Viandante sul mare di nebbia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 44198042 di 188.153.129.95 (discussione)
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: apostrofo dopo l'articolo indeterminativo e modifiche minori
 
(559 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{F|arte|novembre 2009|L'interpretazione del dipinto è totalmente priva di fonti.}}
 
{{Opera d'arte
| immagine = Caspar David Friedrich 032- Wanderer above the Sea of Fog.jpgjpeg
| titolo = Viandante sul mare di nebbia
| artista = [[Caspar David Friedrich]]
| data = 1818
| opera = dipinto
| tecnica = [[pittura a olio|olio]] su [[pittura su tela|tela]]
| altezza =95 98,4
| larghezza =75 74,8
| città = [[Amburgo]]
| ubicazione = [[Hamburger Kunsthalle]]
}}
 
Il '''''Viandante sul mare di nebbia''''' (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Der Wanderer über dem Nebelmeer'') è un [[dipinto]] ada [[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tela|tela]] didel [[arte romantica|pittore romantico]] tedesco [[Caspar David Friedrich]], realizzato nel 1818 e conservato alla [[1818Hamburger Kunsthalle]] di [[Amburgo]].
 
È considerato uno dei [[Capolavoro|capolavori]] del [[Romanticismo|movimento romantico]] e una delle sue opere più rappresentative. Il dipinto, con l'escogitazione pittorica della ''[[Rückenfigur]]'', è stato interpretato come un emblema di autoriflessione o contemplazione del percorso di vita, e il paesaggio è considerato evocatore del [[sublime]].
== Descrizione e stile ==
{{C|Senza fonti, si tratta di interpretazioni soggettive al limite della ricerca originale.|arte|ottobre 2010}}
In questo quadro di Friedrich, si avverte immediatamente la poetica del pittore. Il [[sublime]], ossia il senso della natura possente e smisurata, l'emblema del sentire [[romantico]]. Un uomo, un viandante solitario, è ritratto di spalle (questo rappresenta la parte inconscia e nascosta del suo animo) in una posa plastica ed è affacciato su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montagnoso. Non vi è vegetazione che crei angoli accoglienti. Le rocce sono nere e inospitali ed emergono dai fumi di una nebbia che sembra quasi il vapore che sprigiona la terra dal suo interno. Il paesaggio ha qualcosa di così arcaico che pare di ammirare la Terra subito dopo la [[Creazione (teologia)|Creazione]]. L'uomo che ammira questo spettacolo ci dà il confronto tra la piccolezza della dimensione umana e la vastità dell'opera della natura.<br />
Il ricorso al punto di vista rialzato, all'altezza della testa del personaggio, favorisce l'identificazione dello spettatore, che è come se guardasse dall'alto, a mezz'aria, lo spettacolo della natura così che lo spettatore del quadro deve condividere il suo punto di vista e lo stato d'animo dell'uomo. Che avverte dentro di sé il sentimento del sublime: meraviglia e quasi sgomento di fronte all'immensità dell'universo. Tale immensità è affermata anche a livello cromatico dallo stacco tonale tra il primo piano e lo sfondo. Il moto di slancio del protagonista verso l'orizzonte è espresso attraverso la configurazione piramidale degli elementi del primo piano, ripresa sullo sfondo dalla sagoma della montagna, il Rosenberg della [[Svizzera sassone]].
 
Sebbene Friedrich fosse rispettato negli ambienti tedeschi e russi, il ''Viandante sul mare di nebbia'' non fu immediatamente considerato un capolavoro, e conobbe un'accoglienza più calorosa sono a partire dal XX secolo, affermandosi come esempio rappresentativo sia di arte popolare sia di espressione della cultura alta, venendo riprodotto e citato in numerose pubblicazioni, opere artistiche e contesti editoriali.
La posizione di spalle del protagonista, oltre ad essere innovativa, coinvolge immediatamente lo spettatore, proiettandolo nella sua stessa meditazione: l'uomo sta di fronte all'infinito come innanzi a qualcosa di assolutamente inaccessibile, ma a un tempo ne è affascinato, attratto.<br />
L'eroica solitudine dell'uomo davanti all’abisso nevoso fa di questo dipinto il manifesto dell'intero romanticismo tedesco: assorto nella contemplazione dell'infinito, di qualcosa che sta al di sopra della comprensione umana, egli acquista una grandezza tragica. Il vero filosofo, viaggiatore solitario, separato dal mondo e allo stesso tempo separato dalla natura, resta dunque estraneo a ogni comunità e, dall'ultimo avamposto del mondo, si confronta con l'indescrivibile visione dell'esperienza estrema. È importante il fatto che l'uomo venga identificato come viandante, il che lo ricollega al tema romantico dell'esule.
 
== Descrizione edel stilequadro ==
Il dipinto è esposto alla ''[[Hamburger Kunsthalle|Kunsthalle di Amburgo]].
{{Doppia immagine|sinistra|DWUDN 1.png|138|DWUDN 2.png|208|Particolare del viandante|La natura primitiva del paesaggio si rifà alle catene montuose della Boemia}}
Al centro della composizione, in primo piano, un viandante solitario si staglia in controluce su un precipizio roccioso, dando la schiena all'osservatore: ha i capelli rossi e scompigliati al vento, è avvolto in un soprabito verde scuro e nella mano destra, appoggiata al fianco, impugna un bastone da passeggio.<ref name="Gad">{{cita libro|autore = John Lewis Gaddis | lingua=en|titolo = The Landscape of History | anno = 2004 | editore = Oxford University Press | città = |pagine = 1-2|ISBN = 0-19-517157-8}}</ref> È lui il vero centro focale e spirituale del dipinto (è al centro dell'opera): ciò malgrado, ben poco si sa su quest'uomo, a parte la sua natura errabonda. Secondo alcune testimonianze, sotto le vesti del pellegrino vi sarebbe il colonnello della fanteria sassone Friedrich Gotthard von den Brinken, defunto amico di [[Caspar David Friedrich|Friedrich]] che con questa tela ne volle conservare vivo il ricordo.<ref>{{cita libro|autore=Helmut Börsch-Supan, Karl Wilhelm Jähnig|lingua=de|titolo=Caspar David Friedrich. Gemälde, Druckgraphik und bildmäßige Zeichnungen|editore=Prestel Verlag|città=Monaco di Baviera|anno=1973|ISBN=3-7913-0053-9|p=349}}</ref>
 
Il viandante è proteso sull'orlo di uno sperone roccioso freddo e inospitale, lontano da ogni vegetazione, ma collocato in una posizione rialzata, che gli consente di contemplare il panorama che gli si apre davanti. Si tratta di una valle arcaica dal fascino primordiale, avvolta dalla foschia, come se fosse mare (da cui il titolo dell'opera): dal «mare di nebbia» sporgono audaci diverse cime, sulle quali si può notare la presenza di alberi e vegetazione. In lontananza, a sinistra si ergono sbiadite montagne che digradano verso destra. Oltre, la nebbia si espande in modo indefinito arrivando a mescolarsi con l'orizzonte e a diventare indistinguibile dal cielo nuvoloso.
 
Il ''Viandante sul mare di nebbia'', sebbene dipinto in studio, riproduce il paesaggio montano realmente esistente dell'[[Elbsandsteingebirge]], in [[Boemia]]. Sullo sfondo, a destra, è presente lo [[Zirkelstein]], del quale si intravede la caratteristica forma cilindrica, mentre a sinistra si profila il [[Růžovský vrch|Rosenberg]]; le rocce sopra le quali si erge il viaggiatore, invece, fanno parte di un gruppo della [[Kaiserkrone]].<ref>{{cita libro|autore = K. L. Hoch| titolo = Caspar David Friedrich und die böhmischen Berge | anno = 1987 |lingua=de| città=Dresda |ISBN = 978-3-364-00029-9}}</ref>
 
== Tecnica ==
[[File:Caspar David Friedrich - Frau vor untergehender Sonne.jpg|thumb|L'espediente della ''[[Rückenfigur]]'' fu sfruttato da Friedrich in molti dipinti: nell'immagine, ''[[Donna al tramonto del sole]]'', 1818]]
L'opera, alta 98,4&nbsp;cm e larga 74,8&nbsp;cm,<ref>{{cita libro|autore=Giorgio Cricco|autore2=Francesco P. Di Teodoro|titolo=Itinerario nell'arte 3|anno=2017|editore=Zanichelli|lingua=it|p=79|ISBN=978-88-08-52984-8}}</ref> presenta uno sviluppo verticale che rifiuta le consuete proporzioni orizzontali; la verticalità della composizione, inoltre, serve anche a dare maggior risalto alla verticalità del viandante ritratto al centro.<ref name=a/>
 
Altra peculiarità del ''Viandante sul mare di nebbia'' è la presenza della ''[[Rückenfigur]]'': si tratta di un personaggio visto di schiena, perso in un'assorta contemplazione della natura. Questa escogitazione figurativa fa sì che l'osservatore si immedesimi nella figura del viandante e si compenetri nella sua situazione psicologica ed emotiva.<ref name=a>{{cita web|url=http://www.artble.com/artists/caspar_david_friedrich/paintings/wanderer_above_the_sea_of_fog|titolo=Wanderer above the Sea of Fog|lingua=en|editore=Artble|accesso=3 giugno 2016}}</ref>
 
La tavolozza di Friedrich in quest'opera è composta da toni insolitamente luminosi, e comprende una mescolanza luminescente di blu, grigi, rosa e gialli per il mare di nebbia, contrapposta alle tonalità opache e fangose per le rocce: questo forte stacco cromatico tra le tonalità chiare e quelle scure esalta la contrapposizione tra gli elementi reali (l'uomo e le rocce), realizzati con una precisione analitica, e quelli indefiniti (il mare di nubi), caratterizzati da una pennellata molto liquida, quasi vaporosa. La luce, infine, sembra nascere da una fonte collocata al di sotto delle rocce in primo piano, inondando la scena e rischiarando in qualche modo l'abisso nebbioso.<ref name=a/>
 
== Interpretazione ==
[[File:Felskuppe.jpg|thumb|left|Bozzetto di Friedrich per il ''Viandante sul mare di nebbia'' raffigurante una «montagna rocciosa»; nella tela, il paesaggio diventa un vero e proprio veicolo allegorico del sentire sublime e dell'infinito]]
Nella figura del pellegrino rapito dalla voragine brumosa Friedrich sintetizzò magistralmente idee e suggestioni tipicamente del proprio tempo, tanto che il ''Viandante sul mare di nebbia'' è considerato un'icona del [[Romanticismo]] tedesco.<ref>{{cita libro|anno=2005|titolo=Primo incontro con l'arte|autore=Michele Lauro|p=150|editore=Giunti|ISBN=88-09-03988-2}}</ref>
 
L'opera, infatti, irradia messaggi multiformi, glorificando i temi dell'infinito, del sublime, del divino e dell'errabondo. Attesta infatti il senso di imperfezione, di ''humilitas'' (umiltà), sperimentato dall'uomo durante la contemplazione dell'[[Infinito (filosofia)|Infinito]], ovvero di Dio, qui rappresentato dall'immenso mare di nebbia che fa emergere la vista del paesaggio sottostante che è la vita. Il viaggiatore romantico si perde di fronte al baratro nebbioso in un atteggiamento contemplativo, visto come estrema esperienza interiore e spirituale: in questo modo, egli indaga impietosamente, nella sua nudità, la propria anima, la sua fede, con tutte le sue insicurezze, i suoi errori, i suoi dubbi e certezze.
 
È proprio l'eroico isolamento del viandante che diventa viaggio della vita umana e che celebra una presenza onnipervasiva di Dio, il [[sublime]], ovvero lo stato d'animo misto di sgomento e piacere percepito dall'uomo quando diviene consapevole della stupefacente grandiosità della natura.<ref>{{cita web|accesso=3 giugno 2016|editore=Treccani|titolo=sublime|url=http://www.treccani.it/vocabolario/sublime/|opera=Vocabolario on line|citazione=concetto [...] ripreso nei secoli 18° e 19° per sottolineare, con varie interpretazioni, spec. in contrapp. al ''pittoresco'' [...], la capacità dell’arte, in conflitto con la razionalità, di dare consapevolezza emotiva dell’infinità e della potenza irresistibile della natura}}</ref> Questa potenza irresistibile non annienta il viandante, bensì lo induce a riflettere in senso filosofico sulla propria condizione, consentendogli quindi di unirsi al divino. I paesaggi di Friedrich sono infatti carichi di simbolismi religiosi, ma prigionieri di una struggente malinconia; come di una domanda su chi è l'uomo; in questo modo, il sublime nel ''Viandante sul mare di nebbia'' si manifesta nel contesto naturale, che è creazione, che accende l'animo del viandante e gli permette di arrivare fino a Dio.
Scriveva Marco Bona Castellotti, in ''Friedrich: un viandante su un mare di luce'':<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.academia.edu/11725255/Streben_Titanismo_Sublime|autore=F. Lunaria|titolo=Streben, Titanismo, Sublime|editore=Academia.edu|pp=8-9}}</ref>
{{citazione|Il rapporto col paesaggio in lui si colora di un elemento insolito: la partecipazione commossa del soggetto, il senso dell'infinito e del mistero, che conduce con sé simboli, evocazioni, allegorie. Sovente è la natura stessa a fare da protagonista, sia per l'assenza dell'uomo, sia perché anche quando è presente esso si fonde con la natura in un tutt'uno che celebra l'assoluto}}
 
Alla sublimità del creato si unisce il tema dell'errabondo. L'uomo ritratto nel quadro, oltre che solitario, è infatti anche un ''homo viator'', un pellegrino alla ricerca di spirituali risposte (come si può dedurre dal bastone che è pure sostegno divino): questa condizione si ricollega alla figura dell'esule «bello di fama e di sventura», tipica della cultura romantica.<ref>{{cita libro|p=86|titolo=Col volto reclinato sulla sinistra|autore=Orazio Leotta|ISBN=88-6711-024-1}}</ref><references group="gfhyhffjyfyj" />
 
== Note ==
<references/>
 
==Voci correlate==
* [[Elbsandsteingebirge]]
* [[Wanderlust (sentimento)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul|etichetta=''Viandante sul mare di nebbia''}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}}cita [web|1=http://www.hamburger-kunsthalle.de/start/en_start.html |2=Il sito ufficiale della ''Hamburger Kunsthalle'']|lingua=en|accesso=5 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070618132646/http://www.hamburger-kunsthalle.de/start/en_start.html|dataarchivio=18 giugno 2007|urlmorto=sì}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte}}
 
[[Categoria:Dipinti di Caspar David Friedrich]]
[[Categoria:dipintiDipinti a soggetto simbolico]]
[[Categoria:dipintiDipinti ad Amburgo]]
 
[[ar:متجول فوق بحر من الضباب]]
[[de:Der Wanderer über dem Nebelmeer]]
[[el:Οδοιπόρος επάνω από τη θάλασσα της ομίχλης]]
[[en:Wanderer above the Sea of Fog]]
[[eo:Vaganto super Nebulmaro]]
[[es:El caminante sobre el mar de niebla]]
[[fr:Le Voyageur contemplant une mer de nuages]]
[[he:הטייל מעל לים הערפילים]]
[[ja:雲海の上の旅人]]
[[mk:Талкач над морето од магла]]
[[pl:Wędrowiec nad morzem mgły]]
[[pt:Caminhante Sobre o Mar de Névoa]]
[[ru:Странник над морем тумана]]
[[tr:Bulutların Üzerinde Yolculuk]]