Impronta digitale: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|lo spettro chimico|[[Impronta digitale (chimica)]]}}
{{Nota disambigua||Impronte digitali (disambigua)|Impronte digitali}}
[[File:Fingerprint detail on male finger.jpg|250px|thumb|Creste e valli visibili su un dito di una mano maschile]]
[[File:Fingerprint detail on male finger in Třebíč, Třebíč District.jpg|thumb|Creste e valli visibili sul dito indice di una mano maschile.]]
Una '''impronta digitale''' è un'[[impronta]] lasciata dai '''dermatoglifi''' dell'ultima [[falange (anatomia)|falange]] delle dita delle [[mano|mani]]. Un dermatoglifo è il risultato dell'alternarsi di creste e solchi. Dermatoglifi sono presenti sulle palme delle mani, sulle piante dei piedi e sui polpastrelli delle dita. Le creste variano in ampiezza da 100 ai 300 [[micron]], mentre il [[Periodo (fisica)|periodo]] cresta-solco corrisponde all'incirca a 500 micron. La condizione di assenza di impronte digitali in medicina prende il nome di [[adermatoglifia]].
Un''''impronta digitale''' è una traccia lasciata dai '''dermatoglifi''' dell'ultima [[falange (anatomia)|falange]] delle dita delle [[mano|mani]].
 
Un '''dermatoglifo''' è invece il risultato dell'alternarsi di creste e solchi. Dermatoglifi sono presenti sulle palme delle mani, sulle piante dei piedi e sui polpastrelli delle dita. Le creste variano in ampiezza da 100 ai 300 [[micron]], mentre il [[Periodo (fisica)|periodo]] cresta-solco corrisponde all'incirca a 500 micron. La condizione di assenza di impronte digitali, note anche come orme digitali, in medicina prende il nome di [[adermatoglifia]].
Esse sono utilizzate da molto tempo ed estensivamente per l’identificazione degli esseri umani in generale, e per poterne inoltre rilevare la presenza su oggetti collegati a eventi criminosi.
 
Esse sono utilizzate da molto tempo ed estensivamente per l'identificazione degli esseri umani in generale, e per poterne inoltre rilevare la presenza su oggetti collegati a eventi criminosi anche se non si hanno certezze della loro unicità.
==Storia==
 
== Storia ==
Per quanto riguarda i primordi della storia delle impronte digitali, sono state trovate tavolette [[babilonesi]] risalenti al [[500 a.C.]] (e quasi contemporaneamente anche in [[Cina]]) riguardanti transazioni commerciali e recanti impronte impresse sulla loro superficie, probabilmente utilizzate come una specie di [[firma]] personale o di sigillo del documento.
[[File:FBI Fingerprint experts.jpg|thumb|250px|Esperti dell'FBI analizzano le impronte digitali per l'identificazione delle persone]]
Lo studio vero e proprio delle impronte digitali, che va sotto il nome di [[dattiloscopia]], affondarisale le sue radici inad un passato molto più recente, ma comunque sempre abbastanza lontano dai nostri giorni: le moderne tecniche si sono evolute da studi compiuti per la prima volta alla fine del [[XVII secolo]] d.C.
 
In questo senso, uno dei primi documenti scientifici riguardante le creste cutanee è stato il ''De externo tactus organo anatomica observatio'', redatto nel [[1665]] dallo scienziato [[Marcello Malpighi]], seguito nel [[1684]] dal [[botanico]] e [[fisico]] [[Regno Unito|inglese]] [[Nehemiah Grew]] che si occupò di uno studio sulla struttura delle creste e dei [[pori]].
 
In questo senso, uno dei primi documenti scientifici riguardante le creste cutanee è stato il ''De externo tactus organo anatomica observatio'', redatto nel [[1665]] dallo scienziato [[Marcello Malpighi]], seguito nel [[1684]] dal [[botanico]] e [[fisico]] [[Regno Unito|inglese]] [[Nehemiah Grew]] che si occupò di uno studio sulla struttura delle creste e dei [[pori]].
Successivamente, nel [[1788]], [[Johann Christoph Andreas Mayer|J. C. A. Mayer]] individuò e descrisse alcune caratteristiche ricorrenti delle impronte papillari, affermando anche la loro unicità da individuo a individuo.
La prima classificazione delle impronte in nove categorie, basate sulla struttura generale delle creste, viene ideata nel 1823 con [[Jan Evangelista Purkyně]], professore di anatomia all'[[Università di Breslavia]].
[[File:Oswald´s fingerprints.png|thumb|250px|left|Impronte di [[Lee Harvey Oswald]], prese al Dallas Police Department, Bureau of Identification nel 1963.]]Nel 1880, lo scozzese [[Henry Faulds]], medico e missionario in Giappone, in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica ''Nature'', suggerì l’individualitàl'individualità delle impronte digitali e un loro possibile utilizzo nell’identificazionenell'identificazione dei criminali.
Quasi contemporaneamente, [[William James Herschel]] annunciò di averle già utilizzate per diversi anni in India a fini amministrativi, dimostrando così la praticabilità dell'idea. Si ritiene, però, che la prima identificazione certa di un criminale mediante l'esame delle impronte digitali sia stata effettuata nel 1892 in Argentina: la ventisettenne Francisca Rojas aveva ucciso i suoi due figlioletti e si era poi ferita alla gola per fare ricadere la colpa su un presunto aggressore esterno, ma venne scoperta grazie a una sua impronta insanguinata.
 
Le ultime due importanti scoperte in questo campo furono apportate da Sir [[Francis Galton]], che introdusse la struttura di minuzia nel [[1888]], e Sir [[Edward Henry]], che nel [[1899]] realizzò un sistema di classificazione delle impronte in grado di semplificare molto il processo di identificazione, visto che al tempo era chiaramente ancora realizzato manualmente da esperti del settore. In particolare, Sir Edward Henry in [[India]] nei primi anni del [[XX secolo|ventesimo secolo]] espanse il lavoro di Galton arrivando a definire cinque classi di base.
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Si può quindi ritenere che già nei primi anni del ventesimo secolo, la formazione e i principi generali alla base delle impronte digitali e della loro verifica fossero già ben compresi a tal punto da consentire un loro primo utilizzo, come difatti avvenne, nei tribunali di giustizia di diversi stati.
 
A partire dagli anni 2000, sono divenute uno standard facilmente falsificabile, in modo particolare quando i dati biometrici non sono [[Principio di segregazione delle interfacce|segregati]] e salvati nel cellulare con un adeguato metodo di cifratura.<ref>{{cita web | url = https://www.kaspersky.it/blog/fingerprints-sensors-security/7303/ | titolo = Sensori per il riconoscimento delle impronte digitali: sono sicuri? | data = 21 gennaio 2016 | via = [https://archive.is/taE4u/ google.it] | urlarchivio = https://archive.is/20190928083859/https://www.kaspersky.it/blog/fingerprints-sensors-security/7303/ | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref><ref>{{cita pubblicazione | autore = Yulong'Zhang | autore2 = 'Zhaofeng'Chen | autore3 = 'Hui'Xue | autore4 = 'Tao'Wei, FireEye'Labs | url = https://www.blackhat.com/docs/us-15/materials/us-15-Zhang-Fingerprints-On-Mobile-Devices-Abusing-And-Leaking-wp.pdf | formato = pdf | p = 11 | lingua = en | titolo = Fingerprints On Mobile Devices: Abusing and Leaking | urlarchivio = https://archive.is/20190928084332/https://www.blackhat.com/docs/us-15/materials/us-15-Zhang-Fingerprints-On-Mobile-Devices-Abusing-And-Leaking-wp.pdf | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> La falsificazione risultava possibile anche con le impronte tradizionali<ref>{{cita web | url = http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/11/21/Cronaca/CRIMINALITA-ECCO-COME-SI-POSSONO-CONTRAFFARE-LE-IMPRONTE-DIGITALI-2_152501.php | titolo = Criminalità: ecco come si possono contraffare le impronte digitali | via = [https://archive.is/KVFJn/ archive.is] | editore = [[Adnkronos]] | data = 21 novembre 2004 | urlarchivio = https://archive.is/20190928083223/http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/11/21/Cronaca/CRIMINALITA-ECCO-COME-SI-POSSONO-CONTRAFFARE-LE-IMPRONTE-DIGITALI-2_152501.php | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> e con tecniche di falsificazione non digitali applicate alle nuove impronte elettroniche.<ref>{{cita web | url = https://www.privacy.it/archivio/newspri20011113.html | titolo = Biometria: realtà e illusioni | sito = privacy.it | citazione = Del resto è già avvenuto che, attraverso impronte digitali modellate in silicone, si sia tentato di ingannare un sistema di riconoscimento. | urlarchivio = https://archive.is/20190928083314/https://www.privacy.it/archivio/newspri20011113.html | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }} Citando [https://web.archive.org/web/20190928092052/http://ftp.freenet.at/ges/diezeit.biomet-01.pdf/ Thomas Vacek, ''Die Zeit'', n. 46/2001]. Articolo approfondito su [https://archive.is/20190928091649/http://web.tiscali.it/forense/identi.htm web.tiscali.it].</ref>
==Persistenza e individualità==
L’identificazione attraverso l’utilizzo delle impronte digitali è basata su due basilari premesse di ''persistenza'', secondo la quale le caratteristiche delle impronte non cambiano attraverso il tempo, e ''individualità'', la quale afferma che l’impronta è unica da individuo a individuo.
[[File:Fingerprints.JPG|thumb|250px|Un'impronta rilevata con la polvere di alcuni metalli]]
===Persistenza===
Le impronte si formano definitivamente nel [[feto]] al settimo mese di [[gravidanza]] e non cambiano per tutta la vita. In caso di graffi o tagli, la pelle dei [[polpastrello|polpastrelli]] ricresce con le stesse caratteristiche. Modificarle chirurgicamente è quasi impossibile: un medico riconoscerebbe a occhio nudo che la cresta originaria è stata sostituita da una [[cicatrice]].
 
Dal 2010 il ''Fingerprint Liveness Detection Competition'' è una competizione internazionale che si è occupa di elevare gli scarsi margini di sicurezza di questa potenziale tecnologia.<ref>{{cita web | url = https://pralab.diee.unica.it/it/RiconoscimentoDiFalsi | titolo = Riconoscimento di falsi da impronte digitali e volti | editore = Pra Lab - [[Università di Cagliari]] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210302044135/http://pralab.diee.unica.it/it/RiconoscimentoDiFalsi | dataarchivio = 2 marzo 2021 | urlmorto = sì | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> Nel 2015, il blog specialistico ''Hackaday'' dichiarava che i codici numerici erano più sicuri e affidabili delle impronte<ref>{{cita web | autore = Valerio Mariani | url = https://www.lastampa.it/tecnologia/idee/2015/11/27/news/l-impronta-digitale-e-piu-o-meno-sicura-della-password-1.35210685 | titolo = L'impronta digitale è più o meno sicura della password? | via = [https://archive.is/l8ZAT/ hackaday.com] | data = 27 novembre 2015 | urlarchivio = https://archive.is/20190928083146/https://www.lastampa.it/tecnologia/idee/2015/11/27/news/l-impronta-digitale-e-piu-o-meno-sicura-della-password-1.35210685 | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> (es. codici generati mediante ''[[token (sicurezza)|token]]'').
Per trattare brevemente l’aspetto dal punto di vista biologico, la pelle è costruita da tre tipi di tessuto, [[epidermide]] e [[derma]], che insieme formano la cute e l’[[ipoderma]] che si trova più in profondità. Mentre l’epidermide costituisce lo strato più superficiale, il derma si trova immediatamente sotto a questa e quindi ha con lei intimi rapporti, perché la sostiene, la nutre e offre sede alle appendici epidermiche (le [[ghiandole]] e i [[peli]]).
L'epidermide e il derma sono uniti tramite le [[papille dermiche]], cioè dei prolungamenti conici di [[tessuto connettivo]] che dal derma si estendono a compenetrare l'epidermide.
 
Al Mobile World Congress 2016, lo scanner delle impronte di digitali di un iPhone Touch fu violato con una copia ricalcata nel [[pongo (modellismo)|pongo]].<ref>{{cita web | url = https://mobile.hdblog.it/2016/02/25/bypass-scanner-impronte-pongo/ | titolo = Bypassare uno scanner di impronte digitali? Basta un po' di pongo, nelle giuste condizioni (Video) | data = 25 febbraio 2016 | urlarchivio = https://archive.is/20160228040122/https://mobile.hdblog.it/2016/02/25/bypass-scanner-impronte-pongo/ | dataarchivio = 28 febbraio 2016 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> Due anni più tardi, la stessa azienda cinese che aveva prodotto il primo scanner commerciale, comunicò il lancio dei primi scanner di impronte in cui il dato biometrico veniva fisicamente salvato (''[[sistema embedded|embedded]]'') all'interno degli schermi [[OLED]] dei cellulari.<ref>{{cita web | url = https://vkansee.com/vkansee-launches-hybrid-in-display-optical-fingerprint-technology-for-button-free-smartphone-era/ | titolo = Vkansee lancia la tecnologia ibrida per impronte digitali all'interno dei display in vista degli smarthphne senza tasti | data = 4 giugno 2018 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190928102409/https://vkansee.com/vkansee-launches-hybrid-in-display-optical-fingerprint-technology-for-button-free-smartphone-era/ | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = sì | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref> [[DeepMasterPrint]] è l'applicazione lanciata a novembre del 2018, che dimostra la possibilità di generare impronte digitali false a partire da un campione significativo di impronte reali tramite l'impiego dell'[[machine learning|intelligenza artificiale]] (una rete di confronto generativo), sfruttando il fatto che la maggior parte degli scanner commerciali acquisisce soltanto una parte dell'impronta e che statisticamente le impronte presentano dei tratti somatici comuni.<ref>{{cita web |autore= Philip Bontrager, Aditi Roy, Julian Togelius, Nasir Memon, Arun Ross| url = https://arxiv.org/abs/1705.07386 | titolo = DeepMasterPrints: Generating MasterPrints for Dictionary Attacks via Latent Variable Evolution | rivista = Computer Vision and Pattern Recognition | lingua = en}}</ref><ref>{{cita web | autore = Alex Hern | url = https://www.theguardian.com/technology/2018/nov/15/fake-fingerprints-can-imitate-real-fingerprints-in-biometric-systems-research | titolo = Fake fingerprints can imitate real ones in biometric systems – research | lingua = en | data = 15 novembre 2018 | editore = [[The Guardian]] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181115071730/https://www.theguardian.com/technology/2018/nov/15/fake-fingerprints-can-imitate-real-fingerprints-in-biometric-systems-research/ | dataarchivio = 15 novembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref><ref>{{cita web | autore = Federica Vitale | url = https://focustech.it/2018/11/20/intelligenza-artificiale-impronte-digirali-172846 | titolo = Creata un’intelligenza artificiale che può falsificare le impronte digitali | data = 20 novembre 2018 | sito = focustech.it | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181211004641/https://focustech.it/2018/11/20/intelligenza-artificiale-impronte-digirali-172846/ | dataarchivio = 11 dicembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref>
Il disegno superficiale della cute è in rapporto al variare della disposizione e dello spessore delle fibre connettive del derma e questo dà origine a una precisa disposizione papillare. [[File:Fingerprint scanner identification.jpg|thumb|250px|left|Un moderno scanner per l'identificazione delle impronte digitali, in uso al Governo brasiliano]]Questo disegno è appunto così tipico che è utilizzabile per l'[[identificazione]] di un individuo e, a meno di traumi o di interventi, la prima caratteristica di persistenza è assicurata quindi dalla ricrescita dello strato di pelle morta con le stesse esatte caratteristiche.
 
Al contrario delle password che devono essere periodicamente modificate, i dati biometrici sono permanenti e non modificabili dai singoli, motivo per il quale una loro acquisizione crea un danno esiziale protratto nei decenni, al quale è difficile porre rimedio.<ref>{{cita web | autore = Zack Whittaker | url=https://www.zdnet.com/article/hackers-can-remotely-steal-fingerprints-from-android-phones/|titolo=Hackers can remotely steal fingerprints from Android phones {{!}} ZDNet<!-- titolo generato automaticamente -->| data = 5 agosto 2015 | lingua = en | via = [https://archive.is/P5rQE/ archive.is] | editore = zdnet.com | urlarchivio = https://archive.is/20190928083856/https://www.zdnet.com/article/hackers-can-remotely-steal-fingerprints-from-android-phones/ | dataarchivio = 28 settembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 28 settembre 2019 }}</ref>
Le impronte digitali fanno parte, insieme all’aspetto fisico, del [[fenotipo]] di un individuo, che si ritiene sia univocamente determinato dalla combinazione di uno specifico [[genotipo]] con uno specifico ambiente. La loro formazione è quindi simile a quella dei [[vaso sanguigno|vasi sanguigni]] nell’[[angiogenesi]]; le caratteristiche generali cominciano a emergere con la definizione della pelle sui polpastrelli, ma allo stesso tempo la posizione del feto nell’[[utero]] e i flussi del [[liquido amniotico]] cambiano durante questo processo di formazione rendendolo unico.
Questo micro ambiente varia da mano a mano e da dito a dito: esistono quindi molti fattori che variano durante tale sviluppo, anche se esiste un patrimonio genetico che in principio lo ha fortemente influenzato.
 
== Caratteristiche ==
===Individualità===
L'identificazione attraverso l'utilizzo delle impronte digitali è basata su due basilari premesse: l'"immutabilità", secondo la quale le caratteristiche delle impronte non cambiano attraverso il tempo, e ''individualità'', la quale afferma che l'impronta è unica da individuo a individuo.
Per quanto riguarda quindi la seconda premessa, l'individualità, essa viene ritenuta essere vera sulla base di risultati empirici, ma non ne è stata scientificamente dimostrata la validità assoluta. L’unicità di un’impronta digitale è un’ipotesi di lavoro che in senso matematico è difficile, se non impossibile, da provare. La dimostrazione opposta è sicuramente più facile da ottenere in teoria, trovando nella pratica due impronte identiche di due dita diverse. L'uguaglianza di due impronte appartenenti a du epersone diverse, dalla loro scoperta ad oggi non è stata mai provata.
 
[[File:Fingerprints.JPG|thumb|Un'impronta rilevata con la polvere di alcuni metalli]]
==Rilevamento delle impronte==
 
=== Immutabilità ===
Il rilevamento delle impronte è un’operazione comunemente effettuata nel corso di [[indagine|indagini]] di [[polizia]].
Le impronte si formano definitivamente nel [[feto]] all'ottavo mese di [[gravidanza]] e non cambiano per tutta la vita. In caso di graffi o tagli, la pelle dei [[polpastrello|polpastrelli]] ricresce con le stesse caratteristiche. Modificarle chirurgicamente è quasi impossibile: un medico riconoscerebbe a occhio nudo che la cresta originaria è stata sostituita da una [[cicatrice]].
[[File:Dacty poederen.JPG|thumb|250px|left|Rilevamento delle impronte]]
Può avvenire in modo diretto, su individui in stato di fermo, ai quali si fanno imprimere su carta le impronte dei polpastrelli macchiati di [[inchiostro]]; oppure in modo indiretto, attraverso particolari procedure che permettono di rendere visibili le impronte presenti, ad esempio, nel luogo in cui è stato commesso un [[crimine]].
 
Per trattare brevemente l'aspetto dal punto di vista biologico, la pelle è costruita da tre tipi di tessuto: [[epidermide]] e [[derma]], che insieme formano la cute, e l'[[ipoderma]], che si trova più in profondità. Mentre l'epidermide costituisce lo strato più superficiale, il derma si trova immediatamente sotto a questa e quindi ha con lei intimi rapporti, perché la sostiene, la nutre e offre sede alle appendici epidermiche (le [[ghiandole]] e i [[peli]]).
In questo caso, una delle più usate procedure consiste nell’applicare sulle superfici dure e non assorbenti una polvere a base di [[alluminio]], di [[carbone]] o di sostanze [[fluorescenza|fluorescenti]], capace di aderire alle tracce di [[sebo]] eventualmente presenti e, quindi, di evidenziare le impronte.
 
L'epidermide e il derma sono uniti tramite le [[papille dermiche]], cioè dei prolungamenti conici di [[tessuto connettivo]] che dal derma si estendono a compenetrare l'epidermide.
Per superfici porose o nel caso di tessuti, risultano più indicati trattamenti chimici a base di [[ninidrina]] e vapore di [[iodio]].
 
Il disegno superficiale della cute è in rapporto al variare della disposizione e dello spessore delle fibre connettive del derma e questo dà origine a una precisa disposizione papillare. [[File:Fingerprint scanner identification.jpg|thumb|left|Un moderno scanner per l'identificazione delle impronte digitali, in uso al Governo brasiliano]]Questo disegno è appunto così tipico che è utilizzabile per l'[[identificazione (diritto)|identificazione]] di un individuo e, a meno di traumi o di interventi, la prima caratteristica di persistenza è assicurata quindi dalla ricrescita dello strato di pelle morta con le stesse esatte caratteristiche.
Le impronte, fotografate in scala 1:1 e archiviate, possono essere confrontate con quelle di individui sospettati, in modo da poterne escludere o confermare un possibile coinvolgimento con il reato.
Tale operazione si avvale di sistemi computerizzati [[AFIS (informatica)|AFIS]] che permettono l’[[archiviazione]] di un gran numero di dati e la rapida effettuazione dei confronti.
 
Le impronte digitali fanno parte, insieme all'aspetto fisico, del [[fenotipo]] di un individuo, che si ritiene sia univocamente determinato dalla combinazione di uno specifico [[genotipo]] con uno specifico ambiente. La loro formazione è quindi simile a quella dei [[vaso sanguigno|vasi sanguigni]] nell'[[angiogenesi]]; le caratteristiche generali cominciano a emergere con la definizione della pelle sui polpastrelli, ma allo stesso tempo la posizione del feto nell'[[utero]] e i flussi del [[liquido amniotico]] cambiano durante questo processo di formazione rendendolo unico. Questo micro ambiente varia da mano a mano e da dito a dito: esistono quindi molti fattori che variano durante tale sviluppo, anche se esiste un patrimonio genetico che in principio lo ha fortemente influenzato.
==Classificazione==
 
A livello globale, lo schema di creste-valli esibisce una o più regioni caratterizzate da una forma particolare; esse vengono definite "regioni singolari". La presenza di tali regioni determina la [[classificazione]] dell'intera impronta in una delle cinque classi definite da Sir [[Edward Henry]]. [[File:Minuzie.png|thumb|250px|Esempio di ''minuzie'' di tipo ''biforcazione'' (nel quadrato) e ''terminazione'' (nel cerchio)]]
=== Individualità ===
Per quanto riguarda quindi la seconda premessa, l'individualità, essa viene ritenuta essere vera sulla base di risultati empirici, ma non ne è stata scientificamente dimostrata la validità assoluta. L'unicità di un'impronta digitale è un'ipotesi di lavoro che in senso matematico è difficile, se non impossibile, da provare. La dimostrazione opposta è sicuramente più facile da ottenere in teoria, trovando nella pratica due impronte identiche di due dita diverse. L'uguaglianza di due impronte appartenenti a due persone diverse, dalla loro scoperta ad oggi non è stata mai provata.
 
== Il rilevamento delle impronte ==
[[File:Dacty poederen.JPG|thumb|left|Rilevamento delle impronte]]
 
Spesso, il rilevamento delle impronte è un'operazione comunemente effettuata nel corso di [[indagine|indagini]] di [[polizia]]. Può avvenire in modo diretto, su individui in stato di fermo, ai quali si fanno imprimere su carta le impronte dei polpastrelli macchiati di [[inchiostro]]; oppure in modo indiretto, attraverso particolari procedure che permettono di rendere visibili le impronte presenti, ad esempio, nel luogo in cui è stato commesso un [[crimine]].
 
In questo caso, una delle più usate procedure consiste nell'applicare sulle superfici dure e non assorbenti una polvere a base di [[alluminio]], di [[carbone]] o di sostanze [[fluorescenza|fluorescenti]], capace di aderire alle tracce di [[sebo]] eventualmente presenti e, quindi, di evidenziare le impronte. Per superfici porose o nel caso di tessuti, risultano più indicati trattamenti chimici a base di [[ninidrina]] e vapore di [[iodio]].
 
Le impronte, fotografate in scala 1:1 e archiviate, possono essere confrontate con quelle di individui sospettati, in modo da poterne escludere o confermare un possibile coinvolgimento con il reato. Tale operazione si avvale di sistemi computerizzati [[AFIS (informatica)|AFIS]] che permettono l'[[archiviazione]] di un gran numero di dati e la rapida effettuazione dei confronti.
 
== Classificazione ==
A livello globale, lo schema di creste-valli esibisce una o più regioni caratterizzate da una forma particolare; esse vengono definite "regioni singolari". La presenza di tali regioni determina la [[classificazione]] dell'intera impronta in una delle cinque classi definite da Sir [[Edward Henry]]. [[File:Minuzie.png|thumb|Esempio di ''minuzie'' di tipo ''biforcazione'' (nel quadrato) e ''terminazione'' (nel cerchio)]]
Già agli albori della loro utilizzazione infatti, appariva necessario un sistema di suddivisione delle impronte in classi per rendere più veloce il processo di comparazione. Tali classi sono chiamate ''Right Loop'' (che è rilevabile con una frequenza del 31,7%), ''Left Loop'' (33,8%), ''Arch'' (3,7%), ''Tented Arch'' (2,9%) e infine, ''Whorl'' (27,97%).
 
A livello locale invece, le discontinuità delle creste vengono chiamate ''minuzie'', o "dettagli di Galton", in onore del primo studioso che ne approfondì lo studio e ne accertò la persistenza. Esse possono essere fatte corrispondere semplicisticamente alle terminazioni o alle biforcazioni delle creste (vedi l'esempio in Figura, dove il [[cerchio]] evidenzia una terminazione e il [[Quadrato (geometria)|quadrato]], una biforcazione), anche se in dettaglio la loro forma può essere descritta in modo più preciso: esistono ad esempio minuzie a forma di punto, uncino e biforcazione multipla.
 
=== Tipi di impronte ===
L'impronta è costituita non solo da linee ma anche dalla figura che esse creano, e non ne esistono così tante come si potrebbe supporre. Ce ne sono circa sette tipi diversi:
 
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* ''Arco a tenda'': Come l'arco ma con un bastone crescente nel mezzo;
* ''Cappio'': Le linee partono da un lato e rientrano nel mezzo dello stesso lato;
* ''Doppio cappio'': Come il cappio ma con due cappi interni che vanno Inin direzioni opposte;
* ''Occhio di Pavone'': Come il cappio ma con un piccolo cerchio nel punto di svolta;
* ''Spirale'': Le linee formano una spirale;
* ''Misto'': Composto con varie figure.
 
== Trattamento dei dati biometrici ==
L'articolo 4, punto 14, del [[Regolamento generale sulla protezione dei dati|Regolamento Generale sulla protezione dei dati]] definisce «dati biometrici» i dati personali ottenuti da un trattamento tecnico specifico relativi alle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di una persona fisica che ne consentono o confermano l'identificazione univoca, quali l'immagine facciale o i dati dattiloscopici. L'articolo 9, comma 1, del Regolamento stabilisce che, di norma, è vietato trattare dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* [[William Leo]], [http://www.scafo.org/The_Print/The_PRINT_VOL_21_ISSUE_05.pdf "Will DNA Replace Fingerprints in the 21st Century?"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090530150720/http://www.scafo.org/The_Print/The_PRINT_VOL_21_ISSUE_05.pdf |data=30 maggio 2009 }}, ''The print'', Volume 21 Issue 5, September-October 2005.
* William Leo, ''Fingerprint Identification'', Law Tech, 2004. ISBN 1-889315-23-0
* William Leo, [http://www.fingerprintidentification.net/sitebuildercontent/sitebuilderfiles/History.ppt "Historical and Scientific Foundation of Friction Skin Identification"] (.PPT)
* David R. Ashbaugh, [http://www.onin.com/fp/ridgeology.pdf "Ridgeology. Modern evalutative friction ridge identification"], a cura di Forensic Identification Support Section e Royal Canadian Mounted Police, dall'FBI's LEO Intranet, 10 marzo 1999...
* [[Alfred Hale]], ''Morphogenesis of the Volar Skin in the Human Fetus'', 1952.
* [[Harold Cummins]] ''et al.'', ''Finger Prints, Palms and Soles - An Introduction to Dermatoglyphics'', 1943.
* [[Harold Cummins]], ''The Topographic History of the Volar Pads in the Human Embryo'', 1929.
* [[Harris Hawthorne Wilder]], Bert Wentworth ''Personal Identification'', 1918.
* [[Inez Whipple]], ''The Ventral Surface of the Mammalian Chiridium - With Special Reference to the Conditions Found in Man'', 1904.
 
== Voci correlate ==
* [[AFIS (informatica)]]
* [[Falange (anatomia)]]
* [[Mano]]
* [[Scena del crimine]]
* [[Sistema di riconoscimento biometrico]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.privacy.it/impronte.html|Storia delle impronte}}
* {{cita web|url=http://www.diritto.it/art.php?file=%2Farchivio%2F23745.html|titolo=Le impronte digitali, la firma del crimine|accesso=3 giugno 2007|dataarchivio=28 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928023121/http://www.diritto.it/art.php?file=%2Farchivio%2F23745.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://ridgesandfurrows.homestead.com/scientific_researchers.html|Cronologia delle ricerche sulle impronte digitali}}[website disabled!]
 
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[[Categoria:Criminologia]]
[[Categoria:Identificazione personale]]