Amānullāh Khān: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ButkoBot (discussione | contributi)
m r2.6.2) (Bot: Modifico: ps:امير امان الله خان
m evasione
Etichetta: Rollback
 
(119 versioni intermedie di 60 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Monarca
{{Avvisounicode}}
|nome = Amānullāh Khān
{{S|sovrani|afghani}}
|titolo = [[Sovrani dell'Afghanistan|Re dell'Afghanistan]]
{{Monarca
|immagine = King Amanullah Khan.jpg
|nome =Amānullāh Khān
|regno =
|titolo =[[Re]] dell'[[Afghanistan]]
|inizio regno = 9 gennaio [[1926]]
|immagine =King Amanullah Khan.jpg
|fine regno =28 febbraio 1919 - 14 gennaio [[1929]]
|incoronazione =
|predecessore =[[Nasrullah Khanse (Afghanistan)|Nasrullahstesso Khancome [[emiro]]
|successore = [[InayatullahInayatullāh Khan]]
|titolo1 = [[Sovrani dell'Afghanistan|Emiro dell'Afghanistan]]
|consorte =[[Soraya Tarzi]]
|inizio regno1 = 28 febbraio [[1919]]
|fratello =[[Habibullah Khan]]
|fine regno1 = 9 gennaio [[1929]]
|madre =Sarwar Sultana Begum
|predecessore1 = [[Nasrullah Khan (Afghanistan)|Nasrullah Khan]]
|data di nascita = 1 giugno 1892
|successore1 = se stesso come re
|luogo di nascita = [[Paghman]], [[Afghanistan]]
|consorte = [[Soraya Tarzi]]
|data di morte = 25 aprile 1960
|padre = [[Habibullah Khan]]
|luogo di sepoltura=
|madre = [[Sarwar Sultana Begum]]
|data di nascita = 1º giugno [[1892]]
|luogo di nascita = [[Paghman]]
|data di morte = {{Calcola età3|1960|4|25|1892|6|1}}
|luogo di morte = [[Zurigo]]
|luogo di sepoltura = Mausoleo Reale, [[Jalalabad (Afghanistan)|Jalalabad]]
|religione = [[Sunnismo]]
|figli = Ameenah Shah<br/>Abedah<br/>Meliha<br/>Rahmatullah<br/>Saifullah<br/>Hymayatullah<br/>Adeela<br/>Ehsanullah<br/>[[India dell'Afghanistan|India]]<br/>Nagia
}}
{{Bio
|Nome = Amānullāh
|Cognome = Khān
|PreData = [[Lingua pashtu|pashtu]]: أمان الله خان
|PostCognomeVirgola =
|PreData = Pashto: أمان الله خان
|Sesso = M
|LuogoNascita = Paghman
|GiornoMeseNascita = 1º giugno
|AnnoNascita = 1892
|LuogoMorte = Zurigo
|GiornoMeseMorte = 25 aprile
|AnnoMorte = 1960
|Attività = re
|Epoca = 1900
|Attività = sovrano
|Nazionalità = afghano
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato il sovrano dell'[[Afghanistan]] dal [[1919]] al [[1929]]
|Nazionalità = afgano
|FineIncipit = è stato il sovrano dell'[[Afghanistan]] dal [[1919]] al [[1929]], dapprima come [[emiro]] e dopo il [[1926]] come [[re]]
}}
 
== Biografia ==
Condusse l'Afghanistan all'indipendenza dai colonizzatori inglesi ed ebbe un ruolo cruciale nel progresso politico e sociale del suo paese.Amanullah Khan era il terzo figlio di Amir Habibullah Khan . Amanullah era già installato come il governatore di Kabul ed era in controllo dell'esercito e del Tesoro, ed ha guadagnato la fedeltà della maggior parte dei capi tribali.
[[File:Prince Amanullah Khan of Afghanistan.jpg|thumb|left|Amanullah in giovane età]]
La Russia aveva di recente subito la sua rivoluzione comunista , portando a rapporti tesi tra il paese e il Regno Unito.Amanullah Khan ha riconosciuto l'opportunità di utilizzare la situazione per ottenere l'indipendenza dell'Afghanistan per i propri affari esteri. Ha condotto un attacco a sorpresa contro i britannici in India , il 3 maggio 1919, inizio della guerra anglo-afghana terzo . Dopo i successi iniziali, la guerra divenne rapidamente una situazione di stallo, come il Regno Unito era ancora alle prese con i costi della prima guerra mondiale . Un armistizio è stato raggiunto nel 1921, e l'Afghanistan è diventato una nazione indipendente.
Amanullah Khan nacque il 1º giugno 1892 a [[Paghman]] presso [[Kabul]], in Afghanistan, e fu il favorito dei tre figli dell'emiro [[Habibullah Khan]]. Amanullah divenne governatore di Kabul, ebbe il controllo dell'esercito e del tesoro e creò una rete di buoni rapporti con la maggior parte dei capi tribù locali.<ref>Rashikh, 2017, p.8</ref>
 
Nel febbraio del 1919 l'emiro [[Habibullah Khan]] andò a caccia nella provincia di Laghman, e al suo fianco vi erano suo fratello [[Nasrullah Khan (Afghanistan)|Nasrullah Khan]], il primogenito di Habibullah, [[Inayatullah Khan|Inayatullah]], ed il comandante in capo di Habibullah, [[Nadir Khan]]. La sera del 20 febbraio 1919 Habibullah venne assassinato nella sua tenda da Shuja ul-Dawla, uno dei suoi paggi, per ordine del figlio minore, Amanullah, lasciando Nasrullah quale successore al trono afghano. Nasrullah in un primo momento si rifiutò di prendere le redini del trono e giurò fedeltà a Inayatullah, primogenito di Habibullah. Inayatullah rifiutò e disse che suo padre avrebbe preferito Nasrullah quale suo legittimo erede. Le tribù locali giurarono fedeltà a Nasrullah, giudicato uomo pio e religioso.<ref name="Molesworth 1962">{{Cita libro|cognome= Molesworth |nome=George Noble |titolo=Afghanistan 1919: An Account of Operations in the Third Afghan War |url=https://books.google.com/books?id=fqscAAAAMAAJ&q=Nasrullah |accesso=22 febbraio 2010 |anno=1962 |editore=Asia Pub. House}}</ref> Il gruppo raggiunse [[Jalalabad (Afghanistan)|Jalalabad]], nel sudest del paese, dove il 21 febbraio 1919 venne proclamato emiro.<ref name="India Office Sources">{{Cita testo|url=<!--https://www.bl.uk/subjects/central-asia-->http://www.bl.uk/reshelp/findhelpregion/asia/afghanistan/afghanistancollection/1919to1928/sources1919to1928.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100702122849/http://www.bl.uk/reshelp/findhelpregion/asia/afghanistan/afghanistancollection/1919to1928/sources1919to1928.html|urlmorto=unfit|titolo=Afghanistan 1919-1928: Sources in the India Office Records}}</ref>
 
Amanullah Khan, figlio terzogenito di Habibullah, era rimasto a Kabul come rappresentante del re. Quando seppe della notizia della morte di suo padre, sfruttò il suo controllo del tesoro reale a [[Kabul]] e tentò un colpo di stato contro suo zio,<ref name="Nigel Collett">{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=XuQC5pgzCw4C&pg=PA295|titolo=The Butcher of Amritsar: General Reginald Dyer|nome=Nigel|cognome=Collett|data=15 ottobre 2006|editore=A&C Black|isbn=9781852855758|via=Google Books}}</ref> prendendo il controllo della capitale e del governo centrale, dichiarando guerra a Nasrullah. Nasrullah, che non voleva spargimenti di sangue, fece sapere ad Amanullah che avrebbe potuto avere ufficialmente il trono e andò in esilio in Arabia Saudita. Amanullah Khan ringraziò lo zio e gli disse che gli sarebbe stato concesso di rientrare in Afghanistan quando lo avesse voluto. Il 28 febbraio 1919 Amanullah si autoproclamò emiro.<ref name="India Office Sources"/> Il 3 marzo 1919, temendo che i sostenitori di Nasrullah si sarebbero rivoltati contro di lui, Amanullah venne meno al proprio giuramento e Nasrullah venne arrestato e imprigionato dalle sue forze.<ref name="Clements 2003">{{Cita libro|cognome=Clements |nome=Frank |titolo=Conflict in Afghanistan: a historical encyclopedia |url=https://books.google.com/books?id=bv4hzxpo424C&q=Nasrullah+Afghanistan&pg=PA83 |accesso=22 febbraio 2010 |anno=2003 |editore=ABC-CLIO |isbn=1-85109-402-4}}</ref>
 
[[File:King Amanullah standing.jpg|thumb|left|Ritratto di re Amanullah Khan]]
Amānullāh [[Khan|Khān]] condusse l'[[Afghanistan]] all'indipendenza dai colonizzatori inglesi ed ebbe un ruolo cruciale nel progresso politico e sociale del suo paese. Nel 1907, per sua richiesta quando era ancora [[Emiro]] d’Afghanistan, fu iniziato nella [[Massoneria]] contro il parere dei suoi consiglieri. Al momento della sua ascesa al trono nel 1919 erano di competenza del sovrano gli affari interni, mentre gli affari esteri erano amministrati dal viceré dell'India (Gran Bretagna). Re Amānullāh Khān, non accettando questa limitazione alla propria sovranità, dichiarò guerra all'Impero britannico il 3 maggio 1919 ([[terza guerra anglo-afghana]]). Il 19 agosto 1919 (Festa nazionale) fu firmata la pace.
 
Nel 1921 promulgò la prima costituzione afghana, nella quale veniva garantita l'eguaglianza dei diritti a tutti i cittadini del paese senza distinzione di sesso. Fu durante il regno di Amānullāh Khān che per la prima volta i diritti delle donne furono al centro dell'attenzione. Il re, insieme alla [[Soraya Tarzi|regina Soraya]], mise all'ordine del giorno la questione delle donne in un paese in cui la società patriarcale e tribale le aveva tenute lontane da qualsiasi forma di diritto. Questo programma di riforme costituì una delle campagne politiche più progressiste di tutta l'Asia, con il fine di migliorare la condizione delle donne in tutto il [[Medio Oriente]]. Fu istituita la scolarizzazione obbligatoria fino alla quinta elementare per maschi e femmine.
 
Promulgò inoltre il codice di famiglia che proteggeva i diritti delle donne e che prevedeva:
* il divieto di matrimonio tra un uomo anziano e una giovanissima;
* la necessità di consenso formale della promessa sposa al matrimonio, redatto in maniera da non destare nessun dubbio sulla sua veridicità, sotto pena di annullamento del matrimonio stesso;
* un limite massimo alle spese per la celebrazione del matrimonio;
* l'istituzione di un tribunale in cui le donne che subivano torti, abusi o ingiustizie, potevano rivolgersi per ottenere giustizia e protezione, incoraggiate e sostenute da una associazione ("Associazione per la tutela delle donne") patrocinata dalla regina Soraya.
[[File:Atatürk ve Amanullah Han.jpg|thumb|upright=1.4|Amanullah Khan, con il presidente turco, [[Mustafa Kemal Atatürk]] ad [[Ankara]], (1928).]]
Nel 1921 fu inaugurata dalla regina la prima scuola femminile del Paese. All'inizio vi furono 50 studentesse che dopo due anni divennero 700. Fu abolita l'obbligatorietà del velo e le donne poterono apparire in pubblico a capo scoperto. L'argomento era naturalmente controverso e delicato, ma vi era convinzione nei sovrani che l'uso del velo fosse un impedimento per l'emancipazione femminile. Nel 1928, su iniziativa della regina, il re dichiarò pubblicamente ad una riunione di donne: "Abbandonate il pardah (velo). Il Corano non lo impone. Le donne delle nostre tribù vivono con il viso scoperto, fate lo stesso". La prima donna a fare questo gesto fu la regina Soraya che, durante una folta assemblea, scoprì il suo volto.
 
Amanullah accolse la richiesta di alcuni diplomatici e tecnici occidentali di poter avere un cappellano cattolico che svolgesse il suo servizio religioso nel paese. L'accordo tra gli Stati dell'Afghanistan, l'Italia e la Santa Sede, stipulato nel 1921 e reso operativo il primo gennaio 1933, non fu mai revocato in tutte le vicissitudini politiche del paese<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Rizzi (ed.)|titolo=I parroci di Kabul, dal re ai talebani. Una strana missione tra diplomatici, mujaheddin e beduini|editore=Il pozzo di Giacobbe|data=2016}}</ref>.
 
Per tutte queste vicende, l'Afghanistan era diventato un paese modello, libero e soprattutto indipendente. Le proteste contro le riforme di Amanullah iniziarono nell'area del [[Passo Khyber]] e degenerarono nel saccheggio degli uffici governativi e del palazzo reale. La rivolta fu guidata da [[Habibullah Kalakānī]], che costrinse il re a annullare le riforme più controverse. Amanullah, nel gennaio del 1929, abdicò e dopo qualche mese ebbe asilo in Italia<ref>{{Cita libro|autore=Elisabetta Giunchi|titolo=Afghanistan}}</ref>. Re Amānullāh Khān morì il 25 aprile 1960 e la regina Soraya il 20 aprile 1968. Sono sepolti a [[Jalalabad (Afghanistan)|Jalalabad]], in Afghanistan, nel Mausoleo Reale.
{{Senza fonte|Re Amānullāh Khān è tuttora molto amato dal popolo afghano, e viene considerato il re riformatore e modernizzatore del Paese, mentre la regina Soraya è il simbolo delle donne afghane.}}
 
== Matrimonio e discendenza ==
Amanullah ebbe un'unica moglie ufficiale, [[Soraya Tarzi]], figlia di [[Mahmud Tarzi]], che fu ministro degli Esteri, e della sua seconda moglie [[Asma Rasmiya Khanum]].
 
Ebbero dieci figli, quattro maschi e sei femmine:
 
* Ameenah Shah (14 maggio 1916 – 29 ottobre 1992). Nel 1954 sposò Mustafa Hasanovic Ar, figlio di Bosnaci, deputato dei [[Giovani Musulmani|Giovani Mussulmani Bosniaci]].
* Abedah. Sposò in prime nozze Ali Wali, figlio di Muhammad Wali, da cui ebbe un figlio, Ikhlil. In seguito sposò Hamidullah Enayat Siraj, figlio di Sardar Enayatullah.
* Meliha (1920–2011). Prese una laurea in medicina all'[[università di Istanbul]] e in seguito sposò A. Tahir Söker, un parente stretto di [[Celâl Bayar]].
* Rahmatullah (7 giugno 1921-11 settembre 2009), principe ereditario fino al 1929, quando la sua famiglia andò in esilio. Sposò Adelia Graziani, il cui zio era il generale italiano [[Rodolfo Graziani]].
* Saifullah. Morì prima dell'età adulta, di [[colera]].
* Hymayatullah. Morì prima dell'età adulta, di [[polmonite]].
* Adeela (1925–2000). Sposò Armando Angelini, figlio di un ufficiale di cavalleria italiano, da cui ebbe quattro figlie: Elisabetta (31 maggio 1948), Cristina (3 ottobre 1949), Simin (8 ottobre 1954) e Cinzia (11 gennaio 1957).
* Ehsanullah (1926–2017). Sposò un membro della famiglia di sua madre, Leyla Tarzi, figlia di Tavvab Tarzi. Ebbero due figli: Ahmed Aman Ullah (1961, sposò Sylvie Théobald Rahmat) e Rahmad Ullah (1965, sposò Carine d'Afghanistan-Berger).
* [[India dell'Afghanistan|India]] (1929–2023). Nel 1951 sposò in prime nozze Kazem Malek, da cui ebbe due figlie: Soraya (1954, Roma) e Hamdam (1956. Sposò Paolo Fusarini ed ebbe due figli, Matteo e Flavia). Dopo aver divorziato nel 1959, visse a Roma, dove nel 1966 sposò Abdul Rauf Haider, da cui ebbe un figlio, Eskender (1967). Tornò a vivere in Afghanistan nel 1968.
* Nagia. Sposò İlter Doğan, da cui ebbe un figlio, Ömer, e una figlia, Hümeyra.
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze afghane ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Sun (Afghanistan) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine del Sole Supremo
|collegamento_onorificenza=Ordine del Sole supremo
|motivazione=
|data=1919
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata (Italia)
|collegamento_onorificenza=Ordine supremo della Santissima Annunziata
}}
{{Onorificenze
|immagine=POL Order Orła Białego BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila bianca (Polonia)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Bianca
|motivazione=
|data=1928
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Tiziano Terzani, ''Lettera da Delhi'', ''Lettere contro la guerra'', 1ª ed. Milano, I Grandi TEA, aprile 2008, pp.&nbsp;142–144. ISBN 978-88-502-1713-7
* {{fr}} May Schinasi, "Kaboul 1773-1948, Naissance et croissance d'une capitale royale", Università degli Studi di Napoli L'Orientale, Dipartimento di Studi Asiatici, 2008
 
== Voci correlate ==
* [[Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
* [[Terza guerra anglo-afghana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Amanullah Khan}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{portale|biografie}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
[[Categoria:Re dell'Afghanistan|Amānullāh]]
|tipologia = regnante
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dell'Aquila Bianca]]
|carica = [[Sovrani dell'Afghanistan|Re dell'Afghanistan]]
|immagine = Flag of Afghanistan pre-1901.svg
|periodo = [[1926]] - [[1929]]
|precedente = Sé stesso come emiro
|successivo = [[Inayatullāh Khan]]
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani dell'Afghanistan|Emiro dell'Afghanistan]]
|immagine = Flag of Afghanistan pre-1901.svg
|periodo = [[1919]] - [[1926]]
|precedente = [[Nasrullah Khan (Afghanistan)|Nasrullah Khan]]
|successivo = Sé stesso come re
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|storia}}
 
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[ar:أمان الله خان]]
[[Categoria:Re dell'Afghanistan]]
[[ca:Amanullah]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dell'Aquila Bianca]]
[[cs:Amanulláh]]
[[Categoria:Massoni]]
[[cy:Amanullah Khan]]
[[Categoria:Emiri dell'Afghanistan]]
[[de:Amanullah Khan]]
[[en:Amānullāh Khān]]
[[eo:Amanullah Ĥan]]
[[es:Amanulá Kan]]
[[fa:امان‌الله شاه]]
[[fi:Amanullah Khan]]
[[fr:Amanoullâh Shâh]]
[[ja:アマーヌッラー・ハーン]]
[[ml:അമാനുള്ള ഖാൻ]]
[[nl:Amanoellah Khan]]
[[no:Amanullah Khan]]
[[pl:Amanullah Chan]]
[[ps:امير امان الله خان]]
[[pt:Amanullah Khan]]
[[ru:Аманулла-хан]]
[[sk:Amánulláh Chán]]
[[sv:Amanullah Khan]]
[[tr:Emanullah Han]]
[[uk:Аманулла-Хан]]
[[ur:امان اللہ خان]]
[[vi:Amanullah Khan]]
[[zh:阿曼諾拉·汗]]