Franco Balbis: differenze tra le versioni

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{{militare
{{S|partigiani|italiani}}
{{Bio
|Nome = Franco
|Cognome = Balbis ''"Francis"''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 16 ottobre
|AnnoNascita = 1911
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 5 aprile
|AnnoMorte = 1944
|Epoca = 1900
|Attività = partigiano
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = . [[Capitano]] di [[artiglieria]] pluridecorato, entra a far parte della [[Resistenza italiana|resistenza]], insignito di [[Medaglia d'argento al valor militare|Medaglia d'argento]] e [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria
}}
{{Infobox militare
|Nome = Franco Balbis
|Immagine = Franco Balbis.jpg
|Didascalia = Il capitano di stato maggiore Franco Balbis
|Soprannome = "Francis"
|Data_di_nascita = [[16 ottobre]] [[1911]]
|Nato_a = [[Torino]]
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|Morto_a = Torino
|Cause_della_morte = fucilazione
|Luogo_di_sepoltura = cimitero di [[Cavoretto]], [[Torino]]
|Etnia =
|Religione = [[cattolicesimo|cattolica]]
|Nazione_servita = {{bandiera|ITA 1861-1946|dim=21}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|Forza_armata = {{simbolo|Flag of Italy (1860).svg|25}} [[Regio Esercito]]
|Arma = [[Artiglieria]]
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto= Stato maggiore, [[17ª Divisione fanteria "Pavia"]]
|Reparto=
|Anni_di_servizio = 1940 1933- 19431944
|Grado = [[Image:Rank insignia of capitano of the Italian Army (1940).png|20px]] [[Capitano]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Seconda guerra Mondialemondiale#Mediterraneo e Africa|Nord Africa]], [[Croazia]]
|Battaglie = [[Battaglia di Ain el -Gazala]],<br />[[Seconda battaglia di El Alamein|Battaglia di El Alamein]]
|Comandante_di =
|Decorazioni = [[#Onorificenze|vedi qui]]
|Decorazioni = [[File:Croce di guerra al valor militare BAR.svg|30px]] [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]]<br/>[[File:Valor militare silver medal BAR.svg|30px]] [[Valor militare|Medaglia d'argento al valor militare]]<br/>[[File:Croce di Ferro.png|30px]] [[Croce di Ferro|Croce di Ferro di 1ª classe]]<br/>[[File:Valor militare silver medal BAR.svg|30px]] [[Valor militare|Medaglia d'argento al valor militare alla memoria]]<br/>[[File:Valor militare gold medal BAR.svg|30px]] [[Valor militare|Medaglia d'oro al valor militare alla memoria]]
|Studi_militari = [[Accademia Reale di Torino|Regia Accademia di Artiglieria e Genio]] di [[Torino]]
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
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|Altro =
|Note =
|Ref =dati tratti da ''"A dir le mie virtù basta un sorriso". Franco Balbis e la campagna in Africa settentrionale nelle lettere ai genitori, febbraio 1941 – marzo 1943''<ref name=T4p23>{{Cita|Tollari 2014|p. 23}}.</ref>
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Franco
|Cognome = Balbis
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
|GiornoMeseNascita = 16 ottobre
|AnnoNascita = 1911
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 5 aprile
|AnnoMorte = 1944
|Epoca = 1900
|Attività = militare
|Attività2 = partigiano
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[Capitano]] di [[artiglieria]] pluridecorato nel corso della [[seconda guerra mondiale]], dopo la firma dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'8 settembre [[1943]] entrò a far parte della [[Resistenza italiana|resistenza]]. Catturato da membri della [[Federazione dei Fasci Repubblicani]] fu poi fucilato presso il [[Sacrario del Martinetto|Poligono Nazionale del Martinetto]]. Insignito dapprima di [[Medaglia d'argento al valor militare]], quest'ultima fu poi trasformata in [[Medaglia d'oro al valor militare|Medaglia d'oro]] alla memoria
}}
== La vita ==
Franco Balbis, figlio di due insegnanti, frequentò l'istituto dei Salesiani ad [[Alassio]], quindi il [[Liceo Ginnasio Andrea D'Oria|liceo classico D'Oria]] a [[Genova]] e si arruolò alla [[Accademia Reale di Torino|Regia Accademia di Artiglieria e Genio]] di [[Torino]] per seguirne il corso ufficiali, ottenne il grado di [[Capitano]] di [[Artiglieria]] in Servizio di stato Maggiore dopo aver frequentato la Scuola Superiore di Guerra sempre a [[Torino]].
 
== Biografia ==
Partì come volontario per la [[Seconda guerra Mondiale#Mediterraneo e Africa|guerra in Nord Africa]], combatté il [[4 dicembre]] [[1941]] ad [[Ain el Gazala]] ed il [[9 novembre]] [[1942]] ad [[Seconda battaglia di El Alamein|El Alamein]], ottenendo una [[Medaglia di bronzo al valor militare|Medaglia di bronzo]] e una [[Medaglia d'argento al valor militare]], [[Erwin Rommel]] lo insignì di [[Croce di Ferro#Seconda guerra mondiale|Croce di Ferro di 1ª classe]].
Nacque a Torino il 16 ottobre 1911, figlio di Fausto (1876-1964)<ref name=T4p23/> ed Ermelinda Garrone (1879-1945), entrambi insegnanti.<ref name=T4p24>{{Cita|Tollari 2014|p. 24}}.</ref> Tra il [[1924]] e il [[1930]] frequentò l'istituto dei Salesiani ad [[Alassio]] e poi il [[Liceo ginnasio Andrea D'Oria]] a [[Genova]].<ref name=T4p24/> Nel corso del 1930 si arruolò alla [[Accademia Reale di Torino|Regia Accademia di Artiglieria e Genio]] di [[Torino]] per seguirne il corso ufficiali, e poi tra il 1933 e il 1935 la Scuola di applicazione, venendo quindi assegnato all’8º [[Reggimento]] [[artiglieria]] Pasubio di stanza a [[Verona]].<ref name=T4p24/> Promosso [[capitano]] nel [[1939]] venne ammesso alla Scuola Superiore di guerra di Torino, e quindi assegnato al servizio di [[Stato maggiore]] nel [[1941]].<ref name=T4p24/>
 
Partì come volontario per la [[Seconda guerra mondiale#Mediterraneo e Africa|guerra in Nord Africa]],<ref name=T4p24/> in forza alla [[17ª Divisione fanteria "Pavia"]], e combatté il 4 dicembre [[1941]] ad [[Ain el Gazala]] e il 9 novembre [[1942]] nel corso della [[Seconda battaglia di El Alamein|battaglia di El Alamein]], al termine della quale fu assegnato alla [[101ª Divisione motorizzata "Trieste"]].<ref name=T4p25>{{Cita|Tollari 2014|p. 25}}.</ref>
Venne spostato per la guerra in [[Croazia]] e dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'[[8 settembre]] [[1943]] tornò a [[Torino]] unendosi ai partigiani del 1º [[Comitato militare regionale piemontese]] (CMRP) con il nome di battaglia ''"Francis"'', svolgendo compiti di collegamento e controspionaggio.
 
Rientrato in Italia dall’Africa settentrionale nel marzo 1943,<ref name=T4p24/> decorato con due [[Medaglia di bronzo al valor militare|Medaglie di bronzo al valor militare]], e con la [[Croce di Ferro#Seconda guerra mondiale|Croce di Ferro di 1ª classe]] consegnatagli dal generale [[Erwin Rommel]], nel successivo mese di maggio venne trasferito nel teatro di guerra [[Croazia|croato]], a [[Cirquenizza]],<ref name=T4p24/> e dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'8 settembre [[1943]] tornò a [[Torino]] unendosi ai partigiani del 1º [[Comitato militare regionale piemontese]] (CMRP)<ref name=T4p13>{{Cita|Tollari 2014|p. 13}}.</ref> col nome di battaglia di "Francis", svolgendo compiti di collegamento e controspionaggio.
Il [[31 marzo]] [[1944]] fu catturato da membri della [[Federazione dei Fasci Repubblicani]] nella sacrestia della chiesa di [[Chiesa di San Giovanni Evangelista (Torino)|San Giovanni]] a [[Torino]], assieme ai compagni, mentre si teneva una riunione clandestina del CMRP.
 
Il 31 marzo [[1944]] fu catturato da membri della [[Federazione dei Fasci Repubblicani]] nel [[Duomo di Torino]], assieme ai compagni, mentre si teneva una riunione clandestina del CMRP.
Incarcerato e processato a [[Torino]] nei giorni [[2 aprile|2]] e [[3 aprile]] venne condannato a morte a seguito del suo rifiuto ad entrare nell'esercito della [[Repubblica Sociale Italiana|Repubblica sociale]].
 
FuIncarcerato fucilatoe processato a [[5 aprileTorino]] nei giorni 2 e 3 aprile, venne condannato a morte a seguito del suo rifiuto ad entrare nell'esercito della [[1944Repubblica Sociale Italiana|Repubblica sociale]] e fucilato il 5 aprile nel [[Sacrario del Martinetto|Poligono Nazionale del Martinetto]] di [[Torino]] da un plotone della [[Guardia Nazionale Repubblicana]]. Per il coraggio dimostrato in questo frangente gli fu conferita dapprima la [[Medaglia d'argento al valor militare|Medaglia d'argento]], successivamente commutata in [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria.
 
Insieme a lui furono uccisi: [[Quinto Bevilacqua]], [[Giulio Biglieri]], [[Paolo Braccini]], [[Errico Giachino]], [[Eusebio Giambone]], [[Massimo Montano]] e il [[Generalegenerale]] [[Giuseppe Perotti]].<ref name=T4p13/>
 
Le spoglie del capitano Balbis riposano nella tomba di famiglia, nel cimitero di [[Cavoretto]].
Gli furono conferite la [[Medaglia d'argento al valor militare|Medaglia d'argento]] e la [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria.
 
=== Riconoscimenti e dediche ===
* Gli è stato intitolato l'Istituto Professionale Statale per Fotografi e Disegnatori Pubblicitari di Torino.
* A Franco Balbis è dedicato il ponte sul fiume [[Po]] a [[Torino]] tra corso [[Bramante]] e piazza [[Muzio Scevola]].
* La Caserma di [[Polizia di Stato]] di [[Torino]], in corso [[Valdocco]] gli è intitolata.
* A lui e alla madre Ermelinda Garrone è stata intitolata la scuola elementare del quartiere Cavoretto a Torino.
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
|immagine = CroceValor dimilitare guerragold al valor militaremedal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzod'oro al valor militare alla memoria
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = ''Magnifica figura di soldato e di partigiano, subito dopo l'armistizio assumeva la consulenza tecnica del primo Comitato militare piemontese e la direzione di attività di combattimento, prodigandosi con completa dedizione, con illuminata perizia e con superbo sprezzo del pericolo. Catturato, sottoposto a giudizio e condannato a morte, manteneva durante gli strazianti interrogatori e durante tutto il processo il contegno dei forti, ed affrontava con fierezza il plotone di esecuzione cadendo al grido di « Viva l'Italia! ». Fulgida figura di patriota assunto, con l'offerta della propria vita, al cielo degli eroi d’Italia. Torino, 5 aprile 1944.''<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=14093 dal sito della Presidenza della Repubblica]</ref>
|motivazione =
|data= Decreto Presidenziale del 27 ottobre 1950.<ref>Registrato alla Corte dei conti il 1 febbraio 1951, Presidenza registro 45, foglio 41.</ref>
|luogo = [[Africa]]}}
}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare alla memoria
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = ''Magnifica figura di soldato e di partigiano, subito dopo l'armistizio si metteva a disposizione del C.L.N. piemontese che lo nominava consulente tecnico del primo Comitato militare, affidandogli altresì la direzione del servizio sabotaggi e informazioni. Nell’adempimento di tali difficili compiti si prodigò sempre con energia e col più grande entusiasmo, affrontando non pochi rischi e pericoli. Catturato con gli altri membri del Comitato di liberazione, sottoposto a giudizio e condannato a morte, mantenne, sia durante gli interrogatori, che nel corso del processo e davanti al plotone di esecuzione, fierissimo contegno, rifiutandosi di fare qualsiasi delazione e dicendosi soltanto orgoglioso del dovere compiuto per la liberazione della Patria. Immolava la sua giovane vita al grido di “Viva l’Italia”. Mirabile esempio di abnegazione e ardimento. Torino, 8 settembre 1943-5 aprile 1945.''
|motivazione =
|data = Decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 14 giugno 1947.<ref>Registrato alla Corte dei conti il 10 luglio 1947, registro 8 Presidenza, foglio 332.</ref>
|luogo = [[Africa]]}}
}}
{{Onorificenze
|immagine = CroceValor dimilitare Ferrobronze medal BAR.pngsvg
|nome_onorificenza = CroceMedaglia di Ferrobronzo dial valor classemilitare
|collegamento_onorificenza = Croce di Ferro
|motivazione =
|luogo = [[Africa]]}}
 
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare alla memoria
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = ''Ufficiale con funzioni di S. M., durante un ciclo operativo di circa 40 giorni di dura lotta, in condizioni difficili e spesso sotto violenta reazione di bombardamento aereo e concentramento di artiglieria assolveva sempre con entusiasmo i compiti che gli venivano affidati. In una situazione particolarmente delicata durante la pressante azione nemica contro le nostre posizioni di Ain en Gazala, con azione personale svolta sotto il tiro violento di artiglieria, contribuiva al favorevole esito di un combattimento. Esempio di alte virtù militari, sprezzo del pericolo; attaccamento al dovere. Fronte Marmarico, 18 novembre-31 dicembre 1941.''
|motivazione =
}}
|luogo = [[Torino]], [[5 aprile]] [[1944]]}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare goldbronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'orodi bronzo al valor militare alla memoria
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = ''Ufficiale in servizio di S.M. addetto al comando di divisione, sempre pronto alle imprese più arrischiate, guidava più volte con perizia e audacia reparti in linea dove più accanita era la lotta e più intenso il tiro dell’artiglieria. In giornate di aspri combattimenti, attraversando di giorno e di notte terreni minati e battuti dal fuoco avversario, riusciva a condurre una colonna di rifornimenti a reparti accerchiati, contribuendo in tal modo a risolvere favorevolmente una critica situazione. A.S., 15-17 luglio 1942.''
|motivazione = Magnifica figura di soldato e di partigiano, subito dopo l'armistizio assumeva la consulenza tecnica del primo Comitato militare piemontese e la direzione di attività di combattimento, prodigandosi con completa dedizione, con illuminata perizia e con superbo sprezzo del pericolo. Catturato, sottoposto a giudizio e condannato a morte, manteneva durante gli strazianti interrogatori e durante tutto il processo il contegno dei forti, ed affrontava con fierezza il plotone di esecuzione cadendo al grido di « Viva l'Italia! ». Fulgida figura di patriota assunto, con l'offerta della propria vita, al cielo degli eroi d’Italia.
}}
|luogo = [[Torino]], [[5 aprile]] [[1944]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=14093 dal sito della Presidenza della Repubblica]</ref>}}
 
=== RiconoscimentiOnorificenze e dedichestraniere ===
{{Onorificenze
* Gli è stato intitolato l'Istituto Professionale Statale per Fotografi e Disegnatori Pubblicitari di [[Torino]].
|immagine = DEU EK Ritter BAR.svg
* A Franco Balbis è dedicato il ponte sul fiume [[Po]] a [[Torino]] tra corso [[Bramante]] e piazza [[Muzio Scevola]].
|nome_onorificenza = Croce di Ferro di 1ª classe (Germania)
* La Caserma di [[Polizia di Stato]] di [[Torino]], in corso [[Valdocco]] gli è intitolata.
|collegamento_onorificenza = Croce di Ferro
* A lui e alla madre Ermelinda Garrone è stata intitolata la scuola elementare del quartiere [[Cavoretto]] a [[Torino]].
|motivazione =
}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Philip S. Jowett|autore2=Stephen Andrew|titolo=The Italian Army, 1940-45. Vol.1|editore=Osprey Publishing Company|città=Botley|anno=2000|lingua=en|isbn=1-85532-864-X|cid=Jowett 2000}}
* {{cita libro|curatore=Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli|titolo=[[Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945)]]|ed=16|annooriginale=1952|data={{sp}}2003|editore=Einaudi|città=Torino|id=ISBN 978-88-06-17886-4|pagine=16-19}}
* {{cita libro|autore=Philip S. Jowett|autore2=Stephen Andrew|titolo=The Italian Army, 1940-45. Vol.2|editore=Osprey Publishing Company|città=Botley|anno=2001|lingua=en|isbn=1-85532-865-8|cid=Jowett 2001}}
* {{cita libro|autore=Pietro Malvezzi|autore2=Giovanni Pirelli|titolo=[[Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945)]]|ed=16|annooriginale=1952|data={{sp}}2003|editore=Einaudi|città=Torino|ISBN=978-88-06-17886-4|pp=16-19}}
* Giulio Del Signore, Commemorazione del martire Franco Balbis, Capitano d'Artiglieria in servizio di Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano, tenuta dal comm. Giulio Del Signore in Cavoretto la sera del 22 settembre 1945 e in riassunto radiodiffusa all'Eiar il 2 novembre 1945, Torino, Roggero & Tortia, 1945.
* {{cita libro|autore=Alessandro Tollari|titolo=«A dir le mie virtù basta un sorriso». Franco Balbis e la campagna in Africa settentrionale nelle lettere ai genitori, febbraio 1941 – marzo 1943|editore=Biblioteca della Regione Piemonte|città=Torino|anno=2014|isbn=978-88-96074-91-6|cid=Tollari 2014}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=14093 Scheda di ''Franco Balbis'' sul sito della Presidenza della Repubblica Italiana]
* [{{cita web|url=http://www.anpiquirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?biographydecorato=14093|titolo=franco_balbis Scheda di ''Franco Balbis'' sul sito dell'ANPI]della Presidenza della Repubblica Italiana}}
* [{{cita web|url=http://www.italia-liberazioneultimelettere.it/ultimelettere/ultimelettereanagrafe.php?page_id=35&ricerca=219&presentazione|titolo=1&barra=si&lingua=it Le ultime lettere di ''Franco Balbis'' sul sito dell'INSMLI - Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia]}}
* [{{cita web|url=http://metarchiviwww.istoretometarchivi.it/ricerche/ric_keyworddett_fondi.asp?keyid=Balbis,%20%Franco22&tipo_keytipo=fondi=it|titolo=Persone Scheda susui documenti di ''Franco Balbis'' sulnel sito dell'Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea ''Giorgio Agosti'']|urlmorto=sì}}
* Luogo di sepoltura di ''Franco Balbis'', nel cimitero di [[Cavoretto]], a [[Torino]] - tomba di famiglia: 012B. Numero manufatto: 0001. Tipo Sepoltura: tomba privata - Tumulazione loculo sotterraneo. Tavola planimetrica: CAV_PRIMITIVO-1. ''Fonte:'' http://www.comune.torino.it
 
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{{Portale|biografie|guerra}}
{{Portale|biografie|seconda guerra mondiale}}
 
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