Varanus komodoensis: differenze tra le versioni

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}}
 
Il '''dragovarano di Komodo''' ('''''Varanus komodoensis''''' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|Ouwens, [[|1912]]</span>}}), èchiamato unaanche grossa specie'''drago di Komodo''', è una [[Lacertilia|lucertola]] gigante diffusa nelle isole [[indonesia]]ne di [[Komodo]], [[Rinca]], [[Flores (Indonesia)|Flores]], [[Gili Motang]] e [[Gili Dasami]]<ref name="ciofi2004">{{Cita libro|cognome=Ciofi|nome=Claudio|anno=2004|titolo=Varanus komodoensis|workserie=Varanoid Lizards of the World|pagine= 197–204|editore= Indiana University Press|città= Bloomington & Indianapolis|idisbn=ISBN 0-253-34366-6}}</ref>. Appartenente alla famiglia dei [[Varanidae|Varanidi]], è la più grossa specie di lucertola vivente, potendo raggiungere in rari casi 3 &nbsp;m di lunghezza e 70circa 70&nbsp;kg circa di peso<ref name="ciofi2004"/>. Le sue dimensioni inconsuete sono state attribuite al [[gigantismo insulare]], dal momento che nelle isole in cui vive non vi è nessun altro [[carnivoro]] a occupare la sua [[Nicchia ecologica|nicchia]].<ref name="world">{{Cita libro |autore=Chris Mattison, |titolo=Lizards of the World |editore=Facts on File |città=New York |anno=1989 & 1992 |pagine= 16, 57, 99, 175 |idisbn=ISBN 0-8160-5716-8 |oclc= |doi=}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Burness G, Diamond J, Flannery T |titolo=Dinosaurs, dragons, and dwarfs: the evolution of maximal body size |rivista=Proc Natl Acad Sci USA |volume=98 |numero=25 |paginepp=14518–2314518-23 |anno=2001 |pmid=11724953 | doi = 10.1073/pnas.251548698 |mese=dicembre|issn=0027-8424 |url=http://www.pnas.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=11724953 |format=Free full text |pmc=64714}}</ref>.
 
Tuttavia, ricerche recenti più accurate suggeriscono che il drago di Komodo sia l'ultimo rappresentante di una popolazione [[Specie relitta|relitta]] di [[VaranidaeVaranus|Varanidi]] molto grandi che un tempo erano diffusi tra l'Indonesia e l'Australia, la maggior parte dei quali, insieme ad altri rappresentanti della [[megafauna]],<ref name="aust">{{Cita pubblicazione | autore=Hocknull SA, Piper PJ, van den Bergh GD, Due RA, Morwood MJ, Kurniawan I |titolo=Dragon's paradise lost: palaeobiogeography, evolution and extinction of the largest-ever terrestrial lizards (Varanidae) |rivista=PLoS ONE |volume=4 |numero=9 |paginepp=e7241 |anno=2009 |doi=10.1371/journal.pone.0007241 |mese=settembre|url=http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0007241 |format=Free full text | pmid=19789642 | pmc=2748693}}</ref>, si estinse al termine del [[Pleistocene]]. Fossili molto simili al ''V. komodoensis'', risalenti a più di 3,8 milioni di anni fa, sono stati rinvenuti in Australia; invece su [[Flores (Indonesia)|Flores]], una delle poche isole indonesiane in cui sopravvive tuttora, le dimensioni del varano di Komodo sono rimaste invariate negli ultimi 900.000 anni, «un periodo segnato da importanti turnoveravvicendamenti faunistici, dall'estinzione della megafauna dell'isola e dall'arrivo dei primi [[Hominidae|ominidi]] 880.000 anni fa».<ref name="aust"/>.
 
Grazie alle sue dimensioni, questa lucertola domina sugli [[Ecosistema|ecosistemi]] in cui vive.<ref name="firefly">{{Cita libro |autore=Tim Halliday (Editor), Kraig Adler (Editor) |titolo=Firefly Encyclopedia of Reptiles and Amphibians |url=https://archive.org/details/fireflyencyclope0000unse_p6l7 |editore=Firefly Books Ltd |città=Hove |anno= 2002|pagine=112, 113, 144, 147, 168, 169 |idisbn=ISBN 1-55297-613-0 |oclc= |doi=}}</ref>. Cattura le sue prede, [[Invertebrata|invertebrati]], [[Aves|uccelli]] e [[Mammalia|mammiferi]], sia inseguendole che tendendo loro imboscate. Le sue tattiche di caccia di gruppo costituiscono un'eccezione nel mondo dei rettili. La dieta degli esemplari più grandi è costituita essenzialmente da cervi, sebbene consumino anche considerevoli quantità di carogne<ref name="ciofi2004"/>. In passato si credeva che la pericolosità del suo morso fosse dovuta ad una saliva spesso sporca di sangue, dato che i suoi denti sono quasi interamente ricoperti di tessuto gengivale, che si lacera quando mastica, territorio ideale per lo sviluppo di alcuni batteri patogeni. Adesso è però stata dimostrata la presenza di due ghiandole velenifere nella mascella inferiore, anche se Kurt Schwenk, un [[Biologia evolutiva|biologo evoluzionista]] dell'[[Università del Connecticut]], ritiene che potrebbe usarle per altri scopi.
 
L'accoppiamento avviene tra maggio e agosto e le uova vengono deposte in settembre. Quest'ultimeLe uova, circa una ventina, vengono deposte in nidi abbandonati di [[Megapodiidae|megapodio]], uccelli che costruiscono grossi nidi con mucchi di vegetazione marcescente, o in cavità scavate appositamente.<ref name="ciofi2004" />. Rimangono in incubazione per sette od otto mesi e si schiudono in aprile, quando gli insetti sono più numerosi (nutrimento dei piccoli varani). I giovani draghi di Komodo sono molto vulnerabili e per questo motivo trascorrono gran parte del tempo sugli alberi, fino a circa l'età di tre anni, al sicuro dai predatori e dagli adulti [[Cannibalismo|cannibali]]. Divengono maturi all'età di otto o nove anni e si stima che possano vivere fino a 30 anni.<ref name="ciofi2004" />.
 
Gli scienziati occidentali avvistarono per la prima volta il drago di Komodo nel 1910.<ref>[{{Cita web |url=http://www.mampam.com/index.php?option=com_content&task=view&id=48&Itemid=97 |titolo=Mampam.com] |accesso=15 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170911114639/http://www.mampam.com/index.php?option=com_content&task=view&id=48&Itemid=97 |dataarchivio=11 settembre 2017 |urlmorto=sì }}</ref>. Da allora, le sue grosse dimensioni e la sua spaventosa reputazione lo hanno reso un ospite molto popolare degli zoo. In natura il suo [[areale]] si è però ridotto a causa delle attività umane e per questo motivo viene inserito dalla [[Unione internazionale per la conservazione della natura|IUCN]] tra le [[Speciespecie ain rischio#Rettili minacciati|specie vulnerabili]]pericolo. Gode però della completa protezione da parte della legge indonesiana e per garantirne la sopravvivenza è stato istituito un apposito [[parco nazionale]], il [[Parcoparco nazionale di Komodo|Parco Nazionale di Komodo]].
 
== Etimologia ==
Il drago di Komodo è noto anche come varano di Komodo o, nella letteratura scientifica, varano dell'isola di Komodo, sebbene quest'ultimo nome venga utilizzato solo raramente<ref name="itis">[httphttps://www.itis.gov/servlet/SingleRpt/SingleRpt?search_topic=TSN&search_value=202168 "Varanus komodoensis"]. [[Integrated Taxonomic Information System]]. Retrieved 19 June 2007.</ref>. I nativi di [[Komodo]] lo chiamano ''ora'', ''buaya darat'' (coccodrillo di terra) o ''biawak raksasa'' (varano gigante)<ref name="amnh">{{Cita web|editore=[[American Museum of Natural History]]|url=http://www.amnh.org/nationalcenter/Endangered/ora/ora.html|titolo=Endangered! Ora|accesso=15 gennaio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100307164050/http://www.amnh.org/nationalcenter/Endangered/ora/ora.html|dataarchivio=7 marzo 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref name="sciam"/>.
 
Il nome "Varanus komodoensis" deriva dall'isola indonesiana di Komodo, dove la specie fu scoperta per la prima volta dagli scienziati occidentali. La specie è comunemente nota come drago di Komodo ed è la più grande specie vivente di lucertola al mondo.
 
Fu in seguito alla spedizione di W. Douglas Burden del 1926 che il nome "Varano di Komodo" si diffuse negli ambienti scientifici occidentali.
 
== Storia evolutiva ==
La storia evolutiva del drago di Komodo ebbe inizio con la comparsa del genere ''[[Varanus]]'', avvenuta circa 40 milioni di anni fa in [[Asia]]; da lì alcune specie si sono successivamente spostate fino a raggiungere l'[[Australia]]. Circa 15 milioni di anni fa, una collisione tra Australia e Sud-est asiatico permise ai Varanidi di raggiungere quello che oggi è l'arcipelago indonesiano, estendendo il loro areale verso est, fino all'isola di [[Timor]]. Si ritiene che il drago di Komodo si sia differenziato dai suoi antenati australiani 4 milioni di anni fa. Tuttavia, recenti resti fossili ritrovati in [[Queensland]] suggeriscono che si sia evoluto in Australia, prima di diffondersi in Indonesia<ref name="aust"/><ref>[http://www.abc.net.au/news/stories/2009/09/30/2700662.htm "Australia was 'hothouse' for killer lizards"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101124202648/http://www.abc.net.au/news/stories/2009/09/30/2700662.htm |data=24 novembre 2010 }}, ''ABC'', September 30, 2009. Retrieved on September 30, 2009.</ref>. Il drammaticonotevole abbassamento del livello dei mari durante l'[[Glaciazione Würm|ultimo periodo glaciale]] mise allo scoperto estese aree di piattaforma continentale che il drago di Komodo colonizzò, rimanendo isolato nel suo attuale areale insulare non appena il livello dei mari salì di nuovo<ref name="aust"/><ref name="sciam"/>.
 
== Descrizione ==
[[File:Komodo dragon skin.jpg|thumb|right|Primo piano della pelle di un drago di Komodo.]]
 
In natura, gli esemplari di drago di Komodo pesano solitamente intorno ai 70 &nbsp;kg<ref name="animal" />, sebbene quelli in cattività pesino spesso di più. Il più grande esemplare selvatico di cui siamo a conoscenza era lungo 3,13 &nbsp;m e pesava, con lo stomaco pieno di cibo non digerito, 166 &nbsp;kg<ref name="sciam">{{Cita web |autore=Ciofi, Claudio |editore=Scientific American |url=http://www.sciam.com/article.cfm?id=the-komodo-dragon |titolo=The Komodo Dragon|accesso=21 dicembre 2006 |opera=}}</ref>. Il drago di Komodo ha una coda lunga quanto il corpo e circa 60 denti serrati tra loro, rimpiazzati frequentemente, che possono misurare fino a 2,5 &nbsp;cm di lunghezza. La sua saliva è spesso sporca di sangue, poiché i suoi denti sono quasi completamente ricoperti da [[Gengiva|tessuto gengivale]] che si lacera da sé quando l'animale mangia<ref name="___location"/>. Ciò crea un ideale terreno di coltura per i [[batteri]] patogeni che vivono nella sua bocca<ref name="docent">[httphttps://web.archive.org/web/20061127173608/http://www.szgdocent.org/resource/rr/c-komodo.htm "Komodo Dragon"]. Singapore Zoological Gardens. Archived from [http://szgdocent.org/resource/rr/c-komodo.htm the original] on 2006-11-27. Retrieved 2006-12-21.</ref>. Ha inoltre una lunga lingua gialla profondamente biforcuta<ref name="sciam"/>.
 
=== Sensi ===
Malgrado le aperture auricolari ben visibili, il drago di Komodo non è dotato di buon udito ed è in grado di udire solamente suoni compresi tra i 400 e i 2000 [[hertz]]<ref name="sciam"/><ref name="bbc">[httphttps://web.archive.org/web/20061116030327/http://www.bbc.co.uk/nature/animals/features/336feature1.shtml "Komodo Conundrum"]. bbc.co.uk. Archived from [httphttps://www.bbc.co.uk/nature/life/Komodo_dragon the original] on 2006-11-16. Retrieved 2007-11-25.</ref>. Il suo sguardo può spingersi fino a 300 &nbsp;m di distanza, ma, poiché le sue retine contengono solamente [[Cellula cono (biologia)|coni]], si ritiene che abbia una visione notturna molto scarsa. È in grado di vedere i colori, ma visualizza molto male gli oggetti immobili<ref name="nzpfactsheet">{{Cita web |editore=[[National Zoo]] |url=http://nationalzoo.si.edu/Animals/ReptilesAmphibians/Facts/FactSheets/Komododragon.cfm |titolo=Komodo Dragon Fact Sheet |accesso=25 novembre 2007 |opera=}}</ref>.
 
[[File:Komodo dragons video.wmv.OGGogv|Un drago di Komodo sull'isola omonima utilizza la lingua per assaporare l'aria.|thumb|180pxupright=0.8|left]]
 
Come molti altri rettili, il [[drago]] di Komodo usa la lingua per localizzare, assaporare e annusare gli [[Stimolo|stimoli]] esterni con il senso vomeronasale dell'[[Organo vomeronasale|organo di Jacobson]]<ref name="docent"/>. Con l'aiuto del vento favorevole e la sua abitudine di spostare, mentre cammina, la testa da un lato all'altro, il drago di Komodo è in grado di individuare una [[carogna]] a 4-9,5 &nbsp;km di distanza<ref name="nzpfactsheet"/>. Le narici non sono di grande aiuto all'olfatto, dal momento che l'animale non è dotato di [[Muscolo diaframma|diaframma]]<ref name="zipcode">{{Cita web |editore=BayScience Foundation, Inc. |url=http://zipcodezoo.com/Animals/V/Varanus_komodoensis |titolo=Zipcodezoo: Varanus komodoensis (Komodo Dragon, Komodo Island Monitor, Komodo Monitor) |accesso=25 ottobre 2009 |operaurlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100412152348/http://zipcodezoo.com/Animals/V/Varanus_komodoensis/ |dataarchivio=12 aprile 2010 }}</ref>. Ha solamente poche [[Papilla linguale|papille gustative]], situate sul retro della gola<ref name="docent"/>. Le sue squame, alcune delle quali rinforzate con tessuto osseo, hanno placche sensorie connesse a nervi che facilitano il senso del tatto. Quelle attorno a orecchie, labbra, mento e piante dei piedi possono avere tre o più placche sensorie<ref name="___location"/>.
 
In passato si riteneva che il drago di Komodo fosse sordo, poiché nel corso di uno studio effettuato in natura gli esemplari osservati non davano alcun segno di risposta a fischi, voci alte o grida. Questa ipotesi venne messa in discussione quando Joan Proctor, una dipendente del [[Zoo di Londra|Giardino Zoologico di Londra]], insegnò ad un esemplare in cattività di uscire allo scoperto al suono della sua voce, perfino quando non poteva essere vista<ref name="liz">{{Cita libro |autore=text by David Badger; photography by John Netherton |titolo=Lizards: A Natural History of Some Uncommon Creatures, Extraordinary Chameleons, Iguanas, Geckos, and More |url=https://archive.org/details/lizards00davi |editore=Voyageur Press |città=Stillwater, MN |anno=2002 |pagine=32, 52, 78, 81, 84, 140–145, 151 |idisbn=ISBN 0-89658-520-4 |oclc= |doi=}}</ref>.
{{clear}}
 
== Biologia ==
[[File:KDragon1mj.jpg|thumb|right|Primo piano deldi una piedezampa e della coda di un drago di Komodo.]]
Il drago di Komodo predilige luoghi caldi e secchi e generalmente vive in distese erbose secche, savane e foreste tropicali di pianura. Essendo [[Ectotermia|ectotermo]], è più attivo durante il giorno, sebbene manifesti anche una certa attività [[Animale notturno|notturna]]. Di abitudini solitarie, si unisce ad altri membri della stessa specie solo per riprodursi e divorare una preda. È in grado di correre rapidamente, effettuando brevi sprint a velocità di 20 &nbsp;km all'ora, di immergersi fino a 4,5 &nbsp;m di profondità e, quando è giovane, di arrampicarsi agilmente sugli alberi, grazie ai robusti artigli<ref name="animal">{{Cita libro | cognome = Burnie | nome = David | coautori = Don E. Wilson | titolo = Animal | url = https://archive.org/details/animaldefinitive00unse | editore = DK Publishing, Inc. | anno = 2001 | città = New York, New York | pagine = 417, 420 | idisbn =ISBN 0-7894-7764-5 }}</ref>. Per raggiungere prede al di fuori della sua portata, può reggersi in piedi sulle zampe posteriori, sostenendosi con la coda<ref name="liz"/>. Negli esemplari adulti, però, gli artigli vengono usati prevalentemente come armi, poiché le grosse dimensioni rendono loro impossibile arrampicarsi<ref name="___location"/>. Le punte e i bordi seghettati dei denti del drago di Komodo sono rivestiti da uno strato di ferro.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Aaron R. H.|cognome=LeBlanc|nome2=Alexander P.|cognome2=Morrell|nome3=Slobodan|cognome3=Sirovica|data=2024-07-24|titolo=Iron-coated Komodo dragon teeth and the complex dental enamel of carnivorous reptiles|rivista=Nature Ecology & Evolution|pp=1-12|lingua=en|accesso=2024-08-26|doi=10.1038/s41559-024-02477-7|url=https://www.nature.com/articles/s41559-024-02477-7}}</ref>
 
Per nascondersi, il drago di Komodo, con le sue robuste zampe anteriori e i suoi artigli, si scava cavità che possono misurare 1-3 1–3&nbsp;m di larghezza<ref name="cogger"/>. A causa delle grosse dimensioni e dell'abitudine di dormire in queste cavità, è in grado di conservare calore corporeo per tutta la durata della notte e di minimizzare i periodi di attività mattutini<ref>{{Cita libro |autore=Eric R. Pianka and Laurie J. Vitt; with a foreword by Harry W. Greene |titolo=Lizards: Windows to the Evolution of Diversity |editore=University of California Press |città=Berkeley |anno=2003 |pagine=244 |idisbn=ISBN 0-520-23401-4 |oclc= |doi=}}</ref>. Va a caccia nelle ore pomeridiane, ma trascorre i momenti più caldi della giornata in luoghi ombrosi<ref name="gateway-faq"/>. Queste particolari aree di sosta, situate soprattutto su scogliere spazzate dalla fresca brezza marina, vengono marcate con escrementi e sono prive di vegetazione. Esse servono anche da posizione strategica per tendere agguati ai cervi<ref name="southsea"/>.
 
=== Alimentazione ===
[[File:KomodoDragonRinca1.jpg|thumb|upright|Draghi di Komodo su [[Rinca.]]]]
Il drago di Komodo è carnivoro. Sebbene si nutra soprattutto di [[Carogna|carogne]]<ref name="world" />, cattura anche animali vivi tendendo loro imboscate. Quando una possibile preda si avvicina abbastanza al luogo dell'agguato, il drago la attacca rapidamente, afferrandola all'addome o alla gola<ref name="___location"/>. È in grado di localizzare prede facendo affidamento all'acuto senso dell'olfatto, grazie al quale può individuare un animale morto o moribondo fino a 9,5 &nbsp;km di distanza. Alcuni esemplari sono stati visti scaraventare a terra grossi maiali e cervi con un colpo della loro robusta coda<ref name="coldblood"/><ref name=auffenberg1>{{Cita libro |autore=Auffenberg, Walter |titolo=The Behavioral Ecology of the Komodo Monitor |editore=University Presses of Florida |città=Gainesville, Florida |anno=1981 |pagineisbn= |id=ISBN 0-8130-0621-X |oclc= |doi= |datadiaccesso=}}</ref>.
 
Il drago di Komodo mangia staccando grossi pezzi di carne e inghiottendoli interi, mentre trattiene la carcassa con le zampe anteriori. Grazie alla mascella poco articolata, al cranio flessibile e allo stomaco espandibile può inghiottire intere anche intere prede delle dimensioni di una capra. Generalmente scarta il contenuto vegetale di stomaco e intestini<ref name="southsea"/>. Le copiose quantità di saliva rossa prodotte aiutano il drago a lubrificare il cibo, ma l'ingestione della preda è sempre un processo piuttosto lungo (per inghiottire una capra, infatti, il drago impiega 15-20 minuti). Per velocizzare il processo il drago può cercare di premere la carcassa contro un albero, sì da forzarla in gola, talvolta spingendo così forte da sradicare l'albero<ref name="southsea"/>. Per non soffocare, mentre ingerisce una preda il drago respira tramite un piccolo tubo situato sotto la lingua, connesso ai polmoni<ref name="___location"/>. Dopo aver mangiato in una sola volta una quantità di cibo pari all'80[[Percentuale|%]] del suo peso corporeo<ref name="firefly" />, si dirige verso una località soleggiata per favorire la digestione, dal momento che il cibo potrebbe marcire e provocare infezioni se rimanesse indigerito troppo a lungo. Grazie al loro basso metabolismo, i draghi più grossi possono sopravvivere mangiando solo 12 volte all'anno<ref name="___location"/>. Dopo la digestione, il drago di Komodo rigurgita una massa di corna, peli e denti nota come borra gastrica, ricoperta da muco maleodorante. Una volta rigurgitata la borra, strofina lail facciamuso nella polvere o tra gli arbusti, facendo ipotizzare che, come gli esseri umani, non sopporti l'odore delle proprie escrezioni<ref name="___location"/>.
 
[[File:Komodo Dragon Eating Rinca.jpg|thumb|left|Un giovane drago di Komodo fotografato a Rinca mentre divora la carcassa di un [[Bubalus bubalis|bufalo d'acqua.]]]]
 
Durante il pasto, gli esemplari più grandi mangiano per primi, mentre quelli più piccoli seguono un particolare ordine gerarchico. Quando i grossi maschi fanno valere i loro diritti, quelli più piccoli manifestano la loro sottomissione con il [[linguaggio del corpo]] e sibili rumorosi. Quando due draghi sono delle stesse dimensioni possono ingaggiare una sorta di combattimento «wrestling». Di solito i perdenti si ritirano, ma in alcuni casi vengono uccisi e divorati dai vincitori<ref name=auffenberg/>.
 
[[File:Komodo excrement.jpg|thumb|right|Gli escrementi del drago di Komodo sono quasi sempre bianchi, poiché il loro stomaco non è in grado di digerire il calcio presente nelle ossa degli animali divorati.]]
 
La dieta del drago di Komodo è molto varia e comprende: [[Invertebrata|invertebrati]], altri [[Reptilia|rettili]] (compresi gli esemplari più piccoli della propria specie), [[Aves|uccelli]] e loro [[Uovo (biologia)|uova]], piccoli [[Mammalia|mammiferi]], [[Simiiformes|scimmie]], [[Sus scrofa|cinghiali]], [[Capra hircus|capre]], [[Cervidae|cervi]], [[Equus ferus caballus|cavalli]] e [[Bubalus bubalis|bufali d'acqua]]<ref name="waterbuf">{{Cita news |editore=[[guardian.co.uk]] |url=http://www.guardian.co.uk/world/2008/jun/12/indonesia |titolo=The terrifying truth about Komodo dragons |accesso=19 giugno 2008 |pubblicazione= | ___locationcittà=LondonLondra | nome=John | cognome=Vidal | data=12 giugno 2008}}</ref>. Gli esemplari giovani mangiano [[Insecta|insetti]], [[Uovo (biologia)|uova]], [[Gekkonidae|gechi]] e piccoli [[Mammalia|mammiferi]]<ref name="world"/>. Occasionalmente divora anche [[Homo sapiens sapiens|esseri umani]], sia vivi che morti, disseppellendone i cadaveri dai cimiteri<ref name="liz"/>. Questa abitudine ha costretto gli abitanti di Komodo a spostare i loro cimiteri da terreni sabbiosi a quelli argillosi, nonché a collocare sopra i corpi sepolti pile di pietre per scoraggiare le lucertole<ref name="southsea">{{Cita libro |autore=Alison Ballance; Morris, Rod |titolo=South Sea Islands: A Natural History |url=https://archive.org/details/southseaislandsn0000ball |editore=Firefly Books Ltd |città=Hove |anno= 2003|pagineisbn= |id=ISBN 1-55297-609-2 |oclc= |doi=}}</ref>. Secondo il biologo evoluzionista [[Jared Diamond]], il drago di Komodo potrebbe aver sviluppato dimensioni così grandi per catturare gli ormai estinti [[elefante nano|elefanti nani]] del genere ''Stegodon'', che un tempo vivevano a Flores<ref name = "Diamond">{{Cita pubblicazione |cognome=Diamond |nome=Jared M. |linkautore= |coautori= |anno=1987 |mese= |titolo=Did Komodo dragons evolve to eat pygmy elephants? |rivista=[[Nature (journal)|Nature]] |volume=326 |numero=6116 |pagepagina=832 |doi=10.1038/326832a0}}</ref>.
 
Poiché il drago di Komodo non è dotato di [[Muscolo diaframma|diaframma]], non può suggere acqua mentre beve e nemmeno lapparla con la lingua. Invece, beve raccogliendo una sorsata d'acqua, per poi inclinare la testa facendo sì che l'acqua scenda in gola<ref name=auffenberg1/>.
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=== Saliva ===
[[File:KomodoDragon.jpg|thumb|Un drago di Komodo mentre dorme. I suoi grossi artigli ricurvi vengono usati per combattere e mangiare.]]
Auffenberg scoprì che la saliva del drago di Komodo (da lui descritta come «rossastra e copiosa») ospitava numerosi agenti patogeni, soprattutto batteri come ''[[Escherichia coli]]'', ''Proteus morgani'', ''P. mirabilis'' e varie specie dei generi ''[[Staphylococcus]]'' e ''Providencia''<ref name="auffenberg"/>. Egli notò che questi germi, che potevano essere presenti nelle bocche degli esemplari selvatici, scomparivano dalle bocche degli animali in cattività, in seguito a una dieta più pulita e all'impiego di antibiotici<ref name="auffenberg">{{Cita libro |autore=Auffenberg, Walter |titolo=The Behavioral Ecology of the Komodo Monitor |editore=University Presses of Florida |città=Gainesville |anno=1981 |pagine=406 |idisbn=ISBN 0-8130-0621-X }}</ref><ref name="MJB">Balsai, Michael Joseph (2001). ''The phylogenetic position of Palaeosaniwa and the early evolution of the Platynotan (Varanoid) anguimorphs'' (January 1, 2001). University of Pennsylvania - Electronic Dissertations. Paper AAI3031637. [http://repository.upenn.edu/dissertations/AAI3031637 UPENN.edu]</ref>. Questo venne verificato raccogliendo campioni di muco dalla superficie gengivale esterna della mandibola superiore di due esemplari catturati da poco<ref name="auffenberg"/><ref name="MJB"/>. Nei campioni di saliva provenienti dalle bocche di tre esemplari selvatici i ricercatori dell'[[University of Texas at Austin|Università del Texas]] riscontrarono la presenza di 57 tipi diversi di batteri, tra cui ''[[Colera aviare|Pasteurella multocida]]''<ref name="sciam"/><ref name="Aerobic">{{Cita pubblicazione | cognome autore2= Montgomery| nome =D Gillespie| linkautore autore3= | coautori = D Gillespie, P Sastrawan,|autore4= TM Fredeking, and|autore5= GL Stewart| titolo = Aerobic salivary bacteria in wild and captive Komodo dragons | rivista = Journal of Wildlife Diseases| volume = 38| numero = 3| pagine pp=545–551 545-551|editore= publisher =Wildlife Disease Association | anno = 2002| url = http://www.jwildlifedis.org/cgi/reprint/38/3/545.pdf| accesso= 29 maggio 2009 | pmid = 12238371|autore= Montgomery|urlmorto= author1sì|urlarchivio= http://webarchive.nationalarchives.gov.uk/20100306022151/http%3A//www.jwildlifedis.org/cgi/reprint/38/3/545.pdf|dataarchivio= Montgomery6 marzo 2010}}</ref>. Fredeking notò la rapida crescita di questi batteri: «Normalmente le colonie di ''P. multocida'' impiegano circa tre giorni per ricoprire una [[Piastra di Petri|piastra Petri]]; le nostre impiegavano otto ore. Rimanemmo molto sorpresi da quanto potevano essere virulenti questi batteri»<ref name="nwf"/>. Questo studio riuscì a spiegare perché nelle prede le ferite inflitte dai draghi di Komodo erano spesso collegate a [[sepsi]] e a infezioni successive<ref name="Aerobic"/>. Come il drago di Komodo sia immune a questi batteri virulenti rimane un mistero<ref name="nwf"/>.
 
Alla fine del 2005 alcuni ricercatori dell'[[Università di Melbourne]] scoprirono che i [[Varanus giganteus|varani giganti]] (''Varanus giganteus''), così come altri varani e [[Agamidae|agamidi]], possono essere velenosi. I ricercatori dimostrarono che gliil effetti immediati dei morsimorso di queste lucertole sono causati dacausa un lieve avvelenamento. Essi osservarono attentamente le dita di persone morse da [[Varanus varius|varani vari]] (''V. varius''), draghi di Komodo e varani arboricoli maculati (''V. scalaris''), rendendosi conto che l'effetto di tali morsi era simile in tutti i casi osservati: rapido gonfiore entro pochi minuti, interruzione localizzata della coagulazione del sangue e dolore lancinante esteso fino al gomito che può protrarsi per alcune ore<ref name="Fry2006">{{Cita pubblicazione|autore = Fry, B. et al.|anno= 2006 |mese= febbraio|titolo= Early evolution of the venom system in lizards and snakes|rivista= Nature|volume= 439|paginepp= 584–588584-588|url= httphttps://www.nature.com/nature/journal/v439/n7076/abs/nature04328.html|doi = 10.1038/nature04328|format = [http://www.naherpetology.org/pdf_files/467.pdf PDF]|pmid = 16292255|cognome = Fry|nome = BG|last2 cognome2= Vidal|first2 nome2= N|last3 cognome3= Norman|first3 nome3= JA|last4 cognome4= Vonk|first4 nome4= FJ|last5 cognome5= Scheib|first5 nome5= H|last6 cognome6= Ramjan|first6 nome6= SF|last7 cognome7= Kuruppu|first7 nome7= S|last8 cognome8= Fung|first8 nome8= K|last9 cognome9= Hedges|first9 nome9= SB|numero = 7076|issn = 0028-0836}} [http://www.naherpetology.org/pdf_files/467.pdf PDF] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20171010191815/http://www.naherpetology.org/pdf_files/467.pdf |date=10 ottobre 2017 }}</ref>.
 
Nel 2009 gli stessi ricercatori pubblicarono ulteriori prove, dimostrando che il drago di Komodo possiede un morso velenoso. La [[Imaging a risonanza magnetica|risonanza mageneticamagnetica]] effettuata su un [[cranio]] preservato mostrò la presenza di due [[Ghiandola salivare|ghiandole velenifere]] nella mascella inferiore. Essi estrassero una di queste ghiandole da un esemplare in fin di vita dei Giardini Zoologici di Singapore e scoprirono che secerneva un [[veleno]] contenente vari tipi diversi di [[Proteina|proteine]] tossiche. Tra le funzioni note di queste proteine vi sono inibizione della coagulazione, abbassamento della pressione sanguigna, paralisi muscolare e induzione all'ipotermia; nelle prede avvelenate questi fattori portano shock e perdita di coscienza<ref>[httphttps://news.yahoo.com/s/afp/20090519/sc_afp/scienceanimalkomodoaustralia_20090519073836 ''Scientists discover deadly secret of Komodo's bite''], Yahoo news from May 18th 2009</ref><ref name=fry>Bryan G. Fry, Stephen Wroec, Wouter Teeuwissed, et al., (University of Melbourne): PNAS, publischedpublished online, {{DOI|10.1073/pnas.0810883106}}, ''[http://doai.io/10.1073/pnas.0810883106 A central role for venom in predation by ''Varanus komodoensis'' (Komodo Dragon) and the extinct giant ''Varanus'' (''Megalania'') ''priscus'''']</ref>. Dopo la pubblicazione di questa scoperta, la precedente teoria che considerava i batteri responsabili della morte delle vittime dei morsi dei draghi di Komodo è stata messa in discussione<ref>Staff. "[httphttps://www.cnn.com/2009/TECH/science/05/20/komodo.dragon.bite/index.html Komodo dragons kill with venom, not bacteria, study says]." ''[[CNN]]''. May 20, 2009. Retrieved on May 25, 2009.</ref>.
 
Kurt Schwenk, un [[Biologia evolutiva|biologo evoluzionista]] dell'[[University of Connecticut|Università del Connecticut]], trova intrigante la scoperta di queste ghiandole, ma ritiene che la maggior parte delle prove portate a favore della teoria che vorrebbe il drago di Komodo un animale velenoso sia « senza senso, irrilevante, incorretta o falsamente fuorviante». Anche se questa lucertola avesse proteine velenose nella sua bocca, sostiene Schwenk, potrebbe usarle per scopi diversi; lo studioso dubita inoltre che il veleno sia necessario a spiegare gli effetti dei morsi di un drago di Komodo, sostenendo che questi ultimi siano principalmente shock e perdita di sangue<ref name="Schwenk">Zimmer, Carl (May 2009), [http://www.signonsandiego.com/news/2009/may/25/1c25komodo183628-venom-may-be-boost-dragons-bite/?uniontrib "Venom Might Boost Dragons Bite"], ''San diego Tribune'', retrieved 2009-09-26</ref><ref name="Schwenk3">Anthony Bartkewicz (May 2009), {{collegamento interrotto|1=[http://www.myfoxdfw.com/dpp/news/weird/dpgo_Study_Komodo_Dragons_Kill_With_Venom_SAB_05192009_2497449 "Study:Komodo Dragons Kill With Venom"] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, ''Fox News Service'', retrieved 2009-09-26</ref>.
 
=== Riproduzione ===
Tra i draghi di Komodo l'[[Accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]] avviene tra maggio e agosto e la deposizione delle uova in settembre<ref name="sciam"/>. Durante questo periodo, i maschi combattono per le femmine e il territorio aggrappandosi l'uno all'altro stando eretti sulle zampe posteriori e cercando di abbattere a terra l'avversario. Prima di combattere i maschi possono vomitare o defecare<ref name="liz"/>. Dopo la lotta i vincitori annusano le femmine con la lingua per ottenere informazioni sulla loro recettività<ref name="firefly" />. Le femmine, però, si mostrano [[Antagonista|antagoniste]] e nelle prime fasi del [[corteggiamento]] cercano di resistere ai maschi con gli artigli e con i denti. Tuttavia, alla fine il maschio riesce a immobilizzare la femmina durante il coito per evitare di essere ferito. Talvolta i maschi, durante il corteggiamento, strofinano il loro mento sulle femmine, grattano loro la schiena o le leccano<ref name="library">{{Cita web |editore=[[San Diego Zoo]] |url=http://library.sandiegozoo.org/factsheets/komodo_dragon/komodo.htm |titolo=Komodo Dragon, ''Varanus komodoensis'' |accesso=27 ottobre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100117100540/http://library.sandiegozoo.org/factsheets/komodo_dragon/komodo.htm |dataarchivio=17 gennaio 2010 |urlmorto=sì }}</ref>. La copula avviene quando il maschio inserisce uno dei suoi [[Emipene|emipeni]] nella cloaca della femmina<ref name="nzpfactsheet"/>. I draghi di Komodo possono essere monogami e talvolta costituiscono «coppie fisse», abitudine piuttosto rara tra le lucertole<ref name="liz"/>.
 
[[File:Varanus komodoensis.JPG|thumb|right|250px|Un drago di Komodo; sono ben visibili la lunga coda e gli artigli.]]
 
La femmina depone le sue uova in gallerie costruite lungo i fianchi di una collina o in cupole di decomposizione abbandonate di megapodio piediarancio (un uccello galliforme), con una predilezione per questi ultimi<ref>Jessop, Tim S., et al.. [httphttps://web.archive.org/web/20070829154723/http://www.komododragon.biz/uploads/downloads/jessop+et+al+2004e.pdf "Distribution, Use and Selection of Nest Type by Komodo Dragons"] (PDF). [[Elsevier]]. Archived from [http://www.komododragon.biz/?f the original] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110824095347/http://www.komododragon.biz/?f |data=24 agosto 2011 }} on 2007-08-29. Retrieved 2008-03-13.</ref>. Ogni covata è composta in media da 20 uova che necessitano di 7-8 mesi di incubazione<ref name="liz"/>. La schiusa è un processo davvero spossante per i piccoli, che devono rompere il guscio dell'uovo con un dente dell'uovo che cadrà di lì a poco. Dopo essere usciti dall'uovo spesso rimangono nel guscio per qualche ora prima di iniziare a scavare il condotto che li conduce fuori dal nido. A questa età sono quasi del tutto privi di difese e molti vengono divorati dai predatori<ref name=auffenberg/>.
 
I giovani esemplari di drago di Komodo trascorrono gran parte dei primi anni di vita sugli alberi, dove sono relativamente al sicuro dai predatori, compresi gli adulti della loro specie, il cui 10% della dieta è costituito proprio da giovani draghi<ref name="liz"/>. Secondo [[David Attenborough]], le abitudini cannibali sono molto vantaggiose per i grossi esemplari adulti, dato che sulle isole in cui vivono le prede di medie dimensioni sono molto rare<ref name="coldblood">{{Cita libro |autore=Attenborough, David |wkautore=David Attenborough|titolo=Life in Cold Blood |url=https://archive.org/details/lifeincoldblood0000atte |editore=Princeton University Press |città=Princeton, N.J |anno=2008 |pagineisbn= |id=ISBN 0-691-13718-8 |oclc= |doi= |datadiaccesso=}}</ref>. Quando un giovane drago si avvicina ad una carcassa, si rotola nel materiale fecale e rimane tra gli intestini della preda sventrata per scoraggiare gli adulti affamati<ref name="liz"/>. I draghi di Komodo impiegano dai tre ai cinque anni per raggiungere l'età adulta e possono vivere fino a 50 anni<ref name="cogger">{{Cita libro |autore=consultant editors, Harold G. Cogger & Richard G. Zweifel; illustrations by David Kirshner |titolo=Encyclopedia of Reptiles & Amphibians |url=https://archive.org/details/encyclopediaofre0000unse_h2i0 |editore=Academic Press |città=Boston |anno=1998 |pagine=132, 157–8 |idisbn=ISBN 0-12-178560-2 |oclc= |doi=}}</ref>.
 
=== Partenogenesi ===
{{vedi anche|Partenogenesi}}
[[File:Parthkomodo.jpg|thumb|right|Un piccolo drago di Komodo [[Partenogenesi|partenogenetico]] allo Zoo di Chester ([[Inghilterra]]).]]
Allo Zoo di Londra, verso la fine del 2005, una femmina di drago di Komodo chiamata Sungai depose una covata di uova pur essendo stata separata dal suo compagno per più di due anni. Inizialmente gli studiosi ipotizzarono che fosse riuscita in qualche modo a immagazzinare lo [[Spermatozoo|sperma]] ricevuto dai suoi primi incontri con il maschio, attraverso un [[adattamento]] noto come superfecondazione<ref>{{Cita web |autore=Morales, Alex |editore=[[Bloomberg Television]] |url=httphttps://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601082&sid=apLYpeppu8ag&refer=canada |titolo=Komodo Dragons, World's Largest Lizards, Have Virgin Births |accesso=28 marzo 2008 |operaurlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071008112514/http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601082 |dataarchivio=8 ottobre 2007 }}</ref>. Il 20 dicembre 2006 anche Flora, una femmina dello Zoo di Chester ([[Inghilterra]]), depose 11 uova non fecondate; 7 di queste, contenenti solo maschi, riuscirono a schiudersi<ref>Notice by her cage in Chester Zoo in [[Inghilterra|England]]</ref>. Gli scienziati dell'Università di Liverpool effettuarono analisi genetiche su tre di queste uova, che si afflosciarono poco dopo essere rimosse dall'incubatrice, e verificarono che Flora non era mai entrata in contatto fisico con un drago maschio. Dopo aver scoperto la strana situazione delle uova di Flora, le analisi dimostrarono che anche quelle di Sungai erano state prodotte senza fecondazione esterna<ref>{{Cita news |editore=The Times |url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/uk/article759338.ece |titolo=Wise men testify to Dragon's virgin birth |accesso=26 novembre 2007 |pubblicazione= | ___locationcittà=LondonLondra | nome=Mark | cognome=Henderson | data=21 dicembre 2006 |dataarchivio=28 maggio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200528134302/http://www.thetimes.co.uk/ |urlmorto=sì }}</ref>. Il 31 genniaiogennaio 2008 il Sedgwick County Zoo di [[Wichita]] (Kansas) divenne il primo zoo americano a documentare la partenogenesi nei draghi di Komodo. Nello zoo vi erano due femmine adulte; una di queste depose circa 17 uova tra il 19 e il 20 maggio del 2007. Per problemi di spazio ne vennero incubate solo due, che si schiusero il 31 gennaio e il 1°º febbraio del 2008. Entrambi i piccoli erano maschi<ref>[httphttps://web.archive.org/web/20080211184900/http://www.scz.org/n_recent.html "Recent News - Sedgwick County Zoo"]. Sedgwick County Zoo. Archived from [http://www.scz.org/n_recent.html the original] on 2008-02-11. Retrieved 2008-02-12.</ref><ref>{{Cita web |editore=[[MSNBC]] |url=http://www.msnbc.msn.com/id/23058689/ |titolo=Komodo dragons hatch with no male involved |accesso=12 febbraio 2008 |opera=}}</ref>.
 
Al contrario del sistema XY dei mammiferi, i draghi di Komodo presentano il [[Determinazione del sesso|sistema di determinazione del sesso]] cromosomico ZW. La progenie maschile prova che le uova non fecondate di Flora erano inizialmente cellule [[Cellula aploide|aploidi]] (n) che, in seguito a suddivisione, divennero [[Diploidia|diploidi]] (2n; essendo state fecondate da un corpo polare o da una duplicazione cromosomica senza [[divisione cellulare]]), piuttosto che cellule diploidi prodotte nelle sue [[Ovaia|ovaie]] tramite divisione [[Meiosi|meiotica]]. Quando una femmina di drago di Komodo (con cromosomi sessuali ZW) si riproduce in questo modo, provvede alla progenie con un solo cromosoma delle sue coppie di cromosomi, compreso solo uno dei suoi due cromosomi sessuali. Questo singolo set di cromosomi viene duplicato nell'uovo, che si sviluppa partenogeneticamente. Le uova che hanno ricevuto un [[cromosoma]] Z divengono ZZ (dando vita a un maschio); quelle che hanno ricevuto un cromosoma W divengono WW, ma interrompono lo sviluppo<ref name="ZW">{{Cita news |editore=BBC News |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/6196225.stm |titolo=Virgin births for giant lizards |accesso=13 marzo 2008 |pubblicazione= | data=20 dicembre 2006}}</ref><ref>{{Cita web |editore=Scientific American |url=http://www.sciam.com/article.cfm?id=strange-but-true-komodo-d |titolo=Strange but True: Komodo Dragons Show that "Virgin Births" Are Possible: Scientific American |accesso=24 marzo 2008 |opera=}}</ref>.
 
È stato ipotizzato che questo adattamento riproduttivo permetta a una singola femmina di occupare una [[nicchia ecologica]] isolata (come un'isola) e di produrre nidiate di maschi per partenogenesi, sì da costituire una popolazione riproduttiva (attraverso l'accoppiamento con i propri figli, dal quale possono nascere sia maschi che femmine)<ref name="ZW" />. NonostanteUn ielevato vantaggitasso di questo[[inincrocio]] adattamento,è gliperò espertidannoso degliperché zooa ritengonolungo cheandare si abbassa la partenogenesivariabilità possagenetica, indebolirecon conseguente aumento della vulnerabilità fisica e immunitaria, per questo la variabilitàstrategia geneticarisulta vantaggiosa solo in particolari casi come quello citato<ref name="pmid">{{Cita pubblicazione |autore=Watts PC, Buley KR, Sanderson S, Boardman W, Ciofi C, Gibson R |titolo=Parthenogenesis in Komodo Dragons |rivista=Nature |volume=444 |numero=7122 |paginepp=1021–21021-2 |anno=2006 |pmid=17183308 |doi=10.1038/4441021a |mese=dicembre|issn=0028-0836}}</ref>.
 
== Storia ==
=== Scoperta da parte degli occidentali ===
[[File:Komodo coin, Indonesia Dscn0057.jpg|thumb|Moneta indonesiana raffigurante un drago di Komodo.]]
La presenza del drago di Komodo venne documentata per la prima volta dagli [[Europa|europei]] nel 1910, quando voci riguardanti l'esistenza di un «coccodrillo di terra» raggiunsero il tenente van Steyn van Hensbroek dell'amministrazione coloniale olandese<ref>[httphttps://www.dailymail.co.uk/news/worldnews/article-1025349/The-dragons--bigger-man-deadly-bite-But-stranded-divers-fight-Kimodo-really-fear-prehistoric-relics.html Daily Mail] - Should we really be scared of the Komodo dragon?</ref>. La specie raggiunse una grande notorietà dopo il 1912, quando Peter OuwensOwens, direttore del Museo Zoologico di Bogor, a [[Giava]], pubblicò uno studio su di essa dopo averne ricevuto una foto e una pelle dal tenente, nonché altri due esemplari da un collezionista<ref name="ouwens">{{Cita pubblicazione|cognome=Ouwens|nome=P.A.|anno=1912|titolo=On a large Varanus species from the island of Komodo|rivista=Bull. Jard. Bot. Buit.|volume=2|numero=6|paginepp=1–31-3}}</ref>. In seguito, il drago di Komodo fu il principale oggetto di studio di una spedizione a [[Komodo]] condotta da W. Douglas Burden nel 1926. Dopo esser ritornata con 12 esemplari morti e 2 draghi vivi, la spedizione ispirò il film del 1933 ''[[King Kong (film 1933)|King Kong]]''<ref>{{Cita libro |autore=Rony, Fatimah Tobing |titolo=The third eye: race, cinema, and ethnographic spectacle |url=https://archive.org/details/thirdeyeracecine0000rony |editore=Duke University Press |città=Durham, N.C |anno=1996 |pagine=164 |idisbn=ISBN 0-8223-1840-7 |oclc= |doi=}}</ref>. Fu lo stesso Burden a coniare il nome comune «drago di Komodo»<ref name="gateway-faq">{{Cita web |editore=Komodo Foundation |url=http://www.komodo-gateway.org/faq1.html |titolo=Komodo National Park Frequently Asked Questions |accesso=25 ottobre 2007 |opera=}}</ref>. Tre degli esemplari vennero imbalsamati e sono ancora in mostra al [[American Museum of Natural History|Museo Americano di Storia Naturale]]<ref>{{Cita web |editore=[[American Museum of Natural History]] |url=http://www.amnh.org/exhibitions/expeditions/treasure_fossil/Treasures/Komodo_Dragons/komodo.html?aa |titolo=American Museum of Natural History: Komodo Dragons |accesso=7 giugno 2007 |operaurlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101123040040/http://www.amnh.org/exhibitions/expeditions/treasure_fossil/Treasures/Komodo_Dragons/komodo.html?aa |dataarchivio=23 novembre 2010 }}</ref>.
 
=== Studi ===
[[File:Coat of Arms of East Nusa Tenggara COANEW.svgpng|thumb|Il drago di Komodo compare nell'emblema della provincia del [[Nusa Tenggara Orientale]].]]
Gli olandesi, rendendosi conto del numero limitato di draghi di Komodo, ne vietarono la caccia sportiva e ridussero pesantemente le catture a scopi scientifici. Le spedizioni di cattura si interruppero con la [[seconda guerra mondiale]] e non ripresero che negli anni '50 e '60, durante le quali gli studiosi esaminarono il comportamento predatorio della specie e le sue strategie riproduttive e di termoregolazione. Fu proprio in quegli anni che venne intrapreso uno studio a lungo termine del drago di Komodo. Esso venne condotto dalla famiglia Auffenberg, che trascorse 11 mesi a Komodo nel 1969. Nel corso della permanenza Walter Auffenberg e il suo assistente Putra Sastrawan catturarono e marcarono più di 50 draghi<ref name="nwf">{{Cita pubblicazione |nome=Mark |cognome=Cheater |titolo=Chasing the Magic Dragon |rivista=National Wildlife Magazine |volume=41 |numero=5 |anno=2003 |mese=Augustagosto/Septembersettembre |publishereditore=[[National Wildlife Federation]] |url=https://www.nwf.org/nationalwildlife/article.cfm?articleId=810&issueId=63 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090220164644/http://www.nwf.org/nationalwildlife/article.cfm?articleId=810&issueId=63 |dataarchivio=20 febbraio 2009 }}</ref>. Le ricerche degli Auffenberg fornirono nozioni utili anche per l'allevamento in cattività della specie<ref name="komo">{{Cita libro |autore=Trooper Walsh; Murphy, James Jerome; Claudio Ciofi; Colomba De LA Panouse |titolo=Komodo Dragons: Biology and Conservation (Zoo and Aquarium Biology and Conservation Series) |url=https://archive.org/details/komododragonsbio0000unse |editore=Smithsonian Books|città=[[Washington, D.C.]]|anno=2002|idisbn=ISBN 1-58834-073-2}}</ref>. Dopo gli Auffenberg molti altri biologi, come Claudio Ciofi, hanno continuato a studiare la specie, facendo sempre più luce sulle caratteristiche di questa straordinaria creatura<ref name="natgeo"/>.
 
== Conservazione ==
[[File:Varanus komodoensis3.jpg|thumb|left|150pxupright=0.7|Un drago di Komodo fotografato al [[Disney's Animal Kingdom.]]]]
 
Il drago di Komodo è una [[Speciespecie ain rischio#Rettili minacciati|specie vulnerabile]]pericolo ed è inserito nella [[Lista rossa IUCN]]<ref name=iucn/>. In natura ve ne sono circa 40001000-50002000 esemplari, relegati sulle isole di Gili Motang (100), Gili Dasami (100), [[Rinca]] (1300), [[Komodo]] (1700) e [[Flores (Indonesia)|Flores]] (forse 2000)<ref name="komo"/>. Tuttavia, la specie è considerata ugualmente a rischio, dal momento che le femmine in grado di riprodursi sono solo 350<ref name="amnh" />. Per salvaguardare il drago nel 1980 venne istituito il [[Parco nazionale di Komodo|Parco Nazionale di Komodo]], comprendente, oltre l'isola omonima, anche Rinca e Padar<ref name="knp">{{Cita web |editore=[[Parco nazionale di Komodo|Komodo National Park]] |url=http://www.komodonationalpark.org/ |titolo=The official website of Komodo National Park, Indonesia. |accesso=2 febbraio 2007 |operaurlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170906181650/http://www.komodonationalpark.org/# |dataarchivio=6 settembre 2017 }}</ref>. Successivamente, a Flores sono state istituite le riserve di Wae Wuul e Wolo Tado<ref name="natgeo"/>.
 
Il drago di Komodo tende a evitare gli incontri con l'uomo. Gli esemplari giovani sono molto timidi e fuggono rapidamente verso i loro ripari non appena una persona si avvicini a meno di 100 &nbsp;m di distanza. Quelli più vecchi, però, si lasciano avvicinare un po' di più. Se messi con le spalle al muro, divengono molto aggressivi, spalancano la bocca, sibilano e frustano il terreno con la coda. Nel caso l'aggressore non si allontani, il drago può attaccare e mordere. Nonostante esistano vari resoconti di draghi di Komodo che avrebbero assalito o divorato esseri umani senza essere stati provocati, la maggior parte di questi racconti è di pura fantasia o tutt'al più riguarda esemplari che hanno aggredito per difendersi. Sono rarissimi i casi di attacchi da parte di draghi non provocati, esemplari aberranti che avevano perso la naturale paura nei confronti dell'uomo<ref name="auffenberg"/>.
 
L'attività vulcanica, i terremoti, la deforestazione, gli incendi<ref name="___location">{{Cita libro |autore=Tara Darling (Illustrator) |titolo=Komodo Dragon: On Location (Darling, Kathy. on Location.) |anno=1997 |url=https://archive.org/details/komododragon00tara |editore=Lothrop, Lee and Shepard Books |città= |annoisbn= |pagine= |id=ISBN 0-688-13777-6 |oclc= |doi=}}</ref><ref name="natgeo">{{Cita web |editore=[[National Geographic]]|url=httphttps://news.nationalgeographic.com/news/2003/01/0129_030129_komodo.html |titolo=Trapping Komodo Dragons for Conservation |accesso=8 novembre 2007 |opera=}}</ref>, la diminuzione delle prede, il turismo e il bracconaggio rendono vulnerabili le condizioni del drago di Komodo. L'Appendice I della [[CITES]] (la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) vieta il commercio di pelli o esemplari vivi di questa specie<ref name="zipcode"/><ref>{{Cita web |editore=[[CITES]] |url=http://www.cites.org/eng/app/appendices.shtml |titolo=Appendices I, II and III |accesso=24 marzo 2008 |opera=}}</ref>.
 
La popolazione di draghi che un tempo viveva su Padar è ormai scomparsa dal 1975<ref name=Lilley1995>{{CitationCita pubblicazione| titletitolo = A feasibility study on the in-situ captive breeding of Komodo dragons (Varanus komodoensis) on Padar Island, Komodo National Park| yearanno = 1995| authorautore = Lilley, R. P. H.| journalrivista = MSc. Thesis: University of Kent, Canterbury, UK}}</ref>. Si ritiene che la loro scomparsa dall'isola sia dovuta al declino dei grossi ungulati, causato a sua volta dal bracconaggio<ref name=SDZ>{{Cita pubblicazione|cognome=Jessop|nome=T.S.|coautori=Forsyth, D.M., Purwandana, D., Imansyah, M.J., Opat, D.S., and McDonald-Madden, E. |anno=2005|titolo=Monitoring the ungulate prey of komodo dragons (Varanus komodoensis) using faecal counts|publishereditore=Zoological Society of San Diego, USA, and the Komodo National Park Authority, Labuan Bajo, Flores, Indonesia|pagepagina=26 |formatformato=PDF|url=http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.172.2230&rep=rep1&type=pdf|accesso=31 marzo 2011}}</ref>.
 
=== In cattività ===
[[File:Komododragon2.jpg|thumb|right|Un drago di Komodo allo [[Smithsonian National Zoological Park]]. Malgrado le cavità auricolari ben visibili, i draghi di Komodo non odono molto bene.]]
Per le loro dimensioni e la loro reputazione i draghi di Komodo costituiscono, ormai da molti anni, una delle principali attrazioni dei grandi zoo. Sono, tuttavia, ospiti piuttosto rari, poiché se catturati in natura sono suscettibili a infezioni e disturbi parassitari; inoltre non si riproducono facilmente<ref name="amnh" />. Nel maggio del 2009 solo 13 strutture europee, 2 africane, 35 nordamericane, 1 asiatica (a [[Singapore]]) e 2 australiane ospitavano draghi di Komodo<ref>{{Cita web |url=http://app.isis.org/abstracts/Abs50024.asp |titolo=ISIS Abstracts |editore=ISIS |opera= |accesso=4 gennaio 2009}}</ref>.
 
Il primo varano di Komodo venne esibito al pubblico nel 1934 allo [[Smithsonian National Zoological Park]], ma sopravvisse solo due anni. Vennero compiuti nuovi tentativi con altri esemplari, anch'essi morti dopo poco tempo, in media cinque anni. Finalmente, gli studi condotti da Walter Auffenberg, documentati nel suo libro ''The Behavioral Ecology of the Komodo Monitor'', permisero una migliore gestione in cattività di questa specie, consentendone anche la riproduzione<ref name="komo" />.
 
In cattività è stata osservata tutta una serie di diversi comportamenti. Quasi tutti gli esemplari divengono mansueti dopo un breve periodo di tempo<ref name="procter">{{Cita pubblicazione |cognome=Procter |nome=J.B. |anno=1928 |mese=ottobre|titolo=On a living Komodo Dragon ''Varanus komodoensis'' Ouwens, exhibited at the Scientific Meeting |rivista=Proc. Zool. Soc. London |volumepp= |numero= |pagine=1017–10191017-1019}}</ref><ref name="lederer">{{Cita pubblicazione |cognome=Lederer |nome=G. |anno=1931 |mese= |titolo=Erkennen wechselwarme Tiere ihren Pfleger? |rivista=Wochenschr. Aquar.-Terrarienkunde |volume=28 |numeropp=636-638 |pagine=636–638}}</ref> e sono in grado di riconoscere le persone e di discriminare tra quelle familiari e non<ref name="dragons">{{Cita pubblicazione |cognome=Murphy |nome=J. |linkautore= |coautori=T. Walsh |anno=2006 |mese= |titolo=Dragons and Humans |rivista=Herpetological Review | url=http://zoohistory.co.uk/html/modules/Downloads/files/HRkomododragons.pdf | formatformato=PDF |volume=37 |numero=3 |paginepp=269–275269-275 |urlmorto=sì }}</ref>. Sono stati inoltre visti giocare con svariati oggetti, come badili, lattine, anelli di plastica e scarpe. Questo comportamento non sembra essere dovuto ad «attività predatorie connesse al cibo»<ref name="firefly" /><ref name="sciam"/><ref>{{Cita pubblicazione |titolo=Such jokers, those Komodo dragons |rivista=Science News | volume =78 |numero =1 |pagepagina=78 |anno=2002 |mese=agosto|quote= }}</ref>.
[[File:KomodoDragonSDZooMay10.jpg|miniatura|Drago di Komodo allo [[Zoo di San Diego]]]]
 
Perfino esemplari apparentemente docili possono peròquindi divenire improvvisamente aggressivi, soprattutto nei confronti di estranei che abbiano invaso il loro territorio. Nel giugno del 2001 Phil Bronstein — redattore esecutivo del ''[[San Francisco Chronicle]]'' — venne gravemente ferito quando, invitato dal custode, entrò nel recinto di un drago di Komodo allo Zoo di Los Angeles. Bronstein, scalzo perché il custode gli aveva suggerito di togliersi le scarpe bianche, che avrebbero potuto suscitare l'interesse del rettile, venne morso a un piede<ref>{{Cita news |editore=[[Time (magazineperiodico)|Time]] |url=http://www.time.com/time/sampler/article/0,8599,133163,00.html |titolo=Transcript: Sharon Stone vs. the Komodo Dragon |accesso=20 marzo 2008 |pubblicazione= | data=23 giugno 2001 | nome=Jess | cognome=Cagle |dataarchivio=30 giugno 2001 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20010630213115/http://www.time.com/time/sampler/article/0,8599,133163,00.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita libro |autore=Phillip T. Robinson |titolo=Life at the Zoo: Behind the Scenes with the Animal Doctors |url=https://archive.org/details/lifeatzoobehind00robi |editore=Columbia University Press |città=New York |anno=2004 |pagine=79 |idisbn=ISBN 0-231-13248-4 |oclc= |doi=}}</ref>. Sebbene fosse riuscito a fuggire, l'attacco gli lacerò vari tendini, che dovettero essere riattaccati chirurgicamente<ref>{{Cita news |editore=San Francisco Chronicle |url=http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/c/a/2001/06/11/MN204069.DTL |titolo=Editor stable after attack by Komodo dragon / Surgeons reattach foot tendons of Chronicle's Bronstein in L.A. |accesso=23 marzo 2008 |pubblicazione= | nome=Angelica | cognome=Pence | data=11 giugno 2001}}</ref>.
 
== Note ==
{{references|3Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Attenborough, David |titolo=Zoo Quest for a Dragon|editore=Lutterworth Press|città=London Londra|anno=1957 |pagine= |id=ISBN |oclc= |doi=}}
* {{Cita libro |autore=Auffenberg, Walter |titolo=The Behavioral Ecology of the Komodo Monitor |editore=University Presses of Florida |città=Gainesville |anno=1981 |pagineisbn= |id=ISBN 0-8130-0621-X |oclc= |doi=}}
* {{Cita libro |autore=Burden, W. Douglas |titolo=Dragon Lizards of Komodo: An Expedition to the Lost World of the Dutch East Indies |editore=Kessinger Publishing |città= |anno=1927 |pagineisbn= |id=ISBN 0-7661-6579-5 |oclc= |doi=}}
* {{Cita libro |autore=Eberhard, Jo; King, Dennis; Green, Brian; Knight, Frank; Keith Newgrain |titolo=Monitors: The Biology of Varanid Lizards |url=https://archive.org/details/monitorsbiologyo0000king |editore=Krieger Publishing Company |città=Malabar, Fla |anno=1999 |pagineisbn= |id=ISBN 1-57524-112-9 |oclc= |doi=}}
* {{Cita libro |autore=Lutz, Richard L; Lutz, Judy Marie |titolo=Komodo: The Living Dragon |url=https://archive.org/details/komodolivingdrag00lutz_0 |editore=DiMI Press |città=Salem, Or |anno=1997 |pagineisbn= |id=ISBN 0-931625-27-0 |oclc= |doi=}}
 
== Voci correlate ==
* [[Gigantismo insulare]]
* [[Nanismo insulare]]
* ''[[Varanus priscus]]''
* [[Drago]]
* ''[[Varanus]]''
* [[Partenogenesi]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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