoro a [[Dueñas (Spagna)|Dueñas]]
|ricorrenza= [[26 aprile]]
|patrono di =
}}
{{Bio
|Nome = Rafael
|Cognome = Arnaiz Barón
|PostCognomeVirgola = al secolo '''Rafael Arturo Alvaro José de la Inmaculada Concepción y San Luis Gonzaga Arnaiz Barón''
|ForzaOrdinamento = Rafael Arnaiz Barón
|Sesso = M
|LuogoNascita = Burgos
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|AnnoNascita = 1911
|LuogoMorte = Dueñas
|LuogoMorteLink = Dueñas (Spagna)
|GiornoMeseMorte = 26 aprile
|AnnoMorte = 1938
|Attività = religioso
|Attività2 = santo
|Nazionalità = spagnolo
}}
appartenenteAppartenente all'[[Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza]], è considerato uno dei grandi [[misticismoMisticismo|mistici]] del [[XX secolo]]; la Chiesa cattolica lo venera come [[santo]] e ne celebra la memoria liturgica il [[26 aprile]], anniversario della morte.
 
==Infanzia e adolescenza==
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==Università e vocazione==
Diplomatosi, nel [[1929]] si iscrisse alla facoltà di [[architettura]] a [[Madrid]] e nel tempo libero iniziò a frequentare suo zio materno Leopoldo, [[duca]] di [[Maqueda]] e la moglie, nella loro tenuta di Petrosillo, non lontano da [[ÁvilaAvila]]. Questi incontri rafforzarono la sua profonda formazione cristiana ricevuta soprattutto dalla madre.
Dopo aver superato i primi esami universitari, Rafael soggiornò in [[Castiglia]], visitando [[Salamanca]] per ammirare le opere architettoniche della città. Tornato ad Ávila dipinse una finestra per la cappella della residenza dei suoi zii. Fu anche colpito da una forme lieve di malaria, dalla quale si riprese e quindi potèpoté ritornare ad Oviedo. I suoi zii gli parlarono del Monastero di Sant'Isidoro di Dueñas, conosciuto anche come "La Trappa", che avevano visitato e così, nell'ottobre 1930 Rafael si recò a Dueñas per conoscerlo, una visita che provocò in lui la vocazione monastica.
 
==Vita monastica==
Dopo altre visite e [[esercizi spirituali]] nel monastero, Rafael decise di entrarvi: {{quote|''Gli uomini mi annoiano, anche quelli buoni. Non mi dicono nulla. Sospiro tutto il giorno per Cristo [...] Il monastero sarà per me due cose. Primo: un angolo di mondo dove senza ostacoli posso lodare Dio giorno e notte; e, secondo, un purgatorio in terra dove posso purificarmi, perfezionarmi e arrivare a essere santo. Io gli consegno la mia volontà e i miei buoni propositi. Che Lui faccia il resto.''}}
Dopo aver compiuto il [[servizio militare]] il giovane Rafael Arnaiz entrò nella Trappa il [[15 gennaio]] [[1934]], prendendo il nome di Fràfrà María Rafael. Ma quattro mesi dopo fu colpito da una grave forma di [[diabete]] che lo costrinse a tornare ad Oviedo, nonostante la sua volontà. Ripresosi grazie anche all'assistenza dei familiari, volle tornare in monastero, ma solo come [[Oblati|oblato]], in quanto la sua infermità gli impediva di seguire la regola trappista: doveva somministrarsi due iniezioni di [[insulina]] al giorno e seguire una dieta molto rigida.
Dovette abbandonare il monastero altre due volte: tra il settembre e il dicembre del 1936 quando fu chiamato a Burgos per combattere nella [[Guerra Civile Spagnola|guerra civile]], ma fu riformato a causa della sua malattia; e tra febbraio e dicembre del 1937 a causa del peggioramento della sua salute. Trascorse questi mesi a [[Villasandino]] con la sua famiglia che aveva temporaneamente lasciato Oviedo.
Nel suo ultimo periodo in monastero visse il periodo finale della sua vita e nella domenica di Pasqua, 17 aprile 1938, l'[[abate]] Felix Alonso, gli impose simbolicamente lo [[scapolare]] nero e la [[cocolla]] trappista, accogliendo il suo desiderio di poter morire indossandola. Il 21 aprile ricevette l'ultima visita del padre e un coma diabetico pose fine alla sua esistenzavita terrena il [[26 aprile]] [[1938]]. Venne inizialmente sepolto nel cimitero del monastero, poi il [[13 novembre]] [[1972]] i suoi resti furono traslati nella chiesa abbaziale.
 
==Beatificazione e canonizzazione==
La fase diocesana del processo di [[beatificazione]] si svolse tra il [[1962]] e il [[1967]] nella [[diocesi di Palencia]], continuando poi a Roma fino alla sua beatificazione celebrata da [[papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] il [[27 settembre]] [[1992]]. Il miracolo riconosciuto fu la guarigione miracolosa di una ragazza di Palencia investita da un trattore e giudicata senza speranza dai medici.
Il processo di [[canonizzazione]] si aprì nel [[2005]], nello stesso anno si riconobbe come miracolosa la guarigione senza conseguenze di una signora, ormai in punto di morte, cui era stata dignosticatadiagnosticata la 'síndrome di Hellp' prima di dare alla luce il suo secondo figlio nel [[2000]]. Sabato [[21 febbraio]] [[2009]] [[papa Benedetto XVI]], approvò la canonizzazione di Fratel Rafael e altri nove beati, la quale ebbe luogo l'11 ottobre dello stesso anno nella [[Basilica di San Pietro]] a Roma.
{{quote|''... Fratel Rafael, così vicino a noi continua ad offrire con il suo esempio e le sue opere un modello affascinante, soprattutto per i giovani che non si accontentano facilmente, ma aspirano alla verità piena, alla gioia più indescrivibile, che si raggiungono grazie all'amore di Dio. "Vita di amore... ÉÈ qui l'unica ragione per vivere", dice il nuovo santo. E prosegue: "Prendimi e offrimi al mondo". Che si offra per rianimare la vita interiore dei cristiani di oggi. Che si offra perchèperché i fratelli della sua Trappa e i centri monastici continuino ad essere quel faro che fa scoprire il desiderio intimo di Dio che Egli ha posto nel cuore di ogni uomo...''|Omelia di [[Benedetto XVI]] il giorno della sua canonizzazione.<ref>{{Cita web|url=http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/24474.php?index=24474&po_date=11.10.2009&lang=it</ref>
|titolo=Cappella papale per la canonizzazione dei beati: Zygmunt Szczęsny Feliński, Francisco Coll y Guitart, Jozef Daamian de Veuster, Rafael Arnáiz Barón e Marie de la Croix (Jeanne) Jugan|sito=press.catholica.va|data=11 ottobre 2009|accesso=11 dicembre 2020|urlarchivio=https://archive.is/20120712190357/http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/24474.php?index=24474&po_date=11.10.2009&lang=it|dataarchivio=12 luglio 2012|urlmorto=sì}}</ref>
}}
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Santi per nome|Rafael Arnaiz Baron]]
[[Categoria:Santi spagnoli del XX secolo|Rafael Arnaiz Baron]]
[[Categoria:Santi canonizzati da Benedetto XVI|Rafael Arnaiz Baron]]
[[Categoria:Santi trappisti]]
 
[[ca:Rafael Arnáiz Barón]]
[[de:Rafael Arnáiz Barón]]
[[en:Rafael Arnáiz Barón]]
[[es:Rafael Arnáiz Barón]]
[[fr:Rafael Arnáiz Barón]]
[[no:Rafael Arnáiz Barón]]
[[pl:Rafał Arnáiz Barón]]
[[ru:Арнаис Барон, Рафаэль]]
[[tl:Rafael Arnaiz Baron]]