Storia della televisione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Fix link Monitor (video)
m Bot: http → https
 
(375 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{torna a|Televisione}}
[[File:Tele.JPG|thumb|right|270px|Il primo televisore italiano (1936, da ''L'illustrazione italiana'')]]
[[File:Tele.JPG|thumb|upright=1.2|Il primo televisore italiano [[SAFAR]] (1936, da ''[[L'Illustrazione Italiana]]'')]]
{{torna a|televisione}}
La '''storia della televisione''' inizia a partire dalla fine del [[XIX secolo]].
L'inizio della '''storia della televisione''' può essere fatto risalire al [[25 marzo]] [[1925]], quando l'ingegnere scozzese [[John Logie Baird]] ne diede dimostrazione nel centro commerciale [[Selfridges]] di [[Londra]].
 
== Il XIX secolo e i primi esperimenti ==
== Storia tecnologica ==
La ricerca iniziò nel [[1877]] dopo che i [[Siemens (famiglia)|fratelli Siemens]] proposero "l'occhio elettrico artificiale", basato sull'uso delle proprietà fotosensibili del [[selenio]]. Quasi contemporaneamente [[Adriano de Paiva]], [[Constantin Senlecq]], [[George R. Carey]] e [[Carlo Mario Perosino]], proposero soluzioni per catturare e trasmettere immagini utilizzando le proprietà del selenio.<ref>{{Cita web|url=https://www.histv.net/l-age-du-selenium|titolo="L'âge du sélénium", Histoire de la télévision}}</ref>
=== Televisione elettromeccanica ===
Nella dimostrazione di Baird, le immagini in movimento rappresentavano delle [[Silhouette (fotografia)|silhouette]], cioè avevano solo la doppia tonalità di grigio. La trasmissione a distanza di immagini in movimento con una vasta gamma di grigi, quelle che comunemente chiamiamo in ''bianco e nero'', riuscì a realizzarla il [[2 ottobre]] [[1925]]. La trasmissione avvenne dal suo laboratorio alla stanza a fianco. Si trattava della ripresa di un viso di un giovane ([[William Taynton]], il suo fattorino) che si era prestato per l'esperimento. La risoluzione verticale dell'immagine televisiva era di 30 linee e la frequenza delle immagini era di 5 [[frame al secondo|immagini al secondo]].
 
Diversi sistemi di analisi delle immagini furono proposti negli [[anni 1880]], i due principali erano il [[disco di Nipkow]] ([[1884]])<ref>{{Cita web|url=https://www.histv.net/paul-nipkow-invente-le-disque-de-ba|titolo=André Lange, "Une idée et son mythe : le disque de Nipkow", Site "Histoire de la télévision".|accesso=8 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180114022427/https://www.histv.net/paul-nipkow-invente-le-disque-de-ba|dataarchivio=14 gennaio 2018|urlmorto=sì}}</ref> e la ruota con specchi proposta già nel [[1882]] da L. B. [[Atkinson]]<ref>{{Cita web|url=https://www.histv.net/atkinson-1882|titolo=A. LANGE,
Il [[26 gennaio]] [[1926]] Baird diede una nuova dimostrazione pubblica di televisione nel suo laboratorio di [[Londra]] ai membri del Royal Institution e alla stampa, appositamente convenuti.
"L.B. Atkinson invente le balayage par tambour de miroirs (1882)", Histoire de la télévision}}</ref> e teorizzata nel [[1889]] da Lazare Weiller.<ref>{{Cita web|url=https://www.histv.net/lazare-weiller-le-phoroscope|titolo=A. LANGE, "Le phoroscope de Lazare Weiller"}}</ref>
 
== La televisione elettromeccanica ==
Nel [[1927]] trasmise la televisione da [[Londra]] a [[Glasgow]] (700 km di distanza) attraverso una normale linea telefonica in cavo. Nel [[1928]] realizzò la prima trasmissione televisiva transoceanica, da [[Londra]] a [[New York]]. Sempre nel 1928 riuscì a trasmettere le prime immagini a colori.
Nel [[1925]] l'inventore britannico [[John Logie Baird]] trovò un modo per trasmettere immagini in movimento, le immagini rappresentavano delle [[silhouette]], cioè avevano solo la doppia tonalità di grigi. Egli il 2 ottobre riuscì a realizzare anche la trasmissione a distanza di tali immagini con una vasta gamma di grigi, quella che normalmente viene chiamata ''televisione in bianco e nero''. La trasmissione avvenne dal suo [[laboratorio]] alla stanza di fianco, si trattava della ripresa del viso di un giovane ([[William Taynton]], il suo fattorino) che si era offerto per elaborare l'esperimento. La risoluzione verticale dell'immagine televisiva era di 30 linee e la frequenza delle immagini era di 5 [[frame al secondo|immagini al secondo]]. La disponibilità di meccanismi di amplificazione dei segnali elettrici permise all'inventore scozzese di costruire nello stesso anno il primo prototipo realmente funzionante di televisore. Si trattava di un apparato elettromeccanico in quanto la scansione delle immagini avveniva tramite un [[disco di Nipkow]]. Il 26 gennaio [[1926]] Baird effettuò con successo quella che viene ritenuta la prima vera dimostrazione pubblica di trasmissione televisiva senza fili, di fronte a qualche decina di scienziati della [[Royal Institution]] e giornalisti invitati per l'occasione.<ref>{{cita web|url=https://www.information-britain.co.uk/famdates.php?id=209|titolo=John Logie Baird gives first demonstration of television|editore=Information Britain|accesso=26 gennaio 2016}}</ref>
 
Il 26 gennaio [[1926]] [[John Logie Baird|Baird]] diede una nuova dimostrazione pubblica di televisione nel suo laboratorio di [[Londra]] ai membri della [[Royal Institution]] e alla stampa, appositamente convenuti. Nel [[1927]] trasmise la televisione da [[Londra]] a [[Glasgow]] (705&nbsp;km di distanza) attraverso una normale linea telefonica in cavo. Nel [[1928]] realizzò la prima trasmissione televisiva transoceanica, che fu un grande traguardo, da [[Londra]] a [[New York]]. Sempre nel [[1928]] riuscì a trasmettere le prime immagini a colori. La [[televisione]] di Baird fu in seguito definita ''televisione elettromeccanica'' perché l'apparecchio di ripresa delle immagini e quello di visione si basavano su un dispositivo elettromeccanico inventato il [[24 dicembre]] [[1883]] da [[Paul Gottlieb Nipkow]],; il [[disco di Nipkow]]. Fu definita elettromeccanica per differenziarla dalla ''televisione elettronica'' inventata negli anni seguenti e tuttora utilizzata. La televisione elettromeccanica era una televisione ancora in uno stadio embrionale che si diffuse solo in alcuni Stati del mondo e in aree geografiche molto limitate.
 
In [[Italia]] non si diffuse bensì fu solo sperimentata dal [[1937]] per poi essere sostituita completamente dalla televisione elettronica già nel [[1939]]. Nel corso degli [[anni 1930]] iniziarono a svilupparsi in Europa i primi tentativi di trasmissione regolare di programmi televisivi; i paesi all'avanguardia erano l'[[Inghilterra]], dove alla vigilia della [[seconda guerra mondiale]] risultavano in circolazione circa 20.000 videoricevitori venduti direttamente al pubblico, e la [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]].
La televisione elettromeccanica era una televisione ancora ad uno stadio embrionale che si diffuse solo in alcuni Stati del mondo e in aree geografiche molto limitate. In [[Italia]] non si diffuse, fu solo sperimentata. Già nel [[1939]] fu completamente dismessa sostituita dalla televisione elettronica.
 
La prima diretta televisiva sportiva avvenne nell'estate del [[1936]] nella [[Germania nazista]] con i [[Giochi della XI Olimpiade]] a [[Berlino]], essi furono trasmessi tramite cavo coassiale in diretta, per un totale di otto ore giornaliere, in 27 luoghi pubblici tra [[Berlino]] e [[Lipsia]] e tra Berlino e [[Monaco di Baviera|Monaco]].
=== Televisione elettronica ===
La televisione elettronica fu realizzata per la prima volta il [[7 settembre]] [[1927]] dall'inventore [[USA|americano]] [[Philo Farnsworth]] nel proprio laboratorio di [[San Francisco]]. La definizione è dovuta al fatto che sia l'apparecchio di ripresa delle immagini che quello di visione erano realizzati con un dispositivo elettronico, il [[tubo a raggi catodici]], inventato dal fisico [[Germania|tedesco]] [[Ferdinand Braun]] nel [[1897]]. Questa tecnologia è quella tuttora utilizzata.
 
== La televisione elettronica ==
Il tubo a raggi catodici è stato sostituito negli apparecchi di ripresa ([[telecamera]] e videocamera) dal [[Charge Coupled Device|CCD]], mentre negli apparecchi di visione ([[televisore]], [[monitor (video)|monitor]] e [[videoproiettore]]) si appresta ad essere completamente sostituito dalla tecnologia [[Schermo al plasma|al plasma]], [[Schermo a cristalli liquidi|a cristalli liquidi]], [[OLED]] e altre ancora in fase sperimentale.
{{Vedi anche|televisione analogica}}
La televisione elettronica fu realizzata per la prima volta il 7 settembre [[1927]] dall'inventore [[statunitense]] [[Philo Farnsworth]] nel proprio laboratorio di [[San Francisco]] e iniziò a diffondersi dal [[1928]] negli Stati Uniti e dall'anno successivo in Europa. La definizione è dovuta al fatto che sia l'apparecchio di ripresa delle immagini sia quello di visione erano realizzati con un dispositivo elettronico, il [[tubo a raggi catodici]], inventato dal fisico [[Germania|tedesco]] [[Ferdinand Braun]] nel [[1897]]. Questa [[tecnologia]] è tuttora utilizzata: è stata tuttavia sostituita negli apparecchi di ripresa ([[telecamera]]), dai sensori [[Charge Coupled Device|CCD]] e [[Sensore a pixel attivi|CMOS]], mentre negli apparecchi di visione ([[televisore]], [[monitor (video)|monitor]] e [[videoproiettore]]), dalla tecnologia [[Schermo al plasma|al plasma]], [[Schermo a cristalli liquidi|a cristalli liquidi (LCD)]], [[OLED]] e altre ancora in fase sperimentale.
 
== La televisione in Italiadigitale ==
{{Vedi anche|Televisionetelevisione in Italiadigitale}}
La densità di calcolo necessaria per una televisione digitale diventa alla portata del consumatore medio solo negli [[anni 1990|anni '90]] del [[XX secolo]]. Infatti nel [[1994]], negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], la [[Hughes Aircraft#Hughes Electronics Corporation|Hughes Electronics]] diede avvio al primo servizio di TV digitale via satellite con la [[DirecTV|Direc TV]] mentre in [[Italia]] circa un anno dopo seguirono i servizi digitali satellitari di [[Telepiù]]<ref>{{Cita libro|titolo = La RAI che non vedrai: idee e progetti sul servizio pubblico radiotelevisivo|pp = 180.181|url = http://books.google.it/books?id=wxMU4BEQ2J0C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|autore = Elio Matarazzo|editore = FrancoAngeli|anno = |città = 2007|isbn = 978-88-464-8455-0}}</ref>.
In [[Italia]] i primi studi e le prime prove sperimentali di [[trasmissioni televisive]] furono effettuate a [[Torino]] a partire dal [[1934]], città che già ospitava il Centro di Direzione dell'[[EIAR]] (in seguito [[RAI]]), presso i locali del [[Teatro di Torino]], attiguo alla sede storica di Via Verdi.
[[File:National Voluntary Laboratory Accreditation Program 1998 directory (IA nationalvoluntar810whit 5).pdf|miniatura|110x110px|1998]]
Successivamente, l'EIAR stabilirà una sede a [[Roma]], nel quartiere Prati, dove realizzerà la storica sede di Via Asiago 10 e a [[Milano]], in Corso Sempione.
Nel 1998 sono iniziate le trasmissioni di prova della [[televisione digitale terrestre]], con il passaggio al [[DT Virginis|DTTV]] come Analog Switchoff (ASO) o Digital Switchover (DSO). In Italia il passaggio da analogico a digitale terrestre, il cosiddetto ''switch-off'', previsto con una legge del 2004 per il 31 dicembre 2006, fu completato solo nel 2012; dal 2024 il [[DVB-T]] - prima generazione dello standard per la trasmissione digitale - è sostituito dal sistema della generazione successiva, il [[DVB-T2]].
 
Il 22 luglio del [[1939]] entra in funzione a Roma il primo trasmettitore televisivo da 2 kW presso la stazione trasmittente EIAR di [[Monte Mario]], che effettuerà per circa un anno regolari trasmissioni utilizzando lo standard a 441 linee sviluppato dalla [[Telefunken]] in [[Germania]]. Nel settembre dello stesso anno un secondo trasmettitore televisivo della potenza di 400 W viene installato a Milano sulla Torre Littoria (oggi [[Torre Branca]]) ed effettua trasmissioni sperimentali in occasione della XI Mostra della Radio e della [[XXI Fiera Campionaria]] di Milano.
 
La prima trasmissione televisiva italiana verrà realizzata ufficialmente nel 1954 dal [[Centro di Produzione Rai]] di Via Verdi, a Torino.
 
Gli apparati trasmittenti di entrambe le stazioni erano stati progettati e costruiti dalla ditta [[SAFAR]] (Società Anonima Fabbricazione Apparecchi Radiofonici) di Milano, mentre altre ditte del settore quali [[RadioMarelli|Radiomarelli]] e [[Allocchio Bacchini]] misero in produzione apparati riceventi.<ref>http://www.radiomarconi.com/marconi/cronologia.html</ref>
 
Le trasmissioni ebbero improvvisamente termine il 31 maggio [[1940]] per ordine del governo, asseritamente per via di interferenze riscontrate nei primi sistemi di navigazione aerea. È presumibile che l'imminenza dell'entrata in guerra dell'Italia abbia giocato comunque un ruolo in questa decisione.
 
Durante l'occupazione l'esercito nazista fece smantellare e trasportare in Germania tutti gli apparati trasmittenti dell'EIAR di Roma, incluso il trasmettitore televisivo che verrà in seguito recuperato dagli alleati dopo la fine della guerra e restituito alla [[RAI]] (nuova denominazione dell'EIAR dal [[1944]]), che nel gennaio del [[1949]] lo installa a [[Torino]] in località [[Centro trasmittente di Torino Eremo|Eremo]], sulla collina torinese e alle nuove antenne installate sul tetto della sede [[RAI (Torino)|RAI]] di Via Verdi. Riprende così la sperimentazione che porterà alla prima trasmissione televisiva ufficiale del 1954.
 
L'11 settembre [[1949]], con una trasmissione sperimentale dalla [[Triennale di Milano]] presentata da [[Corrado Mantoni|Corrado]], hanno inizio le trasmissioni televisive in Italia con lo standard a [[576i|625 linee]], ma la programmazione regolare cominciò soltanto dal [[3 gennaio]] [[1954]], a cura della [[RAI]], in bianco e nero. L'autoregolamentazione dell'epoca prevedeva, tra i suoi principi fondamentali, la non accettazione di scene turbanti la pace sociale ed incitanti all'odio di classe, il rispetto dei valori familiari e religiosi. Un capitolo a parte meriterebbe la moralità dei costumi, che prevedeva il pieno rispetto della "santità matrimoniale" e il rifiuto delle scene erotiche. Per garantire il rispetto di queste norme, venne istituito, dal [[1947]] il "Comitato per la determinazione delle direttive di massima culturali".<ref> Paolo Ruggieri, "Viva la Tv", Gruppo Editoriale Fabbri, 1994, Vol.3, pag.147</ref>
Le prime trasmissioni della programmazione regolare furono le interviste con l'ingegner [[Filiberto Guala]], amministratore delegato, che definì il nuovo mezzo come "il focolare del nostro tempo", lo spettacolo intitolato "L'orchestra delle 15", presentato da [[Febo Conti]], la rubrica musicale [[Settenote]] e [[La domenica sportiva]]. I televisori accesi furono, il giorno di esordio, solamente ottantamila, gli abbonati non superarono i ventimila unità intorno al febbraio del 1954 e il prezzo del mezzo sfiorava le dodici mensilità di un reddito medio annuo (1954).
 
Il segnale arrivò su tutto il territorio nazionale tre anni dopo, il 31 dicembre 1956, e a quel momento gli abbonati erano ancora relativamente pochi - 360.000 - a causa del costo elevato degli [[Televisione|apparecchi]].
 
Dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] la diffusione della [[Televisione|TV]] crebbe a ritmi stupefacenti, come precedentemente accaduto sul mercato americano. In quegli anni la [[televisione]] era un bene di lusso che pochi [[Italia|italiani]] potevano permettersi, tanto che i bar o le case dei propri vicini diventarono luoghi prediletti per visioni di gruppo, soprattutto in occasione delle trasmissioni del primo e subito popolarissimo [[telequiz]] [[Italia|italiano]], i primi pionieri furono [[Mario Riva]] con ''[[Il Musichiere]]'', e [[Mike Bongiorno]] con ''[[Lascia o raddoppia?]]''.
 
Verso la fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] anche la stampa si accorge del nuovo mezzo. Nasce la prima rubrica di [[critica televisiva]]: la cura [[Ugo Buzzolan]] - già autore del primo originale televisivo (''[[La domenica di un fidanzato]]'') - su ''[[La Stampa]]'' di [[Torino]].
 
È proprio in questo periodo che nasce il primo telegiornale della Rai, che vede come direttore Vittorio Veltroni. Esso conquista il popolo italiano, riuscendo ad arrivare dove la carta stampata non aveva saputo:proporre immagini e audio contemporaneamente produce uno straordinario effetto di realtà e permette di assistere in diretta ad eventi sensazionali. Nel 1960 nasce la trasmissione "Tribuna elettorale", seguita l'anno successivo da "Tribuna politica", le quali permetteranno per la prima volta di conoscere i volti dei leader delle opposizioni politiche.
 
Particolarmente rilevante nel 1957 è la comparsa della pubblicità in Rai con l'avvento di "Carosello", un famoso spazio, dove il messaggio pubblicitario deve rispettare rigorose regole stilistiche e narrative. Difatti, il prodotto reclamizzato può essere citato solo all'inizio e alla fine di un breve spettacolo (135 secondi), al quale non è permesso di citare il prodotto stesso.
 
Inoltre, a partire dal 1962 vi fu il primo collegamento via satellite tra Italia e Stati Uniti, che segnò l'avvento della comunicazione intraplanetaria, permettendo di assistere ad eventi fondamentali della nostra storia in diretta, come lo sbarco del primo uomo sulla luna nel 1969, che raccolse circa 500.000.000 di spettatori.
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]], con il progresso dell'economia, il [[Televisione|televisore]] divenne accessorio di sempre maggior diffusione, sino a raggiungere anche classi sociali meno agiate; l'elevato tasso di [[analfabetismo]] riscontrato fra queste suggerì la messa in onda di ''[[Non è mai troppo tardi (programma televisivo)|Non è mai troppo tardi]]'' ([[1959]]-[[1968]]); un programma di insegnamento elementare condotto dal maestro [[Alberto Manzi]] e che, è stato stimato, avrebbe aiutato quasi un milione e mezzo di adulti a conseguire la licenza elementare.
 
Almeno nella fase iniziale la [[televisione]] italiana era una delle più ''pedagogiche'' al mondo. Le sue finalità erano certamente educative e se da un lato la programmazione, pur non cercando il consenso dei telespettatori, poteva essere considerata ''soporifera'', dall'altro ebbe indubbi benefici nei confronti di una situazione nazionale, a quei tempi, caratterizzata da una certa arretratezza nei costumi e da una disomogeneità culturale. Non è solo una battuta umoristica dire quindi che, almeno a livello linguistico, "L'unità d'Italia non l'ha fatta Garibaldi, ma l'ha fatta [[Mike Bongiorno]]."
 
Anche le tappe successive dello sviluppo televisivo italiano indicano un ritardo rispetto agli altri Paesi europei: solo nel [[1961]] iniziarono le trasmissioni del secondo canale RAI e la terza rete tv arrivò tra la fine del [[1979]] e l'inizio del [[1980]] (come da riforma del 1975). Le trasmissioni a colori, iniziate in via sperimentale fin dagli [[1970|anni '70]], in particolare con la trasmissione delle [[Giochi della XX Olimpiade|Olimpiadi di Monaco]] nel [[1972]], che avveniva con diversi sistemi a giorni alterni in quanto proprio in quel periodo veniva dibattuta in Parlamento l'adozione del sistema di trasmissione tra i sostenitori del francese [[SECAM]] e quelli del tedesco [[PAL]], inizieranno ufficialmente solo nel [[febbraio]] [[1977]] cioè circa 10 anni dopo rispetto ai paesi europei più sviluppati e soprattutto agli [[USA]], principalmente per l'opposizione di alcuni personaggi politici (in particolare [[Ugo La Malfa]]) che temevano gli effetti devastanti sull'allora precaria situazione economica italiana dello scatenarsi della "corsa all'acquisto" del nuovo elettrodomestico (costoso e quasi sempre importato dall'estero) da parte delle famiglie italiane.
 
=== Le televisioni commerciali ===
Nel frattempo erano nati i primi tentativi di ''[[Televisioni locali]]''. Nel 1974 una sentenza della [[Corte costituzionale]] legittima l'esistenza della [[televisione via cavo]],<ref> La questione di legittimità costituzionale che aveva portato alla sentenza della Corte Costituzionale n. 225 del 1974 era stata sollevata dal pretore di Biella nell'ambito del procedimento penale a carico di Giuseppe Sacchi, proprietario di [[Telebiella]]. </ref> ed un'altra due anni dopo, autorizza anche le trasmissioni via etere purché di ambito locale, Da questa esperienza nasce [[Telemilano 58]], che ha assorbito [[Telemilanocavo]] e che successivamente diventa [[Canale 5]].
Il decennio successivo vide l'affermazione delle emittenti private (tra cui quelle della Fininvest, identificabili con quelle oggi di Mediaset) ed il loro immediato successo (Da ricordare che nel periodo un decreto legge del governo di [[Bettino Craxi]] legalizzò le trasmissioni in diretta delle tv private sul territorio nazionale, ultima prerogativa esclusiva del monopolio di Stato [[Rai]]).
 
La proliferazione di emittenti televisive ha richiesto a più riprese interventi legislativi di regolamentazione, nessuno dei quali è ovviamente uscito indenne da polemiche. L'articolazione delle problematiche innestate è tale da coinvolgere negli argomenti di discussione diritti costituzionali e questioni di opportunità politiche, essendosi addirittura sviluppata una giurisprudenza specialistica (ad esempio le mai rispettate e pluriviolate sentenze della Corte Costituzionale). C'è chi ritiene che la situazione italiana a causa della presunta concentrazione di mass-media nelle mani di Mediaset, sia in contrasto con il fondamentale articolo 21 della Costituzione (libertà d'espressione), almeno nel delicatissimo campo tv: Rai e soprattutto Mediaset si spartiscono il 90% di risorse pubblicitarie e ascolti, un duopolio che non ha eguali in Europa dove si arriva al massimo al 70%.
 
Il settore, sul finire del primo decennio, è oggetto di una nuova rivoluzione grazie al passaggio dal segnale analogico a quello digitale, transizione avvenuta sia per rispettare la direttiva europea [[Televisione senza frontiere]], sia consentire un aumento delle emittenti (la trasmissione digitale permette l'accensione di un maggior numero di canali). Inoltre col nuovo sistema troverà rapida diffusione il nuovo standard in alta definizione.
In Italia, così come anche in moltissimi altri Paesi vi sono 2 tipi di televisioni:
la televisione pubblica che ha i suoi proventi sia da trasferimenti dello Stato che dalla pubblicità, e le televisioni commerciali (in Italia emblematico il gruppo Mediaset) che traggono i loro proventi principalmente dalla pubblicità.
 
== Cronologia ==
* [[1929]]: iniziano a [[Roma]] e [[Milano]] gli esperimenti di trasmissione delle immagini utilizzando il [[disco di Nipkow]].
* [[1932]]: nel [[Regno Unito]] vengono trasmessi programmi sperimentali dalla [[BBC]] col sistema [[Baird]] e successivamente col sistema [[Emitron]] ([[1934]]).
* [[19361935]]: il [[22 marzo]] viene messo in onda dalla [[Germania nazista]] il primo programma televisivo regolare del mondo, incostituito occasioneda dellaquattro [[Giochiore dellae XImezzo Olimpiade|XIdi Olimpiade]]trasmissioni di [[Berlino]]settimanali.
* [[1936]]: viene dato un impulso alla visione di massa in occasione della [[Giochi della XI Olimpiade|XI Olimpiade]] di [[Berlino]]. Secondo alcuni la trasmissione del discorso del dittatore [[Adolf Hitler]] durante la cerimonia di apertura è stata la prima con una potenza sufficiente a superare l'[[Orbita geocentrica|orbita terrestre]]<ref>{{cita libro | autore=Richard J. Evans | anno=2010 | mese=gennaio | titolo=[[Il Terzo Reich al potere]] | editore=Mondadori | città=Milano | isbn= 978-88-04-51042-0 | p= 292 }}</ref>.
* [[1936]]: inizia in Italia il [[monopolio]] radiotelevisivo con il [[codice postale]] e la convenzione per la concessione in esclusiva delle [[radioaudizioni circolari]] della RAI.
* [[1936]]: inizia in Italia il [[monopolio]] radiotelevisivo con il [[codice postale]] e la convenzione per la concessione in esclusiva delle [[radioaudizioni circolari]] dell'[[Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche|EIAR]] (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche).
* [[1936]]: [[2 novembre]]: la [[BBC]] inizia regolari trasmissioni televisive in "alta definizione" dall'Alexandra Palace di Londra, alternando inizialmente gli standard televisivi [[Baird]] (240 linee per quadro) ed [[Emi-Marconi]] (405 linee).
* [[1936]]: 2 novembre: la [[BBC]] inizia regolari trasmissioni televisive in "alta definizione" dall'Alexandra Palace di Londra, alternando inizialmente gli standard televisivi Baird (240 linee per quadro) ed [[EMI|EMI-Marconi]] (405 linee).
* [[1937]]: [[10 maggio]]: l'incoronazione di Re [[Giorgio VI]] è il primo evento trasmesso in diretta nella storia della televisione.
* [[1937]]: 10 maggio: l'incoronazione nel [[Regno Unito]] del re [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]] è il primo evento trasmesso in diretta nella storia della televisione.
* [[1939]]: il [[30 aprile]], in occasione dell'inaugurazione della Fiera Mondiale di New York, la [[NBC]] inizia negli USA regolari trasmissioni televisive.
* [[1939]]: il 30 aprile, in occasione dell'inaugurazione della Fiera Mondiale di [[New York]], la [[NBC]] inizia negli USA regolari trasmissioni televisive.
* [[1939]]: il [[22 luglio]] a [[Monte Mario]], vicino [[Roma]], entra in funzione un trasmettitore sperimentale televisivo dell'[[Eiar]] (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) costruito dall'azienda italiana [[SAFAR]], con una potenza di 2 kW.
* {{senza fonte|[[1939]]: il 22 luglio a [[Monte Mario]], vicino a [[Roma]], entra in funzione un trasmettitore sperimentale televisivo dell'[[Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche|EIAR]] costruito dall'azienda italiana [[SAFAR]], con una potenza di 2&nbsp;kW.}}
* [[1939]]: [[3 settembre]]: la [[BBC]] sospende i programmi televisivi in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; a questa data sono circa 20000 gli apparecchi riceventi in funzione nel Regno Unito.
*[[1939]]: 3 settembre: la [[BBC]] sospende i programmi televisivi in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; a questa data sono circa 20000 gli apparecchi riceventi in funzione nel Regno Unito.
* [[1940]]: il [[31 maggio]] anche il trasmettittore sperimentale di Roma Monte Mario cessa le trasmissioni per l'approssimarsi dell'entrata in guerra dell'Italia; la grande antenna verrà poi smontata e trafugata durante l'occupazione nazista.
* {{senza fonte|[[1940]]: il 31 maggio anche il trasmettitore sperimentale di [[Roma Monte Mario]] cessa le trasmissioni per l'approssimarsi dell'entrata in guerra dell'Italia; la grande antenna verrà poi smontata e trafugata durante l'occupazione nazista.}}
* [[1941]]: 1º luglio: la NBC americana trasmette il primo spot pubblicitario televisivo (riguarda un orologio)
* [[1941]]: 1º luglio: la NBC americana trasmette il primo spot pubblicitario televisivo (riguarda gli orologi [[Bulova]]).
* [[1942]]: in Gennaiogennaio le emittenti americane NBC e CBS sopendonosospendono le trasmissioni per il coinvolgimento degli USA nella guerra; solo 7000 sono comunque gli apparecchi televisivi in funzione nell'intero Paese, quasi tutti concentrati nella zona di New York.
* [[1947]]: i delegati di 60 paesi presenti alla Conferenza mondiale delle [[radiocomunicazione|radiocomunicazioni]] di [[Atlantic City]] decidono di chiamare "televisione" (in sigla "TV") la trasmissione a distanza delle immagini in movimento.
* [[1954]]: il [[3 gennaio]] alle ore 11.:00 ha inizio il servizio televisivo italiano, sulcon il canale ''Programma Nazionale'', progenitore di [[Raiuno|ProgrammaRai nazionale1]]''.
* [[1955]]: negli Stati Uniti iniziano le prime trasmissioni a colori.
* [[1956]]: le [[VII Giochi olimpici invernali|VII Olimpiadi invernali]] di [[Cortina d'Ampezzo]] sono le prime ad essere trasmesse in [[eurovisione]]. Quattro anni dopo toccherà alle [[Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi]] di [[Roma]].
* [[1960]]: la TV si diffonde molto rapidamente: in quell'anno è diffusa in cinquantasei paesi (un decennio più tardi, nel [[1970]] saranno pressoché raddoppiati: ben 104). Inoltre con la sentenza n. 59 del 6 luglio 1960 la Corte costituzionale ribadisce la legittimità del monopolio radiotelevisivo pubblico.
* [[1957]]: in Italia nasce la rubrica pubblicitaria ''[[Carosello]]''.
* [[1961]]: il 4 novembre in Italia cominciano le trasmissioni del canale ''Secondo Programma'', diventato [[Rai 2]].
* [[1960]]: la tv si diffonde molto rapidamente: in quell'anno è diffusa in cinquantasei paesi (un decennio più tardi, nel [[1970]] saranno pressoché raddoppiati: ben 104). Inoltre con la sentenza n. 59 del [[6 luglio]] 1960 la Corte costituzionale ribadisce la legittimità del monopolio radiotelevisivo pubblico.
* [[1961]]: il [[4 novembre]] cominciano le trasmissioni del ''[[Raidue|Secondo Programma]]''.
* [[1962]]: l'11 luglio ha luogo il primo esperimento di trasmissione in [[mondovisione]] attraverso il [[satellite artificiale]] [[Telstar]]
* [[1964]]: in [[California]] nasce la prima [[pay-tvTV]]. Nello stesso anno, la [[Giochi della XVIII Olimpiade|XVIII Olimpiade]] di [[Tokyo]] è il primo grande evento sportivo trasmesso in mondovisione via satellite.
* [[1966]]: {{citazione necessaria| Nasce [[Telediffusione Italiana Telenapoli]], la prima televisione libera italiana via cavo.(Non tutti i libri di storia della televisione riportano quest'esperienza).}}
* [[1967]]: In Francia e Germania iniziano le trasmissioni a colori.
* [[1969]]: tra il [[20 luglio|20]] e il [[21 luglio]] l'uomo sbarca sulla [[Luna]]: la trasmissisonetrasmissione ''25 ore sulla Luna'' - ricordata anche con il titolo ''L'uomo sulla luna'' - dura 28 ore consecutive in [[diretta televisiva]] via satellite viene seguita in mondovisione da più di 500 milioni di persone. In quella notte ciha fuluogo ununa battibeccodiscussione tra i giornalisti [[Tito Stagno]] (da [[Roma]]) e [[Ruggero Orlando]] (in collegamento telefonico da [[Houston]]), i qualiche non concordavanoconcordano sul momento esatto dell'allunaggio: questo battibecco passòpassa alla storia della televisione entrando a far parte dell'[[immaginario collettivo]] di molti telespettatori <ref> [httphttps://www.youtube.com/watch?v=NuSL-_HPcg4 Storica diretta RAI l' uomo sulla luna 1969]</ref>.
* [[1974]]: cominciano ad arrivare le prime reti estere [[Telemontecarlo]], [[TV Koper Capodistria]] e [[RSI LA1|TV Svizzera]].
* [[1971]]: {{citazione necessaria|[[Telediffusione Italiana Telenapoli]] introduce in Italia il colore nella [[TV via cavo]], con 6 anni d'anticipo rispetto alla [[RAI]].}} In Italia inizia a trasmettere la televisione privata [[Telebiella]] che è di fatto riconosciuta come la prima emittente libera italiana.
* [[1976]]: la RAI introduce nella TV italiana via etere il colore, già presente da tempo in altri paesi (le prime videocamere a colori, negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], erano già in circolazione sperimentale durante la [[seconda guerra mondiale]]).
* [[1974]]: Il [[10 luglio]] la sentenza 225<ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0225s-74.html La sentenza n. 225]</ref> della corte costituzionale e la sentenza 226 <ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0226s-74.html la sentenza n. 226] </ref>legittimano di fatto la [[televisione via cavo]] e la ripetizione in Italia delle [[televisioni estere in lingua italiana]]. Contemporaneamente le due sentenze stabiliscono le condizioni minime per considerare il monopolio radiotelevisivo pubblico per le trasmissioni via etere in ambito nazionale conforme ai principi costituzionali; Nel contempo nascono le prime televisioni libere italiane via etere (verranno legittimate 2 anni dopo): [[Canale 21]] (Napoli), [[Telealtomilanese]] ([[Busto Arsizio]]), [[GBR (televisione)|GBR]] (Roma).
* [[1977]]:in Italia riguardo alle trasmissioni a colori, terminano le trasmissioni sperimentali e iniziano le trasmissioni regolari.
* [[1975]]: il [[14 aprile]] 1975 la legge 103/75<ref> [http://www.agcom.it/L_naz/l103_75.htm la legge 103/75], </ref> la cosiddetta ''legge di [[riforma della RAI del 1975|riforma della RAI]]'', segna un cambiamento epocale nella storia della televisione; la tv di Stato passa dal controllo del Governo a quello del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]]: nasce ufficialmente la ''[[lottizzazione]]''; si progetta la costruzione di una terza rete pubblica.
* [[1979]]: nasce la ''Terza Rete RAI'' e di seguito [[Rai 3]], ma più tardi nasce anche il [[Tg3]].
* [[1976]]: con la sentenza n. 202 del [[28 luglio]] si arriva al superamento della legge di riforma della Rai del 1975 e la legittimazione delle emittenti private via etere in ambito locale. Il [[31 dicembre]] va in onda l'ultima puntata di ''[[Carosello]]''. Termina dopo vent'anni quindi, la seguitissima trasmissione pubblicitaria di ''prima serata'' che tanto successo aveva riscosso sia nella fascia adulta che tra i più piccoli ''teleutenti''. Nasce nel quartiere di [[Milano 2]] ([[Segrate]]) l'emittente [[Telemilanocavo]], fondata da Giacomo Properzj e Alceo Moretti. Due anni dopo l'emittente sarà comprata da Silvio Berlusconi.
* [[1984]]: la [[Fininvest]] di [[Silvio Berlusconi]] ha tre canali [[Rete 4]], [[Canale 5]] e [[Italia 1]].
* [[1977]]: la RAI introduce nella tv italiana via etere il colore, già presente da tempo in altri paesi (le prime videocamere a colori, negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], erano già in circolazione sperimentale durante la [[seconda guerra mondiale]]). A Legnano il 3 novembre comincia le trasmissioni Antenna3, emittente di proprietà di [[Renzo Villa]] e [[Enzo Tortora]].
* [[1979]]: il [[15 dicembre]] iniziano le trasmissioni di [[Rai 3]].
* [[1980]]: [[TeleMilano]], viene trasformata in capofila del network nazionale [[Canale 5]]. Il circuito ''PIN - Primarete Indipendente'' del gruppo [[Rizzoli]] dà vita al primo [[telegiornale]] nazionale privato: ''Contatto'', diretto da [[Maurizio Costanzo]].
* [[1985]]: iniziano i primi esperimenti di [[HDTV|TV ad alta definizione]]: vengono realizzati alcuni videoclip e documentari, ma l'idea non trova ancora realizzazione pratica perché la tecnologia ancora non è diffusa commercialmente su larga scala.
* [[1990]]: viene fondata [[Telepiù]] S.p.A. che di lì a breve trasmetterà [[TELE+]] quale prima [[pay per view]] in Italia.
* [[1997]]: compare sul mercato il primo televisore al [[Plasma (fisica)|plasma]].
* [[1993]]: [[Miro Allione]] fonda [[Stream (azienda)|Stream S.p.A.]] che fornirà servizi di [[pay per view]] con la piattaforma [[Stream TV]].
* [[2000]]: la tecnologia [[LCD]] (''Liquid Crystal Display''), nata per i [[monitor (video)|monitor]] dei [[personal computer]], viene adottata anche nella costruzione degli apparecchi televisivi.
* [[1997]]: lo [[schermo a tubo catodico]] cessa di essere l'unica tipologia di display usata nei televisori, con la comparsa dei primi apparecchi al [[Plasma (fisica)|plasma]].
* [[2002]]: nasce [[OrfeoTv]], la prima televisione di strada - [[Telestreet]] che trasmette il proprio segnale su un cono d'ombra del centro di [[Bologna]].
* [[2000]]: la tecnologia [[Display a cristalli liquidi|LCD]] (''Liquid Crystal Display''), nata per i [[monitor (video)|monitor]] dei [[personal computer]], viene adottata anche nella costruzione degli apparecchi televisivi, dotata di retro-illuminazione degli schermi prima [[Lampada fluorescente|a fluorescenza]] e poi a [[LED]].
* [[2003]]: il [[1º dicembre]] il [[network]] televisivo [[Mediaset]] comincia le trasmissioni [[Digitale (informatica)|digitali]] terrestri.
*[[2003]]: [[Telepiù]] e [[Stream (azienda)|Stream]] vengono acquistate dalla [[News Corporation]] ed i loro prodotti confluiscono in [[Sky Italia]].
* [[2004]]: il [[3 gennaio]], cinquant'anni dopo la nascita della televisione italiana, la RAI inizia a sua volta il servizio di [[trasmissione digitale terrestre]]; il [[6 febbraio]] nasce [[Sportitalia]], un canale televisivo gratuito interamente dedicato allo sport.
* [[2005]]: la RAI inizia a Torino la sperimentazione della TV Mobile, basata sullo standard [[DVB-H]] da poco pubblicato.
* [[2005]]: [[Mediaset]] e [[LA7]] lanciano un nuovo servizio sul digitale terrestre: la pay-per-view di vari eventi (partite di serie A, film, concerti...).
* [[2006]]: L'emittente satellitare [[SKY Italia]] inizia a trasmettere eventi in [[HDTV|Alta Definizione]] su quattro canali tematici.Veicolo per fare conoscere la nuova tecnologia sono proprio le partite dei mondiali di calcio.
 
== Note ==
<Referencesreferences/>
 
== Bibliografia ==
* Marco Vignolo Gargini, ''C’era una volta la tv 1954-1975 L’aurora della tv'', DreamBook, Pisa, 2024, ISBN 8899830851
* Franco Monteleone, ''Storia della radio e della televisione in Italia. Un secolo di costume, società e politica. Nuova edizione aggiornata'', Marsilio, Venezia, 2003, ISBN 88-317-7230-9
* Annamaria Ghedina, ''Da Gregorio a Berlusconi. La vera storia della televisione libera'', Vittorio Pironti Editore, Napoli, 2003
* [[Amedeo Benedetti]], ''Storia dei programmi televisivi di maggior audience in Italia'', Genova, Erga, 1999, ISBN 88-8163-193-8
* Diego Verdegiglio, ''La TV di Mussolini'', Castelvecchi Editore, 2003.
* Paolo Ruggeri, ''Viva la Tv'', in ''Canzoni Italiane'', Gruppo Editoriale Fabbri, 1994, Vol.3, pag.146-156
*{{cita testo|url=https://archive.org/details/selezioneditecnicaradiotv197512|titolo=Selezione di tecnica radio-TV|numero=speciale ''Numero storico sulla TV''|data=dicembre 1975|editore=JCE}}
 
== Voci correlate ==
* [[Cinepresa]]
* [[Televisione]]
* [[Televisione comunitariaanalogica]]
* [[Televisione digitale]]
 
* [[Televisione elettronica]]
== Bibliografia ==
* [[Televisione elettromeccanica]]
* [[Aldo Grasso]], "Storia della televisione italiana. Nuova edizione aggiornata", Garzanti, Milano, 2004, ISBN 88-11-74031-2
* [[Televisore]]
* Aldo Grasso (a cura di), ''[[Enciclopedia della televisione]]'', Garzanti, Milano, 2008, ISBN 88-11-50526-7 - ISBN 978-88-11-50526-6
* [[Telecamera]]
* [[Franco Monteleone]], "Storia della radio e della televisione in Italia. Un secolo di costume, società e politica. Nuova edizione aggiornata" , Marsilio, Venezia, 2003, ISBN 88-317-7230-9
* [[Annamaria Ghedina]], "Da Gregorio a Berlusconi. La vera storia della televisione libera", Vittorio Pironti Editore, Napoli, 2003
* [[Amedeo Benedetti]], "Storia dei programmi televisivi di maggior audience in Italia", Genova, Erga, 1999, ISBN 88-8163-193-8
*Diego Verdegiglio, "La TV di Mussolini", Castelvecchi Editore, 2003.
*Paolo Ruggeri, "Viva la Tv", in "Canzoni Italiane", Gruppo Editoriale Fabbri, 1994, Vol.3, pag.146-156
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:History of television}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.radiomarconi.com/marconi/monoscopio2/storia.html |Storia della televisione da un punto di vista tecnologico]}}
* {{cita web|http://www.tv-pedia.com/|Tv-pedia.com}}
* [http://www.sorrisi.com/sorrisi/scheda/art023001005815.jsp Storia della televisione] sul sito di ''TV Sorrisi e Canzoni''
* {{cita news|autore=[[Aldo Grasso]]|url=https://www.corriere.it/cronache/08_settembre_17/la_nuova_tv_e_quella_per_i_ragazzi_50c6effc-8475-11dd-be21-00144f02aabc.shtml|titolo=La nuova tv è quella per i ragazzi|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=17 settembre 2008|accesso=14 settembre 2015}}
* [http://www.tv-pedia.com/ Tv-pedia.com]
* [https://www.histv.net Histoire de la télévision], sitio di André Lange
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|storia|televisione}}
 
{{portale|[[Categoria:Storia della televisione}}| ]]
[[Categoria:Storia della televisione|!]]
 
[[ar:تاريخ التلفزيون]]
[[ca:Història de la televisió]]
[[de:Geschichte des Fernsehens]]
[[en:History of television]]
[[es:Historia de la televisión]]
[[fa:پیشینه تلویزیون]]
[[fr:Histoire des techniques de télévision]]
[[nl:Geschiedenis van de televisie]]
[[sv:Televisionens historia]]
[[zh:电视史]]