Libia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Riga 1:
{{nd}}
{{incorso||notizia=Portale:Libia}}
{{F|Libia|dicembre 2023|Intere sezioni sono completamente senza fonti. La sottosezione ''Gruppi etnici'', nella parte in cui parla degli ebrei, presenta fantomatiche citazioni degli autori ''Harris'', ''Stillman'' e ''Simon'', che però non compaiono in bibliografia; viene il legittimo sospetto che tali fonti non siano stato consultate da chi le ha citate.}}
{{Avvisounicode}}
{{nota disambigua}}
{{Stato
| nomeCorrente = Libia
| nomeCompleto = RepubblicaStato didella Libia
| nomeUfficiale = <span style="font-size: جمهورية120%;">دولة ليبيا</span>
| linkBandiera = Flag of Libya (1951).svg
| paginaBandiera = Bandiera della Libia
| linkStemma = Seal of the Government of National Unity (Libya).svg
|linkLocalizzazione = Libya (orthographic projection).svg
| paginaStemma = Stemma della Libia
|linkMappa = Ly-map.png
| linkLocalizzazione = Libya (centered orthographic projection).svg
|motto = <!-- il motto dello stato (se esiste) -->
| linkMappa = Ly-map.png
|lingua = [[Lingua araba|arabo]]
| lingua =
|altrelingue = [[Lingua berbera|berbero]], [[lingua inglese|inglese]] e [[lingua italiana|italiano]]
| altrelingue = [[Lingua berbera|berbero]], [[Lingue Tebu#Lingua Tedaga|teda]]
|capitale = [[Tripoli]]
| capitale = {{simbolo|Coats of arms of Municipality of Central Tripoli.png}} [[Tripoli]]
|capitaleAbitanti = {{M|1 063 571}}
| capitaleAbitanti = {{formatnum:3072000}}
|capitaleAbitantiAnno = &nbsp;
| capitaleAbitantiAnno = 2019
|governo = contestato
| governo = [[Repubblica parlamentare]]
|presidente = contestato
| presidente = [[Mohamed al-Menfi]]<br/><small>(Come Presidente del Consiglio Presidenziale)</small>
|primoMinistro = contestato
| primoMinistro = [[Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh]]<br /><small>(Governo di unità nazionale di Tripoli, riconosciuto dall'ONU)
|elenco capi di governo = [[Primi Ministri della Libia|Primo Ministro]]
| elenco capi di statogoverno = [[CapiPrimi di statoministri della Libia|Capi diPrimo Statoministro]]
| elenco capi di stato = [[Capi di Stato della Libia|Capo dello Stato]]
|indipendenza = [[24 dicembre]] [[1951]] da [[Regno Unito]] e [[Francia]]
| indipendenza = 24 dicembre 1951 dall'[[Amministrazione alleata della Libia|amministrazione anglo-francese]]
|ingressoONU = [[14 dicembre]] [[1955]]
| ingressoONU = 14 dicembre 1955
|superficieTotale = {{M|1 759 840}}
| superficieTotale = {{formatnum:1759540}}
|superficieOrdine = 16
| superficieOrdine = 16
|superficieAcqua = 0,5
| superficieAcqua = 0,5
|popolazioneTotale = {{M|6 120 585}}
| popolazioneTotale = {{formatnum:6871287}}
|popolazioneAnno = 2008
| popolazioneAnno = 2018
|popolazioneOrdine = 103
| popolazioneOrdine = 103
|popolazioneDensita = 3,9
| popolazioneDensita = 3,74
|continente = [[Africa]]
| popolazioneCrescita =
|orario = [[UTC+2]]
| nomeAbitanti = {{AggNaz|mp|LBY}}
|valuta = [[Dinaro libico]]
| confini = [[Confine tra la Libia e la Tunisia|Tunisia]], [[Confine tra l'Algeria e la Libia|Algeria]], [[Confine tra la Libia e il Niger|Niger]], [[Confine tra il Ciad e la Libia|Ciad]], [[Confine tra la Libia e il Sudan|Sudan]], [[Confine tra l'Egitto e la Libia|Egitto]]
|PIL= {{M|86 128}}
| continente = [[Africa]]
|PILValuta= $
| orario = [[UTC+2]]
|PILAnno= 2009
| PIL = 31531
|PILOrdine= 71
| PILValuta = $
|PILprocapite= {{M|13 805}}
| PILAnno = 2020
|PILprocapiteValuta= $
| PILOrdine =
|PILprocapiteAnno= 2010
| PILprocapite = 4746
|PILprocapiteOrdine= 63
| PILprocapiteValuta = $
|HDI= 0,755 (alto)
| PILprocapiteAnno = 2020
|HDIAnno= 2010
| PILprocapiteOrdine =
|HDIOrdine= 53
| PILPPA = 87067
|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
| PILPPAValuta = $
|tld = .ly
|telefono PILPPAAnno = +2182017
| PILPPAOrdine =
|targa = LAR
| PILPPAprocapite = 21805
|inno = [[Allahu Akbar (inno)|Allahu Akbar]]
| PILPPAprocapiteValuta = $
|festa = [[1º settembre]]
| PILPPAprocapiteAnno = 2020
|note =
| PILPPAprocapiteOrdine =
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Stato -->
| HDI = 0.724 (alto)
| HDIAnno = 2019
| HDIOrdine = 105
| TFT = 2,5 (2011)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2011|accesso=12 febbraio 2013}}</ref>
| energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
| tld =
| telefono =
| targa =
| inno = ''[[Libia, Libia, Libia]]''
| festa = 17 febbraio
| stato precedente = [[File:Flag of Libya (1977–2011).svg|20px|border]] [[Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista]]
}}
 
La '''Libia''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈlibja/|it}}<ref name=":0">• {{DOP|id=1049211}}<br />• {{Dipi|Libia}}</ref>; {{arabo|ليبيا|Lībiyā}}; {{berbero|ⵍⵉⴱⵢⴰ|Libya}}), ufficialmente '''RepubblicaStato didella Libia''',<ref (name=":1">{{arabocita web|url=http:/جمهورية/www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=3093|titolo="Non ليبيا}}più {{LinkLibia, audio|Jomhuriyatma Libiya.oggStato della Libia", il Congresso Generale Nazionale libico|<small>ascoltaaccesso=15 febbraio 2013}}</smallref>}}), è uno [[Stato]] del [[Nordafrica]]. La sua capitale è [[Tripoli]].
 
La Libia occupaOccupa la parte centrale del [[Nordafrica]], affacciandosi sul [[Mar Mediterraneo]] intorno al [[Golfogolfo della Sirte]], tra il 10º ede il 25º meridiano est; la Libia è il quarto paese dell'[[Africa]] per [[Lista di statiStati per areasuperficie|superficie]], il sedicesimodiciassettesimo del mondo. Confina a nord-ovest con la [[Tunisia]], a ovest con l'[[Algeria]], a sud con il [[Niger]] e il [[Ciad]], a sud-est colcon il [[Sudan]], a est con l'[[Egitto]].
 
La Libia è una ''[[Jamāhīriyya]]'' (regime delle masse). Dal [[febbraio]] [[2011]] è in corso una [[guerra civile libica|guerra civile]] nel paese tra le forze di Gheddafi e i ribelli del [[Consiglio Nazionale Libico]].
 
La [[lingua ufficiale]] è l'[[Lingua araba|arabo]].
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia della Libia}}
 
L'odierna Libia era abitata sin dal periodo [[neolitico]] da popolazioni indigene, antenate dei [[berberi]] odierni, dedite all'[[allevamento]] dei [[bovini]] e alla [[coltivazione]] dei [[cerealicoltura|cereali]].
 
=== Dominio egizio ===
TaluneAlcune di queste popolazioni (in particolare i [[Libu]]) entrarono nell'orbita egiziana nel corso dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico]] e del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]], divenendo tributarie dei [[Faraone|Faraoni]]. I popoli libici, alleatisi coicon i [[popoli del mareMare]], vennero sconfitti dagli egizi e sottomessi, integrandosi nel regno fino a giungere al potere con [[Herihor]], governatore di un regno autonomo dell'[[Alto Egitto]] durante il [[Terzo periodo intermedio dell'Egitto|terzo periodo intermedio]], e con [[Hedjekheperra-setepenra]] fondatore delle dinastie libiche ([[XXI dinastia egizia|XXI]], [[XXII dinastia egizia|XXII]] e la [[XXIII dinastia egizia|XXIII dinastia]]). Di nuovo, la [[XXV dinastia egizia|Dinastia Nubiana]], che li sostituì, era formata da discendenti libici di Herihor.
 
=== Dominio greco-fenicio ===
I [[Fenici]] di [[Tiro (città antica)|Tiro]] fondarono in seguito i porti di [[Leptis Magna|Leptis]], Oea ([[Tripoli]]) e [[Sabratha]], che in seguito caddero nell'orbita di [[Cartagine]], mentre i [[Greci]] si insediarono a [[Cirene (città)|Cirene]], [[Arsinoe (Cirenaica)|Arsinoe]], [[Berenice (Libia)|Berenice]], [[Apollonia (Cirenaica)|Apollonia]] e [[Barce]], andaronocostituendo così a costituire la cosiddetta [[Pentapoli Cirenaica]]. Nell'interno della Libia si svilupposviluppò il regno dei [[Garamanti]]. Nel [[332 a.C.|332]]-[[331 a.C.]], infatti, [[Alessandro Magno]] conquistava l'Egitto, sottomettendo anche la confederazione di città greche sorte ada occidente dei suoi confini. La [[Cirenaica]] entrò quindi nell'orbita dei [[Dinastia tolemaica|Tolomei]] d'[[Storia dell'Egitto greco e romano|Egitto]], che vi fondarono anche la nuova città di [[Tolemaide]].
 
=== Dominio romano, vandalo e bizantino ===
[[File:Leptis Magna Arch of Septimus Severus.jpg|thumb|sinistraleft|Arco di [[Settimio Severo]] a [[Leptis Magna]].]]
L'[[Impero Romano]] acquisisce la [[Tripolitania]] nel [[146 a.C.]] dopo la definitiva distruzione di Cartagine, e la [[Cirenaica]] nel [[96 a.C.]], scontrandosi coi [[Garamanti]] dell'interno. I territori saranno organizzati nelle province di [[Africa Proconsularis]] e di [[Creta e Cirene]]. [[Leptis Magna]], divenuta una delle tre maggiori città di tutto il [[Nordafrica]], diede i natali alla dinastia dei [[Severi (dinastia)|Severi]].
[[Diocleziano]], nella spartizione dell'Impero, divise la Libia tra [[Tripolitania]], nell'occidentale [[Africa (diocesi)|Diocesi d'Africa]], e [[Libya superior]] e [[Libya inferior]] nell'orientale [[Egitto (diocesi)|Diocesi d'Egitto]]. Terremoti, invasioni delle popolazioni [[Sirte (Libia)|sirtiche]] e declino delle città (Leptis e Cirene) causarono il declino della regione.
 
L'[[Impero romano]] acquisisce la [[Tripolitania]] nel 146 a.C. dopo la definitiva distruzione di Cartagine, e la [[Cirenaica]] nel 96 a.C., scontrandosi con i [[Garamanti]] dell'interno.
Nel 430 i [[Vandali]] di [[Genserico]], di religione [[arianesimo|ariana]], già conquistata Cartagine, occuparono i territori libici, arrivando a distruggere [[Tolemaide]]. Verso al fine del [[V secolo]] lo stato vandalo cadde in declino, abbandonando la maggior parte dell'interno ai [[Mauri]] e ad altre tribù del deserto.
I territori saranno organizzati nelle province di [[Africa (provincia romana)|Africa Proconsularis]] e di [[Creta e Cirene]]. [[Leptis Magna]], divenuta una delle tre maggiori città di tutto il [[Nordafrica]], diede i natali alla [[dinastia dei Severi]]. È giunto a noi in perfetto stato di conservazione l'arco dedicato all'imperatore Settimio Severo, originario di Leptis Magna ([[arco di trionfo]] in genere riservato ai conquistatori).
 
[[Diocleziano]], nella spartizione dell'Impero, divise la Libia tra [[Tripolitania]], nell'occidentale [[Africa (diocesi)|Diocesi d'Africa]], e [[Libya superior]] e [[Libya inferior]] nell'orientale [[Egitto (diocesi)|Diocesi d'Egitto]]. Terremoti, invasioni delle popolazioni [[Sirte|sirtiche]] e declino delle città (Leptis e Cirene) causarono il declino della regione.
Nel [[533]], l'[[imperatore bizantino]] [[Giustiniano I di Bisanzio|Giustiniano]], deciso ad attuare la sua vasta politica di riconquista dell'Occidente, mosse guerra in Africa, sino a che, dopo un anno di lotte, l'ultimo re vandalo, [[Gelimero]], si arrese nel [[534]] al generale bizantino [[Belisario]]. Giustiniano istituì la Prefettura del Pretorio d'Africa, formata da sette province, tra cui [[Tripoli]], difendendo i territori dalle incursioni dei berberi.
 
Le province nordafricane, insieme ai possedimenti romani in Spagna, vennero riunite nell'[[Esarcato d'Africa]] dall'imperatore [[Maurizio I di Bisanzio|Maurizio]]. L'esarcato conobbe una certa prosperità e trovatosi, dopo il [[640]], a dover fronteggiare l'urto della conquista islamica, l'esarcato riuscì, pur con qualche battuta d'arresto, a tenere testa alla minaccia per qualche tempo. Già nel [[643]] gli arabi giunsero in Cirenaica, stabilendo nel [[644]] il governatorato della regione nella città di Barqa, già [[Barce|Barca]]. Ma nel [[698]] un esercito arabo proveniente dall'Egitto saccheggiò Cartagine e conquistò l'esarcato, mettendo fine al dominio cristiano e romano sul Nordafrica.
Nel 430 i [[Vandali]] di [[Genserico]], di religione [[arianesimo|ariana]], già conquistata Cartagine, occuparono i territori libici, arrivando a distruggere [[Tolemaide]]. Verso la fine del [[V secolo]] lo Stato vandalo cadde in declino, abbandonando la maggior parte dell'interno ai [[Mori (storia)|Mauri]] e ad altre tribù del deserto.
 
Nel 533, l'[[imperatore bizantino]] [[Giustiniano I|Giustiniano]], deciso ad attuare la sua vasta politica di riconquista dell'Occidente, mosse guerra in Africa, sino a che, dopo un anno di lotte, l'ultimo re vandalo, [[Gelimero]], si arrese nel 534 al generale bizantino [[Belisario]]. Giustiniano istituì la Prefettura del Pretorio d'Africa, formata da sette province, tra cui [[Tripoli]], difendendo i territori dalle incursioni dei berberi. Le province nordafricane, insieme alla [[Sardegna]] e ai possedimenti romani in Spagna, vennero riunite nell'[[Esarcato d'Africa]] dall'imperatore [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]]. L'esarcato conobbe una certa prosperità e trovatosi, dopo il 640, a dover fronteggiare l'urto della conquista islamica, riuscì, pur con qualche battuta d'arresto, a tenere testa alla minaccia per qualche tempo. Già nel 643 gli arabi giunsero in Cirenaica, stabilendo nel 644 il governatorato della regione nella città di Barqa, già [[Barce|Barca]]. Ma nel 698 un esercito arabo proveniente dall'Egitto saccheggiò Cartagine e conquistò l'esarcato, mettendo fine al dominio cristiano e romano sul Nordafrica.
 
=== Dominio arabo e ottomano ===
Nell'OttocentoNel IX secolo l'[[Ifriqiya]] [[Abbasidi|abbaside]] (che abbracciava una buona parte dell'attuale Libia, ma non la Tripolitania) fu assegnata in gestione autonoma all'[[Emiro]] [[Ibrahim ibn al-Aghlab]], eponimo della [[Aghlabidi|dinastia Aghlabide]], allo scopo di meglio combattere l'endemico insurrezionalismo religioso, economico e sociale dei locali [[Kharigismo|kharigiti]]. I [[Fatimidi]] [[Ismailismo|ismailiti]] sconfissero gli Aghlabidi nel [[990]], fondando un nuovo califfato (ufficialmente "Imamato") in Egitto, di cui le regioni che formeranno l'attuale Libia divennero tributarie.
[[File:BainbridgeTribute.jpg|thumb|right|Il cap. Bainbridge paga il tributo al [[Dey]] di [[Tripoli]]]]
 
La [[Seconda Crociata]] permise infine ai [[Normanni]] di [[Ruggero II di Sicilia]] di impadronirsi dell'intera costa libica, compresa tra [[Tripoli]] e [[Capo Bon]] ([[1135]]), pur venendo in breve tempo cacciati ([[1163]]) dagli [[Almohadi]] di [[al-Andalus]]. Dal 1350 sino alla metà del [[XV secolo]] furono i governatori [[Hafsidi]] di [[Tunisi]] a governare in autonomia la Libia finché le principali città si proclamarono autonome, arricchendosi con la "guerra di corsa" foraggiata anche dalle autorità hafsidi e che vide impiegato un buon numero di [[Corsari barbareschi|corsari]] che, nel mondo latino coevo, furono definiti "barbareschi".
 
La minaccia dei [[corsari barbareschi]] spinse nel [[1510]] gli [[Spagna|spagnoli]], padroni del [[Regno di Sicilia]], a intervenire, affidando Tripoli e [[Malta]] ai [[Cavalieri di Malta|Cavalieri di San Giovanni]]. Infine, furono gli [[Ottomani]] a occupare Cirenaica ([[1517]]) e Tripolitania ([[1521]]-[[1551]]) in maniera stabile.
 
Con l'indebolimento dell'Impero ottomano, un nuovo regno autonomo si stabilì in Libia tra il [[1711]] e il [[1835]], sotto la dinastia [[Karamanli]], ufficialmente tributaria del Sultano, e prosperò per il [[commercio degli schiavi]] e la [[Corsari|guerra di corsa]]. L'attività corsara libica spinse gli [[Stati Uniti d'America]] a intervenire, per la prima volta fuori dal continente, nella [[Prima guerra barbaresca]] (1801-1805), occupando la città di [[Derna (Libia)|Derna]]. Maggiori pressioni degli europei spinsero il Sultano a sollevare i Karamanli dall'incarico e ristabilire il dominio ottomano (1835), mentre nel 1843 [[Muhammad ibn Ali al-Sanusi|Muḥammad b. ʿAlī al-Sanūsī]], capo di un'importante [[Tariqa|confraternita]] [[Sufismo|mistica]], si stabilì in Cirenaica, facendo proseliti in tutta la Cirenaica e nella Tripolitania.
La pirateria libica spinse gli [[Stati Uniti d'America]] ad intervenire, per la prima volta fuori dal continente, nella [[Prima guerra barbaresca]] (1801-1805), occupando la città di [[Derna (Libia)|Derna]]. Maggiori pressioni degli europei spinsero il Sultano a sollevare i Karamanli dall'incarico e ristabilire il dominio ottomano ([[1835]]), mentre nel [[1843]] [[Muhammad ibn 'Ali al-Senussi|Muḥammad b. ʿAlī al-Sanūssī]], capo di un'importante [[Tariqa|confraternita]] [[Sufismo|mistica]], si stabilì in Cirenaica facendo proseliti in tutta la Cirenaica e nella Tripolitania.
 
=== La colonizzazione italiana e la seconda guerra mondiale (1911-1951) ===
{{Vedivedi anche|Guerra italo-turca|Censimento della Libia del 1939|Libia italiana}}
[[File:Omar Shegewi.jpg|200px|thumb|sinistra|L'impiccagione di libici che avevano attentato contro soldati italiani]]
Nel [[1911]] l'[[Italia]] di [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] dichiarò guerra all'[[Impero Ottomano]] ([[Guerra Italo-Turca]]) per ottenere il controllo della Libia con la [[Trattato di Losanna (1912)|pace di Losanna]]. Fino ai primi [[Anni 1930|anni trenta]], gli italiani combatterono la resistenza organizzata dai [[Senussi]] ([[Omar al-Mukhtar]], [[Idris I di Libia|Idris di Cirenaica]] ed [[Enver Pascià]]), fino all'impiccagione di [[Omar al-Mukhtar]], nel [[1931]], mentre coloni italiani si stabilivano in Libia, fino a costituire il 13% della popolazione nel [[1939]].
Nel 1934 venne proclamato il ''Governatorato Generale della Libia'' (coll'unione della [[Tripolitania]] e della [[Cirenaica]]) e successivamente i cittadini africani potettero godere dello status di "cittadini italiani libici" con tutti i diritti che ne conseguirono. Mussolini dopo il 1934 iniziò una politica favorevole agli Arabi libici, chiamandoli "[[Musulmani]] Italiani della Quarta Sponda d'Italia" e costruendo villaggi (con [[moschea|moschee]], scuole ed ospedali) ad essi destinati.<br />
Il primo governatore fu [[Italo Balbo]], a cui si deve la creazione della Libia attuale sul modello di quella dell'imperatore romano [[Settimio Severo]] (nato in Libia).
 
Nel 1911 l'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] di [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] dichiarò guerra all'[[Impero ottomano]]<ref>[[Guerra Italo-Turca]].</ref> per ottenere il controllo della [[Tripolitania]] e della [[Cirenaica]], parzialmente sancito dalla [[Trattato di Losanna (1912)|pace di Losanna]] (1912). Fino ai primi anni 1930, gli italiani combatterono la resistenza organizzata dai [[Senussi]]<ref>[[Omar al-Mukhtar]], [[Idris I di Libia|Idris di Cirenaica]] ed [[Enver Pascià]].</ref>, fino all'impiccagione di [[Omar al-Mukhtar]] nel 1931, mentre coloni italiani si stabilivano in Libia, fino a costituire, nel 1939 in occasione del [[Censimento della Libia del 1939|primo censimento]], il 13% della popolazione.
Balbo divise nel 1937 la [[Libia italiana]] in quattro province (nel 1939 annesse al [[Regno d'Italia]]) ed un territorio sahariano: la [[Provincia di Tripoli]] (capoluogo [[Tripoli (Libia)|Tripoli]]), la [[Provincia di Bengasi]] (capoluogo [[Bengasi]]), la [[Provincia di Derna]] (capoluogo [[Derna (Libia)|Derna]]), la [[Provincia di Misurata]] (capoluogo [[Misurata]]) ed il [[Territorio Militare del Sud]] con capoluogo [[Hun (Libia)|Hun]] (sede di un comando militare che aveva il compito di governare il Sahara libico).
 
La pacificazione della Libia da parte degli italiani provocò la morte di circa un quarto della popolazione della Cirenaica, che contava 225.000 abitanti.<ref>Mann, Michael (2006). The Dark Side of Democracy: Explaining Ethnic Cleansing. Cambridge University Press. p. 309.</ref> Lo storico [[Ilan Pappé]] stima che tra il 1928 e il 1932 l'esercito italiano “uccise metà della popolazione beduina (direttamente o attraverso malattie e fame nei campi di concentramento italiani in Libia)”.<ref>Ilan Pappé, ''The Modern Middle East''. Routledge, 2005, p. 26.</ref>
Nel gennaio [[1943]] la Libia venne occupata dalle truppe degli Alleati, anche se [[Italo-libici|gran parte degli italiani]] rimasero in Libia.
 
Nel 1934, con l'unione della Tripolitania e della Cirenaica, venne proclamato il ''Governatorato Generale della Libia'', di cui il primo governatore fu [[Italo Balbo]]. Successivamente gli abitanti autoctoni poterono godere dello status di "''cittadini italiani libici''" con tutti i diritti che ne conseguivano.
Col [[Trattato di Pace del 1947]], la Gran Bretagna amministra Tripolitania e Cirenaica, e la Francia il Fezzan, in [[amministrazione fiduciaria|gestione fiduciaria]] delle [[Nazioni Unite]], mentre la [[Striscia di Aozou]] (ottenuta da [[Mussolini]] nel 1935) viene riconsegnata alla colonia francese del [[Ciad]].
 
Nel 1937 Italo Balbo divise la [[Libia italiana]] in quattro province<ref>Nel 1939 annesse al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].</ref> e un territorio sahariano: la [[provincia di Tripoli]], la [[provincia di Bengasi]], la [[provincia di Derna]], la [[provincia di Misurata]] e il [[Territorio Militare del Sud]] con capoluogo [[Hun (Libia)|Hun]]<ref>Sede di un comando militare che aveva il compito di governare il Sahara libico.</ref>. Nel gennaio 1943 la Libia fu occupata dalle truppe Alleate; nonostante ciò, [[Italo-libici|gran parte degli italiani]] rimase nel paese.
===Indipendenza e Regno di Libia (1951-1969)===
[[File:Flag of Libya (1951).svg|right|thumb|200px|Bandiera del [[Regno Unito di Libia]] ([[1951]]-[[1969]])]]
[[File:IdrisI3.jpg|right|thumb|100px|[[Idris I di Libia|Re Idris Senussi]]]]
Col favore dell'ONU, il [[24 dicembre]] [[1951]] la Libia dichiara l'indipendenza come [[Regno Unito di Libia]], monarchia ereditaria e costituzionale sotto re [[Idris I di Libia|Idris]] Senussi. [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Gran Bretagna]] vi mantenevano due basi militari, data l'importanza del Paese nel controllo del [[mar mediterraneo|Mediterraneo]].
 
Con il [[Trattato di Pace del 1947]] la Gran Bretagna amministrò la Tripolitania e la Cirenaica e la Francia il Fezzan, in [[Amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite|gestione fiduciaria]] delle [[Nazioni Unite]], mentre la [[Striscia di Aozou]] (ottenuta da Mussolini nel 1935) fu riconsegnata alla colonia francese del [[Ciad]].
Negli anni 1947-1951 furono costruite le prime organizzazioni, sindacali e politiche, del movimento operaio in Libia. È stata fondata l'Unione sindacale dei lavoratori libici che radicata tra i lavoratori portuali condusse diversi scioperi (luglio 1950) per i diritti immediati, normativi e salariali, dei lavoratori. Il Partito comunista libico, clandestino, fondato nello stesso periodo, operava sia nel sindacato che nell'Associazione Politica per il Progresso della Libia, un'organizzazione di massa che si batteva per l'indipendenza del Paese africano. Le organizzazioni, politiche e sindacali, del movimento operaio in Libia furono dissolte dai britannici e dalla monarchia di re Idris I nel dicembre 1951<ref>Vedi ''Diacronie. Studi di storia contemporanea'' n. 5/1/2011 di Chiara Loschi e articolo di Valentino Parlato da "il Manifesto" del 31 agosto 2010</ref>.
 
=== Indipendenza e Regno di Libia (1951-1969) ===
La Libia intanto entra nella [[Lega degli Stati Arabi|Lega Araba]] il [[28 marzo]] [[1953]] e nell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] il [[14 dicembre]] [[1955]].
{{vedi anche|Regno Unito di Libia}}
Negli anni cinquanta vennero scoperti i primi giacimenti di petrolio. Tuttavia la limitata sovranità politica ebbe l'effetto di far approvare nel [[1955]] una legge petrolifera che concedeva l'uso dei giacimenti alle principali compagnie petrolifere mondiali, riservando al governo libico soltanto il 50 % degli introiti. Negli anni sessanta la quantità di petrolio estratta aumentò, ma la difficile situazione del popolo libico rimase tale.<ref name="eurasia-rivista.org">[http://www.eurasia-rivista.org/8402/lo-sviluppo-della-libia-il-ruolo-di-gheddafi "Lo sviluppo della Libia: il ruolo di Gheddafi"], '''''[[Eurasia (rivista)|Eurasia]]''''', 22 Febbraio 2011</ref>
[[File:Flag of Libya (1951-1969).svg|thumb|Bandiera del [[Regno Unito di Libia]] (1951-1969, 2012-in uso)]]
Il [[25 aprile]] [[1963]] una importante riforma abolì il sistema di governo federale e il nome del paese fu modificato in ''Regno di Libia''.
[[File:IdrisI3.jpg|thumb|upright=0.5|[[Idris I di Libia|Re Idris al-Senussi]]]]
 
Il 24 dicembre 1951 la Libia dichiarò l'indipendenza come ''[[Regno Unito di Libia]]'', [[monarchia ereditaria]] e costituzionale sotto re [[Idris di Libia|Idris al-Senussi]]. [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Gran Bretagna]] vi mantennero due basi militari, data l'importanza strategica del paese nel controllo del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]].
===Il regime di Gheddafi (dal 1969 al 2011)===
[[File:Flag of Libyan Arab Republic 1969.svg|thumb|200px|Bandiera della [[Repubblica Araba di Libia]] ([[1969]]-[[1977]])]]
Il [[1º settembre]] [[1969]] re Idris è deposto da un gruppo di ufficiali [[nasser]]iani. Il paese fu ribattezzato ''Repubblica araba di Libia'' e [[Muammar Gheddafi|Muʿammar el-Gheddāfī]] presiedette il governo provvisorio, che avviò un programma di [[nazionalizzazioni]] delle grandi imprese e dei possedimenti italiani, chiudendo inoltre le basi militari statunitensi e britanniche. La piena sovranità politica permise al governo libico di impiegare le entrate delle grandi imprese petrolifere nello sviluppo di infrastrutture nel Paese. Nel [[1970]] i beni degli [[italo-libici]] furono confiscati, e gli stessi cittadini furono costretti a lasciare il Paese entro il [[15 ottobre]] del [[1970]].
 
Il Parlamento del Regno era composto da [[Bicameralismo perfetto|due camere]], il Senato e la Camera dei Deputati. Entrambe le camere si aprivano e scioglievano insieme.<ref name=":0" />
La politica di sviluppo del territorio perseguita da Gheddafi permise di realizzare, oltre ai miglioramenti nelle infrastrutture in ogni campo, il "''Great Man-Made River''" ([[Grande fiume artificiale]]), una grande opera idraulica che attraverso lo sfruttamento dell'acqua contenuta in laghi sotterranei, forniva acqua potabile ad una popolazione in continua crescita. La prima fase di tale opera si concluse nel 1991 con il tratto che giunge fino a Bengasi, la seconda nel 1996 con il tratto che raggiunse Tripoli, la terza nel 2000, permettendo di raggiungere l'entroterra.<ref name="eurasia-rivista.org"/>
[[File:Muammar al-Gaddafi, 12th AU Summit, 090202-N-0506A-534.jpg|thumb|right|100px|Gheddafi parla come Presidente dell'[[Unione Africana]] nel palazzo ONU di [[Addis Abeba]] alla sua elezione nel febbraio 2009]]
In politica estera, la Libia rivoluzionaria appoggia i movimenti di liberazione nazionale, primo fra tutti l'[[OLP]] di [[Yasser Arafat]] nella sua lotta contro [[Israele]], e ponendosi come erede di Nasser, Gheddafi tenta senza successo l'unione politica della Libia con la [[Repubblica Araba Unita]] di Egitto e Siria (1972), con la [[Tunisia]] (1974), con il [[Ciad]] (1981) e con il [[Marocco]] (1984). Gheddafi espliciterà la sua filosofia politica nel [[Libro verde (Libia)|Libro verde]] (1976).
 
Il Senato era composto da ventiquattro membri nominati dal Re. I membri della Camera dei Deputati erano eletti a [[suffragio universale]] attraverso la modifica costituzionale del 25 aprile 1963, in quanto prima di questa data le donne non avevano diritto al voto. Il Re era responsabile della nomina e la rimozione dall'incarico del Primo Ministro. Il Re era tenuto anche a nominare i ministri sulla base del parere del Primo Ministro, che dipendeva dalla camera dei deputati.<ref name=":1" />
La [[Jamāhīriyya]] (repubblica delle masse) sarà proclamata il [[2 marzo]] [[1977]]. Nel [[1977]], grazie ai maggiori introiti derivanti dal [[petrolio]], Gheddafi poté dotare il suo Stato di nuove strade, ospedali, acquedotti ed industrie. Sull'onda della popolarità, nel [[1979]] rinunciò a ogni carica politica, pur rimanendo l'unico leader del paese con l'appellativo di "guida della rivoluzione".
 
Tra il 1947 e il 1951 vennero fondate le prime organizzazioni, sindacali e politiche, tra cui il ''Movimento Operaio Libico'' e l{{'}}''Unione Sindacale dei Lavoratori Libici'', che, radicati tra i lavoratori portuali, condussero, nel luglio 1950, a diversi scioperi per i diritti immediati, normativi e salariali dei lavoratori. Il [[Partito Comunista Libico]], clandestino, fondato nello stesso periodo, operava sia nel sindacato che nell'Associazione Politica per il Progresso della Libia, un'organizzazione importante che si batteva per l'indipendenza del paese africano. Le organizzazioni, politiche e sindacali del movimento operaio in Libia vennero chiuse nel dicembre 1951 dai britannici con la collaborazione della monarchia di re Idris I<ref>Vedi ''Diacronie. Studi di storia contemporanea'' n. 5/1/2011 di Chiara Loschi e articolo di Valentino Parlato da "il Manifesto" del 31 agosto 2010</ref>.
Le deboli organizzazioni libiche del movimento operaio, sindacali e politiche, dopo aver subito la repressione da parte della monarchia di re Idris I Senussi, sono state cancellate con uccisioni e detenzioni dalla dittatura nazionalista di Muʿammar al-Gaddafi. Gli intellettuali (professori, scrittori, giornalisti, avvocati) e sindacalisti di orientamento marxista subirono la feroce repressione del regime di Gheddafi nell'aprile del 1973 e nel dicembre del 1978<ref>Vedi John K. Cooley, ''Muʿammar Gheddafi e la rivoluzione libica'', pp. 384-385.</ref>.
 
Il 28 marzo 1953 la Libia entrò nella [[Lega degli Stati Arabi|Lega Araba]], il 14 dicembre 1955 nell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. Negli anni cinquanta vennero scoperti i primi [[giacimenti di petrolio]]. Tuttavia, la limitata sovranità politica ebbe l'effetto di far approvare nel 1955 una legge che concedeva l'uso dei giacimenti alle principali compagnie petrolifere mondiali, riservando al governo soltanto il 50% degli introiti. Negli anni sessanta la quantità di petrolio estratta aumentò, ma l'indigenza a cui era relegato il popolo non subì variazioni.<ref name="eurasia-rivista.org">{{cita pubblicazione |autore = Matteo Pistilli |url = http://www.eurasia-rivista.org/8402/lo-sviluppo-della-libia-il-ruolo-di-gheddafi |titolo = Lo sviluppo della Libia: il ruolo di Gheddafi |pubblicazione = [[Eurasia (rivista)|Eurasia]] |data = 22 febbraio 2011 |accesso = 4 giugno 2015 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110617114903/http://www.eurasia-rivista.org/8402/lo-sviluppo-della-libia-il-ruolo-di-gheddafi/ }}</ref> Il 25 aprile 1963 un'importante riforma abolì il sistema di governo federale e il nome del paese fu modificato in ''Regno di Libia''.
Tra il 1973 e il 1987 la Libia è coinvolta in un conflitto di frontiera con il [[Ciad]] per la [[striscia di Aozou]], ricca di risorse minerarie; la contesa sarà risolta pacificamente nel 1994.
Sempre in questo periodo, e per molti anni, Gheddafi fu uno dei pochi leader internazionali che continuarono a sostenere i dittatori [[Idi Amin Dada]] e [[Bokassa]] (quest'ultimo soltanto nel periodo in cui si dichiarò musulmano).
 
=== Il regime di Gheddafi (1969-2011) ===
Negli [[Anni 1980|anni ottanta]], la Libia di Gheddafi si configurò come "[[stato canaglia]]", sostenitore di gruppi terroristici quali l'[[Irlanda|irlandese]] [[Provisional IRA|IRA]] e il [[Palestina|palestinese]] [[Settembre Nero]]. Gheddafi fu progressivamente emarginato dalla [[NATO]] e il [[15 aprile]] [[1986]] Tripoli fu bombardata dai caccia americani ([[Secondo scontro aereo del golfo della Sirte]]), rispondendo con un [[Attacco missilistico libico contro Lampedusa|attacco missilistico contro Lampedusa]]. Nel [[1988]], la Libia organizzò l'attentato di [[Lockerbie]] sul volo [[Volo Pan Am 103]], che causò la morte di 270 persone. Con la risoluzione 748/92, l'ONU impose un [[embargo]] sulla Libia, durato fino alla consegna degli imputati (5 aprile 1999) e all'accettazione della responsabilità civile verso le vittime (2003).
[[File:Flag of Libya (1969–1972).svg|thumb|Bandiera della [[Repubblica Araba di Libia]] (1969-1977)]]
 
Il 1º settembre 1969 re Idris viene deposto da un gruppo di ufficiali [[Gamal Abd el-Nasser|nasseriani]]. Il paese fu ribattezzato ''Repubblica araba di Libia'' e [[Muʿammar Gheddafi]] resse il governo provvisorio, che avviò un programma di [[nazionalizzazioni]] delle grandi imprese e dei possedimenti italiani, chiudendo inoltre le basi militari statunitensi e britanniche.
La [[Jamāhīriyya]] si riavvicina alla comunità internazionale a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]]: con la condanna dell'[[Iraq]] nella [[Guerra del Golfo]] (1990), la mediazione tra [[Etiopia]] ed [[Eritrea]], e l'opposizione ad [[al-Qa'ida]] (1999).
Il [[15 maggio]] [[2006]] gli Stati Uniti hanno riallacciato le relazioni diplomatiche interrotte 25 anni prima, togliendo la Libia dalla lista degli "stati canaglia".
Nuove tensioni sono sorte dal [[2008]] tra la Libia e la [[Svizzera]] in seguito all'arresto a [[Ginevra]] del figlio di Gheddafi, Hannibal, mentre la relazione con l'Italia si è stabilizzata in seguito al [[Trattato di Bengasi]], sempre del 2008.
Dal febbraio 2009 al gennaio 2010, Gheddafi è stato eletto come Presidente di turno dell'[[Unione Africana]].
 
La piena sovranità politica permise al governo di impiegare le entrate delle grandi imprese petrolifere nello sviluppo di infrastrutture nel paese. Nel 1970 i beni degli [[italo-libici]] furono confiscati e gli stessi cittadini furono costretti a lasciare il paese entro il 15 ottobre 1970.
===Guerra civile (2011)===
{{vedi anche|guerra civile libica}}
Nel [[febbraio]] [[2011]] scoppiano delle sommosse popolari a cui segue un conflitto armato che vede opposte le forze fedeli a Gheddafi agli insorti del [[Consiglio Nazionale Libico]]. Il [[19 marzo]] [[2011]], a seguito della [[risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]], comincia un [[Intervento militare in Libia nel 2011|intervento militare]] con lo scopo di tutelare la popolazione civile libica. All'intervento hanno preso parte gli Stati appartenenti alla [[NATO]] tra cui [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Francia]], [[Regno Unito]], [[Italia]] e [[Canada]], e alcuni paesi [[mondo arabo|arabi]]: [[Qatar]] e [[Emirati Arabi Uniti]].
 
Il regime intraprese la riforma agraria e promosse un sistema di sicurezza sociale, assistenza medica gratuita e la partecipazione dei lavoratori ai profitti delle aziende pubbliche. L'elettricità iniziò a raggiungere gratuitamente la popolazione; il tasso di alfabetizzazione salì dal 5 all'83%.<ref>https://www.telesurtv.net/telesuragenda/libia-muamar-gadafi-avances-sociales-politicos--economicos-20180607-0014.html</ref>
Dal marzo 2011 molti Stati, a partire dalla [[Francia]], hanno riconosciuto il [[Consiglio nazionale di transizione]] come unico rappresentante del popolo libico; altri Stati hanno stabilito legami diplomatici con il CNT mantenendo tuttavia un rapporto con il governo di Gheddafi.
 
La politica di sviluppo del territorio perseguita da Gheddafi permise di realizzare, oltre ai miglioramenti, in ogni campo, delle infrastrutture, tra cui il ''[[grande fiume artificiale]]'', un'imponente opera idraulica che, attraverso lo sfruttamento dell'acqua fossile, contenuta in laghi sotterranei, forniva acqua potabile a una popolazione in continua crescita. La prima fase di tale opera si concluse nel 1991 con il tratto che giunge fino a Bengasi, la seconda nel 1996 con il tratto che raggiunse Tripoli, la terza nel 2000, permettendo di raggiungere l'entroterra.<ref name="eurasia-rivista.org" />
== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia della Libia}}
[[File:Libya Topography.png|thumb|left|180px|Mappa fisica della Libia]]
 
[[File:Muammar al-Gaddafi, 12th AU Summit, 090202-N-0506A-534.jpg|thumb|upright=0.5|Gheddafi parla in qualità di Presidente dell'[[Unione Africana]] nel palazzo ONU di [[Addis Abeba]] alla sua elezione nel febbraio 2009]]
I confini della Libia sono frutto di trattati e convenzioni stipulati nel tempo da vari Stati fra cui l'[[Italia]], la [[Francia]], la [[Gran Bretagna]] e l'Egitto e seguono principalmente riferimenti artificiali quali [[parallelo (geografia)|paralleli]] e [[meridiano (geografia)|meridiani]] e quasi mai riferimenti naturali quali fiumi o montagne.
 
In politica estera, la Libia rivoluzionaria appoggiò i movimenti di liberazione nazionale, primo fra tutti l'[[OLP]] di [[Yasser Arafat]] nella sua lotta contro [[Israele]]. Volendosi erede di Nasser, tra il 1971 e il 1977 Gheddafi partecipò al tentativo di fondare una [[Federazione delle Repubbliche Arabe]] con Egitto e Siria. In seguito tenterà senza successo di creare federazioni con [[Tunisia]] (1974), [[Ciad]] (1981) e [[Marocco]] (1984). Gheddafi espliciterà la sua filosofia politica nel ''[[Libro Verde (Mu'ammar Gheddafi)|Libro Verde]]'' (1976).
=== Morfologia ===
La Libia è dotata di una lunga costa mediterranea (1770&nbsp;km), prevalentemente piatta da Tripoli fino a [[Bengasi]]. Da [[Bengasi]] a [[Ras e Tin]], l'altopiano raggiunge il mare, creando scogliere e insenature profonde. Quindi, la costa torna bassa e ornata da dune fino al golfo di [[Tobruk]], un'insenatura ampia e profonda oltre la quale ricominciano le scogliere a picco.
 
==== La ''Giamahiria'' ====
La [[Tripolitania]] è dotata di una pianura costiera ([[Gefara]]) abbastanza estesa, che si rialza man mano che ci si inoltra verso il [[Fezzan]]. Al contrario, la [[Cirenaica]] conosce un altopiano già in vicinanza del mare. L'interno è basso, fino ai 250 metri, con l'eccezione del massiccio del [[Tibesti]], e caratterizzato da [[deserto]] roccioso e sabbioso, punteggiato di [[oasi]]. Il rilievo maggiore è il massiccio di [[Bikku Bitti]], nel [[Tibesti]], di 2.267 metri.
{{vedi anche|Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista}}
[[File:Flag of Libya (1977).svg|left|thumb|Bandiera della Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista (1977-2011)]]
 
Il 2 marzo 1977 venne proclamata la ''[[Giamahiria]]'' (letteralmente "repubblica delle masse"). Nello stesso anno, grazie ai maggiori introiti derivanti dal [[petrolio]], Gheddafi poté dotare il suo Stato di nuove strade, ospedali, acquedotti e industrie. Sull'onda della popolarità, nel 1979 rinunciò a ogni carica politica ufficiale, pur rimanendo l'unico leader del paese con l'appellativo di ''guida della rivoluzione''. Le deboli organizzazioni libiche del movimento operaio, sindacali e politiche, dopo aver subito la repressione da parte della monarchia di re [[Idris I di Libia|Idris I]] el-Senussi, vennero definitivamente eliminate attraverso gli assassinii e le incarcerazioni ordinate dalla dittatura nazionalista. Gli intellettuali<ref>Professori, scrittori, giornalisti, avvocati e sindacalisti.</ref> di orientamento [[marxista]] subirono nell'aprile 1973 e nel dicembre 1978 la feroce repressione del regime di Gheddafi<ref>Vedi John K. Cooley, ''Muʿammar Gheddafi e la rivoluzione libica'', pp. 384-385.</ref>.
[[File:Gulf of Gabes and Tripoli from ISS.jpg|thumb|right|200px|La pianura della Jefara vista dalla [[Stazione Spaziale Internazionale|ISS]]]]
 
Nello stesso periodo la Libia venne coinvolta in un conflitto di frontiera con il [[Ciad]] per il possesso della [[striscia di Aozou]], un territorio ricco di risorse minerarie, contesa che venne risolta pacificamente solo nel 1994. Sempre durante questo periodo, e per molti anni, Gheddafi fu uno dei pochi leader internazionali che continuarono a sostenere i dittatori [[Idi Amin Dada]] e [[Jean-Bedel Bokassa]].<ref>Quest'ultimo soltanto nel periodo in cui si dichiarò musulmano.</ref>
=== Idrografia===
La Libia ha principalmente [[wadi]] [[Sahara|sahariani]] che canalizzano l'acqua della [[stagione delle piogge]]. Gli unici fiumi perenni sono il [[Ki'am]] e il [[Ramla]] (in [[Tripolitania]]) e il [[Derna (fiume)|Derna]] in [[Cirenaica]].
 
Negli anni 1980, la Libia di Gheddafi {{senza fonte|si configurò come "[[Stato canaglia]]", sostenitore di gruppi terroristici quali l'[[Irlanda|irlandese]] [[Provisional IRA|IRA]] e il [[Palestina|palestinese]] [[Settembre Nero (organizzazione)|Settembre Nero]]}}. Gheddafi fu progressivamente {{chiarire|emarginato dalla [[NATO]]}} e, in reazione all'[[attentato alla discoteca di Berlino del 1986]], il 15 aprile dello stesso anno, Tripoli venne bombardata dai [[Caccia intercettore|caccia]] americani, attraverso l'[[Operazione El Dorado Canyon]]. Per reazione la Libia rispose con uno sterile [[Attacco missilistico libico contro Lampedusa|attacco missilistico contro Lampedusa]].
La falda acquifera, poco profonda in vicinanza del mare (appena 3 metri nell'[[oasi di Tripoli]] e 30-35 metri nella piana della [[Gefara]]), diventa più profonda inoltrandosi nel [[Fezzan]]. L'altopiano della [[Cirenaica]] è dotato di una rete di [[acque sotterranee]] che riaffiorano in [[carsismo|sorgenti carsiche]]. Le depressioni del deserto ([[Giarabub]], [[Cufra]], solchi del [[Fezzan]]) danno luogo a piccoli laghi, spesso salati.
 
Nel 1988 la Nazione venne accusata di aver organizzato l'attentato di [[Lockerbie]] sul [[volo Pan Am 103]], che causò la morte di 270 persone. Con la risoluzione 748/92, l'ONU impose un [[embargo]] alla Libia, durato fino alla consegna degli imputati, avvenuta il 5 aprile 1999, e nel 2003 all'accettazione della responsabilità civile verso le vittime.
Per supplire al grande bisogno di acqua potabile, è in costruzione il ''[[grande fiume artificiale|grande fiume]]'', un acquedotto che conduca sulla costa le acque dell'interno.<ref>[http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inlavorazione/visualizza_new.html_2057532869.html www.ansa.it]</ref>.
 
La Giamahiria si riavvicinò alla comunità internazionale a partire dagli [[Anni 1990|anni '90]]: nel 1990 con la condanna dell'[[Iraq]] nella [[guerra del Golfo]], attraverso la mediazione tra [[Etiopia]] ed [[Eritrea]], e nel 1999 con l'opposizione ad [[al-Qa'ida]].
=== Clima ===
 
Il 15 maggio 2006 gli Stati Uniti riallacciarono le relazioni diplomatiche interrotte venticinque anni prima, togliendo la Libia dalla lista degli "[[Stati canaglia]]". Nuove tensioni sorsero dal 2008 tra la Libia e la [[Svizzera]] in seguito all'arresto a [[Ginevra]] del figlio di Gheddafi, [[Hannibal Gheddafi|Hannibal]], mentre nel 2008 le relazioni diplomatiche con l'Italia si stabilizzarono grazie al [[trattato di Bengasi]]. Dal febbraio 2009 al gennaio 2010, Gheddafi fu il presidente di turno dell'[[Unione Africana]].
Il clima della Libia è fortemente influenzato dal deserto a sud e dal Mediterraneo a nord. Nella regione costiera la temperatura è piuttosto mite: a Tripoli la media è di circa 26&nbsp;°C d'estate e 14&nbsp;°C d'inverno<ref>Cfr. il sito [http://www.worldclimate.com/cgi-bin/data.pl?ref=N32E013+1102+6201007G1 Worldclimate]</ref>, mentre le precipitazioni annue raggiungono i 380&nbsp;mm e sono concentrate soprattutto nei mesi invernali. In estate, occasionalmente, in presenza di venti provenienti dal deserto, la temperatura nella capitale può raggiungere o superare i 45&nbsp;°C. Nelle pianure centrali domina un clima semiarido, mentre il deserto a sud è soggetto a lunghi periodi di siccità. Sulla fascia costiera, generalmente più umida, soffia a volte in primavera e in autunno il [[Scirocco|ghibli]], un vento secco, caldo e carico di sabbia.
 
=== Guerra civile (2011) ===
== Popolazione ==
{{vedi anche|Prima guerra civile in Libia|Intervento militare internazionale in Libia del 2011}}
=== Demografia ===
[[File:Libya-demography20111002121احمد سرت.png|left|300pxjpg|thumb|Crescita demografica inMiliziani Libialibici dala 1961Sirte alnel 20032011]]
La popolazione è in aumento, al ritmo del 1,9% annuo (1995-2008). Le condizioni socio-sanitarie sono migliorate: con una speranza di vita di 77 anni, una mortalità infantile dell'1,9% e un analfabetismo al 17,4% la Libia si colloca tra i paesi a sviluppo umanitario intermedio e, grazie al reddito relativamente elevato, davanti agli altri paesi nordafricani. La densità media rimane molto bassa (tre abitanti per km<sup>2</sup>) con la popolazione che si addensa lungo la costa, dove si contano oltre 200 abitanti per km<sup>2</sup>, nella piana di Gefara e in alcune oasi.<br />
Il 20% della popolazione risiede nella capitale Tripoli, di 1.063.571 abitanti; altri centri notevoli sono Bengasi, capoluogo della Cirenaica e seconda città del paese, [[Al Bayda]], la terza città più grande della Libia, tutti sulla fascia costiera. Ormai l'86% della popolazione abita in città. Oggi la popolazione libica parla l'arabo e il berbero e usa come moneta il dinaro libico.
 
Nel febbraio del 2011 scoppiarono delle sommosse popolari cui seguì un conflitto armato che vide opposte le forze fedeli a Gheddafi agli insorti del [[Consiglio Nazionale Libico]]. Il 19 marzo 2011, dopo la [[risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]], venne attivato un [[Intervento militare in Libia del 2011|intervento militare]] internazionale, con lo scopo di tutelare la popolazione civile libica tramite l'applicazione di una [[zona d'interdizione al volo]].
[[File:Libya ethnic (it).svg|thumb|250px|Mappa della composizione etnica della Libia.]]
 
In realtà l'intervento si concretizzò nel bombardamento delle truppe governative, di infrastrutture civili e militari e nell'appoggio alle truppe antigovernative. All'intervento presero parte gli Stati appartenenti alla NATO, tra cui [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Francia]], [[Regno Unito]], [[Italia]] e [[Canada]], nonché alcuni paesi [[mondo arabo|arabi]]: [[Qatar]] e [[Emirati Arabi Uniti]].
=== Etnie ===
I libici sono principalmente [[arabi]], [[berberi]] e [[tuareg]]. Limitati gruppi tribali [[Hausa (popolo)|Hausa]] e [[Tebu]] nel sud della Libia conducono vita nomadica o seminomadica.
La maggioranza degli stranieri presenti nel paese proviene da altri paesi africani, specialmente l'[[Egitto]].<ref>[http://www.allbusiness.com/government/employment-regulations-foreign-employees/1099229-1.html African immigrants flee Libya]. AllBusiness.com. November 1, 2000.</ref>
Più di un milione di immigrati irregolari risiede in Libia<ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/7194544.stm Marching orders for migrants in Libya?]. [[BBC News]]. January 23, 2008.</ref>
 
Dal marzo 2011 molti Stati, a partire dalla [[Francia]], riconobbero il [[Consiglio nazionale di transizione]] come unico rappresentante del popolo libico. Altri Stati stabilirono legami diplomatici con il Consiglio, mantenendo un rapporto con il governo di Gheddafi.
Permane una piccola minoranza di [[Italiani]] ([[Italo-libici]]), nonostante la maggioranza sia emigrata negli anni cinquanta o espulsa nel [[1970]]<ref>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/339574/Libya/46562/Italian-colonization Libya – Italian colonization]. Encyclopædia Britannica.</ref>
 
Il 17 ottobre 2011 cadde l'ultima città lealista a favore di Gheddafi, Bani Walid. Le forze del regime erano ormai bloccate in poche zone nei dintorni di Bani Walid e di Sirte. La Libia si poteva pertanto considerare quasi interamente libera dal regime di [[Muʿammar Gheddafi|Gheddafi]].
Dei 38.000 [[ebrei]] presenti in Libia nel [[1948]]<ref>Stillman, 2003, pp. 155-156.</ref>, 30.000 emigrarono in [[Israele]], a seguito di vari [[pogrom]], entro l'indipendenza libica nel [[1951]].<ref>Stillman, 2003, p. 145.</ref><ref>Harris, 2001, pp. 149-150.</ref>
A seguito della [[guerra dei sei giorni]], i 4.000 ebrei rimasti in Libia subirono un nuovo [[pogrom]]. Il governo senussita ingiunse loro di lasciare "temporaneamente" il paese. Dei 4.000 sbarcati in [[Italia]], 2.200 vi rimasero, 1.300 optarono per [[Israele]] e la maggior parte degli altri per gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Solo poche famiglie restarono in Libia<ref>Harris, 2001, pp. 155-156.</ref><ref>Simon, 1999, pp. 3-4.</ref> Nel [[1970]] i beni degli ebrei libici furono confiscati, e successive compensazioni furono negate dal governo di [[Gheddafi]]<ref>Harris, 2001, p. 157.</ref>. La sinagoga di [[Tripoli]], restaurata nel [[1999]], è rimasta chiusa.<ref>[http://sunsite.berkeley.edu/JewsofLibya/LibyanJews/thejews.html] [http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/anti-semitism/libyajews.html]</ref>
 
Il 20 ottobre 2011 Mu'ammar Gheddafi venne catturato e ucciso nella sua città natale di [[Sirte]], uccisione che di fatto portò alla caduta del suo regime e alla fine della guerra.
=== Religione ===
Dal [[1970]] la confessione [[islam]]ica è stata proclamata religione di Stato.
 
Dopo la caduta di Gheddafi la Libia è divenuta ostaggio degli scontri fra le numerose milizie tribali che formavano la coalizione dei ribelli. I diversi governi che si sono succeduti hanno tentato di imporre l'autorità del potere centrale su questi gruppi, cercando di disarmarli o di integrarli nell'esercito nazionale, ma hanno sostanzialmente fallito, in quanto le amministrazioni centrali si sono sempre dimostrate troppo deboli e il parlamento troppo diviso.
I [[Islam|musulmani]] (per lo più [[sunnismo|sunniti]], ma anche [[ibaditi]], cioè [[kharigiti]]) sono circa il 97%, i [[cristiani]] sono circa il 3% di questi circa 40.000 [[Cattolicesimo|cattolici]].
 
[[File:Libyan Civil War.png|thumb|[[Seconda guerra civile in Libia|Guerra civile in Libia]] (2015):{{simbolo|Location dot red.svg|11}} Governo di Bengasi {{simbolo|Location dot lime.svg|11}} Governo di Tripoli
La maggioranza della popolazione araba e arabo-berbera è [[sunnismo|sunnita]], mentre la maggioranza dei berberi del [[Nefusa]] è [[ibaditi|ibadita]].
 
{{simbolo|Location dot grey.svg|11}} [[Stato Islamico (organizzazione)|Stato Islamico]] (IS) e da ''[[Ansar al-Shari'a (Libia)|Anṣār al-Sharīʿa]]'' {{simbolo|Location dot yellow.svg|11}} [[Tuareg]]]]
=== Lingue ===
La lingua ufficiale è l'[[lingua araba|arabo]]. La [[lingua berbera]] è parlata, ma senza alcun riconoscimento ufficiale, da circa 160.000 persone, soprattutto nel [[Gebel Nefusa]] ([[Lingua nefusi|"nefusi"]]), a [[Zuara]] sulla costa e in vari centri dell'interno come [[Ghat]], [[Ghadames]], [[Sokna]] e [[Augila]]. La [[lingua italiana]] e quella [[lingua inglese|inglese]] sono utilizzate a livello economico per i commerci.
 
=== OrdinamentoIl delloPaese statodiviso ===
{{vedi anche|Seconda guerra civile in Libia}}
A causa della [[guerra civile libica]] del [[2011]], attualmente in corso, due diverse autorità politiche affermano di essere il legittimo governo della Libia. La prima è l'[[Comitato Generale Popolare di Libia|esecutivo]] guidato da [[Mu'ammar Gheddafi]], la seconda è il [[Consiglio nazionale di transizione]] (CNT).
 
Dopo il 18 maggio 2014 la situazione precipitò in seguito al colpo di Stato del generale [[Khalifa Belqasim Haftar]] e con l'occupazione del palazzo del Parlamento a Tripoli da parte di soldati a lui fedeli. Il generale aveva lanciato due giorni prima un attacco contro alcune milizie islamiche nella [[Cirenaica]], non autorizzato dal governo centrale. Tuttavia, il 30 luglio 2014 una di queste milizie, ''[[Ansar al-Shari'a (Libia)|Anṣār al-Sharīʿa]]'' occupò [[Bengasi]], proclamando l'emirato islamico. Nella stessa Tripoli si verificarono violenti scontri, in particolare nella zona dell'aeroporto, fra una milizia islamica chiamata ''Fajr Lībiyā'' (Alba della Libia) e altre milizie laiche; entrambe erano favorevoli al governo, ma non si conosceva la loro posizione nei riguardi del generale Haftar<ref>{{Cita pubblicazione |url = http://www.ilpost.it/2014/08/03/libia-caos |titolo = La Libia è nel caos |pubblicazione = [[Il Post]] |data = 3 agosto 2014 |accesso = 3 agosto 2014}}</ref>.
Il CNT, organo politico che guida gli insorti, intende far eleggere un'assemblea costituente per la definizione di un ordinamento democratico basato sullo svolgimento di elezioni libere e sulla separazione dei poteri<ref>{{Cita news|url = http://ntclibya.org/english/libya/ | titolo = A vision of a democratic Libya | pubblicazione = Ntclibya.org | data = [[29 marzo]] [[2011]] | accesso = 30 marzo 2011}}</ref>. Il governo di Gheddafi, in vigore dal [[1969]], corrisponde, in termini [[scienza politica|politologici]], ad un [[autoritarismo|regime autoritario]] [[militare]], con la presenza di una [[leadership]] forte, un'[[ideologia]] incompiuta e la mancanza di [[pluralismo]] e [[stato di diritto]].
 
Il 17 dicembre 2015, a [[Skhirat]], in [[Marocco]], i rappresentanti del Congresso di Tripoli e della Camera di [[Tobruch]] firmarono un accordo per la formazione di un "governo di accordo nazionale", sotto l'egida delle Nazioni Unite<ref>{{Cita pubblicazione |autore = Vincenzo Nigro |url = http://www.repubblica.it/esteri/2015/12/17/news/libia_firmato_accordo_onu_per_governo_di_unita_nazionale-129680815/|titolo = Libia: firmato l'accordo tra le due fazioni per governo di unità nazionale |editore = <!--Gruppo Editoriale L'Espresso--> |giornale = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data = 17 dicembre 2015 |accesso = 13 gennaio 2016}}</ref>.
Il ''[[Democracy index]]'' del settimanale ''[[The Economist]]'' riporta, per il 2010, la Libia al 158º posto su 165, classificandola come "regime autoritario". Il rapporto 2010 di [[Freedom House]] riporta la Libia come "non libera" sia per la [[libertà di stampa]] sia in generale per la libertà dei cittadini. Il figlio secondogenito del colonnello, ovvero [[Sayf al-Islam Gheddafi]], è stato designato dal padre come erede alla presidenza sin dal [[1995]].
In vigore da marzo 2016, l'accordo di pace non ha mai ottenuto l'appoggio della Camera dei rappresentanti di Tobruk e del generale Haftar.
 
Il 28 febbraio 2019 i due governi rivali sancirono un accordo in vista delle rinviate elezioni generali. Il 27 novembre, però, il governo di Tripoli firmò con la [[Turchia]] un accordo militare. A seguito di ciò, il parlamento di [[Bengasi]] ruppe le relazioni con la Turchia e il generale Haftar proclamò il [[Jihād]] contro la Turchia. Inoltre Haftar ottenne un crescente sostegno da parte della Russia, sia in termini di soldati sul terreno che di appoggio diplomatico e di armamenti. Nel 2020 proseguirono i combattimenti tra le due fazioni e il presidente egiziano [[Abdel Fattah al-Sisi|al-Sisi]] dichiarò che l'assedio di [[Sirte]] avrebbe rappresentato una linea rossa per un intervento militare dell'[[Egitto]] a sostegno del governo di Tobruk.
Secondo la [[Costituzione]] del [[2 marzo]] [[1977]] l'ordinamento dello stato libico è un ''unicum'': la Libia non è una "''[[jumhuriyya|jumhūriyya]]''" ([[repubblica]]) ma una "''[[Jamahiriya|Jamāhīriyya]]''" ("regime delle masse"), nella quale non vi è normale [[separazione dei poteri]]. Il regime si basa su una concezione populista-autoritaria del potere, e sulla filosofia politica del “Libro Verde” di Gheddafi, dove sono fuse insieme teorie di impronta socialista-panaraba e musulmana. Il sistema istituzionale prevede la partecipazione diretta del popolo alla vita politica e alla gestione del potere, attraverso la partecipazione ad assemblee locali, i Congressi popolari di base, per le quali però non sono previste elezioni: i partiti politici sono infatti aboliti. La partecipazione dei cittadini alla vita pubblica appare limitata e la stessa agenda legislativa è per lo più posta in essere dal Comitato Generale del popolo.
 
Il 21 agosto 2020 il presidente del governo di Tripoli, [[Fayez al-Sarraj]], e il presidente del parlamento di Tobruk, [[Aguila Saleh Issa|Aguila Saleh]], dichiararono di comune accordo un immediato cessate il fuoco, prevedendo elezioni generali per il marzo 2021 e chiedendo il ritiro dei mercenari stranieri dal territorio libico.<ref>{{cita web|url=https://www.affarinternazionali.it/2020/08/libia-cessate-il-fuoco-ed-elezioni-a-marzo/|titolo=Libia: cessate il fuoco ed elezioni a marzo|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201001010850/https://www.affarinternazionali.it/2020/08/libia-cessate-il-fuoco-ed-elezioni-a-marzo/ |accesso= 22 agosto 2020}}</ref>
Vi sono due tipi di organi di governo in Libia:
 
=== La riunificazione ===
* Il "settore della rivoluzione" comprende la Guida (''[[Qāʾid]]'') della Rivoluzione ([[Mu'ammar Gheddafi|Muʿammar el-Gheddāfī]]), gli altri membri ancora in vita del Consiglio di Comando Rivoluzionario (stabilito nel [[1969]] con 12 membri) e i Comitati Rivoluzionari. La loro legittimazione deriva dalla partecipazione alla rivoluzione del [[1º settembre]] [[1969]]: non sono eletti né possono essere sostituiti mediante elezioni. In seguito al malcontento popolare, nel [[1988]] il potere dei CR è stato ridotto a favore del secondo settore.
Dopo la sua partecipazione ai colloqui di [[Ginevra]] guidati dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]], il nuovo [[governo di unità nazionale]] - ad interim - guidato da [[Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh]], dopo aver ricevuto con una maggioranza di 132 voti su 178 la fiducia dal Parlamento libico il 10 marzo 2021, cinque giorni dopo prestò giuramento e si insediò a Tripoli, sostituendo entrambi i governi rivali precedenti: quello di [[Fayez al-Sarraj|Fayez Al Serraj]] e quello fedele al [[Mushīr|maresciallo]] [[Khalifa Belqasim Haftar|Khalifa Haftar]], con sede a Tobruk. Il 23 marzo avvenne ufficialmente a Sirte il passaggio di consegne con quest'ultimo, guidato da [[Abdullah al-Thani]],<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2021/03/10/news/libia_votato_il_governo_transitorio_di_dbeibah-291593218/|titolo=Libia, votato il nuovo governo transitorio di Dbeibah|sito=la Repubblica|data=10 marzo 2021|lingua=it|accesso=25 marzo 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2021/03/16/nuovo-governo-libia-unificato/|titolo=Il nuovo governo libico - il primo di unità nazionale dopo sette anni - ha giurato di fronte al Parlamento|sito=Il Post|data=16 marzo 2021|lingua=it|accesso=25 marzo 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://libya.liveuamap.com/en/2021/23-march-libya-another-important-step-has-been-made-in-the|titolo=Libya: another important step has been made in the Libyan peace process as the eastern government of Abdallah al-Thani has officially handed over power to the Government of National Unity (GNU) of PM Abdul Hamid Dbeibah. Both governments met in Benghazi for the ceremony Warszawa, mazowieckie|sito=Libya live map. Libya civil war news today - libya.liveuamap.com|lingua=en|accesso=25 marzo 2021}}</ref>
poi revocato in settembre dalla Camera dei Rappresentanti <ref>https://www.aljazeera.com/news/2021/9/21/libya-parliament-withdraws-confidence-from-unity-government</ref>, che formò nel 2022 un secondo governo di stabilità nazionale (Ḥukūmat al-istiqrār al-waṭanī) con sede a [[Sirte]], guidato da [[Fathi Ali Abdul Salam Bashagha]] dal 3 marzo 2022 e poi da [[Osama Saad Hammad Saleh]] dal 16 maggio 2023 <ref>https://lana.gov.ly/post.php?lang=en&id=235155</ref>, mentre Dbeibah rimane in carica a Tripoli.
 
== Geografia ==
* Del "settore della Jamāhīriyya" ([[democrazia diretta]] e [[autogestione]]) fanno parte organi sia del [[potere legislativo]] sia del [[potere esecutivo]] secondo una piramide di legittimazione dal basso:
{{vedi anche|Geografia della Libia}}
:* in ciascuno dei 1.500 distretti urbani (formati il 15 aprile 1992): Congresso del Popolo Locale e Comitato del Popolo Locale
[[File:Libya Topography.png|thumb|upright=0.8|Mappa fisica della Libia]]
:* in ciascuna delle 32 regioni (''Shaʿbiyyāt'' è un neologismo, che intende significare "cose del popolo", "popolo" = ''shaʿb''): Congresso del Popolo della ''[[Sha'biyya]]'' e Comitato del Popolo della ''Shaʿbiyya''
:* a livello nazionale: Congresso del Popolo Nazionale Generale e Gabinetto, o Comitato del Popolo Nazionale Generale, o [[Comitato Generale Popolare di Libia]].
 
I confini della Libia sono frutto di trattati e convenzioni stipulati nel tempo da vari Stati fra cui l'[[Italia]], la [[Francia]], il [[Regno Unito]] e l'[[Egitto]] e seguono principalmente riferimenti artificiali quali [[parallelo (geografia)|paralleli]] e [[meridiano (geografia)|meridiani]] e quasi mai riferimenti naturali quali fiumi o montagne.
Il Segretario generale del Congresso Nazionale ha funzioni di capo dello stato, il Segretario generale del Comitato ha funzioni di capo del governo. Diversi "segretariati" hanno funzione ministeriale, ma con responsabilità scarsamente definite. Nel 2000 Gheddafi ha avviato una politica di decentralizzazione che ha portato all'abolizione di alcuni segretariati, le cui funzioni sono passate alle assemblee popolari territoriali.
 
Confina a est con l'Egitto, a sud-est con il Sudan, a sud con Ciad e Niger, a ovest con Algeria e a nord-ovest con la Tunisia. È bagnata a nord dal Mar Mediterraneo.
Ogni 4 anni i membri dei congressi locali dibattono ed eleggono i propri dirigenti e i segretari dei comitati. I dirigenti dei congressi locali li rappresentano al congresso regionale, dove eleggono i dirigenti regionali e i segretari. I dirigenti dei congressi regionali li rappresentano al congresso nazionale (che riunisce i suoi 2700 delegati annualmente), dove eleggono i dirigenti nazionali e i membri del Gabinetto.
 
La Libia è stata uno Stato pioniere in Nord Africa nella protezione delle specie, con la creazione dell'[[Parco nazionale El-Kouf|area protetta di El Kouf]] nel 1975. La caduta del regime di Muammar Gheddafi ha incoraggiato un intenso [[bracconaggio]]: "Prima della caduta di Gheddafi, anche i fucili da caccia erano stati banditi. Ma dal 2011 il bracconaggio viene effettuato con armi da guerra e veicoli sofisticati in cui si trovano fino a 200 teste di gazzelle uccise da miliziani che cacciano per passare il tempo. Stiamo anche assistendo alla nascita di cacciatori che non hanno alcun legame con le tribù che tradizionalmente praticano la caccia. Sparano tutto quello che trovano, anche durante la stagione riproduttiva. Più di 500.000 uccelli vengono uccisi in questo modo ogni anno, quando le aree protette sono state sequestrate dai capi tribù che se ne sono appropriati. Gli animali che un tempo vivevano lì sono tutti scomparsi, cacciati quando sono commestibili o liberati quando non lo sono", spiega lo zoologo Khaled Ettaieb.<ref>https://orientxxi.info/magazine/le-maghreb-prend-conscience-du-declin-de-sa-biodiversite,4034</ref>
Il [[potere giudiziario]] non esiste in forma autonoma: la giustizia è amministrata dai comitati popolari mediante corti sommarie (secondo settore), e i delitti politici sono giudicati dai tribunali rivoluzionari e dai tribunali militari (primo settore). In realtà per la maggior parte delle cause esiste il sistema tradizionale a tre livelli, con giudici nominati dai congressi corrispondenti. Il diritto applicato è in linea di principio quello coranico ([[shari'a]]); non sono garantite le [[libertà fondamentali]] e i [[diritti umani]] non sono garantiti costituzionalmente o comunque per principio assoluto.
 
=== Morfologia ===
Il regime vuole essere una [[democrazia diretta]]; i partiti politici sono però vietati dalla legge 71 del [[1972]]. Le ONG sono ammesse da una legge del [[1971]], ma devono conformarsi agli scopi del regime. Non esistono sindacati né diritto di sciopero, ma numerose associazioni professionali sono integrate nella struttura della ''Jamāhīriyya'' come suo terzo pilastro, a fianco dei Congressi e dei Comitati, e designano propri componenti del Congresso generale.
La Libia è dotata di una lunga costa mediterranea e il suo territorio è prevalentemente piatto. A ovest, l'altopiano raggiunge il mare, creando scogliere e insenature profonde. Ad est, la costa è bassa, ornata da dune, fino al golfo di un'insenatura ampia e profonda, oltre la quale ricominciano le scogliere a picco. È dotata di una pianura costiera abbastanza estesa, che si rialza man mano che ci si inoltra verso [[Fezzan]]. Questa pianura corrisponde al [[golfo della Sirte]], un [[bacino sedimentario]] caratterizzato, in alcuni punti, da altitudini anche inferiori al livello del mare e dall'abbondanza di giacimenti di idrocarburi sfruttati industrialmente. Al contrario, in [[Cirenaica]] è presente un altopiano già in vicinanza del mare. L'interno è basso, fino ai 250 metri, con l'eccezione del massiccio del [[Tibesti]], caratterizzato da [[deserto]] roccioso e sabbioso, punteggiato di [[oasi]]. Il rilievo maggiore è il Bikku Bitti che raggiunge i {{M|2267|ul=m}} [[Livello del mare|s.l.m.]], ma sono inoltre noti anche altri rilievi quali ad esempio il Gebel Auenat.
 
=== Idrografia ===
Il territorio libico ospita principalmente [[uadi]] [[Deserto del Sahara|sahariani]] che canalizzano l'acqua della [[stagione delle piogge]]. Gli unici fiumi perenni sono il [[Ki'am]], il [[Ramla]], in [[Tripolitania]], e il [[Derna (fiume)|Derna]], in [[Cirenaica]].
 
La falda acquifera, poco profonda in vicinanza del mare<ref>Appena 3 metri nell'[[oasi di Tripoli]] e 30-35 metri nella piana della [[Gefara]].</ref>, diventa più profonda inoltrandosi nel [[Fezzan]]. L'[[altopiano della Cirenaica]] è dotato di una rete di [[acque sotterranee]] che riaffiorano in [[carsismo|sorgenti carsiche]]. Le depressioni del deserto,<ref>[[Giarabub]], [[Cufra]], e i solchi del [[Fezzan]].</ref> danno luogo a piccoli laghi, spesso salati.
 
Per supplire al grande bisogno di acqua potabile, è stato costruito il ''[[grande fiume artificiale|grande fiume]]'', un acquedotto che conduce sulla costa le acque delle falde preistoriche situate all'interno del paese.<ref>{{Cita web |url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inlavorazione/visualizza_new.html_2057532869.html |titolo=www.ansa.it |accesso=9 novembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110605041517/http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inlavorazione/visualizza_new.html_2057532869.html |urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Clima ===
Il clima libico è fortemente influenzato dal [[deserto]] a sud e dal [[Mediterraneo]] a nord. Sulla regione costiera, la temperatura è piuttosto temperata: a Tripoli la media è di circa 26&nbsp;°C d'estate e 14&nbsp;°C d'inverno<ref>Cfr. il sito {{cita testo|url=http://www.worldclimate.com/cgi-bin/data.pl?ref=N32E013+1102+6201007G1|titolo=Worldclimate}}</ref>, mentre le precipitazioni annue raggiungono i 380&nbsp;mm, concentrate soprattutto nei mesi invernali. In estate, occasionalmente, in presenza di venti provenienti dal deserto, la temperatura nella capitale può raggiungere o superare i 45&nbsp;°C. Nelle pianure centrali domina un clima semiarido, mentre il deserto a sud è soggetto a lunghi periodi di siccità. Sulla fascia costiera, generalmente più umida, soffia a volte in primavera e in autunno il [[Scirocco|ghibli]], un vento secco, caldo e carico di sabbia.
 
== Società ==
=== Demografia ===
[[File:Libya-demography.png|thumb|left|upright=1.4|Crescita demografica in Libia dal 1800 al 2021]]
[[File:Libya ethnic (it).svg|thumb|Mappa della composizione etnica della Libia.]]
 
Nel 2010, prima dei conflitti, la Libia si collocava tra i Paesi ad [[indice di sviluppo umano]] medio - alto; all'epoca la speranza di vita media della popolazione era di 73 anni e la mortalità infantile era del 17%. La densità di popolamento rimane ancor oggi molto bassa, con una media di tre abitanti per km<sup>2</sup>, con una popolazione che si addensa soprattutto lungo la costa, dove si contano oltre 200 abitanti per km², nella piana di [[Gefara]] e in alcune oasi.
 
Il 20% della popolazione risiede nella capitale, Tripoli, con {{formatnum:1063571}} abitanti. Altri centri importanti sono: [[Bengasi]], capoluogo della [[Cirenaica]] e seconda città del Paese, [[Beida]], terza città più grande della Libia, tutte sulla fascia costiera. Al 2014, l'86% della popolazione abita in città. La popolazione libica parla l'[[Lingua araba|arabo]] e il [[Lingua berbera|berbero]] e usa come moneta il [[dinaro libico]].
 
=== Gruppi etnici ===
I libici sono principalmente [[arabi]], [[berberi]] e [[tuareg]]. I limitati gruppi tribali [[Hausa (popolo)|Hausa]] e [[Tebu]] di stanza nel sud della Libia conducono vita [[nomade]] o seminomade. La maggioranza degli stranieri presenti nel paese proviene da altri paesi africani, specialmente dall'[[Egitto]]<ref>{{Cita web |url = https://www.allbusiness.com/government/employment-regulations-foreign-employees/1099229-1.html |titolo = African immigrants flee Libya |data = 1º novembre 2000 |accesso = 13 gennaio 2016 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110829122035/http://www.allbusiness.com/government/employment-regulations-foreign-employees/1099229-1.html }}</ref>. Più di un milione di immigrati irregolari risiede in Libia<ref>{{Cita web |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/7194544.stm |titolo = Marching orders for migrants in Libya? |editore = [[BBC News]] |data = 23 gennaio 2008 |accesso = 13 gennaio 2016}}</ref>. Permane una piccola minoranza di [[Italiani]] ([[Italo-libici]]), nonostante la maggioranza sia emigrata negli anni cinquanta o sia stata espulsa nel 1970<ref>{{Cita web |url = https://www.britannica.com/EBchecked/topic/339574/Libya/46562/Italian-colonization |titolo = Libya – Italian colonization |editore = Encyclopædia Britannica |accesso = 13 gennaio 2016}}</ref>.
 
Dei {{formatnum:64570}} [[ebrei]] presenti nel paese nel 1948<ref>Stillman, 2003, pp. 155-156.</ref>, {{formatnum:50000}} emigrarono in [[Israele]], a seguito di vari [[pogrom]], entro l'indipendenza libica nel 1951<ref>Stillman, 2003, p. 145.</ref><ref>Harris, 2001, pp. 149-150.</ref>. A seguito della [[guerra dei sei giorni]], i {{formatnum:4000}} ebrei rimasti in Libia subirono un nuovo [[pogrom]]. Il governo senussita ingiunse loro di lasciare "temporaneamente" il paese. Dei {{formatnum:4000}} sbarcati in [[Italia]], {{formatnum:2200}} vi rimasero, {{formatnum:1300}} optarono per [[Israele]] e la maggior parte degli altri per gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Solo poche famiglie restarono in Libia<ref>Harris, 2001, pp. 155-156.</ref><ref>Simon, 1999, pp. 3-4.</ref>. Nel 1970 i beni degli ebrei libici furono confiscati, e successive compensazioni furono negate dal governo di [[Muʿammar Gheddafi|Gheddafi]]<ref>Harris, 2001, p. 157.</ref>. La sinagoga di [[Tripoli]], restaurata nel 1999, è stata rasa al suolo da estremisti islamici<ref>{{cita web |url=http://sunsite.berkeley.edu/JewsofLibya/LibyanJews/thejews.html |titolo=Copia archiviata |accesso=5 febbraio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060718035942/http://sunsite.berkeley.edu/JewsofLibya/LibyanJews/thejews.html }} {{cita testo|url=https://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/anti-semitism/libyajews.html|titolo=Jews of Libya - Jewish Virtual Library}}</ref>.
 
=== Culture e rapporti tra i popoli libici ===
{{F|Libia|aprile 2013}}
 
La Libia, durante la sua storia, venne sempre considerata un'unica regione, ma ha sempre visto l'esistenza di due territori importanti come la Tripolitania e la Cirenaica, con culture e ideologie completamente diverse. Nella storia ufficiale invece, la Libia è sempre stata considerata come una nazione unita a causa di invasioni, sottomissioni e dittature che hanno trovato comodo considerarla come un'unica entità.
 
Il conflitto tra la popolazione della regione di Tripoli nei confronti di quella di Bengasi e delle regioni limitrofe, e viceversa, è sempre stato accentuato. I tripolitani sono attaccati culturalmente al potere politico centrale della capitale, legame reso ancor più forte durante la dittatura di Gheddafi, mentre i Cirenaici sono molto legati alla loro tradizione locale, non si vedono rappresentati da Tripoli e si sentono soffocati dagli ideali centralistici della Tripolitania, sempre al centro della politica libica, sia se diretta da diktat internazionali, o autonomamente libica.
 
L'ultimo avvenimento che ha visto gli abitanti della Cirenaica scontrarsi con quelli della capitale si è verificato nel luglio 2012, quando il governo di transizione ha indetto le elezioni del Parlamento. Tali elezioni non furono, secondo i Cirenaici, organizzate correttamente, come anche le suddivisioni dei seggi parlamentari. Questo evidenzia di fatto la condizione di conflitto e di sfiducia tra i due popoli diversi.
 
=== Religioni ===
{{vedi anche|Religioni in Libia}}
 
Dal 1970 la confessione [[islam]]ica è stata proclamata [[religione di Stato]].
 
I [[musulmani]] (per lo più [[sunnismo|sunniti]], ma anche [[ibaditi]], cioè [[kharigiti]]) sono circa il 97%, i [[cristiani]] sono circa il 3%, e di questi circa {{formatnum:56000}} sono [[Cattolicesimo|cattolici]]. La maggioranza della popolazione araba e arabo-[[Berberi|berbera]] è [[sunnismo|sunnita]], mentre la maggioranza dei berberi del [[Gebel Nefusa]] e di [[Zuara]] è [[ibaditi|ibadita]].
 
Fino agli anni 1960 viveva in Libia una [[Storia degli ebrei in Libia|cospicua comunità ebraica]].
 
=== Lingue ===
L'[[lingua araba|arabo]] è la lingua ufficiale del paese. La [[lingua berbera]] è parlata, ma senza alcun riconoscimento ufficiale, da circa {{formatnum:160000}} persone, soprattutto nel [[Gebel Nefusa]] ([[Lingua nefusi|"nefusi"]]), a [[Zuara]] sulla costa, e in vari centri dell'interno, come [[Ghat (Libia)|Ghat]], [[Gadames]], [[Socna]] e [[Awjila|Augila]]. {{Senza fonte|La [[lingua inglese]] è utilizzata a livello economico per i commerci.}}
 
== Ordinamento dello Stato ==
Nel 2011, allo scoppio della [[prima guerra civile libica|guerra civile]] due diverse autorità politiche affermavano di rappresentare il legittimo governo libico. La prima era l'[[Comitato Generale Popolare di Libia|esecutivo]] guidato da [[Muʿammar Gheddafi]], al potere dal 1969, la seconda era il [[Consiglio nazionale di transizione]] (CNT), che si opponeva decisamente alla dittatura, quasi quarantennale, di Gheddafi.
Il governo di Gheddafi corrispondeva, in termini [[scienza politica|politologici]], a un [[autoritarismo|regime autoritario]] [[militare]], con la presenza di una [[leadership]] forte, un'[[ideologia]] incompiuta, e la mancanza di [[pluralismo]] e di una qualsiasi parvenza di uno [[Stato di diritto]].
 
Il CNT, organo politico che guidava gli insorti, intendeva eleggere un'assemblea costituente per la definizione di un ordinamento democratico basato sullo svolgimento di elezioni libere e sulla separazione dei poteri<ref>{{Cita news|url = http://ntclibya.org/english/libya/ | titolo = A vision of a democratic Libya | pubblicazione = Ntclibya.org | data = 29 marzo 2011 | accesso = 30 marzo 2011}}</ref>.
 
Dal 2014 diverse fazioni si intestavano la guida del Paese, fino a quando nel 2021 è stato costituito il Governo di unità nazionale di Tripoli, riconosciuto dall'ONU.
 
=== Suddivisioni storiche e amministrative ===
{{vedi anche|Distretti della Libia|Città della Libia}}
[[File:Un-libya.png|thumb|right|350px|Mappa della Libia con le città principali e le strade (la suddivisione amministrativa fa riferimento al vecchio ordinamento basato sulle Baladiyyāt, ossia "Municipalità").]]
[[File:Un-libya.png|thumb|upright=1.6|Mappa della Libia con le città principali e le strade]]
{{vedi anche|Municipalità della Libia}}
 
La Libia è composta da tre regioni geografiche e storiche:
* la [[Cirenaica]], che occupa tutta la fascia orientale del territorio libico, lungo il confine con l'[[Egitto]], dal [[mar Mediterraneo]], al confine con il [[Sudan]] ede il [[Ciad]];
* la [[Tripolitania]], che occupa la fascia settentrionale, lungo il mediterraneoMediterraneo, dal confine con la [[Tunisia]], fino alla fine del [[Golfo della Sirte]];
* il [[Fezzan]], che occupa la parte sahariana a sud della Tripolitania, dal confine con l'[[Algeria]] fino alla Cirenaica, lungo il confine con [[Niger]] e [[Ciad]].
 
Nel dopoguerra, a seguito dell'occupazione britannica, tale ripartizione assunse altresì una valenza amministrativa, con la contestuale soppressione delle 4 province e del Territorio Militare del Sud istituiti da Italo Balbo. Successivamente, nel 1963, il Paese fu suddiviso in dieci [[governatorati della Libia|governatorati]] (''muhafazat''); questi sarebbero rimasti sino al 1983, quando fu introdotto il sistema basato sulle municipalità (''baladiyat''), a loro volta sostituite dai [[distretti della Libia|distretti]] (''sha'biyat'') nel 1995.
=== Città principali ===
 
=== Città principali ===
{| class="wikitable sortable"
! Città
Riga 239 ⟶ 278:
! Provincia
! Regione
! Sorge su...
|-
| bgcolorstyle="background:violet"| [[Tripoli]]
| {{M|1 063 5711063571}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Tripoli]]
| bgcolorstyle="background:yellow"|[[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Bengasi]]
|{{M|660 147660147}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Bengasi]]
| bgcolorstyle="background:yellow"| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[Misurata]]
| {{M|400 000400000}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Misurata]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Al 'AziziyahEl-Azizia]]
| {{M|318 170318170}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Gefara]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Tarhuna]]
| {{M|226 554226554}}
| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Murgub]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Beida]]
| {{M|206 108206108}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Jabal al -Akhdar]]
| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[Homs (Libia)|Al KhumsHoms]]
| {{M|202 000202000}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Murgub]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[EzZawiya Zauia(città)|Zawiya]]
| {{M|198 567198567}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Ez ZauiaZawiya]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Zuara]]
| {{M|192 159192159}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Nuqat al -Khams]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Agedabia]]
| {{M|140 000140000}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Wahat]]
| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[Sirte (Libia)|Sirte]]
| {{M|135 451135451}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Sirte]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Sebha]]
| {{M|126 400126400}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Sebha]]
| bgcolorstyle="background:yellow"| [[Fezzan]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Al al-Marj]]
| {{M|120 000120000}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Barceal-Marj]]
| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[Tobruch]]
| {{M|110 000110000}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Butnan]]
| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[SabrathaSabrata]]
| {{M|105 000105000}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di SabrathaSabrata e Sorman]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Zliten]]
| {{M|100 000100000}}
| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Murgub]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Garian]]
| {{M|91 04791047}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Jabal al -Gharbi]]
| [[Tripolitania]]
| Alture del Gebel
| Oasi Desertica
|-
| [[Nalut]]
| {{M|74 43274432}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Nalut]]
| [[Tripolitania]]
| Alture del Gebel
| Oasi Desertica
|-
| [[YefrenIefren]]
| {{M|72 66372663}}
| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Jabal al -Gharbi]]
| [[Tripolitania]]
| Alture del Gebel
| Oasi Desertica
|-
| [[BinBen GashirGascir]]
| {{M|65 77665776}}
| [[MunicipalitàDistretto di Tripoli]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Derna (Libia)|Derna]]
| {{M|62 17962179}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Derna]]
| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[Gubba]]
| {{M|60 61060610}}
| [[MunicipalitàDistretto di Derna]]
| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[BeniBani UlidWalid]]
| {{M|50 82450824}}
| [[MunicipalitàDistretto di Misurata]]
| [[Tripolitania]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Birak]]
| {{M|42 38242382}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Wadi al Shati-Shatii]]
| [[Fezzan]]
| Oasi Desertica
|-
| [[MurzukMurzuch]]
| {{M|41 50041500}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di MurzuqMurzuch]]
| [[Fezzan]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Awbari]]
| {{M|40 07540075}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Wadi al Haya-Hayaa]]
| [[Fezzan]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Sugh el Giumaa]]
| {{M|40 00040000}}
| [[MunicipalitàDistretto di Tripoli]]
| [[Tripolitania]]
| Costa
|-
| [[Al Abyarel-Abiar]]
| {{M|33 39033390}}
| [[MunicipalitàDistretto di Barceal-Marj]]
| [[Cirenaica]]
| Costa
|-
| [[AlEl-JawfGiof]]
| {{M|31 00731007}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Cufra]]
| [[Cirenaica]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Mizda]]
| {{M|28 93928939}}
| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Jabal al -Gharbi]]
| [[Tripolitania]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Hun (Libia)|Hun]]
| {{M|20 38820388}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Giofra]]
| [[Fezzan]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Ghat (Libia)|Ghat]]
| {{M|18 00018000}}
| bgcolorstyle="background:lightgreen"| [[MunicipalitàDistretto di Ghat]]
| [[Fezzan]]
| Oasi Desertica
|-
| [[Giarabub]]
| {{M|17 75017750}}
| [[MunicipalitàDistretto di Al al-Butnan]]
| [[Cirenaica]]
| Oasi Desertica
|-
| [[GhadamesGadames]]
| {{M|16 08016080}}
| [[MunicipalitàDistretto di Nalut]]
| [[Tripolitania]]
| Oasi Desertica
|}
 
* '''Viola''': Capitale libica
* '''Giallo''': Capoluogo di regione
* '''Verde''': Capoluogo di municipalità
 
== Istituzioni ==
*'''Giallo''': Capoluogo di regione
=== Forze armate ===
{{vedi anche|Forze armate libiche}}
 
Le [[forze armate libiche]] sono state fondate nel 1951 e avevano raggiunto un numero di effettivi di circa 100.000 unità e di unità di riserva di circa 200 uomini impiegati all'estero. Esse avevano la propria sede a [[Tripoli]], ed era adottata la [[coscrizione obbligatoria]] della durata a 18 mesi. L'esercito libico è in fase di ristrutturazione dopo l'[[intervento militare internazionale in Libia del 2011]] e le guerre civili del 2011 e del 2014 che hanno portato al suo scioglimento.
*'''Verde''': Capoluogo di municipalità
 
<!--
=== Istituzioni ===
Spiegazione...
==== Ordinamento scolastico ====
==== Sistema sanitario ====
==== Forze armate ====
-->
 
== Politica ==
=== Politica interna ===
Dopo la caduta di [[Mu'ammar Gheddafi]] salì al potere un governo di transizione che, secondo i pensieri e le valutazioni popolari, non eseguì il lavoro di restaurazione richiesto.{{Senza fonte}} Dopo le elezioni per l'assemblea nazionale costituente del luglio 2012, nell'aprile 2013 quest'ultimo indisse le nuove elezioni per eleggere il parlamento. Il popolo libico fu chiamato a partecipare ad un appuntamento democratico che mancava da ben 48 anni. Anche se quest'elezioni si svolsero in un clima opprimente, promossero a pieno titolo i [[Liberalismo|liberali]], capeggiati da [[Mahmoud Jibril]], e il partito del Fronte Nazionale<ref>Una forza anti-Gheddafi nata negli anni Ottanta.</ref>, portati avanti da Mohamed el-Magariaf. In queste elezioni delusero gli islamisti, che furono sconfitti, anche se avevano l'appoggio del braccio libico dei [[Fratelli Musulmani]], che poco tempo prima aveva trionfato nel vicino [[Egitto]]. L'unica e concreta svolta positiva di queste elezioni fu la campagna elettorale, anch'essa mancante da molto tempo in Libia, che si fece sentire soprattutto a Tripoli.
La [[Jamāhīriyya]] si rappresenta come [[democrazia diretta]]. I Congressi popolari, riuniti ogni anno ai tre livelli di amministrazione territoriale, formulano raccomandazioni a cui si ispira l'azione di governo degli organi esecutivi, i Comitati Popolari.
Gheddafi, quale "Guida della Rivoluzione", si pone al di sopra del sistema istituzionale, manovrando la maggior parte delle leve di potere del regime. L'opposizione, per la maggior parte basata all'estero, non ha vera capacità di azione nel paese.
 
In seguito all'accordo di pace del 17 dicembre 2015 (accordo di [[Skhirat]]), dal 2016 al 2021, fu formato, sotto egida ONU, un governo di Accordo nazionale della Libia. Tale governo non è stato riconosciuto da quello rivale di Tobruk.
A partire dal 2008, Tripoli ha annunciato numerose innovazioni legislative (riforma del codice penale, della procedura penale, restituzione dei beni espropriati dopo la Rivoluzione, abolizione della pena di morte), senza tuttavia che queste giungessero ad approvazione. Uno dei pochi sviluppi positivi è stato rappresentato dall'abolizione dei tribunali "speciali".
 
Il 10 marzo 2021 il Parlamento libico a [[Sirte]] ha votato la fiducia a un governo di Unità nazionale, con sede a Tripoli e riconosciuto dall'ONU, designando come Primo Ministro [[Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/nuovo-governo-libia-un-primo-passo-nel-percorso-ad-ostacoli-29599|titolo=Nuovo governo in Libia: un primo passo nel percorso ad ostacoli|autore=Federico Borsari|sito=ispionline.it}}</ref>
=== Il rispetto dei diritti umani in Libia ===
La Libia è considerata da più parti come un regime autoritario, a causa della precarietà dei [[diritti umani]] nel Paese.<ref>{{en}}{{cita web|http://www.state.gov/g/drl/rls/hrrpt/2007/100601.htm|Rapporto sui diritti civili su www.state.gov|29-09-2009}}</ref> Secondo l'Organizzazione non governativa [[Freedom House]], nel [[2009]] la Libia è considerata un paese '''non libero''' (sono possibili, secondo l'ong, tre varianti: ''libero'', ''parzialmente libero'' e ''non libero'').<ref name= mappa >{{en}}{{cita web|url=http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=363&year=2009|titolo=Mappa mondiale della libertà su www.freedomhouse.org|29-09-2009}}</ref>
 
Per contro, le zone dell’est della Libia e le aree centrali del Paese rimangono nominalmente sotto l’autorità della [[Camera dei rappresentanti (Libia)]], la legislatura unicamerale della Libia con sede a Tobruk che, nel marzo 2022, ha creato un governo parallelo. Anche se la nomina a primo ministro è stata conferita a Fathi Bashagha, in realtà il controllo autoritario di queste aree è sotto la direzione del generale [[Khalifa Belqasim Haftar]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/libia-un-governo-bicefalo-un-paese-diviso-37050|titolo=Libia: recenti sviluppi e prospettive|autore=Federico Manfredi Firmian|sito=ispionline.it}}</ref>
Secondo il rapporto annuale dell'Organizzazione non governativa [[Human Rights Watch]] il ministero libico della giustizia e i tribunali libici non "ricercano la giustizia e la verità".
 
La formazione di un Comitato 6+6, sulla base dell’articolo 30 della Dichiarazione costituzionale approvata dalla Camera dei rappresentanti di Tobruk (HOR) e dal Consiglio di Stato (HCS), ciascuna rappresentata appunto da 6 componenti, ha determinato il punto di svolta in vista delle elezioni in Libia, attese sin dal 2014 e fallite nel 2021.
Inoltre si registrano violazioni e discriminazioni ai danni delle tribù meridionali [[Tuareg]] e [[Tebu]].<ref name= mappa />
Il 22 mag 2023 a [[Bouznika]], in [[Marocco]], i membri del Comitato congiunto 6+6 hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sulle leggi elettorali della Libia, relative alle presidenziali e alle legislative. La ratifica delle due leggi è stata sottoposta alla firma dei presidenti della Camera dei rappresentanti e dell’Alto consiglio di Stato, rispettivamente [[Aguila Saleh Issa]] e Khaled Al-Mishri.<ref>{{Cita web|url=https://www.https/|titolo=Libia vicina alla riforma della legge elettorale, il Comitato 6+6 trova l’accordo|autore=Alessandra Fabbretti|sito=dire.it|accesso=11 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130819141428/http://https/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nelle giornate del 7 e 8 agosto 2023, il Parlamento ha valutato il risultato pervenuto dal Comitato 6+6, per la formulazione delle leggi elettorali finalizzate alle elezioni presidenziali e parlamentari. I disegni di legge sono stati rinviati alla Commissione 6+6 con le note, in prevalenza di carattere tecnico, per apportare gli opportuni e necessari emendamenti.<ref>{{Cita web|url=https://www.https/|titolo=Il Parlamento rinvia la legge elettorale al comitato paritetico 6 + 6|sito=specialelibia.it|accesso=11 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130819141428/http://https/|urlmorto=sì}}</ref>
In Libia è in vigore la [[pena di morte]]<ref>{{cita web|url=http://www.nessunotocchicaino.it/chisiamo/index.php?iddocumento=10317160|titolo=Dossier di Nessuno Tocchi Caino sulla pena di morte e sui diritti umani in Libia (NessunoTocchiCaino.it)|accesso=29-09-2009}}</ref>.
 
Il [[7 giugno]] [[2010]] la Libia ha chiuso l'ufficio dell'Agenzia ONU per i Rifugiati ([[UNHCR]]). In Libia non è possibile chiedere [[asilo politico]], e fino al 10 giugno l'Ufficio delle Nazioni unite sopperiva a questa mancanza. La decisione libica non è stata accompagnata da spiegazioni. Il ministro degli esteri libico ha dichiarato che l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati svolge un'attività illecita.<ref>{{en}}{{cita web|url=http://www.unhcr.it/news/dir/24/view/791/chiuso-lufficio-dell-unhcr-in-libia-79100.html|titolo=chiusura agenzia UNHCR}}</ref>
 
=== Politica estera ===
[[File:Ambassador christopher stevens.jpg|thumb|Christopher Stevens]]
La Libia è parte dell'[[ONU]] (dal 1955), della [[Lega Araba]] (dal 1953), dell'[[OPEC]] (dal 1962) e dell'[[Unione Africana]] (dal [[1963]]).
 
Le istituzioni di cui la Libia fa parte sono: ABEDA, AfDB, AFESD, AMF, AMU, AU, CAEU, COMESA, FAO, G-77, IAEA, IBRD, ICAO, ICRM, IDA, IDB, IFAD, IFC, IFRCS, ILO, IMF, IMO, IMSO, [[Interpol]], IOC, IOM, IPU, ISO, ITSO, ITU, LAS, MIGA, NAM, OAPEC, OIC, OPCW, [[Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio|OPEC]], PCA, UN, UNCTAD, [[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]], UNIDO, UNWTO, UPU, WCO, WFTU, WHO, WIPO, WMO, [[Organizzazione Mondiale del Commercio|WTO]] (osservatore).
La Libia è parte dell'[[ONU]] (dal 1955), della [[Lega Araba]] (dal 1953), dell'[[OPEC]] (dal 1962) e dell'[[Unione Africana]] (dal 1963). Le istituzioni di cui la Libia fa parte sono: ABEDA, AfDB, AFESD, AMF, AMU, AU, CAEU, COMESA, FAO, G-77, IAEA, IBRD, ICAO, ICRM, IDA, IDB, IFAD, IFC, IFRCS, ILO, IMF, IMO, IMSO, [[Interpol]], IOC, IOM, IPU, ISO, ITSO, ITU, LAS, MIGA, NAM, OAPEC, OIC, OPCW, [[Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio|OPEC]], PCA, UN, UNCTAD, [[UNESCO]], UNIDO, UNWTO, UPU, WCO, WFTU, WHO, WIPO, WMO, [[Organizzazione Mondiale del Commercio|WTO]] (osservatore).
 
Il 12 novembre 2011, è stato ripreso dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], con l'invio a [[Tripoli]], nel maggio 2012, di un [[ambasciatore]] di [[pace]], [[Christopher Stevens (diplomatico)|Christopher Stevens]],<ref>{{Cita pubblicazione |autore = Guido Olimpio |url = http://www.corriere.it/esteri/12_settembre_13/amico-americano-capiva-gli-arabi-olimpio_94898414-fd63-11e1-ae02-425b67d1a375.shtml |titolo = L'amico americano che capiva gli arabi |giornale = [[Corriere della Sera]] |data = 13 settembre 2012 |accesso = 31 gennaio 2016}}</ref> che credeva nella creazione di [[Democrazia|istituzioni democratiche]] nel mondo [[islam]]ico. L'11 settembre 2012, in seguito ad un assalto di manifestanti, infiltrati da elementi terroristi che hanno incendiato la rappresentanza di [[Bengasi]] con il pretesto di vendicare la realizzazione di un filmato provocatorio su [[Maometto]], l'ambasciatore fu una delle vittime degli scontri.
 
Dopo gli incontri del febbraio 2023 avvenuti tra una delegazione libica e alcuni rappresentanti diplomatici del Regno Unito, presso il Ministero della Difesa britannico, nel mese di ottobre 2023 si sono rinsaldati i rapporti di cooperazione tra i due Paesi. Il primo ministro del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibeh, ha infatti incontrato il ministro di Stato per le forze armate del Regno Unito, James Hebbey, il viceministro per gli affari militari, Sailor Ben Power e l'incaricata d'affari esteri presso l'ambasciata britannica, Martha Baines. Il tema principale del dibattito si è incentrato sulla cooperazione libico-britannica nel campo della formazione e della lotta al terrorismo. Per l'occasione è stato siglato un protocollo di cooperazione attraverso un comitato congiunto per organizzare gli aspetti tecnici della collaborazione tra i due Paesi.<ref>{{cita web|url=http://libyaalahrar.tv/2023/10/09/|titolo=Una delegazione militare britannica arriva a Tripoli per discutere di cooperazione congiunta|data=9 ottobre 2023}}</ref>
 
=== Diritti umani ===
{{vedi anche|Diritti LGBT in Libia}}
 
== Istruzione ==
=== Università ===
L'[[Università di Bengasi]] venne istituita il 15 dicembre 1955 come Università della Libia.
 
== Economia ==
[[File:Tripoli CBD.JPG|thumb|La capitale [[Tripoli]]]]
Prodotto Nazionale Lordo,<ref>A parità di potere d'acquisto.</ref> 76,5 miliardi di $<ref>81º posto della classifica mondiale.</ref>, corrispondente a quasi {{formatnum:12000}} $ pro capite<ref>79º posto della classifica mondiale.</ref>.
<!--
Prodotto Nazionale Lordo: 000$ pro capite (00º posto della classifica mondiale).
Bilancia dei pagamenti: 000 milioni di $.
Inflazione: 00,0%.
Riga 491 ⟶ 536:
Punti di debolezza.
-->
[[File:Tripoli CBD.JPG|thumb|right|250px|Tripoli]]
Fino agli [[anni 1950|anni cinquanta]] del [[XX secolo]] considerata uno dei paesi più poveri del mondo, soprattutto a causa dell'improduttività del territorio, la Libia registrava già nel [[1977]] il [[reddito]] annuo [[pro capite]] più elevato del continente africano (posizione che conserva tuttora, con 14.192 dollari nel 2010), grazie allo sfruttamento dei grandi giacimenti di [[petrolio]], iniziato nel [[1959]] e nazionalizzato dopo il [[1970]].
 
Fino agli anni 1950 considerata uno dei paesi più poveri del mondo, soprattutto a causa dell'improduttività del territorio, la Libia registrava già nel 1977 il [[reddito]] annuo [[pro capite]] più elevato del continente africano<ref>Nel 2012 è di {{formatnum:11936}} [[dollaro statunitense|dollari]].</ref>, grazie allo sfruttamento dei grandi giacimenti di [[petrolio]], iniziato nel 1959 e nazionalizzato dopo il 1970.
Oltre a nazionalizzare le principali risorse (il petrolio e il gas naturale in primo luogo) e le attività produttive il nuovo [[regime]] investì anche nello sviluppo dell'[[industria leggera]] e delle infrastrutture e nella modernizzazione dell'agricoltura, favorendo nel contempo l'immigrazione per sopperire alla scarsità di manodopera. La diminuzione dei prezzi del petrolio negli [[anni 1980|anni ottanta]] ha poi ridimensionato le possibilità di sviluppo del paese, al punto che il [[PIL]] ha fatto segnare in quel decennio un calo medio annuo del 5,4%; negli anni novanta il quadro economico ha risentito delle sanzioni economiche imposte alla Libia dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel [[1991]], revocate nel 1997. Nel 2006 gli U.S.A. hanno cancellato la Libia dall'elenco degli stati canaglia. La moneta è il [[dinaro libico]].
 
Oltre a nazionalizzare sia le principali risorse del Paese,<ref>Il petrolio e il gas naturale in primo luogo.</ref> che le attività produttive, il nuovo [[regime (politica)|regime]] investì anche nello sviluppo dell'[[industria leggera]] e delle infrastrutture e nella modernizzazione dell'agricoltura, favorendo nel contempo l'immigrazione, per sopperire alla scarsità di manodopera. La diminuzione dei prezzi del petrolio negli anni 1980 ha poi ridimensionato le possibilità di sviluppo del Paese, al punto che il [[Prodotto interno lordo|PIL]] ha fatto segnare in quel decennio un calo medio annuo del 5,4%; negli anni novanta il quadro economico ha risentito delle sanzioni economiche imposte alla Libia dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel 1991, revocate nel 1997. Nel 2006 gli Stati Uniti hanno cancellato la Libia dall'elenco dei cosiddetti “Stati canaglia”. La moneta è il [[dinaro libico]].
=== Risorse ===
<!--Produzione di energia elettrica: 000.000 kw.
Pesca: 000.000 tonnellate.
Petrolio: non produttore, raffinazione 10.000 b/g.
Allevamento: pecore 00,0 milioni, capre 00,0 milioni, bovini 00,0 milioni, suini 0,00 milioni.
Minerali: [[]].
Agricoltura
Allevamento
Pesca
Risorse minerarie
Industria-->
==== Agricoltura, allevamento e pesca ====
L'agricoltura ha importanza scarsa, sia per la limitatissima superficie coltivabile (1,2% del territorio) sia per la scarsità di acqua, anche se il governo ha investito molto sulla [[bonifica agraria|bonifica]] dei terreni agricoli e sul reperimento di risorse idriche con opere di sbarramento e l'utilizzo di ingenti quantità di [[Acqua fossile|acque fossili]], convogliate verso la costa da un sistema di tubazioni. I principali prodotti agricoli sono i cereali, grano e orzo, coltivati nella fascia costiera e sulle pendici settentrionali delle alture che dominano la costa. Lungo quest'ultima crescono anche vite e olivo, agrumi e alberi da frutta.
 
Fino al 2017, il 60 per cento della popolazione libica soffriva di malnutrizione. 1,3 milioni di persone su una popolazione totale di 6,4 milioni sono in attesa di aiuti umanitari d'emergenza.<ref>https://lvsl.fr/les-sequelles-de-lintervention-de-lotan-en-libye/</ref>
Nelle zone pre-desertiche cresce lo [[Poaceae|sparto]] utilizzato sia per la [[cellulosa]], sia per farne corde, [[stuoie]] e altri lavori d'intreccio; e inoltre tabacco, arachidi, patate, [[ricino]]; dalla [[palma da dattero]] si ricavano frutti in abbondanza. Dato il clima arido, è molto praticato l'[[allevamento]] caprino e ovino. Poco importante la [[pesca]] (rilevante quella delle [[spugne]]).
 
==== IndustriaSettori ====
==== Primario ====
La base dello sviluppo economico della Libia è rappresentato dal [[petrolio]]: le quantità da estrarre ogni anno e i relativi prezzi di vendita sono sotto il controllo del governo e in adesione alla strategia dell'[[OPEC]]. Il petrolio, di cui la Libia è il secondo produttore del continente africano dopo la [[Nigeria]], contribuisce per oltre il 25% alla formazione del reddito nazionale e rappresenta la quasi totalità delle esportazioni. <br />
L'agricoltura riveste scarsa importanza, sia per la limitatissima superficie coltivabile (1,2% del territorio), sia per la scarsità di acqua, anche se in passato il governo ha investito molto sulla [[bonifica agraria|bonifica]] dei terreni agricoli e sul reperimento di risorse idriche con opere di sbarramento e l'utilizzo di ingenti quantità di [[Acqua fossile|acque fossili]], convogliate verso la costa da un sistema di tubature. I principali prodotti agricoli sono [[cereali]], [[grano]] e [[orzo (alimento)|orzo]], coltivati nella fascia costiera e sulle pendici settentrionali delle alture che dominano la costa. Lungo quest'ultima crescono anche vite, [[olivo]], [[agrumi]] e alberi da frutta.
I principali giacimenti petroliferi (Mabruk, Hofra, Zelten, Beda, Raguba, Ora, Samah, Gialo, Waha, Magid, Amal, Serir, Augila) sono collegati da [[oleodotti]]; le principali [[raffineria di petrolio|raffinerie]] sono a [[Marsa El Brega]], Tobruch, [[Ras Lanuf]], al-Zawiya. Esistono, inoltre, cospicui giacimenti di gas naturale. Vi sono anche [[Salina|saline]], e da alcune zone lacustri del [[Fezzan]] si estrae il [[natron]] (carbonato di sodio).
 
Nelle zone pre-desertiche cresce lo [[Poaceae|sparto]], utilizzato sia per la [[cellulosa]] sia per farne corde, [[stuoia|stuoie]] e altri lavori d'intreccio; inoltre [[tabacco]], [[arachide (seme)|arachidi]], [[patata|patate]], [[ricino]]; dalla [[palma da dattero]] si ricavano frutti in abbondanza. Dato il clima arido, è molto praticato l'[[allevamento]] caprino e ovino. Poco importante la [[pesca (attività)|pesca]] (rilevante quella delle [[spugne]]).
L'industria manifatturiera è di dimensioni assai modeste, con impianti tessili, alimentari, del tabacco, della [[concia]] del pellame; attività artigianali tradizionali sono la lavorazione dei tappeti, a [[Misurata]], e i ricami in seta e argento.<br />
 
Dagli [[anni 1970|anni settanta]] ha avuto un notevole impulso l'edilizia, con la costruzione di interi quartieri popolari alla periferia delle grandi città che ha determinato il sorgere di cementifici e di fabbriche di [[laterizi]].
==== Secondario ====
La base dello sviluppo economico della Libia è rappresentata dal petrolio: le quantità da estrarre ogni anno e i relativi prezzi di vendita sono sotto il controllo del governo e in adesione alla strategia dell'OPEC. Il petrolio, di cui la Libia è il secondo produttore del continente africano dopo la Nigeria, contribuisce per oltre il 25% alla formazione del reddito nazionale e rappresenta la quasi totalità delle esportazioni.
 
I principali giacimenti petroliferi, Mabruk, Hofra, Zelten, Beda, Raguba, Ora, Samah, Gialo, Waha, Magid, Amal, Serir, Augila, sono collegati da oleodotti; le principali raffinerie sono a Marsa El Brega, Tobruch, Ras Lanuf, al-Zawiya. Esistono, inoltre, cospicui giacimenti di gas naturale. Vi sono anche saline e da alcune zone lacustri del Fezzan si estrae il natron, il [[carbonato di sodio]].
 
L'industria manifatturiera è di dimensioni assai modeste, con impianti tessili, alimentari, del tabacco, della [[concia]] del pellame; attività artigianali tradizionali sono la lavorazione dei tappeti, a Misurata, e i ricami in seta e argento.
 
Dagli anni settanta ha avuto un notevole impulso l'edilizia, con la costruzione di interi quartieri popolari alla periferia delle grandi città, che ha determinato il sorgere di [[cementificio|cementifici]] e di fabbriche di laterizi.
 
==== Terziario ====
Si sta sviluppando nel paese una rete di servizi alle imprese, finanza, commercio interno, servizi alla persona. Poco a poco le reti stradali si sviluppano, mentre la rete aerea è ancora poco utilizzata.
 
=== Esportazioni ede importazioni ===
Le sanzioni economiche in vigore dal [[1991]] al [[1999]] hanno fortemente ridotto gli scambi commerciali della Libia, la cui bilancia commerciale è sempre stata in forte attivo, grazie all'esportazione di [[Greggio (petrolio)|greggio]], destinato innanzitutto all'[[Italia]] (39%che in parte lo inoltra via oleodotto verso la Svizzera e la Germania) e quindi a [[Germania]], [[Spagna]], [[Turchia]], [[Francia]], [[Svizzera]]. Vengono in cambio importati beni industriali e alimentari, anche in questo principalmente dall'[[Unione europea|UE]], Italia in testa.
 
=== Trasporti ===
I maggiori porti sono [[Tripoli]], [[Bengasi]], [[Marsa El Brega]], relativamente recente e destinato unicamente all'imbarco di petrolio, [[Misurata]] e [[Tobruk]]. La rete stradale, sviluppata soprattutto lungo la costa ([[via Balbia]]), è asfaltata per un terzo. Un'autostrada costiera è in progetto.
 
La rete stradale, sviluppata soprattutto lungo la costa ([[via Balbia]]), è asfaltata per un terzo. Un'autostrada costiera è in progetto.
È stata invece smantellata la [[:Categoria:LineeStoria ferroviariedelle dismesseferrovie coloniali italiane#Le ferrovie in Libia|rete ferroviaria dei tempi coloniali]].
 
=== Turismo ===
Per tutti gli anni settanta e ottanta il governo libico ha scoraggiato l'afflusso turistico, una posizione che solo nei primi anni novanta si è andata modificando. Poli di attrazione sono l'antico nodo carovaniero di [[Ghadames|Gadames]], lo spiccato carattere di Tripoli con le sue ricche [[moschea|moschee]] e importanti resti archeologici, dai celebri resti della fenicia[[fenici]]a e poi romanala città romana di [[Sabratha]], a quelli romani di [[Leptis Magna]] a quelli ellenici e romani di [[Cirene (città)|Cirene]].
 
=== Risorse minerarie ===
Buona parte delle ricchezze delladel LibiaPaese si basa sui proventi dell'esportazione di [[petrolio]] e [[gas naturale]].
 
Il piano del leader libico Muammar Gheddafi, che proponeva di far ricevere direttamente ai cittadini le entrate petrolifere è stato affrontato nel marzo 2009 al parlamento libico. Solo 64 dei 468 rappresentanti hanno sostenuto il piano, mentre altri 251 hanno votato "sì, in linea di principio", ma hanno chiesto un'estensione di tempo per l'attuazione del programma. Il piano è dunque stato rifiutato.<ref>[http://www.infoprod.co.il/article/3/197 cittadini libici non riceveranno entrate petrolifere, Doron Peskin & Gil Feiler, Infoprod 12.03.09]</ref>
 
== Ambiente ==
[[File:Libyan DessertDesert - 2006.jpg|thumb|right|200px|Deserto libico]]
<!--Il 00,0% del territorio è totalmente/parzialmente protetto.-->
 
=== Flora e Faunafauna ===
La vegetazione, a causa dell'aridità del clima, è scarsa: macchia mediterranea lungo la costa, con [[Olea europaea|olivi]], [[Vitis vinifera|viti]], [[lentischi]], [[Myrtus communis|mirti]], [[Ceratonia|carrubi]], [[ginepri]], [[cipressi]], mentre verso l'interno prevalgono la [[steppa]] semidesertica e poi il [[deserto]] vero e proprio. Nelle [[oasi]] crescono palme da [[datteri]], [[Olea europaea|ulivi]] e [[Citrus × sinensis|aranci]].
Nelle [[oasi]] crescono palme da [[datteri]], [[Olea europaea|ulivi]] e [[aranci]]
 
La fauna è ridotta: [[dromedari]], [[roditori]] del deserto, [[iene]], [[Vulpes vulpes|volpi]], [[Sciacallo (mammifero)|sciacalli]]; nelle zone meno aride vivono [[Gazella|gazzelle]] e [[linceLynx lynx|linci]]. Abbondano gli [[insetti]] (in particolare [[Locustalocusta migratoria|locuste]] e [[farfalla|farfalle]]), gli [[uccelli]] e, nelle zone desertiche, [[scorpioni]] e [[rettili]] ([[serpenti]] e [[lucertole]]). Nel [[deserto libico]] si trova una fauna sahariana. Gli [[erg (deserto)|erg]] ospitano [[fennec]], [[Varano del deserto|varani del deserto]], [[Scincus scincus|pesci della sabbia]], [[rettili]] e le pericolose [[vipera della sabbia|vipere della sabbia]], mentre negli [[uadi]] si trovano [[gazzelle]] dorcas e [[scorpioni]] velenosi della sabbia. Le palme delle oasi danno rifugio a [[tortora selvatica|tortore]], [[rondine|rondini]] e [[rondoni]], [[rapaci]], [[mantide verde]] e [[Colubro di Mojla|colubri di Mojla]].
 
Nel [[deserto libico]] si trova una fauna sahariana. Gli [[erg (deserto)|erg]] ospitano [[fennec]], [[varani del deserto]], [[pesci della sabbia]], [[rettili]] e le pericolose [[vipere della sabbia]], mentre negli [[uadi]] si trovano [[gazzelle]] dorcas e [[scorpioni]] velenosi della sabbia. Le palme delle oasi danno rifugio a [[tortore]], [[rondini]] e [[rondoni]], [[rapaci]], [[mantide verde]] e [[colubri di Mojla]].
== Cultura ==
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{vedi anche|Patrimoni dell'umanità della Libia}}
 
Alcuni siti della Libia sono stati iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'[[UNESCO]].
 
== Arte ==
=== Pittura e scultura ===
Numerose sono le pitture e le [[incisione rupestre|incisioni rupestri]] che danno, una interessante testimonianza sulla fauna e sullesui gentipopoli che un tempo abitarono il [[deserto]]. Il nascere della pittura rupestre si può collocare nel [[Neolitico]] e si può distinguere in due fasi, l'una pre -camelica camelina (anteriore all'introduzione del [[dromedario]]), naturalistica e assai raffinata, l'altra di epoca camelina, schematica e scadente. Successivi elementi artistici [[punici]], [[greci]], [[impero romano|romani]], [[arabi]], [[ottomani]] e coloniali, oltre che moderni, sono custoditi nei musei delle maggiori città.
Successivi elementi artistici punici, greci, romani, arabi, ottomani e coloniali, oltre che moderni, sono custoditi nei musei delle maggiori città.
 
<gallery caption="Arte libica">
Riga 560 ⟶ 599:
</gallery>
 
=== Letteratura ===
Nella letteratura libica contemporanea, i generi prevalenti sono la [[poesia]] e il [[racconto breve]]. [[Fuad Kaabazi]] e [[Khalifa Tillisi]] sono tra i letterati che maggiormente si sono spesi per la traduzione e l'interscambio tra la letteratura italiana e la letteratura libica.<ref>Diana Elvira,La letteratura della Libia. Dall'epoca coloniale ai nostri giorni, ed. Carocci 2008</ref><ref>Pietro Ferrari, ''Preambolo sulla letteratura libica contemporanea'', in Storiografia e fonti occidentali sulla Libia, 1510-1911,di Salvatore Bono [http://books.google.it/books?id=rCuPTZTz8AUC&lpg=PA125&ots=mVs-cdIWvX&dq=letteratura%20libia&pg=PA125#v=onepage&q=letteratura%20libia&f=false]</ref>
<!--
==== Poesia ====
==== Romanzo ====
==== Teatro ====
=== Musica ===
Nel XXI secolo, in campo musicale si distinse, tra gli altri, la figura della cantante berbera [[Dania Ben Sassi]].
-->
 
=== Letteratura ===
{{vedi anche|Letteratura libica}}
 
Nella [[letteratura libica]] contemporanea, i generi prevalenti sono la [[poesia]] e il [[racconto]] breve. [[Fuad Kaabazi]] e [[Khalifa Tillisi]] sono tra i letterati che maggiormente si sono spesi per la traduzione e l'interscambio tra la letteratura italiana e la letteratura libica.<ref>{{Cita libro |autore = Elvira Diana |titolo = La letteratura della Libia. Dall'epoca coloniale ai nostri giorni |serie = Lingue e letterature |numero = 93 |città = Roma |editore = Carocci |anno = 2008 |isbn = 978-88-430-4779-6}}</ref><ref>{{Cita libro |autore = Pietro Ferrari |capitolo = Preambolo sulla letteratura libica contemporanea |titolo = Storiografia e fonti occidentali sulla Libia (1510-1911) |curatore = Salvatore Bono |url = http://books.google.it/books?id=rCuPTZTz8AUC&lpg=PA125&ots=mVs-cdIWvX&dq=letteratura%20libia&pg=PA125#v=onepage&q=letteratura%20libia&f=false |città = Roma |editore = L'Erma di Bretschneider |anno = 1982 |pp=125-130 |isbn = 88-7062-522-2 |accesso = 3 aprile 2016}}</ref> Tra gli scrittori libici che si sono affermati maggiormente nel XXI secolo vi sono [[Ibrahim Kuni]] e [[Hisham Matar]].
 
== Sport ==
{{vedi anche|Campionato libico di calcio libico|Federazione calcistica della Libia|Nazionale di calcio della Libia|Libia ai Giochi olimpici|Comitato Olimpico Libico}}
{{vedi anche|Libia ai Giochi olimpici|Comitato Olimpico Libico}}
La Libia ha partecipato per la prima volta ai [[giochi olimpici]] nel [[1964]], senza mai vincere una medaglia. Non ha mai partecipato alle [[Olimpiadi invernali]].
 
La Libia ha partecipato per la prima volta ai [[giochi olimpici]] nel 1964, senza mai vincere una medaglia. Non ha mai partecipato alle [[Olimpiadi invernali]]. Il principale sport seguito in Libia è il [[calcio (sport)|calcio]];. leLe squadreprincipali maggiorisquadre sono: l'[[Al Ittihad Tripoli]] e l'[[Al Ahly Tripoli]]. La [[Libyan Arab Basketball Federation]] gestisce il campionato di [[pallacanestro]].
 
== Gastronomia ==
{{vedi anche|Cucina libica}}
La cucina libica presenta elementi misti di cultura araba e mediterranea, con forti influssi italiani che risalgono al passato coloniale. La popolazione libica predilige mangiare in casa, tranne al venerdì, quando vengono preparati picnic sulla costa, in cui i commensali si servono, usando mani e pane come posate, da un grande piatto comune.
 
La cucina libica presenta elementi misti di cultura araba e mediterranea, con forti influssi italiani che risalgono al passato coloniale. La popolazione libica predilige mangiare in casa, tranne al venerdì, quando vengono preparati [[picnic]] sulla costa, in cui i commensali si servono, usando mani e pane come posate, da un grande piatto comune.
I pastori nomadi berberi hanno lasciato la consuetudine della cottura a fuoco lento di zuppe e carni in pentole di terracotta (''[[tajine]]''), oltre al [[couscous]], tradizionalmente di miglio, oggi di grano, condito con carne (principalmente [[Ovis aries|montone]]), pesce o verdure.
 
I pastori nomadi [[berberi]] hanno lasciato la consuetudine della cottura a fuoco lento di zuppe e carni in pentole di terracotta (''[[tajine]]''), oltre al [[couscous]], tradizionalmente di [[Panicum miliaceum|miglio]] o di grano, condito con carne (principalmente [[Ovis aries|montone]]), pesce o verdure.
La ''[[sharba]]'' è invece una zuppa di verdure speziata al peperoncino e condita con pezzi di pollo, tacchino o montone.
 
La ''[[shorba]]''<ref>Dalla radice araba <sh-r-b>, "bere, sorbire".</ref> è invece una zuppa di verdure speziata al peperoncino e condita con pezzi di [[Gallus gallus domesticus|pollo]], [[tacchino]] o montone.
La pasta al pomodoro è un lascito della cucina italiana, reinterpretata con l'uso delle spezie.
 
La [[pasta al pomodoro]] è un lascito della cucina italiana, reinterpretata con l'uso delle spezie.
La tradizione ebraica ha lasciato in eredità l'uso di frattaglie e la marinatura di carne e pesce.
 
La tradizione ebraica ha lasciato in eredità l'uso delle [[frattaglie]] e la marinatura della carne e del pesce.
Le principali spezie utilizzate sono [[coriandolo]], [[cumino]] e [[cannella]], ai quali si aggiungono per dare colore [[zafferano]] e [[cardamomo]]. Orzo e frumento sono i principali cereali coltivati. Pomodori e patate sono le verdure più apprezzate; datteri, banane, cocco, arance e fichi identificano la frutta.
 
Il thépopolo libico utilizza principalmente queste spezie: [[coriandolo]], [[cumino]] e [[cannella]], ai quali si aggiungono per dare colore [[Zafferano (spezia)|zafferano]] e [[cardamomo]]. Orzo e [[frumento]] sono i principali cereali coltivati. Pomodori e [[patate]] sono le verdure più apprezzate; [[datteri]], [[banane]], [[cocco]], [[arance]] e [[fichi]] identificano la frutta. Il [[tè alla menta]], servito in piccoli bicchieri, è la principale bevanda. Gli alcolici sono banditi per motivi religiosi.
 
== Festività ==
Riga 595 ⟶ 631:
 
Tra le festività civili si segnalano:
* [[17 febbraio]]: "giornata della collera", contro le forze lealiste del militare libico [[Gheddafi]], nel 2011.
* [[23 ottobre]]: festa nazionale: يوم التحرير: Giorno della Liberazione: fine della [[Prima guerra civile libica]], nel 2011.
* 24 dicembre, Giorno dell'Indipendenza (riferito al 1951).
 
Alcune sono state abolite:
* 2 marzo, Dichiarazione della Jamahiriyya
* 28 marzo, Giornata del ritiro dei britannici.
* 11 giugno, Evacuazione delle basi militari straniere.
* 7 ottobre, Giorno dell'Amicizia (fino al 2008: "Giorno della Vendetta", in ricordo dell'espulsione degli italiani nel 1970).
* 1º settembre, Giorno della Rivoluzione (''al-Fath'') (colpo di Stato militare del 1969)
* 26 ottobre, Giornata del Ricordo delle deportazioni del 1911.
* 7 ottobre, Giorno dell'Amicizia (fino al 2008: "Giorno della Vendetta", in ricordo dell'espulsione degli italiani nel 1970)
* 26 ottobre, Giornata del Ricordo delle deportazioni del 1911
* 24 dicembre, Giorno dell'Indipendenza
 
== Note ==
Riga 608 ⟶ 645:
 
== Bibliografia ==
* Un{{Cita libro di|lingua = fr |autore = [[Nora Lafi]]:<!-- |url = [http://www.harmattan.fr/index.asp?navig=catalogue&obj=livre&no=4980 Nora-->|titolo Lafi,= Une ville du Maghreb entre ancien régime et réformes ottomanes. Genèse des institutions municipales à Tripoli de Barbarie (1795-1911), Paris,|città = Parigi |editore = L'Harmattan, |anno = 2002, 305|isbn p.]= 2-7475-2616-X}}
*{{Cita libro |autore = Giovanni Buccianti -|titolo = Libia:. petrolioPetrolio ed indipendenza, |città = Milano |editore = Giuffrè, |anno = 1999 |isbn = 88-14-08063-1}}
*{{Cita libro |autore = Massimiliano Cricco |titolo = Il petrolio dei senussi. Stati Uniti e Gran Bretagna in Libia dall'indipendenza a Gheddafi (1949-1973) |altri = prefazione di Ennio Di Nolfo |città = Firenze |editore = Polistampa |anno = 2002 |isbn = 88-8304-480-0}}
* Stucchi, ''Quaderni di archeologia della Libia'', Volume 7.
*{{Cita libro |autore = |titolo = Quaderni di archeologia della Libia |numero= 1-13 |città = Roma |editore = Ufficio studi del Ministero dell'Africa italiana |anno = 1950-1983 |issn = 0079-8258 |sbn = RMS0111458}}
* Anthony Ham, ''Libia'', 2007
**{{Cita libro |autore = |curatore = Pietro Romanelli |curatore2 = Sandro Stucchi |titolo = Quaderni di archeologia della Libia (Cirene e la Grecia) |volume = 8 |città = Roma |editore = L'Erma di Bretschneider |anno = 1976 |sbn = MIL0175342}}
**{{Cita libro |autore = |curatore = [[Alfonso de Franciscis]] |titolo = Quaderni di archeologia della Libia |numero = numeri 6 (1971)-7 (1975) |città = Napoli |editore = Gaetano Macchiaroli |anno = 1976 |sbn = RML0211410}}
*{{Cita libro |autore = Anthony Ham |titolo = Libia |url = https://archive.org/details/isbn_9781740594936 |edizione = 4 |città = Torino |editore = EDT |anno = 2007 |isbn = 978-88-6040-152-6}}
*{{Cita libro |autore = Roberta Ruocco |titolo = Le antiche civiltà del Sahara libico. Un viaggio nel passato per scoprire l'alba dell'uomo |città = Londra |editore = Darf Publishers |anno = 2006 |isbn = 1-85077-995-3}}
*[[Luigi Visintin]], ''La Libia: cenni geografici generali'' in A.A.V.V. Limpero coloniale fascista, 1936 IGDA, pp.&nbsp;363–374.
 
== Voci correlate ==
{{div col|cols=2}}
* [[Affare Maltese]]
* [[Ali Abd-al-Aziz al-Isawi]]
* [[Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya]]
* [[Libia italiana]]
* [[Cirenaica]]
* [[Censimento Libia del 1939]]
* [[Italo-libiciDistretti della Libia]]
* [[Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista]]
* [[Geografia della Libia]]
* [[Grande fiume artificiale]]
* [[Mezzaluna Rossa libica]]
* [[Muʿammar Gheddafi]]
* [[Regno Unito di Libia]]
* [[Forze armate libiche]]
* [[Campagna del Nord AfricaNordafrica (prima guerra mondiale1915-1916)]]
* [[AffarePrima Malteseguerra civile libica]]
* [[Relazioni bilaterali tra Italia e Libia]]
* [[Ali Abd-al-Aziz al-Isawi]]
* [[Personaggi italiani nativi della Libia]]
* [[Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya]]
* [[Rotte dei migranti africani nel Sahara]]
* [[Rotte dei migranti africani nel Mediterraneo]]
* [[GeografiaSeconda dellaguerra Libiacivile libica]]
* [[MezzalunaStoria Rossadella libicaLibia]]
* [[Tripolitania]]
* [[Grande fiume artificiale]]
{{div col end}}
* [[Guerra civile libica]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla|b|wikt=Libia|n=Categoria:Libia|s=Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica Italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista|s_etichetta=Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica Italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista|s_oggetto=il testo|s_preposizione=del}}
{{interprogetto|q|q_preposizione=riguardante la|commons=Category:Libya|commons_preposizione=sulla|b|b_preposizione=sulla|wikt|n=Categoria:Libia|n_preposizione=sulla}}
 
{{interprogetto|s=Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica Italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista|etichetta=Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica Italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* [http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?libia Scheda della Libia dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
*{{cita testo|url=http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?libia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070310154714/http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?libia|urlmorto=sì|titolo=Scheda della Libia dal sito Viaggiare Sicuri}} - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI.
* [https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ly.html CIA factbook]
*{{cita web | url = https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ly.html | titolo = CIA factbook | accesso = 4 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20161224023634/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ly.html | urlmorto = sì }}
* [http://aleph.ub.tuwien.ac.at/F/4J7ID2RYMG9P3BR8RI2MFAU7KI86T1I7C9S36IL1HI79V1YFUV-32430?func=find-a&find_code=WRD&request=capresi&request_op=AND&find_code=WRD&request=&request_op=AND&find_code=WRD&request=Diss&adjacent=N&request_op=AND&find_code=wzy&request=&request_op=AND&find_code=WSP&request=&request_op=AND&find_code=WZX&request=&x=0&y=0] - dottorato di ricerca di vittoria capresi "l'architettura dei centri rurali di fondazione costruiti in Libia - colonia italiana - durante il fascismo (1934-1940)", 2007
*{{cita [web|url=http://www.nessunotocchicaino.it/chisiamo/index.php?iddocumento=10317160 |titolo=Dossier di Nessuno Tocchi Caino sulla pena di morte e sui diritti umani in Libia (NessunoTocchiCaino.it)]}}
 
{{Africa}}
{{opecOpec}}
{{Mondo arabo}}
{{Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Africa|Islam|Nordafrica}}
{{Portale|Nordafrica}}
 
[[Categoria:Libia| ]]
 
{{Link AdQ|af}}
{{Link AdQ|hr}}
{{Link VdQ|no}}
{{Link VdQ|sv}}
[[ace:Libya]]
[[af:Libië]]
[[als:Libyen]]
[[am:ሊቢያ]]
[[an:Libia]]
[[ang:Libia]]
[[ar:ليبيا]]
[[arc:ܠܘܒܐ]]
[[arz:ليبيا]]
[[ast:Libia]]
[[az:Liviya]]
[[ba:Ливия]]
[[bar:Libyen]]
[[bat-smg:Lėbėjė]]
[[bcl:Libya]]
[[be:Лівія]]
[[be-x-old:Лібія]]
[[bg:Либия]]
[[bjn:Libya]]
[[bm:Libya]]
[[bn:লিবিয়া]]
[[bo:ལི་པི་ཡ།]]
[[bpy:লিবিয়া]]
[[br:Libia]]
[[bs:Libija]]
[[bug:Libya]]
[[ca:Líbia]]
[[cbk-zam:Libya]]
[[ceb:Libya]]
[[ckb:لیبیا]]
[[crh:Libiya]]
[[cs:Libye]]
[[cv:Ливи]]
[[cy:Libya]]
[[da:Libyen]]
[[de:Libyen]]
[[diq:Libya]]
[[dsb:Libyska]]
[[dv:ލީބިޔާ]]
[[el:Λιβύη]]
[[en:Libya]]
[[eo:Libio]]
[[es:Libia]]
[[et:Liibüa]]
[[eu:Libia]]
[[ext:Líbia]]
[[fa:لیبی]]
[[fi:Libya]]
[[fiu-vro:Liibüä]]
[[fr:Libye]]
[[frp:Libie]]
[[fy:Lybje]]
[[ga:An Libia]]
[[gag:Liviya]]
[[gd:Libia]]
[[gl:Libia - ليبيا]]
[[gv:Yn Leeb]]
[[ha:Libya]]
[[he:לוב]]
[[hi:लीबिया]]
[[hif:Libya]]
[[hr:Libija]]
[[hsb:Libyska]]
[[ht:Libi]]
[[hu:Líbia]]
[[hy:Լիբիա]]
[[ia:Libya]]
[[id:Libya]]
[[ie:Libya]]
[[ilo:Libya]]
[[io:Libia]]
[[is:Líbýa]]
[[ja:リビア]]
[[jbo:libgu'e]]
[[jv:Libya]]
[[ka:ლიბია]]
[[kab:Libya]]
[[kg:Libia]]
[[kk:Ливия]]
[[kn:ಲಿಬ್ಯಾ]]
[[ko:리비아]]
[[ks:लिबिया]]
[[ku:Lîbya]]
[[kw:Libi]]
[[la:Libya]]
[[lad:Libya]]
[[lb:Libyen]]
[[li:Libië]]
[[lij:Libia]]
[[lmo:Libia]]
[[ln:Libîya]]
[[lt:Libija]]
[[lv:Lībija]]
[[mdf:Ливие]]
[[mg:Libia]]
[[mk:Либија]]
[[ml:ലിബിയ]]
[[mn:Ливи]]
[[mr:लिबिया]]
[[mrj:Ливи]]
[[ms:Libya]]
[[my:လစ်ဗျားနိုင်ငံ]]
[[mzn:لیبی]]
[[nah:Libia]]
[[nap:Libbia]]
[[nds:Libyen]]
[[nds-nl:Libië]]
[[nl:Libië]]
[[nn:Libya]]
[[no:Libya]]
[[nov:Libia]]
[[nv:Łíbya]]
[[oc:Libia]]
[[os:Ливи]]
[[pam:Libya]]
[[pap:Libia]]
[[pfl:Libye]]
[[pih:Libiia]]
[[pl:Libia]]
[[pms:Libia]]
[[pnb:لبیا]]
[[ps:ليبيا]]
[[pt:Líbia]]
[[qu:Libya]]
[[ro:Libia]]
[[roa-rup:Libia]]
[[ru:Ливия]]
[[rw:Libiya]]
[[sa:लिबिया]]
[[sah:Лиибийэ]]
[[sc:Lìbia]]
[[scn:Libbia]]
[[sco:Libie]]
[[se:Libya]]
[[sg:Libïi]]
[[sh:Libija]]
[[si:ලිබියාව]]
[[simple:Libya]]
[[sk:Líbya]]
[[sl:Libija]]
[[sm:Libya]]
[[so:Libiya]]
[[sq:Libia]]
[[sr:Либија]]
[[ss:ILibhiya]]
[[stq:Lybien]]
[[sv:Libyen]]
[[sw:Libya]]
[[szl:Libijo]]
[[ta:லிபியா]]
[[te:లిబియా]]
[[tg:Либия]]
[[th:ประเทศลิเบีย]]
[[ti:ሊቢያ]]
[[tl:Libya]]
[[tr:Libya]]
[[ts:Libya]]
[[tt:Ливия]]
[[ug:لىۋىيە]]
[[uk:Лівія]]
[[ur:لیبیا]]
[[uz:Liviya]]
[[vec:Łibia]]
[[vi:Libya]]
[[vls:Libië]]
[[vo:Lübän]]
[[wa:Libeye]]
[[war:Libya]]
[[wo:Libi]]
[[xal:Либудин Аһу Социгализмин Араб Улс Орн]]
[[yi:ליביע]]
[[yo:Líbyà]]
[[zh:利比亚]]
[[zh-classical:利比亞]]
[[zh-min-nan:Libya]]
[[zh-yue:利比亞]]